NEWS N.4 2015 Sindacato SUSO news N.4 2015 PDF

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NEWS N.4 2015 Sindacato SUSO news N.4 2015 PDF
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n. 4 ottobre 2015
L A V O C E D E L L’ O R T O D O N Z I A I T A L I A N A
.
Sono ormai più di otto anni che la legge Bersani detta le nuove regole che la professione deve seguire:
modalità di comunicazione più adeguate ai tempi, nel rispetto del diritto dei pazienti ad assumere
maggiori informazioni riguardo a ciò che viene proposto coi trattamenti.
Anche se mai troppo amata, è un dato di fatto che questa legge è riuscita a cambiare il modo di
comunicare con i pazienti. In teoria, dovrebbe favorire un aumento dell'informazione e quindi una
maggiore consapevolezza sulle terapie. Eppure sono ancora in molti che confondono la necessità
di fornire conoscenze migliori con la libertà di dire e fare ciò che si vuole.
Si spiega così il proliferare di associazioni che riconoscono alla bocca un ruolo centrale per l’equilibrio
e la salute dell’organismo, nella sua integralità di corpo e mente,
risvegliando forze naturali che portano all'autoguarigione.
Attenzione, perseveranza, struttura, capacità di prendere decisioni,
equilibrio psichico sono, secondo queste teorie, i nuovi parametri
universali di cura e di riabilitazione ortodontica. C'è chi arriva
ad affermare che un espansore rapido produce effetti devastanti
sulla psiche del bambino, con ripercussioni indelebili per tutta
la vita. Ci sono poi persone che decidono di fare da sole, con
l'autobilanciamento del proprio bite, teorizzato da individui non
laureati privi di preparazione teorico-pratica. Viviamo in una società
in cui qualsiasi dilettante può inventarsi esperto gnatologo, scrivere
un libro, fondare una scuola, dotarla di una sigla accattivante e
attivare un bel sito in rete. A rimetterci sono spesso persone plagiate
dall’ostentata presunzione.
I pazienti che queste associazioni reclutano servono da cavie,
e quasi sempre chi propone i trattamenti non ha uno straccio
Gianvito Chiarello
segue a pag.2
SIDO ed EXPO
insieme al traguardo finale !
.
IN QUESTO NUMERO
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Lavoriamo con dignità e professionalità
ma con evidenza scientifica
Ampio servizio alla pagina 5
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delle patologie ortognatodontiche IOTN grado
5 ed il monitoraggio di carie e malocclusioni a
carico del S.S.N. secondo criteri di selezione per
Vulnerabilità Sanitaria e Sociale.
Bisogna essere fortunati vivere in alcune realtà
dove è possibile la presa in carico di bimbi in
terapia ortodontica fissa o mobile. Specialmente
per i bambini il Coordinatore per l’Odontoiatria,
Antonella Polimeni, auspica il reperimento di
risorse in “tutte” le Regioni, visto che il mancato
intervento preventivo determina un incremento
di prestazioni con una spesa sanitaria maggiore
rispetto a quella per la prevenzione tra i bimbi
in condizioni di vulnerabilità sociale e sanitaria.
La recente nascita degli Stati Generali
in Odontoiatria, nuova voce rappresentativa
dell’intera professione odontoiatrica in tutti i suoi
ambiti istituzionali (accademico, associativo,
sindacale) dà più forza alla categoria, costituendo,
oltretutto, un’operazione politica interessante.
Leggendo quel termine non si può non andare
con la mente alla Rivoluzione Francese, studiata
a scuola, quando, nel tentativo di frenare quella
che sarebbe divenuta una delle più sanguinose
sommosse della storia, Re Luigi XVI° convocò
Nobiltà, Clero, e Terzo Stato (cioè gli Stati Generali)
per tentare di salvare il salvabile, senza tuttavia
riuscirci, come sappiamo. Anche in Italia in pochi
mesi se ne è parlato in due occasioni: la prima
a luglio quando “per dare voce univoca a tutte le
componenti “ è stato firmato a Roma, il Protocollo
segue a pag.2
PAG.
Sull’ultimo provvedimento del Ministero della
Salute che mira a tagliare 208 prestazioni
riguardanti sprechi in Odontoiatria, Radiologia,
prestazioni di laboratorio e Genetica, il SUSO
(Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia)
non ci sta e si unisce agli altri a difesa
dell’autonomia decisionale del medico.
Si giustifica il ministro Lorenzin dicendo che
il medico dovrà dare scientificamente ragione
delle richieste di accertamenti e che il
provvedimento serve solo per smettere di erogare
prestazioni sanitarie inutili fonte di costi per
il S.S.N. Si richiede solo appropriatezza della
prescrizione diagnostica. Se non vi sarà, solo
allora scatterà la sanzione.
Nella conseguente mobilitazione dei medici ci
sono tutti: Ordini, Società scientifiche e Sindacati
con gli Stati Generali, in una manifestazione
unitaria fissata per il 21 ottobre e una per
novembre. Anche il SUSO è pronto a fare
la sua parte con i suoi specialisti affiancando
gli Ordini e le altre categorie dei medici,
poiché ritiene inaccettabile scaricare il costo
dell’inappropriatezza prescrittiva sulle spalle
del cittadino, costretto a pagare di tasca
propria. Proprio noi condanniamo fermamente
quest’ulteriore limitazione, quando (specie in
riferimento alla nostra disciplina) le Regioni non
hanno ancora raggiunto uniformità nella tutela
della salute in età evolutiva (0-14 anni).
In tutte non è ancora possibile la correzione
Appuntamento d’informazione e confronto
professionale, non solo per gli associati SUSO, ma per
tutta l’Ortodonzia Italiana, il FORUM sulla professione
ortodontica (quarta edizione) è dedicato soprattutto
al cambiamento della professione legato all’avvento
delle nuove tecnologie, grande opportunità
per l’Ortodontista da cogliere.
Il mondo professionale cambia e l’Ortodonzia
è chiamata ad un profondo rinnovamento che
non interessa solo la parte più strettamente
tecnico-scientifica, ma si riflette su tutto il campo
professionale.
In quest’ambito l’avvento della tecnologia digitale,
rappresenta una formidabile occasione per tutti gli
operatori del settore. Il passaggio dall’Analogico
al Digitale permette infatti una migliore
performance del professionista non solo in campo
diagnostico, ma anche gestionale.
Oltre gli innegabili vantaggi le nuove tecnologie
pongono però una serie di quesiti per i risvolti
di tipo giuridico-amministrativi e medico legali.
Con l’aiuto di illustri esperti del settore, il FORUM
segue a pag.2
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SUSO tra Decreto Appropriatezza
e Stati Generali
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LA LINGUA BATTE...
Nuove tecnologie
e cambio di professione ?
A Bologna il IV FORUM
Come considerare i dispositivi preformati?
Luca Levrini parla dell’emergenza nel mondo ortopedodontico
di dispostivi orali preformati per la correzione di anomalie orali funzionali
e di difetti nella crescita dei mascellari per simulare il meccanismo
di azione di propulsori o espansori funzionali.
Congresso SIDO 2015: un evento nell'evento
Breve presentazione dell’evento clou della vita SIDO, il Congresso,
esaltato quest’anno dall’abbinamento all’Expo 2015, che non appare
solo una semplice, per quanto prestigiosa location.
Anche il Castello Sforzesco, sede della cena di gala, non sarà da meno
nel rappresentare lo sforzo SIDO di dare una cornice più che degna
al massimo evento ortodontico.
Sedi SUSO, più fitta la macchia di leopardo
Continua il rinnovo delle sezioni provinciali SUSO, all’insegna
di un “Rilancio” che non appare più un mero slogan, visto che nel giro
di pochi mesi, sono stati rinnovati in varie città, almeno dieci nuovi
Consigli Direttivi.
Vive nei ricordi un gigante dell'Ortodonzia
La Rubrica Uomini e Tempi dedicata a Federico Tenti, figura di tale
spessore professionale ed umano da meritare una commemorazione
a tutta pagina: un coro di ricordi affettuosi ed ammirati per un uomo
che illustrò in vita la disciplina.
Il Gruppo Pacini Editore in campo
con SUSO NEWS
Viene descritta, attraverso l’intervista alla sua titolare,
la “discesa in campo” a sostegno di Susonews, di cui favorirà crescita
e diffusione, della Società Pacini di Pisa, gloriosa Casa editrice risalente
al 1872 specializzata in riviste medico scientifiche.
...DALLA PRIMA
segue da pag.1
segue da pag.1
d’intesa per la costituzione degli Stati Generali
dell’Odontoiatria al quale, SUSO, per la cronaca,
il più antico sindacato di categoria, non è stato
invitato (vedi lettera a pag.8).
La seconda volta, e con maggiore clamore, se ne
è riparlato in questi giorni, quando visto il Decreto
sull’”Appropriatezza prescrittiva”, la presidente
FNOMCeO Roberta Chersevani è ricorsa alla
Storia, indicendo gli “Stati Generali della
Professione medica e odontoiatrica e prospettando
per novembre un’iniziativa nazionale a difesa di un
Sistema Sanitario che risponda autenticamente ai
bisogni di salute dei cittadini. Riferimenti storici o
meno, non mancheremo di far avere all’iniziativa
come Ortodontisti Italiani tutto il nostro appoggio
politico e sindacale. (A pag. 6 considerazioni sul
Decreto del Ministro Lorenzin).
IV FORUM
della Professione Ortodontica
Bologna - Sabato 21 Novembre 2015
Pietro di Michele
Presidente Nazionale SUSO
segue da pag.1
di documentazione clinica e scientifica per provare quel che afferma.
Come da copione, chi non riesce ad ottenere benefici con il taumaturgico metodo diventa qualcuno
che non si impegna abbastanza, che non ha abbastanza volontà, che è un debole, che non è stato
capace di seguire il Metodo, che dogmaticamente "Funziona Sempre". Tanto peggio per gli Gnatologi
specialisti, obbligati a rispettare le Linee guida della legge Balduzzi, pena il deferimento all'Ordine o
peggio ancora una querela penale per colpa grave. Siamo al punto che ognuno, specie se non medico
o odontoiatra, può dire quel che vuole, bruciando secoli di esperienza ed evidenza scientifica e questo
succede anche in Ortognatodonzia. Per noi professionisti, la voglia di correre dietro a queste sirene che
illudono di riempire gli studi, non può trovare una giustificazione a causa del periodo economico che
stiamo attraversando nè può distoglierci dai valori etici e morali che abbiamo promesso di rispettare
col giuramento di Ippocrate. Lavoriamo con la dignità e la professionalità che ci hanno sempre
contraddistinto, basate sulla preparazione, l'impegno, la voglia di fare bene e soprattutto sull'evidenza
scientifica. Cose che hanno sempre pagato e continueranno a farlo.
Gianvito Chiarello
Segretario Nazionale SUSO
cercherà di dare risposte a queste domande per
aiutare i clinici e il team ortodontico a pilotare
il cambiamento nella giusta direzione. La sua
proposta è sempre informare il professionista,
sulle più recenti novità in campo fiscale, legale,
Click Day per i mutui agevolati ENPAM
Una notizia che merita una qualche riflessione è il successo del click
day per i mutui agevolati dell’EMPAM, che avendo aperto le iscrizioni a
partire dalle 7 del 22 settembre in solo otto ore aveva già ricevuto 270
domande di mutuo. In sole otto ore “bruciati” (si fa per dire) oltre 47 milioni
di euro dei 100 riservati agli iscritti e destinati all'acquisto, la costruzione
o la ristrutturazione della prima casa. Vabbè che erano quasi 40 anni
che l’ENPAM non concedeva più mutui a medici e dentisti. Vabbè che il
tasso appare favorevole, ma che si scatenasse una valanga di richieste
così travolgente forse non se l’aspettavano nemmeno all’ENPAM. “I dati
confermano che abbiamo intercettato un’esigenza dei nostri colleghi – ha
commentato il presidente Alberto Oliveti. In parole assai più povere la crisi
colpisce duro anche medici e odontoiatri, anche se non c’era bisogno di una
conferma indiretta così eclatante.
Metà dei 100 milioni stanziati sono riservati agli iscritti con meno di 45 anni
ad un tasso fisso del 2,55%., gli altri 50, destinati agli iscritti di tutte le età
(tasso fisso del 2,95%).
Iscrizioni SUSO 2015
SUSO (Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, 1976)
Siamo l’unico puro Sindacato di categoria.
Uniamo TUTTI gli Ortodontisti
(specialisti, esclusivisti, prevalentisti) d’Italia.
Siamo in crescita perchè riconosciuti, presenti ed attivi a livello
intersindacale, Ordinistico e politico (locale e nazionale).
Offriamo una serie di servizi fondamentali per la gestione
quotidiana della professione: consulenza legale e fiscale, formule
assicurative personalizzate [professionali RC, TFR, Investo
nell’ORTO) e personali], analisi ed informazioni su tutte le varie
normative (vecchie e nuove) che regolano la nostra professione,
incontri regionali-provinciali-nazionali su tematiche di particolare
interesse sindacale, consigli etici-gestionali-comportamentali, SUSO
News, la nostra rivista che, nella nuova versione, è a cadenza
bimestrale e raccoglie tutto il meglio delle notizie, serie e non solo,
dell’Ortodonzia Italiana ed Internazionale.
(per approfondimenti, vedi sito www.suso.it)
E tutto questo a sole € 130 annuali che diventano € 50 se sei
specializzando al 2° o 3° anno o masterizzando
e € 20 se sei specializzando al 1° anno o neolaureato.
Se lo ritieni necessario e utile, saremo felici di poterti
accompagnare ed aiutare nell’affrontare le difficoltà
sempre crescenti della nostra professione.
LA DOMANDA DI ISCRIZIONE È SCARICABILE DA WWW.SUSO.IT
ANNO XIII N. 4 - 2015
COMITATO DI REDAZIONE
HANNO COLLABORATO
SUSO news
Notiziario d’informazione
del Sindacato Unitario
Specialità Ortognatodonzia
SUSO
Largo Re Umberto, 104
10128 Torino
Tel. 011.50 28 20
Fax 011.50 3153
[email protected]
www.suso.it
ORARI SEGRETERIA
lunedì e giovedì 14:30 - 18:30
martedì e venerdì 09:00 - 13:00
mercoledì 9:30 - 13:00 / 13:30 - 18:00
Direttore Responsabile
Pietro di Michele
Vicepresidente S.U.S.O.
Umberto Garagiola
Segretario S.U.S.O.
Gianvito Chiarello
Tesoriere S.U.S.O.
William Manuzzi
Stefano Oddini Carboni, Diana Cassi, Raoul D’Alessio,
Stefano Del Grande, Fabio Favilli, Giobatta Garino,
Roberto Giorgetti,Gioacchino Lavanco, Luca Levrini,
Paolo Lodo, Stefano Negrini, Franco Pittoritto, Isella Tenti,
Giovanni Toxiri, Matteo Zanarini, Marco Zuffi
COORDINAMENTO
REDAZIONALE
Patrizia Biancucci
02
IN REDAZIONE
Pietro Bracco, Damaso Caprioglio,
Gabriella Ceretti, Alessandra Leone,
Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi,
Alberto Pezzini, Federico Picchioni,
Maurizio Tonini, Claudia Tosi, Pasquale Venneri
SEGRETERIA DI REDAZIONE
Angela Rosso
Finito di stampare nel mese di Ottobre 2015
presso le Industrie Grafiche della Pacini Editore spa
Via A. Gherardesca • 56121 Ospedaletto • Pisa
Telefono 050 313011 • Telefax 050 3130300
www.pacinimedicina.it
assicurativo, medico legale e tecnologico,
attraverso il confronto tra consulenti ed esperti
del sindacato
ed i partecipanti.
Il successo delle
edizioni precedenti,
conferma la validità
di una formula che
SUSO e SIDO, hanno
fortemente voluto
per contribuire
alla crescita
dell’Ortodonzia
Italiana.
