maggio 2010 - Scuola Montessori
Transcript
maggio 2010 - Scuola Montessori
TERZO NUMERO !!! MAGGIO 2010 (MA FA ANCORA FREDDO!!! ...ehm...faceva, per fortuna) La Primavera (Arcimboldo) PERIODICO DELLA SCUOLA MONTESSORI DI COMO SOMMARIO INTERVISTA A LUCIANO MAZZETTI pag. 3 ANIMALI pag. 6 LA CITTA' IDEALE DELLA TERZA pag. 9 APPUNTI DI VIAGGIO pag. 10 RICETTARIO pag. 11 CAPPUCCETTO NON SOLO ROSSO pag. 12 RICERCHE pag. 16 OGNI GIORNO LA MIA CLASSE... SEMPRE DIVERSA pag. 20 COLLABORARE E' BELLO pag. 23 MOSTRI DI PAROLE pag. 25 RECENSIONI pag. 26 RINGRAZIAMENTI pag. 28 APPENDICE: GIOCHI, GIOCHI, GIOCHI APPENDICE: DISEGNI DALLA CASA DEI BAMBINI Como, 29 gennaio 2010 Intervista al professor Luciano Mazzetti, Presidente dell'Opera Nazionale Montessori, in visita alla scuola di Como A cura della classe V : Pierre, Bianca, Beatrice A., Claudia, Luisa, Giulia, Corinna, Nicholas, Matilde, Federico, Daniele, Riccardo, Viola, Alessia, Giuseppe, Alexander, Beatrice P., Margaret, Federica, Camilla, Moise, Virginia, Alberto, Andrea. Buongiorno professor Mazzetti, siamo lieti di averla nella nostra scuola perchè non ci è mai capitato di ricevere un presidente dell'O.N.M in visita. Noi saremmo interessati ad intervistarla, a lei fa piacere? Si', volentieri! Questa intervista verrà pubblicata sul giornalino della scuola che si chiama Giornalino Misterioso, le regaliamo le copie delle più recenti uscite. Ah, bene grazie! La redazione da chi è composta? Da tutti voi? Sì,ognuno di noi si occupa di una cosa diversa. Avete dei rappresentanti nelle altre classi? No, per ora no, ma sono soprattutto i bambini di IV che ci aiutano a raccogliere notizie ed informazioni. Che cos'è l'O.N.M? L'O.N.M è un'associazione che ha una lunga storia, fu fondata da Maria Montessori e ha sede a Roma. All'inizio fu fortemente sostenuta dal governo italiano al punto che Mussolini affermava che l'Italia era importante per le tre M: Mussolini, Marconi e Montessori. Mentre il metodo si diffondeva in tutto il mondo, in Italia, più avanti, sorsero dei problemi, infatti l'ideologia fascista era in realtà molto lontana dal pensiero di Montessori che affermava la libertà di pensiero, la libertà di scelta e l'autonomia della persona e difendeva i diritti dei bambini, così l'attività dell'O.N.M. venne sospesa. L'O.N.M. riprese la sua attività dopo un certo tempo alla fine della seconda guerra mondiale, quasi contemporaneamente alla nascita della Costituzione italiana. Il compito primario di questa associazione era quello di diffondere questo metodo in tutta Italia, di proteggerlo e di farlo conoscere perchè era il metodo di una minoranza. Nel 1949 Maria Montessori rientra in Italia dall'India e l'Opera, in quel momento,vive un importante periodo di risveglio, rilancio e riconoscimento, ma nel 1952 Maria muore in Olanda , comunque il suo messaggio educativo resta depositato, custodito e accolto dall'Opera. Oggi l'O.N.M è una struttura che cerca di diffondere il metodo e di essere vicina a coloro che si occupano di educazione soprattutto dei bambini della prima e della seconda infanzia, tenendo viva la tesi di Maria per cui il bambino è padre dell'uomo che sarà, costruttore di pace e di progresso per l'umanità. I vostri insegnanti e i vostri genitori hanno il compito di accompagnarvi attraverso un lungo percorso di crescita perchè un domani sarete voi, bambini, i responsabili della società e della cultura del futuro. Pag 3 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Per raggiungere le sue finalità oggi l'O.N.M promuove a livello nazionale e internazionale attività di ricerca e di divulgazione, organizza e coordina attività di formazione per gli insegnanti, congressi, corsi di specializzazione, tutela il proprio patrimonio librario e documentale e istituisce e/o gestisce direttamente scuole e comunità infantili Montessori. lasciato parecchi segni tangibili con i corsi che ha tenuto con passione affascinando molti insegnanti. Oggi il Montessori è vivo anche in Liguria e in Lazio. A Napoli è scomparsa la scuola Montessori della Nato; il metodo si è rivitalizzato in Puglia, ma è decaduto in Sicilia , quindi voi siete molto fortunati ad avere una bella scuola e dei bravi insegnanti. Professor Mazzetti, da quanto tempo è presidente dell'O.N.M? Da pochissimo, sono neonato, da un anno. E in Europa? Anche in Europa vi sono realtà in cui Montessori è molto sviluppato e altre in cui non lo è. Le nazioni che hanno una maggior presenza di scuole sono l'Inghilterra, l'Olanda e anche l'Irlanda e vi consiglio di mettervi in comunicazione con i bambini inglesi. C'è una presenza abbastanza forte anche in Svezia ad Uppsala. Ci sono scuole in Francia, ma non in Spagna dove pure aveva vissuto e lavorato la Montessori e c'è una bella esperienza a Monaco in Germania. Nel mondo la presenza della scuola Montessori è fortissima negli Stati Uniti, in Giappone e in Messico ed anche in Brasile,mentre non esiste in Argentina;insomma è una realtà che cambia da paese a paese. Che cosa fa il presidente dell'O.N.M? Ed è impegnativo? Il presidente ha un po' di problemi, lavora per la formazione degli insegnanti di tutta Italia,infatti l'Opera aiuta i vostri maestri a studiare e a formarsi come insegnanti perchè possano continuare ad imparare anche per sviluppare la loro capacità di progettualità nel lavoro con i bambini. L'opera gestisce, controlla e organizza direttamente le scuole, soprattutto della capitale e cerca di avere un buon rapporto con le scuole di tutta Italia con l'obiettivo di costruire una rete. É molto impegnativo questo lavoro, perchè pensate, l' Italia è molto lunga e quindi devo viaggiare parecchio! Prima di essere presidente dell'O.N.M, che lavoro svolgeva? Insegnavo all'Università di Roma; vorrei continuare perchè mi piace stare con i ragazzi giovani e pur restando presidente dell'opera. Nell'uomo è vero che le passioni rimangono nonostante gli impegni! Quante scuole Montessori ci sono in Italia? Non sono moltissime, in alcune regioni come la Toscana non ce ne sono, in altre come la Lombardia, la Puglia, l'Umbria e il Piemonte ce ne sono molte. Questa differenza dipende probabilmente dalle persone che in queste città hanno lavorato; per esempio al nord ha lavorato molto bene la signorina Sorge, diretta assistente di Maria Montessori,e ha Ci parla della scuola di Perugia? Non vorrei fare la figura dell'oste che vende il suo vino sostenendo che