Antonella Montagna NudaLuce
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Antonella Montagna NudaLuce
Antonella Montagna NudaLuce NUDALUCE nota introduttiva Nel Rg Veda (1.32) il dio Indra annulla il demone che occlude la sorgente delle acque. Vola allora come un’aquila sopra i novantanove fiumi e si nutre al fuoco invocatore del potere poetico. Nella mente poetica si creano le liberate forme informi, apparizioni, vibrazioni, angeli giocosi, foglie vicine al palpamento dell’anima dischiusa come un sesso femminile. È l’aurora. Volando nella luce rivelata, la scintilla si espande diventando visione e questa visione è eterna, è di tutti. Nel contatto dei corpi si compie l’operazione contraria: i corpi si sciolgono nell’acqua dell’emozione, nell’equorea emozione giocano gli angeli e si svela la cruda nudità della notte, sopra le acque aleggia il potere magico della comune eternità rivelata dalla nuda luce. Ardendo, la poesia accende la luce universale. Gp. F. Antonella Montagna © NUDALUCE da Scritte sugli Angoli un’antologia di poesie di autori gay a cura di Vincenzo Errico L’APPARENTE Appare sotto segni di apparenza appare coi capelli e con la bocca appare con il naso e senza orecchie appare con le mani e a mezzo busto appare con negli occhi sonnolenza appare sotto segni d’apparenza appare. L’anima è e al mondo appare. VIBRAZIONI Tentazione di parlare di dire la parola. Arrotolo la lingua, lei come gatta pigra s’acciambella, come serpe al sole si distende. Vado indietro lei, acrobata salto mortale compie e al cielo della bocca giunge. Con una rovesciata tira giù la pigna e la titilla, la titilla. Cola il succo, cola il nettare inebriante. Alla coppa degli dèi s’abbevera la gatta, il bordo del calice slingua la serpe. Tentazione di dire la parola quella che sta dietro le quinte dell’Io, la parola che striscia tra le crepe del muro. La parola che non è la ratio la favella che non è episteme. Assurgo allo spazio sospeso siedo al banchetto divino mi cibo di follia bevo il vino dell’immortalità. La parola a fine pasto è il silenzio che ascolta vibrare la danza di tutte le cose. Nel silenzio parlo e di nuovo nel suono della vibrazione la parola si fa verbo, dimora della tentazione di dire, dire, dire… La parola. CASCAMI IN BRACCIO Cascami in braccio, angelo della pelle, vieni giù dalla nuvola più nera dal fulmine più luminoso scendi, tocca con la punta delle ali le mammelle, tu che voli tra l’azzurro della quiete e il temporale scuro al sicuro dalle ansie dei viventi. Baciami negli occhi con le labbra ardenti, con i divini denti solleticami il naso, con la lingua di fuoco arrivami al cuore che muore, muore, acceso d’apparente. Cascami in braccio angelo capriccioso, e siedi sulle gambe che ti voglio ninnare, e fai tutte le cose che ti va di fare, sii quel che vuoi essere amore mio giocoso. CON PICCOLE GOCCE Con piccole gocce di chicchi bianchi, lentamente spremuti nella notte, le dita unite curano il tormento. Gocciola nel cuore la dolcezza che prima di scarnificare l’amore con altre dita accende nel braciere del furore petali di rosa. Quello che la razionalità comprende è solo la finissima luce di candela la cera che scende la fiamma che s’invola nella stanza. Poca luce occorre, poca, poca, per mettere a fuoco l’indomabile sentimento. FOGLIE Perché non mi hai detto che amavi le foglie. Raccolte le avrei e donate a cascate, intrecciate le avrei in ghirlande argentate, adagiate le avrei sul tuo umile capo. E così, al di là della spina, foglia sarei al tuo amore vicina. NUDALUCE Tendo le mani alla nudità soffoco nel pio letto di città, sudore sul cuscino, bagnato è il mio respiro lento spia il giorno in nuda luce torno. Vieni amore nella notte vieni, accarezzati con me, vieni nella notte, vieni all’uscio a mani tese, a palmi aperti vieni amore, nella cruda nudità. Mi annullo mentre scendo i ricci dal guanciale, m’infilo dentro il corpo che m’assale, sì mi…assale e desidera e ha paura e si perde e mi disperde, e mi dimena e si dispera. Vieni amore nella notte vieni, accarezzati con me, vieni nella notte, vieni all’uscio a mani tese, a palmi aperti vieni amore, nella cruda nudità. Prima che si svegli il corpo, il corpo… Quello che scende dal pio letto di città, dalla notte in nudità dal sudore e dal respiro nella luce del mattino. Vieni amore nella notte Vieni, accarezzati con me, vieni nella notte, vieni all’uscio a