Per info
programma
scaricabile su
www.suso.it
Paolo Picchioni
Presidente del IV FORUM
Neolaureati e Specializzandi
€ 20 neolaureati (nei 3 anni dalla laurea)
€ 20 specializzandi 1° anno di Specialità
€ 50 specializzandi 2°, 3° anno di Specialità
o masterizzandi
Soci Ordinari
€ 130.00 per rinnovo entro il 28 Febbraio
dell’anno in corso o prima iscrizione
€ 150.00 per rinnovo oltre il 28 Febbraio
Modalità di pagamento
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intestato SUSO
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SCIENZA E TECNICA
Controllo di placca
"tailor made"
Ortodontista/Igienista dentale:
una sinergia efficace
Per chi fa il nostro lavoro è facile
distinguere quanto sia più facile
effettuare una terapia in un paziente
con denti ben detersi, in assenza
di placca e con gengive toniche.
Vediamo quindi le strategie di
routine. Dopo la prima visita e
l’individuazione di eventuali carie,
viene inviato all’igienista dentale per
una prima seduta, soprattutto per
istruirlo sull’igiene orale ed alimentare.
Uno dei più importanti fattori di formazione di carie sono gli zuccheri:
presenti in quasi tutto ciò che si mangia e beve, è importante che la
frequenza e la quantità di cibi e di bevande zuccherate vengano ridotte
e limitate ai pasti principali. Oltre alla eventuale terapia conservativa
si potranno effettuare applicazioni o verniciature al fluoro. I fluoruri
amminici utilizzati nei prodotti per l’igiene orale sono essenzialmente
due: fluoruro di oleilamina o Olaflur e fluoruro di esadecilamina o
Dectaflur, composti con capacità di dissociare liberando uno ione
fluoro ed un catione organico entrambi capaci di fissarsi sullo smalto o
sulla placca.
I gel fluorati utilizzati sono prodotti ad uso professionale, contenenti
elevate concentrazioni di ioni fluoro (12.500 ppm ). Vengono applicati
mediante un bite, ogni 4 mesi, dopo una seduta di igiene orale. In
alcuni casi l’uso domiciliare completa la terapia dell’odontoiatra. Le
vernici invece formano una pellicola sulla superficie dentale, che crea
uno strato persistente di fluoruro di calcio.
Grazie agli alti contenuti di fluoro ( 22.600 ppm di F-) e alle elevate
capacità adesive anche su superfici umide, si forma, sullo smalto, un
efficace strato ricco di fluoro. L’ADA ha raccomandato vernici fluorate
in pazienti con elevato rischio di carie in un intervallo di 3-6 mesi e
quindi anche in quelli con apparecchi ortodontici dove il rischio di carie,
è più alto. Il paziente parodontale viene condotto sino alla completa
remissione della patologia infiammatoria ed eventualmente trattato
con chirurgia. E’ necessaria una seduta di controllo per verificare che
le tecniche di spazzolamento siano state apprese e che le strategie
impartite abbiano dato esito positivo.
Dopodichè si parte con l’ortodonzia che, specie se con metodica fissa,
crea un ambiente e condizioni dentali del tutto nuove. Il paziente verrà
dunque immediatamente istruito, anche in una seduta di pochi minuti
dopo il bandaggio sui mezzi a disposizione per mantenere un'igiene
orale ottimale. Gli viene forrnito un kit con spazzolino ortodontico,
dotato di scanalature ideali per pulire denti e gengive, aggirando fili
e brackets. Ma non bisogna dimenticare gli spazi interdentali.
La presenza del filo ortodontico o di apparecchi complessi impedisce
di utilizzare il filo in maniera abituale. Anche il filo spugnato, dotato
di un’estremità rigida per infilarlo tra gli spazi, può essere utile ma
complesso da usare poiché può impigliarsi nei brackets.
Utili e semplici da usare gli scovolini interdentali, disponibili in diverse
misure. Per l’igiene di apparecchi ortodontici difficilmente raggiungibili,
utilizzabili anche spazzolini monociuffo, dalla testina piccola ed
angolazione marcata, per l’igiene anche in zone posteriori o laddove
esista un’anatomia e una posizione dei denti sfavorevole all’uso di altri
dispositivi di igiene orale meccanica. Inoltre vengono fornite pastiglie
rivelatrici di placca e del collutorio. Fra tutti i principi attivi più impiegati
in ortodonzia, la clorexidina ed il fluoro, da utilizzare in ipertrofia
gengivale, per il mantenimento di una buona igiene domiciliare.
Necessario un controllo ed eventuali nuove istruzioni, dopo circa una
settimana, per verificare le capacità acquisite: qui si utilizzano le
pastiglie rivelatrici per far comprendere in maniera più efficace
i depositi di placca che il paziente non è riuscito a rimuovere.
Dovrebbe ora bastare una seduta di igiene professionale ogni 3-4 mesi,
a seconda del paziente o del tipo di dispositivo ortodontico,
con applicazione di gel al fluoro se il dispositivo utilizzato è fisso.
Nei pazienti senza un’ottimale igiene domiciliare è consigliato lo
spazzolino elettrico o sonico. La presenza dell’igienista consente inoltre
di inviare il paziente ad un veloce controllo o “ripasso” di igiene in caso
di necessità durante un controllo ortodontico.
Avvalersi della collaborazione dell’igienista dentale offre vantaggi:
innanzitutto l’ortodontista verrà sgravato da una mole di lavoro
delegabile e, la preparazione dell’igienista dovrebbe risultare più
facilmente aggiornata.
Non ultimo l’aspetto psicologico: per il paziente, l’invio allo “specialista
dell’igiene dentale” marca l’importanza di questo aspetto e l’impegno
che gli deve dedicare.
Marco Zuffi
Ortodontista
Non sono solo dispositivi preformati…
“E non parliamo più di diagnosi precoce”
Emerge nel mondo orto pedodontico l’utilizzo di dispostivi orali preformati
per la correzione di anomalie orali funzionali e di difetti nella crescita dei
mascellari che simulano l’azione di dispositivi funzionali ed ortopedici
dei mascellari come propulsori o espansori funzionali, arricchiti inoltre
da caratteristiche che stimolano positivamente la funzione e, laddove
possibile, la correggono. Non si deve essere prevenuti nei loro confronti,
banalizzandoli a semplici “preformati”. Ad oggi, importante considerarli
tra varie ipotesi terapeutiche a disposizione, con caratteristiche che
semplificano alcune fasi terapeutiche, facilitano procedure e, soprattutto,
portano in modo primario l’attenzione all’ambito funzionale.
Anche per questo motivo il contesto nel quale considerarli deve essere
prevalentemente preventivo e funzionale. Tale considerazione stimola
l’attenta valutazione delle cause determinanti la malocclusione. Laddove
evidenziate, le cause permettono di intervenire per eleminarle nella
logica della terapia intercettiva. Al riguardo non è da considerarsi
diagnosi precoce, non avviene prima di
quando dovrebbe essere fatta! E’ in realtà
“temporalmente corretta”, perché ricerca con
attenzione le cause al momento opportuno
e non prima. Il considerare i dispositivi in
un ambito prevalentemente preventivo e
funzionale, obbliga ad “andare oltre”
la semplice consegna del dispositivo.
Non bisogna considerarli infatti dei semplici
dispositivi orali: ad essi sono in genere associati dei “contorni”, filosofie
che ne completano l’efficacia. Penso alla terapia miofunzionale, alla
postura, alla psicologia, a collaborazioni attive con logopedisti e alla
terapia cognitivo comportamentale. Rimane, ad ogni modo, un’opzione
terapeutica e come tale decidere di non utilizzarla, ma si è obbligati
a comunicarla e condividerla con il paziente (art.33 Codice di
deontologia medica). Sono già
disponibili evidenze scientifiche sulla
loro efficacia nella riduzione dell’over
jet, nell’incremento dei diametri
trasversi dei mascellari ed una
positiva incidenza sulla muscolatura
masticatoria e periorale. Da non
sottovalutare il fattore economico (in particolare nella relazione con
il paziente o in scelte di odontoiatria sociale). Hanno costi inferiori rispetto
ai dispositivi su misura per il materiale utilizzato e per i tempi alla
poltrona. Per questo hanno in definitiva un ottimo rapporto qualità prezzo.
Sono in materiale elastico, quindi determinano sempre una stimolazione
funzionale dei muscoli masticatori. Una banalità, ma importante:
sono perfettamente simmetrici, quindi tentano di riportare equilibrio
e regolarità reciproca tra i mascellari. Ovviamente non hanno tutte le
caratteristiche di un dispositivo preformato; allo
stesso modo si potrebbe pensare che i dispositivi
individuali non hanno alcune caratteristiche di quelli
preformati in modo reciproco. La motivazione
è il primo fattore di successo, inducendo il clinico
a molta attenzione a questo fondamentale aspetto
di relazione. Certamente importante la selezione
del paziente. Un caso nel quale li ritengo ottimi?
In pazienti con 5-8 anni, caratterizzati da
contrazione dei mascellari e leggera seconda classe scheletrica.
Dopo sei mesi di applicazione ed attivazione dell’espansore rapido
del mascellare li ritengo un’ottima opzione terapeutica. In conclusione
importante utilizzarli per apprezzarne le peculiarità e i vantaggi
nella pratica clinica: in particolare la focalizzazione sulle cause delle
malocclusioni e sulle funzioni orali.
Luca Levrini
La standardizzazione dei trattamenti
operativi di prevenzione appartiene ad un
antico modo di concepire la prevenzione: la
“personalizzazione” si esauriva con un kit di
strumentazione domiciliare ortodontica offerto
al paziente. Le evidenze dimostrano quanto
sia indispensabile per la salute dei tessuti
molli e duri del cavo orale, il controllo di placca
batterica durante le terapie ortodontiche, che
sono molteplici, composte da materiali che
modificano la microflora batterica e variabili.
Figura indispensabile nel team di lavoro in
ortodonzia, l'igienista deve suggerire al paziente
le tecnologie più efficaci per il controllo della
placca e a modificarle a seconda delle terapie
ortodontiche, le quali hanno spesso difficoltà
oggettive per la difficoltà di usare efficacemente
strumenti per disorganizzare il biofilm batterico
e per una certa manualità richiesta al paziente
nelle pratiche di igiene. Negli adolescenti
la fidelizzazione al trattamento ortodontico
mobile, merita grande professionalità da parte
dell’operatore. Per ottenere adherence ai
trattamenti di igiene orale, l’ortodontista deve
condividere con l’igienista la scelta terapeutica,
illustrando gli apparecchi ortodontici usati
e mettendo a conoscenza dei tempi e step
di cura. L’igienista passerà all'osservazione
e contestualizzazione dei segni rilevabili nel
cavo orale, con protocolli “personalizzati e
condivisi“ col paziente. Il concetto di “tailor
made” (Nardi et all. - Università La Sapienza”)
nasce dall'intersezione con la valutazione
della tipologia caratteriale e della destrezza
di ogni paziente nelle pratiche che prevedono
l’igiene degli spazi interprossimali e degli
apparecchi ortodontici. Non occorre suggerire
movimenti di spazzolamento, ma la scelta
condivisa delle tecnologie più adatte alle
situazioni cliniche e anatomiche dentali,
di spazi interprossimali ed alla tipologia di
apparecchi fissi o mobili prescelti. Parliamo di
personalizzazione e condivisione di protocolli
professionali e domiciliari “cuciti addosso”
ad esigenze cliniche e non solo, del paziente.
I protocolli operativi di prevenzione devono
essere enfatizzati dall’ortodontista nella prima
visita, presentando l’igienista dentale quale
professionista cui verranno affidati i protocolli
domiciliari, presentati quale parte integrante del
piano di mantenimento. Interiorizzato il concetto
di personalizzazione di terapia preventodontica,
bisogna rendersi conto che, tra tutti i pazienti,
i primi a necessitare di attenzioni e protocolli
dedicati sono i pazienti. Diagnosi,
piano di trattamento ortodontico
e preventodontico pre, e in post
trattamento, devono impegnare
ortodontisti e igienisti dentali
in una sola direzione: efficacia
della terapia e mantenimento di
un sorriso sano ed estetico, in
un clima collaborativo, ognuno
nel rispetto del proprio ruolo
specifico.
Gianna Maria Nardi
Igienista Dentale
03
SCIENZA E TECNICA
Ortodonzia nel rapporto con la psicologia:
la paura dell’apparecchio tra miti e leggende sanitarie
Se si vuole chiarire il rapporto fra ortodonzia e scienze
psicologhe, basta citare alcuni miti e leggende
“sanitarie” in Italia. Se si parla di ortodonzia subito si
evocano dolore, bruttezza, scomodità, inutilità, costo,
che già da soli costruiscono una struttura di ansie, di
paure, di “minacce” che ben si innestano nel perverso
rapporto che spesso i genitori hanno con la medicina
nel complesso, utilizzata per i primi dieci anni di vita
come una costante minacciosa: “Dobbiamo finire in
ospedale?”, “Ci vorrà l’ambulanza…”, “Guarda che ti ammali”, “Questo non si fa, altrimenti poi ci
vuole il dottore” . Per i più perversi, “Se continui così poi la mamma deve farti l’iniezione…!”.
Una medicina minacciosa che difficilmente favorisce la prevenzione o un pensiero positivo su
controlli ed interventi medici.
Un percorso ancor più arduo nel caso dell’ortodonzia dove aspetti estetici e miti sanitari si
accomunano, creando resistenze, false teorie, negazione del problema. In una ricerca svolta dalla
cattedra di psicologia di comunità dell’Università di Palermo nel 2014 sul territorio nazionale con
236 pazienti fra gli 8 e i 14 anni (F=168; M=78; età media 10,45 anni) sottoposti ad interventi
di ortodonzia si sono raccolte informazioni sulle paure e preoccupazioni di genitori e figli realizzando
una prima mappa, descritta in percentuale nella Fig. 1.
Fig. 1
Le percentuali differenziano paure e preoccupazioni della madre nei confronti di quelle del padre e,
per alcuni aspetti, sembrano riflettersi maggiormente su quelle dei figli/pazienti.
Alcune sono davvero poco fondate (ad esempio che l’apparecchio determini una cattiva igiene
orale o che non ci sia una vera utilità), altre attengono alle angosce materne nei confronti dei figli.
Evidente e molto diffusa la fantasia sul dolore e, in molti casi, la convinzione che l’apparecchio
produca una riduzione dell’alimentazione.
Non meno importante la contraddizione fra aspetti estetici e fantasie di imbruttimento. Per molte
mamme, infatti, l’intervento di ortodonzia è fortemente motivato da un intervento estetico
(“I denti storti sono brutti”), controbilanciato da una considerazione sull’effetto estetico
dell’apparecchio (“Imbruttisce un po’”).
La Fig. 2 offre un secondo aspetto della ricerca svolta. Graduando con una scala likert a undici
Fig. 2
punti (1=non influisce per nulla; 10=influisce moltissimo) l’influenza delle paure estetiche sulla
scelta di mettere l’apparecchio, sembra proprio che quelle delle madri crescano nell’adolescenza,
in modo molto vicino a quelle delle figlie e che le stesse paure non abbiano lo stesso peso sui figli
maschi, a conferma di un “contagio di genere” e di una vera e propria pressione estetica.
Due esempi, certo, sintetici, nello spazio di un breve articolo, che pongono la necessità di uno
stretto rapporto fra psicologia ed ortodonzia. Necessario soprattutto offrire ai genitori un percorso
che li aiuti a comprendere il rapporto che hanno, loro per primi, con l’ortodonzia e guardare a tali
interventi senza riversare paure spesso molto lontane dal problema (angosce estetiche, paure
alimentari, ecc.).
Tra gli ambiti di lavoro da affrontare sempre più spesso in termini di sostegno e di prevenzione ne
indichiamo alcuni:
1. la questione estetica, spesso figlia di eccessi di valutazione sugli aspetti fisici già nei primissimi
anni di vita dei bambini (che spesso mirano ad allontanare le paure dei genitori) e diventano
immediatamente correlati a qualsiasi intervento di ortodonzia;
2. la questione alimentare, con campagne molto precise che smentiscano alcuni stereotipi che
correlano l’apparecchio e la diminuzione dell’alimentazione (un fantasma della società occidentale);
3. la questione del dolore. Infatti troppo spesso il tempo di adattamento all’apparecchio viene
definito “dolore” in un contesto sociale richiedente troppo spesso l’anestesia, e non riesce a
comprendere il rapporto fra impegno, fatica, necessità. Temi ed ambiti per un lavoro comune,
per garantire servizi sempre più vicini alla domanda, ma soprattutto costruire una “alleanza
ortodontica” fra medico, paziente, famiglia.
