FAQ Influenza stagionale

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FAQ Influenza stagionale
Dipartimento federale dell'interno DFI
Ufficio federale della sanità pubblica UFSP
Malattie trasmissibili
Stato all’26 settembre 2016
FAQ Influenza stagionale
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Cos’è l’influenza?
Come si trasmette l’influenza?
Quali sono i sintomi dell’influenza?
Quali possono essere le complicazioni dell’influenza e quali sono le persone a rischio?
Come si cura l’influenza?
Qual è la differenza tra la «vera» influenza e un raffreddore?
Quando devo consultare un medico in caso di influenza?
A cosa serve il vaccino contro l’influenza?
Perché devo farmi vaccinare ogni anno?
Da cosa è composto il vaccino?
L’efficacia della vaccinazione è immediata?
Quanto dura la protezione del vaccino?
Quanto è efficace il vaccino contro l'influenza?
Si può contrarre l’influenza a causa del vaccino contro l'influenza?
Come mai anche le persone vaccinate presentano a volte sintomi di tipo influenzale?
Chi dovrebbe assolutamente farsi vaccinare contro l’influenza?
Non faccio parte di un gruppo a rischio, devo farmi vaccinare lo stesso?
Ho uno stile di vita sano, non basta per evitare un’infezione influenzale?
Quali effetti indesiderati può avere il vaccino contro l’influenza?
Quando non deve essere somministrato il vaccino contro l’influenza?
La vaccinazione contro l'influenza è rimborsata dall’assicurazione malattia?
Dove e quando posso farmi vaccinare?
Come si può diagnosticare un’influenza?
Perché di norma non vengono prescritti antibiotici in caso di influenza?
Perché non sono sempre prescritti antivirali in caso di influenza?
Se ho l’influenza, per quanto tempo sono contagioso per chi mi sta attorno?
Quali sono le precauzioni da adottare per chi mi sta attorno se ho l’influenza?
Cos’è un’epidemia e che differenza c’è con una pandemia?
Come si calcola il numero di persone colpite dall’influenza in Svizzera ogni inverno?
Infoline vaccinazioni 0844 448 448
E-Mail: [email protected]
1. Cos’è l’influenza?
L’influenza è una malattia infettiva delle vie respiratorie superiori dovuta ai virus dell’influenza A e B.
Di questi virus circolano numerosi sottotipi, come A(H1N1) e A(H3N2), per non citare che i più frequenti. I virus, definiti in base a due diverse proteine di superficie (antigeni), l’emoagglutinina (H) e la
neuraminidasi (N), mutano continuamente: i ceppi variano quindi leggermente ogni anno.
In Svizzera si registrano epidemie annuali tra novembre e aprile, che colpiscono dal 5 al 10 per cento
della popolazione. Ogni stagione, l’influenza provoca circa da 100 000 a 250 000 consultazioni mediche, da 1000 a 5000 ospedalizzazioni e fino a 1500 decessi.
Chiunque può contrarre l’influenza, ma se certe persone guariscono senza problemi, altre, più vulnerabili (persone di 65 anni e più, malati cronici, persone affette da immunodeficienza, donne incinte e
lattanti), rischiano gravi complicazioni, potenzialmente letali.
2. Come si trasmette l’influenza?
L’influenza si trasmette tramite goccioline emesse starnutendo, tossendo o parlando, che restano brevemente sospese nell’aria respirata, soprattutto negli spazi chiusi. È anche possibile una trasmissione indiretta, mediante contatto con una superficie (ad es. la maniglia di una porta) toccata da una
persona malata, su cui i virus possono restare attivi per un certo tempo. Evitando di toccarsi il naso, la
bocca o gli occhi e lavandosi regolarmente le mani si può limitare il rischio d'infezione indiretta.
Le persone infette sono contagiose già un giorno prima della comparsa dei sintomi. Per limitare la trasmissione dei virus si raccomanda pertanto di adottare sempre misure d’igiene basilari (lavarsi le mani
regolarmente, starnutire in un fazzoletto di carta e gettarlo immediatamente).
3. Quali sono i sintomi dell’influenza?
I sintomi dell’influenza, che si manifestano in genere bruscamente, sono i seguenti: febbre (> 38°C),
brividi, mal di testa, dolori alle articolazioni e ai muscoli, tosse, raffreddore e talvolta difficoltà respiratorie. Nei bambini possono inoltre manifestarsi diarrea e dolori addominali. Negli anziani, l’influenza può
anche non provocare febbre.
