Sistemi flessibili e intelligenti di teleriscaldamento e
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Sistemi flessibili e intelligenti di teleriscaldamento e
Sistemi flessibili e intelligenti di teleriscaldamento e teleraffrescamento da fonti energetiche rinnovabili Guida per le Amministrazioni Regionali e Locali Con il supporto di: Premessa Per chi è interessato alla fornitura di calore sostenibile, questo è un momento interessante! Nel dicembre di quest’anno, la Commissione Europea pubblicherà per la prima volta un documento strategico specifico sul calore e il raffrescamento. Più in generale, negli Stati Membri (e nelle loro città!) in tutta l’Unione, il tema di come fornire ai cittadini il confort termico in maniera coerente con le politiche energetiche e ambientali è centrale nell’agenda europea. Mentre queste discussioni prendono forme e direzioni differenti da nazione a nazione, un punto in comune è il ruolo chiave che le reti di calore e freddo possono e devono giocare nel fornire energia rinnovabile al cuore delle nostre città. Questa tendenza è destinata ad accelerare visto che l’Unione Europea sta supportando un quadro legislativo che mira a incrementare la sicurezza energetica e una quasi completa dePaul Voss carbonizzazione entro il 2050. Managing Director Euroheat & Power Scegliere il teleriscaldamento significa dire no alla continua dipendenza dalle importazioni estere dei combustibili fossili. Significa usare le risorse disponibili localmente nelle nostre città. Significa scegliere di investire invece di spendere solamente. Il progetto SmartReFlex è una iniziativa preziosa per trasformare questa visione in realtà, sottolineando l’importanza di sviluppare il giusto quadro politico e le corrette condizioni di mercato. Chiedo a chiunque voglia contribuire a questo processo di dare al progetto la più attenta considerazione. Non ne rimarrete delusi! Buona lettura e buon lavoro! Paul Voss Managing Director Euroheat & Power Luglio 2015 Indice 1. Riassunto ........................................................................................................ 3 2. Introduzione .................................................................................................... 4 3. Perché il teleriscaldamento? ................................................................................. 5 4. Un caso di successo di rinnovabili nel teleriscaldamento – L’esempio danese ....................... 8 5. Energie rinnovabili nei sistemi di teleriscaldamento e raffrescamento – Passi essenziali ......... 12 Esempi di buone pratiche regionali ......................................................................... 14 6. Raccomandazioni .............................................................................................. 24 7. Maggiori informazioni ......................................................................................... 26 2 1. Riassunto SmartReFlex si propone di fornire le competenze e anche idee pratiche su come i sistemi di teleriscaldamento possano essere alimentati con alte percentuali di rinnovabili. L’approccio scelto prevede diverse attività da realizzare in parallelo: 1 Viene istituita una task force a livello regionale che assicuri impegno e coinvolgimento continui degli stakeholder, assieme a una sostenibilità dell’azione nel lungo periodo. Nelle regioni partecipanti al progetto, si è visto come la task force necessiti di una grande varietà di soggetti come, ad esempio, rappresentanti dell’Amministrazione Regionale e dei Comuni, esperti di teleriscaldamento, pianificatori, associazioni di consumatori, banche, ecc. 2 3 La seconda attività è quella dei workshop di formazione che coinvolgono gli stakeholder a livello nazionale e locale, come tecnici e dirigenti degli enti locali, Amministrazioni Regionali, utility di teleriscaldamento, consumatori, società cooperative, banche, ecc. Un ulteriore elemento chiave in questo approccio è il coinvolgimento diretto della Regione per garantire il successo dell’iniziativa. La ragione di questa scelta è che un rappresentante di alto livello dell’Amministrazione Regionale può comunicare con efficacia con gli altri stakeholder e implementare le conclusioni e le lezioni apprese dalle diverse attività di progetto. 4 Tutti gli stakeholder partecipanti al progetto, infine, possono sfruttare l’esperienza di esperti, anche stranieri, presenti nel team di SmartReFlex. Queste competenze condivise coprono sia i temi più tecnici, p.es. come integrare un’alta percentuale di rinnovabili in una rete preesistente, sia aree di tipo diverso, come l’organizzazione delle politiche di sviluppo necessarie a livello locale. In conclusione, il punto essenziale è riuscire a unire le idee e gli obiettivi di differenti categorie nella regione per formare un gruppo di persone con competenze complementari che condividano una visione comune di un futuro energetico sostenibile. 3 2. Introduzione Questa guida è indirizzata alle autorità regionali e locali e fornisce raccomandazioni su come creare, organizzare e gestire un processo per sviluppare un mercato di teleriscaldamento e teleraffrescamento da energia rinnovabile. Come esempio di riferimento, sarà portata la storia di successo in Danimarca e ad essa saranno affiancati gli approcci delle sei regioni europee che partecipano al progetto. Tali approcci includono: Il miglioramento della legislazione regionale, così da facilitare l’introduzione di teleriscal damento da rinnovabili. L’integrazione del teleriscaldamento da rinnovabili nella pianificazione regionale dei consumi termici. La creazione di società cooperative per la gestione delle reti. Supporto per lo sviluppo di nuovi progetti di teleriscaldamento a livello locale. Questa guida è stata sviluppata dal consorzio dei partner di SmartReFlex, che comprende il paese “coach”, la Danimarca, è sei regioni pilota in quattro diversi paesi: Emilia-Romagna, Catalogna (Spagna), Tipperary e Kerry (Irlanda), Schleswig-Holstein e Baden-Württemberg (Germania). Il coinvolgimento delle autorità regionali dei partner coinvolti ha garantito lo sviluppo del processo di implementazione e il supporto di un gruppo di consulenti tra i partner del progetto ha supportato le azioni degli stakeholder. SmartReFlex – Smart and Flexible 100% Renewable District Heating and Cooling Systems for European Cities SmartReFlex si prefigge lo scopo di incrementare la diffusione in Europa dei sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento alimentati da energie rinnovabili. Al fine di raggiungere questo obiettivo, è stato messo insieme un consorzio che unisce diversi partner: Amministrazioni Regionali, che hanno il potere di migliorare la cornice legislative e anche di convincere e supportare i Comuni a sviluppare progetti su scala locale. Utility di teleriscaldamento, che portano nel progetto sia le necessità dell’industria, sia le loro competenze tecniche. Società di consulenza con competenze di alto livello sul teleriscaldamento da rinnovabili e sulla pianificazione energetica locale. 4 3. Perché il teleriscaldamento? Teleriscaldamento Il teleriscaldamento può essere descritto come un sistema dove l’acqua è riscaldata in una o più grandi unità ed è poi distribuita, tramite tubazioni alle utenze residenziali, commerciali e industriali dove il calore viene estratto per riscaldare ambienti o acqua sanitaria. I sistemi di teleriscaldamento permettono un uso ottimale e combinato di diverse fonti energetiche rinnovabili, come il solare termico, la biomassa e il geotermico, come riportato nello schema qui sotto. È possibile utilizzare, inoltre, il calore residuo dalla produzione elettrica dei cogeneratori, così come quello proveniente dalla combustione dei rifiuti o dal Minori emissioni di anidride carbonica Tra i molti benefici dei sistemi di teleriscaldamento, gli impianti più moderni facilitano l’utilizzo efficiente delle risorse energetiche e permettono un utilizzo massiccio di fonti rinnovabili. Ciò permette una notevole riduzione delle emissioni di CO2 associate alla produzione di calore, fornendo così un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei sul cambiamento climatico. recupero termico delle industrie. Un impiego combinato di rinnovabili e calore di recupero permette di ridurre il consumo di energia primaria necessario per la fornitura di calore. Un altro beneficio è che il recupero energetico tramite incenerimento permette, contemporaneamente, di risolvere un problema di smaltimento e di risparmiare combustibili. É importante ricordare, inoltre, che le tecnologie di teleriscaldamento sono adatte a fornire calore non solo al settore residenziale ma anche ad altri comparti come, ad esempio, quello industriale. 