Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Margherita Grazioli

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Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Margherita Grazioli
Azienda Pubblica di Servizi alla Persona
IL MELOGRANO
MARGHERITA GRAZIOLI
Inserto al Periodico Bimestrale Tuttapovo
edito dal Club InterassociativoTuttapovo
il Melograno
sommario
Editoriale................................................................................................................... 3
Un lieto evento.......................................................................................................... 4
Il saluto della Direttrice............................................................................................ 5
Il corso per volontari . .............................................................................................. 6
La testimonianza - intervista a Casimiro Cavallar.................................................... 7
Circolo pensionati e anziani di Povo...................................................................... 10
Comitato familiari ospiti......................................................................................... 12
Tanto per ridere....................................................................................................... 13
Seminario: “Il disturbo del comportamento nella demenza”.................................. 14
Perché le persone gridano....................................................................................... 16
Immagini dal Centro Diurno................................................................................... 17
Immagini dal Centro Servizi................................................................................... 18
Corsi al Centro Servizi............................................................................................ 19
Dagli Alloggi Protetti.............................................................................................. 20
L’angolo della poesia.............................................................................................. 21
Il Libro della Solidarietà......................................................................................... 22
Marzo 2008 - n. 1
Inserto al periodico bimestrale Tuttapovo
COMITATO DI REDAZIONE
DIRETTORE:
Paolo Giacomoni
COORDINAMENTO:
Antonio Bernabè
IN REDAZIONE:
Antonio Bernabè, Renzo Dori, Innocenzina Groff ,
Erica Ciresa
FOTO:
Servizio Animazione, Fonti varie
Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno
contribuito a dar vita a questo primo numero de
“IL MELOGRANO”
STAMPA:
Tipografia Arti Grafiche Publistampa
Pergine Valsugana
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Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
editoriale
In questo numero di TUTTAPOVO gli affezionati lettori
trovano questo supplemento di 24 pagine che danno voce
a quel 20% dei nostri concittadini entrati nel mondo della
“terza età”.
Lo strumento scelto a questo scopo è l’inserto che abbiamo chiamato “IL MELOGRANO”; pagine aperte ai contributi dei professionisti e degli operatori che offrono servizi
agli anziani; pagine a disposizione degli ospiti e dei loro
familiari e a tutti coloro che sull’argomento vorranno far
pervenire le loro osservazioni e le loro proposte.
Il “logo” del melograno è stato scelto perché pianta dai molti significati: il melograno è un albero leggendario per antica tradizione, simbolo di fecondità fra molte
popolazioni che si sono lasciate sedurre dai suoi frutti e dai semi di accattivante
color rosso, espressione di vita vissuta nella sua interezza e, ancora, per gli antichi
cristiani d’Egitto, l’albero era segno di resurrezione.
Il “logo” ha tre frutti e tre setti per indicare la pluralità dei settori a cui si rivolge:
RSA - Centro polifunzionale - Circoli anziani; ha tre radici che stanno a indicare il
forte ancoraggio con il territorio, dal quale tutti ricaviamo linfa vitale.
In conclusione “Il Melograno” ha la pretesa di essere trasparente come il cristallo,
ma non per specchiarvisi, bensì per consentire a chi è dentro di guardare “fuori” e
a chi è fuori di vedere “dentro”.
Per l’Azienda Pubblica di Servizi alla
Persona “Margherita Grazioli”
- RENZO DORI -
Il Presidente
Club Interassociativo TuttaPovo
- SERGIO NICHELATTI -
Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
Un lieto evento!
Il 1° gennaio 2008 è nata l’azienda pubblica di
servizi alla persona “Margherita Grazioli” di Povo
U
Per il momento in
sintesi siamo così
n antico adagio popolare ricorda: “Anno nuovo
Vita nuova” e per noi tutti questa volta è stato proprio così !
Con il primo gennaio 2008 è nata l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Margherita Grazioli” che “assorbe” la Casa di Riposo poi RSA “M. Grazioli”, il Centro
Diurno, il Centro Servizi, gli Alloggi Protetti e altri servizi
come i pasti a domicilio e altri che via via verranno organizzati e proposti alla popolazione tutta quali il centro prelievi,
il punto di recupero e rieducazione funzionale, nell’intento
di offrire servizi di qualità ad un sempre più ampio settore
di persone che si trovano in situazioni di difficoltà.
Essere Azienda ci consente ed in qualche modo ci sollecita ad orientare il nostro sguardo e la nostra attenzione non
solo e soltanto alla persona anziana, ma a tutte quelle situazioni che in ogni momento della vita di una persona possono
richiedere solidarietà, aiuto e un intervento professionalmente qualificato.
Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
il saluto della direttrice
La pubblicazione di questo inserto costituisce una tappa importante nella storia della “Margherita Grazioli”, che da Casa di Riposo
si trasforma in Azienda che offre una pluralità di servizi alla persona.
