Un canyon nella rete?

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Un canyon nella rete?
1 Primo piano
13 febbraio 2010
17 maggio 2014
MAI PIÙ EMERGENZA: NARDÒ
SI PREPARA AD ACCOGLIERE
I BRACCIANTI AGRICOLI
Stefano Manca
pag. 7
1
Primo piano
LA PASSIONE E LO SPETTACOLO
DEL TANGO ILLEGAL
NELLE PIAZZE DI LECCE
Andrea Colella
pag. 8
Periodico
d’informazione del Salento
Anno XIII n. 537
17.05.2014
LECCE
La città ha detto “no” al racket,
in attesa del fondo di solidarietà
Fabio Antonio Grasso
MAGLIE
Eternit, continua il monitoraggio
ambientale nel centro cittadino
Patrizia Miggiano
TRICASE
pag. 10
pag. 14
Un canyon nella rete?
Nei giorni scorsi il Tar di Lecce ha dato il via libera ai lavori di messa in sicurezza del Ciolo attraverso l’uso di reti
metalliche per contenere le rocce, respingendo così il ricorso di Legambiente che può ancora contare sul
sequestro del progetto disposto dalla Procura. Ma la scelta delle reti non convince e secondo il geologo Paolo
Sansò l’unica soluzione è chiudere l’area alla balneazione, consentendo il transito solo agli escursionisti esperti
Giovani operatori turistici del mare:
al via il corso di Magna Grecia Mare
M. Maddalena Bitonti
pag. 16
2
17 maggio 2014
Disturbi alimentari, un tema
sempre più d’attualità
Allergie ed intolleranze: se ne parla molto, ma ancora poco si conosce a riguardo.
E negli ultimi anni è aumentato il numero di adulti e bambini con disturbi legati
agli alimenti ingeriti. La parola al dottore Luigi Licci, Direttore Sanitario dello
Studio Licci Analisi Cliniche
Aumentano le allergie e crescono
le intolleranze alimentari, anche tra
i bambini, già a partire dall’infanzia. È un dato di fatto. Ma ancora non se ne sa molto, come spiega il dottore Luigi Licci, Direttore Sanitario dello Studio di Analisi Cliniche Licci di Maglie, che afferma: “Le intolleranze alimentari risultano essere ai giorni nostri
un tema ancora poco conosciuto,
nonché poco approfondito, nonostante sempre più persone soffrano di questo disturbo, spesso
senza saperlo”.
Dottor Licci, quale è la differenza
tra allergia e intolleranza alimentare?
Le manifestazioni allergiche sono
reazioni immediate, compaiono di
solito nel giro di pochi minuti dall’assunzione della sostanza e sono
legate alla produzione di alcuni elementi del nostro sistema immunitario chiamati immunoglobuline e
mastociti; il meccanismo d’azione
di un’allergia alimentare è la liberazione, locale o diffusa, di istamina, cioè di un mediatore chimico
responsabile di manifestazioni prevalentemente a carattere locale,
come gonfiore, rossore, prurito”.
Le reazioni naturalmente sono diverse a seconda della gravità del disturbo…
La reazione è acuta, cioè immediata, dipende dalla dose di alimento ingerito, è specifica per un
unico alimento, ha un solo organo bersaglio. Per lo più l’allergia
alimentare è dovuta ad alimenti assunti in modo sporadico, ad esempio fragole, crostacei ed altri alimenti. In un’allergia non si verifica il fenomeno della cross-reazione, vale a dire che se un soggetto
è allergico alle fragole non lo sarà
a tutti gli alimenti appartenenti alla
famiglia biologica delle fragole.
Le intolleranze, invece, come si manifestano? È vero che si è riscontrato un loro aumento negli ultimi anni?
Sì, queste sono in aumento e colpiscono un numero molto maggiore di soggetti rispetto alle normali allergie. Si tratta di reazioni
croniche lente e ritardate che possono insorgere dopo ore o giorni
dall’assunzione dell’alimento, anche a 72 ore di distanza. Non scatenano, come le allergie, risposta
immunitaria e, cosa molto importante, la reazione non dipende
dalla dose dell’alimento ingerito.
L’intolleranza alimentare è definita come una patologia da accumulo o da iperstimolazione, cioè
è l’abuso di un alimento, protratto nel tempo, che può determinare tali fenomeni. Queste “reazioni avverse al cibo”, che portano a
un progressivo accumulo di ‘tossine’ nell’organismo , in molti casi
si possono presentare in maniera
“nascosta o mascherata” e spesso
sono gli alimenti più graditi a esserne responsabili. Ecco perché è
più facile una diagnosi di allergia,
in cui la reazione è immediata all’assunzione dell’alimento, mentre
per l’intolleranza bisogna individuare quali di queste sostanza si è
accumulata in maniera da essere
considerata tossica per l’organismo.
L’ intolleranza alimentare può
provocare disturbi diffusi in tutto
l’organismo…
Si, perché l’intolleranza alimentare può causare il fenomeno di
cross-reazione, a cui accennavamo
prima. Ad esempio, chi è intollerante al pomodoro lo sarà anche
a tutti i componenti della famiglia
a cui il pomodoro appartiene.
Ma, dottor Licci, che cosa genera
l’intolleranza alimentare? Quali le
cause che la scatenano?
Ovviamente diverse situazioni
contribuiscono all’insorgenza di intolleranze alimentari, come errato
stile di vita alimentare, carenze di
vitamine e minerali, diete a basso
contenuto di fibra, consumo di alimenti industrialmente raffinati,
ad esempio farina bianca, oli
estratti con solventi, latte a lunga
conservazione, nonché assunzione
di farmaci e loro conseguente
abuso, stati di tensione o stress
emotivi protratti nel tempo che
non solo alterano l’equilibrio delle secrezioni di stomaco e intestino, riducendo la capacità digestiva, ma inducono pure una conseguente alterazione della barriera
costituita dalla flora batterica intestinale, alla base di problemi correlati alle intolleranze.
Bene, ci aiuta a capire meglio
come funzione a questo punto il
nostro intestino, poiché pare essere
il maggiore imputato?
In una situazione di normale tolleranza agli alimenti, il rivestimento della parete intestinale e la
flora batterica residente permettono un normale processo di digestione e assorbimento degli alimenti. Alcune cellule presenti nella mucosa intestinale hanno il
compito di riconoscere gli alimenti consumati abitualmente
così da imparare a tollerarli evitando di produrre a livello intestinale anticorpi che farebbero
combattere il cibo come se fosse
una sostanza altamente tossica, insomma un nemico.
Se invece la barriera batterica viene meno, il cibo e le eventuali sostanze chimiche estranee che lo accompagnano entrano in contatto
con la mucosa intestinale. Da qui
un’irritazione e uno stato infiammatorio che rende la parete intestinale più permeabile, tanto da
permettere il passaggio di queste
sostanze non completamente digerite.
Ecco spiegato poi l’innesco di reazioni immunitarie per inibire le sostanze “cattive” e lo sviluppo di anticorpi per bloccare l’alimento in
questione. Una successiva introduzione dello stesso cibo provocherà un aggressione ad esso. Se
troppo intensa o troppo protratta
nel tempo potrà essere in grado di
determinare una vera e propria patologia.
La reazione coinvolge tutto l’organismo?
Si manifesta di solito con sintomi
che possono coinvolgere uno o più
organi, partendo da quello che per
ognuno di noi è il proprio “punto debole” per costituzione. In genere i sintomi ‘spia’ possono essere molteplici e interessare tutto l’organismo, relativi all’apparato digerente, al metabolismo, ai muscoli
e alle articolazioni, all’apparato genito-urinario, come pure a quelli
cardio-circolatorio e respiratorio,
oltre alla pelle e al sistema nervoso.
Dottor Licci, a questo punto,
come si possono smascherare tali
intolleranze?
Il nostro centro esegue un test altamente efficace e dotato di elevata
attendibilità, quello citotossico su
sangue. È un’indagine in vitro, tramite un semplice prelievo di sangue, ponendo a contatto il siero e
i leucociti del paziente con estratti alimentari purificati (allergeni alimentari). Vengono analizzati 51
alimenti, con i loro relativi collaterali, che corrispondono a quelli
assunti più di frequente nella dieta e che risultano essere responsabili in modo particolare dell’intossicazione alimentare, in pratica
dai cereali alle carni e al pesce, dal
latte al lievito e alle uova, dal caffè al cacao, da alcuni tipi di frutta alle verdure più utilizzate e ai legumi.
I risultati sono classificati secondo
una scala dal 1° al 4° grado, in base
alla gravità della reazione…
Ai pazienti risultati positivi a una
o più sostanze si suggerisce di eliminarle completamente dall’alimentazione per un periodo che dipende dal grado di reazione riscontrato. L’obiettivo è di disintossicare l’organismo e, in particolare, di permettere la perdita di
memoria da parte delle cellule
immunologiche verso quel particolare alimento risultato tossico
per l’individuo.
Quali i tempi per questa “disintossicazione”?
Normalmente il problema tende a
risolversi o a migliorare nel giro di
4-6 settimane. A differenza delle allergie alimentari le intolleranze
non sono perenni poiché di norma,
dopo un periodo di astinenza che
prevede uno smaltimento delle
tossine accumulate, gli alimenti risultati positivi al test possono essere reintrodotti nella dieta, naturalmente il tutto sotto la supervisione costante del proprio medico
di fiducia.
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17 maggio 2014
Editoriale
Bandiera blu
o bandiera bianca?
OPINIONI
Pubblicità progresso (e decoro)
Queste locandine formato A4 da tempo
fanno mostra di sé in alcune strade del
centro di Maglie e altri comuni limitrofi.
L’idea, già collaudata, non è male: una
vignetta, realizzata nel 2005 dal celebre
cartoonist Sergio Staino per
sensibilizzare e responsabilizzare
maggiormente i cittadini al rispetto
verso gli altri e al decoro urbano,
mostra un cane che si augura il rapido
intervento del suo padrone per
raccogliere gli escrementi lasciati in
strada. Il messaggio è “non fare
arrossire il tuo cane”, ossia
“comportati da bravo padrone e
assumiti le tue responsabilità”.
