alta formazione e ricerca in tema di utilizzo degli scarti dell
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alta formazione e ricerca in tema di utilizzo degli scarti dell
ALTA FORMAZIONE E RICERCA IN TEMA DI UTILIZZO DEGLI SCARTI DELL’INDUSTRIA LAPIDEA PARTNERS DEL PROGETTO • UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II – DIPARTIMENTO “SCIENZE DELLA TERRA” - ITALIA • ISTITUTO INTERNAZIONALE DEL MARMO – IS.I.M. ITALIA • ASSOCIAZIONE ITALIANA MARMOMACCHINE – ASSOMARMOMACCHINE - AIMM - ITALIA • UNIVERSITA’ FEDERALE DI RIO GRANDE DO SUL – ISTITUTO DI TECNOLOGIA - PORTO ALEGRE BRASILE • GRUPPO GRANASA – ES - BRASILE • UNIVERSITA’ STATALE DI FEIRA DE SANTANA – BAHIA - BRASILE • SENAI DI ESPIRITO SANTO – ES – BRASILE • SECONDA UNIVERSITA’ DI NAPOLI – ITALIA • UNIVERSITA’ DI BENEVENTO - ITALIA 2 E LIMESTONE QUARRIES Thick layer on the top of underground quarry – (CROATIA): stone structural beam Cost for waste removing….. 3 GRANASA SCARTO 5.000 m3/mese PRODUZIONE MONDIALE DI ROCCE ORNAMENTALI Africa + O. 3 mill tons 4.3% Asia 35 mill tons 46% DATI ANNO 2004 Europa 30 mill tons 39.4% TOT: 76 MILIONI DI TONNELLATE Americhe 8 mill tons 10.3% Calcolo della percentuale degli scarti dell’industria lapidea PROBLEM SOLVING: ECO-GEO-MATICA • In cava: 25-50% (blocchi informi) • In impianto: 20-30% (fanghi/polvere) • Rifinitura: 4-6% (rifiuto solido) water water PROCESSING QUARRYING 50% INSTALLATION 30-20% 27-17% 100% REVERSIBILITY Rifiuto solido: 6 50% 20-30% 3% Distretto Custonaci – S.Vito lo Capo (TP) Attività estrattiva 3.000.000 t/a Prodotto finito 600.000 – 750.000 t/a 20 – 25% Scarti 2.400.000 – 2.250.000 t/a 80 – 75% Cava presso Custonaci - S. Vito lo capo (TP) Taglio primario,ribaltamento, ritaglio dei blocchi Cocciame lapideo: materiale reimpiegabile nel comparto delle costruzioni come inerti, aggregati nel calcestruzzo o, sulla base della sua composizione mineralogica, può essere utilizzato come materia prima per altri processi industriali. Sfridi di rocce calcaree con idoneo contenuto di calcite possono essere utilizzati per la produzione di leganti; quelli dell’estrazione dei graniti per la produzione, attraverso processi di comminuzione e concentrazione, di sabbie quarzoso-feldspatiche da indirizzare all’industria ceramica. Questi materiali sulla base di quanto previsto dall’art. 186 del D. Lgs. del 3 aprile 2006 n.152 non costituiscono rifiuti se utilizzati per rinterri, rilevati stradali, etc.. Fango di segagione: Deriva dai processi di segagione e levigatura, con l’acqua utilizzata per il raffreddamento degli utensili ed il limo prodotto dalla roccia, si produce un fango dal quale con opportuni processi viene estratta la parte solida (marmettola). 1) Smaltimento in discarica come rifiuto speciale non pericoloso ai sensi degli articoli 27 e 28 del D. Lgs. 22/97 e s.m.i. e del D. Lgs 36/03. 