“Taraf de Gadjo”

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“Taraf de Gadjo”
“Taraf de Gadjo”
Domenico Mancini (Violino)
Giuseppe Moffa (Chitarra e Fisarmonica)
Guerino Taresco (Contrabbasso)
“Taraf de Gadjo” è un termine di derivazione turco-rumeno-romanì che sta ad indicare una formazione
orchestrale tzigana (taraf) composta da musicisti non rom (gadjo): il nostro gruppo, nato nell’estate 2006,
ha lo scopo di far conoscere la musica dei Rom dell'Europa dell'est: il ritmo frenetico delle danze intorno
al fuoco, gli strumenti dal suono arcaico, magico, seducente, musica potente e misteriosa che si perde
nella notte dei tempi…così ricca di storia, di fascino e di mistero.
Siamo ben coscienti che, come per tutta la musica etnica, la musica dei Rom sia possibile solo
“interpretarla” senza cercare di fare una cattiva copia del loro modo di suonare assolutamente originale e
inimitabile...abbiamo cercato, quindi, di esprimerla a “nostro modo” e farla vivere così come noi la
sentiamo!
Il programma dei Taraf si incentra in particolar modo sulla musica Romanì dell’aria compresa tra
Ungheria, Romania e Russia; nonché brani della tradizione Klezmer e Manouches (Gypsy Jazz).
I “Taraf de Gadjo” cercano in qualche modo di trasmettere la libertà che questa musica emana, la forza
coinvolgente di questi ritmi così accattivanti e travolgenti, pieni di pathos, di vitalità e passione.
Abbiamo inserito nel nostro programma musica Klezmer perchè le forme musicali presenti in questo
genere sono per certi aspetti molto simili a quella degli Tzigani.
Il Klezmer è la musica popolare ebraica strumentale dell’est Europa; si è generato all’interno delle
comunità ebraiche dell’Europa orientale, in particolare delle comunità khassidiche, ed è patrimonio e
prerogativa di musicisti che per scelta o costrizione sono in continuo movimento: vi ritroviamo infatti
elementi tedeschi, magiari, boemi, bulgari, transilvani, turchi, greci, ucraini, oltre agli influssi della
musica tzigana.
I klezmorim erano musicisti itineranti, e portavano la musica secolare (vocale e strumentale) nei
matrimoni e nelle feste. I loro strumenti erano violini, viole, il cimbalom, flauti, ottoni e percussioni.
Motivo che accomuna tutta la musica dei Rom è quello dell’ improvvisazione; per questo motivo i “Taraf
de Gadjo” si interessa a quella forma di Jazz, lo Swing Manouche o Gypsy Jazz, che nasce dall'incontro
del Jazz americano degli Anni '30, dal Valzer Musette francese e dalla tradizione tzigana. Tutto questo
impregnato da nomadismo zingaro e dalla contaminazione diretta delle musiche incontrate. Questa
magica fusione è avvenuta come evoluzione personale e percorso naturale di alcuni musicisti Gitani e
Manouches il cui caposcuola, da tutti riconosciuto, fu il leggendario Django Reinhardt, anch’egli
Manouche.
Abbiamo all’attivo diversi concerti in teatro, all’aperto, partecipazioni a festival, tra cui il Festival
Klezmer di Ancona, il Festival Gypsy- Klezmer a Pinerolo (TO) giunto alla XIV edizione, unico nel suo
genere in Italia, eventi culturali in Italia, Danimarca e Belgio.
A un anno di vita, i “Taraf de Gadjo” hanno vinto il concorso “On the Road Festival” svoltosi a Pelago
(FI) la prima settimana di luglio 2007, giunto alla XIX edizione. La giuria, composta,tra gli altri da critici
musicali e giornalisti del settore, hanno così motivato il premio: “affascina la riproposizione in strada sia
di arie classiche, sia di elucubrazioni jazz-tzigane. Virtuosismi e predisposizione alla comunicazione fanno
il resto, dando al gruppo uno straordinario supporto del pubblico”.
DOMENICO MANCINI
Si è diplomato brillantemente sotto la guida del M° Mario Ferraris (già primo violino alla Scala di Milano)
presso l’Istituto Musicale Pareggiato “G. Braga” di Teramo e parallelamente ha compiuto gli studi
universitari all'Università “G. D'Annunzio” di Chieti dove si è laureato in Filosofia con una Tesi in Estetica
della musica. Si è esibito in vari concorsi, stage, corsi nazionali ed internazionali.
Ha collaborato con varie formazioni orchestrali come la Kinder Orchestra, Orchestra Sinfonica Giovanile
“G.Rossini”, I Musici Rovetani, L’Aquila Ensemble, Synfonia Cantorum, Orchestra Filologica Giovanile
“A.Corelli”, Quintetto Partenopeo, Orchestra dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, Quartetto
Eufonia, Orchestra Sinfonica “M. Nascimbene”, “I Sinfonici”, l’ “Alma de Tango Ensemble”, l’Orchestra
del Teatro Marrucino di Chieti, come solista con la “Western Washington University” (Bellingham, USA), I
Solisti Aquilani, i DisCanto, la Musicomix Orchestra ecc.