In fondo, per contribuire al decoro
urbano del proprio comune ci vuole
davvero poco.
di Andrea Colella
Puntuale come ogni anno la FEE ha pubblicato la
sua “hit parade” delle località di mare più virtuose del nostro Paese, le quali potranno fregiarsi delle Bandiere Blu, che attestano la qualità dell’ambiente naturale e dei servizi offerti. Su 140 comuni
premiati a livello nazionale, il nostro Salento è riuscito a portare a casa solo quattro Bandiere blu
(Melendugno, Otranto, Salve e Castro).
Un risultato non certo entusiasmante per un territorio come il nostro che, a dispetto delle bellezze naturali che offre, deve spesso combattere contro ecomostri e opere pubbliche invasive, senza
contare che i servizi offerti spesso non risultano
all’altezza. E la cosa evidentemente non è sfuggita
ai vertici della FEE, i quali hanno pensato bene di
penalizzare località come ad esempio Gagliano del
Capo (si veda la copertina di questo numero), Santa Cesarea (chi si ricorda di Porto Miggiano?), Nardò e Santa Maria di Leuca (chissà perché).
Intanto, mentre Melendugno, Otranto, Salve e Castro festeggiano (anche se a Castro Marina operatori e turisti attendono ancora di tornare a fruire di piazza Dante, dopo il crollo del gennaio 2009),
nel Salento residenti e commercianti di altre località
di mare magari meno rinomate ma altrettanto meritevoli di attenzione come Torre Chianca e Spiaggiabella, denunciano a gran voce il degrado e l’inesistenza (o l’inefficacia) dei servizi erogati dalle Amministrazioni si competenza. Disservizi che inducono i turisti a preferire, appunto, altre marine più
blasonate, su cui magari sventola una Bandiera
Blu o qualche Vela di Legambiente.
In attesa dell’estate che verrà occorre riflettere se
le Bandiere blu assegnate in questi giorni siano un
simbolo di vittoria o di resa. E la resa, in questo
caso, non è certo onorevole.
Belpaese
tornerà in distribuzione
il 31 maggio 2014
Un tavolo di confronto con lo Iacp sull’emergenza morosità
È quanto chiede l’Associazione
Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari (Anaci) della provincia di Lecce.
Da un lato gli amministratori
non sono più in grado di anticipare le quote dei morosi e, perciò, sono stati sospesi, sia pure
a macchia di leopardo, i servizi di prima necessità; dall’altro
lo Iacp non solo non paga perché non è in grado di farlo, ma
non è neppure in grado di offrire una soluzione efficace.
Inoltre, il mancato pagamento
delle prossime rate farà cadere
l’accordo ottenuto, con enormi
sforzi, con l’Acquedotto pugliese, con conseguente perdita
del beneficio della dilazione.
L’aspetto più sconcertante dell’intera vicenda è l’ostinazione
dell’ente che continua a disinteressarsi del problema. Si as-
siste ad un tentativo da parte
dell’ente di delegittimare e screditare gli amministratori che,
fino a prova contraria, stanno
mantenendo in piedi il sistema
delle autogestioni, anticipando
di tasca propria e sopperendo
agli obblighi che sia la legge regionale che la nuova Riforma
condominale hanno addossato
alla proprietà.
Anaci - Lecce
Una precisazione
In riferimento all’articolo pubblicato nello scorso numero a pag. 8 dal titolo “Fratture e alleanze allargate: ecco lo
scacchiere locale” a firma di Stefano Manca, si precisa che Gabriella Cretì, attuale sindaco di Muro Leccese, ha
scelto personalmente di non ricandidarsi alle elezioni amministrative del 25 maggio prossimo, e dunque non è
da intendersi che la scelta sia dipesa da altri.
La redazione di Belpaese
La lucerna
a cura di
fra Roberto Francavilla
“Io sono la porta delle pecore. Se uno entra attraverso di
me, sarà salvato. Il ladro non
viene se non per rubare, uccidere e distruggere. Io
sono venuto perché abbiano la vita in abbondanza”.
Amici di Belpaese, siamo sempre nel tempo di Pasqua. Gesù risorto, dopo le apparizioni a Maria Maddalena nel giardino del sepolcro, ai due discepoli di
Emmaus lungo la strada e agli Apostoli nel Cenacolo, ora riprende il suo posto di Maestro di vita e
di verità per quanti lo seguono in ogni tempo. Si presenta a noi con delle immagini in prima persona che
troviamo solo nel Vangelo di Giovanni. La quarta domenica è da sempre considerata del Buon Pastore per l’immagine utilizzata a indicare il compito di
chi conduce le pecore al pascolo e si preoccupa anche dell’ovile per custodirle e difenderle. Di qui l’immagine della “porta delle pecore”, mettendo in guardia dal ladro e dal mercenario che vengono solo per
rubare non entrando dalla porta, ma scavalcando
il muro.
Papa Francesco per questa domenica ha indirizzato
una sua lettera a tutta la Chiesa, suggerendo motivi per la riflessione e la preghiera sulla chiamata
alla sequela di Gesù. Egli scrive a chiare lettere “l’esigenza per tutti di un esodo”, cioè un’uscita dai propri punti di vista e da situazioni consolidate per aprirsi alla novità di ciò che Dio chiede a ciascuno per
il bene degli altri, e lo scrive non solo per la vocazione religiosa (sacerdotale e missionaria), ma per
la stessa vita coniugale e i vari impegni sociali.
A noi della civiltà post industriale, l’immagine bucolica
delle pecore e del pastore sembra inusuale! Ma il
richiamo di Gesù è davanti agli occhi di quanti appena fuori del paese vedono pecore al pascolo, per
accorgersi della verità del pastore che conosce le
sue pecore, le chiama per nome ed esse lo seguono,
mentre non seguono la voce degli estranei. Per il
mese di maggio c’è lavoro per tutti, mettendo all’opera relazioni corrette e cortesi fra di noi, in famiglia, nella Chiesa e in società. Cristo buon pastore
con i nuovi santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II
ci assicura che è sempre lui a condurci verso i pascoli della vita eterna.
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17 maggio 2014
in copertina
Un canyon
nella rete?
Nei giorni scorsi il Tar di Lecce ha dato il via libera ai lavori di messa in
sicurezza del Ciolo attraverso l’uso di reti metalliche per contenere le
rocce, respingendo così il ricorso di Legambiente che può ancora
contare sul sequestro del progetto disposto dalla Procura
Il Ciolo coperto dalle reti metalliche? Questo sembra essere il destino della bellissima
area salentina, anche se la battaglia non è finita. Negli scorsi giorni, il Tar ha infatti respinto la richiesta di Legambiente Lecce, rappresentata dall’avvocato Tagliaferro, di
bloccare in via cautelativa i lavori, in attesa del merito che dovrebbe essere fissato
dopo l’estate. I ricorrenti lamentavano l’assenza di alcuni elementi fondamentali per
l’attuazione del progetto, quali il Via (Valutazione d’impatto ambientale), una variante urbanistica e l’autorizzazione paesaggistica. Il Tribunale Amministrativo non
ha però riscontrato queste mancanze e ha
dato via libera ai lavori.
Il progetto esecutivo per la messa in sicurezza
della falesia del Ciolo risale al 23 febbraio
2010, finanziato con 500mila euro provenienti dai fondi PO FESR 2007-2013, a cui
si è poi aggiunto un secondo progetto (rappresentante la continuazione del primo)
che vanta un finanziamento di circa un milione di euro; è proprio quest’ultimo ad essere stato preso di mira da Legambiente. Gli
interventi prevedono il disgaggio di circa sei
blocchi di roccia e lasciarli poi in loco, per
poi proseguire con una rete metallica in funi
di acciaio ad elevata resistenza dall’alto verso il basso, che vanno dal discopub “Gibò”
fino alla falesia frontale al ponte; la sommità
e l’estremità laterale del telo metallico dovranno essere saldamente assicurati al terreno attraverso ancoraggi in barra rigida.
Legambiente Lecce però spera ancora in un
arresto dei lavori.
L’associazione ambientalista considera il
progetto eccessivamente impattante e comunque non in grado di risolvere il problema, come tra l’altro contenuto negli atti dell’Autorità di Bacino, la quale spiega che l’intervento di gabbia mento non determinerà
una declassificazione del rischio idrogeologico (fu proprio l’Autorità di Bacino a revisionare rischio idrogeologico dell’area,
portandolo al livello PG3, cioè elevato rischio). Mentre i blocchi pericolanti potrebbero venire fatti scivolare a valle con delle cariche di dinamite, nel caso di una frana della montagna le reti sarebbero inutili
perché verrebbero anch’esse coinvolte nel
crollo.
La spada di Damocle
Anche per il geologo Paolo Sansò la gola del Ciolo presenta un
elevato rischio idrogeologico, ma le reti non risolverebbero il
problema. La soluzione? Impedire la balneazione e consentire
il transito ai soli escursionisti esperti
Nonostante questo, il Tar ha stabilito che i
lavori possono cominciare; è però vero che
il sostituto procuratore Elsa Mignone aveva già disposto il sequestro del progetto. Un
Nella vicenda del braccio di ferro tra
Amministrazione comunale di Gagliano del Capo e Legambiente sul
futuro del Ciolo c’è un aspetto che
ancora non convince: se è vero,
come è vero, che è alto il rischio idrogeologico dell’area, impacchettare le
rocce con le reti metalliche è proprio
la soluzione giusta? Non esiste altra
possibilità di mettere in sicurezza
l’area e nello stesso tempo lasciare il
più possibile inalterato il paesaggio,
anche in considerazione che il Ciolo in passato si è rivelato un’ottima
location dove girare film e telefilm?
