Il nostro percorso etrusco attraverso l`uso della tecnologia. Ricercare

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Il nostro percorso etrusco attraverso l`uso della tecnologia. Ricercare
Il nostro percorso etrusco
attraverso l’uso della tecnologia.
 Ricercare per scoprire
 Selezionare per capire
 Cooperare per amare
STRUTTURA DEL PIANO
- COMPITI E GRUPPI
- STRUMENTI E RUOLI
- ARGOMENTI: la civilta’ degli etruschi
la musica e i banchetti
la famiglia e le donne,
la religione e il culto,
l’arte e l’artigianato
- PROCEDIMENTO
- VALUTAZIONE INSEGNANTE
- AUTOVALUTAZIONE ALUNNI
SIETE DEGLI STORICI E IL VOSTRO COMPITO SARA’ QUELLO DI APPROFONDIRE LE VOSTRE CONOSCENZE SULLA STORIA DEGLI ETRUSCHI E DELLA LORO CULTURA.
SARANNO FORMATI 4 GRUPPI DA 4 ALUNNI.
I GRUPPI SI CONSULTERANNO SULLE ATTIVITA’. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO/COGNITIVI
• RICAVARE INFORMAZIONI DA IMMAGINI E TESTI STORICI CHE RACCONTANO LA STORIA DEGLI ETRUSCHI
• SELEZIONARE LE INFORMAZIONI PRINCIPALI RELATIVE AGLI ARGOMENTI DI CIASCUN GRUPPO
• ELABORARE MAPPE/CARTELLONI E/O DIAPOSITIVE PER ILLUSTRARE I CONTENUTI APPRESI
• SAPER ESPORRE LE INFORMAZIONI INDIVIDUATE
OBIETTIVI COOPERATIVI/ABILITA’SOCIALI
• SAPER PARLARE A BASSA VOCE
• SAPERSI ASCOLTARE
• SAPER COLLABORARE PER IL RAGGIUNGIMENTO DI OBIETTIVI COMUNI
• SAPERSI AIUTARE
1°GRUPPO:
MANUEL
ANGELICA
EMANUELE
MATTIA
3° GRUPPO:
CALOGERO
GAIA
SEBY
PATRIZIA
4°GRUPPO:
MATTIA
FRANCESCO
NATALIA
DIEGO
2°GRUPPO:
JACLYN
ZACCARIA
GIUSY
GIUSEPPE
ALL’INTERNO DI CIASCUN GRUPPO OGNI ALUNNO AVRA’ IL SUO RUOLO: 1°ALUNNO: RELATORE, 2°ALUNNO: FACILITATORE DELLA COMUNIC. 3°ALUNNO: ESPERTO DELL’IMMAGINE, 4°CONTROLLORE DEL PROCESSO
DOVRETE ESSERE CAPACI DI RECUPERARE INFORMAZIONI ANCHE ATTRAVERSO LA NAVIGAZIONE IN INTERNET E DOVRETE POI SINTETIZZARLE ANCHE ATTRAVERSO LA TRASPOSIZIONE IN MAPPE E/ O POWERPOINT.
INDAGHERETE SU ALCUNI ASPETTI IMPORTANTI DELLA STORIA DEGLI ETRUSCHI.
BUON LAVORO BAMBINI
ogni gruppo creerà le proprie slide
Quanto prodotto da ogni gruppo sara’ oggetto di consultazione e studio di tutti i componenti della classe
1° gruppo
LA MUSICA
ETRUSCA
Tomba dei leopardi a
Tarquinia
Gli etruschi erano convinti che la musica avesse dei poteri quasi magici e che fosse in
grado di incantare gli uomini e gli animali. Lo strumento più usato era l’aulos
formato da un tubo di canna, legno o osso. Sopra lo si vede raffigurato nella forma a
due tubi divergenti, in questo caso viene detto diaulo. Gli etruschi amavano molto la
musica ed era presente in tutte le loro attività della giornata, ogni loro azione era
accompagnata da suoni, danze e canti. Inoltre anche nell’ esercito un suono di trombe
accompagnava le marce dell’esercito.