è il migliore! Perugia ha con la Montessori un rapporto fortunato. Quando Maria Montessori tornò dall'India aveva quasi 80 anni ed era doveroso offrirle un riconoscimento per il lavoro svolto, quindi lo Stato italiano le affidò un incarico di insegnamento a Perugia perchè accanto all'Università sorge un' Università per stranieri molto famosa. Proprio lì lei fondò un centro di formazione internazionale,ma, per poter fare un corso di formazione è necessario avere una scuola, perchè gli insegnanti possano vedere concretamente come si lavora; così nacquero prima una Casa dei bambini poi una Scuola elementare. Nel 1909 Maria Montessori proprio in Umbria scrisse il suo primo libro. Otto anni fa abbiamo pensato di aprire una scuola media e per noi questo ha rappresentato un momento importante. A questa cosa aveva già pensato Maria Montessori in Olanda avendo a cuore gli adolescenti. Lei sosteneva che bisognava costruire una ''Casa'' anche per gli adolescenti e non soltanto per i bambini, una casa dove poter vivere, lavorare e scoprire ciò che sostanzialmente erano. L'adolescente per lei era uno sconosciuto perchè non le si era rivelato come invece aveva fatto il piccolo bambino. Aveva chiamato questi adolescenti “figli della Terra” e noi abbiamo centrato la nostra scuola su questa definizione. Infatti i ragazzini curano l'orto, comprano e vendono i Pag 4 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 semi e li scambiano con produttori di tutto il mondo. Gestiscono una piccola bottega in un mercato con delle bancarelle, vendendo tutti i prodotti che curano e producono. Naturalmente non lavorano solo la terra, ma hanno anche un laboratorio scientifico e studiano il latino. Entrano dentro libri piuttosto importanti, entrano dentro laboratori linguistici,ambiti affascinanti ed importanti come anche la storia e l'etimologia delle parole. Anche lei ha frequentato la Scuola Montessori? No, è terribile la mia risposta, spero che non me ne facciate una colpa! NOOOO!!!!!!!!!! Crede che nella nostra scuola si ben applicato il Metodo Montessori? Adesso tu mi chiedi troppo! Già tanti anni fa avevo visitato questa scuola e ne ero rimasto colpito, siete ragazzi molto fortunati perchè questa è una scuola bellissima. È un ambiente che i vostri insegnanti continuano a curare e spero che anche voi contribuiate a questa cura. Comunque se la risposta deve essere secca rispondo Si'! Le vostre insegnanti svolgono un buon lavoro! E nelle altre? Non ne ho viste molte. Come sempre ce n'è qualcuna più carina delle altre; ci sono situazioni in cui il metodo è applicato superficialmente ed altre in cui è meglio applicato. Comunque in tutte le Scuole Montessori si notano una cura ed un' attenzione speciale per ogni bambino. Anche voi penso che possiate dire che dai due anni in poi siete stati curati con attenzione e vedete,ora,curare i più piccoli con attenzione. scuola media? Non solo lo penso, ma lo spero, perchè credo che sia utile un'esperienza così a tutti gli adolescenti del nostro paese. Sarebbe inoltre importante avere, accanto a varie realtà esistenti, un'altra scuola come quella di Perugia per misurarsi e per crescere insieme. Quindi vi vorrei aiutare per quanto possibile. Pensavamo di venire in Umbria in gita, lei ci farebbe incontrare i Bambini della V di Perugia? Con molto piacere! Possiamo combinare , posso diventare un tramite per organizzare un incontro e per iniziare uno scambio. In quell'occasione potreste vedere i bambini di prima media lavorare e credo che vi potrebbe interessare perchè sarebbe come vedere voi stessi con un anno in più. Ora vi saluto con affetto! A presto. Grazie e buona giornata a lei! Il testo dell'intervista al professor Mazzetti è disponibile sul sito della scuola: www..montessori.co.it/it/visitamazzetti/intervista-prof-mazzetti.html A Conclusione della giornata il professor Mazzetti ha tenuto una conferenza presso la Biblioteca comunale di Como, dal titolo: LE STAGIONI DELLA VITA: IL LUNGO VIAGGIO DALL'INFANZIA ALL'ADOLESCENZA Per noi è brutto lasciare questa scuola perchè ci siamo molto affezionati! Vi capisco, è sempre triste lasciare un' esperienza positiva, ma stasera parlerò con i vostri genitori per la possibilità di aprire la scuola media, vi anticipo questo segreto per darvi una speranza. Che cosa lascia in un bambino per la vita il metodo Montessori? Il coraggio di affrontare la vita, perchè qualche volta la vita richiede un atto coraggioso. Nella frase ''aiutami a fare da solo'' c'è la domanda per crescere capaci di fare delle scelte, capaci di essere responsabili per avere il coraggio di fare anche le scelte più difficili. Pensa comunque di poterci aiutare a realizzare la Il video della conferenza è disponibile sul sito della scuola: www.montessori.co.it/it/visita-mazzetti.html Pag 5 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 TYRANNOSAURUS REX DAL PASSATO... I DINOSAURI La parola dinosauro significa “spaventosa lucertola”. Nessun umano ne ha mai visto uno in carne e ossa perché hanno popolato la Terra milioni di anni prima di noi. Nonostante questo, sappiamo molto di loro. Sono stati trovati in tutto il mondo ossa, denti o fossili, impronte o segni lasciati nella roccia da corpi di animali o vegetali morti tantissimo tempo fa. Da queste scienziati tracce hanno gli capito come dovevano apparire i dinosauri, come si Una delle creature più grandi e terrificanti che il mondo abbia mai conosciuto, il Tyrannosaurus rax un tempo viveva in quella che noi chiamiamo Nord America. Era incredibilmente forte da essere capace di sopraffare qualsiasi altro animale. Le sue enormi mandibole erano dotate circa di 50 denti simili a stiletti che riuscivano a squartare una preda in due in solo uno o due morsi letali. In passato gli esperti pensavano che T.rex si muovesse lentamente, ma oggi gli scienziati pensano che sia anche in grado di correre, tenendo la coda alzata da terra. su due zampe. Altri, come il Triceratopos, camminavano Il corpo del Tirannosaurus rex La testa Il T.rex caricava le sue prede a gran velocità a bocca spalancata. Questo infliggeva il massimo danno e riduceva il rischio di lotta. Denti Sono sostenuti da una potente mandibola in grado di frantumare ogni cosa, i denti seghettati laceravano la pelle e masticavano gli ossi con molta facilità. Probabilmente il T.rex ingoiava pezzi di carne e ossi come un coccodrillo. Arti anteriori Gli esperti si