038-047 itinerario 318

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038-047 itinerario 318
navigare
Isole Columbretes
L’isola
che non c’è
Testo e foto di Michele Tognozzi
Il Baltic 42
Bonheur al passaggio dall’Isola
Porto Tofinou è il cratere/cala che funge da porto naturale alla
dei Cavoli e Capo
Columbrete Grande. Vi sono 13 gavitelli d’ormeggio. Prestare
Carbonara, subito
attenzione a due secche emergenti nella parte sinistra entrandopo Villasimius,
do del ridosso (aperto a NE). Per accedervi basta chiamare sul
inizia la risalita
Canale 9 Vhf il personale di Guardia sull’isola che assegnerà la
della costa orienboa. Sullo sfondo si notano l’isola della Foradada e lo scoglio
tale sarda
Carallot, due degli isolotti minori che compongono l’arcipelago
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FareVela III 2015
Siamo andati alla scoperta delle Illes Columbretes, un mini
arcipelago-parco naturale a metà della rotta tra Valencia e
Maiorca praticamente sconosciuto ai naviganti che incrociano
nel Mediterraneo occidentale. Una meta imperdibile e un
esempio mirabile di fruizione possibile delle riserve marine
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Isole Columbretes
A
rrivarci non è
poi così semplice, visto che chi
incrocia tra le Baleari e la
costa spagnola raramente
le conosce o vi pianifica
una visita. Eppure le isole
che “non ci sono”, meritano una sosta. Per bellezza,
fondali, fruibilità e quiete.
alla Riserva, che assegnerà, previa
Le Columbretes, mini arcipelago
previmeteo, visto che la zona, tra il
che abbiamo visitato lo scorso set-
delta dell’Ebro, Maiorca e Valencia,
tembre, sono una Riserva Naturale
può essere soggetta a periodi di
di rara bellezza. Per toni di terra e
forte Tramontana e Nord Est, che
disponibilità, uno dei 13 gavitelli
all’Illa Grossa. Mezzo marinaio,
nodo di bitta e il gioco è fatto. Siamo all’interno di una delle più belle
riserve marine del Mediterraneo.
Per percorrere le 54 miglia che le
separano da Valencia, o le 33 da
Castellòn, però, bisogna pianificare bene gli orari di partenza e le
Castellòn
SPAGNA
54 mn
Valencia
Maiorca
Gandia
Denia
Ibiza
Formentera
Dall’alto:
Dall’alto:
Porto Tofinou
visto dal faro alto
67 metri sul mare.
Come è evidente
si tratta di ciò
che resta di un
cratere vulcanico dovuto a tre
eventi eruttivi
diversi. I tre scogli
sulla sinistra, che
contribuiscono a
chiudere la cala a
levante/scirocco
(llevant e Xaloc in
catalano), si chiamano rispettivamente Mancolibre, Senyoreta e
Mascarat;
Le Columbretes si
trovano a 27 miglia
dalla costa più
vicina (Oropesa de
Mar, poco a nord
di Castellòn) e a 54
miglia da Valencia.
L’arcipelago è composto da tre isolotti
maggiori e una serie
di scogli, circondati
da secche e bassifondi, assai frequentati dai diving, che
possono effettuare
immersioni con
regolari permessi. Il
bagno è consentito
mentre è vietata la
pesca e la raccolta di
“mariscos”;
Una bella carta
nautica inglese del
XIXSecolo con le
Columbretes
mare ricordano un po’ qualche an-
rendono impossibile il ridosso nelle
potrebbe rendere impegnativa la
golo delle Eolie, d’altra parte l’ori-
isolette. In più occorre ricordare
bolina nella tratta di rientro. Me-
gine vulcanica è la stessa. In più
che l’atterraggio notturno non è
glio, in quel caso, dirigere su Oro-
consentono una facile e appagante
consentito e che, al ritorno, chi è
pesa de Mar o sul marina di Burria-
visita. Basta rispettare le regole e
diretto verso sud dovrà fare i conti
na, a 33 miglia e raggiungibile con
arrivarci per poi chiamare sul Ca-
con la classica brezza pomeridiana
andature più larghe.
nale 9 Vhf il personale di servizio
da SE del litorale valenciano, che
Le Columbretes devono il loro
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FareVela III 2015
In bolina con la
nostra imbarcazione verso la
Foradada, così
chiamata per
l’evidente foro
a mezza costa.