Per rispondere a queste
domande abbiamo interpellato il geologo Paolo
Sansò (nella foto), docente di Geografia Fisica e
Geomorfologia presso
l’Università del Salento,
il quale è convinto della
pericolosità dell’area. “Il
Ciolo è un luogo bellissimo e interessante, ma purtroppo pericoloso. Negli ultimi 10mila anni i
processi carsici hanno lentamente
ampliato la fitta rete di fratture presenti nel substrato roccioso, isolando lungo le pareti dei blocchi rocciosi
di grosse dimensioni che sotto l’azione della gravità finiscono per cadere sul fondo. Non è un caso, infat-
contrasto tra la magistratura amministrativa e quella penale che fa ancora sperare Legambiente Lecce.
Alessandro Chizzini
ti, che questo sia ingombro di blocchi rocciosi di grosse dimensioni. Un
processo naturale, lento ma inesorabile -afferma Sansò-. La stretta gola
del Ciolo è pericolosa come tanti altri luoghi suggestivi del Salento, la falesia di Porto Miggiano (a Santa Cesarea), quella di Sant’Andrea (a
Melendugno), quella di Punta Ristola
(a Castrignano del Capo)”.
A questo si aggiunga anche l’attività dell’uomo. “Incuranti o incoscienti del pericolo, i nostri nonni
hanno realizzato delle abitazioni al
piede delle alte pareti rocciose come
altrettanto incuranti o incoscienti del pericolo, numerosi turisti e persone locali frequentano da sempre
la piccola insenatura del
Ciolo. Tuttavia, bisogna
notare che i fenomeni di
crollo lungo le ripide pareti
che delimitano il ‘canyon’
sono rari e probabilmente
si sono verificati in prevalenza durante terremoti”.
Ma allora qual è la soluzione definitiva del problema sicurezza? Su
questo Sansò non ha dubbi: “Le reti
metalliche è una soluzione non del
tutto indolore, per l’impegno economico che comporta (per il Ciolo
le opere previste per la mitigazione
del rischio ammontano a 1.500.000
euro) e poi perché la bellezza del paesaggio sarebbe deturpata. Senza
contare che gli interventi previsti nel
progetto non ridurranno a zero il rischio geologico: è praticamente impossibile coprire di reti tutti i versanti
e si opererà solo sulle situazioni ritenute di maggiore instabilità. Il rischio idraulico sul fondo della gola
rimarrà uguale e in caso di alluvione o maremoto i danni, date le caratteristiche dell’area, sarebbero elevati. A questo si aggiungano i rischi
legati alla presenza del ponte stradale
da cui possono essere lanciati oggetti
o pezzi di automobile. La soluzione
migliore? Lasciare che la natura
faccia il suo corso -sottolinea Sansò, chiudendo però l’area della gola alla
balneazione e consentendo il transito
ai soli escursionisti, regolarmente tesserati con le rispettive associazioni
sportive, che desiderino fare trekking
o arrampicate. Per loro, sicuramente più esperti dei turisti comuni, sarebbe possibile stipulare un’assicurazione con l’Amministrazione di Cagliano del Capo. Allo stesso tempo
-conclude Sansò- si potrebbe predisporre per i turisti un’area balneabile
nella parte anteriore della baia, sotto il bar-ristorante, dove la roccia è
più bassa e più stabile”.
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17 maggio 2014
in copertina
MAURIZIO MANNA - LEGAMBIENTE LECCE
“Le reti sulle rocce? Un inutile
spreco di soldi pubblici”
La sezione provinciale di
Legambiente è il soggetto
che più di altri si sta opponendo con forza all’installazione delle reti metalliche
sulla falesia del Ciolo. Il
movimento ambientalista si
è espresso tramite il suo responsabile Maurizio Manna.
Manna, perché siete contrari
al progetto di messa in sicurezza del Ciolo?
Ci opponiamo perché le esigenze della natura sono sicuramente prioritarie a quelle dell’uomo; l’intervento e la
fruizione umana devono
quindi essere adeguati all’eccezionale valore naturalistico di quel luogo e, in secondo luogo, ai suoi aspetti paesaggistici. Il Ciolo è un
santuario della biodiversità
vegetale, tanto che è la prima zona del Salento che la
società botanica italiana e
quelle d’Europa decidono
di visitare. Bisogna quindi
ragionare seriamente prima
di devastare il substrato della parete rocciosa e gli aspetti paesaggistici per la sicurezza dei bagnanti.
Legambiente Lecce ha delle
proposte di intervento alternative?
Per elaborarne sarebbe necessario fare un sopralluogo
tecnico e fare delle valutazioni. È però davvero necessario mettere in sicurezza
in Ciolo? Ed esiste la possibilità di effettuare interventi meno incisivi e deturpanti sul suo patrimonio naturalistico? Si potrebbe poi
pensare davvero di limitare
o modificare l’accessibilità
all’area, ma sempre nel rispetto delle esigenze della natura, altrimenti sarebbe pensabile deturpare un’area priva di molti accessi al mare
come la costa Otranto-Leuca, per crearne di altri e garantire così la balneazione. Il
Ciolo è innanzitutto un luogo della natura e questa
deve essere tutelata prima di
tutto, anche perché è elemento decisivo che stabilisce
se l’area può o no essere considerata un parco protetto.
Secondo lei, quindi, quanto
è davvero elevato il rischio
crollo del Ciolo?
Ad una attenta visione si capisce che la reale pericolosità dell’area è valutabile empiricamente con la quantità
di blocchi che si sono staccati dalla roccia e che si
trovano nella parte basse
della falesia. Abbiamo rilevato che quei blocchi sono in
realtà la conseguenza delle
pesanti manomissioni che
quel luogo ha subito nel
passato, in particolar modo
nella costruzione del ponte
avvenuta circa 50 anni fa. È
a quell’epoca che risale il distacco dei blocchi. L’intervento che si vuole attuare
sembra quindi forzato rispetto alla reale pericolosità
del costone roccioso. (A.C.)
ANTONIO BUCCARELLO - SINDACO DI GAGLIANO DEL CAPO
“Occorre intervenire per tutelare
l’incolumità delle persone”
Se Legambiente Lecce contesta il progetto di messa in
sicurezza del Ciolo, di parere
opposto è Antonio Buccarello, sindaco di Gagliano
del Capo, nel cui territorio
comunale ricade l’area naturale.
Sindaco Buccarello, perché
siete favorevoli agli interventi previsti nel Ciolo?
Si tenga innanzitutto presente che siamo stati beneficiari di due progetti. Il primo è stato finanziato con
fondi della Regione Puglia
su indicazione del Genio
Civile. Negli anni scorsi avevamo effettuato bonifiche di
massi pericolanti, interessando la Sovrintendenza e,
appunto, il Genio Civile, il
quale ha segnalato il Ciolo
al comitato tecnico come tra
i siti che necessitano prioritariamente di interventi di
messa in sicurezza. Il secondo progetto è quello del
Cipe, per il quale si è segui-
ta la stessa prassi. Dietro ai
progetto c’è quindi un’accurata attività di studio e
monitoraggio, i cui dati sono
stati acquisiti dalla Procura,
che ha fatto emergere una situazione di rischio per la
pubblica e privata incolumità.
Perché però installare delle
reti metalliche?
In realtà le reti rappresentano l’estrema ratio degli interventi possibili. Prima si
procederà al disgaggio dei
massi e poi all’ancoraggio di
quelli che non possono essere staccati; solo dopo si
procederà all’eventuale installazione delle reti paramassi, al termine di uno
studio accurato e sofisticato
delle pareti, come prescritto
da Autorità di Bacino e Soprintendenza; se da questo
non dovesse però emergere
alcun tipo di pericolo, non
verranno poste le reti. Il
tanto discusso appalto è sta-
to d’altronde realizzato su
misura; dei 6mila metri di
reti ipotizzati, cioè, potrebbero esserne apposti anche
solo una minima parte.
Ci saranno delle limitazioni
in vista dell’estate?
I lavori non inizieranno prima di settembre perché,
come prescritto, occorre tutelare una specie protetta di
volatile che nidifica in questi mesi. Sarò però comunque costretto ad emettere
provvedimenti di limitazione della fruibilità dell’area
perché, in seguito ad altri
studi compiuti dall’Amministrazione comunale e dall’Autorità di Bacino, è stata
classificata ad elevato rischio crolli. Occorre intervenire per l’incolumità delle persone, perché non ci
convince la teoria “opzione
0”, secondo la quale non si
debba toccare nulla e si lasci che la natura faccia il suo
(A.C.)
corso.
La battaglia anti-reti, tra petizioni e arrampicate
Su Liberacittadinanza.it è stata pubblicata
mesi fa una petizione a firma “i Salentini e gli amanti del Salento” per raccogliere
firme al fine di indurre il governatore di
Puglia Nichi Vendola, il sindaco di Gagliano del Capo Antonio Buccarello e il
presidente del Parco Otranto - Santa Maria di leuca, Nicola Panico a “sospendere qualsiasi iniziativa e finanziamento al
fine di verificare la reale necessità dell’intervento, allegando pareri autorevoli
che ne attestino la validità, rompendo la
logica di prendere soldi per realizzare cose
inutili e spesso dannose, ma anche di valutare con più accuratezza l’assegnazione di soldi pubblici che in un momento
economico come questo devono essere
assegnati con grande oculatezza”.
Oltre 1.250 cittadini hanno già sottoscritto
tale petizione e la maggior parte di loro,
dalle informazioni che hanno pubblicato, risultano essere non residenti in provincia di Lecce (molti di loro sono del nord
Italia).
Alla petizione si aggiunge anche l’iniziativa dell’associazione sportiva Salento-
verticale, il cui presidente Davide Schiattarelli è convinto che l’arrampicata sportiva, una delle principali attività promosse
dall’associazione possa salvaguardare il
canyon: “Con le arrampicate, i climber si
trovano nelle condizioni ideali per monitorare da vicino la roccia, rimuovendo o
consolidando le parti instabili, oltre a garantirne anche la pulizia. Gli arrampicatori sono coloro che meglio conoscono il
Ciolo e che con la loro attività compiono la quasi totalità delle operazioni di tutela dell’area”.