sono interrogati a lungo sul ruolo delle zampe anteriori. Erano troppo piccole per arrivare alla bocca e avevano solo due “dita”, ognuno armata di un grosso artiglio. Zampe I forti muscoli delle cosce sostenevano il peso del dinosauro e fornivano slanci in velocità. Coda Serviva forse per controbilanciare il pesante corpo del su quattro. T.rex, come la coda dei canguri. muovevano e cosa, o chi, mangiavano. C' erano molti tipi di dinosauro. Alcuni erano enormi: l'Iguanodon, uno dei primi dinosauri ad essere scoperto, era lungo fino a 10 metri. C' erano però anche dinosauri minuscoli: il Compsognathus sembrava un uccello. Aveva la testa piccola e appuntita e le dimensioni più o meno di un pollo. Alcuni dinosauri, come appunto l' Iguanodon, camminava Sofia (cl.III) Pag. 6 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Cesare. (cl.III) CHIURLO DAL PRESENTE... ANIMALI INTERESSANTI Piccoli, piuttosto indipendenti, i chiurli possono lasciare il nido subito dopo la nascita. Per cominciare a volare, però, dovranno aspettare almeno un mese. PAPPAGALLINO ONDULATO Marco e Goffredo 2A I pappagallini ondulati devono il ondulate che le UNA MACCHINA DA CORSA loro nome alle linee penne disegnano sul dorso e sulle ali. In Australia i pappagallini che vivono allo stato libero sono verdi, mentre quelli che vengono allevati possono avere i colori più diversi,essendo state create moltissime nuove razze;ne troviamo infatti anche di gialli, azzurri, bianchi, grigi, viola e di altri colori ancora, senza contare quelli pezzati cioè con il colore sparso sul corpo a macchie di ogni colore. Possono essere più di cento. Giulio e Finn 2A I ghepardi sono dei veri campioni di corsa. La velocità massima da loro raggiunta é quasi felini 110 sono chilometri gli terraferma. Hanno muscoli l'ora, animali infatti piu' veloci e agili, potenti questi sulla una corporatura slanciata e la testa piccola. Le zampe sono abbastanza lunghe con artigli non del tutto retrattili. Moon L. Ludovica P. 2A LA LONTRA La lontra ama i luoghi selvaggi e solitari; solo da piccola compagnia vive in della mamma e dei fratellini. In acqua è veloce, ma sul terreno è un po' goffa. Michelle 2A CANGURO ROSSO Si sta dentro proprio sembra bene qui pensare cangurino. E non ha il certo torto, visto che nel morbido marsupio della mamma è ben protetto e al riparo da tutti i pericoli Sophie e Edoardo 2A Pag. 7 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 mammiferi marini come foche, ma anche gli PASTORE MAREMMANO La sua espressione è quella di un cane intelligente e docile, ma sguardo con uno imperturbabile che incute rispetto. Non a caso viene allevato anche come cane da guardia. Alexis 2A squali bianchi. Franco 2* b LA TIGRE DELLA SIBERIA La tigre Siberia è grande, popola felino la boreale cane più esista, stato grande per che questo è soprannominato "Il gigante delle Alpi". più delle montagne della Siberia della e percorre Il San Bernardo è il il foresta Manciuria UN GIGANTE BUONO della e vaste distese per cacciare, di notte, i grandi mammiferi. Ma a causa della deforestazione riesce a sopravvivere anche a temperatura rigidissime grazie alla E' dotato di fiuto duecento esemplari di tigri della Siberia. carattere Franco 2* b TOM E GERRY sua folta pelliccia. essendo animali forti e un del bracconaggio, rimangono in libertà meno di Il suo ambiente ideale è l'alta montagna, dove e eccezionale; dolcissimo pur possenti, hanno e particolarmente d'accordo con i vanno bambini. Viola 2A Qualche volta dopo scuola vado a trovare i L'ORCA miei amici Tom e Gerry. Sono due cagnolini fratelli molto belli. Tom è nero ed un po' cattivo, quando apro la porta mi salta addosso e abbaia. A lui non piacciono i bambini. A Gerry invece si. E' beige e vuole sempre giocare con me. Mi lecca dappertutto e vuole essere coccolato. Desidero tanto un cane E' un cetaceo coi denti e pesa fino a 10 tonnellate. Temibile tutto mio, ma per ora mi diverto con Tom e Gerry Luca V. cl. 1 predatrice, attacca gli altri Pag. 8 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Pensieri: La città ideale della classe terza è così.... ....La mia città ideale è senza macchine nè camion, si va con i pattini e si scivola sul pavimento di ghiaccio. Le case non sono fatte di mattoni ma di stoffa colorata. In questa città, gli alberi sono fatti di biscotto e l'acqua delle cascate è cosi trasparente che puoi vedere cosa c'è dentro... ....La mia città ideale è tutta fatta di dolci. Gli alberi sono fatti di zucchero a velo e le foglie sono fatte di caramelle. Il sole è fatto di succo di limone. Le case sono fatte di dolci, il tetto è fatto di panna montata, le finestre di cioccolato e le porte di torta. C' è anche un piccolo bosco dove si trova un lago fatto tutto di cioccolata e si può anche fare il bagno... ....La mia città ha un grande rapporto con la natura, ci sono piante che raggiungono le finestre alte 19 metri!!!!!!!!!!!!!!!!!! Al primo piano c'è una scala a chiocciola, nel secondo un bellissimo salotto, con il divano morbidissimo, infatti al posto delle piume ci sono le “paradlis folis” dal greco “paradlis” (paradiso) “folis” (foglie) (neologismo coniato in classe terza) cioè “foglie del paradiso”, che sono le foglie più morbide. Su questo divano in 7 minuti ti addormenti, infatti nelle farmacie e nelle case di riposo sono molto consigliati questi divani... ...Fuori casa vorrei un giardino e-nor-me con tanta erba e tante rose rosse, violette , tulipani , papaveri e girasoli, una piscina gi- gan -tesca, un trampolino in basso e in alto, un lettino gonfiabile con i braccioli e il portabicchiere... Pag. 9 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Una gita a Venezia Sono andato a Venezia e ho visto il campanile di San Marco poi ho visto anche il leone di San Marco che era tutto d' oro . Sul campanile c'era un orologio con i segni zodiacali. Da un binocolo ho potuto guardare tutta la città. In un museo ho anche ammirato delle statue che rappresentavano alcuni personaggi importanti. Nicolas 2A Una fantastica vacanza a Barcellona Tutto è cominciato quando ero a Formentera. Un bel giorno siamo partiti per Barcellona e siamo arrivati all'Hotel a 5 stelle. Il primo giorno siamo andati alla Sagrada Familia che è un'enorme basilica tuttora in costruzione,considerata il capolavoro dell'architetto Antoni Gaudì. Egli lavorò al progetto per oltre 40 anni, definiva molti particolari man