BRIANZA EXPERIENCE La via del saper fare

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BRIANZA EXPERIENCE La via del saper fare
13 febbraio 2014
BRIANZA EXPERIENCE
La via del saper fare
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LA PREMESSA
Il progetto Expo 2015 è un’opportunità non solo per il polo espositivo di
Rho-Pero, ma per tutti i territori capaci di esprimere, offrire e mettere in
scena le loro specificità, la loro vocazione a realizzare progetti di
eccellenza. Progetti in grado di far diventare attrattivi territori e città
minori per il periodo dell’evento internazionale, ma anche con effetti
significativi di legacy, in termini di benefici futuri e duraturi.
In quest’ottica alcuni Comuni, legati dalla cultura produttiva nel campo
del design e dell’arredo, hanno elaborato una proposta comune capace
di mettere a sistema gli elementi di maggiore interesse sul piano culturale,
turistico e produttivo, in grado di attrarre turisti italiani e stranieri che
potranno cogliere l’opportunità della visita ad Expo per estendere a un
territorio più vasto la loro permanenza in Lombardia.
Per raggiungere l’obiettivo è necessaria la collaborazione da parte di
tutti i soggetti pubblici e privati che costituiscono le eccellenze presenti
sul territorio coinvolto.
I COMUNI PROMOTORI
In quest’ottica, i Comuni di Cabiate, Cantù, Carugo, Figino Serenza,
Giussano, Lentate sul Seveso, Lissone, Mariano Comense, Meda e
Seregno si sono incontrati per valutare la fattibilità e/o l’opportunità di
organizzare eventi o mettere in campo strategie comuni per partecipare
attivamente a EXPO 2015.
Si tratta di Comuni con caratteristiche di omogeneità sotto il profilo
economico e produttivo (legato principalmente al design, all’arredo ed al
legno).
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IL CONTESTO STORICO DELLA BRIANZA
Geograficamente la Brianza è una zona della Lombardia situata tra le valli
del fiume Seveso e dell’Adda, che si estende dalla pianura monzese fino
alle Prealpi.
L’elemento che la caratterizza è un comun denominatore economicoindustriale-storico.
La produzione di arredi e, più in generale, il sistema legato al design in
tutte le sue forme (dalla progettazione fino alla realizzazione e
commercializzazione del prodotto), appare come il principale fattore
aggregante della popolazione e del territorio brianzolo, la cui tradizione
nella produzione mobiliera parla di un passato di primogenitura e di
leadership molto forte testimoniata da uno sviluppo che inizia già nel
secolo XIX.
L’economia era ancora prevalentemente agricola e, a causa delle
caratteristiche collinari del terreno nell’area del Comasco (Cantù),
risultava poco redditizia rendendo necessario sviluppare altre attività
che integrassero i redditi degli agricoltori.
Le caratteristiche paesaggistiche di pregio del territorio, congiuntamente
alla vicinanza con Milano, ne fecero un luogo di villeggiatura
privilegiato da parte della nobiltà e della borghesia milanese, che cominciò
ad esprimere una domanda di mobili di qualità per arredare le proprie
residenze, prima nell’area più prossima a Milano (Lissone) e in seguito
proseguendo verso il lago di Como (Cantù).
Si sviluppò così gradualmente una produzione mobiliera di tipo
artigianale, inizialmente affiancata e sostenuta da quella agricola.
Il mercato inizialmente fornito era quello locale che, richiedendo una
produzione “su misura”, non giustificava ancora una organizzazione di tipo
industriale.
In seguito, a partire dalla zona di Lissone, nacquero le prime iniziative di
carattere industriale che esportarono una buona parte della produzione in
tutta Italia e contribuirono significativamente a far conoscere il prodotto
brianzolo all’esterno del suo territorio.
