Delta SMA 4_2012

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Delta SMA 4_2012
4-2012
BANCADRIA: UNA GRANDE FAMIGLIA
“E’ in famiglia che si sperimenta per la prima volta come la persona umana non sia creata per vivere chiusa in
sé stessa, ma in relazione con gli altri; è in famiglia che si comprende come la realizzazione di sé non sta nel
mettersi al centro, guidati dall’egoismo, ma nel donarsi; è in famiglia che si inizia ad accendere nel cuore la
luce della pace perché illumini questo nostro mondo”.
La riflessione di Benedetto XVI, offre una chiave di lettura differente da quelle analisi che, ormai da qualche
anno, contraddistinguono la cronaca e il dibattito quotidiano sulla crisi, le sue ragioni, le possibili soluzioni.
Un messaggio che anche il sistema economico e i mercati nazionali e globali dovrebbero far proprio.
A tutti i Soci, agli amici, a chi ci vuole bene, l’augurio di Buon Natale e di felice Anno Nuovo.
Giovanni Vianello
Presidente del Consiglio d’Amministrazione
al rilancio con l’incremento della raccolta e con il potenziamento della rete
e contiamo sul miglioramento della nostra capacità di offrire più servizi alla
clientela, per poter incidere sulla politica economica e sociale del territorio
in una visione più ampia e più complessa.
Territori diversi seppur contigui e realtà diverse, anche sotto il profilo economico. Come pensate di mettere insieme le due cose?
Dedicheremo la massima attenzione e le nostre migliori risorse per attivare
e completare il percorso di integrazione fra le due realtà nel minor tempo
possibile e con la massima efficacia. L’orientamento è di confermare l’as-
Una super BCC in terra polesana
Dott.ssa Federica Morello - Resp. Comunicazione e Relazioni con la stampa Feder. Veneta BCC
Dal 1.1.2013 sarà operativa in Polesine una
nuova super Bcc. Per volere delle due compagini sociali, quella di Bancadria-Credito
Cooperativo del Delta e quella della Bcc
Adige-Po riunite in Assemblea il 25 novembre scorso, la quasi totalità dei Soci presenti, ha votato positivamente il progetto di
fusione dando vita ad una realtà economico-finanziaria al servizio del territorio e
delle comunità locali. Ne abbiamo parlato
con il Presidente di Bancadria, Giovanni Vianello, per cogliere il valore di
questa operazione ponendole alcune domande.
Presidente Vianello quali sono gli obiettivi che vi siete posti per
portare in porto questo progetto di fusione?
Nei territori che le due banche servono abbiamo molti valori da tutelare e
da difendere. Innanzitutto la nostra gente, le comunità, ma anche le attività
economiche che sono insediate e tutto il patrimonio culturale, sociale e di
relazione che nel tempo hanno trovato risposte dalle nostre BCC. In modo
particolare per Banca Adige-Po penso all’agricoltura, mentre per Banca
Adria penso alla pesca e alle attività ittiche. Su questi interessi abbiamo
fondato in modo particolare la nostra vocazione specifica. La fusione con
Banca Adige-Po consentirà alla nuova Banca Adria di salvaguardare, con
il massimo grado di incisività possibile, sia l’occupazione sul territorio di
competenza con riferimento al sistema produttivo sia la tutela del risparmio,
conservando esclusivamente nell’ambito locale la capacità di effettuare
direttamente le scelte strategiche di intervento a sostegno delle famiglie e
delle imprese. Il nostro obiettivo? Rafforzare la nostra presenza nel nostro
territorio storico, ma allo stesso tempo ampliare la nostra area di competenza in particolare sul padovano e su Rovigo; in tempi di crisi pensiamo
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setto normativo e le prassi operative di Banca Adria, integrando le migliori
pratiche di Banca Adige-Po, dedicandoci con scrupolosità a tutto il processo e soprattutto al monitoraggio dei crediti. Tra l’altro Banca Adria ha
da tempo iniziato, e con la fusione il processo sarà ulteriormente sviluppato,
un percorso di razionalizzazione del proprio assetto organizzativo: assetto
che ha già portato alla revisione del processo di governo, del processo del
credito, del processo commerciale e di quello della finanza. Il tutto per diventare più grandi dal punto di vista dimensionale, più efficaci sotto il profilo
organizzativo e qualitativamente più forti per affrontare le sfide del futuro.
Come si chiamerà la nuova banca frutto della fusione tra i due Istituti? Ci può fornire qualche dato che possa dare l’idea della dimensione del nuovo Istituto?
