Untitled - Nicola Reina

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Untitled - Nicola Reina
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30 novembre 1993, ore 7,40
E., hai chiesto a mamma lumi circa S. e il giovane carismatico.
Sono due anime fatte oggetto dell'amore di Dio che le vuole salve, ma in contrapposizione sono pure
oggetto dell'odio di Satana che vuole distruggerle.
La strategia usata da noi e dal nemico è la stessa, è sempre la stessa. Noi vogliamo unire per arrivare
a salvare entrambi, il nemico per attrarre il carismatico nella zona più debole che è quella di S., per
distruggere entrambi.
Ma gli artefici del loro destino sono sempre essi con la loro libera scelta.
Se sapranno con il nostro aiuto vincere i vari attacchi del nemico, saranno felici.
Se uno di loro dovesse soccombere allora divideremo le forze per tentare il salvataggio attaccandoli
separatamente.
È la stessa strategia che ho usato con Teresa e PierGiorgio così il più forte andrà in aiuto del
compagno più debole.
30 novembre 1993, ore 2,50
Nicola: “Mamma ascoltami.
Il canale perfetto attraverso il quale Dio Padre, Gesù, Maria SS.ma arrivano a voi è dato dalla mia
offerta di vittima, e dalla tua fede e dal tuo dolore di madre voluto da Dio stesso.
Preparato nel tempo con un lavorio sublime d'amore sulla tua persona e con doni particolari su di me
a mia insaputa, si è potuto concretizzare nel momento stesso in cui, esalato l'ultimo respiro, vincevo la
mia ultima battaglia contro un nemico terribile nella sua crudeltà.
La tua fede, mamma, piccolissima ma che non ha mollato neppure al momento stesso in cui spiravo
ha saldato quel canale, canale prezioso per Dio, che non consente al nemico nessuna possibilità di
entrare.
Ecco perché indispensabile, assolutamente indispensabile la tua fede in me Nicola, tuo figlio e in tutto
quello che io stesso ti rivelo, perché tu sei quella parte insostituibile che, con me, fa il canale perfetto.
Chiunque può dubitare di questa realtà, Cardinali, Vescovi, uomini di Chiesa, un pò meno Eugenio che
è testimone della mia offerta di vittima; ma tu mai mamma, perché questa è verità.
Renderesti vano il mio olocausto, cancelleresti annullando il disegno meraviglioso e pieno d'amore di
Dio che, partendo proprio dalla nostra famiglia investe l'umanità intera, metteresti pericolo la salvezza
dell'anima proprio dei miei fratelli e di tutti coloro che, tuo tramite, io raggiungo. Mamma, Mamma
mia bella sii roccia, fortezza, baluardo, perché non sei sola a combattere, perché, noi siamo in te.
Vedi Eugenio, la verità a cui si dice di credere non potete farla passare attraverso il filtro della vostra
intelligenza, ma accettarla con grande umiltà e solo allora essa vi si mostrerà in tutta la sua reale
bellezza.
Se vi dico che T. per noi è valido così com'è, accettatelo sei pretendere, di trasformarlo come a voi
piacerebbe che fosse, i risultati solo noi li vediamo.
Non accetti l'intervento di altre anime che attraverso T. vengono in vostro aiuto e che fanno corona in
cielo al mio incessante operare.
Eppure, anche qui in terra vi riunite e fate gruppo di preghiera con anime che, per la loro spiritualità e
l'amore che a voi unisce, oppongono una maggiore resistenza alla tracotanza del nemico. Vedi come
la nostra strategia di bene si attua in cielo, come terra? Ascoltami, Eugenio, quando a mamma ho
detto che la frattura che ti separava da me era più profonda di quanto lei pensasse, era per portare
non solo alla sua conoscenza questa realtà, ma portarla alla tua conoscenza.
Tu eri ugualmente attratto da due forze in contrasto tra loro: il desiderio di non rompere con un
mondo che pure sapevi esso corrotto e pieno di intrighi ma da cui ricevevi benessere materiale,
prestigio, promozioni, sicurezza, ed il desiderio intimo, profondo di quell'altro impulso che, sollecitato
da noi, ti portava alla vita dello spirito.
Ti sei barcamenato tra accettazioni e rifiuti ed oggi ti trovi n lo stato d'animo di chi rimpiange i
privilegi perduti senza riuscire a godere in pieno dei beni ottenuti.
Ecco, Gesù dice: "Non potete servire a due padroni".
Ma tu, Eugenio, fai parte di un disegno particolare e come lo dico a mamma lo dico a te.
Non potete perdervi in considerazioni umane, intrappolati in un passato che scompare di giorno in
giorno, finireste col perdere l'ultimo treno.
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1 dicembre 1993
Maria SS.ma mi invita a meditare il 2° Mistero Gaudioso.
Maria SS.ma: la consapevolezza che nel mio seno verginale un Dio cresceva di giorno in giorno nutrito
ed alimentato dalla mia stessa carne, mi causava un sacro timore, tanto grande era il dono e tanto
grande la mia indegnità.
Sentii impellente il bisogno di aprirmi alla sola persona umana che avesse potuto comprendermi:
Elisabetta, che, l'Arcangelo inviatomi dal Signore, mi aveva indicata come fosse anche lei in attesa di
un figlio, e intrapresi il lungo viaggio".
Quale sentimento dovrebbe albergare nel tuo cuore quando ricevi Gesù nell'Eucaristia?
Lo stesso sentimento di timore, di amore, di adorazione che provava Maria SS.ma quando nel Suo
seno racchiudeva il Figlio di Dio.
2 dicembre 1993, ore 3,15
3° Mistero Gaudioso.
Maria SS.ma: sentivo imminente la nascita del mio Gesù; con Giuseppe cercavamo un rifugio qualsiasi,
ma il freddo del cuore degli uomini mi feriva molto di più del loro rifiuto.
Non rifiutavano il figlio di una povera donna, di una di loro, ma Dio stesso a cui questa povera donna
di nome Maria aveva donato la Sua stessa umanità, la Sua stessa carne.
3 dicembre 1993, ore 16,35
Nicola: “Mamma, l'attacco terribile del nemico del giorno 30 u.s. che ha fatto traballare la fortezza
della tua fede arrivato a te tramite gli scritti di Teresa e PierGiorgio, è ormai passato e dopo ti sei
ritrovata con una fede più forte e una conoscenza più profonda di quanto possiamo Noi coadiuvati da
Gesù e da Maria SS.ma la Nostra Madre dolcissima che tanto ti amano. Adesso rivelerò al tuo cuore e
alla tua intelligenza come in realtà si svolgono gli avvenimenti che, pilotati da noi, ma contrastati
sempre dal nemico, investono gli spiriti di Teresa e PierGiorgio.
Ti avevo tempo fa assicurato che essi sono ormai liberi da possessioni più o meno parziali che
avevano caratterizzato la loro vita.
Ti avevo pure detto che la convalescenza sarebbe stata lunga, come lungo il periodo della loro
soggezione al nemico delle loro anime.
Quel continuo richiamarti a verità del Vecchio Testamento era un mezzo subdolo dell’ intelligentissimo,
per farti sentire in difetto nei riguardi delle verità che io ti rivelo e mettere quindi in dubbio i miei
messaggi, esso era un attacco alla tua fede in me.
Ma tu non di questo hai dubitato ma ti sei chiesta se Teresa e PierGiorgio erano effettivamente stati
liberati, come ti avevo assicurato.
Anche questo dubbio, un pericolo mamma, che ci ha fatto correre compatti in tuo aiuto.
Ti ho sempre detto che la verità non può contraddire se stessa.
Quello che loro hanno scritto, è verità che si agita nel loro spirito che ancora non riesce a trovare
l'assonanza e la fusione totale con la verità di cui il mio libro è pieno.
È una ricerca, è una lotta ma noi li incalziamo e la luce sarà poi completa e troveranno in essa il riposo
e la gioia.
Avevi notato come, nei rari e scarniti messaggi, non avessero più elencato i nomi dei tanti bambini
adottati, a testimonianza del loro amore caritatevole ed a rimprovero della tua mancanza d'amore ed
egoismo.
II tuo rimprovero che nessun amore è sostitutivo dell'amore primario dovuto a colei che ci ha dato la
vita, mentre questi altri servono solo ad addormentare la coscienza, ha aperto una breccia nel loro
cuore. C'è in loro una revisione continua, una ricerca affannosa della verità di cui ancora non riescono
a trovare il bandolo, perché, è un'unica medaglia con due facce: l'antica, quella del Vecchio
Testamento, e la moderna espressa in termini più consoni all'uomo di oggi e quindi più accessibile ad
esso.
Lascia mamma che la luce si faccia strada nei loro cuori prima e poi nelle loro intelligenze.
Noi non li molliamo un solo minuto, tu resta ferma nella fede in me e segui ciecamente i miei
suggerimenti.
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5 dicembre 1993, ore 5,25
Gesù: "Prima che avesse inizio la mia passione, riuniti i miei più cari attorno ad una tavola imbandita,
consumai la mia offerta d'amore e mi donai a loro e, attraverso loro, a tutti gli uomini di tutti i secoli
futuri.
Spezzai il mio corpo ancora integro ed ognuno ebbe la sua parte e il sangue che ne sgorgò tutto lo
donai perché fosse vita assieme alla mia carne, per tutti coloro che da quel momento mi avessero
ricevuto con cuore sincero.
Mia Madre, lì dappresso, con sacro timore si unì alla mia offerta, e divenne anch'Essa vittima e
Sacerdote. Poi ebbe inizio la mia Passione, ma essi ebbero solo le mie spoglie su cui si avventarono
come avvoltoi e che per loro divennero condanna. E così si perpetua nel tempo.
Nell'Eucaristia divento pane di vita per coloro che con sacro timore mi accolgono nel loro cuore come
ha fatto Mia Madre, ma divento condanna per gli impuri e i sacrileghi.
5 dicembre 1993, ore 5,35
Mamma, ascoltami; ogni vocabolo, ogni parola esprime un significato ben preciso, direi universale ma
ben diverso da individuo ad individuo.
Così la parola pane, facile per individuare l'oggetto e la funzione che essa determina, cambia
consistenza e valore se pronunciata dall'affamato o dal sazio.
Mi fermerò, questa sera, ad illuminarti sulla parola lavoro di cui tanto abuso si fa in questo tragico
momento, le cui deformazioni possono spostare ed infrangere un equilibrio già così precario. Il
disoccupato che non ha un lavoro da cui trarre sussistenza per la sua famiglia, dà a quella parola un
valore assoluto non dilazionabile nel tempo.
Ma c'è il disoccupato ufficiale che magari gode del privilegio della cassa integrazione, ma lavora a
pieno ritmo, per il quale la parola lavoro ha un significato non angosciante.
C'è il lavoro di chi, pur non essendo spinto da una necessità di vita, lo esercita per procurarsi il di più
che gli consenta degli agi per soddisfare le proprie vanità e ambizioni e spesso i propri vizi.
C'è poi chi pur di emergere prostituisce il proprio corpo, la propria intelligenza, con un lavoro che lo
schiavizza rendendolo sempre più povero anche se quel lavoro gli procura denaro, onori e soddisfa
tutte le sue ambizioni.
C'è poi il ladro, l'imbroglione colui che con il suo incessante lavoro fatto di astuzia e di intelligenza
perversa toglie e ruba non solo il lavoro al solo che ne ha il diritto sacrosanto e quindi prioritario, ma
spinge l'asse della bilancia verso il rosso spezzando quell'equilibrio necessario per una sana convivenza
tra gli individui.
Tu pensi mamma, che il giudizio di Dio, pur nella sua infinita misericordia sia uguale ed assolvente per
tutti? No mamma, Dio è amore, ma anche giustizia infinita.
Davanti ai Suoi occhi sfilano i lunghissimi torteti di protesta e di ognuno degli uomini che sono in esso
incolonnati conosce i più intimi pensieri, le più piccole necessità, le loro angosce, ma anche quello che
di falso e di ambiguo è nascosto in quell'anima.
Sono come mandrie senza pastore, vanno alla deriva sospinte da lupi rapaci che vogliono solo la loro
distruzione. Mamma pregate, pregate sempre.
7 dicembre 1993, ore 5,20
Il Mistero Gaudioso l'Annunciazione.
Maria SS.ma:
Anche se la mia vita era tutt'una con la volontà del Padre, l'impatto con la Sua potenza che attraverso
quel messaggero divino mi manifestava la Sua volontà, mi causò un enorme turbamento. La mia pur
fragile umanità non seppe che opporre quella insignificante difesa: come è possibile tutto ciò, io non
conosco uomo.
La potenza dell'Altissimo ti adombrerà e partorirai un figlio a cui porrai nome Gesù... e l'Angelo se ne
partì da me. La volontà del Padre si compiva attraverso un mio sì e l'umanità avrebbe avuto il suo
Redentore.
7 dicembre 1993, ore 6,00
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Gesù: “Nell'ultima cena avevo donato il mio corpo e il mio sangue ai miei più cari, preludio della mia
ininterrotta donazione agli uomini di tutti i tempi che nell'Eucaristia mi avrebbero ricevuto con cuore
puro.
Giuda mangiò di me col cuore impuro e segnò la sua condanna. Egli è il capostipite di tutti i sacrileghi
che nel corso dei secoli mi riceveranno con cuore impuro.
Rivolgendomi a Giuda dissi: "Vai Giuda, adesso fai in fretta quello che devi fare".
Il mio mistero d'amore era già compiuto, mi ero donato a voi nella interezza del mio Corpo e del Mio
sangue, e neppure la mia morte che loro, stavano tramando nell'ombra avrebbe potuto impedirlo. Io
ero già con voi fino alla consumazione dei secoli.
9 dicembre 1993, ore 16,30
Nicola: “Mamma, ieri uscivi da un attacco troppo forte, prima le coliche che ti avevano buttato a terra,
preludio dell'arrivo del mio libro che non pensavi avessero fatto così presto a stampare e poi l'alterco
violento con M.
Sei andata alla Madonna delle Tre Fontane, lo desideravi tanto, in ricordo di quell'otto dicembre del
1985 in cui chiedevi aiuto a Maria SS.ma perché placasse il dolore così forte per la mia dipartita e Lei,
con dolcezza di madre, consolò il tuo dolore.
Ieri hai implorato con lo stesso ardore aiuto per F., L., e M., soprattutto per A., e tutti i nostri cari ed il
Suo Cuore di Madre ti ha consolato.
Ma anch'io ti sono stato vicinissimo e ti ho fatto conoscere, servendomi del mio libro che tenevi nella
borsa che avevi aperta per dare la tua offerta, quella signora che mi conosceva e che con insistenza
mi aveva chiesto che voleva incontrarti.
Al tuo ritorno a casa eri molto più serena e disponibile.
Vedi mamma, la Mamma Celeste non manca di esserti vicina, di consolarti, di sostenerti.
Se noti bene, anche queste punzecchiature del nemico servono per farti salire un pò di più e ti senti
più vicina al Suo cuore di Madre.
Non rattristarti perché la vittoria sarà tua riguardo ai nostri cari; può un moscerino soltanto scalfire la
fortezza che rappresenti, poiché siamo Noi in te?
Tu ci hai preso per mano e, ad uno ad uno, ci hai condotti verso la fede: me, zio e papà, e così sarà
per gli altri, e Gesù stesso che te l'ha assicurato.
Ora sei triste perché pensi ad E. che si trova a dover affrontare una decisione che certo non è indolore
anche se è già stato preparato da tempo.
Il distacco da un mondo che ha anche amato è sempre traumatico, ti ricordi cosa ti feci scrivere
riguardo a V.L.?
É come colui che si appresta ad affrontare una operazione chirurgica difficile, teme il dolore, teme 1e
conseguenze negative ma poi superato l'intervento si sente rinascere.
Siamo stati noi a volere il Suo nome sul mio ultimo libro; volevate fare in modo con quella aggiunta, di
tacitare e il superiore e Gesù stesso, ma Gesù è preciso al riguardo: "Che la tua risposta sia o no o si,
ma mai qualcosa di ibrido che offende la chiarezza".
Vi lascia liberi, ma pretende un sì o un no autentico.
Stamani mi chiedevi come mai E. che ritiene tutti validi i messaggi di G., poi oppone tanta resistenza
ad accettare quelli di T. Ti risponderò anche a questo.
Eugenio è il Direttore spirituale di G. e come tale, per la sua specifica missione riceve dei lumi
particolari e doni di discernimento a protezione dell'anima che le viene affidata.
Questo non si verifica nei confronti di T., pertanto egli (Eugenio) è un sacerdote più o meno aperto
ma sempre soggetto ad un suo giudizio umano che può, a volte, essere errato o giusto e anch'esso
non esente da interferenze. Ti sei chiesta se a questo punto non era meglio che tu scegliessi Eugenio
a tuo Direttore Spirituale.
Ti dirò: il controllo e la protezione che il Direttore Spirituale esercita su di una anima, pur con i relativi
pericoli a cui una volta ti avevo accennato, è necessario ed auspicabile per la maggior parte delle
anime che hanno intrapreso un cammino di fede che è sempre accidentato; ma la tua anima mamma,
è protetta ed illuminata e richiamata continuamente da Noi che con te facciamo unità.
Hai bisogno si, perché sei umana, di una parola di conforto, di incoraggiamento, di comprensione e
questo potrebbe e dovrebbe dartela Eugenio.
Tenete sempre vivo nei vostri cuori una stima e un amore sincero ed apritevi l'un l'altro. Io vi guiderò
dall'alto.
10 dicembre 1993, ore 22,30
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Nicola: “Mamma, la proposta di Eugenio di cancellare il suo nome dalla copertina del mio libro ti lascia
molto perplessa, ma in te è chiara la verità del mio messaggio di ieri sera con cui ti dicevo che
eravamo stati Noi a volere tutto ciò.
Ti sei ricordata come ad una medesima richiesta da parte del Vicariato che pretendeva addirittura la
distruzione dei miei libri o almeno di cancellarne il nome, Gesù, tramite Ginetta, fu categorico: non
pensa il mio ministro cosa penserebbero i lettori del libro del mio Nicola se vedessero la mancanza del
suo nome o addirittura cancellato?
Mi chiedi, mamma, come mai sia Ginetta che Maria avallano la tesi di Eugenio in perfetto contrasto a
quanto io ti affermo.
Ti chiarirò anche questo. I lumi e i carismi particolari che Gesù dona al Direttore Spirituale perché sia
di protezione e di guida nel cammino di fede per l'anima che ad esso si è affidata riguardano proprio
questo rapporto e non più quando il confessore è proprio lui a chiedere lumi tramite lo strumento che
può anche essere l'anima che lui dirige.
Allora tutte le interferenze sono possibili; anzi proprio in quel momento mostra la sua parte vulnerabile
ed è più facilmente attaccato.
Tu sii forte nella fede, mamma, non ti è consentito venir meno ai tuoi impegni; ognuno risponde delle
sue azioni, i libri sono tuoi, tu li hai scritti con lacrime di sangue e nessuno può importi di imbrattarli.
11 dicembre, ore 6,00
Nicola: "Eugenio ascoltami.
Voglio sollevarti dall'angoscia di venire meno alla tua fedeltà al decreto di preservazione della fede che
proibisce ai Sacerdoti di mettere il proprio nome sui libri che trattano rivelazioni sulle verità della fede,
senza il permesso dell'ordinario, perché esso non riguarda te.
Il concetto ispiratore di tale decreto è giusto e prudente, anche se emesso con tanto ingiustificato
ritardo. Difatti, santoni o, pseudo teologi hanno imperversato rendendo così poco chiara la sana
teologia della Chiesa causando un serio danno alle coscienze dei semplici o poco avveduti seguaci di
Cristo.
Ecco appunto la necessità, non più dilazionabile per Gesù stesso, di creare un canale non inquinato
per purificare la teologia della Sua Chiesa.
Tu sei il testimone assolutamente valido della mia offerta consapevole di vittima e come amico e come
sacerdote e quindi non c'è alcun dubbio sulla mia Santità.
La luce non poteva che arrivare dal cielo, il mio libro pur nella sua semplicità, tratta soprattutto
problemi teologici.
Esso è alla portata di tutti né tu l'hai sottratto al loro attento esame.
In esso non esiste neppure un principio di fede che sia in contrasto con la teologia affermata dalla
Chiesa di Cristo fondata sulla rivelazione e sulla testimonianza dei Santi e dei Martiri.
L'offerta di vittima è un martirio che convalida tale verità, ed io sono un martire.
Tu devi chiedere il permesso all'Ordinario il quale non si deve limitare a proibire nel caso specifico, ma
con profondo spirito di retto servizio deve leggere il mio libro, e non sfogliarlo, perché in questo caso
si trasforma automaticamente in elemento negativo e responsabile.
Sii sereno Eugenio, ci vogliono apostoli forti nella fede per vincere il male e tu puoi esserlo.
I martiri primi del cristianesimo entravano nella arena cantando e Nerone era terrorizzato dal loro
canto: Perché cantano, fateli tacere!
E queste non sono fantasie di scrittori, ma il Colosseo è lì e rende continua testimonianza.
Voi siete forti in Dio e Maria SS.ma Vostra Condottiera vi guida.
Io vi seguo e vi illumino. Nicola
13 dicembre 1993, ore 5,30
Nicola: “Mamma ascoltami.
Spesso anche il battezzato a contatto con lo spirito di altre religioni, si chiede cosa c'è di vero e perché
proprio la fede cattolica deve essere la vera.
L'ignoranza, ma soprattutto la mancanza di una fede genuina in un Dio che è Padre di tutti gli uomini,
può far nascere dei sottili dubbi che spingono il cristiano a ricercare la verità al di fuori della propria
religione. Cercherò di illuminarti al riguardo.
Lo Spirito Santo fin dall'inizio della creazione ha operato e continua ad operare una lenta, ma costante
trasformazione, non solo sul mondo sensibile, pensa ai continenti che scompaiono, a nuove terre che
riaffiorano, ai minerali che attraverso lo scorrere dei millenni prendono consistenza ed acquistano una
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propria entità, e maggiormente la Sua opera investe questa creatura intelligente, opera dell'amore
infinito di Dio.
Le notizie su questo ininterrotto operare dello Spirito arriva no all'uomo di oggi attraverso le scritture o
segni, ma esso si perde nel buio dei millenni.
In ogni popolo che vive in un determinato ambiente naturale ed ha in comune le stesse abitudini, le
stesse difficoltà, lo Spirito perché la creatura possa arrivare a riconoscere Dio nella natura che lo
circonda e conquistarla al Suo amore, genera uno spirito guida, che può essere un Budda o un
Confucio o un Maometto ancora imperfetti e lontani dalla realtà e dalla verità del Cristo ma che
propugnano una morale affinché l'uomo non si allontani dallo Spirito del Padre e ne desideri il
possesso.
Anche il popolo scelto da Dio per portare avanti la verità d un Dio unico, il popolo ebraico, ha avuto il
suoi Profeti. Tutto doveva converge in Cristo, l'Uomo-Dio che, alla fine dei millenni attraverso la Sua
opera salvifica culminata con la Su; morte in Croce, doveva ricongiungere l'uomo al suo Creatore.
Ma mentre la redenzione operata dal Cristo ha investito tutti gli uomini di tutte le religioni, ciascuna
creatura, anche se sola mente guidata dalla sua intelligenza e dalla sua coscienza, il Cri sto è rimasto
nella sua Chiesa, nella sua realtà di Uomo-Dio nell'Eucaristia ed ha attraverso di essa, realizzato il
possesso reale della Sua creatura che diventa essa stessa portatrice di Cristo.
Vedi quale è la realtà meravigliosa della nostra fede, come so lo essa realizza in pieno l'opera dello
Spirito Santo?
Se così non fosse tutto resterebbe da fare, la fine del mondo è prossima e non prevede altre soluzioni.
Amatela mamma, questa nostra fede imperniata nel Cristo arricchita dai suoi doni particolari che la
fanno eccelsa e non tradite la seguendo falsi richiami, perché tornereste indietro nel buio dei millenni
passati.
15 dicembre 1993, ore 9,20
M.P., sono Nicola, ascoltami:
L'amore è un dono, perché soffocarlo in te se viene da Dio e non può produrre alcun male? Noi
creiamo tutte le circostanze favorevoli affinché esso prenda corpo in N., abbattiamo gli ostacoli,
illuminiamo l'intelligenza, ma non ci è consentito forzarne la volontà.
Sii fiduciosa nel nostro incessante operare, Maria la madre lo ama, così come anche N. l'ama.
Non pensi che egli possa essere sensibile ai suggerimenti della Madre Celeste?
Ti voglio bene. Nicola
19 dicembre 1993, ore 4,50
Nicola: “Mamma, fermo restando che tutto quello che ti ho fatto scrivere, e quanto verificatosi in
questi ultimi giorni tra te ed Eugenio, persino un virgola è vera e non va spostata, ti prego di non
allontanarti dall'amore. É solo esso che vi tiene uniti e che vi salva.
Per tutto quello che Eugenio è stato per me nella mia penosa agonia, per zio Masino e per Papà, noi
non ci stancheremo di supplicare il Padre per lui, perché non sia estromesso da questo disegno
meraviglioso di Dio che lo vuole perfettamente integrato e compartecipe di esso nel ruolo a lui con
tanto amore assegnatogli.
Unisciti alla nostra supplica ed a quella di Maria la Madre Celeste che tanto l'ama, che il piccolo
gruppo, in particolare M. e G. e non ultime L. e R. facciano con voi unità di preghiera, io vi sono vicino
con papà e zio.
20 dicembre 1993, ore 6,40
Nicola: “Mamma, questa volta ti intratterrò sul valore dell'offerta di vittima che, come qualsiasi altra
offerta che facciamo a Dio, varia appunto nel valore determinato dall'entità della rinuncia, dalla
purezza dell'offerta, dalla asprezza della sofferenza a cui si va incontro per arrivare al distacco,
dall'eroicità necessaria per attuarla e non ultimo la brevità del tempo che hai a disposizione per
portarla a temine.
Ti porterò un esempio. Il Sacerdote ucciso l'altra volta a Palermo per mano di sicari, avendo fatto una
scelta a favore degli emarginati, sapeva di esporsi ad un pericolo, ma forse non pensava che sarebbe
arrivato a perdere la vita.
Il Vescovo ucciso in Chiesa nell'America latina, Mons. Romero, anche lui sapeva che correva un serio
pericolo ma, in fondo, nel suo cuore, sperava, con l'aiuto di Dio, di farcela.
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Anche lo scassinatore di banche sa di esporsi ad un pericolo ma spera sempre di farcela e portare a
casa il bottino. Ma la vittima no, si offre spontaneamente in un olocausto completo per amore di Dio
stesso e per salvare altre anime. Ad uno, ad uno, recide i legami che lo legano al mondo che ama, alla
gioventù, alla vita, agli affetti più cari.
La richiesta del distacco è urgente, la scelta deve essere immediata, da una parte ancora una vita
piena di gioie e di promesse dall'altra una sofferenza a portata di mano, momento dopo momento, di
un corpo che subisce un martirio allucinante, mentre Cielo è così lontano, quasi irraggiungibile. E tutto
questo non per una sola volta, non come colui che colpito da un proiettile chiude in bellezza ma,
tante, tante volte, con una periodicità che sembrerebbe disumana; i lunghissimi interventi senza
anestesia che dura vano a volte tre ore, ricucivano il mio corpo e lo riaprivano come fosse stato un
oggetto con la chiusura lampo.
Lo sforzo di nascondervi tutto per non turbare il vostro spirito, che se pur nel dolore, era certo della
mia guarigione. Gli attacchi terribili del nemico, che tutto voleva azzerare.
Tutto ciò sempre più in fretta, in uno sforzo sovraumano, incalzato da due forze opposte che mi
spingevano verso un traguardo, v sconfitta l'uno, di vittoria l'altro.
Ce l'ho fatto mamma, perché era l'amore che mi spingeva, n dava coraggio, l'amore per voi che
dovevo salvare ma da cui dovevo distaccarmi, l'amore di Gesù che mi chiedeva altre anime. Si,
mamma, sono vittima e martire proprio come Gesù e come Lui anche Sacerdote, perché il Sacerdote
si unisce alla vittima Divina per salvare il suo popolo.
25 dicembre 1993, ore 5,45
Mamma Celeste dimmelo tu cosa debbo contemplare nel 2° Mistero Gaudioso.
Maria SS.ma: "Figlia mia, ascoltami; troppo grande il mistero che la mia fragile umanità era stata
chiamata a custodire e da qui il bisogno di implorare aiuto ad Elisabetta mia cugina.
Il timore di non essere compresa o creduta, mi tormentò per tutta la durata del viaggio.
Fu grande la gioia e il conforto che arrecò al mio cuore spaurito e tremante il grido di giubilo di
Elisabetta che suscitò in Me il Cantico: grandi cose ha fatto in Me l'Onnipotente e Santo è il Suo Nome.
Da quel momento compresi che anche l'umanità futura, mi avrebbe accettata qual Madre di Dio.
25 dicembre 1993, ore 6,00
Nicola: “Mamma, una enorme tristezza invade il tuo cuore e ti senti in colpa per non aver sempre
messo soltanto le iniziali nel mio ultimo libro testé pubblicato.
Mamma, stai serena perché tu sei soltanto uno strumento e sono io che per un fine d'amore e di
salvezza a volte affondo il bisturi in profondità per estirpare il male alle radici, a volte sollevo con una
lieve carezza per consolare e riportare l'anima alla speranza ed alla fiducia in un Dio, che è lì
dappresso pronto a stringerla ancora al Suo cuore di Padre.
Non temere, mamma, perché tutto è perfettamente dosato, il dolore, come la gioia e tutto questo
parte dal nostro amore infinito che vi vuole salvi.
27 dicembre 1993, ore 16,00
IV Mistero Glorioso
Mamma dolcissima nel salire al Cielo hai provato tanta gioia nel rivedere il tuo Gesù.
Maria SS.ma: "Figlia mia, la Comunione con Gesù non si è mai interrotta, la mia gioia è stata immensa
nel vedere una moltitudine inimmaginabile di salvati che osannavano con un grazie poderoso il mio
Gesù che attraverso la Sua Passione li aveva redenti.
30 dicembre 1993, ore 3,40
Maria SS.ma: "Figlia mia, io vi dono il mio Gesù piccolino perché possiate accoglierlo nel vostro cuore
e farlo crescere in voi. Nutrito dal vostro amore, accudito continuamente da tante piccole attenzioni
che solo un cuore di madre è capace di dare, mentre la Sua fragile umanità avrà bisogno di voi, il Suo
cuore che è Cuore di un Dio fatto carne, trasformerà ogni vostro atto in dono che ricadrà su voi stessi
e salderà a sé la vostra fragile ed imperfetta umanità.
2 gennaio 1994, ore 4,50
Nicola: “Mamma ascoltami perché ti illuminerò ancora sul valore di vittima.
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Gesù, dopo la mia morte ti disse che l'avevo talmente imitato da divenire un altro Cristo.
Nel messaggio del 5 dicembre 1993, Gesù ti rese palese come l'offerta Sua ai suoi Apostoli attraverso
l'Eucaristia avvenne nell'ultima cena, quando il SS.mo corpo era ancora integro e quel dono precedette
l'olocausto del Suo corpo fisico. Così fu per me, mamma.
Io sapevo di essere guarito dal tumore, il mio corpo era tornato integro come prima di ammalarmi e
l'offri per voi, per donare a voi la vita. Poi, poco alla volta, assieme a Gesù consumai l'offerta al Padre
del mio povero corpo che avevo tanto amato assistendo consapevolmente al suo disfacimento tra
sofferenze inaudite fino all'ultimo respiro.
Gesù consumò la Sua vita su di una Croce, io, in un letto di ospedale.
Maria SS.ma: "Figlia mia, a volte lo scoraggiamento invade il tuo cuore e lo scambi per mancanza di
fede, ma non è così.
Anche io, quando intrapresi il lungo viaggio per andare da Elisabetta mia cugina, mi lasciai vincere dal
timore di non essere creduta.
In effetti portavo a lei una notizia sconvolgente: io, Madre di Gesù figlio di Dio e Dio stesso!
La mia umanità aveva preso il sopravvento ed appannava la vista del mio cuore, ma la mia fede prese
poi la sua rivincita ed elevò a gran voce il suo magnificat.
Non pensare che esso fu solo un episodio isolato, tutta la mia vita fu una lotta ed una vittoria tra
l'umanità insidiata dal maligno e l'amore possente che mi univa a Colui che è verità e che nutriva
continuamente la mia fede.
Ti stai chiedendo cosa significa la frase: satana insidiò il suo calcagno riferendosi a me.
Il calcagno è la parte terminale del corpo umano, quella più soggetta ad aderire alla terra, essa è
quindi più esposta, suo malgrado, a subirne il contatto, ecco perché la mia umanità è soggetta ai suoi
attacchi.
2 gennaio 1994, ore 16,00
Mia cara Teresa, ho davanti a me la tua lettera, che chiede lumi al mio Nicola, in questo particolare
momento della tua vita. Chiedo a lui luce, perché essa possa arrivare al tuo cuore integra e non
appannata dalla mia umanità.
Come potresti trovare pace, lontana dalla tua famiglia, nella quale Dio stesso nel Suo eterno presente
ti ha posta, perché fossi lampada che illumina, amica che conforta, sostegno e roccia nei momenti
bui? Hai una bella fede, mi dici che per la tua fede hai scelto il Signore; ma no Tiziana, non siamo noi
che scegliamo Lui, è Lui che ha scelto noi da sempre.
Ci ha seguito anche quando eravamo dimentichi di Lui, ora si mostra a te in tutta la Sua
misericordiosa bellezza; è strano il Loro modo di esprimersi, eppure così vero.
Non il fulgore della Sua potenza che potrebbe allontanarci da Lui, ma una bellezza dolce che ci attira e
non ci spaventa. Lui ti dice: riprendi il tuo posto nella tua casa, dai una mano al tuo compagno come il
suo intimo desidera, io ti sono accanto, non sei
più sola, l'hai creduto, ma lo ero anche prima. Ora saprai, che ogni tuo atto d'amore diretto ai tuoi è
diretto soprattutto a me, che ogni tuo sforzo per vincere la stanchezza che lamenti sarà valso per il
mio Cuore stanco a cui nessuno più crede. Nicola è l'Apostolo dei vostri giorni, seguilo attraverso i suoi
messaggi e troverai conforto e pace".
Teresa è questo che Gesù ti dice servendosi del canale di Nicola, ascoltalo, invocalo, io con tanto
affetto te lo invio quale amico. Sii il più serena possibile, dona gioia e soprattutto abbi fede. Pina
Reina
2 gennaio 1994
Caro Preside,
il suo ricordo, espresso con tanta tenerezza, nella lettera per. venutami nella ricorrenza del Santo
Natale, mi ha commossa, anche se ho provato dolore nell'apprendere quanto ha sofferto e nel fisico e
nello spirito. Ma Dio, che tutto raccoglie del nostro patire, attraverso la sofferenza offerta, trasforma la
medesima in luce per la nostra anima.
Ora lei, caro preside, non è più quello di prima. Attraverso la ripida salita si è aperto ai suoi occhi un
panorama più vasto, una bellezza che prima non aveva mai conosciuto e il richiamo di vet. te ancora
inesplorate si è fatto più urgente al suo spirito.
Diciamo sempre grazie a questo Dio che ci seduce, anche se attraverso la passione della nostra carne.
La ricordo anch'io con tanto affetto, assieme alla gentile signora.
9
Le invio l'ultimo libro dei messaggi di Nicola, che solo da qualche settimana mi è stato consegnato dal
tipografo. Ad esso seguirà, spero al più presto, un breve accenno alla vita del mio Peppino e alle sue
poesie richiestomi da un sacerdote di Torino.
Con gli auguri più cari per un nuovo anno, le giungano assieme alla signora i miei più affettuosi saluti.
Pina Reina.
4 gennaio 1994, ore 2,45
Nicola: “Mamma non temere, ci serviremo di Eugenio a sua insaputa e sarà la sua salvezza.
Eugenio, sono Nicola ascoltami. So che mi vuoi bene e che farai quanto ti chiedo.
Al Vicariato per ubbidienza ti hanno chiesto di cancellare il tuo nome sul mio libro, cosa
completamente impossibile perché il mio libro ormai si è diffuso in tutta Italia ed anche all'estero ed
esso porta la tua presentazione e il tuo avallo.
Esso è quindi una realtà insopprimibile che genera vita, consolazione e gioia e ano a quando un solo
volume esisterà, continuerà a produrre questi effetti benefici.
Tu hai dato il tuo avallo in virtù della mia santità a cui hai creduto essendone stato il testimone
oculare, come risulta dalla tua testimonianza.
Ora, per la tua dignità stessa di Sacerdote, devi chiedere all'Ordinario con regolare domanda che il
libro Il Mio Amico Nicola venga sottoposto a regolare censura con spirito retto di servizio. Questo lo
devi pretendere, è un tuo preciso diritto a cui loro non possono sottrarsi, né va della dignità stessa di
uomo e di Sacerdote. È così che si serve la Chiesa di Cristo e non con una ubbidienza passiva che
serve solo ad accumulare errori su errori.
Io ti voglio bene Eugenio e te l'ho dimostrato con la mia protezione f costante e con i miei lumi. Molto
mi devi, credimi! Fai per iscritto la tua richiesta corredata dalla tua testimonianza e dai miei tre libri,
ma falla presto perché non è molto il tempo che vi resta di agire liberamente. Io ti sarò vicino e
fugherò i tuoi dubbi e ti darò il coraggio di cui a volte difetti.
Grazie, Nicola
5 gennaio 1994, ore 6,25
Nicola: “Mamma, a volte ti chiedi se non c'è contraddizione tra i messaggi che arrivano a voi tramite
M.P. e G. che vi rivelano un evolversi sempre più tragico degli avvenimenti che investono l'umanità in
questo preciso momento storico, specialmente in Italia, e i miei più sereni e fiduciosi. Ti chiarirò anche
questo punto.
Ti ho da tempo rivelato come uno scontro terribile, inimmaginabile data la partecipazione totale
dell'inferno tutto e del cielo tutto, si stia svolgendo attorno alle vostre persone. A tale lotta partecipate
anche voi viventi; chi in prima persona che consapevolmente prende il suo posto di combattimento se
milita tra le forze del bene, guidata da Maria SS.ma a capo delle sue schiere; o, se milita
disgraziatamente tra le forze del male.
Come in tutte le battaglie gli scontri sono inevitabili e le vittorie o le sconfitte si alternano.
Ecco perché Maria SS.ma vi esorta a non venir meno ai vostri impegni, ad essere uniti nella preghiera,
ad accrescere la vostra fede per non lasciare spazio al nemico.
La vittoria sarà di Maria SS.ma ed è questa certezza che vi deve rendere forti e combattivi.
Dalla vostra piccola battaglia personale dipende una vittoria più rapida che potrebbe preludere ad una
rapida e disastrosa ritirata del nemico, com'è stato per la battaglia del Golfo Persico.
Come allora e sempre, Maria SS.ma la vostra condottiera, sarà la vincitrice.
8 gennaio 1994, ore 3,05
Nicola: "Eugenio, no, assolutamente no.
So perfettamente cosa hai in animo di fare del mio libro, operare ancora una espoliazione, togliere o
aggiungere quello che soltanto a tuo giudizio reputi necessario.
Non ti rendi conto che così facendo ti esporresti ad un loro giudizio negativo perché non potresti più
sostenere che tu hai dato l'avallo non in virtù del contenuto, che non ti appartiene, e di cui non sei
responsabile, ma perché hai creduto e credi fermamente nella mia Santità?
Il mio libro così com'è, ha prodotto e continua a produrre pace, gioia, conforto, sono i frutti di cui
parla il Vangelo per giudicare se l'albero è buono.
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Esso aspetta il giudizio dell'autorità competente nella sua interezza così come migliaia e migliaia di
anime lo hanno avuto, letto ed amato e continuato ad amarlo.
Se fosse stato esclusivamente un trattato teologico, credimi, nessuno lo avrebbe soltanto aperto. Mia
madre è la mia voce e, attraverso lei, ti dico, che non permetto che venga da te manomesso, quello
che viene direttamente dal cielo.
Se non vuoi presentarlo tu all'Ordinario lo farà lei o chi per lei, ma con dolore debbo dirti, che da te
stesso ti estrometti da quel disegno d'amore a cui Gesù stesso ti aveva chiamato.
Dici di credere in me, di amarmi, ma quando ti dico che mia madre è il canale pulito attraverso il
quale, solo per un dono particolare di Dio, io mi rivelo a voi tutti, tu fai dei distinguo ed annulli, senza
renderti conto, la verità di quanto è contenuto nel mio libro, compreso, anzi soprattutto, quello che
riguarda la teologia della Chiesa.
Ti preoccupi che leggano la lettera al Cardinale mettendo in evidenza che non sei stato tu a scriverla,
anzi confermeresti ancora di più la tua fede in me e quell'atto di umiltà ti renderebbe gradito a Dio e
più accetto a coloro che debbono giudicare il mio libro.
Ho detto tutto, Eugenio, a te la scelta, rifletti, perché essa è molto importante sopratutto per te.
Troppi richiami ti ho dovuto fare, dettati sempre da un amore così grande che tu neppure immagini.
La Mamma Celeste anche Lei ti esorta a lasciarti guidare da me, hai bisogno di solitudine e di
preghiera. Devi staccarti da tanti pesi e richiami che impediscono al tuo spirito di scorgere la luce che
ti porterebbe fuori dalla nebbia, tanto pericolosa per la tua anima.
Se tutto ciò lo desideri veramente ci riuscirai, perché noi tutti dal cielo ti verremmo in aiuto. Noi siamo
in attesa trepidante di una tua radicale presa di posizione che brameremmo fosse quella che Gesù si
aspetta dal suo Consacrato, dal suo Sacerdote.
Non ho altro da dirti. Nicola.
10 gennaio 1994, ore 11,00
Nicola: “Mamma l'altra sera nella trasmissione, i fatti vostri, condotta da Magalli hai assistito al
dramma materno nella persona di Cicciolina ed hai provato un senso strano di rifiuto ricordando cosa
avesse rappresentato la stessa in quel periodo particolare della storia del nostro Paese.
Dio Padre, nel Suo infinito amore e nella Sua infinita misericordia, mentre non rifiuta un cuore pentito
fosse pure quello di una porno star, quale la Cicciolina, non perdona invece la colpa collettiva di cui si
sono resi responsabili i rappresentanti del Parlamento che hanno permesso tanto sconcio e tanta
vergogna avendo macchiato una istituzione che rappresenta la volontà di un intero popolo.
Quel triste giorno dell'ingresso di Cicciolina nel numero dei rappresentanti del popolo italiano, il
Parlamento ha firmato 1a sua stessa condanna.
Oggi assistete al suo tracollo, al rifiuto di altri popoli che gli negano un minimo di rispetto, mentre ogni
componente di esso subisce l'umiliazione più grande: trascinato nel disprezzo di tutto un popolo anche
se, in determinati momenti lo aveva pure salvato.
Ricordi cosa diceva papà al riguardo sdegnato?
"Perché i Deputati non escono quando entra in aula Cicciolina? Non si rendono essi stessi responsabili
di tanto schifo?"
Lo stesso vale per le Nazioni che hanno votato per il divorzi o l'aborto.
Mamma, non si può impunemente sfidare Iddio, la sua ira terribile, credimi.
11 gennaio 1994, ore 2,00
Nicola: “Mamma, mamma mia, ti giustificherò io presso gruppo, non temere, tu sei nella verità e le
accuse che ti vengono fatte, fanno parte del gioco perverso del nemico che vuole abbattere la tua
fede in me.
Ma tu, mamma, non mollare, ma che la tua fede sia umile chiuditi nel silenzio e non temere, perché
nessuna forza malefica potrà afferrarti perché siamo noi in te.
Tutto ti sarà ascritto a merito e Maria la Madre, che ti ha unita a Sé fondendo il suo dolore di Madre
col tuo dolore di madre, Lei con il Suo Gesù vittima e martire e tu con me, anch'io vittima e martire,
non ti lascerà mai. Ancora ti sei chiesta se cercarti un direttore spirituale, no, mamma, perché sarebbe
per te una luce riflessa mentre io non faccio mai mancare i miei lumi che arrivano a te direttamente
dal mio cuore.
Non ti sei mai chiesta perché mai Gesù che per tantissimi anni comunicava con te facendoti scrivere
messaggi bellissimi, ad un dato momento avesse voluto creare un canale diverso e si fosse servito di
me tuo figlio, la cui voce per quanto santificata non era paragonabile certamente alla Sua SS.ma
voce?
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Vedi perché è canale perfetto quello che Lui ha voluto tra me che ti parlo e tu che mi ascolti? Io tuo
figlio, tu mia madre?
Ti ho sempre detto che tu hai il compito di confermare gli altri e tu stessa ti accorgi che non sei tu che
confermi, ma che sono io che mi servo della tua stessa voce per farlo, tu sei soltanto strumento.
12 gennaio 1994, ore 3,30
Nicola: “Mamma, ti ho seguito nel lungo travaglio che ha tormentato il tuo cuore non solo di madre
ma soprattutto di credente, e la tua fede in me che ti rivelo quello che Gesù stesso vuol dirti, non ha
subito tentennamenti e te ne siano grati.
Ma adesso ascoltami:
la verità, che attraverso questo canale purissimo creato da Gesù stesso passa tra me e te, abbraccia
non solo i messaggi a sfondo teologico e dottrinale, ma soprattutto le lettere che investono non solo
persone, a cui sono dirette, ma toccano il cuore di mille altre che in esse si ritrovano, come riflesse in
uno specchio.
È tutto un disegno d'amore bellissimo. Ma quante le anime che con spirito di riconoscenza dicano: "Sì
Signore, hai ragione perché mi hai aiutato a vedere i miei torti, ad attrarmi verso la luce, a conoscere
la verità ed a renderti testimonianza"?
Pochissime. Ecco perché vieni accusata di mancanza d'amore, di carità mentre è proprio la verità che
vi fa liberi.
Gesù, a caposaldo dei doni conferiti alla Sua Chiesa, ha messo la confessione: l'anima pentita rende
palese ad un altro suo simile suoi peccati ed in virtù di questo atto di profonda umiltà, gli vengono
rimessi i peccati commessi. Tu mi dirai: solo nel segreto della confessione.
Sì, hai ragione, mamma, perché l'anima ferita dal peccato ne riesce ancora a liberarsi dalle tenebre
che l'avvolgono e ad usci verso la luce.
Vuole mantenere attorno alla sua persona quell'involucro perbenismo che la rende accetta agli altri,
quando addirittura vuole che restino nell'ombra e nel silenzio i doni e le grazie che Dio stesso elargisce
in determinate circostanze.
Non più l'osanna del ringraziamento, ma il silenzio.
Allora ti chiedi e mi chiedi: cosa fare?
Il nemico soffia per rendere vano il nostro intervento d'amore.
Egli suscita reazioni contrarie in quelle anime che si credono lese attraverso la pubblicazione del loro
nome, che è poi un non comune attribuibile a mille altre persone o ad iniziali in cui loro riconoscono.
Queste reazioni possono determinare il capovolgimento del disegno stesso di Dio.
Allora segui i consigli di E., ma non perché ispirati a quella carità che è vero amore di Dio e che vi
renderebbe liberi, ma quella misericordia che spinge il Padre a perdonare ancora una volta la vostra
cecità.
Mentre le copertine, il tipografo le può sostituire, il lavoro purificazione meglio di espoliazione dovete
farlo voi ed anche questa fatica vi sarà ascritta a merito.
12 gennaio 1994, ore 5,30
Maria SS.ma mi invita a contemplare i Misteri del Santo Rosario.
5° Mistero Gaudioso: Il ritrovamento di Gesù fra i Dottori nel Tempio.
Maria SS.ma: "Avevamo smarrito il mio Gesù, l'avevamo cercato tra i conoscenti, prima senza
eccessiva ansia, poi a poco a poco man mano che le nostre ricerche si rivelavano infruttuose con
un'ansia sempre crescente fino a diventare terrore. Era la mia `umanità che aveva preso il
sopravvento e in me si alternava il senso di colpa per non aver curato abbastanza il dono che Dio
Padre mi aveva affidato, e il mio amore di madre che temeva per il figlio della sua stessa carne.
Il suo ritrovamento nel Tempio che suscitò in me quell'interrogativo angoscioso frutto del mio intenso
patire "perché ci hai fatto questo? Ebbe una risposta ancora più sconvolgente e dolorosa che riportò la
mia povera mente a considerare quale altra realtà ancora più dolorosa era legata a questo mio Figlio
destinato ad essere capro espiatorio dei peccati dei miei stessi simili. "Non sapevi che dovevo
occuparmi delle cose del Padre mio”!
13 gennaio 1994, ore 8,00
Nicola: “Mamma ascoltami perché quello che sto per dirti è importante.
II carisma del discernimento presuppone, in chi lo possiede, la piena conoscenza delle due tesi in
contrapposizione, e solo allora, con spirito di umiltà e di distacco, e solo dopo aver invocato lo Spirito
12
del Signore può essere accettato. Ciò non toglie che come qualsiasi altro dono che proviene da Dio,
può essere attaccato dal nemico.
Mentre continuo a ripeterti, fino all'ossessione, che solo quello che io ti comunico è esente da
interferenze, qualsiasi altro messaggio che arriva a voi tutti, tramite altri carismatici, solo se
confermano quello che io ti dico, sono veritieri perché la verità è una sola e noi li permettiamo perché
servono per rafforzare la vostra fede in me.
Tu sei soggetta ad interferenze solo quando sei attaccata nella fede in me perché il nemico sa che
quello è lo scoglio più forte da superare per distruggere te e con te, il piano di Dio.
Io non ti faccio mancare i miei lumi, né le mie consolazioni.
Tu ti accorgi che, dopo la lotta che ti rattrista e ti abbatte, arrivano a te voci che osannando il mio
libro addolciscono la tua pena.
Purtroppo gli attacchi più forti arrivano a te tramite Eugenio che doveva essere quello, che per il posto
che occupa nel disegno di Dio, testimone della mia offerta di vittima e sacerdote doveva proteggerti e
consolarti; ma gli uomini cadono e non sempre sono solleciti a rialzarsi.
Ma tu, mamma, continua nella tua opera di strumento docile e solerte, noi dal cielo ti seguiremo passo
passo ed io, papà e zio, siamo in te perché tu non venga meno nella salita che si fa sempre più ripida.
Ti abbraccio, mamma.
14 gennaio 1994, ore 5,30
Maria SS.ma: mi invita a contemplare i Misteri del Santo Rosario
4° Mistero Gaudioso: Presentazione di Gesù al Tempio
Maria SS.ma: "Tu che sei Madre, figlia mia, puoi comprendere come dolorosa la accettazione della
volontà Santa del Padre nella circoncisione del mio Gesù.
Non ferivano le carni tenere del mio bambino appena nato ma, il cuore di una Madre.
La mia umanità ancora una volta prendeva il sopravvento, ma le parole del vecchio Simeone mi
riportarono ad una realtà ancora più dolorosa: "Una spada trafiggerà il tuo cuore".