Le melodie suonate con il flauto erano spesso accompagnate dagli altri strumenti a
percussione (crotali, tympanum) e a corde (lira e kithara).
I BANCHETTI ETRUSCHI
Gli etruschi a tavola erano dei veri buongustai e amanti della buona cucina. Essi
mangiavano: cinghiale, lepre, anatra e altra cacciagione. Tutto quello che
mangiavano era sempre accompagnato dal vino di qualità prodotto dai migliori
vigneti dell’ Etruria. Anche pesci, formaggi e frutta erano molto apprezzati. Il
condimento preferito degli etruschi era l’olio d’oliva. Gli etruschi ascoltavano la
musica mentre consumavano i fastosi pasti. I parenti del defunto dopo le cerimonie
funebri, partecipavano ai banchetti accompagnati dalla musica pensando che fosse
presente anche lo spirito del defunto. Gli etruschi durante i ricchi banchetti si
sdraiavano a coppie sui letti conviviali, accuditi da numerosi servi.
Selezionare per capire
Ricercare per scoprire
Usare la LIM per
apprendere
Cooperare per
amare
La famiglia etrusca
2°Gruppo
La struttura della famiglia Etrusca non era dissimile da quella della società greca e
romana. Era cioè composta dalla coppia maritale , padre e madre conviventi con i
figli ed i nipoti e tale struttura è riflessa dalla dislocazione dei letti e delle camere
della maggior parte delle tombe.
Conosciamo alcuni gradi di parentela in lingua etrusca grazie alle iscrizioni sulle tombe
in cui compariva il nome della madre. È da notare che presso i Romani il nome della
madre veniva omesso, mentre presso gli Etruschi il nome femminile trova una certa
diffusione in quanto essi tennero in una posizione privilegiata le loro donne. Per i
greci, ad esempio, la donna era esclusa dalle riunioni pubbliche e dalle feste. La donna
etrusca, invece, partecipava ai banchetti distesa sullo stesso letto del marito
intervenendo nelle discussioni e negli affari. Inoltre spettava alla donna, in caso di
morte del marito, il compito di assicurare la conservazione delle ricchezze della
famiglia.
La donna etrusca
La donna etrusca era istruita, vestiva in
modo spregiudicato e partecipava ai
banchetti. La sua condizione sociale era
veramente unica. Infatti poteva anche
trasmettere il proprio cognome ai figli,
soprattutto se apparteneva alle classi più
elevate della società. La donna poteva
essere titolare di attività produttive, poteva
possedere schiavi e avere diritti personali su
di essi. Le donne etrusche tenevano molto
alla loro bellezza e ce lo dimostra la tomba di
Larthia Seianti raffigurata nell’atto di
ammirarsi in uno specchio. All’interno della
sua tomba sono stati ritrovati: un pettine
doppio, un cucchiaino da cosmesi, spilloni
per l’acconciatura, pinzette depilatorie, il
tutto in fine argento. Vi erano poi ,
numerose ampolle in alabastro per le
essenze e gli unguenti.
L’abbigliamento della donna
Le donne
etrusche
indossavano una tunica
di
stoffa
leggera,
probabilmente di lino,
munita di pieghe e di orli
decorati che scendeva
fino ai piedi. Sopra la
tunica portavano un
mando più pesante.
Indossavano
anche
gonne,
casacche
e
corpetti. L’abbigliamento
era completato da gioielli
di
squisita
fattura:
orecchini,
collane,
bracciali e fibule. Ciò
dimostra come la donna
etrusca teneva tanto alla
cura
della
propria
immagine.
Le bambine etrusche
portavano i berretti a
punta e indossavano una
sottoveste, una tunica e
una mantella leggera di
colore bianco.
foto
3° Gruppo
LA RELIGIONE E IL CULTO ETRUSCO
Gli Etruschi erano politeisti. Alle divinità dedicarono
numerosi templi, costruiti non solo nelle città, ma anche
nei luoghi di passaggio, come porti e valichi. Nel tempio
si recavano per pregare, offrire sacrifici alle divinità,
conoscere il volere degli dèi. La religione svolgeva un
ruolo centrale nella vita di questo popolo. Secondo gli
Etruschi, infatti, gli dèi rivelavano agli uomini la propria
volontà attraverso particolari segni. I sacerdoti erano
specializzati nell'interpretazione di tali segni: gli àuguri
erano i sacerdoti che conoscevano il significato del volo
degli uccelli; gli aruspici, invece, sapevano leggere le
viscere degli animali sacrificati; inoltre i sacerdoti
etruschi erano abilissimi nell'interpretazione dei fulmini.
