“Conference on anti-corruption and anti
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“Conference on anti-corruption and anti
TITOLO LUOGO E DATA ORGANIZZATORE “Conference on anti-corruption and antifraud measures in relation to the use of European structural and investment funds” Square Meeting Center Rue Mont des Arts 3 Dicembre 2013 DG Regio con la collaborazione di Transparency International RELAZIONE L’evento aveva lo scopo di offrire una panoramica degli strumenti che la Commissione Europea mette a disposizione degli enti incaricati di gestire fondi europei per prevenire e combattere i casi di frode e corruzione. La discussione è stata aperta dall’intervento di Koos Richelle, Direttore Generale per l’Occupazione, Affari sociali e Integrazione (DG EMPL), che ha evidenziato come la lotta alle frodi e alla corruzione sia una necessità primaria e che la Commissione ha un approccio di tolleranza zero nei confronti di questi reati. Richelle ha inoltre sottolineato che la nuova regolamentazione 2014-2020 e una serie di strumenti informatici innovativi (ad esempio Arachne) forniranno nuovi mezzi per la lotta. Richelle ha infine evidenziato come i Paesi che ricevono più fondi sono anche quelli che riportano meno casi di frode, probabilmente a causa della mancanza di controlli. Il vice-direttore di Transparency International Miklos Marschall ha presentato il Corruption Perception Index, un indicatore che misura la percezione della corruzione, che acquista una grande importanza alla luce delle stime sul costo della corruzione nell’Unione Europea (tra i 120 e i 360 miliardi di Euro l’anno). Il settore più sensibile ad episodi di corruzione sono gli appalti pubblici, ed a questo proposito Marschall ha sottolineato l’importanza di un regime sanzionatorio duro e funzionante, che includa anche l’inserimento in una “lista nera” delle imprese con precedenti di frode. Marschall ha inoltre indicato quattro strumenti fondamentali per gli enti erogatori: le valutazioni indipendenti del rischio, il monitoraggio degli appalti pubblici da parte delle organizzazioni della società civile, i patti di integrità e la protezione degli informatori. La Direttrice dell’ufficio Europeo per la lotta antifrode (OLAF) Margarete Hofmann ha presentato lo studio “Identifying and Reducing Corruption in Public Procurement in the EU”. Lo studio ha stimato che le perdite dovute a frodi e corruzione si attestano tra il 2.9% e il 4.4% dei fondi erogati, con una maggiore incidenza percentuale nei progetti con budget piccoli e in quelli che producono risultati immateriali, come i corsi di formazione. Le raccomandazioni offerte dallo studio coincidono con quelle presentate da Transparency International, con l’aggiunta di una raccolta puntuale sui dati dei progetti finanziati, la creazione di enti di vigilanza specializzati e la formazione specialistica dello staff. Raluca Stefanuc, team leader dell’unità per la lotta al crimine organizzato della DG Affari Interni (HOME), ha sottolineato come gli strumenti legislativi antifrode e anticorruzione negli Stati membri siano presenti, ma manchi una loro piena implementazione. Alcuni punti critici a riguardo sono la mancanza di controlli a livello regionale e locale, la poca trasparenza del legame business-politica, la complessità della legislazione in materia di appalti pubblici e i conflitti di interesse. Raluc ha proposto alcune priorità per rafforzare la lotta antifrode: una legislazione chiara e stabile, massima trasparenza (anche tramite strumenti informatici), regole chiare sui conflitti di interesse e una politica più incisiva sul risarcimento dei danni. La conferenza si è quindi divisa in workshop tematici. Il primo ha sviluppato il tema dei conflitti di interesse e come affrontarli nell’ambito delle gare di appalto pubbliche. Martin Priborsky di OLAF ha presentato la definizione di Conflitto di interessi utilizzata dalla Commissione, ovvero “qualsiasi azione che possa porre il proprio interesse in conflitto con gli interessi dell’Unione”, e ha sottolineato come una sentenza della corte di giustizia Europea abbia stabilito che il conflitto di interessi è una grave irregolarità di per sé e non solamente se produce effetti negativi. Priborsky ha inoltre evidenziato che con i conflitti di interessi si pone il problema della trasparenza e dell’imparzialità di una persona, mentre con la corruzione si ha