Titolo La Betoniera 03 2016

Transcript

Titolo La Betoniera 03 2016
01.a
01
01.b
in primo piano
di Alberto Morigi
Approvato il Bilancio Consolidato
al 30 giugno 2016
01.a TBM “Agata”, pronta
ad iniziare gli scavi nel cantiere
della Circumetnea di Catania.
01.b Nel cantiere per
il rifacimento delle
Il 9 settembre scorso, il C.d.A. di Cmc ha approvato
il Bilancio Consolidato al 30 giugno 2016.
Confrontando i dati al 30 giugno 2016 con quelli
al 30 giugno 2015, si registra una flessione
nel Valore della Produzione di € 97,3 milioni,
passando da € 592,2 milioni a € 494,9,1 milioni.
infrastrutture fognarie
a New York.
01.c Alberto Morigi, Direttore
Amministrativo Cmc.
In particolare, si registra una riduzione dei Ricavi
da Costruzioni che passano da € 571,0 milioni del
30 giugno 2015 a € 471,2 milioni al 30 giugno 2016,
con un calo quindi di € 99,8 milioni. Il decremento
dei ricavi da costruzioni riguarda sia l’Italia per € 62,8
milioni, sia l’estero per € 37,0 milioni. In Italia l’effetto
è derivato dal completamento dei lavori relativi
all’Expo 2015 di Milano, alla Tangenziale Esterna
Est di Milano ed al cosiddetto Quadrilatero Umbria
Marche, che avevano sviluppato notevoli volumi
nel primo semestre 2015. All’estero il decremento
è imputabile principalmente all’ultimazione dei lavori
stradali in Mozambico, tratto Montepuez-Ruaca
e tratto Lichinga-Litunde ed ai lavori dell’impianto
di trattamento acque TCTA in Sudafrica. Anche
in Asia si registra un calo di fatturato per l’ultimazione
del progetto Yndajihuang Water Tunnel in Cina e per
il completamento dei lavori di mole nella metropolitana
di Singapore. Si registrano, a parziale compensazione,
maggiori ricavi negli USA, derivanti dall’attività delle
nostre due società LMH e DiFazio.
È prevista una crescita del Valore della Produzione
nel secondo semestre dell’anno, legata alla partenza
dei nuovi lavori acquisiti recentemente in Svezia, Kenya,
Laos e Filippine. L’EBITDA registra un incremento
di € 14,1 milioni, da € 69,9 milioni del 30 giugno 2015
a € 84,0 milioni al 30 giugno 2016.
La redditività percentuale è aumentata, facendo
registrare un EBITDA Margin al 30 giugno 2016
pari al 17,0% rispetto al 11,8% del 30 giugno 2015.
L’Utile Netto si è significativamente incrementato
rispetto a quello registrato nel primo semestre del
2015, passando da € 4,4 milioni ai € 15,6 milioni
del 30 giugno 2016. Il notevole aumento dell’EBITDA
e conseguentemente dell’utile netto, sia in termini
assoluti che in termini percentuali, è scaturito
dall’eccezionale risultato ottenuto con la firma
dell’accordo finale con Eskom per il progetto di Ingula
in Sudafrica che, ovviamente, non sarà ripetibile nel
secondo semestre dell’anno.
p.03 la Betoniera 03 2016
Per quanto riguarda le Nuove Acquisizioni si registra
un lieve decremento di € 57,9 milioni, passando
da € 655,1 milioni dei primi sei mesi del 2015
a € 597,2 milioni al 30 giugno 2016, con nuovi
importanti contratti sia in Italia che all’estero,
dove si registra un ritorno in alcuni Paesi quali Laos
e Filippine. Un Portafoglio Ordini sufficiente per
mantenere un rapporto con i Ricavi da Costruzioni
approssimativamente al 3.5x.
Passando a confrontare i principali indici finanziari
e patrimoniali al 30 giugno 2016 con quelli al 31
dicembre 2015 si può notare che il Portafoglio
Ordini è salito a € 3.563,0 milioni rispetto ai € 3.519,1
milioni al 31 dicembre 2015 e ai € 3.141,4 al 30 giugno
2015, mantenendo una copertura significativa della
produzione per i prossimi due anni.
Principali mercati di riferimento in Italia e all’estero
Italia
Secondo l’Istat, la crescita del PIL dovrebbe essere circa
dell’1% nel 2016 e dell’1,4% nel 2017, con i consumi
privati come principale motore della ripresa.
Gli investimenti nel mercato delle costruzioni, che
in Italia contribuisce per il 4,8% al PIL nazionale, sono
rimasti stabili durante il 1° semestre 2016. In generale
si può affermare che tutto il settore industriale è stato
gravemente colpito dalla crisi economica degli ultimi
anni. Dal 2008, il settore delle costruzioni in Italia ha
perso quasi il 50% del valore della produzione e circa
69.000 dipendenti.
segue a p.04
Confermando la strategia commerciale di Cmc, più
del 60% del Portafoglio acquisito riguarda progetti
da eseguire all’estero.
La Posizione Finanziaria Netta Rettificata, infine,
si è incrementata di € 84,3 milioni, passando dai
€ 579,5 milioni al 31 dicembre 2015 ai € 663,8 milioni
al 30 giugno 2015, in conseguenza principalmente
dell’incremento temporaneo del Capitale Circolante
Netto. Il rapporto tra Posizione finanziaria netta
rettificata e l’EBITDA si è incrementata da 4,13x
al 31 dicembre 2015 a 4,30x al 30 giugno 2016.
Da segnalare che nei mesi di luglio e agosto 2016
abbiamo incassato le prime due rate dell’accordo finale
firmato con Eskom relativamente ai lavori dell’impianto
idroelettrico di Ingula, che ha ridotto la nostra Posizione
Finanziaria Netta Rettificata di fine agosto a € 582,5
milioni, pari a 3.77 volte l’EBITDA degli ultimi 12 mesi
di giugno 2016. Nel mese di settembre con l’incasso
della terza rata dell’accordo con Eskom e di alcune
anticipazioni contrattuali sui progetti acquisiti nel primo
trimestre 2016 ci si aspetta un significativo decremento
della nostra Posizione Finanziaria Netta Rettificata.
Il Patrimonio Netto è diminuito di € 9,0 milioni
passando dai € 142,9 milioni del 31 dicembre 2015
ai € 133,9 milioni al 30 giugno 2016, principalmente
dovuto alla variazione della cosidetta Riserva
da Conversione in Valuta, pesantemente penalizzata
dall’effetto sui cambi sul Metical Mozambicano.
01.c
segue da p.03
Tuttavia, non tutte le imprese sono state ugualmente
colpite dalla recessione. La maggior parte delle grandi
imprese di costruzione ha dimostrato di essere resiliente
grazie alla loro diversificazione del Portafoglio di opere
infrastrutturali e di orientamento al mercato estero.
Ad esempio, nel 2014 il fatturato generato dal settore
delle costruzioni nelle esportazioni sono aumentate
del 9,7%, in parte compensando il rallentamento del
fatturato interno (-6%).
Recentemente non sono state indette gare per nuovi
grandi progetti con l’eccezione del Brennero. Inoltre,
vi è stato un significativo rimpasto all’interno di ANAS,
che è iniziato con la nomina del nuovo Presidente,
con conseguente rallentamento di tutte le attività,
quali a titolo esemplificativo la nomina delle direzioni
lavori, dei RUP per la certificazione dei lavori eseguiti
e le procedure di fatturazione e pagamento.
In Marocco, dove abbiamo ottenuto nel 2015 un
contratto per la realizzazione delle strutture di ormeggio
e della logistica servizi nel porto di Mohammedia,
l’emergere di nuovi “motori di crescita” potrebbero
creare le condizioni per diventare un ponte ideale per
il commercio e gli investimenti tra l’Europa e l’Africa.
In Algeria siamo concentrati sul completamento
del nostro progetto, ma non vediamo il potenziale
per nuove acquisizioni, essendo il Paese in questo
momento influenzato dal basso prezzo del petrolio.
In Libia siamo parte di un Consorzio a maggioranza
italiana per la costruzione dell’autostrada costiera, ma
non ci aspettiamo di avviare i lavori nel breve termine,
a causa della situazione politica e di conseguenza non
abbiamo incluso il progetto nel nostro Piano Industriale.
Africa Australe e Orientale
01.d
In mezzo a questo panorama desolante, siamo riusciti
a mantenere la nostra quota di mercato, fatturato
e Portafoglio ordini migliorando i nostri margini
e cogliendo l’opportunità di acquisire quote dagli
azionisti di minoranza di progetti esistenti, e in modo
selettivo presentare offerte per i progetti in settori
di nicchia maggiormente remunerativi come i lavori
in sotterranea. Il Portafoglio ordini attuale copre
i nostri ricavi da costruzioni per i prossimi due-tre anni.
Sostenuto anche dal debutto atteso di Anas nei mercati
dei capitali, a seguito della fusione con Ferrovie dello
Stato, ci aspettiamo una normalizzazione delle
condizioni di pagamento dal nostro più grande cliente
nazionale, con conseguente effetto positivo sul nostro
Capitale Circolante Netto e Posizione Finanziaria Netta.
Escludiamo un nostro ulteriore coinvolgimento nelle
concessioni, da cui, in particolare registriamo l’uscita
dalla concessione SAT, finalizzata nel 2015, e la
previsione di uscita dalla TEM nel prossimo futuro.
Resto d’Europa
01.e
La Commissione Europea prevede una crescita dell’area
Euro dell’1,6% nel 2016, anche se un rallentamento
segnalato nel secondo trimestre potrebbe portare a
una revisione al ribasso, anche probabilmente a seguito
dell’esito del referendum sulla Brexit che ha creato
una certa instabilità economica e politica. Noi non
vediamo significative opportunità a breve termine
nell’Europa orientale a causa dei margini di redditività
bassi, ma siamo attivi come gare nel Nord Europa, con
particolare attenzione ai Paesi Scandinavi, dove abbiamo
già acquisito un primo lavoro in Svezia per la costruzione
congiunta di un by-pass stradale a Stoccolma.
