19/06/2016 la Lettura, Corriere della Sera

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19/06/2016 la Lettura, Corriere della Sera
Viaggiare aiuta a creare e rutti dovrebbero conoscere la musica classica
n cantautore ha solide convinzioni. Come questa: i brani riusciti sono profezie
Cesare Cremonini:
ho trovato Bologna sulle Ande
La libertà è una conquista, non un diritto
Sono una formica in un mondo di cicale
dal nostro inviato
a Casalecchio di Reno
(Bologna)
PAOLO FOSCHINI
A
llora, dicevamo della Ruta 40.
«Appunto, la strada più lunga dell'Argentina, dall'inizio delle Ande fin giù alla Terra del
Fuoco. Tutta dritta, se la fai dall'alto in basso
sai che a destra hai l'oceano e a sinistra il Sudamerica. Insomma non puoi sbagliare».
Pare di no.
«Infatti io e l'amico con cui ero...».
Chi guidava?
«Un po' per uno, è ovvio. Ma in quel momento io. Comunque sulla decisione eravamo d'accordo: c'era una laterale a sinistra, il paesaggio era uno spettacolo, l'abbia-
MEDIA
mo presa, poi per tornare sulla 40 bastava girare a destra
e di nuovo a destra... vatti a fidare».
La chiacchierata con Cesare Cremonini sta andando
avanti da un'ora nel patio-giardinetto del suo studio a Casalecchio di Reno. Fuori, oltre i capannoni e la tangenziale, le colline di Bologna dove lui vive. Dentro un pianoforte, due tastiere, un campionatore, almeno sei chitarre appese al muro (tutte acustiche) più altre sparse in giro, un
divano di pelle, mixer vari, al centro e davanti al computer una sola poltrona. La sua: «Ho capito che da solo faccio meglio. Certo per i fiati eccetera servono quelli veri.
Ma a un batterista, giustamente, serve mezza giornata so-
lo per fare il suono del rullante. Almeno nella prima fase
faccio da me». Maglietta bianca, jeans, era venuto ad
aprire il cancello col suo metro e novanta di stazza e il
sorriso riconoscente di uno riemerso da una miniera: «In
estate son recluso qua. Per fortuna con Walter siamo riusciti a trasformare il cortile in questo giardinetto. Per l'ora
d'aria. Ci sediamo qui, va bene?». Walter che poi è Walter
Mameli — suo produttore nonché mentore nonché amico nonché praticamente tutto da sempre, quello a cui è
dedicato il disco di platino affisso all'entrata e ottenuto
ormai 14 anni fa con Bagus, opera prima di Cesare da solista — mette sul tavolino una cassa intera di ciliegie
grosse come susine per alleggerire l'argomento che rischia di essere impegnativo: tra una settimana Cremonini, quello di Logico e delle Set e ventisei e di tutte le altre,
«l'ultimo dei cantautori vecchia scuola e il primo della
nuova» per dirla con la casella in cui la critica lo ha catalogato fin dall'esordio, sarà tra gli ospiti di Paolo Mieli al Festival dei 2Mondi di Spoleto. E non per parlare di canzonette. In una cornice come la Sala dei Vescovi del Museo
Diocesano, sulla stessa sedia che sarà occupata— per dire — anche dal ministro Angelino Alfano, pure lui è stato
invitato a raccontare l'«accadrà domani» di se stesso ma
non solo. E affrontare temi come il tempo, la parola, la
scelta, il futuro. Fa una faccia che più bolognese non si
può: «Urea».
Partiamo concreti. Chiuso qua tutta l'estate?
«È il periodo in cui compongo».
C'è un motivo?
«Soprattutto organizzativo. Di solito i dischi escono in
primavera. In autunno-inverno si perfezionano. Ma io
pur facendo un mestiere da cicala ho un carattere da formica, non mi piace arrivare all'ultimo. Sono figlio della
campagna e per me le stagioni della creatività hanno
molto a che vedere con quelle del contadino. C'è un tempo per la semina, uno per il raccolto. Io semino in estate».
Se uno fa un disco che si chiama «Maggese»...
