Di padre in figlio Gian Luca Rana diventa un modello

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Di padre in figlio
Gian Luca Rana
diventa un modello
Gian Luca Rana, amministratore delegato del gruppo veronese Antonella, Gian
Luca, Giovanni e Maria Sole Rana: famiglia dove il passaggio generazionale è
vincente
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IL METEO
Verona
Tutto Schermo
Elisa Innocenti
MILANO
È Gian Luca Rana, amministratore delegato del pastificio Rana, il
vincitore del premio «Di Padre in Figlio – il gusto di fare impresa»,
riconoscimento dedicato agli imprenditori italiani che hanno
saputo gestire al meglio il passaggio generazionale, proseguendo e
valorizzando l’operato dei genitori nella guida della propria
impresa. La premiazione si è tenuta ieri a Milano, a Palazzo
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impresa. La premiazione si è tenuta ieri a Milano, a Palazzo
Mezzanotte, sede della Borsa italiana. Quanto sia importante e
delicato il passaggio generazionale lo dicono i dati che rivelano
come solo tre aziende su 10 sopravvivono al cambio al timone. Sul
palco a ricevere il premio sono saliti insieme Gian Luca e Giovanni
Rana, fondatore del gruppo veronese. Giunto alla sesta edizione, il
premio è promosso dalla società internazionale di consulenza
«N+1» con il supporto di Borsa Italiana e il contributo di Banca
Albertini, Deloitte, il fondo internazionale di private equity Hig
Capital e lo Studio Legale LCA.
«Sono molto felice di ricevere questo premio che è per me la
celebrazione di una profonda storia d’amore e di fiducia, la storia
tra un padre ed un figlio», spiega Gian Luca Rana, «la forza di
questa storia è tale da coinvolgere altre 2500 famiglie, che da 53
anni lavorano con noi. Mio padre è un incredibile patriarca, la cui
generosità è un faro: mi ha permesso di sperimentare, provare,
inventare, dandomi dal primo giorno la più grande libertà di
esprimermi. E tutto ciò ha reso possibile la mia formazione e la mia
crescita». «Questo suo esempio», ha ricordato Rana, «mi ispira
non solo come imprenditore ma anche come genitore nei confronti
dei miei due figli». «In famiglia non ci siamo mai reputati di
generazioni diverse», prosegue, «ci sentiamo parte di una sinergia
generazionale in cui ognuno agisce in armonia. E ogni tanto,
quando una salita è più dura di altre, ci diciamo “mai molar!”, nel
nostro amato dialetto. Basta uno sguardo d’intesa per ricaricarci di
nuova energia e trascinare le nostre truppe verso nuovi traguardi».
Il pastificio Rana si è aggiudicato anche il premio per il Made in
Italy, in quanto uno dei prodotti più rappresentativi della
tradizione gastronomica italiana, esportato con successo anche
all’estero. La realizzazione dello stabilimento negli Usa e l’assalto al
mercato americano a partire da tre anni fa (operazione fortemente
voluta e realizzata da Gian Luca Rana) ha già prodotto un fatturato
di 150 milioni di euro e la conquista del 25% della quota di mercato
statunitense di settore.
Il pastificio Rana è stato vincitore assoluto di questa edizione del
Premio. A contendergli il riconoscimento, che ha registrato
l’adesione di oltre 140 candidature di imprese familiari che hanno
ben superato il passaggio del testimone tra generazioni, molti dei
nomi più noti del «made in Italy».
Le 45 aziende giunte quest’anno in finale provengono infatti da
tutta Italia e da settori diversi ­ dal food&beverage alla meccanica,
dal finance alla biochimica, dalla tecnologia al tessile e al design ­
con una presenza crescente di «quote rosa» alla guida della
aziende. Con Gian Luca Rana, vincitore assoluto e della sezione Made in
Italy, sono stati premiati gli imprenditori che si sono aggiudicati i
riconoscimenti delle altre categorie: «Piccola Impresa», «Storia e
Tradizione», «Giovane Imprenditore», «Apertura del capitale»,
«Internazionalizzazione», «Innovazione», «Performance
Finanziaria», «Donne al comando» e «Fratelli al comando».
A decretare i vincitori della VI edizione è stata una giuria
indipendente presieduta da Enrico Sasson (Board Member e
presidente del Comitato affari economici dell’«American Chamber
of Commerce in Italy») e composta da esponenti e professionisti
del panorama economico, finanziario e istituzionale italiano del
calibro di Elisabetta Magistretti, Matteo Carlotti, Angelo Vergani,
Giuseppe Corasaniti, Piercarlo Ceccarelli e Leo De Rosa.
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