Titolo La Betoniera 03 2016
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Titolo La Betoniera 03 2016
01.a 01 01.b in primo piano di Alberto Morigi Approvato il Bilancio Consolidato al 30 giugno 2016 01.a TBM “Agata”, pronta ad iniziare gli scavi nel cantiere della Circumetnea di Catania. 01.b Nel cantiere per il rifacimento delle Il 9 settembre scorso, il C.d.A. di Cmc ha approvato il Bilancio Consolidato al 30 giugno 2016. Confrontando i dati al 30 giugno 2016 con quelli al 30 giugno 2015, si registra una flessione nel Valore della Produzione di € 97,3 milioni, passando da € 592,2 milioni a € 494,9,1 milioni. infrastrutture fognarie a New York. 01.c Alberto Morigi, Direttore Amministrativo Cmc. In particolare, si registra una riduzione dei Ricavi da Costruzioni che passano da € 571,0 milioni del 30 giugno 2015 a € 471,2 milioni al 30 giugno 2016, con un calo quindi di € 99,8 milioni. Il decremento dei ricavi da costruzioni riguarda sia l’Italia per € 62,8 milioni, sia l’estero per € 37,0 milioni. In Italia l’effetto è derivato dal completamento dei lavori relativi all’Expo 2015 di Milano, alla Tangenziale Esterna Est di Milano ed al cosiddetto Quadrilatero Umbria Marche, che avevano sviluppato notevoli volumi nel primo semestre 2015. All’estero il decremento è imputabile principalmente all’ultimazione dei lavori stradali in Mozambico, tratto Montepuez-Ruaca e tratto Lichinga-Litunde ed ai lavori dell’impianto di trattamento acque TCTA in Sudafrica. Anche in Asia si registra un calo di fatturato per l’ultimazione del progetto Yndajihuang Water Tunnel in Cina e per il completamento dei lavori di mole nella metropolitana di Singapore. Si registrano, a parziale compensazione, maggiori ricavi negli USA, derivanti dall’attività delle nostre due società LMH e DiFazio. È prevista una crescita del Valore della Produzione nel secondo semestre dell’anno, legata alla partenza dei nuovi lavori acquisiti recentemente in Svezia, Kenya, Laos e Filippine. L’EBITDA registra un incremento di € 14,1 milioni, da € 69,9 milioni del 30 giugno 2015 a € 84,0 milioni al 30 giugno 2016. La redditività percentuale è aumentata, facendo registrare un EBITDA Margin al 30 giugno 2016 pari al 17,0% rispetto al 11,8% del 30 giugno 2015. L’Utile Netto si è significativamente incrementato rispetto a quello registrato nel primo semestre del 2015, passando da € 4,4 milioni ai € 15,6 milioni del 30 giugno 2016. Il notevole aumento dell’EBITDA e conseguentemente dell’utile netto, sia in termini assoluti che in termini percentuali, è scaturito dall’eccezionale risultato ottenuto con la firma dell’accordo finale con Eskom per il progetto di Ingula in Sudafrica che, ovviamente, non sarà ripetibile nel secondo semestre dell’anno. p.03 la Betoniera 03 2016 Per quanto riguarda le Nuove Acquisizioni si registra un lieve decremento di € 57,9 milioni, passando da € 655,1 milioni dei primi sei mesi del 2015 a € 597,2 milioni al 30 giugno 2016, con nuovi importanti contratti sia in Italia che all’estero, dove si registra un ritorno in alcuni Paesi quali Laos e Filippine. Un Portafoglio Ordini sufficiente per mantenere un rapporto con i Ricavi da Costruzioni approssimativamente al 3.5x. Passando a confrontare i principali indici finanziari e patrimoniali al 30 giugno 2016 con quelli al 31 dicembre 2015 si può notare che il Portafoglio Ordini è salito a € 3.563,0 milioni rispetto ai € 3.519,1 milioni al 31 dicembre 2015 e ai € 3.141,4 al 30 giugno 2015, mantenendo una copertura significativa della produzione per i prossimi due anni. Principali mercati di riferimento in Italia e all’estero Italia Secondo l’Istat, la crescita del PIL dovrebbe essere circa dell’1% nel 2016 e dell’1,4% nel 2017, con i consumi privati come principale motore della ripresa. Gli investimenti nel mercato delle costruzioni, che in Italia contribuisce per il 4,8% al PIL nazionale, sono rimasti stabili durante il 1° semestre 2016. In generale si può affermare che tutto il settore industriale è stato gravemente colpito dalla crisi economica degli ultimi anni. Dal 2008, il settore delle costruzioni in Italia ha perso quasi il 50% del valore della produzione e circa 69.000 dipendenti. segue a p.04 Confermando la strategia commerciale di Cmc, più del 60% del Portafoglio acquisito riguarda progetti da eseguire all’estero. La Posizione Finanziaria Netta Rettificata, infine, si è incrementata di € 84,3 milioni, passando dai € 579,5 milioni al 31 dicembre 2015 ai € 663,8 milioni al 30 giugno 2015, in conseguenza principalmente dell’incremento temporaneo del Capitale Circolante Netto. Il rapporto tra Posizione finanziaria netta rettificata e l’EBITDA si è incrementata da 4,13x al 31 dicembre 2015 a 4,30x al 30 giugno 2016. Da segnalare che nei mesi di luglio e agosto 2016 abbiamo incassato le prime due rate dell’accordo finale firmato con Eskom relativamente ai lavori dell’impianto idroelettrico di Ingula, che ha ridotto la nostra Posizione Finanziaria Netta Rettificata di fine agosto a € 582,5 milioni, pari a 3.77 volte l’EBITDA degli ultimi 12 mesi di giugno 2016. Nel mese di settembre con l’incasso della terza rata dell’accordo con Eskom e di alcune anticipazioni contrattuali sui progetti acquisiti nel primo trimestre 2016 ci si aspetta un significativo decremento della nostra Posizione Finanziaria Netta Rettificata. Il Patrimonio Netto è diminuito di € 9,0 milioni passando dai € 142,9 milioni del 31 dicembre 2015 ai € 133,9 milioni al 30 giugno 2016, principalmente dovuto alla variazione della cosidetta Riserva da Conversione in Valuta, pesantemente penalizzata dall’effetto sui cambi sul Metical Mozambicano. 01.c segue da p.03 Tuttavia, non tutte le imprese sono state ugualmente colpite dalla recessione. La maggior parte delle grandi imprese di costruzione ha dimostrato di essere resiliente grazie alla loro diversificazione del Portafoglio di opere infrastrutturali e di orientamento al mercato estero. Ad esempio, nel 2014 il fatturato generato dal settore delle costruzioni nelle esportazioni sono aumentate del 9,7%, in parte compensando il rallentamento del fatturato interno (-6%). Recentemente non sono state indette gare per nuovi grandi progetti con l’eccezione del Brennero. Inoltre, vi è stato un significativo rimpasto all’interno di ANAS, che è iniziato con la nomina del nuovo Presidente, con conseguente rallentamento di tutte le attività, quali a titolo esemplificativo la nomina delle direzioni lavori, dei RUP per la certificazione dei lavori eseguiti e le procedure di fatturazione e pagamento. In Marocco, dove abbiamo ottenuto nel 2015 un contratto per la realizzazione delle strutture di ormeggio e della logistica servizi nel porto di Mohammedia, l’emergere di nuovi “motori di crescita” potrebbero creare le condizioni per diventare un ponte ideale per il commercio e gli investimenti tra l’Europa e l’Africa. In Algeria siamo concentrati sul completamento del nostro progetto, ma non vediamo il potenziale per nuove acquisizioni, essendo il Paese in questo momento influenzato dal basso prezzo del petrolio. In Libia siamo parte di un Consorzio a maggioranza italiana per la costruzione dell’autostrada costiera, ma non ci aspettiamo di avviare i lavori nel breve termine, a causa della situazione politica e di conseguenza non abbiamo incluso il progetto nel nostro Piano Industriale. Africa Australe e Orientale 01.d In mezzo a questo panorama desolante, siamo riusciti a mantenere la nostra quota di mercato, fatturato e Portafoglio ordini migliorando i nostri margini e cogliendo l’opportunità di acquisire quote dagli azionisti di minoranza di progetti esistenti, e in modo selettivo presentare offerte per i progetti in settori di nicchia maggiormente remunerativi come i lavori in sotterranea. Il Portafoglio ordini attuale copre i nostri ricavi da costruzioni per i prossimi due-tre anni. Sostenuto anche dal debutto atteso di Anas nei mercati dei capitali, a seguito della fusione con Ferrovie dello Stato, ci aspettiamo una normalizzazione delle condizioni di pagamento dal nostro più grande cliente nazionale, con conseguente effetto positivo sul nostro Capitale Circolante Netto e Posizione Finanziaria Netta. Escludiamo un nostro ulteriore coinvolgimento nelle concessioni, da cui, in particolare registriamo l’uscita dalla concessione SAT, finalizzata nel 2015, e la previsione di uscita dalla TEM nel prossimo futuro. Resto d’Europa 01.e La Commissione Europea prevede una crescita dell’area Euro dell’1,6% nel 2016, anche se un rallentamento segnalato nel secondo trimestre potrebbe portare a una revisione al ribasso, anche probabilmente a seguito dell’esito del referendum sulla Brexit che ha creato una certa instabilità economica e politica. Noi non vediamo significative opportunità a breve termine nell’Europa orientale a causa dei margini di redditività bassi, ma siamo attivi come gare nel Nord Europa, con particolare attenzione ai Paesi Scandinavi, dove abbiamo già acquisito un primo lavoro in Svezia per la costruzione congiunta di un by-pass stradale a Stoccolma. Area Mediterraneo e Medio Oriente 01.f 01.g L’area offre significative opportunità per le società di costruzioni internazionali a causa della mancanza di infrastrutture e scarsa concorrenza locale, ma l’instabilità politica persistente e il recente crollo dei prezzi del petrolio richiedono un approccio molto selettivo. I nostri sforzi per aumentare la nostra presenza nella regione si sono già concretizzati con l’acquisizione di un nuovo