5 Una straordinaria flessibilità di combustibili I sistemi moderni di teleriscaldamento utilizzano il calore di scarto non solo dalla generazione elettrica ma anche da altri processi, come quelli industriali o l’incenerimento dei rifiuti. In un impianto di teleriscaldamento, è tecnicamente possibile scegliere il tipo di energia primaria più appropriato a delle condizioni specifiche. Ciò significa che è possibile utilizzare combustibili fossili come gas, olio combustibile e carbone, prodotti residuali di forestazione e di agricoltura (pellet, cippato, paglia, ecc.), così come altre fonti energetiche Questa straordinaria flessibilità nella scelta del combustibile primario incrementa l’affidabilità di fornitura e taglia la dipendenza dalle importazioni estere per l’approvvigionamento energetico. Un altro notevole vantaggio del teleriscaldamento è che può utilizzare una grande varietà di fonti energetiche locali che sarebbero impiegate con meno efficienza, anche economica, con dispositive individuali. Poiché il calore da teleriscaldamento viene prodotto su una scala più ampia, può anche sfruttare combustibili rinnovabili difficili da utilizzare in piccolo caldaie come, ad esempio, alcune biomasse legnose come la paglia, i residui della spremitura delle olive e anche i rifiuti. Una varietà di biocombustibili, energia termica e anche la produzione discontinua di calore ed elettricità di alcune rinnovabili (p.es. eolico) possono essere integrate in modo efficiente nella rete di teleriscaldamento. L’attuale fornitura di calore e i sistemi di distribuzione sono adatti ai corrispondenti livelli di fabbisogno termico ma, con l’incremento delle rinnovabili e il contenimento della domanda finale, il teleriscaldamento deve evolvere per rappresentare sempre una soluzione intelligente. Nel futuro, le reti saranno caratterizzate dalla capacità di poter operare a livelli di temperatura più bassi e/o più flessibili. Questo cambiamento cruciale permetterà sia di contenere le perdite di calore nelle reti, sia un impiego più agevole ed efficiente di fonti energetiche rinnovabili, come solare termico, biomassa e geotermico. 6 Teleraffrescamento Così come il teleriscaldamento, anche il teleraffrescamento può offrire soluzioni, adatte alle condizioni locali, in grado di sfruttare la flessibilità dell’infrastruttura. Paragonato alle macchine frigorifere tradizionali a compressione, il teleraffrescamento aumenta l’efficienza energetica complessiva del sistema e la sua compatibilità ambientale poiché: contribuisce alla diminuzione del consumo degli HCFC impiegati nella macchine Raffrescamento efficace ed efficiente Nei sistemi di teleraffrescamento si distribuisce acqua a una temperatura di circa 6 °C. L’acqua refrigerata circola nell’edificio dove raccoglie il calore per abbassare la temperatura dell’edificio stesso. tradizionali, che portano alla riduzione dello strato di ozono troposferico e accrescono l’effetto serra; riduce il picco elettrico estivo e, di conseguenza, gli investimenti necessari per l’adeguamento della rete; dà l’opportunità di utilizzare al meglio le capacità produttive esistenti (p.es. calore residuo) evitando così il ricorso a nuove capacità termiche (p.es. condensatori); aumenta la possibilità di impiego di fonti rinnovabili. Il raffrescamento di ambienti e processi sta rapidamente trasformandosi da lusso a necessità, anche se non sempre percepito dalle parti politiche, spesso perché le “macchine da freddo” e i loro consumi sono nascosti nel più generale fabbisogno degli edifici. Il teleraffrescamento offre una possibilità di risparmiare risorse: grazie all’impiego di macchine frigorifere alimentate da calore di scarto delle reti di teleriscaldamento, con l’aggiunta di altre fonti energetiche naturali che sarebbero rimaste inutilizzate (p.es. acqua di mare, di fiume o di falda), il teleriscaldamento può rivelarsi da 5 a 10 volte più efficiente dell’uso di macchine singole per il condizionamento. 7 4. Un caso di successo di rinnovabili nel teleriscaldamento L’esempio danese La storia del teleriscaldamento da rinnovabili in Danimarca è legata allo sviluppo del teleriscaldamento stesso per centrare gli obiettivi delle politiche climatiche nazionali. La meta è quella di raggiungere il 100% della produzione elettrica e termica senza impiego di fonti fossili al 2035 e i dati dimostrano che la percentuale di energia nonfossile è già oggi rilevante nel paese. Pianificazione delle infrastrutture energetiche La pianificazione dell teleriscaldamento dovrebbe Due chiavi per il successo essere portata avanti assieme, in particolare, a quella dei sistema elettrico. Il notevole contributo Considerare il teleriscaldamento come una dell’eolico al comparto elettrico danese può essere infrastruttura energetica che permette e utilizzato efficacemente solo se l’elettricità viene facilita l’impiego di fonti energetiche impiegata tramite pompe di calore che utilizzano anche altre fonti, come il calore industriale di scarto. Il teleriscaldamento non è solo una fornitura di calore e acqua calda ma è soprattutto un elemento cruciale dell’infrastruttura energetica perché consente di utilizzare al meglio la produzione fluttuante delle fonti energetiche rinnovabili. differenti. Assicurare condizioni legislative appropriate, che includano un quadro regolatorio che copra parte dei costi esterni e fornisca così un incentivo agli sviluppatori di progetti. L’efficienza energetica e un uso efficiente delle risorse (il fattore di energia primaria) dovrebbero sempre guidare i processi di pianificazione dell’energia termica. Il teleriscaldamento sembra la scelta più ovvia in molti casi, anche se non sempre. Poiché si tratta di un sistema che raccoglie risorse altrimenti non utilizzate, il teleriscaldamento necessita del fattore essenziale dell’organizzazione. Come può essere facilitato questo processo organizzativo? Veduta area del sistema di “teleriscaldamento intelligente” della cittadina danese di Marstal con collettori solari termici, impianto ORC a biomassa, pompa di calore e accumulo termico stagionale. 75.000 m³ Centrale termica 18.300 m² Accumulo stagionale (biomassa, ORC, pompa di calore) Solare termico 15.000 m² 10.000 m³ Solare termico Accumulo stagionale 8 Accettabilità Il consenso locale è un aspetto cruciale così come lo sono la conoscenza di risorse e condizioni e il quadro relativo ai temi fiscali e legali. Di conseguenza, la prevedibilità è un parametro chiave per gli investimenti di lungo termine, come è il teleriscaldamento. Le organizzazioni no-profit (non significa che non debbano essere remunerative!) possono proteggere il consumatore dagli sfruttamenti monopolistici e possono rappresentare una scelta interessante per realizzare società gestite da consumatori locali e/o dall’ente locale di riferimento. Un tema importante per l’introduzione di sistemi collettivi per il teleriscaldamento è il loro beneficio sia per i singoli individui per la società più in generale. C’è bisogno di un notevole impegno organizzativo per gestire gli investimenti e per legare i singoli alla società (in questo caso la utility di teleriscaldamento). In un sistema collettivo, la partecipazione pubblica e l’accettabilità dell’iniziativa giocano un ruolo centrale. Un modo per ottenere questa accettazione è chiarire che un sistema collettivo è quello più efficiente: come sarebbero gestite, ad esempio, la fornitura e la depurazione dell’acqua senza un’organizzazione collettiva? Le priorità sociali (p.es. il cambiamento climatico) possono giustificare le restrizioni di alcune soluzioni individuali. Raggiungere determinati standard ambientali, ad esempio, è economicamente più efficiente per sistemi collettivi. Tre danesi su quattro ricevono calore tramite sistemi collettivi e ben il 99% di essi pagano di meno di quanto avrebbero pagato con sistemi individuali. L’obiettivo dovrebbe essere che tutti i vantaggi siano riflessi nel minor prezzo ottenibile, perché il prezzo è un parametro immediato per confrontare diverse soluzioni. Anche se solo una piccola percentuale degli utenti del teleriscaldamento pagassero un prezzo più alto di un sistema individuale equivalente, ciò potrebbe avere conseguenze serie sulla reputazione e, quindi, sulla accettabilità di questa soluzione collettiva. Ad ogni modo, il teleriscaldamento in Danimarca era partito senza condizioni legislative appropriate né obiettivi di politica nazionale. Il suo sviluppo è stato piuttosto il risultato di iniziative private, quando i consumatori si sono organizzati e hanno cominciato a impiantare sistemi di teleriscaldamento, dietro i quali solo in pochi casi sono intervenuti i Comuni. Gli enti locali, però, hanno avuto l’importante ruolo di fornire garanzie per i prestiti bancari, come avviene ancora oggi. Alcune cifre del teleriscaldamento danese 16 Grandi impianti centralizzati a cogenerazione (in origine impianti termoelettrici standard). 