Delta SMA 4_2012
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Delta SMA 4_2012
4-2012 BANCADRIA: UNA GRANDE FAMIGLIA “E’ in famiglia che si sperimenta per la prima volta come la persona umana non sia creata per vivere chiusa in sé stessa, ma in relazione con gli altri; è in famiglia che si comprende come la realizzazione di sé non sta nel mettersi al centro, guidati dall’egoismo, ma nel donarsi; è in famiglia che si inizia ad accendere nel cuore la luce della pace perché illumini questo nostro mondo”. La riflessione di Benedetto XVI, offre una chiave di lettura differente da quelle analisi che, ormai da qualche anno, contraddistinguono la cronaca e il dibattito quotidiano sulla crisi, le sue ragioni, le possibili soluzioni. Un messaggio che anche il sistema economico e i mercati nazionali e globali dovrebbero far proprio. A tutti i Soci, agli amici, a chi ci vuole bene, l’augurio di Buon Natale e di felice Anno Nuovo. Giovanni Vianello Presidente del Consiglio d’Amministrazione al rilancio con l’incremento della raccolta e con il potenziamento della rete e contiamo sul miglioramento della nostra capacità di offrire più servizi alla clientela, per poter incidere sulla politica economica e sociale del territorio in una visione più ampia e più complessa. Territori diversi seppur contigui e realtà diverse, anche sotto il profilo economico. Come pensate di mettere insieme le due cose? Dedicheremo la massima attenzione e le nostre migliori risorse per attivare e completare il percorso di integrazione fra le due realtà nel minor tempo possibile e con la massima efficacia. L’orientamento è di confermare l’as- Una super BCC in terra polesana Dott.ssa Federica Morello - Resp. Comunicazione e Relazioni con la stampa Feder. Veneta BCC Dal 1.1.2013 sarà operativa in Polesine una nuova super Bcc. Per volere delle due compagini sociali, quella di Bancadria-Credito Cooperativo del Delta e quella della Bcc Adige-Po riunite in Assemblea il 25 novembre scorso, la quasi totalità dei Soci presenti, ha votato positivamente il progetto di fusione dando vita ad una realtà economico-finanziaria al servizio del territorio e delle comunità locali. Ne abbiamo parlato con il Presidente di Bancadria, Giovanni Vianello, per cogliere il valore di questa operazione ponendole alcune domande. Presidente Vianello quali sono gli obiettivi che vi siete posti per portare in porto questo progetto di fusione? Nei territori che le due banche servono abbiamo molti valori da tutelare e da difendere. Innanzitutto la nostra gente, le comunità, ma anche le attività economiche che sono insediate e tutto il patrimonio culturale, sociale e di relazione che nel tempo hanno trovato risposte dalle nostre BCC. In modo particolare per Banca Adige-Po penso all’agricoltura, mentre per Banca Adria penso alla pesca e alle attività ittiche. Su questi interessi abbiamo fondato in modo particolare la nostra vocazione specifica. La fusione con Banca Adige-Po consentirà alla nuova Banca Adria di salvaguardare, con il massimo grado di incisività possibile, sia l’occupazione sul territorio di competenza con riferimento al sistema produttivo sia la tutela del risparmio, conservando esclusivamente nell’ambito locale la capacità di effettuare direttamente le scelte strategiche di intervento a sostegno delle famiglie e delle imprese. Il nostro obiettivo? Rafforzare la nostra presenza nel nostro territorio storico, ma allo stesso tempo ampliare la nostra area di competenza in particolare sul padovano e su Rovigo; in tempi di crisi pensiamo 1 setto normativo e le prassi operative di Banca Adria, integrando le migliori pratiche di Banca Adige-Po, dedicandoci con scrupolosità a tutto il processo e soprattutto al monitoraggio dei crediti. Tra l’altro Banca Adria ha da tempo iniziato, e con la fusione il processo sarà ulteriormente sviluppato, un percorso di razionalizzazione del proprio assetto organizzativo: assetto che ha già portato alla revisione del processo di governo, del processo del credito, del processo commerciale e di quello della finanza. Il tutto per diventare più grandi dal punto di vista dimensionale, più efficaci sotto il profilo organizzativo e qualitativamente più forti per affrontare le sfide del futuro. Come