sss Strane Storie Spensierate

Transcript

sss Strane Storie Spensierate
strane
spensierate
storie
Scrivere e Pubblicare Libri in Classe
L’Istituto Comprensivo Statale
“Malerba – Leopardi”
di Catania
presenta
2
Strane.. Storie… Spensierate!
Scrivere e Pubblicare Libri in Classe
Esperto per le attività di scrittura creativa
Mario Giuffrida
Tutor
Francesca Trovato
3
Strane.. Storie… Spensierate!
Premessa (breve…prometto) :
Per iniziare un percorso di scrittura bisogna iniziare a lavorare dalle competenze di
base possedute dagli alunni ed essere grado di favorire e incrementare le capacità
conversazionali dei ragazzi accrescendo principalmente il piacere di leggere (non
esiste scrittore che non sia prima di tutto lettore) come uno degli obiettivi
fondamentali da raggiungere, anche curando i rapporti con il territorio per creare reti
di incontro (scuola/biblioteca/altri enti).
Diceva Umberto Eco: “Ci
lamentiamo che i nostri ragazzi, spendendo ore e
ore alla tv, non siano più capaci di parlare e usare bene la lingua. Basterebbe
insegnargli che con la lingua si può anche giocare, e si divertirebbero
persino ad andare a caccia degli errori sintattici dei presentatori tv.
La scuola come gioco, piacere,
divertimento. In cui
non solo si impara, ma si fa quello che gli scrittori di tutti i tempi hanno fatto, si
capiscono le potenze bifide, esplosive nel linguaggio; e col linguaggio si esplorano i
meandri della coscienza. Alle origini, enigma, poesia e metafora sono strettamente
intrecciati, Aristotele lo sapeva. La più alta delle metafore poetiche e il più meccanico
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degli enigmi hanno in comune il fatto che le parole possano dire più di quel che
Tra gioco di parole, lapsus, sogno e invenzione
corrono legami sottili. Coraggio ragazzi, malgrado i
sembrano dire.
programmi ufficiali la scuola sopravvive."
Con questo proposito il progetto si è articolato su un percorso che partendo da “Gli
esercizi di Fantastica” di Gianni Rodari ci ha portati ad
esplorare spazi ricchi
di stimoli per produrre e sviluppare l’immaginazione utilizzando i diversi
linguaggi espressivi,
della
Zamponi
attraversando il mare delle intuizioni
seguendo le mappe
mantenendoci in volo
della
Pitzorno,
e
con M. Argilli e A. Valente. Abbiamo attinto al
vasto patrimonio di promozione della lettura e alle pratiche di scrittura creativa
(Scrivo per Gioco di G. Leo), e scoperto il piacere del fare e pubblicare libri in classe,
rifacendoci all’esperienza dei mini libri realizzati da Mario Lodi con i suoi ragazzi,
convinti della necessità che l’immaginazione abbia il
suo posto nell’educazione, ritenendo, come sostiene Giovanni
Raboni che sia "L’unico modo davvero possibile, davvero serio, per
imparare a usare, a possedere, ad amare la lingua".
Mario Giuffrida
Esperto esterno
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Indice
Pseudonimi………………………………………….
pag. 8
Acrostici…………………………………………….
pag. 14
Il
binomio fantastico
…………... ….
pag. 17
abetico…………………………………
pag. 28
I titoli inventa storie…………... ….…..
pag. 34
Adesso tocca a voi………….......
pag. 35
Amore alf
Storie …alfabetiche
E se cambiassi…???
Cosa vedi?
…………... ……....
pag. 38
………...
pag. 40
…………... ………….…
pag. 44
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Pseudonimi
Il tesoro tra le parole alla ricerca di nuove identità
o soltanto di nuove storie da raccontare.
Marco Aiello in arte Ocram Leiola
Chi è Ocram Leiola:
ha la barba,i capelli castani, gli occhi marroni, le orecchie a sventola. È
intelligente, ha la schiena dritta,e lavora come artista. Gli piace il
paesaggio di montagna,non ha moglie,non è un fusto,anzi è brutto e
non adora lo sport. Ha 59 anni.
Pseudonimi scartati
Mirco Loeala
Leoro Malaci
Laoro Melaci
Melo La Rocia
Lero Malocia
Omeral Ilaco
Omer Acalilo
Calio Romela
Miral Oeloca
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Giusi Loriana Mirabella in arte Moria
Bel Lanarila
Chi è Moria Bel Lanarila:
è una ragazza di 18 anni, una studentessa vive a New york. È
fidanzata, dolce, simpatica, socievole e generosa. Ha frequentato la
scuola Galileo Galilei con la sua migliore amica Celina Darmacroi. É una
ragazza molto intelligente, è alta, ha occhi grandi e azzurri, con capelli
castani e ricci. Ha tantissime qualità ed è una spia ed insieme
alle sue amiche formano le 004 e sono qui a Catania per
sconfiggere dottor Seboto Stianoto. Questa è Moira Bel Lanarila.