415 Piccoli impianti distribuiti, dei quali 285 a cogenerazione e 130 a sola produzione di calore. Originariamente tutti gli impianti distribuiti erano a sola produzione di calore. 9 Lo sviluppo del teleriscaldamento danese – Iniziativa locale e privata Agli inizi del 1900, il calore in esubero degli impianti termoelettrici veniva impiegato in ospedali e altri edifici di grande dimensione. Negli anni ’20 e ’30, le nuove edificazioni cominciarono a utilizzare sistemi di riscaldamento centralizzati. Negli anni ’50, poi, si affacciò il teleriscaldamento, con un ritmo di 5 nuovi impianti all’anno e un picco di ben 45 impianti nel 1964. Il teleriscaldamento si è sviluppato in Danimarca soprattutto sulla base di iniziative private e locali, cioè con un approccio dal basso. Dopo le due crisi petrolifere degli anni ’70, e la conseguente introduzione di una politica energetica nazionale, si cominciò a vedere un approccio più centralizzato. Ciò porto alla redazione nel 1979 di un documento sull’energia termica che introduceva le regole per la pianificazione termica, secondo le quali i Comuni avevano l’obbligo di mappare la domanda di calore, i metodi per la produzione e i diversi utilizzi stimando, inoltre, il fabbisogno futuro. I dati proveniente dai Comuni venivano poi aggregati a livello regionale. I Comuni e le Regioni, inoltre, dovevano anche fare proposte per scenari futuri di produzione dell’energia termica, individuando le aree tecnologiche ad alta priorità e anche la localizzazione degli impianti e delle reti. Negli anni ’80, la pianificazione virò verso una fornitura più ambientalmente sostenibile. Due priorità erano gli investimenti nelle infrastrutture per il gas naturale e gli impianti di cogenerazione. Nel 1986 il Governo e le utility pubbliche si misero d’accordo per lo sviluppo di 450 MW elettrici di piccoli sistemi cogenerativi, introducendo così una struttura di capacità produttiva distribuita che permise la realizzazione di reti di teleriscaldamento anche in piccole città. Questa stessa struttura distribuita facilitò anche una terza priorità, quella dello studio dell’inclusione di tecnologie differenti basate sulle risorse locali, come la biomassa o il calore di scarto. Un modo per i Comuni per assicurare gli investimenti delle utility è stato quello della connessione obbligatoria a sistemi collettivi di riscaldamento. Introdotta nel 1982, è un obbligo ancora operativo anche se non molto attuato, perché non ben accettato. Una misura parallela è stato il bando dei sistemi elettrici per il riscaldamento, introdotto per gli edifici realizzati a partire dal 1988 e poi esteso nel 1994 a tutti gli edifici esistenti con sistemi di riscaldamento ad acqua. Le tasse di Danimarca Un livello elevato di tassazione, che si applica anche in tempi di bassi prezzi dei combustibili, si configura come un buon incentivo per l’efficienza energetica. Esistono tasse su tutti i combustibili fossili per la produzione di calore e fanno eccezione soltanto biomassa e biogas. 10 Dopo il primo successo degli anni ’80, l’obiettivo era di semplificare e decentralizzare il processo decisionale per lo sviluppo di nuovi impianti di teleriscaldamento, lasciando l’approccio centralizzato che aveva dominato la pianificazione fino a quel momento. Venne perciò introdotto uno schema di pianificazione basato sul progetto e tuttora in vigore. La gerarchia di pianificazione degli anni ’80 si basava su tre livelli: nazionale, regionale e comunale. Nel 1990 i Comuni divennero gli unici responsabili per la pianificazione dell’energia termica nel contesto di alcune norme generali date dai Ministeri competenti. Oggi, dopo molti anni senza nessuna attività di pianificazione, i Comuni conservano ancora questo ruolo centrale. Un punto chiave è la garanzia che i Comuni forniscono per i prestiti bancari, riducendo così i costi del capitale associati a investimenti di entità rilevante. Si nota, inoltre, una tendenza verso una strategia energetica dove la pianificazione dell’energia termica viene coordinata con altri aspetti della pianificazione del territorio locale. Il ruolo dei Comuni – Autorità o proprietario e gestore Un Comune può avere due diversi ruoli: Autorità responsabile per l’energia termica oppure proprietario e gestore di una utility di teleriscaldamento. Il primo ruolo implica la pianificazione della fornitura di calore assieme alle utility e agli altri stakeholder e l’approvazione dei progetti specifici. Il Comune, inoltre, può prendere iniziativa su alcuni progetti ed essere responsabile del coordinamento con altre attività di pianificazione. In Danimarca circa 55 utility (su un totale di 400) sono di proprietà comunale e forniscono più del 60% dell’energia da teleriscaldamento nel paese. C’è, inoltre, una forte collaborazione con le altre utility, nei cui consigli di amministrazione spesso siedono rappresentanti dei Comuni. Il Comune come attore chiave In Danimarca il Comune è l’autorità fondamentale per la pianificazione termica. A livello regionale, invece, non esistono responsabilità specifiche quanto piuttosto un supporto di coordinamento tra i diversi Comuni. Una delle principali motivazioni, condivisa Solo il 35% dei Comuni ha elaborato un piano del calore tra il 1990 e il 2006 e il 10% dei Comuni non h implementano il bando sul riscaldamento elettrico. Solo in rari casi l’Agenzia Energetica Danese ha sfruttato l’opzione di revocare a un Comune l’approvazione di un progetto per mancato rispetto degli obblighi. Nel 2006, solo l’8% dei Comuni aveva collaborato con altri Comuni per gestire la fornitura di calore, anche se questo ora sta cambiando grazie alla pianificazione energetica strategica. da Comuni, Regioni e Stato, è la creazione di nuovi posti di lavoro. 11 5. Energie rinnovabili nei sistemi di teleriscaldamento e raffrescamento – Passi essenziali Per raggiungere l’obiettivo di fornire competenze e ispirazione ai differenti attori su come implementare le energie rinnovabili nel teleriscaldamento, diverse attività devono essere sviluppate in parallelo: Allestire un tavolo regionale che assicuri il costante impegno e il coinvolgimento di tutti gli attori interessati, così come la sua sostenibilità nel lungo termine. Portare avanti delle attività di formazione indirizzate agli stakeholder regionali e anche a livello nazionale. Coinvolgere direttamente nelle attività l’autorità regionale responsabile così da garantire un corretto sviluppo delle azioni di implementazione. Trasferire conoscenza grazie al supporto di consulenti di alto livello sui temi delle politiche energetiche locali e dei sistemi di teleriscaldamento con alte percentuali di rinnovabili. 12 L’approccio “SmartReFlex” Oltre alle attività legate alla task force, fa parte del progetto SmartReFlex un ambizioso programma di formazione per assicurare che le diverse misure siano implementate correttamente. Questo programma coinvolge tutti gli attori interessati a livello regionale e nazionale e prevede la realizzazione di workshop in tutte le regioni partner del progetto sui temi più rilevanti: Pianificazione e progettazione Il personale tecnico di Comuni e Regioni, i pianificatori, le utility di teleriscaldamento e i progettisti sono i destinatari di questo workshop specifico. Vengono introdotte e analizzate le metodologie per valutare il potenziale del teleriscaldamento in una data area, al fine di inserire questa soluzione nell’agenda politica e per stimolare l’adozione di una adeguata cornice legale. Sono discussi anche gli strumenti GIS, con un focus sui principali passi della pianificazione termica: Mappatura delle domande di caldo e freddo (attuali e future) Mappatura delle risorse Costi e competitività: teleriscaldamento a confronto con le soluzioni individuali Aspetti tecnici Manager e tecnici delle utility, industria del teleriscaldamento e progettisti apprendono, grazie a questo workshop, le soluzioni tecniche disponibili e i loro criteri di ottimizzazione. Si parte dall’analisi degli impianti di produzione per arrivare alla progettazione delle sottostazioni passando per il layout delle reti: Installazioni residenziali • Rete di distribuzione e trasmissione • Centrali per la produzione di energia termica • Aspetti organizzati e di finanziamento I destinatari di questo workshop sono lo staff tecnico e i manager delle utility, i clienti, le società cooperative, le associazioni di consumatori e le banche. Il tema centrale è come sviluppare e gestire sistemi di teleriscaldamento con elevate percentuali di rinnovabili. Partendo dalle esperienze danesi, sia nel settore privato sia in quello pubblico, i punti chiave trattati sono: Business plan Fornitura di combustibile Come convincere i clienti ad allacciarsi al teleriscaldamento? Contrattualistica Come organizzare una utility di teleriscaldamento? Come organizzare la rilevazione dei consumi e i pagamenti? 