PERIODICO DELL`UNIONE PENSIONATI UNICREDIT
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PERIODICO DELL`UNIONE PENSIONATI UNICREDIT
ANNO XXXV - N. 3 - SETTEMBRE-DICEMBRE 2015 Pubblicazione periodica PERIODICO DELL’UNIONE PENSIONATI UNICREDIT DIREZIONE ED AMMINISTRAZIONE 20143 MILANO - Viale Liguria 26 Tel. 02.86815863 - Fax 02.83241832 2 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 SOMMARIO TUTTI INSIEME . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 GLI INVESTIMENTI MOBILIARI - di Roberto Stazi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4 VERBALE SEGRETERIA NAZIONALE DEL 24 SETTEMBRE 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5 SINTESI DELLE RELAZIONI SULLE ATTIVITÀ IMMOBILIARI E MOBILIARI DEL FONDO PENSIONE RIPORTATE DURANTE LE SEGRETERIE NAZIONALI DEL 24 SETTEMBRE E 21 OTTOBRE 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 6 » 8 » 9 ATTIVITÀ GRUPPI REGIONALI • Lombardia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • Friuli Venezia Giulia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • Veneto Trentino Alto Adige . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • Lazio - Umbria - Abruzzo - Molise . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • L’Unione si raccoglie in ricordo dei colleghi scomparsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » » » » » 12 14 15 16 18 ALL’OMBRA DELLA QUERCIA - a cura di Isabella Cattaneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 21 Il regalo di Natale - di Isabella Cattaneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Viaggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bahia Magdalena - di Franca Liva Tesan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La palestra dei pensieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A Bocce ferme - di Isabella e Gabriella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Situazione finanziaria del mondo al novembre 2015 - di Roberto Ferrara . . . . . . . . . . . La finanza emotiva - di Tommaso Gigliola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Storia e leggende delle nostre regioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Peculiarità romane, il Congresso degli arguti - di Carlo Troisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Narrativa e saggistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Conversazioni - di Annamaria Capudi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Poesia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I’ te vurria vasà: il sogno infranto di un giovane poeta - di Carmine di Giacomo . . . . . » » » » » » » » » » » » » 21 24 24 26 26 28 30 31 31 34 34 36 36 I NOSTRI LUTTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 39 RELAZIONE Uni.C.A. - di Maurizio Beccari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . UNICREDIT PAVILION, L’UNIVERSALITÀ DELL’ARTE IN UNO SCRIGNO D’AUTORE di Isabella Cattaneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • • • • • In copertina: Giotto, Natività - Padova, Cappella degli Scrovegni 3 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 TUTTI INSIEME Lo scopo della nostra Associazione nasce essenzialmente dalla volontà di seguire i nostri interessi, o meglio, i nostri diritti riguardanti il nostro Fondo Pensione e tutto quanto concerne il sistema pensionistico. Secondari rimangono gli altri obiettivi che ci siamo dati: ludico, assistenziale, turistico… È cosa nota, ma ogni tanto è meglio ricordarlo. Aggiungiamo che talvolta, ci sentiamo circondati da troppe persone che si escludono dal conoscere i problemi del mondo delle pensioni, dalle attività del nostro Fondo e dalla vita della nostra Associazione che ne segue costantemente l’attività. L’attuale momento pensionistico merita invece da parte di tutti noi il massimo interesse ed impegno. Al centro dell’attenzione generale, la carenza di disponibilità finanziarie fomenta la propensione a definire d’oro pensioni che tali non sono, considerando un privilegio quello che è, e deve rimanere, un diritto acquisito, frutto di lunghe e corpose contribuzioni aziendali e personali. Questa Rivista, periodico dell’Unione, ha sempre dedicato larga parte dei suoi spazi alle vicende del Fondo, meritevoli di attenzione, comunicando tra l’altro di volta in volta le risultanze scaturite dal C.d.A. Anzi, in questi ultimi numeri, sono stati ampliati gli argomenti invitando esponenti del Fondo medesimo ad illustrarne attività e gestione. Altro motivo di interesse che sottoponiamo alla vostra attenzione, è il rinnovo delle Rappresentanze nel C.d.A. che si terrà il prossimo anno. Dovremo scegliere persone competenti e preparate che dovranno amministrare una sempre più problematica gestione degli immobili che hanno perso quella funzione generatrice di plusvalenze alla quale eravamo abituati. Per quanto riguarda la parte mobiliare, si è aggiunto il problema di una relativa volatilità in- sita in tali investimenti, legati alla necessità di disporre di adeguati rendimenti per superare il tasso tecnico. Altro aspetto da valutare è l’accordo raggiunto in questi giorni tra Azienda e Sindacati sulla confluenza nel Fondo Pensione di Gruppo delle forme pensionistiche aziendali, accordo al quale non sono stati coinvolti i pensionati, perché “non fonte istitutiva”. La “ratio” non ci è del tutto chiara, forse anche perché i temi dell’accordo non sono ancora del tutto definiti. A nostro avviso, valutiamo, tutto sommato, positivo il mandato conferito al C.d.A. del Fondo di Gruppo al fine di operare per la realizzazione di quanto previsto dall’accordo, ivi compresa l’adozione delle modifiche statutarie, reputate necessarie, nel rispetto di quanto disposto in materia dalle vigenti norme di legge e dallo Statuto e, quindi, in sostanza, sottoposto anche al nostro voto. In argomento la nostra vigilanza deve essere attenta e coinvolgente. Tenuto conto di questo quadro generale abbiamo quindi pensato di coinvolgere il maggior numero di persone a queste problematiche, inviando questo numero del Giornale a circa 400 pensionati che sino ad ora non hanno aderito all’Unione, pur avendo autorizzato il Fondo a comunicarci il loro nominativo. In ultimo, vogliamo segnalarvi che, anche per l’azione dell’Unione e dei suoi rappresentanti in C.d.A, il sito del Fondo darà maggiori informazioni sui rendimenti anche in corso d’anno, come era dai nostri auspici. Sull’argomento contiamo di comunicare nel prossimo numero de “la Quercia” esaurienti ragguagli. Buona lettura! Giacomo Pennarola 4 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 Prosegue, con questo interessante articolo, il programma di approfondimento riguardante tutti gli aspetti della vita del Fondo e della sua gestione GLI INVESTIMENTI MOBILIARI di Roberto Stazi - Responsabile Finanza Pension Fund Gli investimenti mobiliari rimangono il punto cruciale della gestione del patrimonio. Il fondo Pensione si avvale per i propri investimenti di veicoli creati appositamente in Lussemburgo (subfund), ognuno identificativo di una classe d’investimento, e che compongono la base di qualsiasi portafoglio ben diversificato. I subfund lussemburghesi coprono tutto lo spettro investibile: 5 rispondono alla rigida normativa UCITS IV, investono nei mercati quotati, e vanno dai prodotti di tesoreria fino all’azionario: altri due sono costituiti specificatamente per investimenti in Private Equity in Immobiliare ed in prodotti più complessi come gli hedge fund. Tale architettura permette di procedere facilmente alla realizzazione dei portafogli come nel gioco del Lego: a seconda della costruzione si scelgono i mattoncini più adatti: ad esempio se il portafoglio necessita di maggior rischio perché deve conseguire dei ritorni attesi più alti si compreranno più “mattoncini” del subfund “azionario” e meno di quello dei “titoli di stato”. Cosi i vari comparti del Fondo Pensione, selezionando i diversi subfund, ottengono dei portafogli efficienti, diversificati e facilmente monitorabili. In particolare gli investimenti vengono approvati con un doppio livello di analisi: il primo effettuato in Italia (con la Commissione Mobiliare, composta da quattro Consiglieri e dal Direttore Generale) ed il secondo in Lussemburgo (con i Comitati tecnici). In particolare il primo livello verifica l’andamento del portafoglio e posiziona gli investimenti nei veicoli lussemburghesi a seconda della Allocazione Strategica che mira a comporre il portafoglio per raggiungere determinati obiettivi di rischio/rendimento. Nel secondo livello si vanno a selezionare i migliori prodotti da inserire effettivamente nei subfund, cercando di ottimizzare quella che viene denominata Allocazione Tattica. I prodotti selezionati (essenzialmente fondi di investimento) sono inseriti nei diversi portafogli dopo una attenta valutazione che segue analisi quantitative e qualitative. Essi inoltre vengono definiti passivi od attivi: i prodotti passivi per definizione sono i mandati di gestione in cui al gestore è dato il mandato di replicare il più fedelmente possibile un determinato indice di riferimento. Viceversa, è definito un prodotto attivo quello che ha poca correlazione con l’indice di riferimento del subfund; a tale prodotto è infatti affidato il compito di cercare di battere l’indice del veicolo lussemburghese o per ottimizzare i costi o diminuire il rapporto di rischio/rendimento. I prodotti sono accuratamente selezionati e controllati dalle funzioni Finance e Risk Management che provvedono a riportare mensilmente ai comitati le analisi sul rischi e rendimento di tutto il patrimonio finanziario. In tale processo sono coinvolti anche i consulenti (gli Advisor) che provvedono ad analisi generali, come nel caso dello studio della migliore Asset Allocation Strategica o specifiche, come nel caso della selezione di Fondi di Private Equity. Gli investimenti decisi dai comitati di investimento lussemburghesi vengono effettuati dal Fondo Pensione tramite il team Finance, che si compone di risorse con adeguata esperienza in materia di investimenti: i quattro componenti possono vantare complessivamente oltre 85 anni cumulati di esperienza finanziaria e oltre 20 nella gestione di patrimoni previdenziali. Il Team è guidato da Roberto Stazi, autore dell’articolo, dal 2007 nel Gruppo UniCredit con precedenti esperienze nel mondo bancario, finanziario e di hedge fund (ndr). 5 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 VERBALE SEGRETERIA NAZIONALE DEL 24 SETTEMBRE 2015 Alle ore 10,40 del 24 settembre 2015 si apre presso i locali dell’Unione Pensionati in Milano - Viale Liguria, 26 la riunione della Segreteria Nazionale. Presenti: Pennarola (Presidente), Begelle, Belardo, Casalini, De Magistris, Gatti, Novaretti, Rigato, (Segretari Nazionali), Beccari (Consigliere presso Uni.C.A.), Romerio (Consigliere e Vice Presidente Fondo Pensioni), Delaude (Tesoriere), Ballarini (Revisore dei Conti). Questi gli argomenti all’O.d.G: 1. Commemorazione per il compianto Vice Presidente Guido Colombo. 2. Nomina del Direttore Editoriale de ‘La Quercia Nuova’. 3. Relazione sull’andamento del fondo da parte dei nostri rappresentanti. 4. Relazione Consigliere di UNICA. 5. Discussione sul blocco della perequazione delle pensioni e conseguenti eventuali iniziative da intraprendere. 6. Varie ed eventuali. Presiede Pennarola, segretario Casalini. Pennarola prende la parola e passa a trattare il 1° punto dell’OdG: Il Presidente esprime le sue considerazioni personali di elogio e di apprezzamento su Guido Colombo e sui rapporti intercorsi con lui sull’amicizia e sulla professionalità sia in campo sindacale che negli anni trascorsi alla Unione Pensionati; esprime il desiderio di non osservare il rituale minuto di silenzio ‘in onore’ in quanto in un contesto così partecipato gli appare troppo formale. Tutti i partecipanti si uniscono alle valutazioni di Pennarola esprimendo pensieri e ricordi personali sul compianto Vice Presidente. Il Presidente sottolinea inoltre il fatto che nello Statuto dell’Unione (art. 19) non è contemplata la sostituzione alla carica di Vice Presidente da parte della Segreteria. Pertanto nell’eventualità di assenza o impedimento del Presidente, in mancanza del V.P., viene sostituito dal Segretario Nazionale più anziano di età (art. 24). La nomina del nuovo Vice Presidente è rimandata al primo Consiglio Nazionale che si terrà nel 2016. Pennarola passa a trattare il 2° punto dell’OdG: Per la direzione editoriale della Quercia si decide che Pennarola, che fino ad oggi ha svolto l’incarico di Direttore Responsabile assuma quello di Direttore. A Isabella Cattaneo che fino ad ora ha svolto nella Redazione della Rivista il suo lavoro in maniera apprezzabile verrà assegnato il compito di coordinamento e direzione. Si discute infine sulla collaborazione alla Rivista, delle Unioni Regionali che è scarsa. Si dà mandato al Presidente di sensibilizzare i Gruppi. Pennarola dà la parola a Romerio che passa a trattare il 3° punto dell’OdG: Romerio espone una sintesi degli argomenti trattati dal CdA del Fondo nella riunione del 23 settembre 2015 (allegata al verbale). Al termine della relazione di Romerio prende la parola Gatti che relaziona sull’andamento delle attività mobiliari (allegata al verbale). Pennarola dà la parola a Beccari che passa a trattare il 4° punto dell’OdG: Beccari relaziona sugli argomenti trattati nell’ultimo Consiglio d’Amministrazione di Uni.C.A. (relazione allegata al verbale). Si passa a trattare il 5° punto dell’OdG: Introduce l’ argomento Pennarola, Begelle fa presente che ha già inviato la raccomandata all’ INPS per bloccare i termini di legge. Si discute sulla proposta dell’ avv. Iacoviello per intraprendere cause contro la costituzionalità del provvedimento governativo. Si esprimono molti dubbi da parte dei presenti sulle possibilità di successo dell’iniziativa. Si dà parere negativo di intraprendere una causa pilota con spese a carico dell’ Unione anche perché gli eventuali benefici sarebbero in favore dei soli ricorrenti. Pennarola incontrerà l’ Avv. Iacoviello a Bari il 5/6 ottobre nella riunione della FAP dove si discuterà dell’argomento. Gatti esprime la convinzione, considerato il contesto generale, che sia illusorio sperare che le azioni possano sortire alcun risultato. Pennarola passa a trattare il 6° punto dell’OdG: varie ed eventuali. Pennarola relaziona sull’ attività del Coordinamento tra le Unioni Pensionati delle varie Banche del Gruppo UniCredit che continua ad essere molto apprezzato. Null’altro essendoci da discutere si chiudono i lavori alle ore 16,15. Il Segretario Casalini Il Presidente Pennarola 6 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 Sintesi delle Relazioni sulle attività Immobiliari e Mobiliari del Fondo Pensione, riportate durante le Segreterie Nazionali del 24 settembre e 21 ottobre 2015 ATTIVITÀ MOBILIARI di Antonio Gatti (Consigliere supplente Fondo Pensione) L’anno 2015 dopo un promettente avvio dei primi mesi che hanno visto un buon andamento del mercato mobiliare a fronte di una situazione economica globale percepita in miglioramento, sia pur con qualche incertezza, almeno nei paesi più industrializzati, ha virato decisamente verso una situazione di incertezza e di negatività in concomitanza con le avvisaglie della crisi cinese, prima evidenziatasi con un rallentamento dell’economia e poi con l’emersione di una situazione debitoria interna assolutamente preoccupante. La svalutazione della moneta cinese ha poi indotto a revisionare tutte le previsioni fatte a inizio anno , improvvisamente non più valide: • il rafforzamento del dollaro rispetto all’euro si è fermato, con un freno all’export CEE verso le aree al dollaro legate; • la pressione dei bassi prezzi delle merci cinesi è diventata ancora più forte e le possibilità di sviluppo del loro mercato interno sono di fatte rimandate a tempi migliori; • è emerso un buco nero di dimensioni non ancora ben determinate, costituito dal debito interno cinese delle corporation e delle autorità locali, che sicuramente continuerà ad impattare negativamente sulle possibilità di sviluppo dell’economia cinese e sulla stabilità sociale del Paese. Il rallentamento economico globale ha avuto immediato impatto sui prezzi delle materie prime che si sono indeboliti ulteriormente. I tassi di interesse in questo contesto sono rimasti fermi, anche se la fine dell’anno potrebbe vedere un primo rialzo da parte della FED. La crisi innescatasi sul mercato cinese e in alcuni Paesi emergenti ha dispiegato e continua a dispiegare i suoi effetti , influendo a catena anche sugli altri mercati internazionali, non solo mobiliari ma anche dei cambi, con riflessi sulle parità EURO/DOLLARO/YEN ed altre valute minori. Il rendimento complessivo di periodo (al 30 settembre) della sezione I è stato dello 0,36% (il rendimento necessario per il mantenimento dei nostri livelli pensionistici è del 3,19%), risultante di un rendimento negativo per 0,69% della sezione mobiliare e positivo per l’1,41% della sezione immobiliare. Contemporaneamente abbiamo assistito ad una crescita degli indicatori di rischiosità, che restano comunque all’interno dei limiti fissati. Anche se in presenza di una ripresa degli indicatori industriali dei Paesi più sviluppati, non è dato al momento intravedere una inversione di tendenza dei mercati mobiliari alla luce della bassissima inflazione, di tassi di interesse negativi nel breve periodo, e della perdurante incertezza sulla capacità delle autorità cinesi di gestire positivamente un rientro morbido dell’enorme indebitamento interno, che frena le possibilità di sviluppo dei consumi domestici. SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 7 ATTIVITÀ IMMOBILIARI di Luigi Romerio (Consigliere e Vice Presidente Fondo Pensione) Premesse e chiarimenti. Il patrimonio del Fondo Pensione di Gruppo Sezione I°, al 31 dicembre 2014 ammonta a circa e 1.310 miliardi, impiegati per circa il 52% in investimenti mobiliari e il rimanente 48% circa in investimenti immobiliari. Questi ultimi sono gestiti direttamente dal Fondo (immobili di proprietà) per un valore di circa e 240/M e per circa e 383/M affidati in gestione alla SGR (di totale proprietà del Fondo) Effepi R.E. unitamente Scorcio di via Vittor Pisani. agli immobili che appartengono alla Sezione 2, circa e 66/M. In particolare il numero delle quote della SGR (sezione 1 + sezione 2) è di 9.416 di cui 8.033 di proprità della sezione prima e 1.383 della sezione seconda. Il valore di ciascuna quota al 31 dicembre 2014 ammonta a e 47.696,85.