È infatti questa la prima, importante occasione di presentazione dell’Azienda alla comunità locale e di apertura di un dialogo
con i nostri interlocutori: ospiti, personale, familiari, volontari, associazioni, amministratori pubblici e privati, fornitori, consulenti...
con tutte le persone che ci sostengono e che ci aiutano a crescere.
Il personale attivo nei servizi dell’Azienda sperimenta quotidianamente l’importanza di una buona comunicazione tra le componenti dell’organizzazione per costruire il clima di accoglienza
che i nostri utenti desiderano e il periodico, che con questo numero si inaugura,
faciliterà sicuramente la conoscenza reciproca e quindi una maggiore comprensione delle aspettative di ciascuno.
L’Azienda è ricca di risorse professionali ed in particolare di operatori socio-sanitari, di infermieri, di fisioterapisti, di medici, di psicologi, di educatori e
di animatori specializzati nella prevenzione, nella cura e nella riabilitazione dei
disturbi dell’invecchiamento.
Anche “Il Melograno” può contribuire ad aprire delle prospettive di impiego
di queste risorse a favore delle famiglie del sobborgo che devono affrontare le problematiche legate alla qualità della vita nell’età anziana: mentre “Residenza Sanitaria Assistenziale” e “Centro Diurno” propongono prevalentemente interventi di
cura, di riabilitazione e di sostegno alle famiglie, il Centro Servizi si connota come
strumento attraverso cui l’Azienda promuove attività di prevenzione attraverso un
programma ricco di proposte culturali e di attività motorie e ricreative.
La cura del legame con il territorio viene favorita dalla collaborazione con
l’equipe del Polo Sociale che costituisce una presenza istituzionale importante per
la promozione della salute della popolazione.
Invito persone e gruppi che sono interessati a conoscerci da vicino a contattare il personale del Centro Servizi (tel. 0461-818101 dalle 9.00 alle 12.00) per una
visita alla struttura.
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Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
Un corso per volontari
Il primo gruppo ha già iniziato questa nuova esperienza
La RSA “Margherita Grazioli” ed il Centro
Polifunzionale per anziani nel corso del 2007
hanno deciso di investire nello sviluppo e nel
potenziamento del volontariato per gli anziani
che usufruiscono dei servizi da loro offerti.
La figura del volontario all’interno dell’organizzazione delle nostre strutture rappresenta
da sempre una grande risorsa non tanto e non
solo per ciò che fa, ma soprattutto per ciò
che rappresenta per la persona anziana che
vi risiede. Il volontario è percepito soprattutto come persona disponibile a donare parte
del proprio tempo per costruire momenti di
amicizia, ma anche come legame con la realtà
esterna alla casa, e dunque con il territorio,
con ciò che succede nella città, nei quartieri,
nei sobborghi. Il volontario così diventa alla
fine persona disponibile ad ascoltare le storie
del passato, ma nel contempo occasione e sti-
I volontari che hanno partecipato al primo corso
molo per parlare del presente.
Il corso, terminato nel novembre scorso, si
è articolato su due moduli:
• uno dedicato a fornire ai partecipanti
tutte le informazioni utili sui vari servizi
che l’Azienda “Margherita Grazioli” offre
alle persone anziane dalla Residenza Sanitaria Assistenziale per le persone non
autosufficienti, al Centro Diurno per le
persone parzialmente autosufficienti, agli Alloggi protetti, al Centro Sevizi
promotore di iniziative per le persone
adulto-anziane che risiedono sulla collina est e nella città;
• il secondo modulo aveva uno scopo più
propriamente formativo, per fornire ai
partecipanti nozioni e strumenti utili a
rendere efficace il loro approccio con la
persona anziana non-autosufficiente o
parzialmente autosufficiente.
La numerosa e convinta partecipazione
al corso ha consentito di ottenere risultati molto positivi che
nella fase applicativa-operativa, già avviata, ha permesso ai
singoli partecipanti di
inserirsi nelle attività
prescelte con entusiasmo e con un bagaglio
di conoscenze tali da
rendere facilitante ed
immediatamente efficace il rapporto con
la persona anziana,
con l’organizzazione e
con il personale della
struttura.
Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
la testimonianza
Intervista a Casimiro Cavallar
In trenta anni di servizio svolto con
discrezione ed operosità presso il
“Margherita Grazioli” di Povo, il nostro interlocutore ha avuto modo di
confrontarsi con cinque diversi Presidenti dell’Istituzione ed è stato uno dei
più stretti collaboratori di Gino Bertotti.
Stiamo parlando con Casimiro Cavallar, già Segretario e Vice direttoreeconomo del “Grazioli”, arrivato nel
1976 al Ricovero poèro e rimastoci fino
al maturare della pensione, lo scorso
anno.