Il nome della Banca aggregata rimarrà “Banca Adria Credito Cooperativo
del Delta”. La sede amministrativa anch’essa resterà nell’attuale sede di
Banca Adria. La Banca risultante dalla fusione sarà caratterizzata da una
maggiore articolazione, maggior numero di filiali (previste in numero di 23),
maggior numero medio di dipendenti (da 79 a 145), maggior numero di
soci (da 1.644 a più di 3.600), masse intermediate maggiori. I territori di
insediamento delle due banche sono complementari e questo è un punto
di forza del progetto, mentre le sovrapposizioni sono solo tre. L’integrabilità
della rete degli sportelli e la coerenza dei territori di insediamento delle
due Banche, con l’opportunità di estendere, senza soluzione di continuità,
la propria presenza territoriale quale soggetto economico finanziario di riferimento per l’intero contesto provinciale permetterà di cogliere importanti
opportunità di diversificazione anche nel territorio della bassa padovana,
del basso veneziano e del ferrarese.
Quali sono stati i fattori che hanno determinato questa scelta di
percorso?
Tutti i temi di integrazione e sviluppo sono importanti soprattutto in questo
periodo. La fusione ci consente di presidiare meglio il territorio anche di
fronte alla concorrenza. Uniti si può vincere, da soli non è pensabile di resistere a lungo ad una crisi come quella che stiamo vivendo insieme alla
nostra gente e alle nostre imprese. Ecco perché ci siamo presentati nelle
rispettive assemblee orgogliosi del lavoro fatto in questi mesi e consci, in
un rapporto di riservatezza, di correttezza e di trasparenza con la base sociale, di non poterci lasciar sfuggire questa occasione, che crea valore per
entrambe le BCC e che ci dà la possibilità di rilanciare il nostro modello, le
nostre prassi, il nostro territorio. Ogni aspetto operativo è stato attentamente e prudentemente valutato in questi mesi per prendere una decisione
finale nell’interesse dei soci e del territorio, con la conoscenza delle problematiche da affrontare e nella consapevolezza delle soluzioni tecniche e
pratiche necessarie. Ai soci delle due banche abbiamo spiegato non solo
le complessità che abbiamo affrontato in questo processo di fusione, ma
anche le opportunità dell’operazione: fattori che non andavano sottovalutati
e che servono anzi a comprendere appieno quali siano le strategie economiche, socio-culturali e anche territoriali che hanno condotto alla valutazione positiva dell’operazione da parte dei due Consigli di amministrazione.
Certamente il lavoro che ci aspetta ora sarà faticoso e i problemi pratici
che ci troveremo ad affrontare saranno molteplici e ci impegneranno molto.
Ma affrontiamo il futuro che ci aspetta con energia, consapevoli che i risultati si potranno cogliere con il tempo. Non ci aspettiamo miracoli, lavoriamo e ragioniamo con i piedi per terra.
Come sarà composto il Consiglio di amministrazione della nuova Banca
Adria?
Tutti i soci devono avere gli stessi servizi, le stesse prospettive, le stesse
opportunità perché unica sarà la Banca. Evidentemente nell’operazione
sono stati previsti e normati i passaggi per la composizione della governance. Nello Statuto approvato dell’Assemblea dei soci sono previste
norme transitorie autorizzate da Banca d’Italia che per tempi definiti (2013
e 2 mandati successivi, vale a dire almeno sette anni) consentono una rappresentanza qualificata in CdA alla banca incorporante. Dal 1 gennaio 2013
e fino alla scadenza del mandato in corso il CdA sarà composto da 15 elementi: 13 saranno espressione del CdA dell’attuale Banca Adria e dei suoi
soci e 2 del CdA dell’attuale Banca Adige-Po e dei soci di quest’ultima.
Presidenza e Direzione Generale sono attribuiti a Banca Adria. Il valore
dell’operazione comunque risiede nella creazione di maggiori opportunità
per tutti i soci e per il territorio; opportunità che in una cooperativa sono
legate ai servizi e alla relazione che si crea tra la Banca e i soci.
Quali sono state le criticità e i punti più ostici che avete dovuto
superare per arrivare alla presentazione del piano ai soci in assemblea?