= (e 47.696,85 x 8.033 = e 383/M circa). Il valore della quota è essenzialmente determinato dalla valutazione degli immobili da parte “dell’esperto indipendente” e avviene obbligatoriamente, 2 volte all’anno al 30 giugno ed al 31 dicembre; anche i risultati della gestione degli immobili (utili/perdite) partecipano a definire il valore della quota. Per esempio: cessioni ed acquisizioni di immobili, affitti, gestione – manutenzione, interventi per ristruttutarazioni, imposte e tasse. L’eventuale utile d’esercizio della Effepi R.E. viene trasferito al Fondo Andamento immobili a) Immobili di proprietà del Fondo. - Redditività netta presunta, su base annua (2015), alla fine di settembre: 1,92%. - Vendita delle unità immobiliari in Milano, situazione al 30 settembre: Via Poma: vendute n. 19 unità, da rogitare 5 unità entro l’anno. A tale data il residuo da vendere ammonta a circa il 60% del valore della proprietà. Via Melloni: vendute n. 2 unità, da rogitare 2 unità entro l’anno. A tale data il residuo da vendere ammonta a circa il 73%. Via Mameli: vendute n. 6 unità, da rogitare 2 unità entro l’anno. A tale data il residuo da vendere ammonterà al 82%. Trattasi di box edificati negli anni 60 con “misure” adeguate alle automobili “allora” in circolazione. Sono in corso verifiche/approfondimenti sulla possibilità/convenienza di interventi che ne migliorino l’agibilità e ne favoriscano la commerciabilità. In totale sono stati incassati e 7.448/m., con una plusvalenza media rispetto al valore di bilancio al 31 dicembre 2014 di circa il 4%. - Apporto dello stabile di Milano Via Manzoni 46, come deliberato dal CdA del 9 luglio scorso, al Fondo Immobiliare EFFEPILUX RE. Poiché lo stabile è stato costruito da oltre 70 anni per poterlo vendere/trasferire è necessario il parere della Sovraintendenza sull’eventuale presenza di vincoli artistici/architettonici: è stata inoltrata la richiesta. b) Andamento Fondo Immobiliare “EFFEPI RE” aggiornato al 31 agosto 2015. La redditività lorda al 31 agosto 2015 è circa del 3,5%. Nel corso del 2015 sono stati sottoscritti nuovi contratti di locazione per circa 3600 mq. Sono in corso trattative per affittare circa 29.000 mq. ULTIMORA. Lo stabile di Via Vittor Pisani 20 a Milano è stato venduto a 25,1 M con una plusvalenza lorda rispetto al valore di bilancio al 31 dicembre 2014 di circa e 1.800/m. 8 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 RELAZIONE Uni.C.A. di Maurizio Beccari Beccari relaziona sugli ultimi eventi della Cassa Sanitaria: • Nell’ambito dell’iniziativa “Pensioni e Welfare Italia Awards - Milano 17 settembre 2015”, iniziativa avente l’obiettivo di promuovere l’eccellenza nel settore pensionistico e del welfare, Uni.C.A. è risultata vincitrice nella categoria “Miglior Piano Welfare dell’anno offerto ai propri associati”. • Il C.D.A delle Cassa è impegnato in questo periodo alle procedure per il rinnovo delle Polizze. Nonostante le prestazioni e i livelli di servizio di RBM/Previmedical (Provider della Cassa) siano giudicate di buon livello è stata comunque avviata una ricognizione sul mercato assicurativo. Sono stati invitati 6 possibili partner di elevato standing chiedendo una quotazione sulla base delle attuali coperture e altra quotazione con alcuni aggiustamenti ancorchè non di rilievo. Si sta valutando la possibilità di non rinnovare l’ adesione per gli “over 85”. Possibilità di revisione delle Polizze dopo un anno in relazione a eventuali esorbitanti ricadute negative sulla Cassa, a seguito del recente ridimensionamento dei servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale, che ne possano appesantire i costi. • Gli andamenti tecnici delle polizze pensionati presentano purtroppo andamenti significativamente negativi, (premio/prestazioni) cosa che in fase di rinnovo potrebbe comportare qualche aggiustamento delle condizioni. • Dal gennaio 2016 prenderà avvio la possibilità di rinnovo delle adesioni per via telematica anche per i pensionati, riuscendo così a snellire le procedure non più condizionate dallo scambio di raccomandate e con notevole riduzione del ‘periodo transitorio”. Coloro che non utilizzeranno la nuova procedura successivamente riceveranno comunque il cartaceo per l’adesione tramite servizio postale. • A breve tutti riceveranno da Uni.C.A. comunicazione con i codici per accreditarsi sul sito. • Nelle more del consolidamento delle adesioni, dal prossimo anno sarà comunque ampliata la possibilità di accedere alla “diretta” in caso di ricovero non solo per il titolare ma anche per i familiari in copertura, alleviando sensibilmente i disagi del periodo per le prestazioni economicamente più gravose. • In merito a chiarimenti richiesti da De Magistris, rammento che tutto il Personale in servizio e i Pensionati post dal 1gennaio 2009 sono assicurati presso la Casdic - Cassa Sanitaria del Settore del Credito - per il rischio LTC (Long Term Care). In pratica coloro che perdono l’autosufficienza per un certo numero di funzioni (vestirsi, lavarsi, mangiare ecc. in autonomia) possono richiedere un sostegno economico annuale da destinare alla copertura delle spese conseguenti al proprio stato ( infermiere, badante, presidi sanitari ecc.). Occorre rivolgersi direttamente alla Casdic. Mi riservo ovviamente di aggiornarvi tempestivamente sui successivi sviluppi, impegnato ad operare a difesa della nostra categoria. I verbali originali dei Gruppi regionali recano la firma del Presidente e del Segretario delle riunioni. 9 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 UNICREDIT PAVILION, L’UNIVERSALITÀ DELL’ARTE IN UNO SCRIGNO D’AUTORE testo e foto di Isabella Cattaneo Tra le più vistose evoluzioni contemporanee legate alla comunicazione si distingue la spettacolarizzazione delle immagini. Tante, troppe, chiassose, non poche volte di gusto discutibile. Tra questa frastornante abbondanza cresce l’esigenza di altri riferimenti, diversi per finalità e contenuti, un avvertito bisogno di raffinate armonie, espressione di tutto ciò che compone la vita; storia, fede, drammi, amori, natura, sublimati in un dipinto o da uno scatto fotografico; un cammino antico da sempre rivolto alla sperimentazione e alla testarda ricerca della perfezione estetica. Stiamo parlando di arti visive, anch’esse immagini ma di natura pregiata, solitamente “imprigionate” in polverosi musei, trascurate da attenzioni mediatiche rivolte altrove, oppure, gelosamente nascoste in collezioni private come nobildonne intristite in esclusive dimore. Il luminoso Auditorium del Pavilion. UniCredit ha colto questa nascente esigenza di attenzione al pregio, riportando luce e vita a 80 gioielli selezionati dalle 60.000 opere della sua Collezione d’Arte, una delle principali raccolte in Europa a livello aziendale. Ne è nata una esposizione inusuale, ospitata in un’architettura anch’essa opera d’arte, il Pavilion disegnato da Michele De Lucchi; un seme tra i grattacieli di Milano, simbolo e augurio di creatività, progetti, idee, dedicato a una città cresciuta da costante semina innovativa. In questo luminoso contenitore le opere hanno dialogato con il visitatore, ognuna accompagnata dal commento di un dipendente del Gruppo bancario, invitato dall’Azienda a far parte della comunità di appassionati d’arte della Banca, ne è nato uno spontaneo affiatamento di 120 “art lover”, dal cassiere al presidente, dall’assicuratore al consulente, dal fattorino al capo area, colleghi sparsi per tutta Italia, dimostrando che l’Arte chiede a tutti di essere commentata, fre- 10 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 L’equilibrismo di Antonio Donghi. “Fanciulli che giocano nell’acqua”, l’invito alla gioia di Beppe Ciardi. quentata, invitandola a uscire dal soffocante accademismo storiografico. Il dialogo con il visitatore veniva stimolato dallo sguardo del “volontario” recensore, sollecitandolo a rapportarsi anch’esso con l’immagine, intuendo le emozioni alla nascita dell’opera, ma anche lasciandosi pigramente catturare dalle proprie. Nell’ariosa architettura del Pavilion i capolavori del Cinquecento sembravano perfino ringiovaniti; stupiti di ritrovarsi in un luminoso presente, perdevano quella patina di esclusività antica, attirando su di loro la seduttività da sempre avvertita quando antico e nuovo convivono in armonico equilibrio. In questo cammino nel tempo, Ottocento e Novecento davano il loro meglio con opere sorprendenti, come “Fanciulli che giocano nell’acqua di Ciardi, il ruvido tratto di Sironi in un cartone preparatorio, il realismo magico di De Chirico che sconfina nella suggestione letteraria evocando il Castello dei destini incrociati di Calvino, l’equilibrismo di Donghi, la potenza cromatica di Guttuso, la metafisica di Carrà, la struggente malinconia di Casorati, l’immaginifica onda di Schifano, fino al sorprendente fanciullesco Flowers, ennesima provocazione di Wharol: l’apparente semplicità. I nuovi linguaggi di Losi, Vascellari, Reimondo, dialogavano a loro agio, integrati perfettamente nell’innovativa architettura del seme. Dipinti, ma non solo, sculture, arredi, installazioni, in un gioco sperimentale con la materia, dal plexiglass al pane abbrustolito e resina, dai tessuti alle funi. Infine, le immagini fotografiche; gli scatti di Ghirri, Fontana, Jodice, Hofer si aprivano come finestre sul mondo lungo la Passerella dell’Arte, introducendoci nell’intimità del quotidiano, nel dinamismo delle metropoli, nel linguaggio della natura. Un’attenzione all’arte fotografica proseguita in due fine settimana nel mese di settembre, con la presentazione della nuova raccolta di Carlo Orsi su Milano, quaranta immagini si confrontano con passato e presente, scatti di emozione commentati da Aldo Nove, nella elegante edizione Skira in collaborazione con UniCredit. La gratuità degli eventi ha permesso una vasta ospitalità di pubblico, due inviti al piacere che l’immagine nobilitata nell’arte può suscitare in ognuno di noi. Ci auguriamo che altri tesori possano venire alla luce offrendoci immagini alternative di una omologante spettacolarizzazione troppo spesso fine a se stessa. Mentre mi avvio all’uscita, un pannello affacciato sull’Auditorium mi rimanda una citazione di Keith Haring: “Mi è sempre più chiaro che l’arte non è un’attività elitaria, riservata all’apprezzamento di pochi, l’arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare”. Scatti nell’intimità del quotidiano, la fotografia cattura l’attimo. 11 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 Il seme di Michele De Lucchi germoglia fra i grattacieli. INDIRIZZI UFFICIALI DI POSTA ELETTRONICA DEI GRUPPI TERRITORIALI GRUPPO Segreteria Nazionale (Presidenza) Segreteria Nazionale (Segretari) Segreteria Nazionale (Sito Unione) Segreteria Nazionale (Quercia Nuova) Campania Emilia-Romagna Marche INDIRIZZO CAP CITTÀ PROV. NUM.TEL. E-MAIL V.le Liguria, 26 - 20143 Milano 02-86815863 Fax 02-83241832 [email protected] V.le Liguria, 26 - 20143 Milano 02-86815816 02-86815895 [email protected] ____ [email protected] ____ [email protected] Solo per dati da scaricare sul sito UNIPENS.ORG Solo per pubblicazioni periodico La Quercia Nuova Via Verdi, 18/d 80126 Napoli Galleria Acquaderni, 4 40121 Bologna Bo 051-261572 Friuli - Venezia Giulia Via degli Artisti, 2 34133 Trieste Lazio-Umbria Abruzzo-Molise Na 081-19164979 Via Padre Semeria, 9 00154 Roma Ts 040-9852402 Rm 06-87821769 /70/71/76 [email protected] [email protected] [email protected] Liguria Via Petrarca, 2 Lombardia Viale Liguria, 26 20143 Milano Mi 02-86815864 [email protected] Piemonte - Val d’Aosta Via Nizza, 150 10126 Torino To 011-19411074 [email protected] Ba 080-9210860 [email protected] Puglia-Basilicata 16121 Genova Ge 010-8960849 [email protected] Via Putignani, 98 70125 Bari Sardegna L.go Felice, 314 09127 Cagliari Ca Sicilia Occidentale Via Roma, 183 90133 Palermo Pa 091-6084395 [email protected] Sicilia Orientale e Calabria Corso Sicilia, 8 95131 Catania Ct 095-9521977 [email protected] Toscana Veneto-Trentino Alto Adige Via del Campidoglio, 2 50124 Firenze 070-6011 [email protected] Fi 055-7735170 Cannaregio 3668 30124 Venezia Ve 041-8640471 [email protected] [email protected] [email protected] 12 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 ATTIVITÀ GRUPPI REGIONALI Lombardia VERBALE ASSEMBLEA SOCI GRUPPO LOMBARDIA DEL 5 MAGGIO 2015 Il giorno 5 maggio 2015, alle ore 10, si è tenuta nei locali di Viale Liguria 26 l’Assemblea Ordinaria dei Soci con il seguente ordine del giorno 1) Interventi dei nostri rappresentanti nel Consiglio del Fondo 2) Relazione dell’attività svolta nel 2014 3) Approvazione rendiconto 2014 4) Varie e eventuali. Soci presenti 49, di cui 17 per delega. Roncucci ringrazia i Soci per la loro presenza, legge l’ordine del giorno e dà la parola a Pennarola, Presidente dell’Unione perché dia un saluto ed illustri la situazione dell’Associazione e del Fondo. Pennarola rivolge ai presenti un saluto cordiale e rileva, per vedere il positivo anche nelle situazioni che non lo sono del tutto, che la scarsa partecipazione all’Assemblea, oltre alle contingenze di convocazione, può essere ascritta anche al fatto che le cose vadano bene, se non fosse così, le nostre riunioni sarebbero affollate di persone preoccupate dagli scricchiolii della vita del Fondo e dall’assenza di attività delle nostre strutture. Evidentemente non è così ed i nostri associati lo percepiscono chiaramente! L’Unione è viva e svolge la sua attività di assistenza ai Soci in campo fiscale, previdenziale, assicurativo, ludico, turistico ed è presente a rappresentare adeguatamente gli interessi della categoria nel Fondo, in Uni.C.A., nel Coordinamento tra le Associazioni dei Pensionati del Gruppo ex Credito Italiano, nei confronti dell’Azienda, nella Federazione FAP - Federazione Associazioni Pensionati del Credito. Anche per il Fondo le notizie sono sostanzialmente positive anche se l’andamento del mercato immobiliare non tira come una volta, quando le plusvalenze immobiliari consentivano sostanziali aumenti delle nostre pensioni. Chiude raccomandando di non disertare mai quando siamo chiamati al voto per il Fondo e cede la parola a Luigi Romerio, Consigliere e Vice Presidente del Fondo, che intrattiene i partecipanti sulla vita del Fondo Pensione. Per quando riguarda l’attività immobiliare per il 2015 è atteso un aumento del volume degli investimenti anche nel settore degli uffici; il mercato delle locazioni sembra in leggera ripresa. Per il primo trimestre 2015 la redditività degli immobili (in ragione d’anno) è dell’1,83% sostanzialmente identica al 2014. Il 25% degli immobili di Via Poma 7, Via Melloni 34 e Via Mameli,11 in Milano, di cui è stata deliberata la vendita, è già stato rogitato, con una leggera plusvalenza rispetto ai valori di bilancio al 31/12/2014. Il Fondo Immobiliare EFFEPI.RE, al quale sono stati conferiti parte degli immobili del Fondo e delle Società controllate, i canoni dei nuovi contratti ed i rinnovi si pongono sui livelli del 2014; le scadenze dei contratti risultano tuttavia allungate. Al momento sono in corso trattative per locare importanti superfici (ca 17000 mq) a nuovi inquilini. La verifica effettuata dalla Società di Audit, ElleGi Consulenza, non ha fatto emergere criticità di elevato rilievo: la Commissione Statuto ha esaminato i rilievi formulati e concordato di rivedere i punti critici sia sul piano formale che sostanziale. Interviene Cogliati, sottolineando che si doveva intervenire già da tempo per la vendite immobiliari. Romerio ribadisce che dal 2008 i disinvestimenti non sono stati possibili, causa la perdita di valore degli immobili. Assicura comunque che, pur gestendo direttamente immobili e titoli, il Fondo si avvale di professionisti di comprovata capacità e professionalità. Prende la parola Roncucci, che relaziona sull’attività svolta dal Gruppo Lombardia nel 2014. La sezione turistica ha inserito viaggi oltreoceano, incrementato le gite giornaliere e le visite culturali. Sono state riviste le modalità di pagamento: i bonifici, anche per una maggiore trasparenza, vengono ora disposti direttamente al Tour Operator. Continua con successo ogni martedì il ritrovo dei Soci presso i locali del Circolo per il gioco di Burraco. 