Il signor Casimiro conosce tutto degli
ultimi trenta anni di vita dell’Istituto,
poiché si è occupato non soltanto degli
interminabili lavori di costruzione e ri-
strutturazione dell’edificio, ma anche
dei vari passaggi istituzionali che hanno portato la Casa di Riposo a diventare una grande e moderna Azienda pubblica per i servizi alla persona.
Quando sono arrivato a Povo nel 1976
- inizia a raccontarci il signor Casimiro - al
Ricovero erano appena terminati i lavori
di ammodernamento della vecchia Villa
Margherita Grazioli e l’ampliamento dell’edificio che ha trovato sviluppo nelle
due braccia a ovest e ad est verso la via
che porta a Oltrecastello.
Escluse quattro o cinque camere a quattro letti, le altre stanze erano da due/tre
posti letto; nell’ala ovest - quella che guarda verso il paese - c’erano stanze ad uno
continua
alla pagina
successiva
Il signor Casimiro Cavallar, fra il presidente della Rsa “Margherita Grazioli” Renzo
Dori e la direttrice Mariarosa Dossi, festeggiato per il raggiunto pensionamento.
Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
segue dalla
pagina
precedente
o al massimo a due letti e la nuovissima
ala est - quella rivolta verso monte - non
solo aveva graziose stanzette singole, ma
offriva pure la possibilità degli “appartamentini” costruiti per accogliere coppie
di coniugi anziani.
Una Casa che offriva già allora uno standard abitativo appetibile da parte di molte persone, di rango sociale ed economico “elevato”, che la preferivano rispetto
ai Ricoveri della città anche per la felice
ubicazione collinare.
Signor Cavallar, ci descriva brevemente la vita nella Casa di Riposo.
L’Istituzione era gestita con criteri molto simili alla conduzione familiare, e tutti
riconoscevano come capo di questa famiglia numerosa il poèro Gino Bertotti,
segretario onnipresente non solo per le
faccende amministrative, ma anche per le
quotidiane e più minute necessità.
La maggior parte degli ospiti camminava
con le proprie gambe e c’era chi scendeva
fino in paese o in città. La relativa autosufficienza delle persone permetteva gli spostamenti all’interno della Casa per recarsi
ai soggiorni e alle sale da pranzo con la
presenza di un numero esiguo di personale e la sorveglianza di notte era assicurata
dalle Suore, con l’aiuto di una sola inserviente. L’igiene e la cura del corpo erano
per lo più affidate agli ospiti stessi e l’animazione continuativa e giornaliera era di
là da venire.
I dipendenti erano un piccolo gruppo,
gestito con i criteri di un buon padre di famiglia. Fra il personale non c’era distinzione di ruoli e così, dopo aver accudito gli
ospiti, gli stessi dipendenti provvedevano
alla pulizia di tutti gli ambienti di soggiorno privato e comune degli ospiti stessi.
Se questa è la fotografia di quando lei
arrivò in Casa di Riposo, quando si può
dire che le cose cambiarono?
Nella seconda metà degli anni Settanta
già soffiava il vento del cambiamento. Il
“dopo Sessantotto” portò una nuova sensibilità nei confronti delle persone e dei
problemi delle comunità istituzionalizzate. Si iniziò una verifica sul modo di porsi
dell’operatore nei confronti dell’anziano,
sulla dignità della persona qualunque
fosse il suo stato, sulle sue modalità di
espressione e di reazione nella realtà istituzionalizzata, sull’importanza degli spazi
privati e comunitari all’interno della casa,
sulla garanzia di una cura anche esteriore della persona, su un’igiene personale
puntuale ed adeguata, sulle modalità di
somministrazione dei pasti a chi non era
in grado di mangiare da solo, sul numero
delle unità operative da garantire. Non dimentichiamo che in quegli anni nasceva
una nuovo coscienza di “gruppo” e sindacale.
Il cambiamento, anche per l’iniziativa di
alcune assistenti sociali sensibili ai problemi delle Istituzione assistenziali, è passato attraverso corsi formativi spontanei,
volontari e privi di valore legale, ma seguiti da quasi tutti gli operatori del settore,
desiderosi di rapportarsi in modo nuovo
con gli ospiti. Si tenga presente che soltanto dieci anni più tardi l’Ente pubblico
si fece carico della riqualificazione degli
ausiliari in Operatori socio assistenziali
e che si dovette attendere il Duemila prima che la Provincia autonoma di Trento
istituisse per loro una specifica scuola di
formazione professionale.
Nel frattempo un forte cambiamento investiva la tipologia di coloro che entravano
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Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
in Casa di Riposo, ospiti che presentavano
un più elevato indice di non autosufficienza e bisognosi di intervento per qualsiasi
funzione della propria vita. È in questo periodo che la Casa va assumendo sempre
più l’aspetto di una Residenza sanitaria
assistenziale, termine peraltro introdotto
qualche anno più tardi nella legislazione
nazionale e provinciale. È in atto da allora
una progressiva “medicalizzazione” della
Casa di Riposo, a scapito di quell’aspetto
di “residenza stabile” che tale Istituzione
dovrebbe sempre rivestire.
