gennaio 2009 - AUSL di Forlì

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gennaio 2009 - AUSL di Forlì
SALUTE
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io o non chiamo? È il dilemma di
, ,,iamme, divise fra il timore che il ba,,.~.,,
o sia in emergenza e quello di fare una tere figuracela col pediatra (che potri"
(nettarle come "madri troppo ansia
K. rendere il bambino e precipitarsi al Pi,
Soccorso più vicino. Rischiando di passarci la notte, perche
il reparto di medicina d'urgenza è intasato - in gran pa-*~ :
da famiglie ansiose quanto la nostra. In dieci anni infaf
accessi al Pronto Soccorso per "codici bianchi" cioè s
zioni gestibili dal pediatra di base, sono aumentate del
per cento. Allora? Ecco una guida che vi aiuta a prender»1
una decisione nei casi più frequenti.
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Pali
Quando sì: quando l'occhio del bambino si
gonfia per una puntura di insetto: «La palpebra
diventerà subito rossa e gonfia e bisognerà
intervenire con un antistaminico», spiega il
primario pediatra Paola Dellacasa. Ma se il
bambino è anche febbricitante e ha molto
dolore alla palpebra e non è stato punto,
potrebbe esserci una cellulite peri-orbitale. «È
un'infezione rara della palpebra che dovrebbe
essere subito trattata con antibiotici».
Quando ne: se si tratta di un orzatolo, una
piccola infezione batterica da stafilococco. «Si
nota una sporgenza rossa in corrispondenza
della palpebra o della base delle ciglia che crea
solo un po' di fastidio». In genere si risolve
spontaneamente nell'arco di una settimana,
quando cade il ciglio infiammato ed esce del
pus. «Per accelerare la guarigione fare degli
impacchi di 5-10 minuti con acqua bollita e poi
raffreddata (quindi sterile) una volta al giorno».
Febbre baby
Q u a n d o SÌ: nei bambini fino a 6
mesi la febbre anche non elevata non
va mai sottovalutata, perché il loro
sistema immunitario è del tutto
immaturo: «Potrebbe essere in corso
una infezione batterica o delle vie
urinarie e in questi casi è
importante intervenire il prima
possibile con un antibiotico»
spiega Paola Dallacasa, primario
della Pediatria dell'ospedale
Morgagni-Pierantoni di Forlì.
D a i 6 m e s i i n s u sta alla
mamma valutare la situazione.
N
Il consiglio è quello di guardare
sempre il bambino nel suo
complesso e non solo il termometro:
«Chiamate il pediatra se il bambino è
abbattuto, se vomita o ha diarrea».
Q u . i n d o no: se il bambino
febbricitante è appena stato sottoposto
alle vaccinazioni, non occorre
intervenire: «A distanza di 24-48 ore
dall'iniezione è infatti possibile che ci
sia un rialzo febbrile fino a 38-38,5 °C
che in pochi giorni rientra
spontaneamente». In generale, potete
evitare la chiamata d'urgenza se il
bambino ha 38 °C di febbre, ma gioca
ed è vivace: «Comunque informate il
medico la mattina seguente».
Tosse costante
Qiiando sì: se il bambino tossisce
senza tregua, non riesce a respirare
da sdraiato ed è come se avesse
"fame d'aria". «Potrebbe infatti trattarsi
di un attacco d'asma. Chiamate il
pediatra se è la prima volta che si
verifica una crisi oppure se vostro
figlio è soggetto ad asma, ma usando i
farmaci consigliati dal medico la sua
tosse non migliora in 20 minuti».
Sintomi
asmatici
possono
accompagnare anche una infezione
virale, come la bronchite: «In questi
casi, contattate subito il medico se il
Macchie
Q u a n d o sì: se l'irritazione è fatta di
puntini piccoli e rossi e c'è anche
febbre alta: «Potrebbe trattarsi di una
grave infezione batterica, la sepsi,
spesso dovuta a meningococco.
L'esordio è improvviso, con
febbre, tachicardia, brividi
violenti, poi compaiono
macchie che rimangono
rosse anche se vi si fa
pressione sopra». Qui il
fattore tempo è davvero
importante: «La terapia antibiotica va
iniziata il prima possibile per evitare che
l'infezioni si allarghi e diventi difficile
debellarla».
Q u a n d o n o : quando compaiono
sulla cute "puntini" rossi, fittissimi,
poco rilevati, spesso confluenti in
chiazze più grandi, localizzati prima
all'inguine e alle ascelle, poi al resto
del corpo, eccetto che intorno alla
bocca Si tratta in questo caso di
scarlattina: «L'esantema dura da
poche ore a 1-2 giorni, poi alla sua
scomparsa la pelle tende a
desquamarsi. In caso di scarlattina,
chiamate subito il medico se il bimbo
perde saliva e fatica a deglutire, se le
sue urine sono color rossobambino ha meno di 3 anni, se la marrone o se comunque è poco
reattivo». Infine, tenete conto che
tosse gli impedisce perfino di
possono comparire macchioline rosse
mangiare o compie più di 40 atti
sul viso semplicemente provocate
respiratori al minuto. Potete contarli
appoggiando la mano sull'addome e dalla rottura dei capillari in seguito
tenendo conto di ogni volta che si a uno sforzo, per esempio dopo che
ha tossito con forza o vomitato.
alza il pancino». Infine, andate al
Pronto Soccorso se tossisce così forte
da diventare quasi blu: «Potrebbe aver
inalato un corpo estraneo».