13 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 È stato anche programmato, tramite la Fondazione Vodafone, un corso per l’utilizzo Tablet, corso che ha avuto molte adesioni e che si ritiene di ripetere in autunno. Notevole incremento ha registrato la richiesta di compilazione dei mod. 730: sono stati prenotati oltre 700 modelli da trasmettere tramite il CAF 50&Più, presente presso i nostri uffici, con un incremento di circa il 50% rispetto al 2014. Ci siamo inoltre resi disponibili ad aiutare i colleghi che intendevano registrarsi all’Agenzia delle Entrate, sia per la registrazione, che per la stampa del mod. 730 precompilato, aiutandoli anche ad effettuare le necessarie modifiche. Interviene Restivo, che chiede la motivazione per cui non si sono adottati i programmi di contabilità ed “Eventi” predisposti da Gola e Rizzo: Roncucci precisa che il programma “Eventi”, nel quale sono inseriti anche nominativi non iscritti all’Unione che hanno partecipato a manifestazioni turistiche (con l’indicazione della manifestazione e del relativo costo), risiede su sito Internet non protetto e quindi non verrà utilizzato per evitare problemi di privacy. Per quanto concerne invece il programma di contabilità, non ne esclude l’utilizzo in futuro. Il programma è stato aggiornato fino al settembre 2014: da tale data il collaboratore che conosceva ed utilizzava il programma per ragioni familiari non è stato più presente. Chi si era a suo tempo proposto come Segretario Amministrativo non ha aggiornato il programma e, nei primi giorni del mese di gennaio, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico. Per il Bilancio si è dovuto quindi utilizzare il vecchio programma di contabilità, che prudentemente si è continuato a mantenere aggiornato. Roncucci sottopone all’Assemblea l’approvazione del Bilancio 2014, che viene approvato con un solo voto contrario. Cogliati, ringrazia per i servizi offerti dal Gruppo Lombardia, come la compilazione dei 730, e dichiara il proprio apprezzamento per gli autori degli articoli pubblicati su “La Quercia nuova” e “Num Tucc Insema”. L’assemblea si chiude alle ore 12,50. Il Segretario G. Merli Il Presidente A. Roncucci VERBALE RIUNIONE DEL CONSIGLIO GRUPPO LOMBARDIA DEL 3 NOVEMBRE 2015 In data 3 novembre 2015 alle ore 9.40 a Milano, nei locali dell’Unione in Viale Liguria 26, si è riunito il Consiglio del Gruppo Lombardia per discutere il seguente ordine del giorno: 1) Festa di Natale 2015 2) Proposte per Turismo 2016 3) Varie ed eventuali. Sono presenti i Consiglieri: Anghileri, Bossi, Casalini, Cattaneo, Fossi, Marchesi, Matarrese, Merli, Pozzoli, Restivo, Rigato, Roncucci, Tucci ed il Revisore Tagliabue. Presiede Roncucci, Segretario Merli. Si passa all’esame del primo punto all’ordine del giorno. Roncucci conferma che anche quest’anno la Festa di Natale si svolgerà all’Alcatraz il 18 dicembre prossimo. È stata confermata la scelta del regalo da distribuire durante la Festa del 18 dicembre. Roncucci informa che a seguito di interventi di Cattaneo (con la quale ci complimentiamo), si è riusciti ad ottenere, per il prossimo anno, di svolgere la nostra festa di Natale al Pavilion UniCredit in piazza Gae Aulenti. L’Ufficio Eventi ha confermato la data per lunedì 12 dicembre 2016. Si passa all’esame del secondo punto: proposte turismo 2016, incrementate notevolmente. Restivo ritiene che tutti i pagamenti per i contributi volontari dovuti dai non iscritti debbano essere effettuato esclusivamente tramite bonifico. Roncucci precisa che, trattandosi di importi non rilevanti obbligare il bonifico avrebbe per gli interessati un maggior costo (commissioni bancarie). Peraltro tali somme vengono regolarmente registrate a livello individuale per ogni singola gita e quadrate con le evidenze contabili. Fossi e Matarrese si complimenti con gli incaricati del Turismo per le scelte effettuate, tenendo conto, per le date, delle esigenze di presenza per la compilazione dei mod. 730. Pozzoli e Rigato rilevano che tutte le gite giornaliere sono fissate per il martedì, giorno in cui è in calendario il gioco del burraco, (altra iniziativa che continua a riscuotere notevole apprezzamento), consigliano quindi di cercare di modificare la giornata. Bossi precisa che le date sono al momento indicative e che terranno conto di questa esigenza. Informa inoltre che nel calendario non sono indicate le iniziative culturali che saranno comunicate di volta in volta. Varie: Rigato informa che la Segreteria Nazionale ha deliberato di inviare il prossimo numero de “La Quercia Nuova” ai nuovi pensionati non ancora iscritti, da decidere se ripetere l’invio per altri numeri. Avvisa, inoltre, di inviare il materiale da pubblicare sulla “Quercia” alla nuova mail appositamente istituita, [email protected] La riunione termina alle ore 11. Segretario Merli Presidente Roncucci 14 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 Settembre 2015 ASSISTENZA SANITARIA BILANCIO DI UNI.C.A. RELATIVO ALL’ESERCIZIO 2014 VERBALE DEL COMITATO ELETTORALE Alla chiusura dei lavori di scrutinio del 29 luglio scorso dallo spoglio delle schede pervenute per corrispondenza sono emersi i seguenti risultati relativi all’approvazione del Bilancio 2014: votazione, ne ha effettuato la spedizione solo a fine giugno/luglio. In non pochi casi la ricezione è avvenuta oltre i termini indicati e, anche per questo, la partecipazione dei pensionati alla votazione è risultata insoddisfacente (14,70% contro il 14,55% dello scorso anno) considerata l’importanza che il settore “assicurazione sanitaria” presenta per la nostra categoria. Alessandro Fossi Rappresentante Pensionati Gruppo Lombardia Schede pensionati, esodati, dipendenti delle società esterne e assenti lungo termine: - Aventi diritto: 10.606 (di cui 7.029 pensionati e 2.185 esodati) - Schede pervenute: 1.559 - Percentuale: 14,70% - Schede valide: 1.442 - Schede non valide: 117 per un Friuli Venezia Giulia TOTALE “APPROVO” 1.390 TOTALE “NON APPROVO” 47 TOTALE SCHEDE BIANCHE/ANNULLATE 5 ————— = ————— A chiusura dei lavori dello scrutinio telematico per i dipendenti sono stat i raggiunti i seguenti risultati: VOTI ON LINE - Aventi diritto: - Voti pervenuti: - Percentuale: per un 52.219 1.458 2,77% TOTALE “APPROVO” TOTALE “NON APPROVO” VOTI NULLI/IN BIANCO 23 APRILE 2015 - GITA A VICENZA 1.330 71 57 ————— = ————— Sono stati così raggiunti i seguenti risultati complessivi : - Totale aventi diritto: 62.825 - Totale voti pervenuti: 3.017 per un TOTALE APPROVO TOTALE NON APPROVO TOTALE VOTI NULLI E SCHEDE BIANCHE/ANNULLATE Alla fine ci siamo riusciti: dopo qualche anno di ripetuti tentativi per coinvolgere i Soci, questa primavera è stata organizzata la prima iniziativa turistica del Gruppo Friuli Venezia Giulia a Vicenza, in occasione della mostra Tutankhamon Caravaggio Van Gogh - La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento. Le 113 opere provenienti da vari Paesi, alcune rarissime, raccoglievano interpretazioni della sera e della notte lungo l’intera storia dell’arte, dagli Egizi fino alle esperienze pittoriche più recenti, suddivise in sei sezioni tematiche. 2.720 118 179 Il bilancio è stato quindi approvato. Uni.C.A., nonostante le nostre ripetute richieste di anticipare l’invio della documentazione necessaria alla Teatro Olimpico. 15 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 Veneto Trentino Alto Adige 8 Ottobre 2015 VERBALE CONSIGLIO DI GRUPPO La riunione si apre alle ore 10. Presenti: Begelle, Berioli, Conte, Gasparotti, Ghirardelli, Razzolini e Masello. Foto di gruppo all’esterno della Basilica palladiana - Sede della mostra. Pochi, ma buoni, i partecipanti. Dopo la visita alla mostra, scopo principale della gita, e il pranzo consumato in una tipica trattoria veneta sulle rive del Bacchiglione, il pomeriggio è stato dedicato alla visita del teatro Olimpico, stupefacente opera progettata dall’architetto rinascimentale Andrea Palladio nel 1580, il primo e più antico teatro stabile coperto dell’epoca moderna, incluso nel 1994 nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Gita ben riuscita, un’esperienza di piacevole aggregazione che senza dubbio verrà ripetuta, tentando di coinvolgere un maggior numero di Soci. Vicenza: Piazza dei Signori. In apertura il S.N. Angelo Begelle informa che, a termini di Statuto essendo il Segretario Nazionale più anziano, supplirà alla mancanza del Vice Presidente sino al prossimo consiglio Nazionale a seguito del prematuro decesso di Guido Colombo lo scorso giugno. Passa quindi a relazionare sulla riunione della S.N. del 24 settembre u.s. Fondo Pensione UniCredit: sulla base delle risultanze a fine agosto, la parte immobiliare ha performato meglio di quella immobiliare: Infatti il rendimento proiettato a fine anno risulta dell’1.92% per gli immobili gestiti direttamente e del 2.5% per quelli affidati a a Effepi R.E. Le valutazioni sono confortanti rispetto ai valori di bilancio. Sono in corso trattative per la locazione di immobili per circa 20.000 mq. Le dolenti note provengono dal settore mobiliare il cui rendimento si attesta sullo 0.56% portano il rendimento complessivo ad agosto allo 0.91%. Le autorità finanziarie lussemburghesi impongono che Il fondo Effepilux, considerata la sua notevole consistenza, si doti, in loco, di una struttura di gestione stabile con personale fisso. Questo comporterebbe un aggravamento di costi di circa 3%. Sono in corso trattative per contenere questa percentuale al l’1% utilizzando studi professionali locali autorizzati. Unica: è stata introdotta la procedura informatica per il rinnovo della polizza. Perequazione: viene illustrata la proposta dello Studio Iacoviello di Torino che propone l’assistenza in giudizio al costo di 200 euro + IVA + Contributo Cassa pari a 253 Euro. 16 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 La causa va intentata presso ogni Tribunale del lavoro competente per il comune di residenza dei ricorrenti e per non meno di 25 cause per tribunale. Valutati oneri, tempistiche e incertezza nel risultato finale si decide di non aderire, lasciando comunque liberi gli Iscritti Fiduciari di zona: il collega Giuseppe Masello di Verona si propone quale fiduciario per Verona, Trento e Bolzano. La proposta viene accettata all’unanimità. A tal proposito si studierà la possibilità di effettuare una riunione in loco. Il segretario Razzolini Il presidente Berioli Lazio Umbria Abruzzo Molise Assenti giustificati i Consiglieri Maurizio Beccari, Antonio Gatti e Giovanni Orsini. Il Presidente, verificata la validità del Consiglio ai sensi dell’art. 16 dello Statuto, chiama il V.Presidente Troisi a svolgere la funzione di Segretario e ringrazia il Revisore dei conti e i Fiduciari per essere intervenuti e alle 9,45 apre la discussione. Comunicazioni del Presidente Il Presidente informa che i soci sono 1.071 e che nel CdA del Fondo il sig. Carletta è stato sostituito dal sig. Recchia e che il Consiglio Nazionale si svolgerà il 7 e 8 maggio a Napoli, mentre quello del FAP si terrà il 23 e 24 aprile a Firenze: interverrà il nostro Presidente Pennarola con i colleghi del Gruppo Toscana. Il torneo di burraco in programma ad aprile non si svolgerà in quanto non si è raggiunto il numero minimo di partecipanti: l’iniziativa sarà riproposta in seguito in collaborazione con l’UniCredit Circolo Roma. La visita al Senato ha invece raccolto circa 100 adesioni e si svolgerà il 6 luglio in due orari diversi. Lettura e approvazione del verbale del C.D. del 5 febbraio 2015 Viene data lettura del verbale che viene approvato all’unanimità. UniCa: comunicazione ultime notizie VERBALE DELL’ASSEMBLEA DEL 16 APRILE 2015 Il giorno 16 aprile 2015 alle ore 9,30 si è riunito presso la sede di via Padre Semeria 9 il Consiglio Direttivo del Gruppo Lazio Umbria Abruzzo e Molise per discutere e deliberare sui seguenti punti all’ordine del giorno: 1) Comunicazioni del Presidente; 2) Lettura e approvazione del verbale del C.D. del 5 febbraio 2015; 3) UniCa: comunicazione ultime notizie 4) Fondo Pensione: comunicazione ultime notizie; 5) Valutazione di altre attività a favore degli iscritti; 6) Approvazione Rendiconto 2014; 7) Varie ed eventuali. Sono presenti il Presidente Carmen D’Amato, i V. Presidenti Remo Sorbi e Carlo Troisi, i Consiglieri Margherita Bruni, Francesco Bruno, Sante Coppa, Carlo Ippoliti, Mario Mazzarani, Mario Musca e Umberto Ragni, il Revisore dei conti Maurizio Frazzini, il Consigliere Aggiunto Alessandro Da Rin e, su invito del Presidente, i Fiduciari per il Basso Lazio Domenico Portesio e per l’Alto Lazio Luigi Simbula. In assenza di Beccari, il Presidente comunica che nel sito di UniCA è pubblicato l’avviso di RBM salute che informa sulla possibilità per tutti gli assicurati di visite gratuite nel week end. Il Consigliere Bruni sottolinea l’importanza di consultare con regolarità le news del sito in quanto contengono importanti aggiornamenti sulle prestazioni: il Consiglio decide di inviare un avviso ai soci perché visitino il sito per tenersi informati. Fondo Pensione: comunicazione ultime notizie In assenza di Gatti il Presidente legge una breve nota sull’andamento del Fondo, positivo anche a gennaio e febbraio 2015: per approfondimenti si rimanda alla relazione che sarà redatta dal Consiglio Nazionale. L’invito è comunque di votare a favore per l’approvazione del bilancio 2014. Interviene Da Rin segnalando come le previsioni finanziarie lascino sperare in un positivo andamento del mercato mobiliare e come anche da quello immobiliare vengano segnali di un pur contenuto miglioramento. Valutazione di altre attività a favore degli iscritti Il Presidente informa della disponibilità della banca Fineco, del gruppo UniCredit, di prestarsi ad analizzare 17 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 gratuitamente il portafoglio investimenti dei soci che lo desiderino, analogamente a quanto già fatto a febbraio per il gruppo Lombardia: dopo breve discussione, pur presenti le perplessità del Revisore Frazzini, il Consiglio delibera di organizzare uno o più incontri qualora i soci aderissero all’iniziativa. Sorbi illustra le bozze delle convenzioni da stipulare con Futura Vacanze, PrivatAssistenza e Amplifon che vengono approvate dal Consiglio, mentre si decide di perfezionare quella con il CAF 50 & più dando mandato a Beccari, che ne aveva già trattato i termini, di completarla. Approvazione Rendiconto 2014 Il Presidente legge il rendiconto predisposto dal Segretario e la valutazione del Revisore: il Consiglio Direttivo approva il rendiconto da sottoporre all’Assemblea del 30 aprile. e attrezzature/macchinari all’avanguardia; dotati anche di “centro benessere”, bar-ristorante, percorsi per jogging e naturalmente campi da tennis e calcio 5 ecc. I Circoli in questione sono i seguenti: • Due Ponti Sporting Club www.dueponti.eu/ (zone Salario, Parioli, Flaminio, Cassia); • Forum Sport Center www.forumroma.it/ (Aurelio); • Villa York Sporting Club www.villayorksc.it/ (Gianicolense- Portuense); • Nuovo Tuscolo Sporting Club www.nuovotuscolo.it (appio-Tuscolano-Casilino). I testi delle relative CONVENZIONI, dove