Il Resto del Carlino «A Cona il Tetris con i pazienti« Prima intesa
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Il Resto del Carlino «A Cona il Tetris con i pazienti« Prima intesa
29 gennaio 2016 Il Resto del Carlino «A Cona il Tetris con i pazienti« QUI A CONA si gioca a... Tetris con i pazienti per trovare posti letto». La denuncia arriva da una delegata sindacale, Michela Venturi, che racconta della prassi «purtroppo ormai abituale in vari reparti di spostare i degenti, quasi sempre di notte, per recuperare posti letto a seconda delle necessità e dei ricoveri. Immaginate lo sconcerto delle persone, che vengono svegliate per andare in un‟altra unità operativa, e l‟imbarazzo in molti casi di dover spiegare alle famiglie che il proprio congiunto è stato spostato da un‟altra parte dell‟ospedale». Ma come nel Tetris, il „videogame‟ nel quale si spostano vorticosamente i pezzi, anche il personale – in particolare quello infermieristico – si ritrova incastrato in puzzle complicati: «La situazione, che nasce dal sotto organico – prosegue la giovane delegata –, è stata acuita dalla legge 161, che ha imposto limiti più rigidi all‟organizzazione del lavoro, in particolare sullo „stacco‟ di 11 ore fra i turni. E‟ una legge giusta ma non è applicabile in realtà, come la nostra azienda sanitaria, dove c‟è una carenza forte di personale. Oltre ai turni nei reparti, non dimentichiamo che si devono frequentare anche i corsi di aggiornamento, tutti previsti all‟interno dell‟orario di lavoro. E così, pur senza andare sotto i minimi di servizio, ci sono di frequente turni scoperti e carichi di lavoro insostenibili».PER QUESTO, ieri pomeriggio, l‟assemblea del personale si è aperta con uno slogan gridato a gran voce davanti all‟ingresso principale del polo ospedaliero: «Assun-zio-ni! As-sun-zio-ni!», il coro dei lavoratori accompagnato dal suono dei fischietti e da qualche petardo fatto esplodere davanti all‟ingresso, badando ovviamente di non creare disturbo ai pazienti (comunque collocati nell‟area opposta dell‟ospedale). Secondo quanto ammesso dallo stesso direttore generale Tiziano Carradori mercoledì in Conferenza sociosanitaria, il „buco‟ in organico solo per quanto riguarda gli infermieri sarebbe di fatto del 26%, considerando anche che molti lavoratori di ruolo non sono più in condizione di svolgere effettivamente il servizio. «A questo problema strutturale si aggiungono le disposizioni, sia legate alla legge che quelle dell‟azienda – conclude Michela Venturi –; per tamponare i problemi, ecco dunque lo spostamento dei pazienti per far fronte alla carenza dei posti letto, o l‟indicazione di dedicare un numero di minuti prefissato a ciascun paziente, e non di più, per riuscire a coprire il servizio con una quantità di personale largamente insufficiente». Prima intesa sull’occupazione: «Ventinove assunti» IN CONCOMITANZA con l‟assemblea dei lavori, si è svolto ieri il primo incontro della trattativa tra l‟Azienda Ospedaliera e i sindacati sul piano straordinario di assunzioni promesso dal direttore generale Tiziano Carradori. I segretari della Funzione Pubblica Natale Vitali e Claudia Canella hanno strappato una prima significativa garanzia: «Saranno assunti 29 infermieri, dodici a tempo indeterminato e 17 a tempo determinato – spiegano i rappresentanti di Cgil e Cisl –, si tratta di una risposta significativa ad una vera e propria emergenza che investe la nostra sanità». Poi occorrerà valutare l‟intenzione della Regione di togliere il vincolo del 25% di assunzioni rispetto al turn over. Questa ipotesi, secondo i segretari di Cgil e Cisl, «potrebbe sblindare un piano occupazionale più serio: in teoria servirebbero un centinaio di addetti per rendere la situazione adeguata ai bisogni». La Nuova Ferrara L’assemblea in pressing «Arrivano 29 assunzioni» Saranno una trentina le nuove assunzioni. E alla fine si dice parzialmente soddisfatto Natale Vitali, segretario generale funzione pubblica Cgil. «Al Sant‟Anna è stato siglato l'accordo per l'assunzione di 29 infermieri, di cui 12 a tempo indeterminato e 17 a tempo determinato, per capire quanti ne serviranno da inserire in pianta stabile. Inoltre, verranno affrontate in questi giorni le problematiche che riguardano l'azienda ospedaliera». Termina con questo commento una lunga giornata di contrattazione al polo di Cona, voluta da Cgil e Cisl, mentre all‟esterno era in corso un‟assemblea con i lavoratori determinati a rimanere fino al raggiungimento dell'obiettivo. Al coro di «Assunzioni, assunzioni», «ci serve organizzazione», «vogliamo il contratto», «non siamo pedine» tutti sono rimasti in attesa che si raggiungesse una soluzione tra delegati sindacali e direzione sanitaria. Natale Vitali spiega che «nei giorni scorsi il direttore generale ha detto che il 26% del personale infermieristico non svolge questo ruolo, per disabilità o inabilità, e va a ricoprire incarichi amministrativi. Rispetto a due anni fa, non è stato assunto nessuno e in questo modo non hanno dato seguito al piano assunzioni previsto dal piano occupazionale. Da questo tavolo ci aspettiamo protocolli con numeri e certezze, altrimenti non avremo ottenuto nulla». Anche Claudia Canella, Funzione pubblica