luglio - agosto 2009

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luglio - agosto 2009
STAMPA REGGIANA
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periodico di attualità > cultura > spettacolo > sport
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
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LA SALA TRICOLORE SARA’ MENO ROSSA
TANTI NODI
DA SCIOGLIERE
di Simone Russo
Graziano Delrio sindaco e Sonia
Masini presidente della Provincia
di Reggio. Il verdetto delle urne
arride ai due candidati del Pd, con
percentuali di voto sostanzialmente identiche: un 52% per uno che
riconferma il Partito Democratico
(e i sempre più sparuti alleati) alla
guida dei due enti per i prossimi
cinque anni. Eppure sarebbe del
tutto sbagliato parlare di film già
visto riguardo a queste elezioni.
Questa tornata elettorale è stata
un vero e proprio campanello d'allarme per il centrosinistra reggiano: in particolare, dalle urne esce
un consiglio comunale del capoluogo con una composizione inedita, con tredici consiglieri tra Pdl
e Lega, una maggioranza in cui il
Pd è sostanzialmente autosuffi-
ciente ma sul filo dei numeri, e una
rappresentanza della sinistra radicale in pratica azzerata. Fuori Pdci
e Rifondazione dalla Sala del Tricolore, gli eredi diretti del Partito
Comunista escono mestamente di
scena. In realtà per i complessi
meccanismi della politica di coalizione, rappresentanze "post-comuniste" potrebbero essere ripescate all'interno degli organi di
governo, anche del governo di
secondo livello. Ma questa allo
stato delle cose è solo un'ipotesi.
Di concreto c'è che il consiglio comunale è diventato d'improvviso
molto meno "rosso" e molto più
"verde": 22 consiglieri al Pd, 7
alla Lega Nord, 6 al Pdl, uno a testa
per Idv, Sinistra e Verdi, Città Attiva e Lista Beppe Grillo. Si tratta
di un fenomeno che non parte da
Reggio, dove al contrario, nelle
roccaforti sparse sul territorio, Prc
e Pdci mantengono qualche forma
di radicamento.
segue a pagina 5
>
TURISMO
Le vacanze dei reggiani
che rimangono in città
di Donatella Dall’Argine
VINCERE LA PAURA
di Sebastiano Simonini
E' sicuramente, per il mondo
dell'economia reggiana, l'evento
di maggiore rilievo. L'annuale
Assemblea di Industriali Reggio
Emilia rappresenta, anche al di là
di ogni connotazione di carattere
mondano, un'occasione privilegiata per riflettere sulle condizio-
ni dell'economia del nostro territorio e, soprattutto, sulle sue
prospettive. Anche quest'anno le
attese non sono andate deluse.
Qualificata dalla partecipazione del Ministro Sacconi e dal
Presidente degli Industriali Emma
Marcegaglia, l'Assemblea ha permesso di tracciare un quadro
estremamente nitido dell'anno
trascorso e delle attese per il futuro prossimo. Diversi i temi affrontati, in particolare nel corso
dell'intervento del "padrone di
casa", il Presidente di Industriali
Reggio Emilia Gianni Borghi.
Tre argomenti, di particolare
rilievo, meritano di essere sottolineati.
L'azione di Governo. Borghi ha
scandito con particolare energia
che si rileva uno "scollamento di
tempi tra le intenzioni annunciate e la reale predisposizione dei
fondi e delle numerose iniziative
attese".
segue a pagina 3
>
>
SPORT
Calcio, Basket
e Pallavolo
allo specchio
di Spallanzani
Tagliavini e Draghi
da pagina 30 a 33
da pagina 7 a 9
STORIA
Dalla cacciata
degli Estensi
sono passati
150 anni
di Carlo Pellacani
da pagina 24
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STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Politica >
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2
3
segue dalla prima
di Sebastiano Simonini
Tre argomenti, di particolare
rilievo, meritano di essere sottolineati.
L'azione di Governo. Borghi
ha scandito con particolare energia che si rileva uno "scollamento di tempi tra le intenzioni
annunciate e la reale predisposizione dei fondi e delle numerose iniziative attese". Ovvero
non c'è tempo, le nostre imprese stanno soffrendo e necessitano di provvedimenti urgenti,
soprattutto in materia di semplificazione fiscale. Per usare uno
slogan spesso abusato, che con
Andy Warhol era anche diventato opera d'arte: "Fate presto!".
Forti le stoccate all'indirizzo
delle banche. Essenzialmente
due i temi più volte evidenziati:
la commissione di massimo scoperto, sostituita con la nuova
commissione di disponibilità
fondi, e le presunte difficoltà di
accesso al credito da parte delle
imprese. E lo stesso Borghi, che
sottolinea la valida qualità dei
servizi offerti dalle banche territoriali e riconosce agli istituti di
credito il diritto di operare rigorose valutazioni del merito creditizio delle imprese, lamenta i
costi, giudicati eccessivi, e l'introduzione di Basilea 2, cosciente del fatto che l'accesso al credito sarà d'ora in poi più selettivo rispetto al passato. Anche
per questa ragione alle imprese
sollecita "trasparenza, capacità
di motivare le proprie richieste
alle banche, il puntuale presidio
dei fatti economici e finanziari
4
aziendali e, soprattutto una
maggior propensione alla capitalizzazione".
Non ultima è giunta una nuova sferzata all'azione del governo locale. Al Sindaco Delrio,
presente in sala, il Presidente
Borghi ha espressamente richiesto, in modo garbato ma diretto,
maggiore ascolto nei confronti
delle molte istanze della società
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civile, auspicando "una politica
capace di includere, di ascoltare,
attenta alle profonde trasformazioni della società, che evidenzia
una sempre maggiore pluralità
di voci e sensibilità differenti".
Su questo tema Graziano Delrio
dovrà lavorare a fondo, cercando di essere davvero il Sindaco
di tutti, anche di chi non l'ha
votato..
Nelle ventisei pagine del proprio discorso Gianni Borghi ha
voluto evidenziare, in grassetto,
due sole righe, che immagino
ben rappresentino per lui la
sintesi della situazione attuale:
"Un giorno la paura bussò alla
porta. Il coraggio si alzò, andò
ad aprire e vide che non c'era
nessuno". Martin Luther King.
Foto 1: Emma Marcegaglia, Presidente
Confindustria. foto 2: Maurizio Sacconi,
Ministro del lavoro, della Salute e delle
Politiche Sociali. Foto 3: Raffaele Bonanni, Segretario Generale CISL. Foto 4:
L’arrivo del Ministro Sacconi al Teatro
Valli (Giuseppe Domenichini, Gianni Borghi, Maurizio Sacconi, Fabio Storchi) Foto
5: Gianni Borghi, Maurizio Sacconi, Giuseppe Prezioso. Foto 6: Aimone Storchi,
Presidente Club Meccatronica, Gianni
Borghi, Presidente Industriali RE, Emma
Marcegaglia, Presidente Confindustria,
Lanfranco Zucconi, A.D. Carlo Gavazzi
Space spa, vincitore del Premio Italiano
Meccatronica.
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periodico di attualità cultura spettacolo sport
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Ivano Davoli
Art Director
Roberta Castagnetti
Servizi fotografici
Stefano Rossi
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Via Dè Berenzani 6-26100 Cremona
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n. 1093 del 17/03/2003
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STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
3
> Personaggi
L’ASSOSTAMPA RICORDA CAMILLO ROSSI
scorso hanno affollato la basilica
della Ghiara per rendergli l'estremo saluto, e senza ripensare alle
parole pronunciate in quella occasione dai figli don Giovanni e
Giuseppe, che pur nella commozione del momento, hanno così bene
ricordato la figura paterna, da
coinvolgere l'intero uditorio in una
comune e ideale parentela.
di Gino Badini
Con Camillo Rossi scompare una
figura prestigiosa della vita cittadina, un uomo che si è impegnato
a fondo nell'azione socio-politica
ed ecclesiale, un "pater familias"
davvero esemplare per saggezza e
intelligenza.
Ma il commendator Rossi è stato
anche per oltre mezzo secolo, un
attivo testimone delle vicende legate all'Associazione Stampa Reggiana "Bedeschi", cui rivolgeva
speciale cura e grande attaccamento, come d'altra parte era solito
fare per tutte quelle istituzioni che
hanno avuto la fortuna di averlo
quale autorevole componente. Basterebbe scorrere le foto che lo
ritraggono già negli anni '50-'60
accanto al decano dei giornalisti
reggiani, Gino Bedeschi, a cui si
deve fra l'altro il lascito per l'erogazione annuale di premi di studio
ai figli dei giornalisti. Troviamo
Rossi assieme al "gotha" locale
dell'informazione del tempo: lo
stesso Bedeschi, Ugo Bellocchi, Sergio Vecchia, Giulio Fornaciari (il
Grifo), don Wilson Pignagnoli, un
giovanissimo Ivano Davoli, e il sindaco Cesare Campioli, membro del
Collegio probiviri del sodalizio.
Ebbe inizio allora la cerimonia
annuale per la consegna dei premi:
era il 29 gennaio 1961 e Camillo
Rossi, per quanto mi risulta, è stato
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STAMPA REGGIANA
sempre presente a tutte le riunioni
successive, con esclusione dell'incontro avvenuto il 23 maggio scorso per l'aggravarsi della malattia
che ne ha causato il decesso il 16
giugno.
Per la sua appartenenza all'Ordine dal 1° marzo 1951, Rossi è
stato il decano degli iscritti all'Assostampa reggiana e tra i più anziani giornalisti di casa nostra. Nel
1991 aveva ricevuto la medaglia
d'oro in riconoscimento dei quarant'anni di iscrizione. Per quanto
si riferisce specificamente alla sua
attività professionale, va ricordato
che egli fu tra i fondatori del settimanale diocesano "La Libertà"
(1952), collaborando con esso fino
a poche settimane prima della
scomparsa. Inoltre ha scritto su
"L'Avvenire d'Italia", facendo parte della redazione reggiana. Numerosi sono i suoi contributi sui
quotidiani locali e su altri periodici,
dove non solo si è occupato di attualità, ma ha anche ricostruito
tradizioni locali e, soprattutto, de-
>
lineato interessanti profili biografici delle personalità legate a vario
titolo al mondo cattolico.
Camillo Rossi era nato il 7 giugno
1922 nel quartiere cittadino del
"popol giost" e nello stesso anno,
esattamente due mesi più tardi,
veniva costituita l'Associazione
Stampa Reggiana, che negli anni
'60 sarebbe stata intitolata al suo
primo presidente e mentore, Gino
Bedeschi. Anche Rossi venne eletto
alla guida del sodalizio negli anni
'70, mantenendo con autorevolezza il compito affidatogli. Terminato il mandato, gli fu riconosciuto il
fattivo contributo apportato all'Associazione e venne eletto all'unanimità presidente onorario, rimanendo legato alla dirigenza
dell'istituzione anche in qualità di
presidente del Collegio dei probiviri, massimo organo di garanzia e
di giurisdizione statutaria.
Non si possono concludere queste brevi note sul giornalista Camillo Rossi senza pensare alla moltitudine di amici che il 18 giugno
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
(*) Presidente Associazione
Stampa Reggiana “Gino Bedeschi”
Immagine al centro: Convento della
Ghiara, 6 giugno 2008. Giovanni Paolo II
e Camillo Rossi. Sotto: Maggio 2005, assemblea annuale dell'Assostampa reggiana. Da sinistra. Liviana Iotti, Camillo
Rossi, Gino Badini e Mario Guidetti. Sotto.
Il comm. Rossi consegna il premio di
studio a Martina Elenia Zani
Politica >
segue dalla prima
due ipotesi e solo Delrio sa quale
alla fine potrebbe prevalere. Dovrebbe trovare una collocazione, con
buon margine di certezza, Emanuela
Caselli, ex presidente di Azione Cattolica, trascinata da una valanga di
preferenze ai vertici della lista del
sindaco. Anche troppo in alto, secondo alcuni, tanto che nella componendi Simone Russo
te laica del Pd (in teoria maggioritaria ma, diciamo, un po' appannata)
Ma è tutto l'asse della politica riecheggia qualche mugugno. Initaliana che sta letteralmente tra- somma acque già un po' agitate
slando per proiettarsi su coordinate dopo i festeggiamenti per la ricone costellazioni politiche diverse. La ferma. Di sicuro già adesso sul Munisinistra o si ripensa o resta al palo. cipio pesa la responsabilità di essere
Da parte loro i partiti che ancora non solo il centro propulsore di poindossano la falce e il martello della litiche di buongoverno, ma anche
tradizione, con orgoglio e coerenza quello di fare da vetrina al centrosiche potrebbero apparire autolesio- nistra dopo un risultato che ha visto
nistiche, hanno diverse cose da rim- alle amministrative il sindaco uscenproverarsi: in primis l'incredibile te essere riconfermato con 10 punti
tendenza al trasformare la politica percentuali in meno. Non si può
in estenuanti confronti personalisti- parlare di vittoria di Pirro; ma se non
ci che, più che esibizioni di muscola- ci sarà un cambio di marcia, dicono
rismo in salsa operaista, ormai ap- molti esponenti del partito, Delrio
paiono lotte tra
tra cinque anni
galli senza pollaio.
rischierà di passaResta poi da capire
re alla storia come
cosa sia la "classe
emulo del leggendei lavoratori" nel
dario re dell'Epiro,
2009, dopo che dele cui vittorie ricenni di allegro
chiesero un prezconsumismo all'itazo così pesante da
liana hanno lettetramutarsi in sconralmente sgretolato
fitte. Per evitare
la possibilità di penche le legittime
sare ad azioni colaspirazioni del
lettive su larga scacentrodestra a gola.
