Bocca, naso, gola, faringe sono spesso la cartina di tornasole della
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Bocca, naso, gola, faringe sono spesso la cartina di tornasole della
ANNO IX NUMERO 1 - GENNAIO-FEBBRAIO 2013 INFORMARSI IN FARMACIA occhio alla gola Bocca, naso, gola, faringe sono spesso la cartina di tornasole della nostra salute. Scopriamo insieme come funziona e come ci si prende cura del cavo orale INSIEME PER GENGIVE PIÙ SANE IN 2 SETTIMANE ORAL-B PRO-EXPERT FILO INTERDENTALE ORAL-B PRO-EXPERT PRO-FLEX AZ PRO-EXPERT PROTEZIONE GENGIVE Il 1° filo interdentale monofibra di Oral-B che aiuta a prevenire Due lati flessibili, per una pulizia superiore*. Il 1° dentifricio AZ con Fluoruro Stannoso Stabilizzato che rinforza le gengive in 4 settimane. i problemi gengivali. *Se usato regolarmente rispetto ad uno spazzolino manuale tradizionale. PRO-EXPERT 19 3. SE NE PARLA Anno IX Numero 1 Gennaio-Febbraio 2013 Direttore responsabile Ismaele Passoni Consulente editoriale Sergio Meda Coordinamento redazionale Hand&Made Milano Collaboratori Claudio Buono, Laura Camanzi, Enrico Maria Corno, Federico Meda, Stefano Nobili, Federico Poli, Gianni Poli, Francesco Rizzo Immagine di copertina Corbis Immagini iStock, 123 Progetto grafico Roberto Magrini Grafica e impaginazione Hand&Made Milano Marketing e pubblicità Fabio Fedele Ilaria Tandoi Editore FederFARMA.Co Spa, Milano www.federfarmaco.it Redazione via Boscovich 61, 20124 Milano Tel. 02.2022941 Fax 02.29513121 [email protected] Reg. Trib. di Milano n° 654 - 13/10/1999 Finito di stampare nel mese di dicembre 2012 da Artigrafiche Boccia - Salerno I diritti di riproduzione delle immagini sono stati assolti in via preventiva. In caso di illustrazioni i cui autori non risultano reperibili, l’Editore onorerà l’impegno a posteriori. 8 4. Segnali I linfonodi 6. Conoscere la sanità Patto per la salute 8. Società Atir, teatro popolare di qualità 12. Fai da te intelligente Psoriasi 14. Domande Risponde l’ortopedico 16. ProFarmacia 19. SPECIALE CAVO ORALE 20.Otorino e molto altro a colloquio con Mario Bussi 23. La lingua, spia dell’organismo 26.La salute passa dai denti 28.I problemi di bocca, gola e naso 34.Articolazioni temporomandibolari (Atm) a colloquio con Serena Sabbadini 37. Ambientiamoci 38. Per chi ha figli 40. Muoversi 42. Svagarsi 44. Ricette 46. Letture salutari 47. Videoteca 48. Oroscopo della salute 48 40 SE LA TUA FLORA INTESTINALE » ATTIVA, LO SEI ANCHE TU. Aiuta la ˇora intestinale a mantenersi attiva, con le spore attive di Enterogermina. www.enterogermina.it Il benessere dellíorganismo dipende anche dal benessere dellíintestino. E per mantenere líequilibrio della ˇora intestinale o ristabilirlo, come in caso di disturbi intestinali, diarrea o cure antibiotiche, Enterogermina puÚ essere un alleato. PerchÈ le sue spore di Bacillus clausii arrivano intatte allíintestino e ti aiutano a mantenerlo attivo. » un medicinale a base di spore di Bacillus clausii. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione, i medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Autorizzazione del 27/7/2012.Titolare AIC: sanoˇ-aventis S.p.A. NON BASTA DIRE TRENTATRE F rase magica quel “dica 33” fatto pronunciare dal medico al paziente per meglio auscultare la zona polmonare, utile a diagnosticare una possibile malattia respiratoria. Altri segnali vengono, come sempre, da un distretto chiave dell’organismo, il cavo orale. La lingua è, in molti casi, un libro aperto, svela una serie di problemi, ma più in generale la bocca è assai rivelatrice dello stato di salute di un individuo. Della gola ci si accorge quando duole, dà senso di costrizione, ma entrano in gioco altri fattori. E poi il naso, con tutti i suoi segnali non legati solo all’odorato. E le orecchie, in un sistema ben coordinato. Di molti organi non avvertiamo l’esistenza sino a quando non si infiammano e fanno male. Il dossier di questo numero si occupa di otorinolaringoiatria, che molto ha a che fare con la testa, collo incluso, di noi tutti. Niente paura, ne uscirete rassicurati, avendo magari qualche accortezza in più in fase di prevenzione, la miglior tutela che vi si offre. E di attenzione ai controlli, che sono utili e spesso doverosi, a evitare guai maggiori. In tema di segnali, o se preferite sintomi ai quali prestare attenzione, questa volta ci soffermiamo sui linfonodi di cui non abbiamo cognizione sino a quando non si ingrossano e creano qualche problema, non solo l’herpes labiale. Li può causare anche la rosolia e la toxoplasmosi. Quanto va sotto la dicitura “patto per la salute” altro non è che il nuovo accordo siglato dal Governo e dalle Regioni per il riassetto del Servizio sanitario nazionale, con una diversa e (si spera) migliore articolazione delle prestazioni, a partire dai medici che saranno indotti a consorziarsi per offrire un servizio più attento ai cittadini. Con la novità, a breve, della ricetta elettronica che sostituirà, a breve, quella cartacea. Il fai da te intelligente incontra una patologia, la psoriasi, nella quale è bene fidarsi del solo dermatologo, perché moltissime sono le variabili in gioco in una malattia di cui si sa soltanto che non è contagiosa. Al solito, l’esperto, nel caso l’ortopedico, è stato subissato di quesiti, ai quali ha dato puntuale e accorto responso. Concludiamo con le novità: prima del dossier spazio a ProFarmacia, rubrica incentrata sull’attività di PROFAR, il network di cui è espressione PiùSalute, rete di protezione che accompagna le scelte strategico-organizzative del vostro farmacista di fiducia. A pagina 48, invece, esordisce l’Oroscopo della salute, spazio dedicato agli astri a cura di Nota Zarkada. 3 sintomi I DIVERSI PERCHé DEI LINFONODI di Stefano Nobili, Medico di famiglia, a Milano «Dottore, da alcuni giorni ho la febbre al labbro inferiore e sento un rigonfiamento sotto il mento che mi fa male…». Spesso all’osservazione del medico di famiglia giungono pazienti che lamentano questo tipo di disturbo. Di che si tratta? All’esame obiettivo, che il medico deve sempre effettuare, il disturbo sotto il mento accusato dal nostro paziente non è altro che una linfadenopatia, ovvero un ingrandimento del linfonodo satellite, causato dall’herpes simplex, la comune “febbre del labbro”. I linfonodi sono formazioni di grandezza di un fagiolo situati lungo il decorso dei cosiddetti vasi linfatici. Svolgono un’azione di drenaggio di sostanze estranee, tossiche, infiammatorie e sono sparsi un po’ dappertutto: esistono linfonodi superficiali e profondi, ascellari, toracici, cervicali, inguinali, sottomandibolari e mentonieri, questi ultimi sono la causa del disturbo segnalato dal nostro paziente. LA PALPAZIONE 4 Negli adulti e nei bambini, i linfonodi - ad esempio quelli inguinali della dimensione di meno di un centimetro - possono essere normalmente palpabili, specie nei soggetti che hanno scarso pannicolo adiposo (persone magre). Nelle altre zone del corpo quelli superficiali tipo quelli del collo, possono essere altrettanto palpabili, specie se nel corso del tempo si è verificato un quadro infiammatorio. In ogni caso, e sempre quando sorge un dubbio, è bene rivolgersi al medico per l’eventuale scoperta di linfonodi nuovi, ingranditi. Quando occorre è bene approfondire ed essere attenti, tenendo presente che nei bambini una linfadenopatia, l’ingrossamento, è solitamente un segnale di scarsa importanza, legato ad un’iperplasia (sinonimo di ingrossamento) conseguente a precedenti stimoli infiammatori. In alcuni casi, nei giovani, in relazione ad un quadro ad esempio febbrile, con mal di gola, spossatezza, tosse, possiamo anche pensare ad una forma di “mononucleosi” o “malattia da bacio”, legata ad un virus, l’Ebstein-Barr. Questo disturbo, pur acuto, nel giro di qualche settimana regredisce se non si complica, a patto che il soggetto rimanga a riposo, assuma principalmente antipiretici e non faccia sforzi fisici (consultare sempre il medico!). ADULTI E ANZIANI Diverso problema sono le linfoadenopatie degli adulti o degli anziani. Una faringite batterica ad esempio può avere come reazione un ingrossamento dei linfonodi del collo, così come un ascesso dentario o una patologia della bocca oppure, come abbiamo visto all’inizio, un herpes del labbro. Un’infezione invece della mano o del braccio può interessare i linfonodi del gomito e dell’ascella. TOXOPLASMOSI E ROSOLIA Un ingrandimento dei linfonodi del collo può essere ad esempio presente nella toxoplasmosi e nella rosolia: la prima è causata da protozoi (parassiti), la seconda da un virus; occorre molta attenzione nella donna in gravidanza, la toxoplasmosi nella seconda metà del periodo gravidico e la rosolia nella prima metà. Altro esempio di linfoadenopatia localizzata è causata dalla cosiddetta “malattia da graffio di gatto”: se un gatto ci graffia alla mano o all’avambraccio può verificarsi un ingrossamento satellite del linfonodo ascellare. Questa malattia è causata da un batterio (per il 95% dei casi), e si accompagna a malessere generale, febbre o febbricola, lesione nella zona del graffio e normalmente si risolve in alcune settimane. Ovviamente le linfoadenopatie possono essere anche segnali di malattie molto più gravi per le quali è sempre necessario rivolgersi al proprio medico. IL LINFATISMO Un breve ricordo storico: un tempo veniva utilizzato il termine “linfatismo” o “diatesi linfatica” per indicare nei bambini una predisposizione all’aumento del volume dei linfonodi, secondario a forme infiammatorie ricorrenti delle prime vie respiratorie, adenoidi, mal di gola ricorrenti. Attualmente questa definizione è stata abbandonata, anche se in ogni caso può essere ancora osservata negli studi medici pediatrici. A quel tempo, al bambino diagnosticato come “linfatico” era consigliata l’assunzione del famoso “olio di fegato di merluzzo” e si consigliava ai genitori di portarlo spesso al mare o in montagna. I tempi sono decisamente cambiati! 5 quesiti IL PATTO PER LA SALUTE di Stefano Nobili, Medico di Medicina generale, Milano Nelle ultime settimane ho sentito parlare di questo patto e di tagli nella sanità: che cosa succederà realmente? FRANCESCO, Lecco I l “Patto per la Salute”, a cui si riferisce la lettrice, è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio sanitario nazionale (Ssn), finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema. La Commissione Bilancio della Camera, nel mese di novembre 2012, ha approvato il provvedimento inerente alle “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (la Legge di stabilità 2013) e ha confermato il taglio alla Sanità per 600 milioni nel 2013 e di un miliardo di euro per il 2014 (articolo 6). NON SIAMO INDOVINI 6 Ma che cosa cambia realmente per i cittadini? Rispondere a questa domanda è come fare gli indovini. Sta di fatto che in un momento di crisi generale lo Stato ha la necessità di risparmiare sui costi e ridurre gli sprechi (concetto di spending review), pur cercando di non diminuire i cosiddetti Lea (Livelli essenziali di Assistenza) tra cui l’Assistenza primaria, che include Medicina di famiglia e Continuità assistenziale. Più precisamente, il 15 novembre 2012 è scaduto il termine fissato dalla spending review riguardo appunto il Patto per la Salute 20132015. Il termine del 15 novembre era stato posto come ulteriore proroga del termine già previsto per aprile e poi per il 31 luglio 2012. STUDI ASSOCIATI Da un punto di vista organizzativo, con la spending review l’assistenza primaria (medicina generale e continuità assistenziale) viene strutturata in cosiddette “aggregazioni funzionali territoriali (Aft)”, ovvero studi medici organizzati sul territorio che garantiscano un servizio 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno. Questo tipo di organizzazione ha fatto sorgere molti commenti e domande, tipo: «ma allora il mio medico dovrà lavorare sempre?» Oppure: «non avrò più il mio medico, ma solo gruppi di medici?» Ovviamente no, poiché il lavoro sarà organizzato come ora, ovvero con il Medico di Medicina generale che assiste il suo paziente e che apre in forma associativa il suo studio con gli altri colleghi dalle 8 alle 20 e con la continuità assistenziale (la Guardia medica per intenderci) che lavora come fa adesso nelle ore notturne e nei prefestivi. TIMORI FUORI LUOGO Quindi tanto rumore per nulla? Sembra di sì per l’assistenza primaria. In divenire inoltre, le cosiddette Uccp ovvero le “Unità complesse di cure primarie” che nel progetto ministeriale sono costituite da forme organizzative multi professionali e che comprendono al loro interno medici di famiglia, medici di continuità assistenziale, medici specialisti, infermieri, tecnici della riabilitazione, e altri operatori sociali. Il progetto prevede una rete di poliambulatori distribuiti sul territorio con strumentazione diagnostica di primo livello e sempre aperti, che interagiscono con gli ospedali in coordinamento e collegamento telematico. Ad esempio, se un paziente ha la necessità di un elettrocardiogramma Ecg -, tale esame potrà essere effettuato anche se non è presente nell’Uccpun cardiologo, in quanto il tecnico potrà inviare, in “telemedicina” all’ospedale in collegamento, l’esame effettuato che verrà poi letto e refertato dal cardiologo di turno presso questa struttura. LA RICETTA CARTACEA Altro aspetto innovativo è la cosiddetta dematerializzazione della ricetta cartacea: secondo i programmi di ministero e regioni, la ricetta di carta, per intenderci, quella “rossa”, sparirà nel giro di qualche tempo. In pratica lo stato e le regioni risparmieranno con ricetta elettronica e fascicolo sanitario elettronico la cifra di 7,5 miliardi di euro (fonte: Il sole 24 ore Sanità). L’INCUBO-COSTI Un commento finale: con i tagli citati all’inizio, l’obiettivo universalistico del nostro sistema sanitario che, ricordiamo, è considerato tra i migliori al mondo, addirittura secondo dopo quello francese, mettendo insieme bassi costi e alte prestazioni, rischia di non garantire il diritto del cittadino a essere curato secondo le sue necessità. I medici cercheranno, come sempre, di fare del loro meglio nell’interesse del cittadino, cercando di mantenere l’autonomia di cura, minacciata dal contenimento dei costi. 