Aspetti faunistici - Provincia di Trieste

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Aspetti faunistici - Provincia di Trieste
PROVINCIA DI TRIESTE
PROGRAMMA PER LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA-SLOVENIA 2007-2013
PROGETTO STANDARD BIODINET
Rete per la conservazione della biodiversità e del paesaggio culturale
Formazione degli operatori locali per l’uso sostenibile delle risorse naturali
ASPETTI FAUNISTICI
Stazione forestale di Basovizza, 19 settembre 2014
PhD Cristiano Spilinga
Il concetto di biodiversità
La biodiversità rappresenta “la variabilità tra gli organismi viventi di qualsiasi fonte, inclusi gli ecosistemi
terrestri, marini e acquatici e i complessi ecologici di cui sono parte; la biodiversità include la diversità
all’interno delle specie, tra le specie e la diversità degli ecosistemi»
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Rete Natura 2000 e la normativa europea per la conservazione della biodiversità
DIRETTIVA HABITAT e DIRETTIVA UCCELLI
-
Direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli
uccelli selvatici (Direttiva 2009/147/CE del PARLAMENTO EUROPEO E DEL
CONSIGLIO del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici)
-
Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche
-
Allegati II
specie animali e vegetali d’interesse comunitario la cui conservazione richiede la
designazione di zone speciali di conservazione;
-
Allegato IV
specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione
rigorosa
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La Zona Speciale di Conservazione IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano
- Istituito come ZSC Zona Speciale di Conservazione
dall' 08.11.2013 .
-
Ricade nelle province di Trieste e Gorizia
-
Superficie protetta di 9648 ha
- Totalmente ricompreso nella ZPS IT3341002
«Aree carsiche della Venezia Giulia»
Si tratta di un’area tipicamente carsica, con rilievi di
tipo collinare (la cima più alta è il M. Cocusso con
670 m s.l.m.) con presenza di numerose doline e
fenomeni carsici epigei ed ipogei.
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La Zona Speciale di Conservazione IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano
Grotta gigante
Le Falesie di Duino
Val Rosandra
Lago di Doberdò
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ZSC IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano - La biodiversità del carso
La ricchezza di habitat che caratterizza il Carso si riflette nell’elevata biodiversità della sua fauna
I popolamenti animali contano specie provenienti da regioni faunisitcamente molto diverse fra loro, essendo
quest’area un ponte naturale tra l’est Europa e la penisola italica.
Per l’area sono segnalate :
. Circa 200 specie di uccelli, di cui ben 72 soggette al massimo livello di protezione dalla direttiva Uccelli
(allegato I)
. 70 specie di interesse conservazionistico inserite negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE
-
20 Invertebrati; (15 All. II)
-
2 Pesci (2 All. II)
-
8 Anfibi (4 All. II)
-
15 Rettili (3 All. II)
-
30 Mammiferi ( 11 All. II)
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ZSC IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano - La biodiversità del carso
Cerambice funereo (Morimus funereus)
INVERTEBRATI
Coleotteoro xilofago che abita foreste mature o anche
cedui ricchi di ceppaie antiche e legno marcescente.
Leptodirus hochenwarti
Coleottero troglobio, perfettamente adattata all'ambiente
sotterraneo, ormai limitato ad una sola cavità di quest'area
(Grotta Noè) nell'ambito dell'intero territorio italiano
Specie rara , rilevata
Polissena (Zerynthia polyxena)
prevalentemente in
stazioni
caratterizzate dalla
presenza di praterie
e lande assolate
Saga pedo
Diffusa un po’ ovunque nel Carso per la presenza sia di
(Stregona dentellata)
ambienti xerici e punti umidi (doline) in cui si sviluppa il bruco
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ZSC IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano - La biodiversità del carso
ANFIBI
Bombina (Bombina variegata)
Proteo (Proteus anguinus)
Specie prioritaria presente spesso in piccoli stagni temporanei,
pozze, cisterne e vasche a uso zootecnico e venatorio.
Specie prioritaria, presente in Italia la
esclusivamente nelle province di Trieste e Gorizia,
dove vive nel bacino ipogeo carsico del sistema
Timavo-Isonzo-Vipacco.