sono indicati i prezzi di favore praticati ai nostri associati, e altre facilitazioni concesse, verranno pubblicati nel sito www.unipens.org, oppure rivolgersi presso la nostra sede dell’Unione Gruppo Lazio. Un cordiale saluto a tutti Varie ed eventuali Il Consigliere Ragni propone di acquistare un programma Windows da istallare nei computer della sede: il Consiglio lo autorizza delegandogli la scelta della versione più opportuna. Alle ore 12,05 esaurito l’ordine del giorno la riunione ha termine. Il Presidente Carmen D’Amato Il Segretario Carlo Troisi *** ATTIVITÀ SPORTIVE Cari Colleghi Non è mai troppo tardi per … darsi una mossa, anche se siamo tutti appartenenti alla terza e quarta età. Ecco perché abbiamo pensato che … “non è mai troppo tardi” per prendere in esame l’iscrizione ad un qualificato “Sporting Club” per praticare un’attività sportiva, un corso di ginnastica (ad es posturale) oppure un corso di ballo, ovviamente con l’attenzione di scegliere le attività compatibili con la nostra non più giovane età: insomma muoversi con la supervisione di personale qualificato e … senza esagerare. Abbiamo così preso contatto e concluso le seguenti CONVENZIONI dell’AREA BENESSERE con quattro importanti Circoli di Roma, ubicati in diverse zone della città, che offrono: • un’ampia gamma di servizi e attività, in modo da poter soddisfare le aspettative di chi desideri trascorrere il proprio tempo libero praticando un’attività sportiva, circondato dalla natura e usufruendo di ogni comfort. • strutture fornite di palestre con istruttori qualificati IL CONSIGLIO DIRETTIVO *** AL TEATRO con MAURIZIO GRECO (Collega Pensionato del Gruppo UNIPENS ROMA) Grande successo ha riscontrato al TEATRO DOPPIO in Roma l’atto unico “ZOFF” rappresentato il 16, 17 e 18 ottobre scorso dal Collega Maurizio Greco, Pensionato UniCredit del Gruppo Roma. Maurizio Greco non è nuovo in attività di prosa, avendo già partecipato, da diversi anni, in molti spettacoli teatrali nella Capitale e fuori, nonché in varie rappresentazioni teatrali prodotte e rappresentate dalla RAI. In questi giorni ha voluto esibirsi in un monologo ben riuscito, grazie alle sue capacità interpretative che hanno spaziato anche su aspetti particolarmente personali e sconosciuti della vita del grande sportivo Dino Zoff, a partire dalla prima infanzia vissuta nel piccolo paese di Mariano del Friuli. Maurizio, solo sul palco nella recitazione, riesce a farsi circondare dalle varie situazioni rappresentate allo spettatore che, preso per mano, viene aiutato a percorrere le numerose, talvolta difficili, tappe della lunga carriera del giovane Dino; dai rapporti familiari alle prime esperienze di gioco esercitate per strada, dai primi ingaggi in squadre di periferia, ai salti (anche di sti- 18 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 La presidente D’Amato si congratula con Maurizio Greco dopo lo spettacolo. pendio) in club più blasonati, con i tanti successi nazionali, europei, mondiali. Insomma 75 minuti passati gradevolmente, immersi nell’affascinate vita di uno dei più grandi portieri nella storia del calcio internazionale e con l’aspettativa di poter rivedere presto, in altri impegnativi lavori teatrali, il nostro bravo Collega Pensionato, ora anche Attore professionista, Maurizio Greco. Mario Musca L’Unione si raccoglie in ricordo dei colleghi scomparsi Da qualche anno alcuni Gruppi regionali hanno avvertito il bisogno di raccogliersi ricordando i colleghi defunti, una tradizione abbandonata dalla Banca che abbiamo voluto riportare nelle nostre consuetudini annuali, ritenendola molto significativa. Quest’anno la regione Lazio ci invia una toccante cronaca della funzione in occasione della commemorazione dei defunti, officiata da Don Faletti, ex collega del Credito Italiano. Anche il Gruppo Lombardia ha ricordato i suoi defunti nella stessa giornata presso la chiesa di S.Satiro a Milano. GRUPPO LAZIO, ABRUZZO E MOLISE - Lo scorso 5 nov., come ogni anno, il nostro Gruppo Territoriale, unitamente a UniCredit Circolo Roma , ha voluto ricordare i Colleghi deceduti con una Messa di suffragio. La solenne ricorrenza celebrata come di consueto in Roma presso la Basilica di San Lorenzo in Lucina , ha avuto momenti di elevata commozione ad opera anche dell’officiante Don Giancarlo Faletti, nostro ex collega. Nella circostanza abbiamo ricordato, con affettuoso rimpianto, i Colleghi che ci hanno lasciato nell’ultimo anno e con i quali abbiamo condiviso tanti anni di lavoro ed indimenticabili momenti di vita. Basilica di San Lorenzo in Lucina in Roma I momenti salienti della celebrazione – molto apprezzati dai numerosi presenti - sono stati sottolineati sia dal coro “Diapason 440 – Sergio Scapigliati” (composto anche da alcuni colleghi) , che dalla performance del nostro collega Maurizio Greco (pensionato – attore) che ha letto una toccante Meditazione di Padre Giacomo Perico – Sacerdote della Compagnia di Gesù – che di seguito riportiamo: 19 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 A TE CHE PIANGI I TUOI MORTI, ASCOLTA (Meditazione di Padre Giacomo Perico Sacerdote della Compagnia di Gesù ai piedi del letto di morte del papà) Se mi ami non piangere! Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine ed in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti se mi ami. Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio e dai riflessi della sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo, quanto piccole e fuggevoli, al confronto! Mi è rimasto un profondo affetto per te; una tenerezza che non ho mai conosciuto. Ora l’amore che mi stringe profondamente a te, è gioia pura e senza tramonto. Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa, tu pensami così! Nelle tue battaglie, nei tuoi momenti di sconforto e di stanchezza, pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme nel trasporto più intenso, alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità. Non piangere più se veramente mi ami! Don Giancarlo Faletti so un prestigioso Istituto Bancario di Torino (Credito Italiano), dove ricopre incarichi a livello dirigenziale. Nel 1972, dopo vari anni trascorsi nella comunità del focolare di Torino, diventa responsabile di quella di Genova, dove mostra un’attenzione e vicinanza particolare ai giovani. Sono anni in cui proprio tra i giovani fioriscono frutti di santità, come Chiara Luce Badano, recentemente beatificata, Alberto Michelotti e Carlo Grisolia per i quali è attualmente in corso il processo. Dopo la nomina a delegato responsabile del Movimento per il Lazio, Giancarlo Faletti completa gli studi BIOGRAFIA - Don Giancarlo Faletti Piemontese di Cerro Tanaro (Asti), Don Faletti nasce il 14 settembre 1940 in una famiglia con grande sensibilità sociale. Pur non avendo ricevuto un particolare orientamento religioso, in lui matura ben presto l’esigenza di impegnarsi nel mondo giovanile cattolico e, più tardi, nell’ambito del volontariato cristiano, che lo porta accanto a chi soffre e vive in condizione di povertà. Nel 1959 incontra la spiritualità di comunione e rimane affascinato dalla proposta di Chiara Lubich (fondatrice dei Focolari) a vivere per contribuire alla realizzazione dell’unità della famiglia umana. All’età di 25 anni decide di donarsi completamente a Dio nella vita della comunità del focolare. Terminati gli studi in economia, trova impiego pres- Basilica Di San Lorenzo In Lucina. 20 teologici presso la Pontificia Università Lateranense e nel 1997 è ordinato sacerdote. Pochi mesi dopo, Chiara Lubich lo nomina delegato responsabile del Movimento per Abruzzo, Sardegna e Roma, dove rimane fino all’Assemblea del 2008, che lo elegge copresidente del Movimento. Accompagna Maria Voce in visita a Benedetto XVI al termine dell’Assemblea e, a fine gennaio 2009, è presente a Mosca all’intronizzazione del Patriarca Cirillo I. Nel corso degli anni ha accompagnato la Presidente in vari viaggi in Europa e nel mondo per incontrare le comunità dei Focolari. Tra le varie iniziative l’apertura al dialogo con la comunità islamica di Roma che sfocia nell’invito a parlare dell’esperienza cristiana e di dialogo interreligioso del Movimento nella Moschea di Roma. SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 nascimento, l’abside del Bramante, un tromp l’oeil architettonico la cui unicità sorprendente risalta l’armoniosa distribuzione degli spazi. La straordinaria suggestione invita al raccoglimento, al ricordo, al compianto di coloro che hanno accompagnato i nostri giorni lavorativi, e con loro vorremmo sentirci vicini nel breve spazio di una preghiera. GRUPPO LOMBARDIA - La commemorazione è avvenuta nella chiesa di S. Satiro a Milano. Il luogo di culto, custodisce il gioco prospettico più celebre del Ri- Chiesa di San Satiro in Milano. 21 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 All’ombra della Quercia a cura di Isabella Cattaneo Il regalo di Natale Lassù, in alto, il monastero si intuiva appena, incorniciato dagli alberi spogli, sfiorati dal leggero nevischio caduto poche ore prima. La solennità del luogo, avvolto dal silenzio, scendeva nell’anima come un conforto. I pochi francescani, ormai una famiglia, lo abitavano serenamente, più vicini alla praticità delle quotidiane incombenze che alla sacralità della dimora. Fra’ Girolamo curava l’orto come fosse una creatura di costituzione delicata, ne intuiva i bisogni prima ancora che la natura li manifestasse. Fra’ Galgario si occupava di conserve e arnie, e qui si potrebbe parlare di incenso, come il luogo suggerirebbe, anche se riferito alle marmellate e al miele, “incensati” perfino nei borghi più lontani. Frate Anselmo si preoccupava che il monastero non cadesse in malora, come spesso borbottava nel suo incedere torvo, scrutando le crepe che si diramavano nelle volte come ragnatele gigantesche, Anselmo, un tempo muratore e idraulico, divenne nel convento l’uomo pratico, indispensabile ovunque - mani d’oro – esclamava ieratico frate Guglielmo, alzando le sue al cielo, che in verità non si muovevano molto, Guglielmo era l’unico della comunità che assolveva con devozione compunta tutti i riti liturgici come fosse la prima volta, avvolto da trascendenza mistica sfiorava lieve il lastricato sconnesso del vecchio monastero in direzioni vaghe, sconosciute ai confratelli, come rimaneva sconosciuto il suo contributo attivo legato alla comunità. Ai frati Alfonso, Edgardo, Simone, Amedeo e Giordano non si chiedeva altro che la dedizione al coro. La virilità tonante del canto gregoriano vibrava, si alzava, esplodeva dalle loro gole, avvolgendo di sacralità le alte volte della chiesa, vasta e sproporzionata rispetto al complesso monastico, ma che diventava piccina e umile come intimorita dalla solennità dei canti che raggiungevano non solo Dio, anche gli ampi respiri del bosco venivano avvolti da tanto vigore. Poi c’era lui, protagonista della nostra storia natalizia, fra’ Pappina, cuoco del convento. Il suo vero nome non lo diremo, d’altronde lo avevano dimenticato perfino i confratelli che lo chiamavano Pappina perché somigliante in tutto al frate Pappina dell’indimenticabile film “Marcellino, pane e vino”. Ora lo troviamo nell’unico luogo che da sempre sentiva suo, e dove stava terminando in totale serenità gli ultimi anni della vita. La cucina di Pappina, tra aromi 22 di sugo e torte al mirtillo era da sempre un richiamo di felicità e consolazione per tutti i confratelli, perfino per l’asceta Guglielmo, il quale nei rari momenti di cedimento mistico cercava conforto nella buona tavola, ritenendola in quei frangenti sporadici nutrimento anche dell’anima. Dalle alte finestre della cucina felice, rivolte in alto, entravano tutte le volubilità del cielo, nella parete in fondo sprofondava il largo camino, dove il fuoco danzava tutto l’inverno, sommesso, scintillante o sonnacchioso sotto le ceneri; già dai primi brividi di fine settembre i frati lo guardavano eccitati, come in attesa di un ospite di riguardo, quando si arrostivano le prime castagne i cuori iniziavano a riscaldarsi nell’intimità dell’autunno. Quella sera di vigilia del 24 dicembre, alla chiesa del monastero erano saliti alcuni abitanti della valle e una decina di viaggiatori inquieti che peregrinavano ovunque si potesse avere la risposta più importante della vita, una ricerca disperata di fede che nella notte di Natale diventava una promessa, il regalo più atteso. I frati sedevano sereni negli scranni del coro, non aspettavano promesse, aspettavano Pappina che, come sempre, li raggiungeva per ultimo caracollando sulle gambotte corte e doloranti, un po’ cincischiato come si fosse appena alzato da una pennichella. Ma quella notte, quella lunga notte di attese e speranze Pappina, a pochi minuti dalla mezzanotte, era in preda a una malinconica riflessione. In vita sua non aveva mai ricevuto un regalo, per dirla tutta, nemmeno lui aveva mai pensato di farli, ma in quelle ore mistiche felicità e malinconie si vivono più intensamente, escono dall’anima per toccarti la carne, si mescolano, si dilatano nei rimpianti e nell’amarezza. Il frate, di questa improvvisa consapevolezza di regalo-negato ne aveva parlato poche ore prima a fra’ Guglielmo, che stupito ma premuroso gli chiese cosa desiderasse. Non so, non sono pratico di regali – gli rispose Pappina spiazzato dall’inaspettato interessamento del confratello. Bè, pensaci in fretta, forse riusciremo a fartelo per Santo Stefano – poi si allontanò lieve come un peccato veniale. A Pappina non rimase che parlarne ai suoi tre amici, gli unici a cui confidava gioie e dispiaceri, tre personaggi non ancora entrati nella nostra storia, ma non per dimenticanza, li ho lasciati per ultimi perché da adesso staremo sempre in loro compagnia, nella profumata cucina di fra’ Pappina, nascosti nella penombra guizzante, davanti alle fiamme del camino, nel tepore appena scomposto da qualche spiffero, sen- SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 tiremo con loro il respiro impaziente del bosco in attesa di altra neve, mentre a breve saranno raggiunti dai canti portati dall’eco che corre nell’oscurità delle sale. Davanti a Pappina, più meditabondo che mai, stavano accucciati Hansel, Gretel e Cra, i tre amici che da anni lo ascoltavano in silenzio perché, come la vita aveva negato a Pappina i regali, la natura aveva negato loro la parola. Hansel, era uno spinone malconcio imparentato con qualche altra razza canina non meglio precisata. Gretel, una miciona tendente al sovrappeso, bianca e grigia, esibiva compiaciuta due occhioni strepitosamente color pervinca, dentro i quali, spesso e volentieri si tuffavano i pensieri di Pappina, come se fossero una naturale via di fuga dal mondo. Cra, se ne stava un po’ in disparte, impettito. Era un merlo indiano, nero come la pece, taciturno, sempre guardingo, ma vivacissimo, si muoveva con brevi voli, poi si riposava planando sulla spalla del frate, la sinistra, sempre quella, come un rituale consolidato. In quella notte speciale tutti aspettavano che qualche cosa accadesse. Quel qualcosa si manifestò proprio in quella cucina calda di benessere. Accadde subito dopo il desiderio espresso da Pappina. Prima di morire vorrei un regalo, il regalo di Natale, ma non un regalo qualsiasi, visto che sarà il primo e probabilmente l’ultimo della mia vita, lo vorrei specialissimo, ora so con esattezza ciò che desidero. Vorrei conoscervi meglio tutti e tre, sapere da dove venite, vorrei poter raggiungere i vostri pensieri, insomma vorrei fare quattro chiacchiere con voi. Poi sorrise alzando gli occhi al crocifisso, con il quale diceva di avere un rapporto confidenziale. Vorrei l’impossibile. Non gli rispose il Cristo, lo fece Hansel invece. Perché no? E facciamole queste quattro chiacchiere! Poi si alzò sulle quattro zampe, guardandosi attorno allarmato, come si fosse accorto di averla detta grossa. Caspita, sono un cane e sto parlando! E te la cavi piuttosto bene – aggiunse Gretel con una vocina altezzosa. Anche tu, sei un gatto e parli. Questo dovrebbe stupirti di meno – gli rimandò lei velenosa stringendo gli occhi a fessura, così facendo il colore pervinca si accentuava. E lei lo sapeva. Hansel si esprimeva con un vocione un po’ raspante, la micia aveva una vocina ferma, modulata, come se avesse parlato per tutta la vita. Si ascoltarono un po’ l’un l’altra senza dire nulla di particolare, come fosse una prova d’orchestra. Pappina, invece, aveva perso tutte le parole del suo umano repertorio. Sembrava si fossero scambiate le parti. Forse ho chiesto un regalo trop- SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 po impegnativo, balbettò