In vacanza con BancaStato - Banca dello Stato del Cantone Ticino

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In vacanza con BancaStato - Banca dello Stato del Cantone Ticino
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NEWS
NO. 2 - 2009
MAGAZINE DELLA BANCA DELLO STATO DEL CANTONE TICINO
In vacanza
con BancaStato
Il parere del direttor Barbuscia A sostegno dell’economia ticinese Il dilemma di molte famiglie
Crisi, il peggio
Una Banca
è ormai alle spalle con il cuore
PAG.
2-3
Costruire
o affittare?
PAG.
7-9
PAG.
10-11
Istockphoto
la situazione
L’editoriale
Periodo
record per
BancaStato
di DONATO BARBUSCIA
PRESIDENTE DELLA DIREZIONE GENERALE
ultimo trimestre del 2008 e i
primi quattro mesi del 2009
sono stati molto importanti
per BancaStato. Abbiamo infatti registrato il maggior afflusso di nuovi
clienti da quando questa Banca esiste. I cittadini ticinesi hanno voluto
così premiare la nostra politica prudente che ci ha permesso di tenerci
lontani dalla bufera che ha coinvolto
il mondo economico e quello bancario in particolare. Una politica che ci
ha impedito di realizzare forti redditività quando le cose andavano bene, ma che ci ha tenuti lontano da situazioni che si sono poi dimostrate
estremamente pericolose. Per la
Banca si è trattato della conferma
che ci stiamo muovendo nella giusta
direzione. È d’altra parte il nostro
mandato pubblico a imporci di salvaguardare al massimo i risparmi
dei cittadini ticinesi. Nell’intervista
che pubblichiamo qui accanto spiego più dettagliatamente quanto è
successo e quali sono le prospettive
per il futuro. Sono comunque ottimista e sono convinto che il peggio
della crisi sia ormai alle nostre spalle,
anche se la ripresa sarà lenta. Ma torniamo ai risultati della Banca che ha
chiuso il 2008 con il miglior bilancio
di tutti i tempi. Abbiamo infatti superato i 37 milioni di franchi di utile
netto, che risulta essere il miglior
utile netto pubblicato nella storia
della Banca. Di questo importo 26
milioni sono finiti nelle casse dello
Stato del Cantone Ticino. Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso e nei
primi quattro mesi di quest’anno abbiamo registrato cifre record sia per
quanto riguarda l’erogazione di crediti, sia per la raccolta di risparmi.
Nonostante i primi quattro mesi del
2009 siano stati eccezionali per l’evoluzione degli affari, ci aspettiamo risultati finanziari in leggera diminuzione rispetto al 2008. Questo è dovuto al fatto che gli interessi sono ai
minimi storici e che la clientela rimane ancora molto cauta prima di
decidere nuovi investimenti.
L’
2
IL DIRETTORE DONATO BARBUSCIA SPIEGA LA CRISI, I TEMPI LENTI
DELLA RIPRESA E LA POLITICA AZIENDALE CHE HA PERMESSO ALL’ISTITUTO
DI RIMANERE FUORI DALLA BUFERA
Crisi, il peggio
è ormai
alle spalle
a crisi finanziaria che ha
colpito il nostro Paese e il
mondo preoccupa le famiglie ticinesi. Cosa dobbiamo attenderci nei prossimi mesi? La
situazione peggiorerà ancora
o il barometro dell’economia
segna al bello? E come mai
siamo caduti così in basso?
Per rispondere a queste e ad altre
domande ci siamo rivolti al direttore di BancaStato Donato Barbuscia, che abbiamo incontrato
assieme alla sua bella famiglia nella
sua casa di
Vico Morcote sul lago Ceresio. Il
clima è familiare, il nostro
dialogo è di tanto in tanto interrotto da Alessandro, che reclama la presenza del padre per i
suoi giochi. Anche il linguaggio
e le domande di questa intervista vogliono avere un taglio familiare, escludendo le questioni
tecniche per rivolgersi a tutti i
nostri lettori.
Iniziamo da un’analisi della situazione attuale.
“Nonostante le imponenti misure adottate dalle banche centrali e
dai Governi di mezzo mondo i
principali Paesi industrializzati
hanno registrato, nei primi tre
mesi di quest’anno, il peggior calo trimestrale del dopoguerra per
tutto quanto viene prodotto a livello economico (Pil). Negli Stati
Uniti la diminuzione è stata del
5,7 per cento, in Giappone del 4
e in Germania del 3,8 per cento,
ma in altri Paesi molto dipendenti dalle esportazioni è andata
ancora peggio”.
In Svizzera è però andata un
po’ meno peggio rispetto agli
altri Paesi.
“Sì, il calo in Svizzera è stato dello
0,8 per cento. Anche l’aumento
della disoccupazione nel nostro
Paese è stato tutto sommato mo-
L
Istockphoto
IL CALO IN SVIZZERA
DELLO 0.8 PER CENTO
È STATO MENO GRAVE
CHE IN ALTRI PAESI:
USA -5.7%,
GIAPPONE -4%,
GERMANIA -3.8%;
SEGNO CHE GLI SVIZZERI
SONO OTTIMISTI
SUL NOSTRO
SISTEMA ECONOMICO
desto e la gente ha continuato sostanzialmente a spendere”.
Come mai la Svizzera, per il
momento, ha sofferto la crisi
meno di altri Paesi industrializzati?
“È stata una sorpresa anche per
gli addetti ai lavori. In effetti ci
aspettavamo cifre peggiori. Non
è facile spiegare questo fenomeno, dovuto certamente a situazioni particolari. Si potrebbe forse dire che gli Svizzeri si sono dimostrati più ottimisti di fronte
alla crisi rispetto ai cittadini di
altri Paesi, probabilmente perché hanno fiducia nel nostro sistema economico”.
