nama oṁ viṣṇu-pādāya kṛṣṇa-preṣṭhāya bhū
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nama oṁ viṣṇu-pādāya kṛṣṇa-preṣṭhāya bhū
nama oṁ viṣṇu-pādāya kṛṣṇa-preṣṭhāya bhū-tale śrīmate bhaktivedānta-svāminn iti nāmine namas te sārasvate deve gaura-vāṇī-pracāriṇe nirviśeṣa-śūnyavādi-pāścātya-deśa-tāriṇe Śrīla Prabhupāda, di recente un ācārya Śrī Vaiṣṇava mi ha invitato ad un "thirumañjanam" (elaborata cerimonia di venerazione) di Śrī Rāmānujācārya. Questa è stata una nuova occasione per osservare come la sampradāya a cui Śrī Rāmānujācārya ha dato nuova vita, significato e direzione è ancora unita attorno a lui molte centinaia di anni dopo il periodo delle sue attività manifeste. Circa 300 anni dopo che Śrī Rāmānuja si ritirò dalle sue attività manifeste, la sua sampradāya si divise dottrinalmente in due fazioni in guerra, ciascuna interpretando in maniera piuttosto differente alcuni suoi insegnamenti. Anche al giorno d'oggi le due sette continuano, ma la loro passata acredine e le differenze dottrinali sono per lo più sorvolate o dimenticate. La causa fondamentale della longevità di entrambi gli schieramenti sta nella loro lealtà giurata agli insegnamenti di Śrī Rāmānuja, relativi sia al siddhānta che alla pratica. Anche la coerenza di lunga data della Mādhva-sampradāya va ascritta al fatto che i suoi membri sono fedeli agli insegnamenti del loro ācārya fondatore. Similmente, nella nostra ISKCON, la forza proviene dalla lealtà agli insegnamenti dell'ācārya fondatore, ovvero Tua Divina Grazia. Śrīla Prabhupāda, nonostante questi insegnamenti siano disponibili per tutti e nonostante l'essere tuo seguace voglia dire semplicemente seguire i tuoi insegnamenti, al giorno d'oggi per molti di questi ci sono varie interpretazioni, e devoti che dichiarano di essere tuoi seguaci sono divisi su varie questioni. Alcune fazioni sono già uscite dall'ambito dell'ISKCON che tu hai fondato e al momento alcuni disaccordi dottrinali rischiano di dividere il cuore del movimento che hai fondato. In questa spiacevole situazione, è particolarmente utile ricordare le seguenti affermazioni all'interno dei tuoi insegnamenti: keha ta’ ācārya ājñāya, keha ta’ svatantra sva-mata kalpanā kare daiva-paratantra [Traduzione:] Alcuni discepoli accettarono rigorosamente gli ordini dell'ācārya e altri deviarono, elaborando indipendentemente le loro opinioni sotto l'incantesimo di daivī-māyā. [Spiegazione:] Questo verso descrive l'inizio di uno scisma. Quando i discepoli non aderiscono al principio di accettare l'ordine del maestro spirituale, immediatamente si formano due opinioni. Ogni opinione differente dall’opinione del maestro spirituale è inutile. Nel corso dell’avanzamento spirituale non ci si può permettere che idee elaborate materialmente si infiltrino. Questa è deviazione. Non c'è prospettiva nell’adattare l'avanzamento spirituale alle idee materiali. [Caitanya-caritāmṛta, Ādi 12.9] ācāryera mata yei, sei mata sāra tāṅra ājñā laṅghi’ cale, sei ta’ asāra [Traduzione:] L'ordine del maestro spirituale è il principio attivo nella vita spirituale. Chiunque disubbidisca l'ordine del maestro spirituale diventa immediatamente inutile. [Spiegazione:] Questa è l’opinione di Śrīla Kṛṣṇadāsa Kavirāja Gosvāmī. Le persone che seguono rigorosamente gli ordini del maestro spirituale sono utili per il compimento della volontà del Supremo, mentre le persone che devìano dal rigoroso ordine del maestro spirituale sono inutili. [Caitanya-caritāmṛta, Ādi 12. 