Doveva essere saldato il vecchio al nuovo perché fosse palese la continuità dell'opera dello Spirito
Santo e ciò avviene sempre attraverso la sofferenza, figlia mia.
Anche tu sei chiamata a testimoniare questo trapasso tra la vecchia chiesa e la nuova e ciò non è
indolore, ecco perché ti ho legata al mio dolore di madre.
18 gennaio 1994, ore 3,00
Mi accingevo alla preghiera notturna quando una visione si ri velò al mio spirito.
Un uomo era sospeso sull'abisso ancora trattenuto da una corda che lo univa al resto degli uomini che
formavano la cordata.
Una voce: "Era l'anello più fragile della catena”, e poi, "quando si verifica questo, bisogna avere il
coraggio di tagliare quella corda altrimenti tutto il gruppo viene trascinato nel l'abisso".
Il mio dolore era grande perché chiaro il riferimento al mio spirito che da più giorni era tormentato da
dubbi angosciosi.
Ma a questo punto, Maria SS.ma, con infinita dolcezza, mi fa rivivere un episodio tanto doloroso ma
che ebbe come epilogo la santificazione di Nicola.
In un determinato momento della sua lunga malattia, Nicola si lasciò vincere dallo scoraggiamento che
lo portò alla disperazione ed al rifiuto di Dio.
Quella notizia mi venne comunicata da mia nuora di ritorno dall'ospedale.
Ciò mi causò uno sconforto inimmaginabile.
Con fede ancora più potente invocai l'aiuto del mio Gesù ma la Sua risposta fu terribile:
"il rifiuto di Dio da parte di Nicola è totale e nulla posso fare più per lui".
Un gelo atroce si impossessò del mio cuore, ma ad un tratto una luce illuminò i miei ricordi. Gesù mi
aveva fatto scrivere molto tempo prima un messaggio:
Maria ultima spiaggia" ed in ginocchio piangendo con fede rinnovata mi rivolsi a Lei, alla Madre la
quale consolò il mio dolore: "figlia mia, Gesù stesso mi ha posto Nicola tra le mie braccia".
Come dubitare di questa Madre potente e dolcissima tutta protesa in nostro aiuto? Sarà ancora Lei
l'ultima speranza, l'ultima spiaggia.
20 gennaio 1994, ore 5,45
Meditazione sul primo mistero doloroso.
13
Maria SS.ma; nell'ultima cena il mio Gesù prima della Sua Passione compì l'atto più eccelso di tutta la
Sua vita di Redentore e si donò tutto, carne e spirito e con quella offerta saldò la frattura che vi aveva
tenuti lontani dal Padre.
Il cielo e la terra erano ancora una volta una cosa sola.
Anch'io presi parte a quella donazione e divenni vittima e Sacerdote perché ero intimamente legata al
mio Gesù, perché sua Madre.
Poi il commiato, e con esso ebbe inizio la Nostra Passione.
Figlia mia, unisciti in Spirito alla mia sofferenza di Madre rivivendo la tua accanto al tuo Nicola nella
lunga agonia che precedette la fine. Ti benedico.
21 gennaio 1994, ore 4,15
Gesù Eucaristia, Ostia purissima che ti fondi con la mia m, ria per possedermi tutta, mi assimili e mi
trasformi in te; fai tu miei peccati, le mie impurità, purifichi i miei miseri atti d'amore, trasformi e
rinnovi tutta me stessa.
Tu sei la vita che torna a pulsare nelle mie membra intorpidite.
Grazie Gesù, Eucaristia, sei Tu il vivente che genera vita, io il tuo piccolissimo granellino di polvere che
tu ami da sempre
Non privarmi mai del tuo dono, amor mio, perché senza d io intristisco e muoio.
22 gennaio 1994, ore 5,10
Nicola: “Mamma, in un messaggio di giorni fa, mentre ti esprimevo la mia gratitudine per la fermezza
con cui difendevi la fede in me, ti ho esortata ad una fede umile e non arrogante.
Ti chiarirò adesso cosa è la fede umile che ti chiediamo.
La fede è un dono e come tale ha bisogno che voi la custodiate nel vostro cuore, la difendiate da tutti
gli attacchi esterni ed interni perché contro di essa si scatena la furia dell'eterno invidioso. a questo
dono, poiché alberga in uno spirito indebolito dalla colpa, è molto fragile ed ha un bisogno continuo di
protezione e di sostegno che solo Gesù può darvi.
Ricordi cosa ti rispose Gesù quando ti sei lamentata a che sa fosse valsa la tua fede se non era
riuscita a salvarmi?
"Cosa è la tua piccolissima fede se Io non l'avessi sostenuta momento dopo momento?"
Fede umile è riconoscere che è un dono che viene da Dio e che è solo Lui che la sostiene con la Sua
Grazia, ed a Lui dobbiamo sempre chiedere di accrescerla, di custodirla in noi e di fortificarla.
Difenderla con tutte le vostre forze si, ma chiedere sempre a Gesù che sia Lui a difenderla con la Sua
forza, perché nel momento stesso in cui riponiamo la sua difesa in noi stessi, apriamo un varco
tremendo da cui il nemico entra da padrone e può atterrarla;
Umiltà si, nel riconoscere la nostra miseria in rapporto al dono della fede, ma che questa umiltà non si
trasformi in condiscendenza con le forze avverse che ti prospettano altre soluzioni che appannano la
limpidezza della verità che è a base della stessa fede.
Ora ti chiarirò la differenza che passa tra il vostro amore e la carità che fa capo a Dio, amore
perfettissimo.
II vostro amore umano che spesso confondete con la carità è un miscuglio di sentimentalismo e di
egoismo che appaga in un certo senso il vostro bisogno di Dio; più esso si purifica nella sofferenza,
più si avvicina alle sue stesse origini, cioè Dio.
Anche l'amore materno, che più degli altri riflette l'amore di Dio per la creatura, è sempre imperfetto e
non esente da egoismo.
Diversa la carità, che partendo da Dio, investe l'oggetto del suo amore: la creatura.
Per lei ha sacrificato il Suo Unigenito, per lei ha creato l'universo visibile e per salvarla di tutto si serve,
anche della sofferenza, anche della morte.
Non mimetizza le colpe della sua creatura o li copre per un falso senso di pudore, ma l'aiuta a
comprenderle, a scoprirle per suscitare in lei il pentimento e con esso la conversione.
Ti ho sempre ripetuto che è la verità che vi fa liberi.
Sai perché non è carità dire ad un deforme, tu sei zoppo, tu sei gobbo nonostante rendi palese una
verità?
Perché quell'infelice non è responsabile della sua infermità e nulla può fare per cambiarla, ed il tuo
atto è semplicemente crudele perché gli ricordi il suo dolore, ma non così quando devi riprendere un
tuo fratello che sbaglia; allora devi usare il metodo opposto, fargli capire dove sbaglia ed aiutarlo a
rialzarsi, anche se ti costerà fatica, anche se dovrai pure sacrificare l'amicizia, questa è carità.
14
28 gennaio 1994, ore 5,15
Nicola: “Mamma, Maria SS.ma ha asserito nel Terzo Mistero che ti ha rivelato, come il freddo dei cuori
dei Betlenamiti, che chiusi nel loro egoismo hanno rifiutato un qualsiasi rifugio a Lei, una di loro,
prossima a partorire ma anche a Gesù che era in Lei, fu contestato da un'anima in quanto, a suo
avviso, i Betlenamiti non erano responsabili in quanto ignari, ma è errato. Lo stesso avviene tutte le
volte che voi, chiusi nel vostro egoismo, rifiutate aiuto e soccorso al povero che bussa al vostro cuore,
perché in lui c'è Gesù, è Lui che rifiutate, e questo lo sapete abbastanza bene.
2 febbraio 1994, ore 5,16
Nicola: “Mamma, l'avvento del regno di Dio, che attraverso il Padre nostro, da duemila anni chiedete a
Dio Padre è vicino, è alle porte. Regno di pace e d'amore.
Ma sapete da quanti millenni esso risuona nel cuore di ogni uomo ed è tramandato da generazione in
generazione in un anelito ininterrotto come una promessa che non può mancare, che deve
necessariamente avvenire, perché è la risposta di un Padre amorosissimo alla tracotanza di Lucifero
che riesce a sedurre i suoi primi figli?
Tanti, mamma, tantissimi! Una donna, ti schiaccerà il capo.
Tutto era legato al Fiat di Maria SS.ma che ci avrebbe dato Gesù.
Egli con il Suo avvento ha iniziato l'era della redenzione: l'Eucaristia sancisce il possesso tra Gesù e la
creatura, tra Dio Padre e il Suo popolo.
Sono trascorsi duemila anni, Gesù ha unito a sé nella Sua opera di redenzione, nella offerta Sua al
Padre il dolore di tutta l'umanità a cominciare proprio dal dolore di Eva e di Adamo che implorano
pentiti perdono per la loro colpa, a finire al dolore che oggi investe e opprime l'umanità intera. La
redenzione è stata ultimata e prossima è la vittoria del bene sul male.
Che il vostro cuore non vacilli nell'attesa che precede la luce del nuovo giorno, essa incalza le tenebre
che ancora resistono per scoraggiare i più deboli, i più sfiduciati, i più stanchi.
Che la vostra fede non venga meno, mamma, vi esorto a vivere questi ultimissimi tempi di prova con
lo spirito, il desiderio, la certezza fissando lo sguardo su Gesù che viene per andargli incontro in un
tripudio di gioia comunitaria, mentre uniti nella preghiera aspettate l'annuncio del lieto evento. Grazie
mamma.
2 febbraio, ore 16,00
Cara G., sono Nicola, se avrai ancora un poco di fiducia in me, ti aiuterò ad uscire dall'inganno e ti
porterò verso la luce.
Nessuno meglio di te conosce l'astuzia perversa del nemico delle vostre anime, perché l'hai
sperimentata per tantissime volte sulla tua stessa pelle, ed in maniera, direi, costante.
Gesù, che ti ama, mentre ti sosteneva con i Suoi continui colloqui d'amore, perché tu stanca e sfinita
non soccombessi, attraverso gli ammonimenti del tuo direttore spirituale, ti esortava a non renderli
pubblici per impedire le terribili interferenze del nemico che tutto avrebbe contaminato.
Poi ti ha spinto alla conoscenza di me, Nicola, poiché avendo Lui stesso realizzato quel canale perfetto
attraverso mia madre, ti avrebbe messo al sicuro da qualsiasi interferenza negativa. Questo l'hai
subito capito, e protetta da me, che attraverso mia madre, confermavo ogni scritto, hai potuto far
conoscere agli altri i tesori di cui Gesù faceva a voi tutti dono.
Ma l'astuto non dorme ed ha annebbiato la tua mente.
Gesù, ancora una volta, ti è venuto in aiuto dandoti il dono del discernimento perché tu potessi
comprendere dove si annidava l'inganno. Ma quel dono, è rimasto senza frutto per te, e nelle mani di
Satana si è trasformato in condanna per il mio libro.
Lui vi mente facendovi credere che la vostra fede in me e il vostro amore è inalterato, perché sa che
nulla può contro di me, ma il danno per le vostre anime è atroce.
Se vuoi puoi ancora farcela, ritorna all'umiltà di una volta, alla fedeltà di una volta, staccati dagli idoli
perché anche le colonne possono cadere e, perché colonne, fanno tanto fracasso.
Io ti aiuterò con amore fraterno già purificato ed entrambi consoleremo Gesù che soffre tanto.
4 febbraio 1994, ore 7,20
Nicola: “Mamma, ieri sera Eugenio, all'Omelia della Messa gruppo di preghiera a casa nostra, trattò
della Genesi suscitando perplessità ma anche desiderio di conoscenza.
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Vedi Mamma, la difficoltà che voi provate nell'accettare le parole scarne della Bibbia riferentesi
all'origine dell'uomo, della colpa, con le relative conseguenze, è data dal non riuscire ad inserire tutti
gli avvenimenti che compongono la storia dell'umanità, nella dinamica dell'eterno presente di Dio.
Cercherò di esserti più chiaro con una immagine. Pensa ad una bellissima partita di calcio.
Due forze in contrapposizione lottano per la conquista del campo, per la vittoria finale.
Il ritmo della lotta è rapidissimo, veloce, all'attaccante si contrappone la difesa; ogni singolo svolge il
suo compito secondo un preciso piano d'attacco in sintonia di atti e in armonia totale col compagno di
squadra. Entrambe le formazioni sono protese con tutta la loro forza verso l'esito finale che, per
ciascuno di esse è la vittoria sperata.
Così si realizza la storia dell'uomo nell'eterno presente di Dio.
Dio Padre nel Suo pensiero creativo ama a tal punto da desiderare che altri esseri liberi possano
godere la Sua stessa gioia ed essere compartecipi della Sua gloria.
Con il Suo atto di amore crea un mondo visibile che accoglierà questa sua nuova creatura: gli Angeli
puri spiriti, e l'uomo fatto di carne e di spirito.
Essi sono creati a Sua stessa immagine, e, poiché il dono che unisce la creatura al Creatore, è l'amore,
esso è mezzo di propulsione che genera la vita.
Ma, questo sentimento eccelso e perfettissimo che, partendo da Dio amore investe l'oggetto a cui è
diretto, la creatura che ne è la beneficiaria, presuppone nella medesima il vivo desiderio di ricambiare
questo dono per poterne cogliere i frutti.
E qui rientra il libero arbitrio, cioè la libertà di scelta perché l'amore, per essere tale, deve essere un
atto libero della volontà, non potendo sussistere se esso ti viene imposto con un atto coercitivo, fosse
pure quello di un Padre, che vuole il tuo bene.
Ma la libera scelta presuppone due tesi in opposizione perché essa sia realmente libera.
E qui il principio del male che si contrappone al bene e come su questo punto pensatori, filosofi,
teologi di tutti i tempi hanno consumato la loro vita alla ricerca della verità.
Se Dio è eterno, il male trae origine da Lui?
Ma Dio è bene infinito, ed allora, da chi lo ha attinto Lucifero?
In due sole parole ti posso definire l'origine del male.
Esso sussiste in Dio non come causa prima ma come effetto di essa.
Cercherò di chiarirti questo concetto.
Una volta ho portato alla tua conoscenza la verità sotto forma di una immagine:
un fiammifero ed un pezzo di carta.
Il fiammifero in se stesso non è un male, anzi è un elemento utile ed indispensabile, e ne sai qualcosa
quando non sai come accendere il fuoco; così la carta quando devi fermare un tuo pensiero, o per i
mille usi indispensabili che ne puoi trarre.
Quando entrambi si trasformano in elementi di danno?
Quando una volontà libera accende il fiammifero e con esso la carta e dà origine ad un incendio.
Cosa può avere spinto questa volontà libera, cioè quella di Lucifero a generare tanto male?
Certo la curiosità, ma più ancora la superbia.
Le stesse armi usa nei confronti dei nostri progenitori.
Ma Dio non aspetta i secoli per operare e mentre estromette Lucifero dal Suo regno di amore che
precipita in quello delle tenebre, ha pietà di Eva che pentita implora il perdono e le contrappone Maria
SS.ma, nuova Eva, che immune dal peccato di origine, libererà la donna dall'onta della prima Eva e ad
Adamo opporrà Gesù Cristo che riporterà l'umanità alle origini e sarà con Maria SS.ma il capostipite
dei figli dell'uomo.
A questo punto devo aggiungere che è errato pensare che i soli responsabili del male che oggi ci
opprime è dato dal peccato dei nostri progenitori, perché la scena è sempre la stessa: Dio chiede a
ciascuno di noi una prova d'amore avendoci creati liberi e il seduttore è sempre lo stesso che
continuamente ci seduce con le sue false lusinghe.
Siamo più deboli sì, a causa del male che ci circonda e ci opprime, ma sono anche le nostre stesse
azioni che rendono sempre più arrogante il nostro nemico.
Ma adesso cerca di vedere questa scena al rallentatore come qualche volta ti è stato dato di vedere
per un singolo episodio della partita di calcio.
I secoli si sommano e diventano millenni ma gli effetti dell'opera del Padre e dello Spirito continuano
ininterrotti ed essi hanno un epilogo, meglio si concretizzano con la venuta di Gesù Cristo e con la Sua
Passione. Il Vangelo e la Bibbia parlando della redenzione ti dicono:
"Quando i tempi furono maturi".
Oggi il tempo della redenzione che abbraccia negli effetti tutti i secoli passati e finisce fino all'ultimo
uomo, è finita e Dio è con noi.
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Attendiamo fiduciosi e pieni di gioia il momento in cui strappato l'ultimo velo possiamo mirare Gesù
che viene nella Sua Maestà di Uomo-Dio.
4 febbraio 1994, ore 14,20
Per M.
Piccolo caro mio fiore qual tu sei. Io, il tuo Gesù, il vostro Gesù, perché siete uniti nella sofferenza non
mancherò certo della Mia grazia su di voi, sulle vostre famiglie.
E a te, M. disponibile al mio richiamo, partecipa anche tu e il tuo G. alla mia sofferenza il vostro Gesù
non mancherà di coprirvi della Sua grazia.
Amatevi miei cari, amatevi tutti, non disunitevi per nessun motivo il mio amore e quello del mio Nicola
ben saldi, siete nel Mio amore ed in esso amate, amate, amatevi. Amen.
6 febbraio 1994, ore 16,30
Nicola: “Mamma hai notato come tantissime persone desiderano avere un Bambinello Gesù nelle loro
case e, senza rendersi conto quale sia stata la spinta di questo fenomeno, realizzano il loro desiderio e
si sentono felici?
È un moto d'amore che parte dal cuore di Maria SS.ma la Madre ed investe il cuore dell'uomo pronto a
recepirlo. La Mamma vi dona il suo Gesù perché, con i vostri piccoli atti d'amore possiate lenire le
sofferenze di questo cuore amareggiato e deluso che da duemila anni dà amore e chiede inutilmente
amore.
Il cuore della Madre è titubante nel darvelo; teme che ancora una volta possiate ferirlo con la vostra
freddezza, ma il mistero che avvolge questa nuova donazione, pure essendo identica nell'essenza
come quando a Betlemme vi donò il figlio di Dio, fatto uomo, è diversa nella realtà. La statuina fatta di
creta o di altro materiale che ha le fattezze di Gesù bambino, tale rimarrà se da voi non parte
quell'onda d'amore che, generata da Maria SS.ma che ve Lo dona, non coinvolgerà le fattezze di
quell'Infante che la statuina così bene rappresenta.
Vedi, mamma, è l'amore che genera vita. Si, il bambinello che tu ami, può consolare il tuo cuore che
soffre, può sorriderti o essere triste, puoi sentirlo vivo e presente nella misura del tuo amore o essere
soltanto un soprammobile.
In un certo senso è più protetto, perché mani ingrate o cuori chiusi all'amore possono scaraventarlo
per terra e non frantumano che una statuina di terracotta, mentre Gesù, Ostia viva consacrata, tale
rimane anche se cuori impuri o consacrati indegni la vilipendono, l'offendono. I primi che hanno
rifiutato il dono della Madre, resteranno sempre più poveri, i secondi, che vilipendono l'Ostia
consacrata, firmeranno la loro condanna.
8 febbraio 1994, ore 3,40
Nicola: “Mamma, c'è tanta confusione riguardo alla creazione dell'uomo, di questa creatura fatta di
spirito e di corpo.
Alcuni teologi sostengono che essendo stata creata ha avuto un principio e quindi è immortale in
quanto non ha più fine.
Io, più volte, ho chiarito alla tua intelligenza come in realtà essa sia eterna nello spirito in quanto al
momento della sua creazione una scintilla infinitesimale dello Spirito eterno del Padre, prende
possesso di questa nuova creatura chiamata ad una vita autonoma, libera, responsabile perché possa
aderire alla prova d'amore che Dio Padre le chiede.
Quindi, questa nuova creazione, che può essere un puro spirito o l'uomo formato di spirito e di corpo,
è eterna nello spirito, ma immortale avendo avuto un inizio come nuova creazione.
Quale la differenza tra spirito ed anima?
La parte più intima, più nascosta, più inaccessibile direi il nucleo centrale è lo spirito che ti fa simile a
Dio, che ti fa figlia di Dio, mentre l'anima è la parte più evidenziata, più accessibile, più aderente alla
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natura intrinseca della creatura che ha una fisionomia ben definita. Anche nell'animale è presente
l'anima sempre nella misura della funzione che esso è chiamato a svolgere in aiutò al re dell'universo,
l'uomo, che in sé racchiude lo spirito che fa parte di Dio stesso. Mi chiederai: ma se l'uomo si danna
quella scintilla infinitesimale che è eterna perché fa parte di Dio stesso finisce nell'inferno?
Sì mamma, ma anche quello è amore perché nella assegnazione della pena usa la stessa giustizia
distributiva che usa per il salvato, ecco perché come è eterna la gloria per il salvato, eterno è il castigo
per il dannato.
Dio ha donato alla sua creatura una parte di sé, lo spirito, in un atto di amore, esso è ormai
connaturato alla creatura che liberamente sceglie il suo destino.
9 febbraio 1994, ore 7,45
Nicola: Mamma, questa notte hai stentato di pregare in un contatto più intimo con il cielo che tanta
luce e forza dona al tuo spirito.
Eri preoccupata di trovare il punto convergente fra le illuminazioni teologiche sulla genesi che ti ho
fatto scrivere e le osservazioni, di quel teologo o pseudo tale, che le contesta senza rendersi conto
che, seppure in maniera contorta, dice le stesse cose.
Hai sciupato momenti belli pieni di grande frutto e solo quando ti ho spinto ad una fede più umile
esortandoti a non inoltrarti in sentieri così pieni di trabocchetti, hai ritrovato la serenità e la gioia delle
preghiere notturne.
Una volta ti feci scrivere che il teologo è come l'anatomista che va alla ricerca della verità sezionando
un cadavere: freddo il primo, freddo il secondo, e solo se è spinto dall'amore arriverà alla verità,
perché la verità stessa è amore.
Vedi mamma, M. si è salvata all'ultimo momento perché ha aderito alla proposta di Gesù che in un
atto d'amore misericordioso gli offriva il Cielo eppure non sapeva niente di teologia e così tutte le
anime che pervengono alla verità con una fede semplice.
Se il paradiso fosse accessibile solo ai teologi! Mamma, la tua fede in me sia totale.
Perché mai dovrei rivelarti verità che, secondo loro, tali non sono?
Io sono nella verità, resta a voi il compito di scoprirla attraverso la luce che, per amore, io vi dono. Vi
potete arrivare così per grazia senza che ne conosciate il perché, perché la verità investe la vostra
anima che assetata di essa a voi si comunica e vi dona gioia, tanta gioia. È la forma più bella, più
spontanea perché non passa attraverso il filtro della vostra intelligenza che, se grande come dono, è
sempre tanto misera così soggetta al vostro io personale.
Non ti rattristare quando ti accorgi che contestano le verità del mio libro, sono coloro che non riescono
a demolire il loro io personale per dar posto a Dio che viene.
11 febbraio 1994, ore 4,40
Nicola: “Mamma ti senti angosciata per M., ti accorgi che soffre e la tua impossibilità ad aiutarla ti
causa questo senso di sofferenza.
Non temere mamma, perché M. è circondata, protetta, vegliata dal nostro amore che, è attivo e
potente. Non dimenticare che con papà e zio facciamo famiglia e tutti voi siete vivi in noi.
La vedi sciupata in viso, e l'attribuisci a quegli intrugli che prende per dimagrire, vorresti con una
manata buttarglieli via, sarebbe l'ora, ma oltre a questo nel suo organismo manca un rapporto
equilibrato fra i vari organi a causa di quella operazione all'utero; deve farsi visitare da un ginecologo
illuminato.
Temi poi che un giorno dovrai lasciarla sola, ma dimmi tu hai sentito la mancanza di papà? Solo
qualche rara volta e pure l'amavi tanto, e perché egli è Vicino a te più che mai e ne senti viva la
presenza.
M. va incontro ad un mondo ancora più unito al nostro, un mondo in cui quasi non esisterà più il
distacco e la comunione con noi sarà tangibile.
Più ci siete vicini con lo spirito più noi riversiamo su di voi la ricchezza di grazia di cui Dio Padre ci fa
partecipi. Pregavo per A.
Nicola “Mamma A., cerca un sostegno, può appoggiarsi ad una canna agitata dal vento?"
Nicò, allora perché glielo hai fatto incontrare?
Mamma, in quel momento quello era necessario perché A uscisse fuori dalla corazza che lei stessa si
era creata e che la teneva prigioniera.
Nicò, e L.? "Tutto poteva approdare ad una soluzione ottimale, era il momento adatto ma lei vi ha
opposto un rifiuto totale privo persino di quella saggezza soltanto umana che le avrebbe consigliato di
provare".
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Nicò, ma la aiuterai ancora? Mamma, voi chiedete il nostri aiuto, noi vi veniamo incontro, vi
illuminiamo, ma poi fate completamente l'opposto di quanto vi chiediamo di fare per il vostre bene,
magari per accusarci poi di non avere ascoltato le vostre suppliche.
Così A. così M. e tutti voi in generale. È il vostro io che non vuole morire.
16 febbraio 1994, ore 17,00
Nicola: “Mamma se dai anche una rapida scorsa ai miei libri vedrai quante volte ti ho esortato ad
inoltrare la pratica della mia beatificazione.
Con chiarezza te ne spiegavo i motivi perché non era più possibile attendere; eliminavo qualsiasi
vostro dubbio facendovi noto come questo fosse il desiderio del Padre, di Gesù; di Maria SS. del cielo
tutto e come ogni vostro timore era infondato perché in contrasto con una fede genuina anche se
piccola ed imperfetta.
Eugenio, a cui era stato affidato questo compito, avviluppato sempre più nella nebbia e nella
seduzione del nemico, né spostava l'attuazione sempre più lontano nel tempo, arrivando persino a
sostenere che così facendo era lui a difendere ed a proteggere il buon esito della mia causa.
Tu ne hai visto i risultati. Dio Padre pur usando in extremis una infinita misericordia nei suoi confronti,
l'ha estromesso dal disegno di cui, con tanto amore, lo aveva reso compartecipe.
Ma attenta, mamma, perché qualsiasi altro messaggio che arriva a te fosse pure di M. e di G., o di
altri in contrasto con quanto ti dico io direttamente, è manovrato da un nemico astutissimo che con la
scusa della prudenza cerca di ritardare l'attuazione di quanto noi ardentemente desideriamo. Come
muoverti? Ti illuminerò al più presto al riguardo.
Ti ho detto giorni fa come la tua missione riguardo alla mia beatificazione imperniata sui miei libri,
testimoni della mia storia umana e divina fosse finita e come tutto era pronto per una rapida soluzione
della medesima.
Sii attenta e vigile e non lasciarti sfuggire nessun segno.
Cerca aiuto in quel Sacerdote che si occupa della causa della Sinapi, anche l'avvocato V. aveva
suggerito di mettersi a contatto con lui.
18 febbraio 1994, ore 16,40
Nicola: “Mamma giorni fa ti ho fatto assistere indirettamente allo scontro tra me e G.F.. Alle sue
argomentazioni tutte così umane purtroppo, rispondevo con verità talmente lapidari tante e tante
volte ripetute attraverso i miei scritti ma che se sono momentaneamente accettate perché troppo
evidenti anche alla vostra logica umana, vengono, alla prova dei fatti, ripudiate in blocco.
La verità è che tutto va bene se la nostra volontà, anzi la volontà ss.ma del Padre coincide con la
vostra volontà, coi quello che voi desiderate che avvenga.
Se così non è, in voi si scatena la ribellione: Nicola che ci sta a fare? È sordo ai nostri richiami? Perché
non ha guarito E. mentre attraverso Pina l'aveva promesso?
Povere anime, mamma, in cui la luce che a stento aveva forato le fitte tenebre che le avvolgevano,
sono di nuovo sommerse da tenebre ancora più fitte!
In loro, il cielo si allontana ancora di più, tutto si concretizza in questo brevissimo lasso di tempo che li
separa dal rendiconto finale ma a cui loro non pensano, non vogliono pensare.
Come far capire loro che restare ancora in questa vita seppur attraverso una guarigione miracolosa, o
andarsene ma con una fede rinnovata, con una speranza più viva, senza più il timore o meglio il
terrore che prende sempre più corpo nei momenti estremi è un miracolo d'amore talmente grande che
partendo dal Padre, sollecitato da me o da qualsiasi altro santo a cui vi siete affidati trova la giusta
attuazione e risposta al vostro intenso richiamo?
Mamma, tu non ti sei chiesta quale fosse stata la causa scatenante nell'animo di G. l'hai conosciuta
oggi! La morte di E. a cui tuo tramite avevo assicurata la guarigione.
Di quella speranza aveva bisogno.
E. perché si fosse rafforzata la sua fede in me che operavo per guarire la sua anima.
Oggi, nella luce del vero, Osanna al Dio delle misericordie e benedice me che col mio intenso operare
dettato da un grande amore che in lei vedevo me stesso che, colpito dallo stesso male, mi ricordavo
cosa desideravo sentirmi dire per andare avanti, mentre la luce del cielo era ancora così lontana.
I cori dei parenti sotto la sferza del dolore si afflosciano e tu ne sai qualcosa, ma se potessero ancora
una volta aggrapparsi a me, li trascinerei verso la speranza come ho fatto con Eugenio, come ho fatto
con te, perché io sono il Risorto.
Mamma, sono passati otto anni e mezzo dalla mia dipartita e non ti sei mai chiesto come mai Gesù
abbia usato nei confronti dei tuoi figli maschi un trattamento così diverso.
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Filippo guarito da un male che la scienza medica aveva definito inguaribile, ed io, Nicola, a cui Dio
aveva tolto il male, privato della vita.
Eppure la stessa madre, la stessa preghiera incessante, per entrambi la promessa della guarigione.
Forse Dio ha amato più F. e meno me? No, mamma, tu non l'hai mai pensato!
Ed ora più che mai! L'amore del Padre è totale per ogni sua creatura, Lui spera il massimo per
ciascuno di noi; F. avrebbe potuto rendere il 5% o 10% al massimo, io il 100 per 1%.
Amore per Filippo amore per me. Adesso mamma vai a riposarti, perché sei stanca, lo so.
20 febbraio 1994, ore 3,20
Nicola: “Mamma rispondi così a Teresa:
Cara Teresa ti ringrazio per gli auguri che assieme a PierGiorgio ed ai ragazzi mi hai inviato per il mio
compleanno, il tuo ricordo è stato per me fonte di intima gioia.
Ti ringrazio inoltre per il ciclostilato su opinioni e dibattiti che la stampa locale porta avanti sui gruppi
di preghiera.
L'ho letto con attenzione e poiché mi sembra che con l'invio di questo scritto solleciti anche la mia
opinione, pur non avendo la pretesa della verità, penso che anche la mia versione abbia lo stesso
valore di qualsiasi altra che il giornale accoglie.
lo penso che quando un movimento assume proporzioni così vaste senza distinzione di nazionalità, di
latitudine, di cultura, come si è verificato per i gruppi di preghiera, allora bisogna ammettere, se non
si vuole sbagliare nel giudicarli, che esiste una causa remota che li ha determinati.
Quale la causa dirompente che ha fatto nascere proprio nel popolo di Dio il più semplice, il più umile
questa auto difesa, il ricorso alla preghiera con il Santo Rosario, la necessità di unirsi in piccoli gruppi
per opporre più resistenza ad un nemico sempre più invadente?
Ricordo il triste periodo dell'esodo in massa di tanti sacerdoti, le Chiese quasi deserte, l'ateismo che
attraverso correnti fortissime provenienti dalla Russia trovavano proprio qui a Roma sede di Pietro,
una forza di espansione che ubriacava persino non pochi esponenti della Chiesa docente.
Il nemico di sempre, Lucifero, Satana ed accoliti agiva indisturbato nell'ombra, era ridicolo persino
nominarlo, nelle Chiese quando si leggeva il Vangelo, nessuno faceva più caso ad esso, tutto era
ovattato e messo in ombra. La chiesa docente era assente.
Ricordo il giudizio di un parroco che a me personalmente disse: l'inferno esiste come ipotesi ma non
come realtà.
È stato necessario l'intervento diretto di Paolo VI che salito in cattedra dichiarò che Satana esisteva
come persona ed è rimasta famosa la sua frase: il fumo di Satana ha invaso la chiesa di Cristo. Lo
stesso ha fatto Papa Giovanni Paolo II per affermare questa verità.
Chi ha suscitato questi meravigliosi gruppi di preghiera che oggi sono oggetto di opinioni contrastanti?
Maria SS.ma la Madre con le sue apparizioni in tantissimi luoghi della terra, ovunque anime sacerdotali
illuminati e quando questi difettavano, semplici laici a cui Gesù, autore dei doni dava poteri che i
consacrati eludevano. Va, scaccia i demoni.
Tu vedi bene come sono trattati gli esorcisti, questi eroi che combattono in prima fila e che spesso
soccombono ma che il nemico può atterrare nel fisico ma non nello spirito, perché Dio è in loro. Oggi
la Chiesa docente illuminata sollecita la creazione di gruppi di preghiera che hanno la possibilità di
penetrare nelle famiglie, di costituire la Chiesa domestica sotto la guida di sacerdoti, altri meno
illuminati temono la concorrenza, la critica, ma non si danno da fare per eliminare le possibili
deviazioni, deviazioni dovute senz'altro a quel nemico che per tanto tempo hanno preferito ignorare.
Teresa, la mia è una opinione come tante altre, a cui io credo fermamente.
Forse desideravi conoscerla o forse no. Ma anch'io sono una voce libera e sono contenta di farla
sentire anche a voi che amo.
22 febbraio 1994
Dio Padre: "Pina mai, il tuo cuore è triste ed angosciato per M., per i tuoi figli.
Me li hai donati e non sono mai venuto meno allo mia promessa.
Tu sai quante battaglie e quante vittorie conseguite insieme.
La tua vita ne è piena. Donami la tua fiducia, non riprenderti quello che prima mi avevi donato. Tu da
sola nulla puoi, sono lo la tua forza e tu conosci quanto lo ti ami.
Essere amata da Me che sono il Dio della misericordia, che sono quel Padre amoroso che a te si è
tante volte rivelato quale grazia più grande, quale certezza più vera?
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Sei stanca, mia piccola apostola, mi hai chiesto tante volte di riposare sul mio cuore di Padre, ebbene
appoggiati sul mio cuore, tu conosci questo mio amore infinito, esso è sempre pronto a inondarti, ad
avvolgerti tutta e la pace tornerà nel tuo, cuore.
Ti amo, figlia mia, non sai quanto ti ami, vai in pace.
Nicola: “Mamma, si, fai tuoi i messaggi che ti arrivano tramite T., M., di G., L. ormai siete una cosa
sola e l'uno conferma e arricchisce l'altro.
Mi chiedi se va bene l'avvocato V. come postulatore della mia causa.
Certo mamma, già ti avevo accennato come lui sarebbe stato il precursore di questa nuova era che
vedrà la beatificazione di un Santo nella sua giusta luce senza i condizionamenti e gli orpelli che finora
hanno deformato e leso la verità stessa. Otri nuovi, per vino nuovo, è Gesù stesso che parla sempre
attraverso il Suo vangelo e la verità non ha tempo.
Ti abbraccio, mamma, adesso vai a pregare.
22 febbraio 1994, ore 4,20
Caro Avvocato V.
Sono Nicola che ti parla tramite mamma che è la mia stessa voce.
Dal giorno che sei approdato in casa mia, non ti ho perso mai di vista.
Ho cercato di insinuarmi nella tua vita sfruttando la più piccola occasione con piccolissimi richiami per
sollecitare la tua attenzione così presa da mille problemi che caratterizzano la tua vita. Ora sono
arrivato al punto di chiederti se vuoi essere il postulatore ufficiale della mia causa di beatificazione.
Non sorridere divertito, perché è proprio una cosa seria che ti chiedo.
Ti accorgerai come sarà letificante per te avere me che ti guiderà passo, passo, sarà come sfogliare
una meravigliosa rosa dal profumo delicato che ti riempirà continuamente di gioia. Sarà per te una
avventura meravigliosa.
Avevo già accennato a mamma e credo che te l'abbia anche detto, come sarai tu il precursore di
un'era nuova in cui saranno cambiate le regole del gioco e la verità nella sua interezza senza più
condizionamenti o inutili orpelli che finora hanno deformato e leso la verità stessa otri nuovi per vino
nuovo dice Gesù nel Vangelo.
Aspetto una tua risposta, invoca lo spirito che non ti farà mancare la sua luce.
Ti abbraccio Nicola.
2 marzo 1994, ore 2,40
Mia cara amica, sono le due e quaranta di notte e sono oppressa anch'io da enorme tristezza per la
mia impotenza nel voler trasmettere ai miei figli la luce che Dio, nel suo infinito amore, mi dona e che
loro ostinatamente rifiutano.
Mi sono ritrovata casualmente tra le mani la tua lettera del 4 febbraio che ricalca perfettamente la mia
esperienza.
Siamo accomunate dagli stessi problemi, dalle stesse angosce e così tutte le mamme che come noi
riescono ancora ad amare.
Ma mi faccio forza e torno indietro per sentire ancora la voce dolcissima del Padre che mi esorta
all'abbandono totale, a non riprenderci quello che prima gli avevamo donato (i nostri figli) a donargli
fiducia.
"Tu da sola nulla puoi sono lo la tua forza e tu conosci quanto lo ti ami".
Essere amata da me che sono il Dio delle misericordie, che sono quel Padre amoroso che si è a te
tante volte rivelato, quale grazia più grande quale certezza più vera?
Sei stanca, mia piccola apostola, mi hai chiesto tante volte di riposare sul mio cuore di Padre ebbene
appoggiati sul mio cuore tu conosci questo mio amore infinito esso è sempre pronto ad inondarti, ad
avvolgerti tutta e la pace tornerà nel tuo cuore".
Anche a te mia cara C., Dio Padre questa notte rivolge le stesse parole.
Con più lena e se possibile in letizia con gli occhi fissi a Lui riprendiamo il nostro cammino. Ti
abbraccio Pina.
4 marzo 1994, ore 4,00
Nicola: “Mamma, ancora una volta corro in aiuto del mio S. che ieri sera è partito da te, non certo
consolato.
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Anche la fede più forte ha bisogno del nostro sostegno, perché continuamente è esposta a venti
avversi. La dinamica che noi usiamo per arrivare alle vostre anime e ricondurvi nelle braccia di Dio
Padre, si realizza in due modi.
O servendoci di un miracolo eclatante che guarisce il vostro corpo e vi ridona la fede o, attraverso
sempre il vostro corpo malato, portarvi ad una conversione che si realizza tra l'anima e Dio stesso. Ed
è intima, nascosta, a volte lunga, a volte parte da lontano.
Essa tiene conto soltanto del raggiungimento del fine che è Dio stesso e non la guarigione di un corpo
che era soltanto un mezzo per arrivare a quel fine.
Quando il miracolo del corpo è necessario e rientra nella dinamica di Dio stesso che noi Santi poniamo
in opera ed attiviamo?
Quando dobbiamo abbattere orgoglio e superbia e specialmente se sono roccaforte di una categoria
specifica: la scienza medica, i così detti luminari.
Tu ne sei l'esempio più evidente. Allora gli effetti del nostro intervento non si limitano alla sola
persona che ne è l'oggetto specifico, ma investe un numero sempre più grande di anime a cominciare
dai più vicini, dai prossimi, per arrivare sempre più lontano a coloro che ne vengono a conoscenza.
Ma i maggiori destinatari sono coloro, i luminari, il cui verdetto arrogante ferisce la Potenza e la
Misericordia di Dio.
A. rientra in questo caso, essa è la testimonianza evidente di quanto io ti sto affermando.
Prima arriva ad una fede certa e riconoscente, prima guarirà anche dei disturbi che adesso
l'affliggono, essi sono legati a quel tanto che manca perché la sua adesione a Dio sia totale.
É come quando il cane si morde la coda, gira su se stesso.
Ci vuole da parte tua un atto di coraggio meglio di fede e si ristabilirà in A. l'armonia completa tra
corpo e spirito.
Bada che io non posso tanto aspettare, ho bisogno della documentazione del miracolo, me lo chiedono
per la mia beatificazione. Stati sereno S., sono sempre il tuo Nicola”.
6 marzo 1994, ore 15,20
Nicola: “Mamma, ho bisogno di tutta la tua attenzione perché voglio parlarti dei trapianti di organi,
problema che è divenuto di grande attualità in seguito agli sviluppi di conoscenza che hanno rivelato
aspetti che turbano le coscienze.
Quale la verità, quali le leggi naturali che ne fissano i limiti, quale la morale che ne scaturisce?
Comincerò col fissare i termini del problema: l'uomo è formato di spirito e di corpo, è capolavoro unico
ed irripetibile, creato da Dio Padre a Sua stessa immagine e destinato a dividere con Lui la gloria e la
felicità eterna.
L'uomo, pur essendo formato dagli stessi elementi è unico nella specie, io Nicola, non sono te Pina, o
Filippo, o un altro mio simile.
Il mio corpo, come il mio spirito, appartiene di diritto a Colui che mi ha creato per il fine ultimo, cioè il
possesso del Bene eterno.
Leggi perfettissime d'amore regolano questo rapporto tra la Creatura ed il Creatore e ne consegue che
tu puoi liberamente accettarle inserendoti così facendo nel piano di Dio amore, oppure rifiutarle con
tutte le conseguenze funeste che quel rifiuto comporta.
Una volta mi hai chiesto perché Gesù, pur essendo Dio, potenza infinita, non ridette mai un arto
mancante ai tanti infelici che sicuramente si erano accostati a Lui implorando aiuto (eppure di miracoli
strepitosi ne fece), e ti risposi che era contro le leggi di natura.
Ciascun uomo fa parte di un cliché unico ed universale nello stesso tempo.
Tu non hai il potere di infrangere questa legge, tu non puoi distruggere o menomare questa entità che
fa di te quella persona, essa è la tua carta d'identità.
Eppure la scienza, man mano che progredisce nella conoscenza di questo grande sconosciuto, l'uomo,
si arricchisce di nuove prove, quella del D.n.a. che stabilisce la paternità, ne è un esempio. Nasce qui
spontanea la domanda: è lecita la donazione di organi anche se ammantata da un amore verso il
prossimo che prevarica l'amore per noi stessi, l'amore per il nostro corpo di cui Dio ci chiederà conto?
Possiamo disporre di una parte di esso come se fossimo noi gli artefici del nostro corpo, mentre ne
siamo soltanto i custodi?
Perché la Chiesa e Dio stesso condannano il suicida o l'omicida che attenta all'incolumità, o meglio,
alla integrità di questo corpo, chiamato a giusta ragione tempio di Dio?
Dicono, in virtù di un atto d'amore verso il sofferente cui si ridà la gioia di vivere.
Ma come mai Gesù, parlando dell'amore che dobbiamo al nostro prossimo, mette come termine di
paragone l'amore che dobbiamo a noi stessi?
Ama il prossimo tuo come te stesso.
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Se Dio, creando questo capolavoro, l'uomo, ha donato ad esso due occhi, o due reni, o un cuore, o un
fegato, è perché di questi organi aveva bisogno perché fosse idoneo a quel compito che gli aveva
affidato. Niente è superfluo, credimi.
No, mamma, non è lecito pervertire leggi di natura che, create da Dio amore perfettissimo, regolano
ed armonizzano tutto il Creato, è come se l'uomo volesse mettersi al posto di Dio.
Le conseguenze le hai intraviste nel dibattito di ieri sera alla televisione.
Ma c'è ancora un aspetto più profondo. Dicono sia per dare gioia, o salvare una vita.
Ma qualsiasi male che colpisce una creatura trae origine da una colpa più o meno palese e porta come
conseguenza una sofferenza. Essa se accettata si trasforma in purificazione.
Tutto ciò rientra nella dinamica salvifica di Dio.
E poi, sai tu quanti sofferenti di mali ancora più angoscianti non hanno questa fatua speranza? I
deformi, gli handicappati, che ricevono solo conforto da Gesù?
E i sofferenti nello spirito, i traditi, i calunniati, coloro che soffrono la solitudine e l'abbandono, i
disperati?
Questi nuovi pionieri dell'amore, cosa sanno del vero amore?
Hai pensato mai al rigetto. La natura stessa si ribella."
7 marzo 1994, ore 10,20
Nicola: “Mamma, riprendo a parlarti dei trapianti di organi che ho trattato ampiamente nel messaggio
di ieri.
Ti ho portato alla conoscenza di una verità: sotto l'apparenza di un bene, di un atto d'amore, si
nasconde l'insidia più grande, il veleno più micidiale.
Mamma, è sempre Lucifero il seduttore, il serpente che con toni melliflui sedusse Eva: “Mangia del
frutto del bene e del male, e diventerai simile a Dio.
È lo stesso che seduce l'uomo di oggi. "La conoscenza del mistero della vita ti farà simile a Dio, no,
anzi sarai Dio stesso, perché sarai tu a capovolgere le leggi naturali, sarai tu il Signore e l'arbitro del
destino dell'uomo".
Comprendi, mamma, a che punto è arrivato l'uomo, creatura tanto amata da un Padre che è Dio? E il
dolore di questo Padre per il figlio che si allontana da Lui scegliendo un atroce destino che lo porterà
alla dannazione eterna?
Come il bene genera il bene, così il male genera il male.
Hai visto di sfuggita i bambini a cui avevano tolto gli occhi, mettendo al loro posto occhi di vetro? Non
hai potuto resistere ed hai chiuso il televisore.
Ma è una realtà spaventosa che dovrebbe terrorizzare i fautori che, in nome del progresso, diventano
demoni essi stessi. E l'ingegneria genetica?
Mamma, ti lascio alla riflessione. Ma non tenere questi lumi per te, falli conoscere, è vitale per tanti
ingenui e impreparati".
9 marzo 1994, ore 2,25
Nicola: “Mamma nel messaggio del giorno 6 sui trapianti ho esordito con la frase: quale la verità, quali
le leggi naturali che ne fissano i limiti, quale la morale che ne scaturisce?
Nei due miei messaggi precedenti, ti ho chiarito il principio per cui non è lecito all'uomo la donazione
di organi.
Oggi ti chiarirò quando la donazione è lecita anzi diventa atto gradito a Dio.
Quando essa è un autentico atto d'amore e non infrange le leggi naturali della specie.
La madre che si sottopone ad una operazione di trapianto quanto mai traumatica per ridare la gioia, la
vita ad un figlio, ad un essere della sua stessa carne, diventa un atto eroico e molto difficilmente c'è il
rigetto perché è come se quell'atto facesse parte di una ininterrotta fase generativa della maternità o
paternità.
Non infrange quindi leggi di natura.
È completamente esente dal concetto di perpetuare con la donazione se stessi attraverso la persona a
cui si fa il dono; si esclude totalmente la necessità di una banca di organi perché il donatore
consanguineo è pronto nel momento giusto; si taglia alle radici la seduzione tanto funesta del lucro a
tutti i costi, per non dire della terribile accusa del poverissimo che, vende una parte di sé a favore del
ricco che non accetta di soffrire.
La morale che ne scaturisce è chiara e lampante, mamma a voi la scelta".
14 marzo 1994, ore 4,45
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2° Mistero Gaudioso. La visita di Maria SS.ma ad Elisabetta.
Pina. “Madre mia dolcissima, tu mi hai detto che il tuo viaggio per andare da Elisabetta fu tormentato
dal dubbio che tua cugina non avesse creduto che il tuo seno verginale portasse già il Figlio di Dio, il
Messia atteso dalle genti.
Come mai, mamma cara, si fece strada nel Tuo cuore un dubbio così atroce, nel Tuo cuore ss.mo così
ripieno di Dio? La tua fede in Lui era assoluta.
Maria: "Figlia mia, ti avevo chiarito il significato dello frase: Satana insidiò il calcagno, riferendosi a
me.
Ti avevo spiegato come il calcagno è la parte terminale del corpo umano, è quello che aderisce alla
terra ed è soggetto quindi alla sua influenza negativa.
Tutto questo ha permesso Dio Padre perché, dovendo essere con mio figlio corredentrice del genere
umano, la redenzione non fosse una parodia, ma la nostra umanità vera e reale si manifestasse in noi
in tutta la sua crudezza.
Il freddo Ci colpiva, così come l'atroce caldo dell'estate, sentivamo l'asprezza del rifiuto, del dubbio,
dell'isolamento che veniva dalle persone che amavano di più.
Ed anche la nostra fede in Dio Padre, che pure era la nostra stessa vita, era attaccata terribilmente dal
soffio malefico di Satana, che faceva gridare al mio Gesù nell'agonia atroce del Getsemani: Padre,
perché mi hai abbandonato?
Ma per fare eco immediatamente: Ma non la mia ma la Tua volontà sia fatta.
Così è stato per tutta là mia vita, figlia mia, una lotta tra il male che voleva atterrarmi attraverso la
mia umanità, e il mio spirito che subito si ergeva a mia stessa difesa.
Tutto questo ho voluto dirti, figlia mia, perché tu non ti perda di coraggio e trovi in Gesù e in Me la
forza di rialzarti subito quando gli attacchi del nemico ti buttano a terra.
Noi ti siamo vicini, non temere, e il dono di Nicola, di Peppino e di tuo fratello che, in te e con te fanno
unità, è la prova più grande del nostro amore, che fanno di te una roccia inespugnabile."
16 marzo 1994, ore 17,00
Nicola: “Mamma hai seguito con attenzione la trasmissione di Vigorelli, Detto fra noi che trattava della
vita della venerabile Suor Elena Aiello, la stigmatizzata della provincia di Cosenza.
Attraverso illuminazioni ti rendevo noto come è diversa la strategia usata dal Padre Celeste per
manifestare al popolo del ventesimo secolo la sanità di un'anima prediletta al Suo cuore, di quella che
usa per manifestare l'eroicità della mia offerta di vittima, consumata nel silenzio e nel nascondimento
più completo in un letto d'ospedale.
Anch'essa cara al suo cuore di Padre.
Ad un mondo immerso nel materialismo, sordo a qualsiasi richiamo che viene dallo Spirito, era
necessario il richiamo crudo della materia, il sangue che sgorga abbondante, le lacrime che parlano di
dolore, i miracoli che traumatizzano i sensi e l'intelligenza.
Ad un mondo che, come fonte di certezza, chiamala scienza a convalidare tutto ciò che di straordinario
avviene per volere di Dio si contrappone una nuova visione della verità che per tanto tempo è stata,
dirò proprio, offuscata e nascosta da concezioni ed ottundimenti dello spirito, anche in coloro che
avrebbero dovuto percepire il soffio di Dio che invadeva l'anima a Lui cara.
Riguardo alla procedura per la beatificazione di un Santo ti ho reso palese come con Padre Pio si
chiude un epoca di oscurantismo e con la mia si apre quella dello Spirito di Verità.
Ci sono si, dei flebili richiami in anime più aperte alla luce che si occupano di tali problemi, ma la luce
vera, sfolgorante sarà data dalla mia causa perché solo allora ogni tassellino raggiungerà lo spazio
assegnatogli da Dio stesso, artefice di questo disegno meraviglioso di rinnovamento attraverso lo
Spirito.
