il primo museo del tennis in italia, una realta` 2.0

Transcript

il primo museo del tennis in italia, una realta` 2.0
RASSEGNA WEB
tennis.it
HOME
CIRCUITO ATP
CIRCUITO WTA
PROMO CLUB
IPHONE
TENNIS BETTING
CLASSIFICA ATP
TENNIS ITALIANO
CLASSIFICA W TA
GRAND SLAM
Data Pubblicazione: 30/06/2014
RISULTATI IN TEMPO REALE
COPPA DAVIS
FED CUP
SCHEDE GIOCATORI
IN ESCLUSIVA
FACCIA A FACCIA
INSIDE TENNIS.IT
Sei in: Home » Inside Tennis.it » A tutto campo » IL PRIMO MUSEO DEL TENNIS IN ITA LIA , UNA REA LTA ’ 2.0
DALLA PRIMA PAGINA
» ULTIMA ORA
A TUTTO CAMPO : IL PRIMO MUSEO DEL TENNIS IN ITALIA,
UNA REALTA’ 2.0
GRAND SLAM : ANCORA DJOKOVIC-TSONGA, KYRGIOS
TENTA L’IMPOSSIBILE CONTRO NADAL
GRAND SLAM : WIMBLEDON. TEMPO DI OTTAVI: SPICCA
SHARAPOVA VS KERBER
INTERVISTE : SANDRINE TESTUD: “LA VITA CHE SOGNAVO”
IL PRIMO MUSEO DEL TENNIS IN ITALIA, UNA
REALTA’ 2.0
TAG CLOUD:
Michele Alinovi
I più famosi sono quelli del Roland Garros, Wimbledon e Newport, ma tra pochi mesi anche l’Italia ne avrà
uno. Stiamo parlando del nuovo Museo tematico sul tennis, che verrà completato entro la prima
metà del 2015 a Milano, in coincidenza con l’Expo, finanziato dall’ ISTITUTO PER IL CREDITO
SPORTIVO e sostenuto dal Coni. La location è lo storico Tennis Club Ambrosiano, sede del Torneo Avvenire
– che quest’anno compie mezzo secolo di vita – e splendida cornice di un progetto ambizioso e innovativo.
Sì, perché il Museo non avrà le caratteristiche del classico spazio espositivo; unico nel suo genere sul
territorio nazionale, esso sarà realizzato con formula rivoluzionaria, con ambienti digitali e
interattivi in cui suoni, immagini e luci si intrecciano per stimolare l’attenzione e la partecipazione
dei visitatori di tutte le età. “Non abbiamo voluto creare il solito contenitore statico di cimeli tennistici come
vecchie racchette e abbigliamento d’epoca, un po’ com’è per il museo del Roland Garros – spiega orgoglioso
il presidente del TC Ambrosiano Gianfranco Secoli. “Certo, ci sarà ampio spazio per il materiale tennistico, il
quale però verrà accompagnato in gran parte dall’elemento multimediale e dinamico che indurranno il
visitatore a scoprire, divertendosi ed emozionandosi, le caratteristiche e la storia del nostro sport”.
Il Museo tratterà il tennis in tutti i suoi aspetti; da un
lato le caratteristiche del gioco, dove verranno
presentati i materiali, le tecniche e le diverse
superfici. Dall’altra, un ampio spazio verrà dedicato ai
campioni che ne hanno fatto la storia; una
commissione tecnico-scientifica di esperti nel settore
ha selezionato infatti i momenti storici più significativi
del tennis italiano e internazionale che non dovranno
mancare nel percorso museale. I circa mille metri
quadri di spazio espositivo estesi su un intero piano
saranno tappezzati di tastiere, postazioni e schermi in
cui il visitatore potrà interagire e scegliere le più
grandi leggende del passato e attuali per studiarli e
sfidarli in partite virtuali, rivivere o scoprire i loro
match più memorabili, rinnovando così l’entusiasmo
che questo sport riesce sempre a trasmettere.
“Il nostro obiettivo – spiega il responsabile del progetto Filippo Grassia – è quello di creare una sorta di
Museo 2.0. Un luogo che possa essere visitato più volte, trovando sempre nuovi percorsi e
nuove emozioni da vivere. Uno spazio, inoltre, che non si limiti alle quattro pareti che lo contengono, ma
Andreas Seppi Andy Murray ATP Australian Open Caroline
Wozniacki Circuito WTA C oppa Dav is David Ferrer Fabio Fognini
Flavia Pennetta Francesca Schiavone Juan Martin del Potro
Maria Sharapova Novak Djokovic
Roberta Vinci Roger
Serena W illiams
Rafael Nadal
Federer Roland Garros Sara Errani
tennis Tomas Berdych us open Victoria
Azarenka Wimbledon
RASSEGNA WEB
tennis.it
che “comunichi” con il visitatore anche fuori, grazie all’utilizzo dei social network e di un’app”.
