PROGETTO UNICEF-continuità - Istituto Comprensivo 2 Santa Maria

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PROGETTO UNICEF-continuità - Istituto Comprensivo 2 Santa Maria
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA
ISTITUTO COMPRENSIVO 2 “RITA LEVI MONTALCINI - S. MARIA C. V.
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PROGETTO CONTINUITA’
“SCUOLA AMICA DEI BAMBINI”
Scuola dell’Infanzia – Scuola Primaria - Scuola Secondaria Di Primo Grado
A.S. 2015/2016
PREMESSA
Anche quest’anno l’UNICEF invita le scuole ad aderire alla propostaeducativa elaborata
nell’ambito del “Programma Scuola Amica dei bambini e degli adolescenti” dal titolo l’Albero dei
Diritti.
La proposta, focalizzata sul diritto all’educazione, intende creare contesti di apprendimento che
favoriscano la piena attuazione degli artt. 28 e 29 della Convenzione che sanciscono rispettivamente
il diritto all’istruzione e all’educazione dei bambini e degli adolescenti.
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata il 20 novembre 1989 da parte
dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, costituisce per l’UNICEF la cornice di riferimento di
ogni sua attività e strategia e il mondo della scuola costituisce l’interlocutore privilegiato per
promuoverne i principi e l’applicazione.
Il progetto, attraverso la metafora dell’albero, sottolinea la necessità di garantire a ogni bambino, il
“giusto nutrimento”, ovvero ascolto, accoglienza, pari opportunità di sviluppare le proprie facoltà e
attitudini e di sperimentare l’assunzione di responsabilità.
“Un bambino e un albero hanno bisogno del giusto nutrimento e di cure per crescere sani e
sviluppare le loro potenzialità. Ciò che i bambini diventeranno da adulti sarà il prodotto delle
esperienze da loro realizzate. La loro crescita sarà condizionata dalle risorse e dalle opportunità loro
offerte e dalle condizioni sociali e ambientali in cui sono vissuti”.
L’ ALBERO DEI DIRITTI
LE RADICI
Come alberi, che crescono lungo i fiumi, sulle rive del mare, nella savana, sulle catene dei monti,
nei parchi e nei giardini, bambine e bambini hanno le loro radici nei luoghi in cui la sorte li ha fatti
nascere e crescere: in città, periferie, villaggi, campagne, deserti. Come alberi, nelle loro terre hanno
radici da cui traggono nutrimento, risorse, possibilità, opportunità, modelli culturali, stili di vita.
• Gli spazi bianchi offrono la possibilità a bambini e ragazzi di ampliare ed arricchire il tessuto di
riferimenti che costituisce le loro radici;
• ogni termine può collegarsi agli altri termini, trovando le relazioni che connettono i diversi
concetti: ricerche e riflessioni possono approfondire il complesso reticolo formato dalle radici,
mettendo in evidenza correlazioni e interdipendenze.
IL TRONCO
Il formarsi dei tronchi dei giovani alberi che crescono e si consolideranno lungo tutto l’arco della
loro vita può essere considerato, nella nostra metafora, la rappresentazione dinamica e plastica del
processo tramite il quale i bambini e le bambine approdano e vivono l’adolescenza.
Il fusto, con i suoi tessuti conduttori che trasportano acqua, sali minerali e linfa, è l’immagine dei
percorsi costruiti attraverso le esperienze di relazioni vissute nell’ambiente familiare, nella città, di
percorsi formativi compiuti nella scuola e in ambienti extrascolastici. Ciò che bambini e bambine
diventeranno da adulti sarà il prodotto delle esperienze che li hanno costituiti durante questo
periodo.
La loro crescita sarà condizionata dalle risorse e dalle opportunità loro offerte e dalle condizioni
sociali e ambientali in cui sono vissuti.
La loro crescita viene qui letta nella prospettiva della fruizione dei diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza. Da questo punto di vista sarà determinante garantire loro il pieno rispetto dei
diritti e la possibilità di essere educati all’assunzione delle responsabilità ad essi connesse.
Come avviene per i tronchi d’albero, i ragazzi saranno tanto più forti, robusti, capaci di resistenza e
di “resilienza”, di autonomia e di creatività, quanto più ricco di risorse e opportunità sarà stato il
contesto ambientale in cui hanno vissuto. La loro identità sarà tanto più fragile quanto più tutto ciò
verrà loro negato.
• Anche nel tronco spazi vuoti si affiancano, in una mappa concettuale, a parole già indicate;
• l’albero si modifica così in modo interattivo, con l’obiettivo di approfondire significati e
consapevolezza dei diritti e delle responsabilità e per realizzare trasformazioni nel proprio contesto
educativo.
LA CHIOMA
La chioma dell’albero che si scompone in rami e ramoscelli rappresenta, nella nostra metafora, il
risultato dello sviluppo e della crescita di ogni bambina e ogni bambino. A ciascun ramo e
ramoscello potrà corrispondere un aspetto, una dimensione della personalità del bambino e
dell’adolescente, di ciò che sono e di ciò che saranno all’interno della rete delle relazioni in cui
vivono.
La chioma racconta ciò che il bambino e l’adolescente sanno fare, ciò che è permesso loro di essere,
nella prospettiva di pari opportunità nel godimento dei diritti, al di là di ogni differenza.
Sempre più si potrà infoltire la chioma con altri rami e nuove parole; di alcune di queste il
significato resterà aperto e in parte incompiuto, perché i bambini e i ragazzi che le avranno indicate
vivranno “in un mondo che noi neppure in sogno potremmo immaginare” e che richiederà altri
modi di essere, nuove competenze e abilità.