17 marzo 1994, ore 4,00
Caro Stefano, sono Nicola,
le varie fasi della salute di tua moglie con i relativi verdetti dei medici, così tremendamente
angoscianti, spingono il tuo spirito e la tua fede in una alternanza paurosa di speranza e di dubbio che
fiaccano anche la tua resistenza fisica che da tempo è sotto stress.
Ho fatto rivivere a mamma i due avvenimenti più importanti della sua vita, la malattia di F. che
dichiarato inguaribile dalla scienza medica, guarisce completamente ed il mio male che già guarito, mi
porta per vie traverse alla morte.
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In entrambi i casi il punto più saliente e determinante è stata l'offerta al Padre da parte di una
mamma di questi due figli ugualmente amati in un abbandono totale: "essi prima che miei sono tuoi,
ecco io te li offro, tu li ami, cos'è il mio povero amore egoista e limitato davanti al Tuo perfettissimo?"
"Sei anche tu capace di fare altrettanto: La tua fede è abbastanza matura ed io ti sono vicino".
È l'atto necessario anche per te, per cui il Padre reintegrato nei suoi diritti primari su A., su questa sua
creatura che ama infinitamente di più di quanto tu non la possa amare, porterà a termine il suo
preciso disegno di amore. Nicola
20 marzo 1994, ore 11,00
Stefano mi aveva espresso il desiderio di venirmi a trovare a Sabaudia con la moglie e così stamani
sono arrivati con reciproca gioia.
M. era stata invitata da A., eravamo solo noi tre e l'atmosfera era quanto mai traboccante di
commozione.
A, resa completamente edotta della gravità del suo male, che per tanto tempo le era stata nascosta,
viveva momenti di profonda riflessione velati a volte di tristezza in cui si insinuava qualche dubbio,
mentre S. libero ormai dalla angoscia di nascondere tutto alla moglie, si scaricava, rievocando i mille
ricordi dolorosi che avevano caratterizzato il lungo periodo della malattia di A. solo sorretto dall'aiuto
provvidenziale dei messaggi di Nicola.
S. mi racconta come il giorno prima, festa di S. Giuseppe, fosse andato con A. a Pompei ed entrambi
si fossero confessati.
Lui si confessa con un frate al quale nella foga del suo sentire parla, parla di Nicola. Il Frate esce dal
confessionale chiede una matita che non trova e mi manda un libretto di lodi con una dedica
esprimendo il desiderio di conoscermi.
Andiamo a Messa a Sabaudia, mentre mi avvio sottobraccio di A., per entrare in Chiesa, mi accorgo
come se un velo di tristezza opprimesse il suo spirito, gliene chiedo il motivo e mi dice che il verdetto
del professore che due giorni fa le aveva operato l'estrazione del liquidi dal polmone, fosse quanto mai
tremendo poiché non più di liquido si trattava, ma di un qualcosa di denso, di molto denso.
Sento Nicola che rapidissimo interviene con una immagine quanto mai illuminante.
Mi era stato regalato del vino rosso che aveva lasciato nel fon do della bottiglia un deposito molto
scuro e denso; erano i fondi del vino che avevamo bevuto, gli ultimi residui che a stento riuscivo ad
eliminare per rendere la bottiglia pulita come in origine.
Così per A. La gioia di S., A., e mia è stata enorme, ma Dio Padre interviene con dolce accorato
rimprovero rivolgendosi a S.
"Come hai potuto dubitare del mio amore di Padre, non sai che ero soltanto lo che attraverso il mio
Nicola venivo in tuo aiuto, sostenevo la tua fede, consolavo il tuo cuore a volte smarrito, oppresso, o
titubante?
Come siete restii ad abbandonarvi tra le mie braccia, eppure sono soltanto Io che dimentico dei vostri
tradimenti, corro in vostro aiuto, perché vi amo".
S. sii fedele fino in fondo perché il Mio disegno è un disegno d'amore".
23 marzo 1994, ore 3,30
Nicola: “Mamma, ritardi a scrivere i miei messaggi presa da mille cose inerenti alla casa e poi ti senti
in colpa e quello che è più grave non ricordi più quello che con tanto amore ti avevo comunicato e
debbo cominciare da capo, tutto da capo.
È importante che tu scriva quello che riguarda la mia beatificazione.
Il ritardo causato da E. che ha sconvolto con il suo operato tutto il piano di Dio, deve essere al più
presto recuperato. È necessario quindi, oltre che urgente, sollecitare un incontro con l'avvocato V.
prima di ogni altra cosa, attraverso un contatto diretto con te, mamma, in cui aprirete completamente
i vostri animi in modo che nessuna ombra li possa offuscare.
Dovete pervenire alla convinzione che nessuna difficoltà, di nessuna natura possa impedire il
realizzarsi della volontà stessa di Dio che ciò ha decretato che avvenga.
Il ritardo sarà semplicemente dovuto alla vostra più o meno disponibilità a mettere in pratica quanto
Noi man mano vi faremo conoscere.
E., una volta ti aveva detto che essendo tu mia madre 1'annunciatrice della santità di me, tuo figlio,
rendeva le cose molto più difficili per ovvi motivi.
È completamente l'opposto, mamma, poiché convalidata attraverso la conoscenza della tua vita
l'opera ininterrotta di Dio per creare un canale perfetto e non inquinato atto a trasmettere le verità
che riguardano la teologia della Sua Chiesa il libro che tua hai materialmente scritto ma di cui lo sono
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il vero autore, sarà per loro oggetto di studio profondo, sarà guida e luce per le loro coscienze e le
loro intelligenze.
Ecco, mamma, l'urgenza che da tanto tempo continuo a ripeterti.
La luce, scaccia le tenebre, ma le finestre debbono essere aperte perché entri la luce.
L'avvocato V. deve essere più che convinto della mia santità, e solo allora, partirà in quarta e non si
fermerà più, perché la mia causa impegnerà la sua intelligenza, ma sopratutto il suo cuore.
24 marzo 1994, ore 16,35
Nicola: “Mamma quello che tu hai detto per telefono a B. che ti chiedeva se i messaggi che ti aveva
spediti della A. H. erano veritieri o meno, a cui tu hai risposto con tanta dolorosa negazione, ero io a
suggerirtelo.
Tu sai bene che sono sempre io che parlo, tuo tramite, e che tu essendo mia madre, per volere di Dio,
costituisci il canale perfetto attraverso il quale non è possibile alcuna interferenza diabolica.
Hai trasalito di dolore nel leggerli. Il nemico, per quanto sottilissimo, nella sua astuzia, non è riuscito a
nascondere a te, amante dell'Eucaristia, il suo disegno perverso che è quello di togliere Gesù
Eucaristia dalla Sua Chiesa, ben sapendo che è proprio quella la forza vitale, insopprimibile,
inattaccabile che la rende Santa ed invincibile.
Una Chiesa senza Eucaristia è come una casa qualsiasi adatta solo a dare un tetto, una casa, con
Gesù Eucaristia è Chiesa. Ti ricordi? Questo ti avevo fatto scrivere.
Se è ancora vero che falsi teologi e santoni hanno offuscato la sana teologia della Chiesa di Cristo, in
contrapposizione ad essi, santi martiri, anime vittime che nel silenzio si immolano, la rendono ancora
più fulgida e bella, e credimi mamma, in virtù proprio di quel Gesù che, nell'ultima cena, si è donato a
tutti gli uomini di tutti i tempi, a cominciare dal primo uomo fino all'ultimo uomo, attraverso
l'Eucaristia.
Il sacerdozio conferito agli apostoli e rinnovato ininterrottamente a tutti i vocati, aveva un solo scopo;
donare Se stesso a tutti gli uomini che nell'Eucaristia avrebbero incontrato Lui e attraverso Lui essere
ricongiunti al Padre.
Dio non toglie i doni che prima ha donato alla sua creatura, anche se questa ha demeritato.
Neppure Lucifero ne è stato privato, anche se li usa per offendere Dio; così il Sacerdote, anche se in
peccato mortale, quando sale sull'Altare e pronuncia le parole della consacrazione, Gesù scende ed
avviene la transustanziazione.
"Misteri grandi, e grandi perché è proprio Dio, l'Eterno, il Potente che li opera.
Mia cara Anima tu che hai avuto fede in me, Nicola, anch'io vittima d'amore nel nascondimento più
completo, ti sarò vicino, ti aiuterò nei rapporti con tuo marito, nella tua missione di madre ma
soprattutto, se lo desideri, farò di te una apostola dell'Eucaristia.
Combatterai questi falsi profeti dell'ultima ora che hanno un solo scopo, turbare le coscienze
suscitando dubbi per strapparle all'amore di Gesù. Quando hai bisogno di me invocami e sarò al tuo
fianco, puoi anche chiedere a mamma se vuoi.
27 marzo 1994, ore 7,45.
Maria Tecla sono tuo cugino Nicola.
Ieri sera, tramite mamma, hai chiesto il mio aiuto ma non è da ora che ti seguo, ma da quando in
ospedale hai passato accanto a mela prima notte dopo la prima operazione.
Mi sei particolarmente cara e vorrei vederti felice.
Ieri sera, quando mamma rievocava la sua vita accanto a papà, tu eri commossa, hai inconsciamente
sentito viva la presenza di tuo zio perché anche lui voleva farti sapere che ti è vicino ed intercede per
te assieme a zio Masino. Sei in buone mani, Maria Tecla, anche tu devi cooperare con noi che ti
amiamo e vogliamo vederti felice.
Non a caso, mamma ieri sera voleva farti comprendere che molto dipende da te; ero io, sai, che
suggerivo quelle parole, ed avviene sempre così, perché mamma è la mia voce.
Devi vincere quella paura istintiva che ti impedisce di vedere nel possibile compagno della tua vita
l'uomo che Dio ha scelto per te.
Mancanza di fede? Si, prima in Dio, ma soprattutto in te stessa.
Hai molte doti spirituali, capacità di donarti dando amore, ma tiene tutto serrato in te, hai paura di
essere fraintesa, ed aspetti l'uomo ideale che sia lui ad aprire la porta del cuore.
Non pensi che il possibile altro, appunto perché ti ama, teme di perderti ed aspetta anche lui il
miracolo, che la porta del tuo cuore finalmente si apra?
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E così passano gli anni più belli e continuerai ad invocare un aiuto da noi, mentre hai tu sola la chiave
della tua felicità.
Oh si, noi verremo in tuo aiuto con tutte le grazie e le gioie che il tuo cuore desidera; ti aiuteremo
nelle mille difficoltà che sono retaggio della vostra vita terrena, mi avrai sempre accanto assieme a
papà e zio Masino, tutto questo ti prometto, ma aiutaci anche tu.
Tuo Nicola
Sabaudia, 2 aprile 1994, ore 17,10
Lidia, sono Nicola, mamma ti ha anticipato qualcosa che volevo dirti affinché tu possa davvero esser
l'asse portante del disegno che Noi abbiamo su Sabaudia.
Sabaudia custodisce il mio corpo, verrà giorno in cui essa diventerà fonte di conforto e meta di
pellegrinaggio, ma ora ha bisogno che questa arida terra venga bonificata da tanta fede e tu sei il
seme che a suo tempo darà tanti frutti.
Noi ti guideremo, Lidia, non ti scoraggiare mai, possiedi tanto fuoco di carità capace di portare a Gesù
tante anime e nello stesso tempo di ridurre in cenere tanti sterpi secchi.
Ma sii sempre vigile, perché il nemico è sempre in agguato, controlla anche il tuo ardore perché sia
sempre protetto da una grande umiltà, umiltà e fede chiedile sempre a Maria SS.ma e non temere,
unita nella preghiera con gli altri gruppi sarai forte ed invincibile.
Ti voglio bene. Nicola.
Sabaudia, 2 aprile 1994
Cara Aurora, sono stata davvero felice nel leggere la tua lettera diretta a: Nicola e sinceramente anche
lui ti è grato per la testimonianza che gli hai reso, testimonianza preziosissima che andrà ad arricchire
quelle che presenteremo per la sua beatificazione.
Ho pregato Lalla di farti avere alcuni degli ultimi messaggi di Nicola, sono molto belli ed illuminanti,
sono sicura che li gradirai.
Ti faccio gli auguri più affettuosi per la tua fede e perché Nicola ti segua dappertutto qual vero amico.
Ancora un grazie affettuosissimo ed un abbraccio ancora più affettuoso. Pina Reina
8 aprile 1994, ore 3,45
Nicola: mamma, nel cenacolo di ieri sera a casa nostra l'atmosfera era esaltante, la preghiera
compatta, le anime più pronte recepivano in pieno e gustavano estasiate la sacralità del momento, ma
tu, la protagonista centrale, eri al margine come se un torpore inspiegabile ti impedisse di immergerti
totalmente in quell'onda immensa di luce e di amore.
Eppure sei tu, che, attraverso la tua adesione al progetto di Dio hai permesso tutto questo. Un
cammino lungo ed accidentato iniziato in forma concreta e palese al tuo spirito, in quel lontano agosto
del 1937 con il ritorno alla vita dopo il tifo addominale che ti aveva colpita. Non lascio passare alcuna
occasione per sollecitare in te il ricordo dei tantissimi avvenimenti, sempre eccezionali, che hanno
segnato il percorso della tua lunga vita, che ora appresta alla conclusione. Non rattristarti mamma, se
non arrivi agli slanci e alla donazione di Tonino, o all'estasi di Lella, il tuo cammino è stato pi lungo e
non facile, hai subito attacchi terribili che hai brillante mente superato perché vivevi saldata al tuo
Gesù di Nazareth.
Eri il suo piccolo e grande amore, e Lui ti conduceva, seni, che tu te ne rendessi conto, tra le braccia
del Padre, alla conoscenza del Suo amore; ti ha donato la Madre Sua che oggi si rivela a te e ti fa
compartecipe del Suo amore di Madre per consolar il tuo cuore di madre ferito così brutalmente dal
nemico.
Ti ha donato, me Nicola, tuo fratello Masino ed in ultimo anche papà.
Tutto il cielo è con te, mamma, piangi di gioia e stringiti più che puoi a noi che ti amiamo e aspetta
serena che il lieto annuncio di ieri sera diventi presto realtà.
8 aprile 1994, ore 10,10
Nicola: “Mamma è da questa notte che ti chiedi quale è la molla che spinge R. ad agitarsi
continuamente, come se non trovasse pace, alla ricerca sempre di qualcosa che non riesce ad individuare.
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Mamma, R. è come la farfalla prigioniera in una stanza, sempre attratta dalla luce e dal sole che vede
attraverso il vetro della finestra chiusa contro cui inutilmente va a sbattere con le sue ali che anelano
alla libertà.
Mamma, R. deve uscire fuori dal quel passato che ancora l'attira e la fa soffrire, esso la condiziona e
non le permette quell'abbandono totale in Dio che le darebbe quella pace e quella serenità a cui
peraltro la sua anima aspira.
8 aprile 1994
Caro Giuseppe, è da tanto tempo che debbo scriverti. Aspettavo che la tipografia mi consegnasse
l'opuscolo che raccoglie le poesie di Peppino per mandartelo sicura che lo gradirai. Ci sono tre poesie
dedicate a te, volevo pregarti di un grosso favore sicura che non melo negherai; conoscendo bene il
tuo animo generoso.
Una nipotina di un mio carissimo amico la cui moglie è stata miracolata da Nicola, è affetta da sordità
e ciò è causa di grande dolore per i nonni e per i genitori.
Ti mando i referti medici, vedi un pò tu se c'è qualche speranza.
Ti sarò grata se mi rispondessi al riguardo.
Adesso dimmi di te di Francesca, delle tue figliole. Mi auguro che godete tutti ottima salute.
M. sta bene e ti ricordiamo con tanto affetto. Verrete ancora una volta a Roma, ne saremo felici. Tua
Pina
13 aprile 1994, ore 10,00
Cara Brunilde, mia piccola apostola, sono Nicola.
Il compito che ti ho affidato non è dei più semplici: riportare la luce nei cuori dei tuoi concittadini
vittime dell'astuzia di Satana che servendosi di messaggi in cui ci sono verità ma che manovrati ad
arte si sono trasformati in autentici attacchi diabolici.
Mancanza di conoscenza di un nemico così subdolo ed intelligentissimo, mancanza di prudenza e
sopratutto di vera fede umile ed il gioco è fatto.
Il periodo di oscurantismo che ha caratterizzato la Chiesa di Cristo succube anch'essa dell'invadenza
dell'ateismo rendendola non idonea ad arginare il male è la causa remota del proliferare di pseudo
carismatici, o pseudo-teologi e santoni.
Ecco la necessità, da parte di Dio Padre, di creare un canale non inquinato, meglio non soggetto ad
interferenze del nemico per purificare la teologia della Chiesa di Cristo.
Essa tratta appunto della strategia usata dal nemico per distruggere quanto arriva dal cielo attraverso
uno strumento a cui dona dei carismi particolari.
Prima attacca lo strumento, poi, essendo la scrittura il mezzo attraverso il quale Dio comunica con la
sua creatura, attacca il messaggio, intrufolandosi con arte cambiando il senso delle parole, creando
confusione, e poi attacca il soggetto a cui è diretto il messaggio, sia il singolo o una comunità o il
popolo di Dio, se esso è di ordine universale.
20 aprile 1994
Nicola: mamma, bella, a volte nel tuo animo si alternano mo menti di luce che danno origine a gioia
intima e profonda o a mo menti di tristezza, di impotenza che turbano il tuo spirito, ed a te sembra
che tu torni indietro di anni.
Ma non è così, mamma il dolore che oggi provi per la sofferenza degli altri, ma soprattutto per la
sofferenza dei miei fratelli che tu senti, anche se loro non te la rivelano, o dei tuoi fratelli o la gioia che
tu provi quando vedi che un legame d'amore che si era infranto viene riallacciato, è la prova che il tuo
cuore esce da uno stato di sonno in cui il nemico l'aveva relegato per tanto tempo.
L'implorazione che attraverso M. di G. arriva continuamente a voi tutti dettata dal Padre, da Gesù,
dalla nostra Mamma dolcissima amate, amate, amate, per tutta l'eternità a cui io non sono estraneo, è
la prova più evidente del nostro amore costante, della nostra protezione che vi segue, passo passo.
Hai capito finalmente che attorno al tuo nome si snoda un disegno meraviglioso noto a Dio solo. Non
sei sola a portarlo avanti, ti abbiamo dato anime carismatiche provate col fuoco, ognuna svolge un
compito ben distinto che pur nella diversità diventa sub strato e forza per saldare gli uni agli altri.
Qualche anima è più debole, ha bisogno del vostro aiuto, qualche altra brucia troppo in fretta,
anch'essa ha bisogno di protezione.
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Si, c'è stato chi non ha retto e si è staccata, ma anche se ferita non allontanatela dal vostro amore
sollecito, guarirà e sarà la vostra gioia e quella di Gesù che per voi, piccole anime fedeli, riconoscente
l'abbraccerà al suo cuore.
Che la stanchezza non ti prenda mamma, non ti chiediamo molto mentre quello che in cambio ti
diamo è infinitamente di più.
Ti amo, mammuzza, non temere per zio G. egli è nel mio cuore.
21 aprile 1994, ore 5,40
Nicola: “Mamma, il piccolo gruppo faccia una richiesta formale all'Ordinario chiedendo 1'imprimatur al
libro Il mio amico Nicola, giustificando la richiesta al fatto che, trattandosi di un libro ad indirizzo
teologico, i firmatari non sono in grado di emettere un giudizio in proposito. Poiché il libro si è diffuso
e continua a diffondersi in maniera copiosissima e le testimonianze sono tutte positive, i firmatari
chiedono che tale libro sia preso in esame, con spirito umile ed aperto alla ricerca del vero, affinché da
questo esame limpido ne possa scaturire il giudizio il più veritiero possibile.
Confidano in un rapido esame e si uniscono in preghiera al Sacerdote predetto a tale verifica che ne
assume intera la responsabilità sotto la luce dello Spirito Santo.
23 aprile 1994, ore 3,10
D. sono Nicola, sono di nuovo a te, non ti avevo promesso che non ti avrei lasciata sola?
Tutto mi è noto della tua ambasciata e con i miei lumi vorrei guidarti affinché ulteriori sbagli non ti
portino verso una via senza uscita.
Vedi D., il compagno vive da solitario, avulso da Dio è incapace di un qualsiasi sentimento di vero
amore, è come un ramo secco che continua a sussistere abbarbicato a quell'unico filo che lo tiene
legato alla famiglia: la vostra bambina.
Se tu recidi quel filo, tu lo uccidi. Ma bada bene, D. perché anche tu saresti una sconfitta.
Questa sconfitta ti peserebbe per tutta la vita e con te trascineresti la tua piccola, che ha bisogno del
padre. Si, condivido il tuo smarrimento, il tuo dolore, la tua ribellione, ma non peggiorare con atti
inconsulti una situazione già così difficile.
Deciditi per un recupero della sua anima anche se attraverso una sofferenza grande.
Per Dio niente è impossibile, la lotta sarà lunga ma, se veramente lo vorrai, ci riuscirai perché avrai
con te il Dio delle vittorie.
Se sceglierai questa strada subito avrai me che ti sosterrò passo passo e una enorme pace prenderà
possesso del tuo cuore; quando ti sembrerà di non potercela fare, stringi al tuo cuore la tua piccola e
per lei andrai avanti fino alla vittoria finale.
Non deludermi. Ti abbraccio Nicola.
24 aprile 1994, ore 4,30
Stamani in San Pietro il Santo Padre proclamerà beata una madre di famiglia il cui marito ieri sera in
televisione ha reso testimonianza alla moglie.
Ho chiesto a Nicola: "Allora anche tuo padre è santo e può salire agli onori degli altari?"
Nicola: "Certo mamma, se è santo per Dio a maggior ragione lo è per gli uomini.
Non ti avevo detto che alla sua morte in cielo si sarebbe accesa una nuova stella?
E Gesù non ti ha detto che nelle ultime ore della sua vita ha fatto di un uomo orgoglioso e superbo un
santo?"
Allora anche lui un Santo? Mamma che centri tu, tu non sai a quale macerazione, a quale crivello ha
fatto passare il suo animo a cominciare dal lungo periodo della mia malattia, alla mia morte e poi al
lungo periodo della sua malattia sopportata nel silenzio, nella consapevolezza della fine, senza dare il
minimo disturbo, in una revisione totale della sua vita culminata in una agonia straziante, non ve ne
siete accorti, ma si spegneva un santo.
Tutti i suoi versi ne sono una prova.
26 aprile 1994, ore 3,20
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Nicola: “Mamma ieri ti è arrivato l'attacco del nemico, una sofferenza immediata e inesplicabile che di
lì a poco è scomparsa, attraverso la presenza della collega di Maria la cui sorella è approdata a Budda,
mentre la stessa è così avulsa da Dio.
Povere anime smarrite in vicoli senza uscita!
Chi può dare loro una mano per riportarle sulla strada della verità e della luce?
Mamma, il cristiano può salvare il buddista, ma il buddista non può salvare il cristiano.
Dio Padre al non serviam di Lucifero oppone immediatamente il Cristo che con la Sua Passione salva
l'umanità intera. Egli è l'alfa e l'omega, il principio e la fine.
In Lui e per Lui l'umanità sarà ricongiunta al Padre e gli effetti della Sua Passione con la Sua libera
accettazione sono immediati e coinvolgono dal primo all'ultimo uomo.
Cristo, l'Uomo Dio, è l'epilogo della salvezza dell'uomo, mentre Budda, Confucio, Maometto ed altri,
sono gli spiriti guida suscitati dal Padre affinché con la loro morale potessero tener vivo il desiderio del
Creatore, per arrivare poi alla conoscenza del Cristo.
Per un battezzato che rinnega Cristo per Budda è come sprofondare nel buio dei millenni passati, è
negare il valore salvifico di Gesù e della Sua Passione.
E tutto ciò è una cosa terribile mamma. Prega per queste due povere anime mamma.
Nicola: “Mamma stamani I. ha ancora una volta sollecitato il mio aiuto per P. e sento anche il tuo
invito accorato perché io intervenga sollecito in favore della sorella.
Ho permesso il suo pressante richiamo per chiarirti una verità che anche al tuo spirito è rimasta
nell'ombra. Come mai alla ottenuta guarigione, e tu credi fermamente alla mia parola, non fa seguito
un epilogo altrettanto rapido?
Ascoltami, mamma, il miracolo è possibile solo se a determinarlo è la vostra fede.
Gesù ai tanti che imploravano il Suo aiuto rispondeva: "Tu credi che io possa far questo?" e alla
risposta affermativa rispondeva: "Va, la tua fede ti ha salvato".
Ma all'implorazione costante di P., di I., della figlia, non corrisponde altrettanta fede nella mia
dichiarazione scritta e pubblicata nel mio stesso libro a testimonianza dell'avvenuto miracolo.
Se quella stessa testimonianza fosse stata fatta da un mediconzolo qualsiasi, allora avrebbero creduto,
ma fatta da Nicola che tutto ciò ha operato in un atto d'amore e di riconoscenza, no.
Anzi volevano addirittura che tutto fosse stato azzerato e che A. fosse venuta a casa nostra per
cancellare il nome della mamma sui mille libri già stampati che testimoniavano il mio intervento. E. si
è reso responsabile anche di questo, insistendo su questa soluzione inconsulta che sollecitava tramite
la figlia di P. e attaccando con mille ragionamenti te.
Noi abbiamo tremato per te, mamma, e con vero dolore, perché era proprio il beneficato, il sorretto
che si trasformava in mio e tuo nemico.
Ora I. si preoccupa se Dio può tornare indietro, ma lungi dal dire ho peccato, abbiamo peccato,
perdonaci Nicola, insiste che quell'accenno sul mio libro doveva essere scritto tra dieci anni. Le
tenebre offuscano le vostre menti, pregate perché la luce vi renda liberi.
26 aprile 1994, ore 4,00
Pina: “Mamma dolce, donami il tuo Gesù, donamelo totalmente, perché la tristezza invade il mio cuore
senza di Lui".
Maria SS.ma: "Pina mia, mia piccola, tu possiedi il mio Gesù, tu Lo ami ed Egli ti ama infinitamente,
non temere, perché è il nemico che ti attacca nella parte più bella della tua anima quella di amante.
Oh sì, ormai il tuo spirito è fuso con quello del mio Gesù e nessuna forza malefica può allontanarti da
Lui. Abbandonati totalmente al Suo amore, e chiedi sempre più anime così facendo non fai che il Suo
gioco, sei anche tu una piccola corredentrice.
Io ti avvolgo col mio amore di madre, così come tu stringi al tuo cuore le creature che sono nate da
te, siamo entrambi due madri che amano il frutto del loro seno, lo il mio Gesù, tu i tuoi figli, ma lo
sono anche la vostra Mamma perché per donarvi la vita ho offerto al Padre quell'unico mio Figlio”.
Grazie madre mia, grazie Maria.
3 maggio 1994, ore 8,00
Domenica giorno 1 maggio siamo stati a Sabaudia per la prima comunione della bambina di Lidia.
Alla fine del pranzo a cui erano stati invitati anche i parenti più prossimi del marito di Lidia, i figli nati
dal primo matrimonio che non mi erano stati presentati, sono stata spinta a salutarli ed uno di loro
alzatosi mi stringe la mano con molta effusione.
Stringo una mano incallita, dura, come se appartenesse ad un essere primordiale ed il mio pensiero
veloce fa il confronto con un contadino della mia terra: la Sicilia.
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Stamattina Nicola: "Vedi, mamma la terra dell'Agro Pontino fino a cinquant'anni fa era una enorme
palude maleodorante ed apportatrice di morte.
In essa è stata racchiusa, e come protetta, tutta la civiltà pagana della Roma antica; con la bonifica è
stata sanata la parte materiale e naturale che produce abbondanti frutti, ma non la parte vitale dello
spirito che fa capo a Dio creatore.
Sabaudia è solo da cinquanta anni che si è aperta alla civiltà dell'amore.
È come se i duemila anni di cristianesimo fossero passati invano.
I contadini che vivono isolati nei loro appezzamenti di terreno e quindi lontani dalla luce che emana
dalla Croce del Cristo, fanno fatica ad inserirsi nella civiltà dell'amore, ed a contatto solo del suolo che
risente l'influenza degli idoli pagani, ne ereditano le loro negatività. Ecco perché Padre Raffaele,
Esorcista, ti diceva che in nessuna parte d'Italia aveva riscontrato tante possessioni diaboliche come in
Sabaudia. Tu pensi che sia stato un caso che io ed A. ci fossimo fermati ed avessimo deciso di
comprare quella casa a Sabaudia?
No, mamma, tutto rientrava in un preciso disegno di Dio, Sabaudia, attraverso il mio corpo già Santo
che lì ha trovato la sua ultima, ma non definitiva dimora, tornerà ad essere baciata dall'amore di Dio
Padre, e dalla Passione redentrice del Figlio diventerà fulcro di fede e d'amore. Ecco perché è terra di
missione. Sei stupita quanto senti Lidia che ti racconta come tante anime chiedono addirittura come
recitare il Santo Rosario, che cosa sono i misteri che in esso si contemplano, ed ignorano persino i
primi elementi della nostra fede.
È come se si svegliassero da un sonno durato millenni.
Io lavoro a pieno ritmo e suscito anime luce che dovranno dissodare, liberare e poi fortificare. Unitevi
alla mia supplica al Padre e con me amate, amate, amate.
4 maggio 1994, ore 5,45
Lidia aveva tempo fa dato il libro di Nicola a Padre R., un sacerdote anziano dell'ordine dei cappuccini
molto addentro, essendo stato varie volte postulatore, nella prassi delle beatificazioni.
Lo invitò per la prima comunione della sua bambina ed io ed M. lo andammo a prendere nella sua
parrocchia in Trastevere per condurlo a Sabaudia. Speravo durante il viaggio avviare con lui un
dialogo illuminante, ma la mia delusione ed anche il mio dolore fu grande; non aveva neppure
sfogliato il libro. Esso era rimasto assieme a tanti altri che continuamente gli pervengono, me lo disse
lui stesso. Nicola consola il mio dolore.
"Mamma, speravi di raccogliere in un terreno dove nessuno aveva seminato"?
Dopo la visita alla tomba di Nicola e gli interrogativi che si è posto spero che in Padre R. qualcuno
abbia posto un piccolo seme; perché prima di partire chiese un libro da dare ad un confratello
cinquantenne, lui ne ha 83.
4 maggio 1994, ore 6,00
Mia cara Teresa, ho ricevuto la tua cara lettera del 28 aprile e dopo averla letta desidero anch'io dire
la mia.
Tu e PierGiorgio andate alla ricerca della verità, ma nello stesso tempo la sfuggite nelle sue
conclusioni. La verità non rinnega mai se stessa ma al contrario la conferma.
Il Nuovo Testamento non rinnega il vecchio Testamento ma lo conferma, lo amplifica, lo illumina di
luce nuova. Con Cristo che ricapitola in Sé tutte le cose si chiude qualsiasi rivelazione indispensabile,
per la salvezza dell'uomo.
Egli, l'uomo ritorna ad essere inserito nell'amore eterno del Padre come Figlio legittimo.
Ma l'opera incessante dello Spirito non si ferma e continua la sua lenta maturazione che, iniziata con
l'avvento della creazione, durerà fino all'ultimo giorno.
Se così non fosse non avremmo avuto l'esaltazione di Maria SS.ma il cui dogma della Assunzione fu
proclamato solo nel 1950 dopo quasi duemila anni dalla venuta di Gesù.
Non ci sarebbero state donne sante proclamate dalla stessa Chiesa di Cristo, mentre nella cultura
ebraica la donna era considerata soltanto strumento indispensabile a procreare.
Non ci sarebbero stati i mistici come San Giovanni della Croce a cui noi ricorriamo per darci luce; e
così i Santi che con i loro lumi ci indicano la via del Vangelo che purtroppo abbiamo dimenticato.
E l'uomo così fragile ed imperfetto a chi dovrebbe chiedere aiuto se non a chi Dio stesso gli invia in
aiuto?
Anch'io, in un giorno di dolore mi rivolsi a Santa Teresina e Lei mi ha esaudito.
Vangelo di San Giovanni: Gesù: ho ancora molte cose da dirvi, ma per ora sono al di sopra della
vostra portata. Quando sarà venuto lo Spirito di Verità, Egli vi insegnerà tutta la verità.
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10 maggio 1994, ore 2,30
Nicola: “Mamma bella non turbarti se ad ondate il nemico ti fa giungere il suo soffio malefico per
atterrare il tuo spirito. Tu sei roccia mamma, ed essa è inespugnabile perché Noi siamo in te, noi
famiglia innestati alla SS.ma Trinità: Io, papà, e zio.
Comprenderai meglio quando sarai nella Luce cosa significhi tutto questo e di quale meraviglioso
disegno Dio ci ha fatto compartecipi.
Maria SS.ma ti aveva rivelato come tu sarai colei che dovrà saldare il vecchio al nuovo e tutto ciò non
si ottiene senza sofferenza, ma ti ha anche detto che ti ha legato a sé al suo amore di Madre. Ma
adesso voglio guidarti passo passo.
Ti è stato riferito che l'ostacolo per 1'imprimatur al mio libro che voi state per richiedere, non è dato
dal libro in se stesso, ma dal fatto che Don Eugenio con la sua prefazione e col suo nome lo ha
avallato, disubbidendo al richiamo della gerarchia ecclesiastica.
sua lenta maturazione che, iniziata con l'avvento della creazione, durerà fino all'ultimo giorno. Se così
non fosse non avremmo avuto l'esaltazione di Maria SS.ma il cui dogma dell'Assunzione fu proclamato
solo nel 1950 dopo quasi duemila anni dalla venuta di Gesù.
Non ci sarebbero state donne sante proclamate dalla stessa Chiesa di Cristo, mentre nella cultura
ebraica la donna era considerata soltanto strumento indispensabile a procreare.
Non ci sarebbero stati i mistici come San Giovanni della Croce a cui noi ricorriamo per darci luce; e
così i Santi che con i loro lumi ci indicano la via del Vangelo che purtroppo abbiamo dimenticato.
E l'uomo così fragile ed imperfetto a chi dovrebbe chiedere aiuto se non a chi Dio stesso gli invia in
aiuto?
Anch'io, in un giorno di dolore mi rivolsi a Santa Teresina e Lei mi ha esaudito.
Vangelo di San Giovanni: Gesù: ho ancora molte cose da dirvi, ma per ora sono al di sopra della
vostra portata. Quando sarà venuto lo Spirito di Verità, Egli vi insegnerà tutta la verità.
10 maggio 1994, ore 2,30
Nicola: “Mamma bella non turbarti se ad ondate il nemico ti fa giungere il suo soffio malefico per
atterrare il tuo spirito. Tu sei roccia mamma, ed essa è inespugnabile perché Noi siamo in te, noi
famiglia innestati alla SS.ma Trinità: Io, papà, e zio. Comprenderai meglio quando sarai nella Luce
cosa significhi tutto questo e di quale meraviglioso disegno Dio ci ha fatto compartecipi.
Maria SS.ma ti aveva rivelato come tu sarai colei che dovrà saldare il vecchio al nuovo e tutto ciò non
si ottiene senza sofferenza, ma ti ha anche detto che ti ha legato a sé al suo amore di Madre. Ma
adesso voglio guidarti passo passo.
Ti è stato riferito che l'ostacolo per l'imprimatur al mio libro che voi state per richiedere, non è dato
dal libro in se stesso, ma dal fatto che Don Eugenio con la sua prefazione e col suo nome lo ha
avallato, disubbidendo al richiamo della gerarchia ecclesiastica.
Mamma Eugenio ha così agito fin dall'inizio non in virtù del contenuto del libro che tra l'altro non
aveva ancora letto, ma soltanto sfogliato, parlo della prima prefazione, ma perché credeva
fermamente nella mia santità.
A conferma di questo c'è la sua testimonianza scritta solo all'inizio di questo anno, che anche
Antonella può confermare perché presente anche lei.
Quando per ubbidienza gli è stato richiesto di cancellare il suo nome sui libri testé stampati si rivolse a
te per farlo, e tu sebbene riluttante l'hai fatto, inizialmente ricorrendo al pennarello colorato
ricoprente, poi chiedendo aiuto al tipografo che è ricorso alla sopracopertina.
Gesù l'ha permesso, io l'ho permesso, ma solo nella speranza che il sacerdote investito da una dignità
così grande si fosse reso conto cosa significasse togliere il suo nome da un libro santo, strumento
preziosissimo che generava continuamente alla Chiesa anime nuove, prima avulse da Dio stesso".
Tu sai il resto e come tutto questo sia stato fonte di immenso dolore per il Padre, Gesù e Maria, la
Madre e non ultimo per te. Poi abbiamo detto di non togliere più il nome dai libri perché il danno per
le anime che avrebbero notato questa mancanza sarebbe stato enorme. Poi ti abbiamo detto di
scindere la tua responsabilità dalla sua, poiché era in gioco la tua fede. Tu sei una laica e perché tale
non costretta ad una ubbidienza passiva alla gerarchia, il tuo rapporto è personale con Gesù delle
Misericordie ed Egli ti ama tanto, mamma, tu non sai quanto Egli ti ami, tu sei il Suo piccolo
tabernacolo vivente.
Vai avanti e non temere, ti amo, mamma.
16 maggio 1994, ore 3,00
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Due settimane fa dovevo rintracciare il dott. Berloco il medico che per sei mesi fu accanto a Nicola nel
periodo della sua degenza al Policlinico Umberto I durante la sua terribile malattia. Mi occorreva una
sua testimonianza che mi era stata richiesta per la beatificazione di Nicola.
L'impresa non si presentava facile, non conoscevo il nome di battesimo, non il numero di telefono,
nell'elenco non risulta, ma Nicola attraverso le sue strade, mi mette in contatto con lui.
La mia gioia è stata grande quando, dopo essermi presentata, gli chiedo se si ricordava di Nicola, mi
sento rispondere non lo ho mai dimenticato.
Eppure erano passati quasi nove anni e chissà quanti ammalati si erano succeduti nel di lui ricordo,
sapevo però che tra Nicola e lui si era stabilita una bella amicizia.
Gli accenno del libro Il mio amico Nicola, e mi dice di mandarglielo, e così faccio il giorno appresso.
Lascio passare una diecina di giorni e l'altra sera torno a telefonargli.
Egli era completamente cambiato, freddo e assente mi dice che a voce farà tutte le testimonianze che
vuole ma niente per iscritto.
Gli faccio notare che non gli chiedo un trattato, ma solo qualche cosa di molto semplice, ma oppone
un costante rifiuto. Solo quando gli chiedo: “Ma Nicola non le suggerisce niente"? Mi dice: “Mi lasci
due giorni per riflettere".
Piena di amarezza chiedo lumi a mio figlio. Nicola: “Mamma, Berloco non crede a queste cose, è
comunista".
Sarà il momento che Nicola opererà per l'amico medico la conversione necessaria?
16 maggio 1994, ore 5,00
Primo Mistero doloroso.
Pina: “Mamma mia uniscimi al tuo atroce dolore di madre e fai tuo il mio dolore e quello di tutte le
madri del mondo".
Maria SS.ma: figlia mia ascoltami.
Il mio Gesù consumata la cena con i suoi discepoli in cui si donò con il Suo SS.mo Corpo perpetuando
con quella offerta la Sua Presenza nell'Eucaristia per tutti i secoli Futuri, mi raggiunge nella cameretta
attigua alla sala del convito per il grande commiato.
Lui, Dio, ma uomo come noi ebbe bisogno del conforto della Sua Mamma prima di appressarsi alla Sua
immolazione.
Saldammo in un abbraccio le nostre volontà che unite si offrivano alla volontà Santa del Padre, e Lui
se ne parti per consumare nell'orto del Getsemani la prima parte della Sua agonia, che fu la più
dolorosa, perché la più lucida e la più cosciente.
Io in Spirito ero con Lui, col mio Gesù, tormentata doppiamente per la forzata lontananza fisica. A te,
per un atto d'Amore del Padre ti è stata risparmiata la partecipazione al dolore fisico e spirituale del
tuo Nicola, affinché, attraverso la tua fede che diventava sempre più forte, tutto il suo disegno si
compisse fino in fondo.
Ora hai un Angelo in Cielo, non dubitare mai dell'amore del Padre né del mio Amore".
17 maggio 1994, ore 4,55
L., sono Nicola che attraverso mamma ti faccio arrivare la parola del Padre.
Mamma ha supplicato il Padre per te, con tanta insistenza, con tanto amore.
Egli ti è vicino, non permette che le forze del male turbino il tuo spirito, ti dice il Padre:
"L. mia amata L., lascia cadere a tua protezione una muraglia che ti isoli da tuo padre, entra nel
silenzio più completo ed offri. Il silenzio proteggerà il tuo spirito, l'isolamento sarà anche per lui fonte
di riflessione.
Ama, ama sempre, mai piccola L., tu sei nata per amare".
Io, Nicola, non ti lascio un istante, uniti nell'amore trasformeremo il mondo.
Maria SS.ma "Figlia mia scrivi. Tu mi chiedi di unire alla mia sofferenza di Madre anche la tua
sofferenza di madre e la sofferenza di tutte le madri che a cominciare da Eva hanno sofferto e pianto
per i loro figli.
L'Arcangelo Gabriele, messaggero del Padre, mi propone in Suo nome una scelta libera e responsabile.
In una rapidissima visione mi fa comprendere e mi mostra quale sarebbe stato il prezzo del mio sì.
Da una parte una moltitudine ininterrotta di anime che nel lunghissimo scorrere dei millenni attendeva
la liberazione, attendeva il realizzarsi della promessa antica rivolta a Lucifero: una donna ti schiaccerà
il capo, dall'altra parte questa povera e fragile creatura, quale io ero, inglobata in un disegno così
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sconvolgente e tragico il cui epilogo cruento sarebbe stato un figlio della mia stessa carne, l'unico
figlio pendente sull'albero della croce.
La scelta doveva essere rapidissima e definitiva.
Anche il mio e il tuo Nicola fu incalzato da questa urgenza.
Tutto ho vissuto in quegli attimi tremendi, la Vostra implorazione disperata di aiuto, la supplica
accorata del Padre, la voce della mia umanità, la crudezza della lotta e il mio spasimo di carne e di
spirito e consapevolmente scelsi l'amore.
È l'amore che salva, figlia mia, è sempre l'amore verso il Padre che ce lo chiede, verso i figli che ce lo
chiedono, verso l'umanità che ce lo chiede.
18 maggio 1994, ore 3,45
Nicola: mamma ti stai chiedendo se un nostro giudizio negativo, rivolto ad una determinata persona,
espresso nel mio libro allo scopo di riprendere ed illuminare la medesima e che è solo atto d'amore,
può essere attribuito a te dalla stessa. No, mamma, assolutamente no.
Perché in voi possa prendere corpo una accusa, un giudizio offensivo nei confronti di una determinata
persona, è necessario che la medesima vi abbia ferito in una maniera qualsiasi, alla base di ogni
risentimento c'è una colpa che l'ha generata.
Ma tu no, mamma, quando scrivi non pensi a quello che intendo dirti e ne sei a conoscenza dopo che
io a te l'ho rivelata.
Il più delle volte non conosci neppure la persona a cui faccio riferimento anche perché servendomi del
caso specifico, perché tu meglio possa comprendermi, intendo portare avanti un richiamo, un
avvertimento che investe tutta una categoria di anime che avviluppate in determinati concetti errati di
carità, di ubbidienza, di umiltà, di fedeltà, perdono la visione della verità che in essi è contenuta.
Mi comprendi Mamma? Implicitamente, anche se non credono che tu sei soltanto strumento, per
accusare debbono ammettere in cuor loro che sono essi stessi la causa che ha determinato il tuo
comportamento.
21 maggio 1994, ore 18,00
Nicola: "Ieri notte G.F. doveva partire in macchina alle due di notte per andare ad Ulzio.
Il telegiornale nelle previsioni del tempo aveva mostrato disastri, alluvioni, smottamenti, frane, strade
interrotte, bambini fatti evacuare da una scuola con gli elicotteri, e la zona più colpita era proprio il
Piemonte.
Ti ho fatto telefonare a G. per dirgli che quando il nemico sferra il suo attacco è saggia prudenza non
sfidarlo e che è errore grave fare affidamento su quel briciolo di fede che ritenete di avere nel vostro
Santo protettore, o meglio in Dio o Maria SS.ma.
La fede che avete e che può reggervi nei momenti di bonaccia rimarrà tale quando, nel vortice della
furia distruttrice di un nemico che vuole perdervi, vi sentirete presi dal terrore e dalla paura?
Si, mamma, noi possiamo tutto per salvarvi ma abbiamo bisogno della vostra fede umile, non
arrogante, che non suoni come sfida a noi che vi amiamo perché proprio questo ha bisogno il nemico
per atterrarvi.
Siate gioiosamente prudenti, fiduciosi ed umili, ed aspettate che passato l'attacco subentri il nostro
aiuto che vi condurrà alla vittoria.
La vita è fatta di attacchi e contrattacchi, rimanete in difesa quando è il nemico che attacca, pronti a
sferrare il contrattacco quando avete noi al vostro fianco.
22 maggio 1994, ore 7,45
Sentivo il peso della mia indegnità per non aver adorato ed amato Gesù Eucaristico presente nella mia
casa.
Gesù: "Pina mia, sono lo che ho fatto del tuo cuore il mio Tabernacolo vivente, la tua casa è Santa
perché lo sono presente in te.
Fai che ogni sguardo che tu rivolgi ad ogni persona con cui vieni a contatto sia il Mio sguardo; e così
ogni parola, ogni gesto.
Sono atti d'amore che partono dal Mio cuore che tu racchiudi nel tuo povero e misero cuore ma che Io
amo tanto, perché sei la Mia voce.
Così com'è la Mia voce Nicola, il mio Nicola tanto prezioso.
Così il tuo amato Peppino e Masino che possedeva un cuore di bimbo e che ha costituito l'anello
mancante perché la famiglia fosse presente.
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Rifugiati in me, sono il tuo Gesù di sempre, il tuo amante perfetto, Mio piccolo amore, ed ogni tuo
desiderio santo sarà esaudito.
Non temere, perché il Padre ti ama e mia Madre ti guarda con amore compiaciuto. Il tuo Gesù
23 maggio 1994, ore 20,00
Pina: Parlavo a tavola del lieto evento che presto si sarebbe realizzato: la venuta di Gesù nella sua
Gloria di trionfatore.
L'atmosfera era esaltante, ognuno portava il contributo della sua esperienza mistica e della sua gioia.
Francesco chiede lumi per capire meglio come ciò si sarebbe potuto realizzare visto che in noi c'è
sempre una parte di male che limita la scelta del bene.
Nicola: "Scrivi, mamma.
L'uomo per sua natura, avendo origine da Dio amore, è portato a scegliere il bene, a desiderare il
bene. Ogni suo atto, ogni suo sforzo tende al raggiungimento di questo suo imprescindibile bisogno.
Se cerca l'amore è perché sa che quel sentimento eccelso può renderlo felice.
Se cerca la luce, il sole è perché il suo spirito gioisce e si acquieta in essi.
Ma all'amore si contrappone l'odio, il tradimento e l'inganno.
Alla luce, le tenebre dello spirito, ad un corpo che anch'esso gioisce e partecipa alla gioia dello spirito
si contrappone un male terribile che si manifesta in mille avversità, calamità, capovolgi menti della
natura, malattie sempre più invadenti che l'opprimono e lo condizionano portandolo verso la
disperazione.
Il Male condiziona l'uomo terribilmente impedendogli qualsiasi slancio, qualsiasi desiderio di bene. Ma
come l'alba fuga le tenebre della notte e l'aurora annuncia l'approssimarsi del nuovo giorno e riveste
la natura tutta di luce e di colori, così la venuta di Gesù, già scuote tutta la terra fin dalle fondamenta
e gli spiriti avversi sentono che la loro sconfitta è definitiva.
Attendiamo con spirito gioioso la Sua venuta che ci libererà dall'oppressione del male.
23 maggio 1994, (durante la notte)
Pina: Mamma dolcissima, mai colloquio più bello, più tenero e persuasivo mi era stato dato di
assaporare dalle tue labbra dolcissime.
Mamma, mi hai fatto comprendere come vera l'unione di Te madre, con me, madre anch'io, e come il
tuo dolore ed il mio dolore sono diventati tutt'uno con tutte le madri del mondo che soffrono per le
loro creature.
Hai reso palese al mio spirito, al mio cuore ed alla mia intelligenza il perché mi chiamano: Mamma
Pina, e mi indicano: la Mamma di Nicola.
Quale legame dolcissimo mi lega a Te, Mamma SS.ma al mio Nicola che tu ami doppiamente perché
salvato da te, al tuo Gesù che continua ad operare in me grandi cose?
Mi chiedi di essere davvero la Mamma di tutte le anime che hai messo sul mio cammino, le più vicine
perché mi siano di conforto e protezione, e tutte le altre che mi cercano perché attraverso la mia voce
viva che è la tua voce, meglio quella di Nicola di cui ti servi, possano sentire il tuo amore e seguire i
tuoi consigli.
Oh si, il mio cuore di madre cerca con più ardore doloroso i figli della mia stessa carne ed essi mi
comunicano un desiderio sempre più vivo, stringerli tutti al mio seno come quando erano bambini.
Vorrei cullarli ancora come allora, rimboccare le loro coperte, quanta tenerezza mi fa Maria quando
stanca si addormenta sulla poltrona! Ma che almeno la mia preghiera salga fino a Te, Mamma santa, a
Te che tutto puoi ed in un abbraccio corale stringerci tutti al tuo seno.
Grazie Mamma"!
Ulzio 24 maggio 1994, ore 12,50
Mamma bellissima, non vieni mai meno alle tue promesse!
Il 9 settembre dell'anno scorso mi hai chiamato ad Ulzio nel giorno in cui ricorreva il 26° anniversario
della Tua apparizione alla Grotta.
C'era una supplica tua al Padre cui avrei dovuto unirmi: la beatificazione di Nicola.
In quella occasione ti chiesi di aprire i tuoi occhi perché tanto dolore mi causava vederli chiusi, e mi
hai risposto che era più facile aprire gli occhi di una statua che i cuori degli uomini. Oggi, festa Tua,
qui a Torino in particolare, quale Ausiliatrice, sono ancora una volta alla tua grotta perché mi hai
chiamata.
Sono venuta con Stefano ed Angela, c'era Giorgio, Franca e Alberto.
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Dovevamo renderti grazie, un grazie riconoscente che partiva dal cuore per le avvenute guarigioni e
Tu, Madre dolcissima, hai risposto con un dono particolarissimo: Hai aperto gli occhi della Tua statua,
hai accolto la mia richiesta di un anno fa e quella che proprio in quell'attimo ti stavo rinnovando.
Hai sentito la commozione dei nostri cuori, la gioia e la riconoscenza, l'esaltazione e il giubilo e forse
qualche ultima resistenza è caduta proprio in quel momento.
Ma il mio cuore è pieno, è saturo di gioia, perché la Tua predilezione e il Tuo continuo operare
durante questo anno, mi sono più palesi.
Si, anche il mio cuore si apre all'amore, anche le scaglie dei miei occhi cadono ad una ad una, e la via
che mi resta da percorrere si fa sempre più chiara.