Cisl, sottolinea che dal tavolo si aspettano di discutere su problematiche dell'organico ospedaliero e sull'organizzazione, in relazione alla legge 161/2014 (nuovi turni di lavoro): «A noi risultano molti buchi in organico, che hanno dato luogo a richieste al personale di svolgere più ore, a fare prestazioni aggiuntive o a spostare i lavoratori. Cona è ospedale di riferimento per molte specialità, quindi chiediamo garanzie e personale qualificato sempre. Dal tavolo ci aspettiamo proposte concrete, con numeri. Non siamo contrari ai progetti, ma ne vogliamo uno preciso». Anche Elena, infermiera del reparto di medicina, ricorda che «sul fronte nazionale la carenza infermieristica pesa, sia sui bilanci professionali che sui servizi. La situazione dell'organico va risolta, sia per la categoria infermieristica che per gli altri ruoli sanitari». Prima di salire per la contrattazione, Natale Vitali chiarisce che «l'obiettivo unico in questo momento è scendere con documenti che attestino il piano di assunzioni di personale sanitario, perché la situazione non è più sopportabile. Ieri, tutti i sindaci e due direttori generali ci hanno confermato quello che sappiamo da tempo. La Regione ha già detto liberi tutti rispetto al 25% del turnover, e si sono avventurati in numeri importanti affermando che il 26% del personale infermieristico non svolge più questo ruolo». Tra cori, fischi e qualche petardo scoppiato, sale l'attesa e la tensione si fa palpabile. La delusione cresce quando il delegato Cgil Domenico Angotti, riferisce che su 72 posti vacanti, assumono solo 12 persone. Ma i manifestanti continuano la loro dura lotta, e una determinata Erica Salvioli, delegata Cgil, ribadisce la necessità di un piano organizzativo e di un contratto. «La legge 161 è una normativa europea che ha messo in evidenza un problema già esistente, quello della carenza di personale. Già la legge 66 del 2003 poneva l'obbligo di riposo di 11 ore consecutive, ma erano sempre state concesse deroghe. Dal 25 novembre 2015, si è data applicazione alle norme, pena le sanzioni. Questa legge evidenzia la carenza di personale, soprattutto quando subentrano malattie, infortuni, diritto alla legge 104 o gravidanze». Ma tra gli altri problemi c'è anche quello dell‟integrazione tra azienda ospedaliera e azienda Asl, che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi, «ma ci sono ancora tanti aspetti oscuri su questo argomento. L'ospedale di Cona è il punto di riferimento per la provincia, ma il timore è che il personale possa venire spostato da un luogo all'altro». A proposito di questo, interviene la delegata Michela Venturi, Cgil, ad informare che la soluzione prospettata dai dirigenti è lo spostamento di personale da un reparto all'altro. «Pensano di usarci come pedine, senza tenere in considerazione le competenze e la professionalità acquisita, e questo va a discapito dell'utenza. Così si mettono in crisi la continuità assistenziale, che è uno dei cardini della qualità della cura per gli assistiti, e la formazione degli operatori, che è un nostro principio basilare», commenta Erica Salvioli. Anche altri operatori protestano, e mettono in evidenza che «il faro è garantire la qualità assistenziale, e anche l'utenza deve sapere a cosa va incontro se le cose procedono in questo modo». Salvato dall’infarto sull’autobus ARGENTA «Ho avuto modo di conoscere personalmente la dottoressa Rita Grotti e di ringraziarla per aver salvato mio marito colpito da infarto mentre si trovava sul tram ma vorrei ringraziarla anche qui e pubblicamente attraverso “La Nuova Ferrara” perché se in quel frangente non ci fosse stata lei, oggi, certamente sarei già vedova». Chi parla è Rosanna Lazzari, persona che tutti conoscono ad Argenta per il suo impegno nell'Avis ma anche per essere la moglie di Tiziano Bolognesi, ex insegnante, pittore e scultore, persona stimata anche per l'impegno politico. Ebbene, è successo che venerdì 15 gennaio Tiziano Bolognesi stava andando a Ferrara in treno per andare a visitare la mostra dedicata a De Chirico al palazzo dei Diamanti. «Il mattino si è trovato con l'amico Floriano Massari racconta la moglie - e insieme sono andati a vedere la mostra. A mezzogiorno si è fermato a Ferrara a pranzo con il suo amico e nel pomeriggio mentre in autobus stava andando alla stazione ferroviaria di Ferrara per riprendere il treno, gli è venuto un infarto ed è caduto sul pavimento. Sullo stesso automezzo c'era quest'angelo, la dottoressa Grotti che ha capito subito cos‟era successo e, in attesa dell‟arrivo del 118, gli ha praticato quelle azioni che praticamente gli hanno salvato la vita». Oggi mio marito sta meglio - precisa la signora - e in ospedale ho poi scoperto che Rita Grotti è una giovane dottoressa che sta facendo praticantato proprio in Cardiologia all Polo ospedaliero di Cona. Ci è venuta persino a trovare ed è qui che ho avuto modo di conoscerla personalmente e di ringraziarla per quello che aveva fatto. Il suo intervento è risultato determinante e a confermarmelo sono stati i medici della cardiologia, gli stessi che poi si sono congratulati con la dottoressa Grotti. Ecco - conclude Rosanna Lazzari - questo è l'encomio pubblico che volevo fare a questa dottoressa».