Piuttosto,
vernare la città
dall'analisi del voto Graziano Delrio
trovino una inedia livello nazionale si
ta concretizzazionota come trionfi una nuova ideo- ne, Delrio sta progettando diverse
logia, quella del pragmatismo che, mosse. Tre i temi principali che si
se portata all'eccesso, disegna ironi- profilano all'orizzonte. Il primo è la
camente un modello di governo sicurezza: non è un caso che il primo
abbastanza utopico. E' quello del atto ufficiale da sindaco riconfermafare istantaneo, fatto di risposte to sia stato un'ordinanza contro ac"pronte" che però, è bene ricordar- cattonaggio e parcheggiatori abusilo, sono attese anch'esse al vaglio vi. E in cantiere c'è pure un analogo
dell'applicazione concreta. Comun- provvedimento contro il triste dilaque sia, i cinque anni che attendono gare della prostituzione sulla via
il sindaco Delrio si prevedono piut- Emilia verso Parma. Insomma, una
tosto intensi. Il primo nodo da scio- svolta sempre più marcata dall'ormai
gliere è quello della Giunta. Si è "storico" <tutte balle> riguardo ai
parlato in precedenza dell'autosuffi- problemi della sicurezza, che aveva
cienza del Pd in consiglio comunale. inchiodato Delrio ad uno dei suoi
Il partito da solo ha la maggioranza, punti di consenso probabilmente più
ma non per questo il governo citta- bassi. L'altro cardine dovrà essere
dino sarà un monocolore, come quello della lotta alla crisi, per cui si
paventato da alcuni all'interno dei sta progettando un apposito assesDemocratici. Ci sarà spazio, non sorato guidato presumibilmente da
tanto, per gli alleati. E quindi vedre- un tecnico esperto in materia economo un assessore di Sinistra e Verdi e mica. E il terzo punto sarà quello del
uno, forse il vicesindaco, targato ridisegnare l'offerta dei servizi pubItalia dei Valori, nonostante la per- blici. Non è un caso che quella del
formance del partito di Di Pietro, è welfare sia una poltrona su cui giragiusto ricordarlo, non sia stata affat- no diversi nomi di possibili assessori:
to esaltante. Forse troverà spazio si tratta di un ruolo chiave sia per la
anche la componente socialista, nel quantità di fondi che muove, sia per
solco di una tradizione che nel pas- la delicatezza della materia. La parosato vedeva il Partito Socialista tro- la d'ordine sarà, lo hanno detto
vare forme di collaborazone con il Delrio e la Masini all'unisono, apervecchio Partito Comunista. I nomi tura al privato sociale. Probabile che
sono ormai definiti, anche se al mo- per questa missione, il sindaco scelga
mento di andare in stampa, per ogni un suo fedelissimo.
poltrona in bilico ballano almeno
LA FONDAZIONE MANODORI
E LA CIRCOLARE CIAMPI
Ad ogni rinnovo degli organi e non solo, esponenti politici, giornalisti e soggetti in cerca di
pubblicità intervengono per dire che lo statuto
della Manodori è sbagliato, autoreferenziale, poco
rappresentativo, ecc.. Premesso che ogni critica è
legittima e poiché non esistono Costituzioni perfette, figuriamoci gli statuti, il dubbio è che chi lo
critica non l'abbia neppure letto e certamente non
conosce la genesi della sua nascita. Occorre ricordare che prima della riforma, i consiglieri venivano
nominati due ciascuno da Comune, Provincia, Camera di Commercio, Associazione regionale e na-
Medici e degli Odontoiatri per la sanità. Il consiglio
veniva completato da tre personalità cooptate che
rappresentavano la scuola, specifiche conoscenze
in uno dei campi di intervento e funzionali alle
attività della Fondazione. La logica delle cooptazioni, che in altre fondazioni sono molto più numerose, è quella di avere un consiglio aperto al
massimo verso le espressioni della società e non
dominato dalla politica locale, il che trasformerebbe l'Ente in una municipalizzata. Improvvisati
commentatori si chiedono cosa c'entrino il Cis e gli
Albi dei Medici ed Odontoiatri. Il primo fu inserito
a rappresentare la formazione, poiché all'epoca
Reggio non aveva l'Università ed Ifoa apparteneva
alla Camera di Commercio già ben presente, per la
sanità era difficile individuare qualcuno più rappresentativo dell'Ordine, a cui sono iscritti quasi tremila tra medici ed odontoiatri, un Ordine che ogni
tre anni rinnova i suoi organi attraverso un'elezione generale e le cui decisioni, compresa la nomina
del rappresentante in Fondazione, vengono votate
zionale delle Casse di Risparmio, mentre Presidente e vice erano designati direttamente dal ministro
del Tesoro. Dopo la legge Amato, lo statuto ha
subito diverse modifiche, la più importante delle
quali è senza dubbio la nomina diretta da parte del
Consiglio Generale di presidente e vice, nel '94 lo
scrivente fu il primo presidente ad essere eletto dal
CG e non nominato dal ministro. Per non annoiare
il lettore parlando delle diverse elaborazioni che si
sono succedute, esamineremo l'ultima stesura, figlia del decreto attuativo dell'allora ministro del
Tesoro Ciampi, il quale suggeriva che gli enti locali e territoriali non fossero in maggioranza e fossero rappresentati i principali campi di intervento,
nonché personalità di spicco del territorio. Prevedeva inoltre la divisione tra Cda, organo amministrativo e Consiglio generale, una sorta di assemblea, dove prima esisteva solo il Cda. E' utile ricordare che lo statuto della Manodori fu tra i primi ad
essere approvato e fece da guida non solo a quelli
di piccole fondazioni come la nostra, ma anche
alle grandi. Esso prevedeva un Consiglio Generale
di 13 componenti, per evitare che Comune, Provincia e Camera di Commercio, pur mantenendo due
designazioni ciascuno, avessero la maggioranza
assoluta, prevedeva un rappresentante per ogni
campo di intervento: il volontariato, la Curia per i
beni artistici, il Cis per la formazione e gli Albi dei
da un consiglio di venti persone. Per Comune, Provincia e Curia i nomi vengono indicati direttamente da Sindaco, Presidente e Vescovo e per l'Ente
Camerale da un esecutivo di nove membri. Se poi
si ritiene che i medici siano una componente non
primaria del Sistema sanitario nazionale è un'altra
questione. Personalmente sorridevo quando, per
screditarmi, venivo definito dentista, una professione nobile, che richiede laurea ed esame di
Stato, che non vive di prebende pubbliche, anzi è
esposta alla concorrenza, cosa che non si può dire
né di tutti i politici, né di tutti i giornalisti. Pure il
sindacato rivendica un posto nel consiglio, anche
se la sua attività non appartiene ai campi di intervento, la risposta è semplice: il sindacato è presente negli organi dell'Ente Camerale e da lì semmai
deve pervenire la sua designazione. Vi è poi il problema delle rose di candidature, anch'esse furono
suggerite dalla circolare Ciampi, come elemento di
tutela al debutto dei nuovi statuti, oggi possono
essere abolite, anche se voglio ricordare che tutti i
consigli, compreso l'ultimo, hanno rispettato alla
lettera le indicazioni dei designanti. Se si esce dal
capitolo delle designazioni, non si può non riconoscere che lo statuto ha dato sempre risposta a
tutte le situazioni, anche le più complesse e pertanto necessita al massimo di piccoli aggiustamenti.
di Dario Caselli
STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
5
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STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Turismo >
DOVE ANDARE IN VACANZA
PER CHI RIMANE IN CITTA’
Le bellezze del nostro territorio offrono
tante opportunita’ per chi ama la natura,
lo sport, i sapori e la cultura. Ecco una
serie di proposte.
di Donatella Dall’Argine
Vacanze estive 2009 per i reggiani? In pole position quelle rigeneranti e non troppo lontano
da casa, tra natura e cultura, sapori genuini e spunti inusuali,
avventura e tranquillità, dinamismo, relax e attività sportiva:
orienteering, trekking, torrentismo, tiro con l'arco, mountain
bike, gite a cavallo, escursioni al
chiar di luna, safari notturni…e
chi più ne ha più ne metta, il benessere è assicurato, c'è solo l'imbarazzo della scelta. L'Appennino
Reggiano, dopo la magica stagione invernale, anche in estate,
quindi, sarà protagonista con tanti eventi e proposte su misura, per
tutti i gusti ed esigenze, dalla
Pietra di Bismantova al Cerreto,
dal Cusna ai sentieri delle Terre
Matildiche, da Cervarezza, cuore
del Parco Nazionale Tosco-Emiliano al Ventasso e alla valle del
Dolo. Innovazione e tradizione
sono le parole d'ordine, proposte
turistiche sempre nuove ed emozionanti il risultato. Storia, cultura, cordialità e tanto da vivere e
scoprire. Il nostro territorio si presenta al turista esploratore come
uno scrigno di tesori, frutto
dell'ambiente, del lavoro e della
salvaguardia dell'uomo che fin
dall'antichità ha vissuto, lavorato
e tutelato questi luoghi, dalle
caratteristiche
uniche
e
originali,considerati tra i più belli
dell'Appennino settentrionale.
STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
7
> Turismo
Gli sportivi hanno l'occasione di cimentarsi con l'arrampicata in roccia o
scendere in canoa tra le rapide dei torrenti, oppure pedalare, cavalcare e programmare escursioni nel verde
mezza di sella.
Questo territorio è
caratterizzato da
verdi altopiani con
boschi e coltivi alternati a piccole
dorsali collinari,
borghi sparsi e pievi isolate. Tanti anche i maneggi per
gli appassionati di
turismo equestre,
possibilità di fare
lunghe passeggiate a cavallo fra boschi, corsi d'acqua,
incontaminati paesaggi e borghi medievali,
percorsi più o
meno lunghi
e difficoltosi,
famoso il "Mathilde Horse
Trails", diviso in cinque tappe
da sei ore giornaliere, tre ore
la mattina e tre il pomeriggio.
L'Appennino reggiano è straordinariamente ricco di strutture ricettive di ogni tipo.
Numerosi rifugi nell'area del
Monte Cusna, dell'Alpe di
Succiso e dei Laghi Cerretani
formano una rete in grado di
consentire trekking ed escursioni alla stregua delle alte vie
dolomitiche o alpine. Nella
Valle del Dolo, a pochi chilometri
da Civago, è molto gettonato il
rifugio San Leonardo, l'ultimo in
ordine di tempo ad essere operativo in Valle, dopo i rifugi "storici"
Battisti funzionante da più di ottant'anni, e Segheria, la cui attività
risale agli anni Settanta. Nessuna
concorrenza tra i tre, anzi l'idea
dei gestori è quella di creare una
La Pietra di Bismantova è palestra per arrampicata estrema e
panorama da immortalare per gli
appassionati di fotografia. Arrampicatori e sassisti arrivano quotidianamente da luoghi diversi per sfidare le sue pareti strapiombanti.
Per chi ama la canoa Vetto d'Enza
è una delle tappe per scendere
lungo la valle dell'Enza. Il fiume è
l'ideale per fare scuola e imparare
le tecniche di base, ma anche adatto a fare slalom, per la presenza di
lunghi tratti con massoni disposti
alla rinfusa, lingue ben distinte ed
identificabili dalla barca.
In Appennino gli appassionati di
mountain bike trovano percorsi
affascinanti e divertenti, di lunghezze e difficoltà variabili, ma
sempre immersi in paesaggi suggestivi. Il territorio di Casina è tra i
più frequentati dai bikers, considerato il punto di partenza di
un'escursione di media difficoltà,
per un totale di 29 km e 4 ore e
vera e propria rete finalizzata alla
promozione del territorio. Gli ingredienti ci sono proprio tutti per
una vacanza a 360 gradi.
CAMMINANDO SUL SENTIERO DI MATILDE
L'intero sentiero misura circa
ottanta chilometri, tecnicamente elementari, che si snodano
per lo più lungo mulattiere,
carraie, strade bianche e sentieri. Dalla pianura si accede sino al
crinale appenninico, allo spartiacque tra il Tirreno e l'Adriatico. L'itinerario conduce da Vico
di Ciano d'Enza sino a San Pellegrino in Alpe ed è suddiviso in
sette tappe, anche se un valente
camminatore può impiegare tre
o quattro giorni per concluderlo.
Gli spunti di interesse sono di
vario tipo: storico, archietttonico
e naturalistico. Il sentiero è interamente tabellato e segnato anche con i caratteristici segni
rosso-bianchi di vernice. Una
segnaletica verticale indica la
meta ravvicinata, quella intermedia e quella di tappa, come
detta lo standard internazionale
del CAI.
Le sette tappe sono:
1) da Ciano d'Enza al Castello
di Canossa e Cerredolo dei Coppi
2) da Cerredolo dei Coppi a
Casina
3) da Casina a Carpineti
4) dal castello delle Carpinete
a Toano
5) da Toano a Quara
6) da Quara al ponte di Cadignano e Fontanaluccia/Gazzano
7) da Gazzano a San Pellegrino in Alpe
Viale Umberto I° 14/A-B
REGGIO EMILIA
Tel. 0522 283599
8
SALDI
STAMPA REGGIANA
>
sc fino al
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
50%
Turismo >
A CAVALLO TRA L’ENZA E IL SECCHIA
L
'itinerario, lungo circa 100 km, collega tra loro centri
ippici e aziende agrituristiche attrezzati per accogliere e
rifocillare il turista ed il suo cavallo. Tutti possono seguire
agevolmente l'Ippovia che è completamente segnalata
da tabelle in legno lungo il percorso e negli incroci principali. L'ippovia collega il crinale del Parco Nazionale, la
pietra di Bimantova e i castelli matildici.