7 POPOLARE DI QUALITà di Vittoria Pietropoli L 8 a compagnia Atir (Associazione teatrale indipendente per la ricerca) nasce a Milano 16 anni fa dalla volontà di alcuni ex allievi della scuola Paolo Grassi. L’intento dichiarato era costruire un teatro nuovo, semplice e diretto, con una propria autonomia artistica e organizzativa. Obiettivo raggiunto nel 2007 quando il gruppo ha preso in gestione il Teatro Ringhiera, dove finalmente ha potuto mettere radici ed esprimere al meglio le proprie esigenze, creando un teatro popolare di qualità. Il valore aggiunto sta nelle persone che fanno parte di Atir: quindici soci tra artisti, tecnici e organizzatori interni ed esterni. Sono un gruppo di individui con un comune obiettivo: dare sempre personalità a ciò che fanno. Su questo assunto si basa sia la scelta degli spettacoli sia delle tournè da ospitare: «Le compagnie che vengono scelte devono essere sulla nostra stessa lunghezza d’onda, esserci affini, avere un carattere e dimostrarsi consolidate nel tempo», ci racconta Katia Angolotti che in Atir si occupa di comunicazione. TEMATICHE Ogni stagione è configurata su un tema preciso: quest’anno è “Ribellioni Possibili”, una scelta che mette in evidenza la volontà di trattare il quotidiano, portando spunti di riflessione importanti. La direzione artistica è affidata a Serena Sinigaglia, che per il repertorio spazia dai classici al contemporaneo, utilizzando testi comprensibili a tutti e in linea con i tempi. Famoso il suo Giulietta e Romeo, con il quale si diplomò alla Grassi: «Il testo», specifica la Angolotti, «è quello noto a tutti, ma in questo caso è il traduttore a fare la differenza. Salvatore Quasimodo risulta infatti più semplice, pur rimanendo fedele all’originale. Nella sezione contemporanea, invece, vengono trattati temi sociali - come 1943, 1968, 1989 - ma contenuti di stampo storico e politico. Il repertorio è vario, perché cerca di riprodurre la complessità della società». C’è di più: «tante sono le attività proposte in teatro, non ci sono soltanto le produzioni, DEDICATO A compagnie Under 30 Il bando di quest’anno “3.0 PLAYFESTIVAL” seleziona spettacoli di compagnie under 30, in collaborazione con Il Piccolo teatro di Milano - Teatro d’Europa. Una gara, un festival, un confronto alla ricerca di una nuova generazione di teatro. Chi volesse partecipare dovrà inviare le candidature all’indirizzo [email protected] inserendo nell’oggetto della mail NOME GRUPPO - TITOLO SPETTACOLO. La partecipazione alla selezione è gratuita, il bando scade il 13 gennaio 2013. Per tutte le info www.atirteatro.it ma anche campus teatrali per bambini, laboratori per diversamente abili, adolescenti, anziani e attori. Ogni anno organizziamo un festival tematico, ad oggi arrivato alla settima edizione». I valori Credono nella territorialità, riuscendo a trasformare un dato sfavorevole, l’essere decentrati, in una virtù, e così sono divenuti punto di riferimento per giovani, anziani e persone con disabilità. Nadia Fulco, Presidente compagnia Atir, è molto attenta alla questione: «Con Comunità Progetto sono nati dei laboratori teatrali, a cui partecipano cittadini normodotati e disabili, educatori ed educaTTOri. Il percorso, della durata di tre anni, si conclude con un master tenuto da un regista esterno». Uno sguardo a Parigi Aspirazioni alte per un teatro che nasce lontano dai principali centri di cultura, che ha come punto di riferimento Le Théâtre du Soleil di Ariane Mnouchkine, perché ne condivide gli ideali. Situato anch’esso, in periferia - di Parigi, nel caso - affonda la sua storia nei valori comuni e si dimostra libero, privo di sovrastrutture. È la stessa libertà a cui assurge il Ringhiera, che l’ha portato a scegliere l’indipendente anche a livello economico. «Le nostre entrate arrivano dalla vendita degli spettacoli, dagli affitti delle sale e dai laboratori e stage. Il momento non è facile, ma per un teatro che nasce in crisi, tutto può essere solo in discesa: crediamo fermamente che la precarietà porti a una maggiore creatività, che si riversa non solo nella compo- nente artistica, ma anche nella comunicazione: semplice ma personalizzata, che rispecchia cosa Atir è». Riconoscimenti Il lavoro sul territorio ha portato i suoi frutti non solo all’interno - con un incremento di pubblico - ma anche dall’esterno: l’anno scorso il Ringhiera ha vinto il Premio Histryo - Provincia di Milano - e questo novembre ha ricevuto L’Ambrogino d’oro, il massimo riconoscimento che Milano assegna a chi, nel caso distinguendosi per meriti artistici, ha arricchito anche la città. La stagione 2012/2013 - “Ribellioni Possibili” - inaugurata a novembre si conclude a maggio, con il consueto festival tematico; i laboratori, invece, termineranno in aprile, mentre fino a giugno andrà avanti il progetto “Gli spazi del teatro”. 9 Psoriasi UN’Unica certezza: non è contagiosa di Sergio Meda in collaborazione con Gianfranco Altomare, Dermatologo - Università degli Studi di Milano D 12 ella psoriasi si sa ben poco, purtroppo. È un grande punto di domanda, data la varietà delle cause che possono scatenarla. Si tratta di una malattia cronica di cui si ha una sola certezza, non dà luogo a contagio, a meno di non considerare tale la familiarità. «Perché», come chiarisce il professor Gianfranco Altomare, dermatologia all’Università degli studi di Milano «è una malattia geneticamente trasmessa, c’è una predisposizione familiare con la quale fare i conti». Le cause scatenanti, come detto, sono molteplici: «Dalle infezioni da streptococco nel bambino a malattie virali, da stress emotivo a farmaci, tutto quello che può interferire con il sistema immunitario. Questo attiva dei linfociti che determinano una regolazione errata del ricambio delle cellule dell’epidermide, accelerandolo. Quindi la malattia si manifesta con chiazze rosse eritematose e squamanti. Possono essere colpite tutte le età della vita, dai bambini agli anziani». Di prevenzione purtroppo non si può parlare: «Non c’è sintomo da tenere sotto controllo. Quando la malattia si manife- sta, occorre assumere comportamenti che mantengano l’equilibrio del sistema immunitario, evitare determinati farmaci, curare subito determinate infezioni». L’incidenza della psoriasi è nota, colpisce in Italia circa 2,5 milioni di persone. «È un’incidenza sovrapponibile», chiarisce Altomare, «a quella del diabete. Inoltre, associata alla psoriasi può esserci una complicanza e cioè l’artrite. La psoriasi può dare manifestazioni articolari gravi, simili a quelle causate dall’artrite reumatoide». MEGLIO I BIOLOGICI Il professor Altomare segnala che alcuni farmaci sono più a rischio di altri, possono determinare le cause scatenanti «i beta bloccanti, per l’ipertensione arteriosa, alcuni antibiotici, gli antimalarici di sintesi». Quanto alle nuove cure, ci sono spiragli: «I farmaci biologici danno ottimi risultati, hanno pochi effetti collaterali. L’unico problema è il costo elevato. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha individuato alcuni centri, tra cui quello dell’Ospedale Galeazzi di Milano, che li possono prescrivere ai pazienti che hanno già tentato tutte le terapie tradizionali. In un centro specifico si propone a chi è affetto da psoriasi quanto oggi la scienza ha a disposizione, dalle terapie locali alla nuova fototerapia con strumentazioni particolari, come gli Uvb a banda stretta, gli Uva 1, fino ai nuovi farmaci biologici, gli ultimi ritrovati per questa patologia infiammatoria cronica». Per capire come agiscono i ZOOM Tre su 100 Quasi il 3% della popolazione deve fare i conti con la psoriasi: più di 125 milioni di persone nel mondo, circa 2 milioni e mezzo in Italia. Di questi, ne è colpito in forma lieve il 25%, in forma moderata il 65%, mentre il 10% accusa una forma grave o complicata di psoriasi che può richiedere anche il ricovero ospedaliero. Tra le malattie diagnosticate dal dermatologo la psoriasi è una delle più frequenti. La forma più comune è la psoriasi a placche (circa l’80% delle diagnosi). L’età di comparsa della malattia è variabile, ma ci sono fasce di età in cui si manifesta con maggior incidenza: il 59% dei soggetti hanno avuto la comparsa della malattia entro i 39 anni di età. Il decalogo della psoriasi • La psoriasi è una malattia cronica che non ha soluzioni farmacologiche che la debellino, ma non pochi farmaci e trattamenti possono tenerla sotto controllo • Affidatevi sempre alle cure di un medico dermatologo di fiducia, evitando l’auto-somministrazione • Alcuni farmaci che spesso la scatenano (beta-bloccanti, sali di litio, antimalarici, anti infiammatori non steroidei e cortisonici) vanno assunti solo dopo aver consultato il dermatologo • I traumi fisici (escoriazioni, ferite, interventi chirurgici, eccetera) e le infezioni, specialmente delle prime vie aree, inducono la psoriasi. Da evitare, ove possibile • I migliori risultati nella cura si ottengono con terapie costanti nel tempo e seguendo le indicazioni del dermatologo • Non grattare le lesioni. Questo spesso farmaci biologici bastano poche parole: «Vanno a bloccare una proteina, la citochina Tnf, che dà il via all’infiammazione. Prima di essere sperimentati per la psoriasi erano già stati introdotti dai gastroenterologi per curare il morbo di Chron e dai reumatologi per l’artrite reumatoide». Il problema, tra gli altri, è il costo di questi farmaci, il cui prezzo per la terapia di un anno si aggira intorno ai 20mila euro. Importantissimo, i trattamenti opportuni li valuta il solo dermatologo, quindi il fai da te è assolutamente da evitare. Anche i farmacisti sono abituati a indirizzare i pazienti dallo specialista, per non dare suggerimenti impropri. Di buono c’è che il 29 ottobre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale della psoriasi. Raccomandiamo anche, come benemerita, l’Associazione per la difesa degli psoriaci (Adipso) che di recente ha lanciato una campagna multicanale, APPelle (www.appelle.it). determina un aumento dell’infiltrazione e quindi un peggioramento della malattia • Evitare ansie, stress cause spesso di recrudescenze della malattia • Evitare l’abuso di alcolici e il fumo e seguire un regime alimentare equilibrato. In particolare evitare repentini aumenti o diminuzioni di peso • Esporsi al sole con attenzione, gradualmente per aiutare il miglioramento delle lesioni psoriasiche • Diffidate di terapie “miracolose” e soggetti che promettono rapida e definitiva guarigione 13 PAROLA ALL’ESPERTO UN ORTOPEDICO TUTTO PER VOI INOLTRATE I VOSTRI QUESITI ALLA CASELLA DI POSTA [email protected] LI GIREREMO AI NOSTRI ESPERTI Donna, 52 anni Uomo, 25 anni Donna, 50 anni L’arma migliore è il calore, abbinato a qualche esercizio di stretching. Per scaldare la parte e sciogliere i muscoli del collo va bene farsi una bella doccia bollente o usare il termoforo o, ancora, applicare sulla parte bloccata una borsa d’acqua calda o uno di quei cerotti riscaldanti che si acquistano in farmacia (emanano solo calore e non contengono alcun farmaco). Poi faccia un po’ di stretching: un buon esercizio consiste nell’allungare i muscoli del collo, piegando delicatamente la testa verso la direzione opposta alla parte dolente. Molte possono essere le cause per il persistere del dolore: ad esempio una sinovite (infiammazione di una membrana sinoviale) del polso, oppure una condrite (infiammazione del tessuto cartilagineo) o una tenosinovite (infiammazione delle guaina che riveste il tendine) o, ancora, una possibile frattura dello scafoide (una delle otto piccole ossa del carpo che costituiscono il polso). Per una valutazione corretta le consiglio quindi di rivolgersi ad un ortopedico di fiducia. L’esame più specifico per un controllo del tessuto muscolare è la risonanza magnetica. Ma ancor prima di sottoporsi a questa tecnica diagnostica, le suggerisco di assumere un integratore a base di potassio e magnesio, due sali minerali in grado di rilassare i muscoli quando subiscono delle contrazioni improvvise ed involontarie, che sono poi la causa dei crampi (per quanto riguarda la quantità e la modalità di assunzione del prodotto, chie- Con l’arrivo della brutta stagione, comincio a soffrire di torcicollo. Può darmi qualche dritta per scioglierlo? 14 Nel PROSSIMO NUMERO L’ANDROLOGO Sono un portiere di calcio e da vari mesi ho un problema al polso destro, dovuto a una distorsione che mi provoca dolore localizzato dalla parte del pollice quando faccio forza sulla mano. Da cosa può dipendere? Qualche giorno fa ho avvertito un crampo forte alla gamba sinistra, nella parte anteriore. Il problema è che quando mi corico sento ancora tirare il muscolo e faccio fatica ad addormentarmi. Temo che possa essersi lesionato qualcosa. A quali esami dovrei sottopormi? da consiglio al suo medico di fiducia). Prima di coricarsi, le tornerà utile fare anche alcuni esercizi di stretching (magari dopo una bella doccia calda) che aiutano a rilassare i muscoli delle gambe. Dalle notizie che mi riferisce ritengo che sia necessario ricorrere ad applicazioni fisioterapiche. Ma se anche queste non dessero i risultati sperati, non le rimane che ricorrere al trattamento chirurgico. gue uno spasmo muscolare. Il trattamento, invece, è identico per entrambi i traumi e prevede la somministrazione di antinfiammatori, oltre a riposo forzato ed eventualmente qualche seduta di fisioterapia. Uomo, 34 anni Uomo, 41 anni Donna, 20 anni Da circa 10 anni soffro di una specie di contrazione muscolare tra il torace e la schiena, che mi causa dolore intenso e persiste per qualche giorno. Il mio medico pensa che si tratti di stress somatizzato. Lei concorda? In effetti, lo stress e l’assenza di attività fisica riducono l’elasticità naturale dei muscoli e dei nervi. Si finisce, così, con l’assumere posture scorrette, che alla lunga provocano l’accumulo di contratture muscolari, causa di dolori e rigidità. Le consiglierei di praticare della ginnastica posturale individuale. Le sedute, eseguite con l’aiuto di operatori specializzati, mirano al riassetto delle tensioni e degli squilibri della postura, liberando dalle svariate forme di mal di schiena, dalle cattive abitudini motorie e dallo stress. Donna, 29 anni Ogni tanto mi piace andare a correre, ma ora sono ferma a causa di una fastidiosa tendinite al piede sinistro. Gli analgesici che sto assumendo mi danno un sollievo momentaneo, ma poi il dolore si ripresenta così forte che ho difficoltà anche solo a camminare. Circa un mese fa, giocando a calcetto, sono caduto in malo modo e mi sono rotto il crociato anteriore del ginocchio sinistro. Ho consultato un ortopedico che mi ha suggerito di farmi operare, altrimenti avrei rischiato lesioni più gravi. Secondo il suo parere, è un consiglio azzeccato? In effetti, con un ginocchio instabile lei rischia altre lesioni, per esempio alla cartilagine e ai menischi. Oltretutto, l’intervento non è dei più complicati e le garantirà il ritorno allo sport in tempi brevi. Uomo, 23 anni Sono un atleta dilettante. Vorrei chiedere all’ortopedico come si fa a riconoscere una contrattura da uno stiramento muscolare, e come bisogna intervenire in entrambi i casi. Tra una contrattura e uno stiramento la differenza è minima. In generale, comunque, la prima causa un dolore modesto e diffuso, mentre lo stiramento provoca un dolore acuto e improvviso, a cui se- LUCA BERTINI Specialista in Ortopedia e Traumatologia a Pisa Ho un lieve difetto alle gambe, con le ginocchia che appaiono un po’ a X. Ci sono esercizi che posso fare per risolvere questo mio problema? Purtroppo non esistono esercizi che possano correggere la conformazione ossea delle sue gambe. L’unico rimedio sarebbe l’intervento chirurgico, ma vista la lieve entità del suo difetto, finché questo non le procura una sintomatologia dolorosa, può anche evitare di farsi operare. Donna, 60 anni In un programma alla radio ho sentito dire che con l’avanzare dell’età la nostra altezza si riduce, ma non hanno spiegato il perché. Può darmi qualche chiarimento in merito? È normale che con il passare del tempo i dischi intervertebrali della nostra colonna vadano incontro a disidratazione. Poiché questi sono costituiti per il 90 per cento da acqua, comprenderà bene come una loro perdita di liquido si traduca in un ridotto spessore che, moltiplicato per 23 (questo è in media il numero di dischi intervertebrali) può determinare la perdita di diversi centimetri di altezza. 