Interrogazione Funivia del Renon: un buon affare per chi?
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Interrogazione Funivia del Renon: un buon affare per chi?
Al Presidente del Consiglio provinciale Interrogazione Funivia del Renon: un buon affare per chi? La risposta del 18 ottobre 2010 alla nostra interrogazione nr. 1369/10 ”Lo sportello mobilità alla funivia del Renon” e nostre verifiche nel registro delle imprese della Camera di commercio ci consentono di stabilire che: 1. La Provincia sposterà presto il “Servizio sportello mobilità” dall’attuale sede di via Crispi all’edificio annesso alla nuova stazione a valle della funivia del Renon. 2. Per la nuova sede dello “Sportello mobilità”, la Provincia pagherà un affitto annuo di 158.400 euro + IVA (totale: 190.080 euro) alla società Ribo Skyline srl con un contratto di 6 anni rinnovabile tacitamente per altri 6. La spesa di ogni fase contrattuale (6 anni) per la Provincia sarà dunque di euro 1.140.480, senza contare gli annuali aumenti Istat dell’affitto. 3. La società Ribo Skyline srl è stata costituita nel 2007, ha un capitale sociale di 10.000 euro (di cui solo 2500 versati), ha un dipendente ed è composta di due soci: la Leitner Spa e la Seeste Bau Spa. L’amministratore unico è Martin Klapfer, della Seeste Bau. 4. Nell’edificio annesso alla stazione a valle della funivia del Renon, la Ribo Skyline srl ha avviato il 1° luglio 2009 una prima attività in via Renon nr. 12 consistente nella “gestione di parcheggio pubblico” e una seconda attività il 14 aprile 2010 in via Renon nr. 10/B consistente nel “commercio al dettaglio in sede fissa settore alimentare e non alimentare” esercitata nel supermercato Euro-Spin situato al piano terra, lo stesso piano in cui si trovano ingresso e casse della funivia, gestite dalla SAD. 5. La società Ribo Skyline srl, cioè alle due imprese Leitner e Seeste Bau che insieme hanno costruito la nuova funivia del Renon, avrà diritto di proprietà dell’edificio annesso alla stazione a valle della funivia del Renon per 40 anni. 6. Dopo 40 anni la proprietà dell’intero edificio tornerà alla STA – comunica l’assessore nella sua risposta – “con un valore da stabilire coi criteri previsti per la fattispecie dal codice civile”. I punti sopra nominati sono parte di una operazione complessiva che è descritta in www.funivie.org, il sito ufficiale italiane degli impianti a fune con una ricca documentazione fotografica e testuale sormontata dai marchi “Rittner Seilbahn – Funivia del Renon” e “STA Spa”. Che così spiegano: “La costruzione è stata assegnata mediante una gara d'appalto pubblico PPP: presso la stazione a valle è stato realizzato un parcheggio di 100 posti auto che sarà gestito da Leitner per 40 anni. Dopodiché, l'immobile passerà alla Provincia. Tradotto, Seeste e Leitner (…) hanno costruito a loro spese la nuova stazione a valle, all'interno della quale sono stati realizzati 12.000 metri cubi, suddivisi fra un garage interrato da tre piani con almeno 130 posti auto, una superficie di 1.264 metri quadri da destinare a uffici, in quota parte pubblici, e un'altra superficie di 1.500 metri quadri destinata invece al commercio”. . RIASSUMENDO: la Provincia ha permesso a Leitner e Seeste di costruire l’edificio annesso alla stazione a valle della funivia e ha concesso loro per 40 il diritto di proprietà. Dopo di che, la Provincia ha deciso di prendere in affitto una parte dello stesso edificio spostandovi il suo “Servizio sportello mobilità” e pagando il relativo canone. Il contratto scade ogni 6 anni, ma è probabile che, una volta insediatasi lì con suoi uffici e nelle prospettiva di ritornare in possesso dell’edificio tra 40 anni, la Provincia resti “inquilina” della Skyline