Non è facile governare un processo di fusione e metterlo in pratica. Abbiamo lavorato con grande impegno fino all’ultimo con le nostre strutture
regionali e nazionali e con esperti e consulenti qualificati per ricercare
quelle risoluzioni di carattere tecnico che permettessero un intervento del
sistema del Credito Cooperativo. Un intervento che abbiamo chiesto per
agevolare anche finanziariamente il processo di integrazione tra le 2 Banche e per rafforzare l’operazione. Abbiamo trovato la forma tecnica più
adatta e condivisa e quindi l’intervento del sistema sarà attuato attraverso
un sostegno finanziario e tecnico. Ma abbiamo affrontato anche altre tematiche delicate come la questione del personale in servizio all’interno di
un’unica struttura. Riorganizzeremo in modo sinergico e ragionato le aree
e gli uffici, per evitare sovrapposizioni e per poter essere maggiormente
competitivi ed efficienti sul territorio e nell’offerta di servizi a soci e alla
clientela. Non sono previsti licenziamenti di lavoratori. Anzi. Ai dipendenti
abbiamo spiegato che sarà necessario impegnarsi a fondo da subito per
creare sinergie, per collaborare e per trovare prima possibile un assetto
unitario e maggiormente produttivo, che premi volontà, impegno e merito
nello spirito della fusione.
Maggiori opportunità per i soci e per il territorio
Rag. Antonio Biasioli - Direttore Generale
Lʼaspetto tecnico della fusione
è unʼoperazione che porterà
sicuramente economie di
scala nella gestione della
Banca e migliori servizi ai Soci
ed ai Clienti, benefici in termini
di efficienza, controlli ed organizzazione aziendale. La
Banca conterà inizialmente
su una rete commerciale di 23 sportelli (di cui uno
stagionale a Rosolina Mare) in 17 Comuni collocati
prevalentemente nella provincia di Rovigo, per
estendersi poi sino alle province di Padova, Venezia e Ferrara. I territori dʼinsediamento delle due
Banche sono prevalentemente complementari: sui
17 Comuni bancati, le sovrapposizioni attuali sono
solo tre. Il territorio di competenza conta 65 Comuni. La Banca aggregata si riferisce ad un territorio circoscritto e con una sua peculiare identità,
anche se una zona di influenza più ampia di quella
originaria delle due Banche determinerà una maggiore diversificazione socioeconomica del tessuto
di riferimento. La Banca risultante dalla fusione
avrà le seguenti principali grandezze: 1. un patrimonio di vigilanza di circa € 95 milioni; 2. impieghi
stimati per € 668 milioni; 3. raccolta stimata per €
740 milioni. In particolare il piano industriale è stato
aggiornato nelle proiezioni economiche al
31.12.2012 di Banca Adige-Po, prevedendo una
maggiore svalutazione prudenziale dei crediti de-
teriorati di Banca Adige-Po, in considerazione
dellʼevoluzione di tale comparto. Inoltre la configurazione di una Banca unica consentirà, già a livello
di presenza territoriale, di conseguire rilevanti benefici. Questi derivano da: un più efficace coordinamento delle azioni di carattere commerciale,
anche attraverso lʼeliminazione delle sovrapposizioni sullo stesso territorio fra i presidi commerciali
delle singole Banche; una razionalizzazione dei
costi della rete distributiva; una più efficace azione
di indirizzo e controllo centrale. La valorizzazione
delle singole identità territoriali sarà coniugata con
lʼinteresse della Banca che potrà giovarsi di una
complessiva semplificazione organizzativa. Lʼoperazione di aggregazione societaria non solo faciliterà il riassetto della rete distributiva, a supporto
delle strategie di crescita, ma permetterà anche
una maggiore incisività delle azioni di sviluppo
commerciale ed un recupero di efficienza, sia in termini di impiego delle risorse, sia per quanto attiene
lʼefficientamento delle altre spese amministrative ,
attraverso la razionalizzazione delle strutture e dei
processi operativi. Si tratta quindi di una possibilità
concreta di migliorare la relazione con i Soci e la
Clientela, creando nuovi prodotti e razionalizzando
le risorse ed il personale. In definitiva uno degli
obiettivi primari dellʼoperazione di aggregazione è
quello di far ricadere sui Soci i vantaggi di una sana
ed efficiente Cooperativa di Credito. Concordo pienamente con il giudizio espresso da unʼassociazione di categoria che ho letto di recente sulla
stampa: “questa fusione ci sembra un esempio di
lungimiranza e di consapevolezza nellʼaffrontare il
futuro”.
BANCADRIA:
CON LA SCUOLA
PER L’AMBIEN TE
del territorio, quelli di Adria 1 ed Adria 2,
con le Professoresse Laura Cassetta e
Rosa Barzan rispettivamente.