Ti ho portato fin qui il cuore delle anime che mi hai fatto conoscere e le loro necessità, tutte le ho
elencate ma Tu allunga questo elenco all'infinito perché il cuore delle madri può accoglierle tutte.
Guidami, parlami, accetta la mia miseria.
Scrivo con le spalle rivolte alla Tua santa Statua mentre questo quaderno è appoggiato sul tavolo dove
viene celebrato il sacrificio del Tuo Gesù.
Parlami ancora questa notte, dammi le direttive e Nicola farà quello che io non riesco a fare. Grazie
Mamma Santa, grazie.
28 maggio 1994, ore 5,45
Nicola: “Mamma, da quando siete stati alla Grotta di Ulzio non fate che chiedervi se gli occhi della
Statua di Maria SS.ma erano chiusi in origine e si sono aperti perché la Mamma vi ha voluto dare un
segno visibile e perché alcuni di voi l'hanno visti socchiusi.
Adesso ascoltami mamma, Maria SS.ma anche se è invisibile è una realtà come lo è ciascuno di voi, in
carne ed ossa.
Lei era ad attendervi alla Grotta, come avrebbe fatto una qualsiasi mamma terrena.
Aveva sollecitato nei vostri cuori il desiderio di venirla a trovare ad Ulzio.
Vi aveva aiutato a realizzarlo e vi aspettava con ansia per stabilire con ciascuno di voi un contatto
intimo, personale, amoroso.
I suoi impulsi potenti d'amore colpivano la vostra sensibilità: aiutati dalla solitudine, dall'atmosfera
particolare che stavate vivendo, dal bisogno di chiedere aiuto ad una Mamma così potente, avevate
realizzato quel contatto umano di cui avevate necessità.
La Mamma vi ha voluto dare anche un segno tangibile, ha aperto gli occhi alla Statua che la
rappresenta e voi li avete visti più o meno chiusi secondo la vostra fede, la vostra intima necessità. Tu
mamma l'avevi chiesto l'anno scorso.
Ma non è questo l'importante e un segno non è tutto.
Siete stati a contatto con la potenza d'amore di questa Mamma meravigliosa e nei vostri cuori una
gioia nuova, una certezza concreta ha preso il posto dell'incertezza e del dubbio, sapete di non essere
più soli.
Vi ha invitati fino alla Grotta nel giorno della festa di Maria Ausiliatrice, perché nessun altro pellegrino
sarebbe salito fin lassù mentre Lei è tanto venerata a Torino nella Sua Basilica, per dimostrarvi la Sua
predilezione, un'attenzione particolarissima a voi soli che eravate partiti da lontano sensibili al Suo
richiamo, ed ecco il dono.
Dite a Maria che non dimenticherete mai quel giorno di grazia.
2 giugno 1994, ore 3,30
Pina: Il mio travaglio è grande e il mio dolore altrettanto grande.
Cerco di vederci chiaro nel comportamento di Eugenio, nel comportamento dei suoi superiori, ma la
mia mente si perde in viuzze tenebrose dove impera l'amore di sé e molto meno l'amore per Dio.
Maria SS.ma: "Pina mia ascoltami, ti ho legato al mio amore, al mio dolore di Madre per farti
compartecipe non solo della mia infinita sofferenza ma anche del frutto che quella sofferenza
preparava. Io ho accettato di vedere il Mio Gesù pendente dalla Croce ed io con Lui ma, perché oltre
quella morte c'era la resurrezione, oltre quell'enorme strazio di carne e di spirito, c'era la vostra
salvezza.
Vedevo la moltitudine immensa dei salvati che osannavano al Mio Gesù e benedicevano il Mio nome e
compresi che il mio sì al disegno del Padre, non poteva mancare.
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Anche tu, figlia Mia, segui le mie orme, come il tuo Nicola ha seguito le orme del Mio Gesù.
È sofferenza la tua lo so, ma non ti accorgi come tante anime continuamente testimoniano la presenza
di Nicola, che, attraverso il suo libro allevia le loro sofferenze?
Non privarli di questo aiuto anche se dovrai lottare, è bello soffrire tra le braccia di una madre che ti
stringe sempre più al suo cuore, ed io ti amo, figlia mia, mentre a protezione del tuo spirito e
intimamente legati a te, perché a te connaturati, abbiamo messo Nicola, tuo figlio, Peppino il tuo
sposo, e non ultimo Masino, tuo fratello. Grazie, Mamma che trasformi la mia sofferenza in letizia, ma
ti prego non dimenticare E. e le mie creature.
2 giugno 1994, ore 5,15
Nicola: “Mamma, vorrei parlarti della Misericordia del Padre che non si arresta neppure davanti ai
peccatori il cui cumulo di colpe è davvero esorbitante.
Tutto ciò è per voi un grande mistero, ma seguimi nel mio itinerario di luce.
Dio Padre, all'inizio crea spiriti liberi capaci di amarLo per poter con essi dividere la Sua gioia e la Sua
potenza.
Li arricchisce di doni, doni eccelsi quale un padre amorosissimo può dare, chiede solo di essere
liberamente amato, come lui liberamente ama.
Lucifero, rappresenta la sintesi dei suoi doni: apportatore di luce, di bellezza, d'intelligenza, doveva
essere il coordinatore e l'aiuto degli altri spiriti; ma accecato da quegli stessi privilegi, si trasforma in
nemico di Dio stesso.
Privato dell'amore del Padre, allontanato dal Suo cospetto diventa Signore non più di luce ma delle
tenebre, giura vendetta te si pasce soltanto di odio, odio atroce che trova continuo alimento in una
sofferenza terribile che non è rimorso, ma ancora più odio.
Dio Padre non gli toglie i doni che gli aveva prima dati: libertà di scelta, intelligenza, anche se sa che li
userà a danno di tantissime sue creature, perché anche i dannati debbono essere certi che sono solo
loro i responsabili del loro destino avendo scelto liberamente il male; ma in contrapposizione al male
che essi esercitano per strappargli tanti suoi figli, oppone una misericordia infinita capace di salvare
queste povere vittime fosse pure all'ultimo istante della loro vita, basta un piccolissimo accenno di
adesione ad essa.
3 giugno 1994, ore 17,00
Caro E., ho tra le mani la tua lettera ingiunzione e con dolore sento di trovarmi davanti ad un
estraneo, non più l'amico che con gioia ed entusiasmo seguiva l'evolversi di una storia che aveva del
sorprendente a cui credeva fermamente e che aveva radici ancora più lontane. Ricordi quando mi
chiedesti di scrivere su evangelizzazione e promozione umana a me, che non sapevo di cosa si
trattasse e che il giorno appresso, per vie a me ignote fui portata a leggere quel messaggio davanti a
1500 persone riunite al teatro Cinema di Frascati nel convegno diocesano presieduto dal Vescovo
Liverani?
Lunga la strada fatta di stima e di affetto sincero che doveva sfociare alla conoscenza di Nicola.
Dovevi essere tu a scrivere la biografia di Nicola e tutto era legato al miracolo della tua vista. I medici
che ti seguivano chiedevano quale Santo ti proteggesse e tu sapevi bene che era lui, Nicola.
Le tue testimonianze continue e sincere, eri grato a lui per la luce che ti comunicava e non ti chiedevi
se era errato credere che proprio io, Pina, la madre di Nicola, potessi essere il canale vero e reale
attraverso il quale arrivava a te conforto, consiglio, gioia.
Eri il Sacerdote di Nicola, ti ricordi? Il Sacerdote di pronto intervento.
Andavi al capezzale dell'ammalato, del moribondo, nel momento, quello e non un altro, indicato da
Nicola, il solo in cui la misericordia di Dio concedeva una luce particolare al moribondo. E così per
Masino e così per Giulio, per Peppino, Anna O. e tanti e tanti altri...
Tu credevi in lui e non dubitavi di me.
La tua prefazione al libro di Nicola è stata spontanea, sentita, responsabile e ti ha procurato tanta
gioia. Adesso tutto è cambiato, non so fino a che punto abbia influito la pressione dei tuoi superiori o
la tua diretta responsabilità.
Mi chiedo: è un attacco al libro che pure opera continue conversioni, miracoli, che dona conforto e
luce a tante, tantissime anime che ne rendono testimonianza, o un attacco alla tua persona o
entrambi?
Non so, è difficile scandagliare l'intimo delle coscienze, solo Dio può farlo.
So solo che la tua lettera è priva d'amore, quell'amore che è abbondante nei nostri cuori per te, che
abbiamo sostenuto con incessanti suppliche sapendoti in difficoltà.
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Usi nei nostri confronti espressioni che sono lesive della verità.
Liberamente avevi scritto la prefazione al libro di Nicola ed apposto il tuo nome come avallo, e Dio te
ne rendeva merito, e lo hai fatto perché credevi nella santità di Nicola.
Eri tu il tese mone valido, soprattutto perché sacerdote, che aveva raccolto l’adesione totale alla sua
offerta di vittima.
Il sopprimerlo all'inizio è stato permesso dal cielo (io sono soltanto uno strumento, non dimenticarlo)
perché speravano che tu fossi reso conto del danno grave che quell'omissione avrebbe arrecato ai
lettori, amici ed anime che si aprivano alla luce.
Ma tu non hai capito o voluto capire e così il libro ha continuato la sua strada così come Dio aveva
voluto fin dall'inizio, suscitai do ondate d'amore sempre nuove, perché partono dal cuore stesso di
Gesù che le comunica servendosi del suo Nicola, vittima d'amore.
Se vuoi stroncare o sopprimere questa scia luminosa di luce fallo pure la responsabilità ricadrà su di
te, io per quella strada non posso seguirti. Pina.
TESTIMONIANZA
Io sottoscritto Don Eugenio Martorano, nato a Reggio Calabria il 3.3.1928, ordinato Sacerdote il 13
Luglio 1952, sotto la mia personale responsabilità di uomo libero e di Sacerdote,
Dichiaro:
il 26 Agosto 1985 alle ore 11 circa, in procinto di partire per le Vacanze in Calabria, passai per salutare
ancora una volta, il mio Amico Nicola, ricoverato a Policlinico Umberto I° di Roma che sapevo molto
grave.
Infatti è morto dopo due giorni.
Lo trovai appisolato e stavo per andarmene per non disturbare quando Nicola, destatosi
improvvisamente, con una gioia incontenibile mi apostrofò così: "Oh, Eugenio, tu non sai che regalo
mi fai", suscitando in Antonella, lì presente, una affettuosa protesta.
Nicola testualmente chiese: "Eugenio, tu pensi che l'offerta del la mia vita, la mia offerta di vittima per
i miei cari e per l'umanità selva a qualcosa?"
Un pò turbato risposi:
"Certo Nicola, anche per i Sacerdoti!"
E lui di rimando: "Anche per te?" Certo Nicola, anche per me".
Lo vidi rasserenato e quasi felice.
In quel momento, emozionato, compresi che qualcosa di grande si compiva in quella camera di
Ospedale.
Salutai in fretta e partii promettendo che avrei telefonato, cosa che feci dopo alcuni giorni e seppi che
era morto santamente il 28 Agosto 1985.
In fede di quanto sopra:
Sac. Eugenio Martorano
Lettera firmata.
5 giugno 1994
Nicola: “Mamma scrivi: Quando i rimproveri vi vengono dal cielo anche se a volte sono forti e non
lasciano adito a blande interpretazioni, non mancano mai d'amore.
Questa è la prova che pervengono e traggono origine dall'amore infinito di un Dio che è Padre e che
fa di tutto per riportarvi sulla strada della salvezza.
La missiva che E. ti ha inviata è priva d'amore e questo è terribile.
Il tuo cuore si è chiuso in un dolore ancora più forte e l'implorazione alla misericordia del Padre è
scaturita dal tuo amore ferito e tutto ciò è stato gradito non solo al Padre, ma a Gesù che per lui si è
offerto e continua ad offrirsi, ed a Maria SS.ma che con me e tutto il cielo soffriamo ed imploriamo per
lui.
Vedi mamma, i sacerdoti del Sinedrio che condannarono Gesù non furono tanto responsabili della
tragedia più grande che mai si sia verificata nella storia dell'umanità: quella di non aver creduto alla
Divinità di Gesù, alla realtà di un Dio uno e trino, avevano sempre creduto ad un unico Dio, ma perché
avevano ucciso l'amore, l'avevano ucciso doppiamente, prima nei loro cuori, e poi hanno ucciso
l'Amore, Colui che è amore.
Come poteva la luce penetrare nei loro cuori, nella loro intelligenza, se non c'era più spazio per
l'amore? Amore di sé tanto, vedevano solo se stessi, il loro potere in pericolo ed hanno avuto paura
del Mite, dell'amorosissimo Gesù, di Colui che si donava ininterrottamente per gli altri e sono diventati,
omicidi, deicidi e carnefici. La storia si ripete, non credere mamma.
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Un libro anche se espressione di un amore più grande, di una verità accessibile ed amata dai semplici,
dai bisognosi, dai tanti che anelano con semplicità ad essa, si può trasformare in coloro che
detengono un potere già costituito ed a cui non vogliono rinunciare, in un pericolo e da qui la lotta per
sopprimere quella voce.
Dicono: il potere ci viene direttamente da Dio. Ma Dio è amore e se voi avete tradito l'amore come
potete pretendere che sia legittimo il vostro potere?
Gesù ubbidisce ciecamente alla volontà del Padre, ma sa che il Padre l'ama di un amore perfettissimo
e nel Suo cuore quell'amore trova un'eco profondo e con gioia vi aderisce.
Ma i detentori del potere come pretendono una ubbidienza passiva se questa non è più legittima
perché priva d'amore? Mamma, è triste quanto ti vado dicendo, ma è necessario, perché è la verità
che vi fa liberi, è la libertà che vi rende più forti.
Ti sei chiesta come mai hanno dato il permesso a Don C., che porta avanti la missione affidata alla
veggente da Maria SS.ma stessa portatrice di Gesù Eucaristia.
Anche a te, Gesù, tanto tempo fa, ti aveva fatto scrivere messaggi che parlavano di Maria SS.ma e
l'Eucaristia.
Vedi, mamma, la missione che Maria SS.ma ha affidato a Marisa è una missione d'amore, di
conoscenza, di guida; vuole portarvi attraverso un cammino di luce a quel tabernacolo dove c'è ad
attendervi il suo Gesù.
Quel linguaggio non disturba i sogni di chi, immerso in una penombra che al contrario li concilia, non
avverte un pericolo almeno imminente.
Ma, la missione che mi è stata affidata e che trova la sua concretizzazione nel libro che, tuo tramite,
ho scritto, è tutt'altra cosa.
È la verità che deve sconfiggere l'errore, la luce che deve prendere il posto delle tenebre.
E tutto ciò non può più aspettare perché i tempi sono maturi.
E da qui il loro arrovellarsi per impedire che ciò si realizzi, o almeno per ritardarne l'epilogo.
Ma tu, mamma, sii serena perché nessuna forza contraria potrà abbatterti, noi siamo in te, Gesù, il
Vivente, è nel tuo cuore che ha scelto a Sua dimora, Maria SS.ma ti ha legata al Suo cuore ed al Suo
dolore di madre e ti è vicina più che mai, ed il Padre ti ama, mentre lo Spirito porta avanti il Suo
disegno d'amore. Ti amo, mammuzza. Nicola
6 giugno 1994, ore 11,00
Nicola: “Mamma sono costretto a correre dietro a te per arrivare a farti sedere davanti ad un tavolo e
poterti così far scrivere il lumi che voglio rivelarti.
Adesso stai serena, distaccata da tutto ciò che ti circonda e seguimi col tuo cuore e con la tua
intelligenza.
Trovate tanta difficoltà nell'accettare i nostri lumi perché non riuscite ad inserire gli avvenimenti che si
susseguono ogni giorno nella vostra vita, nell'eterno presente di Dio.
Pensate che il Suo presente sia il vostro presente, e così quando non trovate riscontro immediato a
quanto Dio, nel suo infinito amore, vi fa conoscere tramite un suo figlio prediletto di cui si serve per
arrivare sino a voi, allora mettete in dubbio e l'apostolo e Dio stesso e la vostra fede crolla
miseramente. Mi occorre ancora di più la tua attenzione.
Ti ho sempre, tante volte, ripetuto che a fondo di qualsiasi sofferenza, sia fisica che spirituale,
aggiungo l'una condiziona l'altra è il peccato.
II peccato interrompe quell'energia vitale che proviene da Dio amore e per la quale ogni cosa sussiste
e si rinnova.
Essa è nell'uomo il flusso della grazia cioè la vita di Dio in noi, senza la quale una parte del corpo e
dello spirito va in cancrena ed ecco il male in tutte le sue svariate manifestazioni.
Come arrivare a ristabilire quell'ordine infranto, quell'energia benefica che non arriva più ad irrorare
quelle parti cancerose?
Bisogna estirpare il male alle radici, ma l'uomo è un essere libero ed il primo atto deve partire da lui.
Ecco la necessità assoluta della sua adesione al bene.
Adesso esaminiamo assieme quello che il Vangelo ci narra pur nella sua scarna sintesi.
L'approccio tra il malato e la potenza liberatrice di Gesù è immediata, sono loro due soli, il peccatore e
l'offeso, ma Gesù per liberare ha bisogno dell'adesione libera del malato e chiede: "Credi che io possa
guarirti?"
Ed alla risposta affermativa risponde: Vai, la tua fede ti ha salvato.
Era quello l'ostacolo, ma quando ciò si realizza tutte le volte che un ammalato, o chi per lui, chiede la
guarigione del corpo e dello spirito?
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Quando il distacco dal peccato è totale, solo allora il flusso vitale torna ad irrorare quell'uomo malato e
l'amore del Padre inonda quella Sua creatura che, per tanto tempo, ha subito gli effetti della colpa con
una sofferenza spesso inaudita.
Il tempo, mamma, siete voi a determinarlo e se Dio, nel Suo eterno presente vi anticipa
quell'avvenuta guarigione è un atto d'amore che deve rendervi sicuri che tutto ciò avverrà per
spingervi ancora di più a quell'accettazione di cui ha bisogno perché si realizzi la vostra richiesta.
All'Ordinario Mons. T.
Cancelleria del Vicariato di Roma
Piazza San Giovanni in Laterano Roma
In data 23 maggio 1994 è stata inoltrata a codesto Ufficio competente la richiesta formale
dell'imprimatur al libro: Il mio amico Nicola.
La richiesta era motivata dal fatto che, trattandosi di un libro ad indirizzo teologico, i firmatari
volevano essere sicuri che la diffusione di tale libro fosse idonea ad illuminare tali problemi, oltre che a
confortare, a guarire a convertire.
Tale ufficio si è limitato a rimandare indietro la stessa richiesta con una postilla appostavi dal R. R.
assolutamente improponibile la richiesta senza peraltro specificare il motivo di tale rifiuto. Né è lecito
pensare che il libro in questione, consegnato in data 23 maggio 1994, sia stato attentamente
esaminato, come da vivo desiderio dei firmatari, dato che la postilla di rifiuto porta la data del giorno
successivo, quella cioè del 24 maggio 1994.
Si prega quindi vivamente che tale richiesta venga esaminata con spirito di fede e d'amore per la
verità, e qualora venissero riscontrati punti controversi o poco chiari, rispetto alla sana teologia della
Chiesa, che questi vengano chiaramente esposti citando la pagina dei due libri a cui si riferiscono.
Con la fiducia in una chiarezza a cui ogni cristiano che si rivolge alla vostra autorità ha diritto.
I
firmatari
7 giugno 1994, ore 8,15
Mia cara A., avrei voluto rispondere subito alla tua lunga lettera ma poiché richiedeva un buon tempo
disponibile, data la complessità dei tanti problemi che ti affliggono, che hanno colpito il mio cuore ed il
mio spirito, volevo serenamente accostarmi al tuo dolore per comunicarti un pò di pace.
Poi sono partita per Ulzio.
Lì, ho trovato, nella Grotta che accoglie la Statua della Vergine una Mamma meravigliosa che si è
manifestata al nostro spirito nella sua realtà.
Vera di spirito e di corpo, che ci attendeva come una qualsiasi mamma umana avrebbe atteso i figli
che erano partiti da lontano per andarla a trovare fin lassù.
La Statua di marmo che ha gli occhi chiusi, alla nostra richiesta ha sollevato le palpebre come segno
tangibile del Suo amore e della Sua presenza.
Nicola, che è il Suo capolavoro di grazia era sicuramente accanto a Lei.
Io ti dono questa Mamma dolcissima. Pensa a Lei nella Sua realtà umana fatta di carne e ossa come
siamo noi e sappi che ti è vicina potente ed invincibile.
Ha fatto scaturire ad Ulzio una sorgente di acqua viva che guarisce i tumori e tutti i mali. Danne da
bere a tuo marito e a tua cognata con fede viva e spera.
Manderò il tuo indirizzo ad una persona, a Torino perché te ne spedisca una tanica.
Ti abbraccio con Nicola. Pina
12 giugno 1994, ore 5,45
Maria SS.ma: scrivi, figlia mia:
Grandi cose ha fatto in Me l'Onnipotente e Santo è il suo nome.
Fin dalla più tenera età mi ero consacrata al Signore, gli avevo offerto la mia verginità.
I miei genitori erano morti, vivevo la mia vita nel Tempio assieme alle mie compagne in piena armonia
e in totale abbandono di offerta al Mio Dio e più nulla desideravo per me, perché la mia gioia era
piena. Ma ero appena uscita dalla pubertà e la volontà del Padre mi fu resa palese dal Sacerdote di
Dio che aveva cura della Mia anima.
Dovevo uscire da quel luogo santo che era per me protezione e rifugio come fosse stato il seno di Mia
Madre, ed immergermi in un mondo che non conoscevo, che vedevo ostile e di cui non ne scorgevo il
volto.
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A protezione mi fu dato uno sposo, Giuseppe, che avrebbe dovuto confortare il Mio cuore impaurito e
tremante, ma troppo grande, inaspettata, sconvolgente la volontà del Padre che tutto questo mi
chiedeva, ma che tutto rimetteva alla Mia libertà di scelta.
Il dolore che tormentò il mio cuore, in quel momento, fu il dover rinunciare alla Mia verginità ed il
timore che il Padre non avesse gradito quell'offerta. Ma tutto sacrificai al Suo amore, alla Sua Santa
volontà, ed il Mio Sì fu pieno e consapevole, anche se doloroso.
Dovette passare molto tempo prima che il dono di Dio Padre mi fosse palese: Vergine e Madre. Aveva
accettata l'offerta della Mia verginità e con essa l'offerta di tutte le vergini che in ogni tempo, a Lui si
sarebbero donate, ed anche a loro avrebbe donato il redentore nella realtà Eucaristica. Ecco perché il
mio grido di esultanza riecheggia in tutti i cuori che con spirito puro ricevono il Mio Gesù
nell'Eucaristia.
Grandi cose ha fatto in me il creatore e grande è il suo dono».
12 giugno 1994, ore 7,25
Nicola: "L., L., non senti il puzzo dello zolfo del nemico che atterrarti attraverso il tuo dolore ed amore
di madre? Perché siete disattenti ai miei lumi anche se a voi si rivelano attraverso esperienze che
colpiscono un vostro fratello?
Non vi ho tante volte detto che nel momento dell'attacco è necessario chiudevi in un silenzio di attesa
e non lasciare adito al nemico di portare a buon fine quanto il suo odio vuole realizzare?
Ogni mossa sbagliata può mettere in pericolo il nostro piano di attacco e sarebbe doloroso, non solo
per voi, ma soprattutto per Noi che in voi abbiamo piazzato la nostra difesa.
Sii sempre e soprattutto la mia L., la L. di Gesù e della Madre che tanto ti amiamo e non vanificare i
nostri sforzi mandando per aria il disegno meraviglioso di Dio che vi vuole compartecipi della Sua
prossima vittoria.
Tu sei un caposaldo L., su te si fondano i nostri interventi di aiuti, devi essere tu a sostenere mamma,
T., L., G., M. e le sorelle.
Non è permesso nessun buco, nessuna defezione.
Animo L., asciuga le tue lacrime perché Dio solo è il Potente e come per me, sarai tu a vincere sui tuoi
nemici e prepari così la felicità dei tuoi figli, solo così.
Grazie L. Nicola
12 giugno 1994, ore 12,50
Nicola mi stava illuminando così: “Mamma quando la barca è in alto mare, specialmente se spirano
venti contrari, devi remare con più forza altrimenti finisce in una risacca ed è più difficile rimetterla
sulla scia delle correnti favorevoli.
Purtroppo il nostromo ha preferito abbandonare la barca e godersi la quiete del porto sicuro, così colui
che avrebbe dovuto prendere il suo posto.
Ma essi non vedranno mai l'aurora con le sue luci smaglianti riservate a chi ha scelto di lottare pur di
rimanere fedele".
22 giugno 1994
Nicola: “Mamma ti stai chiedendo se le difficoltà che incontri nel rinnovare la richiesta per l'Imprimatur
del mio libro al Vicariato, in risposta a loro rifiuto, sia permesso da me.
Ma come fai a pensarlo se sono stato io a dettartene il testo con le appropriate argomentazioni?
Avreste dovuto spedirlo subito e non aspettare che il nemico avesse il tempo di riorganizzarsi. Ti ho
tante volte spiegato come la tempestività di una azione è determinante per la riuscita di una impresa.
Non dimenticate che la posta in atto è importantissima e che un ritardo può compromettere tutto un
disegno che coinvolge tante anime che solo in quel momento, da noi stessi stabilito ricevono quella
luce particolare che può essere determinante per la loro salvezza.
Mamma, devi essere più attenta e più vigile e non lasciarti prendere da tante cose di ordine famigliare
che hanno un valore molto, ma molto relativo.
24 giugno 1994, ore 14,30
Nicola: “Mamma, F. mi rimprovera di non aiutare A. perché trovi una occupazione consone ai suoi
desideri, e purtroppo, è il lamento di tante anime che ricorrono a me con fede e poi, non vedendo i
loro desideri esauditi, si sentono defraudati proprio nella fede.
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Loro giudicano il nostro operare in loro favore da quello che salta ai loro occhi, e non sanno da quanti
pericoli noi li liberiamo, quale il nostro incessante operare per guarire le loro anime in cui il peccato
gioca una parte essenziale che impedisce proprio il realizzarsi di quel bene che pure desiderano tanto.
È un lavoro sottile e capillare dettato dall'amore, dillo a F.
Come possiamo costruire un ponte, anche bello a vedersi, se non facciamo le fondamenta?
Al minimo soffio di vento tutto andrebbe in rovina.
Se foste più disponibili ai nostri richiami, come il tempo dell'attesa sarebbe ridotto!
27 giugno 1994
Nicola: “Mamma, la notizia sull'esito negativo della causa che riguarda L. il marito di M., ti ha molto
addolorata e ti sei chiesta come ha reagito M. che tanta fede aveva risposto in me.
Ti rispondo io per lei, anche se in data 25 c.m. ad un eguale interrogativo sollevato da F., la moglie di
G. era entrata in crisi nonostante le sue implorazioni e la sua fede in me, rispondevo in maniera
esauriente.
Voi credete che tutto vi è dovuto e che le nostre continue esortazioni, aiuti, momenti eccezionali che
riusciamo ad ottenere dal Padre per arrivare a convertire i vostri cuori induriti abbiano solo uno scopo,
quello di esaudire quel determinato desiderio che, in quel momento, vi affligge.
Non capite che ci serviamo proprio di quel determinato momento, in cui la vostra testarda volontà, è
più disponibile a seguirci nel nostro itinerario di bene, per agganciarvi al nostro disegno d'amore che vi
vuole salvi.
Tutto è coordinato da noi, le vittorie, le sconfitte, servono: le prime, per sollevare lo spirito, servono le
sconfitte per farvi riflettere con più serietà sul momento unico che il cielo vi porge perché il nostro
richiamo non vada perduto.
Giocate un pò troppo con il vostro destino, di cui voi soli siete i responsabili.
Giocate un pò troppo con l'amore infinito di Dio, che ad un dato momento potrebbe dire anche basta.
Tornerò ad aiutare L. e non mi dimenticherò di M., ma per carità che i miei richiami d'amore non
vadano perduti.
Sono le loro anime che suscitano in noi uno spasimo d'amore, a volte doloroso, perché vediamo con
quanta superficialità incosciente voi le trattate, eppure sono costate tutta la Passione dello Uomo-Dio.
Fai arrivare il mio lamento a M., perché il momento presente di grazia non vada perduto.
Ti amo mamma.
29 giugno 1994
Mia cara amica, con ritardo rispondo alla sua del 19 u.s. e la prego per questo di perdonarmi.
Purtroppo il mio tempo disponibile è limitato, ma adesso, immersa nel verde di Sabaudia, (ultima
dimora del mio Nicola e di mio marito), attenta agli impulsi che mi pervengono da mio figlio stesso,
spero di poter riuscire a placare un pò della sua ansia.
Ho riletto con attenzione la sua lunga lettera, i suoi mille perché, i suoi interrogativi, il desiderio di
conoscenza che la spingono contro un muro attraverso il quale è difficile che possa filtrare la luce.
Da qui l'angoscia, il terrore del buio, del domani, della morte.
È come se tanti canaletti che avrebbero dovuto portare, anche se con difficoltà, un contributo di
energia vitale fossero stati ostruiti ed avessero rimandato indietro proprio quell'energia che le era
indispensabile per vivere.
Oh, sì, Nicola potrebbe farle un'analisi dettagliata e rispondere ai suoi mille perché, ma ciò le
gioverebbe? Conoscere con precisione dove ha sbagliato Lei, dove i suoi genitori, quali le circostanze
che tutto quel male hanno determinato?
A fonte di ogni sconfitta c'è sempre un male che l'ha determinata e di cui noi stessi siamo
responsabili, poi, il Male con la emme maiuscola ha operato il resto atterrando le ultime difese e con
gioia sadica distruggendo corpo e spirito di questa creatura che Dio aveva creato per rendere felice.
Ma tu, mia cara amica, non sei sprofondata nell'abisso perché sei riuscita a laurearti, ad importi in vari
concorsi; e quel Dio, che non ti aveva perso di vista, ti ha ripescata ed ora ti ha mandato il suo
Arcangelo Nicola perché potesse darti pace e con essa tanta luce.
S'immerga in questa luce, anche se arrivata alla soglia della vecchiaia, la gioia che le comunicherà
sarà tanta e dimenticherà il triste passato e non avrà più paura della morte, perché si renderà conto
che essa è solo l'ingresso della vita.
Con tanto affetto. Pina Reina
1 giugno 1994, ore 10,30
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Nicola: “Mamma, ieri sera la notizia comunicatati da M. di G., di essere in attesa di un figlio, per altro
tante volte confermato dal cielo tutto, ti ha reso felice.
Ti ho fatto rivivere i vari miei interventi in favore di questi sposi così grati al Signore, ma poco avete
capito di quale giunco furioso erano fatti segno ed intrappolati da un nemico astutissimo che tutto
voleva azzerare del piano bellissimo di cui, per volontà di Dio stesso, ero l'artefice.
Si serviva della loro stessa fede, del timore di non fare la volontà di Dio, e di mille espedienti, per
offuscare le loro intelligenze e dirottare la loro libera scelta verso l'obiettivo che lui voleva
raggiungere: allontanare il concepimento fino a quando, dato l'approssimarsi della menopausa, Dio
stesso non avrebbe consentito infrangere una legge di natura che Lui stesso ha creato.
Si, attraverso una luce che tuo tramite ho fatto loro arrivare è stato frantumato l'ostacolo e con loro
gioisco io, Nicola, il cielo tutto.
Ma attenti mamma, tanti sono gli errori che vi impediscono quella chiarezza che vi dovrebbe rendere
forti ed avveduti. Partirò dal caso specifico di G.
Il loro matrimonio era valido al 100% (e loro lo sapevano)! altrettanto gradito a Dio il loro desiderio di
un figlio. Quale il momento più adatto, se non quello che, raggiunta l'unione, si avesse dato inizio a
quel desiderio legittimo, a quel progetto di Dio?
Il momento non è arrivato, sussurrava una voce che credevano fosse quella di Dio.
Ma Dio è verità, mamma, non dimenticatelo mai.
Adesso seguimi perché voglio chiarirti un'altra verità così offuscata nella stessa teologia della Chiesa.
Loro dicono: "Dio non vuole il male, ma lo permette perché dal male sa trarre il bene."
Dio ha bisogno della nostra sofferenza per salvare il mondo.
Verità e menzogna si intersecano in quella teologia che fa ormai parte del patrimonio della Chiesa,
almeno di quella meno illuminata.
Dio non vuole il male, ed è esatto perché è la perfezione del bene ed è soprattutto Amore infinito, ma
se tu dici che lo permette, pur potendolo impedire, lo rendi corresponsabile del male; e se giustifichi
questo perché vuole la sofferenza della Sua creatura per salvarla, lo accusi di mancanza d'amore.
Tutto questo ti porta all'interrogativo: è Lui che ha permesso la passione del Suo unico figlio quando
avrebbe potuto impedirlo?
No, mamma, per carità non pensarlo, Dio non permette il male, siamo noi che lo permettiamo e lo
facciamo per nostra libera scelta, Dio lo subisce.
L'ha subito quando, pur sapendo che i suoi nemici avrebbero appeso il Suo Gesù all'albero della Croce
- come un agnello nella bottega del beccaio - liberamente assieme a Gesù ed a Maria, la Madre, hanno
accettato il compromesso:
la salvezza nostra in cambio di quell'offerta.
Sì, anche a noi, ha donato questa possibilità: in cambio della sofferenza, conseguenza naturale del
peccato, di cui noi soli siamo responsabili.
Se liberamente accettate l'offerta, la sofferenza si trasforma in redenzione.
In un atto d'amore infinito, Dio Padre ci ha accomunati alla redenzione del figlio, Lui Gesù, il Puro,
l'Incontaminato, noi crocifissori e deicidi, peccatori fin nelle ossa.
Sabaudia, 9 luglio 1994, ore 10,50
Nicola: “Mamma, questa notte ho registrato nel mio animo momento dopo momento il tuo intenso
soffrire. Ma non eri sola a soffrire, mamma, oltre che Nicola tuo figlio, carne della tua stessa carne e
papà e zio, c'era il Padre, c'era Gesù, c'era Maria la Madre.
E la nostra sofferenza era infinitamente più grande della tua: anime curate con amore infinito, fatte
segno di doni e privilegi particolarissimi, scelte tra un numero stragrande di altri esseri che dovevano
essere fonte di luce, baluardo, difesa per i più miseri, consolazione per il cuore di Gesù che tutto ha
operato in loro favore, accecati dal potere, fuorviati da quella mitria che doveva solo ispirare fiducia, si
sono trasformati in esseri fuorvianti della verità stessa.
L. è rimasta dolorosamente scioccata, anima amante, non riusciva a concepire come un vescovo si
fosse umiliato a telefonarle pur di non rilasciare nessuna dichiarazione scritta che sarebbe suonata di
terribile accusa: il rifiuto ad una richiesta così lineare fatta da un piccolissimo gruppo di cattolici che
umilmente chiedono, all'autorità competente, l'avallo alla diffusione di un libro ad indirizzo teologico.
Però non ha avuto il pudore di mettere in luce la sua scarsa sensibilità ad un problema così importante
per quelle anime e, mentre chiede cieca ubbidienza al sacerdote inquisito, consiglia L. a rivolgersi al
suo parroco per avere la certezza che quel libro è valido.
Ma alla domanda chiara di L. se il libro in questione lui lo avesse letto, risponde che lo aveva solo
sfogliato.
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Mamma, no, non lo ha neppure sfogliato, hanno solo paura della verità che incalza.
Sì, mamma, L. deve rispondere lei e per iscritto, con chiarezza ed umiltà.
Sono occasioni che noi stessi porgiamo loro, perché riflettano e sono dettate da un amore sofferente;
dopo verrà il giudizio e saranno potate le anime in cui ancora c'è un segno di vita, mentre le altre,
come sterpi secchi, saranno tagliati perché non potranno dare più frutto.
Tu ti senti sola, mamma, ma non è così, oltre a Voi, sei circondata da anime particolari che ti vogliono
bene, tutte gradite a Dio, e ti proteggono con le loro preghiere a cui puoi sempre chiedere aiuto e
conforto. Fate unità, continuamente vi diciamo, siate serene perché il tempo passa ed è tutto a vostro
favore. Dio è gioia, mamma, godine fin da adesso; Dio è amore e soddisferà il tuo bisogno d'amore.
10 luglio 1994
Nicola: “Mamma anche tu sorridi divertita quando recepisci la mia ilarità, come ieri sera durante la
partita di calcio in cui ero intervenuto in una forma così attiva.
Hai visto? Ti avevo detto che "li avrei fatto un pò penare ma che poi avrei fatto realizzare alla nostra
Nazionale la vittoria.
Ma adesso ascoltami.
Comincia a comprendere meglio la nostra tattica di avvicinamento agli uomini che detengono il potere
in seno alla Chiesa di Cristo, in particolare quelli del Vicariato.
Tu sei soltanto un piccolissimo strumento e quasi sempre agisci senza neppure renderti conto delle
conseguenze della mossa che noi stessi ti spingiamo a fare.
Come l'ascesa al potere presuppone astuzia, intelligenza, piccoli atti concreti di avvicinamento, finte e
controfinte, così lo stesso gioco si attua quando si deve arrivare a demolire quel potere che non è più
espressione della volontà santa di Dio che è solo amore e giustizia, giustizia che nella sua perfezione
non è altro che amore.
Hai toccato con mano come l'ubbidienza, virtù eccelsa, che ha forgiato i Santi, si può trasformare, se
gestita da mani impure in coercizione, in soffocamento del rapporto intimo personale, inalienabile tra
l'anima ed il Creatore.
E questo rapporto, tra la coscienza del singolo e Dio stesso, non esclude nessun nato da donna. A
maggior ragione investe il consacrato, il quale proprio a Dio stesso fa voto del trinomio: povertà,
castità, ubbidienza.
Ne l'uno esclude l'altro. Mentre per il laico queste sono virtù che, se amorosamente coltivate lo
rendono gradito a Dio, per il consacrato che le disattende o ne fa uso sbagliato si trasformano in
severa condanna.
Una volta ad Eugenio gli dissi: "Eugenio sii inflessibile con te stesso, ma misericordioso con gli altri".
E questo dovrebbe essere il metro de vostri rapporti con Dio prima, e poi tra di voi.
Ma le anime, qualsiasi esse siano: o umili e ignorate dai più, che detengono posti di comando sono
ugualmente preziose a Dio per le quali ha permesso che il suo figliolo le riscattasse con il Su, sangue.
Come vedi, il nostro interesse è sempre sollecito ed il nostro amore costante.
Unitevi a noi in una supplica accorata al Padre delle misericordie, perché la luce penetri nelle loro
menti e l'amore riscaldi i loro cuori.
18 luglio 1994
Non era ancora cominciata la partita di calcio che avrebbe visto vincitori o meno i nostri atleti azzurri
nella finalissima, che si apprestavano a competere con i brasiliani, che interrogai il mio Nicola. Nicò,
che dici, ce la facciamo?
Nicola: “Mamma ti interessa tanto che vincono? Ci tieni proprio a questa vittoria?
“Nicò, a me non importa proprio niente, penso solo ai tuoi fratelli che dopo l'esperienza della vittoria
passata, in cui ti sei dato da fare, accrescerebbero la fiducia in te.
Mamma, se la fiducia che i miei fratelli ripongono in me è legata alle sorti di un pallone, credimi, è
proprio triste! Mamma, in questi giorni che hanno preceduto la gara, alle tue interrogazioni ho risposto
che ce l'avrebbero fatta se avreste meritato la vittoria.
Tu non capivi, ma dimmi: è possibile che per festeggiare una vittoria sportiva si debba usare la
violenza, distruggendo macchine posteggiate, mettendo in pericolo l'incolumità di tanti onesti cittadini?
Sì, hanno vinto i nostri e meritano il nostro sincero riconoscimento, ma abbiamo sottratto loro la
vittoria in assoluto, perché avrebbe prodotto altri atti inqualificabili e forse lutti.
18 luglio 1994
44
Nicola: "Giornata particolarissima quella di ieri, già da Noi preavvertita da tempo, tanto contrastata dal
nemico, ma tanto ricca di nuove grazie.
Il contatto con Don Mario è stato felice, tu sii disponibile ai miei doni e vai avanti per la strada che Noi
passo, passo ti indicheremo.
E. è rimasta un pò addolorata perché vorrebbe leggere tutti i messaggi nostri che pervengono dal
cielo e che lei con tanto amore ed anche fatica porta alla vostra conoscenza.
Ma adesso ascoltami, mamma, perché una incomprensione può anche creare delle ombre che fanno
male a voi e a noi di riflesso. L'amore di cui noi siamo pregni prima per Gesù e poi per voi è talmente
grande, impetuoso che prorompe e rompe qualsiasi argine.
È talmente grande la gioia che proviamo di comunicare con voi, è talmente grande la Nostra
preoccupazione di non riuscire a farvi comprendere i pericoli a cui siete esposti, che dimentichiamo
come la vostra fragilità non è sempre in grado di recepire l'ondata del Nostro amore che attraverso i
messaggi vorremmo comunicarvi.
Si, mamma, tu hai ragione bisogna che Noi ci mettiamo in sintonia con la vostra lunghezza d'onda
specialmente quando il cenacolo è formato da elementi eterogenei.
Ci sono anime che hanno già fatto un cammino di luce e che sono gioiose di ascoltare o meglio
meditare per poi gustare i nostri lunghi messaggi; ma ci sono anime distratte, desiderose solo di
scuotersi i vari problemi che li assillano, bramose solo di trovare aiuti e preghiere ma che recalcitrano
davanti ad un cibo gustosissimo ma che non hanno mai gustato.
E il tempo gioca a nostro ed a vostro danno.
La fretta, il timore di non arrivare a tutto; ed è proprio questo tempo, dono meraviglioso che Dio vi
dona per arrivare a Lui, per conoscere Lui che si trasforma in vostro nemico ma di cui dovete rendere
a Dio stesso conto.
Come regolarsi mamma? Con saggezza, con prudenza, saper scegliere le anime già pronte all'ascolto a
cui donarli, attendere fiduciosi che altre anime, poco alla volta, si aprano alla luce, le più restie poco
alla volta da sole si allontaneranno e per esse la vostra preghiera costante non difetti mai nei vostri
cuori.
22 luglio 1994
Nicola: “Mamma, spesso da vari nostri messaggi vi sentite ripetere che il vostro piccolo gruppo,
soprannominato dell'Ave Maria, salverà il mondo e rimanete perplessi sulla veridicità di tale
asserzione, riconoscendovi piccoli, sparuti e tanto limitati.
Ma adesso ascoltami.
Ti avevo fatto presente, e non da ora, che una enorme battaglia è in atto tra cielo e l'inferno, tra noi
beati con a capo Maria SS.ma e Lucifero con le sue schiere.
Ti avevo spiegato come i contendenti siete appunto voi ancora viventi la cui sorte è legata appunto
all'esito di questa immane lotta, vittoria o sconfitta, in particolare per ciascuno di voi che siete
chiamati ad affrontarla.
Ti avevo assicurato che la vittoria sarà di Maria SS.ma e che Gesù verrà da Trionfatore per prendere
definitivamente possesso della sua Terra purificata e del popolo che gli sarà rimasto fedele. Ma ti ho
sempre ripetuto che Noi, non potendo annullare la vostra volontà che vi rende liberi, e quindi
meritevoli, o di gioia eterna o di dannazione eterna, nulla possiamo senza il vostro consenso, senza la
vostra partecipazione.
Seguimi ancora con attenzione.
L'umanità che, come entità di concetto, è una sola, e formata da un numero stragrande di uomini di
varie razze e religioni.
I cristiani sono solo un quinto, ma anche essi divisi e suddivisi, e poi, quanti praticanti?
Come vedi il gruppo dell'Ave Maria è formato da un numero sparuto di anime che hanno aderito
totalmente al disegno del Padre il quale ha affidato a Maria SS.ma le sorti di questo immane conflitto.
Lei, la Madre di Colui che con la Sua passione ha salvato l'uomo, riporterà quest'uomo al cuore del
Figlio che, purificatolo, lo riconsegnerà al Padre.
Ecco perché Maria si presenta a voi come Regina dell'amore, come vostra Condottiera.
Una rosa, pur essendo una unità, è formata da tanti petali, il vostro piccolo gruppo rappresenta uno di
questi petali: se un solo petalo dovesse staccarsi dalla rosa, presto altri petali si staccherebbero e di
quel bel fiore non resterebbe che un gruppetto di petali secchi, perché un petalo sostiene l'altro.
Ecco perché vi esortiamo continuamente a stare uniti, a sostenervi l'un l'altro, a pregare per il mondo
intero.
22 luglio 1994, ore 17,00
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Eccellenza Mons. A.
dalla nostra conversazione telefonica ho voluto espressamente che passasse un margine di tempo,
che ho dedicato ad una seria riflessione, per poter capire dove sbagliavamo e qual'è l'ostacolo che si
frappone alla richiesta formalmente avanzata da quel gruppo di persone di cui io sono a capo:
l'Imprimatur al libro il mio amico Nicola.
Ho cercato di andare al fondo dell'intenzione che ci ha spinto a chiederlo. Certezza che il libro in
questione che tratta verità teologiche, non sia di ostacolo agli svariati lettori che in esso trovano, al
contrario, luce ed accrescimento di fede.
La nostra richiesta era lineare, umile, diretta con grande rispetto all'autorità ecclesiastica competente,
dalla quale avremmo almeno desiderato una risposta altrettanto chiara.
Ma Lei, Monsignore forse non ha accolto l'ansia che era nelle nostre anime, ed alla mia insistente
richiesta se avesse letto e meditato il libro in questione, mi ha risposto che l'aveva solo sfogliato.
Le ho fatto presente questa nostra ansia di conoscenza e Lei mi rimanda al Parroco della mia
parrocchia che avrebbe dovuto tacitare questi nostri dubbi o accrescerli se, anche lui, avesse soltanto
sfogliato un libro di 800 pagine.
Come uscire fuori da questo intoppo che ci lascia la bocca amara?
Se le torniamo a chiedere, con umiltà, un giudizio che sia espressione di una ricerca sincera della
verità di cui solo Dio è testimone, facciamo cosa sgradita all'autorità vostra? Non penso che sia
sgradito a Dio, poiché la nostra intenzione è santa e sincera.
Con deferente ossequio Carmela
Sabaudia, 22 luglio 1994
Durante la notte, Nicola mi spinge a considerare come il mio amore di madre dovesse manifestarsi con
urgenza nei confronti di Teresa.
Nicola: "Vai a trovare Teresa, sei tu la madre e questo atto deve partire da te".
Il suo era un richiamo incisivo, quasi perentorio che risvegliava in me desideri angosciosi che cercavo
di tenere a bada ma che, in quel momento prendevano corpo spingendomi verso una determinazione
precisa.
Dovevo andare. Ma le difficoltà da superare non erano poche.
Chi mi avrebbe portato a Roma, dato che non potevo chiederlo a Maria, che mi avrebbe risposto di no,
e lo stesso Filippo che non avrebbero voluto più esporsi ad ulteriori rifiuti?
O ad Antonella, impegnata in banca fino a tardi! Mi venne in aiuto L., e, sebbene dovemmo lottare per
attuare il nostro disegno, il 29 arrivammo a Roma.
G., venuto a trovarmi, mi accompagnò ma non sapevo neppure di trovarla.
Grande fu la gioia che provai nel rivedere mia figlia e i suoi due bei ragazzi. Il primo impatto fu di
leggera titubanza, ma, in un attimo, tutto scomparve ed una gioia grande e serena, che non avevo più
provata da tempo, si impossessò del mio spirito e si comunicò a Teresa ed ai miei due nipoti.
Ritrovavo la mia Teresa di un tempo, i suoi occhi luminosi e limpidi, e dopo un lungo dialogare, per
colmare le lacune prodotte da tanto tempo di silenzio, me ne partii ma con nel cuore una certezza;
tutto era stato ricostruito.
C'era ancora PierGiorgio da attirare al nostro amore, mala preghiera è l'arma più potente ed è sempre
vincente.
Nicola: “Mamma hai capito perché dovevi andare?".
Era il momento designato dal cielo per il grande rientro, e tu non potevi mancare.
28 luglio 1994
Nicola: “Mamma, ricorre proprio un mese dal giorno in cui lasciai questa vita per possederne un'altra,
la vera, la reale, quella a cui ogni uomo dovrebbe guardare con vivo desiderio ma anche con timore.
Sacrificai tutto per raggiungerla, amore, giovinezza, la vita umana che mi attirava con mille seduzioni.
Avrei potuto ancora optare per essa, ma un amore ancora più grande in primo luogo per voi, a cui
volevo dimostrare la mia riconoscenza, il mio grazie per quella stessa vita che, generosamente mi
avevate dato, per i tantissimi sacrifici che avevate fatto per me e che passavano sotto i miei occhi, in
quei lunghi mesi di ospedale, e poi per Cristo che tutto operava e che mi rivelava un mondo che
implorava il mio aiuto.
Ma oggi con enorme tristezza e dolore mi chiedo: "quella mia terribile sofferenza e la rinuncia che ho
fatto per voi, che mi siete i più cari, è valsa a qualcosa? Ho paura di no!
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Il dolore che ti viene da un estraneo ti ferisce, ma non quando ti viene da uno della tua stessa carne
per il quale ti eri offerto.
E le cose di casa R. non vanno certo come dovrebbero andare.
Né vi sono mancati i miei lumi, i miei avvertimenti, le mie implorazioni. Il mio continuo intervenire
presso Dio Padre vi ha evitato seri pericoli e quando chiedo rivivo la mia terribile passione, come la
rivive Gesù e Maria SS.ma.
Ma voi siete come dei sonnambuli che si aggirano tra cadaveri e relitti umani, attratti sempre da larve
di luce falsa che continuate a cercare tra quel mondo di morte e non sentite neppure più il fetore che
vi strozza. Non leggete neppure i miei richiami che, tramite mamma, vi faccio arrivare. Non pensate
neppure per un istante che c'è anche un limite alla misericordia di Dio e che il Suo basta è terribile.
Vi divertite a giocherellare con il vostro destino, come fosse un pupazzetto, a cui fare uno sberleffo.
F., A., M. A., E., ognuno di loro con responsabilità enormi.
Quando vi renderete conto che la barca va a fondo? Quando il laccio scorsoio dei nemico vi stringerà
alla gola e non potrete più emettere neppure un suono ed una implorazione di aiuto? Tutto scusate,
prima in voi stessi, e poi nei vostri figli.
L'esempio emblematico è E. truccata, incerottata, confezionata a dovere, espressione di una gioventù
che non ha più il senso della critica, che subisce l'attrazione per questo mondo falso, e quello che è
più terribile, che non riesce più a distinguere il limite di quello che è lecito o non lecito, tanto è
offuscata ed incerta quella linea di demarcazione.