mani tese, a palmi aperti vieni amore, nella cruda nudità. PULP Palpami l’ombelico dell’anima infilaci il dito e solletica il fondo. Palpami gli occhi che vedono la luce perché sono luce e digli col tuo toccare che la luce è rivelare. Palpami l’ipotalamo strusciami l’amigdala trapassami la macchina arriva fino in fondo, angelo sterminatore dell’apparenza palpami con le tue infinite mani, stringimi nella morsa della libertà senza nulla, dentro il nulla, senza tempo, nello spazio. TRASFIGURAZIONE Quando le ali del demone si staccarono dalle scapole le piume di fuoco si sparsero nell’etere, scintille nella notte, sui campi e sui monti. Non era nata con le scapole alate, le crebbero lentamente. Una piuma per ogni gesto di violenza, una piuma per ogni foglia di tabacco, una piuma per ogni vigna coltivata, una piuma per ogni oliva mangiucchiata. Fu la brama di volare a creare la saggia risposta, ad ogni pugno gli occhi al cielo sceglievano una stella, sorella all’orrido stupore. Crebbero in tante e belle e forti le piume e si volò, si volò, si volò. Su ogni parola si planò in picchiata ogni immensità scrutò l’occhio nell’abisso ogni nuvola sfiorò con l’ala… Fino alla notte della trasfigurazione quando la scintilla divenne visione. SE TI SVEGLI MENTRE VOLI Se ti svegli mentre voli scegli molte direzioni se ti annusi mentre puzzi vuole dire che ti senti CHI SENTE QUEL SENTIRE CHI S’ARMA D’AVVENIRE? CHI DICE IO SONO QUELLO CHI TI ABITA IL CERVELLO?! Se sei sveglio mentre voli scegli molte direzioni CHI SENTI CHE SI PIEGA CHI STA NELL’OSSATURA? CHI S’AGITA CHI AMMICCA? CHI SENTE CHE TU SEI? Guadagna tempo il tempo se t’accorgi che siamo nella pelle ma la pelle noi non siamo NO! NON SIAMO LA PELLE CHE CI VESTE! Oltre l’ossatura oltre l’armatura BISOGNA PUR SENTIRE BISOGNA PUR CAPIRE… È FIATO, È IL FIATO ARMONIA DI ETERNA FIAMMA L’UNIVERSO È FIGLIO SUO IL FIATO È TE IL FIATO È ME… È DENTRO LA TUA PELLE È DENTRO LA MIA PELLE. Se sei sveglio mentre voli non ci sono direzioni né da prendere né da lasciare UN SOLO FIATO UNICO SUSSURRO SIAM TUTTI DENTRO SIAM TUTTI DENTRO NESSUNO È ESCLUSO NESSUNO È FUORI! Guadagna tempo, il tempo Siamo Eternità. L’ORA DELL’ANGELO Dentro le canne frusciate dal vento sibila un soffio di lingua sottile, vedo la punta dell’ala apparire moro è quell’ l’angelo e al canneto viene. Guardo su in alto con occhi a meraviglia vedo la scia ma non le sue sembianze, eppure l’ho vista la punta apparire e udire l’arcano dal soffio sottile. Mi alzo dal masso su cui sono seduta dolenti le gambe da millenni d’attesa cammino sgraziata a cercar tra le canne e chiara m’appare, l’immagine tremante. Non era su in alto dove prima guardavo è dalle canne che viene il lamento ecco cos’è l’ala del moro, coscienza riflessa in un ruscello d’oro. Nota biografica Antonella Montagna ha origini salentine, ha abitato tanti luoghi come Roma, Torino, Milano, Bielefeld (Germania) etc. Attualmente vive a Cagliari dove svolge la professione di pedagogista presso i centri specializzati per il recupero educativo di ragazzi “difficili”. La poesia per Antonella è, è stata e sarà, una fedele compagna di vita, la crepa nel muro di maya, il buco dove infilarci l’occhio per cogliere la vastità e il senso dell’Universo Reale, al di là di ciò che semplicemente appare e confonde il creato con il creante. Nel 2004 ha pubblicato la raccolta di poesie dal titolo “Incauto In..Canto” presso l’Editrice “Il Filo” Roma. Altre pubblicazioni: Nuovo Confronto - Lecce giugno 1993 Il Corriere d’Italia – Francoforte settembre 1993 Rivista Mensile “Aut ” Roma 1997 - 2004 Tabula Rasa - Rivista di Letteratura invisibile Ed. Besa, marzo 2003 Alcuni Eventi ai quali ha partecipato con lettura di testi propri: “La Città Brillante”, Palazzo del Broletto – Novara 1995 (Pandemia) Lettura di poesie a: Radio Sardegna 1 Arcipelago della Maddalena 1993 Performance poesia e musica al Centro culturale “Scacco Matto” Collegno Torino 1994 Lettura di poesie presso la Libreria Campus –Torino 1994 Performance dal titolo “Il fuoco, la roccia e il male” al Cafè Liber Torino 1995 Performance “Le fleur des yeux sauvage” presso I Sotterranei Circolo Arci – Copertino (LE) 2002 Performance sulla Diacronia Percettiva Fondo Verri - Libero Cantiere - Lecce (Pandemia 002). Associazione culturale Il Raggio Verde – Lecce, lettura di poesie nell’ambito dell’evento: Poesie per la Pace, aprile 2004.