criteri ESG
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criteri ESG
Investimenti Socialmente Responsabili NAPOLI 30 Settembre 2015 Definizione di “SRI” SRI = Socially Responsible Investment (Investimento Socialmente Responsabile) Alcuni concetti chiave: Sviluppo Sostenibile: è uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere le possibilità delle generazioni future di realizzare i propri; SRI: applicazione all’investimento finanziario dei principi dello Sviluppo Sostenibile; Gestione finanziaria SRI: E’ un’attività d’investimento che mira a generare valore per l’investitore e per la società nel suo complesso, con una strategia che integra l’analisi finanziaria degli emittenti con quella della loro condotta in termini di rispetto dell’ambiente, della società e delle regole di buon governo (criteri ESG). 2 Definizione di “ESG” L’analisi extra-finanziaria su cui si basa l’SRI prende in considerazione criteri ESG, Environmental, Social and Governance (Ambiente, Società e Governo Societario) 3 Le origini dell’SRI Inizi del ‘900 I primi fondi etici nascono negli Stati Uniti all’inizio del XX° secolo: la creazione del Pioneer Fund (criteri di esclusione) nel 1928 risponde alle esigenze dei protestanti radicali. Erano vietati i “titoli del peccato” : alcool, tabacco, gioco d’azzardo… Rinascita d’interesse per i fondi con criteri d’esclusione: sulla scia dei movimenti di contestazione si evitano i titoli legati agli armamenti e al nucleare. Gli anni ‘70 Un consigliere di GM, Leon Sullivan, spinge le multinazionali americane ad adottare condotte contro l’apartheid in Sudafrica. criteri ESG sempre più integrati nei processi d’investimento Dagli anni ‘90 nascita di varie società di analisi ESG UN PRI1 dal 2006 : incremento del numero di firmatari (oggi sono arrivati a 1382) … 1 United Nations Principles for Responsible Investment 4 AUM degli SRI nel mondo : 15.500 miliardi di euro +61% in media tra 2011 e 2013 Suddivisione per aree geografiche Canada 4% Australia 1% Giappone 0,2% USA 31% Europa 64% Fonte: GSIA; Global Sustainable Investment Review, 2014 5 Iniziative delle istituzioni internazionali Nel 2006 le Nazioni Unite hanno lanciato l’iniziativa dei Principi dell’Investimento Responsabile (UN PRI), definendo 6 criteri di condotta per l’attività d’investimento e promuoveendo l’attività di networking tra tutte le organizzazioni e gli investitori firmatari la Commissione Europea ha presentato nel 2011 una Comunicazione1 al Parlamento e al Consiglio Europei in cui propone un impegno articolato per promuovere l’investimento socialmente responsabile in tutti i settori e si invitano asset manager e fondi pensione a sottoscrivere gli UN PRI. In Europa molti Fondi Pensione hanno adottato politiche d’investimento che includono criteri ESG Il DM 166/2014 all’art. 3.6 recita: “Il fondo pensione comunica alla COVIP gli aspetti etici, ambientali, sociali e di governo societario presi in considerazione nell’attività di investimento”. 1 “A renewed EU strategy 2011-14 for Corporate Social Responsibility”. 6 Strategie SRI: molteplici approcci 1 Selezione con criteri NEGATIVI Esclusione di aziende o settori che non rispettano determinati criteri ambientali, sociali, di governance ed etici secondo cui l’attività d’investimento è effettuata (es. armi, gioco d’azzardo, tabacco,…) 2 Selezione con criteri POSITIVI - Scelta delle aziende considerate più virtuose in ciascun settore con riferimento agli aspetti ESG (Approccio best in class). - Approccio tematico, con investimenti in aziende impegnate in ambiti ritenuti importanti per lo sviluppo sostenibile (ad esempio energie rinnovabili, clean technology, ecc). 