Tappe:
1) Compiano - Val Tassobbio
2) Val Tassobbio - Ginepreto
3) Ginepreto - Montemiscoso
4) Montemiscoso - Succiso
5) Succiso - Passo di Lagastrello
L'Ippovia inizia in località Compiano(Canossa), immediatamente prima del ponte sul Tassobbio, lungo la SS 513
da Parma a Castelnovo nè Monti. Si risale il torrente, incontrando alcuni mulini, fino a raggiungere la confluenza con il Rio Maillo. Di qui in breve si raggiunge per carraia l'azienda agrituristica "La Collina dei Cavalli". In 20
minuti percorrendo una sterrata si raggiunge il primo
punto tappa, il Centro di turismo "Il Rifugio" sede dell'Associazione Montana Ambiente e Turismo Equestre. Costeggiando il Rio Maillo, si raggiunge Mulino Ferrari e di
qui si risale il bosco fino a raggiungere Castelnovo nè
Monti. Superato il centro cittadino ci si porta a nord della Pietra di Bismantova incrociando il "Sentiero Spallanzani" che conduce a Ginepreto dove si trova l'azienda
agrituristica "Il Ginepro". Da Bismantova seguendo in
IN BICI NEL PARCO NAZIONALE
direzione nord il "Sentiero Spallanzani" ci si può collegare con il Castello delle Carpineti, da dove transita il "Sentiero Matilde" che collega con Sarzano, Canossa ed anche
con Toano, Civago e la Val Dolo. Da Ginepreto una carraia porta a Bondolo, per poi scendere nella valle del Dorgola e risalire fino alla località Costa de Grassi. Di qui
sempre su carraia si raggiunge Frassinedolo e poi Cervarezza. Attraversato il centro storico si raggiungono le
soprastanti Fonti di Santa Lucia, per poi imboccare una
carraia che aggirando il Monte Campestrino conduce
nella vallata del Rio Rumoroso. Passando a sinistra del
monte Volparino si prosegue fino a Montemiscoso. Seguendo la ghiaiata chiamata "La Bandita" si raggiunge
Pratizzano. Si prosegue su panoramiche praterie costeggiando il monte Sparavara, fino a raggiungere il Passo
della Scalucchia. Da qui l'Ippovia rientra in Val d'Enza
costeggiando il monte Ledo, fino ad arrivare a Succiso
Nuovo. Dalla chiesa in località Varvilla, s'imbocca il sentiero CAI 653 fino a raggiungere il torrente Liocca. Si
prosegue su sentiero fino sotto il monte Fugacciaro tenendo sulla sinistra il monte acuto. Dopo alcuni chilometri di percorso su sentieri difficoltosi si raggiunge l'ampia
radura denominata "Quattro Fagge". Da qui per carraia
(CAI 659), si costeggia il Lago Paduli e si raggiunge il
sentiero di crinale "00" in prossimità del Passo del Lagastrello (1200 mt). Raggiungendo la vicina località di Prato
Spilla ci si può raccordare con l'Ippovia dell'Appennino
Parmense, oppure rientrare a Compiano attraverso un
percorso alternativo che taglia le colline tra Val Parma ed
Enza.
D
uro itinerario nel cuore dell'Appennino Reggiano, vicino ai confini
con il Modenese e la Toscana.
Alcune delle zone dell'itinerario
sono parte del Parco del Parco Nazionale Tosco-Emiliano, un parco che si
sviluppa sul crinale dell'Appennino
Reggiano per circa 23.400 ettari.
Da Castelnuovo ne' Monti (metri
700), paese sede turistica e ricco di
tracce di un passato glorioso, si parte
in saliscendi verso Ramiseto (km 16),
per giungere a Ramiseto poi si sale di
duecento metri prima di scendere di
altri duecento metri.
Cominciano sette chilometri verso
Lago Calamone che si trova a quota
1400 metri.
La discesa è dapprima ripida poi più
controllata verso Vallisnera e Collagna
(km 36, metri 870). Proprio a Collagna
incomincia la nuova, ed ultima salita,
che porta a Cerreto Laghi, due chilometri oltre il Passo del Cerreto, km 50,
metri 1350.
Da quì si rientra a Castelnuovo ne'
Monti in 32 km, di cui la seconda
metà è in saliscendi. Chi lo desidera
può invece proseguire lungo un itinerario più lungo ma molto panoramico:
ridiscesi a Collagna (km 13, metri 800)
invece che proseguire verso Castel-
nuovo ne' Monti si può girare a destra
e andare in salita lieve verso Ligonchio
(km 25, metri 910) e poi Febbio (km
36), paese oltre il quale seguono quattordici chilometri di saliscendi sino a
Civago (km 50, metri 1000).
A Civago si scende, lungo la valle
del Secchiello, verso Cervarolo (km 3),
Asta (km 9) e poi Villa Minozzo, salitella sino a Sologno (km 30) e nuova
discesa sino al fiume Secchia (km 35,
metri 750).
E' il momento di affrontare il falsopiano finale che riporta a Castelnuovo
ne' Monti, km 50 e metri 800. Interessante lungo questo tratto finale il
grande tavolato che si innalza sino a
1047 metri di quota, la Pietra di Bismantova, citata anche da Dante nella Divina Commedia.
CERWOOD : IL PRIMO PARCO AVVENTURA NATO IN REGIONE.
UN VERO E PROPRIO CENTRO VACANZE
C
erwood è il primo parco avventura acrobatico
forestale nato in regione e uno dei primi in Italia.
Situato a Cervarezza Terme, nel cuore del Parco
Nazionale Alto Appennino Tosco-Emiliano è a prova del turista più esigente e curioso e in estate
rappresenta una meta di tante famiglie reggiane.
Non offre solo percorsi acrobatici tra gli alberi, ma
è un vero e proprio centro-vacanze, dispone di
percorsi natura, noleggio mountain bike, campi da
volley, bar e ristoro, aree attrezzate per pic-nic,
atelier creativo e pista minikart. Tra ponti nepalesi,
passerelle, corde tirolesi e salti sono disponibili sei percorsi di diverso livello, con oltre 30
stazioni nelle quali mettere alla prova le
proprie abilità ed equilibrio.
STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
9
STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Spettacoli >
ECCO
GLI
SPETTACOLI
CHE
OFFRE
“RESTATE”
Sono circa trecento le proposte della rassegna estiva del Comune. Non mancano ospiti di prestigio e giovani emergenti di assoluto valore. In programma tre concerti in Piazza Prampolini
di Paolo Borgognone
La crisi economica si fa sentire,
e finisce inevitabilmente per riflettersi anche sulle attività culturali e di spettacolo. Così anche il
tradizionale cartellone estivo di
Reggio Emilia, "Restate", ha dovuto fare i conti con il bilancio e
ridurre l'offerta, che lo scorso
anno aveva toccato l'apice di 500
eventi in tutta la città.
Sono comunque circa 300 gli
appuntamenti previsti, che toccano tutte le forme di spettacolo:
concerti, danza, opera, jazz, cinema, musica popolare e molto altro.
Vero clou di Restate 2009 è la
IV edizione del festival di musica
e cinema Ost - Original. Quest'anno sono tre i tradizionali grandi
concerti in piazza Prampolini.
Apre il 10 luglio una "prima" internazionale. Andrea Griminelli
renderà omaggio a Nino Rota nel
trentesimo anniversario della
scomparsa del grande musicista,
"principe" riconosciuto delle colonne sonore del nostro cinema.
Di tutt'altro segno la seconda
serata che vede in programma
sabato 18 luglio La Notte della
Paura: un oscuro viaggio dentro
il "castello dell'orrore" del cinema di Dario Argento. Protagonista musicale non poteva essere
altri che Claudio Simonetti: il leader e fondatore di quei Goblin
che hanno segnato non solo la
cinematografia dell'indiscusso
maestro della paura, ma tutta
una stagione del progressive rock
all'italiana. Il 25 luglio OST ospita
invece quello che è ormai consi-
derato l'enfant prodige del jazz
internazionale, Francesco Cafiso.
Sul fronte della musica continua
anche PjazzaFontanesi, rassegna
jazz di altissima qualità e con
artisti di fama internazionale,
realizzata nell'ambito di Mundus.
Ad aprire la rassegna domenica 2
agosto nell'omonima piazza è
Angela Baraldi. Giovedì 6 agosto
Gilda Giuliani e Alessandro Olori
propongono, nella più "parigina"
delle piazze reggiane, un concerto ispirato alla canzone francese.
Domenica 9 agosto si continua
con i Groundfloor, gruppo proveniente da Reykjavik (Islanda) che
sta realizzando un tour di grande
successo sia in Islanda che in Austria. Infine si festeggia il ferragosto con i TuboLibre, la cui peculiarità sta nel suono che scaturisce dalle differenti e atipiche
combinazioni strumentali: tubachitarra elettrica e percussionitrombone.
Altro momento significativo interamente dedicato alla musica è
quello di Bozzetti Lirici - L'opera
per la città. La formula prevede
l'esecuzione di celebri opere in
segue a pagina 12
Arnoldo Foa
STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
11
> Spettacoli
segue da pagina 11
Accadde Domani dal 22 al 28
giugno, a cura dell'Ufficio Cinema, con la quale vengono presentati i giovani autori della nostra
cinematografia che si sono particolarmente distinti, ma che non
hanno trovato l'opportuna distribuzione nelle sale cinematografiche. Le proiezioni sono seguite
dagli incontri con i registi e c'è
già molta attesa per l'eccezionale
appuntamento con Mario Monicelli. Infine di nuovo All that
musical, il ciclo in Piazza Prampolini dedicato alla musica e alle
colonne sonore dei film che torna
anche quest'anno a partire da
venerdì 26 giugno a cadenza
settimanale fino al 14 agosto.
un allestimento essenziale e con
una regia tradizionale ed innovativa al tempo stesso. I protagonisti sono giovani cantanti di buona
esperienza internazionale ed attori professionisti ai quali vengono affidati i testi originali scritti
da Isabella Trovato. La musica è
affidata a un ensemble formato
dal maestro concertatore al pianoforte Matteo Cavicchini,
dall'arpista Carla They e dal percussionista Roldano Innocente. Si
parte il 2 luglio a Palazzo Levi
Terrachini con L'elisir d'amore di
Donizetti e si termina il 30 luglio
nel Chiostro dei Marmi Romani
dei Musei Civici con il Rigoletto
di Verdi.
Ritorna anche Periferica - Suggestioni per un'arte del vivere.
Domenica 28 giugno al parco le
caprette si svolgerà il festival
campestre di fumetto e illustrazione. Per tutta la giornata, più
di venti disegnatori professionisti
realizzeranno disegni per il pubblico. Al Mauriziano poi si festeggia nell'ambito della Biennale del
Paesaggio l'apertura del PAB Parco Culturale Ariosto Boiardo
con la rassegna Quante storie!
dedicata alle atmosfere dei poemi cavallereschi: il 1 luglio Il
senno e la follia. Letture dall'Orlando Furioso con l'eccezionale
partecipazione di Arnoldo Foà; l'
8 luglio Operazioni speciali al
tempo della cavalleria, con lo
scrittore israeliano Yuval Noah
Larari; il 15 luglio Rincorrendo
Orlando con il Teatro dell'Orsa; il
22 luglio Kohlhaas.
Centrale per l'estate reggiana
anche la proposta cinematografica: all'Arena Estiva Stalloni, dal 4
giugno al 3 settembre, film tutte
le sere e sempre nello stesso
luogo la pluridecennale rassegna
STAMPA REGGIANA
Andrea Griminelli
Mario Monicelli
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Carla They
Gilda Giuliani
Ai Giardini pubblici, invece,
continua L'importante è partecipare, manifestazione sportiva serale che ha riscosso grandissimo
successo lo scorso anno e si affianca al tradizionale cartellone
culturale di Restate. Dal 29 giugno al 31 luglio sono in programma tornei di basket e calcetto,
iniziative di intrattenimento quali esibizioni di società sportive
(danza, judo, ginnastica), ballo
etnico, balli latini, ballo liscio,
spettacolo dialettale, animazione
e giochi per i più piccoli.
Per i bambini ai Giardini pubblici dall'8 al 22 luglio il teatro di
figura è protagonista con la prima edizione della rassegna Le
belle figure, nuovo appuntamento dell'estate reggiana dedicato
alle famiglie, promosso dall'Assessorato alla Cultura e curato da
Associazione Culturale 5T. Al Parco Cervi dall'8 giugno al 3 luglio,
dal lunedì al venerdì pomeriggio,
si svolgono invece le attività
della ludoteca all'aperto L'isola
che non c'è. Il tradizionale Stage
Internazionale di Commedia
Spettacoli >
Francesco Cafisio
dell'Arte, che vede la partecipazione di attori provenienti da
tutto il mondo, celebra quest'anno la sua XXV edizione. Si tratta
di un risultato molto importante,
che conferma la validità della
proposta sviluppata negli anni da
Antonio Fava e Dina Buccino.
Numerosi gli appuntamenti in
programma: al Centro Sociale
Buco Magico il 24 luglio si svolge
la Serata finale del Corso sulla
costruzione della maschera; al
Teatro Zavattini - Cavallerizza
Matteo Cavicchini
vanno in scena il 30 luglio L'amante militare di Carlo Goldoni in
collaborazione con il gruppo
Ma.Mi.Mo, il 31 luglio La commedia nel mondo digitale e Appello
per la Commedia dell'Arte Patrimonio Immateriale dell'Umanità,
il 6 agosto Faccia di bronzo, il 7
agosto Storie d'amore e di finestre, il 14 agosto The great oneman commedia epic con Matthew
Wilson.
Il 27, 28, 29, 30 luglio ed il
3,4,5,6,10,11,12,13 agosto sempre
Angela Baraldi
al Teatro Zavattini - Cavallerizza
si tengono i Canovacci aperti al
pubblico; il 20 agosto si svolge,
infine, la serata finale degli allievi dello Stage.
Tornano anche dal 14 al 30 luglio le serate dei Caffè letterari
nelle più note caffetterie, birrerie
e osterie della città. Il 15 luglio in
Piazza Prampolini c'è invece
42100 Reggio Emilia Music Day,
grande serata che vede protagonisti i musicisti reggiani. Gli atelier teatrali, musicali, multimedia-
li e visivi dell'Officina delle Arti
dal 23 giugno al 13 settembre
animano le serate della Reggia di
Rivalta.
Molte altre le iniziative che
arricchiscono la policroma tavolozza di questa estate 2009, sono:
la XVI edizione di Museo Sotto le
Stelle dal 15 al 25 luglio al Museo
Cervi, il Campionato Italiano
Motoscafi da velocità radiocomandati (12 luglio, Vasca di Corbelli di Rivalta), Non toccate i fili
- Aperitivo in Arte - Rassegna di
STAMPA REGGIANA
>
eventi eccentrici (3-24 luglio, Circolo La Centrale), il IX Festival
Tricolore della Canzone Italiana
dei Bambini, (27 agosto, Piazza
Casotti), il XIII Festival Tricolore
della Canzone Italiana degli Adulti (28 e 29 agosto, Piazza Prampolini), Miss Immigrata d'Italia
(30 agosto, Piazza Trampolini), il
33° Trofeo di Bocce "Eaco Catelli"
(14 agosto, Centro Sociale Bocciofila Tricolore).