In genere, le persone giovani e sane guariscono in circa una settimana, ma la tosse e la sensazione di
debolezza generale possono durare più a lungo.
4. Quali possono essere le complicazioni dell’influenza e quali sono le persone a rischio?
Le complicazioni più frequenti, dovute sia al virus stesso che a una sovrainfezione batterica, sono: difficoltà respiratorie, polmonite e otite media. Altre complicazioni più rare ma anche più gravi possono
essere la pleurite (infiammazione della membrana che avvolge i polmoni), la meningite (infiammazione
delle meningi), l’encefalite, la miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) o la sindrome di Guillame-Barré (che colpisce il sistema nervoso). Queste complicazioni possono colpire chiunque, ma vi
sono individui più a rischio di altri. Le categorie più a rischio sono le persone d'età superiore ai 65
anni, i malati cronici (malattie cardiache, polmonari o diabete), le persone che soffrono di immunodeficienza, quelle con un indice di massa corporale (IMC) superiore a 40 nonché le donne incinte e i lattanti (soprattutto quelli nati prematuramente).
5. Come si cura l’influenza?
Nella maggior parte dei casi, i sintomi come la febbre o i dolori muscolari sono alleviati con un farmaco
a base di paracetamolo. L’aspirina (acido acetilsalicilico) non è raccomandata ai bambini e agli adolescenti, poiché raramente può provocare delle complicazioni (sindrome di Reye) in caso di influenza.
Per l’intera durata dei sintomi, bisogna rimanere a casa, bere molto e risposarsi.
Alle persone con un rischio più elevato di complicazioni possono essere prescritti farmaci antivirali, in
modo da ridurre la gravità dei sintomi e il rischio di complicazioni.
6. Qual è la differenza tra la «vera» influenza e un raffreddore?
Il raffreddore non è provocato dai virus dell’influenza. Contrariamente a quelli dell’influenza, i sintomi
del raffreddore si manifestano in genere progressivamente. I virus del raffreddore causano solitamente congestione nasale, mal di gola, congiuntivite e leggera febbre (nei bambini eventualmente anche alta). Spesso anche la tosse figura tra i sintomi del raffreddore. Talvolta è difficile distinguere tra
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queste due patologie, soprattutto in caso di influenza blanda e priva di complicazioni. Solo un’analisi di
laboratorio permette di porre la diagnosi esatta. Dopo l’età della prima infanzia, le complicazioni gravi
(domanda 4) si verificano praticamente solo in caso di influenza.
7. Quando devo consultare un medico in caso di influenza?
In caso di influenza non è sempre necessario andare dal medico. È tuttavia consigliabile consultare un
medico se i sintomi si aggravano o durano più di una settimana. Le persone a rischio più elevato di
complicazioni devono osservare attentamente il decorso della malattia e consultare immediatamente
un medico in caso di problemi.
8. A cosa serve il vaccino contro l’influenza?
Grazie all’attivazione del sistema immunitario (che genera anticorpi specifici), il vaccino contro l’influenza permette di proteggere dalla malattia la persona vaccinata e di evitare che la trasmetta ad altre persone. Per questo motivo, la vaccinazione contro l’influenza è raccomandata non solo alle persone a rischio più elevato di complicazioni, ma anche a quelle che hanno contatti regolari con persone
a rischio.
9. Perché devo farmi vaccinare ogni anno?
I virus dell’influenza mutano ogni anno. Il vaccino deve quindi essere adattato continuamente ai ceppi
in circolazione. In febbraio, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) formula delle raccomandazioni per i produttori circa i ceppi virali che devono essere contenuti nel vaccino della stagione successiva, a seconda dei ceppi in circolazione nel mondo in quel momento. L’immunità generata dalla
vaccinazione contro l'influenza, inoltre, si attenua con il passare del tempo ed è utile rafforzarla.
10. Da cosa è composto il vaccino?
Il vaccino contro l’influenza è composto da frammenti di virus dell’influenza derivati da ceppi differenti.
Ogni anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS raccomanda quali ceppi debbano essere coperti nel vaccino per la stagione seguente. Due frammenti appartengono sempre ai ceppi dell’influenza A (un A/H1N1 e un A/H3N2). I vaccini trivalenti contro l’influenza contengono inoltre frammenti
di un ceppo virale di tipo B, i vaccini quadrivalenti (risp. tetravalenti) contengono due ceppi di influenza
B. I vaccini contengono anche acqua, eccipienti per la conservazione (lecitina, formaldeide), tracce di
antibiotici aminoglicosidi e di proteine dell’uovo derivanti dal processo di produzione.
