Capolavori dei musei senesi | Storia dellearte

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Capolavori dei musei senesi | Storia dellearte
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Asciano, Museo di Palazzo Corboli
Ambrogio Lorenzetti
San Michele Arcangelo che uccide il
drago tra i santi Bartolomeo e Benedetto;
Madonna con il Bambino, san Giovanni
Evangelista e san Lodovico da Tolosa nelle
cuspidi, nota come “Pala di
Rofeno” (tempera su tavola, 1330-35)
Il dipinto, proveniente da Rofeno,
nell’orbita dell’abbazia di Monte Oliveto
Maggiore, fu inserito nel Cinquecento
entro una ricca carpenteria in "stile
antico”; grazie al recente restauro, è
possibile ammirare la straordinaria
decorazione in finti smalti che corre lungo il
perimetro. L'immagine imponente di San
Michele Arcangelo, alle prese con il drago
descritto nell'Apocalisse, è sottolineata
dagli svolazzi del manto e quasi racchiusa
nell'abbraccio delle ampie ali.
L'articolazione della scena, giocando con
ritmi curvilinei e avvolgenti, è esaltata da
colori ricchi ed eleganti. Il capolavoro,
citato anche dal Vasari, fu un assoluto
modello per molti pittori successivi.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Asciano, Museo Cassioli
Amos Cassioli
Ritratto di giovane signora
(olio su tela, 1880)
Amos Cassioli, originario di Asciano, fu uno
degli allievi più dotati di Luigi Mussini e
dell’Accademia Senese di Belle Arti di fine
Ottocento: sostenitore di un'etica purista,
completò la formazione a Roma dietro
l’influsso dell’arte francese e quindi a
Firenze, e divenne celebre per i suoi ritratti,
intensamente psicologici, e per la
rappresentazione di scene monumentali,
come le battaglie della Sala del
Risorgimento nel Palazzo Pubblico di Siena.
La giovane è colta in un atteggiamento
naturalistico, che potrebbe rimandare a
uno scatto fotografico - tanto che la
protagonista sembra sorridere a qualcuno
fuori dall’immagine. La posa, l'ambiente e
lo stile, con pennellate veloce e gentili e
stesure incompiute, sono chiaramente
ispirati all'impressionismo. Alcuni dettagli l’abito alla moda, l’acconciatura, la
poltrona preziosa e la carta da parati
damascata - restituiscono un’atmosfera
aristocratica e una società positiva, aperta
al progresso dopo le guerre risorgimentali.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Buonconvento, Museo d’Arte Sacra della
Val d’Arbia
PietroLorenzetti
Madonna col Bambino
(Tempera su tavola, 1340-50)
Il dipinto, proveniente dalla chiesa di
Castelnuovo Tancredi, non lontano da
Buonconvento, è stato svelato negli anni
novanta al di sotto di una ridipintura
settecentesca e faceva parte di un
polittico più ampio. Il legame affettivo
intenso tra la Vergine e Gesù - figure
solide modellate con la pienezza
volumetrica tipica dell'arte del pittore
senese grazie a intensi chiaroscuri - si
riassume nel gesto naturale e tenero del
bambino, che cerca il sostegno e la
sicurezza contro l'ampia spalla di Maria,
e negli sguardi obliqui che attirano lo
spettatore. Particolarmente dettagliate
le punzonature sull’oro, come le rose
fiammanti delle aureole, e gli effetti
cromatici iridescenti delle vesti che,
nella Vergine, riassumono la natura
divina (blu) e umana (rosso).