L'insieme delle dottrine del complesso mondo religioso
etrusco era raccolto in quello che i romani definirono
Disciplina etrusca, una raccolta codificata di riti e
pratiche dei rapporti con il divino.
Gli etruschi attribuivano grande importanza al culto dei morti, anche perché era un mezzo
per l’affermazione del prestigio e della potenza di una famiglia. Possiamo distinguere
diversi momenti nell’esercizio di questo culto e la sua evoluzione si rifletterà anche nelle
tipologie delle necropoli. Nei primi tempi gli etruschi erano legati alla concezione della
continuazione dopo la morte di una attività vitale del defunto. La tomba veniva così
costruita nell’aspetto della casa e dotata di suppellettili e arredi veri, a volte le pareti
venivano affrescate con scene della vita quotidiana o dei momenti più significativi, sereni e
piacevoli del defunto. Gli esempi più antichi di tomba monumentale sono costruiti sul
modello dell’abitazione allora in uso: una capanna a pianta circolare o ellittica. Alla
camera sepolcrale si accedeva attraverso un breve corridoio dove spesso venivano poste
offerte di cibo o suppellettili. Quando questo tipo di tomba venne abbandonata, si passò
ad un’altra scavata sottoterra, prima ad un solo ambiente poi a più a camere. Le tombe
interamente scavate sottoterra, generalmente nei fianchi di colline, sono definite “ipogei”,
mentre quelle scavate in terreno pianeggiante e ricoperte da terra e pietrisco “tumuli”. Il
nuovo tipo è caratterizzato da un ambiente centrale accessibile da un lungo corridoio al di
là del quale si disponevano altri ambienti. La pianta poteva essere anche molto complessa
con un corridoio, camere laterali, sala centrale con pilastri e banchine. Esempi di questo
tipo sono osservabili a Cerveteri.
Dalla metà del VI e per tutto il V secolo a.C. si assiste ad un nuovo mutamento
dell’impianto planimetrico delle necropoli. Le nuove tombe sono chiamate “a dado” e si
allineano l’una di fianco all’altra, costituendo vere e proprie città dei morti con strade e
piazze. All’interno delle tombe vi erano solo due ambienti, all’esterno scalette laterali
portavano alla sommità del dado dove esistevano altari per il culto. Tale cambiamento
riflette un profondo mutamento della struttura sociale, con l’affermarsi di un ceto non
aristocratico promotore di soluzioni abitative meno sfarzose. Inoltre, a causa dell’influenza
del mondo greco erano cambiate anche le concezioni di fondo riguardo il destino dei
defunti. Alla primitiva fede nella “sopravvivenza” del morto nella tomba, si sostituì l’idea di
un “regno dei morti”, immaginato sul modello dell’Averno greco.
TINIA,SIGNORE DEI
CIELI
MENVRA,DEA
DELLA GUERRA
APLU,DIO
DEL TUONO
Modello di
fegato in
bronzo
La religione etrusca è stata molto influenzata da
quella greca. Infatti le divinità etrusche
corrispondevano a quelle greche. Gli dei più
importanti erano TINIA , signore dei cieli ,
accomunato al greco ZEUS, UNI , moglie di TINIA
,MENVRA dea della guerra come la dea greca
ATENA, VERTUMMO , protettore della città, APLU,
dio del tuono, molto simile al dio greco APOLLO.
foto
,
Ricercare per scoprire,
oltre la LIM.
Selezionare per capire
Cooperare per amare
L’ARTE E L’ARTIGIANATO
Quello dell’artigiano era il mestiere più diffuso nelle città
etrusche. Non vi erano solo semplici artigiani che producevano
oggetti di vita quotidiana,
ma erano molto sviluppate anche arti come scultura e
oreficeria.