Lo speciale vaccino contro l’influenza Fluad® contiene una sostanza che ne potenzia l’efficacia (l’adiuvante MF59C). Fluad® è omologato in Svizzera per le persone anziane a partire dai 65 anni.
11. L’efficacia della vaccinazione è immediata?
No, poiché ci vogliono da una a due settimane circa prima che l’organismo sviluppi le difese immunitarie in maniera ottimale. Se durante queste due settimane si viene contagiati, è possibile ammalarsi di
influenza.
12. Quanto dura la protezione del vaccino?
La protezione generata dalla vaccinazione dura 6 mesi circa. Si tratta di un arco di tempo sufficiente a
ridurre il rischio di contrarre la malattia durante la stagione influenzale.
13. Quanto è efficace il vaccino contro l'influenza?
La sua efficacia varia a seconda dell’anno e della persona. Dato che la scelta dei ceppi presenti nel
vaccino è effettuata in febbraio, i virus possono ancora mutare durante vari mesi prima dell’inverno
successivo e quindi differire leggermente dai ceppi vaccinali. Inoltre, l’efficacia del vaccino dipende
anche dall’età e dal sistema immunitario della persona. Nei bambini e negli adulti di meno di 50 anni,
la protezione contro l’infezione è del 70-90 per cento, mentre negli anziani è solo del 30-50 per cento.
Pur non proteggendo al 100 per cento gli anziani, il vaccino non è inutile, poiché permette di attenuare
i sintomi e di ridurre notevolmente il rischio di complicazioni.
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Le persone che hanno contatti regolari con anziani, neonati, donne incinte o pazienti affetti da malattie
croniche dovrebbero anch’essi farsi vaccinare per evitare per quanto possibile di trasmettere i virus
influenzali a persone con aumentato rischio di complicazioni.
14. Si può contrarre l’influenza a causa del vaccino contro l’influenza?
No, i frammenti di virus inattivi presenti nel vaccino contro l’influenza non possono causare la malattia.
15. Come mai anche le persone vaccinate presentano a volte sintomi di tipo influenzale?
Vi sono cinque motivi possibili.
a. Copertura insufficiente del vaccino contro i virus in circolazione (domanda 13): la composizione
del vaccino è stabilita in febbraio per l’inverno successivo e i virus possono mutare durante i mesi
estivi. In tale caso, la protezione generata dal vaccino è solo parziale.
b. Efficacia protettiva troppo bassa dopo la vaccinazione (domanda 13): in alcune persone l’organismo sviluppa difese immunitarie solo deboli (soprattutto persone anziane e pazienti con sistema
immunitario indebolito). Queste persone sono quindi protette solo in modo parziale. Ciononostante,
se contraggono l’influenza, i sintomi sono attenuati e i rischi di complicazioni ridotti.
c. Lasso di tempo successivo alla vaccinazione: occorrono circa due settimane prima che l’organismo sviluppi le difese immunitarie (domanda 11). Se durante questo periodo si viene contagiati, è
possibile ammalarsi di influenza.
d. Effetti collaterali del vaccino: nel 5-10 per cento delle persone vaccinate si possono manifestare
reazioni post vaccinali come febbre, dolori muscolari o lieve malessere generale (domanda 19).
Queste reazioni sono dovute all’attivazione del sistema immunitario dell’organismo. Sono in genere
innocue e spariscono dopo uno o due giorni.
e. Malattia da raffreddamento non causata da virus influenzali: i sintomi di un raffreddore possono
essere confusi con quelli dell’influenza. Talvolta i medici stessi non possono distinguerli senza effettuare delle analisi. In ogni caso i raffreddori non causano praticamente mai complicazioni come
quelle a seguito di un’influenza.