Area Mediterraneo e Medio Oriente
01.f
01.g
L’area offre significative opportunità per le società
di costruzioni internazionali a causa della mancanza
di infrastrutture e scarsa concorrenza locale,
ma l’instabilità politica persistente e il recente crollo
dei prezzi del petrolio richiedono un approccio molto
selettivo. I nostri sforzi per aumentare la nostra presenza
nella regione si sono già concretizzati con l’acquisizione
di un nuovo progetto nel 2014 di grandi dimensioni in
Libano. In questo Paese le prospettive economiche a medio
termine sono fortemente influenzate dalle condizioni
geopolitiche e di sicurezza, che rimangono volatili.
Manterremo la nostra attenzione per l’Egitto,
dove nel 2015 ci siamo aggiudicati un progetto per
la costruzione congiunta di due gallerie stradali
sotto il canale di Suez. Il primo trimestre del 2016
ha registrato una crescita del PIL modesta
(3%, dal 5,6% nel 2015), principalmente per
la debolezza del cambio sulla valuta locale, che
ha soffocato la produzione, tuttavia il Governo punta
a un PIL del 6% entro il 2018, anche attraverso
la promozione di grandi progetti infrastrutturali
che dovrebbero essere realizzati con la partecipazione
di imprese di costruzione internazionali.
La crescita del PIL del Kenya è destinata ad aumentare
al 5,9% nel 2016 e del 6,1% nel 2017, con una forte
spinta sugli investimenti infrastrutturali.
Il consolidamento fiscale è previsto per allentare
la pressione sui tassi di interesse interni e aumentare
l’assorbimento del credito da parte del settore privato.
La contrazione del disavanzo delle partite correnti
continuerà ad essere sostenuta dal calo dei prezzi delle
materie prime e dall’aumento delle esportazioni di the.
In questo contesto, abbiamo firmato quattro nuovi
contratti negli ultimi due anni, uno direttamente come
Cmc per la realizzazione della diga di Itare e tre in joint
venture con Itinera per la realizzazione di opere idrauliche,
quali dighe e condotte per il trasferimento dell’acqua.
Il tasso di crescita economica del Mozambico
ha rallentato nel 2015 a causa dei bassi prezzi
delle materie prime e dalla diminuzione dei flussi
di investimenti da parte di enti finanziatori esteri.
La crescita del PIL reale dovrebbe continuare a decelerare
anche nel 2016 e 2017, spinto da calo dei ricavi delle
esportazioni, dall’aumento dei costi di importazione
e dai ridotti investimenti diretti esteri, per poi recuperare
gradualmente entro la metà del 2017, in linea con
le previsioni mondiali. Per affrontare al meglio il ritardo
nell’avvio delle opere civili e infrastrutturali legati
ai giacimenti di oil & gas, abbiamo ridimensionato
la nostra struttura locale ottenendo notevoli risparmi,
e ci siamo concentrati sulla riduzione della nostra
esposizione a clienti pubblici. I nuovi progetti saranno
concentrati sui clienti o contratti garantiti da istituzioni
sovranazionali solide private
Dopo la contrazione nel 1 ° trimestre 2016, l’economia
del Sudafrica ha continuato a mostrare segni
di debolezza anche nel secondo trimestre 2016.
Nel mese di giugno, l’indice PMI ha infatti subito
una ulteriore contrazione. Inoltre, a seguito dell’esito
del referendum del Regno Unito di lasciare l’Unione
europea, la valuta Rand ha toccato il punto più basso
tra le valute dei mercati emergenti, in quanto gli
investitori hanno perso interesse per gli investimenti
maggiormente rischiosi. L’esito del referendum sulla
Brexit ha gettato un’ombra sull’economia del Sudafrica
poiché il Paese ha stretti legami finanziari
e commerciali sia con il Regno Unito che con l’Unione
Europea. I lavori del nostro grande progetto nel Paese
sono stati ultimati a fine 2015, mentre nel mese di luglio
2016 si è addivenuti alla firma di un accordo finale
molto soddisfacente con il nostro cliente Eskom, che
ha generato il riconoscimento di corrispettivi aggiuntivi
per un ammontare di circa € 80 milioni in parte già
incassati nei mesi di luglio ed agosto 2016.
La stabilità politica e la sana gestione economica hanno
contribuito a una crescita economica ed alla riduzione
della povertà in Namibia. La crescita non è stata però
accompagnata dalla creazione di nuovi posti di lavoro,
e le disuguaglianze sociali ed economiche ereditate
dall’apartheid persistono nonostante la generosa
spesa per i programmi sociali. Ci aspettiamo
di aumentare la nostra presenza nel paese tramite
01.h
a Mokopane in Sudafrica.
l’acquisizione di progetti per clienti privati come
ad esempio il progetto di impianto industriale per
un valore di € 100 milioni acquisito nel 2015.
Nel corso dell’ultimo anno, l’economia Angolana
ha mostrato segni di rallentamento. Il Prodotto interno
lordo (PIL) è cresciuto del 2,8% nel 2015, in calo
dal 4,8% nel 2014, principalmente per effetto del calo
dei prezzi del petrolio. Il calo del prezzo internazionale
del petrolio greggio ha avuto un impatto sostanziale
sui saldi di bilancio pubblico del Paese. Le nostre attività
per la costruzione dell’autostrada Luanda-Soyo sono
riprese nel luglio 2014 quando abbiamo concluso
il contratto di finanziamento, garantito da SACE, di €
164.000.000 al Ministero delle Finanze dell’Angola
per il completamento del progetto. Nonostante questi
sforzi, il nostro committente tende a rallentare
i lavori in funzione del budget approvato dal Governo.
L’economia dello Zambia è cresciuta ad un tasso medio
annuo del 7% tra il 2010 e il 2014. Tuttavia, turbolenze
globali e le pressioni nazionali hanno indebolito
l’economia dello Zambia. Di conseguenza, la crescita
nel 2015 è scesa ad un valore del 3% (rispetto al 4,9%
nel 2014) a seguito di un basso prezzo della principale
materia prima del Paese: il rame. In questo Paese
la nostra presenza è relativa allo scavo in tradizionale
di tunnel per le miniere di rame e non prevediamo
nuovi contratti nel prossimo futuro.
01.h A Massingir,
Asia
01.d Foto di gruppo per
la firma del contratto
per la realizzazione di due
gallerie stradali nella
tangenziale di Stoccolma.
01.e Il Direttore Generale
di Cmc, Roberto Macrì,
accompagnato dal Branch
and Project Manager
Paolo Mauri, dal Direttore
di cantiere Andrea Mignini
e dal responsabile produzione
Ivan Mazzavillani, nel cantiere
per la costruzione dei viadotti
per l’approvvigionamento
idrico di Beirut.
01.f La TBM “Mashia”
che scaverà nel cantiere
per la metropolitana di Torino.
01.g Nel cantiere per
la costruzione di un nuovo
impianto per il trattamento
delle acque reflue
per una centrale idroelettrica. Tuttavia, il Paese
non è più strategico per il nostro sviluppo commerciale.
Il Laos è uno dei Paesi con la più rapida crescita
dell’Asia Orientale e Pacifico. La crescita del PIL è stata
in media del 7% negli ultimi dieci anni, con il crescente
sfruttamento delle risorse naturali del Paese - per lo più
acqua, minerali e foreste - che contribuiscono per
un terzo della crescita. Le prospettive economiche
rimangono sostanzialmente favorevoli supportate
dal settore energetico e dalla crescente integrazione
nell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-Est
Asiatico). In Laos è in fase di partenza la realizzazione
di un progetto per le opere civili di una centrale
idroelettrica, in joint venture con partner locali e tailandesi.
di New York, dove l’economia è in crescita
e gli investimenti in infrastrutture sono una parte
importante dell’agenda politica.
Stiamo valutando la possibilità di presentare offerte
per i grandi progetti in queste aree, in JV con possibili
partner selezionati, con l’opportunità di espandersi
in altri paesi per progetti con scavo di tunnel.
In Sud America, partecipiamo ad un progetto
idroelettrico in Cile, in collaborazione con Hochtief.
L’acquisizione di Hochtief da parte della società
spagnola Dragados ha limitato la possibilità di ulteriori
partnership commerciali, e di conseguenza stiamo
valutando le possibilità di alternative per estendere
la nostra presenza in Sud America.
Le Filippine sono una delle economie più dinamiche
della regione orientale, con solidità dei fondamentali
economici e di una forza lavoro competitiva riconosciuta
a livello mondiale. La crescita nelle Filippine è stata
in media superiore al 5% negli ultimi dieci anni,
significativamente più alto rispetto ai decenni
precedenti. A seguito di una crescita elevata sopra
al 6% negli ultimi tre anni, la crescita ha rallentato
al 5,3% nella prima metà del 2015, ma è ripresa
nella seconda metà, portando la crescita dell’intero
anno al 5,8% nel 2015. In questo Paese sono in fase
di partenza i lavori per la costruzione di due dighe
e diverse gallerie per il trasferimento delle acque.
01.l
in Mozambico, dove Cmc
sta lavorando nella riabilitazione
della diga già esistente e sulla
quale nel 2008 era già stato
fatto un primo intervento.
01.i La TBM “Federica” che
sta scavando gli 8.737 m
di galleria nel cantiere Tav di
Nel secondo trimestre del 2016 il PIL di Singapore
è cresciuto del 2,1% su base annua, invariato
rispetto al primo trimestre. A Singapore Cmc
sta completando con successo la costruzione
di due sezioni della metropolitana locale, e ora siamo
ben posizionati per cogliere le opportunità offerte
dal programma di investimenti in scavi sotterranei
annunciato dal Governo locale.
Saint Martin la Porte in Francia.
01.l Il Presidente Matteucci in
visita al cantiere, ormai
ultimato, per la costruzione
delle infrastrutture per il bacino
orientale di drenaggio acido
delle miniere a Gauteng
in Sudafrica.
Dall’’avvio delle riforme strutturali nel 1978, la Cina
è passata da un’economia pianificata centralmente
dall’apparato statale ad un’economia di mercato, che
ha generato un rapido sviluppo economico e sociale.