La crisi durerà ancora a lungo?
“Probabilmente il peggio è ormai
alle nostre spalle. Da un po’ di
tempo a questa parte gli indicatori economici stanno infatti mostrando segnali di stabilizzazione
se non proprio di ripresa. Per il
IL DIRETTOR BARBUSCIA
CON LA MOGLIE SIMONA
E IL LORO FIGLIO ALESSANDRO
momento non abbiamo ancora
indicazioni positive dall’occupazione, ma l’ultimo dato americano denota perlomeno un deciso
calo dei nuovi disoccupati. Tutti
questi dati costituiscono un segnale inequivocabile di stabilizzazione della situazione a livello
globale, che dovrebbe portare ad
un’inversione di tendenza, a partire dall’autunno, nelle principali
economie industrializzate”.
Quindi stiamo per uscire da una
delle peggiori recessioni degli
ultimi decenni…
“Sì, ma non dobbiamo illuderci
che tutto tornerà presto come
prima. La ripresa sarà infatti lenta
e i tassi di crescita dell’economia
saranno alquanto limitati. L’uscita dalla crisi dovrà fare i conti con
due minacce che potrebbero rallentare i tempi: da una parte l’aumento dei tassi di interesse, cioè il
costo del denaro che potrebbe
scoraggiare gli investimenti e dall’altra l’incremento dei prezzi delle materie prime”.
Può spiegare in modo semplice
e non tecnico come si è arrivati
a questa crisi?
“Semplificare in questi casi significa banalizzare ed è sempre pericoloso. Diciamo però che siamo
arrivati a questa situazione in seguito a una grave crisi del sistema
finanziario che ha avuto forti ricadute sull’economia reale. Il
punto di partenza dell’attuale recessione è legato all’attività svolta
dalle banche attive a livello internazionale sui mercati finanziari e,
in particolare, su un segmento
del mercato immobiliare americano: quello chiamato del ‘subprime’. Negli anni le banche attive in questo settore avevano prodotto volumi molto importanti
di titoli derivanti dalla trasformazione di prestiti obbligazionari
(titolarizzazione), con alla base
debitori ipotecari di qualità non
particolarmente elevata. Dopo
anni di politica di tassi molto bassi la Federal Reserve (la Banca
centrale americana) nel corso del
2005 e fino al 2007 aveva aumentato il costo del denaro (ovvero i
tassi) a livelli particolarmente elevati in seguito all’evoluzione congiunturale americana. Questo
forte aumento degli oneri ipotecari aveva portato una buona
parte dei ‘debitori subprime’ a
non poter più sopportare il costo
della loro ipoteca e perciò a non
poter più rispondere finanziariamente agli obblighi contrattuali
Ti-Press/G. Putzu
che avevano con le banche. Da
qui è iniziata la valanga che ha
portato all’attuale crisi”.
La crisi finanziaria ha colpito molte banche anche in
Svizzera, ma non BancaStato:
come mai?
“Per nostra fortuna siamo stati
risparmiati da questo terribile
terremoto, perché la nostra
Banca ha sempre seguito una
politica prudente. Siamo un
Istituto pubblico e per mandato abbiamo il compito di salvaguardare i risparmi dei cittadini. Quando tutti registravano
elevati guadagni, la nostra redditività si è mantenuta su livelli
modesti, ma in seguito, quando la situazione è degenerata,
non siamo stati penalizzati”.
Anzi, si direbbe che ne avete addirittura tratto vantaggio.
“In effetti nel corso dell’ultimo
trimestre del 2008 e del primo del
“LA NOSTRA
POLITICA PRUDENTE
CI HA TENUTI
LONTANO DALLA CRISI.
I CITTADINI TICINESI
SE NE SONO ACCORTI
E ABBIAMO REGISTRATO
UN RECORD
DI NUOVI CLIENTI”
2009 abbiamo registrato un afflusso record di clientela, perché la gente cerca non tanto le
performance, quanto la stabilità. Desidera insomma che i
suoi risparmi si trovino in un
luogo sicuro”.
È certamente questa una caratteristica di BancaStato apprezzata dai cittadini. Molti
però ora sono preoccupati
perché sentono parlare di
cambiamenti per equiparare
la vostra Banca alle altre.
“BancaStato vuole sì aprirsi a
nuove attività per modernizzarsi,
ma senza abbandonare la sua filosofia di fondo vincente”.
Ma aprendovi al cosiddetto
‘private banking’, non esponete
BancaStato a maggiori rischi?
“Credo proprio di no. D’altra
parte la nostra Banca è già attiva da anni in questo settore, che
desidereremmo semplicemente
migliorare per essere più attrattivi sul mercato finanziario. Siamo coscienti che a livello politico non tutti condividono questa nostra richiesta. Qualora
dovesse comunque essere accolta dal Gran Consiglio, terremo in debita considerazione
queste posizioni, che ci indurranno a muoverci con la nostra
tradizionale prudenza. Una
prudenza che in questi ultimi
mesi è certamente stata premiata dai cittadini ticinesi”.
3
l’attualità
Segreto
REDAZIONE – È dunque corretto affermare che la Svizzera sta rinunciando al segreto bancario?
DE GOTTARDI – Il segreto bancario, così come sancito dal 1934
nell’articolo 47 della Legge sulle
banche a protezione della confidenzialità delle relazioni tra cliente e istituto, resta in vigore. Nessun dato verrà fornito automaticamente dalle banche svizzere alle autorità fiscali di altri Paesi.