2) Recupero ai sensi degli art. 31 e 33 del D.Lgs. 22/97 e s.m.i. e del D.M. 05/02/98 o ai sensi degli art. 27 e28 ( procedure semplificata e ordinaria) Parametri Unità di misura Concentrazioni limite Nitrati mg/l NO3 Fluoruri mg/l F Solfati mg/l SO4 Cloruri mg/l Cl Cianuri µg/l Cn Bario mg/l Ba Rame mg/l Cu Zinco mg/l Zn Berillio µg/l Be Cobalto µg/l Co Nichel µg/l Ni Vanadio µg/l V Arsenico µg/l As Cadmio µg/l Cd Cromo totale µg/l Cr Piombo µg/l Pb Selenio µg/1 Se Mercurio µg/l Hg Amianto mg/l COD mg/l pH 5.5 < > 50 1,5 250 200 50 1 0.05 3 lo 250 10 250 50 5 50 50 10 1 30 30 12,0 Il conferimento in discarica = costo dipende 1)costi di acquisto e gestione della filtropressa 2)dal trasporto Si valuta che per ogni Kg di fango vengano spesi dai 2 ai 5 centesimi di euro questi numeri possono variare in funzione di vari fattori quali ad esempio modernità dell’impianto, distanza dal luogo di conferimento, mercato regionale, etc. Conferimento a discarica: operazione che risulta onerosa sia dal punto di vista logistico che economico alternativa ⇒ reimpiego dei fanghi classificati con codice CER 010413. Recupero: destinando il rifiuto, sulla base delle sue caratteristiche mineralogiche e chimiche ad usi diversi e compatibili. In questa direzione ci si sta muovendo un po’ in tutto il mondo industrializzato seguendo approcci diversi. Decreto Ministeriale del 05/02/1998 Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22. ALLEGATO 1 – NORME TECNICHE GENERALI PER IL RECUPERO DI MATERIA DAI RIFIUTI NON PERICOLOSI 12. FANGHI 12.3 Tipologia: fanghi e polveri da segagione e lavorazione pietre, marmi e ardesie [010202] [010403] [010406]. 12.3.1 Provenienza: lavorazione materiali lapidei di natura calcarea. 12.3.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi contenenti oltre l'85% di carbonato di calcio sul secco. 12.3.3 Attività di recupero: previa eventuale disidratazione, essiccamento, vagliatura, frantumazione, micronizzazione: a) produzione conglomerati cementizi [R5]; b) cementifici [R5]; e) industria cartaria [R5]; d) produzione idropitture [R5]; e) realizzazione di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5]; f) attività di recuperi ambientali (il recupero è subordinato all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10]; g) neutralizzazione di rifiuti acidi [R5]; h) utilizzo come reagente per la desolforazione fumi di combustione [R7]; i) utilizzo per copertura di discariche per RSU; la percentuale di rifiuto utilizzabile in miscela con la materia prima non dovrà essere superiore al 30% in peso (il recupero è subordinato all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5]. 12.3.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: a) conglomerati cementizi nelle forme usualmente commercializzate; b) cemento nelle forme usualmente commercializzate; c) prodotti cartari nelle forme usualmente commercializzate; d) idropitture. 12. FANGHI 12.4 Tipologia: fanghi e polveri da segagione, molatura e lavorazione granito [010202] [010403] [010406]. 12.4.1 Provenienza: lavoratone materiali lapidei di natura silicea. 12.4.2 Caratteristiche del rifiuto: fanghi filtropressati palabili contenenti oltre il 50% di silicati. 12.4.3 Attivitá di recupero: previa eventuale disidratazione, essiccazione, vagliatura, micronizzazione, compattazione, deferrizzazione: a) cementifici [R5]; b) produzione di conglomerati cementizi [R5]; c) industria dei laterizi in aggiunta all'impasto con impiego limitato al 5% sul secco [R5]; d) industria della ceramica [R5]; e) realizzazione di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5]; f) utilizzo per recuperi ambientali (il recupero è subordinato all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R10]; g) utilizzo per copertura di discariche per RSU; la percentuale di rifiuto utilizzabile in