NEWS N.4 2015 Sindacato SUSO news N.4 2015 PDF
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NEWS N.4 2015 Sindacato SUSO news N.4 2015 PDF
o olog y n i or ath T e a f Gn c s o Na use o eH Th n. 4 ottobre 2015 L A V O C E D E L L’ O R T O D O N Z I A I T A L I A N A . Sono ormai più di otto anni che la legge Bersani detta le nuove regole che la professione deve seguire: modalità di comunicazione più adeguate ai tempi, nel rispetto del diritto dei pazienti ad assumere maggiori informazioni riguardo a ciò che viene proposto coi trattamenti. Anche se mai troppo amata, è un dato di fatto che questa legge è riuscita a cambiare il modo di comunicare con i pazienti. In teoria, dovrebbe favorire un aumento dell'informazione e quindi una maggiore consapevolezza sulle terapie. Eppure sono ancora in molti che confondono la necessità di fornire conoscenze migliori con la libertà di dire e fare ciò che si vuole. Si spiega così il proliferare di associazioni che riconoscono alla bocca un ruolo centrale per l’equilibrio e la salute dell’organismo, nella sua integralità di corpo e mente, risvegliando forze naturali che portano all'autoguarigione. Attenzione, perseveranza, struttura, capacità di prendere decisioni, equilibrio psichico sono, secondo queste teorie, i nuovi parametri universali di cura e di riabilitazione ortodontica. C'è chi arriva ad affermare che un espansore rapido produce effetti devastanti sulla psiche del bambino, con ripercussioni indelebili per tutta la vita. Ci sono poi persone che decidono di fare da sole, con l'autobilanciamento del proprio bite, teorizzato da individui non laureati privi di preparazione teorico-pratica. Viviamo in una società in cui qualsiasi dilettante può inventarsi esperto gnatologo, scrivere un libro, fondare una scuola, dotarla di una sigla accattivante e attivare un bel sito in rete. A rimetterci sono spesso persone plagiate dall’ostentata presunzione. I pazienti che queste associazioni reclutano servono da cavie, e quasi sempre chi propone i trattamenti non ha uno straccio Gianvito Chiarello segue a pag.2 SIDO ed EXPO insieme al traguardo finale ! . IN QUESTO NUMERO 3 5 7 11 13 PAG. Lavoriamo con dignità e professionalità ma con evidenza scientifica Ampio servizio alla pagina 5 PAG. delle patologie ortognatodontiche IOTN grado 5 ed il monitoraggio di carie e malocclusioni a carico del S.S.N. secondo criteri di selezione per Vulnerabilità Sanitaria e Sociale. Bisogna essere fortunati vivere in alcune realtà dove è possibile la presa in carico di bimbi in terapia ortodontica fissa o mobile. Specialmente per i bambini il Coordinatore per l’Odontoiatria, Antonella Polimeni, auspica il reperimento di risorse in “tutte” le Regioni, visto che il mancato intervento preventivo determina un incremento di prestazioni con una spesa sanitaria maggiore rispetto a quella per la prevenzione tra i bimbi in condizioni di vulnerabilità sociale e sanitaria. La recente nascita degli Stati Generali in Odontoiatria, nuova voce rappresentativa dell’intera professione odontoiatrica in tutti i suoi ambiti istituzionali (accademico, associativo, sindacale) dà più forza alla categoria, costituendo, oltretutto, un’operazione politica interessante. Leggendo quel termine non si può non andare con la mente alla Rivoluzione Francese, studiata a scuola, quando, nel tentativo di frenare quella che sarebbe divenuta una delle più sanguinose sommosse della storia, Re Luigi XVI° convocò Nobiltà, Clero, e Terzo Stato (cioè gli Stati Generali) per tentare di salvare il salvabile, senza tuttavia riuscirci, come sappiamo. Anche in Italia in pochi mesi se ne è parlato in due occasioni: la prima a luglio quando “per dare voce univoca a tutte le componenti “ è stato firmato a Roma, il Protocollo segue a pag.2 PAG. Sull’ultimo provvedimento del Ministero della Salute che mira a tagliare 208 prestazioni riguardanti sprechi in Odontoiatria, Radiologia, prestazioni di laboratorio e Genetica, il SUSO (Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia) non ci sta e si unisce agli altri a difesa dell’autonomia decisionale del medico. Si giustifica il ministro Lorenzin dicendo che il medico dovrà dare scientificamente ragione delle richieste di accertamenti e che il provvedimento serve solo per smettere di erogare prestazioni sanitarie inutili fonte di costi per il S.S.N. Si richiede solo appropriatezza della prescrizione diagnostica. Se non vi sarà, solo allora scatterà la sanzione. Nella conseguente mobilitazione dei medici ci sono tutti: Ordini, Società scientifiche e Sindacati con gli Stati Generali, in una manifestazione unitaria fissata per il 21 ottobre e una per novembre. Anche il SUSO è pronto a fare la sua parte con i suoi specialisti affiancando gli Ordini e le altre categorie dei medici, poiché ritiene inaccettabile scaricare il costo dell’inappropriatezza prescrittiva sulle spalle del cittadino, costretto a pagare di tasca propria. Proprio noi condanniamo fermamente quest’ulteriore limitazione, quando (specie in riferimento alla nostra disciplina) le Regioni non hanno ancora raggiunto uniformità nella tutela della salute in età evolutiva (0-14 anni). In tutte non è ancora possibile la correzione Appuntamento d’informazione e confronto professionale, non solo per gli associati SUSO, ma per tutta l’Ortodonzia Italiana, il FORUM sulla professione ortodontica (quarta edizione) è dedicato soprattutto al cambiamento della professione legato all’avvento delle nuove tecnologie, grande opportunità per l’Ortodontista da cogliere. Il mondo professionale cambia e l’Ortodonzia è chiamata ad un profondo rinnovamento che non interessa solo la parte più strettamente tecnico-scientifica, ma si riflette su tutto il campo professionale. In quest’ambito l’avvento della tecnologia digitale, rappresenta una formidabile occasione per tutti gli operatori del settore. Il passaggio dall’Analogico al Digitale permette infatti una migliore performance del professionista non solo in campo diagnostico, ma anche gestionale. Oltre gli innegabili vantaggi le nuove tecnologie pongono però una serie di quesiti per i risvolti di tipo giuridico-amministrativi e medico legali. Con l’aiuto di illustri esperti del settore, il FORUM segue a pag.2 PAG. SUSO tra Decreto Appropriatezza e Stati Generali PAG. LA LINGUA BATTE... Nuove tecnologie e cambio di professione ? A Bologna il IV FORUM Come considerare i dispositivi preformati? Luca Levrini parla dell’emergenza nel mondo ortopedodontico di dispostivi orali preformati per la correzione di anomalie orali funzionali e di difetti nella crescita dei mascellari per simulare il meccanismo di azione di propulsori o espansori funzionali. Congresso SIDO 2015: un evento nell'evento Breve presentazione dell’evento clou della vita SIDO, il Congresso, esaltato quest’anno dall’abbinamento all’Expo 2015, che non appare solo una semplice, per quanto prestigiosa location. Anche il Castello Sforzesco, sede della cena di gala, non sarà da meno nel rappresentare lo sforzo SIDO di dare una cornice più che degna al massimo evento ortodontico. Sedi SUSO, più fitta la macchia di leopardo Continua il rinnovo delle sezioni provinciali SUSO, all’insegna di un “Rilancio” che non appare più un mero slogan, visto che nel giro di pochi mesi, sono stati rinnovati in varie città, almeno dieci nuovi Consigli Direttivi. Vive nei ricordi un gigante dell'Ortodonzia La Rubrica Uomini e Tempi dedicata a Federico Tenti, figura di tale spessore professionale ed umano da meritare una commemorazione a tutta pagina: un coro di ricordi affettuosi ed ammirati per un uomo che illustrò in vita la disciplina. Il Gruppo Pacini Editore in campo con SUSO NEWS Viene descritta, attraverso l’intervista alla sua titolare, la “discesa in campo” a sostegno di Susonews, di cui favorirà crescita e diffusione, della Società Pacini di Pisa, gloriosa Casa editrice risalente al 1872 specializzata in riviste medico scientifiche. ...DALLA PRIMA segue da pag.1 segue da pag.1 d’intesa per la costituzione degli Stati Generali dell’Odontoiatria al quale, SUSO, per la cronaca, il più antico sindacato di categoria, non è stato invitato (vedi lettera a pag.8). La seconda volta, e con maggiore clamore, se ne è riparlato in questi giorni, quando visto il Decreto sull’”Appropriatezza prescrittiva”, la presidente FNOMCeO Roberta Chersevani è ricorsa alla Storia, indicendo gli “Stati Generali della Professione medica e odontoiatrica e prospettando per novembre un’iniziativa nazionale a difesa di un Sistema Sanitario che risponda autenticamente ai bisogni di salute dei cittadini. Riferimenti storici o meno, non mancheremo di far avere all’iniziativa come Ortodontisti Italiani tutto il nostro appoggio politico e sindacale. (A pag. 6 considerazioni sul Decreto del Ministro Lorenzin). IV FORUM della Professione Ortodontica Bologna - Sabato 21 Novembre 2015 Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO segue da pag.1 di documentazione clinica e scientifica per provare quel che afferma. Come da copione, chi non riesce ad ottenere benefici con il taumaturgico metodo diventa qualcuno che non si impegna abbastanza, che non ha abbastanza volontà, che è un debole, che non è stato capace di seguire il Metodo, che dogmaticamente "Funziona Sempre". Tanto peggio per gli Gnatologi specialisti, obbligati a rispettare le Linee guida della legge Balduzzi, pena il deferimento all'Ordine o peggio ancora una querela penale per colpa grave. Siamo al punto che ognuno, specie se non medico o odontoiatra, può dire quel che vuole, bruciando secoli di esperienza ed evidenza scientifica e questo succede anche in Ortognatodonzia. Per noi professionisti, la voglia di correre dietro a queste sirene che illudono di riempire gli studi, non può trovare una giustificazione a causa del periodo economico che stiamo attraversando nè può distoglierci dai valori etici e morali che abbiamo promesso di rispettare col giuramento di Ippocrate. Lavoriamo con la dignità e la professionalità che ci hanno sempre contraddistinto, basate sulla preparazione, l'impegno, la voglia di fare bene e soprattutto sull'evidenza scientifica. Cose che hanno sempre pagato e continueranno a farlo. Gianvito Chiarello Segretario Nazionale SUSO cercherà di dare risposte a queste domande per aiutare i clinici e il team ortodontico a pilotare il cambiamento nella giusta direzione. La sua proposta è sempre informare il professionista, sulle più recenti novità in campo fiscale, legale, Click Day per i mutui agevolati ENPAM Una notizia che merita una qualche riflessione è il successo del click day per i mutui agevolati dell’EMPAM, che avendo aperto le iscrizioni a partire dalle 7 del 22 settembre in solo otto ore aveva già ricevuto 270 domande di mutuo. In sole otto ore “bruciati” (si fa per dire) oltre 47 milioni di euro dei 100 riservati agli iscritti e destinati all'acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della prima casa. Vabbè che erano quasi 40 anni che l’ENPAM non concedeva più mutui a medici e dentisti. Vabbè che il tasso appare favorevole, ma che si scatenasse una valanga di richieste così travolgente forse non se l’aspettavano nemmeno all’ENPAM. “I dati confermano che abbiamo intercettato un’esigenza dei nostri colleghi – ha commentato il presidente Alberto Oliveti. In parole assai più povere la crisi colpisce duro anche medici e odontoiatri, anche se non c’era bisogno di una conferma indiretta così eclatante. Metà dei 100 milioni stanziati sono riservati agli iscritti con meno di 45 anni ad un tasso fisso del 2,55%., gli altri 50, destinati agli iscritti di tutte le età (tasso fisso del 2,95%). Iscrizioni SUSO 2015 SUSO (Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, 1976) Siamo l’unico puro Sindacato di categoria. Uniamo TUTTI gli Ortodontisti (specialisti, esclusivisti, prevalentisti) d’Italia. Siamo in crescita perchè riconosciuti, presenti ed attivi a livello intersindacale, Ordinistico e politico (locale e nazionale). Offriamo una serie di servizi fondamentali per la gestione quotidiana della professione: consulenza legale e fiscale, formule assicurative personalizzate [professionali RC, TFR, Investo nell’ORTO) e personali], analisi ed informazioni su tutte le varie normative (vecchie e nuove) che regolano la nostra professione, incontri regionali-provinciali-nazionali su tematiche di particolare interesse sindacale, consigli etici-gestionali-comportamentali, SUSO News, la nostra rivista che, nella nuova versione, è a cadenza bimestrale e raccoglie tutto il meglio delle notizie, serie e non solo, dell’Ortodonzia Italiana ed Internazionale. (per approfondimenti, vedi sito www.suso.it) E tutto questo a sole € 130 annuali che diventano € 50 se sei specializzando al 2° o 3° anno o masterizzando e € 20 se sei specializzando al 1° anno o neolaureato. Se lo ritieni necessario e utile, saremo felici di poterti accompagnare ed aiutare nell’affrontare le difficoltà sempre crescenti della nostra professione. LA DOMANDA DI ISCRIZIONE È SCARICABILE DA WWW.SUSO.IT ANNO XIII N. 4 - 2015 COMITATO DI REDAZIONE HANNO COLLABORATO SUSO news Notiziario d’informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia SUSO Largo Re Umberto, 104 10128 Torino Tel. 011.50 28 20 Fax 011.50 3153 [email protected] www.suso.it ORARI SEGRETERIA lunedì e giovedì 14:30 - 18:30 martedì e venerdì 09:00 - 13:00 mercoledì 9:30 - 13:00 / 13:30 - 18:00 Direttore Responsabile Pietro di Michele Vicepresidente S.U.S.O. Umberto Garagiola Segretario S.U.S.O. Gianvito Chiarello Tesoriere S.U.S.O. William Manuzzi Stefano Oddini Carboni, Diana Cassi, Raoul D’Alessio, Stefano Del Grande, Fabio Favilli, Giobatta Garino, Roberto Giorgetti,Gioacchino Lavanco, Luca Levrini, Paolo Lodo, Stefano Negrini, Franco Pittoritto, Isella Tenti, Giovanni Toxiri, Matteo Zanarini, Marco Zuffi COORDINAMENTO REDAZIONALE Patrizia Biancucci 02 IN REDAZIONE Pietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra Leone, Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi, Alberto Pezzini, Federico Picchioni, Maurizio Tonini, Claudia Tosi, Pasquale Venneri SEGRETERIA DI REDAZIONE Angela Rosso Finito di stampare nel mese di Ottobre 2015 presso le Industrie Grafiche della Pacini Editore spa Via A. Gherardesca • 56121 Ospedaletto • Pisa Telefono 050 313011 • Telefax 050 3130300 www.pacinimedicina.it assicurativo, medico legale e tecnologico, attraverso il confronto tra consulenti ed esperti del sindacato ed i partecipanti. Il successo delle edizioni precedenti, conferma la validità di una formula che SUSO e SIDO, hanno fortemente voluto per contribuire alla crescita dell’Ortodonzia Italiana. Per info programma scaricabile su www.suso.it Paolo Picchioni Presidente del IV FORUM Neolaureati e Specializzandi € 20 neolaureati (nei 3 anni dalla laurea) € 20 specializzandi 1° anno di Specialità € 50 specializzandi 2°, 3° anno di Specialità o masterizzandi Soci Ordinari € 130.00 per rinnovo entro il 28 Febbraio dell’anno in corso o prima iscrizione € 150.00 per rinnovo oltre il 28 Febbraio Modalità di pagamento Bonifico bancario: IBAN: IT 71 E 03359 01600 100000116255 Banca Prossima – Intesa Sanpaolo Assegno bancario Barrato “non trasferibile” intestato SUSO Rid - addebito automatico SEPA (richiedere modulo in segreteria) Contanti Pagamento on line tramite circuito PayPal o carta di credito NORME REDAZIONALI La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. 