La crescita del PIL è stato in media quasi il 10% l’anno,
l’espansione più veloce sostenuta da una grande
economia nella storia e ha tolto più di 800 milioni
di persone dalla povertà. Con una popolazione
di 1,3 miliardi, la Cina è diventata la seconda più grande
economia mondiale e sta assumendo un ruolo sempre
più importante e influente nell’economia globale.
In Cina stiamo completando con successo il progetto
relativo al tunnel idraulico di Yindajihuang, e stiamo
eseguendo il progetto di deviazione del fiume Shanxi
nell’omonima provincia.
Il Nepal ha raggiunto notevoli progressi negli ultimi
anni. Il Paese è riuscito a dimezzare la percentuale
di persone che vivono con meno di $ 1,25 al giorno
in soli sette anni, dal 53% nel 2003-04 al 25% nel
2010-11 e sta continuando a fare progressi. Diversi
indicatori sociali in materia di istruzione e salute sono
migliorati. Andando avanti, il Nepal avrà bisogno di
sviluppare il suo potenziale economico ulteriormente.
In questo Paese, le nostre attività di scavo in galleria
sono riprese dopo il terremoto che ha colpito la zona
nell’aprile del 2015, che non ha generato significativi
effetti nel nostro Piano Industriale relativo al Nepal.
Con 1,2 miliardi di persone è la quarta economia
più grande del mondo, la recente crescita
e lo sviluppo in India è stato uno dei risultati più
significativi del nostro tempo. Nel corso degli ultimi
sei anni e mezzo, il Paese ha visto una rivoluzione
agricola che è risultata il punto di riferimento
per una trasformazione della nazione.
Massicci investimenti saranno comunque necessari
per creare nuovi posti di lavoro e nuove infrastrutture.
In India stiamo effettuando lo scavo di tunnel
01.i
Nord e Sud America
Negli Stati Uniti operiamo attraverso due società
controllate: LMH a Boston (controllata al 100%,
acquisita nel 2011), e DiFazio Industries di New York
(33% di proprietà, acquisita nel 2013, con un’opzione
di acquisto del restante 67% nel 2017 e 2019).
Gli indicatori economici nei settori pertinenti in cui
operiamo stanno mostrando tassi di crescita costanti.
Il prodotto interno lordo reale del Massachusetts
è cresciuto ad un tasso annuo del 3,0% nel secondo
trimestre del 2016 secondo l’indice economico attuale
del MassBenchmarks. Il Governo locale sta
intraprendendo investimenti infrastrutturali significativi
nel settore dei trasporti e delle infrastrutture idriche
in base al Programma di Sviluppo delle infrastrutture
locali. La società DiFazio opera nel “Five Boroughs”
Ciao Vittorio
Di Vittorio Morigi, del mio “capo”, potrei scrivere un libro. Se ne è andato l’ultimo giorno di agosto, in fretta.
L’avevo incontrato verso la fine di luglio, per un saluto, nella sua casa di Pezzolo. Parlammo di tutto, attento,
lucido, mai banale con una grande autoironia e soprattutto, come era lui, con un sorriso sulle labbra, senza
mai avvilirsi per il suo stato, anzi aveva parole di fiducia per coloro che gli erano vicini.
Un grande riferimento per tutti noi, in Cmc, per la sua famiglia e per le persone che gli sono state vicino!
In particolare, della cooperativa non era solo dirigente e socio, era un “militante”. Vi aveva trascorso tutta
la vita professionale, si può dire che sono cresciuti insieme lui e la Cmc. Se oggi Cmc è riconosciuta come
una solida ed importante realtà imprenditoriale, in Italia e nel mondo, lo si deve al lavoro, alla determinazione,
alla qualità di tante donne e tanti uomini. Vittorio è stato di sicuro uno di questi.
Era un grande lavoratore e soprattutto un grande trascinatore, sensibile ed abile nel dirigere il gioco
di squadra, non amava le “corti”, e, ci tengo a dirlo, era un uomo capace di dire “mi sono sbagliato”.
Era molto esigente e questo compartava l’avere uno smisurato senso del dovere. Su questo, amava ricordare
di essere figlio di un uomo dell’Ottocento (suo padre era nato nell’88) e, pertanto per dedizione, caparbietà
e determinazione “non ce n’era per nessuno”!! Vittorio era così.
Ognuno di noi, riavvolgendo il film della propria vita professionale, realizza che per scelta, per fortuna
o semplicemente per coincidenza, c’è qualcuno che ha avuto, nella tua crescita professionale e di uomo,
un ruolo particolare. Vittorio è stata una di quelle persone che mi hanno insegnato a lavorare e che porterò
sempre con me, dappertutto!!
Grazie di cuore Vittorio, non ti dimenticheremo mai.
Massimo Matteucci
viale Lorenzo Bolano nel Comune di Catania), fino
ad un tratto compreso tra la stazione Monte Po’
e la stazione Misterbianco Centro (posizionamento
sotto via Carlo Marx nel Comune di Misterbianco).
Le principali opere che verranno realizzate sono:
una galleria naturale di linea; le stazioni e le rampe
di uscita; i locali tecnici, in superficie, in corrispondenza
di entrambe le fermate; la sotto-stazione elettrica,
in corrispondenza della fermata Monte Po’;
il piazzale e il parcheggio in corrispondenza della
fermata Monte Po’; le aperture equilibratrici lungo
linea, le opere di armamento ferroviario; le opere
impiantistiche. Sono previste, inoltre, opere provvisorie
per il montaggio e la partenza della fresa TBM-EPB,
che verrà utilizzata per lo scavo della galleria di linea,
che verranno dismesse a fine lavori.
02.a
I punti di forza del progetto Cmc
Nella documentazione di Offerta Tecnica redatta in fase
di partecipazione alla gara di appalto dall’Appaltatore,
sono state proposte alcune migliorie rispetto al Progetto
Definitivo posto a base di gara, nei limiti e nel rispetto
del bando, che lasciano sostanzialmente inalterata
la configurazione dell’infrastruttura. In sintesi
le migliorie proposte in sede di gara riguardano:
la minimizzazione dell’impatto dell’opera e dei
cantieri; la rifunzionalizzazione delle stazioni;
l’ottimizzazione delle metodologie di avanzamento
dello scavo; la gestione delle terre e rocce da scavo.
02
approfondimenti
di Antonino Pulejo
La gestione ambientale dei materiali
da scavo di gallerie tramite TBM-EPB
02.a.c. Alcuni
momenti del convegno
svoltosi a Catania.
.
Si è svolto lunedì 11 luglio, al Centro Congressi
“Le Ciminiere” di Catania, l’interessante
convegno organizzato da Cmc e C.A.D.A. S.n.c.,
in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri
di Catania, sul tema la “Gestione Ambientale dei
materiali da scavo di gallerie mediante TBM-EPB”.
Molti e qualificati gli interventi fra i quali anche
quelli del Direttore Generale di Empedocle2,
Pierfrancesco Paglini. In queste pagine
pubblichiamo un’ampia sintesi della relazione
svolta dal Direttore Tecnico delle Commesse
della Metro di Catania, Antonino Pulejo.
Il progetto della tratta metropolitana Nesima
- Misterbianco fa parte del programma
di potenziamento e trasformazione della linea ferroviaria,
avviato dalla Ferrovia Circumetnea per trasformare
progressivamente l’attuale linea a scartamento ridotto
in una linea a scartamento ordinario ed elettrificata.
Questa tratta costituirà la prosecuzione della linea
Borgo - Nesima (attualmente in fase di avanzata
realizzazione nell’ambito di un altro appalto), lunga
3.1 km e, assieme a questa, si aggiungerà alla tratta
in esercizio Borgo - Galatea - Porto (lunga 3.8 km),
alla tratta Galatea - Giovanni XXIII (lunga 0.9 km),
in corso di realizzazione e, in prosecuzione di quest’ultima,
alla tratta Giovanni XXIII - Stesicoro (lunga 1.0 km)
anche questa in fase di avanzata esecuzione.
Complessivamente la realizzazione dell’intervento
02.f
consentirà di avere all’interno della città metropolitana
di Catania, una linea ferroviaria metropolitana in galleria,
a doppio binario, lunga 10.8 km e una linea in superficie,
a singolo binario, lunga 2.0 km Nello specifico, i lavori
Cmc riguardano il primo lotto strutturale della tratta
Nesima - Misterbianco: questo compreso tra Nesima
e Misterbianco Centro, dalla progressiva 5+283.70
alla progressiva 7+031.78.
Il secondo progetto aggiudicato a Cmc è relativo
alla tratta metropolitana Stesicoro - Aeroporto,
che fa parte del programma di prolungamento della
metropolitana di Catania dalla Stazione F.S. fino
all’aeroporto Fontanarossa, con attraversamento del
centro urbano di Catania e della periferia sud-ovest
della città. Questa tratta avrà una lunghezza
complessiva di 6.754 m e si svilupperà lungo le otto
stazioni di S. Domenico, Vittorio Emanuele, Palestro,
San Leone, Verrazzano, Librino, S.M. Goretti e
Aeroporto. Il primo lotto strutturale della tratta Stesicoro
- Aeroporto, oggetto dei lavori in appalto, si sviluppa per
una lunghezza di 2,2 km e attraversa la parte più antica
della città, a partire dalla centralissima piazza Stesicoro.