PEDRAZZINI – Già ora vengono fornite informazioni soltanto
su richiesta scritta presentata dalle autorità giudiziarie di un determinato Paese (rogatorie internazionali). La domanda deve contenere un sospetto fondato nonché
un’indicazione sufficientemente
precisa della persona e della banca. Le azioni di ricerca indiscriminate o generalizzate, cioè informazioni fornite in modo automatico, non sono previste neppure dall’articolo 26 del modello di
convenzione OCSE.
DE GOTTARDI – D’altra parte
la Confederazione dovrà negoziare con ogni singolo Stato le
condizioni in base alle quali avverrà la concessione di assistenza
amministrativa.
PEDRAZZINI – Come detto, il
segreto bancario non è illimitato.
In caso di sospetto di attività criminali come terrorismo, crimine
organizzato, riciclaggio di denaro
o frode fiscale il segreto non può
essere fatto valere e le autorità di
altri Paesi possono accedere alle
informazioni su clienti di banche
elvetiche.
REDAZIONE – Ma in futuro
l’accesso a questi dati non verrebbe però facilitato.
PEDRAZZINI – Le procedure
non cambieranno, nel senso che
l’assistenza non diventerà automatica ma continuerà a essere
necessario dimostrare che esistono elementi concreti, un sospetto fondato. Sospetto che
bancario,
la Confederazione
non aveva scelta
I
sce oltre 5400 miliardi di franchi di
patrimoni, di cui il 58 per cento
provenienti dall’estero. Si stima
che i ricavi annuali netti provenienti da questa gestione si aggirino attorno ai 50 miliardi. Se si considera, a termine di confronto, che il
budget della Confederazione per
le uscite ordinarie ammonta a 59
miliardi, si capisce bene quale sia
l’importanza di questo settore economico per la Svizzera. Per quanto concerne il Ticino si stima che i
patrimoni amministrati nelle PER I CONTRIBUENTI
banche della
ELVETICI
Svizzera italiaNULLA CAMBIERÀ,
na ammontino
a 400-450 miCOSÌ COME
liardi (di cui 80PER
GLI
STRANIERI
90 per cento
INCENSURATI
provenienti dall’Italia) e producano ricavi per circa 4 miliardi,
mentre il budget del Cantone per
le uscite ordinarie è di 2,9 miliardi.
‘BancaStato News’ affronta questo delicato argomento con Curzio De Gottardi, responsabile
per l’Istituto della pianificazione
strategica e della comunicazione, e con Fabio Pedrazzini, responsabile dell’ufficio legale e
compliance.
FABIO PEDRAZZINI,
RESPONSABILE DELL’UFFICIO
LEGALE E COMPLIANCE
DI BANCASTATO (A SINISTRA)
CURZIO DE GOTTARDI,
RESPONSABILE DELLA
PIANIFICAZIONE STRATEGICA
E COMUNICAZIONE (A DESTRA)
4
Ti-Press/G. Putzu
Ti-Press/S. Golay
l Consiglio federale svizzero si
è dichiarato disponibile a ritirare la riserva a suo tempo formulata riguardo all’articolo 26 dell’Accordo tipo per i trattati di doppia imposizione elaborato dall’OCSE (Organizzazione per la
Cooperazione e lo Sviluppo Economico), di cui lo Sato elvetico è
membro, che prevede lo scambio
di informazioni in ambito fiscale
tra i Paesi che fanno parte di questa organizzazione. Da molti questa posizione del nostro Governo è
stata interpretata come una rinuncia alla difesa del segreto bancario.
Tanto che è in atto una raccolta di
firme a livello nazionale per proporre di ancorare il principio del
segreto bancario alla costituzione
svizzera. Si tratta di una questione
molto sentita dai cittadini. Molti
temono le conseguenze che potrebbe avere per l’economia del
nostro Paese l’adesione all’articolo
26 dell’OCSE. La piazza finanziaria elvetica con le sue banche costituisce infatti il settore più importante della nostra economia, dando un posto di lavoro a ben 200 mila persone (di cui 110 mila nelle
banche). Il mondo finanziario paga ogni anno tra 10 e 15 miliardi di
imposte agli enti pubblici e gesti-
Ti-Press/G. Putzu
IL PARERE DI CURZIO DE GOTTARDI, RESPONSABILE DELLA PIANIFICAZIONE
STRATEGICA E COMUNICAZIONE, E DELL’AVVOCATO FABIO PEDRAZZINI,
RESPONSABILE DELL’UFFICIO LEGALE E COMPLIANCE DI BANCASTATO
non si limiterà però più ai casi di
frode o truffa fiscale, ma verrà
esteso anche all’evasione fiscale.
REDAZIONE – Ci spiega la differenza tra evasione e frode?
PEDRAZZINI – Quando per
esempio vengono utilizzati documenti falsi, contraffatti o dal contenuto non corrispondente al vero, siamo di fronte a una frode fiscale che è un reato penale. L’evasione, almeno in Svizzera, è invece considerata una violazione
amministrativa, accertata dalle
autorità fiscali di fronte a una documentazione incompleta.
REDAZIONE – Anche per i
clienti svizzeri le autorità fiscali
potranno quindi chiedere documentazione alle banche se sospettano un’evasione?