Se parliamo dell’oggi il cambiamento è
sotto gli occhi di tutti. La ristrutturazione
totale intervenuta in questi ultimi anni ci
restituisce un edificio architettonicamente piacevole, accogliente e funzionale, pur
nei limiti che una ristrutturazione comporta rispetto a una costruzione ex novo.
E soprattutto permette un’organizzazione
interna del lavoro che tenta di recuperare quell’aspetto di “residenza” che più
si avvicina all’ambito familiare. Anche in
questo caso gioca un ruolo determinante
il coinvolgimento e la formazione continua del personale, obiettivo ben presente all’attuale amministrazione e tuttora in
atto.
Signor Cavallar, come ha vissuto i rapporti tra il paese di Povo e la “sua” Casa
di Riposo?
È noto che i Poèri consideravano il “Margherita Grazioli” come un’Istituzione di
loro appartenenza, ma a me sembra che
di essa se ne ricordavano soltanto in caso
di bisogno per il ricovero degli abitanti del
sobborgo. Per il resto non mi sembra che
le Associazioni del paese, compreso il Circolo anziani, partecipassero attivamente
alla vita della Casa. Ma ciò non mi meravi-
glia poiché è comprensibile il desiderio di
rimanere inseriti nel proprio ambito familiare e parentale il più a lungo possibile. Fa
eccezione l’ANA che con iniziative diverse è sempre stata vicina agli anziani della
nostra Casa. Devo anche riconoscere che
negli ultimi anni la tendenza è cambiata
poiché si vedono girare nei piani non solo
molti più familiari e volontari, ma anche
persone che vengono a visitare gli ospiti
a solo titolo di amicizia. A questo proposito mi auguro che anche la rivista “Il Melograno”, che sarà curata dall’Istituzione,
contribuisca ad un’ulteriore apertura dell’Istituzione verso l’esterno.
Qualcuno sembra rimpiangere i Ricoveri del passato, perché gli anziani venivano trattati con più “umanità”.
Starei molto attento - risponde l’ex Vicedirettore del “Grazioli” - nel mitizzare
i sentimenti di compassione e, a volte di
“commiserazione” che ispiravano taluni
comportamenti di un tempo, ma certo la
formazione e la professionalità non sono
sufficienti da sole a fare di un dipendente un buon operatore sociale, se manca la
“cultura dell’altro”, il rispetto e direi anche
la “condivisione” della sua situazione.
Signor Cavallar, come vede il futuro
della Casa di Riposo?
Le ultime normative di trasformazione
in Azienda pubblica di servizi alla persona sono troppo recenti per trarne una valutazione ponderata. Mi sembra, tuttavia,
che l’attuale Presidenza della nostra Casa
sia aperta ai nuovi sviluppi che le offrono
una possibilità in più per agire su piani diversi nell’ ambito del sociale.
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Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
circolo pensionati anziani
Positivo il bilancio
dell’attività 2007
Fondato nell’ottobre del 1983 il Circolo pensionati e anziani di Povo nella primavera dell’anno seguente contava già
120 soci. Il merito va lasciato tutto al cav.
Giulio Bonvecchio, che con tenacia e caparbietà riuscì a tradurre in realtà diverse
richieste e aspirazioni dei 600 anziani del
sobborgo.
La prima preoccupazione fu quella di
trovare una sede; non un luogo qualunque, ma dei locali che fossero al centro
del paese, vicini alla chiesa, ai negozi, agli
uffici circoscrizionali e finalmente il Circolo fu aperto tre pomeriggi in settimana
nella ex casa comunale.
Le numerose attività organizzate dal
“granitico” Presidente Bonvecchio - compresi i soggiorni al mare per pensionati e
anziani - avevano un unico scopo:quello
di far passare ai soci alcune ore o qualche
giornata in compagnia, così da far loro
dimenticare qualche acciacco e la malinconia. Fiore all’occhiello dell’attività del
cav. Bonvecchio fu la consulenza medica
23 giugno 2007, Tagliata di Cervia, i soci del Circolo pensionati ed anziani di Povo al mare
10
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il Melograno
offerta periodicamente e gratuitamente agli iscritti da parte del dr. Giovanni Mattivi.
“Lo scopo del nostro Circolo - scriveva nel 1986 il Presidente Bonvecchio - è quello di
evitare che gli anziani vadano a finire in Casa di riposo e ciò è possibile con una rete di
servizi per la terza età che nel Circolo trovano risposte sotto l’aspetto umano, sociale
e ricreativo”.
Il cav. Bonvecchio ha retto le sorti del Circolo anziani per venti anni, fino al 2004. I
soci del “suo” Circolo lo ringraziano pubblicamente per l’impegno profuso e gli augurano una vita lunga e serena.
