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Papa Francesco: la conversione è un impegno per tutta la vita, e si confessa per primo
CITTA’ DEL VATICANO – Inginocchiato come un fedele qualunque, come un peccatore
qualunque. Ma la veste bianca mostra a un rapido colpo d’occhio che l’uomo che si sta
confessando non è una persona qualunque, ma papa Francesco. Il numero uno della Chiesa cattolica, il successore di Pietro, confessa i suoi peccati a un prete all’interno della basilica di San Pietro.
Non è davvero un’immagine usuale quella raccolta e pubblicata dall’Osservatore Romano.
A vederla viene da chiedersi: che peccati avrà da confessare un papa?
Una intensa liturgia penitenziale quella che oggi pomeriggio il Papa ha presieduto nella
Basilica Vaticana. Una iniziativa promossa dal Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione per la Quaresima che prosegue dopo la celebrazione con l’apertura di diverse
chiese di Roma per la notte con confessori a disposizione: 24 ore per il Signore. Il primo a
confessarsi è stato proprio il Papa. Diretto verso i confessionali della basilica prima di entrare in quello a lui riservato, Francesco si è inginocchiato e si è confessato da un penitenziere.
Il Papa nella omelia ha proposto due elementi essenziali della vita cristiana: “Rivestirci
dell’uomo nuovo” quello che nasce dal Battesimo. Una “vita nuova permette di guardare
alla realtà con occhi diversi, senza più essere distratti dalle cose che non contano e non
possono durare a lungo.” Ed ha aggiunto: “Dal cuore dell’uomo rinnovato secondo Dio
provengono i comportamenti buoni: parlare sempre con verità ed evitare ogni menzogna;
non rubare, ma piuttosto condividere quanto si possiede con gli altri, specialmente con chi
è nel bisogno; non cedere all’ira, al rancore e alla vendetta, ma essere miti, magnanimi e
pronti al perdono; non cadere nella maldicenza che rovina la buona fama delle persone,
ma guardare maggiormente al lato positivo di ognuno.”
Altro elemento, rimanere nell’amore di Cristo. “Questo amore vince il peccato e dona la
forza di rialzarsi e ricominciare, perché con il perdono il cuore si rinnova e ringiovanisce.
Il nostro Padre non si stanca mai di amare e i suoi occhi non si appesantiscono nel guardare la strada di casa, per vedere se il figlio che se n’è andato e si è perduto fa ritorno. É la
speranza di Dio, ci aspetta sempre.” Un Padre che ama nello stesso modo anche il figlio
che “non è partecipe della sua misericordia, della sua compassione.”
Un invito alla testimonianza di amore “nella misura in cui i cristiani vivono questo amore,
diventano nel mondo discepoli credibili di Cristo. L’amore non può sopportare di rimanere
rinchiuso in se stesso. Per sua stessa natura è aperto, si diffonde ed è fecondo, genera sempre nuovo amore.”
Il Papa ha poi concluso ricordando la iniziativa “24 ore per il Signore” : “A quanti incontrerete, potrete comunicare la gioia di ricevere il perdono del Padre e di ritrovare l’amicizia piena con Lui. E di più fa festa, anche se vieni con tanti peccati lui ti aspetta.” Perchè ,
dice il
Papa “chi sperimenta la misericordia divina, è spinto a farsi artefice di misericordia tra gli
ultimi e i poveri. In questi “fratelli più piccoli” Gesù ci aspetta andiamogli incontro!” E
celebreremo la Pasqua nella gioia di Dio!
Dopo la omelia un lungo silenzio per l’esame di coscienza personale e poi le confessioni
individuali, e al termine della liturgia il ringraziamento.
Benedetto XVI aveva celebrato la liturgia penitenziale nei primi anni di pontificato con i
giovani in preparazione delle celebrazione diocesana della GMG, ora Francesco ha ripreso
questo appuntamento dando un tono decisamente quaresimale.
In Basilica il Papa ha confessato alcuni fedeli, un tipo di attività pastorale che piace molto
al Papa che confessa ogni volta che si reca in parrocchia.
Giovanni Paolo II confessava, finchè la salute glielo ha consentito, il venerdì Santo, e nelle GMG, Benedetto XVI ha mantenuto l’appuntamento con i giovani, ma Francesco ha
fatto della confessione un punto di forza del suo ministero.
Nel libretto per la liturgia è stato stampato anche uno schema generale per l’esame di coscienza, quattro pagine con domande sull’aborto e sulla fedeltà coniugale, sulla apertura
alla vita e sul rispetto della vita, ma anche se si è guidata la macchina in modo pericoloso
per la vita degli altri.
E poi doveri civili, onestà nel lavoro, e doveri spirituali, vita sacramentale e vita di famiglia.