mano che la costruzione avanzava. Purtroppo morì durante la costruzione dell'edificio e non lasciò ulteriori progetti e i lavori della chiesa hanno proceduto in modo sporadico per numerosi anni. La costruzione della chiesa, a tutt'oggi, dipende dai finanziamenti provenienti dalle donazioni. Il 3 marzo 2010 il vescovo di Barcellona ha annunciato la consacrazione dell'edificio, la chiesa verrà consacrata da Papa Benedetto XVI il 7 novembre 2010. Marco 2A Una fantastica esperienza in Belgio a vedere l' Atomium a Bruxelles. L' Atomium è un cubo formato da nove atomi ingranditi 165 miliardi di volte. l progetto dell'Atomium mi ha talmente incuriosito che quando sono tornato a scuola ho fatto una ricerca su sull' argomento e ho scoperto che la struttura è alta 120 m. Esso è il modello in alluminio di una molecola di carbonio. Pietro 2A Un viaggio straordinario Recentemente sono andato con la mia famiglia a Parigi e la cosa che mi ha colpito di piu è stata la Tour Eiffel. Arrivati sotto la torre Margherita, mia sorella, aveva paura di andare in alto, ma quando siamo arrivati in cima c' era un bellissimo paesaggio e Margherita non aveva più paura. A me la Tour Eiffel è piaciuta molto e ho scoperto che è il simbolo della città di Parigi. Fu chiamata così dal nome del suo progettista, l'ingegnere Gustavo Eiffel. La struttura, con i suoi 324 metri di altezza, è la più alta di Parigi. Trecento metalmeccanici assemblarono i 18.038 pezzi di ferro forgiato, utilizzando mezzo milione di bulloni. Per il suo mantenimento servono anche 50 tonnellate di vernice ogni 7 anni. Emanuele 2A Tutto è cominciato quando ero a casa di mio zio Alberto che propose a me e a mia mamma di andare Pag. 10 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 IL SALAME DOLCE (Gabriele Caminlla 2b) Nel mese di ottobre, noi bambini di classe 2°B abbiamo fatto il salame di LA ZUPPA DI ZUCCA (Paul e Luca 2b) cioccolato le maestre Licia e Sarah e con Giovedì siamo andati in La nostra classe è una classe di veri aspettava una zuppa di la nostra maestra Silvia . cucina. A mezzogiorno ci golosoni; il salame dolce ce lo siamo zucca saporita. Faceva mangiato tutto e abbiamo fatto molta molto caldo e non fatica a lasciarne una fettina da offrire alle maestra della scuola, ma alla fine gliene abbiamo lasciata una bella fetta. Siamo sicuri di avervi fatto venire sapevamo come facesse il cuoco a stare tra i fuochi tutto il giorno. Tutti avevano mangiato questa buonissima l'acquolina in bocca e così abbiamo zuppa. Provate anche voi a fare il salame di INGREDIENTI: deciso di scrivervi la ricetta. cioccolato e poi ci direte quanto è buono! INGREDIENTI: BISCOTTI SECCHI BURRO BURRO BRODO DI POLLO NOCE MOSCATA CACAO AMARO SALE ZUCCHERO CIPOLLA 3 UOVA PREPARAZIONE: ZUCCA 1. SBRICIOLARE I BISCOTTI, 2. SCIOGLIERE IL BURRO, 3. MESCOLARE UOVA, BURRO, ZUCCHERO E CACAO AMARO, PANNA ZUCCHERO PREPARAZIONE: Tagliare la zucca a fettine e la cipolla senza 4. METTERE I BISCOTTI SBRICIOLATI piangere. Metterle in una pentola, TUTTO PER BENE; cucchiaino di zucchero. Grattuggiare la noce NELL'IMPASTO E MESCOLARE IL aggiungere il brodo di pollo caldo, il sale e un 5. FARE LA FORMA DI SALAME CON moscata e aggiungere mezzo burro, la panna L'IMPASTO E AVVOLGERLO NELLA CARTA STAGNOLA, 6. METTERE IL SALAME NEL FRIGOR A RIPOSARE PER UN GIORNO. e mescolare. Lasciare sul fuoco 20 minuti fino a quando la superficie diventa liscia e omogenea. 7. TAGLIARE A FETTE. 8. GUSTARE IL SALAME DOLCE CON CHI VI PARE E PIACE. Pag. 11 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Classe 2B - Cappuccetto Bianco e i due furbacchioni Nel paese di Invernolandia viveva una bambina che si chiamava Cappuccetto Bianco. Un giorno mamma Bianca la chiamò e le disse:”Vai dalla nonna a portarle questi fiori”. Cappuccetto Bianco partì. Mentre camminava Cappuccetto incontrò un lupo grigio e un leone; i due cercarono di afferrare la piccola, Cappuccetto Bianco si spaventò moltissimo ma quei due furbacchioni volevano solo farle il solletico! Che risate! Alla fine i due furbacchioni si stancarono e Cappuccetto Bianco abbracciò la sua nonna. Leonardo B. - Cappuccetto Nero e il Lupo Multicolore C'era una volta una città oscura e quasi tutta nera; tutti gli abitanti erano infelici tranne Cappuccetto Nero. Cappuccetto Nero era una bambina contentissima e felice, inventava storie buffe di una certa Cappuccetto Rosso..chissà poi chi era! In una nera giornata la mamma chiamò Cappuccetto Nero per dirle di andare nel Paese dei mille colori per andare dalla nonna a portarle un cono gelato. Mentre Cappuccetto Nero stava camminando,cadde nella trappola del lupo multicolore che la divorò in un sol boccone, ma Cappuccetto Nero iniziò a fare il solletico al lupo multicolore che aprì la bocca e Cappuccetto Nero scappò e finalmente abbracciò la sua nonna. Giacomo - Cappuccetto Arancione - 1 C'era una volta Cappuccetto Arancione. Un giorno la mamma la chiamò: “Cappuccetto, vieni Cappuccetto Arancione, prendi questo cestino con dentro il vino e la focaccia e portalo alla nonna, ma fai attenzione al lupo fatto di fuoco!”. Cappuccetto Arancione si mise in cammino. Dopo un po' di cammino Cappuccetto Arancione vide u prato pieno di fiori e ne prese un po';mentre stava raccogliendo i fiori, vide il lupo fatto di fuoco. Il lupo le disse: “ Dove vai bella bambina?” Cappuccetto Arancione gli rispose: “Vado dalla nonna!”. Però Cappuccetto Arancione sapeva ben che il lupo la voleva mangiare; così Cappuccetto fece la danza della pioggia e il lupo fatto di fuoco si spense. Cappuccetto Arancione felice e contenta andò dalla sua nonna. Elias - Cappuccetto Arancione - 2 C'era una volta Cappuccetto Arancione che abitava in un castello reale. La mamma le disse: “Vai dalla nonna a portarle questa focaccia.” Cappuccetto Arancione rispose: “ Ok mamma, vado subito!”. Mentre Cappuccetto Arancione stava andando dalla nonna, decise di raccogliere dei fiori per la nonna; lei un tratto vide un lupo. Il lupo vide Cappuccetto e se la mangiò, ma la nonna la salvò. Gabriele - Cappuccetto Arancione - 3 C'era una volta una bambina di nome Cappuccetto Arancione. La mamma un giorno le disse: “ porta questo cestino alla nonna” Cappuccetto sapeva che per andare dalla nonna doveva attraversare la città ed il bosco. Cappuccetto Arancione partì e attraversata la strada, incontrò un lupo che stava andando a fare un giro in bicicletta. Il lupo vide Cappuccetto e si fermò e le disse:“ Dove stai andando?” Cappuccetto rispose: “vado dalla nonna a portarle la torta di mele”. Il lupo andò via e il lupo continuò il suo cammino. Attraversato il bosco, Cappuccetto arrivò alla casa della nonna. Cappuccetto le disse: “ Ciao nonna, ti ho portato questo cestino”, la nonna rispose: “ Grazie Cappuccetto Arancione!”