«Mi aveva preso in giro anche Jovanotti: Cesare, chi lo
sa oggi cos'è il maggese? Ma i miei vengono da un posto
che si chiama Colunga, una strada in mezzo ai campi fuori Bologna verso la Romagna, e da un altro pezzo di campagna verso Modena, tra Crevalcore e Sant'Agata. Ci son
cresciuto col concetto di maggese. Tempo in cui la terra si
rigenera. Metter l'anima a maggese è prendersi il tempo
per maturare, capire cosa si vuole fare nella vita».
Il suo maggese in cosa consiste?
«Soprattutto nel viaggio. Che per me significa parole
come esperienza, incontri, dialogo. E memoria: viaggiare
nello spazio è sempre viaggiare anche nel tempo».
Un esempio?
«La Ruta 40».
Ah già. Che cosa era successo?
«Che ci siamo persi. In mezzo alle Ande. A notte fatta
abbiamo visto le luci di una casa lontana, ci siamo arrivati, è venuto fuori un vecchio totalmente ubriaco che poi
avremmo chiamato "Il Principe". Come ci aspettasse, ci
ha messo in mano un mezzo capretto ancora sanguinante
e ci ha detto "portatelo a mio figlio, vi darà da dormire".
Così è stato, ci siamo sistemati in una specie di stalla. Il
giorno dopo è arrivato il Principe, con una ritrovata sobrietà. Col capretto ha organizzato un pranzo apposta per
noi. Poi ci ha indicato come ritrovare la Ruta. Da quel
MEDIA
viaggio è nata una canzone su Bologna, che a Bologna
non ero mai riuscito a scrivere».
È una parabola?
«È per dire che il viaggio e soprattutto l'arte dell'incontro, per usare una bella immagine che non ho inventato
io, sono forse le due cose più importanti con cui dare
senso al tempo che ci è stato dato. Incontro con l'altro,
confronto con la diversità. In senso lato: dialogo».
Cosa vuol dire dialogo in un mondo dove la parolachiave sembra essere paura?
«Vuol dire confronto tra punti di vista e accettazione
reciproca dell'altro. Non uso la parola tolleranza, che non
mi piace perché implica un tollerante e un tollerato:
quindi una superiorità di uno dei due che è già una partenza sbagliata. Non possiamo capire nulla di noi stessi
se non c'è un Altro con cui confrontarci. Non potremo
mai capire il senso della nostra vita restando in casa da
soli».
Ci sono altre parole importanti nella sua vita?
«Una fondamentale è studio. Ne dico altre tre che in
qualche modo la richiamano. Esercizio. Allenamento. Ripetitività».
Studio di cosa, nel suo caso?
«Del pianoforte e della musica classica. Ho cominciato
a sei anni e non ringrazierò mai abbastanza i miei per
avermelo consentito. Beethoven, Chopin, Bach dovrebbero essere parte della formazione di ogni bambino. Una
volta che la classicità ti entra dentro non esce più. Ti fa
sentire tremendamente piccolo, è vero. Ma sempre con
un modello a cui tendere, un'esigenza di migliorare. Infatti quest'anno ho ricominciato a studiare. Armonia e
composizione. Con i miei quaderni degli esercizi e facendo tutti i compiti che mi vengono dati».
E la creatività?
«La creatività, come dicevo, è figlia della curiosità e
dell'incontro con la diversità. Ma non può sopravvivere
senza esercizio ripetitivo. Che è anche una forma di meditazione. Il mio amico Valentino Rossi rifa la stessa curva
milioni di volte per poterla stringere un solo millimetro
in più. 0 Stephen Curry nel Nba: per diventare il recordman dei tiri da tre, quanti ne avrà fatti prima? Poi è chiaro
che la genialità sta anche nel romperle, le regole: ma senza regola da trasgredire non può esistere trasgressione.
Come la libertà: non è un diritto».
Ah no?
«No. La libertà è una conquista, da perseguire ogni
giorno. È un'avventura che va cercata e voluta. Figlia dell'incontro con gli altri, anche lei. Perché è vero, in teoria,
che anche starsene sdraiati sul divano tutto il pomeriggio
è una scelta. Ma io credo che sia un non-uso del tempo.
Cioè la peggiore delle prigioni, perché ce la costruiamo
da soli».
E la regola di composizione?
«Mi piace che le mie canzoni raccontino una storia.