fra sé il frate, immaginando perfino che da quella notte le bestie avrebbero parlato e gli uomini taciuto per sempre, ma lo rassicurò il coro gregoriano che non aveva smesso di vibrare tra le mura del monastero. Pappina guardò Hansel e ricordò il giorno che lo raccolse ferito ai piedi della quercia vicino all’orto, rantolava, gemeva, i confratelli erano certi che sarebbe morto prima di sera, ma Pappina, che scommetteva sempre sulla vita, si dedicò ad Hansel giorno e notte, fece venire perfino il veterinario che curava le mucche del vecchio Luigi. Il giorno che Hansel riuscì a guardarsi attorno stupito di ritrovarsi ancora sulle quattro zampe, Pappina suonò la campana piccola con tale vigore che la gente del borgo salì al monastero per sapere se era accaduta una disgrazia o un miracolo. I frati tergiversarono, a volte Pappina non avrebbe dato spiegazioni neppure al crocifisso in cucina. Ma ora il frate le spiegazioni le voleva proprio da Hansel. Volle sapere tutto del suo breve vissuto precedente, voleva capire perché avesse tanto sofferto. Lo spinone raccontò tutto, la sua infanzia randagia, la fame, la sete nelle estati roventi, le botte ricevute senza motivo, le lunghe giornate al freddo legato alla catena. Vuotò il sacco su di una vita da cani, mentre tutti tacevano, perfino gli scricchiolii dell’inverno, perfino il crepitio del fuoco, il vento tra gli spifferi taceva pure lui, ammutoliti, stupiti da tanto dolore e crudeltà. Poi fu la volta di Gretel, la gatta non aveva patito né fame né sete né freddo, i primi anni della sua vita erano trascorsi tra divani, cuscini e copriletti grigio perla come il suo pelo, la padroncina, un’esteta colta e raffinata, possedeva un tocco di eccentricità che la rendeva irresistibile, talmente irresistibile che un tizio, anche lui irresistibile, se la portò in un paese molto lontano, la gatta, a quanto pare, meno irresistibile dei due innamorati, fu affidata a un’amica, poi a un’altra e un’altra ancora, infine pensarono di mandarla in convento, dove ora la troviamo. Ma tu non sei stata presa a bastonate! - si alzò il vocione di Hansel. Mi hanno amata, illusa e abbandonata. Sono bastonate al cuore, quelle che fanno più male. Hansel ricordò le sue bastonate, incredulo che altre facessero più male, ma non replicò perché aveva capito che la gatta non amava essere contraddetta. Cra, se ne stava nell’ombra appollaiato sulla credenza, non aveva ancora aperto becco e sembrava non ne avesse nessuna intenzione, ma alle insistenze di Pappina e di Gretel iniziò a sciogliersi un po’, ne venne fuori un vocione barito- 23 nale sul quale tutti vollero dire la loro, perfino il vento negli spifferi. Cra raccontò l’infelicità di un lungo viaggio tra gabbie e casse, attorno sentiva e vedeva di tutto, i serpenti strisciare, i tucani urlare, le tigri ringhiare, non avrebbe mai dimenticato due levrieri afghani con le mascelle legate perché non abbaiassero. Era finito nella rete ignobile del contrabbando di animali esotici, ricordava soprattutto il silenzio nelle gabbie dove alcuni animali si lasciavano morire di paura e stenti. Infine i tempi si erano accelerati, vide la luce, una grande gabbia e gli occhi furbi di un bambino capriccioso che voleva sentirlo cantare, glielo avevano promesso, doveva cantare solo per lui. Cra era un merlo indiano ma non aveva intenzione di cantare per nessuno, rimase zitto anche se il bambino capriccioso urlava e piangeva. Cra non seppe ricordare quanti anni avesse vissuto in cattività, infine un giorno qualcuno dimenticò di chiudere la gabbia, lui vide un cielo luminoso come un invito, volò nell’azzurro, ma ben presto si accorse che la sua prigionia non l’aveva abituato a lunghi voli, dal bosco vide le alte finestre della cucina felice di Pappina e capì di essere arrivato dove non avrebbe più voluto ripartire. Ma anche tu, in fondo, non puoi dire di essere stato picchiato – si intestardì Hansel sentendosi più vittima che mai. Mi hanno tolto la libertà, per un uccello è come essere condannati alla pazzia. Hansel non replicò più, non era mai stato un grande pensatore, per cui non riusciva proprio a capire la differenza tra le bastonate fisiche (sue) e quelle virtuali (degli altri). Lo capì molto bene Pappina, violenze ingiustificate e cinismo verso le creature indifese gli confermarono la natura di un’umanità imperfetta. Si rivolse ancora al crocifisso, provocandolo. – L’umanità, opera finale della tua creazione, rimane indiscutibilmente un buon lavoro, ma poi qualcosa ti è sfuggita di mano, l’opera si è dispersa, sciupandosi. Ciò dimostra che la perfezione non è di nessuno, nemmeno del Creatore. Che dici? E’ andata così? - Pappina per la prima volta non aspettò risposte che mai sarebbero venute, preferì chiudere con una battuta, da sempre convinto che quell’uomo sulla croce apprezzasse l’ironia – Chi tace acconsente, o forse preferisci confidarti solo con Don Camillo? - Poi si sentì molto stanco, ma quella sfinitezza fisica era colma di felicità, aveva avuto il suo regalo di Natale, accompagnato da un’altra certezza, un regalo così speciale poteva venire solo da quel Cristo silente che per tanti anni l’aveva lasciato senza risposte. Sì, quella notte aveva avuto tutto, non si aspettò null’altro e chiuse gli occhi. Lo trovarono così i frati sgomenti, quando alla fine della funzione si precipitarono in cucina preoccupati per l’assenza di Pappina. Guglielmo alzò gli occhi verso il cielo buio oltre le alte vetrate. 24 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 E pensare che se n’è andato senza il regalo che tanto desiderava e senza la benedizione di Natale! Hansel, Gretel e Cra si guardarono come tre complici. Quanto si sbagliava quel frate dalle mille certezze mistiche. Pappina aveva ricevuto quella notte una benedizione speciale, tutta per lui, il regalo più bello del mondo. Poco dopo, cadde la neve che il bosco aveva tanto atteso, nel buio della chiesa si spense l’eccitazione della vigilia, i fedeli scesero a valle infreddoliti, e i pellegrini inquieti tornarono nel mondo dove ancora tutti cercavano la risposta più importante della vita. Da quella notte, ogni anno, alla vigilia di Natale, attorno alla mezzanotte, Hansel, Gretel e Cra si accucciano davanti alla tomba di Pappina, stretti l’un l’altro, e Guglielmo ogni anno esprime i suoi stupori. Ma guardateli, sembra che stiano facendo quattro chiacchiere con fra’ Pappina! Dedico questa favola a tutti i nostri soci, augurando loro un felice Natale e la risposta da qualcuno tanto attesa. Chissà, nella notte di Natale può succedere di tutto, anche ricevere il regalo più bello del mondo. Isabella Cattaneo VIAGGI Bahia Magdalena Per oltre due secoli le abbiamo cacciate portandole sull’orlo dell’estinzione ma fortunatamente, da quando la caccia è stata bandita, il loro numero è cresciuto e con esso anche la nostra consapevolezza dei danni che arrecavamo all’ambiente. Oggi le balene si sono riconciliate con gli esseri umani, si fanno avvicinare e fotografare…ma pensare di riuscire a toccarle e ad accarezzarle, sembrava un azzardo, ma ciò è avvenuto, e precisamente in bassa California a pochi chilometri dal confine messicano. C’è nebbia oggi, fa freddo, il mare color grigio piombo non invoglia a navigare… oltretutto, in queste condizioni, cosa vedremo? Mah… non molto convinti saliamo sulla barca, siamo in sei oltre alla guida/biologo. Il mare è immobile, solo la scia della nostra barca provoca qualche debole onda. Il freddo di prima mattina è amplificato dal vento che ci costringe a bardarci e a rannicchiarci a poppa. Giunta in mezzo alla laguna, la barca si ferma, motore al minimo, la nebbia c’è ancora, forse tra un po’ si alza. Uno squarcio nella coltre fa intravedere il sereno sulla cima di una montagna alla cui base staziona una fitta bruma. Bella foto, dice Renato, che di foto se ne intende. Il vento è calato, andiamo al minimo scrutando l’orizzonte lattiginoso e denso, poi d’improvviso …puff!! Uno sbuffo e uno spruzzo dietro di noi, voltarsi e lanciare un grido è tutt’uno: la balena! Eccola finalmente!! ma non è sola, ce ne sono altre e tutte si annunciano con lo sbuffo che rompe la calma innaturale del momento. Si avvicina, la groppa va su e giù, appare e scompare secondo una traiettoria che per un po’ riusciamo a seguire, fino a che, innalzando la gigantesca coda, si immerge in profondità…. e l’abbiamo persa. Ma subito un altro sbuffo dietro di noi ci fa voltare ed ecco un’altra groppa scura, questa volta la sagoma punta dritto verso la barca, rallenta, sembra voglia studiarci, poi ci supera. E noi dietro, lentamente, seguendo la sua scia ci avviciniamo al branco. Sono tante, tutte femmine con i loro piccoli. Le madri e i piccoli nuotano in sincronia, il piccolo segue l’andatura della madre, s’immerge e riemerge con lei. Sono in simbiosi, legatissimi l’uno all’altra, la madre controlla che il piccolo non si allontani da lei; se, attratto dal rumore del motore, il cucciolo si avvicina alla barca per curiosare, lei lo marca stretto e a un certo punto, SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 lo fa andar via. Vengono talmente vicini alla barca che la sfiorano e indugiano quel tanto che basta - a noi umani – per sporgerci oltre la fiancata, allungare una mano e toccarli. Sì, abbiamo toccato le balene, abbiamo sentito sotto le nostre mani scorrere la pelle liscia, tesa, soda e robusta di queste balene e dei loro piccoli. Le abbiamo viste talmente da vicino da farci fare la doccia dal loro respiro, scoprendo che il muso è butterato come se avesse preso una tempesta di grandine e la groppa ha una cresta che ricorda in piccolo quella dei dinosauri. Talmente vicino da poter contare uno ad uno i cirripedi che le infestano, organismi simili a patelle che si aggregano in colonie soprattutto sul muso e sulla coda dell’immenso cetaceo. Con il loro colore grigio chiaro spiccano sulla pelle scura della balena come concrezioni calcaree. Le macchine fotografiche scattano all’impazzata, chi ce l’ha immerge la GoPro per captare anche le immagini più impensabili, siamo come in una frenesia dove tutti vogliono essere in prima fila, solo l’inclinazione della barca ci trattiene dallo spintonarci l’un l’altro per avere gli scatti migliori. Ma, tranquilli, di foto ce n’è per tutti, tutti porteremo a casa lo scatto che prova l’avvenuto contatto di pelle e, cosa che nessun mezzo tecnico per quanto sofisticato può catturare, il ricordo dello sguardo della balena che ci osserva. Uno sguardo benevolo, che non rappresenta una minaccia. Se volesse, potrebbe rovesciarci e farci fare una brutta fine. Invece, inizia a scrutarci da lontano spingendo il muso fuori dall’acqua come se fosse un periscopio. Poi si mette a galleggiare su un fianco e osserva. E quando si avvicina, spesso s’ immerge passando sotto la barca senza farla ondeggiare. Attendiamo con ansia di vederla almeno una volta saltare fuori dall’acqua e finalmente eccola che schizza in alto, per poi ricadere tra alte cortine spumeggianti. Ma com’è possibile che questi animali, in un momento così delicato della loro vita come quando hanno i piccoli, si mostrino così socievoli? Cosa li spinge a venire a strusciarsi contro le barche e a guardarci da vicino? I biologi non hanno la risposta certa, possono solo fare delle supposizioni, ma tutti concordano sul fatto che di tutte le balene esistenti al mondo, queste sono le più curiose e mansuete. Queste che stiamo vedendo sono balene grigie, che vengono ogni anno da gennaio a metà aprile a partorire 25 e ad accoppiarsi nelle basse e riparate acque delle lagune della Baja California. Arrivano dopo un viaggio di 8000 km che le ha portate dalle fredde acque del Mare di Bering in Alaska, dove per mesi si sono rimpinzate di krill per mettere su peso, giù giù lungo la costa del Pacifico fino al Messico. Partono in gruppi di decine di esemplari, maschi giovani e adulti, femmine gravide e non, nuotano per settimane senza sosta e senza più alimentarsi fino a che arrivano in vista delle tre lagune Ojo de Liebre, San Ignacio e Bahia Magdalena. A quel punto i maschi adulti entrano per primi nelle lagune, le ripuliscono da tutti i possibili predatori come squali e orche, dopo di che entrano le femmine che possono partorire e allevare i piccoli in tutta sicurezza mentre i maschi presidiano l’ingresso della laguna nursery. Dopo una gestazione durata 12 mesi, danno alla luce il piccolo che alla nascita è lungo 5 metri e pesa 680 chili mentre la madre ne misura 14 e pesa 16 tonnellate. Il piccolo viene alimentato con 200 litri al giorno di una sostanza che per comodità chiameremo latte, ma che in realtà è una soluzione vischiosa e altamente nutriente che fa sì che il piccolo cresca in due/tre mesi fino a raggiungere i 7 metri di lunghezza, con uno spesso strato di grasso che lo proteggerà durante il viaggio di rientro verso nord, percorrendo a ritroso l’ itinerario dell’andata. Mentre le madri curano i loro piccoli, i maschi e le altre femmine si accoppiano e pongono così le premesse per il ritorno nelle calde lagune messicane l’anno seguente. Ma le balene non erano un pericolo per i naviganti? Moby Dick insegna. No, Moby Dick non era una balena grigia ma un capodoglio, impressionante per stazza e temibile per carattere, assurto suo malgrado a simbolo dell’indiscriminata caccia alla balena in quanto specie animale che nei secoli passati ha portato questi cetacei vicini all’estinzione. Lo credo bene che Moby Dick era furioso con gli uomini. Nel romanzo non riceve altro che ferite mortali ed è fatto oggetto di una caccia accanita e vendicativa da parte di un capitano astioso e paranoico. Al di fuori della finzione letteraria, l’animale che ispirò il personaggio di Moby Dick, un capodoglio realmente esistito e conosciuto come Mocha Dick, quando venne abbattuto in Cile nel 1830 si dice avesse più di una ventina di ramponi conficcatigli nel corpo dai balenieri. Dalla metà del XIX secolo, poi, alle fiocine con ramponi si sostituirono quelle con carica esplosiva, che straziavano le carni delle povere vittime oltre ogni immaginazione. Tanto, quello che importava non era la loro carne, ma il loro grasso da cui si estraeva l’olio. Oggi le balene sono protette da leggi internazionali e la loro popolazione è in costante aumento a tutte le latitudini, nonostante la caccia che alcuni “stati canaglia” quali Giappone, Norvegia , Isole Far Oer e Islanda, continuano a praticare in barba al resto del mondo. Nel 1994, la balena grigia è stata rimossa dall’elenco delle specie a rischio degli Stati Uniti. Un successo che fa ben sperare per le generazioni future, le nostre e le loro. Testo e foto di Franca Liva Tesan 26 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 LA PALESTRA DEI PENSIERI A Bocce ferme EXPO 2015 - IL CIBO . . . FORSE Già, forse. L’avverbio esprime dubbio, un dubbio strisciante, prudentemente sfumato, diplomaticamente sottaciuto; ho ripetuto la visita per ben tre volte, ostinata, scarpinando imperterrita nel testardo tentativo di togliermi dalla mente quel dubbio, un accanimento in parte dovuto all’affetto filiale per la mia città, in parte motivato dalla fedeltà verso il nostro territorio, verso tutto ciò che creiamo sentendoci in dovere di difenderlo agli occhi del mondo, quel mondo diventato velocemente sempre più piccolo “a portata di immagine”, inghiottito da quella allarmante globalizzazione che avvicina ma anche spersonalizza; gusti, abitudini, tendenze, ambizioni, allineati in una omogeneità sempre più prevedibile. La prima esposizione universale nacque nel 1851 a Londra, la Great Exibition of the works of industry of all Nations fu una intuizione del Principe Alberto, marito della Regina Vittoria. Le trentaquattro edizioni che seguirono questa geniale iniziativa ebbero lo scopo di attirare una moltitudine di visitatori da tutto il mondo affinché si potesse divulgare la nascente industrializzazione, ampliarne la conoscenza, diffondere progetti per lo sviluppo. Le esposizioni mostravano la realtà, la si toccava con mano in un mondo circoscritto nei propri territori, un’attrazione strettamente legata allo spostamento fisico. Oggi il mondo e i suoi veloci cambiamenti sono divulgati dal prepotente avvento digitale, il virtuale è diventato un gioco illusionistico, in cui veniamo catturati e proiettati ovunque in tempo reale, dalle webcam ai goPro, fino alle proiezioni da satellite, vediamo tutto, spiamo, copiamo, diffondiamo, conosciamo, veniamo informati sul presente e perfino su di un lontano futuro, Internet ci stupisce non poche volte per il suo occhio universale. Immagini, filmati, tanti, ovunque, da ogni dove, per