Sistemi flessibili e intelligenti di teleriscaldamento e

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Sistemi flessibili e intelligenti di teleriscaldamento e
Sistemi flessibili e intelligenti di teleriscaldamento e
teleraffrescamento da fonti energetiche rinnovabili
Guida per le Amministrazioni Regionali e Locali
Con il supporto di:
Premessa
Per chi è interessato alla fornitura di calore sostenibile, questo è un momento
interessante! Nel dicembre di quest’anno, la Commissione Europea pubblicherà per la
prima volta un documento strategico specifico sul calore e il raffrescamento.
Più in generale, negli Stati Membri (e nelle loro città!) in tutta l’Unione, il tema di
come fornire ai cittadini il confort termico in maniera coerente con le politiche
energetiche e ambientali è centrale nell’agenda europea.
Mentre queste discussioni prendono forme e direzioni differenti da nazione a nazione,
un punto in comune è il ruolo chiave che le reti di calore e freddo possono e devono
giocare nel fornire energia rinnovabile al cuore delle nostre città. Questa tendenza è
destinata ad accelerare visto che l’Unione Europea sta supportando un quadro
legislativo che mira a incrementare la sicurezza energetica e una quasi completa dePaul Voss
carbonizzazione entro il 2050.
Managing Director
Euroheat & Power
Scegliere il teleriscaldamento significa dire no alla continua dipendenza dalle
importazioni estere dei combustibili fossili. Significa usare le risorse disponibili
localmente nelle nostre città. Significa scegliere di investire invece di spendere
solamente. Il progetto SmartReFlex è una iniziativa preziosa per trasformare questa
visione in realtà, sottolineando l’importanza di sviluppare il giusto quadro politico e le
corrette condizioni di mercato. Chiedo a chiunque voglia contribuire a questo
processo di dare al progetto la più attenta considerazione. Non ne rimarrete delusi!
Buona lettura e buon lavoro!
Paul Voss
Managing Director Euroheat & Power
Luglio 2015
Indice
1.
Riassunto ........................................................................................................ 3
2.
Introduzione .................................................................................................... 4
3.
Perché il teleriscaldamento? ................................................................................. 5
4.
Un caso di successo di rinnovabili nel teleriscaldamento – L’esempio danese ....................... 8
5.
Energie rinnovabili nei sistemi di teleriscaldamento e raffrescamento – Passi essenziali ......... 12
Esempi di buone pratiche regionali ......................................................................... 14
6.
Raccomandazioni .............................................................................................. 24
7.
Maggiori informazioni ......................................................................................... 26
2
1. Riassunto
SmartReFlex si propone di fornire le competenze e anche idee pratiche su come i sistemi di teleriscaldamento
possano essere alimentati con alte percentuali di rinnovabili. L’approccio scelto prevede diverse attività da
realizzare in parallelo:
1
Viene istituita una task force a livello regionale che assicuri impegno e coinvolgimento continui degli
stakeholder, assieme a una sostenibilità dell’azione nel lungo periodo. Nelle regioni partecipanti al
progetto, si è visto come la task force necessiti di una grande varietà di soggetti come, ad esempio,
rappresentanti dell’Amministrazione Regionale e dei Comuni, esperti di teleriscaldamento, pianificatori,
associazioni di consumatori, banche, ecc.
2
3
La seconda attività è quella dei workshop di formazione che coinvolgono gli stakeholder a livello nazionale e
locale, come tecnici e dirigenti degli enti locali, Amministrazioni Regionali, utility di teleriscaldamento,
consumatori, società cooperative, banche, ecc.
Un ulteriore elemento chiave in questo approccio è il coinvolgimento diretto della Regione per garantire il
successo dell’iniziativa. La ragione di questa scelta è che un rappresentante di alto livello
dell’Amministrazione Regionale può comunicare con efficacia con gli altri stakeholder e implementare le
conclusioni e le lezioni apprese dalle diverse attività di progetto.
4
Tutti gli stakeholder partecipanti al progetto, infine, possono sfruttare l’esperienza di esperti, anche
stranieri, presenti nel team di SmartReFlex. Queste competenze condivise coprono sia i temi più tecnici,
p.es. come integrare un’alta percentuale di rinnovabili in una rete preesistente, sia aree di tipo diverso,
come l’organizzazione delle politiche di sviluppo necessarie a livello locale.
In conclusione, il punto essenziale è riuscire a unire le idee e gli obiettivi di differenti categorie nella regione per
formare un gruppo di persone con competenze complementari che condividano una visione comune di un futuro
energetico sostenibile.
3
2. Introduzione
Questa guida è indirizzata alle autorità regionali e locali e fornisce raccomandazioni su come
creare, organizzare e gestire un processo per sviluppare un mercato di teleriscaldamento e
teleraffrescamento da energia rinnovabile. Come esempio di riferimento, sarà portata la
storia di successo in Danimarca e ad essa saranno affiancati gli approcci delle sei regioni
europee che partecipano al progetto.
Tali approcci includono:

Il miglioramento della legislazione regionale, così da facilitare l’introduzione di
teleriscal damento da rinnovabili.

L’integrazione del teleriscaldamento da rinnovabili nella pianificazione regionale
dei consumi termici.

La creazione di società cooperative per la gestione delle reti.

Supporto per lo sviluppo di nuovi progetti di teleriscaldamento a livello locale.
Questa guida è stata sviluppata dal consorzio dei partner di SmartReFlex, che comprende il
paese “coach”, la Danimarca, è sei regioni pilota in quattro diversi paesi: Emilia-Romagna,
Catalogna (Spagna), Tipperary e Kerry (Irlanda), Schleswig-Holstein e Baden-Württemberg
(Germania).
Il coinvolgimento delle autorità regionali dei partner coinvolti ha garantito lo sviluppo del processo di
implementazione e il supporto di un gruppo di consulenti tra i partner del progetto ha supportato le azioni degli
stakeholder.
SmartReFlex –
Smart and Flexible 100% Renewable District Heating
and Cooling Systems for European Cities
SmartReFlex si prefigge lo scopo di incrementare la diffusione in Europa dei sistemi di teleriscaldamento e
teleraffrescamento alimentati da energie rinnovabili.
Al fine di raggiungere questo obiettivo, è stato messo insieme un consorzio che unisce diversi partner:

Amministrazioni Regionali, che hanno il potere di migliorare la cornice legislative e anche di
convincere e supportare i Comuni a sviluppare progetti su scala locale.

Utility di teleriscaldamento, che portano nel progetto sia le necessità dell’industria, sia le loro
competenze tecniche.

Società di consulenza con competenze di alto livello sul teleriscaldamento da rinnovabili e sulla
pianificazione energetica locale.
4
3. Perché il teleriscaldamento?
Teleriscaldamento
Il teleriscaldamento può essere descritto come un
sistema dove l’acqua è riscaldata in una o più grandi
unità ed è poi distribuita, tramite tubazioni alle
utenze residenziali, commerciali e industriali dove il
calore viene estratto per riscaldare ambienti o acqua
sanitaria.
I sistemi di teleriscaldamento permettono un uso
ottimale e combinato di diverse fonti energetiche
rinnovabili, come il solare termico, la biomassa e il
geotermico, come riportato nello schema qui sotto. È
possibile utilizzare, inoltre, il calore residuo dalla
produzione elettrica dei cogeneratori, così come
quello proveniente dalla combustione dei rifiuti o dal
Minori emissioni di anidride carbonica
Tra i molti benefici dei sistemi di
teleriscaldamento, gli impianti più moderni
facilitano l’utilizzo efficiente delle risorse
energetiche e permettono un utilizzo
massiccio di fonti rinnovabili.
Ciò permette una notevole riduzione delle
emissioni di CO2 associate alla produzione
di calore, fornendo così un importante
contributo al raggiungimento degli obiettivi
nazionali ed europei sul cambiamento
climatico.
recupero termico delle industrie.
Un impiego combinato di rinnovabili e calore di recupero permette di ridurre il consumo di energia primaria
necessario per la fornitura di calore. Un altro beneficio è che il recupero energetico tramite incenerimento
permette, contemporaneamente, di risolvere un problema di smaltimento e di risparmiare combustibili.
É importante ricordare, inoltre, che le tecnologie di teleriscaldamento sono adatte a fornire calore non solo al
settore residenziale ma anche ad altri comparti come, ad esempio, quello industriale.
5
Una straordinaria flessibilità di
combustibili
I sistemi moderni di teleriscaldamento
utilizzano il calore di scarto non solo dalla
generazione elettrica ma anche da altri
processi, come quelli industriali o
l’incenerimento dei rifiuti.
In un impianto di teleriscaldamento, è
tecnicamente possibile scegliere il tipo di
energia primaria più appropriato a delle
condizioni specifiche. Ciò significa che è
possibile utilizzare combustibili fossili
come gas, olio combustibile e carbone,
prodotti residuali di forestazione e di
agricoltura (pellet, cippato, paglia, ecc.),
così come altre fonti energetiche
Questa straordinaria flessibilità nella scelta
del combustibile primario incrementa
l’affidabilità di fornitura e taglia la
dipendenza dalle importazioni estere per
l’approvvigionamento energetico.
Un altro notevole vantaggio del teleriscaldamento è
che può utilizzare una grande varietà di fonti
energetiche locali che sarebbero impiegate con
meno efficienza, anche economica, con dispositive
individuali.
Poiché il calore da teleriscaldamento viene prodotto
su una scala più ampia, può anche sfruttare
combustibili rinnovabili difficili da utilizzare in
piccolo caldaie come, ad esempio, alcune biomasse
legnose come la paglia, i residui della spremitura
delle olive e anche i rifiuti. Una varietà di biocombustibili, energia termica e anche la produzione
discontinua di calore ed elettricità di alcune
rinnovabili (p.es. eolico) possono essere integrate in
modo efficiente nella rete di teleriscaldamento.
L’attuale fornitura di calore e i sistemi di
distribuzione sono adatti ai corrispondenti livelli di
fabbisogno termico ma, con l’incremento delle
rinnovabili e il contenimento della domanda finale,
il teleriscaldamento deve evolvere per
rappresentare sempre una soluzione intelligente. Nel
futuro, le reti saranno caratterizzate dalla capacità
di poter operare a livelli di temperatura più bassi
e/o più flessibili. Questo cambiamento cruciale
permetterà sia di contenere le perdite di calore
nelle reti, sia un impiego più agevole ed efficiente di
fonti energetiche rinnovabili, come solare termico,
biomassa e geotermico.
6
Teleraffrescamento
Così come il teleriscaldamento, anche il
teleraffrescamento può offrire soluzioni, adatte alle
condizioni locali, in grado di sfruttare la flessibilità
dell’infrastruttura. Paragonato alle macchine
frigorifere tradizionali a compressione, il
teleraffrescamento aumenta l’efficienza energetica
complessiva del sistema e la sua compatibilità
ambientale poiché:

contribuisce alla diminuzione del consumo
degli HCFC impiegati nella macchine
Raffrescamento efficace ed efficiente
Nei sistemi di teleraffrescamento si
distribuisce acqua a una temperatura di
circa 6 °C.
L’acqua refrigerata circola nell’edificio
dove raccoglie il calore per abbassare la
temperatura dell’edificio stesso.
tradizionali, che portano alla riduzione dello
strato di ozono troposferico e accrescono
l’effetto serra;

riduce il picco elettrico estivo e, di conseguenza, gli investimenti necessari per l’adeguamento
della rete;

dà l’opportunità di utilizzare al meglio le capacità produttive esistenti (p.es. calore residuo)
evitando così il ricorso a nuove capacità termiche (p.es. condensatori);

aumenta la possibilità di impiego di fonti rinnovabili.
Il raffrescamento di ambienti e processi sta rapidamente trasformandosi da lusso a necessità, anche se non
sempre percepito dalle parti politiche, spesso perché le “macchine da freddo” e i loro consumi sono nascosti nel
più generale fabbisogno degli edifici.
Il teleraffrescamento offre una possibilità di risparmiare risorse: grazie all’impiego di macchine frigorifere
alimentate da calore di scarto delle reti di teleriscaldamento, con l’aggiunta di altre fonti energetiche naturali
che sarebbero rimaste inutilizzate (p.es. acqua di mare, di fiume o di falda), il teleriscaldamento può rivelarsi da
5 a 10 volte più efficiente dell’uso di macchine singole per il condizionamento.
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4. Un caso di successo di rinnovabili nel teleriscaldamento
L’esempio danese
La storia del teleriscaldamento da rinnovabili in Danimarca è legata allo sviluppo del teleriscaldamento stesso per
centrare gli obiettivi delle politiche climatiche nazionali. La meta è quella di raggiungere il 100% della produzione
elettrica e termica senza impiego di fonti fossili al 2035 e i dati dimostrano che la percentuale di energia nonfossile è già oggi rilevante nel paese.
Pianificazione delle infrastrutture energetiche
La pianificazione dell teleriscaldamento dovrebbe
Due chiavi per il successo
essere portata avanti assieme, in particolare, a
quella dei sistema elettrico. Il notevole contributo
Considerare il teleriscaldamento come una
dell’eolico al comparto elettrico danese può essere
infrastruttura energetica che permette e
utilizzato efficacemente solo se l’elettricità viene
facilita l’impiego di fonti energetiche
impiegata tramite pompe di calore che utilizzano
anche altre fonti, come il calore industriale di scarto.
Il teleriscaldamento non è solo una fornitura di calore
e acqua calda ma è soprattutto un elemento cruciale
dell’infrastruttura energetica perché consente di
utilizzare al meglio la produzione fluttuante delle
fonti energetiche rinnovabili.
differenti.
Assicurare condizioni legislative
appropriate, che includano un quadro
regolatorio che copra parte dei costi esterni
e fornisca così un incentivo agli sviluppatori
di progetti.
L’efficienza energetica e un uso efficiente delle risorse (il fattore di energia primaria) dovrebbero sempre guidare
i processi di pianificazione dell’energia termica. Il teleriscaldamento sembra la scelta più ovvia in molti casi,
anche se non sempre. Poiché si tratta di un sistema che raccoglie risorse altrimenti non utilizzate, il
teleriscaldamento necessita del fattore essenziale dell’organizzazione. Come può essere facilitato questo
processo organizzativo?
Veduta area del sistema di “teleriscaldamento intelligente” della cittadina danese di Marstal con collettori solari
termici, impianto ORC a biomassa, pompa di calore e accumulo termico stagionale.
75.000 m³
Centrale termica
18.300 m²
Accumulo stagionale
(biomassa, ORC, pompa di calore)
Solare termico
15.000 m²
10.000 m³
Solare termico
Accumulo stagionale
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Accettabilità
Il consenso locale è un aspetto cruciale così come lo sono la conoscenza di risorse e condizioni e il quadro relativo
ai temi fiscali e legali. Di conseguenza, la prevedibilità è un parametro chiave per gli investimenti di lungo
termine, come è il teleriscaldamento. Le organizzazioni no-profit (non significa che non debbano essere
remunerative!) possono proteggere il consumatore dagli sfruttamenti monopolistici e possono rappresentare una
scelta interessante per realizzare società gestite da consumatori locali e/o dall’ente locale di riferimento.
Un tema importante per l’introduzione di sistemi collettivi per il teleriscaldamento è il loro beneficio sia per i
singoli individui per la società più in generale. C’è bisogno di un notevole impegno organizzativo per gestire gli
investimenti e per legare i singoli alla società (in questo caso la utility di teleriscaldamento). In un sistema
collettivo, la partecipazione pubblica e l’accettabilità dell’iniziativa giocano un ruolo centrale. Un modo per
ottenere questa accettazione è chiarire che un sistema collettivo è quello più efficiente: come sarebbero gestite,
ad esempio, la fornitura e la depurazione dell’acqua senza un’organizzazione collettiva? Le priorità sociali (p.es.
il cambiamento climatico) possono giustificare le restrizioni di alcune soluzioni individuali. Raggiungere
determinati standard ambientali, ad esempio, è economicamente più efficiente per sistemi collettivi.
Tre danesi su quattro ricevono calore tramite sistemi
collettivi e ben il 99% di essi pagano di meno di quanto
avrebbero pagato con sistemi individuali. L’obiettivo
dovrebbe essere che tutti i vantaggi siano riflessi nel
minor prezzo ottenibile, perché il prezzo è un parametro
immediato per confrontare diverse soluzioni. Anche se
solo una piccola percentuale degli utenti del
teleriscaldamento pagassero un prezzo più alto di un
sistema individuale equivalente, ciò potrebbe avere
conseguenze serie sulla reputazione e, quindi, sulla
accettabilità di questa soluzione collettiva.
Ad ogni modo, il teleriscaldamento in Danimarca era partito senza condizioni legislative appropriate né obiettivi
di politica nazionale. Il suo sviluppo è stato piuttosto il risultato di iniziative private, quando i consumatori si sono
organizzati e hanno cominciato a impiantare sistemi di teleriscaldamento, dietro i quali solo in pochi casi sono
intervenuti i Comuni. Gli enti locali, però, hanno avuto l’importante ruolo di fornire garanzie per i prestiti
bancari, come avviene ancora oggi.
Alcune cifre del teleriscaldamento danese
16 Grandi impianti centralizzati a cogenerazione (in origine impianti termoelettrici standard).
415 Piccoli impianti distribuiti, dei quali 285 a cogenerazione e 130 a sola produzione di calore.
Originariamente tutti gli impianti distribuiti erano a sola produzione di calore.
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Lo sviluppo del teleriscaldamento danese – Iniziativa locale e privata
Agli inizi del 1900, il calore in esubero degli impianti termoelettrici veniva impiegato in ospedali e altri edifici di
grande dimensione. Negli anni ’20 e ’30, le nuove edificazioni cominciarono a utilizzare sistemi di riscaldamento
centralizzati. Negli anni ’50, poi, si affacciò il teleriscaldamento, con un ritmo di 5 nuovi impianti all’anno e un
picco di ben 45 impianti nel 1964.
Il teleriscaldamento si è sviluppato in Danimarca soprattutto sulla base di iniziative private e locali, cioè con un
approccio dal basso. Dopo le due crisi petrolifere degli anni ’70, e la conseguente introduzione di una politica
energetica nazionale, si cominciò a vedere un approccio più centralizzato. Ciò porto alla redazione nel 1979 di un
documento sull’energia termica che introduceva
le regole per la pianificazione termica, secondo
le quali i Comuni avevano l’obbligo di mappare la
domanda di calore, i metodi per la produzione e
i diversi utilizzi stimando, inoltre, il fabbisogno
futuro. I dati proveniente dai Comuni venivano
poi aggregati a livello regionale. I Comuni e le
Regioni, inoltre, dovevano anche fare proposte
per scenari futuri di produzione dell’energia
termica, individuando le aree tecnologiche ad
alta priorità e anche la localizzazione degli
impianti e delle reti.
Negli anni ’80, la pianificazione virò verso una fornitura più ambientalmente sostenibile. Due priorità erano gli
investimenti nelle infrastrutture per il gas naturale e gli impianti di cogenerazione. Nel 1986 il Governo e le utility
pubbliche si misero d’accordo per lo sviluppo di 450 MW elettrici di piccoli sistemi cogenerativi, introducendo così
una struttura di capacità produttiva distribuita che permise la realizzazione di reti di teleriscaldamento anche in
piccole città. Questa stessa struttura distribuita facilitò anche una terza priorità, quella dello studio
dell’inclusione di tecnologie differenti basate sulle risorse locali, come la biomassa o il calore di scarto.
Un modo per i Comuni per assicurare gli investimenti
delle utility è stato quello della connessione
obbligatoria a sistemi collettivi di riscaldamento.
Introdotta nel 1982, è un obbligo ancora operativo
anche se non molto attuato, perché non ben
accettato.
Una misura parallela è stato il bando dei sistemi
elettrici per il riscaldamento, introdotto per gli
edifici realizzati a partire dal 1988 e poi esteso nel
1994 a tutti gli edifici esistenti con sistemi di
riscaldamento ad acqua.
Le tasse di Danimarca
Un livello elevato di tassazione, che si
applica anche in tempi di bassi prezzi dei
combustibili, si configura come un buon
incentivo per l’efficienza energetica.
Esistono tasse su tutti i combustibili fossili
per la produzione di calore e fanno
eccezione soltanto biomassa e biogas.
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Dopo il primo successo degli anni ’80, l’obiettivo era di semplificare e decentralizzare il processo decisionale per
lo sviluppo di nuovi impianti di teleriscaldamento, lasciando l’approccio centralizzato che aveva dominato la
pianificazione fino a quel momento. Venne perciò introdotto uno schema di pianificazione basato sul progetto e
tuttora in vigore.
La gerarchia di pianificazione degli anni ’80 si basava su
tre livelli: nazionale, regionale e comunale. Nel 1990 i
Comuni divennero gli unici responsabili per la
pianificazione dell’energia termica nel contesto di
alcune norme generali date dai Ministeri competenti.
Oggi, dopo molti anni senza nessuna attività di
pianificazione, i Comuni conservano ancora questo ruolo
centrale.
Un punto chiave è la garanzia che i Comuni forniscono
per i prestiti bancari, riducendo così i costi del capitale
associati a investimenti di entità rilevante.
Si nota, inoltre, una tendenza verso una strategia
energetica dove la pianificazione dell’energia termica
viene coordinata con altri aspetti della pianificazione del
territorio locale.
Il ruolo dei Comuni – Autorità o proprietario e gestore
Un Comune può avere due diversi ruoli: Autorità responsabile per l’energia termica oppure proprietario e gestore
di una utility di teleriscaldamento. Il primo ruolo implica la pianificazione della fornitura di calore assieme alle
utility e agli altri stakeholder e l’approvazione dei progetti specifici. Il Comune, inoltre, può prendere iniziativa
su alcuni progetti ed essere responsabile del coordinamento con altre attività di pianificazione. In Danimarca
circa 55 utility (su un totale di 400) sono di proprietà comunale e forniscono più del 60% dell’energia da
teleriscaldamento nel paese. C’è, inoltre, una forte collaborazione con le altre utility, nei cui consigli di
amministrazione spesso siedono rappresentanti dei Comuni.
Il Comune come attore chiave
In Danimarca il Comune è l’autorità
fondamentale per la pianificazione
termica. A livello regionale, invece, non
esistono responsabilità specifiche quanto
piuttosto un supporto di coordinamento tra
i diversi Comuni.
Una delle principali motivazioni, condivisa
Solo il 35% dei Comuni ha elaborato un piano del
calore tra il 1990 e il 2006 e il 10% dei Comuni non h
implementano il bando sul riscaldamento elettrico.
Solo in rari casi l’Agenzia Energetica Danese ha
sfruttato l’opzione di revocare a un Comune
l’approvazione di un progetto per mancato rispetto
degli obblighi. Nel 2006, solo l’8% dei Comuni aveva
collaborato con altri Comuni per gestire la fornitura
di calore, anche se questo ora sta cambiando grazie
alla pianificazione energetica strategica.
da Comuni, Regioni e Stato, è la creazione
di nuovi posti di lavoro.
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5. Energie rinnovabili nei sistemi di teleriscaldamento e
raffrescamento – Passi essenziali
Per raggiungere l’obiettivo di fornire competenze e ispirazione ai differenti attori su come implementare le
energie rinnovabili nel teleriscaldamento, diverse attività devono essere sviluppate in parallelo:

Allestire un tavolo regionale che assicuri il costante impegno e il coinvolgimento di tutti gli attori
interessati, così come la sua sostenibilità nel lungo termine.

Portare avanti delle attività di formazione indirizzate agli stakeholder regionali e anche a livello
nazionale.

Coinvolgere direttamente nelle attività l’autorità regionale responsabile così da garantire un corretto
sviluppo delle azioni di implementazione.

Trasferire conoscenza grazie al supporto di consulenti di alto livello sui temi delle politiche energetiche
locali e dei sistemi di teleriscaldamento con alte percentuali di rinnovabili.
12
L’approccio “SmartReFlex”
Oltre alle attività legate alla task force, fa parte del progetto SmartReFlex un ambizioso programma di
formazione per assicurare che le diverse misure siano implementate correttamente. Questo programma
coinvolge tutti gli attori interessati a livello regionale e nazionale e prevede la realizzazione di workshop in
tutte le regioni partner del progetto sui temi più rilevanti:
Pianificazione e progettazione
Il personale tecnico di Comuni e Regioni, i pianificatori, le utility di teleriscaldamento e i progettisti sono i
destinatari di questo workshop specifico. Vengono introdotte e analizzate le metodologie per valutare il
potenziale del teleriscaldamento in una data area, al fine di inserire questa soluzione nell’agenda politica e
per stimolare l’adozione di una adeguata cornice legale. Sono discussi anche gli strumenti GIS, con un focus
sui principali passi della pianificazione termica:

Mappatura delle domande di caldo e freddo (attuali e future)

Mappatura delle risorse

Costi e competitività: teleriscaldamento a confronto con le soluzioni individuali
Aspetti tecnici
Manager e tecnici delle utility, industria del teleriscaldamento e progettisti apprendono, grazie a questo
workshop, le soluzioni tecniche disponibili e i loro criteri di ottimizzazione. Si parte dall’analisi degli
impianti di produzione per arrivare alla progettazione delle sottostazioni passando per il layout delle reti:
Installazioni residenziali
•
Rete di distribuzione e trasmissione
•
Centrali per la produzione di energia termica
•
Aspetti organizzati e di finanziamento
I destinatari di questo workshop sono lo staff tecnico e i manager delle utility, i clienti, le società
cooperative, le associazioni di consumatori e le banche. Il tema centrale è come sviluppare e gestire sistemi
di teleriscaldamento con elevate percentuali di rinnovabili.
Partendo dalle esperienze danesi, sia nel settore privato sia in quello pubblico, i punti chiave trattati sono:

Business plan

Fornitura di combustibile

Come convincere i clienti ad allacciarsi al teleriscaldamento?

Contrattualistica

Come organizzare una utility di teleriscaldamento?

