Badalamenti arrestato in Brasile. Da Palermo a Viareggio
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Badalamenti arrestato in Brasile. Da Palermo a Viareggio
Badalamenti arrestato in Brasile. Da Palermo a Viareggio si muove la mafia Venerdì 22 Maggio 2009 17:02 - Ultimo aggiornamento Sabato 23 Maggio 2009 13:53 di Mariafrancesca Ricciardulli PALERMO – In una maxi operazione coordinata dalla Dda di Palermo è stato arrestato a San Paolo del Brasile Leonardo Badalamenti, figlio del più noto Tano, storico boss di Cinisi OPERAZIONE “CENTO PASSI” – Un nome che è anche un omaggio al film di Marco Tullio Giordana, dedicato alla tragica vicenda di Peppino Impastato, morto per mano proprio del padre del principale arrestato. Un'operazione che ha portato a venti fermi tra Italia, Spagna, Venezuela e Brasile per associazione mafiosa, corruzione, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e trasferimento fraudolento di valori. Ma anche il sequestro di beni, aziende e quote societarie, del valore di oltre 5 milioni di euro. A tre dei fermati il Gip ha concesso gli arresti domiciliari. Una ha avuto il divieto di dimora a Viareggio.Tutto è partito dalle indagini dei Ros su alcuni imprenditori palermitani, ritenuti espressione di famiglie mafiose attivi sia in Toscana sia nella realizzazione di opere residenziali e turistiche in provincia di Palermo. In particolare al centro delle attenzioni per gli inquirenti Giuseppe Morreale, un sessantanduenne accusato di riciclaggio di denaro sporco al Casinò di Saint Vincent e Antonio Tarantino, 60 anni, che alcuni pentiti accusano di essere parte del clan Arenella di Palermo. Un'attività investigativa che ha consentito inoltre di individuare un sodalizio transnazionale capeggiato da Leonardo Badalamenti, da 30 anni lontano dalla Sicilia e per molto tempo residente in Venezuela, impegnato nella gestione truffaldina di titoli di credito venduti per centinaia di milioni di dollari ai danni di istituti di credito esteri. Secondo i carabinieri del Ros, che hanno condotto l'inchiesta, Badalamenti e uno dei suoi referenti siciliani, l'imprenditore Gaspare Ofria, avrebbero fatto parte di una organizzazione internazionale impegnata nella negoziazione di falsi titoli di debito pubblico venezuelani che avrebbero dovuto garantire l'apertura di credito nelle banche di diversi Paesi stranieri tra le quali la filiale della Lehman Brothers di Baltimora, una filiale della Hong Kong Shanghai Bank e una banca inglese. Le prime due truffe sono state sventate; la terza, ancora in corso, fallirà proprio a seguito degli arresti. FIGLIO D'ARTE – Suo padre, Gaetano Badalamenti, nel 1947 era emigrato negli Stati Uniti, legandosi alle famiglie mafiose degli Usa. Espulso nel 1950, era tornato in Sicilia e aveva messo in atto immediatamente l'esperienza maturata oltreoceano, dando vita alla prima 1/2 Badalamenti arrestato in Brasile. Da Palermo a Viareggio si muove la mafia Venerdì 22 Maggio 2009 17:02 - Ultimo aggiornamento Sabato 23 Maggio 2009 13:53 "commissione" della mafia siciliana. Nel 1971 "don Tano"era il capo indiscusso della mafia siciliana, fino a quando, in concomitanza con la grande guerra di mafia, non ha però dovuto cedere il posto ad altri, riparando in Brasile e quindi in Spagna. Dal 1984 in seguito all’inchiesta 'Pizza Connection. era detenuto negli Usa, dove scontava una condanna a 45 anni, riducibili a 30.Badalamenti, era stato imputato in due grandi processi. Il primo quello di Perugia, insieme a Giulio Andreotti, per l'omicidio del giornalista di Op Mino Pecorelli, per il quale era stato condannato e poi assolto in Cassazione. Il secondo, il processo di Palermo per l'omicidio di Peppino Impastato, il giovane di Democrazia Proletaria, morto 'suicida' il 9 maggio del 1978, lo stesso giorno in cui le Br fecero trovare a Roma il corpo di Aldo Moro: per l'uccisione del giovane Badalamenti venne condannato all'ergastolo. Nel carcere di Fairton nel New Jersey il patriarca di Cinisi stava scontando una condanna per traffico di droga, fino al giorno della sua morte avvenuta il 29 aprile 2004. In Italia GAMBINO - E a proposito di boss all'estero e di rogatorie internazionali, è di oggi la notizia del nuovo rinvio delle autorità statunitensi dell'estradizione in Italia di Rosario Gambino. Come già accaduto in passato, è saltato ancora una volta il trasferimento del capo-mafia: l'arrivo dagli Usa era previsto per questa mattina a Roma Fiumicino, ma all'ultimo momento c’è stato un rinvio. Sarebbe stato un improvviso problema cardiaco a determinare l'ennesimo rinvio dell'estradizione. Secondo quanto si è appreso, poco prima della partenza per l'Italia il boss sarebbe stato colto da malore. Gambino è anch'egli coinvolto nello storico processo "Pizza Connection" sul traffico internazionale di stupefacenti. Già condannato in Italia, Gambino ha ottenuto, su istanza dei difensori, il processo di revisione. Nei suoi riguardi è stato emesso nel 1980 un mandato di cattura da parte del giudice Giovanni Falcone. In passato Rosario Gambino era stato sul punto di essere trasferito dagli Stati Uniti in Italia, ma la sua estradizione era stata bloccata all'ultimo momento per alcune questioni di carattere procedurale sollevate dal suo difensore. 2/2