DE GOTTARDI – No, secondo
la decisione del Consiglio federale nulla cambierà per i contribuenti elvetici. Nel nostro
Paese i reati tributari minori
continueranno a non essere
criminalizzati. Per i cittadini
della Confederazione, anche in
futuro il segreto bancario verrà meno soltanto quando sussiste un fondato sospetto di reati
finanziari gravi (frode fiscale) e
in quei casi l’autorità fiscale
potrà accedere direttamente 27 per cento per l’amministraalle informazioni bancarie.
zione dei patrimoni dei non doREDAZIONE – Quindi i clienti miciliati (off-shore), la Confedestranieri verranno trattati diverrazione è leader nella gestione
samente da quelli svizzeri.
patrimoniale internazionale. I
DE GOTTARDI – Dopo aver vavalori fondamentali dello Swiss
lutato attentamente la situazioBanking sono competenza, stabine, il Consiglio federale ha convelità, internazionalità e discrezionuto che l’aumenne. Tutti questi
valori restano
to della pressione I VALORI
immutati anche
internazionale con- FONDAMENTALI
con la strategia
seguente alla crisi
portata avanti
finanziaria impo- SWISS BANKING,
dal Consiglio
neva al nostro Pae- COMPETENZA,
federale.
se di aprire un ne- STABILITÀ,
goziato sull’allenta- INTERNAZIONALITÀ REDAZIONE –
Si richiede alla
mento del segreto
Svizzera di combancario in ambito E DISCREZIONE
piere un passo
fiscale. L’Associa- RIMARRANNO
tanto impegnatizione svizzera dei IMMUTATI
vo. Che ne è debanchieri (Asb)
condivide questa valutazione del gli altri Paesi che pure hanno il
Governo. Non dimentichiamo segreto bancario nelle loro leinoltre che l’autorità fiscale può in gislazioni?
qualsiasi momento chiedere al DE GOTTARDI – Non sarà solo la Svizzera a dover applicare
contribuente di presentare una dichiarazione della banca riguardo la nuova regolamentazione. La
pressione internazionale è forte
alle proprie relazioni.
anche sugli altri Paesi con legiREDAZIONE – In seguito all’inslazioni simili alla nostra. Setroduzione di queste nuove norcondo le nostre valutazioni, some prevedete che la Svizzera perno già molti gli Stati che negli
derà quote di mercato?
DE GOTTARDI – Con una ultimi tempi hanno dovuto avquota di mercato mondiale del viare passi simili a quelli di Ber-
na. L’Associazione svizzera dei
banchieri presterà comunque
particolare attenzione affinché
le nuove convenzioni di doppia
imposizione ancora da negoziare tengano conto in permanenza degli sviluppi internazionali,
per garantire che le regole del
gioco siano uguali per tutti e
consentire così al nostro Paese
di mantenere la sua posizione di
leader nella gestione patrimoniale internazionale.
REDAZIONE – Ma la Confederazione non ha reagito troppo
rapidamente alle pressioni internazionali?
DE GOTTARDI – Dopo la minaccia di vedersi inserire nella lista nera dei paradisi fiscali la
Svizzera non poteva ignorare il
rischio che questo comportava
per l’intera economia nazionale.
REDAZIONE – L’Associazione
svizzera dei banchieri si trova
pertanto in perfetta sintonia con
la politica del Consiglio federale.
DE GOTTARDI – La nostra associazione ha lavorato a stretto
contatto con il Governo ed è
giunta alla conclusione che la linea politica imboccata da Berna
tenga conto degli interessi generali dell’economia elvetica.
5
i prodotti
l’intervista
Una Banca con il cuore
non solo col portafogli
LA POLITICA DI BANCASTATO, CHIAMATA PER MANDATO PUBBLICO
A SOSTENERE L’ECONOMIA TICINESE E LE NOSTRE AZIENDE
U
Istockphoto
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6
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COME AIUTARE
L’ECONOMIA TICINESE?
COME INTERPRETA
BANCASTATO
IL SUO MANDATO?
E CON QUALI RISULTATI?
CE LO SPIEGA
BERNARDINO BULLA,
MEMBRO
DELLA DIREZIONE GENERALE
Ti-Press/S. Golay
na Banca con il cuore e
non solo con il portafogli. È questa l’immagine che il direttor Bernardino
Bulla comunica di BancaStato.
Non si tratta di un’abile trovata di marketing, ma di una sua
convinzione profonda. “Vede,
ci confida, secondo me i Ticinesi dovrebbero riappropriarsi
della loro Banca, perché stabilendo rapporti con noi diventano in qualche modo clienti di
sé stessi”. Già, perché BancaStato appartiene al Cantone e
quindi ai suoi cittadini e per
legge (gli statuti di questa Banca sono fissati dalla legge) è
chiamata a sostenere lo sviluppo dell’economia ticinese.
Quindi anche delle aziende di
questo Paese. Come lo fa? Come interpreta questo delicato
mandato pubblico? In base a
quali criteri opera? E con quali
risultati? Per rispondere a queste domande abbiamo incontrato Bernardino Bulla, respondabile dell’area Controllo
rischi, a cui spetta l’ultima parola prima di decidere se dare
fiducia o meno a un’azienda.
Nelle due pagine successive intervistiamo invece i direttori di
due ditte, a cui l’Istituto ha
concesso crediti, per conoscere
il loro vissuto nei confronti di
BancaStato.
“Dei circa 6,5 miliardi di credito erogati dalla nostra Banca al
31 dicembre 2008 – ci spiega
Bulla – circa 5,2 sono stati concessi al settore immobiliare, in
gran parte per promuovere
l’accesso all’acquisto di una casa propria. Dei rimanenti 1,3
miliardi, circa il 50 per cento è
confluito a enti di diritto pubblico per finanziare opere di
interesse generale. La parte rimanente (circa 700 milioni) è
invece stata destinata a sostenere direttamente le aziende
ticinesi, sia per finanziare e incentivare le loro attività produttive, sia per assicurare loro
la liquidità necessaria a breve
termine”.
BERNARDINO BULLA,
RESPONSABILE AREA
CONTROLLO RISCHI
BANCASTATO
Questo però lo fanno anche
altri istituti. Che cosa vi distingue allora dagli altri?