miscela con la materia prima non dovrà essere superiore al 30% in peso (il recupero è subordinato all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5]; 12.4.4 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: a) cemento nelle forme usualmente commercializzate; b) conglomerati cementizi nelle forme usualmente commercializzati; c) laterizi nelle forme usualmente commercializzate; d) prodotti ceramici nelle forme usualmente commercializzate. Recupero degli scarti dell’industria lapidea Cocciame Fanghi Recupero ferrosi e diamante ISIM MARMOMACCHINE Universidade Federal do Rio Grande do Sul Aggregati Leggeri Università Federico II Dipartimento di Scienze della Terra Pedotecnica Università Federico II Dipartimento di Scienze della Terra; II Università di Napoli Dipartimento di Scienze Ambientali 3 STONE WASTE RECYCLING STOCCAGGIO DI BLOCCHI A BASE DI AGGLOMERATO ARTIFICIALE LAPIDEO 18 CICLO PRODUTTIVO PER BLOCCHI INFORMI e PICCOLI Carroponte 15 t 1 semi-squadratura dei blocchi informi con telaio a filo diamantato Fine ciclo carico blocchi informi sui carrelli speciali porta-informi mediante carroponte 2 ribaltatore dei blocchi semi-squadrati e carico sui carelli porta blocchi semiregolari 5 4a Trasbordatore 3 Trasbordatore produzione filagne (di altezza inferiore a cm 40 e lunghezza in base alla lunghezza dei blocchi) mediante taglia-blocchi multi disco 4b 5 scarico delle filagne grezze dai carrelli; Trasbordatore Fine ciclo ACQUE REFLUE Water recycling plant Waste water decantation unit Filtro-pressa ? 20 - civili-edili-industiali ALE Calcestruzzi alleggeriti -usi in pedotecnica Produzione degli aggregati leggeri Gli aggregati vengono ottenuti in laboratorio cuocendo ad alte temperature granulati di dimensione 3-15 mm. I granulati di tutti i materiali vengono così prodotti: Preparazione di pellets alla pressione di circa 400 kg/cm2 I pellets ottenuti sono granulati e setacciati per ottenere la frazione 3-15 mm Il granulato così ottenuto viene cotto in forno rotativo alla temperatura di circa 1300° C 1. Aggregati leggeri espansi ottenuti da materiali Italiani (Cab70-Fango) 2 mm 2 mm 2. Aggregati leggeri da materiali Brasiliani È stato testato l’utilizzo di 6 campioni di scarti di lavorazione (BRZ1-6), uno dei quali (BRZ1) derivante da un processo di levigazione e i restanti 5 (BRZ2-6) da processi di segagione. Il prodotto di levigazione (BRZ1) è andato così a ricoprire la figura di agente espandente per lo stesso motivo che ha giustificato l’utilizzo del fango di grès con i materiali italiani, il fatto cioè di contenere piccole quantità di abrasivo. Densità (g/cm3) BRZ1 BRZ2 BRZ3 BRZ4 BRZ5 BRZ6 0.70 1.21 1.32 1.40 1.52 1.51 2. Aggregati leggeri da materiali Brasiliani d=0.70 Aggregato prodotto dal solo campione BRZ1 (levigazione) d=0.69 Miscela 30/70 campioni BRZ1BRZ1-4 d=0.78 Miscela 70/30 campioni BRZ1BRZ1-3 d=0.76 Miscela 30/70 campioni BRZ1BRZ1-5 d=0.72 Miscela 50/50 50/50 campioni BRZ1BRZ1-4 d=0.96 Miscela 70/30 campioni BRZ1BRZ1-2 3. Aggregati leggeri da altri materiali Italiani Per attuare una prima discriminazione dei materiali in uso sono state operate delle cotture “pilota” a 1300° sui materiali “tal quale” (100%) al fine di valutarne il comportamento in cottura e la propensione all’espansione. Solo i campioni FED3-4 hanno dato alla cottura una densità inferiore