Quando no: se si sveglia con una Quando sì: se i! vostro bambino ha
tosse "abbaiante". «Si tratta infatti di un un vomito giallo-verdognolo:
laringospasmo che potete gestire
«Potrebbe essere sintomo di una
facendo respirare al bimbo dei
occlusione intestinale. Questa inizia in
vapori acquei caldi: chiudete porta e
genere gradualmente, con alcuni
finestra, aprite tutti i rubinetti dell'acqua
giorni di stitichezza, poi i sintomi si
calda in bagno e fatelo respirare in
accentuano: gonfiore addominale,
questa sauna improvvisata».
dolore e vomito sempre più verdastro,
Soccorsi c'è
un ambulatorio
soltanto per
"codici bianchi"
non urgenti.
l
Vomito
Una visita in tempi rapidi! Provate gli ambulatori di continuità assistenziale
90
siè
rotto
qualcosa?
Feci scomposte
All'improvviso zoppica
Quando sì: se dopo una caduta
non muove più piede o gamba:
potrebbe essere fratturato.
«L'arto è abbandonato e il
bimbo prova dolore anche nel
movimento passivo, cioè se è
la mamma a muoverlo».
Quando no: se i movimenti
passivi, cioè provocati da
altri, non suscitano dolore.
Colpo alla testa
Quando sì: se dopo aver
battuto la testa il bimbo sviene
o vomita. Potrebbe trattarsi di
trauma cranico: «Attenzione al
punto dolorante: è molto più
pericoloso se ha battuto uno dei
due lati della testa». Il trauma
cranico è lieve se il bambino
piange per il dolore, ha mal di
testa e un po' di sonnolenza. E'
invece più grave se, in aggiunta
a questi sintomi, ha una perdita
transitoria di coscienza.
Quando no: quando il bambino
non vomita ed è reattivo.
Dolore <il polso
Quando sì: «La lussazione del
polso è frequente, fino ai 4-5
anni, quando il bimbo viene
strattonato bruscamente», dice
Dallacasa. Il dolore è acuto, il
bambino non muove più il
braccio e piange se glielo si
muove: «II braccio pende lungo
il fianco, rivolto all'interno. E'
bene recarsi dal medico che
con una manovra specifica farà
tornare l'articolazione a posto».
Quando no: se l'urto non
impedisce i movimenti. «Basta
applicare ghiaccio: dieci minuti,
per volta per un'ora almeno».
L'ani
codice bianco
solo pediatrico
c'è a Firenze,
Torino^
la visita
costa 25 euro.
sino ad assumere odore e aspetto
fecale». Altri sintomi che possono
aiutare la mamma a identificare
un'occlusione intestinale? «La
lingua asciutta e ricoperta di una
patina giallastra, sete persistente,
riduzione dello stimolo a urinare».
Q u a n d o n o : se il tuo bambino
vomita più volte nel giro di poche
ore:
.-Potrebbe
essere
una
gastroenterite» dice
Dallacasa.
•Provate a bloccarla facendo bere
acqua a piccoli sorsi, un cucchiaino
per volta. In caso di febbre a partire
dai 38 °C, conviene anche intervenire
con un antifebbrile. Evitate però di
dare l'antibiotico: spesso, infatti,
sono disturbi virali».
Q u a n d o sì: se c'è diarrea con
sangue o muco: «Spesso indica
una gastroenterite batterica.
importante chiamare
subito il pediatra, in
particolare se il bimbo
mostra
segni
di
disidratazione gravi cioè
se è abbattuto, ha le labbra
secche, gli occhi infossati, la
pelle secca e screpolata e la lingua
asciutta, e soprattutto se non riesce a
bere per reidratarsi». Oppure la
presenza di sangue nelle feci può
indicare un avvelenamento da cibi
come funghi o bacche. I sintomi in
genere compaiono entro le 24 ore e
comprendono anche diarrea, mal di
pancia, brividi, vertigini».
Q u a n d o no: se fa "feci caprine",
cioè ad acino d'uva: «Potrebbe essere
semplicemente segno d'una stipsi.
Aggiungete
fibre
nella sua
alimentazione con più verdura e più
frutta (indicate in particolare le
prugne) e fategli bere più acqua».
Mal di pancia
Q u a n d o sì: se il dolore peggiora
quando il bambino salta: «Potrebbe
avere l'appendicite. Spesso il dolore
inizia attorno all'ombelico e poi si
posiziona nel quadrante in basso a
destra. E urgente sentire il pediatra
quando il dolore persiste e diventa
così forte da immobilizzarlo.
L'infiammazione potrebbe essersi già
estesa al perineo».
Quando no: se il bimbo ha un mal
di pancia che va e viene: potrebbe
anche essere dettato solo da voglia
di coccole. Oppure la causa del
dolore intermittente potrebbe essere
dovuta alla difficoltà nello scaricarsi:
•Potete aiutarlo, facendogli un micro
clistere». ©
Gli ambulatori di continuità assistenziale si trovano cliccando i siti delle Asl
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