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ZSC IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano - La biodiversità del carso
RETTILI
Algiroide magnifico (Algyroides
nigropunctatus)
Specie balcanica occidentale diffusa su tutto il territorio del
Carso minacciata da urbanizzazione, agroindustria, avanzata
del bosco e banalizzazione della landa con eliminazione dei
muretti a secco e dei cumuli di spietramento
Serpente gatto (Telescopus fallax)
Specie diffusa in varie località del Carso triestino. molto
elusiva, svolge soprattutto attività crepuscolare e
notturna. Solitamente abita zone sassose, boscose o
rocciose, vecchi muri, mucchi di sassi e ruderi; si trova
anche nei cumuli di legna e in zone sabbiose con
vegetazione cespugliosa.
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ZSC IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano - La biodiversità del carso
UCCELI
Gufo reale (Bubo bubo)
Succiacapre (Caprimulgus europaeus)
Biancone (Circaetus gallicus)
Averla piccola
(Lanius collurio)
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ZSC IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano - La biodiversità del carso
MAMMIFERI
Sciacallo dorato (Canis aureus)
Orzo (Ursus arctos)
Specie presente soprattutto verso il confine con la
Slovenia, in seguito ad espansione della popolazione
slovena
Rinolofo minore(Rhinolophus hipposideros)
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ZSC IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano – Pressioni e minacce
Pressioni e minacce
Agricoltura
A01
Coltivazioni (incluso l’aumento di area agricola)
A02.03
Rimozione della prateria per ricavare terra arabile
A04.01
Pascolo intensivo
A04.02
Pascolo non intensivo
A04.03
Abbandono dei sistemi pastorali, assenza di pascolo
Silvicoltura
B02
Gestione e uso di foreste e piantagioni
B02
Gestione e uso di foreste e piantagioni
D01.01
Sentieri, piste ciclabili (incluso strade forestali non asfaltate)
D01.04
Linee ferroviarie, alta velocità
D02.01
Linee elettriche e telefoniche
D02.02
Gasdotti
Urbanizzazione , sviluppo residenziale e commerciale
E01
Aree urbane, insediamenti umani
Utilizzo delle risorse biologiche diverso dall’agricoltura e selvicoltura
F01.02
Allevamento in sospensione (es. cozze, alghe, pesci)
F03.01
Caccia
Disturbo antropico
G01.02
Passeggiate, equitazione e veicoli non a motore
G01.04
Alpinismo, scalate, speleologia
G05.11
Morte o lesioni da collisione (es. mammiferi marini)
Inquinamento
H06.01
Disturbo sonoro, inquinamento acustico
Specie invasive, specie problematiche e inquinamento genetico
I01
Specie esotiche invasive (animali e vegetali)
Modifica dei sistemi naturali
J01
Fuoco e soppressione del fuoco
J02.01.03
Riempimento di fossi, canali, stagni, specchi d’acqua, paludi o
torbiere
J02.05
Modifica delle funzioni idrografiche in generale
Processi naturali biotici e abiotici (esclusi eventi catastrofici)
K02.02
Accumulo di materiale organico
K03.05
Antagonismo dovuto all’introduzione di specie
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ZSC IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano – Misure di conservazione
Per il sito sono attualmente in vigore le Misure di Conservazione relative ai SIC della regione biogeografica
continentale del Friuli Venezia Giulia approvate con DGR 546 del 28.03.13.
Le misure saranno superate dall’entrata in vigore del piano di gestione dei siti Natura 2000 (SIC e ZPS) del
Carso, in corso di redazione.
Da ottobre 2012 è in corso la scrittura il Piano nella sua forma definitiva che è stato presentato il 31 luglio
2013 ai portatori di interesse coinvolti nel processo partecipativo
Sintesi delle principali misure di conservazione del piano da http://www.regione.fvg.it/
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Il progetto BioDiNet
Rete per la conservazione della biodiversità e del paesaggio culturale
Il progetto mira a:
-
preservare il patrimonio naturale e culturale nell'area del Ciglione carsico e a stabilire linee guida per lo
sviluppo sostenibile della zona;
-
contribuire alla salvaguardia e promozione di specie e razze autoctone e degli ecosistemi, alla
conservazione e lo studio delle praterie;
-
sensibilizzare ed educare il pubblico e di studiare la diversità genetica e degli ecosistemi.