srl per tutto questo periodo. Nel codice civile italiano, il diritto riconosciuto per 40 anni alle società Leitner e Seeste Bau si chiama “diritto di superficie” ed è regolato nell’articolo 952 (Costituzione del diritto di superficie), 953 (Costituzione a tempo determinato), 954 (Estinzione del diritto di superficie), 955 (Costruzione al di sotto del suolo). Secondo questi articoli, un soggetto (in questo caso la Provincia) può dare a un terzo (in questo caso Leitner e Seeste) il diritto di costruire un edificio e acquisirne la proprietà per un tempo determinato (in questo caso 40 anni), comprese costruzioni nel sottosuolo (il parcheggio). Scaduto il termine (in questo caso 40 anni) la proprietà torna al primo soggetto (la STA, cioè la Provincia) L’operazione riveste un pubblico interesse da diversi punti di vista. Essa è stata presentata come uno dei primi esempi in provincia di Bolzano di “PPP”, Public Private Partnership, cioè di una partecipazione miste pubblico privato che farà certamente scuola per il futuro. Di “soluzioni PPP” l’assessore Widmann ha parlato nelle ultime settimane a ripetizione: per la ipotizzata nuova funivia Bolzano-San Genesio, per il progetto di nuovo collegamento funiviario Merano-Tirolo-Schenna, per il Tram Bolzano-Oltradige. Verranno condotte tutte sulla base del “modello Renon”? Trattandosi dunque di un’operazione-pilota che implica investimenti di masse notevoli di denaro pubblico, è necessario chiedersi se per la Provincia si sia trattato di un buon affare, oppure se la Provincia – con soldi pubblici – abbia garantito un ottimo affare per le imprese costruttrici private. FACCIAMO DUNQUE I CONTI: • Da quanto ci ha comunicato l’assessore Widmann rispondendo alla nostra interrogazione n. 39/maggio/09, l’intera opera è costata 15. 990.000 euro (previsione iniziale) più euro 2.770.000 di variante. Cioè euro 18.760.000 • Della spesa totale, una quota di 3,2 milioni di euro è stata coperta dalla Leitner Spa e dalla Seeste Bau Spa come proprio contributo previsto dal contratto di PPP. Il resto (euro 15.560.000) è stato coperto dalla Provincia. • Con questi 3,2 milioni di euro le società costruttrici, oggi riunite nella Ribo Skyline srl, si sono “conquistate” il diritto di costruire, e di avere in proprietà per 40 anni, l’edificio annesso alla stazione a valle. • Una parte di tale edificio verrà affittato dalla Provincia che ci sposterà il suo “Servizio sportello mobilità”. • Come canone d’affitto la Provincia pagherà 190.080 euro all’anno, cioè 1.140.480 euro per il primo periodo contrattuale (6 anni), tacitamente rinnovabile per altri 6 anni. Se dopo il secondo periodo la Provincia deciderà di restare, com’è probabile, anche il canone dovrà essere ri-contrattato. Inoltre annualmente il canone verrà aumentato in seguito agli aggiornamenti Istat sull’inflazione. • Nell’ipotesi che la Provincia occupi gli uffici per i prossimi 40 anni, in attesa di rientrarne in possesso, e anche concedendo che il canone d’affitto resti il medesimo (cosa che non accadrà), il calcolo è presto fatto: alla fine del periodo – a valori attuali - la Provincia avrà pagato oltre 7,5 milioni di euro di affitto alle società Leitner e Seeste Bau, che si sono “conquistate” questo diritto grazie al loro contributo alla costruzione della funivia di 3,2 milioni di euro, cioè meno della metà. Il guadagno delle ditte costruttrici ottenuto solo per la parte di edificio affittata alla Provincia è del 235% sul loro investimento complessivo. • In più le società costruttrici gestiranno per 40 anni: “un garage interrato a pagamento da tre piani con almeno 130 posti auto (…) un'altra superficie di 1.500 metri quadri destinata al commercio” e la quota-parte destinata a uffici