Ha collaborato con artisti quali: Riccardo Muti, Donato Renzetti, Gianluigi Gelmetti, Katia Ricciarelli,
Jose’ Carreras, Karl Martin, Piero Bellugi, Anthony Flint (spalla dell’orchestra della Svizzera italiana),
Mario Trabucco (già spalla dell’orchestra Carlo Felice di Genova), Giulio Franzetti (già spalla del Teatro
alla Scala di Milano), Pavel Berman, Michele Campanella, Ruggero Ricci, considerato come uno dei più
grandi violinisti e interpreti paganiniani del ‘900, con il regista Maurizio Scaparro, Massimo Dapporto, Gaia
De Laurentis, Maria Rosaria Omaggio, Enzo Gragnianiello. Nell’estate 2003 ha preso parte alla tournee
italiana di Claudio Baglioni (nella quale sono stati ospiti Laura Pausini, Gianni Morandi, Renato Zero, Ron
ecc.) e nel 2005 collabora con Antonella Ruggiero.
Si è esibito in Francia, Belgio, Germania, Israele, Romania, Ungheria, Canada, Danimarca e USA.
Da qualche anno ha intrapreso lo studio della letteratura musicale popolare europea e non, in particolar
modo la musica dell'europa dell'est, intraprendendo viaggi in Romania e Ungheria suonando e
approfondendo la conoscenza della musica romanì e Klezmer; senza trascurare il jazz, la musica leggera e
lo studio dell'improvvisazione applicata al violino. Ha partecipato nell’estate 2007 al work-stile tenuto da
Aleksey Igudesman sul violino nella world music (Indiana, Klezmer, Gypsy, Latina ecc.) esibendosi, tra gli
altri, con Roby Lakatos (l’archetto del diavolo, il re dei violinisti Gypsy), Pavel Vernikov, Roman Yanoska e
Moni Ovadia.
GIUSEPPE MOFFA
Musicista tradizionale di eredità familiare, si diploma in chitarra classica presso il conservatorio "L. Perosi"
di Campobasso combinando costantemente agli studi classici la sua grande passione per il blues.
Negli ultimi anni ha collaborato ad un lavoro di ricerca sulle musiche, le danze e i canti popolari nell’ area
del Fortore, di cui è originario, con Antonio Fanelli (Università di Firenze – Istituto Ernesto de Martino).
Tale lavoro, per il quale è prevista una prossima pubblicazione, ha già ottenuto l’interessamento della
rivista “World Music Magazine” nella collana “Tribù Italiche” dedicata al Molise con la pubblicazione di
alcune
tracce. Musicista poliedrico dotato di un modo unico di presentare la musica d'autore nei suoi mille legami
con il mondo popolare meridionale. Il suo spettacolo si basa su brani della tradizione orale molisana
liberamente riarrangiati e canzoni d’autore, il tutto unito in un unico quadro sonoro dove la musica
popolare del centro-sud Italia si fonde con il blues, mantenendo sempre l’attenzione alla migliore
tradizione cantautorale italiana.Tra le varie attività concertistiche, oltre al blues e alla classica, ha fatto
parte di diversi cori polifonici e ha diretto per alcuni anni il gruppo folkloristico del suo paese di origine. Il
nuovo progetto di Giuseppe”Spedino”Moffa nasce nel 2005 con un nucleo strumentale ridotto di chitarra e
pianoforte chiamato “Gran Teatrino Musicale”. Esibendosi in vari locali e teatri d’Italia ha riscosso da
subito un notevole successo di pubblico e critica. Successivamente costituisce i "Co.mpari", una band con
numero variabile di musicisti che lo accompagna costantemente nei suoi concerti.
GUERINO TARESCO
Ha intrapreso la via della musica all’età di circa 13 anni imbracciando il suo primo basso elettrico per
suonare con una band di amici.
Appena raggiunto la maggior età si trasferisce a Roma dove finalmente ha la possibilità di studiare e vivere
di musica; frequenta molte scuole e studia sotto la guida di diversi insegnanti, quali M.Siniscalco,
M.Morriconi, G.Gullotto, L.Pirozzi, D.Deidda, M.Garrison, ecc.
Nel frattempo partecipa a molti progetti musicali, sia con orchestre che con gruppi tipicamente
professionali, lavori utili a far crescere la propria esperienza sempre più varia e articolata, sia a progetti
propri o condivisi, nati dalla vera e sincera voglia di fare musica. D’improvviso incontra “fisicamente” il
contrabbasso a casa di amici e tutto cambia, tutto prende un'altra direzione, ne compra uno e prende da
subito lezione con il M° Andrea Pighi con cui studia per i primi due anni. Nel frattempo segue i corsi
sperimentali di jazz presso il conservatorio L.Refice di Frosinone, dove attualmente frequenta il corso di
contrabbasso sotto la guida del M° Luca Cola.
Guerino Taresco musicista che spazia con estrema naturalezza dal jazz alla classica, passando dal basso
suo primo amore al contrabbasso grande e vero compagno di vita.