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Progetto BioDiNet –
Rete per la conservazione della biodiversità e del paesaggio culturale
Le attività principali del progetto prevedono:
-
l’analisi della biodiversità e lo sfruttamento dei prati del Carso,
-
l’analisi della diversità genetica,
-
l’analisi dell’ecosistema carsico;
-
la promozione delle razze autoctone degli animali domestici per la loro preservazione;
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Progetto BioDiNet – Le varie tipologie ambientali
I PRATI
-
Tutte le aree aperte sul Carso sono di origine antropica.
- La mancata gestione determina fenomeni di incespugliamento;
Il mantenimento delle superfici erbacee è reso possibile dal pascolo e dallo sfalcio e in questo senso
parliamo di pascoli e di prati.
Sul Carso troviamo entrambe le tipologie,
anche se prevalgono i pascoli che sono in
continuo aumento.
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Progetto BioDiNet – Le varie tipologie ambientali
I PASCOLI
Le specie animali da pascolo rappresentate sul Carso sono: i cavalli, gli asini, i bovini e gli ovini (pecore e
capre).
La maggior parte delle superfici da
pascolo sono occupate dai cavalli e
dai bovini, mentre gli ovini vengono
utilizzati su superfici minori.
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Progetto BioDiNet – Le varie tipologie ambientali
GLI STAGNI
Gli stagni sono specchi d’acqua dolce
Stagno nei pressi dell’Osservatorio astronomico
antropogeni, indicati anche con i nomi “puč”,
“vaška” o “lokva”, realizzati in passato
soprattutto per esigenze di allevamento per
l’abbeveraggio del bestiame.
Gli stagni venivano creati in conche naturali o scavate
appositamente per lo scopo. L’esistenza di uno strato
impermeabile sul fondo, rivestito da più strati di argilla
compressa, era fondamentale per la conservazione dell’acqua.
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Stagno nei pressi del
nucleo abitato di Bosovizza
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Progetto BioDiNet – Le varie tipologie ambientali
LE AREE RUPESTRI E LE CAVITA’
Grotta le Torri di Slivia
Dolina di Risnik
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Progetto BioDiNet – Le varie tipologie ambientali
LE AREE BOSCATE
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Monitoraggio sulla zona di sperimentazione della Landa Carsica di Basovizza
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
COLEOTTERI - Carabidae
Carabus coriaceus
I Carabus presentano attività essenzialmente
notturna . La specie rilevata presenta un
alimentazione prettamente elicofaga ,
nutrendosi di chiocciole, a volte tagliandone
la conchiglia.
Presenta ampie preferenze
ecologiche e per questo lo si
ritrova nei prati e coltivi così
come nei luoghi denudati e
xerici oltre che negli ambiti
boscati
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
COLEOTTERI - Geotrupidae
Trypocopris vernalis
Specie con regime alimentare principalmente coprofago
che utilizza gli escrementi dei grossi erbivori come fonte
alimentare
Zuninoeus hoppei
Specie presente nel settore nord orientale dell’Italia,
limitatamente al Carso, alla fascia prealpina e ad alcune
valli alpine.
Specie coprafaga.
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
COLEOTTERI - Scarabaeidae
Cetonia aurata aurata
Gli adulti frequentano prati, giardini, boschi e frutteti
nutrendosi di fogliame, fiori e frutta ma anche di linfa
che fuoriesce dalle piante. La deposizione delle uova
avviene su trochi marcescenti
Sisyphus schaefferi schaefferi
Specie coprofaga
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
COLEOTTERI - Buprestidae
Chalcophora mariana
Questa specie, relativamente comune nel
Friuli-Venezia Giulia sulle cataste di legni
resinosi delle Alpi e Prealpi, è invece rara
sul Carso.
La larva è ospite secondario nelle radici
ed alla base del tronco di pino e abete.
Attacca in particolare alberi morti in
seguito ad incendi.