15 Come funziona la farmacia italiana del terzo millennio? Cosa si intende per network farmaceutico? Nasce la rubrica dedicata alle iniziative che interessano la rete Profar E 16 milia Bernocchi oltre a essere una farmacista titolare fa parte del Comitato Scientifico che si occupa di sviluppare, valutare e approvare tutti i prodotti a marchio PROFAR. La genesi di questa “linea del farmacista” (ora a quota 170 prodotti ndr) quasi un decennio fa, ai tempi del Neolatte quando si riuscì a immettere sul mercato un prodotto di qualità a un costo ragionevole, costringendo poi tutte le altre marche ad abbassare i prezzi. «Non è poi cambiato molto, da allora. Cerchiamo di proporre sem- PRODOTTI A MARCHIO RISPARMIO DI QUALITà pre qualità perché crediamo che la farmacia sia tuttora portatrice di questo concetto. Abbiamo aumentato le linee, con coerenza. Ad esempio cerotti, garze, padelle e pappagalli non hanno, in teoria, grandi potenziali di vendita. È però corretto che il settore della medicazione sia rappresentato: la farmacia è un esercizio di riferimento per il primo soccorso o per la convalescenza» Come nasce un prodotto, come si configura il ruolo del comitato scientifico? Da una parte c’è l’azienda, che ha il know how operativo, dall’altra 14 farmacisti in rappresentanza delle cooperative socie di Federfarmaco. Ognuno è portavoce del suo territorio, rappresentiamo i colleghi e i clienti. La prima riunione è dedicata alle proposte, la seconda alla valutazione delle formulazioni (la “ricetta” del prodotto) e i preventivi. Dopo averli provati e valutati, anche personalmente, si passa al dibattito e a eventuali cambiamenti. Poi prototipo, vaglio, fino al banco delle nostre farmacie. Reazione della clientela? Ottima, direi. Si fidano del farmacista, quindi anche una marca nuova non crea problemi. Il fatto che la richiedano in autonomia è poi una conferma della bontà del nostro lavoro. Una linea di cui è particolarmente orgogliosa? Prima infanzia, mi vien da profarmacia dire. Perché, ad esempio, le nostre salviette sono sì più convenienti delle grandi marche ma, causa sconti vari, a volte sono proposte alla stessa cifra. Nonostante questo, il cliente propende per i Sempre asciutto. Perché un ottimo prodotto a un buon prezzo. Non ci interessa essere i più convenienti, piuttosto i migliori a parità di prezzo. parti, cercando di completare l’offerta, ad esempio con tappetini usa e getta per il cambio. Idem nella medicazione: a breve arriverà una gamma completa di bende elastiche. Non vogliamo lanciarci su mille prodotti diversi, proponiamo quanto serve davvero, a seconda delle richieste della clientela e la nostra esperienza personale. La linea Prima infanzia è tra le più ampie. Sì e lo sarà sempre di più. Stiamo lavorando per com- Prossimo passo? La linea detergenti (intimi, shampoo, bagnoschiuma) e una dedicata ai prodotti per la pediculosi. Come vedete non andiamo fuori dal seminato. Fino ad ora abbiamo parlato solo di parafarmaci, ma trattate anche farmaci da banco. Sì, la linea Farmakopea propone oltre 20 prodotti tra cui per esempio il Subitene, l’equivalente a base di ibuprofene. Il nostro Moment, per capirsi. Anche in questo caso il cliente si è abituato a comprarli, trovandosi soddisfatto. Alla fine non siamo solo quelli dei pannolini e del latte, direi che è un grande risultato. LINEA IGIENE ORALE Spazzolino Classico PROFAR Ergonomico e antiplacca, grazie alle setole di gradazione media e alle sue punte arrotondate, permette una perfetta pulizia della bocca. Spazzolino Gengive Sensibili Adatto a chi preferisce setole a morbidezza controllata per un’azione. ugualmente efficace contro la placca, ma delicata sulle gengive. Filo Interdentale con clorexidina Grazie alla sua azione antibatterica, protegge la superficie dentale e del cavo orale limitando al massimo la proliferazione dei batteri. l’insorgere della placca e assicura una completa igiene orale. La formulazione liquida offre protezione in profondità a tutto il cavo orale. Filo interdentale Expanding Si espande a contatto con la saliva rimuovendo in modo più efficace la placca batterica e garantendo una pulizia interdentale profonda. Colluttorio denti e gengive sensibili A base di oli essenziali, assicura una completa igiene orale e aiuta a combattere i batteri che causano placca, infiammazioni gengivali ed alitosi. Penetra in profondità e protegge anche dove non arrivano spazzolino e filo interdentale. Dentifricio denti sensibili Aiuta a proteggere i denti sensibili riducendo la sensibilità al caldo e al freddo. Dentifricio gengive sensibili Formulato specificatamente per i disturbi gengivali e l’ipersensibilità. Colluttorio antiplacca protezione totale A base di oli essenziali antibatterici, contrasta efficacemente Colluttorio clorexidina 0,12% È indicato come trattamento igienizzante antiplacca per la normalizzazione dei tessuti gengivali e paradontali. Colluttorio clorexidina 0,20% Specifico per il trattamento igienizzante antiplacca ad azione intensiva nella protezione gengivale e dentale. Senza alcool è particolarmente indicato per tessuti molto sensibili e nei trattamenti pre e post chirurgici. 17 18 Testi a cura di Stefania Bortolotti, Claudio Buono, Sergio Meda, Vittoria Pietropoli, Federico Poli, Serena Sabbadini occhio alla gola PAROLA ALL'ESPERTO OTORINO E MOLTO ALTRO Una professione decisamente complessa in mano a un solo medico che si fa carico per intero della testa, nella vecchia logica di “fra capo e collo”. Ce ne parla un’autorità del settore, il professor Mario Bussi, che dopo una disamina generale si sofferma sul comparto oro-faringeo O torino è il termine abbreviativo di otorinolaringoiatra, specializzazione complessa anche da pronunciare correttamente, c’è chi si impappina. Otorino sveltisce, è più facile da rammentare anche se molto riduttivo rispetto a un distretto ben ampio, strettamente interconnesso, che fa capo al capo. Avete ben inteso, alla testa. Come si diceva un tempo, “fra capo e collo”. Ne ragioniamo con un’autorità del settore, il professor Mario Bussi, otorinolaringoiatria, cominciando col commettere un errore marchiano, in assoluta buona fede. Esordiamo parlando di patologie che interessano l’etimologia del termine: l’orecchio (oto), il naso (rino) e il comparto gola, per quanto concerne laringe e faringe. Ma Bussi ci ferma subito: «Non vanno dimenticati il collo, i tumori della testa (e del collo), le malattie della tiroide di interesse chirurgico, le malformazioni estetiche e funzionali del naso e del setto. E poi, in una rapida disamina, anche le tonsilliti croniche e le apnee notturne, le patologie della laringe, intendo noduli, polipi e cisti cordali, senza dimenticare le malattie della tiroide di interesse chirurgico e le patologie delle ghiandole salivari». 20 Tutto questo in capo, in ogni senso, a una sola figura professionale. Com’è possibile? «Il quadro di riferimento è molto ampio ma non dimentichi che presso il Centro che dirigo al San Raffaele mi avvalgo di una nutrita Il ruolo del medico di famiglia Il primo intervento nelle patologie del naso e della gola spetta in ogni caso al medico di famiglia; se la sintomatologia non si risolve toccherà a quest’ultimo richiedere una consulenza specialistica. La visita clinica si svolge attraverso l’anamnesi, l’ispezione, la palpazione e l’esame di naso, orecchio, cavo orale, orofaringe, laringe mediante strumenti tradizionali e/o a fibre ottiche. Se si sospetta un tumore, l’indagine risolutiva è la biopsia. In caso di sordità si esegue un esame audiometrico». équipe di valenti colleghi, tutti dirigenti medici, che si occupano dei vari distretti coinvolti, ai quali aggiungere i tecnici per specifiche tematiche, mi riferisco ai logopedisti, agli audiometristi». Andiamo, per comodità, a limitare il campo di riferimento al cavo orale, al distretto della bocca e alle prime vie respiratorie. Un primo suggerimento, per cominciare? «Non invento niente di nuovo. La prevenzione. Significa non fumare e bere alcolici con moderazione. Questa è la prima avvertenza utile. Dopodiché è bene prevenire i raffreddamenti evitando di passare bruscamente dal caldo al freddo, discorso valido sia in inverno sia in estate, quando l’insidia dell’aria condizionata è presente e pressante. Poi sarebbero utili le visite periodiche, in età adul- ta, per individuare eventuali problemi che riguardino il comparto di nostra competenza. Ma questo costa non poco e il Servizio sanitario nazionale non se lo può permettere. Un dato mi preme comunque segnalare: tra le situazioni più frequenti è il ricorso a noi quando già sono intervenuti dei danni, a volte irreparabili. In molti casi nemmeno i dentisti ci aiutano». Si spieghi meglio... «Senza colpevolizzare nessuno è possibile che da noi arrivino pazienti con placche o formazioni tumorali in bocca non individuate da un dentista impreparato. Fatta eccezione per gli odontoiatri più giovani che oggi godono di una preparazione universitaria oncologica, una discreta percentuale non si avvede della neoplasia, la scambia 21 per una banale infiammazione, di cui veniamo a conoscenza a tempo quasi scaduto. Pensi che i tumori del cavo orale, se precocemente rilevati, danno un esito infausto solo nel venti per cento dei casi”. Veniamo ai sintomi che sollecitano un vostro intervento specifico, alle situazioni in cui il medico di famiglia o il pediatra di riferimento vi indirizzano i loro pazienti. «I casi più frequenti sono soggetti con difficoltà respiratorie nasali che generano emicrania, e ancora: dolore nella deglutizione, abbassamento di voce, tumefazioni al collo, dolori all’orecchio e ipoacusia». Le sintomatologie più frequenti nei bambini «I piccoli che vivono in città soffrono spesso di patologie respiratorie croniche, per via degli inquinanti che incidono non poco. Accusano ricorrenti infiammazioni alle pri- Un uomo di grande prestigio 22 Torinese, classe 1952, il professor Mario Bussi dopo la laurea con lode in Medicina e Chirurgia conseguita nel 1977, nel 1980 si specializza in Otorinolaringoiatria e Patologia cervico-facciale, sempre in Università degli Studi di Torino. A seguire (1986) il diploma universitario in Chirurgia maxillo facciale a Parigi, Universitée Pierre et Marie Curie. Dal 1987 è primario in Otorinolaringoiatria presso la clinica Orl dell’Università di Torino. Seguono esperienze in numerosi centri ospedalieri e universitari del Nord-America e della Francia. Dal 2002 è direttore della Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell'Istituto scientifico San Raffaele di Milano, ed è ordinario di Otorinolaringoiatria oltre che direttore della Scuola di specializzazione in Otorinolaringoiatria presso l'Università Vita-Salute S.Raffaele di Milano. me vie respiratorie, con aggiunta di otite catarrale. Arrivano da noi quando nonostante le cure praticate dal pediatra continuano ad avere difficoltà nella respirazione nasale o dolore all’orecchio con diminuzione dell’udito, ipoacusia». E gli adulti, anche se non ha molto senso generalizzare? «Mi limito alle situazioni più frequenti anche per loro: diciamo che i problemi alle prime vie respiratorie fanno a gara con tonsilliti ricorrenti, difficoltà nasali e cefalea per infiammazione ai seni paranasali. Va considerato che anche in questi casi rilevante è il contributo dell’inquinamento atmosferico e di quello acustico, cui si somma fatalmente l’abuso di fumo e di alcool. Questi due agenti accentuano le patologie otorinolaringoiatriche». Dove manca, secondo lei, la necessaria attenzione? «Si fa molto poco caso agli incidenti che coinvolgono la testa e il collo. Sono spesso sottostimati. Mi riferisco ai traumi cranici, ai colpi di frusta cervicali, per non dire delle fratture delle ossa del naso, o della stessa mandibola. Sono tutte situazioni che danno luogo a complicanze, mi riferisco a disturbi dell’equilibrio, senso di vertigine, ipoacusie, difficoltà respiratorie nasali, turbe della masticazione, acufeni». Quale comportamento suggerisce? «Molto semplice: usufruire tempestivamente degli accertamenti ospedalieri, tutti i centri traumatologici (Cto) sono provvisti di apparecchiature e personale specializzato, senza attendere che le complicanze si manifestino in maniera invalidante. Quando capita qualcosa di traumatico il fattore tempo può essere decisivo, determinante per prevenire guai peggiori. Soprattutto per intervenire con terapie rapide e adeguate. Purtroppo una serie di problemi sottostimati tende a cronicizzare ed è un rischio che non va corso». cavo orale/lingua LA SPIA DELL'ORGANISMO I ndispensabile per parlare, preziosa per gustare i cibi, ma anche per digerirli, la lingua può essere per il medico una spia dell’organismo. «Tiri fuori la lingua» è infatti una delle richieste durante una visita. E non è un caso. Sulla lingua si trovano informazioni utili per capire lo stato di salute. E, in caso di disturbi, è indispensabile per identificare con precisione le cause scatenanti, o comunque, gli organi del corpo coinvolti. Dunque, la lingua è uno strumento diagnostico tanto ricco quanto preciso… Ecco qualche informazione per imparare a interpretarne correttamente il “linguaggio”. Auto ispezione «In ambito preventivo il consiglio è di ispezionare la propria lingua», puntualizza Paolo Castelnuovo - direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università dell'Insubria-Varese, Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi - «indicazione che vale soprattutto per chi fuma o eccede in supe- ralcolici perché questi soggetti sottopongono quest’organo a un traumatismo continuo. Quindi tutti, ma fumatori e bevitori in particolare, dovrebbero mettersi davanti ad uno specchio, rivolgere la lingua all’indietro verso le tonsille, poi girarla a destra e a sinistra analizzando le mucose all’apice e ai bordi, alla ricerca di piccole aree ulcerate. Altra manovra importante è l’auto-palpazione della lingua, su tutta la sua estensione e tastando anche il pavimento orale. Palpando si può evocare dolore o sanguinamento, in corrispondenza di aree sospette; inoltre si può riscontrare la presenza di masserelle a consistenza aumentata, che sono dei campanelli d’allarme in caso di malattia». «Se dopo quest’operazione», aggiunge il Prof. Castelnuovo, sorgesse il dubbio di qualche anomalia, se ci sono turbe della sensibilità, ovvero si avverte meno il gusto o si sente, ingerendo il cibo, più caldo o più freddo, o ancora se c’è un dolore spiccato in un certo punto della lingua, è bene ricorrere alla visita specialistica di controllo». 