“La scuola è per noi un anello di congiunzione fondamentale con il territorio, determinante in tema di educazione, per
arrivare alle giovani generazioni e con esse
indirettamente alle famiglie”, ha sostenuto il
Presidente di Bancadria.
Presente anche il Presidente del Consorzio
Smaltimento RSU, Dottor Pierluigi Tugnolo
che collabora all’iniziativa, assieme a EcoAmbiente e Comieco.
Di recente è stata illustrata la seconda iniziativa dedicata all’ambiente e svolta in collaborazione con la scuola, alla presenza dei
vertici di Bancadria e dei soggetti coinvolti.
Trattasi del “Progetto Riciclo” che vede la
Banca avviare nei plessi del territorio di
competenza la raccolta differenziata da
parte dei bambini di 4° e 5° elementare.
“Siamo attenti al sociale ed il nostro progetto si rifà alla scelta “verde” che il Consiglio d’Amministrazione ha deliberato alcuni
anni or sono e che il 5 maggio 2010 è culminata con l’inaugurazione dello spazio “Ambiente Territorio””, ha detto il Presidente
Vianello in sede di presentazione.
Lo spazio “Ambiente Territorio”, si ricorda,
è una proposta operativa, la prima in Italia,
che vede, concretamente, una Banca dedicare un luogo fisico dove nascono i progetti dedicati all’ambiente e prodotti
finanziari finalizzati allo scopo.
La nuova iniziativa di Bancadria (Progetto
Riciclo) consiste nel fornire alla scuole
elementari del territorio di competenza
dei contenitori per la raccolta differenziata ed in particolare per la raccolta di
“Carta” e “Plastica-Alluminio”. Un volta terminato il tempo della raccolta si misureranno quanti svuotamenti sono stati fatti
e sarà stilata una classifica che porterà
una scuola vincitrice, il cui premio la
Banca definirà prima di dare avvio all’iniziativa che partirà con il 1 gennaio 2013.
Hanno partecipato alla presentazione in
rappresentanza degli Istituti comprensivi
Per la Banca era presente anche il
Consigliere Luciano Fantinati promotore
ed organizzatore della nuova iniziativa e
che ha già avanzato la riproposizione
per il 2013 del “Concorso di disegno” con
tematiche ambientali, vista l’ottimo risultato ottenuto della prima edizione.
Micaglio Dr. Gaetano
Il nuovo progetto di BANCADRIA
assieme alla scuola per l’educazione ambientale
in collaborazione con:
Ambiente
dell'
Eroe a difesa
www.bancadria.it
Il merito che conta
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Una proposta per dare sostegno alle intuizioni di Bancadria-Credito
Cooperativo del Delta in tema di “green economy”. Si tratta non di
un’ipotesi azzardata (riportata nello speciale de “Il Sole-24 Ore” sugli
Stati Generali della Green Economy di Rimini). L’obiettivo è quello di
riformare in chiave sostenibile il mondo del credito e della finanza, affinché possa svolgere un ruolo di sostegno all’economia verde in Italia.
Va ricordato che nel progetto “portale ambientale” di Bancadria, dove
poi sono finora confluiti “Ambiente Territorio”( il primo sportello bancario dedicato in Italia) ed il prodotto finanziario “Finetic-Fai valere
l’ambiente” e le attività di diffusione di una cultura verde (concorso di
disegno e progetto riciclo), tutto ciò viene anticipato. Ed in questo contesto va inserito e si giustifica pienamente il riconoscimento del 2010
del “Green Global Banking Award” premio consegnato a Bancadria
per i suoi progetti innovativi nel settore.
TECNOLOGIA E RISPARMIO ENERGETICO
Si scrive domotica, si legge tecnologia dell’abitare. Gli addetti ai lavori la definiscono
come una scienza interdisciplinare che studia le applicazioni dell’informatica e dell’elettronica atte a migliorare il comfort abitativo e l’efficienza di un edificio. Per i profani,
più semplicemente, è un sistema automatizzato e intelligente in grado di semplificare di
molto la vita domestica. Dal riscaldamento all’impianto di sicurezza, dalla chiusura delle
porte e delle luci, fino ad arrivare all’irrigazione del giardino e all’home entertainment:
tutto all’interno di un edificio può essere gestito da un cervello elettronico che assicura
il controllo centralizzato di tutte le funzioni e di tutti i sistemi. La domotica trova applicazione di preferenza nelle residenze degli anziani e dei disabili. La possibilità di gestire
tutto ciò che accade all’interno dell’abitazione da un unico punto, che sia un computer
o un pannello di controllo, presenta infatti vantaggi considerevoli per le persone con difficoltà motorie. Risulta altresì di grande utilità anche per ridurre i consumi energetici.