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La nuova concezione del mobile neoclassico - ispirato al Chippendale che, definendo strutturalmente ogni singolo pezzo, permetteva la
costruzione del mobile scomposto in parti, e poi assemblato per la
vendita, favorì la nascita di una varietà di specializzazioni, dagli
intagliatori ai tornitori, dai lucidatori ai laccatori, dai decoratori, ai
tappezzieri e ai produttori di macchine per la lavorazione del legno.
Già a partire dai primi anni del 1800 l’artigianato lissonese del mobile
iniziò ad avere le caratteristiche di un distretto produttivo riconoscibile.
Intorno al 1850 un processo simile di nascita e sviluppo del distretto del
mobile avvenne anche nell’area del Canturino dove mantenne però una
dimensione più artigianale.
Il mercato prevalente era costituito dalla borghesia del nord Italia anche
se non mancavano incursioni degli artigiani mobilieri brianzoli anche in
mercati lontani, e persino esteri.
Con il consolidarsi della professione nacquero specializzazioni di fase e la
filiera produttiva andò articolandosi ed arricchendosi, anche grazie al fatto
che geograficamente era immersa nell’area certamente più dinamica del
Paese, che procedeva speditamente nel nascente processo di
industrializzazione e che beneficiava dello spettacolare sviluppo della
meccanica.
La specifica tipologia di prodotto - il mobile su misura di qualità - ha
inoltre fortemente contribuito a coltivare e sviluppare creatività e
innovazione.
La ricerca del bello, dell’eleganza, del pezzo unico si è sempre
accompagnata con la ricerca della soluzione tecnica, attraverso la
consuetudine a lavorare con architetti o stilisti di fama internazionale,
privilegiando soprattutto il rapporto con i designers, la cui creatività ha
aperto la strada a un nuovo modo di concepire l’arredo, più vicino alle
esigenze delle persone, così come a una più alta ed etica qualità della vita.
Il Concorso Internazionale del Mobile e le Selettive a Cantù, le
Settimane Lissonesi, le Biennali dello Standard a Mariano Comense
sono stati eventi culturali quasi contemporanei del passato, che hanno
contribuito in modo straordinario al rinnovamento del mobile italiano e
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promosso nel mondo la qualità di arredi, complementi, tecnologie che
hanno innovato e rivoluzionato la vita di tutti i giorni, introducendo nuove
forme, materiali, colori, funzioni ed emozioni. Hanno caratterizzato il
territorio durante gli anni del boom economico, garantendo lo sviluppo di
un sistema di rete che ha contraddistinto l’area lombarda come una delle
più fertili nel panorama internazionale del design. Sono stati espressioni
dell’evoluzione economica, sociale e industriale del Made in Italy e di un
territorio, il nostro, nel quale, da sempre, il concetto di alto artigianato e
innovazione appartiene all’operosità quotidiana di tutti gli imprenditori.
La voglia e la necessità di sperimentare ha costruito poco alla volta una
consuetudine ed una predisposizione verso un processo di continua
innovazione.
Ne è emerso un distretto che viene unanimemente considerato l’Università
italiana del mobile.
LE AZIONI IN CORSO
Alcuni soggetti del nostro territorio hanno costituito nel 2013 un Tavolo
di lavoro per Expo con il Comune di Monza: Provincia MB, Camera di
Commercio MB, Confindustria MB, Assolombarda, Confcommercio MB, APA
Confartigianato MB, CGIL, CISL, UIL, Unione Artigiani della Provincia di
Monza e Brianza, Università degli Studi di Milano Bicocca, Coldiretti MB,
Assimpredil ANCE MB, Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Nazionale
Monza SIAS e Fondazione Gaiani.
La Camera di Commercio MB, Confindustria MB, APA Confartigianato MB e
altre organizzazioni del mondo economico hanno costituito un’ATS,
Associazione Temporanea di Scopo finalizzata alla partecipazione agli
appalti di Expo.
Il prossimo febbraio il Comune di Monza con Camera di Commercio Monza
e Brianza costituiranno una società per la promozione del territorio di
Monza e Brianza sia per il turismo che per le convention aziendali
(Convention Bureau). Sul sito della società troverà spazio anche il nostro
progetto.