23 Se è blu Vuol dire che il sangue è povero di ossigeno. È un disturbo che riguarda solitamente chi ha problemi respiratori o cardiaci. SE LA SUPERFICIE è... Basta guardarsi allo specchio e tirare fuori la lingua per rendersi subito conto se la superficie linguale si presenta di una colorazione diversa dal solito rosa, oppure mostra difetti o segni particolari. L’osservazione della lingua è detta in termini medici “glossoscopia” e, come accennato, fornisce importanti informazioni sullo stato di salute Se è patinata È un chiaro sintomo di cattiva digestione, ma anche di digiuno prolungato. TENERLA PULITA È la saliva il vero “spazzino” della lingua, preposta a tenerla ben pulita. Non solo: ci sono anche i bocconi di cibo che, con il loro movimento, automaticamente la detergono in modo naturale. Ma a volte non basta. È buona abitudine passare sulla sua superficie le setole di uno spazzolino morbido inumidito con un po’ di collutorio. Poi basta sciacquare bene per avere subito la sensazione di maggior cura e pulizia. Il “puliscilingua” è uno strumento studiato specificatamente per rimuovere i residui di cibo dalla sua superficie che va passato su tutta la lingua dalla base fino alla punta, lasciandola più fresca e morbida. Va ricordato che, come per i denti, anche la lingua richiede pulizia quotidiana per evitare problemi di alito cattivo. Se è ingrossata Diventa così quando si è in presenza di un cattivo funzionamento della ghiandola tiroidea, perché troppo lenta. Se invece lavora più velocemente del normale, l’effetto sarà una lingua che “trema”. 24 Se è nera o marrone Se questo accade per lo più sulla punta, segnala un utilizzo abbondante di antibiotici. Ma la colorazione può essere anche dovuta a residui di cibo che si depositano quando le papille gustative sono molto allungate. Può anche evidenziare un malfunzionamento dei reni, oppure un’infezione causata da un fungo della pelle. Se è rosso fragola o lampone Nei bambini dopo i tre anni è la prima indicazione dell’avvenuto contagio con il batterio della scarlattina. Ma il rossore può anche voler significare, ad esempio, l’abitudine a mangiare cibi bollenti, così come l’uso eccessivo di alcol, tabacco o spezie. Così come la scarsa e scorretta igiene dentaria, ma anche la cattiva masticazione e l’urto ripetuto contro la lingua da parte dei denti scheggiati o storti. Infine, rendono di color rosso fuoco la lingua, la carenza di vitamine A ed E, i casi di anemia per mancanza di vitamina B12, oppure l’insufficienza di acido folico e sali minerali. cavo orale/lingua Se è rosa pallido Questo dipende frequentemente da problemi di anemia dovuta a insufficienza di ferro (può capitare nei giorni del ciclo mestruale), che rendono la lingua molto liscia per l’assottigliamento della mucosa linguale. Se è bianco latte È indizio di gastriti, che provocano anche un accentuato sviluppo delle papille. O più semplicemente è causata da un’alimentazione scorretta, con l’assunzione di troppi dolci oppure scarsa frutta e verdura. Se si tratta di un colore più simile al giallastro, con tutta probabilità sono coinvolti il fegato o le vie biliari. Se è secca e chiara Se è “impaniata” Si presenta come se fosse spalmata di grasso, ed è tutta colpa di disturbi di origine gastrointestinale, come enteriti o coliti, ma anche di problemi di tipo nervoso oppure di insufficienza epatica. È segno dell’uso di alcuni farmaci, tra cui specialmente i tranquillanti. Oppure testimonia semplicemente l’abitudine, tipica di chi soffre di riniti e sinusiti, di dormire con la bocca aperta. Altrimenti è colpa di una disidratazione in atto, particolarmente importante da individuare nei bambini, che riduce la salivazione asciugando la superficie della lingua. Persino uno stress improvviso riesce a renderla completamente secca. E ancora a renderla così sono spesso diabete, malattie renali ed enteriti con forti diarree. Se ha vescicole e piccole ulcere Si parla della gengivostomatite aftosa, caratterizzata dalla presenza di piccole aree ulcerate di colorito biancastro. Si tratta dell’infiammazione del cavo orale, gengive comprese, più comune ma ancora con causa sconosciuta, probabilmente data da piccoli traumatismi o da carenze vitaminiche. La presenza di vescicole del cavo orale, di colorito rossastro, è generalmente causata da un’infezione da virus herpes simplex. Sono entrambi disturbi molto dolorosi, soprattutto quando si mangia o anche solo se inavvertitamente la lingua sfiora i denti. Se ha solchi e frastagliature È detta lingua “a carta geografica” (perché è ricoperta di chiazze bianche e rosse) e può indicare malattie del sistema immunitario, carenze vitaminiche, ma anche una variante anatomica senza significato di malattia. QUESTIONI DI GUSTO La lingua, grazie a terminazioni nervose (bottoni gustativi), riconosce quattro sapori distinti a seconda della zona interessata: dolce, salato, amaro e acido. Se la punta della lingua è destinata a riconoscere e giudicare i sapori dolci, le aree laterali sono specializzate nel ricevere i sapori acidi, il centro identifica il salato e la zona posteriore l’amaro. Dalla combinazione di questi quattro fondamentali sapori nascono tutti gli altri: oleoso, metallico, piccante, acre, aromatico, viscoso, secco e alcalino. 25 parola all'odontoiatra DI BOCCA IN BOCCA L 26 a bocca è un delicato ecosistema di cui si sa poco; è formato da una moltitudine di microrganismi - ne ospita più di 300 – che compongono la flora batterica, indispensabile per preservarne la salute. L’ignoranza diffusa, unita a un’inadeguata igiene orale, rappresenta un alto fattore di rischio nell’insorgenza di infezioni o nell’acuire patologie preesistenti. Una bocca sana non si misura solo in termini estetici: c’è molto di più. Il campo medico di competenza è l’odontoiatria, che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della terapia medica e chirurgica delle malattie che colpiscono tutto il cavo orale; l’ortodonzia, invece, studia le diverse anomalie nella costituzione, sviluppo e posizione dei denti e delle ossa mascellari, cercando di eliminarle attraverso tecniche invasive o meccaniche. Odontoiatria e ortodonzia sono due facce della stessa medaglia. Patologie Partiamo da uno dei più comuni disturbi dentali: la carie. È la malattia più frequente non solo del cavo orale, ma anche di tutto l’organismo. Si contrae con facilità, tranne in chi non è carioricettivo, ha una rapid a degenerazione, da superficiale può raggiungere in pochissimo tempo la polpa del dente - la parte innervata - propagandosi fino alle ossa alveolari. La terapia varia a seconda dell’estensione della lesione cariosa: l’odontoiatra interviene sia otturando, dopo aver “ripulito” la parete dentale, sia devitalizzando e nei casi più gravi estraendo il dente. Per prevenire l’insorgere di questo problema, oltre a un’attenta igiene orale e una dieta corretta, un aiuto importante può essere dato da integratori di fluoro, che rinforzano la copertura dei denti. cavo orale/BOCCA Le malattie parodontali Causate da placca e tartaro, portano a gengiviti e parodontiti che interessano i tessuti di sostegno del dente (parodonto). Le gengiviti sono la forma più lieve della malattia: i batteri, infatti, causano infiammazione, rossore e sanguinamenti che se non contrastati con tempestività possono degenerare in parodontiti, più dolorose e con un recupero difficoltoso. Difetti ortodontici Interessano la struttura e si manifestano con: morso aperto, i molari chiudono tra loro ma i denti anteriori non si toccano; morso profondo, i molari chiudono tra loro, ma gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori; morso incrociato, i molari chiudono, ma qualche dente superiore rimane interno rispetto a quelli inferiori. A questi difetti poi si aggiungono le malocclusioni, una disarmonia delle arcate dentali e/o delle ossa mascellari, sia di natura ereditaria, sia causa di vizi dell’infanzia (succhiare il dito o il ciuccio di gomma). Si suddividono in tre classi: prima classe, quando l'arcata superiore è in posizione corretta rispetto a quella inferiore, ma i denti risultano non allineati; seconda classe - prognatismo mascellare - la mandibola sporge rispetto all'osso mascellare; terza classe - prognatismo mandibolare l'arcata inferiore è troppo in avanti, o quella superiore troppo indietro. Queste patologie sono generalmente correggibili con l'ortodonzia tradizionale, apparecchi ortodontici fissi o mobili, ma nei casi in cui non basti si può optare per l’intervento chirurgico maxillo-facciale. i costi per la collettività sono diversissimi, dipendono dall’accertamento precoce o tardivo, che può avvenire solo sottoponendosi annualmente ai controlli medici. Prevenzione È fondamentale sia per combattere carie, tartaro e batteri, sia per monitorare la salute della nostra bocca. È necessaria una maggior cultura di prevenzione, partendo dai più piccoli: coinvolgere la scuola nell’educazione all’igiene e alla prevenzione può essere la chiave di volta. Un grosso aiuto nella diagnosi è dato, oggi, dai test salivari: permettono di capire la cariorecettività di un individuo, ovvero la predisposizione a essere affetto da carie. È lo strumento più moderno di cui si dispone nella prevenzione delle malattie dei denti. GENGIVITE Che cos'è Reazione infiammatoria dei tessuti molli delle gengive, con il margine gengivale che appare arrossato, gonfio e dolente. Le cause È provocata dai batteri presenti nella bocca (in particolare, da quelli che proliferano sui bordi delle gengive). Imputata principale è la placca batterica, mentre tartaro, carie ed eventuali protesi possono contribuire a peggiorare lo stato infiammatorio. I sintomi I più frequenti, facilmente riconoscibili, sono accentuata sensibilità dentale, sanguinamento delle gengive (soprattutto quando si usa lo spazzolino), fastidio e dolore al momento della masticazione. Come si curano Nella maggior parte dei casi, per far Tumori del cavo orale Il carcinoma orale è una delle neoplasie in aumento, colpisce soggetti sempre più giovani e non bada al genere, incidendo anche sulle donne. Alcuni dati però ci confortano: un carcinoma orale diagnosticato al primo stadio riporta una percentuale di sopravvivenza del 90%, se accertato negli ultimi stadi la sopravvivenza scende al 20%. Anche regredire velocemente la gengivite è sufficiente una corretta e scrupolosa igiene orale quotidiana, eseguita con prodotti e strumenti adeguati che eliminano la placca batterica. L’importante, però, è agire sollecitamente, non appena insorgono i sintomi appena descritti. Infatti, se l’infezione non viene curata in tempo, rischia di peggiorare e complicarsi, compromettendo i tessuti di sostegno dei denti ed evolvendo, nei casi più gravi, in parodontite (piorrea), una malattia che può portare alla caduta dei denti stessi. 27 DEGLUTIZIONE DIFFICILE (DISFAGIA) Che cos’è Il termine indica una condizione in cui si ha difficoltà a deglutire cibi o liquidi, e che può essere associata anche a dolore. In alcuni casi, il soggetto non è addirittura in grado di deglutire alcunché. Le cause Un certo numero di situazioni possono interferire con la deglutizione: ad esempio, quando il muscolo esofageo inferiore non si rilassa adeguatamente per far entrare il cibo nello stomaco (acalasia); in caso di spasmo diffuso, che produce contrazioni scarsamente coordinate dell’esofago; a causa di un restringimento dell’esofago (stenosi) che può derivare dalla formazione di tessuto cicatriziale, o di una sovrappopolazione di cellule (eosinofili) nell’esofago (esofagite eosinofila); o, ancora, in seguito allo sviluppo di tessuto cicatriziale, che provoca irrigidimento e indurimento dei tessuti (sclerodermia); per via di alcuni disturbi neurologici (come sclerosi multipla, distrofia muscolare e morbo di Parkinson) che possono indebolire i muscoli della gola, o di danni neurologici (ictus, lesioni del midollo spinale o del cervello); come conseguenza di malattia da reflusso gastroesofageo, diverticoli faringei e tumori esofagei; anche stress e ansia possono dare la sensazione di un nodo alla gola che rende difficoltoso deglutire. I sintomi Negli adulti, i sintomi associabili a di- sfagia possono includere: dolore durante la deglutizione (odinofagia); sensazione di alimenti incastrati in gola, al petto, o dietro lo sterno; bruciore di stomaco; rigurgito di cibo o succhi gastrici in gola; tosse o conati di vomito durante la deglutizione. Come si cura A seconda della causa il trattamen- 28 to può includere un intervento di allungamento ed espansione dell’esofago per via endoscopica (indicato per acalasia o stenosi esofagea). In caso di tumore esofageo o diverticoli faringei, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per liberare il condotto. Se invece la difficoltà a deglutire è associata a una malattia da reflusso gastroesofageo, può essere facilmente trattata con farmaci specifici da assumere per via orale. Alcuni esercizi mirati, infine, aiutano a coordinare i muscoli della deglutizione e a stimolare i nervi che ne attivano il riflesso. SINDROME DELLA BOCCA URENTE (STOMATOPIROSI) Che cos’è È una patologia che si presenta con bruciore più o meno intenso del cavo orale. Le cause Dato che tale sindrome è più frequente nelle donne in menopausa, si ritiene che possa sussistere una relazione con lo stato ormonale individuale. Altri imputati potrebbero essere alcune forme allergiche (come la sindrome orale allergica), intolleranze alimentari, stress, xerostomia, sindrome di Sjögren (un disordine del sistema immunitario), lingua a carta geografica (dove la lingua presenta zone arrossate alternate ad altre biancastre), eczema da contatto, traumatismo cronico, carenze vitaminiche e diabete mellito. Anche l’assunzione di alcuni farmaci cavo orale/BOCCA scurare il fatto che l’eliminazione di una o più cause all’origine del