La tecnologia consente di usare tutti i sistemi in modo integrato: se in una stanza non
c’è nessuno, automaticamente si spengono le luci e si riduce o si elimina il riscaldamento.
Se si apre una finestra il termosifone diventa inutile, e viene disattivato. Se si esce di
casa lo scaldabagno viene messo in stand-by per essere riacceso un’ora prima del rientro grazie a un semplice comando impartito con un cellulare. Il costo iniziale di un impianto
domotico è più elevato di uno tradizionale ma, una volta installato, garantisce un risparmio
del 20-25% sui consumi energetici, grazie ad una gestione razionale dell’illuminazione, del
riscaldamento, del gas e dell’acqua calda. Dal punto di vista economico più il sistema è
integrato maggiore sarà il risparmio: installando un sensore di movimento per illuminazione
si potrà ad esempio sfruttarlo anche per l’allarme e la climatizzazione degli ambienti. Un
ulteriore vantaggio è offerto dalla possibilità di sostituire e cambiare le funzioni dell’impianto centralizzato: se un tasto gestisce la luce del salone, si può decidere di trasformarlo in quello per l’accensione dello scaldabagno senza intervenire sull’impianto elettrico,
evitando di spostare cavi e creare tracce all’interno delle pareti, ma semplicemente modificando le impostazioni di base, proprio come avviene con i tasti di un pc. La casa diventa così un grande computer, che non ha il compito di produrre fogli elettronici o file
ma di aiutare le persone a gestire la loro vita e la loro quotidianità.
Fantinati Arch. Luciano
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Nella multifunzionalità stanno i nuovi spazi dell’agricoltura italiana
a cura di P.A. Fortunato Sandri
La centralità del territorio nelle dinamiche evolutive
dellʼagricoltura determina un crescente interesse
della Società geografica italiana per il settore agricolo, soprattutto rispetto alle politiche di sviluppo.
Ciò anche in conseguenza del rilievo ambientale riconosciuto al settore primario, che attraverso nuovi
metodi e modelli di consumo promuove uno sviluppo sostenibile capace di preservare e valorizzare
la biodiversità del pianeta. Sul punto, da una riflessione della Società geografica sul settore agricolo,
nasce il Rapporto, “I nuovi spazi dellʼAgricoltura italiana”, presentato lo scorso 25 giugno, che si propone di interpretare alla
luce dei mutamenti dello
scenario europeo e della
nuova Pac le prospettive
dellʼAgricoltura italiana ed
il ruolo che il settore può
assumere nello sviluppo
del Paese. Il Rapporto
mette in rilievo la propensione multifunzionale dellʼimpresa agricola che si
interfaccia con le ulteriori
attività che caratterizzano
il settore, quali la preservazione degli equilibri ambientali e degli assetti paesaggistici, la produzione
energetica nonché la manutenzione del territorio.
La Società geografica individua attraverso il Rapporto quali devono essere gli obiettivi prioritari per
lo sviluppo del settore agricolo. Si evidenzia lʼesigenza non tanto di accrescere i livelli di produttività,
ma di adeguare il quadro agronomico e zootecnico
nonché le pratiche colturali alle caratteristiche del
contesto territoriale ed ai cambiamenti climatici.
Lʼagricoltura può assumere il ruolo di traino per
lʼeconomia locale promuovendo la crescita di legami interattivi allʼinterno delle filiere alimentari per
ampliare la collaborazione di settore e rafforzare il
potere contrattuale allʼinterno delle filiere. Condizione imprescindibile per la redditività degli investimenti agricoli e per lo sviluppo dei territori rurali è
promuovere lʼapertura dei sistemi agricoli al mercato internazionale, che richiede un accrescimento
del livello manageriale delle imprese agricole. Il
Rapporto sottolinea, inoltre, a
tutela del settore, lʼimportanza di interventi di mercato
rivolti a contrastare i fenomeni della contraffazione,
della pirateria e dellʼitalian
sounding. Infine, tra gli obiettivi da raggiungere, si mette
in rilievo quello dellʼ “imprenditorialità”, ossia la necessità
di favorire lo sviluppo di una
nuova classe imprenditoriale
giovane e con una formazione che possa rispondere, da un lato, alla sfida
competitiva posta dalla crescente concorrenza che
è conseguita alla liberalizzazione dei mercati e,
dallʼaltro, al ruolo sempre più complesso e articolato
che il settore agricolo è chiamato a svolgere allʼinterno del nostro sistema-paese, soprattutto, in
unʼottica di multifunzionalità.
