Compostaggio a piccola scala Il quadro legislativo Ecomondo 2016

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Compostaggio a piccola scala Il quadro legislativo Ecomondo 2016
DIREZIONE GENERALE PER I RIFIUTI E
L’INQUINAMENTO
Compostaggio a piccola scala
Il quadro legislativo
Giulia Sagnotti
Ecomondo 2016
Rimini, 8 Novembre 2016
Distinzione tra gli artt. 37 e 38 del Collegato ambientale
Art. 38
L’articolo 38 del Collegato ambientale - Disposizioni per favorire la
diffusione del compostaggio dei rifiuti organici - ha introdotto
l’articolo 183, comma 1, lettera qq-bis del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152 la definizione di:
compostaggio di comunità
“compostaggio effettuato collettivamente da più utenze domestiche e
non domestiche della frazione organica dei rifiuti urbani prodotti
dalle medesime, al fine dell’utilizzo del compost prodotto da parte
delle utenze conferenti”
Distinzione tra gli artt. 37 e 38 del Collegato ambientale
Requisiti Art. 38
Compostaggio di comunità
produttore rifiuto organico
=
gestore (conferitore + compostatore)
=
utilizzatore
Articolo 180, comma 1-octies,
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152
l’articolo 180, comma 1-octies
introdotto dall'articolo 38 della legge 28 dicembre 2015, n. 221
“Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela
del territorio e del mare, di concerto con il Ministro della salute,
sono stabiliti i criteri operativi e le procedure autorizzative
semplificate per il compostaggio di comunità di rifiuti organici. Le
attività di compostaggio di comunità che, alla data di entrata in
vigore del decreto di cui al presente comma, risultano già
autorizzate ai sensi degli articoli 208 o 214 del presente decreto,
possono continuare ad operare sulla base dell'autorizzazione
vigente sino alla scadenza della stessa.”
Distinzione tra gli artt. 37 e 38 del Collegato ambientale
L’Art. 37 del Collegato ambientale
– Trattamento del rifiuto tramite compostaggio aerobico –
ha introdotto nell’articolo 214, comma 7-bis, del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152 la disciplina del
compostaggio di «piccolissima scala»
“(..), gli impianti di compostaggio aerobico di rifiuti biodegradabili
derivanti da attività agricole e vivaistiche o da cucine, mense, mercati,
giardini o parchi, che hanno una capacità di trattamento non
eccedente 80 tonnellate annue e sono destinati esclusivamente al
trattamento di rifiuti raccolti nel comune dove i suddetti rifiuti sono
prodotti e nei comuni confinanti (..)”
Distinzione tra gli artt. 37 e 38 del Collegato ambientale
Principali elementi di distinzione tra l’articolo 37 e i requisiti del
compostaggio di comunità
produttore rifiuto organico
=
gestore (conferitore + compostatore)
il conferimento e la gestione possono essere effettuate da soggetto ǂ dalle
utenze produttrici
=
utilizzatore
il compost prodotto può essere utilizzato da soggetti ǂ dalle utenze
produttrici
Distinzione tra gli artt. 37 e 38 del Collegato ambientale
Situazioni possibili
Tipo
Utenza
Impianto
conferimento
Uso compost
Definizione
Unica
Presso e cura
utenza
Utenza
Presso l'utenza
autocompostaggio nessuno
Famiglia, scuola,
azienda, albergo con
area verde
Unica
Presso e cura
utenza
utenza
qualsiasi
Compostaggio
locale
<80 t/anno
Albergo senza aree
verdi, mercato
Plurima
Stesso comune o Utenza o
sistema di
limitofo
gestione
qualsiasi
Compostaggio
locale
<80 t/anno
Impianto comunale
Plurima
Presso una delle Una delle
utenze
utenze o area
comune a tutte
le utenze
Presso aree
comuni delle
utenze e/o
private
Compostaggio di
comunità
Oggetto di
decreto
MATTM
Condomini,
cooperative, frazioni
e piccoli paesi con
partecipazione di
tutte le utenze
domestiche e non
Limiti
Esempio
Distinzione tra gli artt. 37 e 38 del Collegato ambientale
articolo 1 comma 4
(finalità ambito di applicazione ed esclusioni)
“Le disposizioni del presente decreto non si applicano agli impianti di
compostaggio aerobico di rifiuti biodegradabili di cui all'articolo
214, comma 7bis del d.lgs 152/06.”