Come organizzare la rilevazione dei consumi e i pagamenti?
13
Esempio di buone pratiche regionali:
La Catalogna è una regione situata nel nord-est della Spagna,
vicino al Mar Mediterraneo e confinante con la Francia tramite i
Pirenei. La sua posizione porta ad avere zone climatiche molto
In breve
Catalogna
differenti, da climi di montagna fino ad aree più miti. Il
teleriscaldamento non è molto diffuso in Spagna e in Catalogna
anche se un buon numero di sistemi è stato realizzato nelle
ultime decadi.
La situazione attuale
Nel 2014 la Catalogna contava 57 sistemi di teleriscaldamento e
Localizzazione
Nord-est della Spagna
Superficie
32.108 km2
Popolazione
7,5 milioni
Domanda di calore
22,5 TWh
Domanda di freddo
5,7 TWh
Sistemi di TR - TRF
57 sistemi
raffrescamento. Si tratta in gran parte di piccole reti ma 4
sistemi sono di grande taglia e forniscono sia caldo sia freddo.
242 MW (caldo)
174 MW (freddo)
Due terzi delle reti in Spagna utilizzano rinnovabili (soprattutto biomassa per piccoli sistemi) ma solo per un terzo
della capacità installata.
Ostacoli e opportunità
In Spagna manca ancora un quadro normativo specifico per le reti di teleriscaldamento e, contemporaneamente,
si è messa in atto una politica energetica molto instabile. Nonostante ciò, il teleriscaldamento è considerato una
misura di efficienza energetica anche nella più recente legislazione edilizia. La difficoltà pratica di realizzazione
delle reti in aree molto urbanizzate è una notevole barriera, assieme alla mancanza di competenze da parte dei
pianificatori e di bandi di gara non adeguati. Esistono alcune opportunità di incentivi pubblici per la
ristrutturazione di edifici, che includono le reti di teleriscaldamento, e anche incentivi specifici per biomassa,
solare termico e geotermico. Tuttavia, a causa del lungo periodo di ammortamento, è difficile attrarre investitori,
anche tenendo conto della stretta di credito da parte delle banche e un contenuto investimento pubblico. Anche
tra gli utenti, il teleriscaldamento è una opzione ancora poco conosciuta e guardata con scetticismo perché la
preferenza va sempre a un sistema individuale di fornitura di calore.
Obiettivi

Sviluppare normative per il
teleriscaldamento







Fornire condizioni finanziarie favorevoli
Task force regionale
La Catalogna ha creato una task force per favorire la
transizione verso un teleriscaldamento da rinnovabili,
promuovendo un miglioramento delle normative e
Sviluppare il teleriscaldamento in nuove
incoraggiando le autorità locali a portare avanti progetti
aree e inserire rinnovabili nelle reti esistenti
pilota.
Incrementare l’uso di risorse locali
La task force è formata da 16 rappresentanti di diversi
Realizzare un impianto pilota
soggetti (si veda la pagina seguente).
Migliorare le tutele dei consumatori
La task force ha già svolto diverse riunioni plenarie e dei
Accrescere l’accettabilità sociale
sotto-gruppi tematici. È stata svolta, inoltre, un’analisi
Sviluppare la forma di utility cooperativa
delle barriere e delle opportunità per il teleriscaldamento
rinnovabile, che ha portato alla creazione di linee guida
per una strategia regionale.
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Promozione del teleriscaldamento rinnovabile in Catalognaa
Strategia
Stabilire le condizioni giuridiche per il teleriscaldamento da
rinnovabili
Verranno elaborate proposte volte ad adeguare le norme regionali e
nazionali, contemporaneamente a diversi standard che sono attualmente
in fase di revisione. Verrà impiegato uno sforzo significativo nello studio
dell’introduzione dell’obbligo alla connessione per i consumatori fra i
‘L'introduzione di una rete di
teleriscaldamento-raffrescamento
nel progetto della nuova zona
residenziale e polifunzionale di
Parc de l'Alba è un nuovo impegno
del Governo della Catalogna e
della città di Cerdanyola verso
sostenibilità e efficienza
energetica.’
Damià Calvet
Direttore di INCASÒL
requisiti da normativa.
Contratti e strumenti finanziari per il TR da ER
Si svolgerà un'analisi approfondita finalizzata all’individuazione delle
condizioni finanziarie di base per i diversi tipi di teleriscaldamento e
teleraffrescamento, in aggiunta alla stesura di un elenco di istituzioni
finanziarie e di prodotti finanziari specifici per il TR da ER. Si
valuteranno possibili misure di supporto tramite finanziamenti pubblici e
benefici fiscali al fine di determinare la fattibilità di introdurre sostegni
pubblici e sovvenzioni per il TR da ER.
Fattibilità tecnica ed economica e migliori tecnologie disponibili
L'identificazione delle principali fonti energetiche locali è un aspetto fondamentale per determinare dove il
potenziale nuovo TR da ER possa essere sviluppato o dove le ER possano essere introdotto nel TR-TRF esistente.
Inoltre ci si concentrerà sulla creazione di strategie normative “soft” non vincolanti per sostenere sinergia con il
settore industriale. Verranno svolti diversi casi studio per determinare la loro fattibilità e se è possibile replicarli
in altre parti della regione. Se economicamente sostenibile, lo sviluppo di un impianto pilota di TR da RES verrà
promosso.
Migliorare l'accettazione del teleriscaldamento e teleraffrescamento da parte dei cittadini
Si lavorerà per migliorare l'opinione sociale grazie a campagne di informazione e di formazione. Verrà promossa la
connessione di edifici pubblici al TR-TRF. Nell’ambito dei casi studio verranno messi a confronto diversi sistemi di
gestione, compreso l’approccio cooperativo. Verranno create specifiche semplificate per le gare d’appello e un
codice di protezione degli utenti finali.
Contatti
INCASÒL, Còrsega 273, 08008 Barcelona, Spain
Persona di riferimento
Joan Estrada
Sito
www.incasol.cat
Chi collabora

I rappresentanti della regione: Dipartimento Ambiente, Dipartimento di Pianificazione Territoriale,
Dipartimento della sicurezza di Energia, miniere e industria, Istituto Catalano dell'Energia

Associazioni nazionali e regionali: Associazione nazionale teleriscaldamento e teleraffrescamento,
Cluster per l'efficienza energetica Catalano

Comuni, progetti urbani, associazioni TR-TRF: Consorzio Agenzia per l'Energia Barcellona, Centro
Selvicoltura, Consorzio di Interesse Naturale di Ripollès, Consiglio Provinciale di Barcellona,
Associazione degli ingegneri industriali di Catalonia, Ingegneri forestali della Catalonia, Consorzio
del Parc de Alba, Servizio di salute pubblica della Garrotxa


Le associazioni dei consumatori: Associazione catalana dei consumatori
Studi legali: LENER, Roca Junyent
15
Esempio di buone pratiche regionali:
Kerry è una contea rurale nel sud-ovest dell'Irlanda.
La maggior parte della popolazione vive in aree rurali (66%).
Le città principali sono Tralee (23.693 ab.), Killarney (14.219 ab.)
In breve
Contea di Kerry
E Listowel (4832 ab.). I principali settori economici per la contea
sono agricoltura, industria (in particolare di trasformazione
alimentare) e il turismo.
Localizzazione
Superficie
4,807 km²
Status quo
Popolazione
145,502
Kerry County Council, l'ente locale per la contea è uno dei
Sud-ovest dell’Irlanda
Domanda di calore
1.8 TWh/a
(energia finale)
firmatari del Patto dei Sindaci. Il consumo di energia e
l’inventario delle emissioni per il 2008 hanno stabilito che il
consumo energetico finale complessivo per la contea era di 4
TWh/a e le emissioni di CO2 dovute alla produzione energetica sono state 1.220.000 t/a. Il calore rappresenta una
quota significativa della domanda finale di energia pari a 1,81 TWh/a, il 67% del quale è utilizzato nel settore
residenziale. Quasi il 60% della domanda di calore è fornito da caldaie autonome a gasolio o GPL, e non vi è
alcuna fornitura di gas naturale nella contea. Il potenziale di energie rinnovabili a Kerry è molto significativo, sia
a terra (6 TWh/a), che in mare aperto (36 TWh/a). Il teleriscaldamento “Smart e rinnovabile” è stata identificato
come un elemento centrale della transizione della contea verso il 100% della fornitura di energia da rinnovabili.
Il consiglio della contea di Kerry è stata in prima linea nel
Services
19%
Agriculture &
Fisheries
1%
promuovere lo sviluppo del teleriscaldamento in Irlanda,
Transport
35%
Industry
9%
con il progetto di teleriscaldamento a biomassa da 1 MW di
Mitchels Boherbee a Tralee che gioca un importante ruolo
dimostrativo. Il Consiglio sta esaminando la fase II di
questo progetto che estenderebbe la biomassa di
Residential
36%
teleriscaldamento a 53 dei più grandi utilizzatori di energia
a Tralee.
Fabbisogno energia totale per settore, Kerry 2008
Settore trasporti aggregato
Principali barriere allo sviluppo del TR in Irlanda...