Dal 2004 il Presidente del Circolo anziani di Povo è il sig. Guido Grisenti, coadiuvato da un Direttivo composto da 13 membri. A fine 2007 i soci erano 141, con una
schiacciante maggioranza femminile. Oggi il Circolo è aperto nella sede storica al lunedì, mercoledì, venerdì e domenica dalla ore 15,00 alle ore 18,30.
A dimostrazione della vitalità del Circolo anziani, ecco una sintesi delle attività svolte
nell’anno appena trascorso:
• 15 febbraio: “grostolada” di Carnevale a Pinè - 54 presenze;
• 24 marzo: assemblea generale per l’elezione del nuovo Direttivo del circolo;
• 14 aprile: pranzo di Primavera all’albergo “Campagnola” di Riva del Garda;
• 18 aprile: gara di briscola al circolo;
• 20 maggio: partecipazione al raduno dei Circoli pensionati della città;
• 9 - 23 giugno: soggiorno al mare per 37 soci;
• 9 agosto: ritrovo alla Baita Chesani assieme al Circolo ACLI di Povo;
• 4 ottobre: gita a Padova, Vicenza e Chiampo - 60 presenze;
• 12 ottobre: in visita al museo di Stenico;
• 22 novembre: castagnata albergo “alla Comparsa” di Pinè - 54 presenze;
• 15 dicembre: pranzo di Natale albergo “Campagnola” di Riva - 60 presenze;
• gli ultimi sabato di ogni mese festa dei compleanni al Circolo.
Concludiamo con un appello del Presidente Grisenti affinché i “poèri” partecipino al
“loro” Circolo, nel quale possono entrare tutti coloro che hanno cessato l’attività lavorativa senza attendere di essere avanti con l’età. Gli anziani ricordino - dice Grisenti
- che il nostro Circolo è vita, e non sono pochi i soci che riconoscono all’Associazione
il merito di aver contribuito a riempire la loro esistenza.
Mirko Bortoli
Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
perito edile
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11
il Melograno
comitato familiari degli ospiti
Un piccolo coro per
animare la messa
Una recente legge della Regione Trentino Alto Adige - che ha trasformato le Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in Aziende pubbliche di servizi alla
persona - ha previsto che il Consiglio di
amministrazione delle Case di riposo “individui forme di partecipazione e di collaborazione con i rappresentanti dei destinatari dell’attività assistenziale, nonché
dei loro familiari”.
Giustamente la norma riconosce un ruolo attivo ai familiari che hanno parenti in
Casa di riposo e ne affida la tutela a persone da loro scelte tramite elezioni, persone che costituiscono il Comitato Familiari degli Ospiti. Questi organi, presenti
già da diversi anni nelle nostre Istituzioni assistenziali, sono di solito formati da
cinque/sette parenti degli ospiti e portano avanti la tutela “collettiva” degli utenti
con un impegno volontario e gratuito. Il
limite di questi Comitati sta nella breve
durata in carica dei loro componenti che,
quasi sempre, si dimettono o decadono
dopo pochi anni o pochi mesi, quando il
familiare muore.
Fa eccezione al riguardo il Comitato familiari della Casa di riposo di Povo, guidato da più di un decennio da Stefano Chemelli che, dopo la morte della madre, ha
“preso in tutela” qualche anziano senza
parenti, trasformando questo impegno in
un servizio quasi quotidiano.
“Il nostro metodo di lavoro - dice Chemelli - è la ricerca di dialogo con tutti
poiché il Comitato non è la controparte
di nessuno. Osservo che abbiamo buoni rapporti con Presidenza e Direzione
del “Margherita Grazioli” poiché siamo
coscienti che il più delle volte le carenze che segnaliamo non sono imputabili
12
all’Amministrazione locale, ma derivano
da una politica assistenziale non sufficientemente attenta alle attuali esigenze
degli utenti. In altre parole constatiamo continua Chemelli - che di anno in anno si
aggrava lo stato di salute e il fabbisogno
di assistenza dei nostri anziani (nell’estate del 2006 uno staff medico quantificava
nel 57% gli ospiti del “M. Grazioli” in condizione di alto fabbisogno assistenziale)
mentre i parametri provinciali che determinano il numero degli operatori sono
fermi a qualche anno fa, con conseguante aggravamento del carico di lavoro dei
dipendenti.
Con il personale della Casa di riposo c’è
un impegno che ci accomuna ed è quello di mettere al centro del nostro operare
l’ospite e l’anziano, con un rapporto di reciproca fiducia e collaborazione. Del resto
il Comitato dei familiari ha lodato in molte occasioni e sedi l’impegno e la professionalità che gli operatori dimostrano nel
lavoro con gli ospiti. Alcuni di noi hanno
offerto la disponibilità ad essere presenti
al sabato o alla domenica - quando notoriamente i dipendenti sono a ranghi ridotti - per collaborare all’animazione sotto la
supervisione degli operatori di turno.