progetto nel 2014 di grandi dimensioni in Libano. In questo Paese le prospettive economiche a medio termine sono fortemente influenzate dalle condizioni geopolitiche e di sicurezza, che rimangono volatili. Manterremo la nostra attenzione per l’Egitto, dove nel 2015 ci siamo aggiudicati un progetto per la costruzione congiunta di due gallerie stradali sotto il canale di Suez. Il primo trimestre del 2016 ha registrato una crescita del PIL modesta (3%, dal 5,6% nel 2015), principalmente per la debolezza del cambio sulla valuta locale, che ha soffocato la produzione, tuttavia il Governo punta a un PIL del 6% entro il 2018, anche attraverso la promozione di grandi progetti infrastrutturali che dovrebbero essere realizzati con la partecipazione di imprese di costruzione internazionali. La crescita del PIL del Kenya è destinata ad aumentare al 5,9% nel 2016 e del 6,1% nel 2017, con una forte spinta sugli investimenti infrastrutturali. Il consolidamento fiscale è previsto per allentare la pressione sui tassi di interesse interni e aumentare l’assorbimento del credito da parte del settore privato. La contrazione del disavanzo delle partite correnti continuerà ad essere sostenuta dal calo dei prezzi delle materie prime e dall’aumento delle esportazioni di the. In questo contesto, abbiamo firmato quattro nuovi contratti negli ultimi due anni, uno direttamente come Cmc per la realizzazione della diga di Itare e tre in joint venture con Itinera per la realizzazione di opere idrauliche, quali dighe e condotte per il trasferimento dell’acqua. Il tasso di crescita economica del Mozambico ha rallentato nel 2015 a causa dei bassi prezzi delle materie prime e dalla diminuzione dei flussi di investimenti da parte di enti finanziatori esteri. La crescita del PIL reale dovrebbe continuare a decelerare anche nel 2016 e 2017, spinto da calo dei ricavi delle esportazioni, dall’aumento dei costi di importazione e dai ridotti investimenti diretti esteri, per poi recuperare gradualmente entro la metà del 2017, in linea con le previsioni mondiali. Per affrontare al meglio il ritardo nell’avvio delle opere civili e infrastrutturali legati ai giacimenti di oil & gas, abbiamo ridimensionato la nostra struttura locale ottenendo notevoli risparmi, e ci siamo concentrati sulla riduzione della nostra esposizione a clienti pubblici. I nuovi progetti saranno concentrati sui clienti o contratti garantiti da istituzioni sovranazionali solide private Dopo la contrazione nel 1 ° trimestre 2016, l’economia del Sudafrica ha continuato a mostrare segni di debolezza anche nel secondo trimestre 2016. Nel mese di giugno, l’indice PMI ha infatti subito una ulteriore contrazione. Inoltre, a seguito dell’esito del referendum del Regno Unito di lasciare l’Unione europea, la valuta Rand ha toccato il punto più basso tra le valute dei mercati emergenti, in quanto gli investitori hanno perso interesse per gli investimenti maggiormente rischiosi. L’esito del referendum sulla Brexit ha gettato un’ombra sull’economia del Sudafrica poiché il Paese ha stretti legami finanziari e commerciali sia con il Regno Unito che con l’Unione Europea. I lavori del nostro grande progetto nel Paese sono stati ultimati a fine 2015, mentre nel mese di luglio 2016 si è addivenuti alla firma di un accordo finale molto soddisfacente con il nostro cliente Eskom, che ha generato il riconoscimento di corrispettivi aggiuntivi per un ammontare di circa € 80 milioni in parte già incassati nei mesi di luglio ed agosto 2016. La stabilità politica e la sana gestione economica hanno contribuito a una crescita economica ed alla riduzione della povertà in Namibia. La crescita non è stata però accompagnata dalla creazione di nuovi posti di lavoro, e le disuguaglianze sociali ed economiche ereditate dall’apartheid persistono nonostante la generosa spesa per i programmi sociali. Ci aspettiamo di aumentare la nostra presenza nel paese tramite 01.h a Mokopane in Sudafrica. l’acquisizione di progetti per clienti privati come ad esempio il progetto di impianto industriale per un valore di € 100 milioni acquisito nel 2015. Nel corso dell’ultimo anno, l’economia Angolana ha mostrato segni di rallentamento. Il Prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto del 2,8% nel 2015, in calo dal 4,8% nel 2014, principalmente per effetto del calo dei prezzi del petrolio. Il calo del prezzo internazionale del petrolio greggio ha avuto un impatto sostanziale sui saldi di bilancio pubblico del Paese. Le nostre attività per la costruzione dell’autostrada Luanda-Soyo sono riprese nel luglio 2014 quando abbiamo concluso il contratto di finanziamento, garantito da SACE, di € 164.000.000 al Ministero delle Finanze dell’Angola per il completamento del progetto. Nonostante questi sforzi, il nostro committente tende a rallentare i lavori in funzione del budget approvato dal Governo. L’economia dello Zambia è cresciuta ad un tasso medio annuo del 7% tra il 2010 e il 2014. Tuttavia, turbolenze globali e le pressioni nazionali hanno indebolito l’economia dello Zambia. Di conseguenza, la crescita nel 2015 è scesa ad un valore del 3% (rispetto al 4,9% nel 2014) a seguito di un basso prezzo della principale materia prima del Paese: il rame. In questo Paese la nostra presenza è relativa allo scavo in tradizionale di tunnel per le miniere di rame e non prevediamo nuovi contratti nel prossimo futuro. 01.h A Massingir, Asia 01.d Foto di gruppo per la firma del contratto per la realizzazione di due gallerie stradali nella tangenziale di Stoccolma. 01.e Il Direttore Generale di Cmc, Roberto Macrì, accompagnato dal Branch and Project Manager Paolo Mauri, dal Direttore di cantiere Andrea Mignini e dal responsabile produzione Ivan Mazzavillani, nel cantiere per la costruzione dei viadotti per l’approvvigionamento idrico di Beirut. 01.f La TBM “Mashia” che scaverà nel cantiere per la metropolitana di Torino. 01.g Nel cantiere per la costruzione di un nuovo impianto per il trattamento delle acque reflue per una centrale idroelettrica. Tuttavia, il Paese non è più strategico per il nostro sviluppo commerciale. Il Laos è uno dei Paesi con la più rapida crescita dell’Asia Orientale e Pacifico. La crescita del PIL è stata in media del 7% negli ultimi dieci anni, con il crescente sfruttamento delle risorse naturali del Paese - per lo più acqua, minerali e foreste - che contribuiscono per un terzo della crescita. Le prospettive economiche rimangono sostanzialmente favorevoli supportate dal settore energetico e dalla crescente integrazione nell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico). In Laos è in fase di partenza la realizzazione di un progetto per le opere civili di una centrale idroelettrica, in joint venture con partner locali e tailandesi. di New York, dove l’economia è in crescita e gli investimenti in infrastrutture sono una parte importante dell’agenda politica. Stiamo valutando la possibilità di presentare offerte per i grandi progetti in queste aree, in JV con possibili partner selezionati, con l’opportunità di espandersi in altri paesi per progetti con scavo di tunnel. In Sud America, partecipiamo ad un progetto idroelettrico in Cile, in collaborazione con Hochtief. L’acquisizione di Hochtief da parte della società spagnola Dragados ha limitato la possibilità di ulteriori partnership commerciali, e di conseguenza stiamo valutando le possibilità di alternative per estendere la nostra presenza in Sud America. Le Filippine sono una delle economie più dinamiche della regione orientale, con solidità dei fondamentali economici e di una forza lavoro competitiva riconosciuta a livello mondiale. La crescita nelle Filippine è stata in media superiore al 5% negli ultimi dieci anni, significativamente più alto rispetto ai decenni precedenti. A seguito di una crescita elevata sopra al 6% negli ultimi tre anni, la crescita ha rallentato al 5,3% nella prima metà del 2015, ma è ripresa nella seconda metà, portando la crescita dell’intero anno al 5,8% nel 2015. In questo Paese sono in fase di partenza i lavori per la costruzione di due dighe e diverse gallerie per il trasferimento delle acque. 01.l in Mozambico, dove Cmc sta lavorando nella riabilitazione della diga già esistente e sulla quale nel 2008 era già stato fatto un primo intervento. 01.i La TBM “Federica” che sta scavando gli 8.737 m di galleria nel cantiere Tav di Nel secondo trimestre del 2016 il PIL di Singapore è cresciuto del 2,1% su base annua, invariato rispetto al primo trimestre. A Singapore Cmc sta completando con successo la costruzione di due sezioni della metropolitana locale, e ora siamo ben posizionati per cogliere le opportunità offerte dal programma di investimenti in scavi sotterranei annunciato dal Governo locale. Saint Martin la Porte in Francia. 