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17 maggio 2014
primo piano
Lezioni d’italiano
per i lavoratori stranieri
IL COMUNE DI NARDÒ PROMETTE ACCOGLIENZA PER I BRACCIANTI AFRICANI
“Mai più emergenza stagionale”
Il primo cittadino Marcello Risi rassicura comitati e associazioni: “Quest’anno siamo pronti ad allestire
un servizio navetta e un’area attrezzata non lontana dal centro abitato”
A cura di Stefano Manca
Era il 20 luglio dello scorso anno quando l’allora Ministro per l’Integrazione Cecile
Kyenge visitò le campagne neretine in cui alloggiavano i braccianti stranieri impiegati
nella raccolta delle angurie. Dopo aver osservato quei campi assolati, tra sporcizia e
degrado, e aver parlato coi lavoratori africani, il Ministro chiese al primo cittadino
Marcello Risi (nella foto) da lì in poi “una
relazione quadrimestrale sulle attività svolte dal Comune a favore dei cittadini stranieri
che si trovano a Nardò”.
L’estate 2014 è adesso alle porte: è passato
un anno da quella sorta di monito. Non c’è
più il governo Letta e Cecile Kyenge non è
ministro della Repubblica. Ma la “questione migranti” torna, puntuale, anche que-
st’anno. Lo scorso 6 maggio il sindaco di
Nardò ha incontrato volontari e attivisti di
comitati e associazioni, annunciando la volontà di far allestire a breve un’area attrezzata che si trova a circa trecento metri dalla falegnameria diroccata sulla via per Lecce, cioè il “residence” utilizzato dai lavoratori sino ad oggi. Infatti fu proprio questo
l’argomento di scontro un anno fa.
Fra rumorose proteste il Comune aveva deciso di far sgomberare l’ex falegnameria e
ospitare i lavoratori in un’area attrezzata in
località Scianne (tra Sant’Isidoro e Copertino). Questi però si rifiutarono di trasferirsi
perché di colpo si sarebbero trovati lontani dal centro abitato, e impossibilitati quindi a raggiungere supermarket ed esercizi
commerciali per le varie spese quotidiane.
Molti lavoratori, infatti, erano e sono privi
di mezzi di trasporto. Spesso i più fortuna-
ti sono muniti di vecchie biciclette. Anche per
questo il sindaco ha assicurato che quest’anno verrà predisposto un servizio navetta
che si occuperà di accompagnare i lavoratori presso le mense Caritas della città.
Il paradosso del 2013 però è ancora sotto gli
occhi di tutti: il Comune affittò un terreno
privato a Scianne che alla fine si ritrovò ad
ospitare zero lavoratori. Quest’anno quindi sembra che da Palazzo Personé si voglia
correggere il tiro. La formula, riveduta e corretta, dovrebbe funzionare: affittare un terreno non lontano dalla città e munirlo di tende, acqua potabile e bagni chimici. In questo modo i lavoratori potranno raggiungere con facilità il centro abitato. Resta in piedi un altro problema, riguardante la lotta all’illegalità e al lavoro nero. Ma questo, ovviamente, è un aspetto che coinvolge principalmente le forze dell’ordine. Un anno fa
E la Asl sigla un accordo con Emergency
L’integrazione, per i migranti che arrivano nel nostro Paese, passa anche dall’apprendimento della lingua italiana. È quello che ha pensato Rosa
Vaglio, insegnante di italiano per stranieri. “Da
circa un mese -racconta la trentaduenne neretina- io, gli attivisti del Comitato No Cap, che si
occupa di lotta al caporalato, e altri volontari, teniamo delle lezioni di italiano a circa venti ragazzi
stranieri che si trovano a Nardò. Provengono dal
Mali, Sudan, Senegal, Ghana e Tunisia”.
Le lezioni si tengono presso il Centro Servizi Educativi e Culturali, nel Chiostro dei Carmelitani, cuore del centro storico neretino. “Teniamo un incontro a settimana -prosegue Rosa- di circa due
ore. Abbiamo formato diversi gruppi di lavoro perché alcuni ragazzi hanno una conoscenza basilare dell’italiano, altri hanno una laurea, altri ancora invece partono da una situazione di analfabetismo. Un anno fa ho vissuto un’esperienza simile tramite la Caritas, tenendo lezioni a tre
ragazze straniere. Quest’anno ho voluto ripetere l’iniziativa, grazie anche al contributo di Angelo Cleopazzo, Paola Maritati e della biblioteca, che ha messo a disposizione la propria sede,
oltre a lavagne e materiale didattico”.
Pur essendoci nel territorio di Nardò centinaia
di migranti, finora non si era ancora pensato ad
un servizio simile. Infatti, conclude Rosa: “Puntiamo all’integrazione sociale, non solo linguistica.
Il nostro sogno è quello di creare in città una
scuola permanente di lingua italiana per i cittadini
stranieri”.
il Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto di Lecce Giuliana Perrotta stabilì la necessità di monitorare le campagne neretine per contrastare il fenomeno
del caporalato. “Ci attende un’estate impegnativa ma -promette il sindaco Risi- il Comune è pronto a fare la sua parte”.
Il personale medico della Ong fondata da Gino Strada garantirà assistenza sanitaria ai lavoratori
stranieri impiegati nelle campagne neretine
Nei campi arriverà anche il personale di
Emergency. L’associazione nata nel 1994 si
occuperà di prestare assistenza sanitaria ai
lavoratori stagionali. Lo ha annunciato nei
giorni scorsi la Asl di Lecce. Il programma
di assistenza sarà garantito attraverso una postazione mobile che sarà presente nelle campagne neretine dal 5 giugno al 31 luglio prossimi. L’iniziativa, nata da un accordo tra
Emergency e Regione Puglia, prevede lo stesso servizio anche nel Foggiano, territorio in
cui i lavoratori sono impiegati nella raccolta dei pomodori. È prevista per i lavoratori
la possibilità di accedere al servizio sanitario regionale, ricevendo qualora vene fosse
bisogno anche visite specialistiche e ricoveri ospedalieri.
Nei giorni scorsi il sindaco Marcello Risi ha
incontrato a Palazzo di Città una rappresentanza di Emergency, discutendo proprio
di una collaborazione nell’ambito dei servizi socio-sanitari da attivarsi a favore dei migranti extracomunitari nelle prossime settimane. L’accordo sembra ormai cosa fatta.
Quattro rappresentanti di Emergency tra medici, infermieri e mediatori culturali, opereranno a Nardò fino alla fine di luglio (salvo eventuali proroghe).
Sembrerebbe una sorta di novità l’esperienza neretina, visto che Emergency è nota perché si occupa solo di chirurgia di guerra, lontano dall’Italia. In realtà l’associazione ha iniziato a lavorare in Italia nel 2006, aprendo
a Palermo un Poliambulatorio per garanti-
re assistenza sanitaria gratuita a migranti e non solo.
Nel dicembre 2010
è stato poi aperto
un secondo poliambulatorio a Marghera. Fino ad arrivare al 2011, quando quattro pullman
trasformati in ambulatori mobili hanno portato assistenza sanitaria ai migranti impegnati nell’agricoltura nelle campagne del
sud Italia. Nel 2013 a Polistena (Reggio Calabria) un poliambulatorio è stato ricavato
da un edificio confiscato alla ‘ndrangheta.
Foto di Emiliano Buffo
L’Amministrazione comunale neretina e la
ong fondata dal medico Gino Strada torneranno a incontrarsi nei prossimi giorni per
mettere a punto il programma di collaborazione.
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primo piano
Quando la passione diventa illegal
Da quattro anni a Lecce e provincia un folto gruppo di appassionati di tango
argentino si incontra periodicamente in luoghi all’aperto per dare vita al
tango illegal, una sorta di flash mob dove l’unica regola è ballare divertendosi
A cura di Andrea Colella
Domenica 11 maggio, ore 22, Porta Napoli
a Lecce. Iniziano ad arrivare alla spicciolata,
in gruppetti o in coppie. Portano sottobraccio borse o buste in plastica non appariscenti; qualche signora indossa eleganti vestiti da
sera, altre jeans aderenti o abbigliamento più
casual. Non appena giunti nella piazzetta di
fronte alla Porta è il momento del rito del cambio delle scarpe: è quello il momento in cui studenti universitari, professionisti, pensionati,
operai e impiegati assumono l’identità di ballerini, pronti a dare vita ad un tango illegal,
uno spettacolo di tango argentino all’aperto
per il quale non è stata richiesta alcuna autorizzazione (Siae inclusa).
Una forma divertimento “abusivo”, insomma, ma che niente ha a che fare con i rave party. Piuttosto sembra più un flash mob, sia per
le modalità organizzative (i partecipanti si danno appuntamento in giorni e orari prestabiliti, che vengono di volta in volta comunicati grazie al passaparola dei social network) ma
anche per come si svolge lo stesso evento: i ballerini iniziano a ballare il tango e continuano
a farlo per 2 o 3 ore, sotto gli sguardi incuriositi e un po’ increduli dei passanti. Sì, perché è uno spettacolo che non passa certo inosservato, sia per l’eleganza e la bravura dei ballerini, sia perché il gusto del “proibito”, insito in un ballo sensuale come questo, trova la
sua migliore espressione nell’illegal, ossia nel
voler vivere pubblicamente la passione per la
danza, fuori da locali o scuole di ballo.
Per capire meglio come funziona il tango illegal e quali sono le differenze rispetto a quel-
lo tradizionale in milonga abbiamo chiesto a
Mauro Arnesano, organizzatore di eventi nel
capoluogo (è l’art director della Notte Bianca leccese) e appassionato da tempo di tango
argentino, di guidarci in questo mondo “nascosto” ma al tempo stesso così “appariscente”, che coinvolge persone di tutte le età
e condizioni sociali.
Come è iniziato il tango illegal a Lecce?