Nesima, il progetto
Il lotto è costituito da un tratto di galleria mono-canna
a doppio binario di percorrenza, che si sviluppa per una
lunghezza di circa 1.748,08 m da un attuale tronchino,
successivo alla stazione Nesima (posizionamento sotto
1) La minimizzazione dell’impatto dell’opera
e dei cantieri Al fine di minimizzare l’impatto dell’opera
e dei cantieri localizzati in zone sensibili della città
di Catania e di Misterbianco ed al fine di fornire una
soluzione integrata pienamente ottemperante alle
richieste dell’amministrazione appaltante, il progetto
esecutivo prevede di operare uno spostamento dell’area
di cantiere principale in una zona maggiormente
periferica e strategica in termini di connessione con
la viabilità a grande scorrimento così da ridurre l’impatto
su traffico, sul contesto residenziale e sulla popolazione;
di smaltire ed approvvigionare i materiali necessari per
la realizzazione della galleria tramite la galleria stessa
in direzione Misterbianco e poi, tramite il cantiere
di Misterbianco Zona Industriale, localizzato in prossimità
di vie di comunicazione dirette verso l’esterno del centro
abitato (Tangenziale di Catania), verso le destinazioni
finali, in quanto tali vie di trasporto sono ritenute molto
più dirette e meno impattanti di quelle che si sarebbero
dovute usare se le operazioni di approvvigionamento
e quelle di smarino si fossero svolte dal cantiere previsto
per lo scavo con metodologia tradizionale a Monte Po’;
una modifica delle fasi realizzative delle aperture
equilibratrici, con smarino ed approvvigionamento
effettuato direttamente tramite la galleria di linea
appena realizzata, con conseguente minimizzazione
dell’impatto arrecato sia al traffico che all’ambiente.
2) La rifunzionalizzazione delle stazioni Cmc
ha impostato la progettazione esecutiva sulla
concezione (costruttiva e funzionale insieme) della
stazione/fermata come unico edificio ipogeo a tre
livelli, con l’ultimo più vicino alla superficie verso
il quale confluiscono i tunnel, necessari ad intercettare
l’utenza anche da ubicazioni distanti mediante le diverse
uscite. Per quanto riguarda le uscite si ha accesso
dai marciapiedi del tratto finale della circonvallazione
02.g
p.06 la Betoniera 03 2016
02.b
02.b Antonino Pulejo
durante la sua relazione
02.f.g.h La TBM “Agata”
che scaverà nel cantiere
della Circmetnea di Catania.
02.d Pierfrancesco Paglini
espone la sua relazione.
02.d
02.c
(innesto tra V.le Bolano e V.le Fontana) e dall’interno
dell’Ospedale Garibaldi; nelle immediate adiacenze
si ha inoltre un ampio parcheggio; le uscite intercettano
l’utenza e danno accesso al popolato quartiere di Nesima,
contribuendo anche al collegamento della parte nord
con quella sud dalla circonvallazione di Catania.
3) L’ottimizzazione delle metodologie
di avanzamento dello scavo Il progetto esecutivo
prevede la sostituzione delle tratte di galleria scavata
in tradizionale con la realizzazione dello scavo mediante
TBM-EPB con sistema di sostegno del fronte a pressione
di fango bilanciata, in grado di garantire evidenti
ed assoluti benefici con riferimento alla massimizzazione
della sicurezza, minimizzazione degli impatti,
garanzie sulla qualità esecutiva e certezze dei
tempi di realizzazione. Il progetto esecutivo prevede
la realizzazione dell’intera tratta in scavo meccanizzato
mediante TBM-EPB; l’impiego di conci prefabbricati
per il rivestimento definitivo; l’impiego di sistemi
di impermeabilizzazione innovativi; l’adozione di sistemi
di monitoraggio topografico, geotecnico ed ambientale.
Tale scelta progettuale, secondo quanto riportato
nell’offerta tecnica, consente il miglioramento della
metodologia di scavo (in termini di massimizzazione
della sicurezza e dell’efficienza a garanzia della qualità
e del rispetto dei tempi di scavo); la minimizzazione
dell’impatto sulla popolazione in termini di componenti
strutturali (subsidenze e impatti su edifici e strutture)
nonché ambientali (rumore, vibrazioni e polveri);
la massimizzazione della sicurezza mediante impiego
di sistemi predittivi evoluti nonché procedure
di controllo e gestione qualificate ed accordate;
lo sviluppo di un sistema integrato di gestione della
qualità, della sicurezza e dell’ambiente, nonché di
metodi e modelli previsionali per la previsione, verifica
o gestione e mitigazione degli aspetti correlati sia
all’avanzamento dello scavo che dei fattori impattanti.
Il sistema EPB implica che il materiale scavato dalla
fresa venga mischiato e accumulato in pressione
nella camera di smarino, quindi estratto attraverso
un trasportatore a coclea. Il contenimento nel nucleofronte è il risultato della spinta esercitata dai grani del
terreno appena scavato su quelli del terreno ancora
da abbattere. Una volta raggiunta la pressione interna
di equilibrio l’avanzamento procede a volume costante
(il volume del materiale estratto dalla camera di smarino
è uguale a quello del materiale scavato al fronte).
02.h
p.07 la Betoniera 03 2016
La pressione di contenimento esercitata sul nucleofronte per bilanciare quella del terreno viene controllata
coordinando la spinta della macchina in avanzamento
e la velocità di estrazione della coclea. L’esecuzione
con successo di una galleria scavata con sistema
EPB dipende dal grado di controllo del nucleo-fronte.
A questo scopo sono determinanti le caratteristiche
e le proprietà fluide del mezzo di supporto, che
definiscono la sua abilità a trasferire una pressione
uniforme e costante sul nucleo-fronte. Queste proprietà
sono presenti nei terreni naturali solo in casi eccezionali.
Per questo, ai materiali scavati vengono generalmente
mischiati additivi capaci di migliorarne le proprietà come
desiderato. Gli additivi da introdurre dipendono dalle
caratteristiche da migliorare. I più recenti sviluppi nel
campo sono l’impiego di iniezione di schiume chimiche
e di polimeri (impermeabilizzatori, coagulanti, dispersivi,
fluidificante ecc.).
4) La gestione delle terre e rocce da scavo Nell’ultimo
decennio, nel solco di una sempre maggiore sensibilità
ambientale e nel rispetto del concetto di sviluppo
sostenibile, il riutilizzo dei “materiali da scavo”
ha costituito un obiettivo primario nella gestione
dei cantieri e nel buon governo dei movimenti terra
in genere. Tutta la normativa vigente in materia di terre
e rocce da scavo parla, in coerenza con la prescrizione
imposta dall’ARTA, prioritariamente di riutilizzo
poiché gli obiettivi primari di conservazione dello stato
dell’ambiente sono quelli di evitare di consumare risorse
naturali (materiali da cava, ect.) e di generare rifiuti.
Tutto il presente progetto è basato su tale impostazione;
vengono inviati a centri di recupero solo gli scavi che,
in corso d’opera, evidenziano il superamento delle
Csc relative alla colonna B della Tabella 1 dell’Allegato
5 parte quarta del D. Lgs. n. 152/2006 e s.mi.
Il Piano di Gestione delle Terre provvede
all’individuazione ed alla definizione di procedure
corrette, sotto il profilo normativo e sotto il profilo
dell’impatto ambientale, per l’utilizzo interno
al progetto o l’utilizzo esterno (collocazione a deposito
intermedio e definitivo) delle terre di scavo e dei
materiali di risulta provenienti dalla realizzazione
dei lavori. In questo contesto, assume pregiudizialmente
e prioritariamente importanza la classificazione delle
terre da scavo ai fini del loro riutilizzo e/o recupero
alla luce delle vigenti norme nazionali e delle direttive
comunitarie. Le terre, una volta classificate come
sotto prodotto, vengono utilizzate per la realizzazione
di reinterri, riempimenti, rimodellazioni, rilevati,
miglioramenti fondiari o viari oppure altre forme
di ripristini e miglioramenti ambientali. Le aree
di stoccaggio preventive alla caratterizzazione
sono state ubicate in prossimità delle zone di scavo
all’interno di aree di cantiere; le stesse sono dotate
di opportuno pacchetto di impermeabilizzazione
al fine di evitare potenziali contaminazioni del suolo
da parte dei materiali non ancora caratterizzati.
Il sito di deposito intermedio è ubicato presso il cantiere
principale, all’interno del quale, è stata prevista
la realizzazione di 6 vasche di accumulo.
Il progettista deve considerare la chiusura del bilancio
dei materiali da scavo senza il “buco nero” delle
discariche, che costituiscono la soluzione residuale
e per porzioni limitate di materiali per i quali non
è praticabile il riutilizzo, sostenibile il riciclaggio
o tecnicamente fattibile il trattamento preliminare
per il recupero di materia. La cantierizzazione delle
opere in sotterranea deve avere a disposizione delle
aree di “retro-scavo” adeguate per la gestione degli
smarini, in modo da poter attuare le normali pratiche
di maturazione per il successivo utilizzo come materiali
da riempimento o da costruzione nello stesso o in altri
progetti, o in attività produttive in sostituzione di
materia prima vergine.
Nell’ambito della progettazione preliminare possono
essere già individuate tutte le possibili soluzioni
alternative per la gestione dei materiali da scavo,
ma solo in fase esecutiva e spesso costruttiva è possibile
definire la reale disponibilità a ricevere i materiali
dei siti di destinazione esterni al progetto, che spesso
condizionano le tempistiche e le economie dello scavo.
È importante non vincolare eccessivamente le modalità
di variazione dei siti di destinazione, se non comportano
maggiori percorrenze complessive e diversi impatti
ambientali finali, in modo da mantenere la priorità
dell’utilizzo sulla qualità tecnica del materiale (domanda/
offerta) e sulla sostenibilità economica della complessiva
attività di scavo e collocazione finale, nell’ottica appunto
di un “piano di utilizzo” e non di una serie “poco
elastica” di progetti vincolanti di destinazione.
Il sistema delle sanzioni non sembra incentivare lo sforzo
di promuovere attività di riutilizzo, in quanto alcune
previsioni che in caso di difformità a livello operativo
si trasforma tutto in rifiuto, orientano spesso verso
scelte “conservative” piuttosto che “cautelative”.
03.a
03
03.e
03.b
03.f
rapporto sociale
di Federica Fusconi
Etica e cooperazione per vincere
la sfida del cambiamento
03.a-c-d Alcuni momenti della
presentazione del Rapporto
Sociale di Cmc che si è svolta
nella splendida cornice del
Parco Archeologico di Classe.
03.b L’Assessore comunale alla
Cultura, Elsa Signorino, porta
il saluto dell’Amministrazione
comunale.
