Libro Bianco sulla Domotica

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Libro Bianco sulla Domotica
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Il valore di un edificio, la sua funzionalità e rispondenza alle esigenze delle
persone che lo vivono e abitano sono pienamente determinate dai sistemi
che lo caratterizzano e dalla loro fruibilità. E’ dunque corretto riferirsi ad un
immobile con il termine “VLVWHPD
HGLILFLR´
perché il termine descrive
esaurientemente il ruolo che è conferito ad un immobile e quanto esso sia in
grado di soddisfare le esigenze, i desideri e le aspettative sociali di
riferimento.
Tali esigenze sono naturalmente legate alle persone che vi vivono o
dimorano quotidianamente o saltuariamente, ma anche all’ambiente ed al
mondo economico e politico in cui l’edificio stesso è inserito.
Oltre alle crescenti esigenze degli occupanti, sono gli stessi edifici a porre
nuovi requisiti dal punto di vista dell’impatto che la costruzione ed il suo
mantenimento comportano sull’ambiente, sul consumo energetico e sulla
sicurezza.
Materiali, tecnologie di costruzione e conduzione degli impianti sono
sottoposti a normative volte a ridurre l’inquinamento e l’uso delle risorse,
contribuendo a promuovere uno sviluppo sostenibile.
Il “VLVWHPD HGLILFLR´ può essere analizzato sotto innumerevoli aspetti, da
quello del piacere estetico e sensoriale a quello funzionale, da quello
dell’accessibilità al risparmio energetico, dal suo inserimento nel contesto
ambientale alla compatibilità con le varie fonti di energia anche invisibile
come quella elettromagnetica, dal comfort alla sicurezza personale ed
ambientale, ecc...
La soddisfazione di molte di queste esigenze dipende principalmente da
elementi direttamente correlati alla struttura ed alle infrastrutture di cui è
dotata. Questi sono già ampiamente conosciuti e spaziano dall’orientamento
dell’edificio allo spessore dei muri, dalla tipologia di materiale al tipo e grado
di isolamento, dal grado di illuminazione alle indicazioni cromatiche ed usano
1
i risultati di ricerche e sperimentazioni ormai consolidate attraverso soluzioni
tecniche specifiche sia di uso corrente sia legate a necessità e sensibilità
specifiche.
Per soddisfare invece le esigenze legate alla disponibilità di servizi e di
comfort che un edificio può offrire, la sua dotazione impiantistica è di
fondamentale importanza.
Tale dotazione sta continuamente crescendo sia in termini di numero di
impianti che di elementi diffusi all’interno e di loro prestazioni.
Quello che ieri era un lusso di pochi, oggi è diventato una necessità di tutti.
Nel terziario poi gli impianti si sono evoluti e diffusi massicciamente; un
esempio efficace è il cablaggio strutturato, il sistema inizialmente utilizzato
per la sola comunicazione ed ora in grado di collegare elementi fra loro
anche molto diversi come telefoni, computer, telecamere e svariati altri
apparati elettronici. Nel tempo si è evoluto guadagnando la flessibilità
necessaria per poter rispondere alle specifiche esigenze di diverse tipologie
di servizi e imprese. La diffusone e la maturazione tecnologica del cablaggio
integrato ha portato con sé anche una benefica riduzione dei costi che si sta
ora trasferendo al settore residenziale.
Nelle abitazioni, non essendo più dovuto il pagamento del canone per le
prese telefoniche aggiuntive alla prima e avendo la necessità di collegare
altri dispositivi come computer e sistemi antifurto, ogni stanza può facilmente
ospitare, a costi minimi, una o più prese telefoniche.
Tutte le nuove abitazioni o quelle sottoposte a ristrutturazione ormai sono
dotate di citofono, sempre più utenti richiedono il condizionatore, mentre
l’antifurto è sentito come una concreta necessità per garantire un giusto
livello di tranquillità.
Gli impianti citati sono principalmente collegati alla richiesta crescete di
comfort, ma si possono utilizzare in maniera integrata per garantire la
disponibilità di innovativi sistemi di supporto e sostegno per quelle categorie
di cittadini che necessitano di particolari tutele, come persone con inabilità
sopravvenute per incidenti, malattie o per normale invecchiamento.
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L’esigenza di avere una ricerca qualificata sul settore, quindi provvedere
delle linee guida che permettono un orientamento efficace nell’integrazione
dei sistemi e impianti di un edificio, è avvertita dalla filiera legata alla
realizzazione degli impianti, ma anche dagli enti pubblici. Questi ultimi
possono ottenere uno strumento con cui indirizzare le politiche urbanistiche
legate sia all’abitare, sia allo sviluppo economico dei prossimi anni.
Dotare il “sistema edificio” di impianti capaci di migliorare la qualità della vita
degli occupanti e di fornire loro servizi integrati e innovativi, oppure, più
semplicemente, creare negli edifici la predisposizione ad ospitare tali
impianti, quando in un futuro più o meno prossimo si renderà possibile o
necessaria la loro realizzazione, offre diverse opportunità:
o
Gli assessorati alle politiche sociali possono migliorare la qualità di
erogazione dei servizi di competenza;
o
Gli assessorati all’urbanistica possono capire come configurare al
meglio il territorio e di quali soluzioni impiantistiche comuni dotare gli edifici
che sorgono su di esso;
o
Gli assessorati alle attività produttive possono indirizzare il mondo
economico verso attività ad alto valore aggiunto e di minor impatto
ambientale.
Da queste premesse scaturisce la necessità di analizzare le informazioni
sulle tecnologie esistenti, sulle normative nazionali e comunitarie, sul
mercato e sui consumatori.
Scopo di questo lavoro è analizzare la situazione attuale raccogliendo le
raccomandazioni utili per fare sì che la costruzione di nuovi edifici sia fatta
seguendo criteri che minimizzino l’impatto ambientale e massimizzino i
vantaggi sociali per le persone che usufruiranno delle nuove strutture.
Tale esigenza è sentita dalla Pubblica Amministrazione ma anche dai vari
Ordini Professionali del settore, che sono i protagonisti nella progettazione
degli edifici e degli ambienti del nuovo millennio.
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Stimolata dall’evoluzione del concetto di qualità della vita e dalla crescita
delle esigenze degli utenti, la ricerca ha condotto alla realizzazione di
dispositivi in grado di svolgere funzioni molto sofisticate.
I sistemi e le soluzioni sono ormai consolidati sia dal punto di vista
tecnologico che di applicazioni pratiche installate.
Le caratteristiche normalmente richieste ad un edificio sono un elevato livello
di fruibilità degli spazi, di comodità e di servizi base ed evoluti che siano
semplici da gestire, che minimizzano i costi e che offrano continuità di
esercizio, oltre che scalabilità.
Sono inoltre molto gradite caratteristiche quali la tele-sorveglianza, la telegestione, la tele-assistenza e, da alcuni anni, è sentita la necessità di
soddisfare esigenze di bioarchitettura e di un rapporto più equilibrato con
l’ambiente che ci circonda.
Tutti questi elementi portano a capire la ragione per cui negli ultimi anni
l’architettura degli edifici non è più da intendere come legata esclusivamente
ad aspetti strutturali, ma sia necessario interpretarla tendo conto di aspetti
tecnologici e impiantistici destinati a far parte integrante dell’edificio.
Un contributo rilevante allo sviluppo dei sistemi integrati definiti con termini
anglosassoni “home automation” e/o “building automation” è stato fornito
dall’introduzione
dei
componenti
elettronici
a
fianco
dei
dispositivi
tradizionali. Questo ha permesso di ottenere l’effetto di un notevole
ampliamento delle capacità operative di questi ultimi.
L’automazione degli ambienti ha, infatti, lo scopo di creare spazi con i quali
la persona può interagire e che le consenta di svolgere in maniera semplice
funzioni anche complesse.
Oggi è possibile pensare alla gestione di scenari luminosi piuttosto che
accendere o spegnere le luci degli ambienti; è possibile controllare e gestire
la temperatura in maniera ottima, controllare e gestire gli accessi,
comandare dispositivi automatizzabili come tapparelle, porte automatiche,
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cancelli, gestire allarmi, ottenere risparmio energetico, fare tutto questo ed
altro anche non trovandosi in loco, ovvero “da remoto”.
Oggi possiamo affermare che le nuove tecnologie hanno reso concetti fino a
poco tempo fa meramente futuribili come la “Building automation” e la “Home
automation”, tradotti in italiano con “Edificio intelligente”, “Domotica”, una
prospettiva concreta e accessibile.
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L’edificio in generale e la casa in particolare, oltre che spazio abitativo è
soprattutto un luogo simbolico ed un complesso sistema di stimoli vitali.
L’edificio è il prolungamento e l’espansione della personalità del committente
e di chi lo vive quotidianamente e quindi uno strumento di comunicazione:
esso porta i segni della personalità e dell’atteggiamento sociale dei suoi
occupanti.
Sempre più spesso si sente parlare di domotica e molti faticano ancora a
capire cosa sia anche perché non esiste una definizione chiara e condivisa.
Nel dialogo, disteso e costruttivo con i settori più sensibili della progettazione
architettonica e tecnologica del settore in esame, si parla poi sempre più
spesso di approccio progettuale.
Si analizzano le esigenze del committente, partendo da quelle palesi fino al
cercare di capirne quelle latenti ed inespresse, con una metodologia quasi
psicanalitica.
Si analizzano i vincoli che l’ambiente pone e, solo a questo punto, si sceglie
la soluzione più adatta alle sue esigenze.
Così come ognuno si acquista gli arredi e gli oggetti che personalizzano la
propria casa o il proprio edificio, la domotica dovrebbe diventare un punto
qualificante di una corretta progettazione di interni.
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Già oggi ci rendiamo conto che un’impiantistica standardizzata molto spesso
non risponde alle nostre esigenze.
Utilizzando elementi normali di mercato, le soluzione di arredo possono
divenire estremamente personali e quindi richiedere che anche la dotazione
impiantistica vi si possa adeguare.
Un esempio semplicissimo è quello legato agli innumerevoli, diversi e
possibili modi di illuminare una stanza: con il classico corpo illuminante
centrale a soffitto, con lampade da parete, con faretti o piantane o presenza
di due o più di queste modalità.
La domotica, in un’accezione abbastanza condivisa è equiparata al ruolo
dell’impiantistica tradizionale, magari una super-impiantistica e come tale
delegabile a qualche tecnico, seppure di fiducia, come completamento
dell’attività progettuale.
Il punto di vista concettualmente più evoluto ritiene che nel corso dei
prossimi anni la domotica, intesa non soltanto come integrazione degli
impianti, che ne rappresenta il più evidente sottoprodotto, e la progettazione
del comfort, in tutte le sue possibili articolazioni attraverso l’analisi delle
esigenze del committente, diventino altrettanti punti qualificanti di una
corretta progettazione di interni.