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Dopo la prima visita e l’individuazione di eventuali carie, viene inviato all’igienista dentale per una prima seduta, soprattutto per istruirlo sull’igiene orale ed alimentare. Uno dei più importanti fattori di formazione di carie sono gli zuccheri: presenti in quasi tutto ciò che si mangia e beve, è importante che la frequenza e la quantità di cibi e di bevande zuccherate vengano ridotte e limitate ai pasti principali. Oltre alla eventuale terapia conservativa si potranno effettuare applicazioni o verniciature al fluoro. I fluoruri amminici utilizzati nei prodotti per l’igiene orale sono essenzialmente due: fluoruro di oleilamina o Olaflur e fluoruro di esadecilamina o Dectaflur, composti con capacità di dissociare liberando uno ione fluoro ed un catione organico entrambi capaci di fissarsi sullo smalto o sulla placca. I gel fluorati utilizzati sono prodotti ad uso professionale, contenenti elevate concentrazioni di ioni fluoro (12.500 ppm ). Vengono applicati mediante un bite, ogni 4 mesi, dopo una seduta di igiene orale. In alcuni casi l’uso domiciliare completa la terapia dell’odontoiatra. Le vernici invece formano una pellicola sulla superficie dentale, che crea uno strato persistente di fluoruro di calcio. Grazie agli alti contenuti di fluoro ( 22.600 ppm di F-) e alle elevate capacità adesive anche su superfici umide, si forma, sullo smalto, un efficace strato ricco di fluoro. L’ADA ha raccomandato vernici fluorate in pazienti con elevato rischio di carie in un intervallo di 3-6 mesi e quindi anche in quelli con apparecchi ortodontici dove il rischio di carie, è più alto. Il paziente parodontale viene condotto sino alla completa remissione della patologia infiammatoria ed eventualmente trattato con chirurgia. E’ necessaria una seduta di controllo per verificare che le tecniche di spazzolamento siano state apprese e che le strategie impartite abbiano dato esito positivo. Dopodichè si parte con l’ortodonzia che, specie se con metodica fissa, crea un ambiente e condizioni dentali del tutto nuove. Il paziente verrà dunque immediatamente istruito, anche in una seduta di pochi minuti dopo il bandaggio sui mezzi a disposizione per mantenere un'igiene orale ottimale. Gli viene forrnito un kit con spazzolino ortodontico, dotato di scanalature ideali per pulire denti e gengive, aggirando fili e brackets. Ma non bisogna dimenticare gli spazi interdentali. La presenza del filo ortodontico o di apparecchi complessi impedisce di utilizzare il filo in maniera abituale. Anche il filo spugnato, dotato di un’estremità rigida per infilarlo tra gli spazi, può essere utile ma complesso da usare poiché può impigliarsi nei brackets. Utili e semplici da usare gli scovolini interdentali, disponibili in diverse misure. Per l’igiene di apparecchi ortodontici difficilmente raggiungibili, utilizzabili anche spazzolini monociuffo, dalla testina piccola ed angolazione marcata, per l’igiene anche in zone posteriori o laddove esista un’anatomia e una posizione dei denti sfavorevole all’uso di altri dispositivi di igiene orale meccanica. Inoltre vengono fornite pastiglie rivelatrici di placca e del collutorio. Fra tutti i principi attivi più impiegati in ortodonzia, la clorexidina ed il fluoro, da utilizzare in ipertrofia gengivale, per il mantenimento di una buona igiene domiciliare. Necessario un controllo ed eventuali nuove istruzioni, dopo circa una settimana, per verificare le capacità acquisite: qui si utilizzano le pastiglie rivelatrici per far comprendere in maniera più efficace i depositi di placca che il paziente non è riuscito a rimuovere. Dovrebbe ora bastare una seduta di igiene professionale ogni 3-4 mesi, a seconda del paziente o del tipo di dispositivo ortodontico, con applicazione di gel al fluoro se il dispositivo utilizzato è fisso. Nei pazienti senza un’ottimale igiene domiciliare è consigliato lo spazzolino elettrico o sonico. La presenza dell’igienista consente inoltre di inviare il paziente ad un veloce controllo o “ripasso” di igiene in caso di necessità durante un controllo ortodontico. Avvalersi della collaborazione dell’igienista dentale offre vantaggi: innanzitutto l’ortodontista verrà sgravato da una mole di lavoro delegabile e, la preparazione dell’igienista dovrebbe risultare più facilmente aggiornata. Non ultimo l’aspetto psicologico: per il paziente, l’invio allo “specialista dell’igiene dentale” marca l’importanza di questo aspetto e l’impegno che gli deve dedicare. Marco Zuffi Ortodontista Non sono solo dispositivi preformati… “E non parliamo più di diagnosi precoce” Emerge nel mondo orto pedodontico l’utilizzo di dispostivi orali preformati per la correzione di anomalie orali funzionali e di difetti nella crescita dei mascellari che simulano l’azione di dispositivi funzionali ed ortopedici dei mascellari come propulsori o espansori funzionali, arricchiti inoltre da caratteristiche che stimolano positivamente la funzione e, laddove possibile, la correggono. Non si deve essere prevenuti nei loro confronti, banalizzandoli a semplici “preformati”. Ad oggi, importante considerarli tra varie ipotesi terapeutiche a disposizione, con caratteristiche che semplificano alcune fasi terapeutiche, facilitano procedure e, soprattutto, portano in modo primario l’attenzione all’ambito funzionale. Anche per questo motivo il contesto nel quale considerarli deve essere prevalentemente preventivo e funzionale. Tale considerazione stimola l’attenta valutazione delle cause determinanti la malocclusione. Laddove evidenziate, le cause permettono di intervenire per eleminarle nella logica della terapia intercettiva. Al riguardo non è da considerarsi diagnosi precoce, non avviene prima di quando dovrebbe essere fatta! E’ in realtà “temporalmente corretta”, perché ricerca con attenzione le cause al momento opportuno e non prima. Il considerare i dispositivi in un ambito prevalentemente preventivo e funzionale, obbliga ad “andare oltre” la semplice consegna del dispositivo. Non bisogna considerarli infatti dei semplici dispositivi orali: ad essi sono in genere associati dei “contorni”, filosofie che ne completano l’efficacia. Penso alla terapia miofunzionale, alla postura, alla psicologia, a collaborazioni attive con logopedisti e alla terapia cognitivo comportamentale. Rimane, ad ogni modo, un’opzione terapeutica e come tale decidere di non utilizzarla, ma si è obbligati a comunicarla e condividerla con il paziente (art.33 Codice di deontologia medica). Sono già disponibili evidenze scientifiche sulla loro efficacia nella riduzione dell’over jet, nell’incremento dei diametri trasversi dei mascellari ed una positiva incidenza sulla muscolatura masticatoria e periorale. Da non sottovalutare il fattore economico (in particolare nella relazione con il paziente o in scelte di odontoiatria sociale). Hanno costi inferiori rispetto ai dispositivi su misura per il materiale utilizzato e per i tempi alla poltrona. Per questo hanno in definitiva un ottimo rapporto qualità prezzo. Sono in materiale elastico, quindi determinano sempre una stimolazione funzionale dei muscoli masticatori. Una banalità, ma importante: sono perfettamente simmetrici, quindi tentano di riportare equilibrio e regolarità reciproca tra i mascellari. Ovviamente non hanno tutte le caratteristiche di un dispositivo preformato; allo stesso modo si potrebbe pensare che i dispositivi individuali non hanno alcune caratteristiche di quelli preformati in modo reciproco. La motivazione è il primo fattore di successo, inducendo il clinico a molta attenzione a questo fondamentale aspetto di relazione. Certamente importante la selezione del paziente. Un caso nel quale li ritengo ottimi? In pazienti con 5-8 anni, caratterizzati da contrazione dei mascellari e leggera seconda classe scheletrica. Dopo sei mesi di applicazione ed attivazione dell’espansore rapido del mascellare li ritengo un’ottima opzione terapeutica. In conclusione importante utilizzarli per apprezzarne le peculiarità e i vantaggi nella pratica clinica: in particolare la focalizzazione sulle cause delle malocclusioni e sulle funzioni orali. Luca Levrini La standardizzazione dei trattamenti operativi di prevenzione appartiene ad un antico modo di concepire la prevenzione: la “personalizzazione” si esauriva con un kit di strumentazione domiciliare ortodontica offerto al paziente. Le evidenze dimostrano quanto sia indispensabile per la salute dei tessuti molli e duri del cavo orale, il controllo di placca batterica durante le terapie ortodontiche, che sono molteplici, composte da materiali che modificano la microflora batterica e variabili. Figura indispensabile nel team di lavoro in ortodonzia, l'igienista deve suggerire al paziente le tecnologie più efficaci per il controllo della placca e a modificarle a seconda delle terapie ortodontiche, le quali hanno spesso difficoltà oggettive per la difficoltà di usare efficacemente strumenti per disorganizzare il biofilm batterico e per una certa manualità richiesta al paziente nelle pratiche di igiene. Negli adolescenti la fidelizzazione al trattamento ortodontico mobile, merita grande professionalità da parte dell’operatore. Per ottenere adherence ai trattamenti di igiene orale, l’ortodontista deve condividere con l’igienista la scelta terapeutica, illustrando gli apparecchi ortodontici usati e mettendo a conoscenza dei tempi e step di cura. L’igienista passerà all'osservazione e contestualizzazione dei segni rilevabili nel cavo orale, con protocolli “personalizzati e condivisi“ col paziente. Il concetto di “tailor made” (Nardi et all. - Università La Sapienza”) nasce dall'intersezione con la valutazione della tipologia caratteriale e della destrezza di ogni paziente nelle pratiche che prevedono l’igiene degli spazi interprossimali e degli apparecchi ortodontici. Non occorre suggerire movimenti di spazzolamento, ma la scelta condivisa delle tecnologie più adatte alle situazioni cliniche e anatomiche dentali, di spazi interprossimali ed alla tipologia di apparecchi fissi o mobili prescelti. Parliamo di personalizzazione e condivisione di protocolli professionali e domiciliari “cuciti addosso” ad esigenze cliniche e non solo, del paziente. I protocolli operativi di prevenzione devono essere enfatizzati dall’ortodontista nella prima visita, presentando l’igienista dentale quale professionista cui verranno affidati i protocolli domiciliari, presentati quale parte integrante del piano di mantenimento. Interiorizzato il concetto di personalizzazione di terapia preventodontica, bisogna rendersi conto che, tra tutti i pazienti, i primi a necessitare di attenzioni e protocolli dedicati sono i pazienti. Diagnosi, piano di trattamento ortodontico e preventodontico pre, e in post trattamento, devono impegnare ortodontisti e igienisti dentali in una sola direzione: efficacia della terapia e mantenimento di un sorriso sano ed estetico, in un clima collaborativo, ognuno nel rispetto del proprio ruolo specifico. Gianna Maria Nardi Igienista Dentale 03 SCIENZA E TECNICA Ortodonzia nel rapporto con la psicologia: la paura dell’apparecchio tra miti e leggende sanitarie Se si vuole chiarire il rapporto fra ortodonzia e scienze psicologhe, basta citare alcuni miti e leggende “sanitarie” in Italia. Se si parla di ortodonzia subito si evocano dolore, bruttezza, scomodità, inutilità, costo, che già da soli costruiscono una struttura di ansie, di paure, di “minacce” che ben si innestano nel perverso rapporto che spesso i genitori hanno con la medicina nel complesso, utilizzata per i primi dieci anni di vita come una costante minacciosa: “Dobbiamo finire in ospedale?”, “Ci vorrà l’ambulanza…”, “Guarda che ti ammali”, “Questo non si fa, altrimenti poi ci vuole il dottore” . Per i più perversi, “Se continui così poi la mamma deve farti l’iniezione…!”. Una medicina minacciosa che difficilmente favorisce la prevenzione o un pensiero positivo su controlli ed interventi medici. Un percorso ancor più arduo nel caso dell’ortodonzia dove aspetti estetici e miti sanitari si accomunano, creando resistenze, false teorie, negazione del problema. In una ricerca svolta dalla cattedra di psicologia di comunità dell’Università di Palermo nel 2014 sul territorio nazionale con 236 pazienti fra gli 8 e i 14 anni (F=168; M=78; età media 10,45 anni) sottoposti ad interventi di ortodonzia si sono raccolte informazioni sulle paure e preoccupazioni di genitori e figli realizzando una prima mappa, descritta in percentuale nella Fig. 1. Fig. 1 Le percentuali differenziano paure e preoccupazioni della madre nei confronti di quelle del padre e, per alcuni aspetti, sembrano riflettersi maggiormente su quelle dei figli/pazienti. Alcune sono davvero poco fondate (ad esempio che l’apparecchio determini una cattiva igiene orale o che non ci sia una vera utilità), altre attengono alle angosce materne nei confronti dei figli. Evidente e molto diffusa la fantasia sul dolore e, in molti casi, la convinzione che l’apparecchio produca una riduzione dell’alimentazione. Non meno importante la contraddizione fra aspetti estetici e fantasie di imbruttimento. Per molte mamme, infatti, l’intervento di ortodonzia è fortemente motivato da un intervento estetico (“I denti storti sono brutti”), controbilanciato da una considerazione sull’effetto estetico dell’apparecchio (“Imbruttisce un po’”). La Fig. 2 offre un secondo aspetto della ricerca svolta. Graduando con una scala likert a undici Fig. 2 punti (1=non influisce per nulla; 10=influisce moltissimo) l’influenza delle paure estetiche sulla scelta di mettere l’apparecchio, sembra proprio che quelle delle madri crescano nell’adolescenza, in modo molto vicino a quelle delle figlie e che le stesse paure non abbiano lo stesso peso sui figli maschi, a conferma di un “contagio di genere” e di una vera e propria pressione estetica. Due esempi, certo, sintetici, nello spazio di un breve articolo, che pongono la necessità di uno stretto rapporto fra psicologia ed ortodonzia. Necessario soprattutto offrire ai genitori un percorso che li aiuti a comprendere il rapporto che hanno, loro per primi, con l’ortodonzia e guardare a tali interventi senza riversare paure spesso molto lontane dal problema (angosce estetiche, paure alimentari, ecc.). Tra gli ambiti di lavoro da affrontare sempre più spesso in termini di sostegno e di prevenzione ne indichiamo alcuni: 1. la questione estetica, spesso figlia di eccessi di valutazione sugli aspetti fisici già nei primissimi anni di vita dei bambini (che spesso mirano ad allontanare le paure dei genitori) e diventano immediatamente correlati a qualsiasi intervento di ortodonzia; 2. la questione alimentare, con campagne molto precise che smentiscano alcuni stereotipi che correlano l’apparecchio e la diminuzione dell’alimentazione (un fantasma della società occidentale); 3. la questione del dolore. Infatti troppo spesso il tempo di adattamento all’apparecchio viene definito “dolore” in un contesto sociale richiedente troppo spesso l’anestesia, e non riesce a comprendere il rapporto fra impegno, fatica, necessità. Temi ed ambiti per un lavoro comune, per garantire servizi sempre più vicini alla domanda, ma soprattutto costruire una “alleanza ortodontica” fra medico, paziente, famiglia. Gioacchino Lavanco Professore ordinario di Psicologia di comunità e Presidente dei corsi di laurea in Scienze dell’educazione, Università di Palermo Una nuova tecnologia “Fai da te”negli Usa rende l’ortodontista inutile ? Davis Cussotto, odontoiatra ha pubblicato l'articolo “Ortodonzia fai da te. Quando le nuove tecnologie rendono il dentista "inutile", (dimenticando che si tratta sempre di una cura) “ dove conferma come nuove tecnologie e business possano stravolgere la professione. “L'idea della ditta CrystalBraces (Usa), è offrire ad un costo accessibile un trattamento ortodontico con mascherine trasparenti senza intervento del dentista. Con 99,9 $ si può ordinare un kit da impronte composto di 2 porta impronte monouso e del materiale da impronta – sottolinea - Un foglio di istruzioni ed un videotutorial insegnano come rilevare l'impronta delle arcate. Di dimensioni standard se i porta impronta non vanno bene se ne ordinano altri con 25 $. Le impronte rilevate si spediscono all'azienda dove verranno scannerizzate ed analizzate dagli odontoiatri CrystalBraces, come il noto marchio che ha reso famose le mascherine trasparenti. 