si chiamerà la nuova banca frutto della fusione tra i due Istituti? Ci può fornire qualche dato che possa dare l’idea della dimensione del nuovo Istituto? Il nome della Banca aggregata rimarrà “Banca Adria Credito Cooperativo del Delta”. La sede amministrativa anch’essa resterà nell’attuale sede di Banca Adria. La Banca risultante dalla fusione sarà caratterizzata da una maggiore articolazione, maggior numero di filiali (previste in numero di 23), maggior numero medio di dipendenti (da 79 a 145), maggior numero di soci (da 1.644 a più di 3.600), masse intermediate maggiori. I territori di insediamento delle due banche sono complementari e questo è un punto di forza del progetto, mentre le sovrapposizioni sono solo tre. L’integrabilità della rete degli sportelli e la coerenza dei territori di insediamento delle due Banche, con l’opportunità di estendere, senza soluzione di continuità, la propria presenza territoriale quale soggetto economico finanziario di riferimento per l’intero contesto provinciale permetterà di cogliere importanti opportunità di diversificazione anche nel territorio della bassa padovana, del basso veneziano e del ferrarese. Quali sono stati i fattori che hanno determinato questa scelta di percorso? Tutti i temi di integrazione e sviluppo sono importanti soprattutto in questo periodo. La fusione ci consente di presidiare meglio il territorio anche di fronte alla concorrenza. Uniti si può vincere, da soli non è pensabile di resistere a lungo ad una crisi come quella che stiamo vivendo insieme alla nostra gente e alle nostre imprese. Ecco perché ci siamo presentati nelle rispettive assemblee orgogliosi del lavoro fatto in questi mesi e consci, in un rapporto di riservatezza, di correttezza e di trasparenza con la base sociale, di non poterci lasciar sfuggire questa occasione, che crea valore per entrambe le BCC e che ci dà la possibilità di rilanciare il nostro modello, le nostre prassi, il nostro territorio. Ogni aspetto operativo è stato attentamente e prudentemente valutato in questi mesi per prendere una decisione finale nell’interesse dei soci e del territorio, con la conoscenza delle problematiche da affrontare e nella consapevolezza delle soluzioni tecniche e pratiche necessarie. Ai soci delle due banche abbiamo spiegato non solo le complessità che abbiamo affrontato in questo processo di fusione, ma anche le opportunità dell’operazione: fattori che non andavano sottovalutati e che servono anzi a comprendere appieno quali siano le strategie economiche, socio-culturali e anche territoriali che hanno condotto alla valutazione positiva dell’operazione da parte dei due Consigli di amministrazione. Certamente il lavoro che ci aspetta ora sarà faticoso e i problemi pratici che ci troveremo ad affrontare saranno molteplici e ci impegneranno molto. Ma affrontiamo il futuro che ci aspetta con energia, consapevoli che i risultati si potranno cogliere con il tempo. Non ci aspettiamo miracoli, lavoriamo e ragioniamo con i piedi per terra. Come sarà composto il Consiglio di amministrazione della nuova Banca Adria? Tutti i soci devono avere gli stessi servizi, le stesse prospettive, le stesse opportunità perché unica sarà la Banca. Evidentemente nell’operazione sono stati previsti e normati i passaggi per la composizione della governance. Nello Statuto approvato dell’Assemblea dei soci sono previste norme transitorie autorizzate da Banca d’Italia che per tempi definiti (2013 e 2 mandati successivi, vale a dire almeno sette anni) consentono una rappresentanza qualificata in CdA alla banca incorporante. Dal 1 gennaio 2013 e fino alla scadenza del mandato in corso il CdA sarà composto da 15 elementi: 13 saranno espressione del CdA dell’attuale Banca Adria e dei suoi soci e 2 del CdA dell’attuale Banca Adige-Po e dei soci di quest’ultima. Presidenza e Direzione Generale sono attribuiti a Banca Adria. Il valore dell’operazione comunque risiede nella creazione di maggiori opportunità per tutti i soci e per il territorio; opportunità che in una cooperativa sono legate ai servizi e alla relazione che si crea tra la Banca e i soci. Quali sono state le criticità e i punti più ostici che avete dovuto superare per arrivare alla presentazione del piano ai soci in