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
13
> Personaggi
DA MEZZO SECOLO A CACCIA DI DIVI VIA
Nello straordinario archivio dello scrittore-collezionista Aldo Lugli anche gli autografi dei
più celebri personaggi famosi d’oltre oceano. Una villa trasformata in museo storico
menti personali della loro arte e
vita; che sognavano milioni di spettatori al mondo. La villa di Aldo,
da anni è testimonianza di mezzo
secolo di caccia. E' un museo storico. Mezzo secolo di viaggi da Rio
Saliceto a Hollywood. Mezzo secolo di vita di un artista, scrittore,
cantante, attore, invaso da una
passione da romanzo. Discreta e
poco conosciuta.
di Sergio Masini
In questi giorni, davanti ad una
graziosa villa di Rio Saliceto si ferma un automezzo della Cineteca
di Bologna. Effettua, per la seconda o terza volta, un carico prezioso
di libri, manifesti, locandine, foto,
autografi e altri materiali riguardanti il cinema e in particolare i
divi dell'ultimo mezzo secolo. Nei
Comuni di Rio e Campagnola esistono già donazioni simili organizzate in Mostra Internazionale Arte
Cinematografica (M.I.A.C.). Tutto
fa parte della rara e favolosa collezione di Aldo Lugli (Via della Libertà 17, Rio Saliceto, RE,
0522/699208), che per tutta la vita,
in Europa e in America, ha fatto il
"cacciatore" di divi del cinema, per
conoscerli, intervistarli e ottenerne
foto con autografi, notizie e docu-
14
STAMPA REGGIANA
mano. A rivedere dopo mezzo secolo Aldo Lugli, mio compagno di
classe e vicino di banco è stato
come rivedere il film di grande
parte della nostra adolescenza e
giovinezza. Dentro a quella visione
la vita di Aldo mi appare fantasti-
Ma è meglio cominciare, come è
regola, dal principio e, in questo
caso, dal mio vissuto "personale".
Dopo decenni di lontananza e silenzi, quest'anno noi studenti
dell'Istituto Superiore Magistrale
"Garibaldi" degli anni 1939/42 abbiamo cominciato a cercarci, per
metterci insieme "da grandi" (80
enni), per ricordarci "come eravamo allora" e sapere "come siamo
messi oggi". La ricerca e i contatti
ci riempirono di grande tristezza,
su 30 compagni di classe ne sopravvivono oggi meno della metà; ma
anche di grande gioia per gli emozionanti abbracci, negli incontri
reciproci, con tante foto-ricordo in
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
ca. Aldino (così per tutti noi, affettuosamente) era uno "speciale" e
anche "originale" (assieme a Galloni, l'unico che fumava e andava
a ballare). Alto, magro, biondo con
l'onda alla Elvis, dal portamento e
dagli abiti eleganti, sembrava già
lui un divo, che sapeva già tutto di
Hollywood, di Fred Astaire e Ginger Roger e del tip-tap che ballava
benissimo, negli intervalli, con
Oscar Violi, sussurrando le musiche
del jazz alla moda. Ed era già in
pole position per cantare "il ritmo"
Personaggi >
AGGIANDO DA RIO SALICETO A HOLLIWOOD
in una band (La Pattuglia Gaia, di
Novellara)e recitare e cantare in
compagnia di giovani attori, in riviste universitarie, musicali. Erano
gli anni di Rabagliati, Otto, Bonino, Trio Lescano. Poco dopo la fine
delle magistrali (1942) si esibì nei
teatri della Provincia di Reggio e
dell'Emilia con la compagnia di
Romolo Valli (allora Mimmolo) e
Delia Scala (allora Odette Bedogni), quattordicenne, allora "sfollata" a Campagnola. La rivista titolava "Follie di Dicembre": Mimmolo protagonista e regista, Delia
ballerina, Aldino cantante, più 8
gazzelle 8. Tutto a favore dell'ECA.
Il biglietto di ingresso lire 8, "valido anche come lasciapassare nelle
ore di coprifuoco". Successi strabi-
lianti ovunque. Poi Aldino andò ad
insegnare in montagna. Per tutta
la guerra ebbe momento difficili,
rischi di morte, per bombardamenti e traslochi forzati di abitazione.
Anche a Reggio, in Via Veneri (o
del Zappello), dove abitavamo
anch'io e Loris Malaguzzi. E lutti e
persecuzioni. Perché lui, Aldino
pacifista e fuori dalla politica, ave-
va il padre fascista della "prima
ora", da sempre Segretario del
Fascio di Rio Saliceto e da sempre
ricercato dai partigiani, salvato poi
dagli Americani dopo la prigione,
il campo di concentramento a Coltano e latitanze pericolose. Aldino
fu perseguitato dal soprannome "il
figlio del fascista". Per fortuna
Aldino era accompagnato e soste-
STAMPA REGGIANA
>
nuto dai suoi "sogni", come quello
del cinema, in particolare del film
Via col Vento e dell'attrice Greta
Garbo, che raccontiamo qui, per
dare un'idea delle "passioni" (da
patire) di Aldino, che oggi sembrano uscite dalle pagine di un romanzo (e così, lui, le ha raccontare, in
libri scritti con la semplicità dei
segue a pagina 17
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
15
STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Personaggi >
segue da pagina 15
fatti e con l'amore del collezionista) di episodi straordinari di vita.
Con emozioni psichiche eccezionali.
<<Da ragazzino, in estate, mi
racconta, nel suo salotto - galleria,
lessi il romanzo Via col Vento. Fu
subito un amore devastante per i
protagonisti: Rossella, Rett, Melania ed Asley. Per anni, giorno e
notte, vivevano nella mia emozionabile sensibilità visionaria. A Hollywood, durante la guerra, fu girato il film del romanzo. In Italia arrivò anni dopo. Ho aspettato maniacalmente per dieci anni. In
guerra, in pericolo, mi rivolgevo a
Dio perché mi salvasse. Pensavo
anche quello che ora può sembrare assurdo: Non farmi morire, Signore, perché possa vedere Via col
Vento. Lo vidi. Quando apparve
Rossella le gambe cominciarono a
tremarmi e piansi e piansi per tutto il film. Per la strepitosa storia e
per la mia inimmaginabile attesa.>> E intanto Aldino viaggiava,
spinto dalla passione del collezionista. Frequentava sempre le mostre del cinema: Venezia, Torino,
Roma, Cannes e anche luoghi speciali, come Viareggio (La Bussola)
e lo studio della pittrice Novella
Parigini, a Roma, via Margutta. Ma
si spinse anche a Parigi e soprattutto in America, centro mondiale
delle produzioni cinematografiche:
New York, Los Angeles, S. Francisco, Chicago, Las Vegas e finalmente anche Hollywood. Tutto è descritto in uno stupendo resoconto
su un suo libro ad hoc: "Uno psicopatico a Hollywood". Cercava soprattutto Greta Garbo, allora diva
mondiale. Racconta Aldino: <<In
hotel, a New York, apprendo che
Greta era in un appartamento di
un palazzo a noi vicino. La misteriosa e affascinante si negava a
tutti. Ma io l'aspettai a lungo, come un segugio, un investigatore da
film. E venne il giorno. La vidi a
due passi da me, con la segretaria.
Tentai di avvicinarla ma con un
cenno della mano, la segretaria mi
disse "no" e mi fece capire che rimandava al giorno dopo. E fui
puntuale, in un grande bar, per
vederla a lungo, mentre la segretaria mi consegnava la foto con
autografo (una rarità, che ora conservo in banca, per il suo valore).
Lei era sola, schiva, come se negasse il mondo. Un vestito mascolino,
un largo cappello, i tacchi bassi e i
grandi occhiali nasconditori. Non
mi degnò di uno sguardo. Ma il
sogno continua in me, per la innarrivabile Greta."
Un bel colpo Aldino collezionista
lo fece anche alla Bussola, a Viareggio, dove cantava Mina, ancora
ragazzina, ma già preferita da lui:
<<Firmò la sua foto col suo nome
d'arte di allora, Baby Gate. Una
rarità, anche questa, di grande
valore.>>
A Roma Aldo Lugli, collezionista
di incontri ad alto livello, con tanto di foto e firme racconta a me,
nel suo salotto dai divani e poltrone di pelle antica: <<Per Natale e
Pasqua partiamo io e un mio amico
imprenditore di moda. Dieci giorni
in hotel e a casa di Novella Parigini,
famosa pittrice, con un "salotto
d'incontro" dove passavano i meglio della "dolce vita romana".
Serate favolose con celebrità americane, francesi, italiane. Capucine,
Martinelli, Eva Aulin, Clift, Lancaster, Brando, Fellini e tante "stelline" (poi famose) come nella notte
di S. Lorenzo.>>
A Venezia, alla Mostra, con tanti altri attori, incontra Marcello
Mastroianni: "Ma come, alla tua
età giri per autografi come un ragazzino?." "Sono scrittore e giornalista!". "Oh, oh! Va bene, va
bene!". E mi allunga una foto
grande con importante autografo.
Era invecchiato, un occhio gonfio
e palpebra chiusa. A Venezia, per
la mostra, Lugli conosce anche
Assia Noris, Amedeo Nazzari, Rossano Brazzi. Alida Valli è ricordata
da Aldino con tanta emozione.
<<L'ho conosciuta adolescente, ha
lavorato tanto, in cinema e teatro,
mi rilasciava sempre dediche affettuose, anche perché aveva visto le
mie collezioni a Bologna e Reggio.
L'ho rivista poi, vecchia e malata,
quasi cieca, viveva con la pensione
Bacchelli, per gli attori poveri. Non
mi conosceva più. Chi sei? Io la
salutai con un forte abbraccio.>>
A Roma Aldino ebbe anche incontri (e cattura di foto, autografi e
notizie) con Gregory Peck (stava
girando "Vacanze Romane") e Anna Magnani. Diventò amico di
Fellini che abitava a due passi dal-
la Parigini, anni 50, brindisi di
champagne in via Margutta. Cenò
a Trastevere con Ruggeri, Alida
Valli, Romolo Valli e Tognazzi.
A Carpi suo paese di nascita incontrò Ernest Borgnine (di 85 anni,
premio Oscar per il film Marty);
giallo, denti radi, firma foto e autografo e poi si alza scontroso:
"Basta firme, basta!". La Silvana
Mangano la conosce all'hotel Excelsior di Venezia. In un angolo del
salone, la signora De Laurentis, si
volta, fissa Aldino negli occhi, ferma come una statua, domanda
"giornalista?" Io allungo la biro,
lei firma stanca. Con occhi bellissimi, scuri, profondi, labbra carnose,
viso pallido. Bellissima anche se
frigida. In hotel i giovani camerieri aggiunsero: "Anche in amore”
sorridendo maliziosi, alludendo
forse al buco della serratura.
In America Lugli ha incontrato
quasi tutti i divi. Quelli coi nomi
incisi sul marciapiede del Corso
Principale di Hollywood. <<Quando lo vidi, quel marciapiede così
scolpito con gli autografi dei "miei
grandi" mi chinai, appoggiai le
mani sulle impronte scavate e non
riuscivo a staccarmi da loro. Come
non ho resistito a farmi fotografare tra le due torri, che poi furono
abbattute dai soldati di Bin Laden,
terrorista mondiale. Ho messo il
mio autografo su quella foto.>>
Ma noi, qui, non possiamo continuare. Gli esempi riportati danno
l'idea vera della vita di Aldo Lugli,
il nostro Aldino, scrittore, collezionista (vedi elenco di tanti suoi altri
incontri e autografi) nella sua Rio
Saliceto, con la sua bella moglie
Rolanda, tanto gentile quanto appassionata e orgogliosa della storia
del suo Aldino. Non sbuffa neanche. Come me pensa affettuosamente: "Grande Aldino!" Sa che
ha conosciuto anche Rita Hayworth
e Marylin Monroe e Brigitte Bardot. Ma non fu mai gelosa. Si
amano ancora, come ragazzini.
Aldino ogni tanto rivede per l'ennesima volta Via col Vento, anche
in inglese. E si commuove ancora.
Dalle pareti della villa, centinaia di
foto e firme famose sorridono
amichevolmente.
GLI ARTISTI CHE HO INCONTRATO GIRANDO IL MONDO
Cominciamo dagli attori
americani che ho visto a Las
Vegas, S. Francisco, New York,
Los Angeles.
Per prime la Garbo e Marilyn
che sono le mie attrici preferite
e mi hanno regalato i loro
autografi, oltre a Fred e
Ginger che sono i ballerini
che ho sempre ammirato.
Ho visto anche Marlon
Brando in America e in
Italia Elvis Presley, a Las
Vegas Jane Russel, a Los
Angeles Errol Flynn.
Premetto che le foto degli attori dovrebbero sempre essere stampate senza
autografo perché i collezionisti cercano di imitare le
firme e le spacciano per
autentiche.
Infatti a una mia richiesta
di una di un Papa dei primi
dei novecento un mio amico collezionista mi rispose
che un collezionista non
presta mai un suo autografo, di sua proprietà, per non
svalutare la firma sul mercato.
Posseggo le foto autografate
di Alida Valli, Claudia Cardinale,
Clara Calamai, Doris Durante,
Silvana Pampanini e di altre
decine di attrici che non starò
qui ad elencare.
La prima, la Valli l'ho frequentata fin da ragazzina quando
girava uno dei suoi primi film a
Roma e poi l'ho seguita - come
amico - nella sua carriera cine-
matografica e teatrale.
Molte di loro si sono "ritirate"
come la Rossi Drago e la Monica
Vitti. Altre sono morte come la
Delia Scala, la Valli, la Maria
Denis.
Degli attori ho frequentato
STAMPA REGGIANA
>
Massimo Girotti fin dal suo primo film "La corona di ferro" e
pure lui nella sua lunga carriera
teatrale. Conobbi a Venezia Valenti e la Ferida uccisi nella bufera della guerra. Inoltre Amedeo Nazzari, Roberto
Villa, "anche loro deceduti" e il più bello di
tutti, Massimo Serato che
giovanissimo interpretò
"Piccolo mondo antico"
con la Valli. Non voglio
dimenticare le attrici degli anni trenta come la
Borboni, la Merlini, la
Galli che furono celebri
in teatro e nel cinema.
Tutti questi attori e
molti altri sono in un mio
libro con le loro belle
foto d'epoca.
Non frequento più gli
attori, né le mostre del
cinema né faccio lunghi
viaggi. La vita è cambiata. Casa e Casa. Scrivo per
passarmi il tempo. Guardo le belle foto degli attori che
mi ricordano la mia giovinezza,
i miei viaggi e i momenti di gioia che forse non torneranno,
penso, più.
Aldo Lugli
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
17
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Storia >
Cascate del Niagara
Un reportage fotografico che coglie i cambiamenti
sociale e culturali dei primi del secolo scorso
Parigi
Seconda tappa del tour di un
viaggiatore appassionato che, attraverso immagini di luoghi e
persone, documenta l'evoluzione
della cultura e della società dei
primi del secolo scorso.