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Casole d’Elsa, Museo Civico Archeologico
e della Collegiata
Marco Romano
Monumento sepolcrale di Bernardino
Albertini detto Messer Porrina
(marmo, inizi XIV secolo)
Il sepolcr,o, oggi in posizione diversa
dall’originale, fu realizzato da Marco
Romano, uno dei maggiori scultori di primo
Trecento che fu attivo, oltre che a Casole,
a Cremona e a Venezia. Lo stile
classicistico ripercorre il gotico francese
del Duecento e appare assolutamente
originale rispetto al contesto italiano
contemporaneo, grazie all’incredibile
realismo fisiognomico dei volti, il
naturalismo dei panneggi e la raffinatezza
della capigliature e dei bordi arricciati
delle vesti, nonché nella pittura stesa su
alcune parti delle statue, come si nota dai
resti di azzurrite negli occhi del
protagonista, noto giurista medievale. Al
monumento era collegata un’ epigrafe,
oggi perduta, ma trascritto in un
manoscritto cartaceo di Boccaccio.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
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Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Castiglione d’Orcia, Sala d’Arte San
Giovanni
Giovanni di Paolo
Madonna del Latte con angeli;
Crocifissione nella cuspide, Annunciazione
alla base
(tempera su tavola, 1440-50)
Giovanni di Paolo è considerato uno
dei più grandi artisti della scuola senese
del primo Rinascimento che, partendo
dalla tradizione locale, ha saputo
intraprendere una ricerca individuale
basata su colori freddi, forme allungate
e oniriche e elementi decorativi legati
al gotico internazionale. La resa
calligrafica dei tessuti con bordo
elaborati, la raffinata trasparenza del
velo di Maria, la leggiadria delle figure
stagliate contro il fondo oro e l’originale
“messa in scena” dell’Annunciazione
alla base, concepita come una
rappresentazione teatrale sul
pavimento prospettico, sono elementi
ancora conformi al gusto tardogotico
che rendono il dipinto una sorta di
gioiello prezioso.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Colle di Val d’Elsa, Museo Civico e
Diocesano d’Arte Sacra
“Maestro di Badia a Isola”
Madonna con il Bambino in trono e angeli
(tempera su tavola, fine XIII secolo)
La tavola, proveniente da Badia a Isola
vicino a Monteriggioni, rappresenta il
capolavoro più impegnativo e
affascinante di un maestro sconosciuto
(il cosiddetto "Maestro di Badia a Isola”,
che proprio da questa opera prende il
nome), attivo alla fine del XIII secolo
nella bottega di Duccio Buoninsegna,
innovatore indiscusso dell’arte senese.
L'influenza di Giotto è dimostrata dalla
costruzione del trono di marmo, dalla
resa concreta e volumetrica, ancora
incerta nella prospettiva, dalla
preziosità delle oreficerie e
dall’austerità dei personaggi, in cui
sopravvivono ancora elementi bizantini,
come le lumeggiature delle vesti e I
dettagli anatomici poco realistici.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Montalcino, Museo Civico e Diocesano
d’Arte Sacra e Raccolta Archeologica
Domenico d’Agostino
Vergine annunciata
(scultura lignea policroma, 1369)
Domenico d'Agostino (documentato
tra 1343-1367) fu uno dei capomastri
del Duomo di Siena, attivo anche a
Montepulciano: sia il padre, Agostino,
sia suo fratello, Giovanni, sono stati
scultori molto apprezzati. La scultura,
commissionato dalla Compagnia dei
Calzolai, è accompagnata dall’Angelo
Annunciante, realizzato da un altro
scultore, Angelo di Nalduccio. Oltre
all’imponenza, colpiscono la triste
dolcezza del volto, perfettamente
ovale, e la delicatezza dei drappeggi
dai bordi decorati. Le sculture dipinte
sono la cifra rappresentativa del Museo
di Montalcino, e documentano una
rara e fortunata stagione che, tra la fine
del Trecento e i primi del Quattrocento,
trovò una sintesi equilibrata nella
fusione tra scultura lignea e pittura.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Montepulciano, Museo Civico Pinacoteca
Crociani
Cristoforo Munari
Natura morta con strumenti musicali e libri
(olio su tela, 1712)
Il dipinto, realizzato da un maestro
originario di Reggio Emilia e morto a
Pisa nel 1720, mostra un’esecuzione
nitida e minuziosa di oggetti
diligentemente posti alla rinfusa sul
tavolo, ed esaltati da una luce attenta
che indaga i particolari con virtuosismi
che sembrano restituire la sensazione
tattile dei diversi materiali.
Il genere della natura morta, collegato
al tema del “memento mori”, ebbe
larga fortuna soprattutto nel Seicento;
ad esso è dedicata una sezione del
Museo, che raccoglie la collezione
privata di Francesco Crociani,
canonico della Cattedrale di
Montepulciano, secondo i criteri di
un’antica quadreria.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Pienza, Museo Diocesano Palazzo Borgia
Manifattura inglese
Piviale di Pio II (XIV secolo)
L’opera, simbolo del Museo di Pienza, è
uno dei doni offerti da papa Pio II, al
secolo Enea Silvio Piccolomini, alla
Cattedrale; a lui sarebbe stata regalata
dall’imperatore turco Tommaso
Paleologo. Il piviale (paramento
liturgico a forma di cappa) è stato
realizzato probabilmente in Inghilterra
con la tecnica dell’“opus anglicanum”
ed è decorato con 27 formelle
sovrapposte su 3 registri concentrici
separate da archi e colonnette tortil. Le
scene, pensate quasi come miniature,
sono dedicate alle vite delle sante
Margherita d’Antiochia, Caterina
d’Alessandria e della Vergine,
inframezzate da profeti e apostoli. Nel
bordo inferiore compare una
decorazione simile a un bestiario
medievale.