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La città, oltre ad ospitare la Triennale con il suo nuovo Museo nella Villa
Reale e altre manifestazioni ed eventi in collaborazione anche con la
Regione Lombardia, sarà sede di rappresentanza ufficiale di Expo 2015.
Il Comune di Monza ha dato la sua massima disponibilità a supportare
tutti i Comuni partecipanti nella loro azione di creazione del consenso
attorno al comune progetto Brianza Experience.
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UN TEMA POSSIBILE PER LA BRIANZA: LA CREATIVITÀ NEL SEGNO
DEL DESIGN E LA STORIA DEL MOBILE
Uno dei temi più interessanti, e filo rosso per le proposte per Expo, è
costituito dalle testimonianze del forte legame tra il momento
dell’ideazione, quello della progettazione tecno-poetica da parte dei
designers e, quindi, della realizzazione di forniture e oggetti d’arredo.
La declinazione di questo tema avverrà attraverso l’organizzazione di una
serie di eventi culturali che illustrino e mostrino l’eccellenza dell’attività
artistica e manifatturiera brianzola.
Questa produzione costituisce un elemento di grande rilevanza sia per
l’intero territorio del Distretto del Mobile, concentrato nelle province di
Monza (Lissone, Giussano, Lentate sul Seveso, Meda, Seregno) e di Como
(Cantù, Cabiate, Carugo, Figino Serenza, Mariano Comense).
LA PROPOSTA
I Comuni coinvolti stanno mettendo a punto un progetto intercomunale
i cui assi tematici sono i temi del lavoro, della progettazione e produzione,
della cultura e del design, della creatività e del cibo, che si sviluppa
attraverso una serie di azioni, tra cui:
- l’organizzazione di mostre,
- l’organizzazione di eventi,
- l’organizzazione di convegni e tavole rotonde (con e/o su noti
designer)
- l’apertura al pubblico di aziende rappresentative,
- l’apertura al pubblico di botteghe artigiane,
- l’apertura al pubblico di dimore e ville storiche,
- l’apertura al pubblico di musei pubblici e privati.
I soggetti coinvolti in questa iniziativa sono accomunati da una sensibilità
verso la necessità di azioni a favore dello sviluppo sostenibile, con obiettivi
di miglioramento ambientale, economico e sociale.
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Il territorio coinvolto, caratterizzato dalla presenza di uno storicamente
radicato Distretto del mobile, che si è consolidato grazie a una profonda
attitudine al lavoro, a una cultura “delle cose fatte bene”, a una forte
creatività e apertura all’innovazione, si sente co-responsabile dei destini
comuni, e ritiene, con le risorse a disposizione, di poter contribuire a
tracciare nuovi percorsi del fare, nuovi modi di produrre ricchezza, nuovi
modi di fondere cultura, sapere, prodotti, ambiente e qualità della vita.
Il progetto si propone di “rileggere” il settore del mobile, e le sue
articolazioni con il territorio, alla luce dei criteri di sostenibilità economica,
sociale e ambientale, in vista di un suo miglioramento, rilancio e
promozione.
Per garantire la riuscita del progetto sarà necessaria la massima
collaborazione e il coordinamento tra tutti i soggetti.