non pubblici (sul totale di 1264 mq). • Resta da quantificare quanto è costato alla ditte costruttrici la costruzione dell’edificio annesso alla funivia, sul quale esercitano un diritto di proprietà per 40 anni. Dai calcoli elencati risulta chiaro che, se non è certo che questa esperienza di “PPP” sia stata un affare per la Provincia, certamente lo è stato per le società Leitner e Seeste. Nei prossimi 40 anni, esse non solo riceveranno dalla sola parte affittata alla Provincia (almeno) più del doppio di quanto ammonta la loro quota parte nella spesa per la costruzione della funivia, ma a questo aggiungeranno i profitti ottenibili col garage interrato, col supermercato e con gli altri uffici destinati a privati. Senza contare che hanno ricevuto dalla Provincia euro 15.560.000 per la costruzione della nuova funivia. Sul piano terra occorre aggiungere qualche altro dettaglio. Esso ospita sul davanti l’ingresso e le casse della funivia, cioè un servizio pubblico, e sul dietro il supermercato Euro Spin. In mezzo è situato anche un Bar-Bistrò-Panetteria gestito dalla ditta Hackhofer, molto frequentato dagli utenti della funivia. Il primo firmatario di questa interrogazione s’è recato sul posto il 29 ottobre 2010 ed ha potuto constatare che i tre spazi al piano terra (casse, bar e supermercato) sono tutti collegati, cioè costituiscono un unico spazio aperto, senza alcuna parete divisoria, porta o interruzione. Si può fare il biglietto della funivia e in attesa passare nel bar o arrivare al supermercato e tutto ciò con un percorso tutto interno al piano. E’ stato dunque creato un “open space” che congloba insieme servizio pubblico e commercio privato. Sia consentito di osservare che le competenza sulla Funivia del Renon, sulla STA, sull’Ufficio “Servizio sportello mobilità” e sulle licenze per gli spazi commerciali ricadono tutte sotto un unico assessorato: quello del dott. Thomas Widmann. C’è ancora un aspetto che riguarda lo stesso assessorato: risulta che in precedenza la proposta di trasferirsi nell’edificio annesso alla stazione a valle della Funivia del Renon sia stato fatto all’ “Ufficio servizi funiviari”, che dopo un’ispezione ha considerato inadatta la collocazione. Insomma, l’assessorato che stipula il contratto di “PPP” con le società costruttrici è lo stesso che poi si dà alacremente da fare per spostare qualche suo ufficio nell’edificio, procurando così alle società costruttrici l’”inquilino pubblico” che serve. Infine, nella risposta che l’assessore ha dato il 18 ottobre 2010 alla nostra interrogazione nr. 1369/10 c’è una frase che va chiarita. Alla fine dei 40 anni, scrive l’assessore, la proprietà tornerà alla Provincia (tramite STA) “con un valore da stabilire coi criteri previsti per la fattispecie dal codice civile”. Questa frase va probabilmente interpretata alla luce del fatto che – a quanto risulta – Leitner e Seeste hanno pagao in proprio la costruzione dell’edificio annesso, il cui valore tra 40 anni, cioè al momento del passaggio alla Provincia, andrà calcolato. Se si calcola un valore, qualcuno probabilmente lo dovrà pagare: ma chi pagherà a chi? Saranno Leitner e Seeste a pagare un ulteriore indennizzo alla Sta-Provincia, visti i guadagni ottenuti dall’operazione? O sarà la Provincia che dovrà pagare ancora qualcosa a Leitner e Seeste, con ulteriori guadagni per queste ultime? Va tenuto conto che di solito i contratti che prevedono la cessione di un “diritto di superficie” a un altro soggetto per un certo numero di anni prevedono anche che alla scadenza del termine l’opera costruita passi gratuitamente al proprietario del terreno. Bisogna vedere se questo è previsto o no nel contratto PPP stipulato tra la Provincia e le ditte Leitner e Seeste. Premesso tutto ciò, Si chiede: 1. Quali sono le clausole del contratto di PPP stipulato con le società costruttrici riguardanti l’aspetto finanziario dell’opera, i diritti di superficie e il loro termine? 