disturbo, spesso risulta sufficiente per la remissione dei sintomi. SECCHEZZA DELLE FAUCI (XEROSTOMIA) Che cos’è È una condizione in cui la bocca appare insolitamente asciutta. (ad esempio betabloccanti e antidepressivi) a volte può indurre una secchezza eccessiva del cavo orale e predisporre alla sindrome della bocca urente. I sintomi Oltre al bruciore, in alcuni casi si possono associare formicolio, dolore, prurito o una sensazione come di punture di spilli; ma anche secchezza delle fauci, difficoltà a deglutire e alterazioni del gusto. Come si cura Non esiste un trattamento specifico e risolutivo della stomatopirosi. La somministrazione di anestetici locali (generalmente sotto forma di collutori) contribuisce ad attenuare il dolore, soprattutto quando è insopportabile. Eventualmente, a questi vengono associati antistaminici e antimicotici, che possono essere d’aiuto nel calmare almeno temporaneamente il bruciore. Senza tra- Le cause Principalmente, alla base del problema possono rientrare quei farmaci che alterano la produzione di saliva (in particolare, antidepressivi e ansiolitici, decongestionanti e broncodilatatori, antipertensivi, antistaminici, antidiarroici, diuretici, miorilassanti, farmaci contro l’obesità, per l’acne, per l’incontinenza urinaria e per la malattia di Parkinson, chemioterapici). Altre cause includono i trattamenti radioterapici della testa o del collo (in quanto può verificarsi una notevole diminuzione della produzione di saliva, dovuta ad un danneggiamento delle ghiandole salivari); tutte le lesioni che interessano i nervi della testa o del collo; malattie quali diabete, morbo di Parkinson, sindrome di Sjögren; disturbi psichici come ansia e depressione; disidratazione. I sintomi In aggiunta, ovviamente, alla bocca secca, si possono riscontrare saliva densa e filamentosa, labbra screpolate, alitosi, difficoltà a parlare e deglutire, mal di gola, diversa e spesso marcata percezione del gusto. Inoltre, alcuni soggetti sviluppano infezioni da funghi nel cavo orale, incremento di carie, placca e gengiviti. Come si cura Oltre a intervenire sulle cause del problema (ad esempio, sostituendo il medicinale che provoca il disturbo o modificandone il dosaggio), in alcuni casi (come nella sindrome di Sjögren) possono essere prescritti farmaci specifici, tipo i colinergici (o parasimpaticomimetici) che stimolano la produzione di saliva. 29 AFTE (STOMATITI) Che cosa sono Si tratta di lesioni della mucosa orale, caratterizzate da abrasioni o ulcerazioni rotondeggianti del diametro di 2-5 mm (ma talvolta possono raggiungere dimensioni superiori al centimetro), leggermente profonde, dolorose e circondate da un alone rossastro. Le afte orali possono essere singole, ma non è raro riscontrarne anche in piccoli gruppi. Le cause Nonostante non si conosca esattamente cosa provochi le ulcere orali, sono state ipotizzate diverse cause a riguardo, probabilmente dipendenti tra loro. Le afte potrebbero essere, infatti, il segnale di un problema al sistema immunitario, oppure possono avere un’origine allergica, psicosomatica, ormonale, infettiva o dietetica. In particolare, riguardo a quest’ultimo fattore, coloro che hanno una carenza nutrizionale di vitamine (in particolare di B9 e B12) o di alcuni minerali (zinco e ferro, soprattutto), sembrano essere più soggetti allo sviluppo di afte, a maggior ragione se soffrono di intolleranze alimentari. Inoltre, in soggetti predisposti, l’insorgenza delle lesioni sarebbe addirittura facilitata da un’alimentazione troppo ricca di grassi animali, cibi piccanti, alcolici. Altre volte, più semplicemente, le ulcere orali possono essere la conseguenza di traumi (ad esempio, un morso sul labbro interno o un utilizzo troppo vigoroso dello spazzolino da denti) che vanno a danneggiare la delicata parete interna della bocca. I sintomi L’insorgenza di un’afta è talvolta preannunciata, uno o due giorni prima, da una sensazione di bruciore, formicolio o infiammazione nell’area di mucosa in cui questa si manifesterà. 30 Come si curano Dal momento che le afte in bocca tendono a regredire spontaneamente nell’arco di una-due settimane, in linea di massima si tende a lasciare che la lesione faccia il suo corso. Ovviamente, se il disturbo è la spia di una patologia o di qualche carenza nutrizionale, va individuata con esattezza l’origine del problema, al fine di poter intervenire con una terapia mirata. A tale proposito, possono essere utili alimenti, integratori e medicinali capaci di aumentare l’efficienza fisica e immunitaria. In caso di afte particolarmente fastidiose, l’uso di collutori specifici o l’applicazione in loco di paste a base di corticosteroidi, può rivelarsi utile per allevare la sensazione dolorosa e accelerare i tempi di rimarginazione delle ulcerazioni (anche se nul- cavo orale/BOCCA LE PLACCHE Che cosa sono Spesso localizzate sulle tonsille, appaiono come vescicole biancastre, ripiene di pus. Le cause Un’infezione virale o batterica delle alte vie aeree. I sintomi Le placche alla gola provocano molto dolore nella deglutizione e spesso si accompagnano a tonsillite e/o faringite. Come si curano Se le placche sono il sintomo di un’infezione batterica, la terapia è antibiotica (non di rado viene preceduta da un tampone faringeo/tonsillare per maggiore sicurezza). la possono contro la tendenza delle afte a recidivare, ripresentandosi a distanza di tempo). Solo nei casi più gravi, con ulcerazioni che si sviluppano in modo abnorme, è ipotizzabile il ricorso a terapie sistemiche con farmaci immunosoppressori ed immunomodulatori. ALITOSI Che cos’è Un odore sgradevole dell’alito proveniente dalla bocca ma anche, attraverso di essa, dallo stomaco e da altri organi interni. Le cause In linea di massima, l’alito cattivo è dovuto a una scarsa o inappropriata igiene orale, che comporta la formazione della placca, composta da milioni di batteri che proliferano sulla lingua e sui denti. Questi reagiscono con i residui di cibo e, attraverso una reazione chimica di decomposizione, liberano gas che conferiscono quel caratteristico odore di zolfo all’alito. Altri fattori che possono contribuire all’insorgenza di alitosi sono il tabagismo e l’assunzione di determinati farmaci (fra cui alcuni antidepressivi, antistaminici, antipertensivi, diuretici, ansiolitici) che possono ridurre la produzione di saliva. Più raramente, il problema può essere provocato da disturbi che interessano l’apparato digerente (gastrite, dispepsia, reflusso gastroesofageo, ernia iatale) o l’apparato respiratorio (sinusite, rinite cronica, faringite, tonsillite). Altre malattie responsabili del cattivo odore dell’alito includono: diabete, malattie dei reni, tubercolosi, cancro. I sintomi L’alitosi può essere il segno di carie dentali o di problemi alle gengive, che appaiono infiammate o sanguinanti. Come si cura Il primo intervento per combattere l’alitosi prevede un’accurata igiene del cavo orale. Non solo spazzolino e dentifricio dopo ogni pasto, ma uso del filo interdentale almeno una volta al giorno e, comunque, sempre prima di coricarsi. È importante dedicare qualche minuto anche alla pulizia della lingua, dove la proliferazione batterica è maggiore (per questa operazione esistono particolari raschietti che permettono l’asportazione meccanica della placca). Utile anche l’impiego regolare di collutori a base di sostanze ad azione antisettica. Il consiglio, poi, è di limitare il consumo di alimenti che notoriamente possono provocare alitosi (cipolle, aglio, peperoni, carni affumicate, alcuni pesci e formaggi, bevande come caffé, birra, vino e altri alcolici). 31 LA TONSILLITE Che cos’è Il disturbo si verifica quando le tonsille si infettano. Le cause Il più delle volte la tonsillite è imputabile ad un virus, mentre in altri casi può essere provocata da un’infezione batterica. I sintomi Tra i segni più comuni dell’infezione, si riscontrano: tonsille arrossate, gonfie e dolenti; placche bianche in gola; faringite; difficoltà o dolore quando si deglutisce; dolore e gonfiore dei linfonodi della mandibola e del collo; mal di testa; laringite; febbre con brividi. Come si cura Se la tonsillite è virale, verrà curata con i comuni farmaci da banco usati per combattere il mal di gola. Se invece è provocata da un’infezione batterica, saranno necessari gli antibiotici. MAL DI GOLA (FARINGITE) Che cos’è Pizzicore alla gola e deglutizione dolorosa sono in molti casi il primo segnale che ci si sta per ammalare di raffreddore o influenza. 32 Le cause Il mal di gola è causato da un’infezione virale, più raramente da un’infezione batterica. Atre volte il fastidioso disturbo è dovuto a fattori quali reazioni allergiche (polline e acari sono i principali imputati); aria secca (soprattutto in inverno, per via dell’eccessivo riscaldamento degli ambienti interni); inquinamento atmosferico e altri agenti irritanti, fuori e dentro casa (come il fumo di sigaretta, ad esempio); alcol e cibi piccanti; malattia da reflusso gastroesofageo (gli acidi dello stomaco, risalendo per l’esofago, possono irritare anche la gola); infezione da Hiv (i soggetti sieropositivi rischiano di sviluppare mal di gola cronico dovuto ad un’infezione secondaria, come la candidosi orale o il citomegalovirus); tumori del cavo orale (che in alcuni casi possono causare mal di gola, difficoltà a deglutire e raucedine). Anche respirare attraverso la bocca (magari per via di una congestione nasale) o sottoporre la gola a un eccessivo sforzo muscolare (come quando si urla) ri- entrano tra le azioni errate che provocano faringite. I sintomi Tra quelli più comuni: sensazione di gola secca o di gonfiore e dolore durante la deglutizione o la respirazione, o quando si parla. Altri segni, quali placche in gola, tonsille rosse e ingrossate, incapacità di deglutire, cefalea, febbre, potrebbero far pensare a una causa di fondo più seria (ad esempio, una tonsillite). Come si cura Per il dolore si possono assumere un analgesico (come il paracetamolo) o un antinfiammatorio non steroideo (come l’ibuprofene). Durante la malattia è bene bere molta acqua e consumare alimenti liquidi caldi, come zuppe e brodi. LARINGITE Che cos’è Un’infiammazione della laringe, che può essere acuta o cronica. Nel primo cavo orale/NASO Come si cura In caso di laringite acuta, la terapia prevede inalazioni caldo-umide con preparati balsamici; farmaci antinfiammatori e sedativi della tosse; antibiotici (quando sussiste un’infezione batterica), cortisonici (in presenza di edema laringeo). In caso di laringite cronica, invece, la cura è valutata caso per caso. In genere, però, è bene eliminare ogni elemento irritante. RAFFREDDORE Che cos’è È un’affezione infettiva delle prime vie respiratorie (in particolare di naso e gola). caso dura solo qualche giorno, nel secondo persiste per un lungo periodo di tempo. Le cause Di solito è provocata da un’infezione virale o batterica. A volte, però, può essere la conseguenza di un’allergia (al polline o a un’altra sostanza irritante, o a un farmaco). Ulteriori cause possono essere una prolungata esposizione al freddo, l’inquinamento atmosferico, alcune malattie infettive, l’aria condizionata d’estate, o anche un cattivo uso della voce. I sintomi La laringite si presenta con un dolore e una sensazione di fastidio alla gola, soprattutto deglutendo o quando si cerca di ingoiare il cibo. Sono inoltre riscontrabili: accentuata raucedine, difficoltà a parlare, tosse secca e stizzosa e, a volte, difficoltà a respirare. Spesso l’infiammazione si accompagna ad altri disturbi, come raffreddore, tracheite, faringite o bronchite (in questi casi si possono presentare febbre e catarro). Le cause La maggior parte dei raffreddori è causata dai rinovirus (ne esistono più di 100 diversi) che vivono in goccioline invisibili, presenti nell’aria che respiriamo; oppure sulle superfici con cui veniamo a contatto. Questi possono infiltrarsi nei tessuti che proteggono il naso e la gola, scatenando una reazione immunitaria che causa faringite e mal di testa, e che rende difficile respirare con il naso. L’aria secca (sia in ambienti interni sia in quelli esterni) può abbassare la resistenza alle infezioni dei virus che causano il raffreddore. La stessa reazione può avvenire a causa del fumo, anche passivo. I sintomi I primi segnali dell’infezione sono bruciore alla gola, congestione nasale, abbondante produzione di muco (solitamente molto acquoso), starnuti. Come si cura Per alleviare i fastidiosi sintomi, si possono utilizzare antinfiammatori (come quelli a base di acido acetilsalicilico o paracetamolo) o antistaminici, e decongestionanti (che riducono l’infiammazione e l’edema delle mucose). Inutile, invece, assumere antibiotici: sono inefficaci contro i virus. 33 PAROLA AL FISIATRA ARTICOLAZIONI TEMPORO MANDIBOLARI (ATM) L a mandibola è l’unico osso mobile nel cranio, il cui movimento è per lo più collegato alla masticazione e al linguaggio. Pensiamo a quante volte e quanto tempo passiamo a parlare e mangiare durante una giornata: la mandibola è una delle ossa che fa il maggior numero di movimenti nell’arco della vita. Le patologie che colpiscono questa articolazione possono essere congenite o causate da condizioni acquisite come processi degenerativi, traumi o alterazioni dell’occlusione dentale. Sintomi DOLORE È caratteristicamente associato al movimento della mandibola e si accompagna spesso a una riduzione dell’escursione del movimento. Può essere localizzato nella zona dell’articolazione (regione pretragica, davanti alle orecchie) o essere riferito al capo, ai muscoli del volto di uno o entrambi i lati, al collo o alle spalle. La localizzazione, la durata e le caratteristiche del dolore sono molto importanti per poter distinguere tra un vero problema articolare o un problema di natura muscolare. SCHIOCCHI Una sensazione di scatto o schiocco nell’articolazione quando si apre la bocca, come il rumore di quando si stappa una bottiglia, si presenta di solito a specifiche angolazioni. Diversamente dal crepitio - una sensazione più simile allo sfregamento di due superfici ruvide – che è invece costante. 