Pseudonimi scartati:
Liborna Ilarelama
Marolib Ralanalei
Lebirlamaa Nirola
Brilila Aloremana
Mallera Labolina
Larena Libanora
Loraliri Balimalori
Naiarol Neabalar
Lalebarim Lalerarim
Moria Bel Lanarila
Liralana Ralebimo
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Simona Caldareri in arte Celina
Darmacroi
Chi è Celina Darmacroi:
è una ragazza di diciotto anni, viene da Catania ed è single . È dolce,
simpatica, intelligente, carina, amante degli animali soprattutto del suo
cane, cavalier king charles spaniel , di nome Teo.
La sua migliore amica si chiama Moria Bel Lanarila e con le fa parte
delle 004 “spie professioniste’’, che lavorano nei servizi segreti. In
questo momento sta fingendo, insieme alle 004, di essere una normale
studentessa del liceo scientifico, Galileo Galilei, per prendere il malefico
dott Seboto Stianoto. Riuscirà
mai, insieme alle 004
a prendere il malefico Dottore?
Pseudonimi scartati:
Marina Recasoild
Aldina Rorasecim
Casena Irrimolda
Morena Sicridala
Selina Darmacroi
Cris Arnadamoil
Loredana Sicrami
Mecinda Carosira
Marina Cleosidra
Loriana Siredacm
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Valeria Torrisi in arte
Ilari Stervori
Chi è Ilari Stervori?
è femmina
Occhi azzurri
Capelli lunghi biondi
18 anni
Origine dei suoi genitori: paesi dell'est
Nata in America
Agata Cafà in arte Facà
Chi è Facà Agata?
Agata
è una cantate famosa
ha 30 anni
gli occhi storti
e i capelli lunghissimi
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Erika Urso in arte Kira
Chi è Kira Urseo?
Urseo
è femmina
ha 18 anni
vive a Londra
ha capelli biondi
occhi azzuri
è alta 1m e 75cm
di mestiere fa l’attrice
Noemi La Martina in arte Martina
Lomanei
Chi è Martina Lomanei?
è femmina
ha 16 anni
capelli castano chiaro
Gianluca Mollo in arte
Chi è Luciano Mollag?
ha 21 anni
capelli chiari
occhi rossi
ha naso a patata
non gli copre gli
è alta 1m 76
di mestiere fa la ballerina
Luciano Mollag
è magro
è intelligente
fa il conduttore tv
grossissimo, che per poco
occhi
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Sabrina Vecchio in arte
Chi è Anirbas Cechiov?
Anirbas Cechiov
è una modella molto famosa e molta amata
ha 25 anni
è emmina
ha capelli lunghi neri limpidi
occhi azzurri
è magra
è spagnola
Rebecca Esposito in arte Bec
Chi è Becrita Ospeseco?
Rita Ospeseco
ha 20 anni
abita a New York
fa la modella
ha i capelli castani
ha gli occhi marroni
è magra e alta
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Acrostici
Per presentarci o per non dire niente
L'orologio
Muore,
incoscientemente,
ridendo.
A
rrabbiata, la
brutta
Eleonora
ogni giorno
ringhia in modo
irregolare,
ancora
nuovo. Nel frattempo
Alessia
legge
le avventure di Josuè
a casa sua
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Laura
Orna
Rosaria
In un
Armadio.
Non
Ama
Lucca è
orgogliosa.
Roma
Interessata,
ama
Napoli.
Mangiare
Ancona
Insoliti
mangia
il
Risotti
Alla
Bolognese.
Egli, da
Lontano,
L'
Ama!
riso
alla
Bolognese,
entusiasta
lascia
l'
america
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Mai
Arrabbiarsi con
il
Riccio
Che ti fai male
O ti pungi
Aiutare
I bisognosi
E dare
L'elemosina con
L'amore senza
Odio
Marika
Adora
Raccontare le
Cose con
Orrore
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bino
mio
f
co
antasti
Due parole … e inventi una storia!