13 Esempio di buone pratiche regionali: La Catalogna è una regione situata nel nord-est della Spagna, vicino al Mar Mediterraneo e confinante con la Francia tramite i Pirenei. La sua posizione porta ad avere zone climatiche molto In breve Catalogna differenti, da climi di montagna fino ad aree più miti. Il teleriscaldamento non è molto diffuso in Spagna e in Catalogna anche se un buon numero di sistemi è stato realizzato nelle ultime decadi. La situazione attuale Nel 2014 la Catalogna contava 57 sistemi di teleriscaldamento e Localizzazione Nord-est della Spagna Superficie 32.108 km2 Popolazione 7,5 milioni Domanda di calore 22,5 TWh Domanda di freddo 5,7 TWh Sistemi di TR - TRF 57 sistemi raffrescamento. Si tratta in gran parte di piccole reti ma 4 sistemi sono di grande taglia e forniscono sia caldo sia freddo. 242 MW (caldo) 174 MW (freddo) Due terzi delle reti in Spagna utilizzano rinnovabili (soprattutto biomassa per piccoli sistemi) ma solo per un terzo della capacità installata. Ostacoli e opportunità In Spagna manca ancora un quadro normativo specifico per le reti di teleriscaldamento e, contemporaneamente, si è messa in atto una politica energetica molto instabile. Nonostante ciò, il teleriscaldamento è considerato una misura di efficienza energetica anche nella più recente legislazione edilizia. La difficoltà pratica di realizzazione delle reti in aree molto urbanizzate è una notevole barriera, assieme alla mancanza di competenze da parte dei pianificatori e di bandi di gara non adeguati. Esistono alcune opportunità di incentivi pubblici per la ristrutturazione di edifici, che includono le reti di teleriscaldamento, e anche incentivi specifici per biomassa, solare termico e geotermico. Tuttavia, a causa del lungo periodo di ammortamento, è difficile attrarre investitori, anche tenendo conto della stretta di credito da parte delle banche e un contenuto investimento pubblico. Anche tra gli utenti, il teleriscaldamento è una opzione ancora poco conosciuta e guardata con scetticismo perché la preferenza va sempre a un sistema individuale di fornitura di calore. Obiettivi Sviluppare normative per il teleriscaldamento Fornire condizioni finanziarie favorevoli Task force regionale La Catalogna ha creato una task force per favorire la transizione verso un teleriscaldamento da rinnovabili, promuovendo un miglioramento delle normative e Sviluppare il teleriscaldamento in nuove incoraggiando le autorità locali a portare avanti progetti aree e inserire rinnovabili nelle reti esistenti pilota. Incrementare l’uso di risorse locali La task force è formata da 16 rappresentanti di diversi Realizzare un impianto pilota soggetti (si veda la pagina seguente). Migliorare le tutele dei consumatori La task force ha già svolto diverse riunioni plenarie e dei Accrescere l’accettabilità sociale sotto-gruppi tematici. È stata svolta, inoltre, un’analisi Sviluppare la forma di utility cooperativa delle barriere e delle opportunità per il teleriscaldamento rinnovabile, che ha portato alla creazione di linee guida per una strategia regionale. 14 Promozione del teleriscaldamento rinnovabile in Catalognaa Strategia Stabilire le condizioni giuridiche per il teleriscaldamento da rinnovabili Verranno elaborate proposte volte ad adeguare le norme regionali e nazionali, contemporaneamente a diversi standard che sono attualmente in fase di revisione. Verrà impiegato uno sforzo significativo nello studio dell’introduzione dell’obbligo alla connessione per i consumatori fra i ‘L'introduzione di una rete di teleriscaldamento-raffrescamento nel progetto della nuova zona residenziale e polifunzionale di Parc de l'Alba è un nuovo impegno del Governo della Catalogna e della città di Cerdanyola verso sostenibilità e efficienza energetica.’ Damià Calvet Direttore di INCASÒL requisiti da normativa. Contratti e strumenti finanziari per il TR da ER Si svolgerà un'analisi approfondita finalizzata all’individuazione delle condizioni finanziarie di base per i diversi tipi di teleriscaldamento e teleraffrescamento, in aggiunta alla stesura di un elenco di istituzioni finanziarie e di prodotti finanziari specifici per il TR da ER. Si valuteranno possibili misure di supporto tramite finanziamenti pubblici e benefici fiscali al fine di determinare la fattibilità di introdurre sostegni pubblici e sovvenzioni per il TR da ER. Fattibilità tecnica ed economica e migliori tecnologie disponibili L'identificazione delle principali fonti energetiche locali è un aspetto fondamentale per determinare dove il potenziale nuovo TR da ER possa essere sviluppato o dove le ER possano essere introdotto nel TR-TRF esistente. Inoltre ci si concentrerà sulla creazione di strategie normative “soft” non vincolanti per sostenere sinergia con il settore industriale. Verranno svolti diversi casi studio per determinare la loro fattibilità e se è possibile replicarli in altre parti della regione. Se economicamente sostenibile, lo sviluppo di un impianto pilota di TR da RES verrà promosso. Migliorare l'accettazione del teleriscaldamento e teleraffrescamento da parte dei cittadini Si lavorerà per migliorare l'opinione sociale grazie a campagne di informazione e di formazione. Verrà promossa la connessione di edifici pubblici al TR-TRF. Nell’ambito dei casi studio verranno messi a confronto diversi sistemi di gestione, compreso l’approccio cooperativo. Verranno create specifiche semplificate per le gare d’appello e un codice di protezione degli utenti finali. Contatti INCASÒL, Còrsega 273, 08008 Barcelona, Spain Persona di riferimento Joan Estrada Sito www.incasol.cat Chi collabora I rappresentanti della regione: Dipartimento Ambiente, Dipartimento di Pianificazione Territoriale, Dipartimento della sicurezza di Energia, miniere e industria, Istituto Catalano dell'Energia Associazioni nazionali e regionali: Associazione nazionale teleriscaldamento e teleraffrescamento, Cluster per l'efficienza energetica Catalano Comuni, progetti urbani, associazioni TR-TRF: Consorzio Agenzia per l'Energia Barcellona, Centro Selvicoltura, Consorzio di Interesse Naturale di Ripollès, Consiglio Provinciale di Barcellona, Associazione degli ingegneri industriali di Catalonia, Ingegneri forestali della Catalonia, Consorzio del Parc de Alba, Servizio di salute pubblica della Garrotxa Le associazioni dei consumatori: Associazione catalana dei consumatori Studi legali: LENER, Roca Junyent 15 Esempio di buone pratiche regionali: Kerry è una contea rurale nel sud-ovest dell'Irlanda. La maggior parte della popolazione vive in aree rurali (66%). Le città principali sono Tralee (23.693 ab.), Killarney (14.219 ab.) In breve Contea di Kerry E Listowel (4832 ab.). I principali settori economici per la contea sono agricoltura, industria (in particolare di trasformazione alimentare) e il turismo. Localizzazione Superficie 4,807 km² Status quo Popolazione 145,502 Kerry County Council, l'ente locale per la contea è uno dei Sud-ovest dell’Irlanda Domanda di calore 1.8 TWh/a (energia finale) firmatari del Patto dei Sindaci. Il consumo di energia e l’inventario delle emissioni per il 2008 hanno stabilito che il consumo energetico finale complessivo per la contea era di 4 TWh/a e le emissioni di CO2 dovute alla produzione energetica sono state 1.220.000 t/a. Il calore rappresenta una quota significativa della domanda finale di energia pari a 1,81 TWh/a, il 67% del quale è utilizzato nel settore residenziale. Quasi il 60% della domanda di calore è fornito da caldaie autonome a gasolio o GPL, e non vi è alcuna fornitura di gas naturale nella contea. Il potenziale di energie rinnovabili a Kerry è molto significativo, sia a terra (6 TWh/a), che in mare aperto (36 TWh/a). Il teleriscaldamento “Smart e rinnovabile” è stata identificato come un elemento centrale della transizione della contea verso il 100% della fornitura di energia da rinnovabili. Il consiglio della contea di Kerry è stata in prima linea nel Services 19% Agriculture & Fisheries 1% promuovere lo sviluppo del teleriscaldamento in Irlanda, Transport 35% Industry 