03.g-h Al termine della
Per Cmc la redazione di un documento che racconta
e interpreta il tema della Responsabilità Sociale
di Impresa è oramai una tradizione, siamo giunti
infatti alla 14^ edizione. Dal 2002 - anno del primo
Bilancio sociale - ad oggi abbiamo descritto il nostro
modo di fare impresa e fare impresa cooperativa
con modalità diverse e differenti livelli di
approfondimento: alcune edizioni sono state
integrate da monografie dedicate ai soci, al lavoro,
alle esperienze all’estero; per qualche anno
ci siamo invece limitati ad inserire all’interno del
bilancio di esercizio un breve focus.
presentazione del Rapporto
Sociale gli ospiti hanno
partecipato alla visita
guidata del Parco
Archeologico di Classe.
In questi anni Cmc è cambiata molto, a tutti i livelli.
Quella che non è cambiata è la nostra scelta di tenere
la persona al centro del nostro agire, etica
e responsabilità d’impresa continuano per noi
ad essere punti di riferimento non negoziabili.
03.e Federica Fusconi,
Segretaria Sociale di Cmc.
03.f Alfredo Fioretti, Vice
Presidente di Cmc.
La cooperativa è un “calabrone” che, nella sua
lunga storia, ha dimostrato di saper volare,
nonostante le leggi della fisica. Ma per continuare
a volare e raggiungere la sua meta che, come
tutti gli obiettivi sociali, è sempre all’orizzonte,
deve misurarsi di continuo con le sfide imposte
dalla realtà. (cit. Barberini)
Le cooperative si trovano oggi ad un punto di svolta,
misurarsi nella grande competizione globale richiede
saper rispondere ad interrogativi esistenziali: è possibile
coniugare etica e performance economica? Una delle
più grandi sfide che la cooperazione - e quindi anche
Cmc - deve affrontare in questo momento storico
è sostenere il processo di crescita dell’impresa senza
mettere a repentaglio l’identità stessa della cooperativa.
La sfida del cambiamento si vince se si riescono a gestire
le contraddizioni e le difficoltà di un mercato e di una
società in rapida e costante evoluzione, non ignorandole
ma recuperandole in senso positivo. Una sfida ulteriore
è rappresentata dall’esigenza di migliorare le performance
del lavoro per progetto e la forza di un progetto
si trova quando le persone ci credono fermamente
e si impegnano per realizzarlo. Il “progetto cooperativo”
deve saper coniugare imprenditorialità e partecipazione.
Per poter cambiare rapidamente l’impresa ha
bisogno di relazioni strette e ininterrotte con i soci
e gli stakeholder. Più una cooperativa è
organizzata per essere leader di cambiamento
più è essenziale l’equilibrio tra innovazione
e continuità, in armonia con la sua missione.
La definizione di nuovi paradigmi e la gestione
della complessità richiedono dunque competenza,
coraggio, lealtà e gioco di squadra. (cit. Barberini)
Una partecipazione, intesa come responsabilità diffusa,
Il Rapporto sociale riporta alcune citazioni tratte dal libro
“Come vola il calabrone - Cooperazione Etica e Sviluppo” ultima
pubblicazione di Ivano Barberini
Ivano Barberini, nato a Modena nel 1939 e scomparso nel 2009, per quarant’anni è stato tra i protagonisti del movimento cooperativo
italiano e internazionale svolgendo ruoli di primo piano, da ultimo quello di presidente dell’Alleanza Cooperativa Internazionale che, dal 1895,
unisce, rappresenta e serve il movimento cooperativo a livello globale.
Ivano Barberini ha dato un contributo rilevante all’innovazione dell’impresa cooperativa, stimolando la ricerca economica e sociale e lavorando
tenacemente nell’intento di legare i cambiamenti necessari alla fedeltà ai valori costitutivi della cooperazione.
“Come vola il calabrone” è il suo lascito di pensiero e umanità per i futuri cooperatori. Alla presentazione del Rapporto Sociale ha partecipato
anche Giorgio Riccioni, amico e collega di Ivano oltre che fondatore della Fondazione Ivano Barberini che prosegue il suo lavoro di studio e
ricerca, cercando di favorire il perseguimento di quei valori di equità e giustizia sociale che orientarono la sua vita.
p.08 la Betoniera 03 2016
03.c
democrazia economica e solidarietà, relazioni sociali,
nuove esperienze di coinvolgimento dei lavoratori nella
gestione dell’impresa. In che misura riusciremo a dare
continuità e assicurare sviluppo, con tratti innovativi
e di modernità, al nostro modello di impresa cooperativa
senza smarrire i tratti mutualistici dipenderà, dalla nostra
capacità di essere protagonisti nel mondo di oggi
e di saper reggere il confronto in una realtà in cui
gli avvenimenti accadono e si susseguono a velocità
crescente e i tempi utili di risposta agli stimoli si riducono
di continuo. Ecco perché è determinante monitorare
i parametri imprenditoriali, economici e finanziari.
La scelta di pubblicare nuovamente il nostro rapporto
sociale nasce dalla presa di coscienza che la realtà di
un’impresa non è data solo da ciò che è rappresentabile
attraverso i dati numerici.
Il futuro si costruisce in un ambiente ricco
di problemi. (cit. Barberini)
03.g
03.h
Il Rapporto si propone quale strumento aziendale:
1. di approfondimento - per arricchire le informazioni
economico-finanziarie del Bilancio di esercizio;
2. di rendicontazione del nostro agire sulle questioni
sociali e ambientali e inoltre;
3. come mezzo peculiare di comunicazione e di dialogo
con il territorio, le comunità locali e gli altri stakeholder
della Cooperativa.
Il Rapporto è organizzato in 3 macro sezioni:
1) Identità aziendale Viene delineata l’identità
dell’impresa, la sua storia, in termini di valori e attività.
Missione e valori di Cmc rappresentano il trait d’union
tra il nostro passato, le nostre radici e il nostro futuro.
2) Performance economica I dati economico
-finanziari del bilancio vengono riassunti in funzione
di una maggiore fruibilità e in rapporto al valore socio
economico creato dalla Cooperativa. Sono illustrati
i mercati e le aree del mondo in cui operiamo
e i settori di attività; sono descritte le specializzazioni
raggiunte nell’esecuzione di lavori infrastrutturali,
in particolare nello scavo meccanizzato con TBM:
al 31/12/2015 ben 15 grandi “talpe” erano operative
in Italia e nel mondo. Si illustra la ricchezza prodotta
da Cmc (Valore Aggiunto Globale Lordo € 360 milioni
nel 2015 (+17,4% rispetto al 2014) e la successiva
distribuzione della stessa alle diverse categorie
di stakeholders con cui costantemente si rapporta.
È arrivata l’App di Cmc
Una cooperativa con migliaia di dipendenti sparsi in 40 Paesi in 4 continenti, con diversi fusi orari, come fa a comunicare
al proprio interno?
La nostra è un’azienda complessa che ha deciso di usare la tecnologia più innovativa per informare, coinvolgere e fornire a tutti i soci
e dipendenti gli strumenti per poter conoscere e condividere la vita della cooperativa.
Per questo da tempo abbiamo attivato diversi strumenti, anche in lingua inglese: dal sito istituzionale all’intranet aziendale, dalla newsletter
settimanale al blog e ai principali account social fino allo storico house organ, “la Betoniera”, che dal 2015 viene pubblicata anche in inglese.
Ora, si aggiunge la App di Cmc, una piattaforma dedicata realizzata da Mandragola Editore e commercializzata da Tribucoop. Uno strumento
per avere, anche su smartphone e tablet, le essenziali informazioni sull’azienda, sfogliare La Betoniera o, in un’area riservata ai dipendenti,
fruire di servizi dedicati.
La App “Cmc Ravenna” è scaricabile gratuitamente dagli Store Android o Ios.
p.09 la Betoniera 03 2016
03.d
3) Performance sociale e ambientale Illustra i risultati
dell’attività della Cooperativa rispetto a cosa facciamo,
come lo facciamo, con chi e verso chi. È la sezione più
ricca di informazioni perché descrive i comportamenti
di Cmc in tema di qualità, sicurezza e salute
dei lavoratori, formazione, tutela dell’ambiente.
Si tratta di attività che per Cmc costituiscono un
impegno quotidiano, in ogni parte del mondo. Per Cmc
fare impresa, lavorare nel mondo delle costruzioni ed
essere una cooperativa significa essere espressione di un
sistema di valori. La vera differenza tra una cooperativa
e un’impresa ordinaria (spa-srl) non sta nelle tecnologie
che si adottano ma nelle finalità, infatti, la cooperativa
oltre alla finalità di profitto persegue anche una finalità
mutualistica, interna verso i soci ed esterna.
La mutualità esterna si esprime anche nella creazione
di valore per il territorio e per la comunità.
Per Cmc la comunità è sempre di più globalizzata:
oltre € 600 mila sono stati, infatti, destinati
complessivamente a sostenere la realizzazione
di attività culturali, sportive, sociali, azioni umanitarie
in favore delle fasce più deboli della popolazione
in Italia e nel mondo.
La novità di questo Rapporto, rispetto a quello
dello scorso anno è la sezione finale dedicata
agli obiettivi. Individuare e condividere gli obiettivi
significa per noi definire una strategia d’impresa
e la trasparenza nel rendicontare le azioni e i risultati
raggiunti, significa mantenere vivo il confronto
con tutti i nostri stakeholder, interni ed esterni.
Con questa pubblicazione vogliamo raccontare
l’attenzione costante delle Cooperativa ai processi
di sviluppo, accogliendo il cambiamento
e salvaguardando le nostre radici ideali, per traguardare
obiettivi di crescita senza rinunciare al nostro patrimonio
culturale, alle nostre tradizioni, ai nostri irrinunciabili
contenuti mutualistici.
Questo documento non rappresenta quindi
una semplice “fotografia” dell’esistente ma è cantiere
sempre aperto. È un processo continuo di trasparenza,
miglioramento e condivisione: pietre miliari
su cui vogliamo continuare a costruire solide
relazioni e generare il valore sociale ed economico
della nostra impresa.
04.1.a
04.1
04.1.b
lavori in corso
di Ivano Andreis
Il viadotto più lungo
del Sudafrica
04.2.a-c-d Nel cantiere
di Mount Edgecombe
Interchange.
04.2.b Ivano Andreis, Direttore
Servizi Tecnici Aziendali.