La matita dentro il serpente
Una volta c'era un serpente chiamato
Big Boss,
della sua città. Un giorno mentre
passeggiata,
di Gregory Domingue
perchè era il capo
stava facendo una
passo accanto ad una scuola, che si chiamava
Agatino Malerba, e decise di entrare nelle classi. Alla fine Big Boss si
fermò nella classe 1^D ed inosservato andò vicino ad uno studente, un
po’ particolare. Ogni volta, che il ragazzo provava a scrivere, la sua
matita cadeva a terra,
e
lo stesso successe mentre il serpente stava
passando lì accanto. Big Boss la
fece entrare dentro la
sua bocca, e l’ingoiò facendo hrem! hrem! hrem! Con la matita
dentro il serpente da sinuoso e ondulato, diventò diritto e immobile. Un
giorno però, il serpente iniziò a tossire e il rumore iniziale tornò a farsi
sentire: hrem! hrem!. Fu così che Big Boss, con un colpo di tosse, fece
uscire la
matita …e miracolo, il serpente ritornò sinuoso come un tempo.
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La matita dentro il serpente
Una volta c'era un serpente chiamato
Big Boss,
della sua città. Un giorno mentre
passeggiata,
di Gregory Domingue
perchè era il capo
stava facendo una
passo accanto ad una scuola, che si chiamava
Agatino Malerba, e decise di entrare nelle classi. Alla fine Big Boss si
fermò nella classe 1^D ed inosservato andò vicino ad uno studente, un
po’ particolare. Ogni volta, che il ragazzo provava a scrivere, la sua
matita cadeva a terra,
e
lo stesso successe mentre il serpente stava
passando lì accanto.Big Boss la
sua bocca,
fece entrare dentro la
e l’ingoiò facendo hrem! hrem! hrem!Con la matita
dentro il serpente da sinuoso e ondulato, diventò diritto e immobile.Un
giorno però, il serpente iniziò a tossire e il rumore iniziale tornò a farsi
sentire: hrem! hrem!. Fu così che Big Boss, con un colpo di tosse, fece
uscire
la matita …e miracolo, il serpente ritornò sinuoso come un
tempo.
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La macchina sotto il canguro
(illustrazioni e testo) di
Mirabella Giusi Loriana
In un paese sconosciuto chiamato Strambulapuzia accadevano sempre
cose strampalate come quella volta che un cane s’ innamorò di una
finestra.
Successe anche che per diversi giorni non accadde niente di
strampalato e divertente, ed il fatto provocò moltissima noia a Max, un
bimbo di soli 8 anni, che non sapeva più che fare. Dovete sapere, infatti,
che Max adorava molto divertirsi con i telegiornali perché lì si
raccontavano tutti gli episodi più strani.
Ma un giorno tutto cambiò.
In uno zoo vicino
animali tra cui
a Strambulapuzia c’ erano
tantissimi
un canguro molto strano che
scappò dallo zoo e per
non farsi scoprire dal proprietario e dai suoi amici, volle
nascondersi in una macchina abbandonata, che
si annoiava a stare lì. Quindi un giorno
credeva fosse un luogo sicuro. Ma la macchina si accorse che sotto di lui
c’era un canguro e disse: «So che sono vecchia, ma no scema!» Il
canguro, imbarazzato, si scusò subito e gli disse che andava subito via,
ma la macchina che si
se voleva poteva rimanere.
sentiva molto sola gli disse che
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Il canguro contento fece subito amicizia con lei e diventarono migliori
amici. Quel giorno, Max face una passeggiata e si accorse che quella
macchina era molto più alta del solito, e insospettito si chinò e vide il
canguro. Il coraggio venne meno e sbalordito scappò via.
E così, scomparso l’unico testimone, non si sa più come finì la storia di
questa sconosciuta città e dei suoi strani abitanti.
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struzzo di Noemi Murè
La matita dello
Illustrazione di Sabrina Vecchio
C'era una volta uno struzzo di nome Massimiliano, che viveva da
solo in un piccolo paesino lungo il bosco.
Massimiliano
passava le sue giornate sempre triste e
scontento,
senza divertirsi. Dopo un mese la monotonia delle sue
giornate finì perchè un lontano zio gli regalò una matita alla quale si era
molto affezionato e non se ne separava mai.
Passo del tempo e Massimiliano perse la sua preziosa matita e quel
giorno fu molto triste, perchè cercò la matita dappertutto ma non la trovò.
Cominciò per lui un periodo difficile perchè nella matita, lui, aveva trovato
un'amica, una compagna di giochi.
Il gioco preferito era nascondino: un giorno la matita si nascose nel
ripostiglio, sotto una montagna di libri e quaderni e non riuscì più ad
uscire. Gridava il nome dello struzzo, ma nessuno la sentiva e così
passarono i giorni. Lo struzzo non pensava ad altro se non alla matita,
alla quale aveva dato anche un nome Olivia, e ricordava i momenti
passati insieme.
Iniziò così un lungo periodo di depressione e di malinconia perchè lo
struzzo non sapeva che la matita si era persa nel ripostiglio, fin quando
un giorno bussò alla sua porta una sua vecchia amica d'infanzia
Penelope. Le raccontò la storia della sua matita e quest'ultima avendo
ascoltato la storia dello struzzo cominciò la ricerca della matita.