Gioacchino Lavanco
Professore ordinario di Psicologia di comunità
e Presidente dei corsi di laurea in Scienze dell’educazione, Università di Palermo
Una nuova tecnologia “Fai da te”negli Usa rende l’ortodontista inutile ?
Davis Cussotto, odontoiatra ha pubblicato l'articolo “Ortodonzia fai da te. Quando le nuove tecnologie
rendono il dentista "inutile", (dimenticando che si tratta sempre di una cura) “ dove conferma come
nuove tecnologie e business possano stravolgere la professione. “L'idea della ditta CrystalBraces (Usa),
è offrire ad un costo accessibile un trattamento ortodontico con mascherine trasparenti senza intervento
del dentista. Con 99,9 $ si può ordinare un kit da impronte composto di 2 porta impronte monouso e del
materiale da impronta – sottolinea - Un foglio di istruzioni ed un videotutorial insegnano come rilevare
l'impronta delle arcate. Di dimensioni standard se i porta impronta non vanno bene se ne ordinano altri
con 25 $. Le impronte rilevate si spediscono all'azienda dove verranno scannerizzate ed analizzate
dagli odontoiatri CrystalBraces, come il noto marchio che ha reso famose le mascherine trasparenti.
04
Differenza non da poco - sottolinea Cussotto - è che l'impronta, rilevata dal paziente, non è preceduta
da visita odontoiatrica e da un clinico che controlla la cura”. Se il paziente accetta, gli vengono spedite
le mascherine ad un costo tra 900 e 2.100 $”. Il sito di CrystalBraces dice: “Le nostre mascherine
sono ottime come le più famose. Costano meno perchè vendute direttamente, mentre le altre sono
distribuite dal dentista" concepito come “puro venditore" e non come curante. Il prodotto è approvato
dalla FDI massimo organo odontoiatrico associativo. “Ma questo non deve stupire - avverte - perchè il
prestigioso "sigillo" è concesso in base alle caratteristiche tossicologiche". Doug Hudson un referente di
CrystalBraces dichiara al New York Times: "Perchè dovrebbe costare un patrimonio allineare i denti?
Noi diciamo al paziente: fallo da solo e noi ti guideremo lungo tutto il percorso".
Susonews
INCONTRI E CONGRESSI
La SIDO e l’EXPO, un binomio
tra scienza e società al traguardo finale
Stili di vita e salute orale in una società che cambia,
La traumatologia dento-parodontale, Cure ortodontiche
parodontali, Apnea notturna, L'ortodonzia estetica
invisibile, Ortodonzia e TMJ in età di crescita e adulta,
Accelerazione del trattamento ortodontico, Il soggetto
fragile in Odontoiatria Disordini Temporomandibolari,
Estetica facciale e del sorriso. Abbiamo voluto citare
solo una serie di titoli“ortodontici” per dare almeno
Gianpietro Farronato
un’idea della ricchezza di temi che caratterizza il 46°
Congresso internazionale SIDO in
programma all’Expo, che suggella dal
29 al 31 ottobre la chiusura di una
manifestazione che da vari mesi è sotto
lo sguardo del mondo.
Tutti i temi raggruppati sotto
il titolo generale della manifestazione
“Ortodonzia interdisciplinare nel
bambino e nell’adulto” che si articola
in tre giorni: giovedì con i corsi
pre-congressuali, venerdì con
la sessione con SIDP (Società Italiana
di Parodontologia) su “Cure
ortodontiche parodontali integrate
nell’arco della vita” e sabato con
L'ormai celebre Albero della Vita
un’unica sessione aperta a ortodontisti,
parodontologi e igienisti dal titolo: “Il paziente complesso ortodontico
parodontale”. In aggiunta la SIDO ha messo a punto il Progetto
multietnico ‘Italia per la salute orale nel mondo – Ogni bocca ha la
sua lingua’, presentato nel Padiglione Italia ed incentrato sui contenuti
scientifici della salute orale più ampiamente intesa.
“Sarà un’edizione speciale non solo per il prestigioso patrocinio
di EXPO di cui gode il Congresso – dice il Presidente SIDO, Giampietro
Farronato – ma per i contenuti scientifici, i relatori con cui confrontarsi
in tre giornate piene di incontri.” In un quadro extra-ortodontico, per
così dire, non si può non citare anche la cerimonia inaugurale (il 29,
alle 17) caratterizzata dall’intervento di Gualtiero Marchesi su “Com’è
cambiato il gusto della cucina italiana in questi ultimi 20 anni” e la cena
del 30 al Castello Sforzesco, uno scenario che definire favoloso è poco.
Farronato sottolinea anche la collaborazione delle più importanti
Società Scientifiche: dalla SILPS (Società Italiana per lo Studio e la cura
della Labiopalatoschisi e malformazioni cranio-maxillo-facciali); alla
SIOH (Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap); alla SIO
(Società Italiana di Implantologia Osteointegrata); fino alle nostre SIOF
(Società italiana di Odontoiatria Forense)
e SUSO. Ancora: la Giornata di Ortodonzia
Pediatrica (31) in collaborazione con EADP
(European Academy of Pediatric Dentistry
e eventi a latere: il corso per Assistenti alla
Poltrona, il Congresso ORTEC (vedi articolo)
e CNA-SNO.
L’alimentazione intesa nella sua più ampia
accezione ha costituito la premessa per
la richiesta di inserimento nella grande
kermesse mondiale, spiega Farronato,
arricchita dal Progetto “Italia per la
salute orale nel mondo – Ogni bocca ha
la sua lingua subito annoverato tra i temi
scientifici di Padiglione Italia, mirante ad
instaurare un dialogo con la popolazione
multietnica di Milano e in Italia, per divulgare l’importanza della salute
orale sin dall’infanzia.
Rispondendo alla domanda se l’internazionalità dell’Expo ha avuto (o si
prevede che avrà) cospicui riflessi sul Congresso, Farronato, dopo aver
puntualizzato che da sempre la SIDO collabora con colleghi e Società
Scientifiche internazionali (la dimostrazione viene dell’essere, tra i 3.700
aderenti, ben 550 membri internazionali - dice) azzarda una previsione:
“Da quanto emerge dai precedenti Congressi e grazie al lavoro svolto
e ad una perfetta organizzazione, confidiamo di ricevere non meno di
2.000 ospiti tra italiani e stranieri”.
Al "SUSO Stand "
Si è verificato a Firenze, si è ripetuto a Rimini,
agli Amici di Brugg e si ripeterà ancora a
Milano Expo, al Congresso SIDO. Nell’area
congressuale, tra i tanti stand di aziende,
associazioni, istituti ecc, vi sarà anche lo stand
SUSO. Per banali ragioni di bilancio, non sarà
gran cosa dal punto di vista volumetrico, non
certo paragonabile a quello di grandi Aziende
o Enti più “corposi” che gareggiano in
ampiezza e visibilità, ma il volume, è ovvio,
va oltre i confini geometrici, diventa segno
tangibile (come questo stesso giornale) del
“Rilancio in SUSO”, slogan che accompagna
il revival del Sindacato. Che ha quarant’anni, è
vero, ma non li dimostra, perché animato da
nuova ventata di giovinezza e voglia di fare.
Come tanti altri, lo stand sarà il punto
di incontro di soci ed amici che si riconoscono
in un’idea comune, condividendo, se è
consentito, quel certo sottile orgoglio di
appartenenza all’élite odontoiatrica che è
l’Ortodonzia, materia ostica ma affascinante,
come la giudicano i nomi affermati della
Rubrica “Tesi ieri oggi e domani” quando gli si
chiede il perché all’inizio, nel laurearsi o nello
specializzarsi, optarono per l’Ortodonzia.
Lo stand distribuisce l’ultimo numero di Suso
News con l’annuncio (vedi pag. 13) della
discesa in campo, al nostro fianco,
di un importante compagno di viaggio che
ci sosterrà nelle nostre battaglie. Per questo
sullo stand per i tre giorni del Congresso
si leggerà idealmente un cartello che dice
“Suso oggi”: invisibile ad occhio nudo,
ma concreto come il lo è il “Rilancio” in corso.
Pietro di Michele
Il 47° Congresso ORTEC sulle migliori pratiche ortodontiche
Si intitola “BEST PRACTICES IN ORTHODONTICS” il XLVII Congresso Nazionale ORTEC che si tiene
a Milano il 30/31 ottobre. Titolo quanto mai azzeccato visto il livello dei relatori che rispecchia il
richiamo dell’evento milanese collegato con l’EXPO Milano 2015. Il Congresso si apre il venerdì
mattina dedicato all’ancoraggio scheletrico con i massimi esperti internazionali che hanno
accettato con grande disponibilità l’invito ORTEC: Bjorn Ludwig e a seguire Marco Rosa con il
socio Ortec Riccardo Palla. Due relazioni di grande valore ed interesse. La relazione di Ludwig sarà
in traduzione simultanea con cuffie rilasciate all’entrata della sala congressuale. Si continua nel
pomeriggio con Calalberta Verna, Direttrice della Cattedra dell’Università di Basilea, allieva
di Birte Melsen. Verna presenta un interessante lavoro sulle asimmetrie scheletriche e dentali.
Università di Asti: Alberto Manna
nel ricordo di Perrini e Pescarmona
Tra i vari temi toccati il 12 settembre ad Asti nel corso del Memorial
dedicato ad Alberto Manna, medico dentista, ricercatore e clinico
raffinato, anche temi riguardanti ortodonzia e traumatologia dentale
dell' età evolutiva. Mara Manente, docente alla Scuola di
Ortognatodonzia di Ferrara, ha parlato infatti dell’ortodonzia del
pedodontista, mentre Silvia Pizzi, di traumatologia in dentatura decidua.
Al Memorial curato da Davis Cussotto e svoltosi presso l'Università
(UNIAstiSS) in Piazza De Andrè sono intervenuti tra gli altri, Giancarlo
Pescarmona, che ha ricordato l’amicizia e la stima che lo legavano
Nicola Perrini
a Manna la cui formazione post accademica (si era laureato in Medicina
a Torino nell’80) venne fortemente influenzata dal milieu culturale che si respirava a Saluzzo in quegli
anni grazie allo Studio De Chiesa/Pescarmona che Alberto iniziò a frequentare. “Uomo di cultura
e violino solista", lo ha definito Pescarmona, di lui nel Memorial ha parlato anche Nicola Perrini,
presidente degli Amici di Brugg, di cui Manna, interessato alla
pedodonzia, iniziò a seguire i corsi a Pistoia lavorando sulla
traumatologia dentale dal punto di vista biologico.
"Aperto alle innovazioni non legato a nessun preconcetto, ottimo relatore"
come lo ha ricordato Nicola Perrini, già allievo e docente presso il Centro
Studi Ortodontici di Giuseppe Cozzani a La Spezia.
Manna iniziò anche a collaborare con Damaso Caprioglio all' Università
di Cagliari per fondare insieme la Società Italiana di Traumatologia
Dentale di cui Manna sarebbe stato Presidente sino alla scomparsa,
a 46 anni per un banale incidente stradale.
Giancarlo Pescarmona
A seguire il Socio ORTEC Emanuele Wolf con Michele Giaretta, odontoiatra,
il Twin-Block e in chiusura del venerdì, Manuela Tromba e la dr.ssa Laura
Godina presentano una relazione sull’integrazione tra lo yoga e i dispositivi
ortodopedico funzionali. Il sabato, Mariano Zocche con la relazione su una
modifica dell’espansore di Liou e il Fox-3, a seguire Paolo Tonini, socio
ORTEC che parlerà con Luca Contardo, Direttore della Cattedra
di Ortognatodonzia di Trieste sulle 2e classi in soggetti in crescita.
Infine Daniela Pavesi con la relazione “L’arte cambia la tecnologia
e la tecnologia ispira l’arte”.
Stefano Negrini
Al VII Congresso SOCI sfida etica
tra odontoiatria pubblica e privata
Si intitola “Odontoiatria pubblica e privata, la sfida
etica” il congresso, che la Società di Odontoiatria
di Comunità Italiana (SOCI) terrà a Roma presso
la Fondazione Policlinico Universitario Agostino
Gemelli (Università
Cattolica del Sacro Cuore)
il 13 novembre. “Giunto
alla settima edizione il nostro Congresso vuole
mettere in risalto gli aspetti deontologici ma
soprattutto etici della nostra
professione–dice il presidente
della Società Roberto Deli,
cattedra all’Università Cattolica
del Sacro Cuore di Roma – la
quale. indipendentemente dal
pagante, deve essere legata ad
una coscienza professionale
e medica in cui si dà risalto all’uomo più che alla
tecnologia”. “Il Congresso- precisa Deli – sarà
costituito da lezioni magistrali di importanti
docenti e tavole rotonde, in cui si potranno
confrontare odontoiatri a vari livelli”.
Per info programma www.socionline.it
05
V
VARIE
L'Accademia, per costruire
un ambulatorio in Africa
La SIOF, "anello di congiunzione"
a Chieti a fianco della SIOS
“L’approccio allo sport: da Leonardo Vecchiet ad oggi” si intitola la “Tre giorni”, che si tiene
all’ Università di Chieti dal 12 al 14 novembre, articolata un una giornata precongressuale (il 12)
suddivisa in corsi per odontotecnici e di “taping” dello sportivo (nel pomeriggio). Nella puntata
successiva del 13, è in programma lo svolgimento del 9° Congresso Nazionale SIOS per ribadire il ruolo
che l’odontoiatra sportivo svolge nel mantenimento della salute orale dell’atleta. “Lo sportivo- osserva
infatti il Presidente Domenico Tripodi - ha bisogno di un approccio multidisciplinare comprendente
screening dell’ecosistema orale, di eventuale patologie, controllo alimentare, aspetti traumatologici a
fini preventivi e riabilitativi”. Di qui la varietà di temi: dall’utilizzo della vibrazione (Buselli) alla fasciopatia
plantare (Billi), all’algodistrofia (Carniel) al controllo del dolore (Di Iorio) per non citare che alcuni temi.
Nel suo nono incontro nazionale la SIOS ribadisce pertanto l’impegno a costituire un punto
di riferimento nel campo dello sport quale anello di congiunzione tra Odontoiatria e Medicina dello Sport.
Nello Ingenito titolare della cattedra di Odontoiatria
pediatrica di Napoli ha inviato tramite SUSONEWS
una lettera ai colleghi dentisti informandoli di
un’iniziativa accademica a scopo benefico.
Ingenito riferisce di essere stato a marzo nel
villaggio di Chokocho (isola di Pemba in Tanzania
con alcuni colleghi di Yetu Africa, Associazione
di Volontariato (www.yetuafrica@org) e di essere
stato sconvolto dalla “miseria dell’assistenza
medica”, specie dell'infanzia e adolescenza. Di
qui il tentativo di sensibilizzare i colleghi nella
costruzione nel villaggio di un ambulatorio
medico,ed in futuro anche odontoiatrico. A tal
scopo realizzerà un corso di aggiornamento
interdisciplinare di una giornata (17 ottobre) su:
“La Traumatologia Dento-Parodontale: aspetti
clinici, modalità di trattamento ed implicazioni
medico-legali” nell’Aula Grande dell’Edificio 14
del Policlinico “Federico II”. Il corso, che vede
coinvolti in qualità di correlatori Alberto Laino,
Enzo Vaia, Guerino Paoloantoni e PierPaolo di
Lorenzo, non prevede quote di iscrizione se NON
“una donazione liberale” che quantifica in € 50,00
per gli Odontoiatri ed in € 20,00 per gli studenti
universitari. “Una piccola somma alla portata di
tutti – sottolinea - che non intacca le risorse dei
singoli e mi auguro possa essere ricompensata
scusandomi per l’immodestia e la presunzione, da
un corso che rappresenti un vademecum clinicopratico da applicare nell’attività di tutti i giorni.”
La donazione – precisa Ingenito potrà essere
effettuata in CONTANTI al momento del corso o
con bonifico bancario intestato ad YETUAFRICA IBAN: IT32G0335967684510700173897 - BANCA
PROSSIMA citando “Evento INGENITO Napoli”
ed allegando il proprio indirizzo mail.