Molti degli anziani - conclude infine Chemelli - considerano importanti i momenti
di religiosità che si intervallano durante la
settimana e che culminano nella S. Messa.
Per accompagnare e valorizzare questo
appuntamento ci è sembrato importante
dar vita ad un piccolo Coro: ho cominciato da solo, poi affiancato da qualche familiare e da qualche badante ed ora abbiamo
formato un gruppo stabile di otto/dieci
coristi. Anche questo è servizio ai nostri
ospiti!
Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
tanto per ridere...
... e divertirsi un po’
Grande concorso a premi
ricchi premi riservati agli ospiti della rsa e del centro diurno
che sapranno indicare le risposte esatte ai tre indovinelli
Indovinello n. 1: Qual’è l’animale che al mattino va con quattro
zampe, a mezzogiorno con due e alla sera con tre?
Indovinello n. 2: Qual è il colmo per un gatto?
Indovinello n. 3: Vola e suona il trombettiere, fa il
salasso e non è un barbiere, gira gira e non è un
mulino... beve rosso ma non beve vino... cos’e’?
Le soluzioni vanno consegnate agli operatori di animazione con
indicato il nome dell’anziano; seguirà la premiazione con nome e
foto del vincitore nel prossimo numero del “MELOGRANO” !!
Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
13 il Melograno
Importante convegno presso la Rsa di Povo
“Il disturbo del comportamento
nella demenza - esperienze
di gestione”
Un interessante e partecipato seminario di
studio si è svolto il 23 novembre 2007 presso
la RSA “Margherita Grazioli” di Povo sul tema
“Il disturbo del comportamento nella demenza”.
Erano presenti quasi un centinaio di persone - infermieri professionali, assistenti sociali,
operatori socio sanitari, educatori - che lavorano nel settore anziani della città.
La relativamente “giovane” esperienza del
nucleo alzheimer avviata presso la RSA di
Povo ha avuto occasione di confrontarsi con
esperienze analoghe, ma di più lungo respiro,
attuate in particolare nella Regione Emilia Romagna.
Il professor Mirco Neri - titolare della cattedra di geriatria presso l’Università di Modena
e Reggio Emilia - ha efficacemente spiegato i
meccanismi della percezione e le conseguenti difficoltà di comportamento che insorgono
con la patologia demenziale, indicandone una
possibile attenuazione nel ricorso ad altre
percezioni sensoriali, quali l’udito, il tatto,
ecc.
Su un approccio terapeutico differenziato
nelle diverse fasi della malattia demenziale,
con riguardo ai sintomi di tipo cognitivo, funzionale e/o comportamentale si è lungamente
soffermata la dott.sa Maria Valeria Baldelli medico ricercatore con cattedra in geriatria
presso l’Università di Modena e Reggio Emilia
- sostenendo che il linguaggio del corpo come
la gestualità, i movimenti del viso e gli atteggiamenti con i quali ci si relaziona, possono
diventare efficaci modalità di comunicazione
14
con i malati di alzheimer, anche quando non è
più possibile usare il linguaggio.
Il dr. Andrea Fabbo ha illustrato il funzionamento del Consultorio per le demenze nel
distretto di Mirandola (Modena) inteso come
modello d’integrazione territoriale: la cura
del paziente affetto da demenza è difficile, ma
non può essere affidata soltanto ai farmaci;
più utile ed efficace risulta il ricorso ad un
sistema di servizi integrato sul territorio e
svolto con un lavoro in èquipe. Il Consultorio
Demenze svolge funzioni sia di tipo sanitario
(individuare precocemente l’insorgenza di
sindromi demenziali, garantire interventi farmacologici, ecc.), sia di tipologia sociale (elaborare un percorso unificato e semplificato
d’accesso alle rete dei servizi, informare chi
assiste gli ammalati ed offrire loro adeguato
sostegno, ecc.) ma anche il medico di medicina generale deve svolgere un ruolo centrale
nella formulazione del sospetto diagnostico.
Molto interesse ha destato l’intervento del
dr. Piero Angelo Bonati - medico responsabile del Centro Distrettuale Demenze AUSL di
Reggio Emilia - che ha illustrato il “Progetto
Arcobaleno 2000” dimostrando come la costruzione di un ambiente ad hoc per questa
tipologia di malati contribuisca in modo determinante ad alleviarne le carenze comportamentali e perfino a migliorarne il grado di
non autosufficienza. Il “Progetto Arcobaleno”
aveva come obiettivo quello di garantire la
massima libertà nel massimo controllo con
soluzioni non coercitive, anche ricorrendo ad
un progetto architettonico senza barriere fisi-
Inserto redazionale a cura della Casa di riposo M. Grazioli di Povo - Tuttapovo - Marzo 2008
il Melograno
Al tavolo dei relatori da sinistra la direttrice della RSA “Margherita Grazioli” di Povo
dott.ssa Mariarosa Dossi, il Presidente Renzo Dori, il dr. Andrea Fabbo, il dr. Mirco
Neri, la dott.ssa Maria Valeria Baldelli, il dr. Piero Bonati, l’educatrice Lucia Leonardelli e la dott.ssa Floriana Girando.
che e percettive.