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Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------San Gimignano, Musei Civici di Palazzo
Comunale
Memmo di Filippuccio
Gli inganni dell’amore
(affresco, 1306)
Gli affreschi nella stanza privata dell’antico
Podestà di San Gimignano sono allegorie
di una vera e propria iniziazione all’amore.
Da un lato l’amore profano: un giovane
abbigliato alla moda, abbandonata la
casa paterna, viene tradito da una
meretrice, che lo deruba della borsa;
Aristotele e la cortigiana Fillide, Paolo e
Francesca sono similmente esempi di
amore negativo che può condurre al
peccato. Dall’altro l’amore matrimoniale:
dopo il corteggiamento, gli sposi fanno il
bagno insieme e si coricano entro un
interno domestico del tempo. Al di là
dell’evidente moralismo, gli affreschi,
sorprendentemente realistici e
coinvolgenti, rappresentano l’opera più
nota di Memmo di Filippuccio, padre
dell’artista Lippo Memmi, poi cognato di
Simone Martini, ancora legato ai modi
giotteschi.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
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Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------San Gimignano, Musei Civici, Galleria
d’Arte Moderna e Contemporanea “R. De
Grada”
Raffaele De Grada
Cavalli
(olio su tale, 1921)
Il dipinto, ispirato ai cicli affrescati
trecenteschi della Collegiata di San
Gimignano, fu realizzato da Raffaele De
Grada (1885-1957), artista milanese che,
dopo un lungo perigrinare in tutta Europa,
scelse San Gimignano come sua patria
d’elezione, anche grazie al matrimognio
con una sangimignanese, La Galleria,
ospitata nelle sale del complesso
monastico di Santa Chiara e intitolata a
De Grada stesso, ospita un nucleo
consistente dei suoi dipinti e molte opere
realizzate in occasione dell’omonimo
concorso, istituito negli anni sessanta, a
documentare importanti maestri dell’arte
contemporanea.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Siena, Museo Civico Palazzo Comunale
Simone Martini
Maestà (affresco, 1315-1321)
La Vergine col Bambino in trono in Maestà
fu commissionata nel 1315 (ricorrono infatti
tra poco i 700 anni dall’esecuzione) dal
Comune di Siena a Simone Martini,
maestro indiscusso del tempo vicino ai
modi del gotico cortese francese, per la
sala più importante del Palazzo Pubblico
(all’epoca Sala del Gran Consiglio, oggi
Sala del Mappamondo). Bella ed
elegante, Maria protegge la città e suoi
governanti con il suo corteo di angeli e
santi, ammonendoli contro l’arroganza, in
un connubio tra orgoglio civico e
devozione cristiana. Intorno alla scena,
corre una cornice decorata con
medaglioni raffiguranti Cristo benedicente,
profeti, evangelisti e con gli emblemi del
Comune di Siena, con il nero e bianco
Balzana e lo stemma del popolo senese,
un leone rampante in campo rosso.
L’opera è caratterizzata da una cura
attentissima ai dettagli decorativi, dai
punzoni delle dorature alle pietre preziose
inserite nell’affresco ai frammenti di
pergamena.
Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
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Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
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Capolavori dei musei senesi | Storia dell’arte
--------------------------------------------------------Siena, Museo Diocesano e Oratorio di San
Bernardino
Matteo di Giovanni
Annuncizione
(tempera su tavola 1455-1465)
La pala d'altare è una replica della
celebre Annunciazione dipinta da
Simone Martini e Lippo Memmi nel 1333
per il Duomo di Siena, oggi conservata
agli Uffizi, realizzata dal maestro
rinascimentale Matteo di Giovanni
(Borgo San Sepolcro, 1428 ca.-Siena,
1495) per la chiesa di San Pietro a Ovile.
Anche se con inevitabili variazioni
stilistiche, questo pezzo costituisce un
omaggio all'età d'oro della pittura
senese, un esempio esplicito di revival
dettato da motivi devozionali ed
estetici - si noti il senso di leggerezza, la
vivacità dei colori resi come smalti e la
raffinatezza del disegno.