Anche la Foradada
ha due gavitelli
d’ormeggio diurno
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Isole Columbretes
cadero spazzata via dalle onde.
chi prima arriva prima alloggia.
Sotto:
Porto Tofinou, l’insenatura ricava-
La ricchezza dei fondali, visitabili
ta appunto qa270° di cerchio dall’Il-
con uno dei diving che operano
la Grossa, presenta 13 gavitelli d’or-
con permessi nella zona, è stupe-
meggio. Prestare attenzione nei
facente. Pesci di ogni tipo, dalle
movimenti all’interno a una secca
grandi cernie che nuotano senza
affiorante, situata entrando a si-
paura in due metri d’acqua, a sara-
nistra, ma comunque fuori dalla
ghi e spigole, corvine e orate ogni
portata di ormeggio alla ruota dei
dove. Uno snorkeling è d’obbligo,
vari gavitelli. Il nome della scoglio,
prima della passeggiata a terra,
“Trenca timons” appare chiaro e
con la sapiente e arguta guida di
non ha bisogno di traduzione.
Vicente. L’itinerario va dall’imbar-
La “Escala del
Rossi” che porta al
secondo imbarcadero dell’Illa Grossa, usato quando
soffia il NE. Sullo
sfondo si vedono
le altre due isole
della Foradada (a
sinistra) e della
Ferrera (a destra).
L’arcipelago ha
19 ettari di terre
emerse, di cui
14 solo nell’Illa
Grossa.
cadero al faro, passando per la
bondanza di vipere, che le rendeva
automatizzato e nel 1988 la Gene-
inabitabili. A parte qualche sosta
ralitat Valenciana istituì prima il
di pescatori in cerca di riposo e ri-
Parco e poi la Riserva Naturale.
fugio o di pirati barbareschi pronti
Una volta concordato l’orario della
a gettarsi sulla costa spagnola per
visita via Vhf, saranno i guardiani
razzie, nulla si mosse alle Colum-
stessi, che lavorano sull’isola a tur-
bretes. Ciò che non mollava erano
ni di quindici giorni, ad accogliervi
proprio i serpenti, tanto che alla
al piccolo imbarcadero, dove si
fine si finì per bruciare tutta la ve-
arriverà con il tender. Il simpatico
getazione che le rivestiva per con-
Vicente non tarderà ad attirare
sentire la costruzione del faro, av-
l’attenzione con molti aneddoti e
« Una volta alle Columbretes, bisogna
chiamare sul canale 9 Vhf il personale di
guardia sull’isola per farsi assegnare un
gavitello d’ormeggio. Visite a terra sono
possibili secondo gli orari disponibili accompagnati da una simpatica guida
Dall’alto:
L’Illa Grossa vista
da est;
Il faro (3+1, 22 sec),
costruito tra il
1856 e il 1860, è
anche sede di un
piccolo museo;
l’imbarcadero
venuta tra il 1856 e il 1860. Da lì in
storie delle isole, tra cui spicca il
poi, fino al 1975, l’Illa Grossa è stata
“temporal” da nord che qualche
abitata da una piccola comunità di
anno fa investì le isole, con le onde
nome all’abbondanza di serpenti
faristi con le loro famiglie, i “torre-
che letteralmente superavano l’ar-
che in epoca classica le rendeva
ros”, che dettero vita a una storia
co a semicerchio di roccia vulcani-
praticamente inavvicinabili. Le
di vita lontana dal mondo, tanto
ca che costituisce l’isola maggiore.