Tu F. hai sofferto credendoti impotente ed il signore ti ha risparmiato quell'umiliazione. Hai avuto tre
belle bambine, ma come hai adempiuto ai tuoi doveri di genitore, con vero senso di responsabilità o
hai preferito scrollarti di dosso tale peso, perché era più facile scusare per scusarti? E tu A., la tua
dolcezza cosa nasconde in realtà? Oppressi da tanti pesi preferite ignorarli, mentre se con amore e
fermezza fossero stati affrontati, si sarebbero trasformati in elementi di gioia.
E tu M. che non hai smesso di fare la professoressa e pontifichi, intralciando persino il mio lavoro che,
attraverso mamma, è teso a venirvi in aiuto, a darvi una mano.
E vuoi fare pure la samaritana di anime, senza tener conto dei miei avvertimenti.
Quando ti deciderai a fare una cernita dei valori veri dai falsi? Da tutto ciò che ti attira per il loro
luccichio, ma che producono solo delusione, mentre in te stimolano ancora desideri appena li appaghi?
E così senza sosta.
M. A., dopo due prove terribili (non dimenticare i due incidenti) ti ho attratta nella mia onda d'amore,
ti ho promesso grandi gioie, ti ho dato in dono l'amore. Non disperdetelo per quella sete del nuovo,
potresti pentirtene amaramente, ma coltivalo e seppialo apprezzare.
E tu Francesco, eri appena, appena uscito da un'esperienza terribile: non dimenticare i tuoi limiti, le
tue corse da Padre G., la necessità della presenza continua nella vita di tua madre, l'aiuto che anche
per i tuoi problemi di salute hai avuto dal cielo.
Ora vedo coroncine sotto il cuscino, ma non per l'uso per cui erano state create, ma soltanto come
amuleti.
Quella falsa religiosità che caratterizza tutta la vostra vita (e mi rivolgo a tutti voi cui è diretto questo
mio doloroso appello) serve solo a tacitare la vostra coscienza e non certo a sollecitare da Dio quel
perdono e quell'aiuto che vi è tanto necessario.
Ed anche a te mamma, va il mio accorato lamento.
II tuo richiamo che parte da lontano, sempre sollecitato da me, si è fatto sempre più fievole, mentre il
pericolo si fa al contrario sempre più forte. Ma sono carne della tua stessa carne e la tua
responsabilità è enorme.
Loro temono le conseguenze immediate ai loro errori, mentre non pensano ai pericoli che corrono le
loro anime perché credono che riguardano avvenimenti tanto lontani nel tempo.
Anch'io credevo così, ma invece il mio rendiconto Dio me l'ha chiesto a trent'anni ed ad altri anche a
meno e senza il tempo di riflettere, perché quel tempo era stato sciupato in stupidità e bagordi.
l luglio 1994, ore 5.00
Il tempo sempre ti sfugge di mano quando lumi che mi arrivano da Nicola coinvolgono tutto il mio
spirito spingendoti ad una verifica del tuo operato ed alle conseguenze che essi comportano anche
negli altri.
Dopo il messaggio del giorno 28 che ha suscitato reazioni forti in ciascun componente della mia
famiglia, Nicola è sceso ancora ad operare con il suo bisturi per meglio chiarire e spiegare il perché di
tanto male.
"Mamma ascoltami: Gesù dice che quando due o più, persone sono unite in preghiera, Lui è in mezzo
a voi.
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Così avviene quando due o più persone sono unite e c'è chi bestemmia.
Allora tutto l'inferno è presente e quel gruppo si trasforma in setta satanica, in un nucleo centrale di
male che irretisce e soggioga i più restii, i più deboli, per poi trasformarli in pedine, per portare
turbamento e male in seno alle loro famiglie, in seno ai nuclei che li circondano e così via.
Il male che si sprigiona da queste pedine non è più controllabile perché, chi li muove, non è più la loro
volontà completamente asservita a Satana né la loro intelligenza, totalmente oscurata e così tutte le
facoltà dello spirito, compreso l'amore, sentimento innato verso coloro che ti hanno dato la vita, ma
Satana stesso, che tutto escogita, pur di distruggerti e distruggere.
La prova più evidente l'hai avuta nella reazione di E. che non riesce neppure a capire dove sta il male,
cos'è il male, né i pericoli immediati a cui è esposta, ma tanto meno il pericolo, ancora più grave, della
dannazione eterna.
Hai vissuto questi due giorni in un'atmosfera di morte; ti aggiravi per casa, guardavi gli altri, guardavi
te stessa e se anche sei corsa dal sacerdote e piangendo hai implorato perdono ed hai spinto gli altri a
farlo, hai sentito il bisogno di andare via, di rifugiarti nella tua casa a Roma e con l'aiuto dei tuoi
fratelli ritrovare nella preghiera la speranza e con essa la pace.
Ma mamma, per carità non abbassate la guardia, dillo ad A. ripetilo a ciascuno dei tuoi figli, siete
ancora nell'occhio del ciclone, anzi più che mai, perché lui vuole riprendersi le prede e non sopporta le
sconfitte.
Qualsiasi sofferenza, qualsiasi rinuncia è niente davanti ad una male così grande che potrebbe colpirvi
e poi c'è la preghiera, c'è la potenza di Dio che vi ama, se tutto questo ha permesso è perché vuole
salvarvi, voglio salvarvi, ma senza di voi nulla possiamo, non dimenticarlo.
Adesso ti illuminerò ancora su quello che avverrà, in virtù della mia vittoria riportata sul male nei miei
lunghi mesi di ospedale ad opera e nel mio nome su questa terra dell'Agro- Pontino che custodisce il
mio corpo.
Comincerò proprio dal consorzio Zeffiro, anzi ho già cominciato, col smascherare la presenza di questo
covo satanico. Anche il nome di questo complesso non è casuale, e tu sai che proprio i venti che
spazzano via le nubi e riportano il sereno.
Esso diventerà centro di serenità mistica e di pace come lo è e da qui la luce si propagherà e si
irradierà al sud e poi al nord.
1 agosto 1994, ore 19,05
Nicola: "Dietro sollecitazione di E. ti stai chiedendo se i messaggi che pervengono a voi tramite T.
sono esenti o meno da interferenze.
Mentre continuo a ripeterti che qualsiasi carismatico e perché tale è soggetto ad interferenze perché
venga limitata 1'incidenza che ha di produrre bene.
Ti ho sempre ripetuto che, essendo stato io Nicola, e tu, mia madre, scelti per portare avanti (e non
per nostro merito) la missione di purificare la teologia della Chiesa di Cristo, il nostro canale è quasi
perfetto.
In un messaggio del giorno 13-6-1994 concetti d'amore tra cielo e terra a pag. 9 il colloquio è tra T. e
la mamma già trapassata. Essa sostiene che il canale tra lei e il figlio è un canale perfetto essendo
identico al rapporto tra me e te, ma non è così, mamma, perché mentre tu, essendo ancora viva
continui a mantenere intatto il rapporto tra me e te attraverso le tue stesse cellule che suppliscono le
mie già morte; non così tra la madre già morta e il figlio ancora vivo perché è la madre che genera il
figlio viceversa.
Questo ti porti ad una maggiore vigile attenzione nel confermare o meno i messaggi di T. perché
essendo molto lunghi non riesci neppure a leggerli, e ciò causa danno a T. e a voi tutti, ma
soprattutto alla credibilità in te, che i più attenti possono interpretare come avallo mio diretto.
3 agosto 1994, ore 6,15
Nicola: "Dopo il nostro appello disperato per farvi uscire dal pericolo di morte in cui eravate immersi, e
che ha visto una presa di coscienza in seno alla nostra famiglia, e soprattutto in A. ed in te, la luce e
la speranza, sebbene a stento, tornano ad affluire nei vostri spiriti.
Ma guai a cadere ancora in quel torpore di morte, ricordatevi che ci sono ancora anime, appunto
perché più ferite, che debbono essere aiutate a salvarsi.
Anime di figli, di fratelli, di nipoti a voi legati da vincoli sacri, ma anche anime che Gesù vi ha messo
accanto e che per inerzia o superficialità, meglio cecità, avete lasciato che fossero oggetto dell'odio
atroce del nemico.
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La luce che stamani, meglio adesso, sono riuscito a fare affluire prima al tuo cuore e poi alla tua
intelligenza, riguarda T., questa anima bella tanto cara a Gesù che io avevo attratta nel mio vortice
d'amore.
È stata poco protetta, inizialmente, prima da Suor Nazarena, che in un certo senso aveva intuito il
pericolo, ma che non seppe difenderla con la preghiera fatta di vero amore, e poi da te, mamma, e da
tutto il gruppo con una preghiera vigile e forte.
Una volta ti feci scrivere in un messaggio riguardante C. che con le sue uscite suscitava reazioni
diverse in te e papà, che in origine le sue intenzioni erano tutte sante, ma che non essendo stato
sostenuto dalle preghiere dei così detti cristiani, divenne ben presto lo zimbello del nemico a
differenza del Papa, che pur essendo attaccato da forze avverse maggiori, ne esce vittorioso perché
sostenuto dalla preghiera di tutta la Chiesa.
Questo ti porti a riflettere su quanto si è verificato e si sta verificando nei gruppi di Santa Maria Capua
Vetere di cui T. ed E. sono gli esponenti responsabili e purtroppo nei gruppi di Sabaudia e Roma.
Tu non leggevi quei lunghi messaggi e quindi non riuscivi a coglierne lo spirito; non ti chiedevi come
mai Gesù, così infinitamente delicato, imponeva un lavoro così abnorme ad una sua creatura
costringendola ad uno sforzo mentale e fisico eccezionale, impedendogli un minimo di tempo
indispensabile per una seria riflessione che l'avrebbe portato a chiedersi, in vera umiltà, cosa c'era di
vero in quel fiume di parole che ripetevano con monotonia sempre le stesse cose. Mamma, noi siamo
soltanto canali, e le parole che io ti trasmetto vengono da Gesù, dal Padre e dallo Spirito Santo.
Tu pensi proprio che Gesù abbia ingaggiato sedici anime di beati per trasmettere la Sua parola che è
semplice e lineare e molto spesso di accorato rimprovero?
La Sua parola che è verità, rialza e sostiene nel momento in cui la Sua creatura è nello sconforto; ma
non tesse un continuo e mellifluo elogio spingendolo proprio verso la superbia; sapendo quanto essa
sia :fragile a cadere.
Non avete sentito come uguale il linguaggio, le argomentazioni di Lucifero per sedurre Eva? È lo
stesso linguaggio che usa per sedurre gli scienziati che, in virtù del progresso, tentando di prendere il
posto di Dio; e dei poveri, che bramano la ricchezza dei ricchi, e dei ricchi, che vogliono dominare il
mondo scusandosi che lo fanno per dare il pane ai poveri.
Gesù, alla madre dei due apostoli, che gli chiedeva di dare ai suoi figli un posto in cielo, uno accanto
alla Sua destra, ed un altro alla Sua sinistra, rispondeva con durezza che quello che lei chiedeva
spettava solo al Padre concederlo e che essi dovevano prima passare attraverso la morte per essere
certi di poter meritare la visione di Dio.
Mamma, sai quante di quelle anime che si definiscono sante e beate e mandano messaggi a tutto
spiano per sedurre gli ingenui sono autentiche? Nessuna, anche me hanno sdoppiato, perché la guerra
è terribile e il nemico di tutto si serve, anche di te si è servito e ti ha annebbiato la vista.
Stamani, con un'immagine, ti spiegavo come è pericoloso e difficile nello stesso tempo rimettersi nella
carreggiata giusta, dopo di aver percorso per un periodo di tempo la corsia sbagliata, che solo il
nostro amore vi ha impedito di percorrere fino al precipizio, così, per questo stesso motivo, è
necessaria prudenza illimitata, un amore ancora più grande per le anime, sia che facciano parte della
nostra famiglia o di altre anime che sono coinvolte in questo vostro atto di recupero.
Attenti ai sorpassi, vigili ai segni di pericolo ed abbandono totale in Noi che vi amiamo.
5 agosto 1994, ore 11,00
Nicola: “Mamma, in quell'opuscolo Gesù confido in te a cura del movimento della Misericordia, che
trae origine, ed è ispirato da Suor Faustina, apostola della Misericordia, ti ho fatto appuntare lo
sguardo a pag. 41 nelle litanie della Divina Misericordia.
Alla seconda invocazione: Misericordia di Dio, massimo attributo della divinità.
Vedi mamma, gli attributi di Dio Altissimo sono tutti uguali, eterni, infiniti e perfettissimi, ne uno
supera l'altro, ma essi si riversano su di noi e ci investono nella misura del nostro bisogno immediato.
Così in un'anima in pericolo ed in peccato, sovrabbonda la Sua Misericordia, in un'anima assetata di
giustizia, che non riesce a trovarla in terra, la disseta, la placa con la promessa della Sua giustizia
perfetta che è sempre amore.
Alle tenebre della mente, comunica nella giusta misura la Sua luce, ne più ne meno, il troppo può
accecarla, il poco la lascerebbe forse in un buio più profondo.
Comprendi mamma? II voler far credere ad un'anima, anche se in buona fede, che la Misericordia
sovrasta la giustizia, è non solo deformare l'immagine di un Dio perfettissimo, ma crea, nell'anima uno
stato di adattamento diminuendo in essa quella vigilanza indispensabile per non cadere nei lacci del
seduttore.
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Ti portavo l'esempio, molto banale in verità, di un uomo bellissimo, perfetto nell'apparenza, ma a cui
mancavano due centimetri ad una gamba, difetto per altro insignificante, ma che lo fanno zoppicare.
"Nicò, ma se quella litania l'ha ispirata Suor Faustina, che è santa a tutti gli effetti, come può essere
errata? Mamma, Suor Faustina era ancora in questa vita quando ha redatto i lumi ed i teneri colloqui
con Gesù e non immersa ancora nella luce sfolgorante di Dio, che non avrebbe potuto recepire fino a
quando era legata alla materia.
Così è stato per me, così per qualsiasi anima anche privilegiata.
8 agosto 1994
Dietro consiglio di G., Maria mia figlia avrebbe dovuto accompagnare Francesco mio nipote, per delle
sabbiature a Ladispoli la cui rena essendo ferrosa è la più indicata per il disturbo che egli accusava al
ginocchio.
Ma Nicola interviene con chiarezza: “Mamma, il vostro nemico è il sole, cercate di difendervi da esso".
Poi poco alla volta mi porta a comprendere come il disturbo che Francesco accusava era dovuto a tutta altra causa e come ricorrere alle sabbiature avrebbe peggiorata la situazione, e che proprio dal suo
spirito ferito doveva partire la guarigione: rifiuto del male totale, adesione al Bene. Mamma Dio aveva
creato il sole, l'astro fonte di vita per l'umanità intera che voi avete trasformato in vostro nemico.
16 agosto 1994, ore 11,00
Caro T., come vedi ce n'è per tutti.
Anch'io ho sperimentato l'amarezza dell'attacco satanico, la sua perfidia, i momenti di buio, e se ora
molto lentamente sto ritrovando la pace e con essa la speranza, ne ringrazio il mio Gesù che in Nicola
mi manifesta il suo amore.
Così sia per te ed E. e nell'abbandono totale a Dio, al Dio delle misericordie, sperimenterete quanto è
grande il Signore.
L'umiltà vi porti a rivedere ogni atto di questa vostra esperienza eccezionale e perché tale, così odiata
dal nemico delle nostre anime, e se è necessario, ricominceremo con spirito nuovo chiedendo a Gesù
che non ci venga mai meno il Suo aiuto ed a Nicola che il 28 agosto giorno del suo ingresso in cielo
impetri da Dio il perdono e la gioia. Tua Pina
17 agosto 1994, ore 7,10
Nicola: “Mamma ascoltami L'Apostolo che Gesù ha amato di più e su cui ha riversato tutte le
attenzioni, le più costanti, le più sollecite, intrise di un amore, che era spasimo d'amore, è stato Giuda.
O sì, il Vangelo parla di Giovanni il puro, l'apostolo più amato da Gesù, ma Giovanni costituiva per
Gesù il rifugio, e nella sua purezza il Puro trovava la forza di proseguire per la strada della Passione.
Ma il Suo tormento d'amore era Giuda, il non riuscire a strapparlo ai suoi vizi, che anzi a contatto della
sua infinità bontà che tacitamente suonava per lui rimprovero, si moltiplicavano, diventavano sfida,
suscitavano in Gesù ancora più amore impotente e doloroso.
Gesù ha amato Giuda di un amore esclusivo e il dolore più grande è stato la sconfitta del Suo amore
che lo tormentò per tutta la durata della Sua terribile Passione.
Ma adesso ascoltami, mamma, perché porrò alla tua attenzione Maria in contrapposizione a Giuda.
Spiriti liberi entrambi, Maria in forma positiva, Giuda in forma negativa.
Mala purissima, pur vivendo in un mondo corrotto, sa mantenere intatto il suo candore, Giuda, pur
vivendo a contatto con Gesù, il Puro, che su di lui riversa continuamente il Suo amore infinito, diventa
traditore e deicida.
Dio Padre, nel suo eterno presente vede Maria questo candido giglio di Israele e solamente in virtù dei
suoi meriti non permette che la bava del seduttore lordi sia pure per un istante la Sua purezza e la
rende vergine e Madre del Redentore.
Vedi, anche Giuda a cui aveva donato una bellezza fisica, una madre buona e sollecita, doni di
intelligenza e di acume, spirito di ricerca del vero, ma che tutto ha azzerato, lasciando che il suo io
maledetto lo portasse verso l'autodistruzione ed il tradimento.
Consapevole Maria, consapevole Giuda.
Oggi una corrente deleteria, soffiata dal maligno, serpeggia,in seno alla Chiesa di Cristo.
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"Se per mezzo di Gesù è venuta a noi la salvezza, anche per mezzo di Giuda, elemento indispensabile
perché si attuasse, è arrivata a noi questa salvezza”.
C'è chi addirittura lo vuole sugli altari, altri lo dividono a metà: il corpo all'inferno, l'anima in cielo.
Questo l'hai constatato di persona attraverso l'omelia di un sacerdote.
Hanno dimenticato come Gesù stesso, riferendosi alla Sua morte di Croce abbia esclamato: "Tutto
questo avverrà perché così è scritto, ma guai a colui per mezzo del quale questo avverrà, sarebbe
stato meglio per lui che non fosse mai nato. “Mamma, mamma mia, questa notte ti ho fatto
assaporare l'infinita sofferenza di Gesù per colui che l'avrebbe tradito, perché tu potessi meglio
comprendere la sofferenza Sua per ogni anima che si perde per la quale a nulla è valso il Suo amore
che lo ha portato a pendere su un albero di Croce.
Che la tua implorazione sia costante al Padre, prima per i tuoi figli, e poi per il mondo intero; unisciti
alla nostra sofferenza ed a quella della Madre che, come te soffre, soffre per questi figli che
volutamente non vogliono vedere, ne vogliono sentire.
È tanto triste mamma, credimi!
19 agosto 1994, ore 10,30
Nicola: "Questa mattina ho riportato alla tua memoria un episodio di tanto tempo fa.
Il giovane R. che faceva parte della Legio Marie, così provato, per problemi gravi della sua famiglia,
che si ripercuotevano sulla sua psiche, causando uno stato di instabilità che lo portava a desiderare la
morte, a cercare la morte, ma di cui aveva una grande paura.
Se ben ricordi, continuamente chiedeva a te ed ad altri se avessero paura di morire.
Più volte lo chiese a papà, e ripeteva che il parroco di cui era amico, ed a cui chiedeva aiuto, così ad
un altro sacerdote, lo rassicuravano sostenendo che l'inferno esiste come ipotesi, ma non come realtà.
L'epilogo, tu lo sai: una tristissima lettera ispirata da Gesù che tu hai fatto arrivare al sacerdote in
questione e che riassumo così: "Se Gesù, nella sua infinita misericordia, salverà quel giovane, chi le
assicura che farà lo stesso con lei?".
Il giovane, in un momento di sconforto si è suicidato e tu, al ritorno dal funerale, hai avuto chiara la
sensazione che la sua anima era salva.
Tutto questo ho voluto riportare alla tua mente perché meglio comprendessi come terribili, nei loro
effetti, siano l'eresie che ancora oggi, anzi più che mai oggi, serpeggiano in seno alla Chiesa.
Ieri, ti ho illuminato sulla eresia, concernente Giuda, che lo vuole addirittura sugli altari e così tante
altre che sono vere e proprie elucubrazioni di spiriti pieni di sé che vogliono adattare la verità a loro
uso e consumo.
Così il concetto sulla misericordia infinita di Dio, che diventa fine a se stessa, e non mezzo di salvezza
per l'anima pentita che con grande umiltà l'implora.
Mamma, poco alla volta, ti condurrò attraverso vie di luce, alla conoscenza della verità così adombrata
nella Chiesa di oggi e che, tanto danno arreca alle anime.
Siimi vicina con il tuo spirito ed abbi sempre più fede in me.
20 agosto 1994, ore 13,00
Nicola: “Mamma, oggi sei più triste di ieri, purtroppo, mamma, ti hanno trasformato in capro
espiatorio.
Loro sanno tutto, anzi sapevano tutto, conoscono persino i rimedi.
Tu, invece, sei colei che con le tue rivelazioni turbi i loro sonni sereni, metti veti e le loro coscienze
entrano in crisi.
Hanno paura di te, si coalizzano, ti estromettono dalla loro vita perché dai fastidio. Povera mamma, se
il loro schifoso io fosse un pò meno arrogante, avrebbero riconosciuto che quello che si è verificato
oggi, quando sono stato costretto, per evitare loro pericoli più gravi, ad affondare il mio bisturi, poteva
essere evitato se avessero dato ascolto a te, quando M. ed E., ancora bambine andavano al gruppo
senza che i grandi trovassero niente da eccepire.
Mamma, abbi pazienza ed unisciti al nostro dolore, perché noi soffriamo, mamma, nel vedere con
quale insulsaggine accettano i nostri avvertimenti mirati a preservarli da dolori ancora più grandi.
Sabaudia, 21 agosto 1994
Caro Don A., la sua cara lettera arrivata a Roma il 16 u.s. mi ha raggiunto qui a Sabaudia, dove sto
trascorrendo questo scorcio di villeggiatura, pronta per tornarmene a Roma alla fine del mese. Le
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sono molto grata per l'espressione di incoraggiamento e di affetto di cui, mi creda, avevo veramente
bisogno.
La verità è che, man mano che si va avanti, la salita diventa sempre più ripida e faticosa: porte si
chiudono, altre nuove si aprono.
Spesso il dolore e l'amarezza, incidono sul tuo spirito stanco, ma poi c'è il mio Gesù che con Nicola ed
i miei cari tornano ad attrarti nella loro onda d'amore, e ....la barca va.
Avevamo promesso alla Mamma di essere ancora ad Ulzio per il 9 settembre, anniversario
dell'apparizione, ma ci riusciremo?
Non lo so proprio! Sabaudia sembra che si stia svegliando al richiamo d'amore di Nicola.
Questa è proprio terra di missione! Ci sono dei messaggi di Nicola rivelatori e profetici nello stesso
tempo, ma c'è anche tanto satanismo! Tutto dovrebbe partire da qui, dove risiede il suo corpo integro
e luogo della sua residenza.
Preghi, Don A., avrà in cielo un santo a proteggerla, e Maria la Madre, le sarà anche essa gratissima
perché Lei stessa si è definita la Postulante della beatificazione di Nicola.
Se vengo a Torino la verrò a trovare, spero questa volta, di avere più fortuna.
Intanto si abbia il mio più affettuoso ricordo e tanti auguri di bene. Pina Reina
Sabaudia, 24 agosto 1994
Mia cara Brunilde, ho qui davanti a me la tua lettera del 10 luglio, a cui avrei dovuto rispondere da
tempo, e mi sento davvero in colpa per tanto ritardo, ma ti prego usami anche tu misericordia, perché
credimi, ne ho vero bisogno.
Rispondo al tuo primo quesito - se mettere il velo in Chiesa come da desiderio della Madre Celeste e
se devi o meno, inginocchiarti davanti a Gesù Eucaristia.
Le manifestazioni esteriori, se espressioni di una sensibilità che trae origine da un amore più grande,
diventano testimonianze, monito, incoraggiamento.
Esse suonano richiamo o anche rimprovero, specialmente se si attuano in un mondo dove il sacro è
quasi scomparso, ma nel cuore, di chi, generosamente le mette in atto non si trasformino in giudizio o
peggio condanna. Abbiamo tanto bisogno di misericordia, tutti, tutti: o catecumenali, o cristiani, o
cattolici e la nostra unica difesa è l'amore.
Se amiamo, Dio amore è con noi.
Non hai bisogno di far parte di nessun gruppo catecumenale o meno, in ogni chiesa c'è sempre un
Tabernacolo, dove un Dio, fatto Ostia, aspetta noi, ed Egli è la nostra unica forza, è l'unica forza della
sua Chiesa anche se ci sono sacerdoti o vescovi che non sentono più tanto forte quel richiamo.
Mi chiedi lumi per tuo marito. Vedi sempre in lui un'anima da conquistare a Dio; usagli tanta
delicatezza e tanto amore, il resto verrà da sé.
Nicola ti sarà sempre vicino e ti guiderà nel difficile ma meraviglioso apostolato: Eucaristia, parola
magica, realtà magica! Un abbraccio affettuoso tua Pina
Sabaudia, 27 agosto 1994
Nicola, è proprio vero che manco, quando non scrivo subito i tuoi messaggi che sono chiarimenti per
me e che mi traggono da stati di tristezza che smorzano la mia serenità.
Debbo ancora tanto imparare! Mi sforzerò di riportare quanto mi hai fatto conoscere riguardo a T.
Nicola: “Mamma, hai pensato che il mio primo messaggio riguardante T., in cui mettevo in risalto la
sua fede, la sua umiltà, ti avesse condizionato a tal punto (temendo di venir meno alla tua fede in
me,) da non essere vigile e prudente verso un'anima che, appunto per quei doni, avrebbe suscitato
nel nemico un odio mortale.
E così è stato in realtà. Ma non pensare che tutto ciò si sia verificato a nostra insaputa. Ricordati che
Dio permette le tentazioni, nella misura in cui l'anima è in grado di superarle.
T. è un'anima umile e di fede ed appunto perché tale è stato l'oggetto dell'odio del superbo.
Come poteva abbattere l'umiltà se non usando il contrario, cioè stimolando in lui, attraverso un elogio
continuo, l'orgoglio e la superbia che, purtroppo, anche si in minima dose è sempre presente nella
creatura ferita dal peccato d'origine? Ricordi Valeria?
Quando, tuo tramite le dissi che tutti quei messaggi, che credeva pervenissero dal Padre, erano stati
manomessi dall'eterno seduttore e lei, in uno spasimo senza fine, preferì bruciare tutto, distruggere
anche quelle figurine che erano tanti richiami del nemico, pur di non perdere il suo Dio di cui era
innamorata? Anche T. può farcela, deve farcela perché Dio lo ama di un amore preferenziale e la sua
missione non è ancora finita, anzi, comincia proprio adesso perché la sua fede e la sua umiltà sono
state vagliate e purificate con il fuoco.
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Io non ti lascio, T., e tutta la tua fatica sarà tramutata in merito, perché Dio legge nel cuore e conosce
le nostre debolezze.
Animo e sii forte T. vedi se puoi essere il 9 settembre ad Ulzio, La Mamma Celeste vi aspetta tutti.
Nicola
Sabaudia, 29 agosto 1994, ore 7,30
Nicola: “Mamma se mi presti un pò di attenzione ti parlerò della Eucaristia, e come per i più eccelsi
misteri, partirò proprio dall'uomo.
Quando due esseri si amano ed il loro amore ha raggiunto un livello, non più contenibile, essi
bramano il possesso totale dell'oggetto del loro amore ed attraverso una particella infinitesimale, del
loro stesso corpo, si fondono ed i due non sono più due entità a se stante, ma una carne sola.
È un mistero grande e sublime, perché quei due esseri che prima non si conoscevano neppure,
attraverso quel dono d'amore, si fondono talmente da generare altre vite che riassumono in sé i
caratteri non solo somatici, ma anche inerenti alla sfera dello spirito di entrambi.
Ma adesso ascoltami.
Gesù, l'Uomo - Dio, identico a te come Uomo, ama di un amore totale la Sua creatura, e come Uomo,
non solo come Dio, ne brama il possesso totale perché possa unirla a Sé intimamente ed essere una
cosa sola con Lui.
Come poter penetrare in lei e con lei fondersi? Annulla la Sua realtà umana e divina, si fa materia, per
fondersi con la tua materia.
Dio, Uomo, si fa materia e si annulla in un pezzo di pane che diventa nutrimento essenziale della tua
carne, ed il vino nel Suo sangue che diventa fonte di energia e di vita per il tuo essere. Ricordi,
mamma, quando hai dovuto consegnare a Don Eugenio l'Ostia consacrata che tenevi con te, e ne hai
sofferto, cosa ti disse Gesù?
"Pina mia, non pensarmi racchiuso e circoscritto in una piccola Ostia, che è solo materia, ma pensami
ed amami nella mia interezza di Uomo-Dio, accanto a te vivo e presente quando mi chiami".
Ed io ho aggiunto: "Pensalo in te quando Lo ricevi nell'Eucaristia, accanto a te in tutti i momenti della
tua vita. Ma bada bene, mamma, Gesù si dona all'uomo nell'ultima cena, quando il Suo Corpo è
ancora integro e tutte le facoltà presenti al Suo spirito, poi, attraverso l'agonia ed il disfacimento del
Suo Corpo, consumala Sua offerta totale e si dona al Padre per voi.
3 settembre 1994, ore 9,30
Nicola: “Questa mattina, mamma, ti chiedi se il pericolo più volte fattoti presente da Eugenio
riguardante Tonfino e che suscitava in te una costante difesa verso lo stesso, non sia stato un errore
le cui conseguenze oggi ti sono chiare.
Ma adesso ascolta. Eugenio, per il carisma inerente al suo stato sacerdotale, fu in grado di percepire il
pericolo, ma non in grado di gestirlo elevandosi a difesa del gruppo stesso e di te in particolare.
Tu, difendendo T., difendevi la tua fede in me, che attraverso quel messaggio di chiarezza a te mi
rivelavo.
Il pericolo più grave che concretizzai con quella frase: “Mamma, abbiamo tremato per te", fu quando
Eugenio in virtù di quella luce, che pure non aveva saputo difendere, cominciò ad attaccarti nella tua
fede in me, piuttosto che trasformare la sua azione in difesa e conforto.
Oggi assisti ad un'evoluzione positiva di chiarezza e di luce anche se vi è costata sofferenza, ma
ricordati che il parto è sempre doloroso ma prelude ad una nuova vita che nasce.
4 settembre 1994, ore 19,10
Nicola, guidami tu amore mio, perché sto per rendere testimonianza del grande mistero della
Transustanziazione.
Il 29 agosto alle ore 7,30 del mattino mi hai inviato il messaggio riguardante l'Eucaristia, meraviglioso
e sublime allo stesso tempo. Il primo a cui l'ho letto è stato Padre Raffaele che si era appena alzato,
ospite nostro a Sabaudia.
Il 30 Padre Raffaele doveva celebrare la Santa Messa in casa di L. alle 9, noi non dovevamo andare
perché il 31 dovevamo tornare a Roma ed avevamo tante cose da fare, ma sollecitate da Nicola siamo
andate.
L. aveva già preparato l'Altare ma mancavano le ampolline, decidiamo per due bicchieri e mi incarica
di mettere il vino, l'acqua la mise lei.
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Ma nel versare il vino mi accorgo che nel bicchiere galleggiava un bollino, allora lo svuotai, ed in un
bicchiere pulito vi versai il vino. Il vino era vino bianco.
La consacrazione attraverso la sofferenza del Sacerdote aveva assunto l'intensità di un dramma
vissuto e la comunione con tutti gli astanti era piena.
Al momento della comunione la parte dell'Ostia che il celebrante intingeva nel calice era macchiata di
rosso, così la vidi io così L. G. e P., la zia di L.
Si compiva il mistero eccelso della transustanziazione ed a noi esso fu reso visibile.
Rendo testimonianza di quanto sopra nel pieno possesso delle mie facoltà.
L. mi riferisce che avendo rivelato tutto questo ad un sacerdote della sua Parrocchia si sente
rispondere di non credere a niente e di fare come lui, che si stava recando a portare l'Eucaristia ad un
ammalato.
Interviene Nicola: “Mamma, perché possa avvenire la transustanziazione sono indispensabili: la pietra
sacrale, su cui si consuma l'offerta, che può essere data da un tavolo; il sacerdote che attraverso le
parole della consacrazione attira la Vittima Divina e con Essa si fonde; ed il pane ed il vino elementi
indispensabili perché la transustanziazione si realizzi.
Per un dono particolare vi è stato reso visibile quello che avviene in ogni Santa Messa che si celebra.
(F) Lella, Graziella e Pina, la zia di Lino.
5 settembre 1994, aire 8,00
Nicola: “Mamma, continuo ad illuminarti sul mistero eccelso della Eucaristia affinché tu, sia pure in
minimissima parte, possa intravedere, bada bene non comprendere quale immenso amore spinge
Gesù a donarsi a voi.
L'altra volta ti avevo accennato come la presenza reale del mio spirito, dello spirito di papà e di quello
di zio Masino perché uniti da un vincolo di sangue, siamo in te e con te facciamo unità. Quando tu
ricevi Gesù nella Eucaristia anche noi ci cibiamo di Lui e tutto questo non spiritualmente, ma
realmente; e ti abbiamo rassicurato che il nostro ringraziamento, per la nostra consapevolezza totale
della presenza di un Dio che si dona supplisce il tuo imperfetto.
Per lo stesso dinamismo d'amore si attua il mistero eccelso della presenza reale in te di Maria SS.ma
che, vera Madre, unita a te da un vincolo di sangue, come consanguinea del suo Gesù, Lo adora, Lo
ringrazia, Lo conforta e protegge la tua anima che sempre indegnamente Lo ricevi implorando per te,
perdono e misericordia.
Maria SS.ma ti esorta a credere nel mistero, ad amare il mistero.
11 settembre 1994
Mia cara Teresa, al mio ritorno da Sabaudia ho trovato la tua cartolina del 15 agosto, speditami dalla
Valle D'Aosta.
La mia gioia è stata grande e mi ha fatto rivivere la gioia provata a Roma, nella tua casa, circondata
dei tuoi bei ragazzi e da PierGiorgio.
Era da tanto tempo che non provavo tanta serena letizia; ti ho ritrovato, ho ritrovato la mia Teresa,
con i suoi occhi splendenti e lucidi, ho ritrovato i miei cari nipoti cresciuti belli che, non mi rifiutavano
ma che anche loro recepivano la mia gioia ed il mio tenero affetto.
Grazie Teresa, grazie Madre bellissima che, perché madre anche tu, conosci tutte le ambasce delle
madri. Non so se ti è arrivata la cartolina che ti abbiamo spedito da Ulzio, in Val di Susa. Il 9' era il
ventisettesimo anniversario dell'apparizione della Mamma Celeste, in quella Grotta bellissima.
Ci siamo dati appuntamento fin lassù e la famiglia R. era al completo, dico al completo anche se
fisicamente mancavi tu, A. e M., che reduce da un viaggio in Sicilia era rimasta a Roma con Zippo.
Ma eravate presenti lo stesso sia loro che tu con la tua famiglia, presenti nel nostro cuore, presenti
nelle invocazioni alla Mamma Celeste.
II ritorno è stata una gioia come gioia grande è stata quella giornata di sole bellissima in cui il cielo
era di un blu eccezionale, dopo una notte di pioggia.
Adesso aspetto una tua lettera in cui mi parlerai della tua gita in Val D'Aosta.
È proprio vero, la montagna è bella! Ricordami ai tuoi ragazzi ed a P. G. ed a loro ad a te tanti baci ed
abbracci. Mamma
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13 settembre 1994
Mi accostavo per qualche minuto di adorazione a Gesù Eucaristia prima della messa.
Gesù: lascia fuori il tuo io e immergiti nel mio amore.
14 settembre 1994, ore 4,00
Nicola: “Mamma mia, a contatto dell'ingiustizia che ferisce in profondità il tuo cuore amante, il tuo
animo annaspa e così facendo, si allontana dalla fonte della letizia che con la sua infinita potenza ti
dice: "Che temi, piccola anima del mio cuore, se tu sei in me?
Sono sempre il tuo Gesù di sempre ma adesso, mammuzza, perché tu possa essere di luce e di
conforto a Don E., ti parlerò dell'ubbidienza che ha fatto di Maria SS.ma la corredentrice del genere
umano.
Maria ha ubbidito alla volontà SS.ma del Padre che le chiedeva la rinuncia totale alla sua volontà, a
tutto quello che per lei era essenziale, che fino a quel momento aveva costituito la sua stessa ragione
di vita, l'offerta della sua verginità, la vita felice nel tempio a riparo di un mondo corrotto per
diventare prima, sposa, e poi madre di un figlio che sarebbe morto, ucciso dai suoi stessi fratelli, ma
Dio Padre amava Maria e Maria amava il Padre.
Gesù, aderisce alla volontà SS.ma del Padre, perché ama ed è riamato e liberamente si offre vittima
su un legno di infamia.
Mamma, Dio Padre non ci impone mai la Sua volontà anche se essa è essenziale per la salvezza della
nostra anima.
Come vedi, mamma, l'anima di questa virtù eccelsa è l'amore, se alla base di essa c'è la coercizione e
l'imposizione, essa diventa sopruso che offende prima che la persona a cui è diretta, Dio stesso.
I martiri sono nati da questo scontro, tra un'autorità che imponeva loro la sua volontà ed il rifiuto
eroico dell'uomo, creato libero, che tale libertà non vuole perdere.
Don E. è un'anima libera come lo sei tu e questa libertà è il dono eccelso di un Padre per la Sua
creatura; difendete questo dono perché è dono d'amore. Eugenio
14 settembre 1994, ore 11,15
Nicola: "Poco ricordi del contatto intimo che hai attuato davanti al Tabernacolo con Gesù.
Contatto reale, intimo, personale tra la tua miseria che si svegliava dopo lungo sonno e la Sua potenza
liberatrice che poco alla volta ritrova la tua anima libera ed amante.
Maria SS.ma era lì, pronta a rinsaldare quel rapporto d'amore tra Gesù e la tua anima.
Gesù ti ha manifestato il suo desiderio: offrirti vittima per i Sacerdoti che sono al Vicariato.
Maria SS.ma da tempo te ne aveva adombrato il disegno, disegno che ti coinvolgeva totalmente:
corredentrice con Lei assieme al dolore di tutte le mamme del mondo.
Disegno sublime e stravolgente che se meditato fa battere i polsi anche agli spiriti più eccelsi, e tu sei
tanto fragile e misera, mamma! Ma non temere, perché tu sei forte della nostra forza e neppure
l'inferno tutto compatto può abbatterti.
Ma lascia che questa certezza prenda possesso del tuo spirito, della tua intelligenza, di tutto il tuo
essere. Tu hai sperimentato nella tua vita, giorno dopo giorno, cosa sia vivere questa realtà: Dio Con
Te! Oggi ci sono pure io, tuo figlio, papà tuo marito e zio e siamo in te e nessuno può allontanarci da
te perché connaturati a te.
Stanotte ti ho parlato della Ubbidienza, ora ti accennerò brevemente della Umiltà.
Questa virtù eccelsa che fa di Maria SS.ma l'antagonista numero uno di Lucifero, il tutto superbo, è Lei
la tutta umile.
Nessuna virtù è in contrasto con l'altra e così l'ubbidienza si arricchisce a contatto dell'umiltà e così la
prudenza, la fortezza, il coraggio ed ogni altra virtù che traendo origine dall'amore eterno di Dio sono
perfette nell'essenza.
Sii quindi umile, nel richiedere, nell'esporre i tuoi principi nel manifestare le tue certezze, ma mai
asservire la tua libertà o la tua umiltà a coloro che te le vorrebbero togliere, esse sono dono di Dio e
vanno protette anche a costo della stessa vita.
Nel donarti per loro al tuo Dio non fai che mettere in moto la sua misericordiosa onda d'amore che
investirà non solo coloro per cui ti sei offerta, ma principalmente i tuoi figli e miei fratelli con le loro
famiglie e con giri sempre più ampi, prima i nostri prossimi, poi il mondo intero. Grazie, mamma, ti
voglio bene”. Nicola.
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Grazie, Nicola, mio angelo che con il tuo coraggio che traeva la forza dall'amore ci aiuti a raggiungere
il cielo.
15 settembre 1994, ore 7,00
Nicola: "nessuno può dire di servire Dio se ferisce l'amore.
17 settembre 1994, ore 4,45
Nicola: “Mamma, ieri ti sei chiesta e mi hai chiesto delucidazioni su quella parte del Credo, che per
altro è verità dogmatica della fede cattolica, che dice Gesù, appena risorto, sia sceso agli inferi. La tua
perplessità era data dal fatto che confondevi gli inferi, con l'inferno, luogo di perdizione e di tormento
eterno e sede di Lucifero, degli angeli ribelli e dei dannati che liberamente avevano scelto quell'atroce
destino.
Giustamente riflettevi che se Gesù fosse sceso all'inferno, in un attimo, con la sola Sua presenza,
l'inferno non sarebbe più esistito.
Gli inferi non sono l'inferno ma luogo di purificazione e di attesa per tutte le anime che durante lo
scorrere dei millenni hanno creduto alla promessa di Dio Padre che rivolgendosi a Lucifero disse: "Io
porrò inimicizia tra te e la Donna, Maria SS.ma, tra te e il Suo Seme, Gesù, che libererà il mio popolo,
ed Essa ti schiaccerà il capo”.
Una volta ti avevo chiarito come gli effetti della redenzione ad opera della Passione di Gesù siano stati
immediati, a partire da quella promessa di Dio Padre, in virtù proprio dell'adesione libera e totale di
Maria SS.ma e di Gesù che, Lui nel Suo eterno presente aveva visto.
Di generazione in generazione l'eco di quella promessa risuonava nei cuori degli uomini ed i più
aderivano al bene nell'attesa che quella promessa si realizzasse.
Ma, il ritorno alla Casa del Padre per tutti quei salvati era possibile dopo che il Liberatore Gesù
Cristo fosse salito Lui per primo al Cielo:
Lui che li aveva liberati e pagato l'ultimo tributo al Padre con la Sua Passione.
Ecco perché Gesù è sceso agli inferi, per liberare i Santi a Lui fedeli che da millenni attendevano quel
giorno e ricondurli al Padre.
Vedi, mamma, come tutto è grande ed immenso quello che riarda Dio ed il Suo amore; e come è
piccolissimo ed insignificante quello che riguarda l'uomo.
Per un'eternità beata, ci chiede solo di aderire alla Sua Santa volontà che proprio questa beatitudine
vuole donarti. Ti chiede di non offenderLo e ti mette alla prova per la durata di un lasso di tempo che
è come la durata di un respiro rispetto all'eternità.
Ti chiede di sopportare tutti gli effetti che il tuo stesso peccato ti ha procurato e ti aiuta a farlo, ti
consola nel dolore, di cui tu sola sei responsabile, ti perdona continuamente pronto ad annullare ed
incenerire persino il ricordo dell'offesa che gli ha procurato dolore, ed in cambio ti dona un'eternità di
gioia.
Vedi, mamma, come a tutto questo si contrappone un castigo eterno che tu solo scegli liberamente
per te e che non viene da Lui che ti ama, ma da te che Lo rifiuti.
23 settembre 1994, ore 7,45
Don E. aveva chiesto ospitalità che a malincuore avevamo concesso, ma in me e M. quell'atto di carità
pesava enormemente ed il nostro animo era lungi dalla disponibilità di amore dovuta ad un fratello in
difficoltà.
Gesù: "Quell'ospite è diverso da tutti gli altri, egli perdona e rimette in Mio nome i peccati, egli dona a
voi l'Eucaristia, egli è te stesso”.
Mi sentivo triste e lontana da Lui. "Gesù dove sei”?
Gesù: "Cercami nell'Eucaristia, nel tuo cuore, ma oggi sono contristato dal tuo egoismo".
8 settembre 1994, ore 2,50
Nicola: “Mamma, la disperazione ed il dolore così intenso di I. per l'aggravarsi della salute della
sorella, ha causato anche a te costernazione e sofferenza perché li ami e tanto hai pregato per
entrambe.
Ma adesso ascoltami, mamma, perché alla vostra umanità così ferita dal peccato, sfugge una verità
che continuamente cerchiamo di ricordarvi.
E parto proprio dal Vangelo.
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Gesù, ai mille e mille disperati che da ogni parte della Palestina accorrono per essere guariti, chiede
sempre: Pensi che io possa guarirti? ed alla risposta affermativa risponde:
Vai la tua fede ti ha salvato.
Quindi non difetta la potenza di Dio che tutto può, ma elemento indispensabile è la fede di colui che,
riconoscendo di essere malato e bisognoso di aiuto, ricorre a Gesù perché Lui lo guarisca.
Mamma, io attraverso un'implorazione accorata e costante al Padre avevo ottenuto la guarigione del
tumore di P. ma perché essa si fosse realizzata in pieno mi occorreva la sua fede e quella di I., perché
elemento assolutamente indispensabile, ma come poteva aderire P. se non conosceva neppure l'entità
del suo male, se tutti erano impegnati a nasconderglielo?
Non l'accettazione della volontà di Dio, ma solo una preghiera di minaccia:
"Se mia sorella muore, io mi butto dal quinto piano".
Neppure comprendete come Dio, che vi ama, di un amore eterno vi vuole salvi a tutti i costi e come il
miracolo del corpo serve a preparare quello dell'anima e non è fine a se stesso.
Ed adesso la ribellione, mentre se riconosceste le vostre colpe - causa del tanto soffrire - e non le
attribuiste a Noi, che tanto abbiamo operato in vostro favore, e vi buttaste pentiti tra le braccia di un
Padre che tanto vi ama, ritrovereste la pace dello spirito di cui avete un imprescindibile bisogno.
28 settembre 1994, ore 3,20
R. sono Nicola.
Non ti chiedere dei perché a cui non sempre potresti dare una risposta.
Sappi che quello che voi chiamate nostre contraddizioni sono frutto delle vostre contraddizioni a cui
dobbiamo, purtroppo, aderire per togliervi dai guai.
Guai in cui continuamente vi cacciate a causa dei dubbi, rimpianti, scoraggiamenti che vi spingono
ancora su quella vecchia strada che in un primo momento avevate deciso di lasciare. Se ti volti
indietro ti accorgi, dei grandi passi che hai fatto, se ancora non sei impazzita ed ancora cerchi mamma
che ti legge i miei messaggi, significa che ne senti bisogno, e ne provi gioia. Animo R. non mi deludere
perché ti voglio bene. Nicola
30 settembre 1994, ore 4,30
Nicola: “Mamma nel numero di settembre-ottobre del fuoco di Pentecoste, arrivatoti ieri sotto il titolo:
"non valida la messa di Fratel Cosimo" c'è un appello accorato di Don M. al Vescovo di Calabria ed
all'intero magistero e per conoscenza al Papa.
Tale articolo, che denota dubbi e perplessità, ha suscitato in te una enorme sofferenza.
Esso ti ha fatto rivivere il dolore che hai provato quest'estate quando Brunilde di Merano ti metteva al
corrente, come una setta, che faceva capo ad una pseudo veggente austriaca e che aveva fatto molti
proseliti in quella città, propugnava proprio quell'eresia, al fine di colpire la Chiesa di Cristo nella parte
più vitale di essa; la Eucaristia ed il Sacrificio della Santa Messa.
Anche Don Ermanno era stato messo sull'avviso.
Ma adesso ascoltami, mamma.
La Santa Teologia della Chiesa di Cristo attesta che il Sacrificio della Messa non è altro che il ripetersi
del Sacrificio di Gesù sulla Croce, ma in forma non più cruenta.
Il sacrificio della Croce si è consumato mentre tutto l'inferno era presente, presente nei sacerdoti del
Sinedrio, nelle autorità civili, nelle componenti politiche in lotta, nel popolo beneficato ed amato, in
ogni singolo uomo, li presente a godersi lo spettacolo. Altro che messa nera, mamma, le messe nere
di oggi, ricalcano quell'evento tremendo ed unico.
Eppure, Gesù, vittima perfettissima portò a compimento quanto aveva promesso al Padre.
Nell'ultima cena, prima che avesse inizio la donazione cruenta della Sua persona, si donò all'uomo
nell'Eucaristia, annientò se stesso in un pezzo di pane e nel vino, e ne diede ai suoi Apostoli, alla
Madre Sua ma anche a Giuda che di li a poco lo avrebbe tradito.
Oh sì! Mentre per chiunque lo riceverà con cuore puro, quella Eucaristia sarà vita e resurrezione; per
gli impuri ed i sacrileghi, come per Giuda, sarà condanna.
Vuoi che Gesù si arresti oggi se un sacerdote si accosta a questo mistero sublime con cuore impuro e
con in animo il tradimento come Giuda, se allora Gesù non lo ha fatto ed anche Giuda ebbe la sua
porzione di vita?
Mamma, è questa la forza della Chiesa di Cristo: l'Eucaristia che si perpetua nella Santa Messa, anche
se il sacerdote che attira la Vittima Divina attraverso le parole della consacrazione è come Giuda: un
traditore.
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Oh se tutti i sacerdoti fossero coscienti del grande, sublime dono che Gesù, attraverso un potere
unico, ha loro donato: Nel mio nome rimetterai i peccati, nel mio nome scaccerai i demoni, attraverso
le tue parole avverrà la transustanziazione del Santo Sacrificio della Messa, e non ha messo come
condizione la purezza del cuore.
30 settembre 1994
Nicola: “Mamma di ad A. che il ragazzo l'ho mandato io ad E. perché fosse mezzo per riallacciarla a
Dio ed aiuto per staccarla dal gruppo.
Dille che i pericoli a cui era esposta non erano immaginari ma, purtroppo, più che reali e che non sono
scomparsi perché il nemico non demorde. Quegli scarponi che calza sono come il distintivo di
appartenenza a quel gruppo, ecco perché la mia insistenza perché se ne liberi. Che la vostra fede non
vacilli, io Vi sono vicino.
3 ottobre 1994, ore 5,00
Nicola: “Mamma, chiaro si fa al tuo spirito il motivo della discriminazione in atto, ad opera delle
autorità ecclesiastiche, tra il tuo gruppo ad indirizzo perfettamente eucaristico Tabernacoli Viventi"
nati tanto tempo fa e gli altri gruppi di preghiera domestica sorti da poco.
E il tuo dolore ed amarezza si sono acquietati, ma ho dovuto farti rivivere l'esperienza del primo
gruppo, momento dopo momento, perché ti convincessi come l'attacco furioso che il nemico aveva
sferrato contro di voi allora si è ripetuto e continuamente si ripeterà fino alla vittoria finale che vedrà
Maria SS.ma vincitrice.
Anche allora il nemico aveva ottenebrato le vostre menti, come se una cortina fumogena vi impedisse
di pensare, di vedere, proprio come è avvenuto a te in questa ultima esperienza vissuta e che ha
avuto come obiettivo i Cenacoli di Roma, Caserta, Sabaudia.