un vero e proprio abuso di potere volto al guadagno personale. Anca Zamfir del dipartimento per la lotta antifrode del Governo romeno ha presentato la metodologia usata in Romania per gestire i conflitti di interessi. Ogni persona coinvolta in un progetto è tenuta a compilare una dichiarazione di assenza di conflitto di interessi, sottoposta al controllo delle autorità. Inoltre è stato introdotto un codice di condotta per evitare conflitti di interesse e incompatibilità e sono stati predisposti questionari standardizzati e checklist per verificare le potenziali criticità. In un approccio più ampio alle problematiche relative agli appalti pubblici, Piotr Baczmansky di OLAF ha poi presentato un una tecnica basata su “red flags” – una serie di comportamenti o azioni– che segnalano situazioni potenzialmente problematiche e che devono essere monitorate attentamente dai controllori interni ed esterni. A titolo di esempio, i conflitti di interesse non dichiarati, l’introduzione di criteri troppo stringenti o lo spezzettamento di gare d’appalto, l’aumento dei costi dopo l’approvazione del progetto, sono indicatori che segnalano potenziali situazioni critiche. Il secondo workshop si è concentrato sugli strumenti per gestire il rischio di frode, fornendo l’occasione di presentare progetti specifici. Leif Högnas, Fraud Prevention Officer, Unità J.1 di DG Regio, ha presentato i contenuti del nuovo regolamento 2014-2020, sottolineando che esso obbligherà gli Stati membri a effettuare una puntuale valutazione del rischio di frode e a rispettare standard minimi per le misure antifrode. In questo contesto, la Commissione europea mette a disposizione uno strumento informatico che può essere utilizzato dagli enti gestori dei fondi per la valutazione e gestione del rischio di frode. Radim Bureš di Transparency International Repubblica Ceca ha presentato i risultati del programma “EU FUNDS WATCH project”, realizzato con l’appoggio del programma europeo Hercule II e finalizzato in primo luogo a individuare esempi positivi e negativi di gestione dei fondi europei. I risultati della ricerca confermano le criticità già individuate da altri studi, con particolare enfasi sulle legislazioni nazionali troppo complesse, la mancanza di competenze professionali del personale coinvolto, la scarsa “memoria istituzionale” (ovvero la difficoltà ad imparare dai propri errori). Infine Rolf Schlotterer, direttore del reparto investigativo della polizia di Dresda, ha presentato il progetto BORKOR che, in collaborazione con le autorità Bulgare, ha introdotto in Bulgaria un sistema organizzativo innovativo per coordinare le attività di lotta antifrode e lotta alla criminalità organizzata, utilizzando mezzi informatici innovativi. Il panel di discussione finale ha visto la partecipazione, oltre al vice direttore di Transparency International Miklos Marschall, dei Direttori di alcune delle DG e servizi coinvolti nell’attività antifrode: Walter Deffaa (DG REGIO), Stefano Manservisi (DG HOME), Giovanni Kessler (OLAF), Francisco Merchán Cantos (DG EMPL) e Joaquim Nunes de Almeida (DG MARKT). Dalla discussione è emerso che la sfida più importante si gioca su due fronti: da un lato sul fronte legislativo nazionale, dall’altro sull’effettiva implementazione della legislazione. Entrambi questi aspetti chiave sono realizzabili solo con la volontà politica da parte degli Stati membri e con l’effettiva collaborazione con la Commissione Europea. Dal punto di vista specifico degli appalti pubblici, Nunes de Almeida ha sottolineato tre priorità imprescindibili: La massima libertà e trasparenza del mercato, la lotta alla corruzione e la necessità di riforme istituzionali che vadano nella direzione della semplificazione e de-burocratizzazione. Lo strumento dell’E-procurement gioca un ruolo chiave per raggiungere questi obiettivi, anche se non si tratta di una soluzione per tutti i mali. Il panel ha convenuto che la battaglia antifrode e contro la corruzione si deve basare sulla trasparenza, legislazioni efficaci, mezzi informatici avanzati, l’uso di fonti interne e la collaborazione con le organizzazioni della società civile. LINK Programma dell’evento: http://ec.europa.eu/regional_policy/conferences/anti_corruption/doc/agenda_22112013.pdf Eseguito da: Franco Garbelotto UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510490 Fax +32 2 5510499 e-mail: [email protected]