ogni quesito, soddisfano intellettuali, scienziati, creativi e morbosità di varia natura. si parla più di code che di cibo), che le difficoltà divulgative vengono accresciute proprio da questa roboante scenografia compulsiva, l’accanimento nel voler stupire distrae dal tema, riducendolo a comprimario, astutamente corteggiato dalle nazioni espositrici per la sua utilità propagandistica a scopo turistico. Leggo che l’Expo 2015, nel porsi come interazione fra i popoli, sostiene la finalità di rendere il visitatore attivo. Un impegno che mi rigira nella testa nel padiglione del Giappone dove, al ristorante “virtuale” Futuro, sediamo a un tavolo collettivo sulla cui superficie scorrono allettanti immagini della cucina giapponese, mentre nel locale si diffonde il profumo di cibi “veri” proveniente dal ristorante nipponico all’uscita dello stand, per cui l’unica cosa attiva percepita è il borbottio esigente del mio stomaco. Ma lo scopo di questo spazio “A bocce ferme” è ospitare un confronto di opinioni, per cui è stato chiesto a Gabriella di inviarci le sue, non aggiungendo nulla delle nostre, per timore di influenzarne la spontaneità. Vi lasciamo all’Expo di Gabriella, che vi farà partecipe, con vivace esposizione narrativa, di questa “scorpacciata” nutrizionale. Isabella A fronte di questa indiscussa, planetaria, visualizzazione polimediatica legata alla conoscenza, il dubbio che mi accompagna si rafforza in una inevitabile considerazione. Nel terzo millennio lo scopo iniziale di queste esposizioni universali è ancora vitale? La sua dispendiosa organizzazione apporta oggettivamente una divulgazione più efficace di quella tecnologica? Il cibo. Una coraggiosa scelta. Un tema difficile affidato con troppa facilità alla spettacolarizzazione; mi accorgo lungo questo interminabile decumano (in cui EXPO 2015 - LO SPETTACOLO Code, code, code… e prospettive di code! Scale mobili dall’aria provvisoria… corridoi interminabili… bandiere appese al soffitto apparentemente alla rinfusa, messe lì come capita capita… un Paese dopo l’altro…! Questa Expo meneghina accoglie così i suoi visitatori, già stanchi, e confusi per liberarli poi, a fatica, lungo un decumano brulicante di gente disorientata che cer- SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 ca di infilarsi, un po’ qua e un po’ là, sperando di indovinare la fila meno lunga davanti ai padiglioni. Le sagome delle costruzioni sovrastano questa rassegnata marea di teste illudendole di contenere chissà quali tesori segreti pronti per essere scoperti. In realtà queste architetture, spesso azzardate, si prestano più allo spettacolo che al tema dell’esposizione relativo all’alimentazione e, soprattutto, alla ricerca di soluzioni per sopperire alle future carenze di cibo. Pochi i Paesi che centrano l’obiettivo (i più responsabili), molti quelli che offrono “in pasto” ai visitatori lo spettacolo fanta- 27 smagorico di immagini ad alta tecnologia e ti fanno roteare nei piatti come se fossi un gamberetto (i più ricchi) ed altri che, con l’occasione, “sponsorizzano” il loro turismo (i più poveri). Ciascun Paese corteggia quindi i propri visitatori proponendo il meglio di ciò che la loro terra offre e non sempre argomenti come fame, acqua, ricerca e vita vengono sviluppati in un contesto di futuro per le popolazioni. Spesso perciò si assiste a sfilate di prodotti, documentari o altro mentre lo slancio verso il futuro cade nel vuoto. Il cibo è ovunque: ristoranti, chioschetti, street food, clusters, zone dedicate a caffè, cioccolato, pesce e altro… tanto altro… l’elenco è lunghissimo. Tutto, comunque, costoso ed apertamente in contrasto con lo spirito della manifestazione. Girando lo sguardo attorno si scorgono, uno dopo l’altro, i profili di quei padiglioni che non nascondono la frettolosità con la quale sono stati edificati all’ultimo momento e dopo anni di complicate polemiche, litigi, blocchi e (diciamolo pure), della corsa disperata di chi, con qualsiasi mezzo, ha cercato di aggiudicarsi gli appalti. Ci si convince sempre di più che neppure i ventun milioni e mezzo di biglietti venduti ai visitatori che hanno calpestato il decumano e il cardo abbiano coperto i costi sostenuti per accontentare le tante e fameliche bocche. “Uniti nella diversità” sembra dire la miriade di stranieri e non, di studentelli e scolaresche che ti sfiora mentre galoppa con zaini, passeggini, computer e perfino valigie, verso i padiglioni che, a loro volta, fanno 28 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 eco e rimandano il messaggio: “anche noi siamo uniti nella diversità”! L’ ”inespugnabile” Palazzo Italia (code dalle due alle quattro ore ed oltre), si pavoneggia tra le altre brutture architettoniche dell’esposizione con il suo gigantesco scrigno a listelline bianche alternate a spazi vuoti ed a vetrate asimmetriche. Fa colpo vedendolo e sembra quasi bello nell’insieme dei padiglioni espositivi, noi milanesi ci auguriamo tutti che venga riutilizzato in un prossimo futuro con tutta l’area dei dintorni per qualcosa di socialmente utile e che tutti gli sforzi fatti per questi allestimenti non vengano vanificati e dispersi, come spesso accade nel quotidiano. Lo scheletro in legno dell’Albero della Vita gli sta accanto nel bel mezzo di una fontana circolare, a intervalli più o meno prestabiliti, spara qualche fiore di carta o plastica colorata di una bruttezza rara quando lo si guarda da vicino, più spettacolare ma sempre brutto visto da lontano. Ma è quando cala la sera che il “paesaggio” si anima: l’Albero della Vita si veste di luci, colori e lampi che saltellano, guizzano, roteano seguendo una musica ora classica, ora romantica, ora rock! Bello, entusiasmante, trascinante perfino!… ma che senso ha questa apoteosi così spettacolare? Un emblematico Arcimboldo, scomodato dal suo limbo cinquecentesco, e nemmeno con cognizione di causa detto tra noi, mi fa uno sberleffo da un cartellone pubblicitario e il pensiero torna al vecchio e generoso Albero della Cuccagna che premiava chi riusciva a conquistare i suoi salami e i suoi formaggi. Ma qui quale conquista si ottiene quando le luci si spengono? Torno a casa contenta, ma non ho capito! Gabriella Finanza, parliamone Lo spazio, dedicato alla Finanza, ospita in questo numero due argomentazioni di natura diversificata; il primo, espone un aspetto colorito della situazione globale, il secondo, analizza il comportamento emotivo degli investitori SITUAZIONE FINANZIARIA DEL MONDO AL NOVEMBRE 2015 Sull’ultimo numero di “Napul’è”, periodico del Gruppo Campania, ho volto lo sguardo verso la Cina per cercare di analizzare la debacle del 46% della Borsa di Shanghai e le ripercussioni che l’entità di tale perdita ha avuto sulle economie di tutto il mondo. Ho ricordato sia il fatto che tale borsa aveva avuto un exploit nei due anni precedenti del più 125%, sia che i dati al terzo trimestre 2015 puntualizzavano in più 6,9% l’aumento del P.I.L. del Dragone, paragonandolo ad un più 12,3% del corrispondente periodo 2014. Avevo ricordato come siderurgia e cemento erano stati i settori più in crisi (non è un caso che la logistica renda meno agevoli le esportazioni). Avevo per ultimo ricordato le sceneggiate della Merkel che solo alla fine si era lasciata convincere ad avere un atteggiamento meno strozzino verso la Grecia. SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 Ma ora ampliamo il discorso a tutte le piazze finanziarie nel mondo. Permane il mistero Americano: L’indice DJia nel 2014 a Wall Street si era limitato ad un più 13,8% (rispetto agli eclatanti dati cinesi dello stesso anno) quando gli USA erano al 24,26 % del detto tunnel di una crisi di cui non si intuivano né durata né rimedi… ora sono all’86,88 % con il dato del sussidio di disoccupazione ogni mese sempre in discesa e migliore di quanto gli analisti americani più ottimisti prevedono. EdFF il DJia cosa fa???? Dopo dieci mesi mette un asfittico 1,3%. Veramente una miseria. La dice lunga la scelta del management della Lottomatica che il 7 aprile 2015 fa un delisting (la revoca della società dalle negoziazioni ) a Milano dando appuntamento per luglio a Wall Street e poi, costatato il momento di Wall Street, ancora non ci pensa proprio a quotarsi. La Fed (la Banca centrale degli Stati Uniti d’America) vorrebbe giustamente e da mesi alzare i tassi sia attivi che passivi e quelli dei Treasure bond. E non aspettano altro i fondi pensioni americani ed i fondi pensioni di tutto il mondo. A dire di no sono le suppliche del fondo mondiale degli investimenti con la presidentessa Christine Lagrange ed il nostro Draghi per la Banca Europea per paura che Stati forti tipo Germania, Finlandia, Belgio, Lussemburgo (per conto terzi visti i fondi che lì sono domiciliati) possano chiedere analoghi movimenti. Diamo ora uno sguardo ai paesi emergenti: Brasile, Russia, India e Corea… Purtroppo gli ex BRIC (è un acronimo utilizzato in economia internazionale per riferirsi congiuntamente a: Brasile Russia India Cina) hanno poco da festeggiare: il Brasile prima dei mondiali è entrato in una spirale negativa che non si è trasformata in crollo solo perché con le prossime olimpiadi un po’ di denaro ancora si muove. Mosca con l’embargo per la situazione ucraina ha avuto tracolli sia nel cambio del rublo-dollaro sia alla borsa di Mosca. Nel disperato tentativo di sopravvivere al crollo del prezzo del petrolio e del gas ha stipulato un accordo gigantesco per forniture di ambedue i prodotti quasi a sottocosto con la Cina, ove sembra che gli organismi di uno operato di cataratte e di un altro che porta una stampella si aiutino reciprocamente. La Corea del Sud è scesa da più 3,5% ad un più 1,55%. Ma quando il 28% del PIL di una nazione lo 29 fa una sola conglomerata (la Samsung) è chiaro che le cose sono aleatorie. Infine l’India che è quella che sta meglio con un PIL +3,9% da più 2,7%. Ma con gli indiani il discorso per noi italiani è complesso, più per lo scandalo fatto emergere in Italia per gli aerei, con un sottobanco del 6% a causa dei soliti noti della “banda bassotti” (con conseguente annullamento della fornitura di altri 16 caccia dopo i due venduti e pagati) che per la vicenda dei due marò che, se non fosse tragica, oramai sarebbe comica. Ed allora? I rimedi: 1) lasciare fare al tempo. Più un gas è compresso più lo scoppio è dirompente. La Fed (la Banca centrale degli Stati Uniti d’America), se i tassi non li alza ora di ¼ di punto o mezzo punto, a febbraio li alzerà di ¾ o ad aprile li alzerà di un punto tutto insieme ed allora il Tesoro in Italia, il bot a tre mesi a tasso negativo come li ha allocati all’ultima asta di ottobre, se lo potrà sognare; 2) la contromossa può essere quella di avere l’intuito di percepire in anticipo sugli altri paesi quali sono quelle economie che potrebbero diventare vincenti nel giro di due tre anni ed andarvi a piantare ora basi solide. Per esempio, non è un caso che quel giovane ma vecchio marpione di Renzi in Sud America (schivando Brasile, Argentina e Venezuela) ha visitato Cile, Perù, Colombia e Cuba. Parliamo, infine, del mercato immobiliare. Due anni e mezzo fa in Spagna fu bocciata dal parlamento, con una maggioranza di appena 53% contro 47% voti, una proposta di legge che proponeva di abbattere il 40% delle seconde case invendute, pignorate e di proprietà delle banche e localizzate in Costa del Sol, Costa Brava, Isole Baleari. La finalità era, ovviamente, quella di rivalutare gli immobili restanti, non abbattuti, negli stessi “parchi”. Ora che a Londra si sono raggiunti prezzi da affezione tanto che sembra che le pareti di casa siano laminate in oro e che a Parigi gli affitti vanno ancora benino mentre si compra male, a Madrid si sta iniziando a vendicchiare qualcosa e se si fosse ripresentato il sopraddetto disegno di legge… per il proponente onorevole chiamerebbero la neuro. In Italia i prezzi non sono risaliti ma non scendono più. Il cavallo se non vuole bere… non beve, ma il toro, pur se qualche giorno è apatico, quando vede rosso si infuria sempre. Roberto Ferrara Gruppo Campania 30 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 La Finanza Emotiva Cresce l’interesse per gli esaltanti progressi dell’economia cognitiva e della ‘neuroeconomia’, sia nel grande pubblico sia in chi ha responsabilità economiche. Vi è ormai una fusione intima fra economia e psicologia. Si parla anche di economia comportamentale o finanza comportamentale con forte contenuto emotivo (paura o avidità). Quotidianamente prendiamo cattive decisioni. Sovente ci lasciamo sedurre da offerte speciali, oppure perseveriamo in investimenti sbagliati, e comunque le nostre scelte sono sempre colorate di emozioni istintive. Quando ad esempio guadagniamo del denaro in modo inaspettato, la neuroeconomia chiarisce, che le regioni del cervello eccitate sono le stesse che si attivano per i peccati di gola, per il desiderio sessuale, etc. Tutti ci ricordiamo gli anni dal 1997-1999, quando operai, impiegati, massaie, fabbri, muratori, salumieri, carpentieri e persone di tutti i mestieri di questo mondo, hanno messo in atto guadagni cospicui investendo in Borsa. È noto anche che la Borsa ha avuto un trend positivo durato oltre due anni e pertanto era relativamente facile fare buoni affari. Ma poi nel 1999-2000 ci fu la ‘bolla internet’ e la caduta verticale dei principali mercati mobiliari mondiali e tante persone, di quelle sopra citate, stanno ancora piangendo per i numerosi investimenti azionari con relative perdite, bruciando così i risparmi di una vita. Oggi più che mai, i mercati finanziari sono caratterizzati da uno scenario d’incertezza sul futuro e da un elevato livello di emotività degli investitori. Tutto questo è emerso prepotentemente dopo la crisi economica mondiale iniziata in America nel 2007, con la crisi dei mutui sub-prime ed il fallimento di Lehman Brothers nel 2008. Quindi, la storia si ripete, è il caso di dire. Molti risparmiatori, presi dal panico per la crisi dei mercati finanziari, hanno liquidato i loro investimenti. Questa crisi ha inevitabilmente messo in discussione la fiducia dei risparmiatori nei confronti dell’offerta di servizi finanziari; infatti è aumentata la ricchezza investita dalle famiglie italiane in depositi bancari se non addirittura conservata sotto il materasso, perché così si ha più sicurezza. L’imprevedibilità e la volatilità dei mercati finanziari, aumentano gli aspetti emotivi dei clienti, che si riflettono poi, sulle scelte d’investimento. Oggi l’emotività non è più considerata come un veicolo d’irrazionalità o un elemento in grado di danneggiare il processo decisionale. Occorre pertanto evitare gli eccessi! Un bravo consulente finanziario può consigliare il cliente e quindi ridurre l’eccessiva emotività in situazioni particolari. Deve essere chiaro a tutti che l’investitore perfetto non esiste. Comprare un titolo quando ha raggiunto il valore più basso e venderlo quando ha raggiunto il massimo, nessuno è in grado di farlo, nemmeno il più bravo e competente dei gestori di una SgR. Esistono un minimo di regole fondamentali per un buon investimento in fondi che Assoreti e Assogestioni così declinano: 1) Diversificazione: i fondi investono in diversi titoli e in vari mercati, per cogliere le migliori opportunità e ridurre il rischio complessivo; 2) Trasparenza: il risparmiatore sa sempre quanto valgono i suoi fondi e come sono gestiti; 3) Autonomia: il patrimonio del fondo è separato da quelli della società che lo gestisce e dell’intermediario che lo distribuisce; 4) Controllo: Banca d’Italia e Consob vigilano sul rispetto delle regole, a tutela dei risparmiatori; 5) Solidità: grazie alle loro caratteristiche i fondi hanno sempre aiutato i risparmiatori a superare i momenti difficili dei mercati finanziari. Occorre rilevare anche che con l’introduzione della direttiva UE del 2004 meglio conosciuta come MiFID, recepita dall’Italia nel 2007, è stato fatto un passo importante nel Mercato Finanziario Europeo. Fra le altre previsioni, riveste particolare importanza per il cliente e la Banca, l’intervista MiFID e conseguente profilatura del cliente. A questo proposito, voglio fare un breve ‘excursus’ sulle profilature dei clienti, adottate dalle Banche con le ‘asset allocation’ da suggerire, al fine di ottimizzare il rapporto rischio/rendimento, proprio in base al profilo di rischio e di orizzonte temporale. Profilo conservativo: l’obiettivo è di protezione del capitale investito accettando rischi e rendimenti bassi. Orizzonte temporale: breve termine. 