. Ma subito il lupo balzò dietro la testa di Cappuccetto e le disse: “Ti mangio in un sol boccone” e se la mangiò. Cappuccetto Arancione allora da dentro la pancia del lupo, accese un fiammifero e lo appoggiò sulla pancia del lupo che iniziò ad avere la pancia in fiamme e aprì la bocca. Cappuccetto Arancione uscì dalla pancia del lupo. Il lupo scappò via e da allora non si è fatto più vedere. Camilla - Cappuccetto Blu C'era una volta Cappuccetto Blu che viveva nello spazio; un giorno Cappuccetto Blu decise che doveva andare dalla nonnina. La nonnina abitava sul pianeta Giove e Cappuccetto Blu abitava sul pianeta Nettuno. Così Cappuccetto Blu usò la su astronave super tecnologica per Pag. 12 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 andare dalla sua nonnina. Cappuccetto Blu partì; ma poco dopo la sua partenza incontrò un'altra astronave con dentro il lupo. Cappuccetto Blu aveva un po' di paura perché non aveva nessun arma laser per combattere il lupo. Il lupo le disse: “Dove vai bella bambina?” e Cappuccetto Blu rispose : “Vado dalla nonna!” il lupo cercò di mangiare la piccola Cappuccetto blu, ma arrivò la nonna con delle armi laser e uccise il lupo. Cappuccetto era salva. Gustav - Cappuccetto Verde Scuro C'era una volta Cappuccetto Verde Scuro. Un giorno la mamma le disse : “ Cappuccetto vai alla stazione, prendi il treno che porta a Milano e là troverai la nonna che ti aspetta. Tieni prendi questo cestino” e Cappuccetto Verde Scuro partì. Cappuccetto salì sul treno e il treno partì, ma sul treno c'era un lupo!. Il lupo guardò Cappuccetto: aveva voglia di papparsela! Cappuccetto arrivò a Milano, scese dal treno e il lupo iniziò a seguirla. Quando Cappuccetto Verde Scuro arrivò dalla nonna, il lupo si mangiò la nonna, ma Cappuccetto Verde Scuro con l cestino gli diede una botta in testa e la nonna uscì dalla pancia del lupo. Filippo Z. - Cappuccetto Verde Chiaro Un giorno la nonna Cappuccetto Verde Chiaro e le disse: “ Cappuccetto domani vuoi venire al parco con me?”. Cappuccetto rispose: “Sì, nonna. Ciao!”. Il giorno dopo la nonna venne a prendere Cappuccetto e mentre stavano andando al parco, il lupo travestito da vigile del traffico spense tutti i semafori e mandò tutte le macchine contro Cappuccetto Verde Chiaro e la nonna. Ma Cappuccetto chiamò i suoi amici pappagalli e gli disse: “Amici, andate dalla polizia a chiedere aiuto!”. I pappagalli volarono dalla polizia e le dissero del pericolo; la polizia arrivò e arrestò il lupo. Cappuccetto Verde Chiaro e la nonna sane e salve andarono a casa felici e contente. Sara - Cappuccetto Rosa C'era una volta Cappuccetto Rosa; un giorno la mamma le disse: “Vai dalla nonna, ma stai attenta al lupo grigio che se ti vede, ti mangia in un sol momento!”. Cappuccetto Rosa si incamminò per andare dalla nonna; mentre camminava Cappuccetto Rosa vide il lupo. Cappuccetto Rosa si nascose dietro una pianta di rose per mimetizzarsi bene e quando il lupo passò di lì, gli tirò una spina nel naso e il lupo morì. Così Cappuccetto Rosa riuscì ad arrivare sana e salva dalla sua nonna. Leonardo C. - Cappuccetto Oro C'era una volta una bambina chiamata Cappuccetto Oro, la chiamavano così perché aveva una mantellina rivestita d'oro. Un giorno la mamma le disse: “ Vai dalla nonna a portarle questo cestino con dentro un barattolo di marmellata, una pagnotta e una bottiglia di vino.”. Cappuccetto Oro partì e salì sulla montagna dove viveva la nonna. Sulla strada Cappuccetto Oro si fermò ad un ruscello per bere un po' d'acqua, ma in quel momento Cappuccetto Oro vide il riflesso del lupo dentro l'acqua del ruscello. Cappuccetto Oro si girò e gli disse: “ Stai lontano da me!”. Il lupo allora rispose: “Prima o poi ti acchiapperò!”. Cappuccetto Oro scappò via e incomincio a correre verso la casa della nonna. Il lupo se ne andò; intanto Cappuccetto Oro era arrivata dalla nonna. Cappuccetto disse alla nonna: “Nonna, nonna prepara una trappola, perché ho visto il lupo che voleva mangiarmi!”. Ma il lupo era proprio fuori dalla porta della casa della nonna ed aveva sentito tutto! Cappuccetto Oro uscì dalla porta, il lupo l'assalì e la divorò in un sol boccone. Ma la nonna aveva visto tutto, così preparò una trappola e il lupo ci cascò dentro. La nonna allora, prese un coltellino e aprì la pancia del lupo e Cappuccetto Oro uscì fuori sana e salva. La nonna mise dei massi dentro la pancia del lupo e ricucì la pancia del lupo. Quando il lupo si svegliò, scappò via a gambe levate. Somoa - Cappuccetto Blu e Argento C'era una volta una bambina chiamata Cappuccetto Blu e Argento che viveva ad Orolandia. Un giorno la mamma le disse: “ Vieni qui che ti devo dare un cestino per tua nonna”. Cappuccetto Blu e Argento prese il cestino e andò dalla nonna. Camminando per il bosco, incontrò un lupo che se la voleva mangiare; allora Cappuccetto Blu e Argento si mise a correre nel bosco, ma la sua giacca si impigliò in un ramo; per scappare dal lupo che la stava inseguendo, Cappuccetto Blu e Argento continuò a correre e lasciò la sua bella giacca attaccata al ramo di quell'albero. Cappuccetto Blu e Argento corse più in fretta che poteva e finalmente arrivò alla casa della nonna. Il lupo stanco ed affaticato, decise di non seguire più Cappuccetto Blu e Argento e se ne andò per un'altra strada. In casa della nonna Cappuccetto Blu e Argento si sentiva molto triste per aver perso la sua bella giacca; Pag. 13 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 allora la nonna le cucì una nuova giacca di color oro e argento: questa giacca era ancora più bella di quella di prima! Da quel giorno Cappuccetto Blu e Argento si chiamò Cappuccetto Oro ed Argento. Franco - Cappuccetto Oro e Argento Un giorno la mamma chiamò Cappuccetto Oro e Argento: “ Cappuccetto Oro e Argento, vieni da me!”