Politiche
Nessun provvedimento normative che promuova direttamente il TR; mancanza di

Economiche
TR richiede una struttura di finanziamento a lungo termine; non sono presenti supporti
pianificazione e di obiettivi per la fornitura centralizzata di calore ecc.
finanziari da parte dello Stato o delle autorità locali per lo sviluppo delle reti di
distribuzione di calore, ecc.

Competenze
La mancanza di competenze tecniche e di esperienza nello sviluppo di progetti di TR e
nella pianificazione energetica locale tra le autorità nazionali e locali in ambito di
pianificazione.

Organizzative
La mancanza di qualsiasi organizzazione nazionale o locale con incarico o autorità per
sviluppare progetti di TR; mancanza di esperienza nella gestione di progetti su larga
scala di TR.

Sociali
Poca o nessuna conoscenza della tecnologia e dei benefici del TR da parte dei singoli
consumatori di calore; mancanza di consapevolezza sul TR tra i soggetti responsabili del
processo decisionale.

Tecniche
Bassa densità abitativa in Irlanda rispetto all’Europa continentale.
16
Kerry County promuove il teleriscaldamento in Irlanda
... e le opportunità derivanti dallo sviluppo del TR

Crescita locale dell’occupazione (TR si presta alla fornitura di
biomassa locale

Riduzione dei costi per i consumatori di calore (TR permette l’uso
di combustibili a basso costo come la biomassa, che si prestano
meno all’utilizzo di sistemi individuali)
‘Dal punto di vista dei singoli
membri della Task Force, la
creazione di occupazione (diretta
e indiretta) nella comunità locale
è uno dei risultati più importanti.
Gli sforzi nel settore dello
sviluppo del TR devono essere
concentrati verso sistemi che
utilizzano fonti rinnovabili di
provenienza locale, in grado di
stimolare l'occupazione locale.’
Tim McSwiney, Senior Executive
Engineer, Kerry County Council

Permette un maggiore sfruttamento delle energie rinnovabili

TR è generalmente più efficiente dei sistemi individuali e promuove
l’uso della cogenerazione che diminuisce le perdite per
distribuzione dell’energia

Permette un maggiore sfruttamento dell’integrazione di accumuli di
calore
Strategia
Migliorare il quadro politico

Rivedere la Strategia di pianificazione nazionale e le Linnee guida
Regionali a sostegno degli enti locali per la promozione del TR da
FER

Adottare una visione a lungo termine per il passaggio al 100% di
fornitura da FER, in cui TR da FER sia pietra miliare di un futuro
sistema energetico de carbonizzato

Sostenere gli investimenti in fonti energetiche rinnovabili per TR e TRF facilitando l'accesso ai finanziamenti a
basso costo e agli incentivi finanziari, tra cui l'introduzione di un incentivo per calore rinnovabile per
garantire la sicurezza di potenziali investimenti nel TR

Rafforzare il quadro di pianificazione energetica locale (Energie rinnovabili locali, mappatura di calore ecc)
come pilastro della pianificazione dell’economia e della comunità locale.

Istituire un quadro normativo favorevole includendo l’attuazione dei pertinenti
articoli della direttiva EPBD e EED, la promozione di norme tecniche EN e le
migliori prassi negli accordi contrattuali
Aumento delle competenze nella pianificazione e nello sviluppo di progetti di TR da
FER definendo un quadro metodologico e una serie di linee guida e strumenti per:

Studi di fattibilità di progetti di TR e TRF da FER

Progettazione e ingegnerizzazione di sistemi di TR e TRF da FER

Pianificazione urbana per di sistemi di TR e TRF da FER

Costruzione di modelli di business, linee guida e strumenti per progetti di sviluppo e gestione di TR e TRF da
FER, includendoli nel contesto dell’approccio cooperativo

Stendere un programma di istruzione e formazione negli ambiti sopra citati

Sviluppare un portale web irlandese come riferimento e database di conoscenze e strumenti con un forum

Attività di supporto per le attività di ricerca e sviluppo sul territorio legate a TR e TRF da FER
Contatti
Kerry County Council
Co. Buildings, Rathass, Tralee
Persona di riferimento
Adam Stack
Sito
www.kerrycoco.ie
Chi collabora
A task force made of 18 representatives
of DH project stakeholders
17
Esempio di buone pratiche regionali:
La Regione Emilia-Romagna è situata nel nord Italia. L’area è
caratterizzata da zone costiere nella parte orientale della
regione, da zone pianeggianti e da una zona collinare-montuosa
In breve
Emilia-Romagna
prevalentemente concentrata nella parte occidentale. La
Regione è inoltre caratterizzata da alcune grandi città dove si
concentra un’ampia percentuale della popolazione e da altri
centri urbani distribuiti. Inoltre, ci sono alcune importanti aree
industriali.
La domanda di calore è coperta in prevalenza da impianti di
riscaldamento individuali alimentati a gas naturale e a biomassa
Localizzazione
Nord Italia
Superficie
22,451 km²
Popolazione
4.5 milioni
Domanda di calore
159 TWh
Sistemi di TR
53 sistemi con
(l'uso della biomassa è concentrata soprattutto nella zona
195 MWe / 933 MWt
montuosa-collinare). In più ci sono alcune reti di
teleriscaldamento.
Stato dell’arte
La legislazione in vigore nazionale e regionale, atta a favorire la diffusione delle reti di teleriscaldamento, è la
seguente:

a livello nazionale: decreto legislativo n. 28 del 03/03/2011 e decreto legislativo n 102 del 2014/04/07 in
recepimento delle direttive comunitarie in materia di teleriscaldamento

a livello regionale la legge regionale n.26 del 23/12/2004 ed il successivo Piano Energetico Regionale (attuato
attraverso piani triennali e programmi di intervento annuali). Recentemente la legge regionale n.26 / 2004 è
stata modificata dalla Legge Regionale n.21 del 22/12/2011 e dalla Legge Regionale n.7 del 27/06/2014. Il
Piano energetico regionale viene periodicamente aggiornato attraverso un’attuazione triennale.
Le barriere e le opportunità per i sistemi di teleriscaldamento a prevalenza di fonti rinnovabili
Gli ostacoli principali sono di tipo legale e burocratico. L'area regionale, con diverse caratteristiche ed esigenze
specifiche locali, presenta barriere e opportunità che si diversificano all'interno della stessa area di studio.
Da un punto di vista normativo la Legge Regionale 26/2004 promuove il potenziale di sviluppo dei sistemi di
riscaldamento e di raffreddamento urbani efficienti e pone in capo ai Comuni la valutazione del potenziale di
sviluppo di sistemi efficienti di teleriscaldamento e raffreddamento, i cui benefici superino i costi, tenendo anche
conto degli effetti sulla qualità dell'aria.
Obiettivi per i sistemi di teleriscaldamento a prevalenza fonte rinnovabile

Creare sinergie tra il settore privato e le autorità locali per le future realizzazioni dei sistemi oggetto di
studio

Autorizzare le autorità locali ad adattare la legislazione nazionale specifica del settore oggetto di studio alla
realtà locale

Considerare una questione chiave: la misurazione dei vettori energetici connessi ai sistemi

Consolidare la collaborazione fra pubblico e privato per il settore specifico

Aumentare l'utilizzo di fonti locali di energia rinnovabili (compreso il calore di scarto delle industrie)