Invitando ognuno a sensibilizzare i colleghi amici
comunicando loro la data dell’evento, Ingenito
si augura di poter tutti insieme raggiungere
l’obiettivo prefissato.
Nella terza ed ultima giornata si parla della riabilitazione
dell’atleta , dalla biomeccanica fino al ritorno in campo,
per migliorare le conoscenze della riabilitazione nello sport
in tutti i suoi aspetti anatomici, funzionali, biomeccanici
e traumatologici al fine di gestire al meglio il recupero
funzionale dell’atleta e il suo ritorno all’attività.
Un approccio multidisciplinare e dimensionale con
personalità di elevata profilo sia clinico che scientifico.
A “Porta a Porta” le precisazioni
del Ministro sull’Appropriatezza
"Non è vero che le 208 prestazioni non verranno più prescritte. La differenza è che c'è
un criterio di appropriatezza e le sanzioni ci saranno solo nel caso di abusi e quando
ci sono sprechi enormi. Una prestazione inappropriata non è inutile né superflua,
semplicemente non deve essere prescritta a quel paziente".
Lo ha ribadito il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante la puntata di
Porta a Porta del 28 settembre su Rai Uno in cui si è parlato del cosiddetto Decreto
sull'Appropriatezza previsto in attuazione dell'articolo 9 quater del Decreto Enti Locali.
In ogni caso, ha affermato Lorenzin "è il medico che decide, e se vuole prescrivere quelle
prestazioni lo può fare motivando la scelta".
Riguardo al tema delle sanzioni introdotte dal Decreto Enti locali, Lorenzin ha teso la mano ai medici:
"Se il tema è quello delle sanzioni troviamo una strada, ma non possiamo tornare indietro sull'appropriatezza,
sarebbe una sconfitta anche per il medico. In Conferenza Stato-Regioni proporrò di levare alcuni ambiti
d'incertezza, cioè che la norma sia applicata in modo uniforme in tutta Italia e che ci sia la garanzia che le
cose vadano fatte bene e in modo
omogeneo".
Il Presidente del Consiglio superiore
di sanità, Roberta Siliquini, che ha
affiancato il Ministro nel confronto
televisivo con i medici, ha difeso
il decreto. "L'elenco delle 208
prestazioni mette davanti a tutto
il cittadino e la sua salute. La lista
è stata stilata sulla base di studi
scientifici e ricordiamo che gli esami
inutili comportano anche rischi per
la salute".
ULT
ORIMA
A
06
RILANCIO IN SUSO
Da Torino fitto programma di incontri
ravvivati dalla partecipazione dei giovani
Nell’aprile 2013 era stato rinnovato il
Direttivo del Consiglio Provinciale di Torino
con la conferma di William Manuzzi alla
Presidenza e dei Consiglieri: William Manuzzi
(Presidente); Fabrizia Sesia (Vicepresidente)
Pietro Bracco (Segretario); Pio Cesare Hertel
(Tesoriere); Patrizia Biancucci, Roberto Congiu,
Giuseppina Ferrero, Laura Lanfranco, Rachele
Rubiano, Valter Valle (Consiglieri); Rosa
Mottolese, Maria Grazia Piancino (Revisori
dei Conti). Il programma proposto dal nuovo
Gruppo è stato diffondere, soprattutto tra
i giovani e nel modo più diretto possibile,
le informazioni professionali e sindacali
quelle che l’Università non contempla nei
suoi piani di studio. E’ stata così ideata una
serie di incontri dal titolo “Hurrà, mi sono
Il Gruppo di Torino: da sinistra F. Sesia, W. Manuzzi, M. G. Piancino,
P. C. Hertel, P. Biancucci, R. Congiu, R. Mottolese, Pietro Bracco
laureato e adesso? Tutto quello che avresti
voluto sapere - INCONTRI SUSO PER LA
PROFESSIONE”. Tutti a forte partecipazione di giovani, soci e non, gli incontri hanno riguardato temi tra i più
interessanti e delicati della professione pratica: dalla consulenza al contenzioso, dalla responsabilità civile
alla prevenzione assicurativa, dalle problematiche della pensione pubblica a quelle dei Fondi pensionistici
privati, dalle tecniche di comunicazione, apprendimento e memoria al consenso informato. I vari argomenti
sono stati trattati dagli esperti del SUSO Roberto Longhin, Pietro Bracco, Alessandra Leone e da illustri
ospiti Giampiero Malagnino, Gabriele Greco, Paolo Garbaccio, Massimo Taramasco, Maria Teresa Busca.
Come già accennato, gli incontri hanno avuto notevole successo con la partecipazione principalmente di
giovani che con interventi e domande hanno ravvivato le serate. “La loro riuscita – dice il presidente – è
dovuta all’impegno dei Consiglieri che maggiormente si sono adoperati per l’organizzazione e in particolare
all’opera di Angela Rosso, segretaria SUSO che anche in questa circostanza ha dimostrato disponibilità e
professionalità, all’insegna di un comune e stimolante entusiasmo”.
Willy Manuzzi
A Milano, un punto
di riferimento sul territorio
Presso la sede della Clinica Odontoiatrica dell’Università di Milano,
Via Commenda, era stato rinnovato Il 4 febbraio 2013 il Direttivo
SUSO di Milano. Quindi il Consiglio Provinciale in carica fino al 2016
è costituito da: Umberto Garagiola (Presidente); Rossano Soldo
(Segretario); Paolo Cressoni (Tesoriere), Consiglieri: Giampietro
Farronato, Valentino Ghiglione, Ettore Del Rosso. Il Gruppo di Milano
sta affrontando il triennio di mandato con l’intento di divenire punto
di riferimento sul territorio. L’operato della Sezione segue le linee
guida tracciate da alcuni anni a questa parte dal Direttivo Nazionale e
supportate dall’esperienza trasfusa di chi come Giampietro Farronato
ha contribuito alla crescita del SUSO NAZIONALE accanto agli storici
Presidenti Attilio Ferrini, Paolo Picchioni e Pietro di Michele.
Da sinistra verso destra
Il Presidente della Sezione di Milano Umberto Garagiola dal 2000
Paolo Cressoni, Umberto Garagiola,
sta organizzando con i Past President Sezione di Milano eventi
Rossano Soldo
su temi importanti per gli ortodontisti.
Considerando che le prestazioni odontoiatriche sono attualmente fornite in Italia da strutture di diversa
tipologia e complessità, l’istituzione di un Sistema Qualità per i Soci SUSO, in base a criteri definiti
di valutazione dell’attività professionale medica e odontoiatrica, sarebbe doveroso e utile per quei
professionisti che fanno della qualità l’obiettivo principale nell’erogazione del servizio agli utenti. La
Sezione SUSO di Milano rappresenta un punto di riferimento per le altre province lombarde con cui si
confronterà in modo costruttivo sui i diversi temi che la professione affronterà nel prossimo futuro.
Nel 2016 infine la Sezione di Milano organizzerà il V Convegno SUSO Regione Lombardia sul tema:
“La qualità sostenibile in Ortognatodonzia tra evoluzioni economiche ed innovazioni tecnologiche”.
Umberto Garagiola
Qui Sondrio: in carica
il nuovo Direttivo
Da sinistra:
Mariapia Gosparini, Lorenzo Cigni e Ornella Assalì.
Anche la Sezione di Sondrio ha un nuovo Direttivo
Provinciale: Presidente Lorenzo Cigni, Segretario
Ornella Assali, Tesoriere Mariapia Gosparini.
La prima dichiarazione di Cigni quale Presidente:
"Intendiamo confermare la nostra intenzione di
tutelare la professione dell'Ortognatodontista sia
in ambito pubblico che in ambito privato liberoprofessionale. Siamo mossi ed accomunati dalla
passione per la tutela della salute in età evolutiva e
dal desiderio di collaborare con il Presidente nazionale
e con tutti i componenti del Consiglio Direttivo nel
promuovere la cultura ortodontica tra i professionisti
e nell'intensificare la prevenzione della malocclusione
e delle disfunzioni temporo-mandibolari a livello
sanitario provinciale e regionale".
Qui Parma: si tinge di rosa
il nuovo Direttivo
Dopo l’ingresso di Foggia, Bari Bat (Barletta, Andria, Trani)
Brindisi, Chieti/Pescara, Modena e Padova diamo il benvenuto
alla Sezione SUSO di Parma. Il nuovo Consiglio è composto
da Diana Cassi (Presidente), Enrica Balestrazzi (Segretario) e
Marisabel Magnifico (Tesoriere). Alla notizia della nomina, la
Cassi ha commentato: “Sono onorata dell’importante incarico
affidatomi nell’ambito del nostro sindacato, mi entusiasma
l’opportunità di lavorare al fianco di persone esperte per cui
nutro sentimenti di profonda stima e affetto”. Un Direttivo
composto in maggioranza assoluta da “quote rosa”, quello
della provincia emiliana, che riflette il numero di colleghe che
condividono l’interesse e la passione per l’Ortognatodonzia.
Il Consiglio neo-eletto ha manifestato l’intenzione di
promuovere eventi di aggiornamento professionale e
sindacale, per agevolare l’interazione tra i soci iscritti,
favorire il coinvolgimento di nuovi colleghi e far crescere
Da sinistra: Enrica Balestrazzi (Segretario),
numericamente l’associazione. Sull’esempio di altri gruppi
Marisabel Magnifico (Tesoriere)
provinciali, anche la squadra di Parma ha fondato un “luogo
e Diana Cassi (Presidente)
d’incontro virtuale” creando un gruppo su Whatsapp, per
realizzare e mantenere contatti in modo semplice e immediato. Oltre agli scambi tramite web, il Direttivo
ha fissato una riunione che si terrà a breve per la programmazione delle attività del prossimo triennio.
Diana Cassi
Da Bologna grande attenzione
a giovani specialisti e specializzandi
Anche Bologna ha il suo nuovo Direttivo
provinciale. Al fianco del Presidente Matteo
Zanarini e del vice presidente Giulio Alessandri
Bonetti, un gruppo di giovani specialisti e
specializzandi completa il Direttivo: Segretario
Maria Lavinia Bartolucci, Consiglieri Francesco
Bortolotti e Michela Ramunno, Tesoriere Angela
Chiara D’Alessandro. Il nuovo direttivo si pone
come obiettivo la crescita culturale e l’attenzione
alle esigenze degli ortodontisti bolognesi,
promuovendo il ruolo del SUSO soprattutto fra i
più giovani che si approcciano alla professione.
Matteo Zanarini
da sinistra a destra: Angela Chiara D’Alessandro,
Maria Lavinia Bartolucci, Matteo Zanarini,
Francesco Bortolotti, Giulio Alessandri Bonetti.
Da Cuneo "pronti ad affrontare
le sfide del futuro"
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Su invito del Tesoriere Nazionale SUSO William Manuzzi, Stefano Del
Grande ha deciso di prender parte attivamente al “progetto SUSO”
dando vita, insieme ad altri colleghi, alla sezione della provincia di
Cuneo. "Negli ultimi anni la nostra professione - dice - ha risentito
come moltre altre, profondamente della crisi che ha colpito il nostro
paese e a mio avviso, solo se uniti in un sindacato forte e numeroso
possiamo fare sentire la nostra voce". A oggi, la provincia di Cuneo
risulta così costituita: Presidente Stefano Del Grande, Segretario
Pierfranco Gallo e Mario Forelli Tesoriere. Il numero dei Soci è limitato,
"ma sono certo - dice Del Grande - che a breve, riusciremo a creare
un gruppo capace di dare un valido contributo, collaborando con le
altre sezioni, che si stanno formando a livello nazionale. Potremo così
affrontare le sfide che ci attendono nel futuro.
Stefano Del Grande
Pittoritto "lascia", Giulia Michelini
neo presidente ad Udine
Il Presidente uscente e Consigliere Nazionale, Franco Pittoritto,
lascia dopo molti anni il timone della sezione di Udine.
All’insegna del rinnovamento e dell’immissione di nuove idee
e nuovi obbiettivi, gli subentra Giulia Michelini una giovane e
brillante collega, specialista in ortognatodonzia, particolarmente
attenta alle problematiche della gestione della nostra
professione. Il Sindacato sta costantemente crescendo, non solo
come adesione di nuovi colleghi, ma anche come nuove iniziative
e nuovi servizi a sostegno della professione.
Da sinistra: Fausto Tomat, Giulia Michelini,
Sicuri che il nuovo Direttivo provinciale della sezione di Udine
Franco Pittoritto
saprà dare il suo contributo alla crescita del SUSO la presidenza
nazionale rivolge un sincero augurio di buon lavoro a Giulia Michelini neo presidente, Fausto Tomat vice,
a Massimo Morgante segretario, e a Franco PIttoritto consigliere.
07
NORME E PRASSI
Inutile doppione burocratico
Appesantisce, invece di snellire
Dentisti obiettori di coscienza
per i pazienti e contro il fisco
Un’inutile doppione burocratico:
appesantisce invece di snellire.
Per far fronte all’obbligo, medici
e dentisti dovranno dotarsi di
programmi informatici per “parlare”
con il Sistema Tessera Sanitaria
ed inviare via web “i dati di spesa
sanitaria allegando le informazioni
relative ai documenti fiscali che
attestano la spesa”.
L’invio dei dati dovrà avvenire entro
il primo febbraio dell’anno successivo
per le spese sanitarie del 2015 .
La FNOMCeO dovrebbe avere un incontro chiairificatore con i ministeri competenti, perché la norma non
è applicabile per gli studi odontoiatrici, non essendo tutti informatizzati ma è anche superfluo fornendo
già al Fisco le parcelle con lo Spesometro”, una “duplicazione burocratica”, quindi come la definisce
Renzo, in contrasto con la volontà del Governo “di snellire l’attività amministrativa per consentire un più
facile esplicarsi dell’iniziativa privata di cui anche i liberi professionisti dovrebbero potersi giovare”.
La CAO ha scritto al Ministro delle Finanze e della Salute.
La categoria “non è stata, se non puramente a titolo informativo, coinvolta nelle decisioni che rischiano
di penalizzare realmente l’assistenza odontoiatrica”, ha obiettato il Presidente nazionale CAO Giuseppe
Renzo. “Nessuna volontà quindi di intralciare riforme che vanno a favorire i cittadini - conclude
il Presidente CAO - ma le nuove procedure costituiscono una ulteriore complessità che va a pesare
sui liberi professionisti che già vivono un momento di crisi a causa della consistente riduzione della
domanda di assistenza sanitaria”.
In un comunicato emesso dall’AIO Gerhard Seeberger
Responsabile Esteri e Past President Associazione Italiana
Odontoiatri dice no alle nuove norme legate alla presentazione del
modello 730 precompilato. C’è chi ha intenzione di manifestare
in piazza di fronte al nuovo obbligo per medici e - a quanto pare odontoiatri di accreditarsi al sistema tessera sanitaria per inviare
online al Ministero dell’Economia i dati sulle prestazioni ai fini della
precompilazione del 730. Come esponente di Associazione Italiana
Odontoiatri inviterei a usare il cervello, e a tre riflessioni. Primo:
con lo scopo di fare un servizio ai soli dipendenti di aziende – e
dunque non a tutti gli italiani - lo Stato conoscerà anche i contenuti
di transazioni che non lo interessano come terzo pagante, che
non interessano tutti i cittadini e che forse neanche molti degli
Gerhard Seeberger
stessi cittadini interessati vorrebbero veder immagazzinati negli
archivi di un ente economico. In questo modo, sempre lo Stato pagherà un rimborso del 19% (la
detrazione dall’aliquota) solo per le prestazioni che il cittadino accetta di rendere note. Dove va a finire
il segreto professionale al quale siamo tenuti? Siamo sicuri che i dati del cittadino da noi immessi
verranno trasformati e la privacy del nostro paziente sarà tutelata? Il secondo spunto sono gli aggravi
di costo: l’Odontoiatria deve spiegare allo Stato italiano che questo servizio costa di più e che il costo
si riflette sulla tariffa della prestazione che il cittadino dovrà pagare. Siccome però noi non possiamo
né vogliamo riversare i nostri maggiori costi sul cittadino, eserciteremo l’obiezione di coscienza.