Dal 2001 nel Laboratorio di Domotica sono installati in maniera permanente
tecnologie di molti fornitori già presenti sul mercato nazionale e che possono
vantare molte referenze.
Poiché i prodotti sono tutti disponibili ed acquistabili nella normale rete
distributiva, il messaggio verso l’utenza che si è sempre voluto privilegiare è
quello della realizzabilità immediata.
Di conseguenza, i giornalisti che decidevano di realizzare articoli e
programmi che trattavano del tema della domotica sono sempre stati
vivamente pregati di utilizzare aggettivi che rimarcano l’attuabilità delle
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soluzioni che erano mostrate e non il loro rimando in avanti nel tempo con
titoli tipo: “La casa del futuro”, “La casa del domani”, “Il futuro prossimo
venturo”, ecc…
Siamo quindi pienamente in sintonia con un articolo di una nota rivista
impegnata nel settore della Domotica1 che, in uno dei tanti suoi articoli, ha
intitolato “Come sarà la tua prossima casa?”
Una domanda semplice che indaga sui concetti di abitabilità, sulle
conoscenze e sull’espressione delle esigenze del committente medio.
Una domanda che non presuppone prefigurazioni fantascientifiche, ma
richiede di immaginare la casa o l’edificio già oggi realizzabile sulla base
delle opportunità esistenti.
Come stanno cambiando i nostri comportamenti abitativi, che tipo di attività
svolgiamo tra le mura domestiche, dove lavoriamo o dove ci rechiamo per
necessità o diletto; come interagiamo con un ambiente come un ospedale,
una scuola, una banca o un supermercato che magari sentiamo soffocante
perché
vi
troviamo
un
microclima
decisamente
incompatibile
con
l’abbigliamento della maggior parte degli utenti; come interagiamo con il
mondo esterno, mentre siamo comodamente seduti sul nostro divano o,
viceversa, come interagiamo con la nostra casa mentre siamo in giro per il
mondo?
Gli edifici e le nostre case si adeguano e si evolvono o continuiamo a vivere
in case strutturate in modo quasi del tutto indifferente rispetto al
cambiamento?”.
Nella nostra vita quotidiana siamo affascinati e coinvolti dalle continue
evoluzioni della tecnologia, dalla telefonia fissa e mobile ai PC, da internet
alla banda larga, dalla radio alla televisione digitale ed interattiva ai sistemi
audiovisivi di ultima generazione, ecc…
Tutte presenze date ormai per scontate ma che, fino a qualche anno
addietro, non facevano minimamente parte del nostro quotidiano.
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Sono entrate più o meno prepotentemente nella nostra vita ed ora non
riusciamo più a farne a meno.
Tutte queste innovazioni condizionano e trasformano, quotidianamente, il
nostro lavoro, il nostro modo di apprendere, comunicare, vivere, di muoverci
ed interagire con la realtà.
Come possiamo rispondere alle tante domande, “funzionali e tecnologiche”,
che ci possiamo porre.
Un semplice esercizio.
Gli oggetti e tutti gli strumenti tecnologici che continuiamo a comprare
trovano rispondenza con la strutturazione impiantistica ovvero, trovano tutte
le necessarie prese di cui hanno bisogno senza dover ricorrere a matasse di
cavi, prolunghe, ciabatte e quant’altro necessario?
Come evolvono gli ambienti classici (sala, cucina, camera da letto) in cui li
andiamo a collocarli? La TV ora non è più solo in sala, ma spesso si ritrova
in ogni stanza, come pure il telefono. Le scrivanie dei ragazzi sono ormai
predisposte per il computer e quindi la stanza si evolve come pure gli
impianti di cui è dotata divenendo un locale completo di studio, svago ed
intrattenimento.
I nostri edifici ci seguono o restano estranei a questi processi, la loro
struttura materiale evolve o non si trasforma?
Il settore terziario e gli alloggi sono organizzati secondo logiche moderne o
come quelle di 40/50 anni fa?
Se analizziamo le risposte più probabili alla domanda: “Come sarà la tua
prossima casa?” quali risposte ci possiamo aspettare? Vorrei una casa più
grande, con una o due stanze in più, con un giardino, un terrazzo o magari il
camino, in una posizione più centrale o più isolata, con una cucina abitabile
o un grande bagno e così via.
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Casa Futura . Maggioli Editore
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Nuove aspettative non sono praticamente mai presenti. Le sue dotazioni
tecniche sono scontate, con particolare riferimento poi a quelle più note,
consolidate, già disponibili e sperimentate, e non sono riconosciute come
prioritarie.
Non ci chiediamo se ci dovrà essere l’impianto elettrico, quello telefonico, il
riscaldamento o l’acqua corrente: sono assolutamente dati per scontati.
Solo quando ci andremo a disporre i mobili e l’arredamento, sia tecnologico
sia non, capiremo se le nostre attese sono state rispettate, anche quelle
relative alla sua parte impiantistica.
Ricordiamo che il piacere estetico e profondo è soddisfatto, spesso, dalla
parte architettonica ed infrastrutturale, dalle sue rifiniture e dai componenti
aggiunti anche in seguito ma il comfort di un edificio è fondamentalmente da
attribuire alla sua componente impiantistica.
E’ pur vero che tali dotazioni appartengono al sistema degli oggetti che
saranno introdotti all’interno del contenitore solo in un secondo momento, in
base alle scelte del singolo utente, ma è altrettanto vero che è un grosso
errore non prevederlo e considerarlo come un qualcosa totalmente avulso
dalla progettazione architettonica.
Nel medioevo gli edifici erano quasi privi di mobili, gli spazi erano aperti e
promiscui e, di fatto, tutte le funzioni potevano essere eseguite in pubblico.
Nell’800 invece si afferma l’urbanistica e lo spazio ridiventa organizzato
come era gia stato ai tempi dei romani con la “domus”.
La rivoluzione industriale ha portato a straordinarie e innovative realizzazioni
ingegneristiche (ponti, strade, sistemi di collegamento, dighe, stabilimenti
industriali ecc…).
La staticità nel settore dell’urbanistica e dell’edilizia è stata direttamente
vissuta dai grandi maestri dell’architettura del ’900.
Dagli anni 30 del secolo scorso si è assistito ad un progressivo affermarsi di
nuovi modelli abitativi.
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Si è iniziato ad estendere anche al settore residenziale il concetto di
economicità, praticità, funzionalità componendo le abitazioni nelle sue parti
costituenti principali e in pratica la zona giorno e la zona notte.
Anche la struttura impiantistica, in rapida evoluzione, è stata calata su tale
suddivisione.
Si è cercata l’industrializzazione con caratteristiche diverse da nazione a
nazione; grandi palazzi, prefabbricati e diverse tipologie di costruzione che
ancora oggi differenziano l’edilizia europea da quella nostrana.
Il mondo moderno ha mescolato questi due concetti con un’organizzazione
estremamente privata e riservata all’interno dell’edificio ma una totale
apertura al mondo esterno in termini di visibilità reciproca.
La TV, internet, il telefono e altri dispositivi ci mantengono continuamente
collegati ed aperti al mondo esterno rendendo evanescenti i confini
dell’edificio ed il concetto di privacy.
L’organizzazione degli spazi secondo gerarchie funzionali rigide, sono
messe in crisi dai nuovi dispositivi tecnologici che ci permettono di spaziare,
interagire e collegarci con il mondo esterno e lo fanno utilizzando le reti di
distribuzione e di collegamento interne.
Da quali spazi avviene tale collegamento non è più perfettamente
individuabile e quindi diviene obsoleto il sistema rigido di suddivisione interna
pensato per un numero di funzioni limitate e con sequenza di utilizzo
temporale predefinite.
Il mondo dell’informazione è divenuto globale soprattutto nel tempo.
Riprendendo la citazione2 di un grande maestro dell’architettura del 900,
Mies Van der Rohe:
“Fai i tuoi spazi grandi a sufficienza, uomo, cosi da potervi camminare
liberamente e non solo in una direzione predeterminata.
O sei del tutto sicuro di come quelli verranno usati?
Noi non sappiamo affatto se la gente ne farà l’uso che noi ci attendiamo.
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Le funzioni non sono così chiare né così costanti: esse cambiano più
rapidamente dell’edificio”.
Negli ultimi decenni del secolo scorso è iniziata la convergenza fra
informazione e comunicazione ed è stata introdotta l’I.C.T. (Information &
Communication Technology), la definizione sfociata poi nella multimedialità.
Il televisore, ad esempio, è nato come strumento in grado di ricevere
programmi televisivi in analogico. Ora si è già evoluto ed è in grado di
ricevere programmi televisivi digitali satellitari, terrestri, collegare le
telecamere del videocitofono ed altre collocate in funzione di video-controllo
dell’ambiente. Le soluzioni di domotica poi lo rendono ancor più evoluto;
riprova ne è la presentazione dei vari sistemi di “Media Center” da parte di
Microsoft e di vari altri fornitori che lo trasformano anche in un gestore
interattivo di comandi, visualizzazioni ed interazioni con l’edificio. Diventa
contemporaneamente un terminale interattivo che integra sistemi di immagini
e informazioni complessi: tv digitale, satellitare, internet, PC, videogiochi,
DVD, sistemi a circuito chiuso restando pilotabile sempre da un
telecomando, magari più completo e complesso ma, al contempo, più facile
ed intuitivo da utilizzare.
La convergenza di tutte queste tecnologie in un solo strumento potrebbe
diventare a breve una realtà disponibile in tutti gli edifici.
Quando il progresso tecnologico è di tale qualità è poi difficile tornare sui
propri passi.
Si capisce quindi come le dotazioni tecniche di una casa non possano
appartenere al “sistema di oggetti” che si acquistano nel tempo ma ad un
“sistema di servizi” che distribuisce, all’interno dell’alloggio, una serie di
funzioni attraverso terminali che dovranno essere sempre più integrati tra
loro.
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Casa Futura . Maggioli Editore
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Se parliamo di distributori di servizi pensando, ad esempio al Media Center,
ai più questi può sembrare un dispositivo futuribile; dobbiamo invece
pensare al contatore dell’energia elettrica, che Enel ci ha introdotto in ogni
abitazione, questo invece è sicuramente già l’oggi e ormai ben conosciuto da
tutti.
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Tutti iniziano con il neologismo derivato da "domus"- casa e "informatique"informatica, vale a dire casa automatizzata o meglio Casa Intelligente.
Analizzando però meglio il concetto di “domus” ci si renderà conto del
concetto e dell’aspetto un po’ più ampio che avevano i romani.