10] * * * I discepoli di Bhaktisiddhānta Sarasvatī Ṭhākura sono molti, ma per giudicare chi sia effettivamente suo discepolo, per dividere l'utile dall'inutile, si devono misurare le attività di tali discepoli nel compiere la volontà del maestro spirituale. . . . Seguendo il criterio raccomandato da Kṛṣṇadāsa Kavirāja Gosvāmī, si può molto facilmente capire chi è un genuino predicatore del mondo e chi è inutile. [Caitanya-caritāmṛta, Ādi 12.12, spiegazione] * * * Se la Verità Assoluta è una sola, cosa riguardo alla quale pensiamo non ci sia differenza d'opinione, allora anche il guru non può essere due. L' Ācāryadeva per il quale ci siamo riuniti questa sera al fine di offrirgli i nostri umili omaggi non è il guru di una istituzione settaria o uno di molti, differenti esponenti della verità. Al contrario, lui è il jagad-guru, ovvero il guru di tutti noi. L'unica differenza è che alcuni gli obbediscono con tutto il cuore, mentre altri non gli obbediscono direttamente. [citazione dal tuo discorso in occasione del Vyāsa-pūjā di Śrīla Bhaktisiddhānta Sarasvatī Gosvāmī, Febbraio 1936] * * * Il primo dovere dell'uomo è quello di rivolgere il suo pensiero a Dio, la Persona Suprema e di prostrarsi davanti a Lui. L'ācārya, il rappresentante autentico del Signore Supremo, stabilisce questi principi, ma non appena scompare, tutto piomba di nuovo nel disordine. I perfetti discepoli dell'ācārya cercano di porre riparo alla situazione mettendo sinceramente in pratica le istruzioni del maestro spirituale [Śrīmad-Bhāgavatam 4.28.48, spiegazioni] Śrīla Prabhupāda, prego che tu possa considerarmi tra quei tuoi discepoli che stanno sinceramente seguendo le tue istruzioni. Ti prego di darmi la grazia di potermi associare con coloro ai quali hai donato una visione e una determinazione incontaminate per seguire costantemente, sinceramente e con tutto il cuore le tue istruzioni. Ti prego di proteggermi dall'associazione e dall'influenza di persone che si professano tuoi seguaci ma che non ti obbediscono direttamente, ad esempio non alzandosi presto ogni giorno per il sādhana, o predicando e insegnando in maniera decisamente diversa dalla tua. Ci hai detto di essere śāstra-cakṣuḥ. Perciò un discepolo sincero tenterà sempre di capire tutto attraverso le istruzioni nei tuoi libri. Leggendo i tuoi libri uno può osservare chiaramente che il principio di anyābhilāṣitā-śūnya—che è il cuore palpitante dei tuoi insegnamenti—oggigiorno è compromesso considerevolmente all'interno della società che hai fondato [appositamente] per stabilire questo principio nel mondo. Perciò molto di quello che viene fatto passare come essere in linea con le tue istruzioni in realtà è una deviazione da esse. Citando nuovamente le tue spiegazioni dello Śrīmad-Bhāgavatam 4.28.48: "I perfetti discepoli dell'ācārya cercano di porre riparo alla situazione mettendo sinceramente in pratica le istruzioni del maestro spirituale. Oggi praticamente il mondo intero è terrorizzato da malfattori e da non-devoti, perciò il Movimento per la Coscienza di Kṛṣṇa è stato istituito allo scopo di salvare il mondo dai principi dell'irreligione. Tutti dovrebbero collaborare con questo Movimento per diffondere nel mondo la vera pace e la vera felicità. Śrīla Prabhupāda, sei il più importante ācārya in questo Kali-yuga e le tue istruzioni, se capite ed eseguite perfettamente, possono determinare un bene straordinario per l'intero universo—come riconosciuto anche dai leader delle altre sampradāya Vaiṣṇava. Per esempio, durante un incontro pubblico vari anni fa, Śrī Viśveśvara Tīrtha, un patriarca ampiamente onorato della Mādhva-sampradāya, ha detto, “L'ISKCON è l'unica organizzazione che può diffondere la viṣṇu-bhakti in tutto il mondo.” Si potrebbe dire che la causa principale della longevità delle antiche sampradāya Vaiṣṇava è anche la causa della loro ammessa inabilità presente di diffondere la viṣṇu-bhakti in tutto il mondo. Gli ācārya Rāmānuja e Mādhva sono pienamente venerabili da parte nostra, così come lo sono i loro insegnamenti e i seguaci dei loro insegnamenti ma, come decretato dal Signore Caitanya, ora è il momento che il gaura-vāṇī si diffonda ampiamente attraverso la personalità di Tua Divina Grazia. Come mi ha detto l'ācārya Śrī Vaiṣṇava che ho poco fa menzionato, nella sua sampradāya ci sono molte procedure