La Leucemia Mieloide Cronica
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La Leucemia Mieloide Cronica
Regione Siciliana AZIENDA OSPEDALIERA di rilievo nazionale e di alta specializzazione ARNAS – GARIBALDI di Catania U.O.C di Ematologia (Unità Accreditata ISO 9001:2008 per la gestione della terapia antitumorale) La Leucemia Mieloide Cronica ”Una guida per i malati e per i loro familiari” Cara lettrice, Caro lettore, se ha preso tra le mani questo opuscolo e ne sta iniziando la lettura è perché probabilmente lei, un suo parente, o un conoscente, è affetto da questa malattia. L’obiettivo di questo opuscolo, che ha carattere puramente informativo, è di aiutare i malati, i loro familiari e i loro amici, a saperne di più sulla Leucemia Mieloide Cronica, in modo da facilitare il loro percorso terapeutico. 1 - Leucemia Mieloide Cronica Introduzione La Leucemia Mieloide Cronica (chiamata anche LMC) è una malattia in cui vengono prodotti troppi globuli bianchi nel midollo osseo. Il midollo osseo è un tessuto spugnoso contenuto all’interno delle grandi ossa del corpo. Il midollo osseo produce i globuli rossi (che trasportano l’ossigeno ed altre sostanze a tutti i tessuti del corpo), i globuli bianchi (che combattono le infezioni) e le piastrine (che servono alla coagulazione del sangue). Normalmente il midollo osseo produce delle cellule, chiamate blasti, che poi si differenziano (maturano) in molti diversi tipi di cellule sanguigne, ciascuna con il suo specifico ruolo nell’organismo. La LMC interessa i blasti che si stanno differenziando in un tipo di globuli bianchi, chiamati granulociti. I blasti non maturano e diventano troppo numerosi. Questi blasti immaturi possono così essere trovati nel sangue ed nel midollo osseo. Nella maggior parte dei pazienti con LMC, il materiale genetico (cromosomi) nelle cellule leucemiche ha una caratteristica che non è normale, che viene chiamata cromosoma Filadelfia. La leucemia può essere acuta (progredisce rapidamente con molti blasti immaturi) o cronica (progredisce lentamente con cellule tumorali-leucemiche di aspetto più maturo). La leucemia mieloide cronica progredisce lentamente e di solito colpisce persone di media età o più anziane, sebbene possa interessare anche i bambini. Nei primi stadi della LMC, la maggior parte dei pazienti non ha nessun sintomo. Bisognerebbe consultare un medico se compare uno dei seguenti sintomi: stanchezza persistente, una sensazione di mancanza di energia, febbre, mancanza di appetito, o sudorazioni notturne. Inoltre, la milza (l'organo nell'addome superiore, a sinistra, che produce altri tipi di globuli bianchi e filtra e rimuove dal sangue le cellule ematiche vecchie) può essere ingrandita. Se ci sono sintomi, un medico potrà ordinare degli esami del sangue per contare il numero di ciascuno dei diversi tipi di cellule del sangue. Ulteriori esami del sangue possono essere eseguiti se i risultati delle analisi del sangue non sono normali. Il medico può anche eseguire una biopsia del midollo osseo. Durante questo esame viene inserito un ago in un osso (del bacino) e viene prelevato un piccolo pezzo di midollo osseo che viene esaminato al microscopio. Il medico può dire allora al paziente di che tipo di leucemia si tratta e programmare il trattamento migliore. Stadi della leucemia mieloide cronica Una volta che è stata trovata (diagnosticata) una leucemia mieloide cronica, è necessario eseguire ulteriori accertamenti per stabilire se le cellule leucemiche si sono diffuse in altre parti del corpo. Questo procedimento è 2 - Leucemia Mieloide Cronica chiamato stadiazione. La LMC progredisce attraverso diverse fasi e queste fasi costituiscono gli stadi che vengono impiegati per programmare il trattamento. Per la leucemia mieliode cronica sono usati i seguenti stadi: Fase cronica: Ci sono pochi blasti nel sangue e nel midollo osseo e ci può non essere nessun sintomo di leucemia. Questa fase può durare da molti mesi a molti anni. Fase accelerata: C’è un numero maggiore di blasti nel sangue e nel midollo osseo, e un numero minore di cellule normali. Fase Blastica: Più del 30% delle cellule nel sangue o nel midollo osseo è costituito