LA CASA IDEALE ed il concetto di “servizi”
Pompei offre ancora un tesoro eccezionale per la storia dell’umanità: la casa.
Infatti, troviamo un’antologia ricchissima e preziosissima della «domus», cioè
della casa unifamiliare, che va dall’IV secolo a.C. al I secolo d.C.
Lo schema base è fissato dai Sanniti evidentemente quale prodotto di lunghe
esperienze precedenti.
La «domus italica» viene ad avere una corona di servizi attorno ad un asse
generato da spazi rigidamente calibrati e concatenati tra toro. Pertanto i
locali necessari per le esigenze prevalentemente fisiche, come camere,
servizi igienici, servizi di cucina, pranzo, ecc. si snodano ai lati della serie di
spazi destinati allo sviluppo della vita culturale e sociale della famiglia.
Questi spazi si sviluppano quasi totalmente al coperto («atrium») o quasi
totalmente allo scoperto («peristilium»); tra l’atrio e il peristilio s’inserisce
l’ambiente più sacro alla famiglia: il «Tablinum». Ogni locale attorno prende
aria e luce solo dai due grandi spazi centrali, raramente dall’esterno.
Lo schema è tanto valido che i Romani non lo variano per centinaia di anni. Il
loro intervento si limita a decorare fastosamente e ad ampliare la domus con
nuovi servizi. L’atrio spesso è arricchito da quattro colonne (atrio tetrastilo o
corinzio); il giardino all’aperto si adorna di fontane, statue, ninfei. Si
aggiungono: locali di riposo e belvedere («exedrae, diaetae»); quartieri
riservati alle donne («gynaeceum»), alla servitù; bagni completi come terme
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private («balneum»); dilagano sopraelevazioni per guadagnare camere e
servizi.
Ma cos’è allora la Domotica?
È quella disciplina che si pone l’obiettivo di integrare, cioè far dialogare, le
tecnologie dell’impiantistica tradizionale già presenti negli edifici, con quelle
innovative al fine di ottenere nuove e moderne funzionalità.
La Domotica trova il suo scopo nel migliorare la qualità dell’abitare e vivere
nell’edificio. L’edificio si trasforma in un ambiente nel quale è possibile vivere
o lavorare efficientemente, controllare i livelli di benessere e di salute,
garantire praticità e sicurezza, risparmiare energia, rispettare la natura.
Obiettivo primario è, dunque, promuovere l’approccio al problema partendo
da una progettazione che tenga conto dell’evoluzione prevista per l’edificio e
di chi lo dovrà fruire per poi procedere alla realizzazione di strutture che
possano, anche nel tempo, arrivare ad essere dotate di sistemi integrati in
grado di controllare e comandare, in modo “intelligente”, tutte le varie
apparecchiature elettriche ed elettroniche che già si ritrovano all’interno e
che, con l’evoluzione della nostra società, sempre più vi arriveranno per
ricavarne notevoli e svariati benefici.
Quando si rende necessario, è possibile inserire un sistema di gestione,
anche unico, con cui è possibile controllare e comandare gli impianti;
memorizzare i vari eventi che, opportunamente aggregati, possono essere
analizzati per trarne preziosissime informazioni.
L’integrazione rappresenta la condivisione dell’informazione riducendo o
eliminando
l’isolamento
dei
vari
impianti
installati
in
un
edificio,
riorganizzando la loro visione attraverso un unico sistema impiantistico
multifunzione in grado di controllare, coordinare e comandare le singole
funzioni lasciando ad ognuno la propria competenza e responsabilità.
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Questo significa conservare le specializzazioni e competenze dei diversi
operatori,
dalla
progettazione
all’installazione
ed
alla
manutenzione
attraverso le differenze tecniche, funzionali e di responsabilità, ma favorire
una visione complessiva delle esigenze con i singoli impianti che non devono
più essere pensati come un “pezzo finito e autonomo” ma ciascuno come
una parte di un sistema più grande e complesso che è l’impiantistica
integrata dell’edificio.
Ciascun operatore non si deve limitare semplicemente alla fornitura del
singolo impianto specializzato, ma deve occuparsi anche di quanto serve per
consentire a quell’impianto di comunicare e dialogare con il resto dell’edificio.
I diversi attori specializzati che operano in uno stesso edificio devono trovare
forme di collaborazione e coordinamento molto più efficaci di quelle attuali.
Il valore aggiunto di ogni singola installazione impiantistica infatti non
dipende solo dalla propria efficienza e dalle funzionalità specifiche, ma
anche dal contributo che essa offre al soddisfacimento delle esigenze
complessive.
Il sistema a “contratti separati”, quando utilizzato dai committenti per
appaltare ogni singola installazione specializzata all’interno di un edificio, va
probabilmente modificato, in quanto la collaborazione fra agenti diversi non
può essere improvvisata ma va preparata ed organizzata fin dalla fase di
progettazione.
L’integrazione deve essere vista come un’attività aggiuntiva rispetto a quelle
abitualmente svolte dalle singole imprese di progettazione e di installazione
che è però in grado d’aprire ad un insieme enorme di nuove funzionalità
ottenibili con un impegno impiantistico aggiuntivo che sarà fortemente
contenuto e legato quasi esclusivamente ai soli nuovi prodotti inseriti per
ottenere servizi anche molto evoluti con un costo che, nel tempo, potrà
dimostrarsi molto spesso quasi irrisorio.
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L’Integrazione si traduce nel separare la parte dell’informazione da quella
dell’attuazione e quindi nel mettere l’informazione a disposizione di tutto
l’edificio.
Con la Domotica è possibile un cambiamento radicale nel concetto di base
dell’impiantistica: l’informazione fornita da un sensore non è più inoltrata
esclusivamente all’impianto cui appartiene ma è messa a disposizione di
tutto l’edificio.
Ciò permette la sua trasformazione in comandi operativi che consentono la
realizzazione di nuove, complesse ed articolate funzioni, impensabili con le
tecnologie tradizionali.
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Se si parla di residenziale le soluzioni attualmente proposte dal mercato
della domotica sono aggregabili per tipologia:
SICUREZZA
- Antiintrusione
- Videosorveglianza
- Videocitofonia
- Rilevatori perdite d’acqua, presenza di fumo o gas
- Controllo accessi
- Telesoccorso
- Controllo ambientale audio e video
AUTOMAZIONE
- Cancelli e Porte
- Tapparelle e persiane
- Serrande
- Tende da sole
- Infissi e lucernai
- Controllo e gestione carichi elettrici
COMFORT
- Controllo e gestione della temperature
- Controllo e gestione dell’illuminazione
- Controllo e gestione degli elettrodomestici
- Trasmissione dati integrata
- Sistemi video
INTRATTENIMENTO
- Home theater
- TV terrestre, digitale terrestre, digitale satellitare, via cavo
- Telefonia e nuovi servizi di comunicazione
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- Diffusione sonora e multi-room
- Etc…
VARIE
- Irrigazione aree verdi
- Controllo delle pompe sommerse
- Etc…
Se si parla di terziario invece la granularità cresce decisamente e si possono
integrare decine di settori di cui si riporta solo un rapido e non esaustivo
elenco:
SICUREZZA
- Security (Sicurezza di cose e persone)
- Protezione perimetrale
- Protezione accessi
- Protezione locali
- Controllo tramite sistema di TVCC
- Protezione varchi e accessi (cancelli, porte, portoni)
- Controllo dello stato dei Varchi
- Cancello carraio Principale
- Sbarre cancello carraio principale (predisposizione)
- Cancello carraio Secondario
- Sbarre cancello carraio secondario (predisposizione)
- Cancello Pedonale
- Porta di ingresso principale
- Porta ingresso dipendenti
- Safety (controllo della sicurezza ambientale)
- Rilevazione e Segnalazione antincendio
- Rilevamento e segnalazione Antiallagamento
- Controllo acqua
- Controllo distribuzione acqua sistema antincendio
- Controllo circuiti fognari e di smaltimento
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- Controllo sistemi di irrigazione
- Gestione del sistema di irrigazione tramite timer nel SW di supervisione
- Gestione del sistema di irrigazione tramite timer nel SW di supervisione
- Controllo distribuzione aria compressa
- Gestione attivazione e controllo compressori
MICROCLIMA AMBIENTALE
- Controllo centrale termica
- Gestione della centrale
- Controllo gruppi frigoriferi
- Gestione gruppo di condizionamento
- Gestione microclima per singole aree ed ambienti
Gestione automazione di finestre e sistemi di oscuramento
- Cupolini zona produzione
- Cupolini per evacuazioni fumi
- Tapparelle automatizzate
- Energia elettrica
- Gestione illuminazione
- Zona Produzione
- Zona Uffici
- Zone Comuni
- Area Esterna
- Controllo illuminazione di emergenza
- Controllo illuminazione notturna
- Controllo gruppi UPS
- Controllo carichi
- Controllo sovraccarico di tensione
- Impianti distribuzione gas e liquidi
- Controllo distribuzione acqua potabile (servizi igenici)
- Controllo distribuzione aria compressa
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Impianti di movimentazione
- Ascensore
- Montacarichi
- Etc….
Le soluzioni elencate e molte altre possono poi essere inserite in un sistema
di controllo unificato, di semplice utilizzo, che permetta la visione, la gestione
o la manutenzione dell’intero sistema o di una sua parte.
L’accesso al sistema di gestione può essere reso possibile sia dall’interno
dell’edificio stesso che dall’esterno, anche attraverso lo strumento che ci è
più congeniale. Possiamo utilizzare normali dispositivi come il telefono
cellulare, il palmare o il personal collegato tramite la rete internet ed i vari
sistemi di servizi e telecomunicazioni da GSM a UMTS, da GPRS a quanto
domani la tecnologia ci renderà disponibile.
E’ evidente come già oggi, grazie alle tecnologie informatiche, si allarghino
gli orizzonti dell’edificio in un contesto territoriale anche enormemente vasto.
La Domotica, oltre chiaramente ad automatizzare alcuni sistemi di controllo
degli edifici, come antifurto e antincendio, consente un tangibile risparmio di
energia elettrica, stimato nell’ordine del 20-30 %, e un più sicuro
funzionamento dei carichi scongiurando black-out e sovraccarichi di
corrente.
L’introduzione dei comandi vocali è un comodo aiuto per disabili, anziani o
malati. Allo stesso modo anche l’assistenza sanitaria, grazie alle possibilità
di connessione degli impianti domestici con l’esterno attraverso Internet e/o
con
linee
a
prestazioni sempre
crescenti,
scopre
nuove
frontiere
nell’automazione vedendo profilarsi all’orizzonte la possibilità di meglio
assistere i diversi pazienti ovunque si trovino.