Avvertiremo i cittadini che sussiste il loro nuovo diritto di veder detratte le spese mediche dal 730 con
una nostra comunicazione al Ministero online ma spiegheremo che questa incombenza pone a noi
Odontoiatri e a loro una serie di problemi, e nessun adempimento ci sarà da parte nostra se lo Stato non
ci offrirà un adeguato ristoro delle maggiori spese da noi sopportate in termini economici e burocratici.
I cittadini capiranno: sono loro i nostri migliori “soldati”. Non deve finire come la barzelletta del 2004
per i dispositivi usati per la sterilizzazione, dove l’oneroso lavoro da noi svolto per la sicurezza per il
paziente dallo Stato è stato pure assoggettato quale fonte di reddito. Il professionista della salute non è
l’utile robot del Fisco, e il cittadino non si lascia vendere come semplificazione una novità vantaggiosa
solo per chi l’ha architettata. L’ultima, ma sostanziale, domanda che nasce è se con questa mossa si
cerca di compensare l’esclusione della libera professione odontoiatrica dai fascicoli elettronici sanitari
introdotti per i medici di famiglia alcuni anni fa. Minor male sarebbe se questa fosse almeno un’iniziativa
per ottimizzare anche la gestione dei dati del paziente dai quali tutti i dentisti e medici potrebbero
beneficiare una volta creati. Se della burocrazia non si può fare a meno allora che serva almeno a fare
un primo piccolo passo a rendere la medicina italiana tutta più sostenibile.
Ufficio Stampa AIO
Sistema Tessera Sanitaria
Trasmissione coatta di dati
Le preoccupazioni sottolineate in un precedente articolo della
rivista si sono rivelate corrette. E non eravamo certamente dei
veggenti. Purtroppo siamo ormai abituati alla richiesta di sempre
nuovi adempimenti, spesso inutili, che comportano sicuramente
un aggravio di costi e di tempo sottratto all’attività professionale.
Una complicazione non di poco conto deriverà dal Decreto
31 luglio 2015 relativo alle “Specifiche tecniche e modalità
operative per la trasmissione telematica delle spese sanitarie al
sistema Tessera Sanitaria”. L’articolo 3 del D. Lgs. 21 novembre
2014, n. 175, noto come Decreto “Semplificazioni fiscali”
(nessun titolo poteva essere così appropriato) dispone che,
ai fini della predisposizione del modello 730 precompilato, tutti
i soggetti esercenti un’attività sanitaria, ed in particolare i medici
chirurghi e gli odontoiatri dovranno comunicare al sistema
Tessera Sanitaria i dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate.
Si dovranno comunicare esclusivamente per via telematica, entro il 1° febbraio dell’anno successivo
a quello di riferimento, i dati del documento fiscale che attesta la spesa; la tipologia della spesa
e l’importo della spesa sostenuta. I dati del documento fiscale da comunicare sono il numero
identificativo della fattura, la data del pagamento ed il codice fiscale del paziente.
Le tipologie di spesa da comunicare, identificate con una sigla precisa, sono:
• Spese per prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale
esclusi gli interventi di chirurgia estetica;
• Visite mediche generiche e specialistiche o prestazioni diagnostiche e strumentali;
• Prestazioni chirurgiche ad esclusione della chirurgia estetica;
• Interventi di chirurgia estetica ambulatoriali o ospedalieri;
• Certificazioni mediche;
• Altre spese sostenute dagli assistiti, non comprese nell’elenco precedente.
La comunicazione potrà essere effettuata direttamente dal professionista o da un soggetto delegato.
Tuttavia nel caso di documenti fiscali emessi in forma cartacea (praticamente per quasi la totalità dei
professionisti), i soggetti delegati possono essere individuati solo nell’ambito di coloro che già trattano
per conto del medesimo soggetto delegante lo stesso documento fiscale per altre finalità previste
dalla normativa vigente (in altre parole il soggetto che tiene la contabilità per il medico/odontoiatra).
Questo nuovo adempimento, che dovrebbe già riguardare l’esercizio in chiusura, comporterà
sicuramente un maggiore costo ed onere burocratico, che dovrà essere tenuto in considerazione
nella gestione dello studio professionale.
Un ultimo punto merita ancora attenzione. Il D. Lgs 175/2014 ed il Decreto 31 luglio 2015 delle
Specifiche tecniche non hanno previsto le sanzioni da comminare in caso di omessa, infedele o ritardata
comunicazione dei dati richiesti. Restiamo quindi in attesa degli ulteriori sviluppi, anche se sfiduciati per
i continui oneri imposti.
Maurizio Tonini
Consulente fiscale SUSO
08
Pietro di Michele:
lettera inviata a Pippo Renzo
Pubblichiamo
nella sua versione
integrale la lettera
inviata al Presidente
nazionale CAO,
Giuseppe Renzo
dal Presidente
del SUSO in
occasione
dell’incontro degli
Stati Generali
dell’Odontoiatria.
Chiede chiarimenti
in merito
alla mancata
convocazione
a Roma di uno
dei più longevi
sindacati italiani
NORME E PRASSI
Ambiti di competenza della chirurgia orale per la miglior cura del paziente
Redatto a Trento il 31 luglio, dalla Giunta Esecutiva del Collegio Italiano dei Primari Ospedalieri di Odontoiatria, Odontostomatologia e di Chirurgia Maxillo Facciale ed intitolato “Ambiti di
competenza in chirurgia orale” il documento che segue, inviato al Ministero della Salute e ai referenti regionali dello stesso Collegio, illustra alcuni principi significativi della chirurgia orale.
La normativa nazionale in materia di livelli essenziali
di assistenza, in ambito odontoiatrico, è costituita
principalmente dal d.lgs. n. 502/1992 e successive
modificazioni che definisce appunto i criteri per la
determinazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA)
e disciplina il funzionamento dei Fondi integrativi del SSN,
e dal dpcm 29/11/2001 “Definizione dei livelli essenziali
di assistenza”.
Tali disposizioni nazionali prevedono che a tutti i cittadini
sia garantito, tra l’altro, l’assistenza odontoiatrica ai
soggetti in condizioni di particolare vulnerabilità (condizioni
di tipo sanitario che rendono indispensabili o necessarie
le cure odontoiatriche) e il trattamento immediato delle
urgenze odontostomatologiche (trattamento delle infezioni
acute, emorragie, dolore acuto, compreso pulpotomia,
molaggio di irregolarità smalto-dentinali conseguente a
frattura. L’applicazione dei livelli essenziali di assistenza
sembra essere ancora oggi un obiettivo non raggiunto
dal Servizio Sanitario Nazionale. La Relazione sullo
Stato Sanitario del Paese 2012 - 2013, pubblicata dal Ministero della Salute, indica come “… con il
tempo, l’offerta di prestazioni odontoiatriche si è rilevata piuttosto disomogenea per intensità e livelli
di copertura, diversificati in relazione a quanto consentito dai bilanci locali, oltre che in base alle
strategie e priorità identificate dalle diverse Regioni e Provincie Autonome. La criticità dei differenziali
di performance e, quindi, di equità complessiva nel confronto interregionale rimane alta”. In questo
contesto è utile individuare la modalità di erogazione della prestazione chirurgica, ospedaliera o
territoriale, al fine di garantire, sul piano organizzativo, appropriatezza, equità e sostenibilità delle
prestazioni di chirurgia orale in ambito pubblico.
È questa una esigenza particolarmente sentita da chi opera negli ospedali avendo verificato che
frequentemente il ricorso al trattamento in ambito ospedaliero è scarsamente motivato.
Frequentemente il paziente ricorre all’ospedale non per reali rischi ma per mancanza di offerta
assistenziale territoriale motivata dalla necessità di trattamento protetto. L’attuale rigidità normativa ed
organizzativa rischia di introdurre ulteriori motivi di disequità. Entrando nel merito di tale affermazione
si rileva che le problematiche citate (urgenza e vulnerabilità sanitaria) sono frequentemente affrontate in
reparti ospedalieri di chirurgia maxillofacciale e odontoiatria, in quanto non risolvibili a livello territoriale.
Frequentemente, il riferimento istituzionale è una unità operativa di chirurgia maxillo-facciale – con o
senza funzione di odontostomatologia – e, più raramente, una unità operativa di odontoiatria.
Le figure professionali coinvolte sono dirigenti medici specialisti in chirurgia maxillo-facciale e,meno
frequentemente, dirigenti medici specialisti in odontostomatologia o dirigenti odontoiatri
specialisti in ortodonzia o chirurgia odontostomatologica.
In questo contesto l’aspetto relativo alla professionalità, intesa come conoscenza, competenza ed
esperienza, odontoiatrica o chirurgica maxillo-facciale,
si assesta in un ambito che attiene all’appropriatezza
nell’erogazione delle cure odontoiatriche.
La Chirurgia Orale non si sottrae a questa logica. Un
approccio rigido a tale problematica, in un contesto
normativo non coerente con gli assetti organizzativi attuali
rischierebbe di paralizzare le strutture, ospedaliere
e/o territoriali, che erogano quotidianamente prestazioni
attraverso l’attività assistenziale di chirurghi maxillofacciali. Inoltre, un simile approccio priverebbe il cittadino
di quelle conoscenze, competenze ed esperienze, che non
sempre l’odontoiatra, per diverso iter formativo, è in grado
di esprimere.
L’eterogeneità dei professionisti coinvolti nei processi
assistenziali della chirurgia orale (chirurghi maxillofacciali, specialisti odontostomatologi, odontoiatri),
la variabilità clinica (complessità clinica, patologia
sistemica concomitante) e, talvolta, la difficoltà all’accesso
all’area dell’assistenza sia pubblica convenzionata che
privata, inducono frequentemente confusione nell’individuazione dei percorsi assistenziali corretti tra
gli addetti ai lavori, medici di medicina generale e tra i pazienti che afferiscono a strutture ospedaliere o
territoriali per interventi di chirurgia orale.
Si ritiene che privilegiare la centralità del paziente significa definire gli ambiti di competenza in chirurgia
orale, tra odontoiatria e chirurgia maxillo facciale, superando il concetto di “appartenenza professionale”
e privilegiando la professionalità, intesa come conoscenza,competenza ed esperienza, a garanzia della
“miglior cura per il paziente”.
Sarebbe utile considerare che la prospettiva del chirurgo maxillo facciale, rispetto alla definizione degli
ambiti di competenza in chirurgia orale è volta alla possibilità di continuare a garantire una offerta
assistenziale non surrogata da altre diverse modalità organizzative.
La competenza in chirurgia orale del chirurgo maxillo facciale non si sovrappone ad ambiti professionali
di esclusiva pertinenza odontoiatrica ma li integra in setting assistenziali non altrimenti possibili.
Valutare la problematica relativa agli ambiti di competenza in chirurgia orale dal punto di vista del
chirurgo maxillo facciale, miglior cura per il paziente, consente di comprendere quanto si differenzi
da quella degli odontoiatri. Si tratta infatti di continuare a garantire, in ambito pubblico, prestazioni
altrimenti non erogabili rispetto alla salvaguardia, in ambito privato, di un “territorio professionale”.
In questo contesto si colloca l’esigenza di salvaguardia di entrambi i profili professionali
nell’acquisizione delle migliori conoscenze e competenze in chirurgia orale, tale da consentire modalità
di erogazione della prestazione chirurgica, ospedaliera/territoriale, garante, sul piano organizzativo,
dei criteri di appropriatezza, equità e sostenibilità delle prestazioni in ambito pubblico.
Ritornano in Italia (sempre !) i bocciati al test di Odontoiatria
Avv Roberto Longhin
Consulente legale SUSO
L’accesso programmato al corso di laurea in
odontoiatria sta lentamente dimostrando tutto il suo
limite e ciò induce ad aprire una riflessione sulla
programmazione a livello nazionale degli accessi alle
facoltà a numero chiuso ed in particolare a quelle di
odontoiatria e di medicina. L’Adunanza Plenaria del
Consiglio di Stato con la sentenza 28.1.2015 n. 1
ha infatti chiuso il cerchio del fenomeno migratorio,
riconoscendo che gli studenti iscritti nelle università
straniere possono trasferirsi in Italia senza dover
superare il test di ammissione. La sentenza per il
vero non spalanca la porta delle università italiane
al rientro delle migliaia di studenti che, bocciati
alla prova selettiva d’ingresso, sono emigrati in
Spagna, in Romania e in più disponibili università
europee, ma il suo costrutto (consultabile in www.
dirittoegiustizia.it) pone in evidenza il limite di un
sistema sul quale da tempo si discute senza voler
trovare soluzione. Il sogno di diventare dentista in
Italia è infatti riservato annualmente a meno di un
migliaio di studenti rispetto alle decine di migliaia
che puntualmente si presentano alla selezione. E’
noto come il numero annualmente si ingrossi perché
ogni anno fioccano ricorsi che consentono a molti
di ottenere l’iscrizione per sentenza. Quelli che
proprio non riescono ad entrare migrano all’estero,
consapevoli che il principio di libera circolazione
e di reciproco riconoscimento dei titoli di laurea
europei consentirà loro di vestire un giorno il camice
bianco in Italia. Questo fenomeno negli ultimi anni
ha assunto proporzioni preoccupanti interessando
secondo il rapporto Migrantes 44.000 studenti,
di cui oltre 4/5.000 aspiranti medici e odontoiatri
che sovente dopo qualche anno di formazione
all’estero tentano di rientrare nelle Università italiane
invocando l’art. 9 del RD 1269/38 che riconosce
allo studente la possibilità di trasferirsi in un'altra
università. Questa ed altre norme hanno dato adito
a clamorosi contrasti giurisprudenziali. Alcuni TAR
ritenevano che lo studente desideroso di trasferirsi
da una università straniera dovesse sempre
sottoporsi al test anche se aveva superato gli esami
del primo o di altri anni di corso; altri Tribunali
affermavano invece la inutilità del test, ritenendo non
necessarie queste prove.
Il Supremo Collegio con la richiamata sentenza
ha posto fine a questi contrasti. Le Università
dovranno accogliere le istanze di rientro degli
studenti, ammettendoli anche senza il superamento
dei test, ma nel rispetto ineludibile del numero di
posti disponibili per i trasferimenti che dovranno
essere fissati per ogni anno accademico in sede
di programmazione in relazione a ciascun anno di
corso.Il Supremo Collegio ha saputo salvaguardare
il numero chiuso e nel contempo la mobilità degli
studenti, propugnata dall’art. 149 del Trattato
C.E., dalla Convenzione di Lisbona del 11.4.97 sul
riconoscimento dei cicli e dei periodi di studio svolti
all’estero, ma non ha sanato il nervo scoperto di un
sistema ormai in crisi.
L’Università è un'istituzione nata nel medioevo
senza confini territoriali, gli studenti iniziavano il loro
percorso accademico in Italia e lo concludevano
in Francia o in Inghilterra; allora parlavano tutti il
latino, oggi parlano l’inglese ma l’aspirazione del
sapere è sempre la stessa. L’università infatti non
ha mai avuto una funzione diretta con una specifica
domanda di lavoro di un territorio, ma ha sempre
cercato di rispondere alle esigenze universali del
sapere. L’Europa sta insegnando ai giovani ad
andare a laurearsi dove
ottengono spazio, per
poi fare i dentisti o i
medici dove vogliono.
I Paesi più attenti
sanno sfruttare i molti
milioni di euro che ogni
anno lasciano l’Italia al
seguito di studenti che
li spendono per pagarsi
gli studi all’estero.
Nonostante tutto ciò, il
nostro sistema continua
con una selezione a
test che non premia
i più idonei a fare il
medico o il dentista, ma
solo i più preparati al
gratta e vinci per scoprire poi che proprio
i fortunati vincitori sovente hanno ribrezzo a toccare
il malato o sporcarsi le mani con la saliva. Queste
considerazioni e tante altre simili sono sotto gli occhi
di tutti e dovrebbero fare riflettere molto, specie
il nostro legislatore. Esse non costituiscono certo
la chiave solutoria della situazione, ma fanno capire
che il numero chiuso, così come organizzato in Italia
ha fatto il suo tempo ed è necessario ripensare
l’intero sistema rendendo più adeguata la selezione
degli studenti attraverso un sistema di premialità
e di penalità che ne valorizzi il merito, il talento,
l’impegno, la vocazione a parità di offerta formativa,
di disponibilità, di opportunità logistiche e di tanti altri
fattori. Occorre però intervenire con urgenza prima
che sia troppo tardi.