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
COLEOTTERI - Cerambycidae
Herophila tristis tristis
Specie xilofaga, la cui larva si
sviluppa su tronchi marcescenti
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
COLEOTTERI - Cerambycidae
Myas chalybaeus
La sottospecie nominale Dorcadion
arenarium arenarium risulta
presente solo in Friuli
Specie presente in Italia solamente
nel carso triestino
Dorcadion arenarium
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
ODONATI - Anisoptera
Libellula depressa
A: Anisotteri – B: Zigotteri
Anax imperator
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
ODONATI - Anisoptera
Sympetrum striolatum esuvia
Sympetrum striolatum accoppiamento
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
ODONATI - Zygoptera
Somatochlora meridionalis
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
ODONATI - Zygoptera
Ischnura elegans maschio
Ischnura elegans accoppiamento
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
ANFIBI
Masse ovigere di Rana sp. e cordoni di rospo
comune (Bufo bufo) presso gli stagni
dell’Osservatorio astronomico
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
ANFIBI - Anura
Rana verde presso lo stagno di Basovizza
Rana dalmatina (Rana dalmatina)
neometamorfosato
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
ANFIBI - Anura
Tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris)
Tritone crestato (Triturus carnifex) maschio
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
RETTILI – SAURIA
Luscengola (Chalcides chalcides)
Lucertola muraiola (Podarcis siculus)
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
SERPENTI – Colubridae
Biscia dal collare o natrice dal collare
(Natrix natrix)
Còlubro di Esculapio (Zamenis longissimus) o Saettone
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
UCCELLI
I dati derivati dal monitoraggio degli uccelli nelle aree rurali
rivelano che in tali aree il numero
della popolazione avicola legata alle superfici prative è in
rapido calo. Sul Carso si sono registrati trend simili a quelli
del resto della Slovenia.
Tottavilla (Lullula arborea)
Biancone (Circaetus gallicus)
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
MAMMIFERI - Insectivora
Riccio (Erinaceus sp.)
Crocidura dal ventre giallo
(Crocidura leucodon)
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
MAMMIFERI - Rodentia
Scogliaattolo (Sciurus vulgaris)
Topo selvatico (Apodemus sp.)
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
MAMMIFERI - Rodentia
Capriolo (Capreolus capreolus)
Cinghiale (Sus scrofa)
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
MAMMIFERI - Rodentia
Faina (Martes foina)
Volpe (Vulpes vulpes)
Tasso (Meles meles)
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
MAMMIFERI
Gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris)
“si tratta di un robusto maschio adulto in eccellenti condizioni fisiche; l'immagine non è delle migliori per procedere ad una
diagnosi tassonomica ma: dimensioni e sistema disegno-colore della coda; sistema disegno-colore della regione dorsale,
consentono di attribuire l'esemplare alla sottospecie "Felis silvestris silvestris" (Gatto selvatico europeo). La cospicua taglia
ed il cospicuo dosaggio di eumelanina (rilevabile dal colore della regione ventrale del piede posteriore sn e dal disegno
visibile del dorso) sono tipici della popolazione giulio-sloveno-balcanina di detta sottospecie”.
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Progetto BioDiNet – Risultati dei monitoraggi faunistici
MAMMIFERI - Chiroptera
Pipistrello di Savi (Hypsugo savii )
Nattola di Leisler (Nyctalus leisleri)
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
LAMELLICORNI COPROFAGI (Coleoptera: Scarabeoidea) e altri invertebrati di terra
Mantenere un adeguata densità di animali da pascolo tale da mantenere un tappeto erboso o i
singoli cespugli
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
LAMELLICORNI COPROFAGI (Coleoptera: Scarabeoidea) e altri invertebrati di terra
Dai prati secchi non vanno asportate le pietre, che rappresentano un microhabitat importante
per numerosi invertebrati terrestri
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
LAMELLICORNI COPROFAGI (Coleoptera: Scarabeoidea) e altri invertebrati di terra
La presenza degli animali sui pascoli deve essere costante, per la maggior parte dell’anno e per più anni
consecutivi al fine di evitare cambiamenti nei microhabitat (a causa dell’inselvatichimento)
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
LAMELLICORNI COPROFAGI (Coleoptera: Scarabeoidea) e altri invertebrati di terra
Gli escrementi non vanno asportati. Qualora venissero asportati, è necessario mantenerne
almeno una parte.