Ophiusa per Strabone e Colubraria
che sull’isola esiste ancora un mi-
Dall’alto del faro, posizionato a 67
(“dei serpenti”) per Plinio non la-
nuscolo cimitero e le casette, tra-
metri nel punto più alto dell’Illa
sciavano dubbi, tanto che per tut-
sformate oggi nel centro dove vi-
Grossa, si immagina la scena, con i
to il Medio Evo e fino al XVI Secolo
vono i guardiani e il personale della
guardiani rinchiusi in casa a goder-
non mancano riferimenti sull’ab-
Riserva, dopo che nel 1975 il faro fu
si lo spettacolo e la gru dell’imbar-
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Lo scenario è impressionante, pare
casa dei guardiani. Non è possibile,
proprio di essere all’interno di un
invece, visitare la parte orientale
vulcano, con le rocce ocra-nere-
dell’Illa Grossa, quella dove si tro-
verdi, tipiche della geologia lavica,
vano il piccolo cimitero e la Virgen
che risaltano su un mare blu pro-
de la Mare de Deu del Carme, detto
fondo (i corpi morti dei gavitelli
in catalano/valenciano come ten-
sono calati a profondità tra gli 8 e i
gono molto i guardiani. All’interno
15 metri). I gavitelli sono assegna-
del faro, da dove si gode di uno dei
ti dai guardiani in funzione della
più bei panorami del Mediterra-
lunghezza dell’imbarcazione che li
neo occidentale, è stato allestito
richiede. Non sono possibili preno-
un piccolo museo che ripercorre la
tazioni, quindi vale il principio del
vita dei faristi.
La sosta notturna
è consentita solo
ai gavitelli dell’isola maggiore e
non ai due della
Foradada o a quello della Ferrera
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Isole Columbretes
A destra:
Un gruppo in una
visita guidata
sull’isola;
Una curiosità dell’isola è data dal
del Rossi”, un sentiero che risale la
mittente ogni 21 secondo del faro.
fino a novanta metri.
fatto che entrando nella cala a de-
costa e porta al la mulattiera per
Molto belli gli scogli sulla parte
L’arcipelago delle Columbretes
stra si ha un fanale rosso mentre a
il faro.
orientale della cala, che aumenta-
presenta quattro grupopi distinti,
sinistra uno verde, contrariamente
no la protezione dal Sud Est e dal
disseminati per meridiano in tre
alle indicazioni nautiche abituali
Altre due boe sono sistemate pres-
Levante, El Mancolibre, la Senyore-
miglia di mare. Un gruppo che si
in Europa. Pare che sia dovuto al
so l’isola Foradada, mentre un’altra
ta e il faraglione nero come la pece
erge da fondali di novanta metri e
vista della costa est
fatto che la cala non è considerata
è a Ferrera, ma in questi due isolot-
del Mascarat. Il passaggio tra que-
che sei miglia a ponente presen-
Sotto:
porto e il rosso/verde si riferiscano
ti non è possibile la sosta notturna,
sto e l’Illa Grossa presenta splendi-
ta un’altra secca frequentata dai
all’isola.
raccomandabile invece all’Illa Gros-
de spaccature nelle colate laviche,
sub con cappello a 12 metri, una
In caso di moderato nord est, che
sa anche per godere di uno dei cieli
con la tipica morfologia dei fondali
sorta di “Columbrete mancata”.
impedisce la sosta nella cala, vi
stellati più ricchi del Mediterraneo,
vulcanici. Vi si può passare a nuoto
Arrivando da sud si incontra prima
è un gavitello anche a ponente
vista la totale assenza di luci arti-
per ammirare i fondali dalla parte
il gruppo del Carallot (Bergantin
dell’Illa Grossa, presso la “Escala
ficiali, a parte quella sicura e inter-
opposta che precipitano nel blu
in spagnolo) e del Churruco, poco
il faro al l’imbrunire;
Tramonto sulla
costa spagnola
visto dal punto
più alto (67 m)
dell’Illa Grossa
Come visitarle
Quello che vedete qui a sinistra
è Vicente, simpatico valenciano
che vi farà da guida nella visita
all’isola. L’accesso deve essere
concordato una volta arrivati al
gavitello, a sua volta assegnato
tramite contatto sul Canale 9
Vhf senza possibilità di prenotazione. La visita dura un’oretta
e chi lo desidera deve portarsi
acqua e cibo dalla barca dato
che non vi è alcuna possibilità
di cucinare o rifornirsi a terra. L’itinerario prevede la risalita fino al faro e la visita alla
parte occidentale dell’Illa Grossa. Ogni tipo di pesca o asportazione di frutti di mare
è proibito, mentre è consentita l’immersione utilizzando i diving center autorizzati.