3 Engagement Ricerca da parte dell’investitore di un dialogo strutturato con il management delle aziende investite con l’obiettivo di indurle a migliorare le proprie condotte in relazione alle tematiche ESG. 7 Performance e criteri SRI I portafogli SRI hanno performance sostanzialmente in linea con quelle dei fondi non-SRI: non c’è un costo in termini di rendimento. E’ la conclusione a cui è arrivata la maggior parte degli studi accademici e vale sia per azioni che per obbligazioni Obbligazioni Zona Euro Dicembre 2009 - 2012 Fonte: Lipper Fonte: Lipper Fonte: Lipper Performance (in %) Performance (in %) Azioni Zona Euro Dicembre 2009 - 2012 Risk in % Risk in % ▲ SRI UCITS Non SRI UCITS 8 Compositi GIPS SRI di Amundi 9 I criteri ESG di Amundi L’analisi è basata su 15 criteri generali e 22 specifici per determinati settori, quantificabili e misurabili: Criteri Generali Environment Social Governance Criteri specifici ad un settore Emissioni & consumo energia Acqua Rifiuti, Riciclo, Biodiversità & Inquinamento Green cars (Auto) Produzione energie rinnovabili (Utilities) Gestione responsabile delle foreste (Carta) Riciclo carta (Carta) Green Financing (Banche) / Green insuring (Assicurazioni) Chimica verde (Chimica) Costruzioni sostenibili (Construzioni) Packaging (Distribuzione al dettaglio) Condizioni di lavoro & Nondiscriminazione Relazioni sindacali Salute & Sicurezza Catena fornitori & Clienti Responsabilità di prodotto Coinvolgimento della comunità & Diritti umani Accesso alle medicine (Farmaceutici) Test Clinici (Farmaceutici) Sicurezza Auto / Sicurezza Prodotto / Sicurezza Farmaco / Sicurezza Passeggero (Auto e altri) Digital divide (Telecom) Accesso ai servizi finanziari (Banche) Non proliferazione nucleare (Difesa) Marketing responsabile / Media responsabile Qualità cibo (Alimentare) Rischio Tabacco (Tabacco) Indipendenza Cda Audit e Controlli Politiche retributive Diritti minoranze Compliance Transparenza e integrazione rischi ESG 10 Come viene dato il rating ESG? 1. Approccio quantitativo: raccolta e processamento di dati ESG da numerose agenzie di analisi extra-finanziaria con un tool informatico apposito PRE-ANALISI Criteri ESG Pesi Selezione Provider ANALISI E CALCOLO POST-ANALISI Processamento Dati 4,600 aziende analizzate Tool di Calcolo Rating Ricerca Quantitativa e backtesting Broker & Analisi finanziaria Data provider Extra-finanziari 100% MSCI World 98% Barclays Global Corporate Validazione automatica dei dati Alert Interazione con la pre-analisi Rating ESG da A a G 2. Approccio qualitativo: analisi diretta di varie aziende con incontri e raccolta d’informazione da varie fonti 300 Aziende Report Scientifici ONG Broker Media 11 Come viene dato il peso ad un criterio ESG? I pesi dei criteri ESG sono diversi tra i settori Water treatment E S G Automobile 38% 34% 28% Bank 26% 33% 41% Pharmaceuticals 28% 42% 30% Enery consumption 8% Waste management 23% 67% Green car Come definire il peso di un criterio: 1 2% 0% Consideriamo che i criteri ESG possono impattare il valore tangibile e intangibile di un’azienda attraverso 3 “value drivers” : 2 20% 40% 60% 80% Per ogni criterio ed ogni “value driver” definiamo: La probabilità che un evento impatti il value driver Reputazione Efficienza Operativa L’ impatto dell’evento sul valore dell’azienda Regolamentazione Esempio (Settore Utilities) Criterio Probabilità (da 1 a 5) "Value Driver" Impatto (da 1 a 5) Water (Acqua) 1 5 3 Reputazione Efficienza Operativa Regolamentazione 2 5 3 Score (Punteggio) 2 25 9 36 12 Criteri ESG per gli Stati: attribuzione di un rating Compliance Azioni Compliance Azioni Compliance Controllo dei comportamenti sociali relativi all’ambiente Azione Environement Risultati Contrasto al cambiamento climatico Protezione biodiversità Sicurezza della popolazione Salute della popolazione Risultati Rating ESG Social Benessere economico della popolazione Lotta a discriminazione e disuguaglianze Risultati Governance Promozione delle libertà e diritti fondamentali Trasparenza delle istituzioni politiche 13 Criteri ESG per gli Stati: esempio Il governo dovrebbe preservare la qualità ambientale del suo territorio: 1. Contrastando il cambiamento climatico (40% del rating “environmental”) C (35%) Convenzione di Kyoto (climate