elaborate, ma tu hai reso la bhakti facilmente disponibile per tutti. Śrīla Prabhupāda, uno dei motivi per cui sei riuscito a diffondere la coscienza di Kṛṣṇa in tutto il mondo è stato la tua abilità di presentare “vino vecchi in bottiglie nuove.” Conoscevi l'arte di mantenere i principi fondamentali adattando i dettagli a seconda di tempo, luogo e circostanza. Ma noi che ci dichiariamo tuoi seguaci dobbiamo stare attenti a non imitare (anukaraṇa) il tuo esempio invece che seguire fedelmente i tuoi passi (anusaraṇa). Qualora immettessimo, a causa della nostra inesperienza nel distinguere dettagli da principi, idee elaborate materialmente nello sviluppo spirituale (in nome del "tempo, luogo e circostanza") e facendo ciò fallissimo nel portare avanti la rivoluzione della bhakti che hai concepito, allora saremmo sicuramente asāra. Cosa dobbiamo fare per salvarci dalle stesse accuse che tu hai fatto ai tuoi confratelli? Per trovare una risposta dobbiamo cercare all'interno dei tuoi insegnamenti—che ci hai dato minuto per minuto durante la tua presenza manifesta e che continui a darci attraverso i tuoi libri—e dobbiamo essere sufficientemente sinceri per accettare con tutto il cuore questi insegnamenti senza modifiche ed in toto. Dobbiamo implorarti per ricevere la capacità di discriminazione attraverso la quale distinguere dettagli da principi e il "potenziamento" necessario a portare avanti la paramparā dinamicamente senza diventare anacronistici o speculatori. I tuoi insegnamenti sono chiari e brillanti come il sole, ciononostante un grandissimo danno può essere fatto se persone che si presentano come insegnanti dei tuoi insegnamenti provano invece a mischiarli o a rimpiazzarli con le loro speculazioni con infiltrazioni materiali. Se pensi che sia giusto, ti prego di benedirmi affinché io possa servire la tua missione durante questo periodo critico attraverso uno studio attento e assorto nella preghiera del tuo messaggio originario e con l'abilità di delinearlo sia attraverso le parole che attraverso lo scritto, distinguendolo in particolare dalle varie interpretazioni errate; e di benedirmi affinché io non sia solo un critico da salotto ma affinché io possa essere attivamente coinvolto nella tua missione in molteplici modi, facendo particolare attenzione a due programmi cruciali che attualmente sono quasi completamente dimenticati, ovvero il daiva-varṇāśrama e la gurukula. Śrīla Prabhupāda, ti prego di darmi l'intelligenza e la saggezza per capire che nonostante tu abbia dato certi parametri, al di fuori dei quali si è squalificati dall'essere un tuo discepolo, allo stesso tempo non c'è un "unico" modo per essere un tuo seguace. Questo è chiaro da come hai accettato tutti i tipi di persone incoraggiandole in vario modo attraverso i tuoi tentativi, magnanimi e pragmatici, di impegnare ogni jīva all'interno dell'intero universo nella coscienza di Kṛṣṇa. Considerando ciò, devo ricordarmi le tue istruzioni relative ai tuoi discepoli che devono cooperare, riguardo l'unità nella diversità e la storia dei figli litigiosi che picchiavano il padre invece di massaggiarlo, e riguardo all'eccessiva e inappropriata apertura nel servizio devozionale (niyama-agraha) in contrapposizione al fanaticismo (niyama-āgraha), e ricordare l'esempio che ci hai dato tu stesso, tentando di collaborare ripetutamente con i tuoi confratelli (nonostante la loro indifferenza verso tali proposte) pur allo stesso tempo castigandoli, e ovviamente [devo ricordare] la fondamentale richiesta di umiltà e tolleranza tṛṇād api di Śrī Caitanya Mahāprabhu—nonostante tuttiquesti insegnamenti vengano comunemente interpretati e applicati erroneamente. Cercando sempre la tua misericordia, senza la quale mai potrei sperare di avere fortuna alcuna— che dire di eseguire qualunque progetto grandioso—prego di essere sempre un Tuo devoto servitore, Bhakti Vikāsa Swami Gujarat, India