01.l Il Presidente Matteucci in visita al cantiere, ormai ultimato, per la costruzione delle infrastrutture per il bacino orientale di drenaggio acido delle miniere a Gauteng in Sudafrica. Dall’’avvio delle riforme strutturali nel 1978, la Cina è passata da un’economia pianificata centralmente dall’apparato statale ad un’economia di mercato, che ha generato un rapido sviluppo economico e sociale. La crescita del PIL è stato in media quasi il 10% l’anno, l’espansione più veloce sostenuta da una grande economia nella storia e ha tolto più di 800 milioni di persone dalla povertà. Con una popolazione di 1,3 miliardi, la Cina è diventata la seconda più grande economia mondiale e sta assumendo un ruolo sempre più importante e influente nell’economia globale. In Cina stiamo completando con successo il progetto relativo al tunnel idraulico di Yindajihuang, e stiamo eseguendo il progetto di deviazione del fiume Shanxi nell’omonima provincia. Il Nepal ha raggiunto notevoli progressi negli ultimi anni. Il Paese è riuscito a dimezzare la percentuale di persone che vivono con meno di $ 1,25 al giorno in soli sette anni, dal 53% nel 2003-04 al 25% nel 2010-11 e sta continuando a fare progressi. Diversi indicatori sociali in materia di istruzione e salute sono migliorati. Andando avanti, il Nepal avrà bisogno di sviluppare il suo potenziale economico ulteriormente. In questo Paese, le nostre attività di scavo in galleria sono riprese dopo il terremoto che ha colpito la zona nell’aprile del 2015, che non ha generato significativi effetti nel nostro Piano Industriale relativo al Nepal. Con 1,2 miliardi di persone è la quarta economia più grande del mondo, la recente crescita e lo sviluppo in India è stato uno dei risultati più significativi del nostro tempo. Nel corso degli ultimi sei anni e mezzo, il Paese ha visto una rivoluzione agricola che è risultata il punto di riferimento per una trasformazione della nazione. Massicci investimenti saranno comunque necessari per creare nuovi posti di lavoro e nuove infrastrutture. In India stiamo effettuando lo scavo di tunnel 01.i Nord e Sud America Negli Stati Uniti operiamo attraverso due società controllate: LMH a Boston (controllata al 100%, acquisita nel 2011), e DiFazio Industries di New York (33% di proprietà, acquisita nel 2013, con un’opzione di acquisto del restante 67% nel 2017 e 2019). Gli indicatori economici nei settori pertinenti in cui operiamo stanno mostrando tassi di crescita costanti. Il prodotto interno lordo reale del Massachusetts è cresciuto ad un tasso annuo del 3,0% nel secondo trimestre del 2016 secondo l’indice economico attuale del MassBenchmarks. Il Governo locale sta intraprendendo investimenti infrastrutturali significativi nel settore dei trasporti e delle infrastrutture idriche in base al Programma di Sviluppo delle infrastrutture locali. La società DiFazio opera nel “Five Boroughs” Ciao Vittorio Di Vittorio Morigi, del mio “capo”, potrei scrivere un libro. Se ne è andato l’ultimo giorno di agosto, in fretta. L’avevo incontrato verso la fine di luglio, per un saluto, nella sua casa di Pezzolo. Parlammo di tutto, attento, lucido, mai banale con una grande autoironia e soprattutto, come era lui, con un sorriso sulle labbra, senza mai avvilirsi per il suo stato, anzi aveva parole di fiducia per coloro che gli erano vicini. Un grande riferimento per tutti noi, in Cmc, per la sua famiglia e per le persone che gli sono state vicino! In particolare, della cooperativa non era solo dirigente e socio, era un “militante”. Vi aveva trascorso tutta la vita professionale, si può dire che sono cresciuti insieme lui e la Cmc. Se oggi Cmc è riconosciuta come una solida ed importante realtà imprenditoriale, in Italia e nel mondo, lo si deve al lavoro, alla determinazione, alla qualità di tante donne e tanti uomini. Vittorio è stato di sicuro uno di questi. Era un grande lavoratore e soprattutto un grande trascinatore, sensibile ed abile nel dirigere il gioco di squadra, non amava le “corti”, e, ci tengo a dirlo, era un uomo capace di dire “mi sono sbagliato”. Era molto esigente e questo compartava l’avere uno smisurato senso del dovere. Su questo, amava ricordare di essere figlio di un uomo dell’Ottocento (suo padre era nato nell’88) e, pertanto per dedizione, caparbietà e determinazione “non ce n’era per nessuno”!! Vittorio era così. Ognuno di noi, riavvolgendo il film della propria vita professionale, realizza che per scelta, per fortuna o semplicemente per coincidenza, c’è qualcuno che ha avuto, nella tua crescita professionale e di uomo, un ruolo particolare. Vittorio è stata una di quelle persone che mi hanno insegnato a lavorare e che porterò sempre con me, dappertutto!! Grazie di cuore Vittorio, non ti dimenticheremo mai. Massimo Matteucci viale Lorenzo Bolano nel Comune di Catania), fino ad un tratto compreso tra la stazione Monte Po’ e la stazione Misterbianco Centro (posizionamento sotto via Carlo Marx nel Comune di Misterbianco). Le principali opere che verranno realizzate sono: una galleria naturale di linea; le stazioni e le rampe di uscita; i locali tecnici, in superficie, in corrispondenza di entrambe le fermate; la sotto-stazione elettrica, in corrispondenza della fermata Monte Po’; il piazzale e il parcheggio in corrispondenza della fermata Monte Po’; le aperture equilibratrici lungo linea, le opere di armamento ferroviario; le opere impiantistiche. Sono previste, inoltre, opere provvisorie per il montaggio e la partenza della fresa TBM-EPB, che verrà utilizzata per lo scavo della galleria di linea, che verranno dismesse a fine lavori. 02.a I punti di forza del progetto Cmc Nella documentazione di Offerta Tecnica redatta in fase di partecipazione alla gara di appalto dall’Appaltatore, sono state proposte alcune migliorie rispetto al Progetto Definitivo posto a base di gara, nei limiti e nel rispetto del bando, che lasciano sostanzialmente inalterata la configurazione dell’infrastruttura. In sintesi le migliorie proposte in sede di gara riguardano: la minimizzazione dell’impatto dell’opera e dei cantieri; la rifunzionalizzazione delle stazioni; l’ottimizzazione delle metodologie di avanzamento dello scavo; la gestione delle terre e rocce da scavo. 02 approfondimenti di Antonino Pulejo La gestione ambientale dei materiali da scavo di gallerie tramite TBM-EPB 02.a.c. Alcuni momenti del convegno svoltosi a Catania. . Si è svolto lunedì 11 luglio, al Centro Congressi “Le Ciminiere” di Catania, l’interessante convegno organizzato da Cmc e C.A.D.A. S.n.c., in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Catania, sul tema la “Gestione Ambientale dei materiali da scavo di gallerie mediante TBM-EPB”. Molti e qualificati gli interventi fra i quali anche quelli del Direttore Generale di Empedocle2, Pierfrancesco Paglini. In queste pagine pubblichiamo un’ampia sintesi della relazione svolta dal Direttore Tecnico delle Commesse della Metro di Catania, Antonino Pulejo. Il progetto della tratta metropolitana Nesima - Misterbianco fa parte del programma di potenziamento e trasformazione della linea ferroviaria, avviato dalla Ferrovia Circumetnea per trasformare progressivamente l’attuale linea a scartamento ridotto in una linea a scartamento ordinario ed elettrificata. Questa tratta costituirà la prosecuzione della linea Borgo - Nesima (attualmente in fase di avanzata realizzazione nell’ambito di un altro appalto), lunga 3.1 km e, assieme a questa, si aggiungerà alla tratta in esercizio Borgo - Galatea - Porto (lunga 3.8 km), alla tratta Galatea - Giovanni XXIII (lunga 0.9 km), in corso di realizzazione e, in prosecuzione di quest’ultima, alla tratta Giovanni XXIII - Stesicoro (lunga 1.0 km) anche questa in fase di avanzata esecuzione. Complessivamente la realizzazione dell’intervento 02.f consentirà di avere all’interno della città metropolitana di Catania, una linea ferroviaria metropolitana in galleria, a doppio binario, lunga 10.8 km e una linea in superficie, a singolo binario, lunga 2.0 km Nello specifico, i lavori Cmc riguardano il primo lotto strutturale della tratta Nesima - Misterbianco: questo compreso tra Nesima e Misterbianco Centro, dalla progressiva 5+283.70 alla progressiva 7+031.78. Il secondo progetto aggiudicato a Cmc è relativo alla tratta metropolitana Stesicoro - Aeroporto, che fa parte del programma di prolungamento della metropolitana di Catania dalla Stazione F.S. fino all’aeroporto Fontanarossa, con attraversamento del centro urbano di Catania e della periferia sud-ovest della città. Questa tratta avrà una lunghezza complessiva di 6.754 m e si svilupperà lungo le otto stazioni di S. Domenico, Vittorio Emanuele, Palestro, San Leone, Verrazzano, Librino, S.M. Goretti e Aeroporto. Il primo lotto strutturale della tratta Stesicoro - Aeroporto, oggetto dei lavori in appalto, si sviluppa per una lunghezza di 2,2 km e attraversa la parte più antica della città, a partire dalla centralissima piazza Stesicoro. Nesima, il progetto Il lotto è costituito da un tratto di galleria mono-canna a doppio binario di percorrenza, che si sviluppa per una lunghezza di circa 1.748,08 m da un attuale tronchino, successivo alla stazione Nesima (posizionamento sotto 1) La minimizzazione dell’impatto dell’opera e dei cantieri Al fine di minimizzare l’impatto dell’opera e dei cantieri localizzati in zone sensibili della città di Catania e di Misterbianco ed al fine di fornire una soluzione integrata pienamente ottemperante alle richieste dell’amministrazione appaltante, il progetto esecutivo prevede di operare uno spostamento dell’area di cantiere principale in una zona maggiormente periferica e strategica in termini di connessione con la viabilità a grande scorrimento così da ridurre l’impatto su traffico, sul contesto residenziale e sulla popolazione; di smaltire ed approvvigionare i materiali necessari per la realizzazione della galleria tramite la galleria stessa in direzione Misterbianco e poi, tramite il cantiere di Misterbianco Zona Industriale, localizzato in prossimità di vie di comunicazione dirette verso l’esterno del centro abitato (Tangenziale di Catania), verso le destinazioni finali, in quanto tali vie di trasporto sono ritenute molto più dirette e meno impattanti di quelle che si sarebbero dovute usare se le operazioni di approvvigionamento e quelle di smarino si fossero svolte dal cantiere previsto per lo scavo con metodologia tradizionale a Monte Po’; una modifica delle fasi realizzative delle aperture equilibratrici, con smarino ed approvvigionamento effettuato direttamente tramite la galleria di linea appena realizzata, con conseguente minimizzazione dell’impatto arrecato sia al traffico che all’ambiente. 