Per il nemico la posta in atto era troppo alta e dovendo distruggere il piano di Dio, che attraverso il
mio libro, si concretizzava sempre più, si è servito di un piccolo Apostolo, Tonino, che nelle sue mani è
diventato pedina inconsapevole per atterrare te, mamma.
Eri tu l'obiettivo da atterrare perché canale pulito ed in grado di ricevere direttamente la luce che
volevamo comunicarti.
Tante volte ti ho spinto a riandare con la mente al passato, al tuo passato, affidato non solo al ricordo
che può anche venir meno, ma testimoniato da scritti, da messaggi, da avvenimenti, da vittorie e da
sconfitte.
Esse hanno investito, non solo la nostra famiglia protagonista in prima persona, pensa M., T., F., per
arrivare a Me e a papà, zio Masino, ma a tantissime anime con una specifica funzione sociale, politica,
ed anche religiosa.
Anche nel campo delle autorità ecclesiastiche, pensa a Lefhevre, a B., vescovo di Ivrea, a L., vescovo
di Frascati e Don S., ora arcivescovo di Pisa e così via.
Come allora, mamma, il sacerdote è stato estromesso perché protezione per voi, e come allora è stato
atterrato da un nemico che ha avuto la meglio su di lui.
II seme era piccolo, piccolissimo e la creatura fragile e misera, ma se ancora oggi susciti le ire
dell'inferno, vuol dire che anche per loro sei importante.
Mamma sappi che niente sfugge al nostro controllo e che tutto si realizzerà secondo il nostro disegno,
a voi chiediamo, fede umile, abbandono costante ma vigile attesa, perché il sonno non vi sorprenda
come alle vergini stolte.
ore 7,30
Nicola: “Mamma non ti meravigliare se nonostante il nostro costante lume ed aiuto siete stati fatti
oggetto di un attacco così forte, se pensi che anche la Chiesa a volte traballa sotto la spinta funesta
del nemico, ma per rialzarsi più forte e più pura di prima.
Il Concilio Vaticano II° fu un avvenimento eccezionale che, sotto la spinta dello Spirito Santo, riportò
la Chiesa ad uno splendore da tempo dimenticato e che preparò i giorni di vittoria sul comunismo e
l'avvento del Pontificato di Giovanni Paolo II°.
Eppure, mai tempesta più forte la scosse fin dalle fondamenta.
L'emorragia del clero cattolico che raggiunse cifre allarmanti, eresie vecchie e nuove, attacchi satanici
che dividono ancora oggi vescovi e cardinali, sacerdote e sacerdote, tanto da fare esclamare a Paolo
VI: "il fumo di Satana è entrato nella Chiesa di Cristo".
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Ma tu resta ferma in noi con la tua piccola fede. Essa se è piccola perché fa parte della tua miseria, è
indispensabile a noi che in te operiamo.
Gesù verrà presto, è già alle porte è già nei cuori che, come allora nel cuore di Maria, ne sentono e ne
vivono la Presenza; guardate fiduciosi e senza timore e uniti alla Vostra condottiera pregustate la gioia
del lieto annunzio.
6 ottobre 1994, ore 4,30
Maria SS.ma: "Figlia mia, ascoltami.
Fin dalla Mia più tenera età ero vissuta nel Tempio, lì ero cresciuta nella fede, nella conoscenza di Dio,
nel Suo amore, lì avevo passato i giorni più sereni e più belli della mia vita di fanciulla. Amavo quel
luogo come nessun altro al mondo. Esso, invece, si rivelò il luogo più nefando del mondo.
In quel luogo, dove la presenza del Dio Altissimo era reale e si manifestava ai cuori puri che da Essa
attingevano fede e speranza, si annidava quanto di più abominevole Lucifero avesse partorito: il cuore
dei sinedristi.
Nei loro cuori non c'era amore, c'era solo sete di potere, ambizione, menzogna ed ebbero paura del
mio mite Gesù e su di Lui si scagliarono, come cani idrofobi, e divennero assassini e deicida. Anche il
Tuo Nicola, vittima d'amore, è fatto oggetto del loro odio, ma tu, figlia mia, unisciti alla Mia sofferenza
di Madre ed abbraccia nel tuo perdono soprattutto coloro che ti fanno del male, come lo abbraccio
ogni tuo figlio che mi è caro come lo è stato il Mio Nicola, come mi è caro ogni uomo che è costato al
mio Gesù la sua terribile Passione.
Ti stringo al mio cuore di Madre e ti dico di non temere perché sei nelle mie braccia, protetta dal mio
amore che ti fa scudo: e Gesù e Dio Padre ti amano.
7 ottobre 1994, ore 12,00
Nicola: mamma ti ho sempre detto che il dubbio è il nemico numero uno della fede. Esso apre la porta
all'eterno seduttore che dal dubbio, suscitando infiniti perché a cui non sempre l'anima che ne è
vittima è in grado di rispondere, la porta gradatamente alla negazione della verità. Quando il pericolo
diventa più forte per l'anima che a stento cerca di districarsi dal groviglio in cui l'altro la spinge?
Quando l'attacco viene da un'autorità costituita che, perché tale, si presuppone detenga la verità che
ti viene imposta per quel principio di ubbidienza che la caratterizza, anche se essa in effetti toglie alla
persona quella libertà di giudizio e di coscienza che la differenzia dal bruto e la là figlia di Dio.
Allora noi corriamo in aiuto dell'anima in pericolo suscitando in essa altri dubbi, questa volta positivi,
per riportare nella stessa quell'elemento di giudizio libero, anche se malauguratamente, dovesse
approdare allo stesso risultato negativo, ma in questo caso responsabile.
Mamma, spiegami come mai le autorità della Chiesa, nonostante le apparizioni della Mamma Celeste a
Medjugorje si protraggono ininterrottamente da dieci anni, non riescono a mettersi d'accordo tra
accettazioni e negazioni, in una ridda infernale su di un giudizio così lineare e semplice. Cosa dice la
Mamma Celeste?
Di pregare perché il momento è tragico e la pazienza di Dio ha un limite.
Ma c'è cosa più lampante di questo? Basta accendere il televisore e se non dormi, il panorama
mondiale ti si presenta agli occhi nella sua tragicità.
10 ottobre 1994, ore 5,35
Nicola: “Mamma sei di nuovo sotto attacco!
Non hai capito la gravità del momento, l'irruenza del nemico che di tutto si serve per distruggerti e
distruggere il piano di Dio di cui tu sei un elemento importantissimo.
I nostri lumi, i nostri interventi, i chiarimenti che, mio tramite lo stesso Gesù ti fa conoscere, come i
suoi accorati rimproveri, non hai capito che si, noi ti proteggiamo, che sei forza e roccia inespugnabile
ma solo se tu non ti allontani da noi.
Ma se tu liberamente esci fuori allo scoperto e gli vai incontro, con la presunzione che sei tu fortezza e
roccia, e che quindi impunemente puoi sfidarli, oh mamma credimi neppure io tuo figlio, e papà e zio,
che ti amiamo perché fusi in te da un legame di carne oltre che di spirito, possiamo far niente per
strapparti ai suoi artigli.
Sì, mamma, distruggi i doni che L. ti ha portato né dalli ad altri perché indirettamente ammetteresti
che ti dispiace perderli e poi chiuditi nel silenzio e nella preghiera.
Brucia tutti i messaggi di T. trattenendo solo il primo e confida nel nostro aiuto e nell'amore del tuo
Gesù di Nazareth e della Madre Celeste che non ti lasciano un istante.
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No, neppure a Zippo, tu mi comprendi! Mamma ti stai chiedendo che valore dare alla mia frase: «non
aver paura di avvicinare anime possedute perché noi ti proteggiamo, Dio ama quelle anime e spesso si
serve di te per arrivare a loro».
Ascoltami mamma, una volta Gesù in una determinata circostanza ti disse:
"Quando siete voi che prendete l'iniziativa lo non vi seguo per quella strada, ma quando sono Io che ti
mando allora sono con te, anzi dinanzi a te, ma allora sono lo che combatto in tuo nome e la vittoria è
soltanto Mia.
Comprendi adesso, mamma, è la vostra adesione totale alla nostra volontà che vi fa vittoriosi, non la
vostra presunzione.
Prega per quelle anime che Gesù ti addita come pericolose per te, con umiltà, con amore e nel
silenzio, aspetta che noi operiamo”.
10 ottobre 1994, ore 22,25
Nicola: “Mamma nel messaggio del 30 settembre, in risposta al quesito sollevato da un sacerdote, se il
Santo Sacrificio della Messa celebrata in un contesto presumibilmente satanico fosse valida e se
l'impurità del celebrante potesse in qualche modo inficiarla, ti ho risposto in modo molto esauriente.
Come niente e nessuno, neppure l'inferno tutto ha impedito alla Vittima Divina di offrirsi sulla croce
per noi al Padre, così ogni Santa Messa in cui c'è un sacerdote che attraverso le parole della
consacrazione fa scendere il Cristo sull'altare, e ci sono le Sacre Specie del pane e del vino avviene
sempre la transustanziazione, e nessun ostacolo può impedirlo.
Ti ho chiarito pure come Gesù nell'ultima cena, dopo di aver dato l'Eucaristia ai suoi Apostoli e alla
Madre Sua la diede pure a Giuda pur sapendo che di lì a poco lo avrebbe tradito.
Ho usato la frase: "Anche Giuda ebbe la sua porzione di vita" e sai perché Gesù ha fatto questo?
Perché anche il traditore doveva essere certo che solo lui era responsabile del suo destino; se gli
avesse negato la sua porzione di vita come aveva fatto con gli altri Apostoli, poiché non aveva ancora
consumato il suo tradimento avrebbe riversato su Gesù stesso la colpa del suo tremendo destino.
14 ottobre 1994, ore 4,45
Nicola: “Mamma ieri sei stata a confessarti e il confessore nel contesto della tua accusa puntualizzò
che Gesù non può né patire né soffrire.
Hai sollevato delle obiezioni ricordandoti come mille volte io ti ho sempre affermato il contrario e così
Gesù, la Mamma Celeste, i Santi e in tutto lo snodarsi della vostra vita in rapporto alla fede vissuta in
seno alla Chiesa di Cristo.
Il sacerdote ti ha spinto a chiedere lumi a Gesù Eucaristia che di lì a poco avresti ricevuto, e così è
stato.
Ma adesso ascoltami perché chiarirò meglio questa verità che sembrerebbe in contrasto con quanto
non solo io, ma tutta la Chiesa trionfante e militante vi ripete.
In effetti Gesù portata a termine attraverso la Sua terribile Passione la redenzione della umanità, torna
al Padre e con Lui vi ve immerso in una gloria ed in una felicità senza fine.
Ora non soffre più. Non può più soffrire perché tutto avevi dato di sé in uno spasimo atroce fino
all'ultima goccia di sangue e tutto lo spasimo del Suo Spirito.
Egli ha tanto sofferto perché si è caricato di tutti i peccati dell'umanità intera.
Ti ho sempre detto che la sofferenza non è altro che la conseguenza naturale della colpa.
Oggi sei tu che soffri perché sei tu che pecchi.
Ma il Padre, Gesù, Maria SS.ma, i Santi che vivono immersi in una felicità senza fine il cui ricordo
dell'agonia e delle spasimo vissuto nella prova terribile per liberarvi dal castigo eterno è sempre vivo e
presente, soffrono di riflesso perché vi amano.
La sofferenza non fa più parte di noi Santi perché attraverso di essa ci siamo purificati, così come,
attraverso Gesù e la Madre Sua olocausti purissimi, tutta l'umanità è stata purificata, noi possono più
soffrire.
Mamma, Gesù non ti dice prendi la Mia Croce e seguimi perché quella l'ha portata Lui ed era
pesantissima perché carica di tutti i peccati dell'umanità intera: ma ti dice:
"Prendi la tua croce, quella che i tuoi peccati rendono così dolorosa e seguimi ed Io ti aiuterò a
portarla, a rendertela meno pesante in ricordo sempre vivo di quella che Io ho portata per darti la
possibilità d salvezza”.
“Mamma, ricordi quali sono state le prime parole che ti dissi dopo la mia morte quando, immersa in un
dolore senza fine non riuscivi neppure a pregare!
Mamma, non pensarmi nel dolore perché il dolore è già passato, ma pensami nella gloria".
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17 ottobre 1994, ore 19,00
Nicola: “Mamma, la rivelazione di cui la Chiesa cattolica è fedele depositaria è il patrimonio
insostituibile della verità che fa capo a Dio stesso, Verità assoluta.
Falsi teologi, falsi profeti l'hanno spesso deturpata rendendo sempre più difficile alle anime semplici la
giusta interpretazione di essa.
Ecco la necessità non più dilazionabile di rendere la Teologia della Chiesa pura e semplice e quindi
adatta ad essere recepita da ogni anima desiderosa di conoscenza se si accostano ad essa, con cuore
puro.
Io, preposto da Gesù stesso a questo compito, ho cercato di rendere chiaro al tuo spirito, così lontano
da una minima conoscenza teologica, problemi inerenti ad essa, usando termini i più comprensibili ed
adatti sia alla tua cultura, sia alla tua sensibilità e fede.
Ma tante volte dai adito a dubbi temendo che qualcosa non quadri con quanto Io con insistenza ti
porto a conoscenza. Sappi, mamma, che se anche tu non capisci, non c'è una sola parola o concetto
che io ti esponga nei miei messaggi che non sia in totale aderenza con la verità che la Sana Teologia
della Chiesa ti propone.
Solo che tu non riesci a trovare il punto di contatto che ti permetterebbe di spaziare su di una verità
arricchita di luce più profonda, che te la farebbe non solo più amare ma di cui entreresti in possesso
spingendoti con più ardore al possesso del Bene.
Quando non capisci non cercare di volere a tutti i costi comprendere quello che neppure teologi
illuminati riescono a spiegarsi, sono verità che fanno parte del Mistero di Dio a cui bisogna avvicinarsi
con fede pura e umile.
Maria SS.ma in uno degli ultimi messaggi ti ha detto: Credi nel mistero, ama il mistero.
30 ottobre 1994, ore 20,45
Nicola: “Mamma, ascoltami, due sono le forze continuamente in opposizione tra loro, il bene ed il male
che albergano in voi stessi.
La prima ubbidisce ai nostri impulsi ed è generata dall'amore infinito del Padre che brama la Sua
creatura per la salvezza della quale ha sacrificato il Suo Gesù, e l'altra, pilotata dal nemico d Dio, che
cerca di annientare in voi questa presenza per distruggervi.
Voi siete l'ago della bilancia, siete voi che con la vostra libera scelta determinate la nostra vittoria che
è per voi la vostra vittoria, o la nostra e vostra sconfitta. E questo in un'alternativa di vittorie e
sconfitte che costituiscono la trama della vostra stessa vita.
A volte, nei momenti in cui più disponibili siete ai nostri impulsi di bene, pensate che gli accenti
sublimi di amore e di osanna che innalzate a Dio stesso che vi riempiono di gioia, si sprigionino dal
vostro intimo e che siete voi gli artefici di tanto sentire, se poi, alle vostre supplici richieste non
corrisponde un'immediata accettazione di esse, allora, deluse, viene meno la vostra fiducia in Lui ma
non è così, mamma.
Come Satana cerca di sedurvi ed attrarvi a sé con lusinghe e promesse e fa breccia nel vostro cuore
servendosi proprio dei vostri stessi desideri, ambizioni, egoismi, così Gesù vi attrae a Sé con inviti
sublimi che lasciano nel vostro cuore sensazioni di gioia, di pace, di felicità.
Non siete voi gli artefici di quei soliloqui, ma è Dio stesso che in voi dà vita a quegli impulsi, a quei
desideri di infinito, per attrarvi nella Sua orbita d'amore.
1 novembre 1994, ore 17,30
Nicola: “Mamma, ieri davanti al dolore sconvolgente di C. per il figlio che è tornato a drogarsi, ti sei
sentita disarmata, impotente, ed incapace di darle conforto.
È vero, mamma, se un dolore tu non lo esperimenti, non potrai mai comprenderlo.
Vedi, mamma, la sofferenza trae origine da una colpa più o meno grave e si differenzia appunto, non
solo dall'entità di essa, ma dalla natura stessa del peccato che l'ha generata.
La madre di un drogato potrà comprendere il dolore di un'altra madre che come lei è scesa nei
profondi abissi di una sofferenza assurda, allucinante, dove ci si batte alla ricerca di uno spiraglio di
luce che non trova, ma non riesce a comprendere pienamente il dolore della madre a cui viene
strappato un giovane figlio magari tragicamente, magari perché ucciso da un altro suo stesso simile.
Lei non sente ancora lo strappo nella carne viva che sanguina e che sanguinerà sempre, come il primo
giorno.
Sono dolori terribili l'uno e l'altro anche se diversi, anche se generati da fonti diverse.
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Così ogni altro dolore, ogni altra sofferenza, ma tutti traggono origine da una colpa più o meno palese
e Dio nel suo infinito amore trasforma quell'intenso patire in redenzione, in purificazione
accomunandola al patire del Suo Gesù che dà alla stessa un valore infinito.
Maria SS.ma la Madre nostra dolcissima, Madre come te, fatta di carne e di sangue, ha sperimentato
fino in fondo quella sofferenza, ma come Madre dell'umanità e corredentrice come il Figlio ha
sperimentato anche tutti i dolori scaturiti da tutti i peccati più schifosi ed impuri e quella sofferenza
infinita l'ha fatta Sua per portare a questi suoi figli, pace, serenità e speranza. Ecco perché, mamma,
Maria SS. ma ti chiede di unire il tuo dolore di madre al Suo dolore di Madre, di coinvolgere tutte le
mamme che soffrono per le loro creature e offrire il vostro dolore, il vostro spasimo per implorare dal
Padre pietà per i peccatori a cominciare proprio dai vostri figli, per il mondo intero, per i sacerdoti, per
il Papa, per la Chiesa.
Aneli il vostro cuore alla pace, chiedetela insieme a Maria.
1 novembre 1994, ore 19,30
Nicola: “Mamma, segui i miei lumi che sono e debbono essere per te ed il gruppo, guida.
L'altra volta, anche se vi avevo espresso in maniera chiara, come doveva agire L. in risposta a R.
affinché la barca non fosse risucchiata dalla risacca, voi avete disatteso la mia richiesta, spiegandovi
come un ritardo può condizionare il risultato finale.
Ora però, non fate lo stesso errore.
Il primo giovedì di novembre invitate un sacerdote per dire la SS.ma Messa.
Nessuno fino adesso, vi ha notificato un divieto al riguardo che voi doppiamente dovete ignorare.
Primo perché lesivo di una giustizia e di un amore a cui avete diritto, secondo perché, così facendo,
suscitate dubbi, perplessità nel gruppo che lo porterebbe a dissolversi, facendo così il giuoco del
nemico che vuole proprio colpire Me.
Ricordi come Gesù ad un dato momento non permise più che venisse cancellato dal frontespizio del
mio libro il nome di Don Eugenio perché avrebbe arrecato danno e turbamento ai tanti lettori che in
esso trovavano conforto e luce?
I nemici debbono uscire allo scoperto e non trincerarsi su dubbi e sospetti che offendono la Verità. Sii
attenta e prudente ma non apatica e indifferente.
Non dimenticare che Il Cielo è con te e che noi dominiamo gli eventi.
Va bene, mamma? Il vostro gruppo è stato attaccato dal ne mito perché santo, e questa è la prova
più valida del suo gradi mento alla Trinità tutta.
4 novembre 1994
Caro F., ho avuto con molto ritardo la tua del 12 u.s.; anch'io purtroppo, ho fatto passare qualche
giorno, ma adesso eccomi a te.
Sento quanto mi dici e ne ho provato vivo dolore.
Sono andata a rileggere a pag. 448 e 449 quanto Nicola chiarisce a Don Eugenio sulla validità del
matrimonio tra battezzati e mi son resa conto che hai interpretato male il messaggio di Nicola, che
persino riferendosi a matrimoni non tra cattolici dice che l'union è valida solo se non ci sono legami
precedenti, mentre sia tu chi A., avete una moglie viva e un marito, credo anch'esso vivo.
È chiaro che il sacerdote non poteva darti la Comunione perché la Chiesa vi considera concubini. Ma
tu, dici di non essere riuscito a far ritornare a te tua moglie, e dopo l'attesa di quattro anni hai deciso
di scegliere di convivere con A. che dici di amare.
Come uscire da una situazione così grave in cui ti trovi?
Tu soffri per l'allontanamento forzato dalla Chiesa, mala Chiesa non può assolverti se tu pentito non ti
rivolgi a Lei come Madre.
Chiedi l'annullamento del primo matrimonio, forse, ce la puoi fare, io non so.
Chiedi consiglio a qualche Sacerdote, al Vescovo.
Prega Nicola, Maria SS.ma, io pregherò per te e per A.
Scrivimi presto e cercherò di aiutarti con qualche consiglio.
Cari affettuosi saluti Pina Reina.
5 novembre 1994, ore 4,15
Nicola: “Mammuzza, ho sentito il tuo cuore che scoppiava per il dolore e sono corso in tuo aiuto. Hai
intuito, perché nulla sfugge alla percezione del cuore di una madre, come M. si stia allontanando
definitivamente da te, cercando affetto altrove.
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Temi che una scelta sbagliata la porti a soffrire ancora di più e l'angoscia ha preso il sopravvento.
Non hai pensato a te, alla tua vecchiaia bisognosa di tutto.
Ma ti sei chiesta con apprensione se la causa eri tu che non l'hai saputa comprendere, non l'hai saputa
amare per se stessa, come voleva essere amata con i suoi pregi ed i suoi difetti.
Mamma, sto svelando a te stessa, la tua stessa angoscia che ha coinvolto entrambe.
In un certo senso il tuo riversare su di Me tutta la tua attenzione ed il tuo amore che consolava il tuo
dolore per la mia perdita, ti ha ancora più allontanato fisicamente dai tuoi figli.
M., voleva superare l'ostacolo, voleva coinvolgerti nella sua vita fatta di piccole cose, ma trovava
sempre Me che amava, che accettava, ma non da te.
Da te voleva la madre terrena, viva, non sempre proiettata verso una dimensione che andava oltre la
vita, quella stessa vita che pure doveva vivere giorno, dopo giorno nella sua realtà. Ora soffri per aver
sbagliato tutto ancora una volta.
Hai dato con il mio libro che tu hai scritto, serenità e pace a tante anime, molto meno ai tuoi figli ed a
te stessa se continui a soffrire. Dio Padre nel Suo infinito amore di predilezione, ha ricreato in te la
famiglia che il nemico ti aveva strappato.
L'amore di un figlio, l'amore di uno sposo, l'amore di un fratello, tutti amori diversi l'uno dall'altro. Sì, li
hai dovuti conquistare con la sofferenza del distacco, ma ora essi sono tuoi e non sei più sola mamma.
Ringrazia Dio per tanti doni, non meritati.
7 novembre 1994, ore 5,35
Pina: la tragedia che è in atto in buona parte dell'Italia e specialmente in Piemonte, in Torino dove
risiede mia figlia L. con la sua famiglia, aveva visto il mio animo e il mio spirito soltanto spettatrice.
Un'aridità totale, neppure la pur minima adesione emotiva ero totalmente assente.
Cosa mi succedeva? Ho avuto paura.
Nicola, con molta timida dolcezza: “Mamma, prega lo stesso anche se le parole che escono dalle tue
labbra sono soltanto parole.
Esse costituiscono per il nemico che vuole abbatterti un potente dirompente, non può avvicinarsi a te,
saranno protezione ed aiuto non solo per te, e per le persone che ami, ma andranno a dare forza alla
preghiera di tutte le anime che in questo momento supplicano Dio Padre, implorando misericordia.
Due forze sono in atto in questa terribile tragedia che sta investendo non solo l'Italia ma tutto il
mondo: "l'ira distruttrice di Satana e l'ira santa di Dio che si serve appunto, del male, che voi stessi
avete voluto aderendo a Satana, per dire il Suo Basta!
Ma c'è Maria che oppone all'inferno scatenatosi contro di voi, 1'offerta della Passione del Suo Gesù e
della Sua Passione ancora viva e sempre presente al Suo cuore di Madre, unita all'offerta d dolore di
tutte le Madri del mondo, delle suppliche di tutte le vergini, di tutti i martiri, di tutti i Santi.
Vedi, mamma, l'invito che Maria SS.ma ti rivolgeva aveva uno scopo ben determinato e così, ogni mio
intervento a volte aspro era ben mirato per riportarvi nella Nostra zona di protezione ed impedirvi di
allontanarvi con giudizi errati ed offensivi nei Nostri confronti o peggio di Dio Padre che solo, sia pure
attraverso il dolore vuole salvarvi.
Siate fedeli ed uniformatevi alla Nostra volontà, che è la SS.ma volontà di Dio Padre.
Maria, vostra Condottiera, vi porterà alla vittoria finale, non dubitatene mai, ma pregate, pregate
sempre.
8 novembre 1994, ore 3,00
Nicola: “Mamma L. ti diceva che data la difficoltà di avere il Sacerdote nel cenacolo di preghiera del 1°
giovedì del mese a casa nostra essendo noi Tabernacoli viventi, non è proprio essenziale la Santa
Messa, dato che Gesù è in noi nella Sua realtà Eucaristica.
Mamma, non è proprio così, cercherò di chiarirti la differenza che passa tra La presenza di Gesù che
prende possesso di te attraverso l'Eucaristia e la Sua stessa presenza, anch'essa reale, in te,
Tabernacolo vivente.
La dinamica dell'amore di Gesù per la sua Creatura è la medesima.
Lui vuole possedere quell'anima attraverso il Suo amore.
Ma mentre attraverso il Suo annientamento in un pò di materia, si fonde con la tua materia e diventa
per te energia viva che ti trasforma e ti attrae nello stesso tempo, è anche vittima della tua
indifferenza, della durezza del tuo cuore, della superficialità con cui Lo ricevi e che ferisce il Suo
amore.
Nel tuo cuore che liberamente si affida a Lui come dimora stabile perché Lo ami, Egli agisce
liberamente e con te rimane.
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Ma questa vita in due presuppone un amore costante e spontaneo da parte della creatura, se tu L.
l'offendi Egli con dolore ti lascia, pronto a tornare se attraverso il tuo pentimento che si concretizza
con la confessione e l'Eucaristia tu torni ad immergerti nel Suo amore.
In realtà nell'Eucaristia tu rafforzi la tua fede ed il tuo amore che ti occorrono perché Gesù resti
ancora nel tuo cuore anche dopo consumate le Sacre Specie e faccia di te un Tabernacolo vivente.
12 novembre 1994, ore 17,45
Pina: sono passati appena pochi minuti dalla conclusione di un dibattito televisivo su Satana e le sue
possessioni, sulla realtà o meno di questa potenza negativa nella nostra vita e quale la responsabilità
nostra ecc. ecc.;
C'erano rappresentanti dei due campi opposti, Padre Balducci in rappresentanza della Chiesa, voci
autorevoli di altri laici ed anche i mandanti di Lucifero.
Il discorso si è snodato ingarbugliato e poco chiaro.
Preferisco attingere direttamente da Nicola per sintetizzare una verità di così primaria importanza per
la salvezza della nostra anima.
Nicola: “Mamma ti ho mandato a cercare sul vocabolario il significato della parola interferenza:
sovrapposizione di movimenti vibratori in uno stesso corpo o in una stessa regione dell'etere capace di
determinare un rinforzo o un indebolimento.
Non so se ti è chiaro il concetto trattandosi di veri e propri influssi di carattere prettamente spirituali
che colpendo direttamente la vostra facoltà inerente allo spirito determinano reazioni negative se
provenienti dallo spirito del male, o positive se al contrario provengono dal bene.
Ecco perché essi determinano nello Spirito dell'uomo rafforzamento nel bene o indebolimento di esso.
Interferenza è, in sostanza, azione di disturbo.
Se tu stai telefonando e senti altre voci che si inseriscono nella tua conversazione, tu dici c'è
un'interferenza e corri ai ripari.
Quelle voci estranee ti impediscono e ti tolgono quella serenità e quella gioia che tu ti proponevi di
raggiungere attraverso quel contatto con la persona amica.
Quando quell'interferenza che può essere vinta con un atto di fermezza, o chiedendo aiuto al cielo si
trasforma in qualche cosa di più grave?
Quando ti priva della libertà di scelta, o peggio, del discernimento necessario per capire la seduzione
che in essa è larvata.
Allora ti annebbia l'intelligenza, credi lecito quello che è offesa a Dio amore, non riesci più a scorgere
la linea di demarcazione il bene ed il male, sei attratta da luci fatue, perdi quella sensibilità, quella
delicatezza che ti rendeva grata a Dio.
Allora la discesa è quasi naturale.
Quale la strada della risalita? La preghiera, con Maria la Ma;, nostra unica speranza.
13 novembre 1994, ore 4,30
Nicola: "Ieri sera ti facevo scrivere che l'unica arma veramente potente per tornare ad essere di nuovo
inseriti nel disegno meraviglioso di Dio Padre, che vi vuole salvare, è la preghiera.
Hai ancora davanti agli occhi l'immagine del fiume Po in piena, l'enorme distruzione, le angosce, le
paure, le vittime, il fango, tanto fango.
Ti ho fatto scrivere come due forze fossero all'origine di questa immane tragedia, l'ira satanica che
vuole distruggervi e l'ira Santa di Dio che attraverso la purificazione voleva salvarvi. Allo spirito attento
nessuna immagine è così eloquente come quella che per tanti giorni, è stata portata alla vostra
conoscenza dalla televisione.
Il male aveva raggiunto proporzioni allarmanti, corruzioni, egoismo, menzogne, spudoratezza, delitti,
lutti. Dio, che pure continuava nella Sua infinita misericordia a far splendere il Suo sole anche sui
perversi, era il grande dimenticato.
Ed ecco la grande tribolazione profetizzata da tempo e continuamente ripetuta ed ampliata da voci,
che ripetevano all'infinito cosa vi sarebbe potuto capitare continuando per quella strada.
Ma c'era Maria SS.ma che preparava le sue schiere e che attraverso le sue suppliche unite alle
suppliche di tutti voi, ha cambiato persino le leggi naturali, ed il Po si è appiattito, e i ponti non sono
crollati, ed il grande fiume ha ubbidito trascinando nel suo cammino verso la foce, detriti e fango,
testimoni della vostra follia.
Tutto è stato sommerso nel mare infinito che tutto ha ricevuto, immagine della misericordia infinita di
Dio Padre che placato ha fatto sorgere ancora una volta in Cielo l'arcobaleno a testimonianza
dell'avvenuta riconciliazione.
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Siate fedeli e riconoscenti a Dio Padre che tutto utilizza, anche le morti, il dolore delle vittime e il
dolore dei rimasti.
Egli tutto trasforma ed a chi ha dato meno, dona il cento perché il buono non resti deluso, ed il cattivo
torni ancora a sperare nel Suo perdono.
ore 7,48
Nicola: “Mamma, a testimonianza di quanto ti ho fatto scrivere sulla interferenza satanica che si attua
nei vostri confronti, non una volta tanto, ma continuamente come continuo è il nostro aiuto se ce lo
chiedete, mi appello ancora una volta al Vangelo.
Gli Apostoli chiedono a Gesù, Maestro insegnaci a pregare.
E Gesù dà loro quella preghiera meravigliosa: Il Padre Nostro, che racchiude in sé tutta l'essenza dei
rapporti tra la creatura ed il Creatore.
Niente vi è escluso, ed è un'implorazione che ogni giorno dovrebbe salire al Padre e che riferendosi
alle tentazioni finisce: Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. Liberaci ogni giorno, ogni
momento come per ogni giorno chiediamo il pane quotidiano.
Mamma se poteste meditare il Padre Nostro! Ogni parola è una verità lapidaria, una luce, un
comando, ma dalla quale traspare questo amore infinito, questa Misericordia infinita che in quella tua
stessa richiesta nasconde il Suo desiderio di esaudirti.
14 novembre 1994, ore 4,30
Nicola: “Mamma ieri sera nella trasmissione televisiva Mìsteri è stato trattato il fenomeno degli Ufo.
L'interrogativo che si sono posti gli scienziati in seguito alle testimonianze visive dei tantissimi che
assicurano di averli visti, è il seguente: Esistono altri pianeti abitati da esseri intelligenti? Esistono gli
Ufo?
Tu, spinta da sana curiosità e di desiderio di conoscenza perché, se affermativo, apre un'infinità di
perché inerenti alla tua fede, giri a me la domanda.
Sì, mamma, tanti altri pianeti sono abitati e costituiscono un insieme unico con voi abitanti del pianeta
Terra, facenti tutti parte di questo meraviglioso universo visibile, creato da quell'unico Dio a cui ogni
cosa fa capo, per questa Sua creatura intelligente, a cui riserva il possesso di Se Stesso nella vita che
non ha fine.
I tanti perché a cui vorresti che Io ti rispondessi, poiché la luce che da essi emanerebbe sarebbe così
forte da produrre la paralisi delle vostre facoltà intellettive e di ricezione, non accrescerebbe la vostra
fede, anzi la metterebbe in pericolo, allora ti dico, non chiederti niente. Ti illuminerò nella misura che
dalla verità che ti comunico e che tu puoi accogliere più chiaro ti sia l'amore immenso di questo Padre
che nella Trinità SS.ma genera Gesù per salvare attraverso la Sua Passione questa umanità ferita dal
peccato.
La terra è il pianeta più antico ed è stato il primo ad accogliere Lucifero e gli angeli ribelli, precipitati
dopo il loro rifiuto di Dio.
Ecco perché Gesù è venuto sulla terra a consumare la Sua offerta.
Ti chiedi se essi sono simili a noi.
Nell'essenza sì, perché figli dello stesso Padre che ci ha creato a Sua immagine.
Ma, come ogni uomo sulla terra, risente dell'ambiente in cui è nato pur essendo formato
perfettamente dagli stessi elementi, e la sua fisionomia varia così che un uomo dell'equatore non
presenta le stesse caratteristiche di che è nato tra le nevi del Polo Nord; lo stesso si verifica per gli
abitanti dei vari pianeti dell'universo.
Mamma, ti stai chiedendo se sono più intelligenti di noi dato che, a quanto pare, hanno raggiunto un
grado di conoscenza superiore alla nostra.
No, mamma, perché Dio è ugualmente Padre e perfettamente giusto nei confronti dei suoi figli.
Cercherò di chiarirti questo concetto.
Se un individuo perfettamente efficiente, in tutte le sue facoltà, ad un dato momento si ammala, quel
male con le sue tristi conseguenze condiziona negativamente non solo il suo corpo, ma soprattutto, le
facoltà inerenti allo spirito.
Volontà, intelligenza, stimolo a ricercare quel compimento di sé che lo porta alla maturazione del dono
che ha, in origine, ricevuto dal Padre.
L'uomo del Pianeta Terra è malato, non è più in grado di produrre quell'energia vitale che l'avrebbe
portato ad una perfezione uguale o anche superiore, ai suoi fratelli di altri pianeti che si affacciano
oggi nella sua vita.
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Sì, usa l'intelligenza, purtroppo, in maniera negativa che l'allontana sempre più dalla fonte
dell'intelligenza increata: Dio.
Ci sono stati anche tra noi fari di luce che, alla distanza di secoli, sono oggetto di stupore e di
ammirazione.
È proprio di oggi la notizia dei disegni di Leonardo da Vinci contesi a suon di miliardi, aveva toccato e
sfiorato i misteri dell'universo in tutti i campi!
20 novembre 1994, ore 7,45
Nicola: mamma, quando tu preghi per un'anima e a sua volta quella stessa persona prega per te,
anche se quella supplica trae origine da fonti in contrapposizione, essa, trattandosi di atti d'amore,
viene convogliata in un canale unico che fa capo a Dio, ed il Padre purifica le vostre intenzioni, le
arricchisce del Suo amore e le riversa ancora su di voi utilizzandole per la realizzazione del Suo piano
d'amore secondo la Sua Santa volontà.
22 novembre 1994, ore 4,10
Nicola: “Mamma, questa mattina desidero, se mi ascolti, ampliare la tua conoscenza sul mondo visibile
che vi circonda, e partirò proprio dagli Ufo di cui tu stessa me ne hai fornito l'occasione.
Dio Padre crea dei figli, che riflettono la sua stessa immagine, intelligenza, libertà di scelta,
immortalità, destinati a condividere con Lui la gloria ed una gioia senza fine.
Crea gli Angeli puri spiriti che hanno caratteristiche diverse dagli uomini.
Essi si spostano rapidamente, da un punto all'altro dell'universo, sono invisibili, sono in grado di
captare tutta la luce che emana dal Dio increato, e quindi apportatori di luce.
Crea l'uomo, anch'esso capolavoro del Dio invisibile, formato di spirito e di carne, e l'uno, completa e
condiziona l'altro; a l’uomo affida le sorti del mondo visibile, lo rende compartecipe della creazione.
Crea altri esseri viventi gli animali, che anch'essi hanno sebbene ridotta, una libertà di scelta,
un'intelligenza in ragione della funzione che sono chiamati a realizzare in aiuto all'uomo.
A coronamento, di tutto ciò, un universo visibile perfetto e meraviglioso ancora da scoprire.
Ti ho parlato, riferendomi agli Ufo, che ci sono si, altri pianeti abitati da uomini come noi, formati di
spirito e di corpo; se essi fossero puri spiriti, come gli Angeli, non avreste visto con i vostri occhi
carnali l'oggetto che solcava i vostri cicli e che giustamente avete chiamato astronave. La domanda
che vi ponete è se anch'essi hanno peccato come noi, visto che hanno raggiunto un grado di
conoscenza superiore alla nostra.
Mamma, ad ogni creatura nata dal Suo amore e destinata ad una felicità senza fine, Dio ha chiesto e
continua a chiedere una prova d'amore.
Così agli Angeli, cosi all'uomo, sia che esso è stato destinato a popolare il pianeta Terra o altri pianeti
sparsi nell'universo.
Ed essendo libero (l'uomo) può aver optato o per l'amore o per il rifiuto dell'amore.
Chi ha optato per l'amore è in grado di utilizzare il dono dell’intelligenza, in maniera quasi totale e ve li
trovate che sfrecciano sulle vostre teste, suscitando stupore, perplessità, meraviglia. Ma ci sono anche
creature degli altri pianeti, ribelli, meritevoli di castigo.
Ma attraverso l'offerta del figlio Suo unigenito, Dio salda questa frattura causata dal peccato ed in un
unico amplesso, unisce a Sé ogni creatura nata dal Suo amore.
Del resto, mamma, anche sulla terra ci sono stati e continuano ad esserci uomini, che attraverso una
volontà eroica, spinta al possesso del Bene, hanno raggiunto quella perfezione per cui sono stati in
grado di godere della visione beatifica di Dio, senza passare per l'ulteriore purificazione del Purgatorio.
Sono i Santi, i Martiri, i Mistici.
Questi ultimi specialmente, infrangono le leggi naturali ed il possesso di Dio lo attuano anche su
questa terra.
Hanno vinto la carne, hanno vinto il dolore, hanno vinto la morte. Io ne so qualcosa.
26 novembre 1994, ore 4,20
Nicola: “Mamma desideri più lumi riguardo ai messaggi che T. credeva pervenissero da anime Sante
del cielo, ma che io ho asserito provenienti dal nemico smascherando la sua astuzia ed il suo ardire e
spingendovi a distruggerli.
Perché nessun dubbio torni ad insinuarsi nel tuo cuore, ti ho invitato a rileggere il mio messaggio del
30 novembre 1993 in cui rivolgendomi ad E. vi dicevo che T. era valido per noi e che le altre anime
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del cielo venivano in vostro aiuto ed erano unite a me nel mio incessante operare, e che per l'amore
che a voi le univa costituivano una vostra maggior resistenza alla tracotanza del nemico.
Ti illuminerò adesso perché più chiaro e meno pericoloso sia a voi il contatto che si verifica tra noi
trapassati, che viviamo una realtà di luce, e voi viventi ma immersi in una nebbia che vi impedisce, se
non a tratti, di scorgerne solo un bagliore.
Noi Beati che viviamo immersi nella luce e nella gloria di Dio operiamo in vostro favore,
continuamente implorando la Sua misericordia, perché di misericordia avete bisogno.
Ogni nostro intervento diretto si realizza con il dono dell'ascolto da parte vostra, i nostri intimi colloqui
che voi traducete in messaggi scritti, si attuano solo se Dio li permette, così ogni miracolo che noi
gestiamo, perché tutto rientra in un piano salvifico di Dio.
Satana attua allo stesso modo il suo piano diabolico, manda i suoi accoliti per irretirvi, si serve delle
sue pedine ancora viventi in terra, con la menzogna usa i nomi di Santi, di Dio stesso, di Maria SS.ma,
pur di farvi cadere nella sua rete.
Spero ti sia chiaro adesso, come quelle anime Sante che erano presenti allo Spirito di T. pregassero
per lui in cielo, ma non fossero loro ad inviare messaggi.
È molto difficile che Dio permetta un contatto diretto tra noi e voi appunto per il pericolo di
interferenze che esso comporta.
Lo attua attraverso un lavorio, che a volte, dura una vita e solo se è necessario per. realizzare un suo
preciso disegno d'amore.
Vedi, zio Masino e papà? È stato loro concesso una sola volta a zio, e solo tre volte a papà per
fortificare la tua fede.
Comprendi perché la Chiesa è così restia a riconoscere queste comunicazioni dall'Alto?
Io ho trattato ampiamente questo problema e la mia condanna per la scrittura automatica è chiara ed
esplicita.
27 novembre 1994, ore 11,15
Nicola: "Lidia cara sono Nicola. Prendo lo spunto dalla frase che hai detto a mamma ieri sera, che a
volte senti invidia per altre anime che godono di un amore più grande per Gesù, e l'hai definita invidia
santa perché essa è l'espressione del tuo desiderio di dare più amore all'Amore.
Adesso ascoltami Lidia perché, illuminando te, cercherò di andare in aiuto di tutte le anime che
vengono attratte da questo, quanto mai, sottile inganno del maligno.
L'invidia, sotto qualsiasi aspetto si presenta al vostro spirito è desiderare di possedere quello che
appartiene al vostro fratello, non solo un bene materiale, ma ancora più sottile, un bene spirituale che
quell'anima si è conquistato attraverso una sofferenza più o meno grande, più o meno palese.
Essa porta inevitabilmente a disconoscere i doni, gli aiuti, di quello stesso Dio che a Voi sembra più
generoso nei confronti del fratello, e che a vostra insaputa vi colma di grazia e favori che vi
consentono di non precipitare nel baratro.
L'invidia apre un varco più largo al terribile seduttore delle vostre anime perché vi spinge verso una
supervalutazione della vostra persona a cui pensate sia tutto dovuto, spegnendo quel residuo di umiltà
indispensabile perché Dio resti ancora con voi, Vostro aiuto e Vostra difesa. Ieri sera attraverso
quell'apostolo hai ricevuto grandi doni, primo fra tutti la luce che attraverso questo mio scritto Gesù, il
tuo generoso e caro Gesù, viene a portarti.
Non disperderla L. cara, sii vigile e sappi che il tuo amico Nicola ti è sempre vicino”.
29 novembre 1994, ore 3,35
Nicola: "C. sono Nicola.
Se tuo marito crede di essere nella verità frequentando i Neocatecumenali, e tu senti di essere nella
verità ai piedi del Tabernacolo, poiché la Verità è una sola, essa non può essere motivo di divisione.
La divisione nasce quando qualcuno o qualcosa coarta la libertà che, donataci da Dio, ci fa autentici
Suoi figli.
Queste nuove forme di espressione di fede sussistono e fanno proseliti in quanto traggono umore e
vita dall'unica Quercia che è La Chiesa di Cristo, come fa il muschio che ad essa si attacca. Coraggio
C. abbi fede e sarai tu vittoriosa, tuo Nicola
29 novembre 1994, ore 3,45
Pina: la mia preghiera viene turbata dall'interrogativo: Il Carismatico conosciuto domenica sera è un
uomo di Dio o no?
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Nicola: “Mamma che t'importa di sapere se è un carismatico autentico o pseudo tale? Non hai bisogno
di lui per credere, abbandonati totalmente a Noi che ti amiamo e stai serena.
Molte cose non siete in grado di comprendere ed i vostri perché non sono salutari per la vostra fede.
Ecco perché Gesù vi esorta sempre ad essere come i bambini, fiduciosi e gioiosi.
5 dicembre 1994, ore 2,50
Nicola: “Mamma, sei ancora turbata e non hai chiuso occhio.
Ieri sera hai telefonato ad I. per chiedere della salute della sorella e la sua reazione al tuo atto di
affetto, così carica di odio, di risentimento, frammisto ad una sofferenza così grande, ti ha atterrato.
Ti rimproverava di averla illusa con la tua affermazione sull'avvenuta guarigione di P., che io stesso ti
avevo comunicato, mentre la sorella è agli estremi.
Le hai fatto presente che anche a te, Gesù aveva assicurato della mia guarigione, mentre invece sono
morto, ma in un cuore così chiuso nessun ragionamento è valido.
Vedi, mamma, mentre tu, sia per F., sia per me, sia per zio Masino e non ultimo per papà, hai
riconosciuto che i diritti prioritari appartengono a Dio Padre che ci ha creati e non possiamo implorare
e minacciare allo stesso tempo, come fa I., se mia sorella muore mi butto dal quinto piano; perché in
quello stesso istante ci allontaniamo completamente da Lui e la nostra implorazione suona offesa al
Suo amore.
Io, con la mia supplica ardente avevo ottenuto la guarigione per P., ma non mi hanno creduto. Avevo
bisogno della loro fede per portare a termine il miracolo, ma lo volevano immediato, senza
convalescenza, anzi di nascosto, senza che neppure la beneficata ne fosse a conoscenza, mentre Gesù
ai tanti ammalati chiede:
"Credi che lo possa guarirti? Vai, la tua fede ti ha salvata".
Mancanza di fede in L? Sì, mamma, non basta pregare e piangere e poi credere che a noi tutto è
dovuto e nessun'altra considerazione è valida: giovani che muoiono nel fiore degli anni, bambini privi
dei genitori e tanti altri lutti e dolori che opprimono l'umanità.
Bisogna abbandonasi totalmente in Dio, che è amore, e con fede, aspettare che la Sua volontà si
compia.
6 dicembre 1994, ore 7,00
Nicola: “Mamma, ieri sera attraverso L. ti ho sollecitato a ricordare, 6 dicembre onomastico mio e
compleanno di Filippo.
Mentre stasera saresti andata a fare gli auguri a Filippo, non hai pensato a fare gli auguri anche a me.
Ricordi? Li festeggiavamo assieme e neppure questa data che mi univa a Filippo, ed a voi tutti, in un
segno di unità della famiglia, era casuale nel progetto eterno di Dio.
Io, unito ai miei fratelli oltre la vita, elemento essenziale di coesione attraverso la mia offerta.
Mamma, non è un rimprovero che ti faccio, che vi faccio, ma solo per dirvi che ci sono anch'io vivo e
proteso con amore infinito verso di voi.
8 dicembre 1994, ore 16,45
Questa notte momento di grande sofferenza.
Nicola: “Mamma offriti come fa il cero che illumina consumandosi”.
15 dicembre 1994, ore 4,05
Nicola: “Mamma, G. ti ha spinto a chiedermi se il suo intervento come pranoterapeuta può essere utile
per sbloccare l'orecchio di Anna che gli causa tanti problemi.
Certo, mamma, perché nessun bene può venire a voi se non dall'alto.
Ma la tua forza, come quella di G., di L., e M. è data dalla vostra unione che fa della vostra supplica
una freccia che fora i cieli e colpisce il cuore di Dio che, benignamente, viene in vostro aiuto.
Mamma, il canale sono sempre Io e ti prego, non lasciarti travolgere da preoccupazioni momentanee e
da avvenimenti, anche eccezionali, ma a cui tu nulla puoi opporre se non la tua preghiera. Lascia che
essi scorrano così come Dio permette, perché tutto ubbidisce ad un piano preciso di salvezza.
La vostra fede e il vostro abbandono in Dio, che vi ama, farà si che non vi accorgerete neppure che la
tempesta è passata e che un nuovo giorno radioso è spuntato per l'umanità.
Mamma, G. fa il mattacchione ma sa che fino a quando attingerà dal mio canale, la grazia non gli
verrà mai a mancare.
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Egli è nella verità quando dice che un verbo che manca o un errore di sintassi qualsiasi non può
deformare il concetto che è espresso nei miei messaggi.
Tu ti senti a disagio e perdi persino quella luce iniziale che ti rendeva chiara ogni mia comunicazione,
quando loro si accaniscono nella ricerca della frase letteralmente corretta.
Ricordi cosa si stava verificando con l'intervento di papà che voleva a tutti i costi, trasformare una
frase zoppicante in qualcosa di letteralmente perfetto?
Lo scontro e la rottura con tanta amarezza per entrambi.
Mamma, sappi che colui che si accosta al mio libro, con spirito puro, riceve tanta luce da comprendere
più di quanto ogni frase ogni parola voglia esprimere.
Andate quindi avanti sereni nel lavoro di battitura, io vi seguo a volte divertito a volte perplesso ma
sempre protettivo ed affettuosamente amico.
23 dicembre 1994, ore 15,00
Nicola: “Mamma, ancora una volta attraverso sollecitazioni che partono da altri, ma che io promuovo,
ti porto a riflettere sull'incidenza, spesso determinante, che ha il nemico sul vostro comportamento e
quindi, sulla vostra vittoria o sconfitta.
II carismatico G., meglio apostolo, contattato la prima volta da Padre Raffaele, è un'anima prescelta
da Dio, ma come ti ho sempre ripetuto, perché tale è fatto segno di un odio atroce dell'eterno
invidioso.
Voi, del gruppo, siete stati attratti dal maligno verso l'apostolo.
Siete andati non per curiosità, non per chiedere qualcosa, come fanno i più, siete andati senza
chiedervene la ragione.
Noi l'abbiamo permesso per farvi meglio comprendere fino a che punto la spregiudicatezza e la sottile
astuzia dell'eterno invidioso, può spingersi per irretirvi.
Il nemico voleva, a sua volta, tastare la vostra forza e quale valido aiuto veniva dall'alto.
La domanda che ha rivolto a L., ti è di conferma. A te non si è neppure accostato.
Ha sentito la forza che ti veniva da noi. L'anello più fragile era A., e per lui ha usato il metodo
opposto, gli ha fatto vedere l’inganno attraverso il profumo messo nel piatto per profumare
artificiosamente le coroncine. Demolendo così la sua fede, ne faceva un valido aiuto per gli attacchi
che continuamente sferrava a L.
Quella sera avete assistito ad una lotta furiosa tra l'apostolo e Satana, vi era dato di scoprirne
l'inganno, nell'ultima preghiera accorata avete sentito l'anelito della vittima che implorava aiuto. Lo
stesso gioco si verifica continuamente tre le vostre anime che, anelano al possesso di Dio e colui che
vuole impedirvi di raggiungerLe.
E questo, fino all'ultima battaglia finale.
Attraverso l'immagine di una partita di calcio avevo voluto farti intravedere questa realtà che si attua,
continuamente, e nella vostra vita e nella vita delle comunità che formano le nazioni e costituiscono il
mondo intero.