“Per concepire il Museo siamo partiti dallo studio di quelli già esistenti, ma abbiamo finito per realizzare
qualcosa di completamente diverso – spiega una delle ‘menti creative’ del progetto, Fabrizio Vagliasindi,
ex dirigente Apple e docente di Digital Entertainment Design alla IULM. “Il nostro desiderio era quello di
costruire uno spazio museale che coinvolgesse la più ampia fascia di pubblico possibile: dagli scolari ai
tennisti, dai maestri agli inguaribili appassionati, fino a chi di tennis sa poco o nulla. Com’era possibile
esaudire le aspettative di ognuno? La risposta è stata proprio l’interattività e la personalizzazione
del percorso museale che ci consente la tecnologia digitale“.
Ognuno potrà infatti costruirsi ogni volta il proprio
Museo personale, scegliendo di approfondire ciò che
vuole, facendo interagire il proprio smartphone con
dei sensori legati agli elementi nella sala, un trionfo di
touchscreen e videowall che lo proiettino direttamente
dentro all’evento e lo rendano protagonista di ciò che
sta osservando. Il sistema informatico sarà poi in
grado di capire le sue preferenze e ciò che ha già
visto, in modo che – una volta ritornato – impari
sempre qualcosa di diverso. “Il suono della pallina
mentre viene colpita, la quasi palpabile fatica
dei giocatori, i volti del pubblico che girano da destra
a sinistra con cadenza ritmata per seguire gli scambi,
le loro grida di gioia o di disappunto; sono questi i
particolari più evocativi e riconoscibili che rendono il
tennis uno sport unico. Noi li abbiamo voluti
riprodurre nel nostro museo, in modo che coinvolgano i sensi del visitatore, come se fosse in mezzo al
campo a giocare”. Oltre alle immagini e ai suoni, verrà stimolato anche il senso del tatto tramite l’approccio
con le palline, i materiali delle superfici e delle racchette.
Entrando nel Museo, ci si troverà subito davanti un enorme mosaico di video che mostrerà in random i
campioni del tennis di ogni epoca in azione. Una volta dentro, sensazioni visive e acustiche condurranno lo
spettatore già all’interno di un’altra dimensione. Ognuno potrà scegliere il proprio tennista preferito tra una
rosa che comprenderà Roger Federer, Rafael Nadal e Maria Sharapova, il quale lo accompagnerà
durante il proprio ‘viaggio di scoperta’. Grazie al cellulare verrà guidato in modo autonomo lungo un percorso
individuale, tra gli schermi delle varie postazioni e il suono che, grazie a un avanzato sistema audio, non
verrà percepito oltre una certa distanza, in modo che non disturbi gli altri. Ampie teche verranno riservate a
racchette, trofei o cimeli curiosi; la novità è che, accanto agli oggetti presenti, verranno affiancate
restituzioni olografiche perfette di ciò che per forza manca, come ad esempio i trofei Slam. Ci saranno infine
spazi di confronto e divertimento comune, come ad esempio una postazione di gioco virtuale dove,
uno per uno, si potrà simulare il movimento dei colpi e venire valutati con un punteggio da
maestri come Adriano Panatta. Alla fine del percorso, una chicca per molti tennisti o semplici palleggiatori:
attraverso uno schermo interattivo chiunque potrà ‘progettare’ la propria sacca o il completo da tennis
personalizzato, con sopra scritto il suo nome; dopo un paio di settimane le proprie creazioni firmate
verranno spedite a casa, pronte da esibire ai compagni di sfide.
Il museo sarà inoltre sempre attivo nei social network come Facebook, in modo da instaurare un contatto
continuo con appassionati e non, con la creazione di iniziative, approfondimenti e curiosità legate allo sport
“inventato dal Diavolo”. A ciò si aggiunge la creazione di un‘app di quiz sul tennis divisa su più livelli di
difficoltà; ognuno potrà così misurare le proprie competenze o sfidare i propri amici a colpi di risposte
vincenti.
“Oggi si parla spesso di interattività e partecipazione museale, ma non di rado lo si fa a sproposito. Nel
Museo di Wimbledon la presunta interazione consiste nell’immagine olografica di John McEnroe che si limita
ad apparire davanti ai visitatori nelle varie sale. Noi abbiamo osato di più” conclude Vagliasindi.
Il primo museo tennistico d’Italia promette bene nel suo tentativo di spiegare il passato del nostro sport con
uno sguardo improntato verso il futuro. Nella nuova Milano dell’Expo, anche il tennis avrà la possibilità di
esporre le proprie meraviglie.
TAG
Data Pubblicazione: 30/06/2014