Capolavori dei musei senesi | Archeologia
--------------------------------------------------------Colle di Val d’Elsa, Museo Archeologico
“Ranuccio Bianchi Bandinelli” e Parco
Archeologico di Dometaia
“Pittore del Pigmeo Trombettiere”
Kelebe
(terzo quarto del IV secolo a.C.)
Per kelebe si intende un tipo particolare
di cratere utilizzato per mescolare vino
e acqua al quale si attingeva con vasi
adatti a versare, spesso utilizzata per le
ceneri dei defunti. L’opera, tipica della
produzione volterrana con decorazione
a figure rosse, presenta un pigmeo che
suona una tromba e dà il nome a un
pittore di grandi capacità attivo nel IV
secolo a. C.). Essa faceva parte della
ricca collezione Terrosi, oggi purtroppo
dispersa in più sedi per vicissitudini
collezionistiche e familiari, e proveniva
dalla necropoli di Pian del Casone
presso Monteriggioni, che documenta
un’importante fase di popolamento
dell’area.
Capolavori dei musei senesi | Archeologia
--------------------------------------------------------Poggibonsi, Parco Archeologico di Poggio
Imperiale
Bicchiere tronco conico con base ad anello
(vetro, primo quarto XIII secolo)
Il Parco Archeologico di Poggibonsi, esteso
su una superficie di circa 12 ettari, valorizza
le diverse fasi insediative dell’acropoli
sovrastante la città moderna. Le più
antiche tracce risalgono al IV secolo d.C.,
sulla scia di un primo borgo in prossimità
della Francigena; al 1155 risale l’erezione
di “Podium Bonizi", di parte senese, che fu
completamente distrutto nel 1270 in
seguito ai contrasti con Firenze; nel 1313
l’imperatore Arrigo VII volle un villaggio
fortificato, la cui costruzione si interruppe
alla sua morte fino alla ripresa dei lavori
alla poderosa fortezza commissionata da
Lorenzo de’Medici a Giuliano da Sangallo.
Il bicchiere, che fa parte degli oltre 5000
frammenti vitrei rinvenuti, fu eseguito con
la tecnica della soffiatura a canna libera
(e decorato con filamenti in forma di
festoni; benché si tratti di vasellame da
mensa, fu murato a scopo rituale in una
nicchia nelle fondazioni del campanile
della chiesa durante il cantiere di
costruzione del castello.
Capolavori dei musei senesi | Archeologia
--------------------------------------------------------Chianciano Terme, Museo Civico
Archeologico
Acroterio femminile – Thesan?
(terracotta, II secolo a.C.)
La scultura è uno dei numerosi elementi
che vanno a ricomporre la decorazione
fittile del tempio rinvenuto in prossimità
della sorgente termale “I Fucoli”. La
figura femminile alata posta sulla
sommità destra del frontone, forse
identificabile con la dea Thesan, allude
probabilmente al mondo dionisiaco e
colpisce per l’assoluta eleganza e
naturalismo restituiti con grande
maestria di lavorazione; tutt’intorno
correva, come documentano altri
frammenti, un corteo marino con figure
di putti, nereidi delfini e mostri marini, a
ricordare il tema dell’acqua, tuttora
risorsa di Chianciano per eccellenza.
Capolavori dei musei senesi | Archeologia
--------------------------------------------------------Sarteano, Museo Civico Archeologico
Canopo femminile
(630-620 a.C.)
Il museo conserva materiali provenienti
dal territorio di Sarteano a
documentarne un’occupazione
ininterrotta dall’età del Bronzo antico
fino all’epoca tardoromana.
Particolarmente significativa la
collezione di canopi, vasi con
coperchio a forma umana destinati a
contenere le ceneri dei defunti. L’opera
in esame, ormai in stile evoluto,
proviene da una tomba a camera
della necropoli di Macchiapiana: il
canopo, su un trono di travertino, fu
sicuramente ossuario di una donna di
alto rango, come dimostrano gli
orecchini a spirale in argento, ma
anche il piccolo modello di ascia in
terracotta che teneva originariamente
tra le mani, simbolo di potere nella
società aristocratica del periodo tardoorientalizzante, piuttosto insolito per un
personaggio femminile.