Abbiamo cominciato nel 2010 a Lecce. Allora
eravamo un piccolo gruppo di amici allievi di
una scuola di tango e abbiamo incominciato
ad incontrarci per ballare all’aperto. Pensate
che alla musica provvedevo io, con uno stereo da macchina e due casse stereo montati su
una bicicletta… Poi con il passare del tempo
siamo cresciuti sempre di più fino ad arrivare ad oggi, in cui quando ci incontriamo arriviamo a volte a 150 ballerini. E per la musica adesso c’è un iPad collegato ad un amplificatore da 150 watt.
Come vengono decise e comunicate le date e
i luoghi degli appuntamenti?
In genere, nel periodo primaverile ed estivo,
si organizza un tango illegal alla settimana. Abbiamo un gruppo su Facebook che si chiama
‘Tango Illegal Lecce’ (il gruppo è segreto, per
iscriversi occorre l’autorizzazione dell’amministratore, ndr) e quando si stabilisce la data
lo si comunica sull’homepage del gruppo qualche giorno prima e lo si conferma la mattina
stessa del giorno prefissato. In genere ci riuniamo a partire dalle dalle 21.30 per iniziare
a ballare mezz’ora dopo e andare avanti per
due o tre ore, anche se c’è chi ballerebbe per
tutta la notte.
Importante è anche la scelta del luogo.
Finora, oltre a Porta Napoli a Lecce abbiamo
ballato in zona Chiesa Greca, di fronte a Santa Croce, nella galleria Mazzini e sotto i portici di piazza Sant’Oronzo di fronte all’Anfiteatro. Ma in provincia siamo stati anche a
Santa Caterina, Otranto, Porto Cesareo, Pescoluse. Requisiti essenziali dei luoghi prescelti
è che la pavimentazione consenta i passi di
danza e ci sia abbastanza spazio perché le numerose coppie possano muoversi liberamente.
Ecco, le coppie. Il tango in milonga (o sala da
ballo) notoriamente prevede delle regole molto precise nei ruoli dei ballerini, cosa avviene
nel tango illegal?
A differenza di quello tradizionale dove è l’uomo invitare la donna a ballare anzitutto con
lo sguardo (la c.d. mirada), nell’illegal la don-
na è libera di invitare l’uomo a ballare, cosa
questa molto utile agli aspiranti ballerini più
timidi. Anche per l’abbigliamento non ci
sono regole ferree, ciascuno è libero di vestirsi
come preferisce. Lo stesso vale per scuole di
tango: la maggior parte dei nostri ballerini frequentano scuole del territorio, ma non c’è una
scuola dominante rispetto alle altre. L’importante per noi è divertirci e stare insieme”.
Ma le forze dell’ordine hanno mai contestato l’ “illegalità” di questi incontri?
Qualche volta è capitato che i vigili ci hanno
contestato il volume della musica, ma in generale tutti, in particolare i residenti hanno
sempre apprezzato il fascino del nostro tango illegal. E mi piace ricordare che l’ultimo spot
della Tim, in onda in questi giorni, con protagonista Pif è ambientato a Torino in piazza San Carlo proprio durante un tango illegal. E se lo dice la pubblicità…
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lecce
A Borgo San Nicola le
detenute leggono Camilleri
Il romanzo La rivoluzione della
luna è stato protagonista del
laboratorio “Leggere dentro” a
cura dei Cantieri Teatrali Koreja
La città ha detto “no”
Foto: Imovepuglia.tv
Grande partecipazione alla manifestazione di lunedì scorso contro la criminalità, in attesa del fondo di solidarietà
Lo scorso 12 Maggio si è tenuta a Lecce la
manifestazione che, promossa dal Nuovo
Quotidiano di Puglia, era intitolata significativamente “Uniti contro il racket”. Il corteo, partendo da Porta Napoli, ha sfilato per
le vie del capoluogo ma voleva essere un simbolico abbraccio all’intero territorio. Il messaggio è forte, la voce alta, così come i volti e le mani pulite dei tanti partecipanti, giovani soprattutto, che vogliono riappropriarsi
di un presente che in questi ultimi mesi non
è stato semplice. Ci riferiamo in particolare
a tutta una serie di eventi tragici: l’attentato dinamitardo che ha seriamente danneggiato lo storico bar “Paisiello” e, sempre a
Lecce, i colpi di pistola esplosi contro il bar
“Carletto” nella zona nuova della città, in
piazza dei Partigiani, al negozio di elettricità “Isola” e alla pizzeria “La Diavola”.
Attentati, minacce ovvero tutto il prontuario spicciolo e basso della malavita. Uomi-
ni senza volto quelli che mettono una bomba a un negozio a ridosso di Natale, gente che
non rispetta la sacralità del lavoro, della famiglia, della vita, dell’essere umano. “In tempo di crisi la criminalità tende ad acuirsi -ha
dichiarato uno dei partecipanti- ma qualunque tipo di difficoltà economica non legittima la violenza”.
Alla manifestazione hanno aderito tutti i partiti politici, professionisti, negozianti, amministratori pubblici. Tutti i partecipanti “ci
hanno messo la faccia”, dicevano, ma fra i
volti più belli, perché carichi del futuro, vi erano quelli dei numerosi studenti presenti. Per
qualcuno dei partecipanti, che sottolineava
l’assenza di un maggior numero di commercianti e piccoli imprenditori, rimane un
problema la distanza delle istituzioni nel momento del bisogno. Una frase, fra quelle sentite ai margini della manifestazione, colpisce
più di tutte per l’amarezza ed è quella di una
piccola commerciante L. R. del centro storico leccese: “Se mettono un bomba al mio
negozio per me è la rovina, la fine. I danni
li devo pagare da sola”. Una cosa appare con
chiarezza: perché il corteo del 12 maggio non
sia ricordato come quello di un funerale, perché non rimanga l’ennesima parata di politici a ridosso delle elezioni, è necessario fare
un passo ulteriore immediatamente per
esempio quello di un fondo antiracket così
come suggerito dalla commerciante delusa.
“Unità deve essere la parola d’ordine di questa manifestazione e cioè quella fra cittadini e istituzioni, fra forze dell’ordine e commercianti. Perché la cosa peggiore sarebbe
quella di tacere dinanzi alle violenze sia quelle eclatanti come un attentato sia quelle più
sottili come una lettera minatoria” precisa
una delle tante voci, uno dei tanti volti della manifestazione.
Fabio Antonio Grasso
Presso il carcere leccese di Borgo San Nicola si è svolta mercoledì 14 maggio un’interessante iniziativa dal
titolo “Leggere dentro”, finale del laboratorio realizzato
dalle detenute di massima sicurezza sotto la guida
di Carlo Durante, Anna Chiara Ingrosso ed Emanuela Pisicchio, attori dei Cantieri Teatrali Koreja, nell’ambito
del progetto di Itinerario Rosa “Percorsi al Femminile” promosso dal Comune di Lecce.
Non è la prima volta per Koreja con la Casa Circondariale Borgo San Nicola. In oltre un decennio sono
state numerose infatti le esperienze laboratoriali e gli
spettacoli che la compagnia ha realizzato all’interno
dell’Istituto di pena. Ricordiamo a questo proposito
alcune delle opere messe in scena in precedenza: Acido fenico, La vita di Domenico Carunchio camorrista, oppure Buttiamoli in mare tratto da La tempesta di Shakespeare.
Un gruppo di donne detenute (alcune di loro non sanno leggere ma il laboratorio era aperto anche a loro)
sono venute per ascoltare, altre per leggere, sottolineando l’importanza del piacere della lettura per qualcuno. È stata la riscoperta di un rito collettivo in cui
la difficoltà di leggere davanti agli altri diventa l’esigenza della lettura per gli altri, per permettere a tutti di ascoltare storie e di condividere pensieri.
La rivoluzione della luna di Andrea Camilleri è stato
il testo scelto dalle detenute per l’iniziativa di mercoledì
scorso. Questa la trama in sintesi: in una Palermo del
‘600 si elegge per la prima volta nella storia un Viceré donna e la Sicilia si divide tra chi protesta e chi
è entusiasta di questa rivoluzione. Donna Eleonora
è forte, coraggiosa e dimostra indiscutibili doti politiche. Un mese lunare, 28 giorni dura in tutto il suo
mandato, il giusto tempo per lei di riparare alle ingiustizie del Sacro Regio Consiglio e risollevare le sorti della Sicilia. Emana leggi innovative a favore delle
donne, diminuisce il prezzo del pane, riconosce benefici alle famiglie numerose e riforma le maestranze.
Fabio Antonio Grasso
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maglie
Un Cicloraduno per immagini
Eternit,
continua
il monitoraggio
Secondo la Asl il livello delle emissioni dai manufatti nel
centro cittadino è nella norma, ma si attende la rimazione
degli stessi da parte dei proprietari degli immobili
Nel mese di maggio 2013 il consigliere comunale Roberta Culiersi
del gruppo Per salvare Maglie aveva presentato, durante un Consiglio comunale, un’interrogazione
con la quale chiedeva una tempestiva ed efficiente azione di bonifica e smaltimento dell’amianto presente in alcuni siti del territorio magliese. Si trattava di numerosi manufatti in eternit (coperture di edifici, canne fumarie,
cisterne, ecc.) sia in pieno centro
storico che nelle zone più periferiche, alcuni dei quali in stato di
abbandono o in cattivo stato di
conservazione. Nell’occasione il
consigliere Culiersi aveva presentato, all’attenzione dell’Amministrazione comunale, un dossier
contenente l’elenco dettagliato
dei luoghi che presentavano la criticità, sollecitando un’azione efficace contro un problema che po-
teva compromettere la salute dei
cittadini e di tutto il territorio.
Con la delibera n. 30 del
20.05.2013, in risposta all’interrogazione sollevata, l’Amministrazione comunale si era assunta l’impegno di avviare, in collaborazione con l’Asl, un’attività di
ricognizione e di individuazione
sul territorio comunale dei siti contenenti amianto e la conseguente
azione di bonifica degli stessi.
Nel corso di quest’anno, l’Amministrazione comunale si è rivolta
alla Asl per i dovuti e opportuni
controlli in merito.