. Cappuccetto Oro e Argento non aveva mai sentito quella voce, ma si fidò e andò in cucina dove pensava che ci fosse la mamma. In cucina c'era una strana donna che sembrava proprio..il lupo delle nevi! Cappuccetto Oro e Argento si insospettì, guardò fuori dalla finestra e vide la sua vera mamma che piangeva seduta in mezzo alla neve con in mano un cestino con sopra un fazzoletto a quadretti. Cappuccetto Oro e Argento capì che in cucina c'era il lupo della nevi travesti da mamma, così senza dire una parola, scappò fuori dalla porta e riabbracciò la sua mamma. Poi, Cappuccetto Oro e Argento chiamò la Regina delle nevi che con una potente magia, trasformò il lupo delle nevi in un piccolo tenero cagnolino che Cappuccetto Oro e Argento decise di tenere con sé e lo chiamò fiocco di neve. Maya - Cappuccetto Verde – 1 Un giorno Cappuccetto Verde decise di andare a trovare la nonna; appena uscita di casa, Cappuccetto Verde incontrò il lupo che se la voleva mangiare. Cappuccetto Verde decise di fargli un bello scherzo, prese della legna e la mise sotto un pentolone; poi riempì il pentolone di acqua e accese il fuoco. Infine, costruì una trappola per il lupo, tirò u filo trasparente tra due alberi e appena il lupo passò di lì, inciampò e cadde nel pentolone di acqua bollente. Il lupo urlò: “Aaaaahuuuu!”. Cappuccetto Verde tutta felice andò dalla nonna. Poco dopo, il lupo bussò alla porta della nonna e disse a Cappuccetto Verde: “Eh Cappuccetto Verde, ho capito la lezione! Non si deva fare male agli altri!”. Riccardo - Cappuccetto Verde - 2 Un giorno la mamma disse a Cappuccetto Verde: “Vai nel bosco a raccogliere dei fiori da per la nonna”. “Va bene, va bene mamma” e Cappuccetto Verde partì. Nel bosco però Cappuccetto Verde incontrò un lupo che le disse:“ Ciao Cappuccetto Verde! Dove stai andando?” Cappuccetto Verde rispose: “Vado dalla nonna!”. Il lupo continuò: “E dove abita la tua nonna?”. “In quella casetta laggiù nel bosco” rispose Cappuccetto Verde. “E' proprio il posto che stavo cercando” pensò tra sé il lupo, poi disse: “Va beh, ti saluto Cappuccetto Verde!”. “ Ciao ciao” disse la bambina e il lupo se ne andò. Cappuccetto Verde però non aveva capito che il lupo aveva in mente di andare dalla nonna per mangiarsela, così continuo ignara a raccogliere i fiori, ma quando Cappuccetto Verde arrivò a casa della nonna, la nonna non c'era. Il lupo aveva ingannato Cappuccetto Verde e si era mangiato la nonna, ma Cappuccetto Verde colpì il lupo col mazzo di fiori e la nonna uscì dalla sua pancia sana e salva. Lucrezia - Cappuccetto Giallo C'era una volta Cappuccetto Giallo e la sua mamma. Un giorno la mamma le disse: “Porta questo pane alla nonna, ma stai attenta al lupo”. Cappuccetto Giallo rispose: “Va bene mamma”. Mentre camminava per andare dalla nonna, Cappuccetto Giallo vide un lupo che stava raccogliendo i fiori in un prato. A Cappuccetto Giallo venne la voglia di raccogliere i fiori non sapendo che il lupo voleva mangiarsela. Cappuccetto Giallo prese i fiori e poi partì verso la casa della nonna. Il lupo seguì di nascosto Cappuccetto Giallo perché voleva mangiarsela, ma un boscaiolo vide il lupo e lo uccise. Cappuccetto Giallo tornò dalla nonna sana e salva, la nonna invitò il boscaiolo a mangiare a casa sua; poi Cappuccetto Giallo e il boscaiolo tornarono a casa e vissero tutti felici e contenti. Nadine - Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo C'era una volta Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo. Un giorno la mamma la chiamò e gli disse: “Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo porta questa focaccia alle olive alla tua nonna, ma stai attenta al lupo multicolore, ha un arcobaleno così bello che ti può accecare!”. Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo si fermò in un prato a raccogliere dei fiorellini per la nonna e vide il lupo multicolore, così si nascose dietro ad un albero. Il lupo però la vide e le disse: “Dove vai bella bambina?”. Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo rispose: “Vado dalla nonna, ciao ciao!” il lupo seguì Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo fino alla porta della casa della nonna, ma un cacciatore gli sparò e quando la nonna aprì la porta di casa vide Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo e il lupo multicolore steso a terra. Filippo P. Pag. 14 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 - Cappuccetto Turchese C'era una volta Cappuccetto Turchese, una bambina che viveva sulla spiaggia dell'isola di Sardegna. Un giorno la sua mamma la chiamò per dirle di portare alla nonna un bel cestino di frutta. Camminando Cappuccetto Turchese incontrò un lupo fatto d'acqua che se la inghiottì in un sol boccone. La nonna corse incontro a Cappuccetto Turchese e aiutò la bambina ad uscire dalla pancia del lupo, poi il lupo scappò via. CURIOSITA' Come spuntano i germogli? Durante l' inverno, le piccole gemme vivono senza attività. Ma a primavera, ci preparano una bella sorpresa! Mattia Riccardo e Paul 2B Giorgio e Michelle cl. 1 La Stella marina più piccola al monco di Beatrice P. cl.V Circa due anni fa, nell'Oceano Pacifico vicino all'Australia, un signore con la passio per il mare e i suoi fondali, ha trovato casualmente una minuscola stella marina cl misurava pochi millimetri. Ha portato questo piccolo animaletto al Victoria Museum di Melbourne e gli esperti hanno stabilito che è la più piccola stella marina mai scoperta fino ad ora. All'inizio si pensava fosse una stella marina di un'altra speli che stava crescendo. Ora è conosciuta come la stella marina dalle braccia a pala e assomiglia ad un piccolo fiocco di neve Il vaso di Pandora Mattia e Franco cl. IIB Zeus pensava a un castigo per i peccati degli uomini. Con la creta fece una donna bellissima e la mandò sulla Terra con un vaso sigillato, che mai avrebbe dovuto aprire. La donna si chiamava Pandora ed era molto curiosa (Zeus l'aveva immaginato!): perciò Pandora aprì il vaso e subito quel che c'era dentro, la fatica, il male, la malattia, la fame, la morte, la paura, la povertà, la guerravolò fuori e si disperse per il mondo, sola in fondo rimase la speranza. Pag. 15 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Classe V L'utilità del lombrico di Corinna cl.V il lombrico è il comune verme di terra. Questo verme che è disprezzato a causa del suo aspetto, in verità in natura svolge un ruolo più importante di quello che noi pensiamo. Svolge la sua attività nel suolo. Il suolo è uno strato molto sottile, spesso al massimo qualche decimetro. Sotto c'è il sottosuolo formato da roccia, sabbia o argilla dove non c'è vita. Le particelle del suolo sono