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Dopo lunghe ricerche
in casa, finalmente la trovò nel
era felicissimo
perchè aveva trovato la sua amica del cuore
ripostiglio e la riportò dallo struzzo. Massimiliano
della quale, forse, era anche innamorato.
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La tigre con gli
occhiali di
Sabrina Vecchio
Illustrazione di Maria Scuderi
Un giorno bislacco, da una talpa e una tigre, nacque una
tigre cieca, che non vedendo ad un palmo dal naso, fu
costretta a mettersi gli occhiali.
La povera tigre, che si chiamava Susan, era sempre insultata ed evitata
da tutti e questo le provocò un senso di vergogna e tristezza. Era così
distratta che alcune volte si dimenticava di mettersi gli occhiali e così
sbatteva dappertutto, e quando li aveva con il suo alito li appannava
Un giorno urtò contro
Elios una giovane tigre che non la
disprezzava come gli altri, anzi l'amava per quello che era, e
facendoli cadere per terra.
così sbocciò l'amore tra i due, che vollero sposarsi al più presto.
Una volta sposati nacque Silvestro, una piccola tigre cieca, e ciò fece
ridere Elios e Susan in un modo pazzesco: meno male che Silvestro
aveva preso il carattere del padre, o almeno così speriamo.
La maternità non aveva reso Susan meno sbadata, infatti la poveretta
cercava di camminare senza inciampare ma si muoveva come uno
e
struzzo
questo fu il suo sopranome. Un'altra volta cadde addosso ad
un leone, e dalla paura corse così velocemente che il rischio di cadere
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non c'era di certo, per non dire della volta in cui si
conficcò la testa
in un nido d'api, che pungendola le provocarono scosse
così numerose che le fecero inventare un nuovo ballo,
dove tutti ridevano e lei …piangeva.
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La mucca dentro il frigo di Simona Caldareri
Illustrazione di Marco Aiello
C'era una volta una mucca, di nome Carolina che viveva in
Africa in una fattoria, posseduta da un gentile contadino di nome
Alfredo.
Lui amava molto Carolina e lei lo ricambiava, anche se odiava stare al
caldo e avrebbe tanto desiderato un climatizzatore. Ma il suo caro
Alfredo non aveva abbastanza soldi per comprarlo e lei non osava
chiederlo per non farlo dispiacere.
Alfredo conobbe una donna, antipatica ma bella e molto ricca, e fu così
che dopo essersi sposati cambiarono casa e andarono in quella di Anna,
grande ma caldissima.
Una sera la donna propose all'uomo di vendere la mucca
(che era speciale, infatti riusciva a rimpicciolirsi) ad un 'industria
alimentare che l'avrebbe pagata tantissimo.
Sfortunatamente per loro, Carolina ascoltò tutto e impaurita avrebbe
voluto scappare, e invece rimase tutta la notte a pensare. Il giorno dopo
i due uscirono per concludere l’affare, anche se Alfredo non era
convinto, e Carolina osservò bene la casa, per trovare un nascondiglio e
quando arrivò in cucina vide un oggetto enorme, bianco a puntini neri.
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Sembrava una mucca, ma guardando bene vide una maniglia che a lei
sembrava una spada infilata nella pancia e cercando di toglierla
improvvisamente si aprì.
C'era freddissimo ma anche un buon odorino. “Ho trovato il posto
perfetto per nascondermi - pensò Carolina - c'è il cibo, c'è freddo, ha i
miei stessi colori ed è molto largo”.
A quel punto decise di entrare per provarlo e subito si mimetizzò, e fu
molto felice di quella sistemazione che decise di rimanere là per
sempre.
Appena tornati, i due si accorsero della mancanza di Carolina e la
cercarono, ma senza trovarla. Da quel giorno Carolina visse là dentro,
senza mai andarsene, mentre Alfredo divorziò e Anna morì.
La casa
così rimase sola, e Carolina divenne la sua nuova
padrona.