Creare un quadro normativo specifico per il settore: analisi della situazione attuale della normativa vigente,
delle strategie e dei programmi a livello nazionale e locale ed individuazione di possibili punti di intervento
18
Emilia-Romagna - lavorare per un futuro energetico sostenibile
Strategia
Il miglior approccio per sostenere lo sviluppo dei sistemi di
teleriscaldamento a fonte prevalente rinnovabile è quello di attuare e
condividere strumenti pratici con le autorità locali e le parti interessate.
In particolare si tratta dei seguenti.
Strumenti normativi
‘Sono orgoglioso -e
ringrazio di questo A2A- che il
primo campo solare del genere
realizzato in sud Europa abbia
"casa" proprio a Varese. Ne
possiamo trarre tanti vantaggi,
innanzitutto per l'ambiente viste
le minori emissioni di CO2. La
ricerca e l'essere all'avanguardia
sono valori aggiunti
imprescindibili, e l'inaugurazione
dell'impianto ne è una
chiara dimostrazione.’
Attilio Fontana
Sindaco di Varese, Lombardia
Una possibilità è l'introduzione di norme a supporto dei processi
decisionali e di pianificazione.
Strumenti di informazione
Possono essere attivate azioni di informazione gestite a livello centrale
dalla regione Emilia-Romagna attraverso la raccolta dati e la
digitalizzazione degli stessi tramite Sistemi Informativi Geografici. La
Regione può altresì sviluppare metodologie da offrire alle autorità locali,
volte a valutare il potenziale di sviluppo di tali infrastrutture.
Discussione e diffusione tra le autorità competenti in materia di
gestione dei Fondi strutturali
Tale pratica contribuirebbe a identificare i meccanismi di finanziamento
disponibili per la realizzazione di interventi nelle diverse regioni
(valutazione, studio di fattibilità, realizzazione, ecc.)
Modelli finanziari e fonti di finanziamento
È opportuno formare gruppi di lavoro con l'obiettivo di
analizzare la modalità di accesso agli incentivi sulle
rinnovabili termiche e per verificarli attraverso contratti di
Energy Performance o attraverso approcci PPP, così come
definito dal regolamento regionale 1303/2013 e dalla
legislazione italiana.
Strumenti di valutazione
Questi strumenti possono essere utilizzati sia per fotografare la situazione esistente degli impianti di
teleriscaldamento sia per pianificarne la loro realizzazione tenendo in considerazione il loro impatto sulla regione
utilizzando indicatori atti a valutare l'energia prodotta, gli impatti ambientali, le condizioni economiche e gli
eventuali incentivi focalizzando l’attenzione su una specifica area territoriale. Al fine di migliorare le sinergie tra
progetti SmartReflex e il RES H / C SPREAD (www.res-hc-spread.eu) si è creata una task force congiunta fra i due
progetti. L'obiettivo principale della task force regionale è quello di fornire strumenti e linee guida per
promuovere lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili e il calore di scarto per il riscaldamento e
raffreddamento a livello di pianificazione regionale.
Contatti
ANCI Emilia-Romagna
Viale Aldo Moro 64, terzo piano, 40127 Bologna, Italy
Persona di riferimento
Dott. Rossi Alessandro
Sito web
www.anci.emilia-romagna.it
Chi collabora
Autorità locali
19
Esempio di buone pratiche regionali:
Schleswig-Holstein è lo Stato federale più settentrionale della
Germania.
Le sue condizioni naturali sono molto simili a quelli della vicina
Danimarca, ma come nel resto della Germania, il calore per
riscaldamento è in gran parte fornito da impianti di individuali
alimentati a gas naturale o gasolio. In alcune città vi sono sistemi
di teleriscaldamento a combustibili fossili, ma non sono così
diffusi.
In breve
Schleswig-Holstein
Localizzazione
Stato federale più a
Nord della Germania
Superficie
15,700 km²
Popolazione
2.8 milioni
Domanda di calore
circa 36 TWh
Sistemi di DHC
circa 200 sistemi con
18 GW installati
Stato dell’arte
La strategia del governo regionale si basa sulla sostituzione
di impianti di riscaldamento individuali con sistemi di teleriscaldamento abbinati anche allo stoccaggio di calore.
Si intende così stabilire un adeguato quadro giuridico e di mercato per queste infrastrutture. Il Ministero
dell'Energia della Regione sostiene le comunità locali nello sviluppo di strategie locali atte allo sfruttamento di
fonti di calore distribuite sul territorio e nella definizione di nuove forme di gestione dei sistemi di
teleriscaldamento. Il Ministero ha avviato a supporto delle autorità locali nel novembre del 2014 uno strumento di
consulenza focalizzato sugli aspetti di analisi del clima e sulle strategie di sfruttamento del calore.
Le barriere e le opportunità
Schleswig-Holstein ha sviluppato esperienza sia in sistemi di teleriscaldamento più piccoli distribuiti in aree rurali
che in città più grandi. Le due realtà affrontano problemi simili:

Il teleriscaldamento ha una cattiva reputazione principalmente a causa dei prezzi elevati e la difficoltà a
passare da un fornitore di calore ad un altro.

La disponibilità di biomassa è limitata e quasi esaurita; l'uso di energia geotermica è spesso troppo costoso.
Così si potrebbe incrementare la quota di fonti rinnovabili nelle reti, che spesso necessitano di ampi stoccaggi
di calore, utilizzando la fonte solare termica. Questi stoccaggi inoltre aiutano ad ottimizzare il
funzionamento dei sistemi di teleriscaldamento.
Obiettivi

Chiarire le questioni relative alla tutela dei
consumatori

Ottimizzare il quadro giuridico e finanziario
per la realizzazione di sistemi di
teleriscaldamento solare e di ampi stoccaggi
di calore

Incoraggiare i comuni, che non sono stati
attivi fino ad ora, a prendere in
considerazione il teleriscaldamento

Avviare un grande progetto pilota sul solare
termico nello Schleswig-Holstein
Digital map of district heating networks in Schleswig-Holstein
(http://portal.digitaleratlasnord.de)
20
Schleswig-Holstein in movimento verso il teleriscaldamento solare
Strategia
“Patto per la transizione verso un calore più sostenibile”
E’ stato istituito un gruppo di lavoro per definire un quadro entro cui
operare affinché la transizione verso misure atte ad implementare
l’efficienza energetica e verso l’utilizzo di fonti rinnovabili sia
‘Il Governo di
Schleswig-Holstein avvierà un
processo a livello comunale per
creare una fornitura di calore
sostenibile . Con questa strategia,
nell’ambito della fornitura di
calore, ridurremo la nostra
dipendenza dalle fonti fossili!
Dr. Robert Habeck
Ministro dell’energia, dell’agricoltura
dell’ambiente e delle aree rurali
Schleswig-Holstein
universalmente accettata. L'obiettivo principale di questa task force è
quello di collaborare con tutte le parti interessate per stabilire obiettivi
e strumenti comuni per la transizione del settore del riscaldamento. La
task force ha iniziato con i rappresentanti del settore immobiliare. Altre
parti interessate per esempio imprese del settore energetico e le
organizzazioni di tutela dei consumatori saranno integrati nel patto in un
secondo momento.
Progetti pilota di teleriscaldamento solare
Poichè Schleswig-Holstein è un vicina alla Danimarca con situazioni
geografiche comparabili, è sicuramente opportuno imparare dai successi
danesi nell’ambito del teleriscaldamento solare. I progetti pilota
dovranno dimostrare che il teleriscaldamento a solare termico è competitivo nelle attuali condizioni di mercato
sia per impianti nuovi che esistenti nella regione di Schleswig-Holstein. Sarà avviata una valutazione sistematica
dei siti potenziali tramite l’utilizzo di diversi criteri volti ad identificare le città con condizioni favorevoli per il
solare termico con l'obiettivo di individuare proposte concrete per progetti pilota.
Seminari regionali
Saranno promossi dei seminari per diffondere le conoscenze e per avviare un percorso di condivisione con le parti
coinvolte nelle città individuate idonee ad ospitare reti di teleriscaldamento solare. I seminari si rivolgeranno ai
comuni, soprattutto a quelli che presentano dei presupposti favorevoli. Verrà promossa la costituzione di
associazioni di comuni in modo da diffondere in modo capillare tra le Municipalità la conoscenza e l’applicazione
di tali sistemi.
Identificare e ridurre gli ostacoli giuridici per i teleriscaldamenti a fonte rinnovabile
E’ stata completata l'analisi del quadro giuridico per l’integrazione delle fonti rinnovabili nei sistemi di
teleriscaldamento. L'obiettivo è quello di trarre conclusioni per ridurre gli ostacoli individuati. In particolare:

Sostenere le iniziative per migliorare la legge federale in materia di tutela dei consumatori

Sostenere strategie a livello federale per sviluppare incentivi volti a sostenere i teleriscalda<menti a fonte
rinnovabile rispetto a quelli a fonte fossile