2) La rifunzionalizzazione delle stazioni Cmc ha impostato la progettazione esecutiva sulla concezione (costruttiva e funzionale insieme) della stazione/fermata come unico edificio ipogeo a tre livelli, con l’ultimo più vicino alla superficie verso il quale confluiscono i tunnel, necessari ad intercettare l’utenza anche da ubicazioni distanti mediante le diverse uscite. Per quanto riguarda le uscite si ha accesso dai marciapiedi del tratto finale della circonvallazione 02.g p.06 la Betoniera 03 2016 02.b 02.b Antonino Pulejo durante la sua relazione 02.f.g.h La TBM “Agata” che scaverà nel cantiere della Circmetnea di Catania. 02.d Pierfrancesco Paglini espone la sua relazione. 02.d 02.c (innesto tra V.le Bolano e V.le Fontana) e dall’interno dell’Ospedale Garibaldi; nelle immediate adiacenze si ha inoltre un ampio parcheggio; le uscite intercettano l’utenza e danno accesso al popolato quartiere di Nesima, contribuendo anche al collegamento della parte nord con quella sud dalla circonvallazione di Catania. 3) L’ottimizzazione delle metodologie di avanzamento dello scavo Il progetto esecutivo prevede la sostituzione delle tratte di galleria scavata in tradizionale con la realizzazione dello scavo mediante TBM-EPB con sistema di sostegno del fronte a pressione di fango bilanciata, in grado di garantire evidenti ed assoluti benefici con riferimento alla massimizzazione della sicurezza, minimizzazione degli impatti, garanzie sulla qualità esecutiva e certezze dei tempi di realizzazione. Il progetto esecutivo prevede la realizzazione dell’intera tratta in scavo meccanizzato mediante TBM-EPB; l’impiego di conci prefabbricati per il rivestimento definitivo; l’impiego di sistemi di impermeabilizzazione innovativi; l’adozione di sistemi di monitoraggio topografico, geotecnico ed ambientale. Tale scelta progettuale, secondo quanto riportato nell’offerta tecnica, consente il miglioramento della metodologia di scavo (in termini di massimizzazione della sicurezza e dell’efficienza a garanzia della qualità e del rispetto dei tempi di scavo); la minimizzazione dell’impatto sulla popolazione in termini di componenti strutturali (subsidenze e impatti su edifici e strutture) nonché ambientali (rumore, vibrazioni e polveri); la massimizzazione della sicurezza mediante impiego di sistemi predittivi evoluti nonché procedure di controllo e gestione qualificate ed accordate; lo sviluppo di un sistema integrato di gestione della qualità, della sicurezza e dell’ambiente, nonché di metodi e modelli previsionali per la previsione, verifica o gestione e mitigazione degli aspetti correlati sia all’avanzamento dello scavo che dei fattori impattanti. Il sistema EPB implica che il materiale scavato dalla fresa venga mischiato e accumulato in pressione nella camera di smarino, quindi estratto attraverso un trasportatore a coclea. Il contenimento nel nucleofronte è il risultato della spinta esercitata dai grani del terreno appena scavato su quelli del terreno ancora da abbattere. Una volta raggiunta la pressione interna di equilibrio l’avanzamento procede a volume costante (il volume del materiale estratto dalla camera di smarino è uguale a quello del materiale scavato al fronte). 02.h p.07 la Betoniera 03 2016 La pressione di contenimento esercitata sul nucleofronte per bilanciare quella del terreno viene controllata coordinando la spinta della macchina in avanzamento e la velocità di estrazione della coclea. L’esecuzione con successo di una galleria scavata con sistema EPB dipende dal grado di controllo del nucleo-fronte. A questo scopo sono determinanti le caratteristiche e le proprietà fluide del mezzo di supporto, che definiscono la sua abilità a trasferire una pressione uniforme e costante sul nucleo-fronte. Queste proprietà sono presenti nei terreni naturali solo in casi eccezionali. Per questo, ai materiali scavati vengono generalmente mischiati additivi capaci di migliorarne le proprietà come desiderato. Gli additivi da introdurre dipendono dalle caratteristiche da migliorare. I più recenti sviluppi nel campo sono l’impiego di iniezione di schiume chimiche e di polimeri (impermeabilizzatori, coagulanti, dispersivi, fluidificante ecc.). 4) La gestione delle terre e rocce da scavo Nell’ultimo decennio, nel solco di una sempre maggiore sensibilità ambientale e nel rispetto del concetto di sviluppo sostenibile, il riutilizzo dei “materiali da scavo” ha costituito un obiettivo primario nella gestione dei cantieri e nel buon governo dei movimenti terra in genere. Tutta la normativa vigente in materia di terre e rocce da scavo parla, in coerenza con la prescrizione imposta dall’ARTA, prioritariamente di riutilizzo poiché gli obiettivi primari di conservazione dello stato dell’ambiente sono quelli di evitare di consumare risorse naturali (materiali da cava, ect.) e di generare rifiuti. Tutto il presente progetto è basato su tale impostazione; vengono inviati a centri di recupero solo gli scavi che, in corso d’opera, evidenziano il superamento delle Csc relative alla colonna B della Tabella 1 dell’Allegato 5 parte quarta del D. Lgs. n. 152/2006 e s.mi. Il Piano di Gestione delle Terre provvede all’individuazione ed alla definizione di procedure corrette, sotto il profilo normativo e sotto il profilo dell’impatto ambientale, per l’utilizzo interno al progetto o l’utilizzo esterno (collocazione a deposito intermedio e definitivo) delle terre di scavo e dei materiali di risulta provenienti dalla realizzazione dei lavori. In questo contesto, assume pregiudizialmente e prioritariamente importanza la classificazione delle terre da scavo ai fini del loro riutilizzo e/o recupero alla luce delle vigenti norme nazionali e delle direttive comunitarie. Le terre, una volta classificate come sotto prodotto, vengono utilizzate per la realizzazione di reinterri, riempimenti, rimodellazioni, rilevati, miglioramenti fondiari o viari oppure altre forme di ripristini e miglioramenti ambientali. Le aree di stoccaggio preventive alla caratterizzazione sono state ubicate in prossimità delle zone di scavo all’interno di aree di cantiere; le stesse sono dotate di opportuno pacchetto di impermeabilizzazione al fine di evitare potenziali contaminazioni del suolo da parte dei materiali non ancora caratterizzati. Il sito di deposito intermedio è ubicato presso il cantiere principale, all’interno del quale, è stata prevista la realizzazione di 6 vasche di accumulo. Il progettista deve considerare la chiusura del bilancio dei materiali da scavo senza il “buco nero” delle discariche, che costituiscono la soluzione residuale e per porzioni limitate di materiali per i quali non è praticabile il riutilizzo, sostenibile il riciclaggio o tecnicamente fattibile il trattamento preliminare per il recupero di materia. La cantierizzazione delle opere in sotterranea deve avere a disposizione delle aree di “retro-scavo” adeguate per la gestione degli smarini, in modo da poter attuare le normali pratiche di maturazione per il successivo utilizzo come materiali da riempimento o da costruzione nello stesso o in altri progetti, o in attività produttive in sostituzione di materia prima vergine. Nell’ambito della progettazione preliminare possono essere già individuate tutte le possibili soluzioni alternative per la gestione dei materiali da scavo, ma solo in fase esecutiva e spesso costruttiva è possibile definire la reale disponibilità a ricevere i materiali dei siti di destinazione esterni al progetto, che spesso condizionano le tempistiche e le economie dello scavo. È importante non vincolare eccessivamente le modalità di variazione dei siti di destinazione, se non comportano maggiori percorrenze complessive e diversi impatti ambientali finali, in modo da mantenere la priorità dell’utilizzo sulla qualità tecnica del materiale (domanda/ offerta) e sulla sostenibilità economica della complessiva attività di scavo e collocazione finale, nell’ottica appunto di un “piano di utilizzo” e non di una serie “poco elastica” di progetti vincolanti di destinazione. Il sistema delle sanzioni non sembra incentivare lo sforzo di promuovere attività di riutilizzo, in quanto alcune previsioni che in caso di difformità a livello operativo si trasforma tutto in rifiuto, orientano spesso verso scelte “conservative” piuttosto che “cautelative”. 03.a 03 03.e 03.b 03.f rapporto sociale di Federica Fusconi Etica e cooperazione per vincere la sfida del cambiamento 03.a-c-d Alcuni momenti della presentazione del Rapporto Sociale di Cmc che si è svolta nella splendida cornice del Parco Archeologico di Classe. 03.b L’Assessore comunale alla Cultura, Elsa Signorino, porta il saluto dell’Amministrazione comunale. 