da blasti. La fase blastica della LMC è talora chiamata “crisi blastica." Qualche volta le cellule blastiche formano delle masse al di fuori del midollo osseo, in sedi come l'osso o i linfonodi. I linfonodi sono piccole strutture a forma di fagiolo che si trovano in tutto il corpo e producono ed accumulano le cellule che combattono le infezioni Refrattario: Le cellule leucemiche non diminuiscono anche se viene somministrato un trattamento. Sintomi In molti casi le persone colpite da LMC non presentano sintomi al momento della diagnosi che spesso avviene per caso, per esempio durante un controllo generale o per un'altra patologia. Inoltre, anche se presenti, i sintomi sono spesso poco specifici e comuni a molte altre malattie: debolezza, febbre, sudorazione notturna, perdita di peso, dolore alle ossa, dolore o senso di "pienezza" al ventre, dolore alle ossa o alle articolazioni e milza ingrossata. Sono presenti inoltre sanguinamenti (frequenti quelli di naso e gengive), infezioni e stanchezza legati alla riduzione delle normali cellule del sangue che sono sostituite da quelle tumorali. Opzioni terapeutiche Ci sono trattamenti per tutti pazienti con Leucemia Mieloide Cronica. Sono usati tre tipi di trattamento: Terapia mirata con inibitori della crescita tumorale consiste nella somministrazione di sostanze che appartengono a una nuova classe di farmaci antitumorali in grado di agire contro i tumori in modo molto selettivo. Queste molecole ‘intelligenti' sono in grado di riconoscere alcune proteine che si trovano sulla parete delle cellula tumorale o al suo interno, ovvero di 3 - Leucemia Mieloide Cronica bloccare i meccanismi con i quali la cellula tumorale si riproduce; siccome queste proteine si trovano solo in piccola parte anche sulle cellule sane, ne risulta che l'azione sia mirata verso le cellule tumorali. La Chemioterapia impiega farmaci in grado di uccidere le cellule tumorali (leucemiche). La chemioterapia può essere somministrata in forma di pillole (da assumere per bocca), oppure può essere iniettata nel corpo per mezzo di un ago inserito in una vena o nel muscolo. La chemioterapia viene definita un trattamento sistemico perché il farmaco entra nella circolazione del sangue, viene trasportato attraverso il corpo, e può uccidere le cellule tumorali in ogni parte del corpo. La chemioterapia può essere somministrata anche nel fluido che circonda il cervello inserendo un ago nel cervello o nella schiena (chemioterapia intratecale). La Terapia biologica cerca di fare in modo che sia lo stesso organismo a lottare contro il cancro. Si impiegano sostanze prodotte dall’organismo o in laboratorio per potenziare, dirigere o ripristinare le difese naturali del corpo contro la malattia. Le terapie biologiche talora sono chiamate terapie con modificatori della risposta biologica (Biological Response Modifiers o BRM) o immunoterapia. Se la milza è ingrandita, i medici possono decidere di asportare la milza con un'operazione chiamata splenectomia. La terapia biologica a volte viene denominata terapia dei modificatori delle risposte biologiche (BRM) o immunoterapia. Sono inoltre in atto studi clinici per valutare gli effetti su determinati pazienti del trapianto di midollo osseo e la splenectomia Il trapianto di midollo osseo viene impiegato per sostituire il midollo osseo del paziente con un midollo osseo sano. In primo luogo tutto il midollo osseo del corpo viene distrutto con alte dosi di chemioterapia, associate o meno alla radioterapia. Poi viene prelevato del midollo osseo sano da un'altra persona (donatore) i cui tessuti sono identici o quasi identici a quelli del paziente. Il donatore può essere un gemello (l'appaiamento migliore), un fratello o una sorella, o una persona non imparentata. Il midollo osseo sano del donatore viene somministrato al paziente attraverso un ago inserito in una vena, e va a rimpiazzare il midollo che era stato distrutto. Il trapianto di midollo osseo che utilizza come donatore un parente o una persona non imparentata con il paziente viene chiamato trapianto di midollo allogenico. La Splenectomia ovvero la rimozione chirurgica della milza, era in passato spesso eseguita nei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica, ma oggi è raramente indicata perché dopo poche settimane di terapia con i farmaci biologici descritti sopra la milza torna alle dimensioni normali e non c'è bisogno di intervento chirurgico. 