In seguito alle verifiche effettuate,
la Asl ha pubblicato la sua dettagliata relazione che verteva soprattutto sulla presenza di emissioni diffuse nell’atmosfera, che
però non superavano i limiti consentiti dalla normativa in vigore.
La Asl ha poi concluso il suo intervento raccomandando attenzione alla criticità attraverso pe-
riodiche verifiche sull’entità delle
emissioni diffuse nell’atmosfera, al
fine di vigilare sul rispetto dei limiti consentiti. L’Amministrazione comunale ha così provveduto,
in seguito, a notificare presso i proprietari degli immobili e delle
aziende presenti sui siti in questione, i risultati della verifica
eseguita e la necessità di provvedere alla bonifica e allo smaltimento.
Della questione se ne è parlato anche nel Consiglio comunale della
settimana scorsa. “Abbiamo seguito la vicenda con l’attenzione
promessa -dichiara il sindaco Antonio Fitto-. La Asl si è pronunciata chiaramente sulla questione
e si è raccomandata di tenere sotto controllo periodicamente le
emissioni perché possono essere
soggette a variazioni, cosa che
l’Amministrazione ha intenzione
di fare, naturalmente”.
Patrizia Miggiano
Da marzo circola in web un interessante video, risalente al 1992, girato a Maglie in occasione del
Cicloraduno organizzato dal Club “A. Toma” fino a
circa una decina di anni fa. Si trattava di una simpatica manifestazione che vedeva protagonisti centinaia di partecipanti, grandi e piccini, girovagare
in sella alla propria bicicletta per le strade di Maglie, Muro Leccese, Giurdignano e paesi limitrofi,
fino alla tappa finale che si teneva generalmente
a Santa Cesarea Terme. Ognuno arrivava a bordo
della fidata bicicletta e, in alcuni casi, si assisteva alla mostra di modelli molto rari ed eccentrici,
che divertivano la cittadinanza che assisteva incuriosita alla manifestazione.
Tutto questo ora è su YouTube. Il contenitore di video più gettonato al mondo, ora ospita anche il
cortometraggio di Franco Zollino, carrozziere per mestiere e regista per diletto, che nel corso della sua
vita ha amato molto dedicarsi alla settima arte, in
maniera amatoriale, è vero, ma comunque molto
sentita. Ha così girato “Il giorno delle sposine”, “Lu
disperatu” e altri corti molto interessanti perché ritraggono con grande spontaneità la vita dei tempi passati e dei nostri comuni.
Il video sul raduno ciclistico, dal titolo “Cicloraduno
Club Culturale Toma”, visionabile al link www.youtube.com/watch?v=V0a0kicvfX0 è rimasto nel cassetto per molti anni, ma ora è finalmente disponibile per chiunque voglia viaggiare un po’ nei ricordi e nelle immagini di come eravamo.
Patrizia Miggiano
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tricase
Giovani operatori turistici
del mare: al via il corso gratuito
In programma dal 3 al 7 giugno presso l’Ecomuseo di Tricase Porto
i laboratori per una proposta turistica sostenibile e di qualità
L’associazione Magna Grecia Mare presenta
il primo corso internazionale per giovani operatori turistici del mare. L’iniziativa è strutturata in laboratori, che prenderanno il via il
3 giugno a Tricase Porto nella sede dell’Ecomuseo. Il corso ha come obiettivo primario
quello di arrivare ad una proposta turistica sostenibile e di qualità, informata e consapevole,
integrata ed integrante. Il turismo balneare infatti è ancora nella maggior parte dei casi associato al marketing delle tre “s” (sand, sea,
sun), sottacendo un sostrato di tradizioni, culture, storie, ricchezze di cui è depositaria la comunità di riferimento. Aprire questo scrigno
e creare un turismo sostenibile e integrato è
lo scopo dei laboratori per giovani operatori turistici: l’identità dei luoghi deve diventare fonte di conoscenza e rispetto del nostro ambiente per generare economie virtuose.
Il percorso formativo è rivolto a tutti i referenti delle comunità locali che vogliano acquisire strumenti e competenze per valorizzare
e comunicare il proprio territorio, accompagnare turisti e casuali passeggeri nella scoperta
delle aree costiere e delle loro storie, attraverso
un viaggio coinvolgente e ricco di significato. Il corso, completamente gratuito, è destinato alla formazione di 20 risorse umane motivate, operanti in Puglia e nelle Isole Ioniche.
Al termine del Corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione da parte dell’Asso-
ciazione Italiana di Turismo Responsabile (AITR). Il corso è organizzato dall’Associazione Magna Grecia Mare di Tricase Porto in collaborazione con Agriplan Srl e con
l’Associazione Italiana di Turismo Responsabile , nell’ambito del progetto di cooperazione territoriale Interreg Grecia-Italia 20072013, denominato “Magna Grecia Mare Promozione e valorizzazione della cultura marittima comune”. Per informazioni:
080.5484273, 366.645 5116.
M. Maddalena Bitonti
poggiardo
La Regione potenzia il biostabilizzatore, ma il Comune attacca
Ancora bufera sull’impianto di biostabilizzazione di
Poggiardo. Il Consiglio regionale riunitosi la scorsa
settimana ha approvato, con il voto della sola maggioranza, un ordine del giorno dell’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro che prevede il potenziamento dello stesso biostabilizzatore. Una doccia
fredda per l’Amministrazione guidata da Giuseppe
Colafati, soprattutto in virtù di quanto il Consiglio
comunale poggiardese deliberò all’unanimità lo scorso 21 marzo. In quell’occasione, l’assise si espresse sia contro qualsiasi ipotesi di trasformazione o
conversione dell’attuale biostabilizzatore in impianto di compostaggio, sia contro qualsiasi even-
tuale ipotesi di aumento della capacità ricettiva dell’impianto esistente.
Soprattutto, però, la delibera del Consiglio comunale conteneva anche la richiesta al presidente regionale Vendola di chiudere il biostabilizzatore, considerato inutile rispetto al nuovo piano di gestione
dei Rifiuti Solidi Urbani, basato sull’incremento sostenuto della raccolta differenziata; l’impianto, infatti, non sarebbe adeguato al nuovo piano in quanto non posizionato a distanza di sicurezza dall’abitato e dalle strutture ricettive e scolastiche.
Una opposizione quindi totale contro l’opportunità
di restare sede di impianto di trattamento dei rifiuti,
resa però vana dal provvedimento regionale. L’Amministrazione comunale ha però garantito un controllo costante, affermando che saranno tollerati solo
interventi diretti alla riduzione dell’impatto odorigino, che dovranno però essere accompagnati da un
costante monitoraggio delle emissioni compiuto da
Arpa Puglia.
Inoltre, il governo locale valuterà solo proposte anche in riferimento al rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per quell’impianto, che ha visto
un incontro nel marzo 2013 e che ha distanza di
più di un anno non è stata ancora chiusa.
Alessandro Chizzini
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galatina
Al via i nuovi corsi
di “Programma
Sviluppo”
Turismo, ambiente e cultura alimentare: l'ente di
formazione professionale presenta gli eventi che si
terranno tra maggio e giugno
Proseguono le attività della sede galatinese di “Programma Sviluppo”, l’organismo
di formazione impegnato dal 2002 nella
promozione di attività formative, servizi per
il lavoro e welfare locale finanziate dal Fondo Sociale Europeo e da altre istituzioni. Le
prossime iniziative partono il 21 maggio,
casarano
giorno in cui si terrà un corso di formazione
e aggiornamento riguardante il personale
alimentarista. Un corso che, va ricordato,
è riservato a massimo 30 iscritti ed è obbligatorio per gli addetti alla produzione,
alla preparazione, alla somministrazione e
al commercio di sostanze alimentari e be-
vande.
Restando nello stesso ambito, il 29 maggio
in un convegno con esperti e rappresentanti
delle associazioni dei consumatori, si parlerà di corretta informazione nella diffusione
dei prodotti agro-alimentari. L’etichettatura
dei prodotti è infatti uno degli aspetti più
La città in festa per San Giovanni Elemosiniere
Appuntamento dal 17 al 19 maggio con la festa in
onore del patrono San Giovanni Elemosiniere, un
evento che si conferma tra i più attesi del calendario
primaverile, che cresce e si rinnova di anno in anno
grazie agli sforzi del Comitato Feste Patronali presieduto da Dario Primiceri.
Accanto a fuochi pirotecnici e luminarie, alla solenne
processione dei simulacri della Madonna della Campana e di San Giovanni (sabato 17) e alla storica
fiera-mercato (allestita domenica 18, dalle 7.30 in
poi nei pressi della zona industriale) è previsto un
ricco calendario di manifestazioni collaterali e
concerti musicali, che porteranno sui palchi di piaz-
za Garibaldi e piazza Indipendenza alcuni degli interpreti più rappresentativi del fermento artistico salentino, oltre a ospiti del panorama nazionale.
In particolare, nell’area live di piazza Indipendenza sabato 17 maggio (dalle 22.30) si ballerà al ritmo dei tamburelli degli Alla Bua, mentre il giorno
seguente (a partire dalle 21) protagonisti saranno
gli artisti di strada. Si chiude in bellezza domenica
19 maggio, con i Los Locos e un lungo show di musica e ospiti. Sul palco casaranese, per la seconda tappa del nuovo “Star-tour”, è attesa anche la
cantautrice salentina LaNik, a seguire musica non
stop.
problematici di una legislazione che deve saper mettere insieme la protezione dei consumatori, la difesa del segreto industriale e
la tutela della libera circolazione intracomunitaria delle merci. “Obiettivo dell’incontro -spiegano i promotori- è di informare
i partecipanti sulle principali novità in
ambito europeo e approfondire le modifiche apportate rispetto alla normativa vigente”.
Lunedì 9 giugno è invece la volta di argomenti come turismo, ambiente e cultura. Pasquale Stefanizzi (dottore di ricerca in materie economico-aziendali), Martina Gentile (segreteria del progetto “Moving Landscape”), Giovanni D’Elia (organizzatore
Fiera Artigianato “Mani Maestre”), Olga
Nahi (Salento Social Tourism), Matteo
Greco (associazione “Sherazade”) ed Elvino Politi (presidente di “Welcome Lecce”)
discuteranno delle prospettive di sviluppo
del turismo ambientale, culturale e sociale nel Salento.