03.g-h Al termine della Per Cmc la redazione di un documento che racconta e interpreta il tema della Responsabilità Sociale di Impresa è oramai una tradizione, siamo giunti infatti alla 14^ edizione. Dal 2002 - anno del primo Bilancio sociale - ad oggi abbiamo descritto il nostro modo di fare impresa e fare impresa cooperativa con modalità diverse e differenti livelli di approfondimento: alcune edizioni sono state integrate da monografie dedicate ai soci, al lavoro, alle esperienze all’estero; per qualche anno ci siamo invece limitati ad inserire all’interno del bilancio di esercizio un breve focus. presentazione del Rapporto Sociale gli ospiti hanno partecipato alla visita guidata del Parco Archeologico di Classe. In questi anni Cmc è cambiata molto, a tutti i livelli. Quella che non è cambiata è la nostra scelta di tenere la persona al centro del nostro agire, etica e responsabilità d’impresa continuano per noi ad essere punti di riferimento non negoziabili. 03.e Federica Fusconi, Segretaria Sociale di Cmc. 03.f Alfredo Fioretti, Vice Presidente di Cmc. La cooperativa è un “calabrone” che, nella sua lunga storia, ha dimostrato di saper volare, nonostante le leggi della fisica. Ma per continuare a volare e raggiungere la sua meta che, come tutti gli obiettivi sociali, è sempre all’orizzonte, deve misurarsi di continuo con le sfide imposte dalla realtà. (cit. Barberini) Le cooperative si trovano oggi ad un punto di svolta, misurarsi nella grande competizione globale richiede saper rispondere ad interrogativi esistenziali: è possibile coniugare etica e performance economica? Una delle più grandi sfide che la cooperazione - e quindi anche Cmc - deve affrontare in questo momento storico è sostenere il processo di crescita dell’impresa senza mettere a repentaglio l’identità stessa della cooperativa. La sfida del cambiamento si vince se si riescono a gestire le contraddizioni e le difficoltà di un mercato e di una società in rapida e costante evoluzione, non ignorandole ma recuperandole in senso positivo. Una sfida ulteriore è rappresentata dall’esigenza di migliorare le performance del lavoro per progetto e la forza di un progetto si trova quando le persone ci credono fermamente e si impegnano per realizzarlo. Il “progetto cooperativo” deve saper coniugare imprenditorialità e partecipazione. Per poter cambiare rapidamente l’impresa ha bisogno di relazioni strette e ininterrotte con i soci e gli stakeholder. Più una cooperativa è organizzata per essere leader di cambiamento più è essenziale l’equilibrio tra innovazione e continuità, in armonia con la sua missione. La definizione di nuovi paradigmi e la gestione della complessità richiedono dunque competenza, coraggio, lealtà e gioco di squadra. (cit. Barberini) Una partecipazione, intesa come responsabilità diffusa, Il Rapporto sociale riporta alcune citazioni tratte dal libro “Come vola il calabrone - Cooperazione Etica e Sviluppo” ultima pubblicazione di Ivano Barberini Ivano Barberini, nato a Modena nel 1939 e scomparso nel 2009, per quarant’anni è stato tra i protagonisti del movimento cooperativo italiano e internazionale svolgendo ruoli di primo piano, da ultimo quello di presidente dell’Alleanza Cooperativa Internazionale che, dal 1895, unisce, rappresenta e serve il movimento cooperativo a livello globale. Ivano Barberini ha dato un contributo rilevante all’innovazione dell’impresa cooperativa, stimolando la ricerca economica e sociale e lavorando tenacemente nell’intento di legare i cambiamenti necessari alla fedeltà ai valori costitutivi della cooperazione. “Come vola il calabrone” è il suo lascito di pensiero e umanità per i futuri cooperatori. Alla presentazione del Rapporto Sociale ha partecipato anche Giorgio Riccioni, amico e collega di Ivano oltre che fondatore della Fondazione Ivano Barberini che prosegue il suo lavoro di studio e ricerca, cercando di favorire il perseguimento di quei valori di equità e giustizia sociale che orientarono la sua vita. p.08 la Betoniera 03 2016 03.c democrazia economica e solidarietà, relazioni sociali, nuove esperienze di coinvolgimento dei lavoratori nella gestione dell’impresa. In che misura riusciremo a dare continuità e assicurare sviluppo, con tratti innovativi e di modernità, al nostro modello di impresa cooperativa senza smarrire i tratti mutualistici dipenderà, dalla nostra capacità di essere protagonisti nel mondo di oggi e di saper reggere il confronto in una realtà in cui gli avvenimenti accadono e si susseguono a velocità crescente e i tempi utili di risposta agli stimoli si riducono di continuo. Ecco perché è determinante monitorare i parametri imprenditoriali, economici e finanziari. La scelta di pubblicare nuovamente il nostro rapporto sociale nasce dalla presa di coscienza che la realtà di un’impresa non è data solo da ciò che è rappresentabile attraverso i dati numerici. Il futuro si costruisce in un ambiente ricco di problemi. (cit. Barberini) 03.g 03.h Il Rapporto si propone quale strumento aziendale: 1. di approfondimento - per arricchire le informazioni economico-finanziarie del Bilancio di esercizio; 2. di rendicontazione del nostro agire sulle questioni sociali e ambientali e inoltre; 3. come mezzo peculiare di comunicazione e di dialogo con il territorio, le comunità locali e gli altri stakeholder della Cooperativa. Il Rapporto è organizzato in 3 macro sezioni: 1) Identità aziendale Viene delineata l’identità dell’impresa, la sua storia, in termini di valori e attività. Missione e valori di Cmc rappresentano il trait d’union tra il nostro passato, le nostre radici e il nostro futuro. 2) Performance economica I dati economico -finanziari del bilancio vengono riassunti in funzione di una maggiore fruibilità e in rapporto al valore socio economico creato dalla Cooperativa. Sono illustrati i mercati e le aree del mondo in cui operiamo e i settori di attività; sono descritte le specializzazioni raggiunte nell’esecuzione di lavori infrastrutturali, in particolare nello scavo meccanizzato con TBM: al 31/12/2015 ben 15 grandi “talpe” erano operative in Italia e nel mondo. Si illustra la ricchezza prodotta da Cmc (Valore Aggiunto Globale Lordo € 360 milioni nel 2015 (+17,4% rispetto al 2014) e la successiva distribuzione della stessa alle diverse categorie di stakeholders con cui costantemente si rapporta. È arrivata l’App di Cmc Una cooperativa con migliaia di dipendenti sparsi in 40 Paesi in 4 continenti, con diversi fusi orari, come fa a comunicare al proprio interno? La nostra è un’azienda complessa che ha deciso di usare la tecnologia più innovativa per informare, coinvolgere e fornire a tutti i soci e dipendenti gli strumenti per poter conoscere e condividere la vita della cooperativa. Per questo da tempo abbiamo attivato diversi strumenti, anche in lingua inglese: dal sito istituzionale all’intranet aziendale, dalla newsletter settimanale al blog e ai principali account social fino allo storico house organ, “la Betoniera”, che dal 2015 viene pubblicata anche in inglese. Ora, si aggiunge la App di Cmc, una piattaforma dedicata realizzata da Mandragola Editore e commercializzata da Tribucoop. Uno strumento per avere, anche su smartphone e tablet, le essenziali informazioni sull’azienda, sfogliare La Betoniera o, in un’area riservata ai dipendenti, fruire di servizi dedicati. La App “Cmc Ravenna” è scaricabile gratuitamente dagli Store Android o Ios. p.09 la Betoniera 03 2016 03.d 3) Performance sociale e ambientale Illustra i risultati dell’attività della Cooperativa rispetto a cosa facciamo, come lo facciamo, con chi e verso chi. È la sezione più ricca di informazioni perché descrive i comportamenti di Cmc in tema di qualità, sicurezza e salute dei lavoratori, formazione, tutela dell’ambiente. Si tratta di attività che per Cmc costituiscono un impegno quotidiano, in ogni parte del mondo. Per Cmc fare impresa, lavorare nel mondo delle costruzioni ed essere una cooperativa significa essere espressione di un sistema di valori. La vera differenza tra una cooperativa e un’impresa ordinaria (spa-srl) non sta nelle tecnologie che si adottano ma nelle finalità, infatti, la cooperativa oltre alla finalità di profitto persegue anche una finalità mutualistica, interna verso i soci ed esterna. La mutualità esterna si esprime anche nella creazione di valore per il territorio e per la comunità. Per Cmc la comunità è sempre di più globalizzata: oltre € 600 mila sono stati, infatti, destinati complessivamente a sostenere la realizzazione di attività culturali, sportive, sociali, azioni umanitarie in favore delle fasce più deboli della popolazione in Italia e nel mondo. La novità di questo Rapporto, rispetto a quello dello scorso anno è la sezione finale dedicata agli obiettivi. Individuare e condividere gli obiettivi significa per noi definire una strategia d’impresa e la trasparenza nel rendicontare le azioni e i risultati raggiunti, significa mantenere vivo il confronto con tutti i nostri stakeholder, interni ed esterni. Con questa pubblicazione vogliamo raccontare l’attenzione costante delle Cooperativa ai processi di sviluppo, accogliendo il cambiamento e salvaguardando le nostre radici ideali, per traguardare obiettivi di crescita senza rinunciare al nostro patrimonio culturale, alle nostre tradizioni, ai nostri irrinunciabili contenuti mutualistici. Questo documento non rappresenta quindi una semplice “fotografia” dell’esistente ma è cantiere sempre aperto. È un processo continuo di trasparenza, miglioramento e condivisione: pietre miliari su cui vogliamo continuare a costruire solide relazioni e generare il valore sociale ed economico della nostra impresa. 04.1.a 04.1 04.1.b lavori in corso di Ivano Andreis Il viadotto più lungo del Sudafrica 04.2.a-c-d Nel cantiere di Mount Edgecombe Interchange. 