Carlo Botta. - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
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Carlo Botta. - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
lDO LETTURE DEL RISORGIMENTO. al tempo stesso gli uomini deputati, giul'avano i capi dei reggimenti, giurava l'adunato popolo intiero; i viva, le grida, i plausi, il batter delle mani, il lanciare i cap pelli, lo sventolar delle bandiere faceva no uno spe ttacolo misto , l'omoroso ed al.,. legro. Ciò detto, continuava orando il presi dente, manterrebbe col sangue e con la vita, se fosse d' uopo, il Direttorio la eon stituzio oe e le leggi. - Sovvengavi, terminava, o cittadini, sovvengavi che questa terra· che abitiamo è la. terra dei Curzi, degli Scevola, dei Catoni: imitiamo quelle grandi anime, in ogni umano caso imitiamole; e lascino ogni speranza di vincerei i nostri nemici, e insieme l'Europa s'accorga che qui l'antica Roma rinasce. Qui ricominciavamo i plausi, ed i cannoni strepitavano. A questo modo 51 instituiva la repubblica cisalpina, mandata da un principio che pareva eterno ad un dubbio e corto avvenire. Furonvi tutto il giorno corse di carri e di cavalli, suoni, balli, festini in ogni canto i poi la sera bellissime luminarie si dentro che fuori del teatro. Insomma fu una grande e solenn~ allegrezza j e queste feste Don in altra città del mondo riescono tanto liete e tanto magnifiche, quanto nella bella e splendida Milano. XXXIV. Carlo Botta. 01llCli:L del Dallo stes50 libro canI. n. Chiuramonti. XII . Fu imposto di giurare osservanza inviolabile alla constituzione, odio eterno al governo dei re, degli aristocratici ed oligarchi, di non soffrire giammai alcun giogo straniero e di contdbuire con tutte le forze al sosteg no della libertà ed ugua- LETTURE DEL RISORGIMENTO. lD1 gIianza ed alla consel'vazione e prosperità. della repubblica. Per mitigare le impressioni contrarie concette dal popolo, intendevano j magistrati alle persuasioni, ma, come d1 uomini la maggior parte troppo dediti alle nuove opinioni, elle fac evano poco frutto. Tentaronsi gli ecclesiastici, e fn\ gli altri il cardinale Chiaramonti, vescovo d' Imola, che p oi fu papa sotto nome di Pio VII. Il suo testimonio 6 le sue esortazioni, come d'uomo di vita integerrima e religiosa, erano di molto momento, Pubblicò egli adunque il giorno del Natale del presente anno [1797] un' omelia, in cui parlava in questa guisa ai fedeli della sua diocesi. - La libertà, cara a Dio ed agli uomini ; è una facoltà che fu donata all' uomo, è un dominio di poter fare o n0l?- fare, ma sempre sotto la legge divina ed umana. Non ~ser cita l'agionevolmente la sua libertà chi si oppone alla legge baldanzoso e ribelle j non esercita ragionevolmente la sua libert;.\ chi contraddice a Dio ed alla temporale sovranità, chi vuoi seguire il piacere e lasciare l'onestà 1 chi si, attiene al vizio ed abbandona la virtii ,. ,. La forma di governo democratico adottata fra di noi , o dilettissimi fratelli, no, non è in opposizione colle massime fin qui esposte né ripugr:a al Van gelo: esige anzi tutte qu elle sublimi virtii che non s'imparano che alla scuola di Gesii Cristo, e le quali, se saranno da voi religiosamente praticate, formeranno la vostra felicità, la gloria e lo splendore della vostra repuhblica. - Fatto poscia un vivo elogio delle virtii degli antichi Romani, il cardinale pnssa a dire : - Se le morali virtii cOSI resero cospicua la latina libertit, con quanta maggior ragione dobbiamo noi riputar necessaria la virtii nella presente democrazia, noi che non viviamo invescati dal lezzo e dall' ambizione di sognar deità, noi che santificò il Verho di Dio fatto uomo! ... Le morali virtii, che non sono poi altro che l'ordine dell' amore, ci faranno buoni democratici, ma di una democrazia. retta, e che altro non cura che la comune felicità, lontana dagli odii, dall' infedeltà, ~all ' ambizione, dall ' arrogarsi gli altrui diritti e dal mancare ai propri doveri. Quindi ci conserveranno 1'uguaglianza intesa nel suo retto significato: la quale, dimostrando che la legge si estende 192 LETTURE DEL RISORGJMENTO. LETTURE DEL RISORGIMENTO. a tutti gP individui della società e nel dirigergli