Al termine dell’incontro il pubblico potrà
approfittare di una visita guidata nel centro storico di Galatina.
Le iniziative citate si terranno presso la sede
di “Programma Sviluppo” in via Scalfo n.
5 a Galatina.
È possibile prenotarsi o richiedere ulteriori informazioni al numero 0836527637 o
inviando un’email all’indirizzo [email protected].
Stefano Manca
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Alimentazione sana e attività fisica
costante: ecco il segreto del benessere
“Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed
esercizio fisici, né in difetto né in eccesso,
avremmo trovato la strada per la salute” (Ippocrate 460-377 a.C.). Il ritmo di
vita moderno ci ha fatto dimenticare
questa antichissima e sempre valida
considerazione, per fortuna però negli
ultimi tempi è cresciuto l’interesse e la
voglia di riscoprire l’importanza per ciò
che si mangia ed aumenta costantemente il numero delle persone, di tutte le età, che si avvicinano all’attività
sportiva. Sono questi due toccasana per
il corpo e per la mente che non dovrebbero avere una messa in opera
temporale e finalizzata alla “prova costume”, ma sono aspetti da approfondire e fare propri che devono diventare parte integrante del nostro quotidiano.
Lo stretto legame tra alimentazione ed
attività fisica quotidiana e costante è
un mix vincente con proprietà benefiche ed addirittura curative per il corpo
e per la mente, superiore come efficacia
a molti farmaci ed integratori.
Lo stress, la sedentarietà e questa alimentazione sempre più improntata sul
modello americano del fast causano un
incremento esponenziale di numerose
patologie (diabete, ipertensione, infarti) ed un precoce invecchiamento generale dell’organismo, dovuto al crescente stress ossidativo cui il nostro organismo da solo non riesce più a far
fronte.
Alimentazione ed attività fisica diventano quindi i nostri migliori alleati per
uno stile di vita sano. Sono la nostra armatura contro le aggressioni di questo
mondo che corre oramai troppo veloce,
allontanandosi sempre più da quello
che dovrebbe essere l’obiettivo prima-
rio di ogni individuo, ossia stare bene.
Modificare pian piano le nostre abitudini alimentari avvicinandosi ad un’alimentazione sana che veda sulla nostra
tavola tanti colori diversi ogni giorno (i
colori della frutta e della verdura tipiche delle nostre zone) ma anche interesse per spezie e bevande di paesi lontani con eccelse proprietà per la salute,
inculcare ai nostri figli l’importanza della sana alimentazione, smuoversi dalla sedentarietà sono i primi passi verso un corretto stile di vita cui tutti
dobbiamo aspirare.
Qui a Maglie la Farmacia Tronci, rivolge
particolare attenzione verso questi due
cardini del corretto stile di vita ed offre
a tutti la sua consulenza in campo nutrizionale e sportivo a qualsiasi livello.
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17 maggio 2014
Per segnalazioni:
[email protected]
a cura di
Claudia Mangione
spettacolo
Ambientazione salentina per
il progetto “Walls” di Astràgali
Due Residenze artistiche, tra il Teatro Paisiello e il Parco di Rauccio, per il maggio di Astràgali Teatro
È approdato in Italia, nel Salento, il progetto di Astràgali Teatro “Walls-Separate
Worlds”, itinerante in numerosi Paesi europei ed extraeuropei (Francia, Germania,
Grecia, Cipro e Turchia): un ciclo di residenze artistiche, spettacoli, incontri, confronti sul teatro d’attore e sulla nuova
drammaturgia. Cofinanziato dal programma Cultura dell’Unione Europea, forte
di una prestigiosa rete partenariale, tra cui
l’International Theatre Institute, il Teatro
Pubblico Pugliese e l’Università del Salento,
il progetto è partito il 2 maggio scorso con
la prima Residenza, quella di Accademia
Amiata Mutamenti e Muta Imago, i cui lavori hanno avuto luogo nella sede di Astràgali e al Teatro Paisiello, culminando nella
presentazione della nuova produzione “La
stanza del tramonto-appunti sulla vita ordinaria di un mammifero”.
Cambio di scena per la seconda Residenza
artistica, quella di Astràgali Teatro che avrà,
fino al 26 maggio, la Riserva naturale di
Rauccio come bucolico sfondo dei suoi lavori; per la prima volta il Parco di Rauccio
diviene dunque lungo teatrale, vero e proprio luogo della scena e della visione, accogliente e ospitale. Lungo una pratica di
ricerca artistica ormai cara alla struttura leccese, la Residenza vede la partecipazione di
ospiti attori e artisti di diverse nazionalità e
si aprirà al pubblico il 22 maggio con la presentazione dello spettacolo “Metamorfosi”.
E ancora una volta il progetto curato da
Astràgali si misura, a partire proprio dall’allestimento di “Metamorfosi”, con la naturalità dei luoghi e con la loro infinita
potenza. A partire, infatti, dal 22 maggio
con lo spettacolo di Astràgali Teatro, sarà
un susseguirsi di numerosi appuntamenti: il
23 maggio Klossowski, Il bagno di Diana
con Aldo Marrone, e La grande foresta
della compagnia Thalassia; il 24 maggio Ai
margini del bosco di Terrammare Teatro; il
25 maggio Pulcinella e la principessa rapita
del GranTeatrino Casa di Pulcinella; il 26
maggio l’incontro con Simone Giorgino dal
titolo “Antonio L. Verri. Il mondo dentro
un libro” e a seguire lo spettacolo del Teatro Le Forche, La tragedia del dottor Faust.
Numerosi dunque gli ospiti di Astràgali e
del progetto “Walls”, che si intreccia alle attività del progetto Teatri Abitati della Regione Puglia, realizzato in collaborazione
con il Comune di Lecce e il Teatro Pubblico
Pugliese.
Per far rivivere Mara l'acqua, Agapiso e Malìa
Termina il 31 maggio la campagna di “crowdfunding” per la riedizione
dei primi tre album dei Ghetonìa avviata da AnimaMundi Musica
Agli inizi degli anni '90 i Ghetonìa elaborarono
un nuovo mondo musicale, riportando il Salento
nel Mediterraneo. Gli album Mara l'acqua
(1993), Agapiso (1994), Malìa (1995), pubblicati originariamente dal Circolo Ghetonìa di
Calimera su cassetta, sono stati tra i più influenti e amati della scena salentina. Ormai introvabili da molti anni, stanno per essere ri-
Le recensioni di Libri&Musica
LIBRO
Mozart era un figo, Bach ancora di più
Matteo Rampin e Leonora Armellini
È l’ultimo libro della Salani
Editore, scritto a quattro
mani da Matteo Rampin,
medico, scrittore e musicista, e da Leonora Armellini,
astro nascente della musica classica italiana. Dal titolo potrebbe sembrare un
volume che semplicemente
racconta le più grandi stelle della storia della musica.
In realtà i due scrittori sottolineano come la musica
classica diventi una “saluta-
re” droga per chi si appassiona al suo ascolto: bambini ancora nella pancia della
mamma, giovani e anziani,
neuroscienziati, e così via…
La musica classica viene
presentata come ciò che effettivamente è: un’arte al di
sopra di tutto che evoca
emozioni profonde, mette
in contatto persone che non
si conoscono tra loro, supera barriere fisiche, psicologiche e culturali.
pubblicati da AnimaMundi Musica in un doppio cd con ricco libretto, che ricostruirà la storia di quegli anni. Per questo è stata avviata una
campagna di crowdfunding a sostegno dell'iniziativa.
Info: www.musicraiser.com/projects/2242malia-i-primi-album-dei-ghetonia-per-la-primavolta-in-cd.
Nuovo singolo per i Crifiu
Presentato sul palco di piazza San
Giovanni a Roma, si intitola Al di
là delle nuvole il nuovo singolo
firmato dalla band salentina
Dopo il successo di Rock & Raï, brano estratto dall’album Cuori e Confini, i Crifiu pubblicano un nuovo singolo, Al di là delle nuvole, prodotto da Dilinò e distribuito dal 29 aprile da Self
in tutti gli store digitali. Ospiti del brano, con la
produzione artistica di Arcangelo Kaba Cavazzutti, i BoomdaBash, un’altra band pugliese della nuova generazione che, come i Crifiu,
si sta imponendo al grande pubblico nazionale e oltre i confini. Profondo nei contenuti e leggero nella sua musicalità il brano, che sa di luce
e speranza e ricorda che nonostante tutto “c’è
un sole che splende / al di là delle nuvole”, è
stato presentato ufficialmente sul palco del Primo Maggio di Roma, in diretta su Rai 3.
Dopo la vittoria all’1mfestival, la band ha
aperto per il secondo anno consecutivo il
Concertone, rappresentando la Puglia come unico gruppo invitato. La band, inoltre, è stata protagonista dello Sziget Festival di Budapest, il più
grande festival musicale d’Europa; una conferma del suo successo meritato e della sua poliedricità artistica. Da adesso e per tutta l’estate Andrea Pasca (voce e percussioni), Luigi De
Pauli (corde e synth), Sandro De Pauli (fiati e
programmazioni), Ivan Schito (batteria e drums
machine) e Matteo Resta (basso elettrico) saranno in tour in giro per l’Italia per presentare
nuovi brani e quelli inseriti in Cuori e Confini,
prodotto da Dilinò, distribuito da Goodfellas e
promosso con il sostegno di Puglia Sounds.
