«Mostra originale FDiF
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«Mostra originale FDiF
L ECO DI BERGAMO L'Eco di Bergamo (ITA) (ITA) Paese: Paese: it Tipo media: media: Stampa locale Pagina: 1, 1, 47 47 Pagina: Autore: Carlo Dignola Autore: 1E» Di BEDDADJ - = Readership: Readership: 258000 Diffusione: Diffusione: 41850 22 Marzo 2015 La visita.Sgarbi e la mostra del Palma:«Era ora» Visitatore illustre ieri alla mostra su Palma il Vecchio allestita alla Gamec:Vittorio Sgarbi è arrivato nel tardo pomeriggio ed è stato accompagnato nelle sale dal curatore,Carlo Federico Villa. Positivo il giudizio sull'esposizione(«Palma è un pittore di prima fila»), piccola critica alle didascalie,«illeggibili» D CNOLAAPAGINA47F00ZANCH Palma,anivaSgaibi «Mostraoriginale Finalmente» FDiF Pageil1Vecchio // 3 3 Palma This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. Il critico d'arte è stato accompagnato nella visita dal curatore Carlo Federico Villa «Bene lasciare alcune opere sul territorio» CARLO DIGNOLA Avedere la mostra monografica su Palma il Vecchio ieri sera è venuto anche Vittorio Sgarbi, habitué delle grandi esposizioni bergamasche almeno dal Baschenis in qua e ottimo conoscitore anche del nostro ambiente artistico e collezionistico. E rimasto più di un'ora nei padiglioni della Garnec,accompagnato da Carlo Federico Villa,il curatore,che Sgarbiconosce moltobene,eda Sabrina Colle,sua compagna. Il gruppetto salta a pie'pari la sala dei vestiti e dei profumi palmeschi al piano ammezzato e mira diritto alla sala d'apertura della mostra, quella che al primo piano inizia con la«Madonnaleggente con il Bambino» di Berlino, subito un dipinto controverso: «E una copia di uno analogo del Carpaccio conservato a Washington. Philip Rylands spiega Villa-,che toglie dal catalogo tutte le prove della fase giovanile del Palma, nega che questo sia suo,ma c'è scritto qui sul quadro,in un cartiglio!Per Rylands quellafirma è falsa,ed è stata aggiunta dopo». A Sgarbi invece l'attribuzione sostenuta da Villa sembra assolutamente plausibile:«E sicuro che sia un quadro del Palma. E giusto che parta così, questo è evidentemente un quadro giovanile»,nel quale il suo stile non ha ancora trovato l'equilibrio degli anni successivi. Nella prima sala Sgarbi apprezzala «Madonnacon il Bambino in trono» e santi,con quel committente di nero vestito e <un p0'torvo» sulla sinistra,ma soprattuttole «Due ninfe inun paesaggio)> di Francoforte, un quadro «già disapore giorgione- - - sco»,con quel(<taglio fotografico>(Villa)che troncalagamba femminile sullato sinistro della composizione: <Meraviglioso». Apprezza non solo le opere ma anche l'allestimento della mostrabergamasca,moltocurato, e le belle cornici come queile «fiorentine e insieme ferraresi» che accolgono i due ritratti, «di giovane uomo» e «di giovane donna» che sono arrivatida Budapest,con quegliocchivivie toccanti.Osservando il «Cristo e l'adultera» di San Pietroburgo sisoffermaaleggere la scritta in latino dipinta sul fondo nero,e traduce:«E lafrase del Vangelo:"Chiè senzapeccato scagli laprimapietra,contro di lei"». Questa prima sala della mostra, insomma, per Sgarbi «è perfetta: non c'è un errore». Non gli dispiace neppure il gioco,unpo'neobarocco, diaverricostruitosulpavimento dellaGamecpavimentisimili a quelli che si osservano nei quadri. Nelcorridoio siferma a leggere le scritte, le citazioni che accompagnano il percorso e che descrivono la personalità del pittore di Senna, gli piace soprattutto quella di Marco Boschini,dellafine del'600:«Gran stupor!Achivede'ste piture ghe par de vedercame,vita e senso» («La carta del navigar pittoresco»).O quella di Giovan BattistaCavalcaselle secondo ilquale «Palma divise con Giorgione e Tiziano l'onore dimodernizzare e rigenerare l'arteveneziana». Guardacon interesse la saletta dedicata al restauro(«piacerà aibambini»),e però notasubito anche unadelle pecche piùgravi della mostra,che per il resto è allestita con grande precisione e gusto:le didascalie dei quadri sono illeggibili, affondate nel buio fitto che regna attorno agli spot luminosi ben posizionati a ravvivare i colori dei dipinti. Per leggerle bisogna non solo spostarsiappositamente dilato, ma anche aspettare qualche istante chel'occhiosi abituiaun livello luminoso più basso:«Dite la verità:lo avete fatto apposta. Siete dei sadici criminali» scherza Sgarbi,che suggerisse diposizionarle«comehofatto io a Bologna, copiando da un allestimento visto a Parma a dire laverità:cioè sotto i quadri, in pienaluce,a45°.Basta abbassare appena lo sguardoe il visitatoreleleggeinunattimoecon grande chiarezza». Tenta di raddrizzare ladidascaliadelPolitticodiSerinache è montata leggermente storta, osserva la cornice rifatta, la Sant'Apolloniasuper-ripulita: lotrova«unpo'strano...Lottesco».Sì- conferma Villa- Palma ilVecchio è unpittore «prensilissimo»,eladiscussionesiaddentra sul gioco delle influenze e della anticipazioni, al quale questamostra- giocataacavallo degli anni'10 e'20 del'500-si presta magnificamente. PoiSgarbitentadi raddrizzare anche un quadro,una «Sacra famiglia» del 1513, anch'essa montata non perfettamente in asse, ma non ci riesce perchè i quadri sono ben fissati alle pareti. Apprezza l'<Assunzione della Vergine» che viene dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia,discute delle datazioni sempre unpunto importante di una mostra monografica con Carlo Federico Villa. Soprattutto,sifermaalungo - - davanti al «Ritratto di poeta», il «cosiddetto Ariosto»(quando era attribuito a Tiziano)arrivato a Bergamo da Londra:«Questo è sublime. Mi piacerebbe averlo.Nella mia collezione non ho mai comprato un Palma il Vecchio:nonl'ho maitrovatob>. Dinanzi alla «pelle porcellanata» (Villa) del «Ritratto di giovane donna donna in abito blu conventaglio» di Vienna,a «quel velo trasparente che lei tira con due dita»,alle sete e ai velluti assieme a Vittorio Sgarbi si ferma anche Sabrina Colle entusiasta:«Bellissimo.Che sapienza nel dipingere le mani,e quelfondo sfumato inprospettiva...». Sgarbiè molto attento anche allavoro di restauro che ha preceduto la mostra bergamasca: nota «qualche piccolo ritocco» in una «Madonnacon il Bambino» del1514 ca.,avrebbe cercato di recuperare larossaveste del Cristo «Salvator mundi» di Strasburgo,tutta rovinata. Non gli piace il restauro del «San Pietro in trono tra i santi», e neppure,nell'ultima sala,quella che con santa Barbara(anche qui nota sul quadro unabruciatura di candela) conclude «in gloria» la mostra,mostra di apprezzare quelgrande telo nero tirato fra ilpolittico veneziano e lo schermo video. La «Madonna in trono con il Bambino tra i santi Giorgio e Lucia» muove in lui antichi ricordi,racconta che la andava a vedere da ragazzo, sull'altare della chiesa di Santo Stefano a Venezia:«Un quadroverarnente maestoso. Con la colonna spezzata,che richiama,anticipandolo, Moroni...». Ma dove rimane veramente estasiato è davanti all'«Incontro di Giacobbe e Rachele» di Dresda:«Uncapolavoro.AnticipaBassano.Che sicuramente lo ha visto,da ragazzo.QuiPalma ilVecchio sembraveramente un grande maestro. E in parte lo Pageil2 // 3 2Vecchio 3 Palma This article is intended for prohibited. for personal and internal information only. only. Reproduction or distribution is prohibited. sarà.Neglialtri dipintiqualcosa in lui manca rispetto ad altri maestri del Rinascimento,qui invece vola». Alla fine il giudizio di Sgarbi sulla monograficabergamasca è decisamente positivo:«Finalmente una mostra originale.Si fa sempre il Lotto,qua a Bergamo...Raccogliere l'opera diPalma il Vecchio è stata unabuona idea,intelligente:èunbellissimo pittore,lo si conosce ancora poco, ha avuto meno fortuna, ma è originario di Bergamo.Già quando me ne hanno parlato perlaprimavolta all'epocaera ancora assessore alla Cultura Claudia Sartirani ho detto subito che questa mostra sarebbe stata una buona cosa.Palma il Vecchio non è un maestro di seconda categoria,è unpittore di prima fila». Apprezza anche il fatto che alcuni quadri siano stati lasciati sul territorio,e proposti attraverso appositi itinerari(Alzano Lombardo,Senna,Peghera di Taleggio, Zogno) paralleli all'esposizione nel museo cittadino. Dare per vincente Palma in un confronto diretto con Lorenzo Lotto,però,a Sgarbisembra un po' eccessivo: «Lotto è più inventivo, inquieto...». Più drammatico? «Sì, Palma è un artista più tranquillo. Però quando si osserva l"Incontro di Giacobbe e Rachele",c'è dentro tutto». Anche dal confrontocon Tiziano,Palma non esce vincente: «Ha la stessa mano, meno invenzione tuttavia. Altrimenti sarebbe grande come lui. Però indubbiamente è un grande artista» e questa mostra meritava di essere fatta: «Chiude la grande storia del Rinascimento veneziano».• nelbuio,illeggibili» Ilsuo quadropreferito èl'Incontro di Giacobbe e Rachele: «Lìè un grande» - - I.Vittorio Sgarbi e Sabrina Colle osservano una Madonna COfl sarti di Palma il Vecchio esposta nella mostra nonografica alla Gamec;2. Carlo Federico Villa, il <oratore, gli mnslra la «Gioditta con la testadi Oloferne» degli Uffizi; 3.11 critico ferrarese di fronte al suo dipinlo preferito, Vlncontro di Giacobbe e Rachele' di Dresda;4 Esame r000icinatodel «Ritratto di giovane donna in abito blu cor ventaglio»di Vienna, altro momentotop della visita -UiL LUNLH Nota che non .funzionano le didascalie:«Immerse Pageil3 // 3 3Vecchio 3 Palma This article is intended for personal and internal information only. prohibited. only. Reproduction or distribution is prohibited.