Risolvere incertezze giuridiche nel processo di pianificazione di tali infrastrutture, in particolare per quanto
riguarda l'applicazione della legge statale sulla protezione delle acque con riferimento alle procedure di
autorizzazione di unità produttive connesse a tali sistemi.
Contatti
Ministry of Energy, Agriculture,
the Environment and Rural Areas
Schleswig-Holstein
Mercatorstr. 3, 24106 Kiel, Germany
Persona di riferimento
Anna Rohwer
Sito web
www.schleswig-holstein.de/MELUR
Chi collabora
Housing industry associations, further
stakeholders will be involved at a later time
21
Esempio di buone pratiche regionali:
Lo stato federale del Baden-Württemberg si trova nel sud-ovest
della Germania. Ha 10,8 milioni di abitanti ed è caratterizzato da
diverse zone industriali e da estese aree rurali estese soprattutto a
sud.
In breve
Baden-Württemberg
Localizzazione
In tutte le principali città vi sono teleriscaldamenti a combustibili
fossili e recupero di calore da termovalorizzatori. Tuttavia, nuovi
sistemi di teleriscaldamento si stanno sviluppando anche in zone
rurali. In questi 'Villaggi a bioenergia' spesso si utilizzano impianti
di cogenerazione a biogas.
Sud-ovest della
Germania
Superficie
35,750 km²
Popolazione
10.8 million
Domanda di calore
circa 97 TWh
Sistemi di DHC
circa. 12 TWh/a
forniti da reti di TR
Stato dell’arte
Nel Baden-Württemberg 438 su 1.112 comuni presentano un sistema di teleriscaldamento. Più del 60% della
domanda di calore da teleriscaldamento si trova nei comuni compresi tra 1.500 a 50.000 abitanti (fonte: IER,
Università di Stoccarda).
Le situazione energetica e la tutela dell’ambiente della Regione Baden-Württemberg sono descritte nel
'Integriertes Energie- und Klimaschutzkonzept' (IEKK), concluso nel luglio 2014. Il Piano “Energia e tutela
dell’ambiente” è parte integrante della legge sulla protezione del clima. Essa sottolinea gli obiettivi, le strategie
ed i possibili interventi per raggiungere gli obiettivi di salvaguardia del clima (riduzione delle emissioni di gas
serra del 25% entro il 2020 e del 90% entro il 2050). Gli obiettivi individuati sono: la sicurezza
dell'approvvigionamento, la certezza dei costi, la salvaguardia del clima, valore aggiunto connesso alla regione e
l'obbligo dei cittadini. Il documento stesso è stato sviluppato attraverso audizioni partecipate da associazioni e da
cittadini.
Le barriere e le opportunità
Baden-Württemberg è il primo stato tedesco che ha
attuato con successo l'obbligo di utilizzare il calore da
fonti rinnovabili per gli edifici residenziali esistenti.
Nella revisione di questa legge regionale i requisiti sono
stati ulteriormente aggiornati nel 2015. Inoltre, il
Ministero dell'Ambiente, Tutela del clima e del Settore
Energia sostiene lo sviluppo di nuovi sistemi di
teleriscaldamento basati su fonti rinnovabili soprattutto
nelle zone rurali.
La regione inoltre tiene informati gli operatori locali e
le Municipalità sulle metodologie che la Danimarca ha
utilizzato per integrare nei sistemi di teleriscaldamento le fonti rinnovabili.
Obiettivi




Sviluppare una strategia per i sistemi di teleriscaldamento locali
Sviluppare l'uso della fonte solare termica
Utilizzare calore ambientale e geotermico
Utilizzare il calore di scarto industriale
22
Baden-Württemberg sostiene i sistemi di teleriscaldamento locali
Strategia
La strategia a Baden-Württemberg si concentra sullo sviluppo di sistemi
di teleriscaldamento a livello locale e l'integrazione delle diverse fonti di
energia rinnovabili. Secondo lo studio del IEKK le misure adottate
possono essere applicate in quattro settori specifici:
‘Nella Regione del BadenWürttemberg vogliamo aumentare
la quota di teleriscaldamento
come un’opzione di fornitura
conveniente, affidabile e
orientate al future.
Contemporaneamente saranno
integrate le fonti rinnovabili
come quella solare e geotermica,
recupero industriale. Inoltre
saranno sistematicamente
adottate misure di efficienza. ’
Franz Untersteller
Ministro dell’ambiente, della
salvaguardia del clima e dell’energia
Baden-Württemberg
Sistemi di teleriscaldamento locali
La pianificazione di sistemi di riscaldamento locali e regionali sarà
sostenuta attraverso, per esempio, dallo sviluppo di software specifici
che mappino la disponibilità di calore sul territorio. Inoltre in osservanza
della direttiva europea sull'efficienza energetica, saranno svolti i piani
nazionali sulla domanda di calore per riscaldamento e raffreddamento.
Per agevolare la definizione di tali piani si è costituito un atlante
geografico sulla concentrazione della domanda di calore.
Inoltre, le autorità locali saranno supportate nella realizzazione delle
azioni del clima integrate con la pianificazione urbanistica territoriale,
ad esempio attraverso la mappatura della distribuzione del calore
urbano. In questo contesto, le basi normative potrebbero essere
migliorate se necessario.
L'utilizzo di energia solare termica
Sarà sostenuta l’applicazione di collettori solari termici su larga scala e di stoccaggi di calore collegati a reti di
teleriscaldamento esistenti. In questo contesto saranno promossi modelli cooperativi. Saranno inoltre sviluppati
sistemi solari termici di teleriscaldamento con accumulo di calore stagionale.
Utilizzo di calore ambientale e da geotermia
Esistono piani per sviluppare un programma di finanziamento per impianti pilota di teleriscaldamento geotermico.
L'obiettivo è quello di aumentare gli investimenti nella ricerca di nuove fonti di alimentazione del calore da
geotermia profonda per nuove reti o per le esistenti. Inoltre, secondo lo studio IEKK sarà promosso l'uso di energia
geotermica in sistemi di teleriscaldamento "freddi".
Utilizzo di calore di scarto industriale
Infine, sarà sviluppato un modello di mercato per l'immissione in rete di calore in eccesso da impianti industriali
nei sistemi di teleriscaldamento. La ragione è che in queste situazioni di fornitura da parte di terzi, i modelli
pratici devono essere creati per garantire un giusto equilibrio di interessi tra il “fornitore” di calore ed il gestore
della rete.
Contatti
Ministry of the Environment, Climate
Protection and the Energy Sector
Baden Württemberg
Kernerplatz 9, 70182 Stuttgart, Germany
Sito web
www.um.baden-wuerttemberg.de
Chi collabora
Comuni, gestori di teleriscaldamento,
fornitori di calore, progettisti, consulenti
23
6. Raccomandazioni
Raccomandazioni su come creare e gestire una task force di successo
I partner regionali descrivono di seguito le loro esperienze nella costituzione e gestione di una task force
a livello regionale.
Catalonia, Spagna
Dalla nostra esperienza, la task force deve avere una grande varietà di membri al fine
di coprire l'intera gamma di aspetti da studiare e sviluppare. Il nostro gruppo di lavoro
comprende quindi i rappresentanti delle principali aree associate a TR e TRF:
pianificazione, ambiente, energia da enti pubblici, i comuni, le biomasse
e produttori di altre FER, tecnici e dirigenti del settore TR e TRF, avvocati ed esperti
finanziari, nonché i consumatori.
Per quanto riguarda la gestione dell task forse è essenziale non solo per organizzare incontri con la task force
intero ma anche incontri su temi specifici in cui le discussioni possono essere più fruttuoso. Inoltre, lo stato di
avanzamento del progetto deve essere segnalato alla task force regolarmente durante tutto il progetto. Come
risultato, otteniamo il coinvolgimento e l'impegno del gruppo di lavoro. Inoltre, ogni membro vigore compito deve
avere influenza all'interno della loro organizzazione in modo che le conclusioni, le lezioni apprese e la creazione
di capacità possono essere efficacemente trasmesse e attuate.
Emilia-Romagna, Italia
Per creare migliori sinergie tra il progetto SmartReflex e il progetto RES H / C SPREAD
(www.res-hc-spread.eu) è stata costruita una task force congiunta. All’incontro iniziale
i partecipanti sono stati coinvolti in una sorta di gioco di ruolo strutturato in 4 parti:
Sessione plenaria: Introduzione ai progetti SmartReflex e RES H / C SPREAD e definizione
del 'visioning' come obiettivo principale del primo incontro: 'Immagina di essere in EmiliaRomagna nel 2030 dove le fonti di calore rinnovabili sono ampiamente diffusi e stanno
lavorando molto bene'.
Visione individuale: Ogni partecipante ha assunto un ruolo, ad esempio, cittadino, industria, industria no-profit o
amministratore locale. In ogni scenario i seguenti aspetti dovevano essere definiti: bisogni, requisiti, fattori
importanti per lo sviluppo delle rinnovabili di riscaldamento / raffreddamento, i risultati positivi tangibili benefici
per gli individui o la comunità, indicatori di successo misurabili, le azioni fondamentali e gli attori del
cambiamento.
Visione di gruppo: All'interno dei gruppi di partecipanti che giocano lo stesso ruolo, le diverse visioni sono state
presentate come una visione di gruppo. Questo tipo di brainstorming è stato un modo divertente ed efficace per
unire le idee più importanti e gli obiettivi dei principali stakeholder del TR e delle e rinnovabili nella regione: un
gruppo di persone con differenti know-how, esperienze e esigenze, ma che condividono la stessa idea di un futuro
energetico sostenibile.
Discussione: Ogni gruppo ha presentato la sua visione durante la seduta seguita da una discussione su possibili
problemi e sinergie.
24
County Kerry, Irlanda
A livello locale, Kerry County Council sta animando una task force locale per lo sviluppo del
di progetti di TR da biomassa a Tralee. La task force è composta dai principali attori
coinvolti nel progetto così come dai cosnumatori di quel calore.
Molte delle misure strategiche individuate devono realizzarsi nel quadro di politica
nazional. A tal fine, i partner irlandesi di SmartReflex stanno informando i decisori politici
sul ruolo che il teleriscaldamento dovrebbe svolgere nella transizione verso la fornitura di energia rinnovabile al
100%, in particolare nel quadro della preparazione del Libro Bianco sulla politica nazionale energetica (che sarà
pubblicata nel 2015). Inoltre, i partner sono impegnati con i principali enti finanziari, in particolare il Fondo
Irlandese per l'efficienza energetica e l'Autorità nazionale Treasury Management (Ministero delle Finanze), per
definire meccanismi di finanziamento adeguati per lo sviluppo di progetti di TR.
In termini di sviluppo delle conoscenze, il team irlandese sta lavorando a stretto contatto con i partner di
SmartReflex nel guidare la realizzazione di seminari di formazione e consulenza.
Schleswig-Holstein, Germania
Il primo passo è l’identificazione dei soggetti più importanti in ambito regionalipoichè nel
teleriscaldamento ci sono un sacco di diversi soggetti coinvolti: Comuni, settore immobiliare,
imprese del settore energetico, istituzioni e associazioni di consumatori finanziari.
Successivamente è importante capire se è utile dare il via alla task force con tutte le parti interessate o di
suddividerle in piccoli gruppi dal principio. Questo potrebbe essere utile per aumentare la disponibilità dei
partecipanti a condividere le loro esperienze sul campo compresi i migliori e peggiori esempi pratici. Nello
Schleswig-Holstein l’attività di task force è iniziata con il settore immobiliare. Durante i primi incontri abbiamo
appreso che anche nel settore immobiliare ci sono numerose necessità e interessi diversi per i quali deve essere
trovato un denominatore comune.
Rimane forte un obiettivo comune nel quale tutti si possono impegnare: per raggiungere gli obiettivi climatici al
2050, il solo efficientamento nel settore edilizio non è sufficiente. Solo una combinazione di ristrutturazione
orientata al risparmio energetico e una fornitura di calore a emissioni zero porterà al raggiungimento degli
obiettivi. Tuttavia, finora non esiste un percorso comune tra i partner di dialogo in questa direzione. Una volta
che un percorso comune sarà definita all'interno del settore immobiliare, gli altri gruppi interessati si uniranno
alla task force.
Baden-Württemberg, Germania
Diversi gruppi interessati sono stati invitati al primo incontro di task force: comunità
locali, utility di teleriscaldamento, utenti, progettisti, consulenti. Il primo incontro è
stato organizzato come un laboratorio in cui i partecipanti sono stati invitati
direttamente dal Ministero dell'Ambiente del Baden-Württemberg.
In preparazione del workshop è stato inviato un breve questionario (10 domande) ai partecipanti. Lo scopo è stato
di ottenere input e feedback (ad esempio barriere e opportunità dei sistemi di TR e TRF da RES) dai partecipanti
prima del workshop. Questo ha permesso una preparazione molto specifica e mirata. I problemi più
frequentemente citati sono stati discussi nel workshop per raccogliere il maggior numero di idee e soluzioni
possibili.
Gli esiti del primo workshop sono stati riassunti in un documento, in cui si evidenziano i temi e i partecipanti
necessari per le seguenti riunioni. L'obiettivo è quello di avere da 10 a 15 partecipanti permanenti.
25
7. Maggiori informazioni
Cosa offre il progetto SmartReFlex?
Task force regionali con esperti e principali attori di mercato si incontrano nelle regioni partecipanti di
Catalonia (ES), Emilia-Romagna (IT), Kerry and Tipperary (IE) Schleswig-Holstein eBaden-Württemberg (DE).
Nelle regioni partecipanti vengono organizzati seminari di formazione e workshop per il personale tecnico e
gestionale delle industrie e delle utility di TR, per urbanisti provenienti amministrazioni locali e per autorità
regionali, per cooperative e associazioni di tutela dei consumatori, per banche e istituzioni finanziarie.
Come posso avere maggiori informazioni?
Visita il sito del progetto www.smartreflex.eu.
Qui puoi trovare maggiori informazioni su
il progetto, il materiale prodotto risorsa
e le diverse attività nelle regioni partecipanti.
Partecipa anche tu agli eventi e ai workshop
organizzati nelle diverse regioni.
Contatta direttamente i partner di progetto per
approfittare delle loro conoscenze ed esperienze e
sfruttare l'occasione per uno scambio di idee.
I partner di SmartReFlex
26
Studi relative a progetti di teleriscaldamento e teleraffrescamento da rinnovabili
Indagine e analisi dei risultati dei progetti completati nel programma Intelligent Energy Europe (IEE) della
Commissione europea:
EcoHeat4EU www.ecoheat4.eu