2. In particolare, come è stata divisa la spesa globale finale per la costruzione (previsione iniziale + variante = euro 18.760.000) tra quota a carico della Provincia e quota a carico delle società costruttrici? 3. Era clausola del contratto che la Provincia – con qualche suo ufficio - fosse il futuro “inquilino” della quota parte pubblica degli uffici? 4. Quanti metri quadrati dell’edificio verranno utilizzati dalla Provincia per i suoi uffici e quanti ne resteranno per l’affitto a altri soggetti? 5. A chi appartiene la prima parte dell’edificio della stazione a valle che ospita ingresso, casse della SAD, scale, area di partenza e macchinari della funivia? Questa stazione a valle in senso stretto appartiene già oggi alla STA o rientra anch’essa nel “diritto di superficie” concesso alle ditte costruttrici? Se sì, a quali condizioni vengono utilizzate per il servizio pubblico di funivia? 6. Seeste e Leitner hanno pagato in proprio la costruzione dell’edificio annesso alla funivia, oggetto del “diritto di superficie”? Se sì, quanto hanno speso? 7. Che cosa comporta la frase: dopo 40 anni l’edificio passerà in proprietà alla STA “con un valore da stabilire coi criteri previsti per la fattispecie dal codice civile”? Quale valore ci sarà da stabilire e quali pagamenti comporterà, e se ne comporterà, chi dovrà pagare a chi? Che cosa è scritto a questo proposito nel contratto? 8. In base a quali norme e a quali autorizzazioni è stato realizzato al piano terreno uno spazio dove, senza soluzione di continuità, sono collocati l’ingresso della funivia e le casse SAD, un bar e un supermercato? In vista di altre nuove funivie realizzate – come propone l’assessore – con contratti PPP sul “modello Renon”, ha la Provincia l’intenzione di trasformare tutte le stazioni funiviarie in centri commerciali? 9. Quanto paga di affitto alla Skyline srl il supermercato Euro Spin? 10. Quanto paga di affitto alla Skyline srl il Bar-Bistrò-Panetteria della ditta Hackhofer? 11. Calcolando tutti i fattori in gioco, ritiene la Provincia che dal punto di vista finanziario il citato contratto di PPP che ha riguardato la nuova funivia del Renon abbia portato un guadagno per le casse pubbliche? Se sì, per quali motivi e – soprattutto – in base a quali parametri? 12. Perché la Provincia non avrebbe potuto pagare anche i 3,2 milioni di euro per la stazione a valle, costruire anche l’edificio annesso e acquisirne da subito la piena proprietà e così avere un edificio a propria disposizione gratis sia per propri uffici – magari spostandovi uffici ora in affitto, risparmiandolo - sia per l’affitto a terzi, assicurandosi un’entrata sicura da subito e per il futuro? 13. Quali uffici provinciali si trasferiranno negli spazi lasciati liberi dal “Servizio sportello mobilità” nel Palazzo provinciale nr. 3b? Tali uffici sono finora ospitati in una sede in proprietà della Provincia, o in affitto? E se sono in affitto, a quanto ammonta il canone che la Provincia deve pagare? 14. Fatti tutti i conti, ritiene la Provincia che i termini di questo contratto PPP, che certamente consentono a privati un notevole profitto, stiano o no in eclatante contrasto sia con la tendenziale riduzione del bilancio provinciale stesso, sia con l’invito a sacrifici e tagli fatto a più riprese su tutti i media proprio dall’assessore alla mobilità, al commercio e al personale Thomas Widmann? (vedi la proposta di tagliare 1500 posti di lavoro pubblici) Firmato cons. prov. Riccardo Dello Sbarba Hans Heiss Bolzano 17 novembre 2010