assemblea? Non è facile governare un processo di fusione e metterlo in pratica. Abbiamo lavorato con grande impegno fino all’ultimo con le nostre strutture regionali e nazionali e con esperti e consulenti qualificati per ricercare quelle risoluzioni di carattere tecnico che permettessero un intervento del sistema del Credito Cooperativo. Un intervento che abbiamo chiesto per agevolare anche finanziariamente il processo di integrazione tra le 2 Banche e per rafforzare l’operazione. Abbiamo trovato la forma tecnica più adatta e condivisa e quindi l’intervento del sistema sarà attuato attraverso un sostegno finanziario e tecnico. Ma abbiamo affrontato anche altre tematiche delicate come la questione del personale in servizio all’interno di un’unica struttura. Riorganizzeremo in modo sinergico e ragionato le aree e gli uffici, per evitare sovrapposizioni e per poter essere maggiormente competitivi ed efficienti sul territorio e nell’offerta di servizi a soci e alla clientela. Non sono previsti licenziamenti di lavoratori. Anzi. Ai dipendenti abbiamo spiegato che sarà necessario impegnarsi a fondo da subito per creare sinergie, per collaborare e per trovare prima possibile un assetto unitario e maggiormente produttivo, che premi volontà, impegno e merito nello spirito della fusione. Maggiori opportunità per i soci e per il territorio Rag. Antonio Biasioli - Direttore Generale Lʼaspetto tecnico della fusione è unʼoperazione che porterà sicuramente economie di scala nella gestione della Banca e migliori servizi ai Soci ed ai Clienti, benefici in termini di efficienza, controlli ed organizzazione aziendale. La Banca conterà inizialmente su una rete commerciale di 23 sportelli (di cui uno stagionale a Rosolina Mare) in 17 Comuni collocati prevalentemente nella provincia di Rovigo, per estendersi poi sino alle province di Padova, Venezia e Ferrara. I territori dʼinsediamento delle due Banche sono prevalentemente complementari: sui 17 Comuni bancati, le sovrapposizioni attuali sono solo tre. Il territorio di competenza conta 65 Comuni. La Banca aggregata si riferisce ad un territorio circoscritto e con una sua peculiare identità, anche se una zona di influenza più ampia di quella originaria delle due Banche determinerà una maggiore diversificazione socioeconomica del tessuto di riferimento. La Banca risultante dalla fusione avrà le seguenti principali grandezze: 1. un patrimonio di vigilanza di circa € 95 milioni; 2. impieghi stimati per € 668 milioni; 3. raccolta stimata per € 740 milioni. In particolare il piano industriale è stato aggiornato nelle proiezioni economiche al 31.12.2012 di Banca Adige-Po, prevedendo una maggiore svalutazione prudenziale dei crediti de- teriorati di Banca Adige-Po, in considerazione dellʼevoluzione di tale comparto. Inoltre la configurazione di una Banca unica consentirà, già a livello di presenza territoriale, di conseguire rilevanti benefici. Questi derivano da: un più efficace coordinamento delle azioni di carattere commerciale, anche attraverso lʼeliminazione delle sovrapposizioni sullo stesso territorio fra i presidi commerciali delle singole Banche; una razionalizzazione dei costi della rete distributiva; una più efficace azione di indirizzo e controllo centrale. La valorizzazione delle singole identità territoriali sarà coniugata con lʼinteresse della Banca che potrà giovarsi di una complessiva semplificazione organizzativa. Lʼoperazione di aggregazione societaria non solo faciliterà il riassetto della rete distributiva, a supporto delle strategie di crescita, ma permetterà anche una maggiore incisività delle azioni di sviluppo commerciale ed un recupero di efficienza, sia in termini di impiego delle risorse, sia per quanto attiene lʼefficientamento delle altre spese amministrative , attraverso la razionalizzazione delle strutture e dei processi operativi. Si tratta quindi di una possibilità concreta di migliorare la relazione con i Soci e la Clientela, creando nuovi prodotti e razionalizzando le risorse ed il personale. In definitiva uno degli obiettivi primari dellʼoperazione di aggregazione è quello di far ricadere sui Soci i vantaggi di una sana ed efficiente Cooperativa di Credito. Concordo pienamente con il giudizio espresso