Impianti antitaccheggio

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Impianti antitaccheggio
Impianti antitaccheggio
Informazioni generiche
I dispositivi antitaccheggio sono nati per la protezione dei prodotti nei negozi e nei supermercati dopo
numerosissimi scempi fatti a danno dei commercianti da numerosi ladri senza scrupoli.
Molti anni addietro si evidenziavano alcuni furti nei negozi ma il fenomeno era molto limitato a casi
eccezionali. Con il sorgere di tanti supermercati, il fenomeno si è man mano amplificato perchè non
era possibile fare dei controlli minuziosi. Vennero assunti degli agenti in borghese che, mescolandosi
agli altri clienti, controllavano i sospettati con aria indifferente e li segnalavano al centro sorveglianza.
Nonostante ciò diventava difficile scovare i ladri con le mani nel sacco soprattutto con i prodotti di
piccole dimensioni che, con molta abilità, si potevano occultare facilmente.
Per esempio, si incontravano e si incontrano anche adesso, gente che fa colazione all’interno dei
supermercati aprendo le confezioni di generi alimentari rifocillandosi di tutta una serie di prodotti.
Alcuni avevano il vizio di staccare l’etichetta autoadesiva di un prodotto sostituendola con il prezzo di
un’altro prodotto meno caro. Altri hanno il vizio di pesare la frutta ed aggiungere altra frutta dopo la
pesatura e altri ancora tolgono il prodotto dalla confezione mettendolo in tasca o in altri posti
impensati.
Come si può notare questi sono degli esempi tra le tante astuzie adottate dal ladro quando deve colpire
all’interno di un supermercato. Purtroppo è che queste raffinatezze si vanno man mano raffinandosi e
non basta più l’esperienza dell’agente che sorveglia ma occorre ricorrere a sistemi più sofisticati per
contrastare sempre di più il fenomeno.
Mezzi di contrasto
Fra i tanti sistemi di contrasto ricordiamo che adesso l’etichetta del prezzo è stata sostituita con il
codice a barre il quale contiene tutte le informazioni possibili sul prodotto che verrà analizzato
automaticamente alla cassa. Esistono sempre gli agenti di sorveglianza poichè non è possibile
controllare tutto elettronicamente. Interviene in questi casi la videosorveglianza che riprende più zone
e registra continuamente i clienti in transito in quelle zone. La registrazione, secondo disposizione di
legge, viene mantenuta per 48 ore per poi essere cancellata.
Le telecamere, ormai miniaturizzate, si possono nascondere bene in qualsiasi punto del supermercato
montando obbiettivi particolari a secondo delle esigenze di ripresa. Si ricorrono a sistemi di
bloccaggio del prodotto che solo alla cassa si possono sbloccare con particolari attrezzi, oppure, che
rendono inutilizzabile il prodotto se asportati via senza pagare. Si applicano delle barriere elettroniche
all’uscita per controllare prodotti di valore che fanno scattare un allarme in presenza di un oggetto
etichettato.
Lettori di codici a barre
Le informazioni sul codice a barre si identificano da una serie di linee nere su sfondo bianco. Le linee
possono essere sottili o spesse e questo determina una certa informazione; possono essere ravvicinate
o distanziate e quest’altra cosa determina una seconda informazione, sotto ogni barra è presente un
numero che identifica ancora un’altra informazione, e così via. Vediamo ora come si presenta una
etichetta con codice a barre:
Il codice a barre viene identificato da uno speciale lettore costituito da un laser
che emette un raggio su un prisma che lo diffonde a raggiera sull’altra faccia.
I diversi raggi, colpendo l’etichetta, riflettono più o meno la luce che viene rivelata
da uno speciale sensore ottico che riesce a valutare lo spessore della linea, la
distanza fra le linee, ecc.
Esistono diversi standard di stampa dei codici a barre, in ogni caso sono in grado di rilevare la
riflessione della luce anche con etichetta inclinata.
Identificatori a radiofrequenza
Allo scopo di identificare il prodotto che potrebbe essere sottratto senza il pagamento, sono state create
delle barriere a radiofrequenza che vengono collocate all’uscita di un negozio o di un supermercato.
Sono sostanzialmente delle paratie poste una frontale all’altra a circa 2mt dove il
cliente è obbligato a passare in mezzo. In realtà sono due grosse antenne che
funzionano a circa 8.2 MHz: una è trasmittente e l’altra è ricevente.
Un trasponder viene nascosto o occultato in qualche parte nascosta del prodotto in
modo tale da non essere facilmente trovabile. Il trasponder non è altro che un
trasmettitore di codice che identifica il prodotto senza alimentazione. L’antenna
integrata nel sistema e risonante a 8.2 MHz, fa sì che in presenza di una campo
elettromagnetico prodotto dall’antenna trasmittente, diventa sede di un campo elettromagnetico indotto
e quindi di una tensione che servirà ad alimentare il trasponder il quale emetterà un codice di
identificazione. Il codice di identificazione del prodotto verrà ricevuto dall’altra paratia e quindi dal
ricevitore che farà scattare un allarme.
Questa figura è un classico esempio di trasponder integrato ad una etichetta del tipo adesiva o
all’interno di una etichetta rigida. Al centro dell’etichetta è collocato un microcip che, attraverso
speciali dispositivi, è possibile scrivere il codice di identificazione prodotto o addirittura cancellarlo
per riadoperare il transponder.
Nella parte sottostante è raffigurata una coppia di paratie: un’antenna TX e una RX le quali vengono alimentate
da una linea dedicata a 220 V e un alimentatore stabilizzato provvede a fornire una tensione continua di 22 V.
Il sistema ricevente è composto da un amplificatore a radiofrequenza munito di controllo automatico di
guadagno che porta il segnale amplificato all’interno del microprocessore e ad una barra di led. Il sistema
provvede ad estrapolare il codice e compararlo con un codice memorizzato nella memoria di un computer. Se il
codice confrontato è presente, il microprocessore provvede a far scattare l’allarme attraverso un buzzer ed il
lampeggiamento di un led.
Questa tecnica non è solo utilizzata per l’antitaccheggio ma anche per fare l’inventario di magazzino o
l’inventario in una biblioteca. Infatti, se ogni libro viene corredato di tansponder, due antenne mobili di
dimensioni minori possono far sì da fare l’inventario in pochi minuti senza spreco di risorse sia umane che
finanziarie.
I fotoaccoppiatori muniti di ingressi: IN0, IN1, IN2, servono per corredare il sistema di un eventuale sensore ad
infrarosso e di un contatore che conteggia le persone che entrano.