La messa in comune delle esperienze di gestione nel settore demenze si è avviata a conclusione con la relazione della neuropsicologa Floriana Luisa Giraudo - consulente per il
Nucleo alzheimer presso la RSA “Margherita
Grazioli” di Trento - che ha illustrato i primi,
parziali, risultati del lavoro iniziato a Povo circa un anno fa. Questo progetto si prefiggeva la
riduzione dei disturbi comportamentali, delle
contenzioni e dell’impiego di psicofarmaci, il
mantenimento dei livelli funzionali degli ospiti e il coinvolgimento dei loro familiari; ne sarebbe potuto derivare un abbassamento del
livello di stress negli operatori coinvolti nel
progetto. Sei mesi dopo l’ingresso si è visto
che il ricorso alla contenzione è diminuito di
quattro volte ed è dimezzato l’utilizzo dei psicofarmaci, mentre i disturbi comportamentali
si sono notevolmente raffreddati. Un approccio del tutto nuovo e positivo si è dimostrato
anche l’utilizzo della musicoterapia.
L’educatrice professionale Lucia Leonardelli
- coordinatrice del Nucleo Demenze presso la
RSA “Margherita Grazioli” - Trento si è soffer-
mata sulle caratteristiche degli ospiti che fanno parte del nucleo alzheimer, un gruppo di
16 pazienti (13 donne e 3 uomini) che hanno
un’età media di 85 anni. Gli ospiti sono stati
impegnati con attività manuali (quali ritaglio,
cruciverba, cucina, scrittura, ecc.), in attività
per così dire trasversali (come il giardinaggio, riordino e pulizia della stanza, ecc.) e in
giochi e passatempi (carte, birilli, canto, ecc.)
con risultati incoraggianti.
Da parte di tutti è stato ricordato che l’ alzheimer è in ogni caso una malattia progressiva ed inguaribile e che è impensabile riuscire
a curarne i connessi stati d’animo quali ansia,
depressione e apatia. È invece possibile contenere e “raffreddare” i disturbi comportamentali, come ad esempio il rapporto sonno/veglia, così com’è possibile diminuire il ricorso
a psicofarmaci ed a sistemi di contenzione.
Chiudendo il seminario il Presidente della RSA “Margherita Grazioli” Renzo Dori si è
augurato che sia possibile costruire anche in
Trentino quella rete dei servizi che oggi manca e che ha dimostrato la sua efficacia in altre
realtà regionali.
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15 il Melograno
curiosità
Perché le persone gridano
quando sono arrabbiate?
Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente
domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono
arrabbiate ?”
“Gridano perché perdono la calma”, rispose uno
fra di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?”
disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra
persona ci ascolti” replicò un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa ?”
Varie risposte furono date, ma nessuna convinse il
pensatore.
Allora egli esclamò:
“Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati ? Il fatto è che quando due
persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano
molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare
per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per
sentirsi l’uno con l’altro.
D’altra parte che succede quando due persone sono innamorate ? Loro non gridano,
parlano soavemente. E perché ?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. È questo che accade quando due persone che si amano si
avvicinano.”
Infine il pensatore concluse dicendo:
“Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole
che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta
che non incontreranno mai più la strada per tornare.”
(Mahatma Gandhi)
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il Melograno
Immagini dal
centro diurno
La pasta fatta in casa
iliari
Pranzo di Natale con i fam
Giardinaggio
Il mercatino di Natale
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17 il Melograno
Immagini dal
Centro servizi
La Tombolata di Carnevale, della quale pubblichiamo alcune
immagini, si è svolta il 31 gennaio presso il Centro polifunzionale, organizzata
dal Polo sociale e dal Centro Servizi
di Povo.
L’invito era rivolto alle persone
residenti negli Alloggi Protetti, alle
persone seguite dal Servizio Domiciliare, agli utenti del Centro Diurno, a familiari e conoscenti.
Alla Tombolata, che ha visto la partecipazione di circa 60 persone, è seguita una ricca Lotteria che ha visto sorridenti lasciare la sala coloro che sono
stati “baciati” dalla fortuna, mentre gli
altri sciamavano alla chetichella.
I premi sono stati offerti dalla Circoscrizione, mentre alla merenda hanno
provveduto il Centro Servizi e il Polo
Sociale.