9% con il progetto di teleriscaldamento a biomassa da 1 MW di Mitchels Boherbee a Tralee che gioca un importante ruolo dimostrativo. Il Consiglio sta esaminando la fase II di questo progetto che estenderebbe la biomassa di Residential 36% teleriscaldamento a 53 dei più grandi utilizzatori di energia a Tralee. Fabbisogno energia totale per settore, Kerry 2008 Settore trasporti aggregato Principali barriere allo sviluppo del TR in Irlanda... Politiche Nessun provvedimento normative che promuova direttamente il TR; mancanza di Economiche TR richiede una struttura di finanziamento a lungo termine; non sono presenti supporti pianificazione e di obiettivi per la fornitura centralizzata di calore ecc. finanziari da parte dello Stato o delle autorità locali per lo sviluppo delle reti di distribuzione di calore, ecc. Competenze La mancanza di competenze tecniche e di esperienza nello sviluppo di progetti di TR e nella pianificazione energetica locale tra le autorità nazionali e locali in ambito di pianificazione. Organizzative La mancanza di qualsiasi organizzazione nazionale o locale con incarico o autorità per sviluppare progetti di TR; mancanza di esperienza nella gestione di progetti su larga scala di TR. Sociali Poca o nessuna conoscenza della tecnologia e dei benefici del TR da parte dei singoli consumatori di calore; mancanza di consapevolezza sul TR tra i soggetti responsabili del processo decisionale. Tecniche Bassa densità abitativa in Irlanda rispetto all’Europa continentale. 16 Kerry County promuove il teleriscaldamento in Irlanda ... e le opportunità derivanti dallo sviluppo del TR Crescita locale dell’occupazione (TR si presta alla fornitura di biomassa locale Riduzione dei costi per i consumatori di calore (TR permette l’uso di combustibili a basso costo come la biomassa, che si prestano meno all’utilizzo di sistemi individuali) ‘Dal punto di vista dei singoli membri della Task Force, la creazione di occupazione (diretta e indiretta) nella comunità locale è uno dei risultati più importanti. Gli sforzi nel settore dello sviluppo del TR devono essere concentrati verso sistemi che utilizzano fonti rinnovabili di provenienza locale, in grado di stimolare l'occupazione locale.’ Tim McSwiney, Senior Executive Engineer, Kerry County Council Permette un maggiore sfruttamento delle energie rinnovabili TR è generalmente più efficiente dei sistemi individuali e promuove l’uso della cogenerazione che diminuisce le perdite per distribuzione dell’energia Permette un maggiore sfruttamento dell’integrazione di accumuli di calore Strategia Migliorare il quadro politico Rivedere la Strategia di pianificazione nazionale e le Linnee guida Regionali a sostegno degli enti locali per la promozione del TR da FER Adottare una visione a lungo termine per il passaggio al 100% di fornitura da FER, in cui TR da FER sia pietra miliare di un futuro sistema energetico de carbonizzato Sostenere gli investimenti in fonti energetiche rinnovabili per TR e TRF facilitando l'accesso ai finanziamenti a basso costo e agli incentivi finanziari, tra cui l'introduzione di un incentivo per calore rinnovabile per garantire la sicurezza di potenziali investimenti nel TR Rafforzare il quadro di pianificazione energetica locale (Energie rinnovabili locali, mappatura di calore ecc) come pilastro della pianificazione dell’economia e della comunità locale. Istituire un quadro normativo favorevole includendo l’attuazione dei pertinenti articoli della direttiva EPBD e EED, la promozione di norme tecniche EN e le migliori prassi negli accordi contrattuali Aumento delle competenze nella pianificazione e nello sviluppo di progetti di TR da FER definendo un quadro metodologico e una serie di linee guida e strumenti per: Studi di fattibilità di progetti di TR e TRF da FER Progettazione e ingegnerizzazione di sistemi di TR e TRF da FER Pianificazione urbana per di sistemi di TR e TRF da FER Costruzione di modelli di business, linee guida e strumenti per progetti di sviluppo e gestione di TR e TRF da FER, includendoli nel contesto dell’approccio cooperativo Stendere un programma di istruzione e formazione negli ambiti sopra citati Sviluppare un portale web irlandese come riferimento e database di conoscenze e strumenti con un forum Attività di supporto per le attività di ricerca e sviluppo sul territorio legate a TR e TRF da FER Contatti Kerry County Council Co. Buildings, Rathass, Tralee Persona di riferimento Adam Stack Sito www.kerrycoco.ie Chi collabora A task force made of 18 representatives of DH project stakeholders 17 Esempio di buone pratiche regionali: La Regione Emilia-Romagna è situata nel nord Italia. L’area è caratterizzata da zone costiere nella parte orientale della regione, da zone pianeggianti e da una zona collinare-montuosa In breve Emilia-Romagna prevalentemente concentrata nella parte occidentale. La Regione è inoltre caratterizzata da alcune grandi città dove si concentra un’ampia percentuale della popolazione e da altri centri urbani distribuiti. Inoltre, ci sono alcune importanti aree industriali. La domanda di calore è coperta in prevalenza da impianti di riscaldamento individuali alimentati a gas naturale e a biomassa Localizzazione Nord Italia Superficie 22,451 km² Popolazione 4.5 milioni Domanda di calore 159 TWh Sistemi di TR 53 sistemi con (l'uso della biomassa è concentrata soprattutto nella zona 195 MWe / 933 MWt montuosa-collinare). In più ci sono alcune reti di teleriscaldamento. Stato dell’arte La legislazione in vigore nazionale e regionale, atta a favorire la diffusione delle reti di teleriscaldamento, è la seguente: a livello nazionale: decreto legislativo n. 28 del 03/03/2011 e decreto legislativo n 102 del 2014/04/07 in recepimento delle direttive comunitarie in materia di teleriscaldamento a livello regionale la legge regionale n.26 del 23/12/2004 ed il successivo Piano Energetico Regionale (attuato attraverso piani triennali e programmi di intervento annuali). Recentemente la legge regionale n.26 / 2004 è stata modificata dalla Legge Regionale n.21 del 22/12/2011 e dalla Legge Regionale n.7 del 27/06/2014. Il Piano energetico regionale viene periodicamente aggiornato attraverso un’attuazione triennale. Le barriere e le opportunità per i sistemi di teleriscaldamento a prevalenza di fonti rinnovabili Gli ostacoli principali sono di tipo legale e burocratico. L'area regionale, con diverse caratteristiche ed esigenze specifiche locali, presenta barriere e opportunità che si diversificano all'interno della stessa area di studio. Da un punto di vista normativo la Legge Regionale 26/2004 promuove il potenziale di sviluppo dei sistemi di riscaldamento e di raffreddamento urbani efficienti e pone in capo ai Comuni la valutazione del potenziale di sviluppo di sistemi efficienti di teleriscaldamento e raffreddamento, i cui benefici superino i costi, tenendo anche conto degli effetti sulla qualità dell'aria. Obiettivi per i sistemi di teleriscaldamento a prevalenza fonte rinnovabile Creare sinergie tra il settore privato e le autorità locali per le future realizzazioni dei sistemi oggetto di studio Autorizzare le autorità locali ad adattare la legislazione nazionale specifica del settore oggetto di studio alla realtà locale Considerare una questione chiave: la misurazione dei vettori energetici connessi ai sistemi Consolidare la collaborazione fra pubblico e privato per il settore specifico Aumentare l'utilizzo di fonti locali di energia rinnovabili (compreso il calore di scarto delle industrie) Creare un quadro normativo specifico per il settore: analisi della situazione attuale della normativa vigente, delle strategie e dei programmi a livello nazionale e locale ed individuazione di possibili punti di intervento 18 Emilia-Romagna - lavorare per un futuro energetico sostenibile Strategia Il miglior approccio per sostenere lo sviluppo dei sistemi di teleriscaldamento a fonte prevalente rinnovabile è quello di attuare e condividere strumenti pratici con le autorità locali e le parti interessate. In particolare si tratta dei seguenti. Strumenti normativi ‘Sono orgoglioso -e ringrazio di questo A2A- che il primo campo solare del genere realizzato in sud Europa abbia "casa" proprio a Varese. Ne possiamo trarre tanti vantaggi, innanzitutto per l'ambiente viste le minori emissioni di CO2. La ricerca e l'essere all'avanguardia sono valori aggiunti imprescindibili, e l'inaugurazione dell'impianto ne è una chiara dimostrazione.’ Attilio Fontana Sindaco di Varese, Lombardia Una possibilità è l'introduzione di norme a supporto dei processi decisionali e di pianificazione. Strumenti di informazione Possono essere attivate azioni di informazione gestite a livello centrale dalla regione Emilia-Romagna attraverso la raccolta dati e la digitalizzazione degli stessi tramite Sistemi Informativi Geografici. La Regione può altresì sviluppare metodologie da offrire alle autorità locali, volte a valutare il potenziale di sviluppo di tali infrastrutture. Discussione e diffusione tra le autorità competenti in materia di gestione dei Fondi strutturali Tale pratica contribuirebbe a identificare i meccanismi di finanziamento disponibili per la realizzazione di interventi nelle diverse regioni (valutazione, studio di fattibilità, realizzazione, ecc.) Modelli finanziari e fonti di finanziamento È opportuno formare gruppi di lavoro con l'obiettivo di analizzare la modalità di accesso agli incentivi sulle rinnovabili termiche e per verificarli attraverso contratti di Energy Performance o attraverso approcci PPP, così come definito dal regolamento regionale 1303/2013 e dalla legislazione italiana. Strumenti di valutazione Questi strumenti possono essere utilizzati sia per fotografare la situazione esistente degli impianti di teleriscaldamento sia per pianificarne la loro realizzazione tenendo in considerazione il loro impatto sulla regione utilizzando indicatori atti a valutare l'energia prodotta, gli impatti ambientali, le condizioni economiche e gli eventuali incentivi focalizzando l’attenzione su una specifica area territoriale. Al fine di migliorare le sinergie tra progetti SmartReflex e il RES H / C SPREAD (www.res-hc-spread.eu) si è creata una task force congiunta fra i due progetti. L'obiettivo principale della task force regionale è quello di fornire strumenti e linee guida per promuovere lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili e il calore di scarto per il riscaldamento e raffreddamento a livello di pianificazione regionale. Contatti ANCI Emilia-Romagna Viale Aldo Moro 64, terzo piano, 40127 Bologna, Italy Persona di riferimento Dott. Rossi Alessandro Sito web www.anci.emilia-romagna.it Chi collabora Autorità locali 19 Esempio di buone pratiche regionali: Schleswig-Holstein è lo Stato federale più settentrionale della Germania. Le sue condizioni naturali sono molto simili a quelli della vicina Danimarca, ma come nel resto della Germania, il calore per riscaldamento è in gran parte fornito da impianti di individuali alimentati a gas naturale o gasolio. In alcune città vi sono sistemi di teleriscaldamento a combustibili fossili, ma non sono così diffusi. In breve Schleswig-Holstein Localizzazione Stato federale più a Nord della Germania Superficie 15,700 km² Popolazione 2.8 milioni Domanda di calore circa 36 TWh Sistemi di DHC circa 200 sistemi con 18 GW installati Stato dell’arte La strategia del governo regionale si basa sulla sostituzione di impianti di riscaldamento individuali con sistemi di teleriscaldamento abbinati anche allo stoccaggio di calore. Si intende così stabilire un adeguato quadro giuridico e di mercato per queste infrastrutture. Il Ministero dell'Energia della Regione sostiene le comunità locali nello sviluppo di strategie locali atte allo sfruttamento di fonti di calore distribuite sul territorio e nella definizione di nuove forme di gestione dei sistemi di teleriscaldamento. Il Ministero ha avviato a supporto delle autorità locali nel novembre del 2014 uno strumento di consulenza focalizzato sugli aspetti di analisi del clima e sulle strategie di sfruttamento del calore. Le barriere e le opportunità Schleswig-Holstein ha sviluppato esperienza sia in sistemi di teleriscaldamento più piccoli distribuiti in aree rurali che in città più grandi. Le due realtà affrontano problemi simili: Il teleriscaldamento ha una cattiva reputazione principalmente a causa dei prezzi elevati e la difficoltà a passare da un fornitore di calore ad un altro. La disponibilità di biomassa è limitata e quasi esaurita; l'uso di energia geotermica è spesso troppo costoso. Così si potrebbe incrementare la quota di fonti rinnovabili nelle reti, che spesso necessitano di ampi stoccaggi di calore, utilizzando la fonte solare termica. Questi stoccaggi inoltre aiutano ad ottimizzare il funzionamento dei sistemi di teleriscaldamento. Obiettivi Chiarire le questioni relative alla tutela dei consumatori Ottimizzare il quadro giuridico e finanziario per la realizzazione di sistemi di teleriscaldamento solare e di ampi stoccaggi di calore Incoraggiare i comuni, che non sono stati attivi fino ad ora, a prendere in considerazione il teleriscaldamento Avviare un grande progetto pilota sul solare termico nello Schleswig-Holstein Digital map of district heating networks in Schleswig-Holstein (http://portal.digitaleratlasnord.de) 20 Schleswig-Holstein in movimento verso il teleriscaldamento solare Strategia “Patto per la transizione verso un calore più sostenibile” E’ stato istituito un gruppo di lavoro per definire un quadro entro cui operare affinché la transizione verso misure atte ad implementare l’efficienza energetica e verso l’utilizzo di fonti rinnovabili sia ‘Il Governo di Schleswig-Holstein avvierà un processo a livello comunale per creare una fornitura di calore sostenibile . Con questa strategia, nell’ambito della fornitura di calore, ridurremo la nostra dipendenza dalle fonti fossili! Dr. Robert Habeck Ministro dell’energia, dell’agricoltura dell’ambiente e delle aree rurali Schleswig-Holstein universalmente accettata. L'obiettivo principale di questa task force è quello di collaborare con tutte le parti interessate per stabilire obiettivi e strumenti comuni per la transizione del settore del riscaldamento. La task force ha iniziato con i rappresentanti del settore immobiliare. Altre parti interessate per esempio imprese del settore energetico e le organizzazioni di tutela dei consumatori saranno integrati nel patto in un secondo momento. Progetti pilota di teleriscaldamento solare Poichè Schleswig-Holstein è un vicina alla Danimarca con situazioni geografiche comparabili, è sicuramente opportuno imparare dai successi danesi nell’ambito del teleriscaldamento solare. I progetti pilota dovranno dimostrare che il teleriscaldamento a solare termico è competitivo nelle attuali condizioni di mercato sia per impianti nuovi che esistenti nella regione di Schleswig-Holstein. Sarà avviata una valutazione sistematica dei siti potenziali tramite l’utilizzo di diversi criteri volti ad identificare le città con condizioni favorevoli per il solare termico con l'obiettivo di individuare proposte concrete per progetti pilota. Seminari regionali Saranno promossi dei seminari per diffondere le conoscenze e per avviare un percorso di condivisione con le parti coinvolte nelle città individuate idonee ad ospitare reti di teleriscaldamento solare. I seminari si rivolgeranno ai comuni, soprattutto a quelli che presentano dei presupposti favorevoli. Verrà promossa la costituzione di associazioni di comuni in modo da diffondere in modo capillare tra le Municipalità la conoscenza e l’applicazione di tali sistemi. Identificare e ridurre gli ostacoli giuridici per i teleriscaldamenti a fonte rinnovabile E’ stata completata l'analisi del quadro giuridico per l’integrazione delle fonti rinnovabili nei sistemi di teleriscaldamento. L'obiettivo è quello di trarre conclusioni per ridurre gli ostacoli individuati. In particolare: Sostenere le iniziative per migliorare la legge federale in materia di tutela dei consumatori Sostenere strategie a livello federale per sviluppare incentivi volti a sostenere i teleriscalda<menti a fonte rinnovabile rispetto a quelli a fonte fossile Risolvere incertezze giuridiche nel processo di pianificazione di tali infrastrutture, in particolare per quanto riguarda l'applicazione della legge statale sulla protezione delle acque con riferimento alle procedure di autorizzazione di unità produttive connesse a tali sistemi. Contatti Ministry of Energy, Agriculture, the Environment and Rural Areas Schleswig-Holstein Mercatorstr. 3, 24106 Kiel, Germany Persona di riferimento Anna Rohwer Sito web www.schleswig-holstein.de/MELUR Chi collabora Housing industry associations, further stakeholders will be involved at a later time 21 Esempio di buone pratiche regionali: Lo stato federale del Baden-Württemberg si trova nel sud-ovest della Germania. Ha 10,8 milioni di abitanti ed è caratterizzato da diverse zone industriali e da estese aree rurali estese soprattutto a sud. In breve Baden-Württemberg Localizzazione In tutte le principali città vi sono teleriscaldamenti a combustibili fossili e recupero di calore da termovalorizzatori. Tuttavia, nuovi sistemi di teleriscaldamento si stanno sviluppando anche in zone rurali. In questi 'Villaggi a bioenergia' spesso si utilizzano impianti di cogenerazione a biogas. Sud-ovest della Germania Superficie 35,750 km² Popolazione 10.8 million Domanda di calore circa 97 TWh Sistemi di DHC circa. 