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Se la maturazione tecnologica è già avvenuta, in Italia la diffusione della
domotica avviene a rilento per tante concause che sono anche riconducibili
alla scarsa disponibilità di cablatura che sta alla base della connettività su cui
costruire tutta l’automazione dei sistemi di building automation. Altro ostacolo
alla diffusione della domotica è imputabile alla scarsa conoscenza delle
soluzioni tecnologiche disponibili sia di chi deve proporre che dell’utente che
le deve richiedere.
9DQWDJJLVRFLRDPELHQWDOLGHOODGRPRWLFD
Lo scopo della Domotica è, in generale, quello di migliorare le condizioni di
esistenza e fruibilità dell’edificio permettendogli di offrire comodità (o
comfort), sicurezza, benessere e risparmio energetico.
Tra i vantaggi più rilevanti della Domotica sono da evidenziare:
1.
Risparmio energetico:
o un sistema domotico può gestire al meglio l’illuminazione all’interno di
un edificio integrando il controllo dei sistemi di accensione graduale
(ovvero la “dimmerizzazione”) dei corpi illuminanti con le movimentazioni di
elementi oscuranti quali tapparelle, ante, veneziane, etc. Inoltre, può
provvedere alla scelta ottimale sia delle logiche di funzionamento, sia di
miglior e minor utilizzo dell’energia sotto qualunque forma venga utilizzata
(ad esempio si può ottenere un bilancio energetico positivo tramite
l’oscuramento che riduca l’irraggiamento solare e, pur comportando
un’accensione di luci all’interno dell’edificio, possa produrre un risparmio
decisamente superiore sull’energia consumata dal condizionamento);
o un sistema domotico abbinato ad un sistema di controllo dei consumi
può contribuire ad equilibrarli, attenuare i picchi ed eliminare gli sprechi (le
esperienze americane e francesi, ma anche italiane, indicano una riduzione
dell’ordine delle due cifre percentuali);
o un sistema domotico può gestire al meglio l’illuminazione e la
termoregolazione degli ambienti in base alla loro funzione d’uso con
20
attivazione/disattivazione legata alla presenza delle persone, agli orari
prestabiliti anche da calendari giornalieri e/o annuali, al verificarsi di eventi
imprevisti anche ambientali esterni;
o la Domotica e’ lo strumento che permette di utilizzare al meglio e di
integrare l’apporto delle fonti rinnovabili: solare attivo e passivo,
fotovoltaico, eolico, etc..
2.
Miglioramento della qualità della vita:
o L’invecchiamento della popolazione rappresenta certamente il fenomeno
demografico più rilevante degli ultimi anni a causa delle sue molteplici
conseguenze di natura economica e sociale. Allo stesso tempo tale
invecchiamento solleva problemi notevoli sul piano dell’assistenza sociosanitaria. I servizi di telesoccorso e di teleassistenza costituiscono in tale
senso
un
notevole
mercato
potenziale
perché
rappresentano
un
interessante segmento del mercato dell’Home Automation;
o miglioramento
nell’autonomia
delle
persone
disabili
attraverso
l’automatizzazione, il controllo e la gestione dell’edificio tramite interfacce
studiate per particolari inabilità quali ad esempio telecomandi a controllo
vocale o interfacce telefoniche.
o alleviamento delle condizioni di debilitazione di un malato, anziano,
disabile, realizzato con strumenti che da un lato permettono di ridurre la
fatica fisica e aumentare la mobilità, dall’altro facilitano l’accesso ai mezzi
di comunicazione (ad esempio strumenti per la comunicazione a distanza
audio e video con altre persone) o più semplicemente svolgano un’azione
di intrattenimento;
o rende più confortevole svolgere attività lavorative o genericamente
soggiornare in edifici di terziario, siano uffici o scuole, ospedali o residenze
protette, negozi o alberghi, per un più controllato livello dei parametri
luminosi, termici, di gestione dell’aria nel segmento di mercato della
Building Automation.
3. Sicurezza degli edifici
21
Questa è senz’altro un’esigenza fortemente sentita e di duplice valore
espresso in termini di “security” e di “safety”, al fine di consentire agli abitanti
o a sistemi di vigilanza di conoscere lo stato dell’edificio e di intervenire
opportunamente quando necessario:
o la “security” comprende l’antiintrusione, l’antifurto, l’antirapina e
l’antiaggressione, il controllo accessi, la TVCC, etc..;
o la “safety” comprende l’antincendio, la rilevazione di fughe di gas e degli
allagamenti e di altri eventi dannosi.
4. Riduzione dell’inquinamento elettromagnetico
Questa
è
senz’altro
un’esigenza
fortemente
sentita
ed
in
palese
contraddizione con il massiccio utilizzo di strumenti, come il cellulare, che
sono una notevole fonte di tale inquinamento. Forse proprio per tali motivi
che in casa si sente la necessità di staccare, se non proprio dal mondo
esterno, almeno dai suoi aspetti vissuti come più negativi.
La Domotica può aiutare anche in questo riducendo al minimo tale
inquinamento e fornendo informazioni utili a ridurne il possibile danno.
o
il magnetismo derivante dalla corrente elettrica solo quando serve
realmente;
o
massimo utilizzo del cablaggio via filo rispetto alle onde radio;
o
fonti inquinanti il più possibile lontane come la base del cordless in
sala e “mai” sul comodino.
Riassumendo, gli aspetti che potrebbero trarre beneficio dall’applicazione
della Domotica agli edifici sono diversi, vanno dal risparmio energetico al
maggior comfort, al miglioramento del senso di sicurezza che l’edificio è in
grado di trasmettere fino ad un significativo miglioramento della qualità della
vita per categorie di utenti che richiedono particolari tutele e supporti.
22
+RPH$XWRPDWLRQH%XLOGLQJ$XWRPDWLRQ
Nonostante possano, in taluni casi, avere in comune la stessa filiera
tecnologica d’origine, Home Automation (che letteralmente corrisponde alla
Domotica) e Building Automation sono fin dalla loro nascita due settori ben
distinti e dai connotati spesso contrastanti.
L’ elemento principale che distingue Home Automation e Building
Automation è dato, dal punto di vista dell’ approccio tecnologico, dalla
differenza di scala degli interventi.
La Building Automation è indirizzata prevalentemente a piccoli edifici con
specificità proprie e ben definite o grandi edifici con complessità
decisamente importanti.
I concetti, i metodi di approccio ed alcune soluzioni possono applicarsi anche
a complessi residenziali di una certa importanza, con determinate
caratteristiche di controllo e gestione e significative esigenze di automazione
e distribuzione spaziale.
La Home Automation invece si configura come supporto alla gestione nel
settore residenziale con la contemporanea presenza di molti impianti da far
interagire ma con dimensioni, caratteristiche e numeri decisamente diversi.
La differenza di dimensioni determina una concezione differente dei prodotti
ed una focalizzazione diversa sull’importanza di alcuni di questi.
L’esempio più evidente riguarda l’interfaccia utente: i sistemi per la Building
Automation possono avere anche interfacce particolarmente complesse
nell’approccio e nell’uso, perché destinate ad operatori professionali e a
gestioni sufficientemente articolate.
Nella Home Automation le soluzioni ergonomiche, “user friendly” sono
praticamente obbligatorie ed altrettanto vasto risulta il numero di dispositivi di
cui si può richiedere l’interfacciamento.
23
Anche dal punto di vista delle funzioni i sistemi per la Building Automation
sono diversi da quelli per la Home Automation; basti pensare al concetto di
“sistema di sicurezza” sentito e quindi applicato in un piccolo contesto
abitativo rispetto ad una struttura lavorativa che vive in un grande fabbricato
adibito ad uffici.
Il concetto di estetica è sicuramente molto importante in ambito residenziale
ed in alcuni settori di terziario, come lo è la gestione impiantistica in termini di
flessibilità, di controllo, monitoraggio e gestione.
Diventa fondamentale anche il rapporto con i soggetti decisori che possono
valutare le stesse caratteristiche con modalità molto diverse fra loro
applicandovi altrettanti parametri soggettivi, oggettivi, emozionali, etc.
Dando origine a due filoni di prodotti sostanzialmente diversi, Home
Automation e Building Automation costituiscono quindi due aree di mercato
sufficientemente distinte.
Nonostante molte ed inevitabili sovrapposizioni in vari segmenti, ritroviamo
operatori specializzati, nonché strutture industriali, che offrono linee di
prodotti nettamente diversificate. Purtroppo alcuni di questi risentono
pesantemente dell’influenza negativa di specifiche caratteristiche dei vari
mercati nazionali.
L’installazione di sistemi di Home Automation è particolarmente adatta a:
-
abitazioni,
-
parti comuni dei condomini,
-
ville e villette
La Building Automation è particolarmente adatta al mercato terziario, ivi
comprendendovi:
24
-
Complessi industriali,
-
Centri direzionali,
-
Centri commerciali,
-
Negozi,
-
Piccole strutture produttive,
-
Istituti di credito,
-
Alberghi,
-
Ospedali,
-
Chiese,
-
Scuole,
-
Uffici,
-
Edifici storici,
-
Edifici della Pubblica Amministrazione
-
Complessi residenziali con articolate e specifiche gestioni delle aree
comuni e di impiantistiche non legate alla singola unità abitativa.
(YROX]LRQHGHOOHHVLJHQ]H
E’ difficile immaginare un’abitazione o un edificio in genere che evolve nel
tempo, eppure l’adozione di sistemi di automazione e l’introduzione di
dispositivi “intelligenti” propongono un modo nuovo di concepire case o
edifici che si possono adattare nel tempo alle esigenze crescenti di coloro
che li abitano o più in generale che li vivono.
Le esigenze delle persone evolvono nel tempo, sia perché cambiano la
cultura e le tecnologie, sia perché le persone stesse cambiano nell’arco della
loro vita.
Per le esigenze primarie le soluzioni sono ormai consolidate (per il freddo c’è
il riscaldamento, per il caldo il condizionatore, per la comunicazione il
telefono, e così via).
Viviamo però in un mondo dinamico, ci sono esigenze emergenti, sempre più
personali ed evolute, che richiedono modalità di interazione più complete,
oltre che un supporto intelligente nella gestione di eventi e situazioni sia
ripetitive che particolari come le emergenze.
A questo si aggiunga che fenomeni estemporanei o esigenze di pochi
diventano sempre più di frequente problemi o esigenze condivisi da intere
comunità, come sta avvenendo per il controllo dei carichi.
25
I dispositivi che funzionano ad elettricità sono ormai tanti e l’energia che
questi richiedono supera di almeno due o tre volte la potenza contrattuale
disponibile.
