Se tu conoscessi il dono di Dio

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Se tu conoscessi il dono di Dio
PARROCCHIA DI BOVOLONE
CATECHESI N. 216 ANNO PASTORALE 2010 – 2011
(settimana dal 21 al 26 marzo 2011)
“Se tu conoscessi il dono di Dio”
Cari Fratelli, la Quaresima è il tempo per la conversione. In questi giorni la
liturgia chiedeva a Dio di fa splendere la sua Misericordia sui suoi fedeli, per farli
distinguere per caratteristiche interiori. La liturgia pregava così: “superando ogni
forma di egoismo la tua famiglia risplenda ai Tuoi occhi il desiderio di Te”. É
questo il desiderio nel cuore dell'uomo che caratterizza l'esistenza umana, l’uomo
ha sempre desiderato qualcosa di più, è espresso in diverse volte nella Bibbia “Ha
sete di te Signore l’anima mia”. (Sal 62) Il Vangelo che ascolteremo è quello di
domenica prossima, e narra l'incontro tra Gesù e la donna Samaritana.
In quel tempo Gesù giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina
al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo
di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo.
Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le
dice Gesù: "Dammi da bere". I suoi discepoli erano andati in città a fare
provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: "Come mai tu, che sei
giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei
infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: "Se tu
conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu
avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva". Gli dice la donna:
"Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque
quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci
diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?".Gesù le
risponde: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;ma chi berrà
dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli
darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita
eterna"."Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non
abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". [Gv 4, 5- 15]
Ci fermiamo sull'incontro tra Gesù e la donna Samaritana. Gesù pone questa
domanda alla Samaritana mettendole una curiosità, lei risponde come mai “chiedi
da bere a me che sono una donna samaritana?” Era fuori norma che un giudeo
avesse rapporti con un samaritano, tanto più con una donna Samaritana. Gesù è
riconosciuto come rabbino, e nessun rabbino poteva parlare solo con la propria
donna in privato. Era una situazione paradossale.
-segue-
La donna è incuriosita, come può fare questo? Come può rischiare così tanto?
Gesù fa un' altra affermazione:
“Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!",
tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
La donna si chiede come può darmi da bere? Sei tu più grande di Giacobbe?
Gesù vuole far capire a lei che c'è un altro pozzo e un' altra acqua.
Chi beve l'acqua del pozzo avrà di nuovo sete, ma con l'acqua che io ti darò non
avrai più sete e diventerà sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna. La
curiosità che Gesù suscita nella donna, la porta a chiedere quest'acqua, e anche
a noi. San Giovanni dice che Gesù era affaticato, seduto sul pozzo per dire che
“ora sono io il vero pozzo…che offre l'acqua per voi.”
Un'acqua zampillante…per la vita. Abbiamo sete di questo e di questo altro…
Gesù vuole dire che lui è il vero pozzo, la vera acqua. S. Agostino paragona la vita
dell'uomo come un santo desiderio che l'uomo ha di incontrare il Signore. Parla di
una ginnastica del desiderio, allenarsi a desiderare sempre di più. Gesù vuole
riempirci la nostra vita di sé e della Sua acqua, ma prima dobbiamo svuotarci.
Gesù dice: “Sono io il pozzo autentico, posso darti l'acqua autentica… ma se non
ti svuoti, se tu non purifichi i tuoi desideri, se tu non cerchi me.. non potrai
essere dissetato veramente!” Desiderare ciò che Gesù vuole per noi. Gesù ha fatto
desiderare e cercare alla Samaritana non l'acqua materiale, ma l'acqua spirituale.
Il profeta Geremia rimproverava il suo popolo “Essi hanno abbandonato
me....perché corri verso l'Egitto a bere le acque del Nilo?” (Ger 2,13.18).
Il popolo siamo noi, che cerchiamo tutto in sorgenti minori, incapaci a
soddisfarci….Quanti vizi moderni che avvelenano la nostra anima?
Guai a puntare tutto su queste cose! Gesù ci dice “sono io il vero pozzo”, ci offre
la sua Verità, il Suo Amore fedele, una felicità che può purificare tutti i nostri
desideri e ha orizzonte fino alla vita eterna. “L' acqua che io gli darò diventerà
una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna". E ci aiuterà a guidare
anche gli altri alla pienezza della vita se la nostra vita sarà una piena ricerca del
Santo desiderio della vita eterna.