Sviluppo di 14 roadmap nazionali per il teleriscaldamento e raffreddamento

Studio che descrive il quadro legislativo di DH:
Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lituania,
Norvegia, Romania, Spagna, Svezia, Regno Unito
Ecoheat4Cities www.ecoheat4cities.eu

Istituzione di un sistema di etichettatura volontaria per promuovere l'accettazione comunale e
pubblica dei sistemi di TR

Studio che descrive lo sviluppo di un’etichettatura che fornisce uno strumento per migliorare la
comprensione da parte dei principali stakeholder delle prestazioni dei sistemi di teleriscaldamento e
teleraffrescamento esistenti riscaldamento o di raffreddamento dei sistemi DHC esistenti (e previsti)
SDHtake-off www.solar-district-heating.eu

Il progetto sostiene la diffusione sul mercato del teleriscaldamento solare in Europa

Nell'ambito dello studio “Condizioni al contorno e barriere del mercato” sono identificate le
specifiche condizioni al contorno nazionali e gli ostacoli sul mercato per il teleriscaldamento solare
sono identificati in AT, CZ, DK, DE e IT

Nell'ambito dello studio “Mercato per il teleriscaldamento solare” viene analizzato il mercato del TR
e del TR da solare AT, CZ, DK, DE e IT
UP-RES www.aaltopro2.aalto.fi/projects/up-res

Sviluppo di moduli specifici sulla pianificazione energetica per teleriscaldamento e
teleraffreddamento

Il progetto ha prodotto materiali per la formazione in materia di energia per i pianificatori urbani e
regionali. Questi sono disponibili in EN, FI, FR, DE, IT, HU, PL, RO, ES e SE
RESCUE www.rescue-project.eu

Raffrescamento rinnovabile e smart per il territorio urbano europeo

Lo studio contiene una metodologia, un set di strumenti e una guida pratica per i decisori per
facilitare ulteriormente lo sviluppo e l’implementazione di teleraffrescamento intelligente e
rinnovabile
Disponibile in tedesco:
“Strategie di trasformazione della fornitura centralizzata di calore fossile verso reti di teleriscaldamento con
elevate quote di energia rinnovabili ", studio prodotto da IFEU-Institut, GEF Ingenieur AG e AGFW pubblicato
nell’aprile 2013 (disponibile sul sito www.agfw.de).
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Riferimenti
Questa guida è stata sviluppata nell'ambito del progetto europeo SmartReflex - Smart and Flexible 100%
Renewable District Heating and Cooling Systems for European Cities.
Il progetto SmartReflex mira a sostenere lo sviluppo nelle città europee di reti di reti e sistemi di
teleriscaldamento e teleraffrescamento (TR e TRF) intelligenti e flessibili con un’elevata percentuale di fonti
energetiche rinnovabili (FER). È possibile trovare ulteriori informazioni sul progetto sul sito www.smartreflex.eu.
Disclaimer
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the content of this
publication lies with the
authors. It does not
necessarily reflect the
opinion of the funding
organisations. Neither the
funding organisations nor
the authors are responsible
for any use that may be
made of the information
contained therein.
Edito da
Dipl.-Ing. Oliver Miedaner,
Steinbeis Research Institute for Solar
and Sustainable Thermal Energy Systems
Meitnerstr. 8, 70563 Stuttgart, Germany
Hanno contribuito ai contenuti
Adam Stack (Kerry County Council), Paul Kenny (Tipperary Energy Agency),
Xavier Dubuisson (XD Consulting), Morten Hofmeister (PlanEnergi),
Alessandra Cavalletti (ANCI Emilia Romagna), Marco Calderoni (AIRU),
Anna Rohwer (MELUR), Christian Maaß (Hamburg Institute),
Joan Estrada (INCASOL), Joana Tarrés (IREC), Oliver Miedaner (Solites)
Fonti testo
p. 5, 7: Ecoheat4eu; p. 6: FIF Marketing;
Website
www.smartreflex.eu
p. 5, 6, 7: District Heating and Cooling © Euroheat & Power, 2013
Editing
Susan O'Flaherty (XD Consulting)
Fonti immagini
Cover: Solites, FIF Marketing, STW Crailsheim, fotolia; p. 5, 6, 7: District Heating and
Cooling © Euroheat & Power, 2013 and 2015; p. 8: Marstal Fjernvarme; p. 9: Energietag BW;
p. 10: Lars Juul; p. 11: Poul Guldhammer Bendixen; p.20: © GeoBasis-DE/LVermGeo SH;
p. 21: © Olaf Bathke; p. 22: STW Crailsheim
Supported by
Version
28.09.2015
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