Il controllo e la gestione di tali carichi diventa importantissima perché
impedisce il distacco dell’erogazione dal contatore elettrico al superamento
della potenza contrattuale (come i 3 KW domestici classici) o il pagamento di
penali dovuti a tali sforamenti. Si tratta di una soluzione che potrebbe
rivelarsi fondamentale con un mercato potenziale in crescita a causa della
sostituzione dei vecchi contatori analogici con quelli digitali di nuova
generazione che permettono al distributore di energia, fra l’altro, di effettuare
la tele-lettura dei consumi, forniture a tariffazione differenziata in funzione
dell’orario di utilizzo, allacci senza intervento fisico come pure variazioni
contrattuali e controlli puntuali sulle esigenze dell’utente.
Se questa innovazione tecnologica apporta benefici anche all’utente che
potrà pagare meno, evitare il problema dei conguagli, conoscere i propri
consumi consultando internet, etc… dall’altro lo ha esposto al “rigore” della
misurazione “elettronica” del nuovo contatore che di fatto è decisamente
precisa e provoca il distacco della corrente elettrica ad ogni minimo
superamento della potenza contrattualmente stabilità.
E’ esperienza comune che l’uso concomitante di un paio di elettrodomestici
possa provocare il distacco della corrente elettrica, creando diversi disagi
alle persone che devono intervenire sul contatore per riattivare l’erogazione
di corrente, avendo preventivamente spento alcuni elettrodomestici.
Tutto questo può essere reso non necessario attraverso il controllo dei
carichi che è in grado di evitare la contemporanea attivazione o di intervenire
disinserendo e magari reinserendo automaticamente i carichi connessi in
funzione di priorità assegnate, mantenendo la continuità dell’erogazione di
corrente.
L’ausilio di un sistema di questo tipo per i più è semplicemente un comfort
mentre per altri, che per scarsa dimestichezza o sufficiente abilità e
autonomia nel gestire un blackout come bambini, persone anziane o disabili,
rappresenta un vero e proprio aiuto fondamentale.
26
,PSLDQWLWHFQRORJLFL±SDQRUDPLFDHGHYROX]LRQH
Il settore impiantistico è in continuo cambiamento ed aggiornamento.
La tecnologia evolve e immette nel mercato sempre nuovi prodotti che sono
in grado di soddisfare una crescente domanda di nuove funzionalità.
Il
ha visto crescere nel tempo sia la dotazione dei
PHUFDWR UHVLGHQ]LDOH
singoli impianti che il loro numero, traendo origine sia da una maggior offerta
di servizi di comunicazione e multimedialità (ad esempio per TV, TV digitale,
TV interattiva e per il telefono), sia da rinnovate esigenze di origine sociale e
ambientale.
Nel
PHUFDWR WHU]LDULR
esiste invece una gestione molto più attenta del
comfort, dai livelli di luminosità costante, alle gestioni personalizzate e
puntuali del microclima.
I clienti hanno ormai sperimentato che queste esigenze ben si sposano
anche con possibili e notevoli risparmi energetici dovuti a più oculate gestioni
dell’energia nelle sue varie forme di utilizzo.
In questo mercato sicuramente l’introduzione di sistemi di controllo, gestione
e
supervisione,
locale
e
remota,
su
impiantistiche
predisposte
e
possibilmente integrate, permettono un ritorno dell’investimento che risulta
ampiamente compatibile con le normali aspettative imprenditoriali.
Gli utenti richiedono edifici con dotazioni e funzionalità sempre maggiori.
Tutto ciò avviene, in molti casi, anche in presenza di un cambiamento dei
contenitori edilizi e delle loro tecnologie di costruzione. Agli impianti è
richiesta sempre più spesso la capacità di crescere per adeguarsi a nuove
esigenze degli utenti adattandosi con la struttura che li ospita.
Fino ad ora questo aumento delle prestazioni richieste alle installazioni
impiantistiche è stato risolto con i metodi tradizionali, creando di volta in volta
le soluzioni possibili per far convivere con il minimo di interferenza i diversi
impianti e l’ edificio stesso. Tuttavia la miglior soluzione per l’integrazione dei
sistemi e dell’edificio richiede in modo sempre più pressante un approccio
integrato al “sistema edificio”, approccio che deve prevedere una
27
collaborazione stretta fra progettisti di diversi sistemi a partire appunto dalla
fase di progettazione.
Panoramica degli impianti
Analizziamo ora i vari impianti che solitamente sono presenti in un edificio
attraverso una loro breve e sintetica descrizione.
Ognuno è dotato di sensori, cavi di collegamento, unità decisionali e sistemi
di attuazione.
6HQVRUL
6LVWHPDGLFROOHJDPHQWR
$WWXDWRUL
$OLPHQWD]LRQH
HOHWWULFD
8QLWjGLHODERUD]LRQH
6LVWHPDGHFLVLRQDOH
Gli impianti qui brevemente trattati sono:
o impianto elettrico comprensivo delle parti di illuminazione d’emergenza,
gruppo soccorritore, etc;
o impianto
termotecnico
con
le
parti
idrauliche,
riscaldamento,
condizionamento, trattamento aria;
o impianto di sicurezza con la parte di security relativa all’antintrusione,
citofono-videocitofono; TVCC
(TV a Circuito Chiuso) e di safety di
sicurezza dell’edificio (fughe di gas, perdite d’acqua, antincendio, etc..);
28
o impianto I.C.T. (Information & Communication Technology) cioè della
tecnologia delle comunicazioni con la parte relativa alla telefonia, alla rete
dati ed alla multimedialità;
o intrattenimento con l’impianto TV, home theater, audio-video (per hotel
e strutture convegnistiche), diffusione sonora;
,PSLDQWR(OHWWULFR
L’impianto elettrico in un edificio è di fondamentale importanza in quanto
rappresenta praticamente un prerequisito per il funzionamento degli altri
impianti
presenti,
dall’illuminazione
alla
potenza
per
gli
utilizzatori,
dall’automazione alla termotecnica, dalla sicurezza all’intrattenimento, etc…
Per questo motivo in molte realizzazioni è obbligatorio che, almeno in alcune
sue parti, sia affiancato da sistemi che possano intervenire tempestivamente
in caso di black-out della rete esterna.
E’ altrettanto importante che tali soluzioni, opportunamente dimensionate,
siano comunque sempre presenti o previste anche quando non sono
obbligatorie o strategiche.
5HVLGHQ]LDOH
L’impianto elettrico deve essere progettato ed installato a norma di legge da
personale esperto ed abilitato, certificato e realizzato utilizzando materiali ed
apparecchi rispondenti alle relative norme.
Nella progettazione, partendo sempre dalle disposizioni normative che
regolamentano ogni aspetto dell’impianto (dalle apparecchiature di sicurezza
alla messa a terra, dalla propagazione degli incendi al dimensionamento dei
cavi e dei dispositivi) si definiscono i quadri di distribuzione, i punti di
comando, si stabiliscano i percorsi di collegamento e si posizionano gli
apparati utilizzatori dell’energia, sia necessari sia specificatamente richiesti
dal committente.
29
I punti di comando (sensori) sono tutti quegli elementi che acquisiscono
l’informazione e/o la richiesta di attivazione o disattivazione di carichi, ovvero
gli interruttori, i pulsanti, i crepuscolari, i timer.
I cavi di collegamento rappresentano il mezzo di trasmissione, sia
dell’informazione che della potenza. La tipologia dei dispositivi ed il
collegamento dei cavi rappresenta l’unità decisionale che gestisce
l’attuazione (relais o di fatto il passaggio di potenza diretta sui cavi) con
l’attivazione o la disattivazione nella modalità desiderata del carico collegato
alla rete.
Dall’impianto elettrico dipende il funzionamento di tutti gli apparati che vi
afferiscono direttamente, come l’illuminazione e la potenza per gli
elettrodomestici, oltre che il funzionamento di tutte le automazioni presenti
come le motorizzazione di tapparelle o finestre, di cancelli, di basculanti o
degli ascensori.
L’impianto elettrico è comunque fondamentale per il corretto funzionamento
di tutto l’edificio poiché da esso dipendono gli altri impianti, dal citofonovideocitofono, alla rete dei computer, dall’impianto televisivo o più
generalmente di intrattenimento alla sicurezza ambientale o personale fino al
riscaldamento e condizionamento.
E’ buona norma quindi prevedere una linea privilegiata ed un piccolo gruppo
soccorritore che sia in grado di mantenere alimentati almeno quei dispositivi
ritenuti essenziali per un arco temporale prestabilito o permettano il
superamento dei limiti contrattuali per un periodo variabile e scelto
dall’utente in funzione delle sue esigenze.
L’impianto elettrico non contiene elettronica di comando e/o gestione nella
generalità dei suoi elementi, anche se sono disponibili dispositivi di verifica
automatica delle funzionalità e di riattivazione automatica del differenziale in
totale sicurezza come pure di restart di interruttori da remoto (in area
contatori senza uscire di casa).
30
7HU]LDULR
In questo mercato la normativa è più puntuale e la complessità viene
analizzata in tutti i suoi aspetti a partire dalla fase di progettazione. Come nel
caso residenziale si definiscono i vari punti di comando e utilizzazione ma
anche le modalità di controllo che devono essere attivate. Le potenze in
gioco sono generalmente molto superiori come pure le esigenze funzionali.
Con la crescita della complessità, del numero di cavi, delle distanze in gioco
e, soprattutto, delle esigenze del committente, gli impianti elettrici si
complicano notevolmente e si corre il rischio di perdere le necessaria
flessibilità.
Ad esempio, un’analisi effettuate sulla necessità di realizzare la duplicazione
di una trentina di segnalazioni e comandi oltre i centocinquanta metri in
ambiente industriale, hanno evidenziato il punto di pareggio dei costi fra una
realizzazione con le tecniche tradizionali e quelle che utilizzano soluzioni
innovative di building automation.
Nel terziario la dipendenza degli altri impianti dall’energia elettrica è
ulteriormente marcata sia per il maggior numero di questi che per le
esigenze strategiche di continuità di esercizio.
,PSLDQWR,OOXPLQD]LRQHG¶HPHUJHQ]D
La gestione dell’illuminazione di emergenza è sicuramente presente laddove
imposta dalle normative e dalla legge con caratteristiche evidenziate.
Più in generale è possibile realizzarla utilizzando due diversi tipi di
tecnologie:
-
Sistema che prevede l’utilizzo di lampade completamente autonome
che verificano lo stato di funzionalità della stessa e che provvedono al ciclo
di scarica/carica periodico.
-
Sistema che prevede la gestione di una linea di alimentazione
indipendente alimentata da un UPS e un piccolo gruppo elettrogeno o
soccorritore.