04 Differenza non da poco - sottolinea Cussotto - è che l'impronta, rilevata dal paziente, non è preceduta da visita odontoiatrica e da un clinico che controlla la cura”. Se il paziente accetta, gli vengono spedite le mascherine ad un costo tra 900 e 2.100 $”. Il sito di CrystalBraces dice: “Le nostre mascherine sono ottime come le più famose. Costano meno perchè vendute direttamente, mentre le altre sono distribuite dal dentista" concepito come “puro venditore" e non come curante. Il prodotto è approvato dalla FDI massimo organo odontoiatrico associativo. “Ma questo non deve stupire - avverte - perchè il prestigioso "sigillo" è concesso in base alle caratteristiche tossicologiche". Doug Hudson un referente di CrystalBraces dichiara al New York Times: "Perchè dovrebbe costare un patrimonio allineare i denti? Noi diciamo al paziente: fallo da solo e noi ti guideremo lungo tutto il percorso". Susonews INCONTRI E CONGRESSI La SIDO e l’EXPO, un binomio tra scienza e società al traguardo finale Stili di vita e salute orale in una società che cambia, La traumatologia dento-parodontale, Cure ortodontiche parodontali, Apnea notturna, L'ortodonzia estetica invisibile, Ortodonzia e TMJ in età di crescita e adulta, Accelerazione del trattamento ortodontico, Il soggetto fragile in Odontoiatria Disordini Temporomandibolari, Estetica facciale e del sorriso. Abbiamo voluto citare solo una serie di titoli“ortodontici” per dare almeno Gianpietro Farronato un’idea della ricchezza di temi che caratterizza il 46° Congresso internazionale SIDO in programma all’Expo, che suggella dal 29 al 31 ottobre la chiusura di una manifestazione che da vari mesi è sotto lo sguardo del mondo. Tutti i temi raggruppati sotto il titolo generale della manifestazione “Ortodonzia interdisciplinare nel bambino e nell’adulto” che si articola in tre giorni: giovedì con i corsi pre-congressuali, venerdì con la sessione con SIDP (Società Italiana di Parodontologia) su “Cure ortodontiche parodontali integrate nell’arco della vita” e sabato con L'ormai celebre Albero della Vita un’unica sessione aperta a ortodontisti, parodontologi e igienisti dal titolo: “Il paziente complesso ortodontico parodontale”. In aggiunta la SIDO ha messo a punto il Progetto multietnico ‘Italia per la salute orale nel mondo – Ogni bocca ha la sua lingua’, presentato nel Padiglione Italia ed incentrato sui contenuti scientifici della salute orale più ampiamente intesa. “Sarà un’edizione speciale non solo per il prestigioso patrocinio di EXPO di cui gode il Congresso – dice il Presidente SIDO, Giampietro Farronato – ma per i contenuti scientifici, i relatori con cui confrontarsi in tre giornate piene di incontri.” In un quadro extra-ortodontico, per così dire, non si può non citare anche la cerimonia inaugurale (il 29, alle 17) caratterizzata dall’intervento di Gualtiero Marchesi su “Com’è cambiato il gusto della cucina italiana in questi ultimi 20 anni” e la cena del 30 al Castello Sforzesco, uno scenario che definire favoloso è poco. Farronato sottolinea anche la collaborazione delle più importanti Società Scientifiche: dalla SILPS (Società Italiana per lo Studio e la cura della Labiopalatoschisi e malformazioni cranio-maxillo-facciali); alla SIOH (Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap); alla SIO (Società Italiana di Implantologia Osteointegrata); fino alle nostre SIOF (Società italiana di Odontoiatria Forense) e SUSO. Ancora: la Giornata di Ortodonzia Pediatrica (31) in collaborazione con EADP (European Academy of Pediatric Dentistry e eventi a latere: il corso per Assistenti alla Poltrona, il Congresso ORTEC (vedi articolo) e CNA-SNO. L’alimentazione intesa nella sua più ampia accezione ha costituito la premessa per la richiesta di inserimento nella grande kermesse mondiale, spiega Farronato, arricchita dal Progetto “Italia per la salute orale nel mondo – Ogni bocca ha la sua lingua subito annoverato tra i temi scientifici di Padiglione Italia, mirante ad instaurare un dialogo con la popolazione multietnica di Milano e in Italia, per divulgare l’importanza della salute orale sin dall’infanzia. Rispondendo alla domanda se l’internazionalità dell’Expo ha avuto (o si prevede che avrà) cospicui riflessi sul Congresso, Farronato, dopo aver puntualizzato che da sempre la SIDO collabora con colleghi e Società Scientifiche internazionali (la dimostrazione viene dell’essere, tra i 3.700 aderenti, ben 550 membri internazionali - dice) azzarda una previsione: “Da quanto emerge dai precedenti Congressi e grazie al lavoro svolto e ad una perfetta organizzazione, confidiamo di ricevere non meno di 2.000 ospiti tra italiani e stranieri”. Al "SUSO Stand " Si è verificato a Firenze, si è ripetuto a Rimini, agli Amici di Brugg e si ripeterà ancora a Milano Expo, al Congresso SIDO. Nell’area congressuale, tra i tanti stand di aziende, associazioni, istituti ecc, vi sarà anche lo stand SUSO. Per banali ragioni di bilancio, non sarà gran cosa dal punto di vista volumetrico, non certo paragonabile a quello di grandi Aziende o Enti più “corposi” che gareggiano in ampiezza e visibilità, ma il volume, è ovvio, va oltre i confini geometrici, diventa segno tangibile (come questo stesso giornale) del “Rilancio in SUSO”, slogan che accompagna il revival del Sindacato. Che ha quarant’anni, è vero, ma non li dimostra, perché animato da nuova ventata di giovinezza e voglia di fare. Come tanti altri, lo stand sarà il punto di incontro di soci ed amici che si riconoscono in un’idea comune, condividendo, se è consentito, quel certo sottile orgoglio di appartenenza all’élite odontoiatrica che è l’Ortodonzia, materia ostica ma affascinante, come la giudicano i nomi affermati della Rubrica “Tesi ieri oggi e domani” quando gli si chiede il perché all’inizio, nel laurearsi o nello specializzarsi, optarono per l’Ortodonzia. Lo stand distribuisce l’ultimo numero di Suso News con l’annuncio (vedi pag. 13) della discesa in campo, al nostro fianco, di un importante compagno di viaggio che ci sosterrà nelle nostre battaglie. Per questo sullo stand per i tre giorni del Congresso si leggerà idealmente un cartello che dice “Suso oggi”: invisibile ad occhio nudo, ma concreto come il lo è il “Rilancio” in corso. Pietro di Michele Il 47° Congresso ORTEC sulle migliori pratiche ortodontiche Si intitola “BEST PRACTICES IN ORTHODONTICS” il XLVII Congresso Nazionale ORTEC che si tiene a Milano il 30/31 ottobre. Titolo quanto mai azzeccato visto il livello dei relatori che rispecchia il richiamo dell’evento milanese collegato con l’EXPO Milano 2015. Il Congresso si apre il venerdì mattina dedicato all’ancoraggio scheletrico con i massimi esperti internazionali che hanno accettato con grande disponibilità l’invito ORTEC: Bjorn Ludwig e a seguire Marco Rosa con il socio Ortec Riccardo Palla. Due relazioni di grande valore ed interesse. La relazione di Ludwig sarà in traduzione simultanea con cuffie rilasciate all’entrata della sala congressuale. Si continua nel pomeriggio con Calalberta Verna, Direttrice della Cattedra dell’Università di Basilea, allieva di Birte Melsen. Verna presenta un interessante lavoro sulle asimmetrie scheletriche e dentali. Università di Asti: Alberto Manna nel ricordo di Perrini e Pescarmona Tra i vari temi toccati il 12 settembre ad Asti nel corso del Memorial dedicato ad Alberto Manna, medico dentista, ricercatore e clinico raffinato, anche temi riguardanti ortodonzia e traumatologia dentale dell' età evolutiva. Mara Manente, docente alla Scuola di Ortognatodonzia di Ferrara, ha parlato infatti dell’ortodonzia del pedodontista, mentre Silvia Pizzi, di traumatologia in dentatura decidua. Al Memorial curato da Davis Cussotto e svoltosi presso l'Università (UNIAstiSS) in Piazza De Andrè sono intervenuti tra gli altri, Giancarlo Pescarmona, che ha ricordato l’amicizia e la stima che lo legavano Nicola Perrini a Manna la cui formazione post accademica (si era laureato in Medicina a Torino nell’80) venne fortemente influenzata dal milieu culturale che si respirava a Saluzzo in quegli anni grazie allo Studio De Chiesa/Pescarmona che Alberto iniziò a frequentare. “Uomo di cultura e violino solista", lo ha definito Pescarmona, di lui nel Memorial ha parlato anche Nicola Perrini, presidente degli Amici di Brugg, di cui Manna, interessato alla pedodonzia, iniziò a seguire i corsi a Pistoia lavorando sulla traumatologia dentale dal punto di vista biologico. "Aperto alle innovazioni non legato a nessun preconcetto, ottimo relatore" come lo ha ricordato Nicola Perrini, già allievo e docente presso il Centro Studi Ortodontici di Giuseppe Cozzani a La Spezia. Manna iniziò anche a collaborare con Damaso Caprioglio all' Università di Cagliari per fondare insieme la Società Italiana di Traumatologia Dentale di cui Manna sarebbe stato Presidente sino alla scomparsa, a 46 anni per un banale incidente stradale. Giancarlo Pescarmona A seguire il Socio ORTEC Emanuele Wolf con Michele Giaretta, odontoiatra, il Twin-Block e in chiusura del venerdì, Manuela Tromba e la dr.ssa Laura Godina presentano una relazione sull’integrazione tra lo yoga e i dispositivi ortodopedico funzionali. Il sabato, Mariano Zocche con la relazione su una modifica dell’espansore di Liou e il Fox-3, a seguire Paolo Tonini, socio ORTEC che parlerà con Luca Contardo, Direttore della Cattedra di Ortognatodonzia di Trieste sulle 2e classi in soggetti in crescita. Infine Daniela Pavesi con la relazione “L’arte cambia la tecnologia e la tecnologia ispira l’arte”. Stefano Negrini Al VII Congresso SOCI sfida etica tra odontoiatria pubblica e privata Si intitola “Odontoiatria pubblica e privata, la sfida etica” il congresso, che la Società di Odontoiatria di Comunità Italiana (SOCI) terrà a Roma presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli (Università Cattolica del Sacro Cuore) il 13 novembre. “Giunto alla settima edizione il nostro Congresso vuole mettere in risalto gli aspetti deontologici ma soprattutto etici della nostra professione–dice il presidente della Società Roberto Deli, cattedra all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – la quale. indipendentemente dal pagante, deve essere legata ad una coscienza professionale e medica in cui si dà risalto all’uomo più che alla tecnologia”. “Il Congresso- precisa Deli – sarà costituito da lezioni magistrali di importanti docenti e tavole rotonde, in cui si potranno confrontare odontoiatri a vari livelli”. Per info programma www.socionline.it 05 V VARIE L'Accademia, per costruire un ambulatorio in Africa La SIOF, "anello di congiunzione" a Chieti a fianco della SIOS “L’approccio allo sport: da Leonardo Vecchiet ad oggi” si intitola la “Tre giorni”, che si tiene all’ Università di Chieti dal 12 al 14 novembre, articolata un una giornata precongressuale (il 12) suddivisa in corsi per odontotecnici e di “taping” dello sportivo (nel pomeriggio). Nella puntata successiva del 13, è in programma lo svolgimento del 9° Congresso Nazionale SIOS per ribadire il ruolo che l’odontoiatra sportivo svolge nel mantenimento della salute orale dell’atleta. “Lo sportivo- osserva infatti il Presidente Domenico Tripodi - ha bisogno di un approccio multidisciplinare comprendente screening dell’ecosistema orale, di eventuale patologie, controllo alimentare, aspetti traumatologici a fini preventivi e riabilitativi”. Di qui la varietà di temi: dall’utilizzo della vibrazione (Buselli) alla fasciopatia plantare (Billi), all’algodistrofia (Carniel) al controllo del dolore (Di Iorio) per non citare che alcuni temi. Nel suo nono incontro nazionale la SIOS ribadisce pertanto l’impegno a costituire un punto di riferimento nel campo dello sport quale anello di congiunzione tra Odontoiatria e Medicina dello Sport. Nello Ingenito titolare della cattedra di Odontoiatria pediatrica di Napoli ha inviato tramite SUSONEWS una lettera ai colleghi dentisti informandoli di un’iniziativa accademica a scopo benefico. Ingenito riferisce di essere stato a marzo nel villaggio di Chokocho (isola di Pemba in Tanzania con alcuni colleghi di Yetu Africa, Associazione di Volontariato (www.yetuafrica@org) e di essere stato sconvolto dalla “miseria dell’assistenza medica”, specie dell'infanzia e adolescenza. Di qui il tentativo di sensibilizzare i colleghi nella costruzione nel villaggio di un ambulatorio medico,ed in futuro anche odontoiatrico. A tal scopo realizzerà un corso di aggiornamento interdisciplinare di una giornata (17 ottobre) su: “La Traumatologia Dento-Parodontale: aspetti clinici, modalità di trattamento ed implicazioni medico-legali” nell’Aula Grande dell’Edificio 14 del Policlinico “Federico II”. Il corso, che vede coinvolti in qualità di correlatori Alberto Laino, Enzo Vaia, Guerino Paoloantoni e PierPaolo di Lorenzo, non prevede quote di iscrizione se NON “una donazione liberale” che quantifica in € 50,00 per gli Odontoiatri ed in € 20,00 per gli studenti universitari. “Una piccola somma alla portata di tutti – sottolinea - che non intacca le risorse dei singoli e mi auguro possa essere ricompensata scusandomi per l’immodestia e la presunzione, da un corso che rappresenti un vademecum clinicopratico da applicare nell’attività di tutti i giorni.” La donazione – precisa Ingenito potrà essere effettuata in CONTANTI al momento del corso o con bonifico bancario intestato ad YETUAFRICA IBAN: IT32G0335967684510700173897 - BANCA PROSSIMA citando “Evento INGENITO Napoli” ed allegando il proprio indirizzo mail. Invitando ognuno a sensibilizzare i colleghi amici comunicando loro la data dell’evento, Ingenito si augura di poter tutti