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Isole Columbretes
Dall’alto:
Le batimetriche
delle Columbretes
nella cartografia
Navionics per
iPad;
La isla Foradada
al traverso. Si
nota una barca
ormeggiata al
gavitello;
L’imbarcadero
scavato nella
roccia vulcanica.
Una gru mette a
mare il battello
del personale
dell’isola
care sempre chiamando i guardiani
al canale 9 Vhf.
La navigazione nella zona è consentita dovunque a parte un’area
di riserva integrale a nord dell’Illa
Grossa. La formazione delle isole è
geologicamente recente, si va da
un milione a 300.000 anni fa, in
tre eventi vulcanici distinti. Il loro
isolamento totale ha sviluppato
anche alcune specie endemiche di
insetti e una lucertola, che è riusciDall’alto:
La sosta ai gavitelli
consente il bagno e
le attività ricreative
in acqua ma non la
pesca di qualsiasi
tipo. I fondali
sono ricchissimi di
pesce, con cernie di
notevoli dimensioni
già in due metri
d’acqua;
La nostra barca al
gavitello che ci è
stato assegnato
via Vhf. I cavi sono
ben posizionati e
sicuri ma occorre
considerare che
con venti da SE e
S si forma nella
cala una fastidiosa
risacca, comunque
sopportabile. Venti
di traversia sono il
nord e il nord est
ta a stabilirsi anche negli isolotti
« Le Columbretes sono un esempio di
area marina protetta ma pienamente
fruibile dai diportisti
minori. ben 230 sono le specie di
uccelli migratori che sostano nelQuest’isolotto, negli Anni Ottan-
le isole nei loro viaggi, tanto che
ta, fu usato come bersaglio di tiro
le Columbretes hanno anche la
per esercitazioni navali americane,
protezione speciale europea come
tanto che ancora oggi si vedono
zona di uccelli migratori.
resti di materiale d’artiglieria inca-
Proprio l’equilibrio fruibile delle
strati nelle rocce.
Columbretes, la perfetta organiz-
Proseguendo verso l’Illa Gros-
zazione degli ormeggi e la facilità
sa, si incontra lo scoglio Piedra
di accesso, senza lunghe pratiche
Joaquìn,seguito da una secca con
burocratiche e liste d’attesa, fa
cappello a cinque metri e infine, un
delle Columbretes un esempio illu-
po’ scostata a NE, si erge il gruppo
minato di gestione del patrimonio
della Ferrera. L’isolotto principale,
naturalistico in Spagna. Un esem-
nero-rossastro, è circondato dal
pio da seguire anche per le nostre
Navarrete, dal Bouzà e dall’Espino-
Aree Marine Protette.
sa. Il gavitello d’ormeggio si trova a
Consigliamo di visitare le isole in
nord est della Ferrera.
maggio o giugno, quando la fio-
La sosta alla Foradada e alla Fer-
ritura della bassa vegetazione di-
rera è consentita solo nelle ore
venta un’esplosione di colori e la
diurne, per cui chi vorrà pernottare
disponibilità ai gavitelli sarà proba-
più che semplici scogli affioranti.
nori del Lobo e di Mendez Nuñez.
alle Columbretes dovrà necessaria-
bilmente maggiore. In una notte di
Poi la Foradada, dove si trovao due
La Foradada deve ovviamente il
mente spostarsi all’interno di Por-
vela da Maiorca sarete in paradiso.
gavitelli, ridossati dal levante ma
nome all’enorme e scenografico
to Tofinou, previa disponibilità dei
Per informazioni:
aperti a ponente, con gli scogli mi-
“buco” che si apre a mezza costa.
gavitelli per cui si consiglia di verifi-
parquesnaturales.gva.es
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