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Amore
alfabetico
Lavoro di gruppo: omaggio all’alfabeto
Amo il mio amore con la A
perchè si chiama Antonino
abita ad Aquila
fa l'autoricambista
ha tante albicocche
e gli piace tanto andare ad Agrigento
Amo il
mio amore con la B
Perché si chiama Benedetto
Abita a Berlino
Ha la barba
Gli piace Ballare
Amo il mio amore con la C
perché si chiama
Carlo
fa il Cantante
abita a Catania
ha una carrozzeria
gli piace comprare
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Amo il mio amore con la D
perché si chiama Davide
fa il Dottore
abita a Domodossola
ha una ditta
gli piace danzare
Amo il mio amore con
perché si chiama Enrico
fa l’elettricista
abita a Enna
la E
ha un elicottero
gli piace l’elefante
Amo il mio amore con la F
perché si chiama Federico
abita a Firenze
ha una fabbrica
gli piace fischiare
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Amo il mio amore con la G
perché si chiama Giorgio
fa il … giocatore
abita a Genova
gli piace giocare…
Amo il mio amore con la H
perché si chiama Holly
fa l’ Hobbista
abita a Hollywood
gli piace l’hamburgher
Amo il mio amore con la I
Perchè si chiama Ivan
Abita in Irlanda
fa l'idraulico
è intelligente
Gli piace inventare
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Amo il
mio amore con la L
Perché si chiama Lino
Abita in Lazio
fa il lattaio
ha il letto
gli piace lavare
Amo il mio amore con la M
perchè si chiama Manuel
è un marinaio
abita a Milano
ha una moto
gli piace mangiare
Amo il
mio amore con la N
perchè si chiama Nicola
è un nuotatore
abita a Napoli
ha una nave
gli piace nuotare
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Amo il mio amore con la O
perchè si chiama Osvaldo
è un ostetrico
abita in Oceania
ha ottant’ anni
gli piace origliare
Amo il mio amore con la P
perchè si chiama Pipino
fa il panettiere
abita a Pompei
ha la pipa
gli piace il panettone
Amo il mio amore con la Q
Perché si chiama Quirino
Fa il quadraio
Abita a Quebec
Ha un quaderno
Gli piacciono i quadri
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Amo il mio amore con
Perché si chiama Romeo
la R
Fa il rubacuori
Abita a Roma
Ha una rosa
Gli piacciono i ragionamenti
Amo il mio amore con la S
Perchè si chiama Sabrina
Fa la stupida
Abita a Sierra
Ha un serpente
Gli piace la salsa
Amo il
mio amore con la T
si chiama Turiddu
perche
Fa la taglialegna
Abita in Toscana
Ha un tappo
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Amo il mio amore con la U
perchè si chiama Umberto
è un universitario
abita in Ungheria
ha un uliveto
gli piacciono gli ufo
Amo il mio amore con la V
perchè si chiama Vincenzo
è un volontario
abita a Verona
ha la varicella
gli piace la vespa
Amo il mio amore con la Z
perchè si chiama zorro
fa lo zampognaro
ha tanti zufoli
e gli
piacciono le zanzare
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I titoli inventastorie
Una visita in biblioteca, tante strisce di carta
e dieci titoli che ci fanno sognare!
Il mostro che amava le storie
Il mostro che amava le storie inventò una
storia che si intitolava:
Una vice mamma per la principessa Martina.
Martina era una bambina capricciosa e diceva
sempre uffa mamma, uffa papà mai e poi mai
mangerò i pomodori e li nascondeva sempre.
Quando la mamma lo scoprì andò su tutte le
furie e disse basta brutti scherzi ! Una volta la
principessa non voleva andare a scuola e
disse: « non vado perché ho paura della
maestra ».La mamma non insistette e le
propose: « dai leggiamo insieme un bel libro
quello che ti leggo ogni sera zero baci per me
! » Il libro che scrisse il mostro ebbe un
grande successo e tanti lettori.
Di Noemi La Martina, Valeria Torrisi,
Rebecca Esposito, Noemi Russotto
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Adesso tocca a voi.
Sostituite, nel seguente brano, le
parole sottolineate *
Pecos Bill
caduto da un
era un
pionieri e allevato
trovatello
da una famiglia di
divenne il miglior cavaliere della
cavallo
coyote.
prateria.
vinceva tutti i rodei e faceva
carro
di
Da grande
In sella al suo
innamorare
tutte le
ragazze.
Ma per sua sfortuna
s’innamorò
di Sue, una
fanciulla
bellissima e testarda che volle salire a tutti i costi
sul destriero del fidanzato.
L’animale,
sua
rivale.
geloso e
ribelle, s’impenno
e lancio per aria la
A causa dell’imbottitura elastica del suo
vestito,
Sue rimbalzò sempre più in alto, mentre Pecos Bill cercava invano
di acchiapparla col
lazo, e alla fine fu catapultata sulla luna.
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Pecos Bill rimase scapolo e inconsolabile. Ancora oggi, quando c’è
il
plenilunio, Pecos Bill
amore
guarda il
e piange di nostalgia. Per
fratelli coyote
cielo pensando al suo
solidarietà
hanno l’abitudine di
anche i suoi
ululare
alla luna
piena.