34 RIDUZIONE DEL MOVIMENTO La difficoltà ad aprire la bocca perché sembra bloccata op- pure causa dolore può essere una condizione costante o intermittente, presentandosi ad esempio solo all’inizio o alla fine della giornata. Sono episodi improvvisi e dolorosi, sia nel caso di un arresto momentaneo o in caso di un vero e proprio blocco. In genere il paziente stesso facendo compiere alla mandibola un movimento laterale, riesce a sciogliere l’articolazione. Il blocco è il risultato della dislocazione del disco. Rivolgetevi al medico se… Fate fatica ad aprire la bocca dopo una lesione o un colpo al viso. Ci può essere una lussazione o un danno a una o ad entrambe le articolazioni temporomandibolari. Avete un disturbo persistente alla mandibola che non migliora né con gli antidolorifici, né con calore, massaggi e riposo. Sindrome dell’Atm: le cause Di solito dipendono da un eccessivo sforzo dei muscoli della mandibola, dalla dislocazione di un disco, da una malattia degenerativa dell’articolazione e talvolta dalla combinazione di più elementi. Questo sforzo può dipendere dal serrare e digrignare i denti involontariamente, dalla protrusione in avanti della mandibola, oppure dal fatto di non poter masticare bene perché i denti non sono correttamente allineati o la protesi dentaria non si adatta perfettamente. Cause di dislocazione di uno o di entrambi i dischi dell’articolazione della mandibola possono essere traumi al capo oppure semplicemente un grosso sbadiglio. Se la lussazione non è frequente il disco dislocato ritorna nella sua posizione senza lasciare nessun danno permanente alla mandibola. Tra le malattie degenerative dell’articolazione ci sono l’osteoartrosi e l’artrite reumatoide che infiammano l’articolazione dando dolore e rigidità. Terapie e cure Se l’allineamento delle arcate dentarie non è corretto, è necessario consultare un dentista che sia anche gnatologo o chirurgo cavo orale/POSTURA maxillo-facciale. Se è presente bruxismo - il digrignare involontariamente i denti durante la notte - il dentista consiglierà l’uso di un bite, una struttura di gomma che protegge i denti. Miorilassanti vengono prescritti se si sospetta che la patologia dell’Atm possa dipendere da un eccessivo sforzo e contrazione dei muscoli. L’elettromiografia fornisce una valutazione oggettiva dell’attività muscolare. Anche delle sedute di fisioterapia possono aiutare a dar sollievo al dolore e ripristinare la motilità della mandibola. Il fisioterapista oltre a mobilizzare e massaggiare l’articolazione, può aiutarsi con impacchi caldo-umidi, o con la stimolazione con corrente elettrica alternata (Tens) che promuovendo la circolazione allevia il dolore e la rigidità. Per le situazioni non gravi analgesici e antinfiammatori da banco, massaggi al lato colpito e un po’ di riposo (limitazioni nel parlare e nel masticare) per qualche giorno sono già efficaci. L’intervento chirurgico è da riservare solo ai casi estremamente gravi. Scelte alternative Numerosi rimedi a base di erbe agiscono come sedativi o miorilassanti e riducono il dolore. Ad esempio si possono aggiungere poche gocce di oli essenziali di lavanda (Lavandula officinalis) o di iperico (Hypericum perforatum) nell’acqua tiepida per il bagno. Una certa percentuale di successo è stata ottenuta con tecniche di biofeedback, un approccio non invasivo (senza l’utilizzo di farmaci), che aiuta ad eliminare la tensione e a controllare il dolore quando questo è correlato allo stress; dopo un periodo di prova con un esperto, il paziente può fare gli esercizi da solo a domicilio. Anche l’agopuntura si è dimostrata particolarmente efficace. I meridiani di stomaco e vescica biliare passano proprio attraverso le articolazioni temporomandibolari. Per ridurre l’infiammazione si possono inoltre applicare impacchi freddi e caldi alternati: si inizia con una salviettina calda per tre minuti e poi con una fredda per 30 secondi. ATM e POSTURA TUTTA COLPA DELL’OSSO IOIDE La connessione tra le problematiche Atm ed i vari distretti corporei passa attraverso l'osso ioide che è collegato attraverso alcuni gruppi muscolari alle vertebre cervicali ed alle scapole. Questo osso è il supporto della lingua, ha ben 24 inserzioni muscolari, è il trait d’union tra funzioni della colonna e funzioni orali; essendo collegato al cranio, alla lingua, alla colonna cervicale, alla clavicola, alla scapola, alla faringe e alla laringe, partecipa ai movimenti di masticazione, alla fonazione, alla respirazione e risponde alle sollecitazioni dei muscoli vertebrali e alle variazioni posturali. Se la dentatura è posizionata correttamente, i muscoli masticatori agiscono al meglio, ovvero in modo da non influenzare altri distretti corporei. In caso contrario - dentatura non posizionata correttamente - i muscoli masticatori agiranno in maniera asimmetrica e con intensità superiore a quella necessaria, attivando altri distretti, i muscoli ioidi e creando una tensione muscolare. Ad esempio le vertebre cervicali potrebbero perdere la loro posizione simmetrica, influendo anche sulle spalle. La disfunzione dell'articolazione temporo-mandibolare non è mai causa (a parte artrite reumatoide e osteoartrosi), ma conseguenza di altre problematiche per cui, più correttamente, si parlerà di disturbi cranio-cervico-mandibolari (Dccm). Disturbi che possono essere di natura stomatognatica (dentale) o extrastomatognatica. Per capirsi, se parte tutto dai denti, il problema si configura così: cattivo rapporto scheletrico mandibolo cranico, tensione muscolare, deviazione mandibolare, compressione articolare, problematiche Atm; extra stomatognatica: alterazione posturale (problematiche biomeccaniche e/o di altri sistemi come gli occhi, le orecchie eccetera) crea tensioni muscolari sulla mandibola, modificazione della posizione mandibolare, compressione articolare, problematiche Atm. La collaborazione con un dentistagnatologo risulta quindi necessaria per una corretta diagnosi e soluzione del problema. 35 Prova l’efficacia e la convenienza della Marca garantita dai farmacisti in Cooperativa. Enteroseven Prova tutti i PRO Integratore alimentare A base di fermenti lattici e vitamine. Favorisce il riequilibrio della flora batterica intestinale. Gusto ai frutti di bosco, gradito anche ai bambini. 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Scritto a sei mani da Paul, Stella e Mary McCartney, Lunedì senza carne si propone come manifesto gastronomico dell’omonima Meat Free Monday, legata a sua volta al movimento globale Meatless Monday. Ideata nel 2009, la campagna si pone l’obiettivo di dimostrare com’è facile e possibile limitare il consumo di carne nella propria dieta. Ridurre l’assunzione di proteine animali è salutare, questo è ormai noto, ma non solo: aiuta l'ambiente, diminuendo la produzione di gas serra sprigionati dall'allevamento intensivo e, non meno importante, sgrava il nostro bilancio familiare, tagliando voci come carne e pesce che possono inciderci pesante- mente. Sostenere e aderire a Lunedì senza carne non implica convertirsi al vegetarianismo, ma aprirsi a uno stile di vita sano e consapevole, imparando ad apprezzare pasti nutrienti, gustosi, facili da preparare ed economici. Un incentivo ad andare al di là dei preconcetti, scoprendo come la carne sia meno indispensabile di quello che si pensa. RICETTE Questo volume propone 52 menù vegetariani - uno per ogni lunedì dell'anno - ciascuno composto di due piatti principali, un dessert e acqua o vino da poter abbinare. Tutti i menu prendono spunto dalle ricette preferite della famiglia McCartney e vedono la collaborazione di nomi illustri appartenenti al mondo della moda e dello spettacolo - come Vivienne Westwood, Kevin Spacey e Twiggy - e dell’alta cucina - Giorgio Locatelli e Skye Gyngell - che hanno contribuito alla causa, perché ne condividono i valori. Non si tratta quindi di una guida per vegetariani praticanti, ma di suggerimenti per chi vuole seguire una dieta varia ed equilibrata, senza ricadere nel complicato o laborioso. Con Lunedì senza carne Stella McCartney riconferma il suo continuo impegno nell’ecofriendly che, oltre all'alimentazione - lei è vegetariana da sempre - caratterizza anche il suo lavoro. Nelle sue collezioni, infatti, cerca di conciliare lusso e coscienza cruelty-free, utilizzando solo materiali ecologici, ecocompatibili e a impatto zero, in grado di soddisfare le esigenze di un consumatore sempre più consapevole, che non vuole rinunciare al bello. Una sfida la sua che si unisce a quella di tutta la famiglia, per dimostrare come etica ed estetica non siano inconciliabili, che chiunque può fare la differenza, anche solo eliminando la carne un giorno alla settimana. Lunedì Senza Carne di Paul, Stella & Mary McCartney Luxury Books, 240 pp. 29,90 euro 37 per chi ha figli T 38 i Proposte ce ne sono tante: da quelle che puntano su un approccio più tecnico a quelle che lasciano che la fotografia sia solo un modo creativo per giocare. Tra questi due estremi si collocano poi laboratori speciali, che non solo riescono a compenetrare le due cose, ma si agganciano alla quotidianità dei più piccoli, fornendo loro insegnamenti che vanno oltre il mezzo espressivo. Jessica Morelli (www.jessicamorelli.it), per esempio, ha trovato una strada molto efficace, portando la fotografia nelle scuole, grazie al corpo docente molto collaborativo della Scuola primaria Don Milani di Ferrara. «Da tanto immaginavo un laboratorio per i più piccoli. Avendo sempre lavorato con adulti, mi mancava l’idea per avvicinarmi loro senza essere troppo tecnica, ma non proponendo solo ed esclusivamente un gioco. Legare la fotografia alle altre materie curriculari mi è sembrato un buon modo per coinvolgere diversi aspetti e per ottimizzare i risultati». Quando si pensa alla tecnologia legata alla didattica la prima cosa che viene in mente è il computer; ma anche la fotografia può rivelarsi utile a imparare e ad approfondire ciò che si studia a scuola. «Si può sfruttare questa tecnica per esplorare la grammatica o la geometria. Gli spunti sono infiniti e la collaborazione della scuola e della famiglia necessaria affinché il percorso si riveli proficuo su tutti i fronti. LABORATORI DI FOTOGRAFIA di Laura Camanzi Ho visto bambini che avevano difficoltà in alcune materie riuscire ad affrontarle con più facilità e a capirne la logica attraverso un approccio così diverso. E questo ha permesso anche a chi non sempre primeggiava nei risultati, di venire fuori e di trovare una sua abilità». Parlare di aperture e tempi di esposizione finirebbe probabilmente per annoiare i bambini, e forse anche per spegnere la spontaneità del loro sguardo ancora non troppo condizionato; e troppa libertà, d’altra parte, farebbe perdere l’aspetto educativo di questo insegnamento. «Una serie di elementi tecnici devono essere dati. E farlo con esempi pratici rende meglio l’idea: guardare una foglia in controluce ne fa apprezzare venature e fragilità, guardarla di fronte invece ne mette in risalto contorni nitidi e colori decisi. La luce, la prospettiva, il punto di vista servono per costruire l’immagine, questo va spiegato. I bambini hanno bisogno di essere guidati, almeno nella fase iniziale. Io do loro compiti ben precisi, per esempio faccio fotografare un oggetto da diversi punti di vista, spiegando che, a seconda dell’inquadratura, si può dire una cosa piuttosto che un’altra. Fotografare un compagno sdraiandosi per terra o salendo su una sedia darà un effetto molto diverso, e così anche un significato. Le foto parlano, anche se non hanno voce o parole scritte, e innescano riflessioni e discussioni su cui anche i più piccoli sono in grado di confrontarsi». Avvicinarsi alla fotografia in questi termini aiuta a riflettere e a osservare in modo nuovo la realtà che ci circonda, imparando che non esiste un solo modo di vedere e un unico punto di vista. E questo, al di là di qualsiasi macchina fotografica, è un grande insegnamento di vita. Naso chiuso? Puoi liberarlo con Otrivin. • Per liberare rapidamente il naso fino a 10 ore. • Grazie ai suoi eccipienti emollienti aiuta ad alleviare le irritazioni della mucosa nasale secca. www.ilpiaceredirespirare.it Non utilizzare nei bambini di età inferiore ai 12 anni. È un medicinale per adulti a base di xilometazolina. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 28/12/2011 il Piacere di Respirare Naso chiuso che cola? Puoi liberarti anche dai fazzoletti con Otriduo. • Per liberare il naso chiuso. • Arresta il naso che cola. www.ilpiaceredirespirare.it È un medicinale per adulti. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 28/12/2011 il Piacere di Respirare 39 Lo sci di fondo è un’attività all’aria aperta senza alcuna controindicazione. Declinato a qualsiasi età e velocità QUANDO LO SPORT FA BENE di Enrico Maria Corno N 40 on si prende freddo perché il movimento contemporaneo di gambe e braccia permette di scaldarsi davvero in un attimo. Non è noioso perché praticato in compagnia, chiacchierando e condividendo emozioni e radure indimenticabili. Non è pericoloso in quanto tonifica tutti i distretti muscolari e, scivolando, permette alla schiena e alle articolazioni delle gambe di evitare impatti traumatici con il terreno. Non è intenso né prolungato, caratteristiche che incrementano la capacità del cuore di pompare e quella dei polmoni di ventilare. Non sviluppa troppo i muscoli, anzi rafforza la zona dei glutei e dell’addome, con ripercussioni (positive) su equilibrio e postura. Per finire, il fondo non è neanche caro: l’attrezzatura è noleggiabile a pochi euro e l’accesso alle piste è quasi sempre gratuito. COME SI INIZIA? Per ottenere reali benefici, sono necessari almeno 50 minuti di attività fisica senza pause. È chiaro che in una persona non allenata o comunque sedentaria l’attività va fatta per gradi: partendo da almeno 15-20 minuti il primo giorno, incrementando di 5 minuti a seduta. LA TECNICA Sulle piste da fondo nelle località di montagna si vedono sempre due binari paralleli perfettamente dritti e una zona a lato con neve battuta, dove si intersecano tracce oblique “a lisca di pesce”. Sono i percorsi della “tecnica classica” e del “passo pattinato”. Nel primo caso, gli sci devono sempre rimanere all’interno dei binari e le braccia spingono lateralmente in modo coordinato, con un movimento molto istintivo, simile a quello del passo: è la tecnica dei puristi, la più tradizionale e anche la più semplice, la preferita da chi all’inizio vuole solo provare a divertirsi. Il passo pattinato prevede invece di divaricare le punte degli sci spingendo alternativamente con lo spigolo interno e producendo una sforzo maggiore: una tecnica più efficace (e che non ha bisogno di sciolinature) che però richiede una forza fisica superiore e un minimo di apprendimento. Non c’è località sciistica che non abbia decine di chilometri di piste preparate a dovere. La Val di Fiemme in Trentino è uno dei templi internazionali di questo sport tanto che il prossimo 27 gennaio vedrà migliaia di partecipanti al via della 40a edizione della Marcialonga e, dal 20 febbraio, ospiterà - per la terza volta nella sua storia - i Campionati del Mondo (www.fiemme2013.com). Livigno in Lombardia, la zona di Dobbiaco in Alta Pusteria, Tarvisio in Friuli e Cogne in Val d’Aosta sono le località che, per tradizione e per servizi offerti, vi consigliamo caldamente. { SCI Salomon Equipe 9 Grip (260 euro) ZOOM Il meglio sul mercato { DOVE FARLO MUOVERSI SCARPETTE Salomon S LAB VITANE CLASSIC (289 euro) { GIACCA E PANTALONI Salomon Dynamics (160 / 120 euro) la GIUSTA ATTREZZATURA Come dite? Chi suda sulla neve prenderà raffreddori in quantità industriale? Falso. È sufficiente vestirsi con capi di abbigliamento tecnico antivento e soprattutto traspiranti. Niente maglie di lana e ancor meno di cotone sulla pelle, niente giacchettine di plastica impermeabile. Vale sempre la regola di vestirsi meno di quanto appaia necessario. Bisogna avere un po’ di freddo quando si parte per stare bene successivamente, ad attività iniziata. E, dopo aver terminato la sciata, basta cambiarsi velocemente nel parcheggio, nel proprio albergo vicino alla pista o negli spogliatoi messi a disposizione negli Stadi del Fondo. NON C'è NEVE? SKYROLL Chi vuole allenarsi, d’inverno come d’estate, ma non ha la neve a portata di sci può provare con “skiroll”, valida alternativa che prevede di utilizzare degli attrezzi a due, tre o più rotelle che sull’asfalto sono in grado di replicare i medesimi movimenti e sensazioni degli sci da fondo. MUSEO IN GALLERIA In occasione dei prossimi Mondiali di sci Nordico in Val di Fiemme, dalla Fondazione Museo storico del Trentino promuove la mostra "SkiPast" presso le Gallerie di Piedicastello a Trento, lo spazio espositivo realizzato all’interno di due vecchie gallerie stradali. La storia dello sci in particolare delle discipline nordiche - attraverso i millenni: si inizia in Scandinavia per poi arrivare sulle Alpi, con accenni alle esplorazioni delle regioni polari e all’aspetto sciistico della Grande Guerra. 