A Durban, nella provincia di KwaZulu - Natal,
in Sudafrica Cmc sta realizzando lo svincolo
autostradale denominato N2 - M41 Mount
Edgecombe Interchange. Il progetto è stato
aggiudicato a Cmc da SANRAL (South African
National Road Agency Limited) nel febbraio
2013 ed è in fase di completamento.
Il valore del contratto è di circa 90 milioni di euro.
Il progettista dell’opera è SMEC South Africa.
Lo scopo del progetto è quello di trasformare l’attuale
svincolo tra la National Routes N2 e M41 non più
in grado di rispondere all’attuale volume di traffico in
uno svincolo a 4 livelli di tipo free-flow. Il nuovo svincolo
è stato progettato per una punta di 16,000 veicoli ora.
A questo scopo il progetto prevede la costruzione di 11
nuove rampe che a loro volta includono la realizzazione
di 5 viadotti principali, 2 sottopassi (uno sotto la M41
e uno sotto la N2), 1 ponte pedonale e altre opere quali
04.1.c
l’allargo di un viadotto esistente, l’incremento di una
corsia centrale nel tratto autostradale interessato, muri
di sostegno, rilevati in terra armata nonché le opere
impiantistiche di completamento. Tutte le opere sono
da realizzarsi in presenza di traffico tramite deviazioni
temporanee con riduzione della velocità dei veicoli in
transito. In particolare le opere principali realizzate sono:
• il viadotto B0215 lungo 947 metri con una altezza
media delle pile di 26m da realizzarsi con la tecnica
a spinta incrementale operando da entrambe le spalle.
Questo viadotto, in particolare, una volta ultimato
sarà il più lungo mai realizzato in Sudafrica;
• il viadotto B0214 lungo 443 metri con un’altezza
media di 18m da realizzarsi sempre a spinta
incrementale operando però solo da una spalla;
• il ponte B0216 lungo 120 metri da realizzarsi
a scavalco della autostrada M41;
• il ponte B0540 lungo 60 metri da realizzarsi
a scavalco della strada N2.
04.1.d
p.10 la Betoniera 03 2016
Tutte le strutture principali sono fondate su pali
ad attrito gettati in opera e scavati con uso di camicia
in acciaio temporanea. Nel complesso sono stati
realizzati 407 pali di diametro 900 mm e di lunghezza
varabile da 22 a 34 metri rispettivamente.
Sono stati, inoltre, eseguiti ulteriori 28 pali della stessa
tipologia per le strutture provvisorie a sostegno del
sistema di varo degli impalcati. I pali sono stati eseguiti
dall’impresa sudafricana Franki.
Le casserature impalcature che sono utilizzate per
la realizzazione delle opere in cemento armato
e in particolare dei due imponenti viadotti realizzati
con sistema «a lancio», senza quindi interferire con
il traffico sottostante, delle dimensioni di 26 m
di altezza per 947 m di lunghezza, e di 18 m per 443 m
rispettivamente sono state progettate e fornite da Pilosio.
Per il getto delle pile e dei pulvini sono state utilizzate
delle casseforme speciali in acciaio per garantire una
messa in opera più veloce, una finitura estetica ottimale
per gli angoli, ma soprattutto la realizzazione di getti da
5 m di altezza alla volta per le pile di altezza fino a 23m
Le casseforme sono state progettate per essere
facilmente adattabili alle diverse dimensioni delle pile.
La parte più complessa dei viadotti in curva riguardava
il getto dei conci gettati in opera e post-tesi posti
in opera tramite varo a spinta. Per il getto in opera
dei conci da circa 20 m di lunghezza ciascuno, è stato
utilizzato un sistema misto costituito da parti in acciaio
e con travi primarie in acciaio e secondarie in legno
a formare la sagoma esterna del cassone.
La seconda fase del getto orizzontale della soletta
superiore del concio è stata realizzata con torri
di sostegno, sistema modulare e molto veloce
da montare e da movimentare. Le operazioni di post
tensione di ciascun concio e le operazioni di lancio
sono state eseguite con il supporto tecnico di VSL.
04.2.a
Al via i lavori per la
commessa di Stoccolma
Nel mese di luglio Cmc ha firmato il contratto
per la realizzazione di due gallerie stradali della
tangenziale di Stoccolma.
Il valore totale del contratto è stimato in poco
meno di 3,7 miliardi di corone svedesi equivalenti
a circa 400 milioni di euro. Il progetto prevede la
deviazione del traffico autostradale, che al
momento passa all’interno della città, verso il suo
esterno mediante una galleria a 3 corsie più corsia
d’emergenza da realizzarsi con il metodo
tradizionale denominato drill & blast. L’intero
progetto è suddiviso in 6 differenti lotti. Cmc con
Vianini si sono aggiudicati i 2 lotti passanti al di
sotto dell’isola di Lovon nello specifico denominati
lotto Sud FSE308 e lotto Nord FSE302.
04.2
Il lotto Sud prevede una galleria a doppia canna
di 3 corsie più emergenza per canna, per una
lunghezza totale di 7 km, più una serie di svincoli
sotterranei a 2 corsie per un totale di ulteriori
5 km, per un ammontare dei lavori di 238 milioni
di €. Il lotto Nord prevede invece 7 km totali di
galleria a doppia canna di 3 corsie più emergenza
per un ammontare dei lavori di 158 milioni di €.
Oltre allo scavo i contratti comprendono anche
l’esecuzione del rivestimento definitivo, della
pavimentazione stradale e delle predisposizioni
per gli impianti di galleria. Entrambi i lotti
prevedono infine la realizzazione di 4 pozzi di
ventilazione per una profondità variabile tra i 60 e
i 100 m da realizzare con il metodo di raise boring.
Lo smarino verrà allontanato via mare attraverso
un sistema di crushing plant sotterranei, nastri e
pontili galleggianti.
04.2.b
lavori in corso
di Salvatore Picone
Lavori conclusi all’Ospedale
di Mazara del Vallo
04.2.a-b-c Il nuovo ospedale
di Mazara del Vallo.
I cittadini attendono l’apertura della struttura
nuova e all’avanguardia. Quell’ospedale di Mazara
del Vallo, ubicato nel centro urbano della città,
è l’emblema della bellezza. Come il Satiro Danzante,
la preziosa statua bronzea recuperata nel Canale
di Sicilia, esposta al museo di questa città del cous
cous che si affaccia al mare Mediterraneo.
È l’ospedale civile “A. Ajello”, ricostruito in alcune
parti, ammodernato e realizzato nuovo di zecca,
per conto dell’Asp di Trapani, da Cmc che ha iniziato
i lavori nel 2013. Lavori che sono quasi ultimati:
mancano le rifiniture e i ritocchi. E appena aperto
potrà ospitare circa 140 posti letto.
La struttura è nuova, moderna e all’avanguardia. Colori
accesi non solo nei prospetti, ma anche dentro le varie
aree. Con un intervento di frasi e pensierini sui muri
dei vari reparti, scritti dagli alunni della vicina scuola
“Pirandello” che hanno partecipato con entusiasmo
e determinazione ad un concorso che ha coinvolto
i ragazzi in questa grande impresa.
Un ospedale costruito in tempi record, aveva dichiarato
l’anno scorso il Sindaco della città, Nicola Cristaldi,
che adesso è pronto per essere consegnato
alla pubblica utilità. Ed anche questo è stato il fulcro
centrale di un buon rapporto tra l’impresa
e la cittadinanza, che ha visto i lavori e il cantiere
come una opportunità di crescita.
In questi tre anni di attività, attorno al cantiere guidati, tra gli altri, dal direttore dei lavori Antonio
Sindoni, dal Rup dell’Asp Francesco Costa, dal direttore
di cantiere Cmc, Giuseppe Scavino, dal responsabile
della Produzione Giulio Crosa, da Paolo Alunno della
Direzione del cantiere - hanno lavorato mediamente
150 unità, compresi gli addetti all’impiantistica.
Adesso si attende la consegna dei lavori e l’apertura
ufficiale di una struttura rifinita nei minimi particolari
e tanto attesa dai cittadini di Mazara del Vallo.
Acquisite nuove azioni
della Sapir
Nel mese di luglio, Cmc si è aggiudicata, tramite
asta pubblica, il pacchetto di 44.420 azioni Sapir
detenute dalla CCIAA di Bologna, pari allo 0,179%
del capitale sociale. La base d’asta, non soggetta
a ribasso, era di 283.843,80 euro e la cooperativa
ha effettuato un investimento di 298.843,80 euro
per rilevare il pacchetto azionario.
Dopo questo investimento Cmc accresce il proprio
peso diventando proprietaria di 52.201 azioni pari
allo 0,21% del capitale di SAPIR e posizionandosi
al diciassettesimo posto su 182 soci.
“Noi siamo una società profondamente radicata
nella comunità ravennate e pronta ad effettuare
non solo investimenti in attività culturali e sportive,
ma anche industriali per la valorizzazione del
territorio” ha dichiarato Alfredo Fioretti, Vice
Presidente di Cmc.
Aggiudicazione metro
leggera di Cosenza
Cmc, insieme alla spagnola CAF SA, si è aggiudicata
in via definitiva, la commessa della Regione
Calabria di circa 98 milioni di euro, per la
progettazione esecutiva e la realizzazione della
metro leggera che collegherà Cosenza - Rende
- Università della Calabria. La nuova
metropolitana di superficie avrà una lunghezza
complessiva di oltre 21 km e presenterà una linea
principale da 19 km tra Cosenza centro - Rende UniCal (da Piazza Matteotti fino all’Università
attraverso Viale Mancini e Cosenza e le statali
19 e 19 bis) e due ulteriori diramazioni che
consentiranno il raggiungimento di due
importanti snodi: l’Ospedale di Cosenza
(697 m su binario unico) e la Stazione ferroviaria
di Vaglio Lise (785 m).
Questa importante opera infrastrutturale inciderà
sensibilmente sul sistema dei trasporti della
Regione Calabria, facilitando il raccordo tra la città
e i maggiori snodi di interesse come l’Università.