insieme raggiungere l’obiettivo prefissato. Nella terza ed ultima giornata si parla della riabilitazione dell’atleta , dalla biomeccanica fino al ritorno in campo, per migliorare le conoscenze della riabilitazione nello sport in tutti i suoi aspetti anatomici, funzionali, biomeccanici e traumatologici al fine di gestire al meglio il recupero funzionale dell’atleta e il suo ritorno all’attività. Un approccio multidisciplinare e dimensionale con personalità di elevata profilo sia clinico che scientifico. A “Porta a Porta” le precisazioni del Ministro sull’Appropriatezza "Non è vero che le 208 prestazioni non verranno più prescritte. La differenza è che c'è un criterio di appropriatezza e le sanzioni ci saranno solo nel caso di abusi e quando ci sono sprechi enormi. Una prestazione inappropriata non è inutile né superflua, semplicemente non deve essere prescritta a quel paziente". Lo ha ribadito il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante la puntata di Porta a Porta del 28 settembre su Rai Uno in cui si è parlato del cosiddetto Decreto sull'Appropriatezza previsto in attuazione dell'articolo 9 quater del Decreto Enti Locali. In ogni caso, ha affermato Lorenzin "è il medico che decide, e se vuole prescrivere quelle prestazioni lo può fare motivando la scelta". Riguardo al tema delle sanzioni introdotte dal Decreto Enti locali, Lorenzin ha teso la mano ai medici: "Se il tema è quello delle sanzioni troviamo una strada, ma non possiamo tornare indietro sull'appropriatezza, sarebbe una sconfitta anche per il medico. In Conferenza Stato-Regioni proporrò di levare alcuni ambiti d'incertezza, cioè che la norma sia applicata in modo uniforme in tutta Italia e che ci sia la garanzia che le cose vadano fatte bene e in modo omogeneo". Il Presidente del Consiglio superiore di sanità, Roberta Siliquini, che ha affiancato il Ministro nel confronto televisivo con i medici, ha difeso il decreto. "L'elenco delle 208 prestazioni mette davanti a tutto il cittadino e la sua salute. La lista è stata stilata sulla base di studi scientifici e ricordiamo che gli esami inutili comportano anche rischi per la salute". ULT ORIMA A 06 RILANCIO IN SUSO Da Torino fitto programma di incontri ravvivati dalla partecipazione dei giovani Nell’aprile 2013 era stato rinnovato il Direttivo del Consiglio Provinciale di Torino con la conferma di William Manuzzi alla Presidenza e dei Consiglieri: William Manuzzi (Presidente); Fabrizia Sesia (Vicepresidente) Pietro Bracco (Segretario); Pio Cesare Hertel (Tesoriere); Patrizia Biancucci, Roberto Congiu, Giuseppina Ferrero, Laura Lanfranco, Rachele Rubiano, Valter Valle (Consiglieri); Rosa Mottolese, Maria Grazia Piancino (Revisori dei Conti). Il programma proposto dal nuovo Gruppo è stato diffondere, soprattutto tra i giovani e nel modo più diretto possibile, le informazioni professionali e sindacali quelle che l’Università non contempla nei suoi piani di studio. E’ stata così ideata una serie di incontri dal titolo “Hurrà, mi sono Il Gruppo di Torino: da sinistra F. Sesia, W. Manuzzi, M. G. Piancino, P. C. Hertel, P. Biancucci, R. Congiu, R. Mottolese, Pietro Bracco laureato e adesso? Tutto quello che avresti voluto sapere - INCONTRI SUSO PER LA PROFESSIONE”. Tutti a forte partecipazione di giovani, soci e non, gli incontri hanno riguardato temi tra i più interessanti e delicati della professione pratica: dalla consulenza al contenzioso, dalla responsabilità civile alla prevenzione assicurativa, dalle problematiche della pensione pubblica a quelle dei Fondi pensionistici privati, dalle tecniche di comunicazione, apprendimento e memoria al consenso informato. I vari argomenti sono stati trattati dagli esperti del SUSO Roberto Longhin, Pietro Bracco, Alessandra Leone e da illustri ospiti Giampiero Malagnino, Gabriele Greco, Paolo Garbaccio, Massimo Taramasco, Maria Teresa Busca. Come già accennato, gli incontri hanno avuto notevole successo con la partecipazione principalmente di giovani che con interventi e domande hanno ravvivato le serate. “La loro riuscita – dice il presidente – è dovuta all’impegno dei Consiglieri che maggiormente si sono adoperati per l’organizzazione e in particolare all’opera di Angela Rosso, segretaria SUSO che anche in questa circostanza ha dimostrato disponibilità e professionalità, all’insegna di un comune e stimolante entusiasmo”. Willy Manuzzi A Milano, un punto di riferimento sul territorio Presso la sede della Clinica Odontoiatrica dell’Università di Milano, Via Commenda, era stato rinnovato Il 4 febbraio 2013 il Direttivo SUSO di Milano. Quindi il Consiglio Provinciale in carica fino al 2016 è costituito da: Umberto Garagiola (Presidente); Rossano Soldo (Segretario); Paolo Cressoni (Tesoriere), Consiglieri: Giampietro Farronato, Valentino Ghiglione, Ettore Del Rosso. Il Gruppo di Milano sta affrontando il triennio di mandato con l’intento di divenire punto di riferimento sul territorio. L’operato della Sezione segue le linee guida tracciate da alcuni anni a questa parte dal Direttivo Nazionale e supportate dall’esperienza trasfusa di chi come Giampietro Farronato ha contribuito alla crescita del SUSO NAZIONALE accanto agli storici Presidenti Attilio Ferrini, Paolo Picchioni e Pietro di Michele. Da sinistra verso destra Il Presidente della Sezione di Milano Umberto Garagiola dal 2000 Paolo Cressoni, Umberto Garagiola, sta organizzando con i Past President Sezione di Milano eventi Rossano Soldo su temi importanti per gli ortodontisti. Considerando che le prestazioni odontoiatriche sono attualmente fornite in Italia da strutture di diversa tipologia e complessità, l’istituzione di un Sistema Qualità per i Soci SUSO, in base a criteri definiti di valutazione dell’attività professionale medica e odontoiatrica, sarebbe doveroso e utile per quei professionisti che fanno della qualità l’obiettivo principale nell’erogazione del servizio agli utenti. La Sezione SUSO di Milano rappresenta un punto di riferimento per le altre province lombarde con cui si confronterà in modo costruttivo sui i diversi temi che la professione affronterà nel prossimo futuro. Nel 2016 infine la Sezione di Milano organizzerà il V Convegno SUSO Regione Lombardia sul tema: “La qualità sostenibile in Ortognatodonzia tra evoluzioni economiche ed innovazioni tecnologiche”. Umberto Garagiola Qui Sondrio: in carica il nuovo Direttivo Da sinistra: Mariapia Gosparini, Lorenzo Cigni e Ornella Assalì. Anche la Sezione di Sondrio ha un nuovo Direttivo Provinciale: Presidente Lorenzo Cigni, Segretario Ornella Assali, Tesoriere Mariapia Gosparini. La prima dichiarazione di Cigni quale Presidente: "Intendiamo confermare la nostra intenzione di tutelare la professione dell'Ortognatodontista sia in ambito pubblico che in ambito privato liberoprofessionale. Siamo mossi ed accomunati dalla passione per la tutela della salute in età evolutiva e dal desiderio di collaborare con il Presidente nazionale e con tutti i componenti del Consiglio Direttivo nel promuovere la cultura ortodontica tra i professionisti e nell'intensificare la prevenzione della malocclusione e delle disfunzioni temporo-mandibolari a livello sanitario provinciale e regionale". Qui Parma: si tinge di rosa il nuovo Direttivo Dopo l’ingresso di Foggia, Bari Bat (Barletta, Andria, Trani) Brindisi, Chieti/Pescara, Modena e Padova diamo il benvenuto alla Sezione SUSO di Parma. Il nuovo Consiglio è composto da Diana Cassi (Presidente), Enrica Balestrazzi (Segretario) e Marisabel Magnifico (Tesoriere). Alla notizia della nomina, la Cassi ha commentato: “Sono onorata dell’importante incarico affidatomi nell’ambito del nostro sindacato, mi entusiasma l’opportunità di lavorare al fianco di persone esperte per cui nutro sentimenti di profonda stima e affetto”. Un Direttivo composto in maggioranza assoluta da “quote rosa”, quello della provincia emiliana, che riflette il numero di colleghe che condividono l’interesse e la passione per l’Ortognatodonzia. Il Consiglio neo-eletto ha manifestato l’intenzione di promuovere eventi di aggiornamento professionale e sindacale, per agevolare l’interazione tra i soci iscritti, favorire il coinvolgimento di nuovi colleghi e far crescere Da sinistra: Enrica Balestrazzi (Segretario), numericamente l’associazione. Sull’esempio di altri gruppi Marisabel Magnifico (Tesoriere) provinciali, anche la squadra di Parma ha fondato un “luogo e Diana Cassi (Presidente) d’incontro virtuale” creando un gruppo su Whatsapp, per realizzare e mantenere contatti in modo semplice e immediato. Oltre agli scambi tramite web, il Direttivo ha fissato una riunione che si terrà a breve per la programmazione delle attività del prossimo triennio. Diana Cassi Da Bologna grande attenzione a giovani specialisti e specializzandi Anche Bologna ha il suo nuovo Direttivo provinciale. Al fianco del Presidente Matteo Zanarini e del vice presidente Giulio Alessandri Bonetti, un gruppo di giovani specialisti e specializzandi completa il Direttivo: Segretario Maria Lavinia Bartolucci, Consiglieri Francesco Bortolotti e Michela Ramunno, Tesoriere Angela Chiara D’Alessandro. Il nuovo direttivo si pone come obiettivo la crescita culturale e l’attenzione alle esigenze degli ortodontisti bolognesi, promuovendo il ruolo del SUSO soprattutto fra i più giovani che si approcciano alla professione. Matteo Zanarini da sinistra a destra: Angela Chiara D’Alessandro, Maria Lavinia Bartolucci, Matteo Zanarini, Francesco Bortolotti, Giulio Alessandri Bonetti. Da Cuneo "pronti ad affrontare le sfide del futuro" atayvabab cncncn cbbvcvnvg Su invito del Tesoriere Nazionale SUSO William Manuzzi, Stefano Del Grande ha deciso di prender parte attivamente al “progetto SUSO” dando vita, insieme ad altri colleghi, alla sezione della provincia di Cuneo. "Negli ultimi anni la nostra professione - dice - ha risentito come moltre altre, profondamente della crisi che ha colpito il nostro paese e a mio avviso, solo se uniti in un sindacato forte e numeroso possiamo fare sentire la nostra voce". A oggi, la provincia di Cuneo risulta così costituita: Presidente Stefano Del Grande, Segretario Pierfranco Gallo e Mario Forelli Tesoriere. Il numero dei Soci è limitato, "ma sono certo - dice Del Grande - che a breve, riusciremo a creare un gruppo capace di dare un valido contributo, collaborando con le altre sezioni, che si stanno formando a livello nazionale. Potremo così affrontare le sfide che ci attendono nel futuro. Stefano Del Grande Pittoritto "lascia", Giulia Michelini neo presidente ad Udine Il Presidente uscente e Consigliere Nazionale, Franco Pittoritto, lascia dopo molti anni il timone della sezione di Udine. All’insegna del rinnovamento e dell’immissione di nuove idee e nuovi obbiettivi, gli subentra Giulia Michelini una giovane e brillante collega, specialista in ortognatodonzia, particolarmente attenta alle problematiche della gestione della nostra professione. Il Sindacato sta costantemente crescendo, non solo come adesione di nuovi colleghi, ma anche come nuove iniziative e nuovi servizi a sostegno della professione. Da sinistra: Fausto Tomat, Giulia Michelini, Sicuri che il nuovo Direttivo provinciale della sezione di Udine Franco Pittoritto saprà dare il suo contributo alla crescita del SUSO la presidenza nazionale rivolge un sincero augurio di buon lavoro a Giulia Michelini neo presidente, Fausto Tomat vice, a Massimo Morgante segretario, e a Franco PIttoritto consigliere. 07 NORME E PRASSI Inutile doppione burocratico Appesantisce, invece di snellire Dentisti obiettori di coscienza per i pazienti e contro il fisco Un’inutile doppione burocratico: appesantisce invece di snellire. Per far fronte all’obbligo, medici e dentisti dovranno dotarsi di programmi informatici per “parlare” con il Sistema Tessera Sanitaria ed inviare via web “i dati di spesa sanitaria allegando le informazioni relative ai documenti fiscali che attestano la spesa”. L’invio dei dati dovrà avvenire entro il primo febbraio dell’anno successivo per le spese sanitarie del 2015 . La FNOMCeO dovrebbe avere un incontro chiairificatore con i ministeri competenti, perché la norma non è applicabile per gli studi odontoiatrici, non essendo tutti informatizzati ma è anche superfluo fornendo già al Fisco le parcelle con lo Spesometro”, una “duplicazione burocratica”, quindi come la definisce Renzo, in contrasto con la volontà del Governo “di snellire l’attività amministrativa per consentire un più facile esplicarsi dell’iniziativa privata di cui anche i liberi professionisti dovrebbero potersi giovare”. La CAO ha scritto al Ministro delle Finanze e della Salute. La categoria “non è stata, se non puramente a titolo informativo, coinvolta nelle decisioni che rischiano di penalizzare realmente l’assistenza odontoiatrica”, ha obiettato il Presidente nazionale CAO Giuseppe Renzo. “Nessuna volontà quindi di intralciare riforme che vanno a favorire i cittadini - conclude il Presidente CAO - ma le nuove procedure costituiscono una ulteriore complessità che va a pesare sui liberi professionisti che già vivono un momento di crisi a causa della consistente riduzione della domanda di assistenza sanitaria”. In un comunicato emesso dall’AIO Gerhard Seeberger Responsabile Esteri e Past President Associazione Italiana Odontoiatri dice no alle nuove norme legate alla presentazione del modello 730 precompilato. C’è chi ha intenzione di manifestare in piazza di fronte al nuovo obbligo per medici e - a quanto pare odontoiatri di accreditarsi al sistema tessera sanitaria per inviare online al Ministero dell’Economia i dati sulle prestazioni ai fini della precompilazione del 730. Come esponente di Associazione Italiana Odontoiatri inviterei a usare il cervello, e a tre riflessioni. Primo: con lo scopo di fare un servizio ai soli dipendenti di aziende – e dunque non a tutti gli italiani - lo Stato conoscerà anche i contenuti di transazioni che non lo interessano come terzo pagante, che non interessano tutti i cittadini e che forse neanche molti degli Gerhard Seeberger stessi cittadini interessati vorrebbero veder immagazzinati negli archivi di un ente economico. In questo modo, sempre lo Stato pagherà un rimborso del 19% (la detrazione dall’aliquota) solo per le prestazioni che il cittadino accetta di rendere note. Dove va a finire il segreto professionale al quale siamo tenuti? Siamo sicuri che i dati del cittadino da noi immessi verranno trasformati e la privacy del nostro paziente sarà tutelata? Il secondo spunto sono gli aggravi di costo: l’Odontoiatria deve spiegare allo Stato italiano che questo servizio costa di più e che il costo si riflette sulla tariffa della prestazione che il cittadino dovrà pagare. Siccome però noi non possiamo né vogliamo riversare i nostri maggiori costi sul cittadino, eserciteremo l’obiezione di coscienza. Avvertiremo i cittadini che sussiste il loro nuovo diritto di veder detratte le spese mediche dal 730 con una nostra comunicazione al Ministero online ma spiegheremo che questa incombenza pone a noi Odontoiatri e a loro una serie di problemi, e nessun adempimento ci sarà da parte nostra se lo Stato non ci offrirà un adeguato ristoro delle