(*esercizio tratto dal “Manuale del GSC” di B.Pitzorno)
La luna piena di Sabrina Vecchio
Gracy Reinold
era un' aspirante investigatrice, caduta in una
trappola e rinchiusa con una famiglia di gattini. Da grande divenne la
migliore investigatrice del paese. In compagnia del suo computer
vinceva tutti i casi enigmatici e faceva invidia a tutte le ragazze. Ma per
sua sfortuna si scontrò con Gustavo, il malvagio scrittore e aspirante
investigatore che volle sposarla a tutti i costi. Mario, il fidanzato geloso e
furioso, lanciò sulle nuvole il suo rivale. A causa del mantello
elastico del suo abbigliamento Gustavo rimbalzò sempre più in alto,
mentre Mario cercava invano di fargliela pagare colpendolo con un vaso
e alla fine lo piantò sulla luna. Gustavo rimase deluso e inconsolabile.
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Ancora oggi, quando c'è la luna piena Gustavo pensa alla sua Gracy, e
guarda la terra piangendo d'amore. Per timore, anche i suoi colleghi scrittori
hanno l'abitudine di piangere alla luna piena.
La ragazza e il suo anello magico
di Noemi Murè
Adriana era una ragazza caduta dalle nuvole, che venne adottata
da una famiglia di cantanti e da grande diventò la migliore cantante del
pianeta. Utilizzando il suo microfono in concorso vinceva tutte
le gare e faceva girare gli occhi a tutti i ragazzi. Ma per sua sfortuna si
trasformò in una rana squamosa,viscida e presuntuosa che voleva
trovare a tutti i costi un fidanzato.
La rana gelosa e superba un giorno s'imbattè in una gara di ranocchi e
lanciò un messaggio al ranocchio più bello. A causa della corda elastica
del suo bel ranocchio Adriana rimbalzò sempre più in alto, mentre il
pubblico, orfano della cantante, cercava di afferrarla con una corda, ma
alla fine fu spinta sulla luna. Il pubblico rimase fermo e
inconsolabile.
Ancora oggi, quando c'è una gara di ranocchi, il pubblico guarda la luna
pensando alla cantante e piangendo di tristezza. Per imitare Adriana
anche le sue amiche rane hanno l'abitudine di cantare alla luna piena.
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Storie …alfabetiche
Perché non provi anche tu?
Abbiamo
b
allato a Como divertendoci
o
Giovanni ha invitato la mamma nell'
talvolta unisce verdure e
con Erika e Federica.
rto. Per questo risulta serio, e
z
ucche
Andiamo a ballare con Dario Erika Federica Gracy all'hotel immaginario.
Luana, intanto, mangia una noce orgogliosa per quella rarità, scoperta
tante uniche
v
olte zigzagando.
Di Urso Erika, Noemi La Martina, Esposito Rebecca, Scuderi Maria
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Arrivarono da
B
ologna i cagnacci di Eleonora facendo giochi
horror. I lunghi marciapiedi napoletani ospitavano i
ringhiavano, al silenzio
t
enebroso, e
pitbull, che quasi
ululavano violenti come zombi.
Di Mirabella Giusi Loriana, Gianluca Mollo, Gregory Domingue, Russotto
Noemi.
Andiamo
barcollando con destrezza e
immaginato la montagna
sotto un tetto umido,
f
elicità. Gioisco.
H
o
nascosta oscura profonda, quasi ritrovata
v
ecchio e zuppo.
Di Sabrina Vecchio, Celine Malvagna, Noemi Murè, Ylenia Tringale
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E se
cambiassi…???
Rosso, roso, grosso, fosso, mosso?
cetto Fosso
Cappuc
Racconto di Sabrina Vecchio e Noemi Murè
Cera una volta una bambina che aveva l'abitudine di
infilarsi in delle buche, e di restarci anche per delle ore, e per questo
motivo la chiamavano “ Cappuccetto Fosso “.
Un giorno uscì per fare una
passeggiata lungo il bosco e sbadata com' era cadde in un
profondo fosso, che era la trappola di un astuto lupo affamato.
Ma Cappuccetto Fosso aveva anche lei un piano
per non farsi
mangiare dal lupo, e così, per evitare di essere uno
spuntino, fece scattare la trappola che avrebbe portato il lupo a cadere
nel suo stesso tranello.
E allora incominciò ad insultare il lupo dicendogli:
«Sei troppo fifone e non hai il coraggio di venire più avanti!!!»
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E il lupo superbo ribattè facendo un passo avanti.
E Cappuccetto gli disse ancora: «Hai troppa paura ad avvicinarti a me!!!»
E il lupo vanitoso fece un altro passo avanti.
E Cappuccetto ancora: «Pensavo fossi un lupo non un coniglio!!!»