41 CARNEVALE IN ITALIA di Enrico Maria Corno I 42 l carnevale è la celebrazione dell’essere sociale dell’uomo che affonda le proprie radici nel culto millenario della natura che in primavera riprende vita, e passa attraverso l’evoluzione delle feste dionisiache d’epoca ellenistica e dei saturnali romani, fino alla collocazione cristiana prima della Quaresima. L’etimologia del termine risale appunto al latino carnem levare, espressione con cui si indicava la prescrizione di astenersi dal mangiare carne prima della Pasqua. Da sempre, il Carnevale è una festa che celebra un momento di passaggio dalla brutta alla bella stagione, attraverso un sacrilego godimento di cibi, bevande e piaceri senza misura; nel tempo connotato con una temporanea liberazione dalle abitudini, dai costumi, dalle convenzioni sociali e dai ruoli. Non per niente ci si maschera. Il carnevale “moderno” proprio in Italia trova le sue origini culturali e tradizionali e qui, dal Medioevo in poi, ha assunto i connotati della festa, per poi essere declinata in ogni parte del mondo. che aprirà le celebrazioni il prossimo 26 gennaio per poi proseguire con la Festa delle Marie in Piazza San Marco il sabato seguente, le rievocazioni storiche in costume e il concorso per la Maschera più bella. Il Carnevale di Venezia ha uno spessore culturale così ampio da aver bisogno di un direttore artistico che coordini tutte le manifestazioni di queste due settimane di festa, tra cui anche spettacoli per bambini, di artisti di strada e eventi musicali. La grande novità della prossima edizione è rappresentata da un unico filo conduttore con gli altri eventi cittadini programmati tra Natale, Capodanno e l’Epifania. Confermati anche i tre voli che rievocano l’omaggio al doge, con un ospite vip segretissimo che scende, appeso ad una fune, dalla cima del Campanile di San Marco fino in piazza: il volo dell’Angelo, il più tradizionale, sarà domenica 3 febbraio, L’Aquila domenica 10 febbraio e il Leon martedì 12 febbraio a chiudere la festa. www.carnevale.venezia.it CLASSICO A VENEZIA BRASILIANO A CENTO (FE) Tutto comincia con la Festa veneziana sul Canal Grande Cinque weekend di trasgressione, dal 27 gennaio al 3 FOLKLORISTICO A VIAREGGIO Le date sono quelle del 3, 10, 12, 17 e 24 febbraio. Viareggio, in provincia di Lucca, significa satira e cartapesta, i due elementi unici con cui vengono realizzati i carri che contraddistinguono questo evento nel mondo. Gli appuntamenti con le maschere nel tempo hanno assunto sempre di più una fortissima connotazione sociale che hanno fatto della satira sulla politica e sui costumi il leitmotif della manifestazione, sfruttando anche la naturale predisposizione della gente di Toscana all’ironia e allo scherzo. In quasi 140 anni di storia, iniziata nel lontano 1873, le maschere di Burlamacco e Ondina hanno portato avanti la tradizione e sono ovviamente presenti all’interno del Museo del Carnevale (da Ottobre a Maggio c/o Cittadella del Carnevale: via Santa Maria Goretti, Viareggio; Tel 0584.53048). www.viareggio.ilcarnevale.com marzo prossimi, da vivere senza freni a Cento, nel ferrarese, che si trasformerà da un paese della bassa padana (ben poco colorato in inverno) nella capitale del divertimento. Qui sfilerà il Carnevale d’Europa con tutti i suoi carri in festa: dai medesimi avviene il prodigo lancio di regali - dai giocattoli per bambini ai peluche, dalle bambole a mille tipi di gadget diversi - che contraddistingue svagarsi ZOOM VALIDE ALTERNATIVE questa manifestazione. La consuetudine alla sfilata, con carri ricchissimi e belle donne che danzano a ritmo di musica, è una caratteristica peculiare del Carnevale di Cento che per questo motivo, quasi vent’anni fa, per la prima volta al mondo, ha portato a termine un encomiabile gemellaggio con quello ben più famoso di Rio de Janeiro. www.carnevalecento.com ALTERNATIVO A IVREA (TO) Ogni anno, le immagini televisive del Carnevale di Ivrea girano il mondo, così come quelle della corsa dei tori di Pamplona o del Calcio fiorentino dove lo spettacolo si fonde con la tradizione e la storia con la follia di un giorno. Tutto infatti gira attorno alla celebre Battaglia delle Arance per le vie del centro cittadino durante la quale avviene lo scontro tra due fazioni - gli aranceri ribelli a piedi per strada e le guardie sul carro - con i primi che tirano con tutta la forza possibile vecchie arance contro i secondi che non mancano di rispondere. Non si contano, come è evidente, le ossa rotte, gli occhi neri e le corse al Pronto Soccorso da entrambe le Ad ogni regione il suo. Tra le altre manifestazione molto conosciute nel nostro paese non si può dimenticare il Carnevale di Fano, nelle Marche, il più antico d’Italia, i cui primi documenti scritti risalgono al 1347. E poi quello di Putignano, in provincia di Bari, e quello di Sciacca, in Sicilia, dove presiede la maschera di Peppe Nappa. Sono famosissimi la Sartiglia di Oristano, la Notte delle Lanterne di Sauris in Carnia, il Carnevale ladino in Val di Fassa, quello valdostano a Verres e quello cremasco in Lombardia. testo testo Testo parti. Giovani e meno giovani, uomini e donne replicano allegoricamente così un evento storico del XII secolo che portò alla distruzione del castello cittadino. Nei tempi passati però, in mancanza di treni che portavano le arance avanzate dalla Sicilia, si lanciavano, con meno traumi, i fagioli prodotti in loco. www.carnevalediivrea.it 43 ricette valori nutrizionali per 100 gr: kcal 304 carboidrati 82,4 g acqua 17 g proteine 0,36% fibre 0,2 g M 44 { MIELE a volontà di Laura Camanzi in collaborazione con Giovanni Seveso, Specialista in alimentazione iele e limone per il mal di gola; sciolto in una tazza di latte caldo per combattere l’influenza o anche solo per preparasi a una notte di sonno; un cucchiaio alla mattina per fare il pieno di energia per la giornata… La medicina popolare ha sempre fatto ricorso alle virtù terapeutiche dei prodotti dell’alveare - miele, propoli e pappa reale - dalle straordinarie virtù antinfiammatorie, antiossidanti e antisettiche, ma anche dal sapore squisito e apprezzato ormai da millenni. Sono stati trovati vasi di miele, chiusi ermeticamente e perfettamente conservati, nelle tombe dei faraoni egizi, che avrebbero dovuto accompagnare i defunti nei loro viaggio nell’aldilà. I Greci lo consideravano il “cibo degli dei”, i Romani ne importavano in grandi quantità, e per tutto il Medioevo questo prodotto restò elemento prezioso e ricercato: Carlo Magno, addirittura, dispose l'obbligo per ogni podere di allevare api. Perse via via il suo ruolo di primaria importanza con l’avvento dello zucchero raffinato industrialmente, riconquistandolo a pieno diritto in questi ultimi anni, grazie alla riscoperta delle virtù e delle proprietà terapeutiche di un’alimentazione più naturale. Il miele è formato quasi esclusivamente da zuccheri semplici - fruttosio e glucosio principalmente, con una prevalenza del primo - che costituiscono tra il 95 e il 99% della sostanza secca. Le proprietà fisiche e nutrizionali di questo alimento sono dovute proprio all’alta presenza di fruttosio che, rispetto allo zucchero, ha un potere dolcificante superiore - il che equivale a dire che ne serve meno per ottenere pari grado di dolcezza - e che conferisce una fonte di energia più duratura, ideale soprattutto prima dell’attività fisica. Il vantaggio di questo dono delle api è, infatti, di fornire prontamente calorie all’organismo, senza richiedere processi digestivi e apportare sostanze dannose. «Dal punto di vista nutritivo», chiarisce Giovanni Seveso, specialista in Scienze dell’alimentazione e dietetica, «il miele è una fonte di energia di facile utilizzazione, che permette di migliorare rapidamente il rendimento fisico e mentale. Paragonato allo zucchero mostra tutta la sua superiorità: contiene più acqua e quindi meno calorie (circa 300-320 per 100 gr contro le 392 dello zucche- ro). Inoltre è un po’ più ricco di fruttosio, che influenza meno bruscamente del glucosio la concentrazione di zuccheri nel sangue e aiuta il fegato nel suo lavoro di disintossicazione. Contiene poi tracce di vitamine, minerali ed enzimi, di cui lo zucchero invece è privo. Nonostante questi vantaggi, l’accortezza resta sempre quella di non esagerare con le quantità, specie se si hanno problemi di diabete o sovrappeso. Una dose giornaliera di 30 gr, che corrisponde più o meno a un cucchiaio colmo, non fa ingrassare e permette di sfruttarne a pieno i benefici e le proprietà nutrizionali». A ciascuno il suo Il miele è l’unico alimento che deve tutte le sue caratteristiche alla natura, non subendo alcuna manipolazione da parte dell’uomo per arrivare sulle nostre tavole. Il suo sapore e il suo colore variano in base ai fiori e alle piante su cui le api si sono posate, ma non solo. Le proprietà curative attribuite al miele dipendono dalla diluizione dei principi attivi elaborati dalle api durante la sua produzione. A seconda della pianta da cui proviene, il miele ne riproduce l’effetto terapeutico, non diversamente da quanto avviene con i farmaci omeopatici. La grande distinzione va fatta tra mieli chiari e mieli scuri: questi ultimi più ricchi di nutrienti rispetto ai primi (potassio, fosforo, ma- LA RICETTA BISCOTTI AL MIELE D’ARANCIO 250 gr di farina 125 gr di burro ammorbidito 125 gr di zucchero a velo 1 uovo 1 cucchiaio di latte 2 cucchiai di miele d’arancio 1 limone, buccia grattugiata mezza bustina di lievito Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere una frolla elastica e compatta. Lasciare riposare la pasta in frigorifero per circa un’ora, avvolta nella pellicola o nella carta da forno. Stendere l’impasto, avendo cura di lasciarlo dello spessore di un centimetro. Tagliare i biscotti e cuocerli a 160° per circa 10 minuti o fino a quando inizieranno a dorare. Una volta freddi cospargerli di zucchero a velo. Morbidi e profumati sono l’ideale per accompagnare una calda tazza di the. gnesio e altri minerali). Ma se a grandi linee la distinzione è questa, non si può non sottolineare che ogni miele ha delle sue specifiche particolarità. Il miele d’abete, dal forte sentore aromatico, è molto efficace contro le forme influenzali; quello d’acacia, dal sapore delicato, con le sue lievi proprietà lassative, aiuta a regolarizzare l’attività intestinale. I meno usuali mieli al timo e al rosmarino hanno un effetto corroborante e sono ottimi antidoti contro la stanchezza; quelli di tiglio e di lavanda hanno invece effetti benefici contro l’insonnia. Il miele di eucalipto è un toccasana per le infezioni delle prime vie respiratorie; di ca- stagno è ottimo come ricostituente e quelli di agrumi, oltre che buonissimi, sono utili come sedativi e antispasmodici in caso di tosse. «In generale», sintetizza Seveso, «il miele ha effetti benefici sulla congestione delle vie respiratorie superiori, soprattutto se assunto in associazione al limone che ne aumenta il potere antinfiammatorio. Aiuta a calmare la tosse, ha proprietà disintossicanti e diuretiche e benefici effetti sul metabolismo, sia che si tratti di dare l’energia necessaria allo sportivo, che di porsi come ricostituente per le persone anziane o debilitate. È efficace nel regolarizzare l’attività cardiaca, nel contra- stare l’anemia e si rivela utile anche per aumentare i livelli di calcio e magnesio nelle ossa». NON PER TUTTI Il miele è sconsigliato solo a una categoria ai bambini sotto l’anno di età. In qualità di alimento naturale, infatti, non subisce alcun processo di sterilizzazione ed esiste un piccolissimo rischio di veicolare del botulismo (i casi sono 1 su 12 mila: nel solo 35% il miele è giudicato). Viste le gravi conseguenze a cui si può andare incontro e il fatto di non essere un alimento indispensabile per i lattanti, si preferisce evitare di somministrarlo. 