Come si configura il compostaggio di comunità
Gerarchia dei rifiuti
Prevenzione o riciclaggio?
• Piano nazionale di prevenzione
• decreto del MATTM 26 maggio 2016 recante «Linee
guida per il calcolo della percentuale di raccolta
differenziata dei rifiuti urbani»
• Metodo di calcolo del riciclaggio (decisione della
Commissione 2011/753/UE)
• DPR 7 marzo 2016. Concorre al soddisfacimento del
fabbisogno di trattamento
Compostaggio di comunità come operazione di riciclaggio
Riciclaggio
• Premesse
• Articolo 8. comunicazione dei dati al Comune – ispraregione per rendicontazione percentuali di riciclaggio
e raccolta differenziata
Contenuti del nuovo decreto
Premesse
Direttiva 1999/31/CEE
obiettivi di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti
biodegradabili.
Direttiva 2008/98/CE
obiettivo del 50% di riciclaggio dei rifiuti urbani e principio di
prossimità
Contenuti del nuovo decreto - Definizioni
apparecchiatura
struttura idonea all'attività di compostaggio di comunità di cui all'articolo …
finalizzata alla produzione di compost mediante decomposizione aerobica in cui
l'aerazione avviene in modo naturale (compostiera statica) o indotto (compostiera
elettromeccanica)
compostaggio
Processo aerobico di degradazione, stabilizzazione e umificazione della sostanza
organica per la produzione di compost
Compost
Miscela di sostanze umificate derivanti dalla degradazione biologica aerobica di rifiuti
organici non destinata alla vendita e che rispetta le caratteristiche di cui
all'articolo 6
Organismo collettivo
Utenza
Utenze conferenti
Conduttore
Strutturante
Piano di utilizzo
Organizzazione dell’articolato del decreto
Autorizzazione
all’esercizio e
condizione
installazione
apparecchiatura
Gestione
dell’attività di
compostaggio di
comunità
Utilizzo e
caratteristiche del
compost
Schema decreto
Benefici
Autorizzazione all’esercizio e condizione installazione
apparecchiatura
Ambito di applicazione
Il decreto disciplina l’autorizzazione e l’esercizio dell’attività di compostaggio di
comunità di quantità non superiori a 130 tonnellate annue. (procedura
semplificata o ordinaria)
Classificazione delle apparecchiature
T/anno massime trattate
ominazione taglia apparecchiatura
T1
10
Piccola
T2
Per la taglia piccola (T1) l’apparecchiatura è di tipo statico o elettromeccanico; per la
taglia media (T2) e grande (T3) l’apparecchiatura è di tipo elettromeccanico.
Autorizzazione all’esercizio e condizione installazione
apparecchiatura
Autorizzazione all’esercizio ed esclusioni
L’attività di compostaggio di comunità è intrapresa dall’organismo collettivo previo
invio di una dichiarazione di messa in esercizio dell’apparecchiatura.
Titolare dell’autorizzazione
L’attività di compostaggio di comunità è intrapresa dall’organismo
“Organismo collettivo”: insieme di più utenze conferenti del medesimo comune, unite
in una forma associata, che intendono intraprendere un’attività di compostaggio
di comunità.