Informazione pubblicitaria
CD
Al Monte - Mannarino
Lo scorso 13 maggio
Alessandro Mannarino è tornato al pubblico con il suo terzo
album dal titolo Al
Monte, anticipato già
nel mese di aprile in
radio dal singolo Gli
animali presentato
dal cantautore con
queste parole: “Gli animali ci somigliano? O siamo noi che somigliamo a loro? E in questa corsa a
mangiarsi, annusarsi, inseguirsi,
sbranarsi, ci sarà un modo per
salvare la pelle?”. Già da queste po-
che parole possiamo
intuire le tematiche
affrontate dalle nove
tracce dell’album,
nelle quali lo stile
musicale di Mannarino si esprime in tutta
la sua specificità: il
popolare è condito da
elementi gitani, circensi, come evidenzia il primo brano dell’album, Malamor, presentato
lo scorso 11 maggio nella trasmissione “Che tempo che fa”. Un
lavoro inedito degno del cantautore romano.
A cura di
Francesca
Rinaldi
MAGLIE Via Indipendenza
Tel. 0836.485642
[email protected]
21
17 maggio 2014
EVENTI
VENERDÌ 30
Borgoinfesta 2014
BORGAGNE, centro storico
Spegne dieci candeline Borgoinfesta, il festival ecoculturale del Salento creato dall’associazione ‘Ngracalati, e lo fa con un ricco cartellone di eventi intorno al tema “Essere Comunità”, tra musica, danza, enogastronomia, arte e artigianato. Info: 388.7710391.
a cura di Claudia Mangione
MUSICA
SABATO 17
Maggio Musicale
Salentino
LECCE, Teatro Paisiello - ore 21
Inaugurata dal concerto della
Bud Powell Big Band, introdotta
dagli ensemble di Francesco
Negro, Antonio Codardo e Simone Stefanizzi, la sesta edizione del Festival “Maggio Musicale Salentino” si chiuderà
sulle note del Shuruq Ensemble
che renderà omaggio al grande
maestro argentino Astor Piazzolla. Diretto dal maestro Gianluca Milanese (nella foto), project
manager Simona Ciullo, l’evento è organizzato dall’Associazione Aulos. Ingresso gratuito.
ARTE
SABATO 17
Alice non sa… Peter sì
LECCE, Palazzo Vernazza Castromediano - ore 19.30
L’Associazione “Le Ali di Pandora” di Lecce in collaborazione con
“Art and Ars Gallery” di Galatina e “Piscina Comunale. spaziodarteincopisteria” di Milano propongono la mostra “Alice non sa…
Peter sì”, progetto a cura di Katia Olivieri: undici sale per undici
artisti contemporanei chiamati a raccontare il mondo interiore
dell’infanzia. Vernissage ore 19.30.
EVENTI
SABATO 17
MISC - Raduno delle arti 2014
MURO LECCESE, Ex Convento dei Domenicani - ore 20.15
Per la seconda giornata di MISC-Raduno delle arti, la piattaforma
artistica multidisciplinare alla sua prima edizione, spazio al cinema con la proiezione de “La nave dolce”, alla musica del pianista
Francesco Negro e dei Boundless Ska Project (nella foto), all’arte con le mostre di Mauro Amato e Alessandro Colazzo. Il tutto in
un luogo altamente suggestivo, l’ex Convento dei Domenicani.
EVENTI
DOMENICA 18
TEATRO
DOMENICA 18
Raduno di auto
e moto d’epoca
Misura per misura
CURSI, Piazza Pio XII — ore 8
Giunge alla 5° edizione l'atteso Raduno di auto e moto
d’epoca, organizzato dall'’Ass.
Cts di Cursi, in collaborazione
con l'Aics - Lecce. La manifestazione mira a far vivere una
giornata all’insegna della passione per i mezzi d’epoca, veri
e propri gioielli di assoluta bellezza. L'evento prevede inoltre,
dopo le relative iscrizioni,
l’apertura del Mercatino di
scambio, l'aperitivo di benvenuto e una visita guidata del
centro storico.
EVENTI
DOMENICA 18
Fantastica Puglia
LECCE, Piazza Palio - ore 16
Chiusura in grande stile per la tre giorni dedicata alla promozione
delle eccellenze regionali: dopo la consegna del “Premio Fantastica Puglia”, spazio sarà dato al grande spettacolo di moda
e bellezza targato Miss Mondo Italia e all’attesa presenza di Gabriel Garko (nella foto), reduce dal successo del “Premio Rodolfo
Valentino 2014 Italian Excellence”.
MAGLIE, via Sante Cezza
ore 17 e 21
Corte de' Miracoli porta in
scena il capolavoro shakespeariano Misura per misura,
scritto nel 1603: una “dark
comedy” che scruta, attraverso le vicende di Angelo e Isabella, gli effetti dell’esercizio torbido e corrotto del potere e di
una cupa e repressa sensualità. La regia di Massimo Giordano, che firma anche l’adattamento, affronta i temi dell’amore e del sesso, della giustizia e del potere, della morale e del peccato in maniera
coinvolgente e originale.
22
17 maggio 2014
io PROPRIO io
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Eugenio
Finardi
no, e poi Shakespeare.
Autori preferiti in prosa?
Stephen King, però in inglese!
Libri preferiti.
It di Stephen King, I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Mi piacciono molto anche i trattati, come
Mapping Human History di Steve
Olson.
Attori e attrici preferiti.
Audrey Hepburn, Paul Newman,
Sean Connery, Brad Pitt.
Chi potrebbe interpretarti sul grande schermo?
Marlon Brando.
Film preferiti.
Apocalypse Now, Amadeus, Educazione siberiana, Il generale Della
Rovere.
I tuoi pittori preferiti.
Caravaggio, Pollock.
Il colore che preferisci.
Il blu di Prussia.
Se fossi un animale, saresti?
Un leone.
Cosa sognavi di fare da grande?
Il musicista.
L’incontro che ti ha cambiato la vita?
Quello con Demetrio Stratos, il
cantante degli Area. Ci siamo
conosciuti alla “Numero Uno”,
l’etichetta discografica di Mogol e
Battisti negli anni ‘70 e da lì è diventato il mio mentore.
La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile?
Mia moglie Patrizia.
Quel che detesti più di tutto.
Il rumore. Non sopporto i decespugliatori, le moto, ecc.
Quanto tempo dedichi alla cura del
tuo corpo?
Quanto tempo ci si mette a fare una
doccia?
Piatto preferito.
I brownies.
Il profumo preferito.
Quello del tiglio e del gelsomino.
Il fiore che ami.
La verbena.
La tua stagione preferita?
Tarda primavera, inizio estate.
Il paese dove vorresti vivere?
Un’isola greca per il clima e la
Danimarca per il clima sociale.
In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere?
Ai tempi di Mozart.
Personaggi storici che ammiri di più.
Robespierre, Alessandro Volta, Mao
Tse-tung.
Personaggi storici detestati.
Direttore Responsabile
Andrea Colella
Gli articoli non firmati si intendono
a cura della redazione
Controcorrente, da sempre attento alle tematiche sociali e costantemente alla ricerca
di nuovi suoni, è una delle bandiere emblema del rock italiano. Figlio di una cantante
lirica statunitense e di un tecnico del suono bergamasco, mostra fin da piccolo uno
spiccato talento per le sette note tanto che a 9 anni incide un disco di canzoni per
bambini. La sua carriera artistica prende quota negli anni ’70 ed è chiaro fin da subito che la sua musica è destinata al successo: è, infatti, il 1973 quando la “Numero Uno” pubblica il suo primo 45 giri. Dopo una lunga attività live esce l’album Sugo
(1976) contenente Musica ribelle, inno della contestazione giovanile di quegli anni.
Col piede sempre sull’acceleratore, seguono Diesel (1977), considerato tra i suoi migliori, e Blitz (1978). Arrivano poi gli anni di Roccando Rollando, Secret streets e
Dal Blu. Nella seconda parte della sua carriera la ricerca musicale si fa più intensa
toccando i ritmi jazz in Colpi di fulmine, la classica contemporanea ne Il cantante
al microfono, con cui vince la Targa Tenco per la migliore interpretazione, il blues
in Anima Blues e la musica portoghese nel progetto O Fado. Già in Salento nel 2012
sul palco del Locomotive Jazz Festival, vi fa ritorno oggi con il concerto alle Officine Cantelmo, tappa del “Fibrillante Tour”, dall’omonimo nuovo album di inediti.
Il tratto principale del tuo carattere.
La sensibilità.
Il tuo principale difetto.
L’arroganza. A volte proprio per
timidezza mi capita…
La qualità che preferisci in una
donna?
La dolcezza.
E in un uomo?
La generosità e l’onestà.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Pazienza.
Cos’è la felicità?
Per me la felicità è una cosa evanescente, difficile da definire. Per esempio essere in barca a vela nel
mare, ma anche essere in sala prove
con la band o in viaggio verso un
concerto.
L’ultima volta che hai pianto?
L’altra sera per un film commovente.
Di cosa hai paura?
Della solitudine.
Canzone che canti sotto la doccia?
No, canto ovunque meno che sotto la doccia.
Musicisti o cantanti preferiti?
Domenico Scarlatti, ZZ Top, Muddy Waters. In generale i bluesmen.
Poeti preferiti?
Un mio amico, Giancarlo Majori-
Anno XI - n. 537
Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
Hitler, Stalin, Mussolini, ma anche
J. Edgar Hoover, fondatore dell’FBI, il senatore McCarthy, George W.
Bush.
Cosa faresti per sostenere ciò in cui
credi?
Quasi tutto.
Chi è il tuo eroe vivente?
Mandela, che purtroppo è morto da
poco.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Una società di onesti, più giusta ed
egualitaria.
Il tuo rimpianto più grande?
Vorrei non aver mai incontrato
una persona in particolare.
Cos’è l’amore?
L’amore è volersi bene anche quando ci si conosce fino in fondo.
Stato attuale del tuo animo.
Sereno.
Il tuo motto.
“Nel dubbio dai gas”. Ho il brevetto di volo per ultraleggero e quando si vola, siccome la velocità è uno
dei fattori che fa volare, non puoi
frenare ma devi dare più gas.
Come vorresti morire?
Come mio padre e mia madre, a 94
anni, lucidi fino all’ultimo momento.
Editore: Belpaese srl
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Tessera n. 14594
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