La Fondazione Manodori dedica
alle foto di Alberto Manodori discendente di Pietro dal quale
prende il nome - un volume che
si affianca a quello edito nel 2007.
Un prezioso "documento storico"
raccontato per immagini, conser-
Gerusalemme
Milano
Egitto
vate dal nipote, docente di fotografia.
"Il Grand Tour di un reggiano"
è stato presentato nella chiesa di
San Filippo Neri in via San Filippo
a Reggio Emilia da Massimo Mussini, vicepresidente Fondazione
Manodori, e Alberto Manodori
Sagredo.
È un reportage di foto scattate
o raccolte nei Paesi attraversati,
che ci riportano cronaca e suggestione di un'epoca affascinante e
complessa che ha dato origine a
scoperte, simboli, abitudini ancora presenti nella nostra contemporaneità.
Cambia l'orizzonte e la tecnica
si evolve. Restano l'interesse per
civiltà che si sono sviluppate ad
altre latitudini e la curiosità per
ciò che è lontano, apparentemente diverso da noi se non altro per
stile e costumi.
Alberto Manodori ci conduce
alla scoperta di città italiane ed
europee, da Roma a Pompei, da
Parigi ad Atene. E poi l'Oriente e
l'Egitto dei monumenti e quello
della vita quotidiana nel deserto
e nei vicoli dei borghi urbani, New
York in piena crescita economica,
Washington, San Francisco e i
grandi spazi del Grand Canyon e
dei parchi di Yellowstone e Yosemite.
Sono immagini che riproducono
la realtà, ma anche momenti di
vita vissuta, esperienze interiori,
STAMPA REGGIANA
>
memorie, ricordi. Un viaggio coinvolgente che segnala anche i cambiamenti e progressi della tecnica
fotografica. La qualità delle immagini riportate da Manodori è
alta e si configura come un vero
e proprio reportage. I fotografi di
inizio secolo avevano spesso un
retroterra di esperienze artistiche
e una spiccata sensibilità per i
luoghi, le vedute, i personaggi.
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
D.L.
19
> Reportage
TRIONFALE CONCERTO A MOSCA DE
di Riccardo Caselli
Mosca è indubbiamente una
tappa importante per ogni direttore d'orchestra, non solo per la
grande tradizione di musica classica che la contraddistingue, ma
anche per il richiamo di pubblico
e l'interesse che essa suscita su
una piazza molto attenta e competente. La cornice si fa poi ancor più prestigiosa se il concerto
si tiene nella Grand Hall del Conservatorio Tchaikovsky: si tratta
infatti di una delle sale da concerto più famose non solo della
Russia, ma di tutto il mondo,
grazie alla sua architettura, alle
splendide decorazioni, ma soprattutto ad un'acustica di straordinaria qualità.
Questa è in poche parole la
suggestiva location che, con oltre un secolo di vita e una capienza superiore ai 1.700 posti,
ha visto protagonista il maestro
Giovanni Landini, nato a Brescia,
ma reggiano d'adozione.
La sera del 3 giugno, ha diretto la Moscow Symphony Orchestra, una delle principali della
capitale, fondata nel 1989 e assai
nota anche al di fuori dei confini
nazionali, visti i suoi numerosi
tour in Usa, Giappone, ed Europa, fra gli altri.
L'ottima risposta di pubblico
testimonia l'interesse che si è
creato intorno all'iniziativa, oltre
che la grande sensibilità moscovita nei confronti della classica:
non si poteva non notare infatti
la trasversalità del pubblico per
età (numerosi i giovani), e classi
sociali.
Il maestro, da par suo, ha condotto con grande intensità l'orchestra in un crescendo che ha
Palcoscenico dell’evento il Conservatorio Tchaikovsky. Il ricevimento nelle sale della Ball Room dell’Hotel Ritz Carlton è
stato curato dal comitato organizzatore della Mille Miglia e da
un gruppo di imprese capitanate dalla Compagnia delle Opere
e Brescia Turism
3
2
20
STAMPA REGGIANA
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Reportage >
DEL DIRETTORE GIOVANNI LANDINI
1
4
percorso nell'ordine L. Cherubini-Demophoon, Mendelsshon4th Sinfonia (L'Italiana), Brahms4th Sinfonia, uscendo fra gli
applausi fragorosi e prolungati
di una sala entusiasta.
Al termine, i numerosi ospiti
sono stati accolti in uno splendido ricevimento curato dal comitato organizzatore della Mille
Miglia, che insieme ad un gruppo
di imprese bresciane capitanate
dalla Compagnia delle Opere e
Brescia Turism, sono stati sponsor
e promotori del concerto stesso.
La cena nelle sale della Ball Room dell' Hotel Ritz Carlton è
stata l'occasione per il maestro
Landini di incassare ulteriori
complimenti per la convincente
performance, mentre i presenti
hanno potuto ammirare rarissime auto d'epoca situate all'ingresso dell'hotel. Il ricevimento
è stato anche un’occasione che
gli sponsor hanno colto per presentare insieme al sindaco Adriano Paroli, la città di Brescia, la
storica corsa delle Mille Miglia,
di fronte a numerose personalità
tra cui l'ambasciatore italiano in
Russia Alessandro Claudio Surdo,
il Ministro russo per la Cultura e
lo Sport Michael Sergeevic Stepanjan e Don Ubaldo Orlandelli,
economo della Diocesi di Mosca.
L'importante e riuscita iniziativa, ha visto fra le altre cose un
piccolo "esodo" di reggiani verso
la capitale russa, che ha dato
anche l'occasione di entrare in
contatto con una metropoli ed
ancor prima con una diversa cultura. Ciò che innanzitutto colpisce di Mosca è la sensazione di
forza che la città sprigiona, da
centro di potere quale è sempre
stata: un agglomerato urbano di
circa 15 milioni di abitanti, percorso da grandi strade trafficate,
ampi spazi aperti, e dominato al
centro dal Cremlino.
Quest'ultimo è in realtà una
vera e propria città nella città,
segue a pagina 23
5
STAMPA REGGIANA
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
21
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Reportage >
segue da pagina 21
viste le dimensioni di Mosca,
dove tutto è in grande scala. Il
turista si ritrova così facilmente
ad occupare il suo tempo nella
sola zona centrale, che racchiude
una grande quantità di bellezze
artistiche, fra cui la famosissima
cattedrale di San Basilio sulla
Piazza Rossa, nonché le altre
chiese e l'arsenale che stanno
all'interno della cinta muraria
del Cremlino.
Il centro di Mosca, dove si respira anche tanta Italia grazie
alle numerose attività commerciali esportate, è certamente moderno e amante del lusso, in
contrasto con il resto della nazione, che non beneficia degli stili
di vita che si possono osservare
nella capitale. Allo stesso modo
è possibile percepire un'atmosfera di internazionalità, simile a
quella delle capitali a noi più
vicine, questo a dispetto di una
diversità culturale che ci si aspetterebbe essere più marcata. La
sensazione è quella che oramai
le capitali facciano parte di una
dimensione a sé stante, come se
fossero tutte città di un unico
stato internazionale ed interculturale; si somigliano quasi più fra
loro, che non con le altre città
della stessa nazione. Per questa
ragione, un viaggio a Mosca non
richiede ad oggi più adattamento alle circostanze che uno a
Londra, Amsterdam o Berlino, se
non magari un controllo più ferreo all'aeroporto, dove bisogna
togliere anche le scarpe!
Foto 1: il Direttore d'orchestra
Giovanni Landini saluta il pubblico
al termine del concerto. Foto 2:
l'Ambasciatore Italiano in Russia Vittorio Claudio Surdo alla presentazione Mille Miglia a Ritz Carlton. Foto
3: in camerino dopo il concerto:
Giovanni e Sonia Landini, Vando e
Deanna Veroni, don. Antonio Tarzia,
dott. Francesco Passerini, Marina
Levine General Manager Moscow
Sinphony, Sergei Mikhailovick primo
violino e Yelena Levine. Foto 4: intervista televisiva a Giovanni Landini. Foto 5: pubblico all'entrata per il
concerto. Foto 6: un momento delle
prove generali. Foto 7: il folto pubblico in sala. Foto 8: Giovanni e Sonia
Landini, Svetlana Tchaikovsky, Roberto Zanolini dir. gen. Compagnia
delle Opere di Brescia e Alessandro
Casali pres. Comitato Mille. Foto 9:
Giovanni Landini con Riccardo e
dott. Dario Caselli. Foto 10: Franco e
Giuppi Bonferroni. Foto 11: Giovanni Landini con don Ubaldo Orlandelli economo Curia di Mosca. Foto 12:
Giovanni Landini Angela Busi e dott.
Elio Pacifico Console onorario S.
Domingo. Foto 13: Giovanni Landini
con Commendatore Francesco Galli
e sig.ra.
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STAMPA REGGIANA
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> Eventi
SONO PASSATI CENTOCINQUANT’ANNI DALLA
CACCIATA DEGLI ESTENSI DA REGGIO
L’importante fatto storico commemorato dall’Associazione Primo Tricolore. La cerimonia si è svolta sotto l’egida della Prefettura e ha ricordato le fasi salienti della “fuga” del Duca Francesco V D’Este
di Carlo Pellacani
L'inizio di giugno 2009 segna la
ricorrenza di centocinquant'anni
dalla riconquista, per Reggio, della
condizione di governo libero e
democratico che aveva potuto sperimentare con la scelta repubblicana del 1796 e con le avvincenti
suggestioni dell'epopea cispadana.
Gli eventi del 1859 rappresentano,
infatti, una fase determinante per
lo sviluppo civile e sociale della
nostra comunità e per l'affermazione di quei valori di libertà e
uguaglianza che erano stati cancellati dal dominio estense.
Per queste ragioni appare condivisibile l'iniziativa commemorativa
dell'Associazione Primo Tricolore,
pronta a rivalutare le rivendicazio-
3
24
STAMPA REGGIANA
>
ni risorgimentali e libertarie della
gente reggiana anche andando
oltre i rigidi confini di una missione
istitutiva.
L'incontro si é svolto sotto l'egida della Prefettura locale, che ha
anche ospitato - nei recuperati
spazi del chiostro del Palazzo di
corso Garibaldi - una significativa
mostra di cimeli e di opere interpretative degli anni della storia
preunitaria.
A Otello Montanari e al dott.
Adolfo Valente, Vice Prefetto Vicario, è stato affidato il compito di
ricostruire con dovizia di particolari le fasi salienti della "fuga" del
Duca Francesco V d'Este e l'insediamento della Giunta governativa
formata da Enrico Terrachini, Pietro Ferrari, Carlo Baroni e Gherardo Strucchi cui fu dato incarico di
interpretare il diffuso sentimento
popolare. In quei mesi, con una
tempestività di risoluzione delle
situazioni che appare ancor oggi
esemplare, si giunse alla nomina di
Luigi Carlo Farini quale governatore che godeva di ampia stima e
1
considerazione. Tra l'insediamento
del governatore, avvenuto a Modena il 15 giugno (cioè soltanto
quattro giorni dopo la partenza
del duca), e la visita di quest'ultimo
a Reggio (effettuata il 25 dello
stesso mese), è stata effettuata la
nomina della Commissione comunale provvisoria che assumeva i
pieni poteri di gestione della municipalità reggiana. Di questa Commissione facevano parte Pietro
Manodori (quale podestà), Gioachino Paglia, Luigi Ancini, Orlando
Gualerzi, Giovanni Dall'Ara, Domenico Sidoli, Domenico Nobili, Amadio Levi e Giovanni Fiastri.
Pur vivendo un periodo denso di
incognite sul futuro (quali l'armistizio di Villafranca poteva far
ipotizzare), la Commissione riuscì
a realizzare iniziative qualificanti
ed a dare risposte convincenti
all'ansia di rinnovamento e di partecipazione della cittadinanza reggiana. In tale compito fu sostenuta
dall'apporto di larga parte del
clero che, dopo la sostituzione del
vicario vescovile Rocca con l'arciprete di Sant'Ilario Vergalli e l'allontanamento di mons. Rota da
Guastalla, non esitò ad appoggiare
la causa sabauda.
Furono giorni caratterizzati da
scelte frenetiche, s'è detto. A iniziative di facciata realizzate per
acquetare il diffuso malessere popolare - come la riproposta dell'intitolazione di piazza Gioberti (dal
1848 denominata piazza Aldegon-
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
2
da per volere ducale), la soppressione di stemmi e insegne, l'abbattimento di barriere e di fortificazioni - la municipalità dedicò attenzione ad esigenze della comunità (come la linea ferroviaria
Modena-Parma) e al restauro di
monumenti di
pubblica utilità
(Porta Santa Croce).
Scontando una
condizione di subordinazione alla
vicina Modena
che s'era rafforzata nel corso del
lungo dominio
estense, da quando il Duca Cesare
scelse Modena come capitale sperando in un'improbabile ritorno
all'agognata Ferrara, Reggio riacquistava vitalità
operativa e si avvaleva dell'apporto di rappresen4
tanti popolari che
seppero trarre da questa terra i
frutti più significativi di una consolidata civiltà contadina.
La rievocazione del 1859 può
costituire un'utile comparazione
con i tempi attuali. Spetta a Busana, in prossimità dell'alto crinale
appenninico, l'aver salutato per
prima le truppe piemontesi, giunte
il 12 giugno da La Spezia lungo la
strada del Cerreto, a conferma dei
moti di ribellione che già da diversi giorni agitavano la gente montanara e avevano spinto i Dragoni
ad abbandonare Castelnovo ne'
Monti. Di contro è Guastalla il
centro con un rapporto più problematico con gli Este: in città si manifestano espressioni di consenso
per il regime ducale e lo stesso
Francesco V vi trova ospitalità, nel
suo viaggio tormentato verso la
Lombardia. E' vero, si tratta di
episodi effimeri, ma possono dare
il senso di una diversa disposizione
Eventi >
5
d'animo, frutto di una diversa dislocazione geopolitica che in quegli anni poteva avere effetti significativi. Di questi aspetti si è parlato nel corso dell'incontro promosso
dall'Associazione Primo Tricolore
che ha siglato un'altra tappa significativa nella ricostruzione della
storia risorgimentale reggiana. E'
un cammino lungo e complesso,
che merita di essere approfondito
in altre fasi successive, quali la ricorrenza della nascita della Regione Emilia e dell'apporto emiliano
all'avventura garibaldina per l'unità nazionale. Si tratta di altre
pietre di un edificio che attenti
costruttori come i partecipanti
all'incontro del 12 giugno possono
portare. E per le quali non si può
che esprimere gratitudine.
