Dai mass media di tutto il mondo giunge ora una nuova arma a

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Dai mass media di tutto il mondo giunge ora una nuova arma a
AGGIORNAMENTI SULL’USO DEL LIPOSTABIL
Dai mass media di tutto il mondo giunge ora una nuova arma a disposizione di coloro che combattono
quotidianamente contro le adiposità localizzate: è la tecnica Lipodissolve. proposta con: una efficacia
pari alla liposcultura, ma con la dolcezza di un trattamento estetico.
Come sempre, nostro compito è quello di verificare, al di là degli interessi commerciali, le reali
possibilità di questo trattamento.
Ci sembra interessante riportare alcune citazioni con le quali si pubblicizza questa tecnica.
1.
“l’infiltrazione, direttamente nel grasso, di una sostanza naturale, la fosfatidilcolina, capace di
eliminare le adiposità localizzate in 3 o 4 sedute. Senza rischi vascolari e danni per la cute,
senza cicatrici né avvallamenti”.
2. La tecnica Lipodissolve sfrutta le sperimentate proprietà antigrasso di una ben nota sostanza
naturale, la fosfatidilcolina, derivata dalla lecitina di soia, per sconfiggere le adiposità
localizzate. Una tecnica innovativa che prevede delle semplici iniezioni direttamente nel grasso,
che stimolano la fuoriuscita del grasso dalle cellule adipose e il suo smaltimento, dall’interno,
per vie naturali, affinando così il profilo di addome, braccia, glutei e cosce.
3. Identificate e disegnate le zone di accumulo, si applica una dose di crema anestetica sulla parte
da trattare, quindi, dopo disinfezione, si infiltra mediante aghi piccoli e sottili la
fosfatidilcolina, direttamente all’interno del pannicolo adiposo, alla profondità di circa un
centimetro. Si tratta in ogni caso di aghi molto piccoli, che non provocano alcun danno alla cute,
i quali vengono delicatamente fatti penetrare con leggera pressione, non provocando alcun
dolore ma solo leggero fastidio. Al termine del trattamento si applica una crema ad azione
lenitiva. Generalmente si trattano da due a quattro zone di accumulo in base alla entità del
problema. La tecnica Lipodissolve non appare danneggiare alcuna struttura cellulare ma solo
permettere la fuoriuscita del grasso accumulato dagli adipociti, con conseguente eliminazione.
4. Il trattamento è molto veloce: in genere bastano quindici minuti per due o quattro aree di
adiposità. L’iniziale effetto compare a partire dal terzo giorno e raggiunge il suo picco da una a
due settimane dopo il trattamento, perdurando in maniera definitiva.
5. La tecnica Lipodissolve è assolutamente non-traumatica in quanto non si produce nessuno
sfregamento meccanico all’interno del pannicolo adiposo, come invece avviene con le cannule
nella liposcultura. Inoltre non si formano gonfiori né si prova dolore dopo l’intervento. Dal punto
di vista estetico, non ci sono rischi di avvallamenti o irregolarità della superficie cutanea,
neppure in seguito ad un eventuale aumento del peso corporeo. In più la tecnica Lipodissolve non
determina alcuna cicatrice post-trattamento, si rivela efficace in soggetti di qualunque età e
favorisce in modo determinante l’elasticità cutanea.
6. La metodica Lipodissolve costituisce sicuramente una valida alternativa alla liposcultura in quei
pazienti alla ricerca di trattamenti non invasivi per il modellamento corporeo
Indubbiamente, non considerando la terminologia poco scientifica, possiamo comprendere le nostre
pazienti che ora giungono nei nostri studi con gli articoli dei giornali chiedendoci questa nuova “magia”.
Ma sul piano scientifico e medico dobbiamo pensare ad un miglior chiarimento di questa proposta.
Tutto è iniziato da uno studio, realizzato dalla dottoressa Patrícia Guedes Rittes in Brasile, e
pubblicato dall’American Society for Dermatologic nell’Aprile del 2001 e da Aesthetic Plast Surg. 2003
Jul-Aug;27(4):315-8. Questo studio, effettuato su 30 pazienti, ha previsto l'impiego della
Fosfatidilcolina (0,4 ml di LIPOSTABIL) per il trattamento delle borse palpebrali finora campo
esclusivo della blefaroplastica chirurgica tradizionale.
La risposta clinica riportata dalla Rittes ha stimolato l’uso del prodotto nel trattamento degli eccessi
adiposi localizzati.
Ma qual è il meccanismo di azione di questo prodotto sul grasso ?
Il meccanismo di azione del Lipostabil in questo suo nuovo impiego non è ancora perfettamente
compreso.
Diversi studi hanno tuttavia dimostrato la capacità della fosfatidilcolina di ridurre i livelli sistemici di
colesterolo e trigliceridi, nonchè di aumentare la sensibilità dei recettori di membrana all'insulina,
aumentando la lipolisi.