disposte in modo da lasciare piccoli spazi riempiti di aria o di acqua. L'acqua, il passaggio degli animali e altre cause possono provocare il compattamento del suolo, ma per fortuna ci sono animali, tra cui il lombrico, che riaprono lo spazio tra una particella e l'altra. Il lombrico scava gallerie verticali con vari collegamenti orizzontali, in cui sta con la testa rivolta verso il basso e il posteriore in alto. Scava il terreno mangiandolo (in realtà quello che trattiene è pochissimo). Mangia il terreno ad un certo livello ed lo elimina più in alto. Questo provoca il rimescolamento delle sostanze chimiche del terreno. Poi ci sono anche quelli che Pag. 16 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 portano le foglie marce nelle gallerie per nutrirsi. Quindi anche le sostanze chimiche della foglia si mescolano alla terra. Anche le gallerie servono a qualcosa: servono a favorire il passaggio di aria ed acqua nel suolo. Praticamente l'uomo con l'aratura cerca di fare velocemente il lavoro del lombrico. Citazione di Darwin: “tutto lo strato fertile esistente sulla superficie terrestre è passato nell'intestino dei lombrichi. Si può ritenere che vi siano pochi animali che abbiano sostenuto, nella storia della terra, una funzione altrettanto importante quanto queste creature” Citazione mia: “quindi il lombrico è l'animale più importante della Terra, trattiamolo con più rispetto! Era qui prima di noi e sarà qui quando noi ce ne saremo andati. LE OLIMPIADI di Virginia cl. V I greci davano molta importanza allo sport, quando una persona vinceva la premiavano con una corona intrecciata di rami e foglie di ulivo. Questo premio non era un gran chè, però il vincitore veniva considerato un eroe. Gli spettatori provenivano da ogni parte per andare alle Olimpiadi e per tutto il tempo delle gare dovevano dormire all'aperto o sotto le tende. Avevano pochissima acqua e per mangiare potevano comperare qualche cosa dagli ambulanti. Le donne sposate non potevano assistere ai giochi. Data l'importanza delle Olimpiadi venivano interrotte le guerre e tutte le città erano amiche. Le olimpiadi si svolgevano ogni quattro anni, come adesso, e i Greci le usavano per contare gli anni. A TAVOLA CON GLI ANTICHI ROMANI di Beatrice A. cl. V Agli inizi, i Romani erano un popolo di agricoltori quindi la loro cucina era basata su piatti a base di cereali come miglio, farro e orzo. Uno di questi piatti era la polenta, che veniva spesso arricchita con formaggi, miele, uova. Il sale era poco usato perchè troppo costoso. L'uso delle carni era molto limitato ed era presente nei giorni festivi, con piatti a base di maiale. Col passare del tempo i Romani, conquistando varie regioni, vennero in contatto con nuove usanze e nuovi ingredienti come le spezie che iniziarono a usare nella loro cucina tra cui la ruta, il timo, l'origano, il porro e il finocchio che sono tutt'ora usate. Le polente di cereali furono lentamente sostituite dal pane e in seguito, con l'aggiunta del sale, uvetta e nocciole iniziarono a panificare i primi dolci. Migliorarono anche le loro tecniche di cottura, introducendo oltre alla frittura anche la bollitura dei cibi. I Romani furono i primi a capire che mangiare troppo poteva provocare disturbi alla salute e cio li porto ad essere i primi dietologi della storia. IL BANCHETTO Il banchetto per i Romani non era solo un momento dedicato al cibo ma anche un'occasione di incontro e di discussione. Mentre gli schiavi servivano le portate, le donne spettegolavano volentieri degli ultimi gossip avvenuti un città come matrimoni, divorzi, nascite. Anche per gli uomini era un' occasione piacevole dove raccontavano le loro esperienze, parlavano dei figli e discutevano sullo stato e le loro condizioni socio-economiche. Durante il banchetto gli ospiti gettavano tranquillamente sui preziosi pavimenti di mosaico i resti del pasto (bucce, lische, ossi ecc.). Alla fine della cena era compito degli "scoponi" spargere segatura sotto le tavole e, con scope e strofinacci, spazzar via tutto. Nella sala del triclinio si esibivano comici, suonatori di cetra, lettori di versi, ballerini e soprattutto buffoni e nani. Le letture durante i banchetti erano una consuetudine diffusa. COME MANGIAVANO I ROMANI? Quando i Romani mangiavano in casa, veniva preparata nella sala (triclinio) la mensa una tavola larga, bassa e quadrata. Si preparava lasciando un lato libero, mentre sugli altri tre venivano disposti delle specie di divani; ciascuno accoglieva tre persone, dato che i divani erano tre, nel triclinio mangiavano al massimo nove persone. Il posto Pag. 17 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 d'onore in ciascun letto laterale era quello vicino alla spalliera. Spesso però i romani preferivano consumare i loro pasti nelle osterie che potevano essere di 2 tipi; quelle che vendevano cibi e quelle che vendevano vino e alte bevande. viscere di pesce, erbe odorose e da altri ingredienti particolari A noi potrebbe sembrare una salsa disgustosa, ma per gli antichi romani era molti apprezzata e di uso comune. Agli inizi il sale era utilizzato per coprire i sapori dei cibi mal conservati, ma in seguito entrò nelle ricette casalinghe per esaltare i gusti dalli pietanze. MATRIMONIO NELL'ANTICA ROMA di Camilla e Beatrice P. cl. V In questi locali si potevano mangiare focacce e dolci, uova e formaggi, frutta fresca piatti di verdure, carne arrostita, salsicce, cacciagione, pesce, frutti di mare, funghi. Il vino veniva mescolato con acqua calda o fredda, a seconda dei gusti. Molto apprezzato era il vino "condito" con aggiunta di miele o spezie. Nell'antica Roma le classi patrizie consumavano tre pasti al giorno: la colazione, detta jentaculum, si consumava tra le otto e le nove del mattino e si mangiavano pane formaggio e qualche volta uova o anche della carne e frutta. Il pranzo, detto prandium, si consumava all'incirca prima di mezzogiorno. Era un pasto rapido e freddo in cui si mangiavano spesso i resti della cena del giorno precedente. Il pasto della sera era il pasto principale della giornata e si consumava sempre intorno ad una tavola; la cena consisteva in un antipasto (gustus), spesso a base di verdura; Il una vera e propria cena (primae mensole) con piatti a base di pesce e carne e con il dessert, a base di frutta secca e fresca, marmellate, dolci fatti con farina e miele vari tipi di formaggi. Infine vi era il