“Noi come gli altri siamo tenuti a rispettare le normative federali e quelle stabilite dall’Associazione svizzera dei banchieri, così come quelle dettate dalla prassi e infine dal buon
senso. Se le altre banche hanno
però come obiettivo quello di
ottenere un elevato rapporto
tra rischio e rendimento, il fine
prioritario di BancaStato è invece quello di svolgere una
funzione di sostegno dell’economia, fermo restando la garanzia di una sana gestione dell’Istituto. In altre parole, la nostra Banca rappresenta uno de-
gli strumenti privilegiati attraverso cui lo Stato sostiene le
aziende insediate sul suo territorio. Per questa ragione il nostro mandato e la nostra vocazione sono quindi diversi rispetto a quelli di altri istituti”.
Questo significa che siete anche meno rigorosi?
“Assolutamente no. Le regole
del gioco sono grosso modo
uguali per tutti. Noi abbiamo
però la possibilità di interpretare il nostro ruolo in modo
più ‘libero’, meno restrittivo.
Lavorando per una Banca che
vive e pensa in modo locale,
caratterizzata quindi da una
forte prossimità con il territorio, ci possiamo forse permettere di valutare maggiormente
rispetto ad altri anche i fattori
qualitativi di un’azienda e non
solo quelli quantitativi, attribuendo a questi due fattori delle ponderazioni diverse. Per
questo, forse, in alcuni casi
sembriamo più comprensivi o
permissivi”.
Quando una ditta vi chiede un
credito, su quali criteri vi basate per decidere se concederlo?
“Come qualsiasi banca esaminiamo dapprima la situazione
economico-finanziaria sulla
base dei conti degli ultimi anni,
valutiamo il mercato in cui
l’azienda opera, la sua reputazione e il grado di innovazione
dei suoi prodotti, senza dimenticare un’analisi delle capacità
di rimborso dei debiti nel tempo. Attribuiamo però molto
peso anche al rapporto umano
e alla possibilità di stabilire la
fiducia reciproca, che sono
elementi soggettivi. Interpretando il nostro mandato pubblico cerchiamo di capire, nell’interesse dell’economia cantonale, se si tratta di un’attività che ha futuro. Se ad esempio un’azienda soffre di una
crisi di liquidità e l’imprenditore ci convince che l’attività
ha ragione di esistere, al di là
di parametri e coefficienti,
cerchiamo di sostenerla”.
7
l’intervista
L’ESPERIENZA DI DUE GIOVANI CHE NEL 2006 HANNO DECISO DI DIVENTARE IMPRENDITORI
“Senza
IL PARERE DEL DIRETTORE DI UNA DITTA FARMACEUTICA CON FINANZIATORI AMERICANI
“Grazie all’intervento di BancaStato
BancaStato
siamo ancora in Ticino”
non avremmo potuto espanderci”
ent’anni fa, freschi di
studi, Giuseppe Cerro
e Siegfried Renner costruirono una piccola centrale
elettrica sul Rossbodenalp a
quota 2000 metri sopra il villaggio di Andermatt, con tanto
di laghetto, muro di contenimento, 200 metri di condotta e
turbina. Doveva servire a portare l’elettricità sull’alpe di
proprietà della famiglia del
giovane Siegfried. Grazie a
questa iniziativa, che garantisce acqua calda, luce, riscaldamento e internet, ancora oggi
Rossbodenalp viene caricata
d’estate da un alpigiano. Dopo
quell’esperienza i due giovani
seguirono entrambi la propria
strada: Giuseppe, che nel frattempo si era laureato in economia, nell’industria dapprima
della moda, poi petrolifera;
Siegfried, diplomatosi ingegnere, come progettista in impiantistica diventando direttore di
uno studio del settore a Bellinzona. Le loro strade professionali si sarebbero incontrate solo diciassette anni dopo quella
simpatica esperienza alpigiana
V
8
LA ENERSOLUTIONS
PROPONE
NUOVE TECNOLOGIE
CHE PERMETTONO
DI RISCALDARE
SPENDENDO LA METÀ
RISPETTO A UN SISTEMA
TRADIZIONALE
per dare origine alla Enersolutions SA, un’azienda con sede
a Rivera che si occupa di sistemi innovativi per produrre calore e che gode del sostegno di
BancaStato.
Si tratta di tecnologia all’avanguardia di origine germanica,
che si può applicare a qualsiasi
sistema di riscaldamento o di
raffreddamento e di produzione di acqua calda potabile.
“La sostanza dell’impianto esistente – ci spiega Giuseppe
Cerro – rimane la stessa, ma
grazie all’applicazione dei nostri accumulatori a stratificazioni si può risparmiare fino al
30 per cento di energia. Risparmio che può superare il 50 per
cento se vengono impiegati anche pannelli solari”. “Nel caso
di una costruzione nuova – aggiunge Siegfried Renner – la
nostra tecnologia costa addirittura meno di quella tradizionale, a condizione che si tratti di
una casa di almeno tre o quattro appartamenti. All’albergo
Unione di Bellinzona, dove abbiamo montato un impianto di
questo genere, in un solo anno
hanno risparmiato 12 mila litri
di gasolio”. “Ottimizzando
l’efficienza energetica – continua Giuseppe Cerro – i nostri
impianti permettono quindi di
dimezzare i costi, pur garantendo le stesse prestazioni di
un sistema tradizionale. A lungo termine, l’obiettivo che ci
siamo prefissati è però quello
di affinare le nostre tecnologie
a un punto tale da raddoppiare
i servizi dimezzando i costi”.
Ma veniamo ai rapporti di
Enersolutions con BancaStato.