4 - Leucemia Mieloide Cronica Che cosa sono i farmaci biologici? I farmaci biologici sono una particolare categoria di terapie mirate. Sono chiamati così perché mimano sostanze presenti nell'organismo, ma sono prodotti in laboratorio. Essi comprendono: i fattori di crescita detti anche colony stimulating factors (CSF): sostanze che stimolano la produzione delle cellule del sangue da parte del midollo. Si usano spesso dopo la chemioterapia per ristabilire il numero adeguato di cellule nel sangue; gli anticorpi monoclonali: sono molecole in grado di riconoscere un bersaglio presente sulle cellule tumorali, ma non su quelle sane. Il loro utilizzo permette quindi di indirizzare la cura soltanto contro il tumore, risparmiando il più possibile i tessuti sani; le interleuchine e l'interferone: sono sostanze naturali che partecipano al processo di infiammazione. Comprendono numerosi varianti e alcune di queste sono in grado di contrastare diverse forme di cancro. Per esempio, l'interleuchina 2 agisce contro il tumore del rene mentre l'interferone è efficace in caso di tumore del rene, melanoma,mieloma multiplo e alcune forme di leucemia; vaccini: Sono in fase avanzata di sperimentazione vaccini per curare il cancro. L'idea di base è stimolare il sistema immunitario a riconoscere il tumore come estraneo per poi distruggerlo. Due esempi riguardano la cura delmelanoma in fase avanzata e la terapia del cancro della prostata con metastasi. Le terapie biologiche sono già in uso per alcune forme di leucemia in cui è presente un'anomalia detta cromosoma Philadelphia e rispondono bene al trattamento con imatinib, un farmaco che riduce la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali. Trattamento in base allo stadio La scelta della terapia dipende dalla fase della malattia, dall'età e dalle condizioni generali del paziente. L'oncologo può proporre il trattamento standard per la sua dimostrata efficacia, confermata da esperienze precedenti, oppure la partecipazione a uno studio clinico. La terapia standard non funziona necessariamente per tutti i pazienti e a volte comporta più effetti collaterali di quanto si 5 - Leucemia Mieloide Cronica pensi. Per tale motivo si conducono studi clinici allo scopo di individuare modi più efficaci di trattamento, basandosi sulle informazioni più aggiornate al momento disponibili. Fase cronica In questo caso le principali opzioni terapeutiche sono: terapia mirata con un inibitore della crescita tumorale; chemioterapia ad alte dosi con trapianto di midollo osseo da donatore; chemioterapia; chirurgia (splenectomia), che per altro oggi è impiegata raramente; farmaci ad attività immuno-modulante (interferone), anche se oggi il loro uso è molto diminuito dopo l'introduzione degli inibitori della crescita tumorale; partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l'efficacia di un nuovo trattamento. Fase accelerata In questo caso le principali opzioni terapeutiche sono: trapianto di midollo osseo da donatore; terapia mirata con inibitore della crescita tumorale; interferone; chemioterapia, anche ad alte dosi partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l'efficacia di un nuovo trattamento. Fase blastica In questo caso le principali opzioni terapeutiche sono: terapia mirata con un inibitore della crescita tumorale; trapianto di midollo osseo da donatore; chemioterapia, anche ad alte dosi; chemioterapia a scopo palliativo per alleviare i sintomi e migliorare la qualità di vita; partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l'efficacia di un nuovo trattamento. Leucemia mieloide cronica redicivante Le principali opzioni terapeutiche sono le seguenti: terapia mirata con un inibitore della crescita tumorale; interferone; trapianto di midollo osseo da donatore; 6 - Leucemia Mieloide Cronica partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l'efficacia di un nuovo trattamento. Aspetti sociali e