maggiori spese da noi sopportate in termini economici e burocratici. I cittadini capiranno: sono loro i nostri migliori “soldati”. Non deve finire come la barzelletta del 2004 per i dispositivi usati per la sterilizzazione, dove l’oneroso lavoro da noi svolto per la sicurezza per il paziente dallo Stato è stato pure assoggettato quale fonte di reddito. Il professionista della salute non è l’utile robot del Fisco, e il cittadino non si lascia vendere come semplificazione una novità vantaggiosa solo per chi l’ha architettata. L’ultima, ma sostanziale, domanda che nasce è se con questa mossa si cerca di compensare l’esclusione della libera professione odontoiatrica dai fascicoli elettronici sanitari introdotti per i medici di famiglia alcuni anni fa. Minor male sarebbe se questa fosse almeno un’iniziativa per ottimizzare anche la gestione dei dati del paziente dai quali tutti i dentisti e medici potrebbero beneficiare una volta creati. Se della burocrazia non si può fare a meno allora che serva almeno a fare un primo piccolo passo a rendere la medicina italiana tutta più sostenibile. Ufficio Stampa AIO Sistema Tessera Sanitaria Trasmissione coatta di dati Le preoccupazioni sottolineate in un precedente articolo della rivista si sono rivelate corrette. E non eravamo certamente dei veggenti. Purtroppo siamo ormai abituati alla richiesta di sempre nuovi adempimenti, spesso inutili, che comportano sicuramente un aggravio di costi e di tempo sottratto all’attività professionale. Una complicazione non di poco conto deriverà dal Decreto 31 luglio 2015 relativo alle “Specifiche tecniche e modalità operative per la trasmissione telematica delle spese sanitarie al sistema Tessera Sanitaria”. L’articolo 3 del D. Lgs. 21 novembre 2014, n. 175, noto come Decreto “Semplificazioni fiscali” (nessun titolo poteva essere così appropriato) dispone che, ai fini della predisposizione del modello 730 precompilato, tutti i soggetti esercenti un’attività sanitaria, ed in particolare i medici chirurghi e gli odontoiatri dovranno comunicare al sistema Tessera Sanitaria i dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate. Si dovranno comunicare esclusivamente per via telematica, entro il 1° febbraio dell’anno successivo a quello di riferimento, i dati del documento fiscale che attesta la spesa; la tipologia della spesa e l’importo della spesa sostenuta. I dati del documento fiscale da comunicare sono il numero identificativo della fattura, la data del pagamento ed il codice fiscale del paziente. Le tipologie di spesa da comunicare, identificate con una sigla precisa, sono: • Spese per prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale esclusi gli interventi di chirurgia estetica; • Visite mediche generiche e specialistiche o prestazioni diagnostiche e strumentali; • Prestazioni chirurgiche ad esclusione della chirurgia estetica; • Interventi di chirurgia estetica ambulatoriali o ospedalieri; • Certificazioni mediche; • Altre spese sostenute dagli assistiti, non comprese nell’elenco precedente. La comunicazione potrà essere effettuata direttamente dal professionista o da un soggetto delegato. Tuttavia nel caso di documenti fiscali emessi in forma cartacea (praticamente per quasi la totalità dei professionisti), i soggetti delegati possono essere individuati solo nell’ambito di coloro che già trattano per conto del medesimo soggetto delegante lo stesso documento fiscale per altre finalità previste dalla normativa vigente (in altre parole il soggetto che tiene la contabilità per il medico/odontoiatra). Questo nuovo adempimento, che dovrebbe già riguardare l’esercizio in chiusura, comporterà sicuramente un maggiore costo ed onere burocratico, che dovrà essere tenuto in considerazione nella gestione dello studio professionale. Un ultimo punto merita ancora attenzione. Il D. Lgs 175/2014 ed il Decreto 31 luglio 2015 delle Specifiche tecniche non hanno previsto le sanzioni da comminare in caso di omessa, infedele o ritardata comunicazione dei dati richiesti. Restiamo quindi in attesa degli ulteriori sviluppi, anche se sfiduciati per i continui oneri imposti. Maurizio Tonini Consulente fiscale SUSO 08 Pietro di Michele: lettera inviata a Pippo Renzo Pubblichiamo nella sua versione integrale la lettera inviata al Presidente nazionale CAO, Giuseppe Renzo dal Presidente del SUSO in occasione dell’incontro degli Stati Generali dell’Odontoiatria. Chiede chiarimenti in merito alla mancata convocazione a Roma di uno dei più longevi sindacati italiani NORME E PRASSI Ambiti di competenza della chirurgia orale per la miglior cura del paziente Redatto a Trento il 31 luglio, dalla Giunta Esecutiva del Collegio Italiano dei Primari Ospedalieri di Odontoiatria, Odontostomatologia e di Chirurgia Maxillo Facciale ed intitolato “Ambiti di competenza in chirurgia orale” il documento che segue, inviato al Ministero della Salute e ai referenti regionali dello stesso Collegio, illustra alcuni principi significativi della chirurgia orale. La normativa nazionale in materia di livelli essenziali di assistenza, in ambito odontoiatrico, è costituita principalmente dal d.lgs. n. 502/1992 e successive modificazioni che definisce appunto i criteri per la determinazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) e disciplina il funzionamento dei Fondi integrativi del SSN, e dal dpcm 29/11/2001 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza”. Tali disposizioni nazionali prevedono che a tutti i cittadini sia garantito, tra l’altro, l’assistenza odontoiatrica ai soggetti in condizioni di particolare vulnerabilità (condizioni di tipo sanitario che rendono indispensabili o necessarie le cure odontoiatriche) e il trattamento immediato delle urgenze odontostomatologiche (trattamento delle infezioni acute, emorragie, dolore acuto, compreso pulpotomia, molaggio di irregolarità smalto-dentinali conseguente a frattura. L’applicazione dei livelli essenziali di assistenza sembra essere ancora oggi un obiettivo non raggiunto dal Servizio Sanitario Nazionale. La Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2012 - 2013, pubblicata dal Ministero della Salute, indica come “… con il tempo, l’offerta di prestazioni odontoiatriche si è rilevata piuttosto disomogenea per intensità e livelli di copertura, diversificati in relazione a quanto consentito dai bilanci locali, oltre che in base alle strategie e priorità identificate dalle diverse Regioni e Provincie Autonome. La criticità dei differenziali di performance e, quindi, di equità complessiva nel confronto interregionale rimane alta”. In questo contesto è utile individuare la modalità di erogazione della prestazione chirurgica, ospedaliera o territoriale, al fine di garantire, sul piano organizzativo, appropriatezza, equità e sostenibilità delle prestazioni di chirurgia orale in ambito pubblico. È questa una esigenza particolarmente sentita da chi opera negli ospedali avendo verificato che frequentemente il ricorso al trattamento in ambito ospedaliero è scarsamente motivato. Frequentemente il paziente ricorre all’ospedale non per reali rischi ma per mancanza di offerta assistenziale territoriale motivata dalla necessità di trattamento protetto. L’attuale rigidità normativa ed organizzativa rischia di introdurre ulteriori motivi di disequità. Entrando nel merito di tale affermazione si rileva che le problematiche citate (urgenza e vulnerabilità sanitaria) sono frequentemente affrontate in reparti ospedalieri di chirurgia maxillofacciale e odontoiatria, in quanto non risolvibili a livello territoriale. Frequentemente, il riferimento istituzionale è una unità operativa di chirurgia maxillo-facciale – con o senza funzione di odontostomatologia – e, più raramente, una unità operativa di odontoiatria. Le figure professionali coinvolte sono dirigenti medici specialisti in chirurgia maxillo-facciale e,meno frequentemente, dirigenti medici specialisti in odontostomatologia o dirigenti odontoiatri specialisti in ortodonzia o chirurgia odontostomatologica. In questo contesto l’aspetto relativo alla professionalità, intesa come conoscenza, competenza ed esperienza, odontoiatrica o chirurgica maxillo-facciale, si assesta in un ambito che attiene all’appropriatezza nell’erogazione delle cure odontoiatriche. La Chirurgia Orale non si sottrae a questa logica. Un approccio rigido a tale problematica, in un contesto normativo non coerente con gli assetti organizzativi attuali rischierebbe di paralizzare le strutture, ospedaliere e/o territoriali, che erogano quotidianamente prestazioni attraverso l’attività assistenziale di chirurghi maxillofacciali. Inoltre, un simile approccio priverebbe il cittadino di quelle conoscenze, competenze ed esperienze, che non sempre l’odontoiatra, per diverso iter formativo, è in grado di esprimere. L’eterogeneità dei professionisti coinvolti nei processi assistenziali della chirurgia orale (chirurghi maxillofacciali, specialisti odontostomatologi, odontoiatri), la variabilità clinica (complessità clinica, patologia sistemica concomitante) e, talvolta, la difficoltà all’accesso all’area dell’assistenza sia pubblica convenzionata che privata, inducono frequentemente confusione nell’individuazione dei percorsi assistenziali corretti tra gli addetti ai lavori, medici di medicina generale e tra i pazienti che afferiscono a strutture ospedaliere o territoriali per interventi di chirurgia orale. Si ritiene che privilegiare la centralità del paziente significa definire gli ambiti di competenza in chirurgia orale, tra odontoiatria e chirurgia maxillo facciale, superando il concetto di “appartenenza professionale” e privilegiando la professionalità, intesa come conoscenza,competenza ed esperienza, a garanzia della “miglior cura per il paziente”. Sarebbe utile considerare che la prospettiva del chirurgo maxillo facciale, rispetto alla definizione degli ambiti di competenza in chirurgia orale è volta alla possibilità di continuare a garantire una offerta assistenziale non surrogata da altre diverse modalità organizzative. La competenza in chirurgia orale del chirurgo maxillo facciale non si sovrappone ad ambiti professionali di esclusiva pertinenza odontoiatrica ma li integra in setting assistenziali non altrimenti possibili. Valutare la problematica relativa agli ambiti di competenza in chirurgia orale dal punto di vista del chirurgo maxillo facciale, miglior cura per il paziente, consente di comprendere quanto si differenzi da quella degli odontoiatri. Si tratta infatti di continuare a garantire, in ambito pubblico, prestazioni altrimenti non erogabili rispetto alla salvaguardia, in ambito privato, di un “territorio professionale”. In questo contesto si colloca l’esigenza di salvaguardia di entrambi i profili professionali nell’acquisizione delle migliori conoscenze e competenze in chirurgia orale, tale da consentire modalità di erogazione della prestazione chirurgica, ospedaliera/territoriale, garante, sul piano organizzativo, dei criteri di appropriatezza, equità e sostenibilità delle prestazioni in ambito pubblico. Ritornano in Italia (sempre !) i bocciati al test di Odontoiatria Avv Roberto Longhin Consulente legale SUSO L’accesso programmato al corso di laurea in odontoiatria sta lentamente dimostrando tutto il suo limite e ciò induce ad aprire una riflessione sulla programmazione a livello nazionale degli accessi alle facoltà a numero chiuso ed in particolare a quelle di odontoiatria e di medicina. L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato con la sentenza 28.1.2015 n. 1 ha infatti chiuso il cerchio del fenomeno migratorio, riconoscendo che gli studenti iscritti nelle università straniere possono trasferirsi in Italia senza dover superare il test di ammissione. La sentenza per il vero non spalanca la porta delle università italiane al rientro delle migliaia di studenti che, bocciati alla prova selettiva d’ingresso, sono emigrati in Spagna, in Romania e in più disponibili università europee, ma il suo costrutto (consultabile in www. dirittoegiustizia.it) pone in evidenza il limite di un sistema sul quale da tempo si discute senza voler trovare soluzione. Il sogno di diventare dentista in Italia è infatti riservato annualmente a meno di un migliaio di studenti rispetto alle decine di migliaia che puntualmente si presentano alla selezione. E’ noto come il numero annualmente si ingrossi perché ogni anno fioccano ricorsi che consentono a molti di ottenere l’iscrizione per sentenza. Quelli che proprio non riescono ad entrare migrano all’estero, consapevoli che il principio di libera circolazione e di reciproco riconoscimento dei titoli di laurea europei consentirà loro di vestire un giorno il camice bianco in Italia. Questo fenomeno negli ultimi anni ha assunto proporzioni preoccupanti interessando secondo il rapporto Migrantes 44.000 studenti, di cui oltre 4/5.000 aspiranti medici e odontoiatri che sovente dopo qualche anno di formazione all’estero tentano di rientrare nelle Università italiane invocando l’art. 9 del RD 1269/38 che riconosce allo studente la possibilità di trasferirsi in un'altra università. Questa ed altre norme hanno dato adito a clamorosi contrasti giurisprudenziali. Alcuni TAR ritenevano che lo studente desideroso di trasferirsi da una università straniera dovesse sempre sottoporsi al test anche se aveva superato gli esami del primo o di altri anni di corso; altri Tribunali affermavano invece la inutilità del test, ritenendo non necessarie queste prove. Il Supremo Collegio con la richiamata sentenza ha posto fine a questi contrasti. Le Università dovranno accogliere le istanze di rientro degli studenti, ammettendoli anche senza il superamento dei test, ma nel rispetto ineludibile del numero di posti disponibili per i trasferimenti che dovranno essere fissati per ogni anno accademico in sede di programmazione in relazione a ciascun anno di corso.Il Supremo Collegio ha saputo salvaguardare il numero chiuso e nel contempo la mobilità degli studenti, propugnata dall’art. 149 del Trattato C.E., dalla Convenzione di Lisbona del 11.4.97 sul riconoscimento dei cicli e dei periodi di studio svolti all’estero, ma non ha sanato il nervo scoperto di un sistema ormai in crisi. L’Università è un'istituzione nata nel medioevo senza confini territoriali, gli studenti iniziavano il loro percorso accademico in Italia e lo concludevano in Francia o in Inghilterra; allora parlavano tutti il latino, oggi parlano l’inglese ma l’aspirazione del sapere è sempre la stessa. L’università infatti non ha mai avuto una funzione diretta con una specifica domanda di lavoro di un territorio, ma ha sempre cercato di rispondere alle esigenze universali del sapere. L’Europa sta insegnando ai giovani ad andare a laurearsi dove ottengono spazio, per poi fare i dentisti o i medici dove vogliono. I Paesi più attenti sanno sfruttare i molti milioni di euro che ogni anno lasciano l’Italia al seguito di studenti che li spendono per pagarsi gli studi all’estero. Nonostante tutto ciò, il nostro sistema continua con una selezione a test che non premia i più idonei a fare il medico o il dentista, ma solo i più preparati al gratta e vinci