12 TWh/a forniti da reti di TR Stato dell’arte Nel Baden-Württemberg 438 su 1.112 comuni presentano un sistema di teleriscaldamento. Più del 60% della domanda di calore da teleriscaldamento si trova nei comuni compresi tra 1.500 a 50.000 abitanti (fonte: IER, Università di Stoccarda). Le situazione energetica e la tutela dell’ambiente della Regione Baden-Württemberg sono descritte nel 'Integriertes Energie- und Klimaschutzkonzept' (IEKK), concluso nel luglio 2014. Il Piano “Energia e tutela dell’ambiente” è parte integrante della legge sulla protezione del clima. Essa sottolinea gli obiettivi, le strategie ed i possibili interventi per raggiungere gli obiettivi di salvaguardia del clima (riduzione delle emissioni di gas serra del 25% entro il 2020 e del 90% entro il 2050). Gli obiettivi individuati sono: la sicurezza dell'approvvigionamento, la certezza dei costi, la salvaguardia del clima, valore aggiunto connesso alla regione e l'obbligo dei cittadini. Il documento stesso è stato sviluppato attraverso audizioni partecipate da associazioni e da cittadini. Le barriere e le opportunità Baden-Württemberg è il primo stato tedesco che ha attuato con successo l'obbligo di utilizzare il calore da fonti rinnovabili per gli edifici residenziali esistenti. Nella revisione di questa legge regionale i requisiti sono stati ulteriormente aggiornati nel 2015. Inoltre, il Ministero dell'Ambiente, Tutela del clima e del Settore Energia sostiene lo sviluppo di nuovi sistemi di teleriscaldamento basati su fonti rinnovabili soprattutto nelle zone rurali. La regione inoltre tiene informati gli operatori locali e le Municipalità sulle metodologie che la Danimarca ha utilizzato per integrare nei sistemi di teleriscaldamento le fonti rinnovabili. Obiettivi Sviluppare una strategia per i sistemi di teleriscaldamento locali Sviluppare l'uso della fonte solare termica Utilizzare calore ambientale e geotermico Utilizzare il calore di scarto industriale 22 Baden-Württemberg sostiene i sistemi di teleriscaldamento locali Strategia La strategia a Baden-Württemberg si concentra sullo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento a livello locale e l'integrazione delle diverse fonti di energia rinnovabili. Secondo lo studio del IEKK le misure adottate possono essere applicate in quattro settori specifici: ‘Nella Regione del BadenWürttemberg vogliamo aumentare la quota di teleriscaldamento come un’opzione di fornitura conveniente, affidabile e orientate al future. Contemporaneamente saranno integrate le fonti rinnovabili come quella solare e geotermica, recupero industriale. Inoltre saranno sistematicamente adottate misure di efficienza. ’ Franz Untersteller Ministro dell’ambiente, della salvaguardia del clima e dell’energia Baden-Württemberg Sistemi di teleriscaldamento locali La pianificazione di sistemi di riscaldamento locali e regionali sarà sostenuta attraverso, per esempio, dallo sviluppo di software specifici che mappino la disponibilità di calore sul territorio. Inoltre in osservanza della direttiva europea sull'efficienza energetica, saranno svolti i piani nazionali sulla domanda di calore per riscaldamento e raffreddamento. Per agevolare la definizione di tali piani si è costituito un atlante geografico sulla concentrazione della domanda di calore. Inoltre, le autorità locali saranno supportate nella realizzazione delle azioni del clima integrate con la pianificazione urbanistica territoriale, ad esempio attraverso la mappatura della distribuzione del calore urbano. In questo contesto, le basi normative potrebbero essere migliorate se necessario. L'utilizzo di energia solare termica Sarà sostenuta l’applicazione di collettori solari termici su larga scala e di stoccaggi di calore collegati a reti di teleriscaldamento esistenti. In questo contesto saranno promossi modelli cooperativi. Saranno inoltre sviluppati sistemi solari termici di teleriscaldamento con accumulo di calore stagionale. Utilizzo di calore ambientale e da geotermia Esistono piani per sviluppare un programma di finanziamento per impianti pilota di teleriscaldamento geotermico. L'obiettivo è quello di aumentare gli investimenti nella ricerca di nuove fonti di alimentazione del calore da geotermia profonda per nuove reti o per le esistenti. Inoltre, secondo lo studio IEKK sarà promosso l'uso di energia geotermica in sistemi di teleriscaldamento "freddi". Utilizzo di calore di scarto industriale Infine, sarà sviluppato un modello di mercato per l'immissione in rete di calore in eccesso da impianti industriali nei sistemi di teleriscaldamento. La ragione è che in queste situazioni di fornitura da parte di terzi, i modelli pratici devono essere creati per garantire un giusto equilibrio di interessi tra il “fornitore” di calore ed il gestore della rete. Contatti Ministry of the Environment, Climate Protection and the Energy Sector Baden Württemberg Kernerplatz 9, 70182 Stuttgart, Germany Sito web www.um.baden-wuerttemberg.de Chi collabora Comuni, gestori di teleriscaldamento, fornitori di calore, progettisti, consulenti 23 6. Raccomandazioni Raccomandazioni su come creare e gestire una task force di successo I partner regionali descrivono di seguito le loro esperienze nella costituzione e gestione di una task force a livello regionale. Catalonia, Spagna Dalla nostra esperienza, la task force deve avere una grande varietà di membri al fine di coprire l'intera gamma di aspetti da studiare e sviluppare. Il nostro gruppo di lavoro comprende quindi i rappresentanti delle principali aree associate a TR e TRF: pianificazione, ambiente, energia da enti pubblici, i comuni, le biomasse e produttori di altre FER, tecnici e dirigenti del settore TR e TRF, avvocati ed esperti finanziari, nonché i consumatori. Per quanto riguarda la gestione dell task forse è essenziale non solo per organizzare incontri con la task force intero ma anche incontri su temi specifici in cui le discussioni possono essere più fruttuoso. Inoltre, lo stato di avanzamento del progetto deve essere segnalato alla task force regolarmente durante tutto il progetto. Come risultato, otteniamo il coinvolgimento e l'impegno del gruppo di lavoro. Inoltre, ogni membro vigore compito deve avere influenza all'interno della loro organizzazione in modo che le conclusioni, le lezioni apprese e la creazione di capacità possono essere efficacemente trasmesse e attuate. Emilia-Romagna, Italia Per creare migliori sinergie tra il progetto SmartReflex e il progetto RES H / C SPREAD (www.res-hc-spread.eu) è stata costruita una task force congiunta. All’incontro iniziale i partecipanti sono stati coinvolti in una sorta di gioco di ruolo strutturato in 4 parti: Sessione plenaria: Introduzione ai progetti SmartReflex e RES H / C SPREAD e definizione del 'visioning' come obiettivo principale del primo incontro: 'Immagina di essere in EmiliaRomagna nel 2030 dove le fonti di calore rinnovabili sono ampiamente diffusi e stanno lavorando molto bene'. Visione individuale: Ogni partecipante ha assunto un ruolo, ad esempio, cittadino, industria, industria no-profit o amministratore locale. In ogni scenario i seguenti aspetti dovevano essere definiti: bisogni, requisiti, fattori importanti per lo sviluppo delle rinnovabili di riscaldamento / raffreddamento, i risultati positivi tangibili benefici per gli individui o la comunità, indicatori di successo misurabili, le azioni fondamentali e gli attori del cambiamento. Visione di gruppo: All'interno dei gruppi di partecipanti che giocano lo stesso ruolo, le diverse visioni sono state presentate come una visione di gruppo. Questo tipo di brainstorming è stato un modo divertente ed efficace per unire le idee più importanti e gli obiettivi dei principali stakeholder del TR e delle e rinnovabili nella regione: un gruppo di persone con differenti know-how, esperienze e esigenze, ma che condividono la stessa idea di un futuro energetico sostenibile. Discussione: Ogni gruppo ha presentato la sua visione durante la seduta seguita da una discussione su possibili problemi e sinergie. 