31 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 Profilo prudente: rischi e rendimenti medio/bassi. Orizzonte temporale: breve/medio termine. Profilo moderato: rischi e rendimenti medi. Orizzonte temporale: medio termine. Profilo bilanciato: l’obiettivo è di crescita del capitale investito con rischi e rendimenti medio/alti. Orizzonte temporale: medio/lungo termine. Profilo dinamico: l’obiettivo è di crescita significativa del capitale investito con rischi e rendimenti alti. Orizzonte temporale: lungo termine. Profilo dinamico evoluto: l’obiettivo è di crescita significativa del capitale investito con rischi e rendimenti molto alti. Orizzonte temporale: lungo termine. Concluderei con un’affermazione lapalissiana: ad alti rendimenti corrispondono alti rischi. Fate attenzione! Tommaso Gigliola Gruppo Lombardia STORIA E LEGGENDE DELLE NOSTRE REGIONI Peculiarità romane: il Congresso degli arguti Congresso (o congrega) degli arguti: che si indicava con questa espressione? Gli arguti erano le statue “parlanti” che a Roma dal ‘500 in poi hanno commentato le vicende capitoline, talvolta in forma di dialogo (da cui la definizione di congresso degli arguti), dando voce con ironia e cinismo al malcontento popolare nei confronti dei potenti e dell’autorità costituita, specialmente quella pontificia, con cartelli che venivano appesi nottetempo ad alcune statue situate nel centro storico della città nonostante i divieti e talvolta la sorveglianza dei gendarmi. I commenti erano di solito satirici e pungenti, spesso in dialetto, ma talvolta in latino, il che lascia supporre che tra gli autori, considerato l’altissimo tasso di analfabetismo dell’epoca, si nascondessero anche aristocratici e perfino prelati, per screditare i propri nemici politici. Il popolo diede a queste statue nomi caratteristici, spesso ispirati a personaggi dell’epoca, con i quali sono ancora oggi ricordati e menzionati nel sonetto del 1832 “Una casata” del poeta Giuseppe Gioacchino Belli. Il più celebre degli “arguti”, e anche l’unico ancora in attività, è Pasquino la cui fama è stata rinverdita dal film di Luigi Magni “In nome del papa re” nel quale Ni- no Manfredi prestava volto e voce alla statua, ci sono poi Marforio, Madama Lucrezia, il Facchino, l’Abate Luigi e il Babuino: vediamo ora di conoscerli uno per uno, seguendo una sorta di itinerario turistico attraverso il centro storico di Roma che ci permetterà di scoprire un inaspettato legame tra uno degli “arguti” e l’UniCredit. MARFORIO (piazza del Campidoglio, cortile dei Musei Capitolini) è una colossale statua marmorea di epoca romana che rappresenta una divinità marina (Oceano o Nettuno) distesa sul fianco sinistro; deve il suo nome alla corruzione del luogo di ritrovamento, il Martis Forum (Foro di Marte). Era molto spesso la spalla di Pasquino con il quale dialogava ponendo domande alle quali seguivano immediatamente le salaci risposte di quest’ultimo: in 32 occasione delle campagne napoleoniche in Italia con conseguente saccheggio delle opere d’arte, Marforio domandò “È vero che i francesi so’ tutti ladri?” e Pasquino “Tutti no, ma Bona Parte”. MADAMA LUCREZIA (piazza S. Marco, a fianco dell’omonima chiesa di fronte all’Altare della Patria) è l’unica componente femminile del congresso degli arguti: si tratta di un busto femminile alto circa 3 metri rappresentante Iside o una sua sacerdotessa. Venne chiamata così in quanto donata a Lucrezia d’Alagno dal suo amante, Alfonso V re di Napoli, quando la dama si trasferì a Roma prendendo alloggio nei pressi di piazza San Marco. IL FACCHINO (via Lata, angolo via del Corso) è l’unica statua della quale conosciamo sia l’autore, Jacopo del Conte, sia il nome del personaggio che l’ispirò, Abbon- SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 INDIRIZZI E NUMERI DI TELEFONO UTILI SULLA PIAZZA DI MILANO Unione Pensionati Segreteria Nazionale Viale Liguria, 26 - 20143 Milano Tel. 0286815863 (Presidenza) Tel. 0286815865 (Commissione Uni.C.A.) Tel. 0286815816 (Sito Unione) Fax 0283241832 Gruppo Lombardia Viale Liguria, 26 - 20143 Milano Tel. 0286815815 (Presidenza) Tel. 0286815865 (Turismo e Varie) Fax 0291971477 Fondo Pensione Call Center Pensionati (8,30-13,30 14,30-17,00) Viale Liguria, 26 - 20143 Milano Tel. 0521-1916333 Reception: 02-86815861 Giornale “La Quercia Nuova” Direttore Giacomo Pennarola [email protected] [email protected] 0286815863 dio Rizio, facchino e gran bevitore: realizzata alla fine del 1500, rappresenta un facchino nel tipico costume della corporazione degli “acquaroli” e costituiva una fontana che ornava la facciata principale di palazzo De Carolis, l’attuale sede dell’UniCredit, sino al 1874 quando, già sfigurata, venne spostata sul prospetto laterale per preservarla da ulteriori urti e danneggiamenti. Nel trasferimento andò perduta l’epigrafe posta sopra la fontana, documentata peraltro da incisioni e trascrizioni dell’epoca, che in latino recitava “Ad Abbondio Rizio, coronato facchino nelle pubbliche strade, valentissimo nel legar fardelli e caricarseli sulle spalle. Trasportò quanto volle, visse quanto poté e mentre portava un barile di vino in spalla e uno dentro il corpo, contro sua voglia morì”. IL BABUINO (situato nell’omonima via) raffigura un satiro in forma grottesca sdraiato sul fianco sinistro che adorna la fontana a vasca situata vicino alla Chiesa di S. Attanasio dei Greci. Una statua talmente brutta e Direzione e Coordinamento Redazionale Isabella Cattaneo [email protected] [email protected] (0286815862) Redazione Massimo Burlando [email protected] Tommaso Gigliola [email protected] Autorizzazione del Tribunale di Milano N.118 dell’8-3-1985 Stampa: Àncora srl - Arti Grafiche Via B. Crespi, 30 - 20159 Milano Tel. 026085221 Finito di stampare il 4-12-2015 33 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 deforme, che influenzò fortemente la fantasia dei romani che lo paragonarono a una scimmia: il babuino, appunto, divenuto così famoso da determinare il cambiamento dello stesso toponimo della strada, che da via Paolina divenne via del Babuino. ABATE LUIGI (piazza Vidoni, angolo corso Vittorio Emanuele) statua marmorea di epoca tardo romana, rappresentante probabilmente un oratore o un magistrato. Il suo nome, come recita l’iscrizione nel piedistallo, sembra derivi da quello di un sacrestano della vicina chiesa del Sudario, soprannominato abate Luigi. Nel 1966 un gesto vandalico lo privò della testa, poi sostituita da una copia, e in tale occasione parlò per l’ultima volta rivolgendosi all’autore del gesto: O tu che m’arubbasti la capoccia/vedi d’ariportalla immantinente/sinnò, vòi véde? come fusse gnente/me manneno ar Governo. E ciò me scoccia. PASQUINO (piazza di Pasquino, adiacente a piazza Navona) si tratta di un frammento di un gruppo marmoreo di epoca ellenistica, probabilmente raffigurante Menelao che sostiene Patroclo morente: ritrovata nel 1501 nel luogo dove si trova tuttora, probabilmente deve il suo nome ad un omonimo artigiano (se ne ignora il mestiere) che aveva bottega nei pressi ed era noto per il suo spirito. La sua fama è legata alla festa di S. Marco in quanto la processione guidata dal Papa passava proprio davanti alla statua: era dunque l’occasione ideale per manifestare il malcontento popolare con cartelli posti ai piedi o al collo della statua e contenenti aspre e satiriche critiche nei confronti dei potenti e del Pontefice. La tradizione ci ha tramandato numerosissime “pasquinate” per cui ne citiamo alcune come esempi dello spirito di Pasquino: “Figli, meno giudizio/e più fede comanda il Sant’Uffizio/e ragionate poco/chè contro la ragion esiste il foco” in occasione dell’esecuzione dell’umanista Antonio Paleario (1570) condannato al rogo per eresia durante il pontificato di Pio V (1566-1572); “Per chi vuole grazia dal sovrano/aspra e lunga è la via del Vaticano/ma se è persona accorta/corra da Donna Olimpia a mani piene/e ciò che vuole ottiene/è la strada più larga e la più corta” contro Olimpia Maidalchini, influente cognata di papa Innocenzo X Pamphili (1644-1655); “Qui dentro è il dodicesimo Clemente/i marmi e l’oro onde il sepolcro splende/sono il tributo che la Chiesa rende/a questo papa che morì pezzente” contro Clemente XII (1730-1740) accusato di aver svuotato le casse del Vaticano per erigere la sontuosa cappella dove venne sepolto in S. Giovanni in Laterano. Dopo il 1870 le pasquinate divennero sempre più rare ma Pasquino tornò a parlare nel 1938 quando, in occasione della visita di Hitler a Roma, la città venne parzialmente mascherata con fondali di cartone: “Povera Roma mia de travertino/te sei vestita de cartone/pe’ fatte rimirà da ‘n imbianchino/venuto da padrone”. Per concludere ecco la poesia che Trilussa (1871/1950) dedicò a Pasquino: Povero mutilato dar destino, Come te sei ridotto! Diceva un cane che passava sotto Ar torso de Pasquino. Te n’hanno date de sassate in faccia! Hai perso l’occhi, er naso…e che resta? Un avanzo de testa Su un torso senza gambe e senza braccia! Nun te se vede che la bocca sola Con una smorfia quasi strafottente… Pasquino borbottò “Segno evidente Che nun ho detto l’urtima parola!” Carlo Troisi - Gruppo Lazio Umbria Abruzzo Molise La Redazione vi augura Buon Natale e Felice Anno Nuovo 34 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 NARRATIVA E SAGGISTICA Conversazioni Il mondo religioso a confronto con quello laico, cinque incontri tra il Cardinale Carlo Maria Martini ed Eugenio Scalfari sulle problematiche del nostro tempo Le “Conversazioni” (1996-2011), si sono tenute a Gallarate presso la Casa di Riposo dei Gesuiti che all’epoca ospitava il cardinale Martini, ad eccezione della prima avvenuta a Roma in occasione di un convegno sulla pace. Tema principale degli incontri è il rapporto uomo-religione, la mancata credibilità delle tre componenti che hanno strutturato la nostra società: Dio, uomo, mondo. Carlo Maria Martini, noto biblista, Arcivescovo di Milano e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, venne a mancare il 31 agosto 2012, un mese prima della pubblicazione del volume a lui intitolato. Eugenio Scalfari, è uno dei padri del giornalismo italiano, fondatore e direttore del giornale “La Repubblica”, illuminista, attratto da Michel De Montaigne, signore del cinquecento e autore dei “Saggi”, il quale considerava la conversazione come il più fruttuoso e naturale esercizio del nostro spirito, la pratica più dolce di qualsiasi azione della nostra vita. Il primo confronto tra i due protagonisti (Roma ottobre 1966) riguarda la fede. Scalfari, non credente, riconosce sull’argomento la propria inferiorità e preferisce discutere sul declino dell’impegno morale dovuto all’egoismo, il male oscuro del secolo che pervade sia il singolo, sia i gruppi sociali; pertanto chiede a Martini quali siano le cause. Il prelato evidenzia le nostre contraddizioni interiori: l’egoismo è sempre esistito basti pensare alle guerre, corruzioni, mafie, ma accanto agli aspetti negativi ve ne sono altri positivi come ad esempio, il volontariato. La sua preoccupazione maggiore si concentra sulle ideologie che hanno legittimato l’egoismo di gruppo, la legittimazione ideologica del male. Scalfari parla di utilitarismo, un pericolo per la moralità solidale; Martini cita lo scetticismo diffuso dove, quel che conta, è realizzare quanto prima possibile la propria felicità. Entrambi concordano un decadimento comune, morale e religioso. Martini ravvisa la crisi delle religioni monoteiste, il propagarsi delle sette e del fondamentalismo. Dinnanzi a queste concezioni si pone il Cristo sulla Croce, che accoglie l’umanità intera con le sue debolezze e contraddizioni. Il colloquio, sempre più approfondito, si concentra sulla figura di Cristo nell’età moderna. Il divino, afferma Martini, è presente nell’immagine che storicamente ha sempre avuto, nelle beatitudini, ci libera dall’an- goscia della morte per darci la certezza dell’aldilà. Al suo interlocutore egli pone l’inevitabile domanda, in qual modo un laico non credente concepisce il senso dell’esistenza umana; sull’argomento la risposta non si fa attendere. Scalfari considera l’uomo appartenente al mondo animale che però si distingue da esso per la sua capacità di guardarsi dentro con le proprie riflessioni. L’insieme di queste facoltà si chiama coscienza ed è il nostro tratto distintivo; in base a tale premessa, la consapevolezza di dover morire non lo sconforta. Nonostante i contatti, passarono alcuni decenni prima del loro secondo incontro (Gallarate 10 giugno 2009). La conversazione si concentra sull’etica, un confronto tra la religione e il mondo laico, per Martini ricevuta dall’alto, per Scalfari dettata dalla coscienza. Il cardinale rimarca i problemi non più rinviabili della Chiesa: la comunione per i divorziati, il celibato dei preti, i rapporti con lo Stato. Inoltre, egli sottolinea la mancata visione del bene comune, dove predominano i singoli interessi a scapito della collettività. Il cristianesimo non vuol dire soltanto andare a messa la domenica, la fede ha valore se coronata dalla carità, bisogna ascoltare, comprendere il prossimo e includerlo nel nostro affetto. Nelle “Conversazioni notturne a Gerusalemme”, il vero peccato del mondo è l’ingiustizia, secondo la Bibbia la giustizia è l’attributo fondamentale di Dio, per essa Gesù ha dato la vita. Martini conclude l’incontro menzionando il libro: “L’uomo che non credeva in Dio”, dove vengono riportate diverse similitudini con la propria visione del bene comune. Nel suo volume Scalfari ricorda gli anni dell’adolescenza trascorsi al liceo Cassini di Sanremo (fu compagno di banco di Italo Calvino), l’incontro con la filosofia: “Penso, dunque, sono”, il periodo della giovinezza SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 fino a quell’8 settembre 1943 quando lui e i suoi compagni si separarono. Scoprì la politica e il mestiere crudele, il giornalismo, un mezzo di espressione dei nostri pensieri, che lo accompagnò per ben 65 anni. Dettagliata la fondazione del quotidiano “La Repubblica” inteso come indicazione editoriale rivolta al Paese. E pur affermando di non credere in Dio, l’autore non ne esclude l’esistenza ma afferma che può fare a meno di questo pensiero per essere rassicurato. Nella terza conversazione (27 gennaio 2010), Scalfari chiede a Martini, studioso della Bibbia e dei Vangeli, se il Dio di Israele è lo stesso Dio dei cristiani. Il prelato traccia una breve cronistoria sulla nascita della religione monoteista, l’idea di un popolo eletto e Israele era il popolo dell’unico Dio. Noi cristiani dobbiamo inchinarci verso i nostri fratelli maggiori, i precursori della religione cristiana. Facendo riferimento all’estinzione della specie, il giornalista pone il quesito sull’esistenza di Dio anche dopo la fine del mondo. Martini conferma la presenza, Egli ci sarà insieme alle anime che hanno creduto in lui. Il tema della quarta conversazione (10 maggio 2010) riguarda la Resurrezione, il fulcro della vita spirituale. Scalfari la considera un miracolo e desidera avere spiegazioni. La risposta del cardinale è precisa. Dio, attraverso il Figlio ha assunto la natura umana e con la morte sulla croce riassume quella divina. Lo Spirito risorge ogni giorno quando vivono in noi la speranza e la carità: la prima alimenta i nostri sforzi; la seconda illumina il nostro cammino terreno. Pur non credendo nella Resurrezione, il giornalista crede nel Golgota dove fu celebrato il sacrificio di un giusto, sacrificio che si ripete quotidianamente con sopraffazioni e umiliazioni. Secondo Martini il Golgota è l’inizio di un percorso penitenziale da attuarsi tramite la confessione, intesa non soltanto come rieducazione del peccatore ma l’inizio di una nuova vita. Scalfari chiede delucidazioni sulla missione pastorale della Chiesa e la sua organizzazione istituzionale. I vescovi sono i successori degli apostoli, risponde Martini; Gesù affidò loro l’incarico di predicare alle genti verità e carità. Questa missione per poter durare nel corso dei secoli, doveva in qualche modo essere protetta, pertanto l’istituzione è la struttura organizzativa formata dalla Curia, dalle congregazioni e dai tribunali ecclesiastici. Il potere temporale all’interno della Chiesa rimane comunque una tentazione. Scalfari ricorda i tempi della guerra quando a Roma fu accolto dai Gesuiti nella “Casa del Sacro Cuore”, riconosce in Martini la modernità di pensiero e l’intensità della fede. Rivolgendosi al lettore, egli spiega la motivazione che l’ha spinto a incontrare il cardinale. Quando si è sulla stessa linea d’onda, ci si sente in sintonia l’uno con l’altro sulle domande della vita: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Le risposte ovviamente, sono diverse ma quando coincidono diventano comune motivo di gioia. 