E il lupo fiero avanzò di un altro passo, ma non si accorse che sotto i
suoi piedi non c’era più nulla e cadde nel profondo fosso, dove
Cappuccetto aveva poggiato un ago. Il lupo gli cadde sopra e per il
dolore fece un salto fuori dal buco finendo dal qualche parte nascosta
del bosco.
Nel frattempo, tutti si erano messi alla ricerca di Cappuccetto, ormai
scomparsa da circa un giorno.
Era ormai quasi giunta la sera, e la piccola aveva ormai perso le
speranze, quando ad un tratto un cacciatore di passaggio, sentì la voce
e salvò Cappuccetto Fosso.
Lei raccontò tutto quello che le era successo e si scusò per la sua
sbadataggine.
Così tutto tornò come prima e il lupo
smise di tendere trappole nel bosco.
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Cappuccetto
Grosso
di Simona Caldareri e Loriana Mirabella
C’era una volta in un paese molto, molto, molto, molto lontano una
bambina di nome Mafalda.
Lei adorava sua nonna Elisabetta, ma non era ricambiata in
quest’affetto da quando la bambina, all’età di tre anni provò a cucinare le
patatine fritte usando la benzina che rubò dal vicino, invece dell’olio.
Boom, boom, si sentì in ogni angolo del paese e non solo. Era un suono
molto molto forte, e dopo questo all’improvviso tutto cambiò…
La casa era scoppiata e meno male che il nonno e la nonna erano a fare
la spesa. Peccato che dentro c’era il gatto! Solo
Mafalda riuscì a scappare e a salvarsi.
La nonna si arrabbiò moltissimo perché Fifì era morto, e non dimenticò
mai quello che la nipote aveva fatto. Così
prima di morire la
nonna chiamò una strega di nome Circe alla quale chiese di fare un
incantesimo al mantello che aveva cucito e che avrebbe lasciato a
Mafalda in suo ricordo.
La bambina, piangendo, accettò moltissimo il regalo e lo indossò, e in
onore della nonna si fece chiamare da tutti i suoi parenti ed amici
Cappuccetto Grosso.
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Era contenta, ma per molto tempo non si accorse che indossando
sempre quel mantellino stava ingrassando ogni giorno di più.
arrivò a pesare 10 tonnellate
al
All’età di 12 anni
punto che la chiamarono Cappuccetto Grosso. La poverina, forse un po’
in ritardo, tentò invano tutte le diete possibili senza mai riuscire nel suo
intento.
Gli ultimi suoi tentativi furono:
1) chiudersi nella casa di paglia, ma senza risultato perché la sfondò
2) costringersi nella casa di legno, ma anche di questa si schiodarono le assi
3) murarsi nella casa di mattoni dove rimase.
La casa aveva resistito ma la notizia clamorosa l’aveva data un giorno il
telegiornale annunciando con un grosso titolo: CAPPUCCETTO
GROSSO E’ SCOPPIATA.
E tutti vissero infelici e scontenti
grazie a Mafalda.
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vedi?
Cosa
Scrivere per immagini e per parole:
completa il disegno e inventa una storia!
Il sogno dei ragazzi
Racconto e illustrazione di Marco Aiello
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C'erano una volta due ragazzi che volevano vedere le montagne.
Un giorno ci riuscirono ma non fu come lo avevano immaginato:
si trovarono una montagna obliqua sopra di loro che
stavano attaccati alla roccia, stando a testa in giù.
Temevano di cadere e guardando, verso
il basso, videro
mezzo albero che sembrava la bocca di un
drago, circondato dall’erba del prato pieno di fiori.
All' improvviso la presa dei ragazzi cedette e si lasciarono cadere dalla
montagna…e arrivati giù si svegliarono dal loro sogno e
scoprirono che l'aria di montagna faceva dormire!
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Il drago dell'amicizia
Racconto di Simona Caldareri, illustrazione di Valeria Torrisi
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C'era una volta, una coppia di ragazzi che erano inseparabili.
Un giorno litigarono per colpa di
Enrico,
un ragazzo cattivo, che
era geloso e voleva allontanarli, riuscendoci.
Purtroppo i due
ragazzi non fecero più pace , anzi cominciarono ad odiarsi. Allora
decise di intervenire Felix, il drago della felicità. Li rapì
e li portò su una montagna sperando di farli tornare amici come prima.
Ma loro piuttosto preferivano morire. Allora Felix gli raccontò il motivo del
perchè avessero litigato
e
pace. A questo punto Felix
quando seppero la verità fecero subito
trasformò Enrico in
una farfalla in modo che non potesse più ostacolare la loro
amicizia.
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Il mistero di Arturo e Filippo
Racconto e illustrazione di Giusi Loriana Mirabella
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Arturo e Filippo decisero
Un giorno, due bambini di nome
di andare a giocare in campagna.