16. Chi dovrebbe assolutamente farsi vaccinare contro l’influenza?
La vaccinazione è raccomandata a partire dai 6 mesi d'età
A) a persone con aumentato rischio di complicazioni in caso di influenza, e cioè:
 persone a partire dai 65 anni;
 donne incinte;
 bambini nati prematuramente a partire dall’età di sei mesi durante le prime due stagioni
influenzali;
 persone affette da malattie cardiovascolari, respiratorie o metaboliche croniche (ad
esempio: asma, fibrosi cistica, cardiopatie coronariche, diabete);
 persone affette da immunodeficienza (congenita o causata ad esempio da malattia tumorale, in caso di dialisi, dopo un trapianto d'organo, in caso di assunzione di immunosoppressori o di terapia cortisonica ad alto dosaggio);
 persone con un indice di massa corporea (IMC) superiore a 40
e/o
B) a persone che nella vita professionale o privata sono regolarmente a contatto con le persone
summenzionate (sotto A) o con lattanti di età inferiore ai 6 mesi:
 il personale sanitario nonché tutti coloro che lavorano o vivono nella stessa casa con persone appartenenti a un gruppo ad aumentato rischio di complicazioni (inclusi lattanti <6
mesi), dovrebbero farsi vaccinare per ridurre il rischio di contagiare persone di salute cagionevole e che rischiano di sviluppare complicazioni dovute all’influenza.
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17. Non faccio parte di un gruppo a rischio, devo farmi vaccinare lo stesso?
Se nella vita privata, familiare o professionale ha dei contatti regolari con una o più persone a rischio
più elevato di complicazioni, la vaccinazione contro l’influenza è raccomandata. Riducendo il rischio di
ammalarsi può evitare di conseguenza di trasmettere la malattia a queste persone.
L’influenza stagionale è debilitante, ma di regola non pericolosa per i bambini e i giovani adulti sani, e
di norma il suo decorso non comporta complicazioni. Tuttavia, anche per motivi personali, si può decidere di farsi vaccinare contro l’influenza in autunno (attività lavorativa, famiglia, vacanze, sport, attività
culturali).
18. Ho uno stile di vita sano, non basta per evitare un’infezione influenzale?
No. Uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata permettono di rafforzare le difese immunitarie
e quindi di lottare meglio contro certe infezioni. Anche lavarsi le mani e attenersi a buone norme igieniche sono pratiche utili per ridurre i contagi. Tuttavia, tutto ciò non è sufficiente per mettersi al riparo
dall’influenza.
Il vaccino è finora il metodo più efficace, semplice e sicuro per evitare di contrarre l’influenza in inverno.
19. Quali effetti indesiderati può avere il vaccino contro l’influenza?
Tra gli effetti più frequenti, su circa un terzo delle persone vaccinate figurano un arrossamento, un leggero gonfiore o dolore nel punto dell’iniezione; queste reazioni scompaiono entro poche ore o al più
tardi entro due giorni, senza che sia stato necessario un trattamento.
Sintomi generali più leggeri quali febbre, lieve senso di malessere, dolori muscolari e mal di testa si
manifestano nel 5-10 per cento delle persone vaccinate. Queste reazioni scompaiono entro due giorni.
Molto raramente possono manifestarsi orticaria, edemi, asma allergica o una reazione allergica immediata (shock anafilattico), in genere solo nel caso di un’allergia preesistente (vedi domanda 20).
In casi rarissimi possono insorgere disturbi neurologici, come ad esempio la sindrome di Guillain-Barré
(GBS) in un caso su un milione di vaccinati. A tale proposito è importante sapere che le patologie
GBS registrano un’insorgenza molto più frequente rispetto alle complicazioni in caso di infezioni con
determinati batteri o virus (inclusi virus influenzali), per cui la vaccinazione antinfluenzale costituisce
una protezione contro l’insorgenza di GBS.
Nell’insieme il rischio di complicazioni gravi dovute all’influenza è nettamente superiore a quello di effetti collaterali gravi dopo la vaccinazione.
20. Quando non deve essere somministrato il vaccino contro l’influenza?
Il vaccino è controindicato se, in concomitanza con una vaccinazione antinfluenzale precedente, si è
manifestata una reazione allergica grave (shock anafilattico) a uno dei componenti del vaccino. Il vaccino non va somministrato nemmeno in caso di grave allergia nota alle proteine dell’uovo.
In caso di febbre alta la vaccinazione è generalmente rinviata altrimenti la protezione del vaccino potrebbe risultare ridotta.
La vaccinazione contro l’influenza durante la gravidanza e l’allattamento è sicura ed è consigliata
come protezione per la madre e il nascituro/neonato.
21. La vaccinazione contro l’influenza è rimborsata dall’assicurazione malattia?
La vaccinazione contro l’influenza è assunta dall’assicurazione malattia obbligatoria (assicurazione di
base) per tutte le persone appartenenti a un gruppo a rischio più elevato di complicazioni (categoria A
nella domanda 16), a condizione che sia già stata raggiunta la franchigia.