psicologici La diagnosi di LMC provoca profonde risposte emotive nel paziente, nella famiglia e tra gli amici. Le reazioni più comuni sono il rifiuto della malattia, la depressione, la paura. Nessun tipo di reazione psicologica può essere inaspettata. Il non capire cosa ci si può aspettare, il non conoscere e il non sapere cosa succederà nel corso della malattia deve essere discusso dal medico insieme alla famiglia, agli infermieri ed al psicologo. Nel paziente con LMC stress emotivi nascono anche dall’incapacità di lavorare e di interagire con parenti ed amici nei modi usuali. Al paziente devono essere date spiegazioni dettagliate sui programmi terapeutici ed eventuali protocolli alternativi. E’ esperienza comune che il paziente affetto da una patologia cronica e con una buona aspettativa di vita nei mesi successivi alla diagnosi raggiunga una maggiore accettazione della malattia, ritornando generalmente alla precedente vita affettiva e di relazione. Alcuni pazienti possono peraltro richiedere un supporto psico-terapeutico sia per affrontare meglio le varie fasi della malattia che per migliorare la qualità della vita. Prospettive future Negli ultimi anni i progressi nel trattamento della LMC sono stati notevoli. In particolare i maggiori successi si sono raggiunti con l’interferone-alfa e con il trapianto di cellule staminali da donatore familiare o non-consanguineo. Numerosi studi stanno valutando se l’interferone-alfa possa essere più efficace in combinazione con altri agenti chemioterapici quali la citosinaarabinoside. Altri gruppi di ricercatori stanno migliorando le tecniche di tipizzazione HLA, così da aumentare ulteriormente le possibilità del trapianto allogenico. Sono inoltre ormai ampiamente utilizzati protocolli che prevedono l’infusione dei linfociti del donatore (in grado di evocare una forte risposta antileucemica) nei casi di ripresa di malattia dopo trapianto. La scoperta del gene di fusione “BCR-ABL” e della proteina anomala ha incoraggiato numerosi studi di biologia molecolare: sono già in fase di sperimentazione sostanze chimiche in grado di bloccare sia l’oncogene BCR7 - Leucemia Mieloide Cronica ABL (ad es.oligonucleotidi-antisenso) che la proteina prodotta (ad es. inibitori di tirosin-chinasi). In particolare è stato recentemente sintetizzato un nuovo inibitore chiamato STI-571 che sembra in grado di indurre remissioni complete con scarsi effetti collaterali; tale farmaco è in fase di avanzata sperimentazione. Scambio con altri pazienti/forum internet Numerose persone confrontate con una diagnosi di cancro vivono oggi meglio e più a lungo rispetto ad alcuni decenni fa. E’ importante ascoltare se stessi: prenda tutto il tempo necessario per riorganizzare in modo consapevole la sua vita.. Proprio come le persone sane affrontano ognuna a modo suo le questioni esistenziali, così ogni individuo vive in modo diverso dagli altri la propria malattia. Venire a conoscenza dei vari modi in cui altri malati o familiari hanno superato i momenti difficili può dare coraggio. Nei gruppi di auto-aiuto i pazienti si scambiano esperienze e informazioni. Esiste la possibilità di discutere di ciò che le sta più a cuore in un forum/blog dedicato: http://ematologiagaribaldinesima.forumfree.it e su facebook: Ematologia Garibaldi Nesima. Tenga presente però che l'esperienza vissuta da un’altra persona in relazione alla malattia è strettamente personale ed eventuali sintomi o effetti collaterali non è detto che si verifichino anche sulla sua persona. Inoltre, qualora lo ritenga necessario, potrà rivolgersi all’èquipe curante, la quale le darà volentieri informazioni e consigli utili per superare i disturbi legati alla malattia e ai trattamenti. Rifletta anche sulla possibilità di avvalersi di eventuali misure complementari in grado di contribuire al suo recupero o reinserimento nella vita professionale e sociale e di migliorare il suo benessere. Se lo ritiene necessario richieda la consulenza di uno psico-oncologo, specialista nei problemi di natura psichica legati a una malattia tumorale. Bibliografia http://www.airc.it http://www.italiasalute.it http://www.aimac.it 8 - Leucemia Mieloide Cronica