“Senza l’aiuto di BancaStato –
taglia corto Giuseppe Cerro,
economista della società – non
avremmo potuto espanderci
come abbiamo fatto. Siamo
partiti con un piccolo capitale
proprio e, nonostante l’attività
abbia subito riscosso successo,
ci siamo accorti che la liquidità
di cui disponevamo non era
sufficiente perché dovevamo
pagare il materiale all’acquisto, ma l’incasso avveniva solo
alcuni mesi dopo. La linea di
credito concessaci da BancaStato è quindi stata essenziale
per permetterci di pagare i fornitori prima di incassare le fatture dai nostri clienti”. Siete
quindi soddisfatti dei vostri
rapporti con la Banca? “Non
parlerei di rapporti con la Banca. Per noi l’Istituto ha un volto ed è quello del nostro consulente, con il quale si è creato
un rapporto di fiducia. Per rispondere alla sua domanda,
comunque, sì la nostra esperienza è stata assolutamente
positiva”.
Siete preoccupati per la crisi
economica? “Per il momento
non ci tocca, ma siamo fiduciosi anche per il futuro: la gente
infatti avrà sempre più bisogno
di risparmiare e noi abbiamo la
soluzione per farlo!”
Ti-Press/G. Putzu
GIUSEPPE CERRO,
DIRETTORE
AMMINISTRATIVO
(A SINISTRA)
SIEGFRIED RENNER,
DIRETTORE TECNICO
(A DESTRA)
RACHELE ZÜGER,
ASSISTENTE
(AL CENTRO)
Ti-Press/G. Putzu
SHAHBAZ
ARDALAN,
DIRETTORE
DI ALPEX
PHARMA
ata nel 1988 a Mezzovico come piccola
azienda farmaceutica
(Aesculapius Pharma), Alpex
Pharma è oggi leader a livello
mondiale nella produzione di
pastiglie effervescenti e possiede un brevetto all’avanguardia
per la produzione di compresse
che si sciolgono in bocca.
Ne parliamo con il suo simpatico
e dinamico direttore, d’origine
curdo-iraniano, ma ticinese
d’adozione e innamorato della
nostra regione, che si è sempre
battuto per mantenere questa interessante industria in Ticino.
“Comunque – afferma Shahbaz Ardalan – se non fosse per
l’intervento di BancaStato forse
non saremmo più qui”. Un
buon esempio, dunque, di come la Banca assolve al suo mandato pubblico di sostenere
l’economia del cantone.
Ma andiamo con ordine. Questa
ditta farmaceutica, fondata ventuno anni fa e da diciotto diretta
da Shahbaz Ardalan, nel 1982 è
stata venduta a una multinazionale irlandese (Elan corporation), che nel 2004 l’ha a sua volta
N
ceduta a una nuova società comnon solo in farmacia. La vera ricposta da una banca di investimenchezza di questa azienda è dunti americana e da alcuni privati. que costituita dal suo ‘know
Recentemente, nel 2007, è entrahow’ e dai suoi brevetti, che posto a far parte del pacchetto aziosono però essere venduti per utinario anche un gruppo elvetico: lizzarli altrove. Che cosa lega
la BB Biotech di Zurigo.
dunque questa azienda al territoLa specialità di Alpex, che in gerrio? “Il Ticino ci permette di atgo si definisce ‘drug delivery tingere al mercato del lavoro itacompany’, è quelliano, sia per perla di trasformare ALPEX PHARMA,
sonale altamente
sotto forma di DA 20 ANNI IN TICINO, specializzato, sia
medicine, cioè in
per manodopera.
pastiglie, i principi È LEADER MONDIALE
Il Cantone ha
attivi scoperti dai NELLA PRODUZIONE
inoltre un’invidiaricercatori.
bile posizione sulDI PASTIGLIE
“Lavoriamo con EFFERVESCENTI
l’asse nord-sud e
aziende in tutto il
da quando lavomondo, ci spiega il direttore, e riamo con BancaStato è interesnaturalmente anche con le ditte sante anche dal profilo finanziafarmaceutiche ticinesi, ma sorio. BancaStato ci ha infatti finanprattutto con la Gran Bretagna e ziato la sede e l’acquisto di un
gli Stati Uniti. Nel campo dei terreno adiacente per eventuali
prodotti effervescenti siamo leaampliamenti dell’attività. Queder mondiali, ma il nostro fiore sto intervento, molto apprezzato
all’occhiello è un brevetto per dai nostri finanziatori americani,
fabbricare pastiglie orosolubili, ci ha aiutati a mantenere la ditta
che si sciolgono cioè in bocca in Ticino”. Determinante in quesenza bisogno di ingurgitarle”. sta scelta è stato certamente anAlpex produce anche integratori che il ruolo del direttore di Alalimentari come vitamine, tipici pex, che vive nel nostro Cantone
prodotti effervescenti venduti dal 1983. Iraniano d’origine, ap-
partenente alla minoranza curda,
proviene da una famiglia nobile
di possidenti terrieri e di avvocati
e diplomatici. Era giunto in Svizzera, all’università di Ginevra,
per prepararsi alla carriera diplomatica. Ma dopo la rivoluzione
del 1979, ha deciso di rimanere in
Svizzera e di studiare economia.
Sentite la crisi?, gli chiediamo.
“Sulla produzione no. Anzi siamo in fase di espansione. Un momento di profondi cambiamenti
come quello che stiamo vivendo
è addirittura favorevole per acquisire nuovi clienti per un’azienda piccola ma dinamica come la
nostra in grado di contenere i costi”. Ma, a questo proposito, il fatto di essere in Ticino non è penalizzante? “No. È vero che qui gli
stipendi sono più elevati, ma anche l’efficienza è maggiore”.