In particolare, il progetto verrà realizzato da Cmc
per quanto concerne la progettazione esecutiva e
tutti i lavori oggetto dell’appalto, mentre CAF SA,
azienda spagnola specializzata nella costruzione
di treni e materiale rotabile, si occuperà della
fornitura e messa in esercizio di tutto il materiale
rotabile e delle relative prestazioni progettuali.
04.2.c
p.11 la Betoniera 03 2016
04.3.a
04.3.b
04.3
lavori in corso
di S. P.
“Barbara” e “Agata”,
le “talpe” positive della Sicilia
04.3.a-b Le due grandi TBM
al lavoro nei cantieri siciliani:
“Barbara” a Caltanissetta
e “Agata” a Catania.
Le due TBM operano nell’isola per due grandi
opere infrastrutturali. Nel giro di cento chilometri
due eccellenze della Cmc stanno facendo parlare
di se in tutto il mondo. Riflessioni, non tecniche,
sulla positività dei lavori di scavo meccanizzato
nella terra del Gattopardo.
Due sorelle di terra. Due isolane. Una, la più grande,
si trova nel cuore della Sicilia, immersa nell’argilla
di Caltanissetta, quasi alla fine del suo lavoro. L’altra,
a breve s’infiltrerà nelle viscere del catanese, a contatto
con la pietra lavica millenaria dell’Etna. Una si chiama
“Barbara”, l’altra “Agata”. Ad un primo acchito
si direbbe siano i nomi di due sante, molto venerate
dai siciliani, che un po’ richiamano non solo la tradizione
sacra e profana legata alle storie e leggende attorno
a queste due martiri, ma al lavoro e all’attenzione
al mondo femminile nonostante il maschilismo
imperante del passato in una terra aspra come i limoni
e altrettanto dolce come le arance. Ma sono, in realtà,
due macchine. Due frese che scavano e scavano per
realizzare gallerie. Due “talpe”, come comunemente
vengono chiamate le TBM.
Barbara, dal diametro di 15,08 metri, sta realizzando
una lunga galleria, per la nuova Ss 640 “Agrigento
- Caltanissetta” i cui lavori sono stati affidati da Anas.
Otto chilometri per due canne. Lo scavo della prima
canna è già stato concluso, mentre lo scavo della seconda,
iniziato lo scorso mese di aprile, è già a metà percorso
e si prevede la conclusione nei primi mesi del 2017.
Agata, dal diametro di 10,56 metri, è già quasi
al completo dentro il pozzo di lancio: realizzerà
un tratto di galleria mono-canna a doppio binario
di percorrenza, che si sviluppa per una lunghezza
di circa 1.748,08 metri. Si tratta dei lavori che FCE
ha affidato a Cmc per la realizzazione della tratta
della metropolitana Nesima - Monte Po.
Due grandi macchine, due “talpe” che lasceranno
un segno positivo non solo alla Sicilia, ma a Paese.
Del resto si parla delle TBM della Cooperativa
nei più importanti appuntamenti mondiali dedicati
alle tecnologie per il sottosuolo, al tunnelling, alle
costruzioni sotterranee, ecc, ecc. (non per niente
il modellino di “Barbara” viaggia da Caltanissetta
in giro per l’Italia). E due di queste sono in Sicilia,
dove per la prima volta le gallerie vengono realizzate
da macchine straordinarie e da professionisti che hanno
lavorato per la costruzione di tunnel in tutto il mondo,
affiancati da giovani del territorio a cui si sta dando la
possibilità di lavorare e crescere non solo in un grande
cantiere, ma di essere protagonisti di un lavoro di ricerca
scientifica. Ma la riflessione su cui voglio soffermarmi,
sociologica più che tecnica, è questa: in Sicilia due
TBM stanno realizzando importanti opere che daranno
sicuramente una crescita al territorio, con ricadute
Ss 640, intitolato al giudice Livatino
Un nuovo viadotto della Ss 640 “Agrigento - Caltanissetta” è stato intitolato
al giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia la mattina del 21 settembre di ventisei
anni fa proprio mentre percorreva la vecchia 640.
Nel corso di una sobria cerimonia, l’Anas, in sintonia con le Istituzioni del territorio,
ha voluto rendere omaggio al magistrato dedicando proprio uno dei viadotti realizzati
nella zona dove Livatino è stato ucciso. Erano presenti, tra gli altri, Nicola Diomede,
Prefetto di Agrigento, Francesca Moraci, Consigliere d’Amministrazione di Anas,
Eutimio Mucilli, direttore regionale di Anas in Sicilia, Ettore De La Grennelais, dirigente
tecnico nuove costruzioni della Direzione regionale Anas, Mario Avagliano,
responsabile relazioni esterne di Anas, Pierfrancesco Paglini in rappresentanza
di Cmc, numerosi Sindaci dei Comuni dell’agrigentino, rappresentanti
dell’Associazione Nazionale Magistrati e delle associazioni “Amici del Giudice
Rosario Angelo Livatino” e “Tecnopolis”.
p.12 la Betoniera 03 2016
positive anche sull’economia. Per la realizzazione di queste
opere si sta utilizzando un metodo scientifico assai
particolare, in una terra dove il progresso, soprattutto
in passato, è arrivato con vent’anni di ritardo! Adesso,
invece, si lavora con metodi tecnologici all’avanguardia:
che sia una inversione di tendenza della Sicilia? Basta con
i luoghi comuni, con le immagini di scialli neri, coppole
e spaghetti! Bisognerebbe iniziare a raccontare una Sicilia
che, con molte difficoltà - per carità - cresce e cerca
di andare avanti. Al passo coi tempi, in linea con il resto
del pianeta e con giovani professionisti che si confrontano
con colleghi di tutto il mondo. E il fatto che della
realizzazione di questi lavori e nello specifico dell’attività
delle TBM siciliane se ne parli anche oltreoceano
è un forte segno che Cmc sta dando per il senso
di riconoscenza ad una terra che per troppo tempo
è rimasta fuori dai grandi circuiti della modernità.
L’esperienza della realizzazione di tunnel con metodi
non tradizionali è, secondo il mio modesto parere,
da raccontare e approfondire non solo dal punto di vista
tecnico, ma anche sociologico e antropologico. Con
la speranza che la Sicilia non sia più terra di “talpe”
negative ma “positive”, che operano, realizzano, danno
crescita economica e lavoro. Che fanno, insomma, di
“Barbara” e “Agata”, viene quasi da dire, le prime
macchine anti-gattopardiane: se si pensa che qui,
nell’isola, “il peccato del fare”, nelle pagine di Tomasi
di Lampedusa, “non viene mai perdonato”.
attribuiscono al datore di lavoro la responsabilità
in via contravvenzionale per l’operato del RSPP
inquadrando il primo come soggetto giuridico onerato
degli obblighi prevenzionali ed il secondo come figura
dotata di competenze tecnico-gestionali avente
il compito di mettere il primo in condizione di adempiere
a tali obblighi. Il rapporto che si instaura con tra l’RSPP
il datore di lavoro lo inquadra, senza intermediazioni,
in un’attività di consulenza tecnica ed organizzativa scevra di qualsivoglia apporto decisionale rispetto
alla politica di impresa adottata e il legislatore non
lo ha escluso che tale soggetto non “goda di un totale
esonero da ogni responsabilità” (penale e civile).
Nel possibilistico caso di errato svolgimento dei
compiti dell’RSPP è da ritenersi “responsabile” quando
la sua negligenza, imprudenza, imperizia, ovvero il suo
errore valutativo, abbiano prodotto
non solo l’insorgere di una situazione di pericolo,
ma anche la sopravvenienza di un conseguente
evento lesivo. In altri termini, l’RSPP è il vero “fulcro”
del sistema sicurezza dal momento che tale soggetto
deve favorire con il proprio operato una politica di
prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
La Cmc dal lontano 1992 ha iniziato ad organizzarsi
in relazione alle responsabilità delle figure di cui
all’organigramma della sicurezza precedentemente
rappresentato emanando tramite CdA un
“Regolamento Aziendale” che dotasse di responsabilità
i soggetti incaricati a svolgere attività di “cantiere”.
05
sicurezza
di Costanzo Di Gioia
Datore di lavoro e responsabile
servizio di prevenzione e protezione
05.a Costanzo di Gioia
insieme al Presidente
Massimo Matteucci.
Il D.Lgs. 81/2008 (T.U.) e le novità introdotte dal
D.Lgs. 106/2009 hanno accolto molti concetti già
specificati all’interno della legge 626/1994.
Si tratta di articoli che si basano sulla “prevenzione
del rischio in azienda” e che di conseguenza
implicano la partecipazione del datore di lavoro
e dei lavoratori nell’adozione degli adempimenti
e misure di prevenzione e protezione per la tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il datore di lavoro rimane il principale soggetto
di riferimento per la sicurezza di un’azienda, infatti
è titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o,
comunque, il soggetto che secondo il tipo e l’assetto
dell’organizzazione ha la responsabilità dell’azienda
nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività.
Il Datore di lavoro ha l’obbligo di evitare che probabili
e possibili pericoli dovuti all’esercizio dell’attività
di ogni lavoratore, possa tradursi in rischio assunto
per il compimento di tale attività.
In questo ambito di “safety” il datore di lavoro
può contare sulla collaborazione del responsabile
del servizio di prevenzione e protezione (RSPP).
Un organigramma della sicurezza vede:
a) il datore di lavoro;
b) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione;
c) il medico competente;
d) RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
eletto dai lavoratori al loro interno;
e) addetti alla gestione delle emergenze (pronto
soccorso e antincendio);
f) dirigenti;
g) ogni singolo lavoratore.
Soggetti responsabili dei compiti per la riduzione dei
rischi ma le figure indicati con le lettere a), b) c) e d)
formano il “complesso del servizio di prevenzione e
protezione” quale “sistema di gestione e garanzia
nell’organizzazione per la sicurezza”.