31
Laddove sia presente un sistema di integrazione questo impianto può
esservi compreso per una gestione degli allarmi e del ciclo di scarica/carica
periodico gestito unitariamente con tutti gli altri.
5HVLGHQ]LDOH
L’offerta dei fornitori per il settore residenziale prevede, internamente agli
edifici, la disponibilità di lampade anti black-out, anche estraibili, che si
attivano automaticamente alla mancanza di alimentazione di rete. Tali
soluzioni sono sempre estremamente utili e risultano di particolare interesse
in alloggi che ospitano bambini, anziani o disabili.
Nelle parti comuni è buona norma prevederle utilizzando una delle due
soluzioni generali di cui sopra.
7HU]LDULR
La normativa e la legge 626 prevedono, in determinati casi, l’utilizzo di
sistemi di emergenza con modalità di intervento e durata prestabilite.
I fornitori di materiale elettrico hanno introdotto soluzioni evolute che
possono integrarsi con prodotti di building automation che permettono la
gestione ed il controllo dell’impianto in oggetto anche da remoto e l’utilizzo
dei corpi illuminanti anche in condizioni non di emergenza con caratteristiche
definite.
*UXSSRVRFFRUULWRUH
La mancanza di tensione di rete può essere classificata come “casuale” o, in
talune zone, purtroppo come “significativamente ricorrente”.
Laddove, per motivi di sicurezza, sia richiesto dalle normative, le
caratteristiche del gruppo soccorritore o di continuità sono definite.
Laddove invece non sussistano tali prescrizioni è comunque buona norma
prevedere una protezione soprattutto se la zona è soggetta a ricorrenti
abbassamenti o distacchi di energie elettrica, anche di brevissima durata.
Esistono oggi gruppi in grado di affiancare alla normale potenza del fornitore
32
istituzionale di energia, anche per un periodo sufficientemente prolungato,
una consistente potenza operativa che permette di risolvere i problemi di
black out e, contemporaneamente, di assorbire i picchi di potenza necessari
per limitati ma frequenti periodi senza per questo dover ricorrere a formule
contrattuali eccessivamente onerose.
,PSLDQWR7HUPRWHFQLFR
1.6.2.1
Idraulico
L’impianto idraulico riguarda l’adduzione e lo smaltimento dell’acqua.
Al semplice allacciamento alla rete pubblica tipico del settore residenziale
possono poi collegarsi sistemi accessori dalle cisterne all’autoclave, dai
sistemi di controllo e gestione dei livelli delle acque esterne a quelli di
potabilizzazione o di miglioramento di alcuni parametri fino all’integrazione
con il sistema di gestione antincendio.
La sicurezza legata a tale impianto è principalmente quella relativa alla
presenza indesiderata di liquido che può essere legata:
o
alle perdite, inconveniente che diventa estremamente fastidioso anche
se facilmente superabile inserendo opportuni sensori collocati ad altezza
idonea dal pavimento nei locali in cui tali perdite risultano maggiormente
probabili, abbinati ad una o più elettrovalvole di sezionamento collocate a
monte dell'impianto di distribuzione.
o
ad inondazioni o trasudazione dal terreno che si possono verificare con
una certa frequenza o addirittura con regolarità (in determinate zone) e tale
da richiedere la gestione e l’attivazione automatica di apparati quali pompe,
anche sommerse e la segnalazione dell’allarme.
I livelli di sicurezza relativi alla distribuzione di acqua del sistema antincendio
fanno tipicamente parte del settore terziario e sono connessi al controllo
della distribuzione attraverso il monitoraggio e gestione delle pompe, lo stato
di eventuali cisterne e la segnalazione tempestiva in caso di riscontrata
anomalia.
33
Restano poi da considerare altri controlli come quello dei circuiti fognari e di
smaltimento o del sistema di irrigazione tramite timer.
1.6.2.2
Impianto di Riscaldamento, Condizionamento, Deumidificazione,
Trattamento dell’aria
Il controllo e la gestione del microclima misura parametri fondamentali come
la temperatura e l’umidità, svolgendo un compito importante per quanto
riguarda il comfort di vita in un edificio. Il settore della termotecnica propone
inoltre sempre nuove soluzioni tecnologiche per rispondere alle esigenze del
mercato in fatto di attribuzione personalizzata dei costi in funzione del reale
utilizzo dell’energia individualmente richiesta.
5HVLGHQ]LDOH
Le realizzazioni nel settore residenziale, oltre al tradizionale riscaldamento
con termosifoni, offre l’opportunità di utilizzo di pannelli radianti a pavimento,
a parete o soffitto che, grazie anche alle nuove caldaie a condensazione, ne
permettono un ottimale sfruttamento con conseguente ottimizzazione anche
dei consumi.
E’ normalmente presente il termostato/cronotermostato ambientale.
Sono sempre più resi disponibili soluzioni con gestione di più zone climatiche
che, in realizzazioni di particolare pregio, di elevata superficie abitativa o di
caratteristiche particolari l’impianto, permette il sezionamento per un
controllo climatico per zone o, addirittura, per singole stanze.
Riscaldamento individuale o condominiale.
Si tratta di un altro tema estremamente discusso nel quale la maggior parte
di utenti privilegia il primo per la libertà e l’autonomia che consente ed i
minori costi che si ottengono quando si paragona a vecchi impianti
centralizzati.
34
I fautori della caldaia unica invece asseriscono che oggi, con le nuove
tecnologie, si possono ridurre i costi di esercizio e di manutenzione grazie
alla contabilizzazione delle calorie effettivamente utilizzate ed un’attribuzione
dei costi legata al reale consumo individuale e quindi più accettabile ed
equa, aumenta la sicurezza, diminuisce l’inquinamento e può quindi ritrovare
una rinnovata accettazione fra gli utenti.
Sempre più presente risulta anche la dotazione standard dell’impianto di
condizionamento mono o multi-split mentre raro appare ancora l’impianto di
trattamento dell’aria.
La possibilità di funzionamento da parte di molti impianti di condizionamento
anche come pompa di calore, con conseguente possibilità di riscaldare gli
ambienti, permette una ulteriore e maggior flessibilità. L'impianto a liquido
deve prevedere l'installazione del compressore all’esterno e degli split e dello
scarico della condensa; quello ad aria di condutture decisamente più
impegnative.
Le realizzazioni nel settore terziario abbracciano invece tutti gli impianti con
problematiche ben note ai professionisti del settore.
,PSLDQWRGL6LFXUH]]D
Il concetto di sicurezza include due grandi filoni: safety e security.
Per safety si intende la sicurezza legata alla tutela della persona e quella
intrinseca dell’ambiente e dei beni materiali, mentre per security si intende la
sicurezza della persona contro l’intrusione, il furto, la rapina, il sequestro, etc.
I sistemi di rilevamento fughe di gas nocivi, i sistemi antincendio e similari
rientrano nel concetto di safety, mentre i sistemi di antiintrusione, protezione
perimetrale, video a circuito chiuso (TVCC) rientrano nel concetto di security.
35
,PSLDQWRGLVDIHW\
In questo paragrafo si descrivono quei sistemi in grado di rivelare situazioni
di pericolo all'interno dell'unità abitativa, quali ad esempio fughe di gas o
principi di incendio.
Il prodotto che realizza una funzione di sicurezza può limitarsi a fornire, in
caso di pericolo, segnalazioni di tipo acustico, luminoso, comunicativo o può
agire cercando automaticamente di porre rimedio al pericolo rilevato.
Le principali azioni di rimedio che un sistema automatico è in grado di
svolgere in questo contesto sono:
-
segnalare con avvisatori acustici o luminosi, sia all'interno sia
all'esterno,
l'insorgere
od
il
persistere
di
una
condizione
critica,
distinguendone la natura e dandone evidenza (differenti suoni o luci)
-
avvisare a mezzo telefono / interfono chi di dovere (il titolare, una sala
di controllo, una portineria, etc);
-
attivare procedure particolari, a seconda del tipo di allarme, che
tendano a bloccare e/o rimuovere il problema come chiudere l’adduzione di
gas o acqua, attivare pompe sommerse, sistemi di evacuazione fumi o
spegnimento incendi.
,PSLDQWRGLVHFXULW\
I sistemi antifurto ed antiintrusione sono attualmente progettati per
soddisfare i diversi livelli di prestazioni e sicurezza richiesti dall’edificio ed
approvati dal committente.
Questi sistemi si avvalgono di apparati che utilizzano diverse tecnologie
anche fra loro combinate e proteggono le diverse parti dell'edificio.
Si utilizzano rilevatori di presenza a semplice, doppia o tripla tecnologia cioè
una combinazione di raggi infrarossi, che rilevano la variazione di calore
emesso da corpi in movimento nell’ambiente, di microonde e/o di ultrasuoni
che rilevano il movimento nell’apposita area di copertura. La combinazioni di
queste riduce sensibilmente la possibilità di falsi allarmi ed aumenta il grado
di sicurezza dell’impianto.
36
Oltre a questi vengono comunemente utilizzati altri rilevatori puntuali in grado
di rivelare l’apertura di porte e serrande, le vibrazioni dovute alla rottura di un
vetro, etc.
Esistono infine dispositivi particolari per sorvegliare le aree intese come
spazi aperti, le recinzioni ed il terreno. Fanno parte di questa categoria le
barriere ad infrarossi (rilevatori IR attivi), i rilevatori a microonde, quelli per la
recinzione, quelli da interro (in grado di catturare variazioni di pressione o di
campo magnetico) .
L'insieme dei sensori è poi collegato ad una centrale che ne mantiene un
monitoraggio continuo 24 ore su 24 elaborando i segnali ed attivando gli
allarmi opportuni (antiintrusione, allarme tecnico, sequestro, etc.) attraverso
chiamate alla centrale di soccorso via telefono, rete cellulare o satellitare ed i
dispositivi di allarme prescelti, non ultimo l’accensione a pulsazione delle luci
dell’edificio se è presente la possibilità di integrazione con l’impianto
elettrico.
L’integrazione poi con altre tecnologie ed impianti come quelli di TVCC, di
controllo accessi contribuiscono a realizzare un “sistema di sicurezza”.
,PSLDQWRFLWRIRQLFRYLGHRFLWRIRQLFR
Il citofono è entrato ormai nella fornitura standard di ogni edificio ed il
videocitofono si sta diffondendo largamente negli edifici di nuova
costruzione.
L’evoluzione dell’architettura di sistema tende a ridurre a due il numero di fili
necessario al crescere del numero sia di postazione esterne da controllare
che di quelle interne.