Saranno coinvolte istituzioni pubbliche e private come:
- la Triennale di Milano,
- le Camere di Commercio di Monza e Como,
- le associazioni di categoria (Industriali, Commercianti, Artigiani),
- il MAC-Museo d’Arte Contemporanea di Lissone e il Premio Lissone
Design,
- il Museo Riva 1920 di Cantù,
- la Biblioteca del mobile e dell’arredamento di Lissone,
- gli archivi storici quali Caprotti (Monza), Cassina (Meda), Fondazione
Ratti (Como),
- i centri di formazione, come ad esempio l’Istituto IPSIA di Lissone, la
Fondazione ENAIP Lombardia di Cantù, il Liceo Artistico e la Scuola
d’Arte F. Melotti di Cantù, ASLAM Scuola del legno di Lentate sul
Seveso; l’Istituto di Istruzione Superiore Amedeo Modigliani,
l’Istituto Statale d'Arte, il Liceo Artistico di Giussano, il CFP Giuseppe
Terragni di Meda,
- gli show room delle aziende più attente alla storia del design,
- i proprietari delle dimore storiche,
- le associazioni per la valorizzazione e la tutela del patrimonio storico
come il FAI.
Al fine di rendere maggiormente concreto il progetto e creare altre
sinergie, riteniamo sia opportuno attivare la partecipazione di altri
comuni della Brianza e, soprattutto, delle città capoluogo, Monza e
Como.
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Questo per:
- La loro notorietà a livello internazionale,
- La capacità attrattiva legata all’offerta turistica ed alle bellezze
naturali, architettoniche, culturali, storiche presenti
- Il loro stretto legame con il mondo produttivo della Brianza sin dalle
origini (i primi mobili sono stati prodotti per le residenze della
borghesia milanese)
- La presenza della Villa Reale a Monza
- La presenza della Triennale a Milano
- Le opere del razionalismo a Como (Terragni, ecc….)
IL MODELLO DI PARTECIPAZIONE ALL’INTERNO DI OGNI COMUNE
Per l’attivazione del progetto si ritiene utile elaborare un modello di
partecipazione che metta in relazione le diverse amministrazioni
comunali con altri partner pubblici, con soggetti privati, con il mondo
dell’associazionismo, degli ordini professionali, il mondo economico con
quello della cultura, in un dialogo e confronto attivo, aperto, propositivo,
che porti alla concretizzazione della maggior parte dei progetti proposti.
L’ACCOGLIENZA E IL TURISMO
L’offerta turistica sarà integrata con il coinvolgimento di una serie di
soggetti attivi nel campo nell’enogastronomia per l’organizzazione di
eventi legati al tema del cibo, dei sapori della tradizione, tema cardine
della manifestazione Expo.
Grande importanza avranno anche i gestori delle strutture ricettive:
dovranno formulare proposte sia low cost sia di alto livello per rispondere
efficacemente alle esigenze diversificate dei turisti.
Sarà differenziata anche l’offerta delle tipologie di accoglienza:
agriturismo, alberghi, Bed & Breakfast, maison de charme, ville di delizia
della Brianza.
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I trasporti
Per raggiungere i 10 Comuni promotori, i visitatori potranno utilizzare le
linee del trasporto pubblico ferroviario FS e Trenord, oltre alle autolinee
urbane Brianza Trasporti, CTNM, AIR PULLMAN (S9, S11, C80, C45, C81,
C82, Z150, z221, z231, z232).
Il car sharing
Nel Comune di Giussano è attivo un servizio di car sharing.
Nel Comune di Mariano Comense è attivo un servizio di car sharing
elettrico (rete E-vai).
Nel Comune di Meda è attivo il servizio di car sharing per la mobilità intra
comunale, per i collegamenti con i poli urbani più importanti e con l’Expo
stessa.
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LE RISORSE ECONOMICHE
Un progetto così articolato e complesso costituirà un’eredità importante
per il territorio della Brianza monzese e comasca a patto che la legacy sia
evidente sin da ora.
Questo aspetto consentirà il coinvolgimento del capitale privato che
andrà ad integrare le risorse erogate dai soggetti pubblici e dalle
associazioni di categoria.
LA TEMPISTICA
Livello di attuazione: in fase di elaborazione
Tempi di attuazione:
2014: fase di avvio, sperimentazione, anteprima da realizzarsi con eventi
congiunti/coordinati nei mesi di settembre/ottobre 2014
2015: lancio e messa a regime
2016: eventi con cadenza periodica.
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