e nel . proteg_ gergli e nel punirg1i, ci dimostra ancora in faccia. alla legge divina ed um ana quale proporzione debba tenere ogni individuo nella democrazia tanto rapporto a Dio quanto rapporto a sé stesso ed ai suoi simili. Ma i perfetti doveri dell' UOmo non si possono compire nella sol.? virtu morale: e l'ugnaglianza, che fa 1'armonia. e il bene deJla sacieta, desid~ra altre molle per la sua sussistenza e per la sua perfezione. Il vangelo di Gesu Cristo ci fu dato come un complesso di leggi, onde rendere gli uomini veramente ptldetti anche in società, onde sistemare quell' uguaglianza che ci faccia felici nel presente giro dei giorni mortali e pin felici nell ' aspettata eternità . La storia della :filosofia ci dimostra la mancanza di tlll progetto: la storia del vangelo ce ne dimostra l'esecuzione e il compimento ... . Decidete quanto conferiscano i precetti del vangelo, le tradizioni degli apostoli e dei gran filosofi, padri e dottori cristiani, a cO,nservare la pa.ce, a far risplendere la vera grandezza dello stato democratico, a fare di tanti uomini, dirò COS!, tan ti eroi di umiltà, di prudenza nel governare, di carità nel frater nizzare fra loro stessi e con Ge.su Cristo ... . Il luminoso oggetto deUa nostra democrR.zia dev' essere di stabilire la massima possibile unione di sentimenti, di cuol'i, di forze fisiche e morali, onde ne derivi una soave fratellanza nella società .... Eccovi, o dilettissimi fratelli, Uno sparuto abbozzo degli evan gelici dettami. Vedete hi quale possanza\ qual influsso risplenda per la massima vi rtu deU' uomo, per la civile uguaglianza, per la regolata 1ib~rtà, per quell' unione in somma d'amore e tranquillitù, che fa la sussistenza e l'onore della democrazia. Forse per la durevole felicità degli altri governi basterà una virtu comune j ma. nella democrazia studiatevi di essere della massima possibile virtu, e sarete i veri democratici: studiate ed eseguite il vangelo, e sarete la gioia della repubblica : ... la religione cattolica sia r oggetto pilI. prezioso del vostro cuore, de1Ja vostra di vozione e di ogni a ltro vostro sentimento. Non crediate che ella si Opponga alla forma del governo democratico. In questo stato vivendo uniti al vostro 193 clivin Salvatore, potete concepire una giusta fiducia dell'. etern~ salute, potete operare la feliciti~ temporale di voi steSSI e dm vostri simili e pr~curare la. gloria. della repnbbIic~ e. ~ell.e autorità constituite .•.• Si, miei t!ari fratelli, siate ullom CrIst1am, e sarete ottimi democratici. . Queste parole, con tanta soavità dette da un .uomo. COSI eminente per dignità. e cosi venerato per la santItà del costumi, calmavano gli spiriti, raddolcivano i cuori e prepara~ano radici al nuovo stato. .., xxxv, I Ugo Foscolo. , ! dell",.~ Repubblica cisnll)illft, Tl'isti condizloll per difetto Ili leggi e di armi nazionali, per reità di nomini e. astio di sette. Dalla Orazione a Bonaparte pe 'l CO'l1gresso di Lione. Pare ~e, il Foscolo avesse dal comitato di governo della Cisalpina l'incarico dI. rm: ' dI graZiarE: e lodare ,'n nome del popolo Bonaparte, che ,dopo la battaglla , l\Iarengo (14 giugno 1800) aveva re~tituito la repubblIca, La or~1,Io~~ non fu effettivamente detta in presenza dl Bonaparte. ma s~~pat.a 10 ~rll~no ' d e1180> ne! gennalO ~, quando a Lione si tenevano i ComiZI. GIOva rl{erJre , notizie e osservazioni di Gius. Pecchio [Vita di U. ~. cap., IV]: . al qua e b:sogna pur ricorrere , dopo le maledizioni, c:qi voglia farSI un Idea ~el. l'anima e indole complessa del tanto adorato Ugo. « L' orazion.e è SCl'lt.ta « in uno stile piu copioso e sonoro di quello delle L~ttere .d~ J. Ot'ttt, / « fors' anche troppo poruposo, Il sarcasmo e l'i,ndegnazlone VI re~nano ~a ne lo un capo aIl' altro .. , Non si può dire cb' egli ' avess! .creato , r stIle bb « né l'andamento di questo componimento. E tl'OppO eVlden~~ cb eg, l e e l/: per guida il panegirico a Traiano d'Alfieri .. , Gli encomn che trl~uta a « Bonaparte SODO smisurati, quantunque Bonaparte in allora ne ~erl~asse « di grandissimi •.• Non arrestandosi agli encomi, con sorpresa del, Trlu~6 « viri [cosi impropriamente denomina il P. gli uomini del Comlt:~o Cl· 01; lo