E’ poi disponibile la possibilità di integrazione con l’impianto telefonico, che
permette la risposta anche da ogni punto telefonico abilito con la possibilità
di comandare aperture ed accensioni di luci.
E’ possibile inoltre convogliare l’immagine ripresa dalla telecamera della
targa video-citofonica nell’impianto TV e vedere le immagini riprese dai vari
37
apparecchi televisivi distribuiti nell’edificio o convogliarla verso box collegati
in rete con visualizzazione su personal computer sia locale che remoto.
L'impianto citofonico dovrà essere pertanto progettato in modo tale da
permettere la posa di più prese citofoniche corredate di tutti i segnali audio e
video in modo tale da consentire, laddove richiesto, il collegamento di
apparecchi videocitofonici in più stanze.
9LGHRVRUYHJOLDQ]DH79&&79&LUFXLWR&KLXVR
La video-sorveglianza è un servizio che prevede il controllo video e
l’eventuale memorizzazione di quanto ripreso.
Il valore di tale sorveglianza può risiedere:
o nel controllo diretto e continuo dei luoghi. Questo presuppone la
presenza di un addetto con controllo su uno o più monitor, magari in
multi-visione contemporanea o ciclica.
o nel controllo automatico che attiva l’inoltro delle immagini, la
registrazione o altra azione in funzione delle specifiche esigenze. Questo
tipo di controllo può avvalersi di segnalazione di evento da parte di
appositi sensori autonomi, integrati o direttamente dal software di
gestione dell’impianto quando l’analisi delle immagini evidenzia variazioni
che superano la soglia impostata;
o nella possibilità di rendere remoto il controllo.
Come tutti i settori legati all’elettronica anche quello dei sistemi di
videosorveglianza e dei suoi vari componenti è in forte crescita con una
sempre più ampia disponibilità di dispositivi che utilizzano diverse tecnologie
interne e di comunicazione e collegamento con costi sempre più abbordabili.
Si possono trovare
telecamere che si collegano con il classico cavo
coassiale ma anche quelle che si collegano con il normale cablaggio
strutturato (vedi paragrafi successivi), che hanno un indirizzo internet come
un normale personal computer, che si attivano automaticamente al verificarsi
38
di un evento che può essere direttamente percepito dal dispositivo o
dall’analisi della variazione di un predeterminato numero di punti
dell’immagine, etc…
Per rendere attivo questo servizio occorre prevedere l'installazione di
telecamere nelle zone da sorvegliare. Tali dispositivi raggiungono oggi
dimensioni estremamente contenute e possono essere collocate in maniera
evidente o estremamente nascosta ma hanno comunque sempre bisogno di
essere alimentate.
Per la trasmissione delle immagini invece possono anche ricorrere alla
trasmissione via onde radio.
La gestione del segnale video dipende dalla realizzazione del servizio che si
vuole realizzare che può essere trasmessa:
o
via linea esterna (telefonica, satellite, etc..),
o
via linea interna, circoscritta quindi all’ambito di uno o più edifici; in
questo caso l’impianto si dice a circuito chiuso da cui il nome TVCC (TV a
Circuito Chiuso) in quanto le immagini vengono trasmesse tra un numero
limitato di postazioni di ricezione e controllo.
Devono essere opportunamente gestiti i problemi connessi alla privacy.
Generalmente si adotta la soluzione di avvisare che i luoghi sono soggetti a
controllo video; di caso in caso poi si stabilisce il miglior criterio da utilizzare
in funzione di quanto stabilito dal garante o quanto accettato dalle persone
(ad
esempio il controllo di un ambiente domestico con un anziano può
essere attivato dalla struttura preposta all’intervento solo dopo che lo stesso
abbia premuto il pulsante di richiesta di soccorso al fine di tarare al meglio
l’intervento).
Problemi di riservatezza si possono verificare anche quando, in applicazioni
condominiali, le telecamere, da quella del videocitofonico a quelle di controllo
perimetrale, dei box, etc…, vengono collegate all’impianto televisivo e quindi
visibili da tutti i condomini.
39
,PSLDQWRGL,QIRUPD]LRQH&RPXQLFD]LRQH±,&7
Il Cablaggio strutturato prende il suo nome dalla particolare struttura e
caratteristica che lo rende indipendente dall’applicazione che deve
trasportare e quindi in grado di supportare i diversi tipi di trasmissione legati
a vari impianti.
Il Cablaggio strutturato è quindi l’ossatura a cui fanno riferimento:
- l’impianto telefonico
- l’impianto rete locale (della rete dati di personal computer, stampanti e
server)
- l’impianto multimediale
Per cablaggio strutturato si intende una serie di dispositivi quali cavi, telai di
interconnessione, pannelli di permutazione, prese, placche adattatori e
connettori standardizzati ed in grado di trasportare tutti i servizi di
telecomunicazione e di tecnologia dell’informazione.
Significa quindi parlare di dorsali e collegamento in grado di trasportare
segnali audio, video, dati, etc, sfruttando le medesime connessioni, lo stesso
sistema di distribuzione di segnali differenti semplicemente agendo con dei
raccordi sui quadri che realizzano i collegamenti fisici.
Il normale e più usato mezzo trasmissivo del cablaggio strutturato è il cavo in
rame UTP (Unshielded Twisted Pair - cavo intrecciato, non schermato)
composto da 4 coppie intrecciate contenute in un rivestimento isolante in cui
ogni parte bifilare è intrecciata per eliminare le interferenze provenienti dalle
altre coppie e dall’esterno.
Permette il raggiungimento di notevoli velocità trasmissive; i 100 Mbit/s si
ottengono con la classe 5E, attualmente la più diffusa, e velocità superiori si
ottengono con le classi 6, 7 e quelle che seguiranno.
E’ garantita la non specializzazione a priori del punto finale di utilizzazione
che utilizza un attacco RJ 45 a 8 poli quindi in grado di supportare i
40
collegamenti informatici e telematici dei personal computer garantendo la
compatibilità con gli attacchi standard dei telefoni (RJ 11 a 4 poli).
I cavi in fibra ottica, mezzo di trasmissione molto potente e particolarmente
adatto per ambienti fortemente disturbati, per i costi più elevati viene
utilizzato per il collegamento delle dorsali e per distanze consistenti o
particolari.
L’uso del cavo per cablaggio strutturato di cui sopra è ormai standardizzato a
livello di mercato terziario.
Risponde però anche alle evoluzioni dei servizi di telecomunicazioni che
sono in atto nel settore residenziale. Queste sono state recepite a livello del
quadro normativo italiano dalla guida CEI 306-2 del 2003 seconda edizione
ed avente per titolo “Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e
distribuzione multimediale negli edifici residenziali”.
La guida, riprendendo le edizioni USA del EIA/TIA 570A,
raccomanda
un’architettura a stella con rami della lunghezza massima di circa 90 m.
Il cablaggio rispecchia due gradi, in base al tipo di servizi che può
trasportare:
-
grado 1: requisiti base delle telecomunicazioni (telefono, dati, TV
terrestre, satellitare e via cavo);
-
grado 2: requisiti avanzati di telecomunicazioni e distribuzione
segnali multimediali.
La guida italiana poi suggerisce vari esempi di architetture di distribuzione
per l’integrazione del mondo televisivo e della multimedialità.
Il cablaggio strutturato si è diffuso inizialmente in ambito terziario dove le sue
doti di estrema flessibilità sono state subito molto apprezzate.
/¶LPSLDQWRWHOHIRQLFR
Il telefono ha ormai un'importanza fondamentale nella vita di tutti (a maggior
ragione nella vita di persone con inabilità), perché rappresenta il punto di
contatto più frequente con l'esterno.
41
Per questo motivo, l'utilizzo pieno e soddisfacente del telefono è una
condizione indispensabile per la progettazione di un edificio intelligente.
Qui di seguito vengono approfonditi alcuni aspetti relativi ai diversi tipi di
apparati ed apparecchi.
-
Il mezzo trasmissivo
L’utilizzo del normale doppino telefonico con cavo di rame non schermato è
ormai consolidato, economico, installato utilizzando comuni strumenti molto
diffusi sul mercato. L’ampiezza di banda però è ridotta e di conseguenza la
sua capacità di trasmissione sono limitate, la velocità di trasmissione è
bassa ed elevata la sensibilità alle interferenze di tipo elettromagnetico.
Il passaggio all’uso del doppino schermato ed intrecciato (twisted pair), pur
mantenendone l’economicità e semplicità d’uso, può garantire velocità di
trasmissione molto più elevate ed una maggiore immunità alle interferenze di
tipo elettromagnetico.
L’uso del cavo per cablaggio strutturato di cui sopra risponde alle evoluzioni
dei servizi di telecomunicazione in atto soprattutto nel settore residenziale e
permette una notevole flessibilità di utilizzo, con opportuni adattatori, di uno
stesso terminatore e cavo da più dispositivi.
-
L'apparecchio telefonico
La soluzione più flessibile è di avere un telefono sostanzialmente “standard”.
Esistono apparecchi che sono dotati di un'apposita sezione che rende
facilmente disponibili tramite prese a jack i vari segnali audio e di controllo
del
dispositivo,
utilizzando
differenti
tecniche
si possono
collegare
telecomandi ad infrarossi, sistemi viva voce, tastiere particolari e risultano
particolarmente adatti in presenza di esigenze specifiche sia professionali
che derivanti da menomazioni più o meno evidenti.
Questi tipi di apparecchi possono non consentire una conversazione
contemporanea nei due sensi, ma utilizzano un sistema che inibisce il
microfono quando è attivo l'altoparlante al fine di evitare l'innesco di auto
42
oscillazioni causate dalla cattura da parte del microfono del segnale
generato dall’altoparlante stesso.
o Il videotelefono
Dopo anni di utilizzo professionale di tali apparecchi che utilizzano linee
digitali veloci, oggi assistiamo:
o
all’introduzione dei primi apparecchi sufficientemente economici che
usano la normale linea telefonica, chiaramente con le limitazioni del caso;
o
all’attivazione di analoghi servizi offerti dalla rete cellulare UMTS e dai
servizi legati alla disponibilità di banda larga su internet.
/¶LPSLDQWRGDWLHUHWHORFDOH
Nel settore terziario la rete dati è ormai uno standard totalmente diffuso.
In quello residenziale comincia ad intravedersi il maggior beneficio di poterne
disporre; la disponibilità di apparecchi televisivi che possono essere utilizzati
come monitor di computer ampliano le possibilità di connessione ad Internet
da più ambienti.
Poter scaricare velocemente programmi televisivi ed in generale prodotti
digitali distribuiti via cavo, rendono utile disporre in varie stanze di attacchi di
rete; non più quindi solo in sala ma anche nello studio, nella cameretta dei
ragazzi, nel corridoio con funzione videocitofonica.
