Lettera aperta degli studenti - Collegio Universitario Don Nicola Mazza

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Lettera aperta degli studenti - Collegio Universitario Don Nicola Mazza
HUMILITAS! Questo è il motto del nostro Collegio. Umili, ma non umiliati! Animali, aguzzini,
incivili, tali da rendere questa struttura “un incubo”. Così siamo stati appellati. Proprio per questo
motivo, come Assemblea degli studenti, abbiamo deciso di rispondere, spinti dall’indignazione, ai
molti articoli usciti in questi giorni.
Se questo fosse il vero Collegio, come si spiegherebbe che da generazioni ex allievi
consigliano a parenti e amici questo luogo come un’opportunità di crescita culturale e personale?
Numerosi sono i casi in cui addirittura gli stessi genitori di formazione mazziana gioiscono che i
propri figli crescano secondo lo stesso spirito.
Centinaia e centinaia di universitari patavini da ormai 70 anni credono e vivono questa
realtà che, parallelamente all’università, permette di sviluppare capacità trasversali grazie alla
partecipazione attiva a svariate attività di gruppo che vanno dal versante culturale a quello
sportivo, dallo spirituale al cinematografico. Il vivere la responsabilità è ciò che sperimentiamo
ogni giorno, a partire dai tutors universitari, dall’ Assemblea Studentesca fino alla presenza di due
studenti nel CDA del Collegio. Questo dimostra che chi è in Collegio, fa il Collegio.
Quotidianamente “matricole” e “vecchi” si ritrovano per organizzare iniziative ed eventi che
non in rari casi sono aperti alla cittadinanza (per es. Cinemazza, Incontri di attualità, Settimana
della cultura. Per info: www.collegiomazza.it e rispettiva pagina facebook). Nella vita collegiale
questa denominazione non indica uno status gerarchico e discriminatorio ma sancisce una
differenza esperienziale: ogni anno chi entra porta novità e intraprendenza, chi, invece, vive qui da
più tempo, contribuisce in responsabilità e maturità.
Come al di fuori di questa struttura ognuno ha il proprio punto di riferimento, noi viviamo la
figura del “vecchio” come qualcuno che accoglie e accompagna i nuovi arrivati.
Questo non è nonnismo! Non si formano nel collegio dei branchi in cui vige la legge del più
forte e nessuno prevarica e infierisce sull’altro; il clima è piuttosto quello della fraternità, dell’aiuto
reciproco e della condivisione di tutti i momenti, anche di quelli goliardici. Effettivamente esiste un
evento come l’immatricolazione, in cui emerge in modo più evidente il “giuoco delle parti”, che
sancisce simbolicamente l’entrata nella comunità del Collegio. Tuttavia questa serata, organizzata
dopo un mese dall’arrivo in collegio (avendo quindi già avuto modo di conoscere “i propri
aguzzini”), non è obbligatoria, ma lasciata alla libera decisione del “neoarrivato” e in ogni caso non
è vincolante per la permanenza, l’accettazione e la partecipazione attiva in collegio. Questo evento
si presenta quindi come straordinario rispetto all’ordinaria quotidianità della vita collegiale e tanto
più non prevede nessun tipo di accanimento verso il singolo. Ogni anno questa occasione si
conclude con un momento di convivialità, che dimostra il rafforzamento dei legami di amicizia
superando di fatto la classificazione in “matricole” e “vecchi”.
Un luogo in cui i più grandi hanno il dovere di investire nei più giovani e sostenerli può
essere chiamato “caserma”?
Questo è il Collegio Mazza, questa è la sua humilitas e noi non accettiamo che tutto ciò
venga offuscato da un singolo episodio, quale la frustata riportata dai media, che nella Nostra
pluridecennale storia non si era mai verificato.
Oggi più che mai ci sentiamo orgogliosi di essere mazziani!
Ps. Chi volesse conoscerci prima di giudicare, è il benvenuto in Casa nostra!