da unʼassociazione di categoria che ho letto di recente sulla stampa: “questa fusione ci sembra un esempio di lungimiranza e di consapevolezza nellʼaffrontare il futuro”. BANCADRIA: CON LA SCUOLA PER L’AMBIEN TE del territorio, quelli di Adria 1 ed Adria 2, con le Professoresse Laura Cassetta e Rosa Barzan rispettivamente. “La scuola è per noi un anello di congiunzione fondamentale con il territorio, determinante in tema di educazione, per arrivare alle giovani generazioni e con esse indirettamente alle famiglie”, ha sostenuto il Presidente di Bancadria. Presente anche il Presidente del Consorzio Smaltimento RSU, Dottor Pierluigi Tugnolo che collabora all’iniziativa, assieme a EcoAmbiente e Comieco. Di recente è stata illustrata la seconda iniziativa dedicata all’ambiente e svolta in collaborazione con la scuola, alla presenza dei vertici di Bancadria e dei soggetti coinvolti. Trattasi del “Progetto Riciclo” che vede la Banca avviare nei plessi del territorio di competenza la raccolta differenziata da parte dei bambini di 4° e 5° elementare. “Siamo attenti al sociale ed il nostro progetto si rifà alla scelta “verde” che il Consiglio d’Amministrazione ha deliberato alcuni anni or sono e che il 5 maggio 2010 è culminata con l’inaugurazione dello spazio “Ambiente Territorio””, ha detto il Presidente Vianello in sede di presentazione. Lo spazio “Ambiente Territorio”, si ricorda, è una proposta operativa, la prima in Italia, che vede, concretamente, una Banca dedicare un luogo fisico dove nascono i progetti dedicati all’ambiente e prodotti finanziari finalizzati allo scopo. La nuova iniziativa di Bancadria (Progetto Riciclo) consiste nel fornire alla scuole elementari del territorio di competenza dei contenitori per la raccolta differenziata ed in particolare per la raccolta di “Carta” e “Plastica-Alluminio”. Un volta terminato il tempo della raccolta si misureranno quanti svuotamenti sono stati fatti e sarà stilata una classifica che porterà una scuola vincitrice, il cui premio la Banca definirà prima di dare avvio all’iniziativa che partirà con il 1 gennaio 2013. Hanno partecipato alla presentazione in rappresentanza degli Istituti comprensivi Per la Banca era presente anche il Consigliere Luciano Fantinati promotore ed organizzatore della nuova iniziativa e che ha già avanzato la riproposizione per il 2013 del “Concorso di disegno” con tematiche ambientali, vista l’ottimo risultato ottenuto della prima edizione. Micaglio Dr. Gaetano Il nuovo progetto di BANCADRIA assieme alla scuola per l’educazione ambientale in collaborazione con: Ambiente dell' Eroe a difesa www.bancadria.it Il merito che conta 4 Una proposta per dare sostegno alle intuizioni di Bancadria-Credito Cooperativo del Delta in tema di “green economy”. Si tratta non di un’ipotesi azzardata (riportata nello speciale de “Il Sole-24 Ore” sugli Stati Generali della Green Economy di Rimini). L’obiettivo è quello di riformare in chiave sostenibile il mondo del credito e della finanza, affinché possa svolgere un ruolo di sostegno all’economia verde in Italia. Va ricordato che nel progetto “portale ambientale” di Bancadria, dove poi sono finora confluiti “Ambiente Territorio”( il primo sportello bancario dedicato in Italia) ed il prodotto finanziario “Finetic-Fai valere l’ambiente” e le attività di diffusione di una cultura verde (concorso di disegno e progetto riciclo), tutto ciò viene anticipato. Ed in questo contesto va inserito e si giustifica pienamente il riconoscimento del 2010 del “Green Global Banking Award” premio consegnato a Bancadria per i suoi progetti innovativi nel settore. TECNOLOGIA E RISPARMIO ENERGETICO Si scrive domotica, si legge tecnologia dell’abitare. Gli addetti ai lavori la definiscono come una scienza interdisciplinare che studia le applicazioni dell’informatica e dell’elettronica atte a migliorare il comfort abitativo e l’efficienza di un edificio. Per i profani, più semplicemente, è un sistema automatizzato e intelligente in grado di semplificare di molto la vita domestica. Dal riscaldamento all’impianto di sicurezza, dalla chiusura delle porte e delle luci, fino ad arrivare all’irrigazione del giardino e all’home entertainment: tutto all’interno di un edificio può essere gestito