Con un inizio, uno sviluppo e una conclusione costruttiva. Credo che una canzone riuscita sia una piccola profezia. Altrimenti è solo un passatempo fischiettabile. E, a
proposito, adesso dovrei tornare in studio... Posso solo
chiedere quando esce questa intervista?».
Domenica. Qualche problema?
«No, no, anzi. È che domenica vado a pranzo da mio
papà e così... porterò il "Corriere" e "la Lettura" senza dirgli nulla. Ha 92 anni. Sarà una bella sorpresa».
Le immagini
Sopra: Cesare Cremonini in
un ritratto di Alessio
Pizzicannella. Nella pagina
accanto: due momenti del
concerto di Cremonini al
Forum di Assago (Milano)
il 14 novembre 2015
(foto Prandoni)
MEDIA
L'artista
Il calendario
Cesare Cremonini (Bologna,
Il ciclo di incontri si apre
1980) è un cantautore
sabato 25 giugno con la
e musicista. Ha iniziato con
giornalista televisiva Lilli
il gruppo italiano Lùnapop
Gruber (ore 12) e il
con cui nel 1999 ha inciso
cantautore Cesare
la hit 50 Special e il disco
Cremonini (ore 16);
...Squérez?, che ha venduto
domenica 26 giugno sono
oltre un milione e mezzo
attesi Beatrice Lorenzin,
di copie. Nel 2001 inizia
ministro della Salute (ore
la carriera di solista e l'anno
12), lo scrittore Edoardo
dopo pubblica Bagus, cui
Albinati (ore 16) e l'attore
sono seguiti altri quattro
Marco Giallini (ore 17,30).
album in studio e due live.
Venerdì 1° luglio si prosegue
Tra i suoi successi: Hello!, Il
con il vicepresidente della
comico (sai che risate),
Camera Luigi Di Maio
Maggese, Mondo, Una come te.
(ore 12) e il produttore
L'anno scorso è uscito Più che
Domenico Procacci (ore 16);
logico (Live), album dal vivo
sabato 2 luglio Ilaria
che contiene Buon viaggio
Dallatana, direttrice di
(Share the Love). Cremonini
Raidue (ore 12) e Vincenzo
è anche attore; ha recitato
Boccia, presidente di
nel film di Pupi Avati /( cuore
Confindustria (ore 16);
grande delle rogane (2011)
domenica 3 luglio (ore 12)
lo scrittore e giornalista
Pierluigi Battista. Infine,
dialogano con Mieli venerdì
:
8 luglio (ore 16) il ministro
dell'Interno Angelino Alfano;
•
•
"'""?''
sabato 9 luglio (ore 12)
= :
PAOLO MIELI
A
Paolo Agnelli, presidente di
Confimi Industria
- Confederazione
dell'Industria manifatturiera
italiana e dell'impresa
privata, Catia Tomasetti,
presidente di Acea, Azienda
La manifestazione
comunale energia e
«Spoleto59. Gli incontri di
ambiente (ore 16);
Paolo Mieli» è una rassegna
domenica 10 luglio l'attrice
di conversazioni condotte Francesca Reggiani (ore 12)
dal giornalista e storico
La rassegna è organizzata
Paolo Mieli. Il ciclo si svolge
da Hdrà (si legge: accadrà),
a Spoleto (Perugia)
gruppo di comunicazione
nell'ambito della
integrata tutto italiano
cinquantanovesima edizione guidato da Mauro Luchetti. Il
del Festival dei 2Mondi. Gli
format, a cura di Maria
eventi si tengono tra il 25
Carolina Terzi, Maddalena
giugno e il 10 luglio durante
Maggi e Paolo Giaccio,
i fine settimana nella sala prevede che tutti gli incontri
dei Vescovi del Museo
siano fruibili sul web e
Diocesano presso la chiesa
attraverso i social network
di Sant'Eufemia.
L'edizione 2016 ha per tema
«Accadrà domani.
I protagonisti di oggi
raccontano le sfide del loro
futuro»: gli ospiti intervistati
da Paolo Mieli
ricostruiranno il momento in
cui hanno deciso di
cambiare le regole del gioco
imponendo il loro passo alla
vita politica, economica e
culturale.
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Maschere
Cesare Cremonini:
ho trovalo Bologna sulle Ande