Certa è l’azione ipocolesterolemizzante della fosfatidilcolina. Questo effetto si evidenzia attraverso
due vie:
•
L’aumento delle HDL con mobilizzazione del colesterolo
•
L’attivazione della LCAT con esterificazione del colesterolo e rimozione dello stesso
Questo effetto è stato verificato anche clinicamente con la risoluzione degli xantelasmi palpebrali con
infiltrazione di fosfatidilcolina.
Il grasso delle borse palpebrali è però costituito da trigliceridi.
Anche su questi abbiamo trovato un effetto della fosfatidilcolina, ma solo sistemico e quindi non
applicabile alle adiposità localizzate. Le HDL2 formate dalla fosfatidilcolina attivano la lipasi epatica
idrolizzando i trigliceridi nel fegato.
Si evidenzia, invece, un possibile effetto di danno biologico che potrebbe determinare una distruzione
delle cellule adipose. La fosfatidilcolina si scinde in colina ed acido fosfatidico. Questo attiva sia la
proteinchinasi C che la fosfolipasi. La proteinchinasi C determina un blocco funzionale delle cellule
fosforilando i recettori cellulari. La fosfolipasi libera acido arachidonico attivando la cascata degli
ecosanoidi responsabile del processo infiammatorio.
Inoltre, l’acido fosfatidico interferisce con la NADPH-ossidasi liberando radicali liberi dell’ossigeno e
danneggiando le cellule.
A tutto questo va aggiunto quello che, probabilmente, spiega il reale effetto sulla riduzione del grasso:
il Lipostabil è in realtà costituito non solo da fasfatidilcolina ma anche da deossicolato sodico, sale
biliare capace di idrolizzare i fosfolipidi di membrana.
Questo farebbe supporre un danno biologico sulle cellule dei tessuti trattati con perdita di volumi in
eccesso.
Uno studio bibliografico sulle recenti pubblicazioni ci ha rilevato alcuni lavori che confermerebbero
questa ipotesi.
Rose e Morgan su Histological changes associated with mesotherapy for fat dissolution
pubblicato su J Cosmet Laser Ther. 2005 Mar;7(1):17-9, affermano: The fat lobules were
infiltrated by increased numbers of lymphocytes and, in particular, macrophages. The
macrophages consisted of conventional forms, foam cells, and multinucleated fat-containing
giant cells. The inflammation was associated with serous atrophy and microcyst formation.n
Conclusion. This study demonstrates that mesotherapy with PC and DC affects the
subcutaneous fat. We theorize that the reduction of subcutaneous fat likely follows
inflammatory-mediated necrosis and resorption. Quindi, riduzione del grasso sottocutaneo
per necrosi e riassorbimento.
Rotunda AM, Suzuki H, Moy RL, Kolodney MS. Su Detergent effects of sodium deoxycholate
are a major feature of an injectable phosphatidylcholine formulation used for localized fat
dissolution pubblicato su Dermatol Surg. 2004 Jul;30(7):1001-8., affermano: The
phosphatidylcholine formula popularly used in subcutaneous injections for fat dissolution
works primarily as a detergent causing nonspecific lysis of cell membranes. Our findings
suggest that sodium deoxycholate is the major active component responsible for cell lysis.
Detergent substances may have a role in eliminating unwanted adipose tissue. It is advised
that physicians use caution until adequate safety data are available. Quindi un effetto
attribuito principalmente al sodio deossicolato che con la sua attività detergente determina
aspecificatamente lisi delle membrane cellulari.
Concludendo, possiamo affermare che sia la fosfatidilcolina che il deossicolato sodico possono
avere un effetto sugli eccessi adiposi.
La fosfatidilcolina, dopo idrolisi e liberazione di acido fosfatidico, con un effetto:
• Di blocco mediante fosforilazione del PPAR e conseguentemente della adipogenesi
Alarcon de la Lastra C, Sanchez-Fidalgo S, Villegas I, Motilva V. - New pharmacological
perspectives and therapeutic potential of PPAR-gamma agonists. - Curr Pharm Des.
2004;10(28):3505-24.
Di danneggiamento cellulare per interferenza con la NADPH-ossidasi liberando radicali
liberi dell’ossigeno.
Il deossicolato sodico come detergente dei fosfolipidi di membrana determinando dissoluzione
delle membrane cellulari con danno biologico e liberazione di enzimi lisosomiali.
•
L’applicazione clinica (risposta non eclatante nella riduzione delle adiposità) e gli effetti
collaterali (edema, rossore, bruciore) conseguenti alla liberazione di amine vasoattive per lisi
lisosomiale non ci fanno inserire questo trattamento tra i protocolli di dissoluzione delle
adiposità localizzate in eccesso.