change) UNFCCC (climate change) Convenzione di Vienna(ozone) A (15%) Energia rinnovabile/consumo energetico totale Report Nazionale sull’ Agenda 21 Numero di comuni che hanno adottato l’Agenda 21 Re (50%) CO2 emissioni per capita Consumo di ozone-depleting CFCs per capita (ODP tons) VOC emissioni / PIL NOX emissioni / PIL SOX emissioni / PIL CO emissioni / PIL 2. Controllando i comportamenti sociali relativi all’ambiente (consumo d’acqua, gestione rifiuti, consumi d’energia ecc…) 3. Protezione della biodiversità 14 Il processo di Engagement DIALOGO SELEZIONE DEI TEMI 4 TEMI 7 SETTORI CON AZIENDE & IDENTIFICAZIONE DI “BEST PRACTICES” RACCOMANDAZIONI & PUBBLICAZIONE 35 GRANDI AZIENDE 90% DELLE AZIENDE INCONTRATE HA ACCETTATO LA TOTALE TRASPARENZA ENGAGEMENT REPORT 2013 ENGAGEMENT REPORT 2014 80 MISURA DEL PROGRESSO RACCOMANDAZIONI I temi Rispetto Diritti Umani nei settori Oil & Mining Lotta contro la malnutrizione e lo spreco di cibo (settori Food & Food Retail) Approvigionamento responsabile dei minerali nel settore dell’elettronica Esercizio responsabile dell’attività di lobbying nei settori farmaceutico e automobilistico 15 Focus sul tema Diritti Umani nei settori OIL & Mining Industria estrattiva petrolifera e mineraria CATENA FORNITORI SECURITY & DIRITTI TRAINING UMANI RISPETTO DIRITTI UMANI KPI & RECLAMI AUDIT ESTERNI CONTROVERSIE POLICY & DUE DILIGENCE 16 Security & Diritti Umani Esposizione Esposizione del Paese UNODC Statistiche su Omicidi Global Peace Index: • Conflitti interni, • Terrorismo, • Accesso ad armi, • Instabilità politica, • Relazioni con stati confinanti… Presenza Locale Fatturato Gestione x • Integrazione dei Diritti Umani nelle policy di sicurezza: Due diligence & dialogo con gli stakeholder Relazioni con forze armate private & pubbliche Trasparenza riguardo l’utilizzo di forze di sicurezza: • Contratti, training • Audit • Gestione reclami • Controversie 17 Security & Diritti Umani: un esempio Buona Gestione del rischio Formalizzare il riferimento dell’azienda al VPSHR e rendicontare sulle forze impiegate in aree di alto rischio ( Libia). Rendere generalizzato l’inserimento di clausole sul rispetto dei diritti umani Alta esposizione Allineare chiaramente le iniziative dell’azienda ai Guiding Principles dell’ONU e al VPSHR Bassa esposizione Incrementare trasparenza sul rispetto dei diritti umani nel disporre la sicurezza in paesi ad alto rischio (specialmente Libia) e nell’uso delle forze armate pubbliche. 18 Disclaimer Il presente documento è distribuito unicamente a scopo informativo. Le soluzioni di asset allocation mostrate nel seguente documento sono rappresentate per soli scopi esemplificativi e non costituiscono in alcun modo attività di consulenza né tantomeno un’offerta o una sollecitazione all’investimento in strumenti finanziari. Le ipotesi contenute nel Documento, pur essendo basate su fonti ritenute affidabili, non sono state sottoposte ad alcuna verifica indipendente e non costituiscono alcuna garanzia o previsione, implicita o esplicita, per lo scenario futuro. Inoltre, salvo dove diversamente indicato, tutte le opinioni espresse sono in ogni momento soggette a cambiamento, in base al mercato e ad altre condizioni, e non è possibile assicurare che i Paesi, i mercati o i settori registrino le performance attese. In conformità con le leggi e i regolamenti applicabili, si richiede di informare che gli investimenti comportano certi rischi, tra cui rischi legati alla situazione politica e ai mercati valutari. Il valore dell’investimento e il suo rendimento potrebbero perciò diminuire così come aumentare e gli investitori potrebbero perdere tutto l’importo investito. Il rendimento passato non è garanzia di analoghi rendimenti futuri. La Società formula per iscritto, applica e mantiene una politica di gestione dei conflitti di interesse che tiene conto delle circostanze connesse con la struttura e le attività dei soggetti appartenenti al medesimo Gruppo. 19