per scoprire poi che proprio i fortunati vincitori sovente hanno ribrezzo a toccare il malato o sporcarsi le mani con la saliva. Queste considerazioni e tante altre simili sono sotto gli occhi di tutti e dovrebbero fare riflettere molto, specie il nostro legislatore. Esse non costituiscono certo la chiave solutoria della situazione, ma fanno capire che il numero chiuso, così come organizzato in Italia ha fatto il suo tempo ed è necessario ripensare l’intero sistema rendendo più adeguata la selezione degli studenti attraverso un sistema di premialità e di penalità che ne valorizzi il merito, il talento, l’impegno, la vocazione a parità di offerta formativa, di disponibilità, di opportunità logistiche e di tanti altri fattori. Occorre però intervenire con urgenza prima che sia troppo tardi. Avv. Roberto Longhin Consulente legale SUSO 09 ODONTOIATRIA LEGALE A cura della SIOF “Odontoiatria forense ed etica della professione” Primo Corso di perfezionamento SIOF Partecipanti al 1° Incontro Corso SIOF di ODT forense Venerdì 18 settembre, in contemporanea al Festival della Filosofia ha avuto inizio a Modena, il 1° Corso di perfezionamento in Odontoiatria forense ed Etica della professione della SIOF (Società Italiana di Odontoiatria Forense). Sue finalità: fornire basi per consentire all’odontoiatra di affiancare il medico legale nella gestione della prevenzione del contenzioso e del contenzioso odontoiatrico, accrescere le competenze giuridiche e medico legali, le informazioni su una corretta gestione dello studio professionale, il rispetto delle normative e i principi di etica. Il corso, che si svolge a Modena e si concluderà a metà dicembre, è strutturato in quattro incontri durante i quali è prevista l’alternanza di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche con simulazioni di contenzioso. L’offerta formativa si avvale del contributo scientifico di docenti medico legali, odontoiatri forensi, legali e magistrati fra i più prestigiosi a livello nazionale ed internazionale. Nel primo incontro si sono succedute le relazioni scientifiche di Pietro di Michele (odontoiatra), di Alessandra De Palma (medico legale), di Lorenzo Polo (medico legale), di Gabriella Ceretti (odontoiatra) e di Claudio Beltrame (avvocato) ed è stata definita la suddivisione delle competenze del medico legale, dell’odontoiatra forense e dell’avvocato, oltre al ruolo dell’assicurazione e alle premesse medico legali sulla responsabilità. Il secondo incontro, programmato in ottobre, verte sul segreto professionale, gli aspetti psicologici del rapporto medico/ paziente nell’ottica della “prevenzione” del contenzioso, i principi di bioetica, il concetto di danno e l’identificazione personale, mentre in quello di novembre vengono approfondite l’informazione, il consenso/dissenso, la gestione della documentazione, la normativa legata alla sicurezza sul lavoro e la traumatologia dento/maxillo/facciale. Nell’ultimo incontro, in programma a dicembre, verrà presa in considerazione la responsabilità odontoiatrica nei diversi ambiti specialistico odontoiatrici e valutati gli elaborati realizzati dai partecipanti al corso. Grande la soddisfazione registrata al primo incontro accreditato con 50 crediti formativi. Il buon esito fa intravvedere la possibilità di ripetere il corso di perfezionamento nel prossimo anno, rendendolo eventualmente itinerante in altre aree territoriali. Gabriella Ceretti A Napoli, Bioetica universale con l'Unesco, auspice la SIOF La cattedra di Bioetica dell’Unesco promuove a Napoli (Royal Continental Hotel) l’XI° edizione del Convegno mondiale dal titolo “Bioetica, etica e diritto sanitario”. Della durata di tre giorni (dal 20 al 22 ottobre) la manifestazione mira ad offrire una base di scambio d’informazioni e conoscenze, confronti, conferenze e laboratori, attraverso Gruppi di lavoro molteplici e di varia estrazione: dai filosofi agli scrittori, dal personale sanitario (medici e infermieri) agli psicologi e psichiatri, agli avvocati, giudici, insegnanti e rettori. Da aderenti ad associazioni di volontariato ai pubblici funzionari e ai veterinari. Molto vario l’arco delle materie, dall’etica medica al diritto sanitario, dalla ricerca e sperimentazione biomedica, alla medicina legale, alla formazione bioetica e praticamente infinita la serie dei temi presi in considerazione (Special topics). Tanto per citarne alcuni: le terapie da impartire in punto di morte, le implicazioni etiche e legali delle banche dati sanitarie, l’ingegneria genetica, la riproduzione assistita, il rapporto etica con scienza e ricerca, con l’ambiente, le scienze sociali e la religione, fino, in particolare, agli aspetti legali della Medicina di genere, al ruolo del medico legale nella dichiarazione di morte. La grande kermesse si svolge sotto gli auspici di importanti Istituzioni: in primis l’Unesco, la WMA (World Medical Association), la Federazione delle Associazioni di studenti in Medicina (IFMSA), la Società Italiana di Odontoiatria Forense (SIOF, che nell'ambito del Convegno UNESCO, celebra, il 21ottobre, il suo XVII congresso ndr), e la Società Italiana di Medicina legale e delle Assicurazioni) il cui presidente Claudio Buccelli presiede anche il convegno assieme al collega israeliano Amnon Carmi. Ed ancora: l’Associazione medica di Israele, il Form di Bioetica Zefat, Il Centro della Salute, Diritto ed Etica di Haifa. Per info programma www.siofonline.it SIOF news 10 UOMINI E TEMPI Federico Tenti, luminare di Ortodonzia, scomparso ad Aprile rivive nel ricordo commosso dell’amico Damaso Caprioglio Attraverso la pagina UOMINI E TEMPI diamo talvolta notizia della dipartita di coloro che hanno illustrato la disciplina. Compito triste, ma dovuto, ma nel caso della scomparsa di Federico Tenti riconosciutamente tra i “padri” più nobili dell’Ortodonzia, la tristezza è stemperata dall’ammirazione e dalle parole di compianto di molti suoi estimatori, amici ed ex allievi, tali da dedicargli l’intera pagina. Non possiamo che ringraziare Damaso Caprioglio, illustre collaboratore di Suso News ed autore egli stesso di un dettagliato ricordo, per essersi fatto parte diligente, quale compagno di studi di Tenti, nella raccolta di questo coro sincero ed accorato di testimonianze. Erano i primi anni 60 quando a settembre andai a Berna al congresso EOS dove ebbi modo di incontrare tre altri giovani dediti all’Ortodonzia: Giuseppe Cozzani, Federico Tenti e Franco Magni. Dall’incontro nacquero amicizia e stima, e tornati in Italia, gettammo le basi per ritrovarci poi in 12 a Da sinistra Giuseppe Cozzani, Franco Magni, Paolo Falconi, J. Dewel, Damaso Caprioglio, Federico Tenti La Spezia (il 7 dicembre 1967) per fondare il GISO. (Gruppo Italiano di Studio di Ortodonzia) molto attivo per 10 anni. Quello che spinse Cesare Luzi a fondare la SIDO nella primavera del 1968 e aiutò Paolo Falconi a dar vita alla prima Scuola di specializzazione di Ortodonzia nel 1973 all’Università di Cagliari. Via via la maggior parte di essi divennero poi cattedratici e/o anche presidenti della SIDO. Tenti fu uno dei più attivi nello stimolare la ricerca, invitare esperti stranieri, frequentare società scientifiche internazionali, uno dei primi a diventare membro attivo del College Europeenne d’Orthodontie e dell’EOS. Nel frattempo raggiungeva le più importanti cariche accademiche. E’ stato il Docente più vicino alla scuola di Cagliari e a Paolo Falconi come professore Associato, dedicando tutto il suo tempo agli studenti e specializzandi e molto tempo alla pubblicazione di libri fondamentali per la specialità. Era uno studioso eclettico, un filosofo della Ortodonzia, si occupava anche di Antroposofia, di psicologia, di analisi transazionale. Testimoniano la sua attività centinaia di pubblicazioni e quattro volumi tradotti in altrettante lingue. Presidente SIDO nel biennio 1980-1981 sono da ricordare durante la sua presidenza i corsi gratuiti per i soci (il primo, di Tony Giannelli) . Motto della sua presidenza: “Non porre barriere all’immissione dei soci straordinari!” Invitò infatti Ricketts a tenere corsi di tecnica bioprogressiva, Burstone sull’arco segmentato, aumentò gli scambi con l’Università di Aahrus con Birte Melsen e organizzò un indimenticabile congresso a S. Margherita e due serate eccezionali una al Covo di Nord-est con la President Reception ed una nei Giardini di S. Maria Rita allietate da un’orchestra Dixieland. Sviluppò corsi, conferenze e pubblicazione di libri. Una delle sue frasi come presidente fu :”La SIDO non è un sindacato ma una Società scientifica che diffonde le conoscenze ortodontiche a chi ne faccia richiesta”. Nei 10 anni di appartenenza al GISO con oltre 100 incontri avuti fra noi, Federico fu sempre lo studioso più attento, colui che sapeva sollecitare la mente dalla diagnosi all’ impostazione della terapia, all’esecuzione. Per chi lo conobbe poco o più tardi quand’era già professore affermato, poteva sembrare burbero e staccato, invece era uomo di gentilezza e bontà d’animo, disponibile specie verso i giovani o per chi era in difficoltà. Nei cinquant’anni di amicizia abbiamo avuto discussioni sulle tecniche o su filosofie diverse, ma mai uno screzio, diverbio o dissapore. Con Paolo Falconi, Giuseppe Cozzani ed Elio di Gioia è stato uno degli amici più cari e profondi. Con loro se ne va anche una parte della nostra vita e dei ricordi più cari. Con commozione desidero trasmettere il mio ricordo di lui perché sia di stimolo ed esempio ai giovani e possano apprendere da un Maestro, animato da onestà intellettuale sapendo essere come dice Seneca sempre “Unum” ossia corretti e coerenti al proprio ideale. Dei premi ricevuti durante la sua vita ne voglio ricordare due. Il primo all’Università di Ferrara e il secondo all’Accademia Italiana di Ortodonzia dove condivisi con lui l’onore. Dotato di humour molto inglese, riservato ma al tempo stesso sempre pronto ad aiutare, lascia la figlia Isella che ha saputo in questi ultimi anni di sofferenza, stargli vicino. Andai a trovarlo ancora due anni fa a Genova ed anche se non poteva comunicare vidi che ricordava molte cose e annuiva a tanti momenti trascorsi insieme. Prima di morire chiese espressamente alla figlia che fossi io a fare il suo ricordo. La SIDO, l’Accademia e tutto il mondo ortodontico Italiano devono essere grati al grande Pioniere e Maestro perché grazie a lui l’Ortodonzia ha compiuto un balzo d’importanza in sede nazionale e internazionale. Caro Federico, cinquant’anni sono volati. Sembra oggi che tornavamo insieme in auto da Berna scambiandoci nelle lunghe ore di viaggio idee e progetti poi realizzati. Grazie, per la lezione di umanità e umiltà, di intelligenza e stimolo, per la tua grande ed affettuosa amicizia. Riposa in pace nel sabato senza tramonto che il Signore ti avrà certamente accordato. Con affetto il tuo vecchio amico Maso Isella Tenti, una figlia “molto” fortunata Non sono dentista, odontoiatra, ortodontista, ma una designer navale e sono solo una figlia, che non ha mai scritto un ricordo e che si ritrova a farlo per il Suo papà, cui devo dire grazie per avermi insegnato ad amare. Perché quando studiavo venivi dalla porta della mia camera, stavi lì ad osservarmi senza dire niente ed io non capivo; anzi, spesso ti mandavo via, mi sentivo osservata e non riuscivo a concentrarmi. Grazie, inoltre, perché anche da questa malattia abbiamo imparato tanto. Tu in ospedale mi dissi “ho ritrovato una figlia” e non c’è stato vicino di letto (in 3 mesi ne hai cambiati tanti) che non notasse il nostro legame speciale. Sono andata contro i pareri di tutti medici, parenti, amici, facendo di tutto per imparare a gestire la Tua malattia in casa, affinché Tu rimanessi con me ed io, che non dicevo un “ti voglio bene” nemmeno a morire, ho imparato a chiamarti “amore mio” senza vergogna, a dirti quanto bene ti volessi, ad abbracciarti e riempirti di bacini ogni giorno, fino al Tuo ultimo respiro. Grazie per avermi fatto provare tutto l’amore incondizionato che una figlia possa volere ad un padre. Sono stata MOLTO fortunata. Ciao papà. Isella Tenti Un “grazie” riconoscente di tanti estimatori ed ex per avergli insegnato ad amare la professione Tenti scomparso, vive nel ricordo dei suoi allievi. Fabio Favilli “La scomparsa ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile. Nel 1984, ancora studente, sbarcai all’Università di Cagliari, Reparto di Ortodonzia – ricorda dove un austero insegnante, armato di squadra, compasso e goniometro, impartiva direttive agli allievi della Scuola diretta da Paolo Falconi, intenti a misurare modelli in gesso e tele radiografie. Acquistato il suo libro ” Guida ragionata degli apparecchi ortodontici fissi e rimovibili” restai affascinato dall’originalità, chiarezza e semplicità espositiva dei temi di biomeccanica tra cui il capitolo delle “forze oscure della reazione in agguato” ossia un angelo e un demone. Solo pochi esperti hanno reso semplice e comprensibile la disciplina. Il “maestro” Tenti è uno di questi. A lei Professore, la mia gratitudine per l’entusiasmo ed amore della professione che ci infuse”. La cultura è immortale, diceva Malraux e ci sopravvive insieme alla memoria. Ripensando al Professore, nella più splendida accezione della parola, Stefano Oddini Carboni, si trova d’accordo: “Tenti era la cultura ortodontica – dice -. Onesto, scevro dalle mode, ironico e critico verso la letteratura scientifica insegnava ad usare la mente per piegare i fili. Le mani venivano dopo. Quando fummo ammessi, Stefano Dessì ed io al suo cospetto nella sala clinica della “Scuola di Cagliari” con pazienti in poltrona e specializzandi che annotavano ogni sua parola in un clima quasi religioso – dice - gli feci una domanda stupida come il momento prescelto. E lui lentamente si voltò e rispose “Vi ricordo che la vostra presenza, qui, è….tollerata. Roba da morire incenerito all’istante!” Eppure fu l’inizio di un affettuoso rapporto Maestro-discepoli con lavori scientifici ed iniziative culturali fatti insieme. “Andò nella vicina Sassari, lontana per altri versi, ma non ci perdemmo mai. Era un galantuomo, già raro in quei tempi. Ma, diceva Malraux "la cultura è immortale e ci sopravviverà" . Trascinato in GISO subito dopo la laurea dall’entusiasmo di Giuseppe Cozzani, Roberto Giorgetti ebbe una lunga frequentazione con Tenti e gli altri amici “tutti animati dal sacro fuoco” (Augusto Biaggi), per far crescere anche in Italia l’ortodonzia, splendida professione tramite Scuole all’altezza del meglio”. Da quella frequentazione Giorgetti maturò l’idea di un signore generoso , “un cercatore costante degno della miglior filosofia di Francesco Bacone, un docente seguace della maieutica per come nella didattica cercava di stimolare in ogni collega ed allievo una maturazione intellettiva”. “Due righe per ricordarlo sono poche – osserva l’ex Giovanni Toxiri - ma aderisco all’invito. Anch’io ho avuto molti Maestri ma negli ultimi 33 anni di vita ho sempre detto grazie per l’ “imprinting” di 5 anni vissuti a suo contatto a Cagliari. Periodo intenso vissuto con la sua simpatia, discrezione e immensa cultura umana e professionale”. “ L’ aiuto nel correggere le mie mancanze - ricorda - alimentava la passione per l’Ortodonzia trasferendomi entusiasmo ed apertura nella ricerca di soluzioni.” L’allievo si stupiva per la semplicità di contatto del Maestro coi Grandi dell’ortodonzia che gli insegnò ad abbattere le “barriere””. Stupito ed onorato dalla sua amicizia “ ho perso un amico, un Maestro, una guida – dice - Da quando è scomparso ogni mio gesto gli è dedicato e spero che lo senta”. Conserverà sempre un programma informatico, perfezionato negli anni con la sua collaborazione, che gli ha consentito di “iniziare” tanti neofiti alla pratica dell’Ortodonzia “arte bellissima”. “Così anche chi non lo ha mai incontrato, ne conoscerà la grandezza: un modo per ringraziarlo e raccontarlo ogni giorno”. Conclude il ricordo Giobatta Garino, presidente SIDO nell’‘88/89. Lo conobbi nel dicembre ‘67 alla fondazione del GISO cui ero stato invitato dopo la mia permanenza al Royal Dental School di Kobenhavn e frequentato il Dipartimento di Ortodonzia di Arne Bjork. Garino ricorda gli incontri del sabato, a Genova, dove si valutavano piani di trattamento, risultati finali, tracciati e sovrapposizioni e dove conobbe altri Grandi: Paolo Falconi, Giusy Cozzani, Elio Di Gioia, Franco Magni e Damaso Caprioglio. “Federico era un clinico attento, critico, all’apparenza diffidente – lo descrive - sempre disponibile verso i giovani. Un uomo aperto alle idee, alla ricerca dell’eccellenza”. Lo frequentò di meno allorché si trasferì a Cagliari ma lo incontrò ai vari aggiornamenti sulla specialità. Il ricordo più recente risale al 2006 all’Accademia Italiana di Ortognatodonzia di Ferrara, dove fu premiato come socio onorario e insignito del “Premio alla carriera” e dove, nella prolusione ufficiale e nelle conversazioni “a latere “, dimostrò un’arguzia (talvolta polemica), costante curiosità scientifica, ma al tempo stesso anche una grande umanità e umiltà. 