da un cervello elettronico che assicura il controllo centralizzato di tutte le funzioni e di tutti i sistemi. La domotica trova applicazione di preferenza nelle residenze degli anziani e dei disabili. La possibilità di gestire tutto ciò che accade all’interno dell’abitazione da un unico punto, che sia un computer o un pannello di controllo, presenta infatti vantaggi considerevoli per le persone con difficoltà motorie. Risulta altresì di grande utilità anche per ridurre i consumi energetici. La tecnologia consente di usare tutti i sistemi in modo integrato: se in una stanza non c’è nessuno, automaticamente si spengono le luci e si riduce o si elimina il riscaldamento. Se si apre una finestra il termosifone diventa inutile, e viene disattivato. Se si esce di casa lo scaldabagno viene messo in stand-by per essere riacceso un’ora prima del rientro grazie a un semplice comando impartito con un cellulare. Il costo iniziale di un impianto domotico è più elevato di uno tradizionale ma, una volta installato, garantisce un risparmio del 20-25% sui consumi energetici, grazie ad una gestione razionale dell’illuminazione, del riscaldamento, del gas e dell’acqua calda. Dal punto di vista economico più il sistema è integrato maggiore sarà il risparmio: installando un sensore di movimento per illuminazione si potrà ad esempio sfruttarlo anche per l’allarme e la climatizzazione degli ambienti. Un ulteriore vantaggio è offerto dalla possibilità di sostituire e cambiare le funzioni dell’impianto centralizzato: se un tasto gestisce la luce del salone, si può decidere di trasformarlo in quello per l’accensione dello scaldabagno senza intervenire sull’impianto elettrico, evitando di spostare cavi e creare tracce all’interno delle pareti, ma semplicemente modificando le impostazioni di base, proprio come avviene con i tasti di un pc. La casa diventa così un grande computer, che non ha il compito di produrre fogli elettronici o file ma di aiutare le persone a gestire la loro vita e la loro quotidianità. Fantinati Arch. Luciano 5 Nella multifunzionalità stanno i nuovi spazi dell’agricoltura italiana a cura di P.A. Fortunato Sandri La centralità del territorio nelle dinamiche evolutive dellʼagricoltura determina un crescente interesse della Società geografica italiana per il settore agricolo, soprattutto rispetto alle politiche di sviluppo. Ciò anche in conseguenza del rilievo ambientale riconosciuto al settore primario, che attraverso nuovi metodi e modelli di consumo promuove uno sviluppo sostenibile capace di preservare e valorizzare la biodiversità del pianeta. Sul punto, da una riflessione della Società geografica sul settore agricolo, nasce il Rapporto, “I nuovi spazi dellʼAgricoltura italiana”, presentato lo scorso 25 giugno, che si propone di interpretare alla luce dei mutamenti dello scenario europeo e della nuova Pac le prospettive dellʼAgricoltura italiana ed il ruolo che il settore può assumere nello sviluppo del Paese. Il Rapporto mette in rilievo la propensione multifunzionale dellʼimpresa agricola che si interfaccia con le ulteriori attività che caratterizzano il settore, quali la preservazione degli equilibri ambientali e degli assetti paesaggistici, la produzione energetica nonché la manutenzione del territorio. La Società geografica individua attraverso il Rapporto quali devono essere gli obiettivi prioritari per lo sviluppo del settore agricolo. Si evidenzia lʼesigenza non tanto di accrescere i livelli di produttività, ma di adeguare il quadro agronomico e zootecnico nonché le pratiche colturali alle caratteristiche del contesto territoriale ed ai cambiamenti climatici. Lʼagricoltura può assumere il ruolo di traino per lʼeconomia locale promuovendo la crescita di legami interattivi allʼinterno delle filiere alimentari per ampliare la collaborazione di settore e rafforzare il potere contrattuale allʼinterno delle filiere. Condizione imprescindibile per la redditività degli investimenti agricoli e per lo sviluppo dei territori rurali è promuovere lʼapertura dei sistemi agricoli al mercato internazionale, che richiede un accrescimento del livello manageriale delle imprese agricole. Il Rapporto sottolinea, inoltre, a tutela del settore, lʼimportanza di interventi di mercato