Avv. Roberto Longhin
Consulente legale SUSO
09
ODONTOIATRIA LEGALE
A cura della SIOF
“Odontoiatria forense ed etica della professione”
Primo Corso di perfezionamento SIOF
Partecipanti al 1° Incontro Corso SIOF di ODT forense
Venerdì 18 settembre, in contemporanea al Festival
della Filosofia ha avuto inizio a Modena, il 1° Corso
di perfezionamento in Odontoiatria forense ed Etica
della professione della SIOF (Società Italiana di
Odontoiatria Forense). Sue finalità: fornire basi
per consentire all’odontoiatra di affiancare
il medico legale nella gestione della prevenzione
del contenzioso e del contenzioso odontoiatrico,
accrescere le competenze giuridiche e medico
legali, le informazioni su una corretta gestione
dello studio professionale, il rispetto delle normative
e i principi di etica.
Il corso, che si svolge a Modena e si concluderà
a metà dicembre, è strutturato in quattro incontri
durante i quali è prevista l’alternanza di lezioni
teoriche ed esercitazioni pratiche con simulazioni
di contenzioso. L’offerta formativa si avvale del
contributo scientifico di docenti medico legali,
odontoiatri forensi, legali e magistrati fra i più
prestigiosi a livello nazionale ed internazionale.
Nel primo incontro si sono succedute le
relazioni scientifiche di Pietro di Michele
(odontoiatra), di Alessandra De Palma (medico
legale), di Lorenzo Polo (medico legale),
di Gabriella Ceretti (odontoiatra) e di
Claudio Beltrame (avvocato) ed è stata
definita la suddivisione delle competenze
del medico legale, dell’odontoiatra
forense e dell’avvocato, oltre al ruolo
dell’assicurazione e alle premesse medico
legali sulla responsabilità.
Il secondo incontro, programmato
in ottobre, verte sul segreto professionale,
gli aspetti psicologici del rapporto medico/
paziente nell’ottica della “prevenzione”
del contenzioso, i principi di bioetica,
il concetto di danno e l’identificazione
personale, mentre in quello di novembre
vengono approfondite l’informazione,
il consenso/dissenso, la gestione della
documentazione, la normativa legata alla
sicurezza sul lavoro e la traumatologia
dento/maxillo/facciale.
Nell’ultimo incontro, in programma a
dicembre, verrà presa in considerazione
la responsabilità odontoiatrica nei diversi ambiti
specialistico odontoiatrici e valutati gli elaborati
realizzati dai partecipanti al corso.
Grande la soddisfazione registrata al primo incontro
accreditato con 50 crediti formativi.
Il buon esito fa intravvedere la possibilità di ripetere
il corso di perfezionamento nel prossimo anno,
rendendolo eventualmente itinerante in altre aree
territoriali.
Gabriella Ceretti
A Napoli, Bioetica universale
con l'Unesco, auspice la SIOF
La cattedra di Bioetica dell’Unesco promuove a Napoli (Royal Continental Hotel) l’XI° edizione del Convegno
mondiale dal titolo “Bioetica, etica e diritto sanitario”. Della durata di tre giorni (dal 20 al 22 ottobre) la
manifestazione mira ad offrire una base di scambio d’informazioni e conoscenze, confronti, conferenze e
laboratori, attraverso Gruppi di lavoro molteplici e di varia estrazione: dai filosofi agli scrittori, dal personale
sanitario (medici e infermieri) agli psicologi e psichiatri, agli avvocati, giudici, insegnanti e rettori.
Da aderenti ad associazioni di volontariato ai pubblici funzionari e ai veterinari.
Molto vario l’arco delle materie, dall’etica medica al diritto sanitario, dalla ricerca e sperimentazione
biomedica, alla medicina legale, alla formazione bioetica e praticamente infinita la serie dei temi presi
in considerazione (Special topics). Tanto per citarne alcuni: le terapie da impartire in punto di morte, le
implicazioni etiche e legali delle banche dati sanitarie, l’ingegneria genetica,
la riproduzione assistita,
il rapporto etica con scienza
e ricerca, con l’ambiente,
le scienze sociali e la religione,
fino, in particolare, agli aspetti
legali della Medicina di genere,
al ruolo del medico legale nella
dichiarazione di morte.
La grande kermesse si svolge
sotto gli auspici di importanti
Istituzioni: in primis l’Unesco, la
WMA (World Medical Association),
la Federazione delle Associazioni
di studenti in Medicina (IFMSA),
la Società Italiana di Odontoiatria
Forense (SIOF, che nell'ambito
del Convegno UNESCO, celebra,
il 21ottobre, il suo XVII congresso
ndr), e la Società Italiana di Medicina
legale e delle Assicurazioni) il cui
presidente Claudio Buccelli presiede
anche il convegno assieme al collega
israeliano Amnon Carmi. Ed ancora:
l’Associazione medica di Israele, il Form
di Bioetica Zefat, Il Centro della Salute,
Diritto ed Etica di Haifa.
Per info programma www.siofonline.it
SIOF news
10
UOMINI E TEMPI
Federico Tenti, luminare di Ortodonzia, scomparso ad Aprile
rivive nel ricordo commosso dell’amico Damaso Caprioglio
Attraverso la pagina UOMINI E TEMPI diamo talvolta notizia della dipartita di coloro che hanno illustrato la disciplina. Compito triste, ma dovuto, ma nel caso della scomparsa di Federico Tenti
riconosciutamente tra i “padri” più nobili dell’Ortodonzia, la tristezza è stemperata dall’ammirazione e dalle parole di compianto di molti suoi estimatori, amici ed ex allievi, tali da dedicargli
l’intera pagina. Non possiamo che ringraziare Damaso Caprioglio, illustre collaboratore di Suso News ed autore egli stesso di un dettagliato ricordo, per essersi fatto parte diligente, quale
compagno di studi di Tenti, nella raccolta di questo coro sincero ed accorato di testimonianze.
Erano i primi anni 60
quando a settembre
andai a Berna al
congresso EOS dove
ebbi modo di incontrare
tre altri giovani dediti
all’Ortodonzia: Giuseppe
Cozzani, Federico
Tenti e Franco Magni.
Dall’incontro nacquero
amicizia e stima,
e tornati in Italia,
gettammo le basi per
ritrovarci poi in 12 a
Da sinistra Giuseppe Cozzani, Franco Magni, Paolo Falconi,
J. Dewel, Damaso Caprioglio, Federico Tenti
La Spezia (il 7 dicembre
1967) per fondare
il GISO. (Gruppo Italiano di Studio di Ortodonzia) molto attivo per 10 anni.
Quello che spinse Cesare Luzi a fondare la SIDO nella primavera del 1968 e
aiutò Paolo Falconi a dar vita alla prima Scuola di specializzazione
di Ortodonzia nel 1973 all’Università di Cagliari.
Via via la maggior parte di essi divennero poi cattedratici e/o anche presidenti
della SIDO. Tenti fu uno dei più attivi nello stimolare la ricerca, invitare esperti
stranieri, frequentare società scientifiche internazionali, uno dei primi a
diventare membro attivo del College Europeenne d’Orthodontie e dell’EOS.
Nel frattempo raggiungeva le più importanti cariche accademiche.
E’ stato il Docente più vicino alla scuola di Cagliari e a Paolo Falconi
come professore Associato, dedicando tutto il suo tempo agli studenti
e specializzandi e molto tempo alla pubblicazione di libri fondamentali
per la specialità. Era uno studioso eclettico, un filosofo della Ortodonzia,
si occupava anche di Antroposofia, di psicologia, di analisi transazionale.
Testimoniano la sua attività centinaia di pubblicazioni e quattro volumi tradotti
in altrettante lingue. Presidente SIDO nel biennio 1980-1981 sono da ricordare
durante la sua presidenza i corsi gratuiti per i soci (il primo, di Tony Giannelli) .
Motto della sua presidenza: “Non porre barriere all’immissione dei soci
straordinari!” Invitò infatti Ricketts a tenere corsi di tecnica bioprogressiva,
Burstone sull’arco segmentato, aumentò gli scambi con l’Università di Aahrus
con Birte Melsen e organizzò un indimenticabile congresso a S. Margherita
e due serate eccezionali una al Covo di Nord-est con la President Reception
ed una nei Giardini di S. Maria Rita allietate da un’orchestra Dixieland.
Sviluppò corsi, conferenze e pubblicazione di libri. Una delle sue frasi come
presidente fu :”La SIDO non è un sindacato ma una Società scientifica che
diffonde le conoscenze ortodontiche a chi ne faccia richiesta”. Nei 10 anni
di appartenenza al GISO con oltre 100 incontri avuti fra noi, Federico fu sempre
lo studioso più attento, colui che sapeva sollecitare la mente dalla diagnosi
all’ impostazione della terapia, all’esecuzione.
Per chi lo conobbe poco o più tardi quand’era già professore affermato, poteva
sembrare burbero e staccato, invece era uomo di gentilezza e bontà d’animo,
disponibile specie verso i giovani o per chi era in difficoltà. Nei cinquant’anni di
amicizia abbiamo avuto discussioni sulle tecniche o su filosofie diverse, ma mai
uno screzio, diverbio o dissapore. Con Paolo Falconi, Giuseppe Cozzani ed Elio
di Gioia è stato uno degli amici più cari e profondi. Con loro se ne va anche una
parte della nostra vita e dei ricordi più cari.
Con commozione desidero trasmettere il mio ricordo di lui perché sia di stimolo
ed esempio ai giovani e possano apprendere da un Maestro, animato da
onestà intellettuale sapendo essere come dice Seneca sempre “Unum” ossia
corretti e coerenti al proprio ideale. Dei premi ricevuti durante la sua vita ne
voglio ricordare due. Il primo all’Università di Ferrara e il secondo all’Accademia
Italiana di Ortodonzia dove condivisi con lui l’onore.
Dotato di humour molto inglese, riservato ma al tempo stesso sempre
pronto ad aiutare, lascia la figlia Isella che ha saputo in questi ultimi anni di
sofferenza, stargli vicino. Andai a trovarlo ancora due anni fa a Genova ed
anche se non poteva comunicare vidi che ricordava molte cose e annuiva a
tanti momenti trascorsi insieme. Prima di morire chiese espressamente alla
figlia che fossi io a fare il suo ricordo. La SIDO, l’Accademia e tutto il mondo
ortodontico Italiano devono essere grati al grande Pioniere e Maestro perché
grazie a lui l’Ortodonzia ha compiuto un balzo d’importanza in sede nazionale e
internazionale. Caro Federico, cinquant’anni sono volati.
Sembra oggi che tornavamo insieme in auto da Berna
scambiandoci nelle lunghe ore di viaggio idee e progetti
poi realizzati.
Grazie, per la lezione di umanità e umiltà, di intelligenza
e stimolo, per la tua grande ed affettuosa amicizia.
Riposa in pace nel sabato senza tramonto
che il Signore ti avrà certamente accordato.
Con affetto il tuo vecchio amico
Maso
Isella Tenti,
una figlia
“molto” fortunata
Non sono dentista, odontoiatra, ortodontista,
ma una designer navale e sono solo una figlia,
che non ha mai scritto un ricordo e che si ritrova
a farlo per il Suo papà, cui devo dire grazie per
avermi insegnato ad amare. Perché quando
studiavo venivi dalla porta della mia camera,
stavi lì ad osservarmi senza dire niente ed io non
capivo; anzi, spesso ti mandavo via, mi sentivo
osservata e non riuscivo a concentrarmi.
Grazie, inoltre, perché anche da questa malattia
abbiamo imparato tanto. Tu in ospedale mi dissi
“ho ritrovato una figlia” e non c’è stato vicino
di letto (in 3 mesi ne hai cambiati tanti) che non
notasse il nostro legame speciale.
Sono andata contro i pareri di tutti medici,
parenti, amici, facendo di tutto per imparare
a gestire la Tua malattia in casa, affinché Tu
rimanessi con me ed io, che non dicevo
un “ti voglio bene” nemmeno a morire,
ho imparato a chiamarti “amore mio” senza
vergogna, a dirti quanto bene ti volessi,
ad abbracciarti e riempirti di bacini ogni giorno,
fino al Tuo ultimo respiro.
Grazie per avermi fatto provare tutto l’amore
incondizionato che una figlia possa volere
ad un padre. Sono stata MOLTO fortunata.
Ciao papà.
Isella Tenti
Un “grazie” riconoscente di tanti estimatori ed ex
per avergli insegnato ad amare la professione
Tenti scomparso, vive nel ricordo
dei suoi allievi. Fabio Favilli
“La scomparsa ha lasciato un
vuoto difficilmente colmabile.
Nel 1984, ancora studente,
sbarcai all’Università di Cagliari,
Reparto di Ortodonzia – ricorda dove un austero insegnante, armato
di squadra, compasso e goniometro, impartiva
direttive agli allievi della Scuola diretta da Paolo
Falconi, intenti a misurare modelli in gesso e tele
radiografie. Acquistato il suo libro ” Guida ragionata
degli apparecchi ortodontici fissi e rimovibili”
restai affascinato dall’originalità, chiarezza e
semplicità espositiva dei temi di biomeccanica tra
cui il capitolo delle “forze oscure della reazione in
agguato” ossia un angelo e un demone. Solo pochi
esperti hanno reso semplice e comprensibile la
disciplina. Il “maestro” Tenti è uno di questi. A lei
Professore, la mia gratitudine per l’entusiasmo ed
amore della professione che ci infuse”.
La cultura è immortale, diceva Malraux e ci
sopravvive insieme alla memoria. Ripensando al
Professore, nella più splendida
accezione della parola,
Stefano Oddini Carboni,
si trova d’accordo: “Tenti
era la cultura ortodontica
– dice -. Onesto, scevro
dalle mode, ironico e critico
verso la letteratura scientifica insegnava ad usare
la mente per piegare i fili. Le mani venivano dopo.
Quando fummo ammessi, Stefano Dessì ed io al
suo cospetto nella sala clinica della “Scuola di
Cagliari” con pazienti in poltrona e specializzandi
che annotavano ogni sua parola in un clima quasi
religioso – dice - gli feci una domanda stupida
come il momento prescelto. E lui lentamente si
voltò e rispose “Vi ricordo che la vostra presenza,
qui, è….tollerata. Roba da morire incenerito
all’istante!” Eppure fu l’inizio di un affettuoso
rapporto Maestro-discepoli con lavori scientifici
ed iniziative culturali fatti insieme. “Andò nella
vicina Sassari, lontana per altri versi, ma non ci
perdemmo mai. Era un galantuomo, già raro in quei
tempi. Ma, diceva Malraux "la cultura è immortale e
ci sopravviverà" .
Trascinato in GISO subito dopo la laurea
dall’entusiasmo di Giuseppe Cozzani,
Roberto Giorgetti ebbe una lunga frequentazione
con Tenti e gli altri amici “tutti animati dal sacro
fuoco” (Augusto Biaggi), per
far crescere anche in Italia
l’ortodonzia, splendida
professione tramite Scuole
all’altezza del meglio”.
Da quella frequentazione
Giorgetti maturò l’idea di un
signore generoso , “un cercatore
costante degno della miglior filosofia di Francesco
Bacone, un docente seguace della maieutica per
come nella didattica cercava di stimolare in ogni
collega ed allievo una maturazione intellettiva”.
“Due righe per ricordarlo sono poche – osserva
l’ex Giovanni Toxiri - ma aderisco all’invito.
Anch’io ho avuto molti Maestri ma negli ultimi 33
anni di vita ho sempre detto
grazie per l’ “imprinting”
di 5 anni vissuti a suo
contatto a Cagliari. Periodo
intenso vissuto con la sua
simpatia, discrezione e
immensa cultura umana e
professionale”. “ L’ aiuto nel
correggere le mie mancanze - ricorda - alimentava
la passione per l’Ortodonzia trasferendomi
entusiasmo ed apertura nella ricerca di soluzioni.”