all’unità. Densità (g/cm3) 3 Densità (g/cm ) FED3 FED4 0.74 0.81 FED5 FED6 FED7 1.82 2.25 2.70 FED8 FED9 1.11 1.22 AM1 AM2 AM3 1.46 1.59 1.65 MM1 MM2 3.31 1.37 Caratterizzazione tecnica dei singoli grani di aggregati leggeri espansi a confronto con prodotti “commerciali” media carico singolo granulo (kN) media densità (g/cm3) FED8-FG FED3 BRZ1 0.04 0.104 0.952 0.920 0.290 0.420 0.690 0.6-0.8 1.00 0.95 0.91 1.41 0.81 0.58 (70/30) CAB70 CAB70-FG ARG-EXP (70/30) FG 4. Utilizzo degli aggregati leggeri nei calcestruzzi Sono state realizzate una serie di prove di utilizzo nei calcestruzzi degli aggregati leggeri espansi prodotti con la miscela Cab70-FG (70/30). I provini di calcestruzzo sono stati realizzati, seguendo la norma UNI 7549-12, miscelando cioè: Componenti Cemento, kg/m3 Sabbia, kg/m3 Acqua, l/m3 Additivo fluidificante, Sky 528 Mac, l/m3 Aggregato leggero, kg/m3 Aria inglobata, l/m3 Massa volumica teorica A/C 350 833 160 4.55 313 30 1660 0.46 4. Utilizzo degli aggregati leggeri nei calcestruzzi Proprietà dei calcestruzzi contenenti aggregati leggeri espansi In media i provini di calcestruzzo hanno fatto rilevare una resistenza a compressione di 32.74 MPa ed una densità a secco (dopo 28 gg) di circa 1773 kg/m3. Grazie a questi dati i calcestruzzi in questione possono essere considerati calcestruzzi leggeri strutturali ovvero calcestruzzi con densità compresa tra 1400-2000 kg/m3 e resistenza superiore a 20 MPa (Suppl. Ord. G.U.R.I., 1996 a-b) Aggregato leggero presente nel calcestruzzo, dopo la prova di compressione RISULTATI RAGGIUNTI (1) Separazione della limaia di ferro dai fanghi di segagione del granito brasiliano. (2) Separazione di una concentrato contenente polveri del diamante sintetico dalle polveri residue di segagione di graniti e marmi brasiliani. (3) Separazione di una concentrato contenente polveri di feldspati, quarzo e altri minerali con densita´inferiore a 2.8 t/m3dalle polveri residue di segagione di graniti e marmi brasiliani Serbatoio - espurgo Ciclone - 0,3 mm (+) 0,3mm (-) 0,3 mm Ciclone - 2 stage Granilha Ritorna al telaio - Centrifuga - Falcon Minerali Minerali Granilha non attiva Serbatoio applicazione Analisi economica dei vantaggi • Quantità ricavata ogni giorno: 5.000 litri al giorno di spurgo / 1 telaio pari a 220 kg di granaglia di ferro recuperabile • Valore di mercato della limaia in Brasile R$ 2,2 / Kg graniglia = US$ 1 • Densità del fango misurata – Granasa 1,84 g/cm3 = 1840 g/litro de granilha attiva ⇒ 220.000 gr/giorno ⇒ US$ 220/giorno x 0,85 = US$ 187/giorno • 4% •Guida per la analisi Mine and Mill Equipment Costs, an Estimators’s Guide. Western Mine Engineering, inc Indirizzi applicativi 1) Concimi potassici materiali di segagione e lavorazione di rocce 2) Substrati per le pedotecniche di ricomposizione ambientale in associazione con materiali organici idonei 3) Correttivi di suoli a reazione acida polveri e fanghi di lavorazione di marmi 1. Concimi potassici materiali di segagione e lavorazione di rocce Schema sperimentale Modelli in scala in ambiente confinato Suolo campionato nel Basso Volturno (CE) Typic xeropsamment (suolo a tessitura sabbiosa) caratterizzato da modesto contenuto di elementi nutritivi 1. Concimi potassici materiali di segagione e lavorazione di rocce Stato delle conoscenze Studi condotti sul materiale di segagione del Tufo