“Utenze conferenti”: utenze domestiche e non domestiche, associate ad un unico
organismo collettivo, e pertanto ammesse al conferimento dei propri rifiuti
organici prodotti nell’apparecchiatura e all’utilizzo del compost prodotto
Gestione dell’attività di compostaggio di comunità
1)
•
•
•
•
•
•
•
•
I materiali e i rifiuti ammissibili:
rifiuti biodegradabili di cucine e mense (20 01 08);
rifiuti biodegradabili prodotti da giardini e parchi (20 02 01);
segatura, trucioli, residui di taglio, legno, piallacci (03 01 05);
scarti di corteccia e legno dalla lavorazione della carta qualora non addizionati (03
03 01);
materiale filtrante derivante dalla manutenzione periodica del biofiltro a servizio
dell’apparecchiatura (15 02 03);
imballaggi in carta e cartone (15 01 01);
imballaggi in legno (15 01 03);
carta e cartone (20 01 01)
2) Rispetto delle modalità operative
percentuale di strutturante, triturazione, vagliatura, biofiltro
3) Rispetto delle condizioni di installazione e requisiti dell'apparecchiatura
Tempi di produzione, tempi di residenza nell'apparecchiatura, rivoltamenti,
temperatura minima,
Caratteristiche e utilizzo del compost prodotto
Condizioni:
1) Non è destinato alla vendita
2) Rispetta i parametri (temperatura,
umidità, ph, frazioni estranee, frazioni
pericolose) ma non i requisiti della
75/2010… a meno che…
3) Piano di utilizzo
Benefici
..per le utenze conferenti (articolo 8 comunicazioni)
Riduzione della tariffa: i comuni possono applicare una riduzione sulla tassa
di cui all'articolo 1, comma 641, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, ai sensi
dell’articolo 180, comma 1-septies, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.
152)
… per il comune territorialmente competente
Raccolta differenziata: il rifiuto non conferito all’azienda di gestione è
computato nella percentuale di raccolta differenziata da parte dei Comuni,
coerentemente a quanto previsto nel decreto del Ministero dell’ambiente e
della tutela del territorio e del mare 26 maggio 2016 recante “Linee guida per
il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani”
Altri vantaggi di tipo gestionale non grava nella gestione e nei relativi costi
del servizio di igiene urbana, in quanto il conferimento di tale frazione da
parte dell’utenza conferente è autonomo ed evita l’intervento della società di
gestione.
Benefici
… per le regione territorialmente competente
Fabbisogno di impianti di trattamento: contribuisce alla riduzione del
fabbisogno impiantistico
… contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e alla
riduzione dei rifiuti urbani in discarica
ITER di approvazione del decreto ministeriale
(Regolamento ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400)
• Stesura della prima bozza con il coinvolgimento dell’ENEA
• Condivisione della bozza con i principali stakeholder e il Ministero
della salute
• Stesura della versione finale con inoltro al Ministero della Salute
• Concerto da parte del Ministero
• Parere del Consiglio di Stato
• Parere del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi (DAGL)
della presidenza del Consiglio dei Ministri
Parere del Consiglio di Stato
• L'esigenza ambientale sottesa al regolamento è di introdurre l'attività di
compostaggio di comunità quale modalità innovativa di gestione dei rifiuti urbani
biodegradabili
• La corretta gestione della frazione organica dei rifiuti urbani concorre alla
diminuzione delle emissioni di gas serra, all'incremento della fertilità dei suoli ed al
contrasto dell'erosione e della desertificazione oltre che alla tutela dei corpi idrici
• In conformità alla gerarchia dei rifiuti, è pienamente rispondente ai principi di
autosufficienza e prossimità della gestione dei rifiuti biodegradabili urbani,
costituendo uno strumento alternativo ed integrativo della gestione dei rifiuti
organici...
• ...
Parere del Consiglio di Stato
• Definizione troppo generica di “organismo collettivo”
• Coordinamento delle previsioni relative alle comunicazioni con la riforma in fase di
approvazione dei regimi amministrativi delle attività private (DIA, SCIA)
• Chiarire i poteri di intervento del Comune
• Approvazione del regolamento dell'attività di compostaggio
•Illeggittimità dell'investitura d'autorità del responsabile quale conduttore
•Insufficienza delle ore del corso di formazione
•Necessità di ricondurre il Potere ispettivo alle norme generali