(fonte coldiretti )
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Sostiene lʼiniziativa del premio nazionale
“Via Ruzzina” da 15 anni da quando il
Presidente di Bancadria al tempo, Avvocato Gabriele Maltarello, ebbe lʼidea di
dare sostegno a questa meritevole iniziativa culturale della Città.
Lo ha ricordato lʼattuale Presidente di
Bancadria, Dottor Giovanni Vianello, nel
suo indirizzo di saluto alla cerimonia di
premiazione, dellʼedizione 2012 del Premio Nazionale di pittura “Via Ruzzina”.
“Nel nostro statuto”, ha continuato Vianello, “viene auspicato che le Banche di
Credito Cooperativo si adoperino per lo
sviluppo culturale, economico, sociale
del proprio territorio di competenza. Eʼ
questa unʼattenzione ben chiara per
Bancadria che nel suo progetto culturale
auspica il sostegno di attività dirette ed
indirette in questo ambito”.
Al termine della cerimonia il Presidente
Vianello premia il primo classificato, Giuseppe Cavedon di Marano Vicentino
(nella foto a sopra), vincitore del Premio
Bancadria, pari a Euro 1.500,00. Lʼopera
vincitrice è titolata “Città al mattino”, con
la seguente motivazione: “Per avere interpretato in chiave attuale e realistica il
fascino di una città in divenire. La luce
soffusa riporta allʼatmosfera rarefatta del
risveglio”.
CAVALIERE AL MERITO LUCIANO BEDETTI
Onorificenza al merito al Presidente del Collegio Sindacale Luciano
Bedetti (nella foto al centro). L’undici dicembre scorso è stato insignito della onorificenza al merito della Repubblica Italiana dal Prefetto Francesco Provolo presso la Prefettura di Rovigo.
Il Consiglio di Amministrazione e la Direzione rivolgono al neo Cavaliere le più vive felicitazioni.
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Festa a Scuola con Bancadria
Mattina di festa per gli alunni delle prime classi elementari di Adria, Mesola, Bosco Mesola e Goro.
Una giornata che ha richiamato lʼattenzione di allievi ed insegnanti sul dono di Bancadria-Credito
Cooperativo del Delta, fatto di materiale di cancelleria. Ad Adria (nella foto qui sotto) il Presidente
Giovanni Vianello, il suo Vice Vicario Raffaele Riondino, con i Consiglieri Luciano Fantinati e Fortunato Sandri, sono stati ricevuti dalla Professoressa
Laura Cassetta, Dirigente scolastica Istituto Comprensivo Adria 1, assieme alla quale, presso la prima
classe primaria, si è provveduto a consegnare ai bambini il gradito omaggio della Banca.
A Porto Tolle-Caʼ Tiepolo sono intervenuti il Consigliere
Luciano Fantinati ed il preposto Carlo Cioni assieme
allʼAssessore Comunale Silvana Mantovani e alla Dirigente scolastica Professoressa Laura Cassetta.
Nella foto il Consigliere Luciano Fantinati offre, simbolicamente ad una bambina, lʼomaggio per gli alunni
della classe prima. A Mesola il Presidente di Bancadria
Giovanni Vianello, assieme al suo Vice Vicario Raffaele Riondino, si è incontrato con la Dirigente
dellʼIstituto Comprensivo Statale “A. Manzoni”, Neda Tumiati, cui fanno capo anche le scuole di Bosco
Mesola e di Goro. A Mesola assieme ai rispettivi insegnanti delle classi prime 30 bambini hanno ricevuto un bustone plastificato contenente
quaderni ed altro materiale di cancelleria
utile.
Stessa cosa si è svolta a Bosco Mesola, presente lʼinsegnante Anna
Bisella e 20
alunni. Mentre a Goro i
bambini
erano 32 accompagnati
dallʼinsegnante Maria Anilotta. Alla fine di ogni consegna il Presidente della
Banca ha ringraziato la scuola per aver accolto il dono ricordando
che “la Banca è da sempre attenta al mondo dellʼeducazione, ben
consci che lì si preparano, fin da piccoli, i cittadini del futuro”. Agli
incontri nelle tre filiali ferraresi ha partecipato anche il preposto della
Filiale di Bosco Mesola Bruno Granini.
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