24 County Kerry, Irlanda A livello locale, Kerry County Council sta animando una task force locale per lo sviluppo del di progetti di TR da biomassa a Tralee. La task force è composta dai principali attori coinvolti nel progetto così come dai cosnumatori di quel calore. Molte delle misure strategiche individuate devono realizzarsi nel quadro di politica nazional. A tal fine, i partner irlandesi di SmartReflex stanno informando i decisori politici sul ruolo che il teleriscaldamento dovrebbe svolgere nella transizione verso la fornitura di energia rinnovabile al 100%, in particolare nel quadro della preparazione del Libro Bianco sulla politica nazionale energetica (che sarà pubblicata nel 2015). Inoltre, i partner sono impegnati con i principali enti finanziari, in particolare il Fondo Irlandese per l'efficienza energetica e l'Autorità nazionale Treasury Management (Ministero delle Finanze), per definire meccanismi di finanziamento adeguati per lo sviluppo di progetti di TR. In termini di sviluppo delle conoscenze, il team irlandese sta lavorando a stretto contatto con i partner di SmartReflex nel guidare la realizzazione di seminari di formazione e consulenza. Schleswig-Holstein, Germania Il primo passo è l’identificazione dei soggetti più importanti in ambito regionalipoichè nel teleriscaldamento ci sono un sacco di diversi soggetti coinvolti: Comuni, settore immobiliare, imprese del settore energetico, istituzioni e associazioni di consumatori finanziari. Successivamente è importante capire se è utile dare il via alla task force con tutte le parti interessate o di suddividerle in piccoli gruppi dal principio. Questo potrebbe essere utile per aumentare la disponibilità dei partecipanti a condividere le loro esperienze sul campo compresi i migliori e peggiori esempi pratici. Nello Schleswig-Holstein l’attività di task force è iniziata con il settore immobiliare. Durante i primi incontri abbiamo appreso che anche nel settore immobiliare ci sono numerose necessità e interessi diversi per i quali deve essere trovato un denominatore comune. Rimane forte un obiettivo comune nel quale tutti si possono impegnare: per raggiungere gli obiettivi climatici al 2050, il solo efficientamento nel settore edilizio non è sufficiente. Solo una combinazione di ristrutturazione orientata al risparmio energetico e una fornitura di calore a emissioni zero porterà al raggiungimento degli obiettivi. Tuttavia, finora non esiste un percorso comune tra i partner di dialogo in questa direzione. Una volta che un percorso comune sarà definita all'interno del settore immobiliare, gli altri gruppi interessati si uniranno alla task force. Baden-Württemberg, Germania Diversi gruppi interessati sono stati invitati al primo incontro di task force: comunità locali, utility di teleriscaldamento, utenti, progettisti, consulenti. Il primo incontro è stato organizzato come un laboratorio in cui i partecipanti sono stati invitati direttamente dal Ministero dell'Ambiente del Baden-Württemberg. In preparazione del workshop è stato inviato un breve questionario (10 domande) ai partecipanti. Lo scopo è stato di ottenere input e feedback (ad esempio barriere e opportunità dei sistemi di TR e TRF da RES) dai partecipanti prima del workshop. Questo ha permesso una preparazione molto specifica e mirata. I problemi più frequentemente citati sono stati discussi nel workshop per raccogliere il maggior numero di idee e soluzioni possibili. Gli esiti del primo workshop sono stati riassunti in un documento, in cui si evidenziano i temi e i partecipanti necessari per le seguenti riunioni. L'obiettivo è quello di avere da 10 a 15 partecipanti permanenti. 25 7. Maggiori informazioni Cosa offre il progetto SmartReFlex? Task force regionali con esperti e principali attori di mercato si incontrano nelle regioni partecipanti di Catalonia (ES), Emilia-Romagna (IT), Kerry and Tipperary (IE) Schleswig-Holstein eBaden-Württemberg (DE). Nelle regioni partecipanti vengono organizzati seminari di formazione e workshop per il personale tecnico e gestionale delle industrie e delle utility di TR, per urbanisti provenienti amministrazioni locali e per autorità regionali, per cooperative e associazioni di tutela dei consumatori, per banche e istituzioni finanziarie. Come posso avere maggiori informazioni? Visita il sito del progetto www.smartreflex.eu. Qui puoi trovare maggiori informazioni su il progetto, il materiale prodotto risorsa e le diverse attività nelle regioni partecipanti. Partecipa anche tu agli eventi e ai workshop organizzati nelle diverse regioni. Contatta direttamente i partner di progetto per approfittare delle loro conoscenze ed esperienze e sfruttare l'occasione per uno scambio di idee. I partner di SmartReFlex 26 Studi relative a progetti di teleriscaldamento e teleraffrescamento da rinnovabili Indagine e analisi dei risultati dei progetti completati nel programma Intelligent Energy Europe (IEE) della Commissione europea: EcoHeat4EU www.ecoheat4.eu Sviluppo di 14 roadmap nazionali per il teleriscaldamento e raffreddamento Studio che descrive il quadro legislativo di DH: Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lituania, Norvegia, Romania, Spagna, Svezia, Regno Unito Ecoheat4Cities www.ecoheat4cities.eu Istituzione di un sistema di etichettatura volontaria per promuovere l'accettazione comunale e pubblica dei sistemi di TR Studio che descrive lo sviluppo di un’etichettatura che fornisce uno strumento per migliorare la comprensione da parte dei principali stakeholder delle prestazioni dei sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento esistenti riscaldamento o di raffreddamento dei sistemi DHC esistenti (e previsti) SDHtake-off www.solar-district-heating.eu Il progetto sostiene la diffusione sul mercato del teleriscaldamento solare in Europa Nell'ambito dello studio “Condizioni al contorno e barriere del mercato” sono identificate le specifiche condizioni al contorno nazionali e gli ostacoli sul mercato per il teleriscaldamento solare sono identificati in AT, CZ, DK, DE e IT Nell'ambito dello studio “Mercato per il teleriscaldamento solare” viene analizzato il mercato del TR e del TR da solare AT, CZ, DK, DE e IT UP-RES www.aaltopro2.aalto.fi/projects/up-res Sviluppo di moduli specifici sulla pianificazione energetica per teleriscaldamento e teleraffreddamento Il progetto ha prodotto materiali per la formazione in materia di energia per i pianificatori urbani e regionali. Questi sono disponibili in EN, FI, FR, DE, IT, HU, PL, RO, ES e SE RESCUE www.rescue-project.eu Raffrescamento rinnovabile e smart per il territorio urbano europeo Lo studio contiene una metodologia, un set di strumenti e una guida pratica per i decisori per facilitare ulteriormente lo sviluppo e l’implementazione di teleraffrescamento intelligente e rinnovabile Disponibile in tedesco: “Strategie di trasformazione della fornitura centralizzata di calore fossile verso reti di teleriscaldamento con elevate quote di energia rinnovabili ", studio prodotto da IFEU-Institut, GEF Ingenieur AG e AGFW pubblicato nell’aprile 2013 (disponibile sul sito www.agfw.de). 27 Riferimenti Questa guida è stata sviluppata nell'ambito del progetto europeo SmartReflex - Smart and Flexible 100% Renewable District Heating and Cooling Systems for European Cities. Il progetto SmartReflex mira a sostenere lo sviluppo nelle città europee di reti di reti e sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento (TR e TRF) intelligenti e flessibili con un’elevata percentuale di fonti energetiche rinnovabili (FER). È possibile trovare ulteriori informazioni sul progetto sul sito www.smartreflex.eu. Disclaimer The sole responsibility for the content of this publication lies with the authors. It does not necessarily reflect the opinion of the funding organisations. Neither the funding organisations nor the authors are responsible for any use that may be made of the information contained therein. Edito da Dipl.-Ing. Oliver Miedaner, Steinbeis Research Institute for Solar and Sustainable Thermal Energy Systems Meitnerstr. 8, 70563 Stuttgart, Germany Hanno contribuito ai contenuti Adam Stack (Kerry County Council), Paul Kenny (Tipperary Energy Agency), Xavier Dubuisson (XD Consulting), Morten Hofmeister (PlanEnergi), Alessandra Cavalletti (ANCI Emilia Romagna), Marco Calderoni (AIRU), Anna Rohwer (MELUR), Christian Maaß (Hamburg Institute), Joan Estrada (INCASOL), Joana Tarrés (IREC), Oliver Miedaner (Solites) Fonti testo p. 5, 7: Ecoheat4eu; p. 6: FIF Marketing; Website www.smartreflex.eu p. 5, 6, 7: District Heating and Cooling © Euroheat & Power, 2013 Editing Susan O'Flaherty (XD Consulting) Fonti immagini Cover: Solites, FIF Marketing, STW Crailsheim, fotolia; p. 5, 6, 7: District Heating and Cooling © Euroheat & Power, 2013 and 2015; p. 8: Marstal Fjernvarme; p. 9: Energietag BW; p. 10: Lars Juul; p. 11: Poul Guldhammer Bendixen; p.20: © GeoBasis-DE/LVermGeo SH; p. 21: © Olaf Bathke; p. 22: STW Crailsheim Supported by Version 28.09.2015 28