7
6
Le opere d'arte
disperse
da Francesco V
E' possibile ricostruire con precisione il "bagaglio" che il duca
Francesco V d'Austria-Este porta
con sé in occasione della fuga da
Modena. Il Fantuzzi ci fornisce
un'elencazione sommaria delle
opere d'arte: i più preziosi manoscritti della Biblioteca Palatina, le
monete d'oro e d'argento del
Medagliere e le Gemme del Museo,
dieci dipinti e quattro disegni della
Galleria Ducale. Mentre i disegni
appartengono tutti al Correggio, i
dipinti sono attribuiti al Giorgione,
al Potter, all'Holbein, al Del Sarto,
allo Schedoni, al Moretto, al Cor-
reggio ed a Raffaello. Una parte di
queste opere è stata interessata
dalla dispersione dei patrimoni
d'arte.
Foto 1: Stemma del casato degli Asburgo Este. Foto 2: Il Duca Francesco V (18191875). Foto 3: On. Otello Montanari e il
VicePrefetto dott. Adolfo Valente. Foto
4: un ritratto di Pietro Manodori. Foto 5:
Ferdinando Carlo (1754-1806), nonno del
Duca Francesco V. Figlio dell'imperatrice
d'Austria Maria Teresa d'Absurgo (17171780), si sposò con Maria Beatrice d'Este,
quindi con lui le case d'Absburgo-Lorena
e d'Este si fusero negli Absburgo-Este,
ora ramo cadetto della dinastia Asburgo.
Foto 6: Il Duca Francesco IV d'Este (17791846) padre di Francesco V. Foto 7: L'imperatrice Maria Teresa d'Austria (17171780), prima sovrana degli Asburgo-Lorena. Ebbe sedici figli. Foto 8: L'obelisco
eretto a Reggio Emilia per celebrare le
nozze del Duca Francesco V con Aldegonda di Baviera, al centro della piazza
ancor oggi denominata Gioberti.
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
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Eventi >
COME SAN FRANCESCO UN FESTIVAL TRA LA GENTE
Nel cartellone degli artisti anche Lucio Dalla, l’attore Marco Alemanno e la regista Liliana Cavani
di Giulio Serri
Un grande evento nazionale ha
scelto la città di Reggio come
palcoscenico su cui debuttare. Si
tratta del primo Festival Francescano, la manifestazione che offre
spiritualità, approfondimento, arte e spettacoli in perfetto stile
francescano: nelle piazze, tra la
gente. Il festival, organizzato dai
Frati Minori Cappuccini dell'Emilia
Romagna, in collaborazione con
l'Ordine Francescano Secolare e
gli ordini religiosi femminili a loro
vicini, si terrà il 25, 26 e 27 settembre 2009, in occasione delle celebrazioni per l'Ottavo Centenario
della Regola dell'Ordine Francescano. Il progetto ha ottenuto il
patrocinio del Comune e della
Provincia di Reggio, dell'Università di Modena e Reggio Emilia e
della Diocesi di Reggio e Guastalla.
Come tutte le manifestazioni di
questo tipo, anche il Festival Francescano mescola riflessione e in-
aperta a tutti, ma pensata nello
specifico per bambini e studenti,
da quelli della Scuola dell'Infanzia
fino ai ragazzi che frequentano
l'Università, che saranno coinvolti
con laboratori, conferenze, proiezioni e spettacoli.
Ricco il cartellone degli spettacoli. Tra questi, spicca "Francesco.
Canto di una creatura", nel quale
il celebre cantautore Lucio Dalla
mette in musica la storia umana e
mistica del Santo di Assisi raccontata da Alda Merini, tra le più
grandi poetesse viventi. Lo spettacolo, debuttato ad Assisi lo scorso
anno, si avvale anche della partecipazione dell'attore Marco Alemanno e del "Nuork Quintet" del
maestro Beppe D'Onghia, con l'accompagnamento dei cori della
Diocesi. Ancora la musica sarà
protagonista nel recital inedito
"Francesco sulla tua via", diretto
da Don Gianfranco Iotti e nelle
esibizioni, lungo le vie del centro
storico, dei gruppi Nuova Civiltà,
Pelli Sintetiche e Controtempo.
Non mancherà il teatro, con le
pièce "Francesco di terra e di vento", rappresentato dalla compagnia Teatro Minimo e con "Fratello Francesco. Può il tutto costare
nulla?", a cura della compagnia
amatoriale I granelli di sabbia. Per
d'eccezione: la regista Liliana Cavani. Per l'occasione, la Cavani
presenterà il suo film del 1966
"Francesco d'Assisi", nella versione recentemente restaurata dal
Ministero per i Beni e le Attività
Culturali e da Cinecittà Holding.
Liliana Cavani
Lucio Dalla
trattenimento, con un obiettivo
principale: quello di coinvolgere
un intero territorio, le istituzioni
e le persone che vi abitano. Ecco
perché il programma del festival
inizia il venerdì con una mattinata
i bambini, ci sarà la magia di Padre
Gianfranco Priori, il "Frate Mago"
apparso in trasmissioni televisive
come il Maurizio Costanzo Show
e Domenica In. Tanto spazio anche
per il cinema, che vedrà un'ospite
Le proiezioni comprendono: "Frate Sole" di Ugo Falena (1918),
"Francesco giullare di Dio" di Roberto Rossellini (1950), "Uccellacci
e uccellini" di Pier Paolo Pasolini
(1966); infine, l'ultimo "France-
sco" della Cavani, risalente al
1989.
Fedeli alla loro missione di valorizzazione delle espressioni artistiche della fede e del patrimonio
culturale di cui sono custodi, i
Cappuccini dell'Emilia Romagna
offriranno per il Festival Francescano diverse opportunità di fruizione di mostre e installazioni.
L'arte sacra, dal XVI al XX secolo,
sarà ospitata all'interno del museo
dei Cappuccini di Reggio , con una
selezione dei dipinti a tema fran-
STAMPA REGGIANA
>
cescano provenienti dai conventi
della regione. In particolare, verrà
esposto un quadro del Guercino
del 1632, raffigurante San Francesco con le stigmate, rinfrescato
per l'occasione. I Musei Civici di
Reggio allestiranno un percorso,
all'interno della Galleria Fontanesi, che testimonierà, attraverso
opere d'arte inedite, il radicato
spirito di devozione popolare verso la figura di San Francesco.
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
27
> Primo Piano
AEROPORTO, LA PISTA E’ CORTA MA
IL PROGETTO “JET LIFE” SI FARA’’
di Romano Pezzi
La pista del nostro aeroporto è
corta, ma per il progetto di emergenza sanitaria dell'Ama è sufficiente. Lo hanno affermato gli
stessi rappresentanti della società
svizzera, che in accordo con la
Refly e la Società Aeroporto hanno ideato un interessante progetto sanitario Jet Life, atto a sviluppare l'attività sul nostro campovolo.
Riattivare uno scalo su questo
aeroporto e ridargli la sua giusta
importanza a livello nazionale è
soprattutto l'obiettivo di Luigi
Bertolini, presidente della Refly,
una società composta da 25 appassionati del volo, quindici dei quali
legati al progetto Jet Life promosso dall'Ama.
I promotori del progetto, si sono
incontrati proprio all'aeroporto di
Reggio, la futura sede operativa
del progetto, per illustrare i piani
e le modalità del "Jet Life", che
racchiude anzitutto l'emergenza
sanitaria con l'ausilio di un aereo
attrezzato per il trasporto dei
malati, anche in condizioni gravi,
l'istituzione di un servizio aerotaxi ed anche piccoli trasporti di
persone e merci. Un piano condiviso poi con i loro soci del posto,
privati e pubblici. Sono giunti
naturalmente in aereo, su di un
Fairchild Dornier 328, un jet bimotore a fusoliera larga da 35 posti,
pilotato dal comandante Andreis
Schiesel, in livrea biancorossa della Jet Com, una società italiana al
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STAMPA REGGIANA
>
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Primo Piano >
momento legata al loro progetto.
Nell'occasione è l' ideatore del
progetto sanitario, Francesco
Guarnieri, avvocato, in passato
direttore finanziario dell'Agusta,
che illustra le finalità di questo
loro piano che opererà nel soccorso sanitario e nel trasporto passeggeri, facendo centro a Reggio.
"Useremo aerei - chiarisce Guarnieri - che possano atterrare su
questa pista in piena sicurezza.
Macchine ideate per cambiare la
loro struttura interna a seconda
delle circostanze, da missioni sanitarie, con l'ausilio di quattro barelle e personale specializzato, da
cargo e naturalmente da trasporto
fino a 30 persone comodamente
sedute. Prima della fine del prossimo anno la nostra attività dovrebbe iniziare in modo regolare
con un aereo ed un elicottero, un
Agusta 109 e la possibilità di aumentare i mezzi. L'importante è
iniziare ed al momento abbiamo
in funzione un joit venture con un
operatore abilitato, la Tyrolean.
Arriveranno dalla Svizzera elementi del nostro personale che fungerà da guida ai nuovi addetti che
cercheremo nella zona di Reggio.
Soprattutto nel settore sanitario.
Quindi da questa iniziativa, uscirà
una possibilità di lavoro in più
nella zona."
Un progetto tra l'altro, già realizzato dall'Ana in Albania, dove
si sta sviluppando anche una organizzazione sanitaria, con il supporto del Governo locale.
"Il nostro aereo all'occorrenza
è attrezzato per le cure intensive
e può trasportare malati gravi interviene Oscar Meile, svizzero,
direttore sanitario del progetto Jet
Life - e il servizio è utile soprattutto per quei turisti che si ammalano
o che si infortunano nei paesi
Il gruppo dei promotori del progetto Jet Life
esteri, ove naturalmente non esistono i mezzi necessari per curarsi.
Nelle circostanze noi andiamo a
prelevarli col nostro aereo accuratamente attrezzato, li assistiamo
durante il viaggio con i mezzi di
pronto intervento e diamo a loro
la possibilità di avere le prime cure
intensive. Poi li portiamo a casa."
"Quindi - riprende Guarnieri sono soprattutto le compagnie di
assicurazioni i nostri principali
clienti. Abbiamo accordi infatti
con numerose compagnie, molte
delle quali svizzere, le quali ci
consentono di operare in qualsiasi
parte d'Italia e d'Europa. Il nostro
centro all'occorrenza può rispondere in numerose lingue di uso
corrente, per 24 ore al giorno."
La scelta di Reggio Emilia, secondo Guarnieri, è data dalla sua
posizione geografica. La città è
situata al centro del Nord Italia, e
da qui è possibile operare coprendo un largo raggio d'azione, ma
soprattutto perché Reggio possiede un'aerea meravigliosa, il suo
aeroporto. Una struttura sulla
quale è possibile realizzare un bel
traffico con aerei di dimensioni
adatte alla lunghezza della pista,
decollando e atterrando in assoluta sicurezza.
L'aeroporto di Reggio, come
sappiamo è stato costruito nel
1938 per servizi esclusivamente
militari. Qui nei primi anni di guer-
2002 e 2005. Per pilotare queste
potenti macchine da guerra, non
occorreva una pista lunga. Anzi gli
assi di quel tempo vi compivano
sopra miracoli di vera acrobazia. I
tecnici costruttori del nostro aeroporto tra l'altro, erano i migliori di
ra, era di base il 51° Stormo Cacciabombardieri, con il compito di
difendere le Officine Reggiane
dalle incursioni nemiche, che dalle
proprie fabbriche sfornavano prima gli SM 79 per la Caproni, quindi la serie dei caccia RE 2000-2001-
quel tempo. Il sistema di drenaggio per dare un'idea, costruito in
quegli anni, è ancora efficiente e
la pista non si è mai allagata. Poi
a rendere preziosa questa struttura è la sua posizione, a ridosso
della città, invidiabile. Gli amanti
del volo a vela dal canto loro lo
preferiscono per le forti correnti
ascensionali che favoriscono il librarsi in quota degli alianti. Sono
correnti di aria calda infatti, prodotte dall'agglomerato urbano,
che tra l'altro, spesso squarciano il
cielo velato da leggeri nembi,
schiarendolo.
"La pista esistente è questa - riprende Luigi Bertolini - si tratta
ora di scegliere gli aerei adatti. Se
il fairchild Dornier 328 Jet, quello
usato dai dirigenti dell'Ama per
scendere a Reggio, incontra difficoltà per essere operativo nelle
emergenze, il modello 328-100,
dalle stesse dimensioni, ma con
motori turboelica, può atterrare e
decollare sul nostro aeroporto in
assoluta sicurezza ed in ogni circostanza".
Bertolini dal canto suo, si è nuovamente incontrato con i dirigenti ed i tecnici dell'Ana, per un ulteriore scambio di informazioni su
questa ambiziosa impresa che li
unisce.
"Questa gente fa sul serio - continua riferendosi ai dirigenti della
società di Lugano- e nell'occasione
abbiamo fatto un altro passo avanti, definito le posizioni importanti
in seno al progetto e fare un bilancio di quello che occorre. Abbiamo cercato di regolarizzare
inoltre alcuni aspetti tecnici del
nostro progetto atti a renderli
accettabili soprattutto davanti alla
verifica dell'ENAC, l'Ente Nazionale Aviazione Civile, competente
anche per la programmazione e il
controllo degli investimenti. Si è
chiarito anche l'assetto societario.
La società aeroporto che rappresenta la parte pubblica gestirà gli
interessi legati alle strutture e al
territorio, mentre l'Ama si assume
la responsabilità della parte privata".