L’allievo si stupiva per la semplicità di contatto del
Maestro coi Grandi dell’ortodonzia che gli insegnò
ad abbattere le “barriere””. Stupito ed onorato dalla
sua amicizia “ ho perso un amico, un Maestro,
una guida – dice - Da quando è scomparso ogni
mio gesto gli è dedicato e spero che lo senta”.
Conserverà sempre un programma informatico,
perfezionato negli anni con la sua collaborazione,
che gli ha consentito di “iniziare” tanti neofiti alla
pratica dell’Ortodonzia “arte bellissima”. “Così
anche chi non lo ha mai incontrato, ne conoscerà la
grandezza: un modo per ringraziarlo e raccontarlo
ogni giorno”.
Conclude il ricordo Giobatta Garino,
presidente SIDO nell’‘88/89.
Lo conobbi nel dicembre ‘67
alla fondazione del GISO cui
ero stato invitato dopo la mia
permanenza al Royal Dental
School di Kobenhavn
e frequentato il Dipartimento
di Ortodonzia di Arne Bjork.
Garino ricorda gli incontri del sabato,
a Genova, dove si valutavano piani di trattamento,
risultati finali, tracciati e sovrapposizioni e
dove conobbe altri Grandi: Paolo Falconi, Giusy
Cozzani, Elio Di Gioia, Franco Magni e Damaso
Caprioglio. “Federico era un clinico attento, critico,
all’apparenza diffidente – lo descrive - sempre
disponibile verso i giovani.
Un uomo aperto alle idee, alla ricerca
dell’eccellenza”. Lo frequentò di meno allorché
si trasferì a Cagliari ma lo incontrò ai vari
aggiornamenti sulla specialità.
Il ricordo più recente risale al 2006 all’Accademia
Italiana di Ortognatodonzia di Ferrara, dove fu
premiato come socio onorario e insignito del
“Premio alla carriera” e dove, nella prolusione
ufficiale e nelle conversazioni “a latere “, dimostrò
un’arguzia (talvolta polemica), costante curiosità
scientifica, ma al tempo stesso anche una grande
umanità e umiltà.
11
TESI IERI, OGGI, DOMANI
Frutto di “vera passione” per Ortodonzia la scelta di Gabriella Galluccio
“Mi affascinava la possibilità di creare sorrisi perfetti tramite apparecchi”
Direttore della Scuola di Specializzazione
in Ortognatodonzia e Vice presidente del
Corso di Laurea in Igiene Dentale B - Polo Molise,
Gabriella Galluccio rievoca con SUSONEWS
le motivazioni che la spinsero a scegliere
la sua tesi.
Quando discusse e dove la sua tesi?
Mi laureai il 14 novembre del 1985 in quella che
all’epoca si chiamava l’Università degli Studi di Roma
“la Sapienza” e che attualmente ha preso il nome
di Sapienza Università di Roma, discutendo una tesi
in Ortognatodonzia e Gnatologia su: “Biomeccanica
dei fili ortodontici magnetizzati”. Facevamo parte
dei laureati del primo corso di Odontoiatria e Protesi
Dentaria, concorso del 1980, primo anno.
Era una tesi legata all’Ortodonzia?
Si trattava di una tesi sperimentale in
Ortognatodonzia, relatrice la Prof.ssa Giovanna Gatti
Colangelo e correlatore il Prof. Felice Festa.
Che cosa la spinse a sceglierla?
Vera passione. Di tutta l’Odontoiatria, ero sempre
stata affascinata dalla possibilità dell’Ortodonzia di
Discussione della tesi di laurea
creare sorrisi perfetti con l’uso degli apparecchi.
Ricordo che sin dal terzo anno di corso mi ero
presentata alla Prof.ssa Colangelo per chiedere di svolgere la mia tesi presso la sua cattedra. Lei mi
disse che era presto per parlare di tesi, di ritornare dopo l’estate, all’inizio del IV anno e solo dopo
aver studiato Ortodonzia per capire se fossi realmente conscia e convinta della scelta. Tornai più
carica di prima.
Reparto: lo scorso Natale passato in
reparto con gli studenti della Scuola
di Specializzazione in Ortognatodonzia
di Sapienza, di cui sono direttrice
Essendo passato qualche anno, può parlarci
dello sviluppo dell’argomento discusso allora?
L’applicazione di campi magnetici ebbe successivamente
un grande sviluppo, legato però principalmente al loro uso
per generare forze ortodontiche piuttosto che accelerare
la differenziazione tissutale orientata e quindi il movimento
ortodontico. Grande sviluppo ha comunque avuto lo studio
dell’accelerazione del movimento ortodontico, tema che
continua ad affascinare i ricercatori e vede attualmente
la sperimentazione, ad esempio, dell’applicazione di vibrazioni
o la realizzazione di corticotomie o ancora la somministrazione
locale di sostanze in grado di innescare fenomeni
di apposizione e riassorbimento, magari il tutto associato
all’uso di apparecchiature a bassa frizione.
Quale evoluzione è possibile prevedere in futuro?
Lo studio accurato dei meccanismi che regolano e modulano lo spostamento dentario rappresenta
un campo attuale di grande ricerca e tutto quanto può essere collegato all’ottimizzazione del
trattamento ortodontico rappresenta uno dei campi di maggiore attualità. In futuro sistemi
multimodali di approccio alla velocizzazione del trattamento ortodontico rappresenteranno il vero
cambiamento di prospettiva dell’Ortodonzia.
Se si laureasse (o specializzasse) oggi, lo sceglierebbe ancora? Altrimenti per quale tema
opterebbe e perchè?
Attualmente, dopo tanti anni, mi trovo dall’altra parte della scrivania e sono io a suggerire ai miei
studenti i campi sui quali possono pensare di elaborare una tesi in Ortodonzia. Ora come allora, se
fossi uno studente mi farei guidare dall’entusiasmo di chi ama questa disciplina e può indicare come
sia possibile, con studio e ricerca, aggiungere ogni volta un tassello seppur piccolo alle conoscenze
in ortodonzia. Farei sempre e comunque una tesi sperimentale, che costa fatica, tempo e dedizione,
ma rappresenta una incredibile palestra di formazione: scientifica, clinica, ed anche umana.
Susonews
Perché quel tema ortodontico?
Il tema affrontato rientrava nelle linee di ricerca più di frontiera dell’epoca che, sulla falsariga dei
lavori di Davidovich, cercava di verificare la possibilità di accelerare il movimento ortodontico con
l’applicazione di campi elettrici orientati. Analogamente a quanto avviene in Ortopedia, la tesi si
proponeva di verificare le possibilità di accelerare
il movimento con l’applicazione di un campo
magnetico di bassa intensità, generato attraverso la
magnetizzazione dei fili ortodontici in acciaio. Il lavoro
aveva richiesto un lungo lavoro di collaborazione con
il Dipartimento di Fisica, per costruire una bobina
apposita, in grado di magnetizzare il filo ortodontico.
Cena del primo anno della Scuola di Specializzazione
in Ortognatodonzia dell’Università “La Sapienza”, attivata
per la prima volta quello stesso anno, con la Prof.ssa
Colangelo, il Prof. Festa ed alcuni colleghi.
12
Collegio 2015, EOS 2015: ai congressi
con gli studenti della Scuola di Specializzazione.
SIDO: con alcuni colleghi del Consiglio Direttivo
della Società Italiana di Ortodonzia nel 2013
V
VARIE
Pacini Editore, da oltre un secolo tra scienza e umanistica
Pubblichiamo con soddisfazione una notizia suscettibile di cambiare (in meglio) il futuro della
nostra testata. Come emerge dall’intervista che segue, fatta a… Pacini, contitolare di uno dei
maggiori complessi italiani di Editoria medica, il Gruppo di Pisa è diventato partner di SUSO,
editore di SUSONEWS. Partner nel senso che ne curerà la stampa, la diffusione, la promozione
e la raccolta pubblicitaria, mentre i contenuti giornalistici rimarranno appannaggio dell’attuale
redazione. Non è chi non veda quali implicazioni comporti tale (bella) notizia: incontrare un
Quali le principali tappe della Pacini Editore?
Venne fondata nel 1872 a Pisa dal Cavalier Mariotti il quale non
avendo figli lasciò l’attività al nipote Emilio Pacini; io e mia sorella
Francesca rappresentiamo la quinta generazione. L’attività dell’Editore
è da sempre legata al mondo universitario
scientifico e umanistico tanto che la prima
sede della casa editrice si trovava in Piazza
dei Cavalieri, sede della rinomata Scuola
Normale Superiore.
Patrizia Pacini
I settori editoriali che la caratterizzano?
Medicina, Storia e Arte rappresentano
i punti di forza del nostro carattere, oltre
alla saggistica universitaria che tratta
anche altri settori tra cui quello giuridico.
Pisa: sede di Pacini Editore
Quale filosofia di lavoro, quale la visione strategica che hanno reso
la sua Azienda leader in tali settori?
Innovare nella tradizione: Pacini Editore è una società editoriale ed industria grafica che da anni investe
in formazione e in nuove tecnologie; la nostra mission è di offrire ai lettori un’alta qualità di contenuti
e molteplici strumenti (mezzi) di comunicazione e informazione.
Di qui il nostro impegno costante impegnati nello sviluppo, per rispondere alle esigenze dei nostri
mercati di riferimento in continua trasformazione.
La vostra presenza nell’editoria medica è affermata da molti anni. I suoi punti di forza?
La Pacini Editore è da molti anni in questo settore. L’editoria universitaria è stato il primo passo, per
poi estendersi alla pubblicazione di riviste medico-scientifiche e tutte le tipologie editoriali rivolte agli
studenti di Medicina e per l’aggiornamento post-laurea del medico ed altre professioni sanitarie.
Quindi i classici manuali, atlanti, per arrivare agli attuali prodotti digitali e web che al momento
convivono con l’editoria tradizionale. Negli anni è stata nostra strategia creare solide partnership con
le Società scientifiche e curare la loro produzione editoriale. Nei primi anni l’attività venne soprattutto
centrata sulla Pediatria, con un forte legame alla Società Italiana di Pediatria, estendendosi poi ad altre
Società satelliti sub-specialistiche. Col tempo si sono aggiunte prestigiose Società, dalla Psichiatria,
all’Ortopedia e Diabetologia ed altri settori anche molto specialistici, come la Miologia. Grande
L'interesse di SUSO per la memoria
e l'apprendimento degli odontoiatri
Pubblichiamo un estratto della relazione
"Memoria ed Apprendimento, Pragmatica della
conoscenza", presentata da Andrea Bongiorno
all’Ordine Medici di Torino.
Nel paese della Conoscenza esiste una Scuola
con due Aule. Sulle porte, 2 cartelli: “MEMORIA”
e “APPRENDIMENTO”. Nella prima si svolgono
lezioni su come aumentare le capacità mnestiche,
sempre piena di studenti; nella seconda si
migliorano i percorsi d’apprendimento, sempre
piena di sedie vuote.
C’è sempre stata una gran voglia di memoria.
Più ne abbiamo e più ne vorremmo, sembra
non esistere altra caratteristica umana tanto
desiderata. Ci accontentiamo di velocità nel
correre, forza nel sollevare, abilità intellettive
(pochi dicono o pensano “non sono intelligente”),
ma tutti vorremmo più ricordi. Di un articolo, un
dialogo, una lezione, un libro, desidereremmo
sempre un ricordo in più. Perché? Un antico canto
Navajo recita: “Tutto quello che hai visto ricordalo,
perché tutto quello che dimentichi torna a volare
nel vento”. Forse è nella paura dell’oblio la
ragione. Non c’è memoria senza apprendimento,
nè apprendimento senza memoria. Due facce
della stessa medaglia, l’una rivolta al passato,
l’altra al futuro: ricordiamo ciò che siamo e
apprendiamo ciò che saremo. L’apprendimento
è l’esperienza che dà senso alla vita. L’uomo,
esplora e apprende: in questo atto prova piacere.
La memoria è il ricordo dell’esperienza, preziosa
custode del senso della vita. Immaginate un
bambino che voglia tantissime conchiglie. Prende
il suo secchiello più grande e vorrebbe un carretto
da riempire. Ma per quanto grandi secchi e carri,
rimarranno vuoti se al desiderio non aggiunge
altro. Dovrà immaginare, pianificare e agire,
scegliere, il miglior ambiente, forse una spiaggia
in cui bagnini non rubino, all’alba, i sogni dei
bambini. Forse vestirsi in modo adeguato, occhiali
da sole, oppure crema solare. Variabili a volte
fondamentali anche se non in diretta relazione con
l’obiettivo.
Queste sono le componenti per contribuire alla
realizzazione del piccolo-grande desiderio.
Il secchio sarà più o meno pieno come risultato
Andrea Bongiorno
Sociologo • Specializzato in Psicologia della Salute
Counselor in Naturopatia e Metamedicina Psicosomatica
• Master in Educazione Razionale Emotiva
• Consulente in Nutrizione e Comportamenti Alimentari
Master in Programmazione Neuro Linguistica • Life Coach
Ipnologo • Docente presso l’Università Popolare di Scienze
Psicologiche e Sociali di Torino
compagno di viaggio autorevole e conosciuto con cui compiere il cammino divenuto impetuoso
di SUSONEWS (da 500 a 5 mila copie in poco più di sei mesi!) non è solo uno straordinario
propellente di crescita, ma un segno di fiducia nelle potenzialità della testata che ci onora ed
incoraggia. Non bisogna tuttavia dimenticare che i veri i “padroni” ideali di una testata, si tratti
del grande Corriere della Sera o del giornale parrocchiale, sono, da sempre, i lettori.
Di qui l’intervista al nuovo partner, attraverso una delle sue figure preminenti.
(PdM)
soddisfazione deriva dall’aver reso internazionali alcune nostre Riviste mediche, con citazioni negli index
internazionali, ed in alcuni casi anche con un soddisfacente impact factor, come è per la Rivista della
Società Italiana di Otorinolaringoiatria. Altra sfida interessante quella con la Società Italiana di Medicina
Generale, dove pubblichiamo riviste, una collana monografica ed una consistente componente web e di
applicazioni di smartphone e tablet. Nel settore medico abbiamo occasione
di collaborare anche con le Istituzioni sanitarie, regionali e nazionali. Ritengo
la Pacini Editore ancora in una fase di forte evoluzione, come l’apertura di
nuovi settori e forme di comunicazione ad alta componente tecnologica.
Perchè affiancare SUSO in una nuova sfida editoriale?
La nostra presenza in ambito odontostomatologico era al momento
concentrata sulla pubblicazione di manuali, con partner come SIDO, SIOI
ma non avevamo periodici in questo settore.
L’opportunità pervenutaci da SUSO ci ha subito attratto anche per l’originalità
del tabloid, diretto agli specialisti di ortodonzia, settore che ci risulta in forte
sviluppo, denso di innovazione, attento ai bisogni della moderna società in termini di salute e benessere.
Ci auspichiamo di dare il nostro contributo per un ampliamento dell’attuale edizione, con estensione al
web, alla video comunicazione e ai social media, attività che riteniamo ormai necessarie e funzionali
per massimizzare la divulgazione, renderla ad alta frequenza ed accessibile in qualsiasi momento dai
lettori.
Come si sta evolvendo il prodotto editoriale (web, digitale, social media...)?
Anche se è divenuta una risposta classica, riteniamo che la qualità dei contenuti sia fondamentale
per il consolidamento e l’evoluzione dell’editoria in generale. Detto questo sta alla capacità degli
editori studiare le formule migliori, produrre contenuti di valore, divulgarli nel modo più opportuno,
soddisfare utenti sempre più sofisticati ed esigenti. Tutto questo nell’editoria professionale è veramente
fondamentale se si vuole rispondere ad esigenze di mercato. Le nuove tecnologie rappresentano una
grossa opportunità che amplifica le armi utilizzabili dall’’editore per distinguersi ed affermarsi.
Oltre alla Medicina, avete altre linee di editoria professionale?
Nel 2015 siamo in fase di start up della linea giuridica, una nuova sfida che ci permetterà di raggiungere
una categoria con forti necessità di aggiornamento. Anche in questo caso sfrutteremo capacità
e tecnologie per conquistare audience.
di un lungo processo. Il secchiello è solo
il traguardo di un percorso ad ostacoli, dove
le abilità si apprendono ... nella seconda Aula:
come imparare ad apprendere.