04.2.b Ivano Andreis, Direttore Servizi Tecnici Aziendali. A Durban, nella provincia di KwaZulu - Natal, in Sudafrica Cmc sta realizzando lo svincolo autostradale denominato N2 - M41 Mount Edgecombe Interchange. Il progetto è stato aggiudicato a Cmc da SANRAL (South African National Road Agency Limited) nel febbraio 2013 ed è in fase di completamento. Il valore del contratto è di circa 90 milioni di euro. Il progettista dell’opera è SMEC South Africa. Lo scopo del progetto è quello di trasformare l’attuale svincolo tra la National Routes N2 e M41 non più in grado di rispondere all’attuale volume di traffico in uno svincolo a 4 livelli di tipo free-flow. Il nuovo svincolo è stato progettato per una punta di 16,000 veicoli ora. A questo scopo il progetto prevede la costruzione di 11 nuove rampe che a loro volta includono la realizzazione di 5 viadotti principali, 2 sottopassi (uno sotto la M41 e uno sotto la N2), 1 ponte pedonale e altre opere quali 04.1.c l’allargo di un viadotto esistente, l’incremento di una corsia centrale nel tratto autostradale interessato, muri di sostegno, rilevati in terra armata nonché le opere impiantistiche di completamento. Tutte le opere sono da realizzarsi in presenza di traffico tramite deviazioni temporanee con riduzione della velocità dei veicoli in transito. In particolare le opere principali realizzate sono: • il viadotto B0215 lungo 947 metri con una altezza media delle pile di 26m da realizzarsi con la tecnica a spinta incrementale operando da entrambe le spalle. Questo viadotto, in particolare, una volta ultimato sarà il più lungo mai realizzato in Sudafrica; • il viadotto B0214 lungo 443 metri con un’altezza media di 18m da realizzarsi sempre a spinta incrementale operando però solo da una spalla; • il ponte B0216 lungo 120 metri da realizzarsi a scavalco della autostrada M41; • il ponte B0540 lungo 60 metri da realizzarsi a scavalco della strada N2. 04.1.d p.10 la Betoniera 03 2016 Tutte le strutture principali sono fondate su pali ad attrito gettati in opera e scavati con uso di camicia in acciaio temporanea. Nel complesso sono stati realizzati 407 pali di diametro 900 mm e di lunghezza varabile da 22 a 34 metri rispettivamente. Sono stati, inoltre, eseguiti ulteriori 28 pali della stessa tipologia per le strutture provvisorie a sostegno del sistema di varo degli impalcati. I pali sono stati eseguiti dall’impresa sudafricana Franki. Le casserature impalcature che sono utilizzate per la realizzazione delle opere in cemento armato e in particolare dei due imponenti viadotti realizzati con sistema «a lancio», senza quindi interferire con il traffico sottostante, delle dimensioni di 26 m di altezza per 947 m di lunghezza, e di 18 m per 443 m rispettivamente sono state progettate e fornite da Pilosio. Per il getto delle pile e dei pulvini sono state utilizzate delle casseforme speciali in acciaio per garantire una messa in opera più veloce, una finitura estetica ottimale per gli angoli, ma soprattutto la realizzazione di getti da 5 m di altezza alla volta per le pile di altezza fino a 23m Le casseforme sono state progettate per essere facilmente adattabili alle diverse dimensioni delle pile. La parte più complessa dei viadotti in curva riguardava il getto dei conci gettati in opera e post-tesi posti in opera tramite varo a spinta. Per il getto in opera dei conci da circa 20 m di lunghezza ciascuno, è stato utilizzato un sistema misto costituito da parti in acciaio e con travi primarie in acciaio e secondarie in legno a formare la sagoma esterna del cassone. La seconda fase del getto orizzontale della soletta superiore del concio è stata realizzata con torri di sostegno, sistema modulare e molto veloce da montare e da movimentare. Le operazioni di post tensione di ciascun concio e le operazioni di lancio sono state eseguite con il supporto tecnico di VSL. 04.2.a Al via i lavori per la commessa di Stoccolma Nel mese di luglio Cmc ha firmato il contratto per la realizzazione di due gallerie stradali della tangenziale di Stoccolma. Il valore totale del contratto è stimato in poco meno di 3,7 miliardi di corone svedesi equivalenti a circa 400 milioni di euro. Il progetto prevede la deviazione del traffico autostradale, che al momento passa all’interno della città, verso il suo esterno mediante una galleria a 3 corsie più corsia d’emergenza da realizzarsi con il metodo tradizionale denominato drill & blast. L’intero progetto è suddiviso in 6 differenti lotti. Cmc con Vianini si sono aggiudicati i 2 lotti passanti al di sotto dell’isola di Lovon nello specifico denominati lotto Sud FSE308 e lotto Nord FSE302. 04.2 Il lotto Sud prevede una galleria a doppia canna di 3 corsie più emergenza per canna, per una lunghezza totale di 7 km, più una serie di svincoli sotterranei a 2 corsie per un totale di ulteriori 5 km, per un ammontare dei lavori di 238 milioni di €. Il lotto Nord prevede invece 7 km totali di galleria a doppia canna di 3 corsie più emergenza per un ammontare dei lavori di 158 milioni di €. Oltre allo scavo i contratti comprendono anche l’esecuzione del rivestimento definitivo, della pavimentazione stradale e delle predisposizioni per gli impianti di galleria. Entrambi i lotti prevedono infine la realizzazione di 4 pozzi di ventilazione per una profondità variabile tra i 60 e i 100 m da realizzare con il metodo di raise boring. Lo smarino verrà allontanato via mare attraverso un sistema di crushing plant sotterranei, nastri e pontili galleggianti. 04.2.b lavori in corso di Salvatore Picone Lavori conclusi all’Ospedale di Mazara del Vallo 04.2.a-b-c Il nuovo ospedale di Mazara del Vallo. I cittadini attendono l’apertura della struttura nuova e all’avanguardia. Quell’ospedale di Mazara del Vallo, ubicato nel centro urbano della città, è l’emblema della bellezza. Come il Satiro Danzante, la preziosa statua bronzea recuperata nel Canale di Sicilia, esposta al museo di questa città del cous cous che si affaccia al mare Mediterraneo. È l’ospedale civile “A. Ajello”, ricostruito in alcune parti, ammodernato e realizzato nuovo di zecca, per conto dell’Asp di Trapani, da Cmc che ha iniziato i lavori nel 2013. Lavori che sono quasi ultimati: mancano le rifiniture e i ritocchi. E appena aperto potrà ospitare circa 140 posti letto. La struttura è nuova, moderna e all’avanguardia. Colori accesi non solo nei prospetti, ma anche dentro le varie aree. Con un intervento di frasi e pensierini sui muri dei vari reparti, scritti dagli alunni della vicina scuola “Pirandello” che hanno partecipato con entusiasmo e determinazione ad un concorso che ha coinvolto i ragazzi in questa grande impresa. Un ospedale costruito in tempi record, aveva dichiarato l’anno scorso il Sindaco della città, Nicola Cristaldi, che adesso è pronto per essere consegnato alla pubblica utilità. Ed anche questo è stato il fulcro centrale di un buon rapporto tra l’impresa e la cittadinanza, che ha visto i lavori e il cantiere come una opportunità di crescita. In questi tre anni di attività, attorno al cantiere guidati, tra gli altri, dal direttore dei lavori Antonio Sindoni, dal Rup dell’Asp Francesco Costa, dal direttore di cantiere Cmc, Giuseppe Scavino, dal responsabile della Produzione Giulio Crosa, da Paolo Alunno della Direzione del cantiere - hanno lavorato mediamente 150 unità, compresi gli addetti all’impiantistica. Adesso si attende la consegna dei lavori e l’apertura ufficiale di una struttura rifinita nei minimi particolari e tanto attesa dai cittadini di Mazara del Vallo. Acquisite nuove azioni della Sapir Nel mese di luglio, Cmc si è aggiudicata, tramite asta pubblica, il pacchetto di 44.420 azioni Sapir detenute dalla CCIAA di Bologna, pari allo 0,179% del capitale sociale. La base d’asta, non soggetta a ribasso, era di 283.843,80 euro e la cooperativa ha effettuato un investimento di 298.843,80 euro per rilevare il pacchetto azionario. Dopo questo investimento Cmc accresce il proprio peso diventando proprietaria di 52.201 azioni pari allo 0,21% del capitale di SAPIR e posizionandosi al diciassettesimo posto su 182 soci. “Noi siamo una società profondamente radicata nella comunità ravennate e pronta ad effettuare non solo investimenti in attività culturali e sportive, ma anche industriali per la valorizzazione del territorio” ha dichiarato Alfredo Fioretti, Vice Presidente di Cmc. Aggiudicazione metro leggera di Cosenza Cmc, insieme alla spagnola CAF SA, si è aggiudicata in via definitiva, la commessa della Regione Calabria di circa 98 milioni di euro, per la progettazione esecutiva e la realizzazione della metro leggera che collegherà Cosenza - Rende - Università della Calabria. La nuova metropolitana di superficie avrà una lunghezza complessiva di oltre 21 km e presenterà una linea principale da 19 km tra Cosenza centro - Rende UniCal (da Piazza Matteotti fino all’Università attraverso Viale Mancini e Cosenza e le statali 19 e 19 bis) e due ulteriori diramazioni che consentiranno il raggiungimento di due importanti snodi: l’Ospedale di Cosenza (697 m su binario unico) e la Stazione ferroviaria di Vaglio Lise (785 m). Questa importante opera infrastrutturale inciderà sensibilmente sul sistema dei trasporti della Regione Calabria, facilitando il raccordo tra la città e i maggiori snodi di interesse come l’Università. In particolare, il progetto verrà realizzato da Cmc per quanto concerne la progettazione esecutiva e tutti i lavori oggetto dell’appalto, mentre CAF SA, azienda spagnola specializzata nella costruzione di treni e materiale rotabile, si occuperà della fornitura e messa in esercizio di tutto il materiale rotabile e delle relative prestazioni progettuali. 