Giallo Napoletano hanno accertato la presenza di consistenti dotazioni del pool labile di potassio (1.5 g 100g-1) e abbondanti pool di riserva (2.5 g 100g-1) Granito silano Prove di crescita di Dactilys su suolo addizionato con materiali di segagione e lavorazione di rocce Produzione complessiva di fitomassa (mg s.s.) 1000 mg s.s. 750 500 250 0 Granito silano Pietra verde Pietra di Serizzo Trattamenti Tufo Giallo Napoletano Controllo 1. Conclusioni Tutti i materiali lapidei utilizzati appaiono idonei come succedanei di fertilizzanti potassici. In particolare la Pietra di Serizzo offre risultati analoghi al Tufo Giallo Napoletano, presumibilmente in relazione alla consistenza del pool labile di K (0.5 g 100g-1) 2. Substrati per le pedotecniche di ricomposizione ambientale in associazione con materiali organici idonei Piano sperimentale Modelli in scala in ambiente confinato costruzione di proto-orizzonti artificiali come substrato per la vegetazione Produzione complessiva di fitomassa mg s.s./vaso 250 +HS +RB ammendante compostato misto a base prevalente di residui ligno-cellulosici e deiezioni zootecniche o da un residuo delle attività di lavorazione della barbabietola da zucchero (borlande). 200 150 100 50 0 trattamenti Granito silano Pietra Verde Pietra di Serizzo Tufo Giallo Napoletano 2. Conclusioni In ogni caso la miscelazione materiali lapidei/miscele organiche permette l’insediamento di un feltro erboso. I migliori risultati, in termini di rigoglio vegetativo sono attribuiti al Tufo Giallo Napoletano ed a Pietra di Serizzo 3. Correttivi di suoli a reazione acida polveri e fanghi di lavorazione di marmi Piano sperimentale Modelli in scala in ambiente confinato su suoli a reazione acida (pH<5.5) provenienti dall’Italia meridionale Addizione con polveri e fanghi di lavorazione di marmo Botticino a confronto con correttivi commerciali (calce agricola) Correttivi di suoli a reazione acida (polveri e fanghi di lavorazione di marmi e calcari) Variazione del grado di reazione (% sul valore atteso) 100 + + + + 95 CaCO3 Marmolux 50% Marmolux 100% Marmolux 150% 90 85 80 suolo con pH 5,3 suolo con pH 6,0 suolo con pH 5.1 Valore atteso= pH 6.4 Valore atteso= pH 6.8 Valore atteso= pH 6.0 3. Conclusioni L’applicazione degli scarti di lavorazione di Marmo Botticino permette di ottenere valori di correzione paragonabili a quelli derivanti dall’applicazione di materiali calcarei comunemente adoperati in agricoltura La capacità di operare correzione del grado di reazione è tuttavia influenzata dall’attività del complesso di scambio Ing. Marone, Arch. Ferrari, Prof. Sampaio, Prof. Langella, Prof. Calcaterra, Prof. Pinto, Ing. Padovani FEIRA de SANTANA 4 LUGLIO 2005 UNIVERSITA’ STATALE DI FEIRA de SANTANA BAHIA 46 RIUNIONE DELLA DELEGAZIONE ITALIANA PRESSO LA SEDE DELLA COMPAGNIA BAIANA DI RICERCA MINERARIA SALVADOR - 5 LUGLIO 2005 - CBPM – COMPANIA BAIANA DE PESQUISA MINERAL BAHIA 47 PARTECIPAZIONE DELLA DELEGAZIONE ITALIANA AL SEMINARIO SULLE ROCCE ORNAMENTALI DEL BRASILE SALVADOR – 5/6 LUGLIO 2005 - CONVEGNO 48 DELEGAZIONE ITALIANA PRESSO IL CENTRO TECNOLOGICO DI PORTO ALEGRE - UFRGS PORTO ALEGRE –7/8/9 LUGLIO 2005 - CENTRO TECNOLOGICO UFRGS 49 CONVEGNO A CACHUEIRO – ES – NOVEMBRE 2006 IL PROGETTO ICE-CRUI 50 CONVEGNO FINALE NAPOLI, 18 DICEMBRE 2006 CONVEGNO FINALE NAPOLI, 18 DICEMBRE 2006