35 L’ultima conversazione (6 dicembre 2010), si concentra sulla figura di Gesù. Per Scalfari è un uomo che ha trascorso gli ultimi anni della vita predicando; per Martini è il figlio di Dio; la predicazione diventa il loro punto d’incontro. Il giornalista ipotizza una sua conversione ma la risposta del prelato è negativa pur non escludendo l’eventualità che un giorno la fede possa illuminarlo: essa è un dono ma anche una conquista. Scalfari, ribadendo il proprio disprezzo per gli ingiusti, deduce che il Creatore ha creato un mondo ingiusto. Martini puntualizza il dono della libertà, essa può generare amore verso gli altri ma anche egoismo e sopraffazione. Entrambi concordano che la fede verso la vita è la condizione preliminare per la fede in Dio. Scalfari si richiama alla Trinità, inconciliabile con l’ebraismo e l’islamismo dove il Dio è unico e non raffigurabile; viceversa, in occidente l’arte ha rappresentato per millenni la storia del Padre, del Figlio, della Madonna e dei Santi, chiede pertanto se il cristianesimo sia una religione monoteista. La Trinità è Dio comunione, spiega Martini, il Figlio è la persona con cui il Padre si manifesta al mondo; i Santi, oltre ad essere intermediari, sono testimoni del bene. Il giornalista trae le sue conclusioni: quando la specie terrena scomparirà dopo il giudizio universale, il Figlio e lo Spirito Santo non avranno più ragione di esistere, ma il prelato è categorico: il Figlio sarà la beatitudine delle anime che vivranno nella luce; noi uomini non siamo in grado di conoscere l’aldilà; sappiamo, secondo S. Paolo, che la carità non avrà mai fine per cui, si presuppone, ci sarà la riconoscenza di ciò che abbiamo vissuto nell’amore. L’incontro volge al termine, seguito dall’abbraccio finale. Con un filo di voce il cardinale dice di pregare spesso per lui e Scalfari, da parte sua, afferma di corrispondere col pensiero, condiviso reciprocamente anche da Martini. Forse, conclude il giornalista, intendeva dire che il ricordo vale più della preghiera. Annamaria Capudi Tratto da: Conversazioni con Carlo Maria Martini, di Eugenio Scalfari e Vito Mancuso. L’uomo che non credeva in Dio, di Eugenio Scalfari. Conversazioni notturne a Gerusalemme, di Carlo Maria Martini e Georg Sporschill. 36 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 POESIA In questo numero la rubrica “I nostri Poeti” la dedichiamo interamente a una canzone storica del repertorio napoletano, ricordando il suo autore e il sentimento che la ispirò. Ringraziamo Carmine Di Giacomo, Presidente del Collegio dei Probiviri, per il suo apporto allo spazio Poesia della Quercia. I’ te vurria vasa’: il sogno infranto di un giovane poeta Durante il periodo d’oro della canzone classica napoletana, quando si registrava l’enorme successo di brani scritti da poeti del calibro di Gabriele D’Annunzio, Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio e dai musicisti P.M. Costa, E. De Curtis, F.P. Tosti – solo per citare qualche nome – uomini di cultura, letterati, giornalisti, andava affermandosi anche un giovane poeta, quasi analfabeta: VINCENZO RUSSO. Vincenzo nacque in un quartiere popolare di Napoli, in una famiglia di modestissime condizioni economiche, il padre era ciabattino, la madre operaia che lavorava saltuariamente e le loro entrate non bastavano a mandare avanti la loro famiglia numerosa, composta dai genitori e da sei figli. Per questo motivo il primogenito Vincenzo non potè frequentare la scuola elementare, perchè fu avviato subito al lavoro per poter contribuire con il suo modesto guadagno a soddisfare, anche se in minima parte, i bisogni della famiglia. Dapprima imparò il modesto mestiere del padre, poi fu accolto come garzone in una bottega di guantai, un’attività questa allora molto sviluppata a Napoli. Il lavoro veniva svolto in piccoli laboratori artigianali, localizzati quasi sempre nei cosiddetti”bassi”, cioè locali al piano terra e spesso veniva fatto anche sui marciapiedi antistanti. Comunque, Vincenzo, desideroso di migliorare la sua scarsa istruzione, frequentò la scuola elementare serale per lavoratori e non mancava nel poco tempo libero di dedicarsi a buone letture. Inoltre, appassionato delle arti e del teatro, non potendosi pagare i biglietti per gli spettacoli, si fece assumere come maschera nei teatri della città per poter così assistere alle rappresentazioni. Lavorando i guanti , Vincenzo teneva spesso gli occhi puntati su una finestra dalla quale si affacciava una giovane e bella ragazza, Enrichetta Marchese, che sarà la musa ispiratrice delle sue belle canzoni. Il loro fu un amore platonico, fatto di sguardi, sorrisi, languidi sospiri; un amore purtroppo senza speranza per le diverse condizioni economiche e sociali dei due innamorati: lei figlia di un gioielliere, lui un misero guantaio. Ma ciò non era l’unico ostacolo per il loro amore, perché Vincenzo, fin da giovanissimo, era affetto da una grave malattia, la tisi, che lo costringeva a trascorrere intere notti sveglio, durante le quali metteva in versi le proprie delusioni, amarezze, sogni ed illusioni. Nell’affermarsi come grande poeta, contribuì anche un altro evento favorevole. Egli, a causa della sua malattia, sempre gracile, pallidoe malandato, acquisì la fama di “assistito”, cioè di una persona in grado di predire i numeri del Lotto. Per questo motivo un grande, ma squattrinato come lui, musicista, appassionato del gioco del lotto, Eduardo Di Capua (autore tra l’altro di “O Sole Mio”, la più celebre canzone italiana) lo avvicinò per avere da lui i numeri da giocare e tentare la fortuna. Nacque così fra i due una importante amicizia ed un sodalizio artistico che, unitamente all’influsso romantico della ragazza amata dal poeta, favorirono la composizione di numerose belle canzoni. Un primo successo lo ebbero con “ Chitarrata”, seconda classificata a Piedigrotta, la rassegna canora famosa in quegli anni, seguita nel 1889 da “Maria Marì”, una bellissima serenata che diede agli autori successo e notorietà ed i complimenti del poeta Ernesto Murolo per il giovane poeta. Vincenzo Russo, però continuava a menare la sua misera vita, in quanto i pochi guadagni bastavano appena per aiutare la propria famiglia bisognosa e per comprarsi le medicine necessarie per curarsi. Nel 1900, alla fine di uno spettacolo teatrale in cui si esibiva Armando Gill (autore di “Come pioveva”), la maschera del teatro, Vincenzo Russo, consegnò ad Eduardo Di Capua alcuni foglietti sui quali aveva scritto una sua nuova poesia, invitandolo a musicarla. Nasceva così: 37 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 “I’ TE VURRIA VASA”, che sarà la più bella e celebre melodia composta da questo giovane poeta e dell’amico musicista I’ mmevurria addurmì, I’ mmevurria addurmì Vicin’ô sciato tuojo ‘N’ora pur’i’, ‘N’ora pur’i’. Lo spartito è qui Ah! Che bell’aria fresca, Ch’addore ‘e malvarosa! E tu durmenno staje ‘Ncopp’a ‘sti ffronne ‘e rosa. ‘O sole a poco a poco Pe’ ‘stuciardino sponta, ‘O viento passa e vasa ‘Stu ricciulillo ‘nfronte. I’ te vurria vasà, I’ te vurria vasà, Ma ‘o core nun mm’ ‘o ddice ‘E te scetà, ‘E te scetà. I’ mme vurria addurmì, I’ mme vurria addurmì Vicin’ô sciato tuojo ‘N’ora pur’i’, ‘N’ora pur’i’. Sento ‘stu core tuojo Ca sbatte comm’all’onne. Durmenno, angelo mio, Chisà tu a chi te suonne. ‘A gelusia turmenta ‘Stu core mio malato. Te suonne a me? Dimmello! O pure suonne a ‘n’ato? I’ te vurria vasà, I’ te vurria vasà, Ma ‘o core nun mm’ ‘o ddice ‘E te scetà, ‘E te scetà. I’ mmevurria addurmì, I’ mmevurria addurmì Vicin’ô sciato tuojo ‘N’ora pur’i’, ‘N’ora pur’i’. Tu duorme, oje Rosa mia, E duorme a suonno chino, Mentr’io guardo, ‘ncantato, ‘Stu musso curallino. Ah! Che bell’aria fresca, Che odore di malvarosa! E tu stai dormendo Su queste foglie di rosa. E chesti ccarne fresche E chesti ttrezze nere Mme mettono ‘int’ ‘o core Mille male penziere. Il sole a poco a poco In questo giardino spunta, Il vento passa e bacia Questo ricciolino sulla fronte. I’ te vurria vasà, I’ te vurria vasà, Ma ‘o core nun mm’ ‘o ddice ‘E te scetà, ‘E te scetà. Io vorrei baciarti, Io vorrei baciarti, Ma il cuore non mi dice Di svegliarti, Di svegliarti. 38 Io vorrei addormentarmi, Io vorrei addormentarmi Vicino al fiato tuo Per un’ora anch’io, Per un’ora anch’io. Tu dormi, oh Rosa mia, E dormi il sonno profondo, Mentre io guardo, incantato, Queste labbra coralline. E queste carni fresche E queste trecce nere Mi mettono nel cuore Mille cattivi pensieri. Io vorrei baciarti, Io vorrei baciarti, Ma il cuore non mi dice Di svegliarti, Di svegliarti. Io vorrei addormentarmi, Io vorrei addormentarmi Vicino al fiato tuo Per un’ora anch’io, Per un’ora anch’io. Sento questo cuore tuo Che sbatte come le onde. Dormendo, angelo mio, Chissà chi tu sogni. La gelosia tormenta Questo mio cuore malato. Sogni me? Dimmelo! Oppure sogni un altro? Io vorrei baciarti, Io vorrei baciarti, Ma il cuore non mi dice Di svegliarti, Di svegliarti. Io vorrei addormentarmi, Io vorrei addormentarmi Vicino al fiato tuo Per un’ora anch’io, Per un’ora anch’io. Nella prima parte il poeta immagina, come in un sogno, di ammirare la sua bella innamorata mentre dorme su un letto di foglie di rose in un giardino pervaso da un fragoroso profumo di malvarosa. Vorrebbe baciarla ma non osa svegliarla. Nella seconda parte, guarda la sua bella dormiente, nota le sue labbra color corallo, le trecce di capelli neri, il corpo fresco dalle sensuali forme che fanno sbocciare in lui fiammate di passione. Nella terza parte, infine , il poeta è assalito da SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 forte gelosia. La sua amata, si domanda, sta sognando lui o un altro? Questa canzone si classificò seconda alla Piedigrotta del 1900, non ebbe subito un grande successo, ma poi negli anni è divenuta celebre, anche perché interpretata dai più valenti cantanti e tenori esistenti. Il segreto di tanto successo sta nella schiettezza di contenuti e freschezza di immagini; una composizione in cui il Russo mise tutto il suo entusiasmo giovanile, l’illusione in una vita migliore, la sperata beatitudine dell’amore. La vita del nostro poeta ebbe purtroppo un prevedibile drammatico epilogo. Le cronache riportano che nel 1904 all’età di 28 anni, quando le sue condizioni di salute erano fortemente peggiorate, un triste giorno dal balcone della sua casa di Piazza Mercato assistette al matrimonio della sua adorata Enrichetta, che egli non aveva potuto sposare a causa della sua grave malattia. Tornato a letto, dettò al cognato i versi della sua ultima poesia, quasi un testamento spirituale, “L’urdema canzone mia (Tutto è fernuto)”: “Addio stagione belle/Addio rose eviole/I’ ve salute”. Si spense l’11 giugno del 1904. La canzone fu musicata dall’amico Di Capua, il quale consegnò anche il testo alla musa del poeta, Erichetta Marchese, che lo mise in un medaglione e lo tenne caramente con se per tutta la vita. Fu questa l’ultima testimonianza di un genio della poesia napoletana, un figlio a cui Napoli deve eterna riconoscenza per l’enorme patrimonio artistico e culturale (circa 150 poesie) che ha lasciato, anche se la critica lo ha riscoperto solo di recente. Non conosceva la metrica, non era colto, ma era un grande, sensibile, dolce poeta ed artista. Bibliografia Vittorio Paliotti (2007) Storia della canzone napoletana. Editore Newton Compton. P.S. Si invita il lettore ad ascoltare la canzone su google-you tube nella versione di Massimo Ranieri, Sal da Vinci, Mango. Carmine Di Giacomo – Unipens Na 39 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015 I NOSTRI LUTTI Abbisogni Luigi - Palermo Altamura Enrico - Ischia (NA) Ambrosini Cirillo - Cazzago San Martino (BS) Antoniotti Isidoro - Novara Ardito Grazia - Bari Argenteri Mario - Voghera (PV) Bailo Luciano - Piacenza Balegno Giuseppe - Villareggia (TO) Balestri Giovanni - Livorno Baratto Giovanni - Melegnano (MI) Barberio Teodolinda - Como Barrile Cristofaro - Rende (CS) Bauducco Giovanna - Torino Belletti Biagio - Milano Bencini Maria - Empoli (FI) Bennassi Gabriele - Bologna Berlanda Domenico - Bolzano Berruti Mauro - Lucca Bertuletti Carla - Cassina De’ Pecchi (MI) Bilielli Maria - Senigallia (AN) Bo Pietro Michele - Mezzenile (TO) Bolla Tecla - Acqui Terme (AL) Bonsanto Donato - Prato Po Borghi Mario - Scandicci (FI) Bossina Rosangelo - Torino Buriani Renzo - Milano Busia Francesco - Roma Camerati Giovanna - Firenze Campagna Gianfranco - Albano Laziale (RM) Caprara Mario - Parma Caratelli Violante - Roma Carlone Francesca - Torino Castagna Giulietta - Venezia Castaldo Mattia - Afragola (NA) Catanzano Teresa - Napoli Cautela Comelei - Milano Cavaliere Francesco - Kathu-Phuket Thailand Ee Cencetti Gianfranco - Firenze Cesario Giovanna - Varese Citella Aleardo - Milano Cogliati Luigi - Milano Colombo Guido - Milano Conti Lucilla - Genova Costantini Giovanna - Venezia Costanzo Rosario - Catanzaro Crescenzi Giuseppina - Foggia Crescini Paolo - Milano Dall’asta Genoveffa - Milano Dalla Vecchia Giancarlo - Verona De Luca Guido - Napoli De Stefano Carmine - Nola (NA) Delrio Michele - Milano Di Blasi Augusta - Milano Diritti Pietro - Bologna Farina Scabissi Ennio - Perugia Farnedi Massimo - Cesena (FC) Ferrari Fulvia - Milano Fiore Vincenzo - Solaro (MI) Fumia Giovanni - Casnate Con Bernate (CO) Gabrielli Rosa - Varese Gambarelli Guglielmo - Cavaglia’ (BI) 29/08/2015 26/06/2015 10/06/2015 12/09/2015 26/06/2015 29/07/2015 31/08/2015 12/06/2015 21/08/2015 09/08/2015 16/06/2015 01/09/2015 24/07/2015 29/06/2015 02/06/2015 30/11/2014 04/06/2015 03/08/2015 05/06/2015 09/07/2015 08/09/2015 02/06/2015 09/08/2015 24/07/2015 05/09/2015 06/08/2015 13/07/2015 11/06/2015 10/06/2015 17/08/2015 06/07/2015 04/09/2015 04/09/2015 08/08/2015 08/08/2015 01/06/2015 15/07/2015 08/08/2015 02/07/2015 26/08/2015 23/09/2015 29/05/2015 27/06/2015 06/06/2015 22/06/2015 16/09/2015 06/07/2015 23/07/2015 13/08/2015 16/06/2015 08/07/2015 12/09/2015 18/07/2015 18/08/2015 01/06/2015 08/08/2015 18/08/2015 21/05/2015 31/07/2015 21/09/2015 19/06/2015 Gargiuolo Sergio - Milano Gatti Francesco - Trento Gavini Giovanni - La Spezia Gigli Giuseppe - Milano Giorgi Giulia - Cologno Monzese (MI) Giudici Palmira - Ispra (VA) Gobbin Tosca - Venezia Golini Bruna - Lentini (SR) Govoni Adriano - Cadorago (CO) Grasso Caterina - Milano Guerini Olivero - Bagnolo Mella (BS) Higgins Francesc Joan - Venezia Kovarich Edda - Milano Lardicci Liliana - Livorno Lelli Umberto - Roma Livoni Walter - Asso (CO) Lucchini Adele - Paderno Dugnano (MI) Maffioli Annamaria - Milano Maiorano Alberto - Bari Martina Virginia - Brindisi Martinelli Anna - Maria Dimaro (TN) Mascardi Maria Luisa - Genova Mauceri Giuseppe - Lentini (SR) Miscione Giuseppina - Milano Molteni Silvana - Airuno (LC) Montinari Trifone - Comacchio (FE) Mussano Pierguido - Cerrina (AL) Nocenti Mario - Martinengo (BG) Onofri Marcella - Roma Oteri Stefano - Roma Pagani Gianantonio - Milano Palazzolo Paolo - Napoli Panagini Nicoletta - Roma Papotto Natalizia - Messina Pascazio Vincenzo - Bari Passeri Stanislao - Roma Pavesio Giovanni - Torino Pessi Angela - Milano Pizzati Adriano - Venezia Pozzoli Piergiorgio - Arosio (CO) Ramella Pietro - San Gregorio Di Catania (CT) Ranfagni Antonio - Legnano (MI) Rausa Giuseppe - Milano Riccardi Annibale - Milano Rimonta Maria Luisa - Milano Riva Luciano - Milano Romerio Carla - Milano Salina Mariaelisa - Vimercate (MB) Sallustio Adriano - Roma Schmidichen Nedda - Milano Scorrano Vera - Torino Spinelli Pasqua - Bari Stefanoni Angelina - Busto Arsizio (VA) Troccoli Giuseppe - Bari Valenti Iginio Antonio - Gargnano (BS) Varesi Rina - Robecco Sul Naviglio (MI) Ventura Giovanna Maria - Sassari Viciani Giorgina - Prato Po Vigano Anna Maria - Milano Villani Anna - Sedriano (MI) Vittone Pietro - San Sebastiano Da Po (TO) Zolezio Mario - Diano Marina (IM) 21/05/2015 22/09/2015 10/08/2015 04/08/2015 23/06/2015 21/08/2015 10/07/2015 31/08/2015 29/07/2015 23/07/2015 19/07/2015 01/08/2015 03/09/2015 30/07/2015 25/07/2015 06/06/2015 17/08/2015 10/06/2015 01/07/2015 21/03/2015 14/09/2015 09/09/2015 09/06/2015 10/07/2015 31/05/2015 12/06/2015 21/09/2015 06/05/2015 09/08/2015 25/06/2015 06/06/2015 02/06/2015 11/08/2015 12/07/2015 23/07/2015 15/07/2015 06/06/2015 23/08/2015 08/07/2015 16/07/2015 04/07/2015 18/09/2015 19/07/2015 12/07/2015 29/08/2015 02/08/2015 24/08/2015 08/08/2015 14/06/2015 28/07/2015 03/09/2015 23/05/2015 29/08/2015 27/08/2015 17/07/2015 10/06/2015 08/08/2015 20/07/2015 08/09/2015 03/08/2015 25/07/2015 29/06/2015 40 SETTEMBRE - DICEMBRE 2015