Comparazione della flora aliena della Sardegna e della Spagna

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Comparazione della flora aliena della Sardegna e della Spagna
Comparazione della flora aliena della Sardegna e della Spagna insulare e peninsulare
Gianluigi Bacchetta¹, Olga Mayoral García Berlanga², Lina Podda¹
¹Centro Conservazione Biodiversità (CCB) - Dipartimento di Scienze Botaniche, Università degli Studi di Cagliari. Viale Sant’Ignazio da Laconi 13 – 09123 Cagliari Italy. Email: [email protected]
²Universidad Politécnica de Valencia (UPV) – Carretera Nazaret-Oliva, s/n, 46730 Grao de Gandia, GANDIA (España). E-mail: [email protected]
Introduzione
Negli ultimi anni il processo di globalizzazione e l’apertura di nuove vie di comunicazione e trasporto, hanno facilitato anche
Dall’analisi dello spettro biologico (fig. 6) dei tre territori a confronto (Sardegna, Baleari e Spagna s.l.), risulta che la
gli spostamenti delle specie tra i vari continenti, accelerando così le introduzioni dai paesi d’origine (Lowe et al., 2004; Sala
maggiore percentuale è data dalle fanerofite (40%, 34%, 36%) e secondariamente dalle terofite (31%, 30%, 26%);
et al, 2000; Sanz Elorza et al., 2004; Weber, 2003). In alcune zone del pianeta la percentuale di piante aliene introdotte,
seguono le emicriptofite (12%, 12%, 16%), le geofite (9%, 10%, 10%), le camefite (6%, 13%, 8%) e in ultimo le idrofite
raggiunge oggi valori drammatici; in Nuova Zelanda, ad esempio, si stima intorno al 50 % della flora (Heywood, 1989), nelle
(2%, 1%, 4%). Questi dati sono molto simili tra loro e assai discordanti con quelli relativi alle flore autoctone di tutti i
Hawaii al 44% e nelle Isole Britanniche al 43% (Vitousek et al., 1997). Si calcola che anche nella regione mediterranea
territori indagati, dove invece la maggior parte delle unità tassonomiche sono di tipo terofitico. Ciò appare spiegabile con
continuamente si introducano migliaia di specie aliene (Jauzein, 1998), soprattutto di origine americana neotropicale
una maggiore selezione volontaria da parte dell’uomo delle specie legnose per usi specifici quali quello ornamentale,
(Jauzein, op. cit., Recasens et Conesa, 1998).
vivaistico e forestale.
Con il presente contributo s’intende fornire una comparazione tra la flora aliena della Sardegna e quella dei territori relativi
L’analisi dei dati riguardante l’origine geografica della flora alloctona della Sardegna (fig. 7), evidenzia la dominanza
alla Spagna insulare e peninsulare. Si è scelto di effettuare questo confronto sia per le notevoli similitudini dal punto di vista
dell’elemento americano s.l. (30%) rispetto a quello mediterraneo (17%), seguono con valori più bassi le specie provenienti
biogeografico e bioclimatico, sia perché esistono studi recenti e approfonditi su questi territori.
dall’Asia (11%), dalla regione Saharo-Arabica (11%) e da quella Capense (8%). Per quanto riguarda i dati delle Baleari e
della Spagna s.l., i risultati non si discostano da quelli del territorio sardo, dominano infatti le specie americane sia per le
Area di studio
Baleari (32%) che per la Spagna s.l. (38%), così come evidenziato in precedenza da Jauzein (op. cit.) e Recasens et
I territori dell’area di studio appartengono alle subregioni biogeografiche Mediterranea Occidentale e Canario-Madeirense,
riferite entrambe alla regione Mediterranea (Rivas-Martínez, 2007) (fig. 1a e b). Per quanto riguarda la subregione
Mediterranea Occidentale i dati si riferiscono a tutte le province relative al territorio peninsulare e insulare della Spagna e
alla subprovincia Sarda, inquadrabile nella provincia Sardo-Corsa e nella superprovincia Italo-Tirrenica (Ladero Alvarez et al.,
1987; Bacchetta et Pontecorvo, 2005). Per la subregione Canario-Madeirense si è invece considerata la sola provincia
Conesa (1998).
Al fine di verificare l’impatto della flora esotica sugli ecosistemi, si è realizzata inoltre una analisi comparata degli habitat
maggiormente sensibili (fig. 8). Per la Sardegna risultano più soggetti ai fenomeni di neocolonizzazione quelli agricoli (33%)
e sinantropici (28%), seguono le zone umide (11%) e litorali (10%). Anche per le Baleari e la Spagna s.l. gli habitat
maggiormente a rischio sono risultati quelli sinantropici (52%, 70%) e secondariamente quelli agricoli (19%, 12%).
Canaria, relativa ai territori delle Isole Canarie.
Sardegna
Sardegna
Baleari
Spagna s.l.
Baleari
Spagna s.l.
40
80
35
70
30
60
25
50
20
40
15
30
10
20
5
10
(fig. 7) – Origine geografica delle flore aliene dei
territori indagati e loro comparazione.
Materiali e metodi
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(fig. 1a e 1b) – Limiti della regione biogeografica Mediterranea (fig. 1a) e nello specifico delle due subregioni Mediterranea occidentale e Canario-Maderiense (fig. 1b).
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(fig. 8) – Comparazione percentuale degli habitat
maggiormente sensibili per le diverse aree di studio.