04.2.c p.11 la Betoniera 03 2016 04.3.a 04.3.b 04.3 lavori in corso di S. P. “Barbara” e “Agata”, le “talpe” positive della Sicilia 04.3.a-b Le due grandi TBM al lavoro nei cantieri siciliani: “Barbara” a Caltanissetta e “Agata” a Catania. Le due TBM operano nell’isola per due grandi opere infrastrutturali. Nel giro di cento chilometri due eccellenze della Cmc stanno facendo parlare di se in tutto il mondo. Riflessioni, non tecniche, sulla positività dei lavori di scavo meccanizzato nella terra del Gattopardo. Due sorelle di terra. Due isolane. Una, la più grande, si trova nel cuore della Sicilia, immersa nell’argilla di Caltanissetta, quasi alla fine del suo lavoro. L’altra, a breve s’infiltrerà nelle viscere del catanese, a contatto con la pietra lavica millenaria dell’Etna. Una si chiama “Barbara”, l’altra “Agata”. Ad un primo acchito si direbbe siano i nomi di due sante, molto venerate dai siciliani, che un po’ richiamano non solo la tradizione sacra e profana legata alle storie e leggende attorno a queste due martiri, ma al lavoro e all’attenzione al mondo femminile nonostante il maschilismo imperante del passato in una terra aspra come i limoni e altrettanto dolce come le arance. Ma sono, in realtà, due macchine. Due frese che scavano e scavano per realizzare gallerie. Due “talpe”, come comunemente vengono chiamate le TBM. Barbara, dal diametro di 15,08 metri, sta realizzando una lunga galleria, per la nuova Ss 640 “Agrigento - Caltanissetta” i cui lavori sono stati affidati da Anas. Otto chilometri per due canne. Lo scavo della prima canna è già stato concluso, mentre lo scavo della seconda, iniziato lo scorso mese di aprile, è già a metà percorso e si prevede la conclusione nei primi mesi del 2017. Agata, dal diametro di 10,56 metri, è già quasi al completo dentro il pozzo di lancio: realizzerà un tratto di galleria mono-canna a doppio binario di percorrenza, che si sviluppa per una lunghezza di circa 1.748,08 metri. Si tratta dei lavori che FCE ha affidato a Cmc per la realizzazione della tratta della metropolitana Nesima - Monte Po. Due grandi macchine, due “talpe” che lasceranno un segno positivo non solo alla Sicilia, ma a Paese. Del resto si parla delle TBM della Cooperativa nei più importanti appuntamenti mondiali dedicati alle tecnologie per il sottosuolo, al tunnelling, alle costruzioni sotterranee, ecc, ecc. (non per niente il modellino di “Barbara” viaggia da Caltanissetta in giro per l’Italia). E due di queste sono in Sicilia, dove per la prima volta le gallerie vengono realizzate da macchine straordinarie e da professionisti che hanno lavorato per la costruzione di tunnel in tutto il mondo, affiancati da giovani del territorio a cui si sta dando la possibilità di lavorare e crescere non solo in un grande cantiere, ma di essere protagonisti di un lavoro di ricerca scientifica. Ma la riflessione su cui voglio soffermarmi, sociologica più che tecnica, è questa: in Sicilia due TBM stanno realizzando importanti opere che daranno sicuramente una crescita al territorio, con ricadute Ss 640, intitolato al giudice Livatino Un nuovo viadotto della Ss 640 “Agrigento - Caltanissetta” è stato intitolato al giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia la mattina del 21 settembre di ventisei anni fa proprio mentre percorreva la vecchia 640. Nel corso di una sobria cerimonia, l’Anas, in sintonia con le Istituzioni del territorio, ha voluto rendere omaggio al magistrato dedicando proprio uno dei viadotti realizzati nella zona dove Livatino è stato ucciso. Erano presenti, tra gli altri, Nicola Diomede, Prefetto di Agrigento, Francesca Moraci, Consigliere d’Amministrazione di Anas, Eutimio Mucilli, direttore regionale di Anas in Sicilia, Ettore De La Grennelais, dirigente tecnico nuove costruzioni della Direzione regionale Anas, Mario Avagliano, responsabile relazioni esterne di Anas, Pierfrancesco Paglini in rappresentanza di Cmc, numerosi Sindaci dei Comuni dell’agrigentino, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Magistrati e delle associazioni “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino” e “Tecnopolis”. p.12 la Betoniera 03 2016 positive anche sull’economia. Per la realizzazione di queste opere si sta utilizzando un metodo scientifico assai particolare, in una terra dove il progresso, soprattutto in passato, è arrivato con vent’anni di ritardo! Adesso, invece, si lavora con metodi tecnologici all’avanguardia: che sia una inversione di tendenza della Sicilia? Basta con i luoghi comuni, con le immagini di scialli neri, coppole e spaghetti! Bisognerebbe iniziare a raccontare una Sicilia che, con molte difficoltà - per carità - cresce e cerca di andare avanti. Al passo coi tempi, in linea con il resto del pianeta e con giovani professionisti che si confrontano con colleghi di tutto il mondo. E il fatto che della realizzazione di questi lavori e nello specifico dell’attività delle TBM siciliane se ne parli anche oltreoceano è un forte segno che Cmc sta dando per il senso di riconoscenza ad una terra che per troppo tempo è rimasta fuori dai grandi circuiti della modernità. L’esperienza della realizzazione di tunnel con metodi non tradizionali è, secondo il mio modesto parere, da raccontare e approfondire non solo dal punto di vista tecnico, ma anche sociologico e antropologico. Con la speranza che la Sicilia non sia più terra di “talpe” negative ma “positive”, che operano, realizzano, danno crescita economica e lavoro. Che fanno, insomma, di “Barbara” e “Agata”, viene quasi da dire, le prime macchine anti-gattopardiane: se si pensa che qui, nell’isola, “il peccato del fare”, nelle pagine di Tomasi di Lampedusa, “non viene mai perdonato”. attribuiscono al datore di lavoro la responsabilità in via contravvenzionale per l’operato del RSPP inquadrando il primo come soggetto giuridico onerato degli obblighi prevenzionali ed il secondo come figura dotata di competenze tecnico-gestionali avente il compito di mettere il primo in condizione di adempiere a tali obblighi. Il rapporto che si instaura con tra l’RSPP il datore di lavoro lo inquadra, senza intermediazioni, in un’attività di consulenza tecnica ed organizzativa scevra di qualsivoglia apporto decisionale rispetto alla politica di impresa adottata e il legislatore non lo ha escluso che tale soggetto non “goda di un totale esonero da ogni responsabilità” (penale e civile). Nel possibilistico caso di errato svolgimento dei compiti dell’RSPP è da ritenersi “responsabile” quando la sua negligenza, imprudenza, imperizia, ovvero il suo errore valutativo, abbiano prodotto non solo l’insorgere di una situazione di pericolo, ma anche la sopravvenienza di un conseguente evento lesivo. In altri termini, l’RSPP è il vero “fulcro” del sistema sicurezza dal momento che tale soggetto deve favorire con il proprio operato una politica di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. La Cmc dal lontano 1992 ha iniziato ad organizzarsi in relazione alle responsabilità delle figure di cui all’organigramma della sicurezza precedentemente rappresentato emanando tramite CdA un “Regolamento Aziendale” che dotasse di responsabilità i soggetti incaricati a svolgere attività di “cantiere”. 05 sicurezza di Costanzo Di Gioia Datore di lavoro e responsabile servizio di prevenzione e protezione 05.a Costanzo di Gioia insieme al Presidente Massimo Matteucci. Il D.Lgs. 81/2008 (T.U.) e le novità introdotte dal D.Lgs. 106/2009 hanno accolto molti concetti già specificati all’interno della legge 626/1994. Si tratta di articoli che si basano sulla “prevenzione del rischio in azienda” e che di conseguenza implicano la partecipazione del datore di lavoro e dei lavoratori nell’adozione degli adempimenti e misure di prevenzione e protezione per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il datore di lavoro rimane il principale soggetto di riferimento per la sicurezza di un’azienda, infatti è titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione ha la responsabilità dell’azienda nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività. Il Datore di lavoro ha l’obbligo di evitare che probabili e possibili pericoli dovuti all’esercizio dell’attività di ogni lavoratore, possa tradursi in rischio assunto per il compimento di tale attività. In questo ambito di “safety” il datore di lavoro può contare sulla collaborazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Un organigramma della sicurezza vede: a) il datore di lavoro; b) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione; c) il medico competente; d) RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza eletto dai lavoratori al loro interno; e) addetti alla gestione delle emergenze (pronto soccorso e antincendio); f) dirigenti; g) ogni singolo lavoratore. Soggetti responsabili dei compiti per la riduzione dei rischi ma le figure indicati con le lettere a), b) c) e d) formano il “complesso del servizio di prevenzione e protezione” quale “sistema di gestione e garanzia nell’organizzazione per la sicurezza”. Al datore di lavoro, in senso lato, sono equiparati anche i dirigenti ed i preposti nel senso che organizzano tutte le attività svolte dai lavoratori, per i quali il Testo Unico in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro stabilisce che essi, oltre ad adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per la tutela dei dipendenti, devono anche informare