Un tricheco marino aiuta a svelare il mistero della cornea trasparente

Un tricheco marino aiuta a svelare il mistero della cornea trasparente
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Notizia inserita il 26/10/2006 - 13:23
Lo studio è stato pubblicato oggi su Nature
Un tricheco marino aiuta
a svelare il mistero della
cornea trasparente
Roma. “Il mistero della assenza di vasi sanguigni nella cornea e, di conseguenza, la s
trasparenza - un requisito fondamentale per la vista - è stato per 50 anni oggetto
ricerche scientifiche. Questa peculiare caratteristica ha fatto della cornea una
sperimentale ‘in vivo’ utilizzata per validare sostanze pro- ed anti-angiogeniche, cio
a facilitare o ostacolare la formazione dei vasi. Ora i nostri studi hanno portato a
identificazione del responsabile di questo fenomeno: la presenza di elevate concentrazi
della forma solubile di una proteina, il recettore Flt-1”, spiega Sandro De Fal
ricercatore dell’Istituto di genetica e biofisica del Consiglio nazionale delle ricerche
Napoli e coautore di una ricerca che ha visto impegnati i laboratori della Kentuc
University of Lexington e del Medical College of Georgia (Usa) e ricercatori
Giappone, del Regno Unito, dell’Australia e dell’Italia.
I ricercatori sono partiti da una osservazione che all’inizio è sembrata essere un parados
e cioè che nella cornea è presente un potentissimo fattore pro-angiogenico, il Vascu
Endothelial Growth Factor (VEGF). Questa proteina interagisce con due proteine
presenti sulla superficie cellulare, noti come Flt-1 e KDR, in grado di trasmettere a
cellula i segnali attivati dal VEGF. Il recettore Flt-1 esiste in due forme: di membrana
grado di trasmettere il segnale e in forma solubile non ancorata alla membrana. La chia
dell’assenza di vasi nella cornea è proprio la presenza di elevate concentrazioni di Flt
forma solubile e la contemporanea assenza della forma di membrana. Per verificare que
ipotesi i ricercatori hanno lavorato con approcci sia di tipo biochimico sia di tipo genet
su diversi modelli animali knock-out (topi di laboratorio in cui è stata spenta l
di un singolo gene).
“Utilizzando il topo knock-out per il gene Placental Growth Factor (PlGF), appartene
alla stessa famiglia del VEGF ed in grado di interagire anch’esso con il recettore Flt
prosegue De Falco, “abbiamo verificato che anche nel nostro modello animale,
l’espressione di questo recettore, si ottiene una spontanea vascolarizzazione della corn
Questa prova è stata confermata anche utilizzando varianti della proteina PlGF da
generate”.
A conferma della correttezza degli approcci sperimentali utilizzati per individuare
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Un tricheco marino aiuta a svelare il mistero della cornea trasparente
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meccanismo molecolare è stata osservata la cornea del Trichecus Manatus o lamantino,
tricheco marino che vive vicino all’estuario dei fiumi. “Ebbene, nella cornea
lamantino non è presente la forma solubile del recettore Flt-1, ma solo la forma
membrana, che, essendo in grado di trasmettere alle cellule i segnali attivati dal VEG
determina correttamente la vascolarizzazione della cornea”, spiega De Falco.
possibile ricaduta delle nostre ricerche sar à l’utilizzo di questa molecola
l’affermazione di nuovi vasi soprattutto nei tumori in quanto l’ angiogenesi
fenomeni cruciali per la crescita tumorale e fattore di rischio che determina la maculopa
degenerativa, principale causa della cecità degli anziani”.
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