2 - 12 luglio 2009 campo sportivo Montecavolo ( Quattro Castella)
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LUGLIO 2009
DANIELE DONADELLI
SABATO 4
MASSIMO BUDRIESI
DOMENICA 5
Liscio come l’olio presenta
OMAR CODAZZI & LUCA BERGAMINI
KATIA
RUGGERO SCANDIUZZI
ROBERTO SCAGLIONI
LA STORIA DI ROMAGNA
CLAUDIO DI ROMAGNA
Palco Birreria
BURNIN’GUNS - LOCO SMILE
- WHITE DUST
SHADOW ZONE
ristorante aperto dalle ore 19
MARTEDì
tra musica e folklore, 2 voci - 2 orchestre ( ingr. 10€)
7
MERCOLEDì 8
CENIZE - S.P.N.S.- CHILI CRABS
GIOVEDì 9
RADIO FRECCIA
VENERDì 10
MOVIE MAKERS
SABATO 11
OUT OF CONTROL
DOMENICA 12
MA NOI NO
RISTORANTE DI PESCE • TRADIZIONALE • PIZZERIA • BIRRERIA
STAND GNOCCO FRITTO, BAR E STAND VARI
STAMPA REGGIANA
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
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> Sport
I FUTURI SCENARI DELLO SPORT REGGIANO
di Ercole Spallanzani
La crisi economica che ha colpito
il nostro Paese si fa sentire con
effetti pesanti anche nella nostra
città e nella nostra Provincia, ma
per ora solo il Castellarano, che
opera in una realtà toccata maggiormente dalla recessione, ha ridimensionato programmi e squadra, è stata in bilico se continuare
a disputare il campionato di serie
D, ma poi saggiamente ha scelto
di restare, di affidarsi ad un gruppo storico con a fianco molti giovani.
Lo sport d'èlite della nostra città, vale a dire Reggiana e Trenkwalder, pur nelle difficoltà del
momento vanno avanti nei loro
rispettivi campionati, magari con
qualche giovane in più, con un
budget ridotto di qualche centinaia di migliaia di euro, ma pur
sempre con delle ambizioni per
mantenere il livello raggiunto, e
magari migliorarlo, perchè non
sempre è detto che chi più spende
meglio spende, non servono i nomi
celebrati, i giocatori da prima pagina, l'importante è scegliere giocatori e atleti bravi, motivati, che
sappiano fare gruppo e che siano
responsabili del ruolo che rivestono anche in questo momento difficile.
Detto questo, le due principali
realtà sportive di casa nostra si
muovono in questa ottica e stan-
no operando bene, senza voli di
fantasia, ma con i piedi per terra.
Una sola cosa è diversa fra calcio e
basket: la Reggiana vive un momento di incertezza societaria per
quanto riguarda il futuro, ma per
il presente è più che mai solida; la
Trenkwalder invece, ha il gruppo
societario storico (Landi, Paterlini,
Baroni, Ferrarini) che va avanti sicuro anche se dopo la brutta annata ridimensionerà il budget e si
affiderà ai gioielli del proprio vivaio magari con un paio di americani emergenti che non abbiano
un prezzo fuori mercato.
Reggiana
L'assemblea della Reggiana svoltasi pochi giorni fa, per approvare
il rendiconto economico al 31 Marzo, ha sancito alcuni atti di fondamentale importanza per il prosieguo dell'attività: l'abbattimento
del capitale per ripianare il deficit
di bilancio, la ricapitalizzazione e
soprattutto ha iscritto la squadra
al prossimo campionato di Prima
Divisione, mantenendo fede a tutte le richieste della Lega Pro, ai
parametri della Covisoc, insomma
rispettando le regole e quindi avviarsi alla campagna acquisti e
cessioni senza patemi.
Diciamo subito che si è partiti
dalle cessioni. Ceduti Andrea Catellani al Catania, Boadu Acosty
(definitivo) e Matteo Arati (in
comproprietà) alla Fiorentina, la
Reggiana ha potuto incassare oltre
un milione di euro che pareggiano
il disavanzo previsto al 30 Giugno,
ed ha registrato l'arrivo di quattro
giocatori, uno dal Catania, Andrea
D'Amico (attaccante), tre dalla
Gruppo finale della Reggiana
Fiorentina, Marco Augusto Romizi
(centrocampista), Nicolò Manfredini (portiere), Lorenzo Morelli
(attaccante) che possono essere
inseriti subito in prima squadra.
Giovani di qualità in grado di completare un roster che dovrebbe
appoggiare su alcuni senatori granata che abbiamo avuto modo di
apprezzare in queste ultime stagioni. Massimo Varini profondo conoscitore del calcio giovanile, e l'aver accettato queste contropartite è un chiaro
segno che sono ragazzi bravi
sia sotto il profilo tecnico che
umano, e questi fattori sono
stati la forza della Reggiana
che ha sfiorato la serie B.
SOCIETA'. Ma per avere un
quadro della Reggiana che
uscirà dal prossimo calcio mercato, si dovrà attendere qualche settimana per conoscere
quale sarà l'assetto societario.
Da molte settimane, da quando cioè il gruppo degli Industriali di Iniziativa Tricolore ha
annunciato il proprio disimpeil
gno dopo 4 anni di sostegno alla
causa ed aver matenuto impegni
ed obiettivi, si sono fatte molte
ipotesi. Ultima della serie, appena
naufragata, è stata quella della
cordata che faceva capo all'avv.
Bitonti che ha rinunciato ad acquisire la società, forse spaventati
dall'eccessivo costo di gestione,
anche se la Reggiana veniva cedu-
ta senza alcun debito e con un
buon parco giocatori. Prima ancora c'era stato il possibile ingresso
di Enrico Preziosi, sponsorizzato
dal mondo delle Coop, poi sfumato, ma nelle prossime giornate
potrebbe tornare di attualità, sia
come possibile partner tecnico, o
addirittura anche come azionista,
ma in questo momento è impossibile fare alcuna ipotesi.
Una cosa è certa che può solo far
piacere: Vando Veroni che aveva
annunciato le proprie dimissioni ci
ha ripensato, per ora le ha congelate e questo è un importante segno di continuità. Ma oltre a Veroni c'è da stare certi che la Reggiana avrà un futuro, più o meno
ambizioso, dipenderà dalle risorse,
ma va avanti e non sarà mai ceduta ad avventurieri per finire nel
baratro, questa è una sicurezza
che ci deriva dalla serietà di questo
gruppo dirigente, sia esso più o
meno coeso, ultimamente incrinato da qualche diatriba politica.
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STAMPA REGGIANA
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Sport >
LA TRENKWALDER CAMBIA VOLTO
di Adelmo Tagliavini
Salvezza in rimonta ottenuta
contro Imola alla penultima giornata di campionato.
Quella Trenkwalder che avrebbe
dovuto giocare una stagione da
protagonista, si è invece salvata in
affanno alla penultima curva. Per
girare l'inerzia della stagione, non
sono serviti gli aggiustamenti di
metà stagione con un nuovo tecnico ingaggiato e tre nuovi giocatori messi sotto contratto.
La chimica di squadra non si è
mai creata e il risultato ottenuto
è stato fallimentare.
I playmaker che dovevano tenere in mano la squadra, non hanno
mai dato l'impressione d'averla in
pugno, l'organico costruito è avvenuto senza criterio ed i risultati
sono lo specchio di un campionato
vissuto con una lampadina che si
accendeva e si spegneva ad intermittenza.
E' vero che gli infortuni (Melli
in primis poi Infante e Fultz) hanno pesato, ma questi ko non
possono giustificare un campionato molto deludente. La stagione è
da gettare quanto prima..
I tifosi continuano a sognare in
grande, vorrebbero salire al gradino di sopra, ma la proprietà si è
stancata di scucire ogni anno sempre oltre un milione di Euro per
sanare il bilancio.
Dopo un'attenta riflessione, i
Felici dopo la salvezza
vertici societari hanno deciso di
ripartire dopo aver sistemato le
pendenze.
Via quei giocatori
con stipendi alti che
non garantiscono più
futuro al club. Infante,
Carra e Fultz sono sul
mercato e chi li vuole
può recarsi dalle parti
di via Martiri della
Bettola, scucire l'assegno e portarseli a
casa.
PARTENZA DA ZERO
O QUASI. Via i giocatori in scadenza di
contratto,
quali
Young, Mc Gowan e
Maestrello, via la delusione Masoni. Con le
Young al
uscite dei tre big, il quadro parla
di rivoluzione totale. In squadra
maggiori responsabilità a quel
nucleo giovane che tanto bene ha
fatto in precedenza. Oltre al rientrante Melli, alla conferma Bosca-
centro tra Paterlini e Landi
dal 20 agosto al 13 settembre
gin, spazio a Campani e Defant,
mentre gli altri ragazzi prestati ad
altre società minori sono sul mercato. Via Avanzini e Maioli che a
Reggio hanno fatto il loro tempo.
Da valutare le posizioni di Verri,
Derrata e Cortesi. Le caselle degli
ingressi sono al momento sguarnite. Ci troviamo a fine giugno a
poco più di 40 giorni dal raduno
ma il tempo per allestire un organico in grado di giocare una stagione decorosa non manca. Per
una piazza ambiziosa come Reggio, il quadro non è certo dei più
esaltanti, ma c'è chi sta peggio.
Livorno non prenderà il via al
campionato, Sassari e Udine hanno rischiato di saltare all'aria, altri
club sono in bilico.
LA CRISI ECONOMICA INCIDE I
grandi investimenti è meglio per
un attimo accantonarli.
In attesa della firma dello sponsor (Trenkwalder ha tempo sino
ad inizio luglio per confermare il
mandato) ma se salta è pronta
Banca Reggiana. La certezza riguarda il tecnico. Alessandro Ramagli sarà il nocchiero con un
gruppo che al momento non esiste, ma tra impegni azzurri e desiderio di far bene, la voglia di
costruire qualcosa di concreto non
gli manca.
Toccherà al tecnico amaranto il
compito di far ripartire la navicella biancorossa dall'anno zero.
L'illustre passato di tante stagioni vissute dal club tra Legadue e
serie A, vede oggi un quadro poco
esaltante. Il basket reggiano ha
vissuto momenti migliori ma è pur
sempre meglio ripartire con poche
certezze che non partire per niente.
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
Sport >
I NUOVI OBIETTIVI DELLA PALLAVOLO
al salto di categoria, ma tra infortuni a catena e cambi di allenatore,
ha chiuso addirittura fuori dalla
zona playoff. Il futuro della società
reggiana è ancora in ombra, e
l’unica sicurezza fino a questo
momento pare solamente la partecipazione al campionato di serie
B1. Discorso diverso invece per la
Crovegli Cadelbosco Sopra, che
dopo una stagione tra alti e bassi,
chiusa a metà classifica, si è mossa
in anticipo sul mercato rispetto
alle avversarie per costruire una
formazione in grado di puntare ai
primi posti della graduatoria. Con
il nuovo allenatore Di Toma, è arrivata a Cadelbosco anche la promettente alzatrice Lancellotti, che
sarà il punto di riferimento di una
formazione giovane, ma molto
talentuosa e dal potenziale interessantissimo.
di Davide Draghi
Dopo una stagione tutto sommato positiva, il volley reggiano
sta già programmando il suo futuro, in modo da confermare ancora
una volta la presenza ad alti livelli
della pallavolo nella nostra provincia. L’Edilesse Cavriago è reduce da
una stagione senza dubbio storica.
Dopo aver ottenuto la seconda
promozione in serie A2, la formazione del presidente Giulio Bertaccini ha raggiunto l’obiettivo che si
era prefissata, cioè di mantenere
la categoria, anche se nel finale di
stagione le sofferenze sono state
davvero tante. Nonostante la forte
crisi economica che imporrà una
riduzione del budget a disposizione dei gialloneri, Cavriago sta già
lavorando per mettere in piedi una
squadra di alto livello, in grado di
ottenere risultati migliori rispetto
a quelli della stagione appena
conclusa. Gli obiettivi annunciati
dal presidente Bertaccini sono ben
chiari, di costruire cioè una squadra in grado di conquistare l’accesso ai playoff. In quest’ottica vanno
visti gli ingaggi di Max Astolfi e
Michal Hrazdira, insieme alle conferme di Luppi e Burgsthaler (insieme al tecnico Dagioni) ed al ritorno di Bassoli. Proprio quest’ultimo ed Astolfi provengono dalla
Veroni Correggio, formazione legata a Cavriago da una stretta
collaborazione iniziata proprio nel-
la scorsa stagione, e che ha portato sicuramente bene ai correggesi,
che hanno svolto un campionato
di serie B1 al di sopra di ogni più
rosea aspettativa. Il secondo posto
in classifica al termine della stagione regolare rappresenta infatti la
miglior posizione di sempre ottenuta dalla formazione reggiana
nella sua storia, garantendo l’accesso ai playoff, dove è arrivata la
sconfitta al primo turno contro
Molfetta. Nonostante non si sia
avverato il sogno di conquistare la
promozione in serie A2, la stagione
della Veroni è stata senza dubbio
positiva, e l’obiettivo del d.s. Paride Lugli è quello di proseguire su
questa linea per consolidare ulteriormente Correggio tra le principali piazze di volley della serie B.
La formazione che nascerà nella
prossima stagione
sarà per forza di
cose meno costosa,
e non avrà più tra
le sue fila la stella
Astolfi, ma lo staff
correggese sta lavorando per trovare degni sostituti.
Rimanendo in serie
B1, ma passando al
volley femminile, è
stata indubbiamente una stagione al dì sotto delle
attese per la Punto
4 Pallavolo Reggio.
La formazione del
presidente Ferraroni aveva costruito una squadra in
grado di puntare
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> Arte e Cultura
STEFANIA PAPARELLI: FOTOSCENICA
le seduzioni raccolte. Cosi' per
un'arte inconsapevole, le loro
pettinature e il colore degli abiti
che indossano, la maniera di allacciarsi un nastro intorno alla
fronte o di indossare una superba
collana di perle, non sono che
indici differenti d'una armonia
sola; sembra che la loro splendida giovinezza le continuasse in-
pagine a cura di
Gaetano Montanari
I racconti fotografici di Stefania Paparelli sono scene, sono
invenzioni, ma al mondo non ci
sono cose vere, cose non vere:
l'unica realta' e' quella che risiede nell'immaginazione. La tecnica di Stefania Paparelli e' lì per
ricordarci che una sola rimane la
giovinezza, come la fontana d'acqua di neve quando il sole nuovo
l'ha dissuggellata. Le splendide
modelle, in effetti, sembrano abbracciare in sè tutta la felicita'
che le ride intorno. Ed in quel
gesto si ha come l'impressione
che comprenda la luce, i fiori, le
canzoni che vengono per l'aria, i
trilli degli uccelli, e piu' distante,
piu' in alto, nel sole, nel vento,
l'infinito arco di trionfo che forma all'orizzonte le torme di nubi
fuggiasche. In loro vivono tutte
torno, rimanendo come un solco
nell'aria dove le modelle risplendevano.
Eppoi non dimentichiamo, che
l'artista romana non fotografa
l'abito (chiara SERRI), che una
sola resta la giovinezza, una sola
volta l'anima canta. L'amore vero
e' quello di una volta. La prima.