Al datore di lavoro, in senso lato, sono equiparati anche
i dirigenti ed i preposti nel senso che organizzano tutte
le attività svolte dai lavoratori, per i quali il Testo Unico
in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro stabilisce
che essi, oltre ad adottare tutte le misure di sicurezza
necessarie per la tutela dei dipendenti, devono anche
informare gli stessi sui rischi specifici cui sono esposti,
devono insegnare le norme fondamentali di prevenzione
p.13 la Betoniera 03 2016
e devono addestrare i lavoratori all’utilizzo corretto
dei mezzi e degli strumenti di protezione.
Quindi le principali misure di prevenzione che devono
essere valutate sono:
• tutti i rischi che si presentano nell’ambito lavorativo;
• eliminare i rischi ove possibile e ridurli al minimo;
• ridurre i rischi alla fonte;
• sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non lo è;
• attuare le misure collettive di protezione e poi quelle
individuali;
• fare eseguire la sorveglianza sanitaria;
• informare e formare i propri lavoratori.
Questi punti complessi e impegnativi da assolvere
in un ambito di impresa strutturata come Cmc
sono criticamente analizzati nel “Documento
di Valutazione dei Rischi” (DVR) che rappresenta
un’importante attestazione di tutte le misure
di prevenzione e protezione che sono state adottate
all’interno dell’azienda per migliorare i livelli di sicurezza.
Altra incombenza da parte del datore di lavoro
è di vigilare e verificare il rispetto da parte dei lavoratori
delle norme antinfortunistiche inserite nel DVR.
Per cui quello del datore di lavoro è un duplice ruolo:
Con i disposti normativi sviluppati negli anni la Cmc
è stata attenta alle dinamiche del “Sistema Sicurezza
sui Luoghi di Lavoro” ottenendo anche la certificazione
conforme allo standard internazionale OHSAS 18001
(occupational Health and safety Assessment
Specification) per il proprio “sistema di gestione della
sicurezza” (SGSL) e migliorare le proprie prestazioni
con lo scopo di rendere sistematici per la nostra azienda,
il controllo, la conoscenza e la consapevolezza di tutti
i possibili rischi insiti nelle situazioni di operatività
normale e straordinaria sul luogo di lavoro.
Ha rafforzato la struttura dedicata all’ufficio del servizio
di prevenzione e protezione al fine di rendere più
dinamica la gestione di verifica e controllo dell’operato
dei cantieri fuori della sfera territoriale di Ravenna.
In quest’ultimo periodo l’RSPP, in accordo con il datore
di lavoro, ha emesso nuove istruzioni operative
per il sistema di emergenza ed ha ottenuto licenza
di programma informatico per il miglioramento
del controllo documentale della sicurezza in cantiere.
Attualmente opera per il raggiungimento di obiettivi
stabiliti per il 2016 intervenendo sui “comportamenti
scorretti” da parte dei lavoratori mediante un protocollo
B-BS (behavior - based safety) al fine di ridurre infortuni
e per il miglioramento delle proprie professionalità
vendendoli coinvolti in corsi ad alta professionalità.
Il progetto di miglioramento continuo della sicurezza
sui luoghi di lavoro vuole rispondere alle sempre
maggiori complessità dei cantieri e vede il Servizio
di Prevenzione e Protezione impegnato con l’alta
dirigenza di Cmc alla riprogettazione delle competenze
per individuare un “nuovo/i” soggetto/i per
la responsabilità di pertinenza ab origine del datore
di lavoro. Con la richiesta da parte della direzione
costruzione estera di sede il sevizio di prevenzione
e protezione di Cmc è sempre più impegnato
nel produrre all’ufficio gare documenti necessari
alla richiesta dei vari committenti internazionali
con impegno e dedizione del suo staff dedicato.
05.a
• garantire una corretta informazione ed un esatto
addestramento;
• dall’altro deve osservare attentamente che quanto
insegnato sia poi messo in pratica dai suoi lavoratori.
Nell’ambito di una attività così imponente
e in considerazione di una azienda come Cmc il datore
di lavoro si “appoggia” alle competente di un soggetto
specializzato in questo ambito: responsabile
del servizio di prevenzione e protezione (RSPP).
Dell’RSPP il D.Lgs. n. 81/2008 ne ha avvalorato il ruolo
di coordinatore della sicurezza indicandone la natura
“funzionale” che resta figura di “staff” alla direzione
aziendale e al datore di lavoro.
La natura funzionale di cui è incaricato è quindi tesa
a far sì che vi sia un rapporto diretto tra RSPP e datore
di lavoro, non mediato da altri soggetti intermedi cui
spesso l’RSPP nella pratica aziendale si trova a dover
riferire. Dal Testo Unico sulla sicurezza, la norma relativa
all’indelegabilità dell’obbligo di designazione l’RSPP
(art. 17 comma 1 lett. b) e le norme sanzionatorie
L’Ambasciatrice del Mozambico
in visita alla sede di Cmc
Maria Manuela dos Santos Lucas, Ambasciatrice del Mozambico, è stata
in giugno in visita alla nostra sede di Ravenna.
La nostra impresa è presente nel paese africano dal 1982 ed è attiva con
programmi anche di carattere sociale tra i quali un progetto di charity realizzato
in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e il Ministero della Salute.
Ad accogliere l’Ambasciatrice c’erano il vice Presidente di Cmc Alfredo Fioretti,
il Direttore Aree Tecnica Ivano Andreis, il Consigliere Mauro Calandrini e il socio
pensionato Giuseppe Triossi.
Torna il Premio
“Racalmare - Leonardo Sciascia”
Dopo una pausa di un anno, si è celebrato a Grotte, nell’agrigentino, il premio
“Racalmare - Leonardo Sciascia” la cui giuria è presieduta da Dario Costantino,
che arriva dopo Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, che ha guidato per diversi
anni il prestigioso premio letterario.
Anche per la ventisettesima edizione Cmc ha voluto partecipare, contribuendo
ai premi per i tre scrittori finalisti: Giorgio Montefoschi con il libro
“Il buio dell’India”, Sara Favarò con il libro “Le porte del sole” e Gianni Farinetti
che ha vinto l’edizione 2016 del premio con il libro “Il ballo degli amanti perduti”.
La cerimonia di consegna del premio si è svolta lo scorso 28 agosto a Grotte.
Catania, il premio “Salvatore Fazio”
a Raffaele De Cicco
Si è svolta lo scorso 1° ottobre a Catania la cerimonia di consegna del premio
nazionale di laurea dedicato a Salvatore Fazio. Un premio importante fortemente
voluto dalla Cmc di Ravenna e dal Dipartimento di Ingegneria Civile
ed Architettura dell’Università di Catania, giunto alla quarta edizione.
La commissione giudicatrice ha stabilito all’unanimità di proclamare vincitore della
quarta edizione del premio l’Ing. Raffaele De Cicco che ha redatto la tesi dal titolo
“Comportamento delle dighe in rockfill con manto cementizio. Il caso della diga
di Potrerillos“, svolta presso l’Università di Napoli, relatore il professor F. Silvestri.
La Commissione, inoltre, ha assegnato quattro menzioni d’onore
a quattro giovani laureati. Si tratta di Sebastiano Corsico (“Modellazione FEM
dell’interazione dinamica terreno-struttura di un edificio scolastico sito a Catania” Relatore prof. M.R. Massimino, Università di Catania), Daniele Di Pietro (“Analisi
dinamica di un muro in terra rinforzata” - Relatore Prof. E. Motta, Università di
Catania), Laura Fantera (“Mitigazione dei cedimenti indotti dallo scavo di gallerie
mediante paratie” - Relatore Prof. S. Rampello, Università di Roma La Sapienza)
e Davide Noè Gorini (“Interazione dinamica terreno-struttura per fondazioni
di ponti sospesi” - Relatore Prof. L. Callisto, Università di Roma La Sapienza).
Il premio “Salvatore Fazio”, ormai consolidato nell’ambito universitario a livello
nazionale, consiste in una borsa di studio di 2.000,00 euro concessi dalla Cmc,
sensibile alla formazione dei giovani professionisti.
Cmc per la Fondazione
“Dopo di noi”
Si è svolta nella splendida cornice dello Yacht Club di Marina di Ravenna l’annuale
cena di raccolta fondi organizzata dalla Fondazione Dopo di Noi per poter
continuare a garantire i servizi agli ospiti della struttura di Torri di Mezzano.
Qui sono ospitate persone diversamente abili, che non hanno più familiari,
e che nella struttura ritrovano l’affetto, il clima, l’aiuto e la solidarietà della
propria abitazione.
Cmc ha contribuito prendendo parte, con una propria delegazione guidata dal
Vicepresidente Alfredo Fioretti, anche quest’anno all’evento benefico.
Workshop di Panorama nella sede
della coopertiva Cmc
Cmc ha ospitato, nella sede di Ravenna, il 1° luglio un workshop sviluppato
da HRC Academy in collaborazione con Panorama e inserito nel programma
di “Panorama d’Italia”, il viaggio che il newsmagazine Panorama compie
attraverso il Paese tra informazione, cultura, spettacolo, enogastronomia
e intrattenimento.
Il workshop aveva l’obiettivo di mettere in contatto ragazze e ragazzi con
Manager delle Risorse Umane e divulgare le tecniche di ricerca attiva di lavoro
grazie ad indicazioni utili e immediatamente spendibili.
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Raccolta fondi per le popolazioni
colpite dal terremoto
Domenica 11 settembre
nello scenario inconsueto
della Campaza, si è svolta
la tradizionale festa
della Polisportiva Cmc
Il Consiglio di Amministrazione di Cmc e le Organizzazioni Sindacali hanno
concordato un’iniziativa comune per la raccolta di fondi a favore delle popolazioni
del Centro Italia colpite dal devastante terremoto di agosto.
che quest’anno ha coinciso
con i festeggiamenti
per i 25 anni della
Cooperativa Csc.
Soci e dipendenti potranno donare il corrispondente di 1 ora di lavoro. La somma
così raccolta verrà raddoppiata dal C.d.A. di Cmc. L’importo complessivo sarà
versato sul conto corrente già istituito da Legacoop nazionale. I contributi
saranno finalizzati a progetti di aiuto alle popolazioni colpite ed alla strutture delle
imprese cooperative che avessero subito danni a causa del disastroso evento.
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Dopo la torta i fuochi
d’artificio hanno concluso
la bella serata di festa.