• Completare la chioma sarà compito di alunni e docenti, se possibile in collaborazione anche con le
famiglie e altre componenti della comunità educativa.
• Chioma e rami mettono in evidenza parole, concettiche, come mappe concettuali, si potranno
sviluppare sempre più compiutamente, nel corso del tempo; gli spazi vuoti attendono di essere
denominati con parole e concetti nuovi nati da processi condivisi.
FINALITA’
Conoscere la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia;
riflettere sulle condizioni dell’infanzia e maturare atteggiamenti di cooperazione e
solidarietà;
acquisire la presa di coscienzacheundirittoumanoè la risposta a unbisognofondamentaleche
non puòesserenegato o violato per diventaredifensoriconsapevoli e convintideidiritti di
ognibambinochenasce.
SCUOLA DELL’INFANZIA E CLASSI PRIME DELLA SCUOLA
PRIMARIA:
Io mi racconto così
Obiettivo:
• Promuovere il riconoscimento del diritto alla non discriminazione e sostenere l’inclusione di
ogni differenza: di abilità, di genere, di provenienza, di condizioni economiche.
Proposta di attività:
• Realizzazione di attività ludiche per sperimentare il diritto ad essere ascoltati e accolti nel
processo di crescita, nonché l’esperienza di accogliere (una bacheca che contenga oggetti ai
quali i bambini si sentono legati; una piantina da curare e far crescere…);
• Lettura del racconto “I colori dell’Amicizia”;
• Conversazione guidata per far conoscere ai bambini che esiste una “Convenzione sui diritti
dell’infanzia” firmata da 60 Stati del mondo;
• Presentazione dell’opuscolo “In viaggio con la Pimpa alla scoperta dei diritti dei
bambini edelle bambine”;
• Presentazione/spiegazione dell’Albero dei diritti UNICEF attraverso giochi, mimo e
drammatizzazioni:
storia del semino che aspetta di crescere sottoterra;
il semino comincia a crescere e si trasforma in piantina;
i bambini si divertono a raccontare le loro storie per ricordare “che cosa è un bambino”;
le insegnanti spiegano che ogni bambino è come un albero (radici-tronco-rami);
con l’aiuto delle insegnanti i bambini cominciano a parlare dei loro diritti, che saranno
poi scritti sulle foglie per rivestire l’albero spoglio (realizzazione delle foglie dei diritti).
CLASSI QUINTE DELLA SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO:
Siamo tutti protagonisti
Obiettivo:
• promuovere il diritto all’ascolto e alla libera espressione;
• imparare a partecipare: i bambini da oggetto di tutela da parte degli adulti a soggetti di
diritti.
Proposta di attività:
• Lettura del racconto “Fu così che la Terra si salvò”;
• Conversazioni guidate per sollecitare nei bambini e nelle bambine l’attenzione a ciò che
accade e a ciò che percepiscono delle proprie esperienze, nonché sull’effettività dei diritti
del proprio contesto educativo e di vita – la famiglia, la scuola, il paese – per definire azioni
di trasformazione della propria realtà;
• Conversazione guidata per far conoscere agli alunni che esiste una “Convenzione sui diritti
dell’infanzia” firmata da 60 Stati del mondo e per far cogliere loro il significato profondo
del termine diritto;
• Presentazione del libro “I diritti dei bambini in parole semplici”;
• Utilizzo del linguaggio poetico, narrativo e artistico per aiutare gli alunni a comprendere
quali sono i principali diritti e riflettere sulla loro importanza;
• Analisi dei seguenti testi:
“D come diritto” (da “Strade a colori” POIM Edizioni) – poesia;
per il Diritto al rispetto della propria identità: “La gazzella d’ebano” – racconto;
per il Diritto al nome: “Il nome” di G. Rodari – poesia;
per il Diritto alla diversità: “Il bambino con due occhi” – racconto;
per il Diritto alla salute e alla cura: “La parabola del buon Samaritano”;
per il Diritto allo studio: “L’orchestra di Borgo Lercio” – racconto;
per il Diritto di non fare guerra: “Il piccolo soldato e la guerra degli orchi” – racconto;
• Per il diritto alla famiglia: conversazione guidata;
per il diritto al gioco:conversazione guidata;
per il diritto di non essere sfruttato nel lavoro: gioco dei mimi.
… per il Diritto di ogni bambino ad una vita felice:
“La parola piangere” di G. Rodari – poesia.
• Presentazione/spiegazione dell’Albero dei dirittiUNICEF :
realizzazione del cartellone relativo tronco e radici dell’albero spoglio.
ATTIVITA’ CONCLUSIVA E PRODOTTO FINALE
Al termine del percorso intrapreso, ciascuno nel proprio ordine di scuola, i bambini di 5 anni della
scuola dell’Infanzia, unitamente agli alunni delle classi prime e delle classi quinte di scuola
primaria di San Tammaro e agli alunni delle classi prime della scuola secondaria di primo grado, si
ritroveranno insieme (nel mese di Aprile – data da concordare), nel plesso di scuola primaria di San
Tammaro, per un incontro di continuità finalizzato alla realizzazione del loro personale “ALBERO
DEI DIRITTI”, con il contributo di docenti e alunni di ciascun segmento scolastico, quale prodotto
conclusivo e rappresentativo del progetto UNICEF “Scuola amica dei bambini”.
Santa Maria Capua Vetere, 14/03/2016F./to Funzione Strumentale Area 3
Ins.te Stefania Gaudiosi