45 Letture salutari di Francesco Rizzo Come combattare l’ansia di Luca Stanchieri 256 pagine Edizioni Newton Compton Prezzo: 9,90 euro 46 «È la mia ansia che funge da ginnastica aerobica», confessa un personaggio di una recente commedia di Woody Allen. Ma chi sa quanto possa essere angusta la cella in cui ci rinchiudono panico e insicurezze, non ride poi tanto. Soffrono di ansia 400 milioni di cittadini europei, in prevalenza donne fra i 30 e i 50 anni di età e in Italia questo fenomento interessa persino il 21% dei ragazzi fra gli 8 e i 17 anni. L’età in cui dovremmo essere spensierati: come combatterla? Prova ad aiutarci Luca Stanchieri, psicologo ed economista, life coach specializzato in manuali fai-da-te. Illustrando i meccanismi dell’ansia e analizzandone tutti gli aspetti, l’autore approfondisce numero- si temi: la paura di essere se stessi e quella di non sentirsi amati, il timore di fallire e quello di rimanere soli, il terrore per le brutte figure e per un futuro incerto, il rapporto con l’altro sesso e il lavoro. Quasi un atlante per uscire dalle nostre assortite fragilità che, però, si spinge oltre: il libro prosegue su temi come l’autenticità di noi stessi, l’autostima, lo sviluppo delle potenzialità che abbiamo tutti. Strumenti per sconfiggere l’ansia, di più, per renderla nostra alleata nelle sfide di ogni giorno. In altre parole: diventare noi stessi è la via migliore per non sentirci costantemente inadeguati. E conquistare un meritato benessere. Come spiega lo stesso Stanchieri, «La cura di sé implica autosviluppo e autoaffermazione, socievolezza e capacità di anticipare futuri problemi, esigenze, cambiamenti. A sua volta, la gratificazione di noi stessi porta con sé la capacità di amare, amarsi ed essere amati. Avere autostima e coltivare la propria crescita è un atto di amore». tempo di lettura: 6 ore Drogati di cibo Quando mangiare crea dipendenza di Armando Piccinini 240 pagine Edizioni Giunti Prezzo: 16 euro L’allarme lo ha lanciato l’Istat pochi mesi fa: il 10% degli italiani sono obesi ma fra meno di 15 anni il dato sarà più che raddoppiato (crisi permettendo). Uno studio del 2011, tra l’altro, attribuiva al nostro Paese il primato europeo in tema di obesità infantile: del resto, il 24% dei bambini italiani è in sovrappeso. Cattive abitudini alimentari, vita sedentaria, poco sport: le cause sono tante. Ma come possiamo imparare ad avere un corretto rapporto con il cibo? Ci aiuta a comprenderlo Armando Piccinini, specialista in psichiatria e neurologia, autore di questo manuale nel quale non troverete diete e ricette per perdere peso, ma gli strumenti necessari per capire i meccani- videoteca Tutti i santi giorni (Italia, 2012) di: Paolo Virzì con: Thony, Luca Marinelli, Micol Azzurro durata: 102’ distribuzione: 01 Valore terapeutico: per parlare di uomini (e padri) nelle coppie di oggi smi psicologici che ci inducono a mangiare troppo. Capirli per controllarli, capirli per conoscere meglio noi stessi. L’autore risponde a interrogativi cui spesso sfuggiamo: come si forma il gusto? Perché preferiamo un gelato a una bistecca? Perché, in certe situazioni, attribuiamo al cibo un potere consolatorio? Il manuale passa poi ad analizzare disturbi legati al cibo come la bulimia e l’anoressia, ma anche il “vizio” di alzarsi di notte e tuffarsi nel frigo. Un libro che, con un linguaggio accessibile a tutti, aiuta a capire come stare meglio quando ci sediamo a tavola - e soprattutto quando ci alziamo - e che coinvolge anche le mamme: nel nostro Paese, del resto, un bimbo o un adolescente in sovrappeso su 4 è figlio di genitori che litigano con la bilancia. Piccinini analizza quindi i problemi alimentari più comuni fra i giovanissimi e insegna a riconoscerli e a combatterli, proprio perché la dipendenza da determinati alimenti è spesso l’anticamera di guai di salute in età adulta: diabete, colesterolo, ipertensione. Mangiare meglio significa vivere meglio. Si può cominciare subito. tempo di lettura: 5 ore Tutti i santi giorni è un film fuori moda. E non perché racconta di una coppia che desidera avere un figlio in un Paese, il nostro, con dati record nel calo delle nascite. E nemmeno perché non illude il pubblico con facili banalità. I suoi due protagonisti, del resto, sono distanti da certi “giovani” di commedie italiane di successo, “immaturi” sulla carta ma, in realtà, tutti occupati e inseriti nella società. Sono, infatti, due veri marginali, due veri trentenni precari dei nostri giorni. Guido fa fa il portiere di notte però, a dirla tutta, è persona coltissima: campa isolato dal mondo, come un eremita su un pianeta che non fa per lui. Antonia ha un talento per la musica, ma deve accontentarsi di un posto in un autonoleggio (e, in effetti, è quasi la storia dell’attrice che la interpreta). Cercheranno di diventare genitori, senza arrendersi davanti alle difficoltà. E allora, perché è un film fuori moda? Perché riflette sul ruolo maschile nella coppia in modo insolito: abituati, come siamo, a sentir parlare di uomini deboli e “adulti con la sindrome di Peter Pan”, assistiamo qui invece alla vicenda di un ragazzo che sa occuparsi della sua compagna in modo quasi paterno, accogliendone bizze, umoralità e debolezze. Che si moltiplicano proprio quando nasce il progetto di diventare mamma e papà. «Il cinema italiano ci ha abituati a figure maschili mammone, inaffidabili se non immorali», spiega il regista, Paolo Virzì: «io, invece, sono stato conquistato da questo personaggio che a modo suo sa prendersi cura della propria donna. E sono stato conquistato da una coppia coraggiosa, fedele, sognatrice eppure concreta». Attuale e fuori moda al tempo stesso. 47 OROSCOPO di Nota Zarkada illustrazioni di Matteo Pagni / www.stablab.it [email protected] ARIETE L'inizio dell'anno, con Venere nel Capricorno, favorisce il mondo degli affari e vi aiuterà a realizzare i vostri sogni. Nei primi dieci giorni del mese vi sentirete un po’ nervosi, un buon libro sul comodino vi aiuterà a conciliare il sonno. Il 26 del mese vietato poltrire in casa, è il giorno perfetto per socializzare! Nel mese di febbraio cercate di rallentare i vostri ritmi: spazio a musica e arte vi regaleranno momenti preziosi. Se avete in mente un nuovo progetto, realizzatelo entro il 20 febbraio. LEONE La prima metà di gennaio sarà piuttosto intensa, un’eccessiva frenesia potrebbe provocare piccoli incidenti: vietato l’uso del cellulare alla guida. Con l’arrivo di Venere nell’Acquario una ventata di aria fresca gonfierà le vele dei vostri rapporti: salite al comando! Particolare attenzione l’11 di febbraio, giorno in cui non dovrete accettare il guanto di sfida che gli invidiosi vi lanceranno: se terrete i nervi saldi il mese prometterà momenti davvero esaltanti. SAGITTARIO Il 2013 cancellerà le incertezze e porterà con sé una buona dose di salute e ottimismo. Con queste premesse e l’aiuto di Venere nel vostro segno, non esitate a partire per quel viaggio a lungo rimandato; soldi e conquiste non vi mancheranno! Nel mese di febbraio, tuttavia, tirate i remi in barca e cercate di salvaguardare le energie rimaste. Una dieta ricca di vitamine e povera di alcol sarà il miglior antidoto contro i virus invernali. TORO Gennaio, periodo sicuramente impegnativo, vi troverà un po’ stanchi; prendetevi cura di voi stessi adottando una corretta alimentazione avendo cura nel proteggervi dal freddo! Con l’aiuto di Venere nel Capricorno l’umore salirà alle stelle: fatevi regalare una giornata in un centro benessere e accarezzate i vostri sensi. Febbraio sarà molto più tenero con voi, non perdete l’occasione di rilassarvi partecipando a eventi d’arte da godervi in compagnia: porteranno l’armonia e il comfort che vi mancavano. VERGINE Marte nell’Acquario dall’inizio dell’anno vi consiglierà, come un buon amico, di iniziare nuove terapie per migliorare la salute; perché non provare qualcosa di alternativo? Il mese di febbraio vi tenderà un agguato: caramelle per la gola sempre in tasca, guanti e cappello accessori indispensabili. Sostituite il boccale di birra con una tazza di tè, non ve ne pentirete! Se farete attenzione alla salute, il mese vi ripagherà con momenti di inaspettato romanticismo. PESCI Il primo mese dell'anno vi sorprenderà: sarete circondati da amici o gruppi di persone, sceglieteli con cura. Schiamazzi e rumori minacceranno la serenità del sonno: rinviate qualsiasi ristrutturazione! Il mese di febbraio, con la presenza di molti pianeti nel vostro segno, sarà ricco di attività e progetti da realizzare; affrontateli con determinazione ma senza fretta, particolare attenzione alle cadute! Dedicatevi all'arte e alla spiritualità e ritroverete la pace e la magia di un tempo. GEMELLI Già da qualche tempo, con Saturno nella casa della salute, è necessario eliminare le cattive abitudini e modificare la dieta. Così, a partire dall'inizio del mese, abbandonate il divano e andate alla scoperta dei parchi della vostra città, potreste incontrarci l’anima gemella. Febbraio è il mese giusto per rinunciare a qualche aperitivo e creare nuove occasioni per socializzare e sfruttare il fascino che in questo periodo vi contraddistingue. Non riempite l’agenda inutilmente: fatevi trasportare dal destino. BILANCIA Con l'aiuto di Marte, l'inizio dell'anno sarà il momento opportuno per provare un nuovo hobby che vi regalerà gioia e salute fisica. Un po’ di pazienza durante i primi giorni di gennaio, il mal di stomaco e la tensione piano piano si allontaneranno. Nella prima metà del mese di febbraio mettetevi a dieta e muovetevi, un nuovo lavoro può essere proprio dietro l'angolo! Protagonista sarà la creatività: prendete coraggio e salite sul palco. CANCRO Gennaio vi metterà alla prova nell’affrontare relazioni problematiche, tagliate i rami secchi e non scoraggiatevi. Dal 20 del mese le cose miglioreranno e vi aspetterà un periodo di intensa attività sociale: nuove conoscenze entreranno in scena come un regalo inaspettato. Febbraio vi prenderà per mano e riuscirete di nuovo a sognare. Marte nei Pesci rafforzerà la salute e attività come il ballo e lo yoga stimoleranno il benessere fisico e psicologico. SCORPIONE Si parte in salita: i pianeti vi metteranno alla prova, muovetevi con molta attenzione e cercate di rallentare i ritmi di lavoro. La fretta e la disattenzione saranno vostri nemici: non correte, ad esempio, per le scale. Febbraio, invece, promette giorni migliori: gli amici saranno la molla che vi spingerà a uscire di casa per lasciarvi gennaio alle spalle, voltare pagina e tuffarvi nei divertimenti. Da quanti anni non andate al lunapark? ARIA 48 ACQUA TERRA FUOCO CAPRICORNO Non tutti i desideri espressi saranno esauditi con l’inizio dell’anno, un po’ di pazienza e qualche cambiamento saranno la base per migliorare. Momento ideale per prendervi cura di voi stessi e, perché no, per un nuovo taglio di capelli! Febbraio aiuterà le vostre finanze e vi darà la possibilità di sperimentare nuovi corsi e seminari dalla prima metà del mese. Preparatevi ad accogliere visite di parenti e amici dal passato. ACQUARIO Gennaio sarà per voi un mese di azione e accrescerà la fiducia nelle vostre capacità. La concentrazione vi preserverà dalle brutte sorprese in agguato nei primi dieci giorni. Con la Venere complice per tutto il mese avrete un grande desiderio di uscire e festeggiare: da quanto tempo non ammirate l’alba in compagnia degli amici? Evitate, dalla seconda metà di febbraio, di prendere decisioni importanti e non lasciatevi ingannare dal miraggio di facili guadagni. Le farmacie del gruppo Farminsieme: EMILIA ROMAGNA Rimini MURATTINI Talamello - Tel. 0541 920127 PIANINI MAZZUCCHETTI Novafeltria - Tel. 0541 920745 CAMPORESI Pietracuta S. Leo – Tel. 0541923041 LAZIO Rieti MANCA Rieti – Tel. 0746 203328 MARAINI Rieti – Tel. 0746 201368 SALARIA Rieti – Tel. 0746 205221 MARCHE Ancona ANTICA FARMACIA MANZONI Chiaravalle - Tel. 071 94207 AVITABILE Senigallia – Tel. 071 7924542 BARBA Jesi - Tel. 0731 204579 BELARDINELLI S.N.C. Cupramontana - Tel. 0731 780171 CAROTTI Senigallia - Tel. 071 64223 CERNI Jesi - Tel. 0731 53793 DUBBINI Ancona - Tel. 071 202710 FEDERICI Cupramontana – Tel. 0731 780192 GALATELLO S.N.C. Falconara Marittima - Tel. 071 910188 GIANFRANCESCHI Castelplanio Stazione - Tel. 0731 813543 GIULI Cerreto d.Esi - Tel. 0732 677180 GIUSEPPUCCI Fabriano - Tel. 0732 21215 INTERNAZIONALE S.N.C. Falconara Marittima - Tel. 071 9174546 LATINI Serra S.Quirico - Tel. 0731 86644 MANCIA S.N.C. Chiaravalle - Tel. 071 94206 MERCURI S.N.C. Filottrano – Tel. 071 7222485 PALMIERI E GAFFURI S.N.C. Ancona - Tel. 071 202771 PERGOLI Ancona - Tel. 071 204040 PICCIONI Ponte Rio – Tel. 071 7950030 PICHI Senigallia - Tel. 071 60819 POSATORA S.N.C.Ancona - Tel. 071 42767 PRATTICHIZZO Ancona - Tel. 071 2861222 ROTOLONI Belvedere Ostrense - Tel. 0731 62034 SALUSTRI Loreto - Tel. 071 7500124 SETTIMI Ancona - Tel. 071 202793 SEVERINI Montemarciano – Tel. 071 9198614 TRUST FARMACIA DELLA FERROVIA Ancona – Tel. 071 44937 VANNINI Morro d.Alba - Tel. 0731 63015 ZAINETTI San Marcello - Tel. 0731 267061 ZECCHINI Ancona - Tel. 071 2074804 BATTISTI S. Ippolito - Tel. 0721 728116 BECILLI Fano - Tel. 0721 803660 BERARDI S.N.C. Cagli - Tel. 0721 787230 CANDELARA MURATTINI Candelara - Tel. 0721 286287 COSTANTINI S. Lorenzo Campo - Tel. 0721 776820 DEL PORTO Fano - Tel. 0721 803516 EREDI PIERINI S.N.C. Urbania – Tel. 0722 319462 FUSCONI Fermignano - Tel. 0722 333549 GAMBA Fano - Tel. 0721 865345 LAMEDICA Urbino - Tel. 0722 329829 MADONNA DI LORETO Pesaro – Tel. 0721 390645 MAINARDI Cagli - Tel. 0721 787313 MARIANI L. & ERMINI E. S.N.C. Fossombrone - Tel. 0721 714680 MOSCIONI E CANTARINI S.N.C. Cuccurano - Tel. 0721 850888 NESPECA Sassofeltrio – Tel. 0541 974684 PENSERINI Macerata Feltria – Tel. 0722 74732 PENSERINI MAFFEI S.N.C. Pesaro – Tel. 0721 33046 PIERINI Fano - Tel. 0721 830102 ROSSI Montemaggiore - Tel. 0721 894509 S. ANTONIO Pesaro - Tel. 0721 31168 SCARPONI San Costanzo – Tel. 0721 950238 SELLA S.N.C. Lucrezia di Cartoceto – Tel. 0721 897271 TACCHI S.N.C. Urbania - Tel. 0722 312932 TINTORI Gabicce Mare - Tel. 0541 962886 VENERUCCI Cà Gallo M. Calvo – Tel. 0722 58362 TOSCANA Arezzo A.F. MONTEVARCHI 1 Montevarchi- Tel. 055 980300 A.F. MONTEVARCHI 2 Montevarchi- Tel. 055 981167 A.F. MONTEVARCHI – LA PENNA Terranuova Bracciolini - Tel. 055 9701623 A.F.M. 1 “CAMPO DI MARTE” Arezzo – Tel . 0575.902466 A.F.M. 2 “DEL TRIONFO” Arezzo – Tel. 0575.910384 A.F.M. 3 “GIOTTO” Arezzo – Tel. 0575.357662 A.F.M. 4 “FIORENTINA” Arezzo – Tel. 0575.357659 A.F.M. 5 “S. GIULIANO” Arezzo – Tel. 0575.363061 A.F.M. 6 “MECENATE” Arezzo – Tel. 0575.21413 A.F.M. 7 “SAN LEO” Arezzo – Tel. 0575.381769 A.F.M. 8 “CECILIANO” Arezzo – Tel. 0575.1824445/6 BANDINI Stia – Tel. 0575 504328 BONCI RESTI Ascoli Piceno Badia Agnano - Tel. 055 995961 CENTRALE ROSATI CENTRALE LUCENTE Ascoli Piceno – Tel. 0736 259163 Cortona - Tel. 0575 603206 D’AVELLA CESARI Faella - Tel. 055 9146221 Colli del Tronto – Tel. 0736 890439 MARSILI Badia al Pino - Tel. 0575 497222 RIGHETTI ORTALLI ANGHIARI S.N.C. Ascoli Piceno - Tel. 0736 261158 Anghiari - Tel. 0575 788556 TOMASSINI & C. S.N.C. San Benedetto del Tronto - Tel. 0735 584092 PIEROZZI Castiglion Fiorentino – Tel. 0575 658523 RICCI Cortona - Tel. 0575 612517 Fermo SOLDANI SALVINI BISACCI Mercatale Valdarno - Tel. 055 9707127 Montegranaro – Tel. 0734 891977 SS. ANNUNZIATA Arezzo - Tel. 0575 23648 Macerata ZAMPI PACCACERQUA Montalto Pergine V.no –Tel. 0575 899449 Sforzacosta - Tel. 0733 202158 Pesaro e Urbino ALBINI S.N.C. Pesaro - Tel. 0721 33987 ANTONIOLI S.N.C. Pesaro – Tel. 0721 30172 ASTUTI Pesaro - Tel. 0721 33206 Pistoia BANCI S.A.S Pistoia - Tel. 0573 22183 CECCARELLI Monsummano Terme – Tel. 0572 51030 DELLA STAZIONE TRALASCIA Montecatini Terme– Tel.0572 78404 Siena ANTICA FARMACIA CENTRALE Dr.Pizzinga - Siena Tel. 0577 280109 ATHENA S.N.C. Acquaviva di Montepulciano – Tel. 0578 767652 BETTI Sinalunga - Tel. 0577 630212 BUFALINI Torrita di Siena – Tel. 0577 685131 CHELLINI S.N.C. 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