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vietnam Veterani di guerra, invalidi e dimenticati fai-da-te Kit di mani in 3D per imparare l’alfabeto Lis D inh Van Hoang, quando si fermano i motociclisti vietnamiti, gonfia o ripara i loro pneumatici. Prima che uno dei suoi amici veterani gli desse una protesi, si trascinava sul pavimento. «Guadagno solo 30 mila dong (1,40 dollari) al giorno e devo comprare la medicina per una malattia del sangue», ha detto al National Catholic Reporter. Oggi ha 64 anni; ha perso la gamba destra sotto il ginocchio nel ‘72, combattendo con i guerriglieri. Da decenni vive sui marciapiedi». Padre Vincent Pham Trung Thanh, responsabile per l’apostolato ai veterani dei missionari redentoristi, racconta di aver avviato nel 2014 questa attività, dopo la richiesta di aiuto ricevuta da alcuni monaci buddhisti, che sfamano circa 140 veterani. «Forniamo controlli medici mensili per 730 veterani presso il nostro convento, li aiutiamo a sottoporsi alle terapie e agli I interventi chirurgici negli ospedali. Inoltre abbiamo fornito loro 270 sedie a rotelle e 90 paia di stampelle», ha riferito padre Thanh. Sono 1.700 i veterani anziani disabili assistiti dai missionari; la maggioranza vive a Ho Chi Minh City. (Foto: Mary Nguyen) mparare la Lis guardando e toccando. Grazie a una mano robotica controllata tramite l’hardware Arduino, a 26 manine colorate disegnate e stampate in 3D (una per ogni lettera dell’alfabeto) per insegnare ai più piccoli la dattilologia, ossia il metodo normale per comunicare – lettera per lettera – i nomi propri (geografici o di persona) e le parole di lingue straniere, difficilmente rappresentabili con la lingua dei segni. E grazie a una base che mette in relazione tra loro i componenti. Frutto della tesi magistrale di Elena Dall’Antonia, studentessa di Comunicazione multimediale e tecnologie dell’informazione all’Università degli studi di Udine, e realizzato in collaborazione con il Scientific FabLab di Trieste, “Manipolare per comunicare” non è altro che un progetto open source dedicato ai bambini sordi, sordociechi o ai figli di non udenti. L’idea, infatti, è quella di fornire gratuitamente a SuperAbile INAIL 41 Marzo 2016 chiunque tutta la documentazione utile (dai codici software alle istruzioni fino alla lista del materiale necessario) per ricreare autonomamente, e senza spendere troppo, il kit ludico-educativo. Ma così anche gli adulti possono imparare divertendosi. Con la mano robotica, poi, è possibile realizzare una sorta di visual game o altri giochi. «Tutto nasce durante il tirocinio svolto al FabLab di Trieste – ricorda Elena –: un giorno è venuta in visita una scolaresca e, tra gli studenti, c’era anche una ragazzina sorda. Quando ha visto le manine in 3D, ha subito suggerito che sarebbero state un utile sussidio per memorizzare l’alfabeto Lis. Ne abbiamo parlato un po’ insieme, ed ecco l’argomento della mia tesi di laurea». Il prototipo è già stato testato da 18 alunni e da qualche insegnante, oltre che da alcuni assistenti alla comunicazione. Info: Manipolarepercomunicare. blogspot.it. [M.T.]