22. Dove e quando posso farmi vaccinare?
Ci si può far vaccinare presso il proprio medico nonché nei centri di vaccinazione.
Nel caso ideale, la vaccinazione dovrebbe essere effettuata tra metà ottobre e metà novembre, per
dare al sistema immunitario il tempo di sviluppare difese sufficienti prima dell’arrivo dell’influenza. Tra
l’altro, ogni anno all’inizio di novembre è indetta una Giornata nazionale di vaccinazione contro l’influenza, durante la quale è possibile farsi vaccinare senza appuntamento presso alcuni studi medici e
ad un prezzo ridotto (ulteriori informazioni ottenibili sul sito www.kollegium.ch).
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23. Come si può diagnosticare un’influenza?
Spesso, i medici si basano sui sintomi per formulare la loro diagnosi.
Solo un esame di laboratorio tramite tampone nasale o faringeo permette di accertare con sicurezza
se è presente un virus influenzale e di quale tipo. Di norma, tuttavia, questa analisi di laboratorio per
individuare l’agente patogeno non è necessaria.
24. Perché di norma non vengono prescritti antibiotici in caso di influenza?
Gli antibiotici agiscono solo sui batteri, mentre l’influenza è provocata da un virus. In caso di sovrainfezione batterica (in particolare in caso di polmonite) possono tuttavia essere necessari degli antibiotici.
25. Perché non sono sempre prescritti antivirali in caso di influenza?
Per una persona sana, l’assunzione di antivirali (Relenza®, Tamiflu® ecc.) non è solitamente necessaria. Nel caso di un’influenza grave, gli antivirali servono principalmente a ridurre il rischio di complicazioni. Gli antivirali permettono inoltre di accorciare la malattia di uno o due giorni. Per avere una migliore efficacia, questi farmaci devono essere assunti entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi
influenzali, ma nella maggior parte dei casi a quel momento non si sa ancora di avere l’influenza.
In Svizzera i farmaci antivirali sono venduti unicamente su prescrizione medica.
26. Se ho l’influenza, per quanto tempo sono contagioso per chi mi sta attorno?
Il periodo durante il quale si è contagiosi varia da una persona all’altra. In generale, un adulto infetto è
contagioso già dal giorno che precede la comparsa dei primi sintomi e fino a tre - cinque giorni dopo. I
bambini possono essere contagiosi ancora prima e restarlo fino a dieci giorni dopo la comparsa dei
sintomi.
Il potenziale di contagio non è tuttavia sempre lo stesso: è particolarmente elevato all’inizio della malattia. È quindi importante rientrare a casa non appena si comincia a sentirsi male. Bisognerebbe restare a casa per alcuni giorni, soprattutto se l’influenza è confermata.
27. Quali sono le precauzioni da adottare per chi mi sta attorno se ho l’influenza?
Vi sono alcune semplici regole che permettono di limitare in parte il rischio di trasmissione:
 se ci si ammala mentre si è al lavoro (o a scuola) fare ritorno a casa il prima possibile;
 lavarsi le mani regolarmente e accuratamente con acqua e sapone;
 quando si starnutisce o si tossisce, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto o tossire/starnutire
nella piega del gomito;
 utilizzare fazzoletti di carta e gettarli nel cestino subito dopo l’uso;
 pulire regolarmente le superfici con cui si viene a contatto (maniglie, pulsanti, telefono…);
 arieggiare i locali almeno una volta al giorno.
28. Cos’è un’epidemia e che differenza c’è con una pandemia?
Un’epidemia è la propagazione rapida di una malattia infettiva a un numero elevato di persone in un
determinato periodo e in una determinata zona.
Una pandemia è un’epidemia su scala mondiale, che si diffonde da una persona all’altra in tutte le regioni del mondo.
La differenza non è quindi legata alla gravità della malattia, ma alla sua situazione geografica.
29. Come si calcola il numero di persone colpite dall’influenza in Svizzera ogni inverno?
Da 100 a 200 medici di base con studi pediatrici, di medicina generale e interna, che partecipano volontariamente al sistema di dichiarazione Sentinella, comunicano ogni settimana all’Ufficio federale
della sanità pubblica il numero di casi di sospetta influenza riscontrati nel loro studio, e il numero di
pazienti che hanno visitato. Da queste cifre si può calcolare il numero di casi di sospetta influenza a
settimana per 1000 consultazioni e, con una proiezione, stimare il numero complessivo di casi registrati tra la popolazione svizzera.
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