Guarda quindi al futuro con ottimismo? “Sì, stiamo cercando di
svilupparci acquisendo sia nuove
tecnologie, sia eventualmente altre aziende. Sono allo studio anche alleanze con altre ditte del
settore per offrire una gamma
sempre più ricca di prodotti alla
nostra clientela”.
9
l’incontro
Costruire una
L’ESPERIENZA
DI UNA COPPIA
DI INSEGNANTI
CHE HANNO
CONTRATTO
UN’IPOTECA CON
BANCASTATO
affitto?
Ti-Press/B. Galli
impatici, aperti, comunicativi. Mentre li intervistiamo
ci sembra di averli sempre
conosciuti. Sono davvero una
bella coppia Orietta e Roberto
Bassi, che abbiamo incontrato a
Sonvico nella loro casa ecologica
in legno costruita grazie a
un’ipoteca di BancaStato. Si conoscono da quando hanno sedici
anni e studiavano alla scuola Magistrale a Lugano. Entrambi insegnano a tempo pieno, non
hanno figli, ma con i bambini
trascorrono tutte le giornate perché sono maestri di scuola elementare: Orietta a Pregassona,
to legato al suo paese”. Ed in efRoberto a Cadro.
fetti, mentre ci faceva visitare la
Hanno già alle spalle ventisei ansua casa, Roberto si è fermato
ni di insegnamento, avendo inidavanti a una finestra per moziato a lavorare a vent’anni appena terminati gli studi alla scuola strarci con orgoglio la splendida
vista sui Denti della Vecchia.
Magistrale. Hanno pertanto vis“Appena sposati – racconta – absuto in prima persona i cambiamenti della scuola avvenuti in biamo abitato nel nucleo storico
del paese. Poi si è presentata l’opquesti ultimi tre decenni. “Inseportunità di acquistare un terregnare – spiega Roberto – è diventato più impegnativo. Le riunioni no a buon prezzo e non ci siamo
lasciati scappare
sono più frel’occasione”. “Dequenti, i rap- “LA NOSTRA
sideravamo innanporti con i ge- PREOCCUPAZIONE
zitutto costruire
nitori più inuna casa nel rispettensi, sempre PRINCIPALE ERA
più servizi so- COSTRUIRE UNA CASA to dell’ambiente,
ma compiendo il
ciali ruotano ECOLOGICA”
passo secondo la
attorno alla
gamba – precisa Orietta. L’idea
scuola. Oggi al docente si richiedi fare un debito mi angosciava,
de di coordinare tutte queste attima poi, discutendo con Roberto,
vità”. Si tratta comunque, osserviamo, di mutamenti positivi. mi sono convinta che gli interessi
Orietta e Roberto concordano e mensili di quel debito corrispondevano più o meno a quanto pasi soffermano su un altro importante cambiamento intervenuto gavamo di affitto”. “In effetti –
aggiunge Roberto – il nostro
rispetto ai loro primi anni di insegnamento. “Quando abbiamo maggior costo rispetto a quando
iniziato – spiega Orietta – quello eravamo inquilini era solo quello
dell’ammortamento annuale del
che diceva il maestro era accettato. Oggi non è più così e succede debito”. “Se poi penso quanto
spesso che i principi in base ai sono saliti oggi gli affitti – osserquali avviene l’educazione a casa va Orietta – credo che abbiamo
e a scuola non siano gli stessi. È
quindi necessario essere molto
più elastici e aperti. A volte non è
LA SIGNORA ORIETTA
facile mediare tra valori diversi”.
NELLA CUCINA, REALIZZATA
La coppia ha sempre abitato a
CON MATERIALI ECOLOGICI
Sonvico, “perché Roberto è mol-
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casa
o rimanere
in
UNA VEDUTA INTERNA
DELLA CASA, PROGETTATA
CON UNA ZONA CENTRALE
AMPIA E APERTA SU DUE PIANI
PER RISPARMIARE ENERGIA
fatto davvero una buona scelta.
La nostra preoccupazione, comunque, è sempre stata di non
essere costretti a cambiare vita a
causa della casa. Abbiamo visto
troppi amici obbligati a rinunciare alle vacanze e ad altro a causa
del debito contratto per costruire la casa. Noi non volevamo correre questo rischio e siamo stati
molto oculati nella spesa”.
Quale casa costruire
“Volevamo costruire una casa sana – spiega Orietta – utilizzando
materiali sani”. Ai due coniugi
sembra troppo pomposo definire la loro abitazione ecologica.
“Assieme a un architetto – racconta Roberto – abbiamo elaborato il progetto di un’abitazione
in legno che rispondesse alle nostre esigenze. Una volta ottenuto
il permesso di costruzione, la diTi-Press/B. Galli
S
ORIETTA E ROBERTO BASSI
SUL BALCONE DELLA LORO
CASA ECOLOGICA
rezione dei lavori l’abbiamo fatta
noi”. Forse anche perché Roberto, appena terminati gli studi,
non avendo trovato subito un’occupazione come maestro, aveva
lavorato per qualche tempo in
un’impresa di costruzioni. “Ci
hanno indirizzati verso un’azienda nel Canton Lucerna – spiega –
perché in Ticino dieci anni fa
nessuna ditta era specializzata in
questo genere di costruzioni.
Mentre a Küssnacht costruivano
gli elementi prefabbricati della
nostra futura casa, con un’impresa della zona abbiamo preparato il basamento in cemento armato”. “In tre giorni – racconta
Orietta mostrandoci un album di
fotografie – hanno montato la
struttura della nostra casa”. “Poi
è iniziato il lavoro degli artigiani
locali – prosegue Roberto – sotto
la nostra direzione. Eravamo nel
Ti-Press/B. Galli
mese di giugno e iniziavano le vacanze scolastiche. In settembre
dovevamo finire e così è stato”.