Due campi opposti, giocatori preparati che lottano per strappare la vittoria all'avversario, ma sanno
che il goal lo realizzano solo se spezzano la difesa dell'avversario, entrano nel campo nemico e con
ardore e perspicacia abbattono l'ultima resistenza.
E tutto ciò, mamma, fino all'ultimo respiro. Non ci è consentito un attimo di pausa.
Tu sai come gli ultimi cinque minuti anche in una partita di calcio, possono trasformare una vittoria in
una sconfitta o viceversa.
25 dicembre 1994, ore 2,45
«Pina mia, sono il tuo Gesù di sempre che parla al tuo cuore, ascoltami.
Spesso la mia L., ti rivela come il Mio colloquio con la sua anima attenta ed innamorata si snoda
attraverso Nicola.
Lei sente e percepisce la presenza costante, la fusione totale, di tutto il Mio stesso essere con
quest'anima eletta, che diventa il canale privilegiato per cui Io arrivo a lei non solo, ma soprattutto a
te, che sei la madre, ed a tantissime anime che, come dono, ricevono il Mio libro.
Sì, Pina Mia, il libro che sotto la Mia guida hai scritto e che porta il titolo il mio amico Nicola, Mi
appartiene totalmente.
Mia ogni parola, Mio ogni atto d'amore in esso espresso, Mio ogni dubbio dissolto, Mio ogni rimprovero
accorato, Mia ogni verità teologica in esso contenuta.
Nicola mi ha prestato la sua umanità ferita dal peccato ma redenta dalla sua sofferenza e dalla sua
offerta di vittima.
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Mi ha donato il suo cuore generoso, il suo amore di figlio che a te, mia piccola apostola mi legavano e
ti ho ancora una volta confermata Mia voce.
Se al posto del nome di Nicola avessi messo il Mio, ed il titolo del libro fosse stato Il mio amico Gesù,
pensi che tante anime si sarebbero accostate ad esso e con curiosità prima e con amore dopo, tanto
da non potersene più distaccare, come ti testimoniano tutti coloro che ne vengono in possesso? No,
Pina Mia, l'avrebbero ignorato.
E coloro che sinceramente vanno alla ricerca della verità, per non parlare dei teologi, pensi che si
sarebbero accostati al Mio libro che nel frontespizio portava il nome di uno sconosciuto sacerdote per
confrontare le verità teologiche rivelate, ma tanto avvilite e deturpate?
No, avrebbero messo in dubbio il Mio stesso Nome, come sempre, quando c'è da cambiare le loro
opinioni. Avevo bisogno di un giovane del loro tempo fatto di contraddizioni, ostico, come tutti i
giovani d'oggi, e tutto ciò che di spirituale viene loro prospettato, un giovane che sotto la sferza del
dolore, immerso nello stesso male che è diventato espressione del male che opprime ed affligge
questa generazione, Il tumore, potesse, spinto e sorretto dall'amore, risalire la china e stagliarsi,
figura gloriosa, oltre la morte nel contesto dei Santi.
Tutto questo è stato Nicola, il mio Nicola, fuso con Me in unione perfetta, che trasmette alle anime il
Mio amore, che suggella con la sua umanità, con la sua sensibilità, con la sua inventiva, patrimonio
generoso del suo carattere forgiato nel breve esilio terreno, egli forma quel canale perfetto di cui
avevo bisogno.
Nicola è il Santo di oggi.
Non dubitare mai del suo aiuto e del suo sostegno perché dubiteresti di Me.
Donati al suo amore generoso, perché così facendo ancora più ti unisci a Me, così come, lo ho unito
Nicola, Peppino e Masino perché con te facciano famiglia.
Sì, tu pensi agli altri tuoi figli ad A. e la tristezza invade il tuo cuore, ma non dimenticare che Io sono il
tuo Gesù di Nazareth e che, Mia Madre sente ogni tua ambasciata e che sempre più ti stringiamo al
nostro cuore. Buon Natale, Pina Mia, grazie”. Il Tuo Gesù.
3 gennaio 1995, ore 2,05
Nicola: “Mamma, ora sai che ogni parola, ogni lume che io ti comunico provengono da Gesù con il
quale faccio unità perfetta.
Io sono fuso in Lui e non da ora; se oggi godo di una beatitudine così grande è perché con Lui e per
Lui ho diviso le mie angosce nelle lunghe interminabili ore notturne nel mio letto di dolore in ospedale.
Durante il giorno c'eravate voi, c'erano i medici che si alternavano con le loro terapie e che creavano
un diversivo anche se doloroso, ma la notte no, ero solo con me stesso, dovevo misurarmi con il mio
dolore, con la forza che scaturiva dalla mia rinuncia e con il mio Gesù ho vissuto anch'io l'agonia del
Getsemani. Quante volte? Tante mamma.
Ecco perché quando ti sento annaspare soffro anch'io tanto e rivivo le mie ore di Passione.
Allora ti stringo ancora di più al mio cuore per comunicarti la mia forza, ed a tuo conforto ti sussurro
dolcemente: vedi mamma con me c'è Gesù, c'è la Mamma Celeste, abbandonati tra le nostre braccia e
non temere.
Sì, è vero, gli attacchi ti prostrano e la tristezza invade il tuo cuore, ma ancora una volta con Gesù ti
ripeto, non temere, siamo Noi che pilotiamo gli avvenimenti e nessuna forza avversa fosse pure
l'inferno tutto, può sfuggire al nostro controllo.
Adesso, mammuzza più serena cerca di trascrivere quanto ti diciamo per dare una risposta a Lella che
chiede più lumi circa il terzo parto di Maria, la Madre che dona il suo Gesù agli uomini di oggi.
Ti avevo fatto scrivere che partorire è donare, dare ad altri quello che prima era essenzialmente tuo.
Maria a Betlemme dona per la prima volta il Suo Gesù agli assonnati bethlenamiti, ma i suoi non lo
hanno accolto.
Ha continuato a donarLo nei secoli futuri e il frutto del Suo dono sempre tremendamente doloroso ha
suscitato Martiri e Santi nei cuori pronti ad accoglierlo.
Egli è stato come fermento nella massa amorfa ed indifferente, e tuttora continua a donare il Suo
Gesù, meglio a partorire il Suo Gesù nel cuore di ciascun uomo in un anelito infinito d'amore.
È come la vita che rinasce dove prima c'era morte, speranza dove prima c'era disperazione.
Anche tu, mamma, mi hai donato generosamente a tante tante anime.
Ti spogliavi di qualcosa che prima era essenzialmente tuo come ha fatto Maria e in questa donazione
c'è il possesso del Bene di cui ti privi, che come riflusso dell'amore che lo genera torna a te per
consolare il tuo cuore che soffre per i miei fratelli, siano essi di carne o di spirito. Maria continuerà a
donare il Suo Gesù fino a quando l'ultimo uomo, vivente avrà bisogno di quel dono.
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11 gennaio 1995, ore 3,30
Gentile dott.sa Foschini, ho seguito con interesse il dibattito televisivo del lunedì su RAI-2 I Misteri,
che tratta degli Ufo da Lei condotto con intelligenza ed obiettività.
L'interrogativo che si sono posti gli scienziati in seguito alle testimonianze visive di tantissimi che
assicurano di averli visti, è il seguente:
"Esistono altri pianeti abitati da esseri intelligenti”?
Poiché il soggetto su cui si appuntano tante tesi in contrasto mi portano all'Autore di questo
meraviglioso universo visibile che si offre all'indagine della nostra intelligenza con le sue leggi
perfettissime, le sue meraviglie saldate, per così dire, da un'energia vitale che è solo amore, credo
fermamente che altri pianeti siano abitati da uomini come noi e costituiscano un insieme unico facenti
tutti parte di questo universo creato da quell'unico Dio a cui ogni cosa fa capo. Io penso che i tanti
perché, inerenti ad un soggetto così vasto che si sposta nel trascendente e che investe soprattutto la
nostra fede, non siano facilmente accessibili.
Con vera umiltà dobbiamo accostarci ad esso nella piena convinzione che verremo alla conoscenza di
quella parte di verità che siamo in grado di recepire.
Dio crea spiriti liberi in un atto d'amore per renderli compartecipi della Sua gloria.
Crea gli Angeli, puri spiriti, crea l'uomo formato di spirito e di corpo a cui affida le sorti dell'universo
visibile.
Crea altri esseri viventi: gli animali; anch'essi sebbene in forma ridotta hanno un'intelligenza ed una
libertà di scelta in ragione della funzione che sono chiamati a realizzare in aiuto dell'uomo. Nessun
limite è posto al Suo disegno d'amore.
Altri esseri come noi, intelligenti come noi, perché Dio Padre è giusto nel distribuire i Suoi doni, liberi
come noi, fatti a Sua stessa immagine come noi, possono popolare altri pianeti.
Sono più buoni di noi? Più progrediti di noi? Nella misura che l'uomo, sia esso abitante del pianeta
terra o di altro pianeta, aderisce liberamente al bene o al male, condiziona la concretezza del dono
dell'intelligenza, della volontà che ha ricevuto dal Padre.
Chi ha optato per l'amore è in grado di utilizzare il dono dell'intelligenza in maniera quasi totale e noi
ce li troviamo che sfrecciano sulle nostre teste suscitando stupore, perplessità, meraviglia.
Ma ci sono anche creature degli altri pianeti ribelli e meritevoli di castigo.
Ma attraverso l'offerta del figlio Gesù, Dio salda questa frattura.
Anche sulla terra del resto ci sono stati e continuano ad esserci uomini che attraverso una volontà
eroica spinta al possesso del bene, hanno raggiunto quella perfezione per cui sono stati in grado di
godere della visione beatifica di Dio.
Sono i Santi, i Martiri, i Mistici.
Specialmente quest'ultimi infrangono le leggi naturali, hanno vinto la carne, hanno vinto il dolore,
hanno vinto la morte e godono fin da questa terra il possesso di Dio.
A mio avviso la tesi delle indagini dovrebbe spostarsi e spaziare su una realtà così evidente anche ai
più ottusi: un universo meraviglioso che fa capo all'Autore che, poco alla volta, ne rivela l'essenza agli
spiriti più umili.
Gli scienziati con le loro verità probatorie spesso non riconoscono i loro limiti, nonostante la storia
umana non faccia che detronizzarli e smentirli continuamente.
Eppur si muove di Galileo dovrebbe suonare come monito.
Mi perdoni la chiacchierata e se essa è servita a qualcosa o a qualcuno, in Dio, ne sono felice.
12 gennaio 1995, ore 4,05
Eccellenza, tramite Giuseppe ho saputo che il Santo Padre l'ha elevata agli onori di Pastore.
Umanamente ne ho provato grande gioia, perché ho conservato di Lei un graditissimo ricordo, ma alla
luce della fede so che ogni dono che viene dall'Alto ci impegna ancora di più ad un'offerta più
profonda ad un distacco dal contingente più radicale, ed un sì più autentico alla Volontà Santa di Colui
che quel dono per amore ci dona.
Il nostro io totalmente assorbito dal tutto... e tutto ciò è sempre causa di dolore, come qualsiasi
strappo alla nostra stessa carne.
Ma possedere Dio solo un pochino di più è una gioia talmente grande che qualsiasi olocausto di noi è
niente e il nostro osanna di ringraziamento spontaneo è gradito a Dio.
Mi unisco anch'io al Suo grazie ed imploro per il Suo Apostolato ogni bene e ogni luce dello Spirito.
Mi permetto farLe arrivare tramite Giuseppe uno stralcio degli ultimi messaggi di Nicola, sicura che li
gradirà.
71
Avrò bisogno dei suoi lumi per concretizzare l'inoltro della pratica di beatificazione di Nicola, visto che i
lumi che vengono dal Cielo trovano tanti ostacoli qui sulla terra.
È proprio vero: "Lui era la Luce del mondo, ma i suoi non l'hanno accolto".
Ma adesso bando ad ogni tristezza perché Dio è con noi e mi unisco in spirito augurandoVi buon
pranzo. Pina Reina
13 gennaio 1995, ore 4,30
Nicola: “Mamma, ascolta Gesù che ti parla direttamente attraverso il canale da Lui stesso voluto, me
tu figlio, a tua protezione contro qualsiasi interferenza”.
Gesù: "Pina mia, l'epilogo di questa terribile tragedia, che ha investito l'umanità, si concretizza giorno
dopo giorno. Ieri sera attraverso la televisione hai sentito come il potere del denaro è scosso
terribilmente e non solo in Italia.
Quell'idolo maledetto che ha sedotto tutti gli animi producendo peccato lutti e rovine sarà il primo ad
essere abbattuto e precipiterà sui suoi stessi idolatri travolgendoli.
Non ti meravigliare se ciò avrà inizio proprio dall'Italia, essa è la Nazione dove per prima è cominciata
la purificazione ed è la prima che annuncerà al mondo la vittoria del Bene sul male. Mia Madre ti
aveva già rivelato come, proprio da Roma avrebbe avuto inizio la grande riscossa delle Sue schiere
che, guidate da Lei, vostra Condottiera, e con a capo il Mio Vicario avrebbe prima abbattuto e poi
spazzato via ogni residuo di male.
Tu soffri del male che senti e vivi, non solo nei tuoi figli, ma in ciascun uomo con cui vieni a contatto e
la tua fragilità ed impotenza ti causano sconforto.
Ma come agli Apostoli, spauriti ed in. creduli, riuniti nel Cenacolo con Mia Madre sono apparso risorte
ripetendo loro: "Non temete, sono Io Gesù", così dico a te, mia piccola e fedele Pina, non temere Io
sono con te.
Raccogli i tuoi figli e tutte le anime che avevano fatto capo a te tramite il Mio Nicola, e che, il nemico
aveva dispersi e sostienili con la tua piccola fede, ma che lo sostengo, ed attendete fiduciosi l'arrivo
del Nuovo giorno”. II tuo Gesù.
Nicola: "Grazie mamma e non temere per M. perché io sono accanto a lei”.
14 gennaio 1995, ore 2,45
Nicola: “Mamma ascolta la Mamma Celeste che, qui presente anche se tu non la vedi, ti parla. Lei è
Madre tua a tutti gli effetti, ti protegge, ti ama ed è sicura salvezza per i miei fratelli.
Non disperdere nessuna Sua parola; scrivi e testimonia ogni a parola perché, verrà tempo che ciò
costituirà un serto fulgidissimo alla Sua opera amorosa ed incessante di Madre in favore questa
umanità così ferita dal peccato.
Mamma Lei ti ama, ti ama tanto, vivi sotto il Suo sguardo e stringiti a Lei e non temere mai, perché è
Lei la vittoriosa.
Maria SS.ma: "Figlia Mia, non è trascorso molto tempo da quando ho sussurrato a te ed a Lella il Mio
invito ad un'implorazione più pressante al Padre per il vicario del mio Gesù, Papa Wojtyla affinché non
fosse spenta questa luce e Lui stesso potesse consegnare la Chiesa di Cristo al Mio Gesù che viene.
Sì, Egli è la luce che irradia il mondo e la gente assetata accora Lui, non badando alla fatica, e
superando disagi di ogni genere.
II miracolo del Mio Gesù di duemila anni fa in terra di Palestina con la moltiplicazione di cinque pani e
di due pesci che saziano una folla enorme, si ripete nella figura del Suo Vicario e Mio amatissimo
Figlio.
Non ti ha fatto scrivere il mio Nicola, che, gli avvenimenti più portanti si ripetono a conferma della
continuità dell'Opera dello Spirito e della loro autenticità?
Animo, figlia Mia, segui momento dopo momento i miei consigli e non venite meno alle mie
esortazioni.
Proteggete il Santo Padre con la vostra umile fede, e gioite con Me delle sue vittorie che preludono
alla vittoria del mio Gesù.
Ti benedico con Lella, Giacomo, Maria e tutti coloro che sono uniti a te da Nicola, Mio figlio prediletto.
Sua Madre, Maria
15 gennaio 1995, ore ...
Nicola: “Mamma F. continua a chiedere aiuto per il figlio e teme che io sia sordo alle sue accorate
implorazioni.
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Ma non è così, mamma, io sento ogni suo flebile lamento e comprendo come esso scaturisca dal cuore
di una madre che soffre per la sua creatura.
A. è malato nello spirito e quel che è peggio non desidera guarire.
Noi dobbiamo lottare contro uno spirito ribelle e tutto ciò non agevola il nostro lavoro.
Sì, il nostro potere in Dio è infinito, ma se lui, lungi dall'invocare il nostro aiuto, non pensa di aver
bisogno ed attribuisce il suo malessere alla mancanza di denaro che, al contrario, è proprio il mezzo
per ripiombare nel baratro in cui era piombato e da cui per il nostro incessante anche se
misconosciuto aiuto ne è in qualche modo venuto fuori, pensi che siamo noi che non vogliamo aiutare
F.?
La mia chiacchierata dell'altra mattina che tu hai riferito a G., attraverso l'immagine dello stipendio di
due milioni e mezzo, che il padre, avrebbe elargito al figlio il cui esperimento sarebbe fallito
miseramente, volevo farvi toccare con mano la situazione.
Ma assicura F. e G. che il mio aiuto non verrà loro mai meno, e di questo debbono esserne certi. È
sempre il bene che vince sul male.
La mia opera incessante di persuasione che si serve anche, anzi soprattutto di mancanza di mezzi,
poco alla volta troverà la sua strada nel cuore di A.
19 gennaio 1995, ore 3,45
Nicola: “Mamma M. sostiene che è la nostra malizia che rende fonte di peccato e quindi nocivo
all'anima, un film che ti mostra atteggiamenti e scene che sono la realtà in cui si muovono gli uomini
di oggi.
No, mamma, questo è sbagliato e te ne spiego il perché.
Il bambino che nasce alla vita, fino all'età della ragione è puro.
Egli può mostrarsi al tuo sguardo nudo o in mille atteggiamenti di affettuosa intimità e non suscitare
mai in te stimoli erotici o sensazioni di turbamento, se ciò avviene, tu dici subito, che quell'uomo è
perverso.
La malizia entra nel bambino man mano che cresce e viene a contatto con il mondo corrotto che lo
circonda.
Allora le immagini si fissano nel suo spirito e proliferano, suscitando sensazioni sempre nuove che
possono essere di bene se alimentate da una sana moralità, o di male, se alimentate da atteggiamenti
corrosivi ed immorali.
Quando ti senti ripetere davanti ad una gioventù bruciata che essa è il frutto dell'ambiente corrotto e
depravato in cui è vissuta, non è errato, credimi.
Anche l'anima più forte e ben dosata può, a lungo andare, subire l'attrazione del male e lasciarsi
coinvolgere, senza rendersene conto, in quella spirale funesta, per cui sarà portata a giustificare il
male ed a ritenerlo come espressione della stessa natura dell'uomo.
Ciò è anche vero, ma dell'uomo già corrotto, dell'uomo che non sente più il richiamo del bello, del
buono, e che tutto ha sommerso nel godimento edonistico, nell'egoismo e nel raggiungimento ed
appagamento di tutti i suoi desideri e del suo io.
Allora la linea di demarcazione, tra il bene e il male diventa sempre più sbiadita, e l'anima scivola
verso una china pericolosa.
20 gennaio 1995, ore 15,30
Nicola: "Questa mattina, in Chiesa, Gesù ti ha spinto ad una considerazione che già dal giorno prima ti
aveva adombrato.
Il celebrante era un negro, lo stesso del giorno prima, e nella luce di Dio hai capito come, la Nuova
Chiesa di Cristo si fa avanti per prendere il posto di quella vecchia e decrepita, non più idonea a
marciare con i tempi che incalzano e che vanno verso la luce che già annunzia l'approssimarsi di Gesù,
fulcro di vera luce.
In una rapida successione ti ha fatto vedere (Gesù) nel lento scorrere dei millenni, come Dio che nel
Suo amore infinito, aveva liberato il Suo popolo dalla schiavitù egiziana, successivamente, a causa
della sua infedeltà, gli sottrae il potere che passa agli Israeliti, per privare anch'essi di tale potere a
causa del loro tradimento e donarlo ai Gentili.
Mamma, la storia si ripete a conferma della veridicità di essa e del continuo ininterrotto operare dello
Spirito.
Superbia, predominio, sete di potere, come allora offuscano ed accecano gli uomini di oggi preposti da
Gesù stesso a guida della Chiesa di Pietro.
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Il loro potere è già stato tolto, è già passato alla Chiesa giovane più pura, ancora non contaminata e
la continuità di essa è stata affidata al Vicario di Cristo.
Vino nuovo in otri nuovi.
A conferma della luce che Gesù stesso ti donava, ti sei trovata ad ascoltare l'Epistola di San Paolo agli
ebrei e il tuo cuore rinfrancato ti ha comunicato grande gioia.
26 gennaio 1995, ore 3,45
Nicola: “Mamma, scusami se ancora una volta ti porto ad analizzare il male che nella persona di A. si è
abbattuto sulla famigli di G. e che tanto dolore ha causato pure a te.
A. è la parte più evidente del male le cui conseguenze si ripercuotono sull'intera famiglia e, purtroppo,
ne diventa il capro espiatorio.
Ma a cominciare da G., il padre di F., la madre, e non per ultimo A. che si sente vittima innocente, ma
anche lui ha le sue colpe, ognuno di essi è malato, e il loro male ha origine diversa. Il convogliare
tutte le loro frustrazioni sulla malattia del figli e rendere responsabile il medesimo della loro infelicità,
è un atteggiamento di comodo e terribilmente contrario a quella giustizia che è amore.
Quindi se ti dico, o meglio dico loro, che il vero male in quella famiglia è la mancanza d'amore,
credimi, non sbaglio.
Quale è il rimedio? Accendere una lampada e con essa scendere nella profondità del nostro intimo e
cercare tra i relitti del passato tutti quegli oggetti, dati da persone o cose, che hanno infangato il
nostro io genuino, spegnendo in noi persino il desideri del vero amore.
Da un ceppo malato non poteva che nascere un virgulto malato.
Il coraggio della nostra autoaccusa è il primo passo per risalire la china.
Anche A. ed A. saranno spinti a rivedere ed a soppesare le loro responsabilità, ma non più con il
marchio del tutto perverso perché le loro colpe saranno equamente divise fra tutti i componenti della
famiglia.
Se poi i loro cuori più liberi invocheranno il nostro aiuto, oh! La nostra gioia sarà grande perché è
questo che bramiamo; rendere loro quella serenità a cui aspirano.
1 febbraio 1995, ore 9,50
Nicola: “Mamma, lunedì scorso mentre era in atto il sacrificio della Messa nella nostra casa, al rumore
causato da Zippo che, a causa della sua allergia, si grattava con insistenza, ti sei trovata a lottare con
un senso di disagio che ti distraeva dalla solennità del momento.
Ti ho richiamato dolcemente facendoti osservare come è grande, immenso, il dono di Gesù, che in
quel momento si offriva vittima al Padre, sul tavolo del nostro studio trasformato in pietra sacrale.
Noi adoravamo per te, imploravamo per te, e per i pochi prescelti per quel convito d'amore.
Papà, zio ed io, doppiamente riconoscenti perché quella era la nostra casa prescelta da Gesù-Dio per
un atto così grande di predilezione, mentre si univano a noi Maria SS.ma e schiere infinite di Angeli
osannanti.
Mamma, quando voi, spinti dal desiderio o da necessità di aiuto, cercate il nostro contatto attraverso
la preghiera, il primo atto di moto ascensionale parte dal vostro cuore, immediatamente recepito da
Gesù che viene in vostro aiuto, che lo purifica per presentarlo al Padre; mentre quando ricevete Gesù
Eucaristia, il moto ascensionale parte da Gesù stesso che è in voi, e che con voi fa unità.
È lui stesso che lo genera, quindi perfetto, potente, purissimo.
4 febbraio 1995, ore 2,10
Nicola: “Mamma, ascoltami.
Spesso sei portata, rievocando avvenimenti passati che ti hanno coinvolta ad emettere giudizi su
persone, umanamente veritieri, o che tu ritieni tali, ma che non ferivano la tua coscienza perché ti
spingevano ad un amore più profondo e ad una preghiera più costante in aiuto dell'anima in
questione.
Ciò, mamma, è un giudizio valido ai tuoi occhi ed anche a quelli di Dio che vede il tuo sforzo e sa che
tutto viene cancellato da un atto d'amore anche se così imperfetto ed impuro. Ma l'altra notte il tuo
cuore turbato ha sentito che la cosa non era così semplice, ed il pensiero di aver ferito il Cuore del
Padre, nel suo amore verso quel fratello in questione, ti ha causato un dolore così profondo da farti
pensare che forse era quello il dolore perfetto di cui una volta ti avevo parlato.
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Era Gesù stesso che ti attirava, attraverso considerazioni più profonde, verso un gradino più in alto
impedendoti ristagni pericolosi che potevano trasformare un atto, in se stesso buono, in vera colpa.
Se l'anima di tuo fratello appare, ai tuoi occhi, malata e tu spinta dall'amore per lei corri in suo aiuto,
ciò è meritorio, ma che il tuo giudizio non assuma mai un verdetto di condanna, perché l'intimo di
quell'anima solo Dio lo conosce e solo Lui sa fino a che punto è colpevole.
È lo stesso errore della Chiesa, che fino ad un passato recente, condannava il suicida.
Ma tu mamma, e le anime che amano Dio, investite l'anima del vostro fratello della stessa carità che
usa Gesù nei vostri riguardi per il quale ogni vostro, pur piccolo atto d'amore, Lo spinge ad incenerire
le vostre colpe ed a cancellarne persino il ricordo.
Amate il vostro fratello malato, nella difficoltà, che prova ad uscire fuori dal suo stato, e presentate al
Padre la sua anima ferita con lo stesso amore di una madre che implora pietà per il suo bambino
malato.
Ecco perché Maria SS.ma, la Madre, fa sempre riferimento al cuore delle madri.
Mamma ti volevo accennare a quando Don Ermanno, l'altra sera asseriva giustamente che il perdono
da parte di Dio di una colpa non elimina totalmente l'effetto della medesima, ma che resta pur sempre
un'ombra di cui dobbiamo rendere conto.
Vedi, mamma, mentre ciò è perfettamente esatto, può generare un'interpretazione sbagliata.
Nella parabola del figliol prodigo, il padre aspetta il ritorno del figlio e quando lo scorge venir da
lontano, entra in casa e dà ordini ai servitori perché uccidano il vitello più grasso.
Non può permettersi di farlo ancora aspettare, il figlio è affamato e stanco, ha bisogno di un bagno, di
vestiti nuovi.
E quando arriva lo stringe al suo cuore e non gli chiede cosa ha fatto dei suoi averi che con tanto
amore aveva accumulato per lui e che l'indegno aveva sperperato.
Tutto ciò è stato cancellato ed annullato in quell'abbraccio.
Ma l'ombra di cui parla la Chiesa è nel nostro cuore, è la tendenza ancora latente, che di lì a poco, ci
spingerà ancora a desiderare le ghiande dei porci, che pur tanta amarezza avevano causato alla
nostra vita.
Gesù continuamente ci lava, ci purifica, ci presenta al Padre rinnovati, noi continuamente chiediamo
perdono forse anche con il cuore ma già con l'occhio verso il mondo che ci seduce con le sue false
lusinghe.
4 febbraio 1995, ore 16,00
Eccellenza, mi permetto di presentarmi: sono la madre di Nicola Reina morto all'età di trent'anni,
consumatosi per sei lunghi mesi a causa di un tumore ed offertosi vittima in un letto di ospedale.
La richiesta di beatificazione è pressante e non viene solo da chi ne ha sperimentato la potenza di
intercessione ma, soprattutto, dal Cielo di cui indegnamente sono portavoce.
II cimitero di Sabaudia ne custodisce il corpo santo che aspetta di essere riesumato per mostrarsi
all'autorità della Chiesa nella sua perfetta integrità indice sicura della gloria a cui l'anima è pervenuta.
Vorrei porre alla Sua attenzione il libro il mio amico Nicola che nel frontespizio porta il nome del
Sacerdote che ne è stato soltanto l'avallo, affinché, sotto la luce dello Spirito e in perfetta offerta di
umile servizio, possa conoscere tutte le notizie necessarie a recepire in pieno quanto Gesù, soprattutto
a Lei Suo sacerdote, chiede.
La ringrazio sentitamente e nel vivo desiderio di fare la volontà santa di Dio, la prego di ricordarmi
nelle sue preghiere. Pina Reina
6 febbraio 1995, ore 4,20
Nicola: “Maria Alessandra, sono zio Nicola che ti segue con amore di predilezione e che corre in tuo
aiuto.
Hai accanto a te Fabio che ti ama e che anche tu ami.
Ma tu porgi l'orecchio ad altre voci che solleticano la tua vanità, Luci false che ti promettono l'approdo
su spiagge felici non ancora esplorate.
Così facendo susciti il dubbio nel cuore di colui che ti ha dato prova di un amore vero, dono prezioso
che viene solo dall'Alto e rischi di perderlo, perché è il dubbio che uccide l'amore. Ti ritroveresti sola,
delusa e con l'amarezza di essere stata tu stessa la causa della tua infelicità.
Anche Cinzia, la figlia di zio Masino, si trovò ad un bivio così atroce chiedilo a nonna, ma ascoltò la
voce del padre, che, già morto, ma più che mai vivo, perché nella luce del vero, attraverso nonna, la
supplicò di non ascoltare quelle false voci sulla libertà, ed ora è felice e madre di due bei bambini.
Ascolta la voce di zio Nicola, Maria Alessandra, e sarai felice, te lo prometto. Zio Nicola
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7 febbraio 1995, ore 5,25
Nicola: “Mamma ieri sera alla trasmissione del lunedì I Misteri, hai visto rappresentanti di varie
religioni, scienziati di varie branche, esponenti di varie tendenze filosofiche, in una parola, l'elite del
pensiero umano sbracciarsi alla ricerca della verità, prescindendo dalla verità stessa che è Dio.
Volevano, gli uni demolire il fenomeno dell'apparizione di lacrime di sangue su immagini sacre non
partendo da una realtà, da un avvenimento storicamente avvenuto e confermato dal tempo: Gesù,
Uomo-Dio, che muore per amore, come vittima di espiazione per l'uomo, e Maria, creatura terrena,
chiamata a realizzare questo disegno che supera ogni cognizione umana, ma da un fatto naturale
come se, la natura, fosse avulsa da Colui che l'ha creata, e le leggi che la reggono, avulse dal
Legislatore che, tali leggi ha decretato, per l'armonia perfetta di questo meraviglioso mondo visibile.
Discernere il vero dal falso sì, ma non negare il vero, per affermare il falso, perché tutto ciò è terribile,
mamma.
L'affermazione di quel signore così vera: “Ho assistito alla sconfitta dell'uomo", avrebbe dovuto
illuminare tutti indistintamente coloro che, assertori della verità non l'hanno saputo testimoniare
abbastanza, ed i negatori di essa che, da questo dibattito avrebbero dovuto trarre, se non la
convinzione, almeno il dubbio che le loro tesi erano quanto mai problematiche.
Maria e Gesù parlano attraverso segni naturali all'uomo di oggi, che crede solo alla materia, per
spingerlo verso quel vero eterno che nessun ragionamento può annullare e che lo coinvolge totalmente - una vita futura, un destino di luce o di tenebre, di gioia o di terrore. E Maria ama, e Gesù
ama ed il Padre nella SS.ma Trinità ama.
Ogni mezzo è buono per chi ama.
L'arrovellarsi nella ricerca per conoscere se quei segni rispondono alle cognizioni appurate, attraverso
studi più o meno esatti, prescindendo dal vero motivo che li hanno determinati, denotano sì, una
demenza collettiva in cui la ragione è offuscata da fitte tenebre che ne impediscono il discernimento
del vero, dal falso. Questa è la realtà, mamma.
8 febbraio 1995, ore 4,25
Caro S., sono Nicola, che da quando hai rivolto il tuo pensiero ed il tuo cuore a me, non ti ho mai
lasciato un momento.
Né ora più che mai, posso lasciarti solo mentre la tua salita si fa più ripida e le forze scemano e la
speranza vacilla e con essa, la fede accusa i primi colpi.
Attraverso te rivivo la mia vita terrena, l'ultima fase di essa durata sei mesi, ma così intensa.
Ho provato tutto, dalla certezza di farcela, la presunzione dei miei trent'anni me lo faceva credere, ad
un'altalena paurosa tra la speranza e la disperazione e tutto questo mentre una sofferenza fisica,
crudele nella sua intensità attanagliava il mio corpo.
Trovai la mia pace quando guardando il Cristo, inchiodato sulla Croce, che si offriva per me, per
salvarmi, Lui, Dio, Lui il puro, compresi che solo quella era la salvezza.
Ero guarito dal tumore, ma il tumore era solo una parte del mio male, restava un altro male più
difficile da guarire, quello che investe il nostro spirito.
E quello lo debellai momento dopo momento e solo con l'ultimo respiro potei dire che ero finalmente
guarito.
Stefano caro, tutti i perché che in questo momento ti poni e che ti fanno soffrire, troveranno risposta
nella Croce.
Filippo, mio fratello, è guarito dal male terribile che lo ha afflitto per dieci anni ma, credi che sia
veramente guarito? No, trascina ancora un corpo che se, apparentemente sano, racchiude uno spirito
malato. E così ogni uomo con vicende alterne, così Angela, così mamma, ecc. ecc.
Ripeti a te stesso S., Dio mi ama, e continua ad alimentare la fede in Angela, ora più che mai in un
abbandono totale alla Sua Volontà e nell'accettazione di Essa troverai pace, dono grande per chi è
rimasto fedele. Non ti lascio, Stefano”. Il tuo Nicola.
9 febbraio 1995, ore 4,20
Caro Dottore, ho conosciuto A. nel maggio del 1994.
Unite dallo stesso dolore, la morte di un nostro figlio ma che in me si era trasformato in unguento
prezioso capace di lenire quello degli altri, ci siamo voluto subito bene.
Ma mi era sfuggita l'ambascia di questa donna meraviglia per il compagno che, chiuso e rinserrato nel
suo amore egoistico, aveva fatto del suo stesso dolore quasi un privilegio da cui aveva escluso proprio
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lei, la madre. Essa doppiamente ferita e nella sua stessa carne e nello spirito, restava inerte ed
impotente ad osservare.
Quel suo atto di gentilezza per i ragazzi jugoslavi mi ha accostato a lei, a pensare a lei e, forte della
mia stessa esperienza, in punta di piedi perché sacro è il tempio di un'anima di cui Dio stesso ha il
massimo rispetto, vorrei donarle una parola di speranza.
I nostri figli non sono morti, non sono come il giocattolo rotto, incapace di suscitare gioia e che viene
presto dimenticato.
Se tali fossero realmente non susciterebbero ancora in noi tanto amore doloroso come se fossero
ancora presenti, nonostante gli anni che si sono accumulati dalla loro dipartita facendo provare
sensazioni nuove, rimpianti di gioie che in vita non ci avevano neppure sfiorati.
No, loro sono più vivi che mai e sono pervenuti a quella gioia, a quella pace di cui non abbiamo
sentore ma a cui aneliamo e dal profondo del nostro essere sentiamo come richiamo costante. È la
vita oltre la morte che pulsa in un’onda d'amore continua ed infinita.
Mentre il dolore ci unisce, sarei felice se anche questa certezza facesse strada nel suo cuore prima che
nel suo pensiero, e sentirebbe in lei tornare poco alla volta quella serenità di cui sentiva bisogno.
Grazie. Pina Reina
Nicola, io scrivo messaggi ma prego poco!
Nicola: “Mamma ma cos'è la preghiera se non metterti in sintonia con Gesù che ti parla attraverso me
per arrivare al cuore della creatura che soffre e che Lui vuole aiutare? Credimi, non c'è preghiera più
bella!
Anche la Mamma Celeste è presente quando scrivi ed è Lei che ti comunica quell'ansia associandoti al
dolore Suo per quell'anima in pena che devi raggiungere con quel messaggio. Sii serena, mamma,
così va bene.
10 febbraio 1995, ore 5,00
Nicola: “Mammuzza mia, S. ieri sera venuto a conoscenza del mio messaggio ti ha comunicato la sua
interna e terribile angoscia.
Tu con un grido di dolore mi hai implorato di guarire A., di farti questo dono, oggi giorno del tuo
compleanno. Sì, mamma posso farlo perché in Dio tutto mi è possibile.
Ma pensi che sia un dono per loro? È come impedire all'atleta l'ultimo balzo che lo porterebbe alla
vittoria, dopo tanta sofferenza e tanta lotta di preparazione.
Tu pensi che solo A. fosse malata? No, mamma ancora più malato era S.
Il male di A. era più evidente nel corpo, quello di S. nello spirito.
Non dimenticare, mamma che le due componenti che formano l'uomo, sono appunto queste. Io ho
seguito con infinito amore sia il mio S. che attraverso la sofferenza della moglie doveva arrivare ad
una fede sicura, e così A. che in un primo momento quasi ignara e successivamente consapevole
doveva arrivare anche lei vittoriosa al traguardo.
Mamma, la morte non esiste.
È lo spauracchio tormentoso manovrato dal nemico per terrorizzarvi.
Sai cos'è la guarigione, cos'è il miracolo?
Arrivare a dire: Signore tu mi ami, tu mi vuoi bene, se vuoi, allontana da me questo calice amaro, ma
non la mia mala tua volontà sia fatta.
È il grido di Gesù, uomo come noi, nell'angoscia del Getsemani, è stato il mio grido nel letto di dolore
e così di papà, di zio, ma che ci ha posti in uno stato di grazia tale, per cui ogni sofferenza si
trasformava in letizia.
Siamo arrivati al traguardo finale sicuri di farcela e la gioia eterna ci è venuta incontro.
Anche tu, mamma, hai trovato pace solo quando in un abbandono totale, distaccata dagli oggetti che
amavi e che erano causa di sofferenza, hai potuto dire:
"Non la mia ma la Tua volontà sia fatta".
13 febbraio 1995, ore 9,25
Nicola: “Mamma fai sapere a M. di G. che essendo il suo matrimonio in perfetta sintonia con il cielo
poiché nullo il primo legame di G., non è necessario accusare un peccato che non ha commesso e che
al contrario creerebbe nel sacerdote perplessità e dubbio.
Al confessore confessi i suoi peccati e vada in pace all'incontro con il Suo Gesù Eucaristico.
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Gentile Professore, se Le può essere gradito conoscere cosa ne pensa il cielo del Suo incessante
operare in favore della Democrazia Cristiana, Le trasmetto cosa dice mio figlio Nicola offertosi vittima
nel 1985 e di cui stiamo iniziando la richiesta di beatificazione.
Nicola: “Mamma, è da molto che ti aiuto a comprendere verità che riguardano la politica del nostro
Paese; quali gli errori, quale la via da seguire.
Nelle varie epoche ti ho trasmesso messaggi illuminanti perché non smarriste la strada che vi porta a
discernere il vero dal falso.
Tu li hai anche diffusi, ma adesso ascoltami.
Che Rocco Buttiglione preposto da Dio a portare avanti un suo progetto d'amore per l'Italia, non abbia
paura di scissione nel partito.
È tempo di dividere l'aglio dal grano. L'unità, cosa tanto gradita a Dio, non è possibile tra due
ideologie in perfetto contrasto tra loro. Si ritroverebbe nel Suo stesso partito elementi disgregatori
capaci di minare la stessa entità di esso.
Né la presunzione di trasformare e convertire un partito politico la cui ideologia è in perfetta
opposizione al Credo di Cristo può spingere ad un'avventura tanto rischiosa.
Si può convertire il singolo, mai trasformare un credo ideologico che unisce e rinserra uomini che ad
esso aderiscono e che costituisce proprio la sua vera forza.
Questo stesso principio va esteso a coloro che, fautori del divorzio e dell'aborto costituiscono elementi
di disgregazione.
Ve li ritrovereste ancora una volta in perfetto contrasto accaniti oppositori di ogni principio di bene,
nonostante i risultati nefasti causati dai loro principi distruttivi. Fai arrivare questa mia luce a chi di
dovere. Tu sai come fare. Grazie mamma.
Roma lì 12 febbraio 1995
14 febbraio 1995, ore 5,02
Nicola: “Mamma, sei sempre tu il mio canale ed attraverso me Gesù arriva al tuo cuore.
La sofferenza di Stefano ha turbato il tuo cuore perché tu lo ami ma non temere mamma perché non
lasciamo sola te e doppiamente non lasciamo lui, né tutti coloro che ci cercano con cuore sincero.
Ascoltami Stefano.
Niente è cambiato nel nostro continuo operare in tuo favore fin dal giorno in cui spinto dal dolore, mi
hai implorato con fede.
Il mio incessante intercedere presso il Padre faceva sì che ogni ostacolo che si frapponeva al
raggiungimento dell'obiettivo prioritario, la guarigione fisica di tua moglie, fosse man mano superato,
e tu ne conosci le varie tappe dolorose.
E quando parlo negli ultimi messaggi dell'epilogo di una lotta che può sfociare in una vittoria come in
una sconfitta, intendo proprio questo.
Disinnescato in Angela il germe distruttore, attraverso una lenta ma continua purificazione doveva
pervenire, attraverso la fede, alla guarigione dell'altro componente che forma l'uomo, lo spirito, ma
questo meraviglioso processo si è arenato in una sacca che non permetteva niente di buono.
Da qui il mio accorato richiamo e l'invito pressante all'abbandono totale in quel Padre amorosissimo
che tutto questo mi aveva permesso di realizzare in vostro favore.
Aderire totalmente alla volontà santa di un Padre che nel Suo amore infinito voleva guarire Angela ed
attraverso lei te, e liberalizzare questo amore spesso reso impotente dalla nostra resistenza, come se
vedessimo nell'attuazione di essa qualcosa di contrario ai nostri interessi. Tutto ciò suona sfiducia,
disamore, dolore in Dio che ci ama con amore infinito.
Mamma ha percepito il dolore di Dio e ne ha sofferto ancora di più.
Voler chiedere aiuto al pranoterapeuta, all'uomo, come se fosse l'ultima chance è doloroso per un
Padre che ti ama e dolorosissimo anche per me che ti ho seguito per tanto tempo con
grande amore.
A mamma ho promesso che ti aiuterò ad essere ancora tu il vittorioso ma, solo se in un offerta totale
dirai al Padre: non la mia ma la Tua volontà sia fatta.
Sabaudia, 18 febbraio 1995, ore 11,45
Nicola: “Mamma Dio Padre nel momento della creazione dona alla sua creatura dei doni particolari, i
famosi talenti che fanno parte di un disegno unico di insieme.
Tali doni mettono la creatura in un rapporto di unione ad altre anime che posseggono doni diversi e
gli uni completano gli altri, creando così un'armonia d'insieme nel disegno di Dio.
Io possedevo doni di dinamicità e potenza d'amore.
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Papà prudenza e saggezza. Zio Masino, spirito d'infanzia spirituale.
Alla nostra morte, poiché siamo pervenuti direttamente alla visione di Dio, tali doni hanno perso la
parte negativa accumulata nell'esilio terreno e acquistato la potenzialità originaria.
Tu mamma, che ci racchiudi nella tua misera carne, sii semplice come zio, prudente e saggia come
papà, e cerca di imitare la mia dinamicità d'amore.
18 febbraio 1995, ore 12,20
Nicola: “Mamma, ancora devi scrivere il messaggio sulla profezia, sei proprio arretrata!
Nel Mio messaggio sulla profezia che a giusta ragione chiamavo premunizione, ti spiegavo come essa
sia un avvertimento, un richiamo di un Padre amorevolissimo che nel Suo eterno presente vede il
pericolo a cui è esposta la sua creatura e corre in suo aiuto.
Si serve di anime più vicine a Lui, capaci di accogliere la Sua ansia d'amore e trasmetterla all'uomo.
A volte essa è diretta ad una determinata persona, il più delle volte coinvolge tutta una generazione. A
volte la profezia parte da molto lontano e non suscita una reazione immediata nel lento evolversi del
tempo, ma essa si concretizza con chiarezza impressionante quando lo scopo primario era quello di
illuminare e riprendere proprio quella determinata società in serio pericolo.
Così la profezia di Nostradamus così a lungo trattata e sviscerata in televisione da uomini che, lungi
dal confrontarla con la tragedia che investe tutta l'umanità di oggi e trarne momenti di seria
riflessione, si contendono il privilegio di essere stati loro a scoprire l'arcano che essa racchiude. Poveri,
stolti, vanitosi uomini! Non si accorgono che solo l'amore di un Dio è in essa racchiuso, che vi supplica
a cambiare strada prima che sia troppo tardi.
18 febbraio 1995, ore 18,10
Nicola: “Mamma la profezia di Nostradamus accenna al pericolo di una dittatura.
In effetti l'Italia corre questo pericolo, ma la dittatura da temere non viene da destra.
L'eterno nemico, che nel suo seme racchiude l'odio per Dio e per ciò che è sacro, è sempre lo stesso.
In Russia si è di nuovo riorganizzato, e con occhio pieno di cupidigia guarda a Roma nel folle desiderio
di essere lui il vincitore.
Anche in Germania ci sono segni preoccupanti.
Ma Maria, la Madre, ha già vinto e lui lo sa.
Ecco il perché della sua ira e la disperazione che ne è la causa.
Isolare gli elementi distruttori che sotto varie forme ben mimetizzati cercano di sedurvi è un dovere,
perché da una rapida vittoria tante anime possono salvarsi.
21 febbraio 1995, ore 7,35
Nicola: “Mamma ieri sera alla fine della celebrazione Eucaristica a casa nostra in procinto di andare
via, Padre M. ricordò a L. l'incontro in casa di P., e così di volata accennò ad un incontro con i
neocatecumenali.
Sei rimasta un pò turbata ricordandoti del giudizio non perfettamente positivo, sebbene velato da
grande carità, che io avevo avuto nei confronti di questo movimento.
Adesso mamma, siccome è la verità che vi fa liberi, voglio chiarirti la situazione di queste nuove forme
di espressione di fede che fanno capo a Cristo.
Questi movimenti ricevono luce e forza da Cristo stesso, ma risentono anch'essi dell'oscurantismo che
per tanto tempo ha offuscato la teologia della Chiesa cattolica fondata sulla Rivelazione di cui doveva
essere fedelissima interprete.
Così, rami più giovani, hanno avvertito un certo disagio e si sono prefissi di iniziare un cammino
partendo proprio dalle origini del Cristianesimo ed ecco il nome:
Neo- Catecumenali ma anch'essi non sono rimasti indenni da eresie.
Così altri movimenti come quello portato da P. G. greco cristiano cattolico a cui si riferiva P. M..
Non ti meravigliare di ciò, mamma, se pensi quali e quante eresie serpeggiano in seno alla Chiesa di
Cristo.
Ecco perché nella lettera a Brunilde vi esortavo ad una grande carità perché tutti abbiamo bisogno di
misericordia, tutti i cristiani che in tutte le epoche, seguendo argomentazioni più o meno valide, si
sono staccati dalla Quercia unica.
Questa Quercia, mamma, in cui è appeso il Cristo che, sempre vivente, implora pietà per coloro che
non sanno quel che fanno, continua ad irrorare la Sua Chiesa con l'acqua purissima, inestinguibile dei
Sacramenti.
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Io continuo a ripetere: cerchi la Via che ti conduce al Cristo?
Vai in una Chiesa, la c'è un Tabernacolo dove Gesù Eucaristico ti aspetta e troverai tutto.
Comprendi adesso per Gesù la necessità inderogabile di creare un canale perfetto, capace di
trasmettere la verità senza tema di essere alterata o manomessa dal nemico acerrimo del Cristo?
Non la condanna ma un amore più vero, un'implorazione più accorata perché, nella misericordia del
Padre che tutti abbraccia, possiamo ritrovarci uniti in un unica preghiera di supplica.
28 febbraio 1995, ore 6,25
Nicola: “Mamma l'averti detto Gesù che l'epilogo di questa immane tragedia che ha colpito tutto il
mondo si concretizza giorno dopo giorno, non vuol dire che si risolva in pochi giorni.
Sì, per Dio tutto è possibile, per Lui che con il Suo fiat ha creato in un attimo tutto il mondo visibile.
Ma questa volta, poiché è stato l'uomo a causare tanto danno, chiama lo stesso uomo che, in una
libera scelta si adoperi per interrompere la spirale del male.
La sofferenza diventa così una vostra benefica amica e attraverso di essa comprenderete come grande
è il male che voi stessi avete generato con le vostre insane passioni.
Il periodo che manca al giorno radioso della vostra totale liberazione, sia non solo di intima gioia ma
anche di intensa preghiera, perché il numero delle incaute vittime, che si lasciano travolgere dagli
ultimi scossoni irosi di Satana, sia sempre più limitato.
Ecco il perché del nostro invito pressante rivolto a te, mamma, perché riallacci i fili spezzati con tante
anime che hai conosciuto attraverso me, Nicola e che il nemico aveva allontanato da te. È necessario,
mamma perché uniti nel pericolo e nella preghiera, possiate essere uniti e compatti nella gioia del
giorno radioso che vedrà Gesù il Trionfatore assiso sul trono del mondo che Gli appartiene di diritto.
6 marzo 1995, ore 5,40
Nicola: “Mamma, tu continui ad implorare per Stefano e la tua accorata insistenza causa anche a me
tanto dolore, come se essa cozzasse contro un muro impenetrabile.
Ma anche tu, mamma, non comprendi che solo l'abbandono totale alla volontà Santa di Dio Padre, che
vi ama, realizza in pieno tutto il vostro bene?
Solo allora la vostra fede ed il vostro intenso soffrire non saranno come cose morte, ma, troveranno il
loro epilogo nella speranza che diventa ogni giorno di più realtà.
Credere inutilmente, soffrire inutilmente, sperare inutilmente è l'inganno più atroce del nemico vostro
e di Dio.
È con gioia e riconoscenza il cammino dove l'amore di Dio ci ha posti, perché finalmente liberi e salvi,
senza timore e pieni di gioia, che possiamo andare incontro a Gesù che viene, a realizzare quella
volontà santa di Dio Padre a cui con amore insistente Vi chiamano ad aderire. E l'invito pressante
parte da un cuore di uomo, il mio, che tutto ha assaporato:
la sofferenza, la speranza umana, la disperazione, la rinuncia, e poi la lieta mestizia che si trasformava
in gioia di attesa, fino alla conquista del vero fin da questa vita, per arrivare al possesso di una gioia
senza fine. Tutto quel mio doloroso patire era stato il trampolino di lancio per arrivare vincitore alla
meta.
Roma, 13 marzo 1995
Caro Rocco, sono ancora Nicola che ti segue dall'alto, ti protegge e ti guida, solo se tu lo vorrai. Hai
pensato ad una sconfitta tua e del partito che tu dirigevi dopo il voto del Comitato, che ha visto la
corrente di sinistra bloccarti la strada, ma non è così.
Io ti avevo avvertito che non dovevi temere le scissioni, che non è più tempo di doppio gioco che
ognuno di voi, con coraggio e con chiarezza deve prendere il posto di combattimento tra le fila dello
schieramento a cui è chiamato, per la fede che dice di possedere.
