arriva nelle sale il blog-movie, l`ultima frontiera del cinema
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arriva nelle sale il blog-movie, l`ultima frontiera del cinema
ARRIVA NELLE SALE IL BLOG-MOVIE, L’ULTIMA FRONTIERA DEL CINEMA INDIPENDENTE Vedozero, il primo film fatto solo con i cellulari dagli adolescenti: ritratto senza censure di una generazione Milano, settembre 2010. 70 ragazzi, altrettanti telefoni cellulari, 4 mila minuti di girato, 6 mesi di riprese e altrettanti per il montaggio. La quotidianità degli adolescenti italiani entra in un film a più voci che, partendo dalle periferie milanesi, diventa una sorta di “diario digitale” ai tempi di Facebook e Youtube. Si chiama Vedozero ed è il primo blog-movie italiano ad andare sul grande schermo. Scritto dal regista Andrea Caccia, prodotto da Massimo Schiavon, Emanuele Cerri e Emilo Giliberti per Roadmovie con il contributo della Provincia di Milano, il film è un mosaico di momenti di vita, intimi e collettivi, raccontati giorno per giorno, della generazione blog. Il tutto attraverso l’occhio digitale del cellulare, anzi di 70 cellulari. Il film, che uscirà il 17 settembre a Milano e in altre città italiane nasce da un progetto di Andrea Caccia, regista di documentari creativi e insegnante di linguaggio cinematografico, che dopo aver lavorato per anni a contatto con gli studenti dei licei dell’hinterland milanese, ha voluto coinvolgere in prima persona i ragazzi per realizzare un’impresa davvero innovativa. Un progetto del tutto inedito, che a causa del pregiudizio rispetto all’uso dei telefonini all’interno delle scuole, rischiava di infrangersi di fronte ai rifiuti di centinaia di istituti contattati. Alla fine sono state alcune scuole di Monza, Vimercate e Rho a raccogliere la sfida. Il primo passo è stato quello di insegnare ai ragazzi le basi del linguaggio cinematografico: le inquadrature, i piani sequenza, il montaggio. Ne è nato un progetto che ha visto mano a mano i ragazzi acquisire consapevolezza della piccola telecamera che tutti portano in tasca: una sorta di lezione di cinema sul campo, un passaggio dal banale voyerismo che popola Youtube di video sgangherati e inutili a una dimensione diaristica e privata: insomma, stavolta il telefonino si è trasformato da “giochino” goliardico a strumento didattico e di ricerca. “Quello di Vedozero è un progetto fuori dagli schemi – spiega Andrea Caccia, regista del lungometraggio - Anziché un corso di cinematografia nel senso più didattico del termine, ho voluto puntare su uno strumento tanto famigliare per gli adolescenti quanto insolito per il mondo del cinema per rendere protagonisti tutti gli studenti coinvolti, annullando così rapporti e gerarchie di classe. Con risultati sorprendenti: ragazzi apparentemente schivi e disinteressati hanno prodotto materiale incredibilmente ricco di spunti e sfumature contrastanti. In Vedozero – conclude Caccia - l’intreccio narrativo cede il passo alla diversità dei punti di vista caratterizzati da forti contrapposizioni, momenti intimi e pause poetiche, lasciando al pubblico un ritratto sfuggente degli adolescenti fatto di mille punti interrogativi”. Ecco quindi che la telecamera diventa in Vedozero una sorta di specchio elettronico che ha riflesso per sei mesi confessioni, serate tra amici, eccessi e solitudine: un vero e proprio cineblog che permette, appunto, di ricominciare a “vedere da zero”, tanto ai protagonisti, quanto agli spettatori (molti dei quali saranno la generazione dei loro genitori) che avranno di fronte un ritratto inconsueto e senza filtri della generazione Facebook: i ragazzi nati negli anni ‘90. Un ritratto che a volte appare molto crudo e a tratti buffo nel linguaggio e nei contenuti: si passa con la stessa leggerezza dal tema della droga alla top ten dei gelati preferiti. Il ruolo del regista è diventato, quindi, quello di accompagnare i ragazzi nei loro percorsi di narrazione e, alla fine, di raccogliere il materiale (4 mila minuti di riprese realizzate in sei mesi) e, con perizia certosina, cucire, un grande mosaico di immagini: il più grande film collettivo indipendente di sempre. Il film, si snoda attraverso le vicende parallele di diversi ragazzi, che raccontano la propria quotidianità: il “rumorista” che si dedica alla Beatbox, tecnica made in Usa capace di riprodurre ogni genere di base musicale elettronica con la bocca e che mette in scena le sue perfomance, una ragazza alle prese con i suoi problemi famigliari, e che mostra le difficoltà a rapportarsi al padre, un’altra ragazza che, invece, si innamora di un ragazzo “difficile”. Insomma, “appunti sparsi”, “emozioni gridate e sussurrate”, momenti intimi e sfumature poetiche: non il classico intreccio narrativo, ma tanti punti di vista che compongono il puzzle spesso confuso tipico dell’età adolescenziale lasciando al pubblico una propria interpretazione personale. Presentato in anteprima alcuni mesi fa al Martini Premiere Awards Vedozero ha ricevuto il Premio della Critica come miglior film innovativo. Ne parla così Vincenzo Cerami: “Vedozero è quel genere di film per il quale ho sempre pensato che prima o poi qualcuno l’avrebbe fatto e chi l'avesse fatto per primo sarebbe entrato nella storia del cinema”. Coglie il suo carattere innovativo Gianni Canova: "Vedozero è davvero e soprattutto un film nuovo e innovativo dal punto di vista registico, produttivo, tecnologico e anche educativo. – afferma il critico cinematografico - Da questi film esce il ritratto di un’Italia che mostra ciò che in televisione non si vede e che può sentire solo chi ha il coraggio di guardare in faccia le persone”. Per Saverio Costanzo: "La sensazione che ho avuto è stata di spaesamento, come se la macchina da presa fosse un occhio – spiega il giovane regista -. Qualsiasi altro mezzo tra i ragazzi e le loro storie non sarebbe stato così consono. È un lavoro molto impressionista e se parliamo di innovazione e senso del cinema, quello dello spaesamento è un valore assoluto." Un progetto quanto mai attuale, considerato che due grandi nomi dello star system hollywoodiano come Ridley Scott e Kevin Mcdonald hanno da poco lanciato un appello alla community globale per dar vita a Life in a day, il primo film-esperimento che raccoglierà i frammenti più interessanti prodotti su Youtube. Oltre a Vedozero, Andrea Caccia presenterà in occasione delle giornate degli autori del prossimo festival di Venezia “La vita al tempo della morte”, documentario creativo con taglio autobiografico, co-prodotto in partnership sempre con Roadmovie. Nata 7 anni fa, Roadmovie, casa di produzione milanese, ha al suo attivo produzioni e coproduzioni televisive e cinematografiche indipendenti nazionali e internazionali. Vedozero uscirà inizialmente presso la sala del Cinema Palestrina di Milano a partire dal 17 settembre e a seguire presso il Cinema Odeon di Firenze, il Nuovo Cinema Aquila di Romae in altre sale cinematografiche italiane. Per altre maggiori informazioni su date e sale, il calendario aggiornato sarà disponibile sul sito: www.vedozero.it ufficio stampa MediaHook tel. 02. 45486501 Sara Gugliotta [email protected] Marita Delli Santi [email protected] vendita alle sale Barz and Hippo tel. 02.95339774 Paola Corti [email protected] Stefano Maiocchi [email protected]