rivolti a contrastare i fenomeni della contraffazione, della pirateria e dellʼitalian sounding. Infine, tra gli obiettivi da raggiungere, si mette in rilievo quello dellʼ “imprenditorialità”, ossia la necessità di favorire lo sviluppo di una nuova classe imprenditoriale giovane e con una formazione che possa rispondere, da un lato, alla sfida competitiva posta dalla crescente concorrenza che è conseguita alla liberalizzazione dei mercati e, dallʼaltro, al ruolo sempre più complesso e articolato che il settore agricolo è chiamato a svolgere allʼinterno del nostro sistema-paese, soprattutto, in unʼottica di multifunzionalità. (fonte coldiretti ) 6 Sostiene lʼiniziativa del premio nazionale “Via Ruzzina” da 15 anni da quando il Presidente di Bancadria al tempo, Avvocato Gabriele Maltarello, ebbe lʼidea di dare sostegno a questa meritevole iniziativa culturale della Città. Lo ha ricordato lʼattuale Presidente di Bancadria, Dottor Giovanni Vianello, nel suo indirizzo di saluto alla cerimonia di premiazione, dellʼedizione 2012 del Premio Nazionale di pittura “Via Ruzzina”. “Nel nostro statuto”, ha continuato Vianello, “viene auspicato che le Banche di Credito Cooperativo si adoperino per lo sviluppo culturale, economico, sociale del proprio territorio di competenza. Eʼ questa unʼattenzione ben chiara per Bancadria che nel suo progetto culturale auspica il sostegno di attività dirette ed indirette in questo ambito”. Al termine della cerimonia il Presidente Vianello premia il primo classificato, Giuseppe Cavedon di Marano Vicentino (nella foto a sopra), vincitore del Premio Bancadria, pari a Euro 1.500,00. Lʼopera vincitrice è titolata “Città al mattino”, con la seguente motivazione: “Per avere interpretato in chiave attuale e realistica il fascino di una città in divenire. La luce soffusa riporta allʼatmosfera rarefatta del risveglio”. CAVALIERE AL MERITO LUCIANO BEDETTI Onorificenza al merito al Presidente del Collegio Sindacale Luciano Bedetti (nella foto al centro). L’undici dicembre scorso è stato insignito della onorificenza al merito della Repubblica Italiana dal Prefetto Francesco Provolo presso la Prefettura di Rovigo. Il Consiglio di Amministrazione e la Direzione rivolgono al neo Cavaliere le più vive felicitazioni. 7 Festa a Scuola con Bancadria Mattina di festa per gli alunni delle prime classi elementari di Adria, Mesola, Bosco Mesola e Goro. Una giornata che ha richiamato lʼattenzione di allievi ed insegnanti sul dono di Bancadria-Credito Cooperativo del Delta, fatto di materiale di cancelleria. Ad Adria (nella foto qui sotto) il Presidente Giovanni Vianello, il suo Vice Vicario Raffaele Riondino, con i Consiglieri Luciano Fantinati e Fortunato Sandri, sono stati ricevuti dalla Professoressa Laura Cassetta, Dirigente scolastica Istituto Comprensivo Adria 1, assieme alla quale, presso la prima classe primaria, si è provveduto a consegnare ai bambini il gradito omaggio della Banca. A Porto Tolle-Caʼ Tiepolo sono intervenuti il Consigliere Luciano Fantinati ed il preposto Carlo Cioni assieme allʼAssessore Comunale Silvana Mantovani e alla Dirigente scolastica Professoressa Laura Cassetta. Nella foto il Consigliere Luciano Fantinati offre, simbolicamente ad una bambina, lʼomaggio per gli alunni della classe prima. A Mesola il Presidente di Bancadria Giovanni Vianello, assieme al suo Vice Vicario Raffaele Riondino, si è incontrato con la Dirigente dellʼIstituto Comprensivo Statale “A. Manzoni”, Neda Tumiati, cui fanno capo anche le scuole di Bosco Mesola e di Goro. A Mesola assieme ai rispettivi insegnanti delle classi prime 30 bambini hanno ricevuto un bustone plastificato contenente quaderni ed altro materiale di cancelleria utile. Stessa cosa si è svolta a Bosco Mesola, presente lʼinsegnante Anna Bisella e 20 alunni. Mentre a Goro i bambini erano 32 accompagnati dallʼinsegnante Maria Anilotta. Alla fine di ogni consegna il Presidente della Banca ha ringraziato la scuola per aver accolto il dono ricordando che “la Banca è da sempre attenta al mondo dellʼeducazione, ben consci che lì si preparano, fin da piccoli, i cittadini del futuro”. Agli incontri nelle tre filiali ferraresi ha partecipato anche il preposto della Filiale di Bosco Mesola Bruno Granini. 8