Anche il settore pubblico è particolarmente sensibile alla disponibilità di simili
collegamenti nelle residenze dove vivono anziani che potrebbero trarre
notevoli vantaggi dal disporre di una rete che, interconnessa con quella
esterna dei servizi di assistenza, potrebbero aiutarli con la telemedicina ed il
telecontrollo.
Per il passaggio delle informazioni e dei comandi esistono quattro diverse
tecnologie, tutte integrabili e scalabili fra loro, che mostrano vantaggi e
svantaggi di seguito riportati in dettaglio:
43
- Cavo ethernet categoria 5 schermato: è il tipo di cablaggio più noto e
di tipico uso aziendale, è qualitativamente migliore per resa e velocità.
Ormai noi più molto costoso deve raggiungere fisicamente tutte le
stanze in cui deve essere strategicamente collocato in apposite prese.
E' la migliore opzione per rapporto qualità/prezzo in caso di case
nuove o completamente ammodernate.
- Cavo di rete telefonica: è un primitivo sistema di cablaggio che usa le
prese telefoniche già esistenti e dunque molto economico, ha però
una scarsa qualità e velocità trasmissiva.
- Cavo di impianto elettrico: è un sistema che permette la trasmissione
su reti elettriche di informazioni codificate mediante la tecnica di
modulazione dei segnali che si basa sul principio delle onde
convogliate (tecnologia PowerLine Communications, nota anche
come "Internet Elettrica") usando quindi il tradizionale impianto
elettrico della casa. Molto economico e facile da attivare ma con limiti
tecnologici sia per velocità di trasmissione sia per le interferenze di cui
soffre che ne riducono drasticamente la resa e la qualità. In
commercio esistono adattatori Ethernet con tecnologia Powerline che,
sfruttando la rete elettrica, disponibile in tutti i locali di casa, permette
di realizzare una rete locale senza dover stendere nuovi cavi e senza
utilizzare dispositivi radio.
- Onde radio o wireless: è il sistema in più rapida espansione ed
aggiornamento tecnologico. Eccezionale per versatilità e flessibilità
d'uso in ogni punto della casa anche se lontane (garage o giardino).
Ha una banda trasmissiva in rapida crescita ma sufficiente per
un'abitazione moderna, un po’ costoso per garantirsi la sicurezza
sull’intrusione e l’inserimento da parte estranei nella rete provata ma
estremamente vantaggioso in case d'epoca o molto vecchie ove non
si vogliono fare lavori di muratura.
44
/¶LPSLDQWRPXOWLPHGLDOH
L'intrattenimento digitale casalingo è la nuova frontiera aperta a un pubblico
sempre più vasto, anche grazie a prezzi di listino di giorno in giorno più
abbordabili.
A mutare radicalmente sono le modalità con le quali i vari sistemi audio e
video
di
ambito
domestico
possono
essere
utilizzati
e
messi
in
comunicazione fra loro.
L'home entertainment, sotto il cui cappello trova spazio l'universo dei
dispositivi elettronici di casa - player e recorder Dvd, lettori Cd o Mp3,
decoder satellitari e immancabili personal computer sempre connessi, per
finire con i Tv color dell'ultima generazione - è quindi un territorio ambito per i
giganti della consumer electronic come per i big dell'Information Technology.
Esistono esempi di entertainment a tutto campo: ambienti pensati per
valorizzare al meglio le tecnologie e basati sulla totale interazione fra i diversi
dispositivi audio e video con soluzioni all-in-one che permettono di gestire
l'accesso a tutti i contenuti multimediali da un unico apparato.
Al centro di questo inedito ecosistema si erge la Tv, che diventa più grande e
si dota di schermi al Plasma o Lcd a colori.
La spina dorsale del sistema può essere senza fili e fare uso del personal
computer promosso al ruolo di stazione multimediale dell'intera casa.
Prendono piede anche gli accessori pensati per trasformare la Tv in un
monitor o il personal computer in un apparecchio televisivo fra tutti i
cosiddetti Media Center, che grazie a nuovi sistemi operativi
(come
Windows XP Media Center di Microsoft) possono offrire in un unico
dispositivo - collegabile alla televisione e alla radio e predisposto per
navigare in Rete in banda larga - le funzionalità di impianto stereo,
videoregistratore e lettore Dvd.
Il Media Center di Microsoft, in particolare permette di accedere in modo
semplice e immediato ai diversi contenuti digitali (fotografie, musica, DVD,
televisione, radio, internet) direttamente dalla TV di casa e con l’utilizzo di un
unico telecomando.
45
Un approccio totalmente differente è quello degli “streaming media device”.
Questi sistemi non si collegano al personal computer ma direttamente agli
elettrodomestici: sono come dei decoder, che consentono alla TV o allo
stereo di “tradurre” i formati digitali più diffusi, come MP3, WMA o AVI.
Questa soluzione ha il vantaggio, non indifferente, di essere abbastanza
economica, ma ancora non esiste un dispositivo in grado di codificare
correttamente tutti i formati più diffusi, anche per problemi di compatibilità tra
le varie marche di elettrodomestici.
,PSLDQWR+RPH7KHDWHU
Seguendo l'evoluzione avvenuta nelle sale cinematografiche, i sistemi Home
Theater col DVD sono giunti a sostituire l'audio stereofonico con l'audio
multicanale (volendo si potrebbe definirlo l'audio pentafonico).
La diffusione dei sistemi sta contribuendo ad una forte riduzione dei costi,
quindi all’appetibilità per un pubblico sempre più vasto.
Inoltre, la multimedialità dei personal computer e degli applicativi software,
assieme alla fotografia e ai video recorder digitali creano interesse per
l’integrazione con i sistemi di intrattenimento più classici come la televisione
e l’ascolto stereo, in modo da ottenere le migliori prestazioni audio video in
ogni situazione.
'LIIXVLRQH6RQRUD
Residenziale
Un’importante fonte di svago è rappresentata dall'impianto stereofonico di
diffusione sonora. Si tratta di prodotti noti e reperibili sul mercato e la quasi
totalità è direttamente pilotabile con il telecomando.
I fornitori di materiale elettrico a catalogo dispongono di soluzioni di
diffusione sonora con la possibilità di collegarvi anche fonti di segnale
esterne.
Quando si è in presenza di elevata qualità dell’impianto base o del desiderio
di pilotarlo da ogni stanza utilizzando uno stesso telecomando o la tastiera
46
le soluzioni di domotica permettono il trasporto del segnale di comando e,
conseguentemente, di pilotare l’impianto per la diffusione desiderata nei vari
ambienti.
Terziario
In questo settore può essere necessaria la diffusione dei segnali musicali,
radiofonici, etc.. come per il settore residenziale oppure quella di opportune
segnalazioni come allarmi, indicazioni, etc.
Gli impianti quindi possono essere progettati e realizzati per rispondere ad
ogni esigenza e, con l’integrazione, anche di agire in maniera automatica.
,QWHJUD]LRQLDXGLRYLGHR
Una gestione integrata dei segnali audio e video consente di adottare
interfacce comuni per le varie applicazioni, valorizzando gli strumenti
disponibili e semplificando le operazioni.
Ciò significa, ad esempio, che ogni telefono all' interno dell' abitazione
assume caratteristiche di multifunzionalità, in quanto è possibile con esso
comunicare con la rete telefonica esterna, con altri telefoni interni, con il
citofono e con il sistema di home automation per la gestione telefonica delle
operazioni del sistema stesso.
Analogamente ogni televisore, diventando multifunzionale, può mostrare
oltre ai normali programmi televisivi su antenna terrestre o satellitare,
l'immagine del videocitofono o del DVD o di telecamere presenti all'interno o
all'esterno dell'abitazione.
L'inserimento di amplificatori multisource/multiroom permette la distribuzione
dei segnali audio acquisiti da varie sorgenti su casse acustiche disposte nei
vari ambienti, con possibilità di scelta della sorgente (CD, DVD, VCR, etc...)
e di regolazione locale del volume.
$UFKLWHWWXUDGHOODVROX]LRQH
47
La soluzione prevede l' utilizzo di più Network Connection Center, che sono
dei pannelli per il cablaggio strutturato di segnali audio, video, citofonici,
telefonici e di reti personal computer, all' interno dei quali i segnali in arrivo
vengono instradati verso gli apparati posti nei vari ambienti (telefoni, TV,
casse acustiche).
I segnali video, che sono acquisiti sia a livello centralizzato (antenna
terrestre e satellitare,videocitofono) che a livello di ogni unita abitativa
(telecamere, DVD, VCR), vengono opportunamente modulati su canali
diversi per consentirne una immediata selezione sui televisori con il semplice
uso del telecomando.
,QWHJUD]LRQHFRQLOVLVWHPDGLKRPHDXWRPDWLRQ
L' integrazione degli apparati audio-video con il sistema di home automation
porta due vantaggi fondamentali:
o Il primo vantaggio e quello di poter comandare facilmente da touchscreen, oltre agli scenari tipici di home automation (comprendenti luci,
temperature, motorizzazioni, etc...), le operazioni di controllo degli apparati
audio-video e l'esecuzione di scenari complessivi. Ad esempio, lo scenario
home theater, oltre a far partire l'home theater, selezionando brano e
volume, può attivare operazioni automatiche (lo schermo che si abbassa) e
creare l'ambientazione più adatta (regolazione delle luci, chiusura delle
tapparelle, etc....).
o Il secondo vantaggio e l'automazione di operazioni sugli apparati audiovideo, determinata da un evento rilevato dal sistema di home automation.
Così, ad esempio, nel caso che qualcuno suoni alla porta sarà cambiato
automaticamente il canale sui televisori, mostrando l' immagine ripresa al
videocitofono, o se un sensore volumetrico rileva una intrusione, oltre alle
normali operazioni di allarme (suono della sirena, telefonate), sarà
mostrata l'immagine della telecamera che inquadra la zona di intrusione e
la stessa immagine potrà essere trasmessa su un monitor o un telefono
cellulare anche tramite Internet.
&DUDWWHULVWLFKHWHFQLFKH
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Il controllo degli apparati audio-video viene realizzato con la simulazione dei
comandi a raggi infrarossi inviati normalmente dai telecomandi, tramite
piccoli emettitori posti davanti agli apparati audio-video.
L’interfaccia IR, oltre a fare il "learning" dei telecomandi, e in grado di inviare
i comandi agli emettitori posti sugli apparati audio-video. L' interfaccia IR e
collegata al sistema di home automation, per cui può ricevere i comandi
direttamente dal sistema di home automation, consentendo così tutte le
automazioni necessarie e quindi una completa integrazione dei diversi tipi di
comandi
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