11 TESI IERI, OGGI, DOMANI Frutto di “vera passione” per Ortodonzia la scelta di Gabriella Galluccio “Mi affascinava la possibilità di creare sorrisi perfetti tramite apparecchi” Direttore della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia e Vice presidente del Corso di Laurea in Igiene Dentale B - Polo Molise, Gabriella Galluccio rievoca con SUSONEWS le motivazioni che la spinsero a scegliere la sua tesi. Quando discusse e dove la sua tesi? Mi laureai il 14 novembre del 1985 in quella che all’epoca si chiamava l’Università degli Studi di Roma “la Sapienza” e che attualmente ha preso il nome di Sapienza Università di Roma, discutendo una tesi in Ortognatodonzia e Gnatologia su: “Biomeccanica dei fili ortodontici magnetizzati”. Facevamo parte dei laureati del primo corso di Odontoiatria e Protesi Dentaria, concorso del 1980, primo anno. Era una tesi legata all’Ortodonzia? Si trattava di una tesi sperimentale in Ortognatodonzia, relatrice la Prof.ssa Giovanna Gatti Colangelo e correlatore il Prof. Felice Festa. Che cosa la spinse a sceglierla? Vera passione. Di tutta l’Odontoiatria, ero sempre stata affascinata dalla possibilità dell’Ortodonzia di Discussione della tesi di laurea creare sorrisi perfetti con l’uso degli apparecchi. Ricordo che sin dal terzo anno di corso mi ero presentata alla Prof.ssa Colangelo per chiedere di svolgere la mia tesi presso la sua cattedra. Lei mi disse che era presto per parlare di tesi, di ritornare dopo l’estate, all’inizio del IV anno e solo dopo aver studiato Ortodonzia per capire se fossi realmente conscia e convinta della scelta. Tornai più carica di prima. Reparto: lo scorso Natale passato in reparto con gli studenti della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia di Sapienza, di cui sono direttrice Essendo passato qualche anno, può parlarci dello sviluppo dell’argomento discusso allora? L’applicazione di campi magnetici ebbe successivamente un grande sviluppo, legato però principalmente al loro uso per generare forze ortodontiche piuttosto che accelerare la differenziazione tissutale orientata e quindi il movimento ortodontico. Grande sviluppo ha comunque avuto lo studio dell’accelerazione del movimento ortodontico, tema che continua ad affascinare i ricercatori e vede attualmente la sperimentazione, ad esempio, dell’applicazione di vibrazioni o la realizzazione di corticotomie o ancora la somministrazione locale di sostanze in grado di innescare fenomeni di apposizione e riassorbimento, magari il tutto associato all’uso di apparecchiature a bassa frizione. Quale evoluzione è possibile prevedere in futuro? Lo studio accurato dei meccanismi che regolano e modulano lo spostamento dentario rappresenta un campo attuale di grande ricerca e tutto quanto può essere collegato all’ottimizzazione del trattamento ortodontico rappresenta uno dei campi di maggiore attualità. In futuro sistemi multimodali di approccio alla velocizzazione del trattamento ortodontico rappresenteranno il vero cambiamento di prospettiva dell’Ortodonzia. Se si laureasse (o specializzasse) oggi, lo sceglierebbe ancora? Altrimenti per quale tema opterebbe e perchè? Attualmente, dopo tanti anni, mi trovo dall’altra parte della scrivania e sono io a suggerire ai miei studenti i campi sui quali possono pensare di elaborare una tesi in Ortodonzia. Ora come allora, se fossi uno studente mi farei guidare dall’entusiasmo di chi ama questa disciplina e può indicare come sia possibile, con studio e ricerca, aggiungere ogni volta un tassello seppur piccolo alle conoscenze in ortodonzia. Farei sempre e comunque una tesi sperimentale, che costa fatica, tempo e dedizione, ma rappresenta una incredibile palestra di formazione: scientifica, clinica, ed anche umana. Susonews Perché quel tema ortodontico? Il tema affrontato rientrava nelle linee di ricerca più di frontiera dell’epoca che, sulla falsariga dei lavori di Davidovich, cercava di verificare la possibilità di accelerare il movimento ortodontico con l’applicazione di campi elettrici orientati. Analogamente a quanto avviene in Ortopedia, la tesi si proponeva di verificare le possibilità di accelerare il movimento con l’applicazione di un campo magnetico di bassa intensità, generato attraverso la magnetizzazione dei fili ortodontici in acciaio. Il lavoro aveva richiesto un lungo lavoro di collaborazione con il Dipartimento di Fisica, per costruire una bobina apposita, in grado di magnetizzare il filo ortodontico. Cena del primo anno della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università “La Sapienza”, attivata per la prima volta quello stesso anno, con la Prof.ssa Colangelo, il Prof. Festa ed alcuni colleghi. 12 Collegio 2015, EOS 2015: ai congressi con gli studenti della Scuola di Specializzazione. SIDO: con alcuni colleghi del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Ortodonzia nel 2013 V VARIE Pacini Editore, da oltre un secolo tra scienza e umanistica Pubblichiamo con soddisfazione una notizia suscettibile di cambiare (in meglio) il futuro della nostra testata. Come emerge dall’intervista che segue, fatta a… Pacini, contitolare di uno dei maggiori complessi italiani di Editoria medica, il Gruppo di Pisa è diventato partner di SUSO, editore di SUSONEWS. Partner nel senso che ne curerà la stampa, la diffusione, la promozione e la raccolta pubblicitaria, mentre i contenuti giornalistici rimarranno appannaggio dell’attuale redazione. Non è chi non veda quali implicazioni comporti tale (bella) notizia: incontrare un Quali le principali tappe della Pacini Editore? Venne fondata nel 1872 a Pisa dal Cavalier Mariotti il quale non avendo figli lasciò l’attività al nipote Emilio Pacini; io e mia sorella Francesca rappresentiamo la quinta generazione. L’attività dell’Editore è da sempre legata al mondo universitario scientifico e umanistico tanto che la prima sede della casa editrice si trovava in Piazza dei Cavalieri, sede della rinomata Scuola Normale Superiore. Patrizia Pacini I settori editoriali che la caratterizzano? Medicina, Storia e Arte rappresentano i punti di forza del nostro carattere, oltre alla saggistica universitaria che tratta anche altri settori tra cui quello giuridico. Pisa: sede di Pacini Editore Quale filosofia di lavoro, quale la visione strategica che hanno reso la sua Azienda leader in tali settori? Innovare nella tradizione: Pacini Editore è una società editoriale ed industria grafica che da anni investe in formazione e in nuove tecnologie; la nostra mission è di offrire ai lettori un’alta qualità di contenuti e molteplici strumenti (mezzi) di comunicazione e informazione. Di qui il nostro impegno costante impegnati nello sviluppo, per rispondere alle esigenze dei nostri mercati di riferimento in continua trasformazione. La vostra presenza nell’editoria medica è affermata da molti anni. I suoi punti di forza? La Pacini Editore è da molti anni in questo settore. L’editoria universitaria è stato il primo passo, per poi estendersi alla pubblicazione di riviste medico-scientifiche e tutte le tipologie editoriali rivolte agli studenti di Medicina e per l’aggiornamento post-laurea del medico ed altre professioni sanitarie. Quindi i classici manuali, atlanti, per arrivare agli attuali prodotti digitali e web che al momento convivono con l’editoria tradizionale. Negli anni è stata nostra strategia creare solide partnership con le Società scientifiche e curare la loro produzione editoriale. Nei primi anni l’attività venne soprattutto centrata sulla Pediatria, con un forte legame alla Società Italiana di Pediatria, estendendosi poi ad altre Società satelliti sub-specialistiche. Col tempo si sono aggiunte prestigiose Società, dalla Psichiatria, all’Ortopedia e Diabetologia ed altri settori anche molto specialistici, come la Miologia. Grande L'interesse di SUSO per la memoria e l'apprendimento degli odontoiatri Pubblichiamo un estratto della relazione "Memoria ed Apprendimento, Pragmatica della conoscenza", presentata da Andrea Bongiorno all’Ordine Medici di Torino. Nel paese della Conoscenza esiste una Scuola con due Aule. Sulle porte, 2 cartelli: “MEMORIA” e “APPRENDIMENTO”. Nella prima si svolgono lezioni su come aumentare le capacità mnestiche, sempre piena di studenti; nella seconda si migliorano i percorsi d’apprendimento, sempre piena di sedie vuote. C’è sempre stata una gran voglia di memoria. Più ne abbiamo e più ne vorremmo, sembra non esistere altra caratteristica umana tanto desiderata. Ci accontentiamo di velocità nel correre, forza nel sollevare, abilità intellettive (pochi dicono o pensano “non sono intelligente”), ma tutti vorremmo più ricordi. Di un articolo, un dialogo, una lezione, un libro, desidereremmo sempre un ricordo in più. Perché? Un antico canto Navajo recita: “Tutto quello che hai visto ricordalo, perché tutto quello che dimentichi torna a volare nel vento”. Forse è nella paura dell’oblio la ragione. Non c’è memoria senza apprendimento, nè apprendimento senza memoria. Due facce della stessa medaglia, l’una rivolta al passato, l’altra al futuro: ricordiamo ciò che siamo e apprendiamo ciò che saremo. L’apprendimento è l’esperienza che dà senso alla vita. L’uomo, esplora e apprende: in questo atto prova piacere. La memoria è il ricordo dell’esperienza, preziosa custode del senso della vita. Immaginate un bambino che voglia tantissime conchiglie. Prende il suo secchiello più grande e vorrebbe un carretto da riempire. Ma per quanto grandi secchi e carri, rimarranno vuoti se al desiderio non aggiunge altro. Dovrà immaginare, pianificare e agire, scegliere, il miglior ambiente, forse una spiaggia in cui bagnini non rubino, all’alba, i sogni dei bambini. Forse vestirsi in modo adeguato, occhiali da sole, oppure crema solare. Variabili a volte fondamentali anche se non in diretta relazione con l’obiettivo. Queste sono le componenti per contribuire alla realizzazione del piccolo-grande desiderio. Il secchio sarà più o meno pieno come risultato Andrea Bongiorno Sociologo • Specializzato in Psicologia della Salute Counselor in Naturopatia e Metamedicina Psicosomatica • Master in Educazione Razionale Emotiva • Consulente in Nutrizione e Comportamenti Alimentari Master in Programmazione Neuro Linguistica • Life Coach Ipnologo • Docente presso l’Università Popolare di Scienze Psicologiche e Sociali di Torino compagno di viaggio autorevole e conosciuto con cui compiere il cammino divenuto impetuoso di SUSONEWS (da 500 a 5 mila copie in poco più di sei mesi!) non è solo uno straordinario propellente di crescita, ma un segno di fiducia nelle potenzialità della testata che ci onora ed incoraggia. Non bisogna tuttavia dimenticare che i veri i “padroni” ideali di una testata, si tratti del grande Corriere della Sera o del giornale parrocchiale, sono, da sempre, i lettori. Di qui l’intervista al nuovo partner, attraverso una delle sue figure preminenti. (PdM) soddisfazione deriva dall’aver reso internazionali alcune nostre Riviste mediche, con citazioni negli index internazionali, ed in alcuni casi anche con un soddisfacente impact factor, come è per la Rivista della Società Italiana di Otorinolaringoiatria. Altra sfida interessante quella con la Società Italiana di Medicina Generale, dove pubblichiamo riviste, una collana monografica ed una consistente componente web e di applicazioni di smartphone e tablet. Nel settore medico abbiamo occasione di collaborare anche con le Istituzioni sanitarie, regionali e nazionali. Ritengo la Pacini Editore ancora in una fase di forte evoluzione, come l’apertura di nuovi settori e forme di comunicazione ad alta componente tecnologica. Perchè affiancare SUSO in una nuova sfida editoriale? La nostra presenza in ambito odontostomatologico era al momento concentrata sulla pubblicazione di manuali, con partner come SIDO, SIOI ma non avevamo periodici in questo settore. L’opportunità pervenutaci da SUSO ci ha subito attratto anche per l’originalità del tabloid, diretto agli specialisti di ortodonzia, settore che ci risulta in forte sviluppo, denso di innovazione, attento ai bisogni della moderna società in termini di salute e benessere. Ci auspichiamo di dare il nostro contributo per un ampliamento dell’attuale edizione, con estensione al web, alla video comunicazione e ai social media, attività che riteniamo ormai necessarie e funzionali per massimizzare la divulgazione, renderla ad alta frequenza ed accessibile in qualsiasi momento dai lettori. Come si sta evolvendo il prodotto editoriale (web, digitale, social media...)