Videro una collina con una rientranza e decisero di
andare a giocarci.
Si divertirono moltissimo, scherzavano, ridevano e
giocavano con la palla.
Ma a un certo punto videro… un DRAGO!!
Urlarono, strillarono ma il drago aprì la bocca….
E non si seppe più che fine fecero i
due bambini.
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Il segreto della laguna blu
Racconto e illustrazione di Sabrina Vecchio
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In un piccolo paesello dietro la montagna, al di là del lago, in una
modesta casa vivevano due gemelle, e il loro papà.
Ilari era timida e gentile, Vanessa era coraggiosa e avventata.
andarono nella laguna blu, un luogo che
avevano scoperto da piccole, e mai rivelato a nessuno; era il loro
piccolo segreto. Quel giorno stesso vi trovarono una grotta, e
Un giorno
la cosa strana era, che in tutti quegli anni non l' avevano mai vista.
Era grande, e aveva la forma di un drago, con dei denti affilati.
Vanessa convinse la sorella ad entrare, anche se moriva dalla paura.
Quando vi furono dentro iniziarono ad avanzare, mentre la grotta si
faceva sempre più piccola. Sotto di loro sentivano come un tappeto
umido, quasi bagnato. La caverna, nel frattempo, si stringeva sempre di
e
più,
le gemelle che avevano preso a correre non si accorsero che la
grotta si stava chiudendo.
delle gemelle non rimase che
un tremendo urlo, e il segreto della laguna blu.
Da lì a poco
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L'essere inesistente
Racconto e Illustrazione di Rebecca Esposito e Noemi La Martina
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C’era una volta un dinosauro… no anzi un crepaccio… no ora
che lo osservo meglio sembra un tirannosauro!
Insomma non si sa
avevano paura di lui.
cosa sia,
ma sappiamo che tutti i bambini
Un giorno un bambino cadde da una grande roccia e arrivò dentro la
bocca di questo sconosciuto, ma quando fu dentro si accorse
che quello strano essere in realtà
era soltanto un grande
scivolo
ricoperto da un telo che rappresentava un essere
spaventoso inesistente.
Scivolando, uscì fuori dalla parte della coda e trovò tanti bambini che lo
stavano aspettando preoccupati.
Dopo averli tranquillizzati raccontò a tutti ciò che gli era successo e da
quel giorno tutti i bambini vollero giocare con il
dino – paccio – sauro!
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Il drago di pietra
Racconto e illustrazione di Noemi Murè
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Un giorno su una collina arrivò un
drago che cercava da mangiare.
Mentre era fermo, intento a guardarsi intorno,
vide arrivare
dei bambini. Furbo com' era finse di essere una roccia, si
paralizzò ma non fece in tempo di chiudere la bocca.
Ai bambini sembrò uno scivolo e iniziarono a giocare scivolando.
I bambini dentro la pancia del drago si muovevano continuamente e
solleticarono il drago.
L’animale sentii una forte aria formarsi dentro il suo stomaco e cosi
gonfiandosi e gonfiandosi
come un
palloncino provocò una forte anzi
impetuosa aria che sospinse i due
bambini verso l'uscita.
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Un giorno da non dimenticare
Racconto e illustrazione di Maria Scuderi
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C'erano una volta due bambini che stavano
camminando
nel bosco.
Strada facendo videro una roccia e ci salirono.
Dopo averla scalata ad un certo punto scivolarono e caddero in un fiore
gigante: saltarono e saltarono ed arrivarono alla fine della roccia.
Tutto d'un tratto spuntò un drago
con la bocca gigante, i denti affilati
e le unghie rosse.
Egli li voleva mangiare, però quando spuntò il sole se ne andò perché si
spaventò della luce e dei raggi del sole.
Alla fine i bambini fecero festa e
se ne andarono.
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"In molti giochi il bambino impara a saper dividere in sillabe le parole, a utilizzare il
vocabolario, a conoscere nuovi termini, a studiare la poesia, il ritmo la rima…tutti elementi
oggetto dei programmi didattici. Ma a questi si sommano la creatività del bambino, la
fantasia, l’invenzione di nuovi prodotti che arricchiscono l’apprendimento. Il gioco inoltre,
rende l’apprendimento di nuove conoscenze meno noioso. Un sapere che viene applicato
alle necessità concrete del gioco, risulta più facile da capire e da ricordare".
Ersilia Zamponi
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Progetto realizzato nell’a.s. 2010/2011
Cura editoriale di Andrea Sebastiano Fiorista
Istituto Comprensivo “Malerba – Leopardi” Edizioni, 2012
via Pidatella 127, Catania - www.icmalerba-leopardi.it
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Progetto realizzato nell’ambito del PON 2007- 2013
C-1-FSE-2010-1354
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