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
FARFALLE (Lepidoptera: Ropalocera)
Gli adulti risultano maggiormente
diffusi nelle aree aperte in quanto
necessitano per il loro nutrimento di
prati ad alto tasso di fioritura con
piante ricche d nettare.
Effettuare sfalci tardivi (durante la
fioritura dell’erba) e al massimo due
volte l’anno
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
FARFALLE (Lepidoptera: Ropalocera)
Pieride del biancospino (Aporia crataegi)
Nelle aree pascolate , la presenza di singoli
cespugli può rappresentare fonte di nutrimento
per le larve di alcuni lepidotteri (es. la pieride del
biancospino Aporia crataegi)
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FARFALLE (Lepidoptera: Ropalocera)
Preservare la presenza di siepi e raggruppamenti di bassa vegetazione
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
FARFALLE (Lepidoptera: Ropalocera)
Andrebbero favoriti aree «a mosaico» che alternano aree a pascolo e sfalcio estensivo ad
aree aperte seminaturali, eliminando le aree inselvatichite;
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
GLI UCCELLI CARATTERISTICI DELLE PRATERIE CARSICHE
Uno dei fattori principali di riduzione delle popolazioni gli uccelli caratteristici delle praterie carsiche è la
perdita dell’habitat per è legato ossia la riduzione delle superfici prative.
Evitare gli interventi di edificazione inutili
Una pista aeroportuale costruita illegalmente nei pressi di Dolnje Lezece (Divaca, Slovenia)
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
GLI UCCELLI CARATTERISTICI DELLE PRATERIE CARSICHE
Mantenere gli elementi strutturali delle paesaggio rurale (conservare i muretti a secco, le pietraie, le siepi,
alberi isolati e i piccoli agglomerati di alberi o cespugli)
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
GLI UCCELLI CARATTERISTICI DELLE PRATERIE CARSICHE
Aumentare la produzione di colture agrarie, specie di cereali (I campi coltivati costituiscono un importante
habitat alimentare per molte specie avicole prative, soprattutto per zigoli e allodole);
Incentivare l’attività agricola sulle aree trascurate, soprattutto la coltivazione di cereali (avena, segale ecc.)
(ad es. nelle doline)
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
GLI UCCELLI CARATTERISTICI DELLE PRATERIE CARSICHE
-
astenersi dall’uso di concimi inorganici o minerali e coltivare solo specie tradizionali e, per
quanto possibile, autoctone, già adattate alle caratteristiche climatiche locali.
-
L’utilizzo di fitofarmaci dovrebbe essere vietato.
-
Nelle aree colpite dagli incendi sarebbe opportuno preferire la semina dell’erba alla
piantumazione di alberi.
-
Il pascolamento dei bovini influisce negativamente sugli uccelli dei prati, specie se svolto in
corrispondenza del periodo di nidificazione, tra maggio e giugno;
-
L’impatto peggiore è provocato da un carico consistente di bestiame in un periodo
sfavorevole, pertanto sarebbe opportuno allestite piccole particelle a pascolo sui terreni a
maggior grado di incespugliamento, dove la probabilità di nidificazione a terra è minore.
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LA GESTIONE DEGLI STAGNI
-
xxxx.
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La gestione degli stagni e dei punti di abbeveraggio
-
xxxx.
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La gestione degli stagni e dei punti di abbeveraggio
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
MAMMIFERI - Boschi
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Linee guida per la conservazione della diversità biologica agricola
CHIROTTERI -
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Ridurre il più possibile l’impiego dei pesticidi, ricorrendo a forme diverse di controllo degli
organismi dannosi (lotta integrata, lotta biologica). Laddove i trattamenti siano giudicati
indispensabili, effettuarli di prima mattina (ciò diminuisce la probabilità di cattura da
parte dei pipistrelli di insetti trattati che non siano deceduti) e porre attenzione ad evitare
l’irrorazione delle aree esterne alla superficie coltivata.
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Ridurre il più possibile l’impiego dei fertilizzanti e in particolare di quelli di sintesi.
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Conservare/ripristinare gli elementi paranaturali del paesaggio agrario “tradizionale”: siepi
(composte da più specie arboree e arbustive e strutturalmente complesse, in particolare si
raccomanda che siano alte), filari arborei, boschetti, fossati e piccoli stagni artificiali
(“peschiere”).
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