Seriate, in mille al funerale di Atis Veglia sul luogo dell`incidente

Transcript

Seriate, in mille al funerale di Atis Veglia sul luogo dell`incidente
Hinterland 29
L’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2011
a
Seriate, in mille al funerale di Atis
Veglia sul luogo dell’incidente
Lunedì sera folla di ragazzi al ponte di via Roma dove l’auto è uscita di strada
Molti ieri indossavano magliette con stampato il volto sorridente dell’amico
I controlli dei carabinieri
A
Seriate
EMANUELE CASALI
In mille, soprattutto giovani,
hanno partecipato ieri al funerale di Atis Taci, il ventenne di origine albanese morto nell’incidente stradale nella notte tra venerdì e sabato a Seriate.
Ma già numerosissimi erano
stati i ragazzi che lunedì sera avevano portato il loro silenzioso
omaggio sul luogo dello schianto, al ponte di via Roma. Hanno
portato fiori, torce e lumi; hanno
apposto il proprio nome accanto
alla foto di Atis stampata su un
drappo bianco. Dapprima, verso
le 20, una decina di ragazzi, poi
ne sono arrivati altri e altri ancora. Verso le 23 erano un centinaio, almeno fino a mezzanotte.
Una cerimonia libera, come loro.
Sempre in silenzio.
L’appello ai giovani
Proprio ai ragazzi, giovanissimi
amici di Atis Taci, che era studente al Centro scolastico di via
Maglio del Rame e giocava nella
squadra di calcio del Gruppo
sportivo di Palosco, si è rivolto ieri durante il funerale nella chiesa parrocchiale don Stefano
Manfredi, sacerdote della zona
Risveglio di Seriate: «Cari giovani, so che siete in collera con Dio
– ha continuato don Stefano –
ma Lui non invade la nostra libertà, è un genitore e come i no-
stri genitori non sempre dà ciò
che chiediamo, per il nostro bene».
Da tre ragazzi una preghiera
dei fedeli commovente: «In questa città apparentemente anonima, tutti sono toccati da questo
dolore»; «una famiglia spezzata:
il Signore le dia speranza»; «fra i
giovani impietriti spunti un sorriso che spezza la disperazione».
Curno, controlli
dei carabinieri
Denunciati
tre clandestini
A
Curno
La famiglia
Don Stefano infine ha chiamato
papà Durim, mamma Alma e la
sorella Esi, la quale ha indossato
per tutta la celebrazione la maglia dell’Inter, squadra del cuore
di Atis: «Vi affido a una grande
donna, santa Teresa di Calcutta,
albanese, che come una matita si
è lasciata usare da Dio per disegnare l’amore». E ai giovani: «Vi
affido al santo di oggi, Francesco
d’Assisi, che ha conosciuto dubbi prima di approdare alla Luce».
Tra i presenti il suo allenatore
Sergio Samperisi, amico di famiglia dei Taci: «L’ho sempre voluto con me, nelle squadre che allenavo»; i primi calci al pallone
nei ragazzi dell’Aurora, poi il ruolo di centrocampista nel Palosco
(sulla bara la maglia rossa numero 8, la sua preferita). Era presente anche il sindaco Silvana Santisi Saita.
Corteo di un chilometro
Un corteo lungo un chilometro
Tre nordafricani irregolari sono stati denunciati dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Bergamo lunedì pomeriggio.
Un gruppo di giovani ha trovato il modo in poche ore di acquistare magliette blu e stampare, incorniciato in un cuore, il
sorriso di Atis. Genitori e parenti hanno abbracciato la bara. Calata nella fossa, molti hanno lanciato una manciata di terra come estremo contatto. Alle 15 la
comunità albanese, gli uomini
in grigio, le donne in nero, si è
recata sul luogo della tragedia
per mandare un ultimo bacio a
Atis. ■
I militari hanno controllato in
particolare i casolari disabitati
nei pressi della Briantea, fra Curno e Mozzo. A Curno hanno sorpreso un marocchino di 23 anni
e un libico di 21 che bivaccavano
in un rudere. Entrambi non erano in regola col permesso di soggiorno e sono stati denunciati.
Sempre lunedì pomeriggio,
ma stavolta in città, gli stessi carabinieri hanno denunciato un
tunisino irregolare intercettato
in piazzale Marconi, davanti alla stazione ferroviaria. Aveva il
permesso per motivi umanitari
scaduto da pochi giorni.
Infine, sempre in città, nella
notte fra domenica e lunedì i poliziotti della Volante hanno bloccato tre nordafricani irregolari
che bivaccavano in un edificio
abbandonato di via per Orio. ■
©RIPRODUZIONE RISERVATA
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La folla sul sagrato della chiesa parrocchiale di Seriate FOTO BEDOLIS
Le magliette stampate dagli amici
in ricordo di Atis
ha accompagnato Atis al cimitero di Seriate. I giovani singhiozzavano, sconsolati. Molti cercavano di portare in spalla la bara
anche solo per un breve tratto.
C’erano gli amici di quella tragica sera, affranti, ancora sotto
choc: Atis è morto al ritorno da
una discoteca di Treviolo. La sua
auto, che era condotta da un amico, è uscita di strada all’altezza
del ponte di via Roma ed è precipitata nella scarpata. Atis è morto, gli amici che erano con lui si
sono feriti ma solo leggermente.