La memoria è meta di un sentiero d’esperienze
apprese, non un oggetto, non si riempie come un
secchio. Il suo limite non è nel contenitore, ma
nella capacità d’apprendere.
Tutti ricordiamo la storia della scienza appresa
a scuola: le ruote degli uomini primitivi,
la geometria degli egizi, il telescopio di Galileo,
l'intuizione della gravità di Newton, il rapporto
tra spazio e tempo di Einstein. Una storia lunga,
spesso buia, intervallata ogni tanto da un
“Eureka!”. Nuove conoscenze fatte con vecchi
ingredienti, ma solo alcuni, capaci di organizzarli
al meglio. Ogni passo percorso nel paese
della Conoscenza è fonte di piacere e non è la
grandezza a misurare il benessere. Emozioni,
strategie motivazionali, autostima, organizzazioni
metacognitive costruiscono la struttura
dell'identità. La comprensione, di credenze e
convinzioni, completa il quadro di consapevolezza
dei propri piaceri, passioni, bisogni e desideri:
il nostro benessere. Lo si può apprendere?
Certamente. Abbiamo imparato ad essere quello
che siamo, se vogliamo migliorarci, possiamo
farlo: aumentare le capacità mnestiche, migliorare
le abilità cognitive adattandoci all’ambiente,
essere più performanti organizzando gli obiettivi.
Tutto ciò possiamo apprenderlo.
Abbiamo inconsapevolmente imparato ad essere
quello che siamo, ora possiamo imparare a
migliorarci ed essere un po’ più….chi vogliamo:
possiamo, sempre, apprendere.
Nasce a Torino
The House of
Gnathology
Si è concluso il 3 ottobre a Torino
il XXXVIII Congresso dell' AIG , su “Gli
esami strumentali in Gnatologia” che ha
ospitato più di 50 relatori, esponenti di
associazioni e Accademia, tra cui molti
stranieri (Russia, Francia, Germania,
Austria, Giappone). Invitati al congresso i
rappresentanti delle Società Scientifiche
che si occupano di riabilitazione
funzionale e occlusale dell’apparato
stomatognatico. La loro presenza ha
propiziato la nascita della federazione
“The House of Gnathology” vista la
necessità e l'utilità (da tempo ipotizzate)
di condividere conoscenze e procedure
operativo-strumentali facendole convergere
in un'idea associativa valorizzando
caratteristiche e stimolando una crescita
comune. I rappresentanti di AIG, AIKECM,
AIPP, IAPNOR, SIDA, SIOS e di varie
Università si sono dati appuntamento a
fine gennaio 2016 per definire la data
del I°congresso intersocietario. Tra i
rappresentanti delle varie associazioni e
atenei Carlo Di Paolo, Andrea Deregibus,
Roberto Cornalba, Roberta Cimino, Annalisa
Monaco, Mauro Gandolfini, Ettore Accivile,
Vittorio Serafini, Giorgio Pagnoni,
Nicolò Margolo, Roberto Prandi, Paolo Lodo,
Eugenio Tanteri, Laura Coradeschi,
Domenico Tripodi.
Eugenio Tanteri
13
ORTOSHOW
I volti delle miss al servizio della ricerca
I volti delle finaliste di Miss Italia sotto la lente dei ricercatori, per "misurare" gli odierni canoni di bellezza e mettere a
punto parametri scientifici di riferimento dell'attrattività del viso, valutando anche le eventuali differenze tra i "codici"
della bellezza comune e quella da copertina, ed offrire strumenti di valutazione a medici e ortognatodontisti-odontoiatri
Le Miss in posa con i ricercatori
che si occupano di estetica facciale
ma anche di elaborare delle misurazioni assai più complesse rispetto a quelle semplicistiche usate
Continuando la ricerca sullo studio del volto
fino ad oggi in ortodonzia e in chirurgia maxillo-facciale quali l’analisi di Arnett, di Holdaway, Butow.
mediante Stereofotogrammetria 3D, nell’intento
Alle concorrenti di Miss Italia sono stati anche sottoposti dei questionari per valutare la maturità etica
di ritrovare dei canoni armoniosi del volto,
della propria percezione di bellezza e raccolti degli scrapers delle mucose delle guance per iniziare una
l’equipe di Roberto Deli (Università Cattolica),
valutazione di biologia molecolare sulla sequenziazione delle molecole geniche
Fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma
che determinano la forma del volto.
composta da Raoul D’Alessio, Luca Pallottini,
Lucilla Becci, Maria Moretti, Giorgio Oliva
Questo studio che dura da anni, sicuramente bisognoso ancora di molto lavoro,
e Ezio Bassotti, in collaborazione con Alberto
si propone di individuare parametri che siano da guida a chi necessita
Laino (Università Federico II di Napoli) si è
di modifiche del proprio viso per esigenze personali.
spostata a Jesolo, durante la finale del concorso
“Miss Italia 2015”, per studiare i volti delle 33 In senso strettamente ortodontico l'obbiettivo è individuare nuove proporzioni
(canoni) dell’avvenenza e dell’armonia facciale seguendo l’impostazione
ragazze finaliste.
innovativa di una “bellezza etica”, ovvero non esuberante e non
Con la sua storia lunga 76 anni, il più celebre
contraffatta, ma consona al comune senso percettivo della
concorso nazionale di bellezza ha saputo
giovane donna di oggi.
Il gruppo di ricerca ed il macchinario stereofotogrammetrico
influenzare la fisionomia sociologica di un
paese, avvertendo appieno la responsabilità
Uno studio che riunisce etica ed estetica in un valore non solo
delle proprie scelte. Per questo motivo anche quest’anno Patrizia
morfologico ma anche filosofico in cui
Mirigliani, Patron del concorso, ha dato la possibilità di proseguire lo
la bellezza è estetica ma prima di tutto etica,
studio esclusivo, unico nel suo genere, sull’armonia e attrattività facciale
come ha indicato il filosofo Michel Foucault
femminile italiana. Un campione particolare considerando che le ragazze
nella cura di sé: una “estetica dell’esistenza”
sono state sottoposte al giudizio di tre giurie di esperti e all’interno delle
fondamento e ispirazione della vita.
migliaia di concorrenti. I loro dati, che andranno ad aggiungersi a quelli
Lo studio iniziato 6 anni fa viene oggi arricchito
già calcolati nelle 3 passate edizioni 2010 -12 verranno confrontati
dall'aggiornamento che scaturisce dalle nuove
con quelli di un campione di ragazze della stessa età osservate presso
tecnologie e da nuove valutazioni mediche
il Servizio di ortodonzia e selezionate da tre persone che le hanno
di bioetica: estetica-etica.
giudicate piacevoli nel volto.
Raoul D’Alessio
La Stereofotogrammetria 3D, rispetto alle fotografie in 2D consente non
Ortodontista
solo di avere immagini digitali assolutamente sovrapponibili alla realtà,
Al centro del gruppo la Patron Patrizia Mirigliani
14
Alice Sabatini
Miss Italia 2015
NON SOLO ORTODONZIA
Alberto Casali: “Nella professione più spine che rose
(ma per fortuna c’è la Fotografia)”
In una fotografia normale invece cosa conta
di più secondo lei ?
Ci sono fotografi professionisti che possiedono
un colpo d’occhio inarrivabile, credo sia una dote
innata. Conta poi molto l’esperienza ed anche
la fortuna.
Si ricorda un suo personalissimo “colpo di
fortuna” ?
Eravamo in Tunisia e stavamo fotografando
alcuni ragazzini impegnati in una partita di
calcio. Riuscii a bloccare un’azione in uno scatto,
puro movimento catturato in un solo momento.
Quando la portai a sviluppare, anche il fotografo
professionista si complimentò per la mia fortuna.
In effetti, solo i futuristi e certi fotografi alla
Robert Capa sono riusciti ad immortalare alcuni
attimi fuggenti.
Alberto Casali, dentista, specializzato
in ortodonzia, opera a Reggio Emilia da
trentaquattro anni, nello suo studio “Casali e
Pozzi”. Tratto gentile, quasi nobile, sguardo
tranquillo, è un medico che rincuora i bambini con
cui lavora da sempre ormai.
Laureatosi a Modena nell’Anno ‘79/80 con la tesi
“Indagine statistica sulle disgnazie nei bimbi in età
scolare del modenese dal 1975 al 1979”,
ha conseguito la specialità nel 1984
con “Le forze direzionali secondo la scuola
Una fotografia alla quale lei ha voluto più bene
di tutte ?
La scattai una mattina all’alba, in mezzo
alla campagna. La nebbia creava un mondo
dissociato. Sopra (e sotto gli alberi) stava
il castello di Rossena, vicino a Canossa, di origine
matildica. Riuscii a catturare quell’immagine con
una macchina fotografica analogica.
Una foto che lei sogna di scattare ?
Domanda molto più impegnativa, cui non so
Quanto conta la fotografia nella sua vita?
Tantissimo. Tenga conto che compiamo viaggi
annuali soltanto per fotografare. Insieme a noi
c’è sempre qualche fotografo professionista
“di sostegno”. Faccio scatti da circa 40 anni,
da quando ne avevo 18. Uno dei viaggi più belli
resta senza dubbio quello di Firenze, dove sono
impazzito dentro le botteghe degli orafi.
Quale è il segreto di uno scatto, il suo
ingrediente nascosto ?
La fortuna. Che – come lei ben sa – è cieca.
Qual'è il suo paziente più facile, quello che si
fa gestire di più ?
Senza dubbio i bambini, se i genitori in qualche
modo non li condizionano quando sono in studio.
Quando è da solo, il bambino, si lascia guidare
come una nave e si affida al suo medico con
grande compliance.
Come vede il futuro della professione ?
Atro, come avrebbe detto Dante. Tenga presente
che oggi è diventata un’impresa ardua trovare
ortodontisti o odontoiatri titolari in proprio di studi
professionali, per motivi di natura squisitamente
economica – la disponibilità del denaro non c’è –
e perchè i grandi gruppi stanno cercando in tutti
i modi di abbattere il libero professionista.
Perché ?
Perchè resta un libero pensatore, un cavaliere che
ancora ragiona con la sua testa. Se lei pensa che
tanti giovani sono costretti ad entrare nei grandi
network odontoiatrici dove finiscono per svolgere
delle mansioni pressochè impiegatizie, credo non
ci sia bisogno di altre spiegazioni.
Lei ama ancora il suo lavoro ?
Certamente. Amo meno l’organizzazione che ci sta
dietro, le complicazioni legate agli aspetti forse
mercantili del mestiere. Resto dell’idea che il mio
grande piacere nel fare il mio lavoro continui a
derivarmi dalla qualità che ricerco sempre e dal
farlo da solo, senza condizionamenti esterni.
Ma in generale ?
Più spine che rose, caro mio.
rispondere. Tutto ciò che incarna un’armonia
estetica mi attira. Mi piacerebbe riuscire a cogliere
un attimo – si può dire ? - che sia bello.
La bellezza è estetica, equilibrio, armonia.
Non sono gli stessi concetti e meccanismi su
cui si fonda il suo lavoro ?
L’esatto equilibrio delle forze e sapiente dosimetria
delle leve all’interno della bocca rispondono
anch’essi all’ansia di armonia che in qualche
modo mi caratterizza.
Anche per questo mi definisco un ingegnere
dell’odontoiatria.
di Tweed – Merrifield”. Si definisce un ingegnere
dell’odontoiatria, con due hobby ben individuati
che lo accompagnano nella vita come due fedeli
animali da compagnia: la moto e la fotografia.
Di quale dei due ci vuole parlare ?
Della fotografia. Che come lei sa è chiamata
il terzo occhio.
Ci dica allora quale rapporto esiste tra
la fotografia e il suo lavoro
In studio osserviamo molto la bocca e tale
osservazione è un’attività molto preziosa.
Il tecnicismo rimane però fondamentale per
scattare foto di natura scientifica.
Quali i soggetti prediletti?
A dire il vero, mi considero un eclettico. Per
definizione i fotografi si dividono in due grandi
categorie: quelli naturalistici e coloro che amano
ritrarre i soggetti in strada.
Io, ad esempio, perderei ore a fotografare un
artigiano nella sua bottega anche se le fotografie
scattate in Camargue mi rimarranno sempre
cucite addosso. Certi cavalli ritratti nell’acqua,
oppure gli aironi che volano al tramonto, restano
soggetti in grado di “bucare” qualunque occhio
umano. Pensi che mi è capitato di frequentare la
Camargue durante il Festival dei Gitani.
Ce n’erano circa 15.000 ed il colore che ho
respirato in quei giorni è stato ossigeno anzi azoto
puro per i miei scatti.
Alberto Pezzini
INFORMAZIONE TECNOLOGICA
LA FINESTRA SUL LABORATORIO
*MAPA System: nuovo metodo
per l’applicazione guidata
delle miniviti sul palato
Introduzione
Gli ancoraggi scheletrici hanno aperto nuove frontiere al trattamento ortodontico
e hanno permesso lo sviluppo di nuove procedure che permettono di ottenere risultati
prevedibili e qualitativamente sempre più soddisfacenti nel trattamento delle
classi II e III classi. Oggi la sfida più grande per l’inserimento degli ancoraggi
scheletrici sul palato è disporre di sistemi precisi, affidabili,di facile applicazione
e sicuri per il paziente.
Il palato rappresenta una sede ideale con aree particolarmente indicate per
l’inserimento di miniviti ortodontiche che possono fornire un ancoraggio stabile
e sicuro per tutta la durata del trattamento.
Tuttavia, poiché lo spessore del palato non è uniforme e varia da soggetto a soggetto,
per sfruttare al massimo la disponibilità di osso ed evitare di violare strutture
anatomiche vicine, quali le fosse nasali e il canale palatino anteriore o la presenza
di denti ancora non erotti, è necessario analizzare e programmare con precisione
la sede di inserzione 1, 2, 3.
Grazie a nuove tecnologie digitali e a un software dedicato è stata sviluppata
la metodica MAPA (MAino-PAoletto) Miniscrew Insertion Guide che consente
il posizionamento guidato e in totale sicurezza delle miniviti. 4,5.
Procedura
L’utilizzo della Cone Beam CT ( fig 1a, b, c, d, e, g) o di una teleradiografia
( fig 2a, b) e dei modelli del paziente, combinato con software dedicato e di una
stampante 3D con tecnologia laser (AM additive manufacturing) ci permette sia lo
studio accurato della morfologia ossea tridimensionale del palato che la contemporanea
progettazione e costruzione di guide chirurgiche (fig 3 a, b, c, d, e) (fig 4 a, b, c).
La dima chirurgica guiderà l’operatore in modo sicuro fornendo precise informazioni
sulla sede, inclinazione e sulla profondità di applicazione degli ancoraggi scheletrici.
Alcuni esempi di dispositivi preformati ed individualizzati con ancoraggio scheletrico
(fig 5 a, b, c, d, e, f, g, h)
*Mapa System: patent pending
Bibliografia
1. Kang S, Lee SJ, Ahn SJ, Heo MS, Kim TW. Bone thickness of the palate for
orthodontic mini-implant anchorage in adults. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2007;
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2. Gracco A, Lombardo L ,Cozzani M, Siciliani G. Quantitative cone-beam computed
tomographye valuation of palatal bone thickness for orthodontic miniscrew placement.
Am J Orthod Dentofacial Orthop 2008; 134:361–369.
3. Ludwig B, Glasl B, Bowman SJ, Wilmes B, Kinzinger GS, Lisson JA. Anatomical
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4. Maino G, Paoletto E, Lombardo L, Siciliani G. MAPA: a new high-precision
3D method of palatal miniscrew placement. EJCO 2015;3:41-47
5 G Maino, E Paoletto, L Lombardo, G Sicilaini. MAPA System: a new 3D digital insertion
guide for palatal miniscrew placement. JCO, In press
Indirizzo autori: [email protected] - [email protected]
Odt.Sdt.
Emanuele Paoletto
Lab. Orthomodul Thiene VI
16
Dr.
B.Giuliano Maino Università
di Ferrara