E tu hai vinto per ben due volte: prima, quando sei uscito dalla incertezza e chiaro si è rivelato al tuo
spirito il posto che in questo quadro politico, quanto mai assurdo e pieno di trabocchetti, doveva
occupare il partito che rappresenta i cattolici italiani, e l'altro giorno, hai vinto quando, forte della
bontà della scelta, hai scritto un patto con lo schieramento che non è in opposizione alla ideologia che
i cattolici professano.
Hai vinto ancora quando hai avuto il coraggio di fare una cernita nel tuo partito, che ti ha permesso di
conoscere gli amici veri da quelli che si camuffavano per tali.
Speravi in una vittoria personale e sei rimasto deluso? No, siete alla pari, e tu sai che il bene trionfa
sempre sul male e in un mondo cosi tenebroso il 50% di bene è una forza enorme, travolgente solo se
saprete gestirla con fede e con umiltà soprattutto.
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Animo Rocco, riprendi il tuo posto di guida a capo di coloro che sono schierati al tuo fianco e non
lasciarti condizionare dalle lusinghe del partito unico che unico non è con coloro che altro professano,
e vai per la tua strada, noi dal Cielo ti saremo sempre vicini.
21 marzo 1995, ore 9,50
Giorni fa chiedevo a Nicola se c'è differenza tra la gelosia e l'invidia, e cos'è l'una e cos'è l'altra.
Stamani Nicola:
“Mamma, la gelosia è quel sentimento che si fa strada in chi teme, a torto, o a ragione, che qualcuno
voglia portarti via quel che ti appartiene di diritto. Quindi parte da te.
L'invidia, al contrario, alberga nel cuore di chi brama possedere quello che è tuo e fa di tutto per
togliertelo. I suoi desideri sono tutti impuri.
Possono rimanere allo stato latente e danneggiano soltanto la sua anima, ma quando sono palesi alla
sua volontà possono trasformarsi anche in pericolo per la persona a cui sono diretti.
Mamma, voglio chiarirti un altro aspetto della virtù dell'umiltà, virtù tanto gradita a Dio, e che, ha fatto
di Maria SS.ma l'antagonista di Lucifero.
Anch'essa può trasformarsi in determinati casi, non più in trampolino di lancio verso la conquista di
una fede più forte e più pura, ma in un ristagno opaco, in un laccio pericoloso se, in equilibrio perfetto
non riconosciamo che il nostro nulla, palese ai nostri occhi, tale non è se un Dio ha voluto che quel
suo unico Figlio s'immolasse per salvare questo piccolissimo essere così insignificante.
Dio mi ama, e se Dio mi ama grande è il valore che ai Suoi occhi ed al Suo amore io rappresento.
Vedi, mamma, come tutto è sapientemente dosato?
Anche la fede può trasformarsi in fede arrogante se non è condizionata dall'umiltà, l'azione anche nel
bene, si può trasformare in eresia dell'azione, la speranza in presunzione.
Oh! Ma l'amore, l'amore vero, no; Esso o che sia a Dio diretto, da cui trae origine, o alla persona,
purifica tutto e tutto trasforma in gioia.
22 marzo 1995, ore 16,45
Caro Presidente, tempo fa una mia carissima amica torinese che Lei conosce, Maria Pia Vergnano
Moretto, le fece prevenire un mio libro dal titolo aggressivo e stimolante:
Il mio amico Nicola.
Esso tratta della conversione ed immolazione di un mio figlio, Nicola, morto nel 1985 e di cui si sta
iniziando la richiesta di beatificazione.
Fin dal secondo giorno della sua dipartita, egli ha iniziato ad inviarmi dal cielo messaggi illuminanti che
sono continuati ininterrottamente fino ai nostri giorni.
I due ultimi in ordine di tempo, trattano degli avvenimenti politici del nostro paese.
E, poiché Lei è posto a salvaguardia dell'unità della nostra Patria "così dice Nicola", mi sono permessa
portarli alla sua conoscenza.
Maria SS.ma, nostra condottiera, farà da avallo alla veridicità di essi.
I miei rispettosi e devoti omaggi F.to Pina Reina.
25 marzo 1995, ore 4,35
Cara Cinzia, ho avuto ieri la tua lettera che ho letto causandomi dolore e perplessità.
I soldi che otto anni fa hai spontaneamente devoluti per la pubblicazione del libro di Nicola non ci
sono più, sono stati utilizzati secondo la tua intenzione, né il libro è in vendita, perché io lo regalo.
I due milioni che ti ho dato sono soldi miei e non mi è più consentito darti ancora l'altro milione che tu
vorresti da me, non ne ho la possibilità.
Quello che mi preoccupa è il tuo stato confusionale e così privo di luce.
Quale ostacolo impedisce alla grazia di affluire alla tua anima e con la grazia, la provvidenza e la
pace? Certamente sei stata fatta segno di attacchi molto forti e prolungati ma il moto liberatorio deve
partire da te, se vuoi uscirne fuori.
Noi possiamo solo pregare per te, ma devi essere tu a vedere in fondo al tuo essere cosa si agita che
impedisce a Gesù, di venire in tuo aiuto.
Il mio consiglio è quello di affidarti ad un esorcista, ma anche con grande umiltà, Dio ama gli umili e
rifugge dai superbi, ricordatelo! Con affetto in Cristo, ti abbraccio Pina.
27 marzo 1995, ore 5,50
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Nicola: “Mamma bella, tu soffri per Maria Alessandra alle prese con le prove che dovrà superare,
perché il sentimento che la lega a Fabio, diventi qualcosa di forte su cui contare nella prospettiva di
una vita vissuta insieme.
Nonostante vi spinga all'abbandono, è sempre la vostra umanità che cerca la soluzione ai tanti
problemi che vi affliggono, e che vi tolgono quella serenità di cui Noi abbiamo bisogno per operare. Ne
il richiamo costante alle mille situazioni, di cui vi abbiamo tratto dai guai, bastano a riportarvi nella
gioia che vorremmo a tutti i costi donarvi.
È il nemico fa il gioco suo e carica sulle vostre fragili spalle tutto il male che vi circonda.
Non vi accorgete del nostro lavoro incessante e sottilissimo e come ad un suo attacco corrisponda un
vostro atto d'amore.
Chiamateci e veniamo in vostro aiuto, fate almeno un segno di Croce e l'equilibrio viene presto
ripristinato. È una lotta sì, ma siamo noi i vincitori”.
Maria SS.ma: "Pina mia, Maria Alessandra ed Elena sono amate da sempre con amore di predilezione
dal Padre, ed Io le stringo al mio cuore, come faccio con il mio Giovanni Paolo II, il Vicario del Mio
Gesù.
Anime predilette, dono di Dio all'umanità. su cui il nemico si accanisce, ma che sa di non abbordare,
perché il Cielo le protegge.
Con Anna, la madre e Filippo, il padre, costituisci anche tu un rapporto d'amore che proteggendole le
leghi al Mio amore. Maria SS.ma"
Sabaudia, 2 aprile 1995, ore 12,45
S. caro, sono sempre Nicola, il tuo Nicola che proprio in questo momento, tramite mamma, ti ha
raggiunto nella tua casa.
La mia implorazione di aiuto rivolta a te affinché la tua adesione alla volontà santa di Dio Padre sia
autentica e sollecita, fa eco all'implorazione da me rivolta al Padre il giorno 10 marzo, affinché mi
avesse dato ancora una possibilità di poter realizzare la guarigione totale di Angela e tua come era nei
suoi desideri fin dall'inizio.
Insisto nella guarigione totale, perché tu non puoi dividere in due questo uomo, le cui componenti
sono date dalla materia che forma il corpo e dallo spirito.
4 aprile 1995, ore 6,45
Nicola: “Mamma è difficile al vostro spirito così imbevuto di materia, alla vostra fede così terribilmente
umana, accettare ed uniformarvi alla volontà santa di un Padre che, dal momento della creazione di
questa Sua creatura brama, nel possesso totale, ricongiungere a sé per farla compartecipe della Sua
gioia. Egli la segue fin dall'inizio del suo ingresso alla vita con un amore costante, amoroso, perfetto.
Di tutto si serve: del dolore come della gioia, di avvenimenti tristi come di quelli sereni, tutto dosando
perché questo suo figlio, chiamato a superare la prova di fedeltà a quel Dio che tanto lo ama, non
resti impigliato nei lacci di un nemico che, attraverso lusinghe fallaci, lo stacchi definitivamente da Lui.
E noi suoi Santi, che usciti vittoriosi da prove terrene terribili, con l'esperienza vissuta possiamo
aiutarvi a raggiungere la meta, siamo preposti da Dio stesso a lottare con voi, a farvi da tramite tra il
Suo amore misericordioso e il vostro cuore recalcitrante.
Come è doloroso e difficile il nostro compito, mamma!
Rivivendo le nostre stesse lotte, le nostre sconfitte e il superamento di esse, con una partecipazione
totale del nostro spirito capace ormai di un amore perfetto, lo stesso che unendoci a Dio ci unisce a
voi, ci mettiamo al vostro fianco e le vostre sconfitte sono le nostre sconfitte, le vostre vittorie sono le
nostre vittorie.
Ecco perché, mamma, domenica mattina in uno slancio d’amore infinito verso Stefano ti supplicai di
fargli arrivare la mia implorazione perché finalmente aderisse alla volontà santa di un Padre che tutto
aveva permesso e coordinato al raggiungimento del possesso del Bene ultimo. Sua la sconfitta della
scienza umana che voleva Angela morta dopo soli pochi giorni, mentre sono passati tre anni.
Suo il lento alternarsi di prove superate, di dubbi e di speranze, di luci e di tenebre.
Tutto aveva uno scopo ben preciso: attirare nella Sua orbita d'amore queste due creature che aveva
amate da sempre. Le promesse? Tante.
Era il pane necessario di cui avevate bisogno, in quel momento difficile, che stavate attraversando,
perché la vostra fede non naufragasse.
Era il frutto del nostro incessante operare in vostro favore.
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Ora ci accusate anche di questo, come se vi avessimo mentito! Anche per me, mamma in un
momento di sconforto anche tu hai elevato a Gesù la tua protesta:
"Perché mi hai ingannata?" e Gesù cosa ti rispose?
"Ti ho nutrita giorno dopo giorno del cibo di cui avevi bisogno; se te ne avessi dato dell'altro, anche
più sostanzioso, lo avresti rifiutato".
Mamma, ancora una volta vi supplico: che la vostra adesione alla volontà Santa di Dio sia totale e
fiduciosa.
Non chiedetevi di capirla, ossia convincetevi che solo Essa è il bene più grande per voi.
Imprimete nel vostro cuore, nella vostra intelligenza una verità sacrosanta: Dio mi ama, ed
adagiandovi in essa vivete sereni gli avvenimenti che si alternano in questa prova terrena e di cui siete
i protagonisti. Fai conoscere a S. questo messaggio. Ti voglio bene, mamma”.
10 aprile 1995, ore 5,45
Nicola: “Mia cara Maria, ho spinto con insistenza mamma a prendere carta e penna perché sia la mia
voce ed io possa arrivare fino a te, che con tanto amore mi invochi.
La tua lettera è tutta un atto d'amore. essa è non solo diretta a me, che sono tuo amico e ti seguo da
tempo, ma soprattutto a Dio Padre, Gesù e Maria, nostra Madre dolcissima.
L'amore lo puoi esprimere con il timore di non possederlo, con il desiderio di vederlo attuato in te, col
timore di perderlo.
E tutto questo è amore, mia piccola e cara Maria.
Amore che passa attraverso il filtro della nostra umanità ferita dal peccato, attraverso la sofferenza
che ne è la conseguenza, ma che diventa mezzo salutare per renderlo più forte, più bello, più gradito
a Dio.
Cosa pensi che Dio, che Maria SS.ma, che io, tuo amico, non comprendiamo questa tua enorme
tristezza provocata solo perché ci credi lontani, assenti?
Noi, più vicini che mai, assistiamo al lento evolversi della tua anima che cerca una luce più viva, una
presenza più forte, la nostra presenza in te, per fare di te una piccola e grande apostola del nostro
amore.
Maria, ripeti a te stessa, Loro mi amano, loro sono l'amore, non possono non amarmi e con gioia
buttati tra le nostre braccia, corri e vai al Tabernacolo, lì c'è Gesù che ti chiama e nella gioia ritrovata
fugherai ogni timore e tristezza.
Buona Pasqua Maria, il tuo amico Nicola
17 aprile 1995, ore 16,30
Mia cara Teresa, speravo rivederti per questa Pasqua ma, forse a causa del tempo proibitivo, non
siete venuti.
Neppure Lalla, seppure con motivazione diversa.
La mamma di Flavio, dopo la morte del marito, si è trasferita a Torino e sta molto male, non è in
grado di viaggiare.
Purtroppo con la vecchiaia i problemi si raddoppiano.
Noi siamo stati rintanati a casa e solo ieri, giorno di Pasqua, siamo stati assieme con Filippo ed
Antonella. Ma nel nostro pensiero c'eravate voi tutti.
Ti rimetto un libricino che avevo scritto in ricordo di tuo padre.
Spero ti sarà caro come lo è per me.
Fallo leggere ai tuoi figli così il ricordo del nonno sarà più vivo in loro.
Nel vivo desiderio di riabbracciarvi tutti al più presto, faccio a te, Pier Giorgio, Michelangelo ed
Emanuele auguri tanti di ogni bene.
Con Maria vi stringiamo al nostro cuore. Tua mamma.
21 aprile 1995, ore 21, 20
Nicola: “Mamma scrivi.
La statuina della Madonnina di Civitavecchia che ha versato lacrime di sangue, ha suscitato, nei
credenti intima commozione, accrescendo in essi la fede e spingendoli a serie riflessioni sul motivo di
tale lacrimazione in rapporto al momento, in vero molto triste, che l'umanità attraversa.
I dubbiosi, coloro che hanno paura di confrontare lo stato lacrimevole delle loro coscienze con un
possibile castigo divino, cercano appigli perché tutto rientri nella normalità e i loro sonni non siano
turbati da statuine che lacrimano.
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Poi ci sono coloro, che accecati dal loro io maledetto, fanno di tutto per demolire in sé stessi qualche
residuo di fede e imitando i perversi, i satanici, si adoperano per spegnere questa fede negli altri.
Gioco terribile, mamma!
Questi pseudo difensori del vero, che si appellano al giudizio della Chiesa, pronti a scagliarvisi contro
se, tale giudizio è contrario ai loro perversi disegni, essi stessi si scavano al loro fossa.
Non basta a loro constatare che si tratta di sangue umano, che le statue di creta non hanno sangue,
adombrano persino l'origine stessa di tale sangue poiché dicono: è sangue maschile. Ma Maria SS.ma
è creatura umana come lo sei tu, mamma.
Generata da Gioacchino e da Anna, nel Suo sangue ci sono sì i cromosomi del Padre che l'ha
generata.
In Gesù che ha avuto solo dalla Madre l'umanità, non sono presenti i cromosomi del Padre perché
purissimo Spirito, ma nel Suo sangue, che è sangue della Madre, sono presenti i cromosomi del
nonno.
Il famoso Dna è una prova evidente della presenza di cromosomi maschili nel sangue del figlio ed in
quello del padre che l'ha generato.
Ma di tutto si servono i fautori del male pur di distruggere l'immagine di Dio.
L'autorità ecclesiastica, lungi dal dimostrare con chiarezza il principio per il quale il vero si contrappone
al falso, e come spesso il Dio delle Misericordie, utilizza il male e ne fa mezzo di salvezza per i semplici
e i puri, si limita a studiare il caso specifico, attingendo dalla scienza umana, così limitata ed
imperfetta, perdendo di mira una realtà così altamente spirituale: l'Amore di Gesù e della Madre Sua
che vorrebbe impedire a tutti i costi la perdizione eterna a questa umanità che liberamente si avvia
verso l'abisso”.
29 aprile 1995, ore 3,45
Nicola: “Mamma, scrivi.
F. ti ha adombrato una verità che aveva letto: “Maria SS.ma Vergine e Madre prima e dopo l'aver dato
al mondo il Suo Redentore Gesù".
Renderò chiaro al tuo spirito questa meravigliosa realtà che ancora più vi immetterà nel mistero della
potenza e dell'amore di Dio Padre.
Maria, fin dalla sua infanzia, aveva fatto dono della Sua verginità al Padre e, Dio aveva accolto quel
dono.
Ma, Lei la purissima era la prescelta perché divenisse Madre del Verbo Incarnato.
Come poteva l'Amore ferire quel cuore di amante perfetta che a Lui si era donata totalmente? Il Figlio
che da Lei avrebbe preso la Sua umanità, non aveva bisogno di un padre uomo, per essere generato
come avviene per ogni creatura.
Egli era da sempre, generato e non creato della stessa sostanza del Padre, il Verbo fatto carne, il
Santo.
Quindi, naturalmente il concepimento di Gesù escludeva l'intervento dell'atto necessario a qualsiasi
uomo per procreare, e la verginità di Maria SS.ma ne era la conseguenza logica.
Gesù Bambino, uomo sì, come tutti i bambini che nascono dal seno di donna, ma anche Dio ed ancora
non immerso e sovraccarico dei peccati degli uomini che deve prendere sulle Sue spalle di Redentore,
ma innocente, per virtù Sua propria esce dal corpo ss.mo della Madre Sua senza ferire la Sua
verginità.
Mamma, Gesù, Dio dopo l'umiliazione della Croce e la Sua morte, risorge e il Suo ss.mo corpo
riacquista tutti i poteri sulla materia.
Egli appare agli Apostoli a porte chiuse, Egli appare e scompare: è in tutti i luoghi, è presente
nell'Eucaristia sotto la specie del pane e del vino, Egli è l'Uomo-Dio.
22 aprile 1995, ore 4,00
Nicola: “Mamma tu soffri per tutti i miei fratelli, ma in particolare per M. che vedi attratta da tante
false luci e come assopita ed incapace di scorgere il pericolo che la sovrasta.
M., sta combattendo la più grande battaglia della sua vita, spinta da queste due forze in contrasto, il
bene ed il male che si agitano in lei con vicende alterne.
Lo stesso si verifica in tutti gli uomini ed ognuno di essi sarà vincitore o sconfitto nella misura
dell'impegno che metterà nella lotta.
Io potrei essergli di validissimo aiuto, ma con mio grande dolore mi allontana e disattende i miei
consigli.
Prega perché il bene che è in lei, non venga soprafatto dal male”.
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29 aprile 1995, ore ...
Nicola: “Mamma scrivi: l'ingresso di Gesù nel mondo fu caratterizzato dall'attacco terribile di Satana
che non riuscendo a colpire quell'Infante Divino scatenò la sua ira sugli innocenti. L'eccidio degli
innocenti!
Le madri colpite nel loro affetto più prezioso urlavano disperate sature d'odio.
Maria SS.ma e Giuseppe dovettero prendere la via dell'esilio.
Ma quelle vittime innocenti aprirono la porta al Redentore.
Anche oggi, mamma, c'è in atto la scanna degli innocenti e come allora il loro sangue innocente placa
l'ira di un Dio offeso e come un'onda infinita di una potenza inenarrabile incalza e spinge Satana e i
suoi angeli nel luogo di perdizione che da loro stessi hanno scelto.
2 maggio 1995, ore 2,25
Caro Rocco Buttiglione,
Sono Nicola l'Arcangelo preposto da Dio Stesso a tua guida.
Non temere e non lasciarti vincere dallo sconforto se la vittoria dei numeri ha avuto la meglio sulla
verità.
Tu hai vinto nel momento stesso in cui hai scelto l'ideologia del Vangelo e per quella strada porterai i
cattolici italiani alla vittoria definitiva.
La vittoria che hanno creduto di avere raggiunto tutti coloro che, sul loro vessillo, avevano impresso il
loro io maledetto, è stata ordita e portata avanti dalle forze del male.
L'inganno risiedeva nelle schede fatte apposta per creare confusione e rendere difficile anche ai più
preparati la scelta del campo nel quale desideravano operare.
I tuoi sforzi ora debbono essere rivolti a rendere chiaro anche al più sprovveduto degli elettori la
scelta dello schieramento delle due forze in opposizioni: ateismo, materialismo, assenza di Dio, sotto
qualsiasi forma si camuffi, ed il Vangelo di Cristo che tutto racchiude
Animo e lotta con più lena senza mai perderti d'animo perché Noi stiamo con te. Nicola
7 maggio 1995, 5,30
Nicola: “Mamma, mentre Satana vuole la distruzione totale del mondo, Maria SS.ma ne vuole la
salvezza.
Entrambi lavorano per attuare il loro progetto: l'uno di odio, l'altro di amore.
Lo scontro è terribile perché Satana si serve proprio degli uomini che vuole distruggere e Maria SS.ma
ha bisogno dei buoni per salvare gli altri suoi figli che non sanno quel che fanno.
Maria SS.ma vi ha promesso che di vittoria in vittoria vi condurrà alla vittoria definitiva.
Credete fermamente alla Sua promessa perché Dio Padre tutto ha affidato a Lei.
9 maggio 1995, ore 3,35
Pina: Avevo chiesto in Parrocchia l'aiuto di un sacerdote che venisse a celebrare, ieri lunedì, nella mia
casa perché Padre Michele non poteva venire, ma mi fu risposto che occorreva il permesso del
Parroco.
Nicola: “Mamma ascoltami: Nel pericolo i pastori radunano il gregge perché i lupi famelici non lo
attacchino azzannando le pecore indifese e disperdendo tutto l'armento.
Anche se quegli stessi pastori non sempre sono stati vigili, è prudente che ogni singola pecora sia
docile al loro richiamo. Così sia per te, mamma!
Non perdete mai di vista Gesù che, circondato dall'inferno tutto che avrebbe potuto annientare con la
Sua potenza di Dio, umilia se stesso, ubbidisce al Padre e si immola sulla Croce fra gli scherni e le
bestemmie di un popolo inferocito che pure aveva beneficiato. A volte la sottomissione e l'umiliazione
sono necessarie per la conquista di un bene maggiore. A volte è necessaria la testimonianza della
verità, a tutti i costi, anche fino all'offerta della vita.
9 maggio 1995, ore 3,50
Nicola: “Mamma, scrivi:
Nel caso specifico del Vescovo di Civitavecchia chiamato a testimoniare sulla veridicità della statuina
della Vergine che ha lacrimato sangue tra le sue stesse braccia; non è assolutamente possibile
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l'interferenza di una autorità superiore alla sua che possa condizionare l'essenza stessa della sua
testimonianza. Essa deve essere essenziale ed assoluta.
È il peccato contro lo Spirito Santo che non viene perdonato da Dio, perché la verità deve essere
testimoniata anche a costo della vita.
Manda assieme al mio messaggio sulla lacrimazione della Madonnina di Civitavecchia, anche questa
mia precisazione al Vescovo in questione. Grazie mamma”.
10 maggio 1995, ore 7,45
Nicola: “Mamma, Satana esaltando il male che opprime il mondo intero con lutti e distruzioni, vuole
convincere sé stesso che sua è la vittoria sul bene, ma la terribile sofferenza che invade il suo spirito,
gli ricorda che solo Dio è il Signore.
Nello scontro con te ha toccato con mano come una fragilissima creatura, quale tu sei, per il solo fatto
di essere investita dalla nostra luce, anche se di riflesso, può renderlo impotente e miseramente farne
uno sconfitto.
Ma il suo odio non demorde; odio contro Dio, odio contro le creature che gli sono fedeli.
Egli spinge il suo ardire a far credere che il male di cui lui solo è l'artefice provenga da Dio, per
castigare le sue stesse creature, perché non gli sono state fedeli.
E l'implorazione che questi suoi figli che spesso dimentichi di Lui, datore di ogni bene, nel momento
della tribolazione chiedono di essere liberati, saranno investiti dalla Sua misericordia perché Lui è
misericordia e amore.
Ma per coloro che Lo hanno sempre negato e nella sofferenza si ricordano che Dio esiste e Lo rendono
responsabile del loro stesso male, da loro stessi, avranno interrotto il canale di grazia che a Dio Padre
li legava.
Ma Dio è Padre, è amore, mamma, e continua a trasmettere la Sua stessa vita a questa sua creatura
che ama da sempre.
Egli continua a donare il sole, che dà luce, calore, e trasmette la vita, alle piante che continuano a
germogliare, ai semi che continuano a rinnovare la loro stessa specie, ai fiori a dare gioia, ai frutti a
maturare.
È l'amore che manca negli uomini, Lui, lo sollecita col desiderio di possederlo, la pace che manca nella
società, nel mondo, Lui, la stimola nei cuori degli uomini come un bene non sostituibile specialmente
in coloro che, vittime proprie dell'odio di Satana, ne sono privi.
Come vedi mamma, anche il gioco terribile del nemico si trasforma in un bene per l'uomo, e in una più
cocente sconfitta per Satana ad opera di Dio che tutto può nella sua infinita potenza d'amore. Basta
che ogni creatura lo creda, lo desideri e il miracolo si ripercuote singolarmente in ciascuna di esse in
protezione, in serenità, in gioia ritrovata.
11 maggio 1995, ore 6,40
Eccellenza Reverendissima,
sono la madre di Nicola Reina deceduto il 28 agosto 1985 vittima d'amore che da allora, mio tramite,
manda messaggi di luce dal Cielo.
Poiché i messaggi che, accludo, la riguardano personalmente, mi sono permessa di inviargliene una
copia, non solo per essere fedele a Gesù, che tramite Nicola, me li invia ma perché siano anche per lei
di luce e di guida.
14 maggio 1995, ore 3,00
Ieri sera giorno 13 maggio, ricorrenza dell'apparizione di Maria SS.ma a Fatima, mi trovavo alla Grotta
delle Tre Fontane ed inginocchiata davanti alla statua della Vergine, le chiedevo: "Mamma dolcissima,
perché quando guardo il sole ed in esso si rinnova l'apparizione della Ostia, a un dato momento l'Ostia
si sdoppia ed una di esse prende il colore del Tuo manto?"
"Figlia mia è per dimostrarti il posto che io occupo nella SS.ma Trinità.
Sono la sposa dello Spirito, la Madre del Figlio, la Figlia del Padre.
Anche nel tuo piccolo essere meschino, indegno, pieno di peccato è presente l'unità della famiglia: sei
la sposa e Peppino il tuo sposo è in te, sei la madre e Nicola tuo figlio è in te, sei unita a Masino tuo
fratello e sei figlia del Padre Celeste.
Tu senti le loro presenze, tu li vivi, non disperdere questo dono, perché dono d'amore.
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Sii fedele perché esso viene da un Padre che ti ama con amore di Padre, Gesù che ti ama con amore
di Redentore, da Me che ti amo con lo stesso amore che mi unisce a Nicola, amore di madre, ed è lo
Spirito che tutto coordina ed unisce".
Grande commozione nel mio animo, ero piena di gioia, la mia implorazione si estendeva e partendo
dalla mia famiglia abbracciava parenti, amici la Chiesa, l'umanità tutta.
Grazie Mamma dolce, grazie Mamma bellissima nascondimi sotto il tuo manto, nascondi l'umanità
intera sotto il tuo manto.
Ieri ti ho chiesto un cuore nuovo, un cuore che sappia soffrire con chi soffre, gioire con chi gioire. Tu
sai come il mio cuore sia stato ferito proprio nella capacità d'amore.
Fai che sappia comprendere, scusare specialmente le mie creature per donarmi non solo a loro, ma a
tutte le anime che tu metti sul mio cammino.
Sò, Mamma Santa che tu opererai questo miracolo perché di miracolo si tratta ed io ti prometto che
non sarò più recalcitrante e in questo breve scorcio della mia vita mi darò agli altri come Nicola si è
donato agli altri, come Tu ti doni a noi.
Grazie ancora, Mamma dolcissima.
18 maggio 1995, ore 15,30
Pina: Avevo avuto la Statuina della Madonna, Madre dell'Eucaristia, ed ieri, riunite, a casa mia, anime
fedeli attorno a Lei avevamo pregato in unione perfetta d'amore.
Ieri sera Maria e Giacomo l'avevano portata via perché fosse ospite della loro casa e mi sono sentita
triste e sola.
Maria SS.ma: "Figlia mia non sei sola perché Io sono sempre con te, se mi vuoi.
Gli uomini fanno tante statue diverse per rappresentarmi: a volte bruna, a volte bionda, a volte piccola
o maestosa, spesso vi accontento pure e mi mostro come voi vorreste vedermi. Ma io sono sempre la
Madre vostra che vi cerca e vi ama, che viene tutte le volte che mi desiderate".
Pina, "Madre dolcissima, c'è Marisa, la veggente di Don Claudio, che ti sente e ti vede, anche Lella ti
sente e ti vede è certo per loro è più facile amarti di più".
Maria SS.ma, "Pina mia, cosa ti disse il mio Gesù, quando nell'angoscia che seguì la morte del tuo
Nicola, Lo implorasti perché te lo mostrasse almeno per un attimo, nella gloria, affinché si fosse
placato il tuo dolore?
Gesù: "Ti farei un torto, perché ti priverei dei meriti della fede".
Cosa disse Gesù a Tommaso, che, non aveva creduto alla Sua resurrezione?
“Tommaso, tu hai creduto perché hai visto, ma beati coloro che hanno creduto senza aver visto”.
"Ascoltami, figlia mia: Tu pensi che i doni che Gesù ha concesso a te siano da meno di quelli che
concede ai veggenti?
No, tu racchiudi e convivi con le tre persone che in te fanno famiglia Nicola, Peppino e Masino ad
immagine della SS.ma Trinità in cui lo come te, sono immersa.
È grande il mistero, è infinitamente grande il dono di cui solo in Cielo potrai comprenderne la
eccezionalità e la maestosità.
Ecco perché il nemico ti attacca con tanto furore e come noi tutti, con a capo San Michele corriamo in
tuo aiuto.
Non allontanarti da Noi, non allontanarti da Nicola, non lasciarti vincere dallo sconforto e sarai
vittoriosa anche tu. Grazie figlia mia”. La tua Mamma Celeste
Nicola: “Mamma, la non conoscenza del nemico delle vostre anime non è mai troppa ed io cerco
sempre di ampliarla perché essa diventi corazza e difesa.
Spesso nella Liturgia o nella vita dei Santi sentite ripetevi che Satana è come un leone ruggente che
cerca di sbranarvi.
Ma voi cosa sapete in realtà del leone ruggente che si avventa sulla preda e la sbrana?
Non siete stati neppure in Africa e non conoscete neppure il ruggito del leone che azzanna la preda.
Per voi è solo una immagine o solo parole che lasciano il tempo che trovano.
La vittima su cui si scaglia il leone ruggente, non ha più speranza di salvezza, e così è l'anima che
incappa tra gli artigli di Satana.
Conoscerlo, è quanto mai essenziale, perché possiate difendervi da lui.
Poi, indossata la corazza della difesa, in piena umiltà di fede e con noi al vostro fianco sarete vincitori.
Ciao mammina, dillo a Liliana che abbia fede in me e non dubiti del nostro amore.
22 maggio, 1995 ore 11,35
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Nicola: “G. sono Nicola, attraverso mia madre vengo ancora in tuo aiuto, verrà giorno che anche tu mi
ascolterai.
Ti avevo chiarito come il nemico si fosse servito delle tue stesse preghiere di protezione che a noi
rivolgevi prima di qualsiasi atto concreto che iniziavi nel corso della tua giornata, per asservirti a sé,
togliendoti persino quel lume, anche soltanto umano, che ti avrebbe fatto capire come quella strada
era solo foriera di morte.
Tu continui a recitarla e lo stesso fa M. ma ascoltami, fino a quando non sarai perfettamente e
totalmente consapevole e libero dell'inganno del nemico, non farla, perché tuo malgrado, ricostituisci
quel legame funesto che ti metteva in balia dell'altro.
Hai fatto grossi progressi e tra breve canterai vittoria, ma che la tua fede sia umile e nell'amore
reciproco del gruppo ritroverai quella pace che è gioia. Nicola
23 maggio 1995, ore 11,00
Nicola: “Mamma poco alla volta ti stai rendendo conto di come sei entrata in una fase più impegnativa
della tua vita di apostola.
Hai scrollato da te, con il nostro aiuto continuo, fatto di più luce e di esortazioni, quell'apatia che ti
portava ad adattarti ad una situazione di stallo il cui tempo prezioso, dono di Dio, veniva quasi
ignorato.
Hai toccato con mano il pericolo a cui eri esposta e come Noi in te, ed a tua insaputa, abbiamo
utilizzato l'inganno di Satana, per dimostrarti la Nostra potenza servendoci proprio di te, strumento
inconsapevole, per atterrare lui, il seduttore, e strappargli le anime che teneva a lui legate. Ora, più
forte, più consapevole, puoi guardare con più serenità e più fiducia ai compiti che ti attendono, in un
abbandono totale ai Nostri comandi.
In tutti questi lunghi anni della tua vita, trascorsi tra vicende alterne di gioie e dolori, senza che te ne
rendessi conto, Gesù ha forgiato la tua anima.
Ti ha usato in mille modi, secondo le necessità del momento e in ragione della tua disponibilità. Si è
servito delle circostanze più svariate ed a volte contrastanti ed ha fatto di te la Sua piccola voce.
Questa voce mamma non si è mai spenta.
Lo testimoniano i tantissimi scritti che tu tieni chiusi nella cartelliera dello studio e che, dovranno
anch'essi vedere la luce, lo testimonia il mio libro che, tuo tramite, raggiunge con la sua luce anime
sempre più lontane.
Gli uomini vi si oppongono, anime sacerdotali non riescono a scorgere tra quelle pagine la verità, ma
la verità, perché tale, fora le tenebre più fitte e conquista sempre più anime.
Anche tu, mamma, inondata da quella luce comprendi verità che prima accettavi in forma passiva,
accarezzata, da un'onda gioiosa che il tuo Gesù non ti faceva mancare come ricompensa dei tuoi
piccoli servigi.
Ma era quella Sua continua presenza in te che ti legava a Lui e che diventava sempre più forte,
sempre più indispensabile.
Hai superato, mammuzza, tante prove ma era Lui che ti donava la vittoria.
Ora sei quasi alla fine del tuo lungo e variegato viaggio.
Prima, Gesù, come per gioco, ti chiedeva di trovargli anime vittime, ti chiedeva di offrirti vittima e tu,
ignara di cosa fosse, offrirti vittima, «giocavi con Lui».
Non hai neppure capito cosa fosse offrirgli un figlio che muore a trent’anni, lo hai capito dopo la mia
morte.
Lo hai capito quando dovevi distaccarti da me, per darmi agli altri, ai tanti che attraverso la
conoscenza di me, reclamavano il possesso di Nicola, tuo figlio.
Attraverso il tuo dolore di madre hai capito il dolore fatto di strazio di carne e di spirito di Maria SS.ma
che, madre come te, dice di sì alla tragedia del Calvario che vede il Suo Gesù appeso ad un legno,
sinonimo di infamia e di delitto, per salvare gli stessi carnefici.
Ma la vera conoscenza di cosa sia l'anima vittima l'hai avuta quando, al tuo spirito, abbiamo mostrato
un'anima sacerdotale, ferita ed azzannata da Satana, che implorava aiuto.
Anche Maria SS.ma ti supplicava di implorare il Padre, con Lei, e così io, tuo figlio, per quel sacerdote
che tu amavi e che non avevi dimenticato.
Per la prima volta, in vita tua, hai capito che solo l'amore può generare tanta sofferenza e spingerti ad
un atto di offerta così radicale, i cui limiti vi restano ignoti, ma a cui assolutamente non puoi più
sottrarti.
Dopo, Piera ti ha chiesto in che cosa in realtà consiste l'offerta di vittima, ma neppure allora hai
saputo dare a Lei, ma soprattutto a te stessa, una risposta chiara.
Sono dovuto intervenire io, durante la notte, ma era Maria SS.ma che ti parlava mio tramite.
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Mamma, voi avete un punto di riferimento preciso Gesù vittima d'amore a cui si sono ispirati Martiri e
Santi. Gesù-Uomo-Dio che per amore aderisce totalmente alla volontà del Padre, e, per salvare i suoi
fratelli, si fa piccolo ed indifeso.
Lui, creatore dell'universo e della materia, accetta e si umilia fino a soffrire il freddo, il caldo, la fame,
la sete.
Lui Dio, accetta la solitudine, il disprezzo degli uomini, il tradimento dell'Apostolo più amato, Giuda, il
rinnegamento di Pietro.
Prova la disperazione nell'orto degli ulivi, con l'abbandono del Padre.
Dio Padre non l'ha mai abbandonato, ma come Redentore doveva provare l'abisso dello sconforto più
terribile.
Prova l'ingratitudine dei beneficati, l'ipocrisia dei sinedristi, i lezzi osceni degli impuri, assiste al
disfacimento del Suo SS.mo Corpo e muore per noi su una Croce.
Ma il Suo amore non si arresta qui.
Continua la Sua immolazione sull'Altare della Consacrazione, nel Sacrificio Eucaristico, si dona anche
se, Sacerdoti impuri, o privi di fede, con le parole della consacrazione Lo costringono su quell'Altare,
Lo costringono a perpetuare l'offerta di Sé anche se non più cruenta.
Si dona nell'Eucaristia a tutti indistintamente anche se, anime sacrileghe, ardiscono riceverLe, si dona
persino nelle messe nere, dove altri traditori come Giuda, sacerdoti amati fino all'inverosimile,
consumano il banchetto del Suo corpo e del Suo sangue al comando di Satana.
E tutto questo per amore, per salvare fosse pure un'anima sola.
Mamma, forse ora comprenderai meglio cosa sia offerta di vittima.
Comprenderai meglio cosa mi è costata quell'offerta e non ti meraviglierai più se Dio nella Sua infinita
giustizia mi ha riservato una gloria così grande.
I Santi solo Dio li conosce, gli uomini si affannano a sviscerare il vero, seguendo leggi e principi, che
incatenano la verità e il più delle volte l'offendono.
Ma tu, mamma, sii serena, non ti lasciare vincere dalla tristezza, abbracciati a Maria SS.ma, stringiti a
me, stringiti alla Croce di Gesù e sarà Essa a portarti.
Ti voglio bene, ti voglio bene mamma”.
25 maggio 1995, ore 6,15
Nicola: “Mamma ieri è stata una riunione un pò movimentata ed il nemico, attraverso piccoli
disorientamenti, voleva attaccare la vostra unità ed in particolare aveva preso di mira te e Lella che
fate il pilastro portante del gruppo.
Dicevate le stesse cose, ma non vi capivate. Ma senza rendervene conto ognuno portava, sia pure con
una parola, un contributo alla verità.
Continuerò il lungo messaggio chiarificatore perché tu possa comprendere come mai, la tua piccola
fede che ti aveva accompagnata integra fino al momento del mio trapasso e che ha permesso a me di
superare indenne la prova finale, dopo la mia morte, seppure non spenta, ha subito un attacco così
forte.
La parola del tuo Gesù era legge per te, la tua fede, non contrastata da avvenimenti avversi era forte
ed il ritrovarti come Maria SS.ma, con un cadavere al posto di un figlio guarito totalmente, come da
promessa di Gesù, ti ha causato disorientamento, oltre che dolore.
È stato il continuo, ininterrotto lavorio della grazia che, gestita da me, doveva riportarti alla fede di un
tempo.
Ecco perché la parte più vulnerabile, la parte dove il nemico cerca sempre di attaccarti è la fede, la
fede in me che Gesù ha voluto saldare alla tua umanità perché è stata la tua umanità che è crollata.
Ma adesso ascoltami.
Tante volte ti ho ripetuto come la rivelazione, patrimonio insostituibile della fede cattolica, sia stata
alterata, manomessa, deformata da falsi profeti, da falsi teologi, da falsi santoni.
Le tante eresie che come veleno, corrosivo hanno circolato e preso piede in seno alla Chiesa di Cristo,
sono state causa e continuano ad esserlo di divisione e discordie tra gli stessi cristiani, e la prova è
data da tutti questi movimenti che anche oggi, sorgono con spirito di ricerca del vero; ma che si
perdono in viuzze secondarie.
Ieri ti è stata adombrata un'eresia: "Gesù, che nel credo apostolico scende agli inferi prima della
resurrezione”.
Ascoltami mamma. Il corpo di Gesù, dopo la Sua morte in Croce, in quel fatidico venerdì Santo,
subisce l'umiliazione del Sepolcro.
Le donne, vanno al Sepolcro, con gli unguenti preziosi e le bende e come d'uso allora, nel popolo
ebraico, procedono al rito dell'imbalsamazione del Cadavere.
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Al momento della Resurrezione cadono le bende, cade il Sudario, che gli apostoli ritroveranno, di lì a
poco, e Gesù, glorioso più che mai non solo nel Suo spirito, quello non muore mai neppure in noi,
uomini peccatori, ma nel Suo ss.mo corpo va sì, a liberare i giusti che da millenni attendono quell'ora.
Non prima mamma, se Gesù non fosse risorto con il Suo Corpo SS.mo, la nostra fede sarebbe nulla.
Ma lo Spirito Santo nella Sua opera ininterrotta di guida in seno al popolo di Dio, ma più ancora, in
seno alla Chiesa di Cristo, toglie ostacoli, taglia le liane che avviluppano la verità anche se ciò causa
sofferenza, e va avanti senza fermarsi.
Guarda Papa Giovanni Paolo II che implora pietà e chiede perdono per gli errori che hanno ferito gli
altri fratelli. Adesso vai in pace mamma, io sono con te”. Nicola.
26 giugno 1995, ore 10,30
Nicola: “Mamma a pensare che proprio ieri mattina ti avevo avvertito dell'attacco di Satana del giorno
prima, durante l'incontro di preghiera, diretto esclusivamente a te ed a Lella che voleva dividere
essendo voi il caposaldo dell'unità del gruppo.
Ieri è, poi, arrivato Giacomo e Maria apportatori di un messaggio apocrifo di Gesù in cui chiedeva al
gruppo di isolarti.
L'attacco era ben mirato, ne hai sofferto, ma non ti è mancato né il mio aiuto, né quello di Maria la
Madre.
Stamani, attraverso un lungo cammino di avvenimenti vissuti, ti ho, ancora una volta, dimostrato
come il canale che a te mi lega è esente da interferenze, che è sempre Gesù che ti parla o Maria
SS.ma; mentre non è lo stesso per qualsiasi altro carismatico, fosse pure Lella, o Maria o altri.
Se poi pensi che l'ardire di Satana arriva a farsi credere Gesù stesso o Maria SS.ma, comprenderai
meglio la necessità di un canale non inquinato.
Nel messaggio di Maria, mentre parla di unità, sollecita la divisione, anzi la impone.
Mamma, siate più vigili e nell'unità riprendete il vostro cammino perché i tempi maturano di giorno in
giorno e Gesù e Maria hanno bisogno di Voi.
28 maggio 1995, ore 17,10
Pina, Mio Gesù, Madre dolcissima, mio piccolo e grande Nicola, attraverso la vostra luce folgorante mi
avete rivelato una verità che per tanto tempo non si era mai presentata alla mia mente.
Come la parte più fragile, la parte più vulnerabile della mia fede era proprio costituita dalla presenza in
me di Nicola, del suo continuo intervento che pure constatavo continuamente, vicinanza
amorosissima, sollecita, viva?
Non mi era bastata l'offerta totale della sua vita per salvare me ed i fratelli, perché tanta difficoltà nel
l’accettarla? Perché il mio spirito restava, a volte muto mentre gli estranei commossi esultavano di
gioia?
Gesù: "Vedi, Pina Mia, attraverso il mio lungo ed ininterrotto operare in te, avevo talmente saldata la
tua anima in Me da farne l'Apostola della fede.
La tua fede in Me, era totale, e questa fede ti portava ad elencare miracoli su miracoli.
Nicola fu il banco di prova; la tua fede resse fino all'ultimo istante della sua vita, dopo la sua morte il
crollo.
Nicola, il tuo e il Mio Nicola riuscì attraverso un tessuto sottilissimo d'amore e di spasimo a ricreare in
te quella fede ma, mentre bramavi, il possesso del Mio Amore, inconsciamente ritenevi lui responsabile di aver interrotto quel filo che costituiva la tua forza, la tua fede assoluta in Me.
Comprendi, adesso, perché ti ho legata così intimamente a tuo figlio tanto da farne un canale unico,
prezioso, inattaccabile dal nemico!
Ricostituire totalmente, in te, la fede di un tempo, è l'obiettivo primario del Mio amore che brama il
tuo cuore e tutto ciò attraverso il Mio Nicola che, in un olocausto totale, si è donato e continua a
donarsi per tutti voi e per tutti coloro che lo cercano.
Sii ancora una volta come l'argilla nelle mani del vasaio, perché sono Io l'artefice della tua anima”.
Gesù, il tuo Gesù di Nazareth.
2 giugno 1995, ore 6,10
Nicola: per M. di G.
M. ascoltami sono Nicola l'Angelo che Gesù ha messo al tuo fianco per proteggerti, per proteggervi.
L'esperienza che tu e G. avete vissuto è stata quanto mai dolorosa, ma ricchissima di grazia e di doni
che il tuo Gesù di sempre non vi ha fatto mancare.
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Lo testimonia la vittoria così radiosa, di cui solo in Cielo ne conoscerai la portata, sull'inferno tutto
scatenatosi contro di voi: due anime, fedeli e tanto gradite a Dio.
La testimonianza vostra di quanto accaduto è quanto mai urgente e tanto bramata da Dio Padre,
perché risplenda la Sua gloria.
Il nemico a cui terribilmente brucia la sconfitta, ancora una volta, servendosi dell'inganno, ti sussurra:
"Non è tempo, dopo, " e tu pensi sia sempre Gesù che ti parla.
No, M., la luce e la grazia che hanno disperso le tenebre, irrompono e non potete più contenerle.
Il vostro atto d'amore e di riconoscenza vi libererà totalmente dalla soggezione del maligno e,
attraverso l'umiltà di cui dovete rivestirvi, arriverà a voi tanta forza, tanta sicurezza e tanta intima
gioia. Avete chiuso così un periodo oscuro per aprirne un altro di luce rinnovata.
Grazie M. tuo Nicola.
3 giugno 1995, ore 16,00
Nicola: “Mamma, il tuo animo è triste e il tuo fisico ne risente.
Gli avvenimenti che si alternano sullo scenario mondiale ma, più precisamente, a due passi dall'Italia
con lutti, distruzioni, atrocità di ogni genere ed il timore di essere anche voi coinvolti in una guerra
assurda, non sono tali da generare serenità.
La Mamma Celeste invoca il vostro aiuto con supplica ininterrotta al Padre delle misericordie, ma il Suo
grido resta senza risposta.
Sì, mamma, si sta verificando come ai tempi di Sodoma e Gomorra.
Il Profeta elevava il Suo grido di dolore a Dio, implorando pietà, ma il popolo continuava a
gozzovigliare, a divertirsi a fare crapule, indifferente a tutto, sordo a qualsiasi richiamo.
Ma voi, mamma, piccolo drappello sparuto dell'esercito di Maria, non venite meno alla vostra
promessa, siate fedeli fino in fondo e con Lei anche il dolore avrà un volto umano.
Mamma, non ti angosciare per M., non pensare che sia indifferente al dolore degli altri, lo subisce nel
suo intimo, lo vuole esorcizzare con atti contrari alla realtà del momento ma anche quella è una
partecipazione alla sofferenza che investe l'uomo anche se apparentemente dimostra indifferenza.
Ma la Luce viene proprio dalla Croce.
Durante la Passione che vede Gesù, umiliato, deriso, sputacchiato, ferito dal popolo che aveva
beneficiato, appeso all'albero della Croce come il peggiore dei delinquenti, l'inferno tutto ha gioito, ma
nel momento stesso in cui Dio esalava l'ultimo respiro si compiva l'Avvento più eclatante della storia
dell'umanità, la sua redenzione.
Mamma, non disperare mai, Dio è con voi, Maria SS.ma a cui Dio stesso ha dato ogni potere, salverà
ancora una volta l'umanità tutta, come quando a Betlemme vi diede il Redentore.
Ti sento più serena mamma, dammi sempre la tua fiducia, il mio amore per te e voi tutti ha raggiunto
vette mai esplorate, esso parte dal Cuore del tuo Gesù e dal Cuore di Maria e con essi si fonde. Cosa
temi”? Tuo Nicola.
6 giugno 1995, ore 11,00
L. sono Nicola, poco alla volta sto facendo capire a mamma che anche tu, come qualsiasi altro
carismatico, sei soggetta ad interferenze nel momento in cui eludi la mia conferma e ti affidi
ciecamente alla voce e alla visione di Gesù.
Sì, il carisma che Gesù ti ha dato, quello di veggente è prezioso ma non sufficiente per metterti al
riparo dell'astuzia e della insidia del nemico della tua anima.
Perché credi che Gesù saldando il mio spirito a mia madre abbia voluto creare un canale non
inquinato? Solo per proteggervi.
Ricordi la preghiera angosciata del carismatico G., dopo che Satana l'aveva sbatacchiato, come fosse
stato un cencio?
Sii vigile L., non lasciarti intrappolare perché abbiamo bisogno di te.
Tre volte eri andata da Padre Gabriele, ma se anche riflettevi la nostra luce e stavi lì come sentinella
avanzata, niente si è mosso fino a quando noi, servendoci di mamma che pure agiva a sua insaputa,
abbiamo sgominato e vinto il nemico. Sii vigile L.
7 giugno 1995
Pina: Il nemico cerca di abbattermi nello spirito attaccando la mia fede, ma come nei momenti più
difficili, tutto il Cielo scende a proteggermi.
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È il mio Gesù di sempre che mi rialza da un'ennesima caduta ed attraverso un suo figlio fuoriuscito,
umiliato, disperato, ancora una volta mi dice:
"Amalo perché Io sono in lui, amalo con il mio cuore di Dio".
Come in un film mi fa trascorrere la mia vita, fino ad oggi, mi fa rivivere avvenimenti sbiaditi dal
tempo con tale vivezza come se li stessi vivendo in questo preciso momento.
Avvenimenti importanti, che escono dal normale per fissarsi nell'eccezionale con una cadenza continua
fatta di luce e di ombre ma portata sempre avanti dal Suo amore infinito che ne ha retto le fila.
Sempre Lui, il mio Gesù, accanto a me pronto a sostenermi nei momenti di dubbio, a rialzarmi
prontamente nelle mie cadute, a consolarmi nello sconforto e nel dolore, a dare forza al mio fisico
stanco e logorato dal tempo.
Tutto al momento giusto: Filippo, Nicola, Masino, Peppino e sempre attraverso Tua madre, il dono più
grande che lava le nostre anime, le purifica, le riveste delle Sue stesse virtù perché non siano
allontanate dal Padre per le loro colpe.
Mi hai circondato da tante anime amiche che mi proteggono con le loro preghiere alcune note, perché
vicine, tantissime lontane e delle quali non conosco neppure il nome.
Grazie, amor mio, grazie mio Gesù di sempre, grazie mio dolce amore invisibile.
Do alla stampa quest'altro scorcio della mia vita perché tu possa consolare loro, coloro che in nome di
Nicola lo leggeranno.
Metto un punto, ma pronta a ricominciare domani fino a quando a te piacerà.
Grazie ancora, Gesù.
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