Il controllo dei costi
“Siamo partiti con un preventivo
delle spese molto preciso. E di
questo la Banca era molto contenta”. “Quando si trattava di
scegliere i pavimenti, i bagni, la
cucina eccetera – interviene
Orietta – sapevamo esattamente quanto potevamo spendere e
abbiamo scelto prima di tutto
oggetti e materiali sani e che ci
piacevano, ma compatibili con
il nostro budget e soprattutto
con l’ambiente. Insomma, non
ci siamo fatti prendere la mano”… Rispetto a una costruzione in muratura, una costruzione edificata in legno costa meno? “Nel nostro caso – risponde
Roberto – abbiamo calcolato
che il risparmio non è stato
molto rilevante, perché la casa
l’avevamo progettata noi”. La
vostra casa è comunque molto Il rapporto con la Banca
economica anche dal profilo Perché avete scelto BancaStaenergetico. “Sì, la casa è molto to? “Perché come dipendenti
ben isolata e la riscaldiamo solo a dello Stato beneficiavamo di
legna con un camino e una pigna un tasso d’interesse favorevo– spiega Orietta. E siccome la lele”. E avete optato per un tasgna la tagliamo noi, i costi sono so fisso o variabile? “Dappriancora più basma variabile e
si”. “L’acqua – “MENTRE LA
da cinque anprosegue Ro- COSTRUIVAMO,
ni a questa
berto – viene I CONTROLLI SULLA SPESA parte fisso. A
riscaldata graragion veduzie a un im- DA PARTE DELLA BANCA
ta, comunpianto di collet- ERANO MOLTO PUNTUALI. que, in questi
tori solari, che L’ABBIAMO TROVATO
ultimi dieci
ci permettono
anni optare
di coprire il 70 GIUSTO E ANZI
per una scelta
per cento del CI SIAMO SENTITI
o per l’altra
fabbisogno. Il TUTELATI”
non avrebbe
rimanente 30
comportato
per cento è riscaldato elettricagrandi differenze”. Come somente sfruttando la corrente no stati i vostri rapporti con
notturna”. Si tratta di impianti BancaStato? “Mentre costruicostosi? “All’inizio la spesa è stata vamo la casa i controlli sulla
simile a quella di un impianto traspesa erano molto puntuali. A
dizionale, ma in seguito, naturalqualcuno avrebbe potuto mamente, si risparmia”.
gari dare fastidio, ma noi lo
abbiamo trovato giusto e anzi
ci siamo sentiti tutelati e seguiti per evitare di commettere errori”. Quali consigli dareste a chi si accinge a costruire
una casa con gli aiuti della
Banca? “Prima di tutto – risponde Orietta – di compiere
il passo secondo la gamba, per
evitare che la casa diventi un
problema e costringa a rinunciare a tutti i piaceri della vita
per pagare l’ipoteca. In secondo luogo, è importante seguire da vicino i lavori per evitare
ritardi o spiacevoli sorprese.
In terzo luogo, prima di decidere quale casa costruire vale
la pena di pensarci bene e
quando si progetta è utile pensare anche ai dettagli: non è
tempo perso, perché si evitano
errori”! Questo significa che
non avete commesso errori?
“Se costruissimo una seconda
casa, non avrebbe i difetti della prima, ma va bene così”…!
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Siamo sponsor
Agenda
APRILE – NOVEMBRE
Stagione concertistica degli studenti del Conservatorio
www.conservatorio.ch
dell’Associazione Calcio Bellinzona (ACB)
www.acbellinzona.ch
25 GIUGNO – 5 LUGLIO
JazzAscona
www.jazzascona.ch
delle due squadre ticinesi di Hockey:
HCAP e HCL e i rispettivi club giovanili
www.hcap.ch
www.hclugano.ch
23 AGOSTO
Traversata del lago di Lugano
www.luganonuoto.ch
12 SETTEMBRE – 10 GENNAIO 2010
“Con gli atleti di Zeus - Lo sport nell’antichità”
Museo d’arte, Mendrisio
www.mendrisio.ch/Museo/home.htm
del Team Ticino
www.teamticino.ch
12 SETTEMBRE – 28 FEBBRAIO 2010
“Le scatole dei segreti di Niki de Saint Phalle”
Museo in erba, Bellinzona
www.museoinerba.com
18 SETTEMBRE – 31 OTTOBRE
della Commissione Ticinese
per la Formazione Permanente
dei Giuristi (CFPG)
www.cfpg.ch
“MagicArte”
Museo comunale d’arte moderna, Ascona
www.museoascona.ch
10 – 11 OTTOBRE
Gianetti Day – pedalata popolare internazionale
www.gianettiday.ch
26 NOVEMBRE
NEWS
2009
ConfronTI
Monte Verità, Ascona
www.confronti.ch
Mendrisio d’Oro 2009
Fabian Cancellara (al centro a sinistra, Mendrisio d’Oro) e Marcel
Wyss (al centro a destra, Mendrisio
d’Argento) sono i vincitori della
37.ma edizione del Premio Mendrisio d’Oro, sostenuto da BancaStato.
Nuovo look
Nuova versione
Ecco la nuova versione della “PrePaid
MasterCard BancaStato” che permette alla clientela più liberta, più sicurezza, più controllo.
Rimosso il cartellone che per diversi
mesi ricopriva la facciata, l’edificio
storico in Piazza Riforma si mostra
ora in tutto il suo splendore. Sarà la
roccaforte del private banking BancaStato di Lugano.
2009
2009
AGENDA DELLE MANIFESTAZIONI
AGENDA DELLE MANIFESTAZIONI