gli stessi sui rischi specifici cui sono esposti, devono insegnare le norme fondamentali di prevenzione p.13 la Betoniera 03 2016 e devono addestrare i lavoratori all’utilizzo corretto dei mezzi e degli strumenti di protezione. Quindi le principali misure di prevenzione che devono essere valutate sono: • tutti i rischi che si presentano nell’ambito lavorativo; • eliminare i rischi ove possibile e ridurli al minimo; • ridurre i rischi alla fonte; • sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non lo è; • attuare le misure collettive di protezione e poi quelle individuali; • fare eseguire la sorveglianza sanitaria; • informare e formare i propri lavoratori. Questi punti complessi e impegnativi da assolvere in un ambito di impresa strutturata come Cmc sono criticamente analizzati nel “Documento di Valutazione dei Rischi” (DVR) che rappresenta un’importante attestazione di tutte le misure di prevenzione e protezione che sono state adottate all’interno dell’azienda per migliorare i livelli di sicurezza. Altra incombenza da parte del datore di lavoro è di vigilare e verificare il rispetto da parte dei lavoratori delle norme antinfortunistiche inserite nel DVR. Per cui quello del datore di lavoro è un duplice ruolo: Con i disposti normativi sviluppati negli anni la Cmc è stata attenta alle dinamiche del “Sistema Sicurezza sui Luoghi di Lavoro” ottenendo anche la certificazione conforme allo standard internazionale OHSAS 18001 (occupational Health and safety Assessment Specification) per il proprio “sistema di gestione della sicurezza” (SGSL) e migliorare le proprie prestazioni con lo scopo di rendere sistematici per la nostra azienda, il controllo, la conoscenza e la consapevolezza di tutti i possibili rischi insiti nelle situazioni di operatività normale e straordinaria sul luogo di lavoro. Ha rafforzato la struttura dedicata all’ufficio del servizio di prevenzione e protezione al fine di rendere più dinamica la gestione di verifica e controllo dell’operato dei cantieri fuori della sfera territoriale di Ravenna. In quest’ultimo periodo l’RSPP, in accordo con il datore di lavoro, ha emesso nuove istruzioni operative per il sistema di emergenza ed ha ottenuto licenza di programma informatico per il miglioramento del controllo documentale della sicurezza in cantiere. Attualmente opera per il raggiungimento di obiettivi stabiliti per il 2016 intervenendo sui “comportamenti scorretti” da parte dei lavoratori mediante un protocollo B-BS (behavior - based safety) al fine di ridurre infortuni e per il miglioramento delle proprie professionalità vendendoli coinvolti in corsi ad alta professionalità. Il progetto di miglioramento continuo della sicurezza sui luoghi di lavoro vuole rispondere alle sempre maggiori complessità dei cantieri e vede il Servizio di Prevenzione e Protezione impegnato con l’alta dirigenza di Cmc alla riprogettazione delle competenze per individuare un “nuovo/i” soggetto/i per la responsabilità di pertinenza ab origine del datore di lavoro. Con la richiesta da parte della direzione costruzione estera di sede il sevizio di prevenzione e protezione di Cmc è sempre più impegnato nel produrre all’ufficio gare documenti necessari alla richiesta dei vari committenti internazionali con impegno e dedizione del suo staff dedicato. 05.a • garantire una corretta informazione ed un esatto addestramento; • dall’altro deve osservare attentamente che quanto insegnato sia poi messo in pratica dai suoi lavoratori. Nell’ambito di una attività così imponente e in considerazione di una azienda come Cmc il datore di lavoro si “appoggia” alle competente di un soggetto specializzato in questo ambito: responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Dell’RSPP il D.Lgs. n. 81/2008 ne ha avvalorato il ruolo di coordinatore della sicurezza indicandone la natura “funzionale” che resta figura di “staff” alla direzione aziendale e al datore di lavoro. La natura funzionale di cui è incaricato è quindi tesa a far sì che vi sia un rapporto diretto tra RSPP e datore di lavoro, non mediato da altri soggetti intermedi cui spesso l’RSPP nella pratica aziendale si trova a dover riferire. Dal Testo Unico sulla sicurezza, la norma relativa all’indelegabilità dell’obbligo di designazione l’RSPP (art. 17 comma 1 lett. b) e le norme sanzionatorie L’Ambasciatrice del Mozambico in visita alla sede di Cmc Maria Manuela dos Santos Lucas, Ambasciatrice del Mozambico, è stata in giugno in visita alla nostra sede di Ravenna. La nostra impresa è presente nel paese africano dal 1982 ed è attiva con programmi anche di carattere sociale tra i quali un progetto di charity realizzato in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e il Ministero della Salute. Ad accogliere l’Ambasciatrice c’erano il vice Presidente di Cmc Alfredo Fioretti, il Direttore Aree Tecnica Ivano Andreis, il Consigliere Mauro Calandrini e il socio pensionato Giuseppe Triossi. Torna il Premio “Racalmare - Leonardo Sciascia” Dopo una pausa di un anno, si è celebrato a Grotte, nell’agrigentino, il premio “Racalmare - Leonardo Sciascia” la cui giuria è presieduta da Dario Costantino, che arriva dopo Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, che ha guidato per diversi anni il prestigioso premio letterario. Anche per la ventisettesima edizione Cmc ha voluto partecipare, contribuendo ai premi per i tre scrittori finalisti: Giorgio Montefoschi con il libro “Il buio dell’India”, Sara Favarò con il libro “Le porte del sole” e Gianni Farinetti che ha vinto l’edizione 2016 del premio con il libro “Il ballo degli amanti perduti”. La cerimonia di consegna del premio si è svolta lo scorso 28 agosto a Grotte. Catania, il premio “Salvatore Fazio” a Raffaele De Cicco Si è svolta lo scorso 1° ottobre a Catania la cerimonia di consegna del premio nazionale di laurea dedicato a Salvatore Fazio. Un premio importante fortemente voluto dalla Cmc di Ravenna e dal Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura dell’Università di Catania, giunto alla quarta edizione. La commissione giudicatrice ha stabilito all’unanimità di proclamare vincitore della quarta edizione del premio l’Ing. Raffaele De Cicco che ha redatto la tesi dal titolo “Comportamento delle dighe in rockfill con manto cementizio. Il caso della diga di Potrerillos“, svolta presso l’Università di Napoli, relatore il professor F. Silvestri. La Commissione, inoltre, ha assegnato quattro menzioni d’onore a quattro giovani laureati. Si tratta di Sebastiano Corsico (“Modellazione FEM dell’interazione dinamica terreno-struttura di un edificio scolastico sito a Catania” Relatore prof. M.R. Massimino, Università di Catania), Daniele Di Pietro (“Analisi dinamica di un muro in terra rinforzata” - Relatore Prof. E. Motta, Università di Catania), Laura Fantera (“Mitigazione dei cedimenti indotti dallo scavo di gallerie mediante paratie” - Relatore Prof. S. Rampello, Università di Roma La Sapienza) e Davide Noè Gorini (“Interazione dinamica terreno-struttura per fondazioni di ponti sospesi” - Relatore Prof. L. Callisto, Università di Roma La Sapienza). Il premio “Salvatore Fazio”, ormai consolidato nell’ambito universitario a livello nazionale, consiste in una borsa di studio di 2.000,00 euro concessi dalla Cmc, sensibile alla formazione dei giovani professionisti. Cmc per la Fondazione “Dopo di noi” Si è svolta nella splendida cornice dello Yacht Club di Marina di Ravenna l’annuale cena di raccolta fondi organizzata dalla Fondazione Dopo di Noi per poter continuare a garantire i servizi agli ospiti della struttura di Torri di Mezzano. Qui sono ospitate persone diversamente abili, che non hanno più familiari, e che nella struttura ritrovano l’affetto, il clima, l’aiuto e la solidarietà della propria abitazione. Cmc ha contribuito prendendo parte, con una propria delegazione guidata dal Vicepresidente Alfredo Fioretti, anche quest’anno all’evento benefico. Workshop di Panorama nella sede della coopertiva Cmc Cmc ha ospitato, nella sede di Ravenna, il 1° luglio un workshop sviluppato da HRC Academy in collaborazione con Panorama e inserito nel programma di “Panorama d’Italia”, il viaggio che il newsmagazine Panorama compie attraverso il Paese tra informazione, cultura, spettacolo, enogastronomia e intrattenimento. Il workshop aveva l’obiettivo di mettere in contatto ragazze e ragazzi con Manager delle Risorse Umane e divulgare le tecniche di ricerca attiva di lavoro grazie ad indicazioni utili e immediatamente spendibili. p.14 la Betoniera 03 2016 Raccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto Domenica 11 settembre nello scenario inconsueto della Campaza, si è svolta la tradizionale festa della Polisportiva Cmc Il Consiglio di Amministrazione di Cmc e le Organizzazioni Sindacali hanno concordato un’iniziativa comune per la raccolta di fondi a favore delle popolazioni del Centro Italia colpite dal devastante terremoto di agosto. che quest’anno ha coinciso con i festeggiamenti per i 25 anni della Cooperativa Csc. Soci e dipendenti potranno donare il corrispondente di 1 ora di lavoro. La somma così raccolta verrà raddoppiata dal C.d.A. di Cmc. L’importo complessivo sarà versato sul conto corrente già istituito da Legacoop nazionale. I contributi saranno finalizzati a progetti di aiuto alle popolazioni colpite ed alla strutture delle imprese cooperative che avessero subito danni a causa del disastroso evento. p.15 la Betoniera 03 2016 Dopo la torta i fuochi d’artificio hanno concluso la bella serata di festa.