Ci sono giunte bellissime statue etrusche, da cui anche i
romani presero spunto, gioielli raffinatissimi, lavorati con
molta precisione (filigrana, granulazione) che ancora oggi
suscitano stupore. I materiali utilizzati dagli artigiani erano
l’oro, il bronzo e la ceramica.
4° gruppo
La Chimera
La Chimera si trova al museo archeologico di Firenze ed è alta 65 cm. La scultura,
databile al IV sec. a.C., rappresenta la Chimera, il mostro a tre teste (di leone, capra e
serpente) generato da Echidna (per metà donna e per metà serpente) e Tifone (mostro
capace di incutere timore persino a Zeus), genitori anche della Sfinge, di Cerbero e
dell’Idra di Lerna. Secondo la mitologia Chimera dimorava in Licia, dove distruggeva
ogni cosa con le fiamme che uscivano dalle sue tre bocche; lì fu stanata e uccisa
dall’eroe Bellerofonte, aiutato dal cavallo alato Pegaso. Il mito, così concepito in
Grecia, fu conosciuto e rielaborato anche in Etruria, da dove provengono, oltre alla
monumentale scultura, diverse rappresentazioni del mostro, tra cui anche un bronzo di
piccole dimensioni esposto oggi nelle sale del Museo. L’originale fu ritrovata ad
Arezzo nel 1553.
Il Bucchero
Un altro famoso prodotto
dell’artigianato etrusco fu il
bucchero: un vaso di ceramica
nera molto lucida che gli
Etruschi ottenevano unendo
l’argilla al carbone vegetale.
Valutazione dell’insegnante
INDIVIDUARE INFORMAZIONI INFORMAZIONI SCARSE E NON SEMPRE PERTINENTI
PRESENZA INFORMAZIONI PRINCIPALI MA NON APPROFONDITE
Voto INFORMAZIONI APPROFONDITE ED ELABORATE IN MODO PERSONALE
PERTINENZA ASSENZA DI DISEGNI/IMMAGINI BUONA QUANTITA’ DISEGNI/IMMA DISEGNI/IMMAGI ABBASTANZA E QUALITA’ DI GINI
NI
NUMEROSE E IMMAGINI PERTINENTI
RIPORTATE
PERTINENZA RISPOSTE
RISPOSTE POCO RISPOSTE CHIARE
ABBASTANZE CHIARE E APPROFONDITE
SCARSA SUFFICIENTE LIVELLO DI COLLABORAZIO COLLABORAZION ACQUISIZIONE E, NON OBIETTIVI SOCIALI
NE
RISOLUZIONE PROBLEMI
RISPOSTE CHIARE ED ESAUSTIVE
OBIETTIVI SOCIALI PERSEGUITI E BUON CLIMA DI GRUPPO
Autovalutazione degli alunni
COOPERAZIONE SCARSA E HA NEL GRUPPO
NECESSITATO DELL’INTERVENT
O DEL DOCENTE
QUASI TUTTI I
MEMBRI DEL GRUPPO HANNO COLLABORATO
BUONA COLLABORAZION
E DA PARTE DI TUTTI
SUDDIVISIONE COMPITI NEL GRUPPO
DIFFICOLTA’ NEL TROVARE UN ACCORDO E CONFUSIONE
QUASI TUTTI HANNO RISPETTATO IL PROPRIO
COMPITO
ADEGUATA DISTRIBUZIONE E RISPETTO DEL COMPITO
MATERIALE TROVATO
POCO CHIARO E DISEGNI E PAGINE CONFUSIONARIO WEB ABBASTANZA NUMEROSE E CHIARE
CONOSCENZA RISPOSTE POCO DELL’ARGOMEN CHIARE O TO
SBAGLIATE
RISPOSTE ABBASTANZA CHIARE E PRECISE
BUONA QUANTITA’ E QUALITA’ DEL MATERIALE
RISPOSTE CHIARE A TUTTE LE DOMANDE
VOTO
Uno per tutti
Tutti per uno