? Anche se è divenuta una risposta classica, riteniamo che la qualità dei contenuti sia fondamentale per il consolidamento e l’evoluzione dell’editoria in generale. Detto questo sta alla capacità degli editori studiare le formule migliori, produrre contenuti di valore, divulgarli nel modo più opportuno, soddisfare utenti sempre più sofisticati ed esigenti. Tutto questo nell’editoria professionale è veramente fondamentale se si vuole rispondere ad esigenze di mercato. Le nuove tecnologie rappresentano una grossa opportunità che amplifica le armi utilizzabili dall’’editore per distinguersi ed affermarsi. Oltre alla Medicina, avete altre linee di editoria professionale? Nel 2015 siamo in fase di start up della linea giuridica, una nuova sfida che ci permetterà di raggiungere una categoria con forti necessità di aggiornamento. Anche in questo caso sfrutteremo capacità e tecnologie per conquistare audience. di un lungo processo. Il secchiello è solo il traguardo di un percorso ad ostacoli, dove le abilità si apprendono ... nella seconda Aula: come imparare ad apprendere. La memoria è meta di un sentiero d’esperienze apprese, non un oggetto, non si riempie come un secchio. Il suo limite non è nel contenitore, ma nella capacità d’apprendere. Tutti ricordiamo la storia della scienza appresa a scuola: le ruote degli uomini primitivi, la geometria degli egizi, il telescopio di Galileo, l'intuizione della gravità di Newton, il rapporto tra spazio e tempo di Einstein. Una storia lunga, spesso buia, intervallata ogni tanto da un “Eureka!”. Nuove conoscenze fatte con vecchi ingredienti, ma solo alcuni, capaci di organizzarli al meglio. Ogni passo percorso nel paese della Conoscenza è fonte di piacere e non è la grandezza a misurare il benessere. Emozioni, strategie motivazionali, autostima, organizzazioni metacognitive costruiscono la struttura dell'identità. La comprensione, di credenze e convinzioni, completa il quadro di consapevolezza dei propri piaceri, passioni, bisogni e desideri: il nostro benessere. Lo si può apprendere? Certamente. Abbiamo imparato ad essere quello che siamo, se vogliamo migliorarci, possiamo farlo: aumentare le capacità mnestiche, migliorare le abilità cognitive adattandoci all’ambiente, essere più performanti organizzando gli obiettivi. Tutto ciò possiamo apprenderlo. Abbiamo inconsapevolmente imparato ad essere quello che siamo, ora possiamo imparare a migliorarci ed essere un po’ più….chi vogliamo: possiamo, sempre, apprendere. Nasce a Torino The House of Gnathology Si è concluso il 3 ottobre a Torino il XXXVIII Congresso dell' AIG , su “Gli esami strumentali in Gnatologia” che ha ospitato più di 50 relatori, esponenti di associazioni e Accademia, tra cui molti stranieri (Russia, Francia, Germania, Austria, Giappone). Invitati al congresso i rappresentanti delle Società Scientifiche che si occupano di riabilitazione funzionale e occlusale dell’apparato stomatognatico. La loro presenza ha propiziato la nascita della federazione “The House of Gnathology” vista la necessità e l'utilità (da tempo ipotizzate) di condividere conoscenze e procedure operativo-strumentali facendole convergere in un'idea associativa valorizzando caratteristiche e stimolando una crescita comune. I rappresentanti di AIG, AIKECM, AIPP, IAPNOR, SIDA, SIOS e di varie Università si sono dati appuntamento a fine gennaio 2016 per definire la data del I°congresso intersocietario. Tra i rappresentanti delle varie associazioni e atenei Carlo Di Paolo, Andrea Deregibus, Roberto Cornalba, Roberta Cimino, Annalisa Monaco, Mauro Gandolfini, Ettore Accivile, Vittorio Serafini, Giorgio Pagnoni, Nicolò Margolo, Roberto Prandi, Paolo Lodo, Eugenio Tanteri, Laura Coradeschi, Domenico Tripodi. Eugenio Tanteri 13 ORTOSHOW I volti delle miss al servizio della ricerca I volti delle finaliste di Miss Italia sotto la lente dei ricercatori, per "misurare" gli odierni canoni di bellezza e mettere a punto parametri scientifici di riferimento dell'attrattività del viso, valutando anche le eventuali differenze tra i "codici" della bellezza comune e quella da copertina, ed offrire strumenti di valutazione a medici e ortognatodontisti-odontoiatri Le Miss in posa con i ricercatori che si occupano di estetica facciale ma anche di elaborare delle misurazioni assai più complesse rispetto a quelle semplicistiche usate Continuando la ricerca sullo studio del volto fino ad oggi in ortodonzia e in chirurgia maxillo-facciale quali l’analisi di Arnett, di Holdaway, Butow. mediante Stereofotogrammetria 3D, nell’intento Alle concorrenti di Miss Italia sono stati anche sottoposti dei questionari per valutare la maturità etica di ritrovare dei canoni armoniosi del volto, della propria percezione di bellezza e raccolti degli scrapers delle mucose delle guance per iniziare una l’equipe di Roberto Deli (Università Cattolica), valutazione di biologia molecolare sulla sequenziazione delle molecole geniche Fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma che determinano la forma del volto. composta da Raoul D’Alessio, Luca Pallottini, Lucilla Becci, Maria Moretti, Giorgio Oliva Questo studio che dura da anni, sicuramente bisognoso ancora di molto lavoro, e Ezio Bassotti, in collaborazione con Alberto si propone di individuare parametri che siano da guida a chi necessita Laino (Università Federico II di Napoli) si è di modifiche del proprio viso per esigenze personali. spostata a Jesolo, durante la finale del concorso “Miss Italia 2015”, per studiare i volti delle 33 In senso strettamente ortodontico l'obbiettivo è individuare nuove proporzioni (canoni) dell’avvenenza e dell’armonia facciale seguendo l’impostazione ragazze finaliste. innovativa di una “bellezza etica”, ovvero non esuberante e non Con la sua storia lunga 76 anni, il più celebre contraffatta, ma consona al comune senso percettivo della concorso nazionale di bellezza ha saputo giovane donna di oggi. Il gruppo di ricerca ed il macchinario stereofotogrammetrico influenzare la fisionomia sociologica di un paese, avvertendo appieno la responsabilità Uno studio che riunisce etica ed estetica in un valore non solo delle proprie scelte. Per questo motivo anche quest’anno Patrizia morfologico ma anche filosofico in cui Mirigliani, Patron del concorso, ha dato la possibilità di proseguire lo la bellezza è estetica ma prima di tutto etica, studio esclusivo, unico nel suo genere, sull’armonia e attrattività facciale come ha indicato il filosofo Michel Foucault femminile italiana. Un campione particolare considerando che le ragazze nella cura di sé: una “estetica dell’esistenza” sono state sottoposte al giudizio di tre giurie di esperti e all’interno delle fondamento e ispirazione della vita. migliaia di concorrenti. I loro dati, che andranno ad aggiungersi a quelli Lo studio iniziato 6 anni fa viene oggi arricchito già calcolati nelle 3 passate edizioni 2010 -12 verranno confrontati dall'aggiornamento che scaturisce dalle nuove con quelli di un campione di ragazze della stessa età osservate presso tecnologie e da nuove valutazioni mediche il Servizio di ortodonzia e selezionate da tre persone che le hanno di bioetica: estetica-etica. giudicate piacevoli nel volto. Raoul D’Alessio La Stereofotogrammetria 3D, rispetto alle fotografie in 2D consente non Ortodontista solo di avere immagini digitali assolutamente sovrapponibili alla realtà, Al centro del gruppo la Patron Patrizia Mirigliani 14 Alice Sabatini Miss Italia 2015 NON SOLO ORTODONZIA Alberto Casali: “Nella professione più spine che rose (ma per fortuna c’è la Fotografia)” In una fotografia normale invece cosa conta di più secondo lei ? Ci sono fotografi professionisti che possiedono un colpo d’occhio inarrivabile, credo sia una dote innata. Conta poi molto l’esperienza ed anche la fortuna. Si ricorda un suo personalissimo “colpo di fortuna” ? Eravamo in Tunisia e stavamo fotografando alcuni ragazzini impegnati in una partita di calcio. Riuscii a bloccare un’azione in uno scatto, puro movimento catturato in un solo momento. Quando la portai a sviluppare, anche il fotografo professionista si complimentò per la mia fortuna. In effetti, solo i futuristi e certi fotografi alla Robert Capa sono riusciti ad immortalare alcuni attimi fuggenti. Alberto Casali, dentista, specializzato in ortodonzia, opera a Reggio Emilia da trentaquattro anni, nello suo studio “Casali e Pozzi”. Tratto gentile, quasi nobile, sguardo tranquillo, è un medico che rincuora i bambini con cui lavora da sempre ormai. Laureatosi a Modena nell’Anno ‘79/80 con la tesi “Indagine statistica sulle disgnazie nei bimbi in età scolare del modenese dal 1975 al 1979”, ha conseguito la specialità nel 1984 con “Le forze direzionali secondo la scuola Una fotografia alla quale lei ha voluto più bene di tutte ? La scattai una mattina all’alba, in mezzo alla campagna. La nebbia creava un mondo dissociato. Sopra (e sotto gli alberi) stava il castello di Rossena, vicino a Canossa, di origine matildica. Riuscii a catturare quell’immagine con una macchina fotografica analogica. Una foto che lei sogna di scattare ? Domanda molto più impegnativa, cui non so Quanto conta la fotografia nella sua vita? Tantissimo. Tenga conto che compiamo viaggi annuali soltanto per fotografare. Insieme a noi c’è sempre qualche fotografo professionista “di sostegno”. Faccio scatti da circa 40 anni, da quando ne avevo 18. Uno dei viaggi più belli resta senza dubbio quello di Firenze, dove sono impazzito dentro le botteghe degli orafi. Quale è il segreto di uno scatto, il suo ingrediente nascosto ? La fortuna. Che – come lei ben sa – è cieca. Qual'è il suo paziente più facile, quello che si fa gestire di più ? Senza dubbio i bambini, se i genitori in qualche modo non li condizionano quando sono in studio. Quando è da solo, il bambino, si lascia guidare come una nave e si affida al suo medico con grande compliance. Come vede il futuro della professione ? Atro, come avrebbe detto Dante. Tenga presente che oggi è diventata un’impresa ardua trovare ortodontisti o odontoiatri titolari in proprio di studi professionali, per motivi di natura squisitamente economica – la disponibilità del denaro non c’è – e perchè i grandi gruppi stanno cercando in tutti i modi di abbattere il libero professionista. Perché ? Perchè resta un libero pensatore, un cavaliere che ancora ragiona con la sua testa. Se lei pensa che tanti giovani sono costretti ad entrare nei grandi network odontoiatrici dove finiscono per svolgere delle mansioni pressochè impiegatizie, credo non ci sia bisogno di altre spiegazioni. Lei ama ancora il suo lavoro ? Certamente. Amo meno l’organizzazione che ci sta dietro, le complicazioni legate agli aspetti forse mercantili del mestiere. Resto dell’idea che il mio grande piacere nel fare il mio lavoro continui a derivarmi dalla qualità che ricerco sempre e dal farlo da solo, senza condizionamenti esterni. Ma in generale ? Più spine che rose, caro mio. rispondere. Tutto ciò che incarna un’armonia estetica mi attira. Mi piacerebbe riuscire a cogliere un attimo – si può dire ? - che sia bello. La bellezza è estetica, equilibrio, armonia. Non sono gli stessi concetti e meccanismi su cui si fonda il suo lavoro ? L’esatto equilibrio delle forze e sapiente dosimetria delle leve all’interno della bocca rispondono anch’essi all’ansia di armonia che in qualche modo mi caratterizza. Anche per questo mi definisco un ingegnere dell’odontoiatria. di Tweed – Merrifield”. Si definisce un ingegnere dell’odontoiatria, con due hobby ben individuati che lo accompagnano nella vita come due fedeli animali da compagnia: la moto e la fotografia. Di quale dei due ci vuole parlare ? Della fotografia. Che come lei sa è chiamata il terzo occhio. Ci dica allora quale rapporto esiste tra la fotografia e il suo lavoro In studio osserviamo molto la bocca e tale osservazione è un’attività molto preziosa. Il tecnicismo rimane però fondamentale per scattare foto di natura scientifica. Quali i soggetti prediletti? A dire il vero, mi considero un eclettico. Per definizione i fotografi si dividono in due grandi categorie: quelli naturalistici e coloro che amano ritrarre i soggetti in strada. Io, ad esempio, perderei ore a fotografare un artigiano nella sua bottega anche se le fotografie scattate in Camargue mi rimarranno sempre cucite addosso. Certi cavalli ritratti nell’acqua, oppure gli aironi che volano al tramonto, restano soggetti in grado di “bucare” qualunque occhio umano. Pensi che mi è capitato di frequentare la Camargue durante il Festival dei Gitani. Ce n’erano circa 15.000 ed il colore che ho respirato in quei giorni è stato ossigeno anzi azoto puro per i miei scatti. Alberto Pezzini INFORMAZIONE TECNOLOGICA LA FINESTRA SUL LABORATORIO *MAPA System: nuovo metodo per l’applicazione guidata delle miniviti sul palato Introduzione Gli ancoraggi scheletrici hanno aperto nuove frontiere al trattamento ortodontico e hanno permesso lo sviluppo di nuove procedure che permettono di ottenere risultati prevedibili e qualitativamente sempre più soddisfacenti nel trattamento delle classi II e III classi. Oggi la sfida più grande per l’inserimento degli ancoraggi scheletrici sul palato è disporre di sistemi precisi, affidabili,di facile applicazione e sicuri per il paziente. Il palato rappresenta una sede ideale con aree particolarmente indicate per l’inserimento di miniviti ortodontiche che possono fornire un ancoraggio stabile e sicuro per tutta la durata del trattamento. Tuttavia, poiché lo spessore del palato non è uniforme e varia da soggetto a soggetto, per sfruttare al massimo la disponibilità di osso ed evitare di violare strutture anatomiche vicine, quali le fosse nasali e il canale palatino anteriore o la presenza di denti ancora non erotti, è necessario analizzare e programmare con precisione la sede di inserzione 1, 2, 3. Grazie a nuove tecnologie digitali e a un software dedicato è stata sviluppata la metodica MAPA (MAino-PAoletto) Miniscrew Insertion Guide che consente il posizionamento guidato e in totale sicurezza delle miniviti. 4,5. Procedura L’utilizzo della Cone Beam CT ( fig 1a, b, c, d, e, g) o di una teleradiografia ( fig 2a, b) e dei modelli del paziente, combinato con software dedicato e di una stampante 3D con tecnologia laser (AM additive manufacturing) ci permette sia lo studio accurato della morfologia ossea tridimensionale del palato che la contemporanea progettazione e costruzione di guide chirurgiche (fig 3 a, b, c, d, e) (fig 4 a, b, c). La dima chirurgica guiderà l’operatore in modo sicuro fornendo precise informazioni sulla sede, inclinazione e sulla profondità di applicazione degli ancoraggi scheletrici. Alcuni esempi di dispositivi preformati ed individualizzati con ancoraggio scheletrico (fig 5 a, b, c, d, e, f, g, h) *Mapa System: patent pending Bibliografia 1. Kang S, Lee SJ, Ahn SJ, Heo MS, Kim TW. Bone thickness of the palate for orthodontic mini-implant anchorage in adults. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2007; 131(Suppl):S74-81. 2. Gracco A, Lombardo L ,Cozzani M, Siciliani G. Quantitative cone-beam computed tomographye valuation of palatal bone thickness for orthodontic miniscrew placement. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2008; 134:361–369. 3. Ludwig B, Glasl B, Bowman SJ, Wilmes B, Kinzinger GS, Lisson JA. Anatomical guidelines for miniscrew insertion: palatal sites. J Clin Orthod 2011; 45:433– 441. 4. Maino G, Paoletto E, Lombardo L, Siciliani G. MAPA: a new high-precision 3D method of palatal miniscrew placement. EJCO 2015;3:41-47 5 G Maino, E Paoletto, L Lombardo, G Sicilaini. MAPA System: a new 3D digital insertion guide for palatal miniscrew placement. JCO, In press Indirizzo autori: [email protected] - [email protected] Odt.Sdt. Emanuele Paoletto Lab. Orthomodul Thiene VI 16 Dr. B.Giuliano Maino Università di Ferrara