Capolavori dei musei senesi | Archeologia
--------------------------------------------------------Cetona, Museo Civico per la Preistoria del
Monte Cetona e Parco Archeologico
Naturalistico di Belverde
Ceramica con decorazione “appenninica”
(media età del Bronzo)
Il museo documenta le fasi di
popolamento del territorio attorno al
Massiccio del Cetona dal Paleolitico
all’età del Bronzo e conserva rarissime
testimonianze del popolamento del
territorio; il percorso si estende nel Parco
Naturalistico, ricco di grotte
frequentate in epoca preistorica e
nell’Archeodromo. L’opera in esame,
qui riprodotta sulla base dei reperti
originali del museo, è un recipiente
ceramico, risalente alla media Età del
Bronzo (circa 1.400 anni fa), con
decorazione di tipo appenninico (a
motivi geometrici) realizzate con la
tecnica ad impressione e a incisione,
tipico dell’area senese e in particolare
della zona di Belverde.
Capolavori dei musei senesi | Archeologia
--------------------------------------------------------Chiusi, Museo Civico “La Città Sotterranea”
Urna figurata
(IiI secolo a.C.)
Il Museo Civico di Chiusi, attraverso un
percorso ipogeo, propone tre sezioni
rispettivamente dedicate al mito del
labirinto del re Porsenna, alle attività
produttive peculiari della zona, e infine
alla collezione di epigrafi etrusche che
vanta oltre 500 pezzi di varia
provenienza e cronologia, utili a
ripercorrere l’evoluzione dell’alfabeto
chiusino in Etruria.
La lastra di urna, con coperchio con
semirecumbente, proveniente dalla
tomba di Vigna Grande e a partenuta
alla famigli degli “Herini”, presenta una
figura umana forse identificabile con
Scilla alata, circondata da motivi
fitomorfi e animali che ricreano una
notevole suggestione immaginativa.
Capolavori dei musei senesi | Archeologia
--------------------------------------------------------Murlo, Antiquarium di Poggio Civitate Museo
Archeologico
Acroterio maschile
(terracotta, VII secolo a.C.)
Il museo espone i reperti provenienti dalla
vicina reggia di Poggio Civitate (VII-VI
secolo a.C.): non una necropoli ma un
rarissimo caso di città viva abitata da una
“gens” che promosse uno straordinario
programma decorativo.L’opera è uno dei
numerosi “acroteri”, sculture situate sulla
sommità del tetto del palazzo e visibili da
grande distanza, modellate a mano in
terracotta dipinta dagli artigiani di Murlo,
che, pur con riscontri orientali, non hanno
modelli simili sul territorio. La scultura ritrae
una figura maschile probabilmente
seduta, con una lunga barba squadrata,
occhi sporgenti e labbra pronunciaate, e
sopratutto un cappello a larghe falde
rialzate e un’altissima calotta appuntita, in
origine forse in cuoio, stoffa o paglia, che
trova esempi simili nelle pitture di Chiusi e
Tarquinia ma che, in queste forme, deve
considerarsi un elemento caratteristico di
Poggio Civitate.
Capolavori dei musei senesi | Archeologia
--------------------------------------------------------Trequanda, Raccolta Archeologica
Collezione Pallavicini
Vaso a figure rosse (III secolo a.C.)
La raccolta espone la collezione
dell’economista Giancarlo Pallavicini,
acquisita nel 2011 dal Comune di
Trequanda, e consta di un nucleo
centrale, messo insieme nell'Ottocento,
in parte formato da materiali
provenienti da terreni di proprietà della
famiglia, ai quali sono stati aggiunti vari
pezzi acquistati sul mercato antiquario
negli anni Settanta del secolo
scorso.L’opera, vivace nella
decorazione, fa parte del ricco corredo
di vasellame etrusco databile tra la fine
dell'VIII e gli inizi del V secolo a.C.; da
segnalarsi poi le produzioni di area
meridionale, che consentono di seguire
lo sviluppo e le influenze reciproche di
culture, tradizioni e scuole pittoriche, e
infine le suppellettili più tarde di epoca
romana.
Capolavori dei musei senesi | Archeologia
--------------------------------------------------------Castellina in Chianti, Museo Archeologico
del Chianti Senese
"Vaso del Poggino”
(metà VI secolo)
L’opera, di fattura attica e risalente alla
fase tardo orientalizzante dei principi
etruschi, proviene dalla necropoli del
Poggino situata nei pressi di Fonterutoli,
abitata tra la fine del VII secolo a.C. e il
V secolo a.C. Le quattro tombe qui
identificate furono saccheggiate da
tombaroli in epoche passate; oggi
hanno una struttura monumentale.
L’anfora a figure nere, risalente alla
metà del VI secolo a.C., presenta una
scena di banchetto che ribadisce
come la vite, quasi sulla scia della
futura fortuna del Chianti, fosse una
pianta già autoctona e
particolarmente apprezzata, come
attestano i semi combusti rituali di “vitis
vinifera” esposti in museo.