Le informazioni presenti in questo lavoro derivano dalla comparazione dei dati relativi alla checklist della flora aliena della
Tali dati, seppur parziali, contribuiscono a meglio definire l’incidenza della flora alloctona in Sardegna e più in generale in
Sardegna (Bacchetta et al., 2008) e di quelli dei territori spagnoli esaminati (Moragues et Rita, 2005; Sanz Elorza et al.,
ambito mediterraneo. Le indagini che si stanno continuando, in collaborazione con altri atenei ed enti di ricerca italiani e
2004; Vilà et al., 2001; Vilà et Muñoz, 1999), integrati con i dati reperiti durante l’indagine bibliografica, l’analisi dei campioni
stranieri, hanno lo scopo di arrivare a definire in dettaglio l’incidenza della flora aliena sulle specie e gli habitat autoctoni
d’erbario e le osservazioni dirette in campo derivanti dalle escursioni realizzate negli ultimi 5 anni.
della Sardegna, le eventuali ripercussioni in funzione del processo di riscaldamento globale e le relazioni con la fauna
Per lo status delle aliene, le entità della checklist sarda sono state ordinate in base allo schema terminologico proposto da
esotica strettamente correlata. Il fine ultimo è quello di elaborare le necessarie strategie di contenimento o eradicazione e
Richardson et al. (2000) e riadattato da Pyšek et al. (2004). Al fine di consentire una ulteriore distinzione tra le specie
le possibili azioni di mitigazione degli impatti di tipo socio-economico.
introdotte prima e dopo il 1492/1500, sono state altresì differenziate le neofite dalle archeofite. Forme e sottoforme
biologiche si basano sulla classificazione di Raunkiaer (1934) e vengono espresse secondo le sigle di Pignatti (1982).
L’origine della specie si basa sul paese di provenienza o, quando definibile con certezza, sulla regione biogeografia definita in
funzione della classificazione proposta da Rivas-Martínez (2007). Gli habitat sono stati selezionati in base all’ambiente in cui
è più comunemente presente la specie e sono stati suddivisi nelle seguenti 7 categorie: 1) habitat agricoli; 2) habitat
sinantropici; 3) habitat litorali (sabbiosi e rocciosi); 4) habitat seriali (garighe e macchie); 5) habitat forestali; 6) habitat
ripariali; 7) habitat di zone umide (dulciacquicole, salmastre e salate). I calcoli e le elaborazioni sono stati realizzati
considerando tutte le specie rinvenute, tranne quelle riferite alla categoria delle specie dubbie.
Risultati e discussione
In base alle ricerche di campo, d’erbario e bibliografiche, la checklist della flora aliena della Sardegna conta ad oggi 481
unitá tassonomiche contro le 304 unità delle Isole Baleari e le 937 della Spagna s.l. Delle 481 entità, di cui ben 29 di nuova
segnalazione per l’Isola (Bacchetta et al., 2008), il 38% risultano in comune con quelle delle Baleari e oltre il 60% in comune
con quelle della Spagna continentale e insulare. Le entità censite per la Sardegna appartengono a 98 famiglie, tra quelle con
Malephora crocea Schwantes
il maggior numero di taxa troviamo le Fabaceae (45), seguite dalle Poaceae (32) e dalle Asteraceae (30). Sono
Opuntia stricta (Haw.) Haw.
rappresentativi anche i numeri di famiglie strettamente esotiche come le Aizoaceae (12) e le Agavaceae (9). Per le Baleari le
famiglie maggiormente rappresentate sono le Asteraceae (30), le Fabaceae (26) e le Poaceae (23) e per la Spagna si
ripetono le Poaceae (97), le Asteraceae (95) e le Fabaceae (67).
In totale 288 unità tassonomiche aliene della Sardegna, pari al 62% del totale, sono risultate neofite e 174, pari al 38%,
archeofite (fig. 2). Delle neofite il 42% risultano naturalizzate, il 38% casuali, il 3% dubbie e ben il 17% invasive (fig. 3).
Delle archeofite il 52% sono naturalizzate, il 41% casuali, il 6% dubbie e soltanto l’1% invasive (fig. 4).
3%
38%
6%
38%
Casuali
42%
Neofite
41%
Invasive
Invasive
Naturalizzate
Archeofite
Naturalizzate
Dubbie
52%
Dubbie
1%
17%
62%
(fig. 2) – Epoca d’introduzione.
Casuali
(fig. 3) – Status delle neofite.
(fig. 4) – Status delle archeofite.
Aloe caesia Salm-Dick
Agave fourcroydes Lem.
Phoenix canariensis Chabaud
Agave ingens Brg. var. picta (Salm.) Bgr.
I dati relativi a tale ultima categoria evidenziano che quasi la totalità delle specie invasive della Sardegna sono neofite,
l’unica archeofita risulta infatti Ricinus communis L. In totale la categoria delle invasive arriva al 10,4% della flora alloctona.
I dati sono sensibilmente inferiori a quelli dei territori comparati, infatti per le Baleari le invasive risultano pari al 13,8% e
per la Spagna al 13,1% del totale relativo alla flora aliena (fig. 5).
13,1%
1000
40
900
800
30
700
600
10,4%
invasive
500
86,9%
13,8%
400
altre
20
10
300
200
89,6%
0
86,2%
G
T
P
H
I
Ch
100
0
Sardegna
Baleari
Spagna s.l.
(fig. 5) – Comparazione percentuale delle specie invasive rispetto
Sardegna
Baleari
Spagna s.l.
(fig. 6) – Comparazione percentuale delle delle forme biologiche
al totale delle alloctone per i territori considerati.
relative alle flore alloctone dei territori indagati.
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