Solitamente si usa dire che l'amore passa e finisce; in
verita' sarebbe molto
piu' esatto dire che
cerca nuova materia
nella quale ardere. E'
un fuoco di praterie,
il quale, per non estinguersi, ha bisogno del
vento che lo spinga.
Ignoriamo quello che
Stefano Paparelli ha
portato nel suo racconto fotografico senza tempo, ma bene
sappiamo quello che
vi recarono i sogni
della moda tout court.
Tutto. Il profumo
dell'anima. La tentazione e il divieto. Il
principio e la fine:
tutto.
Avevo deciso di condurla, per
la prima volta, nel mio rifugio,
nel mio piccolo santuario, là dove
sempre andai quando il mio cuore pianse o rise, quando fui
troppo solo con me stesso, quando provai la tentazione d'inseguire nella musica della solitudine qualche lontano eco della mia
anima dimenticata.
RITRATTI IN MOSTRA
La mostra dei ritratti all'Associazione culturale 8..75, Arte
contemporanea, non ha la pretesa d'esser una novita'.
Mostre di ritratti se ne sono
tenute diverse. Ne vuole essere
una rassegna programmatica
di storia della pittura del secolo scorso per quanto riguarda
il ritratto; ma piuttosto una
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STAMPA REGGIANA
temporanea raccolta, fatta attraverso le collezioni private
locali, di alcuni ritratti che al
gallerista sono sembrati degni
di essere visti.
Alcuni sono noti, anzi notissimi; altri invece, sono inediti.
Il titolare della Galleria ha
avuto l'intenzione di esporre
alcuni eccellenti e buoni ritrat-
>
ti affinche' il pubblico se li
goda, li confronti, ne tragga
gli insegnamenti che puo' e
pensi ai casi suoi, che sono
vari e diversi.
Donde si ricava l'insegnamento che il mezzo piu' pratico e sicuro per essere immortali e' quello di farsi ritrarre da
un artista. Una simile modesta
varieta' era chiara ai nostri
antenati piu' o meno remoti:
ma sembra divenuta incomprensibile nel tempo nostro
che e' quello della fotografia
per la tessera d'identita'. E se
si pensa a quanti s'arrabbattono tutta la vita per farsi un
nome e spendono energia e
denaro per arrampicarsi lungo
i piu' modesti scheggiosi della
notorieta', bisogna riconoscere
che il ritratto come mezzo per
passare ai poster e' non soltanto il piu' sicuro ma anche il più
economico.
Inutile quindi dire, a proposito del discorso sull'immortalita', che i pittori antichi erano
buoni e quelli d'oggi cattivi,
che il modo di dipingere i ritratti moderni e' onesto e
quello del 1929 non lo è.
Simili ragionamenti non sono degni di persone accorte;
tutt'al piu' si possono scusare
anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
i rigattieri che hanno pittura
vecchia da svendere. Tuttavia
non si puo' disconoscere che
tra questo punto di arrivo e il
lontanissimo punto di origine,
dalla mano effigiata come simbolo di umana potenza ad opera dei remoti predecessori paleolitici, alle effigi del volto
che l'espressionismo o il surrealismo moderni deformano al
fine di una piu' decisa espressione di creativita' umana, c'e'
un legame di continuita', c'e'
un'analogia di intenti che va
molto oltre le apparenti discordanze di forma.
Arte e Cultura >
CRISTIANO NASI
RENZO CROCIARA
PITTORE DI ANIME
LUCI IN PIANURA
Quando ho assistito alla Prima presentazione dell'opera pittorica di Cristiano, avvenuta
nel 2007 presso il Circolo degli Artisti di Reggio, sono rimasto favorevolmente colpito
dalla sua personalissima rappresentazione
dell'universo umano sviscerato in ogni suo
aspetto con genuina sensibilità e ingenua
genialità.
Attraverso l'esame di una serie di
opere costituenti la storia antologica
della pittura di Renzo Crociara, anche se
e' una storia sempre suscettibile di variazioni, possiamo dire che ha raggiunto
un'altra spiccata personalita' pittorica.
Siamo di fronte a paesaggi che si rivelano ancorati ad un modo di concepire la
pittura come rappresentazione esteriore
di un soggetto, legati ai dettami del
tradizionalismo; si tratta sempre di ottima pittura che gia' tradisce il bisogno
prepotente di uscire dal filo dei canoni
usuali.
Certo la pittura di Renzo Crociara e'
tutt'altro che aggressiva. Crociara e'
decisamente uno spirito contemplativo;
la sua arte si compie attaverso l'amorosa
ricerca di una vitalita' sentimentale e
morale nella rappresentazione di un
breve repertorio di immagini consuete.
La sua ricerca e' sempre e soltanto interiore: un'infinita serie di variazioni tendenti, con strenua coerenza tecnica, alla
conquista dell’essenzialità figurativa.
L'artista si attiene sempre puntualmente
alla misura della propria umanita'; e in
essa, nei suoi semplici, eterni sentimenti,
pienamente si appaga. Soltanto il tempo
potra' valutare appieno la coerenza del
suo linguaggio, la sua onesta' artistica,
l'alto valore poetico della sua opera.
Una pittura questa di "luci in pianura", di facile lettura, accostante; si vede
all'evidenza che egli dipinge per se stesso, tutto teso in un linguaggio proprio.
La sua attivita' artistica si svolge sempre in un clima tranquillo e sereno, che
egli si e' voluto creare attorno a sé.
L'artista, attento osservatore, attraverso le
sue tele ci guida lungo un percorso alternativo di emozioni pittoriche e spirituali con
l'unico scopo di renderci osservatori partecipi
della sua profonda umanità lasciandoci intravedere una luce di speranza.
L'interesse e la curiosità suscitati in quella
occasione, mi hanno indotto a seguire con un
certo piacere il lavoro di Cristiano.
Lo scorso Maggio, sono riuscito a ritagliarmi il tempo per poter visitare l'ultima personale di Cristiano allestita in una galleria del
centro storico di Udine, la mostra, che ha
avuto un ottimo riscontro di pubblico e critica, mi ha dato la possibilità di vedere, attraverso le ultime opere proposte, l'evoluzione
dell'artista, e un ulteriore arricchimento artistico di indubbio spessore.
Sicuramente Cristiano con la sua pittura
non facile e lontana dall'accademicità, ha
intrapreso con costanza e fermezza una processo di crescita interiore personalissimo in
grado di chiamare ad una riflessione profonda l'osservatore fornendogli uno strumento
di arricchimento spirituale.
Il percorso evolutivo, artistico-spirituale,
intrapreso dall'artista, alla luce di quanto
mostrato e dimostrato fino ad ora, ha tutti i
presupposti per diventare un emblema di libertà, di innovazione e di profondità pittorica sicuramente unica nel suo genere.
Invitando Cristiano ad allestire una nuova
personale in città, per dare la possibilità ai
suoi concittadini di gustare i frutti della sua
opera pittorica, gli faccio i miei più sentiti
complimenti augurandogli di continuare sulla strada intrapresa per regalarci nuove emozioni e nuovi spunti di riflessione.
Cristiano (il suo nome di battesimo che è diventato nome d'arte sostituendo alla T una
croce) è un pittore reggiano autodidatta. Vive
e dipinge per pura passione sulle nostre colline,
ha presentato la sua opere anche a Torino, Sanremo e Montecarlo.
A. Poldo
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
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STAMPA REGGIANA
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anno VII numero 7 > LUGLIO - AGOSTO 2009
La cena sociale con premiazione del
Circolo Golf Matilde di Canossa
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Il 13 e il 14 giugno si è svolto al Golf Club Matilde di Canossa il Campionato Sociale, gara 36 buche Medal che ha decretato il Campione Sociale del Club, a cui è seguita la tradizionale cena di gala presso il Ristorante Il Concilio. Il 17-18 giugno è stata la volta del Campionato Nazionale AGIS a Squadre A/3, che ha visto la partecipazione di 30 squadre provenienti da tutta l' Italia.
Nella foto: 1) Fontanesi Giorgia,Vecchi Luca, De Gori Arthur. 2) Fontanesi Giorgia, Margini Paolo. 3) Monteforte Rosa, Iotti Carlotta. 4) Ferrari Aldo, De Gori Rino, Campioli Alfredo. 5) Silvi Corrado, (moglie). 6) Vecchi Giada, Misciali Vanessa. 7) Cocconi Jacopo, Ovi Federico,
Pollastri Emanuele. 8) Ferretti Lucia. 9) Forenza Saverio, Campioli Alfredo, Ruozzi Paola. 10) Gualtieri Livia, Cocconi Ivan, De Gori Arthur. 11) Lombardini Marilena, Rinaldi Stefania. 12) Bianchi Tiziana, Onesti Ives. 13) Catelli M.Angela, Ovi Sandro. 14) Zaniboni Federica,
Zambrano Raffaele, Fontanesi Giorgia. 15 Corradini Emma, Motti Pierfrancesco, Guerra Marco. 16) Boni Carlotta. 17) Fantozzi Alfredo, Bernardi Antonio, Mitaritonna Vito. 18) Menozzi Patrizia, Gazzetti Bruno. 19) Felisetti Simona, Pignagnoli Pietro. 20) De Gori Arthur, Copparosa Emanuele, De Gori Filippo. 21) Misciali Lara, Savazza Alessandra. 22) Vecchi Luca, Prati Francesco, Melegari Mirco, Bonetta Paride, Misciali Marco. 23) Rossi Loredana, Campani Aroldo, Beltrami Catia. 24) Ganassi Alessandra, Fontana Paola. 25) Beltrami Catia,
Pedemonti Giovanna, Roversi Erina. 26) Iori M. Luisa, Pollastri Giuseppe, Fontanesi Lucia. 27) Chiapponi Maria, Pedemonti Giovanna,Bianchi Tiziana, Catelli Angela, seconde classificati campionati italiani AGIS. 28) Campionesse Italiane AGIS Lombardini Marilema, Predieri Giovanna , Albertelli Vilma, Ponis Isa - Aroldo Campani responsabile AGIS
Foto Studio Nova Foto G.Bucaria
Passaggio delle consegne del Rotary
Reggio Emilia....
..... e Reggio Emilia Val di Secchia
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Marco Masini, 50 anni è il nuovo presidente del Rotary Club Di Reggio Emilia per l'anno
2009/2010. Giovedì sera si è svolto il passaggio di consegne tra Paolo Ampollini e
Marco Masini, nel corso di una serata alla presenza di 150 tra soci del club e familiari
al circolo golf Club Matilde di Canossa a San Bartolomeo.
Il neoeletto Giuseppe Albertini, assistente del governatore Mario Baraldi, del distretto
2070 che comprende Emilia Romagna, Repubblica di San Marino e Toscana, era al
tavolo della presidenza insieme al Past Governor Franco Mazza.
Paolo Ampollini ha ringraziato commosso tutti coloro che lo hanno sostenuto ed aiutato
nell'anno della sua presidenza. Ha poi assegnato 4 Paul Harris Fellow (la prestigiosa
onoreficienza rotariana) di cui uno al segretario uscente Marco Bonezzi per il lavoro
fatto , ed uno all'artista Angelo Davoli per aver prestato la propria professionalità al
servizio del suo club. Dopo il consueto passaggio del collare, simbolo della presidenza,
Marco Masini ha poi illustrato le linee programmatiche del suo mandato nel segno
della continuità.
Foto Stefano Rossi
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L’amarcord dei ragionieri
Sfilata sotto le stelle
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Si sono ritrovati a trent'anni dal diploma di ragioneria, qualche ruga in più ma ancora tutta l'energia di quei
terribili ragazzi della quinta C del 1979. Al Circolo di Equitazione la cena del trentennale, qui alcuni scatti
della serata.
Foto : 1) Corrado Severi e Guido Armani 2) Claudio Miselli, Giovanni Perin e Marco Eboli 3) Giorgio Canovi, Nunzio Culzoni, Aldo Brindani e Claudio Miselli 4) Aldo Brindani, Doriana Diacci e Vittorio Badodi 5)
Mauro Bertolini e Andrea Cacciavillani 6) Vittorio Badodi 7) Claudio Miselli.
I 150° dell'Unità d'Italia
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Foto 1: Stefano Papa, Daniele Carboni. Foto 2:
Secondo Bertani e signora, Bertani Gianni,
Maria Rosa Ferraroni, Romana Prati Alboni e
signora Maiolani. Foto 3: Rita Carboni-Giuseppe Albertini, Stefano Papa. Foto 4: Stefano
Papa, Silvia Manenti, Daniele Carboni. Foto 5:
Pellegrino Alboni, Ermanno Ruozzi con la moglie, Gianni Degola. Foto 6: Ermanno Ruozzi e
signora, Gianni Degola e signora e Marianna
Lasagni Guidetti. Foto 7: Marco Masini, presidente Rotary Club Reggio Emilia, con la moglie
Germana Salati e Livia Garavelli Albertini.
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Foto 1: Foto di gruppo di alcuni partecipanti al Convegno, da sx: ing.
Carmine Costantino; ing. Salvatore Salerno; on. Pierluigi Castagnetti; on
Otello Montanari; dott. Alfonso Valente; prof. Ugo Bellocchi; col. Giovanni Fichera; dott. Nando Rinaldi cav. Giuseppe Ferrari. Foto 2: prof. Ugo
Bellocchi, Presidente Onorario della Deputazione di Storia e Patria.
Foto 3: L'on. Otello Montanari con l'on. Pierluigi Castagnetti, rispettivamente Presidente e Presidente Onorario dell'Associazione Nazionale
Comitato Primo Tricolore, al centro del tavolo dei relatori, mentre il Prefetto Vicario dott. Alfonso Valente saluti i convenuti al convegno. Foto 4:
Il dott. Giuliano Spaggiari. Foto 5: Torta celebrativa, offerta dalla antica
Pasticceria Poli, per i festeggiamenti richiamanti la ricorrenza Foto 6: La
D.ssa Daniela Anna Simonazzi ed il Cav. Uff. Giuseppe Ronchetti,
presidente Ass. Nastro Azzurro. Foto 7: L'inaugurazione della Mostra
sotto i portici dell'antico chiostro; in prima fila da sx : il col. Giovanni Fichera, Comandante Prov. Carabinieri, l'on. Otello Montanari, il dott. Alfonso Valente , Prefetto Vicario di Reggio Emilia, che gentilmente ha
ospitato la Mostra per la ricorrenza storica .
Foto Studio Nova Foto G.Bucaria
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