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il Melograno
Corsi al
Centro servizi
Da fine marzo a fine maggio 2008 il Centro Servizi di
Povo ripropone i corsi di:
- acqua gym
- ginnastica
- nordic walking.
Sopra la palestra e
a fianco la piscina
della Centro servizi
Le iscrizioni ai corsi
avranno inizio a partire da
mercoledì 19 marzo.
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19 il Melograno
dagli alloggi protetti
Giulia e MariaChiara, due ragazze scout, dal mese di dicembre hanno iniziato il loro
servizio presso gli Alloggi Protetti. Sono presenti in genere nel giorno di sabato dalle
15,00 alle 17,00 circa: si trattengono nei singoli appartamenti e propongono divertenti
giochi di società. MariaChiara ha fatto visita a Renata Ricci, portando con sé il violino,
e dall’incontro è nata una poesia.
“Marì”, è già un nome che ti dà allegria,
vedi un azzurro mare al tuo cospetto.
La figuretta t’ispira simpatia,
gli occhi son neri al pari del “gaietto”
Come “boys scout” fa il volontariato
tenendo compagnia a dei vecchietti.
Però il violino, suo compagno alato,
pare che, più di tutto, la diletti.
È stata qui con noi qualche momento
rallegrando il nostro stanco andare.
Speriamo torni con il suo strumento,
che di nuovo ci sappia consolare.
Renata
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il Melograno
E spera che te spera ...
Vago su e zo pel corso, cossa ghe xe de mal ?
Da tutti i giovanotti me piass farme ammirar !
A nar a spass de giorno, voi sceglier en bel fusto,
se trovo quello giusto, me fago cocolar !
Son bella e son piacente, cossa ghe xe de mal ?
La testa go en le nuvole, son sempre drio a sognar !
Tra coccole e carezze, qualcuno voi ‘calappiar,
son sempre chi che speto … un che me vol sposar !
Vago al veglion stasera, cossa ghe xe de mal ?
Son giovane, son bella e sen en carnneval !
Ballando se se strucca e se se fa strucar,
da qualchedun la zena me la farò pagar !
El temp l’è passà en pressa, questo ghe xe de mal !
E no ho trovà nessun … da farme maridar !
Ma … se el temp el passa en pressa, devo tegnirme su !
Me sento vegnir vecia, e no ghe la fago pù !
Purtroppo go finito de farme cocolar !
Adess che no i me varda … me sfogo a tabacar !
Purtroppo go finito de farme cocolar !
Son vecia e son en tochi … e son da maridar !
( A tutte le donne da Innocenzina Groff )
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il Melograno
un libro speciale
Il libro della solidarietà
Vi sono cose che passano, macinate dal tempo e dagli
eventi che poi nessuno ricorda più e scompaiono nelle fitte
nebbie del non ricordo.
Vi sono cose che perdono la loro attualità perchè legate ad
una moda, ad un momento fugace, sopraffatte e sostituite
continuamente da altri fatti, da altri eventi.
Vi sono cose che scompaiono dalla nostra memoria perchè evocano momenti non felici.
Ma vi sono cose che non muoiono mai o meglio vi sono
valori che resistono immutabili nel tempo ed uno di questi è
la solidarietà, la disponibilità a dedicare la nostra attenzione
verso chi è meno fortunato di noi.
Vi sono persone che sentono profondamente questo valore.
Filantropi, benefattori non mancano certo nella nostra storia recente o passata, la nostra stessa Istituzione, ora Azienda pubblica di servizi alla
persona, e’ nata per un atto di grande solidarietà della benefattrice Margherita Grazioli. Altri tempi, direte voi, ma non è così perchè ogni tempo abbisogna di solidarietà.
Per questo abbiamo pensato ad un “Libro della Solidarietà” che registri, scolpisca
ogni atto di generosità, ogni donazione, ogni sostegno non solo economico di chi ha
ritenuto importante lasciare un “segno” della sua generosa solidarietà a favore di chi
da sempre si occupa con competenza e professionalità per garantire aiuto ed assistenza verso quelle persone che per varie motivazioni si trovano in una situazione di
difficoltà.
Attraverso la solidarietà dei cittadini sarà possibile realizzare attività e servizi sempre
più all’altezza delle necessità di ognuno e garantire una migliore qualità del vivere.
Per informazioni su come effettuare eventuali donazioni rivolgersi al nostro economo
dott. Fausto Galante; il nome del donatore verrà inserito nel “Libro della Solidarietà” presente presso il nostro archivio.
carpenteria e segheria
Depaoli Renzo & Paolo
s.n.c.
Strada Laghi di Lamar 13 - tel. 0461 860348 - 38070 Monteterlago TN
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il Melograno
L’Amministrazione e tutto
il personale dell’Azienda
“Margherita Grazioli” augurano
agli utenti, ai loro familiari, ai
volontari e alle Associazioni del
sobborgo una Felice Pasqua
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