simposio, cioè del vino accompagnato do qualche verdura come i porri. Per i ceti piu' poveri, i cibi principali erano semplici come legumi, frutta, panò non lievitato (conservabile a lungo), pane nero, polenta di miglio e altri cereali come bevanda, I'acqua. Compravano alcuni cibi già cotti come fette di arrosto maiale; non cucinavano spesso sia per l'alto costo del combustibile che per l'alti IL SALE E LE SALSE Tra le varie salse presenti nell'antica Roma era molto usato il garum, anche detti liquamen, composto da A Roma, come nelle civiltà antiche, i matrimoni d'amore erano rari perché venivano combinati dai genitori o obbligati dalla Patria. Le ragazze già a 1213 anni! sposavano, mentre i ragazzi dovevano sposarsi a circa 14, ma molti non ubbidivano. Alla vigilia delle nozze la casa era ornata di fiori, la sposa doveva donare le su bambole come segno di maturità. Il giorno della cerimonia la sposa veniva vestita c una tunica bianca che le copriva anche i capelli raccolti in sei trecce e coperti da u velo arancione. Poi si celebrava un sacrificio e con lo studio degli organi delle vittime si di prevedeva il futuro della coppia. Dopo il banchetto nuziale, nel momento di recarsi nella casa dello sposo, la sposa fingendo di avere paura, si rifugiava tra le braccia della madre, per poi lasciar staccare facilmente dallo sposo. Quando veniva la notte, si sentiva un chiasso pazzesco: un corteo con fiaccole mano si recava fino alla dimora degli sposi. Le insulae romane di Daniele cl. V L’insula era il condominio dell’Antica Roma dell’età tardo-repubblicana e imperiale. In questi condomini viveva gran parte della popolazione romana, perché pochi potevano permettersi una domus o una villa di campagna. Generalmente le insulae erano dei palazzi quadrangolari con un cortile interno detto cavedio: a Pag. 18 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 volte c’era un porticato sul quale erano poste le zone di accesso ai vari “appartamenti”. Le insulae erano fatte di mattoni ma erano ricoperte di un intonaco di color bianco-crema per creare un effetto di luminosità. Sopra ogni finestra c’era un archetto di mattoni che fuoriusciva dall’intonaco e lungo tutto il primo piano dell’edificio c’era un balcone che univa gli appartamenti. I Romani amavano molto il verde: i balconi e le finestre erano spesso pieni di vasi di fiori come i nostri appartamenti. In certe insulae venivano fatti crescere dei rampicanti che avvolgevano i balconi e l’edificio stesso. più poveri erano raggiungibili grazie a scale esterne. Forse alcune insulae erano adibite ad albergo. A Roma le insulae erano di solito palazzi di appartamenti in affitto. Ampie parti erano costruite in legno e nel centro di Roma le nuove costruzioni si appoggiavano alle vecchie per sfruttare il poco spazio disponibile. A causa dell’affollamento del centro cittadino di Roma, le insulae più vecchie raggiungevano anche i 10 piani. Spesso erano costruite con materiale scadente ed era sempre presente il pericolo di crolli ed incendi. Dopo il grande incendio di Roma del 64 a.C., forse causato dallo stesso imperatore Nerone, furono dettate delle norme molto severe sulla costruzione delle nuove insulae. La loro altezza fu limitata a cinque piani, e tutti gli edifici dovevano essere costruiti soprattutto in pietra e dovevano essere attrezzati con dispositivi anti-incendio (per esempio, pozzi di acqua). GLI APPARTAMENTI Un’altra decorazione esterna che serviva anche come protezione era una fascia di color rosso pompeiano alta circa 90 cm e dipinta su tutta la base dell’insula. Questa fascia serviva principalmente a camuffare le macchie lasciate dalle mani sporche, dagli schizzi di fango e così via. Naturalmente sia l’intonaco bianco che la fascia rossa sono scomparsi col passare del tempo, lasciando scoperti i mattoni. Il piano terra delle insulae era usato come deposito di materiali, ma anche come zona di alloggio o come botteghe artigiane (tabernae). Ad Ostia Antica esiste ancora un’insula che al piano terra ha un barristorante chiamato termopolium con il bancone intatto ed un giardinetto interno dove un tempo si trovavano i tavolini dei clienti. All’interno del ristorante ci sono ancora delle mensole ricoperte di marmo e per terra ci sono le aperture di grossi orci interrati per la conservazione delle farine, dell’olio e del vino. Al contrario di quanto accade oggi, le abitazioni più pregiate erano al secondo e al terzo piano, mentre quelle meno pregiate erano ai piani più alti. Infatti ai piani alti mancava l’acqua, ed essi erano più scomodi per via dell’altezza e in caso di incendio erano più lontani dalle uscite. Per salire ai primi piani e raggiungere gli appartamenti più eleganti c’erano delle scale interne, mentre gli appartamenti Gli appartamenti ai primi piani erano occupati da famiglie plebee piuttosto facoltose che potevano permettersi di pagare un canone di affitto più alto. Man mano che si arrivava agli ultimi piani gli affitti diminuivano per cui erano alla portata dei plebei più poveri che spesso condividevano il proprio appartamento con altre famiglie per poter pagare l’affitto. Generalmente gli appartamenti hanno una stanza centrale (medianum) sulla quali si aprono la porta d’ingresso, le finestre e le stanze di soggiorno. Le stanze da letto (cubicula) si trovavano al lato opposto dell’ingresso ed erano molto piccole; negli appartamenti più signorili c’erano anche le stanze di servizio, cioè la cucina e la latrina. Gli altri appartamenti erano privi di stanze di servizio ed utilizzavano quelli in comune. Negli appartamenti non c’erano molte comodità: solo quelli signorili erano collegati all’acquedotto e alla rete fognaria; gli altri erano senz’acqua e senza servizi igienici. Bisognava così fare numerosi viaggi per andare a prendere l’acqua alla fontana pubblica. Tutti i rifiuti venivano eliminati di notte, buttandoli dalla finestra, oppure venivano deposti in cisterne in fondo alle scale dove venivano prelevati dai contadini che ne facevano letame. C’era molto fetore e spesso si diffondevano le malattie. Il mobilio tipico era molto semplice sia nelle insulae che nelle domus più ricche. C’erano le cassepanche (capsa) usate per conservare i vestiti e gli oggetti, dei piccoli letti spesso incassati nei muri, qualche sgabello, un tavolo e qualche armadio. Pag. 19 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Classe 4°A La classe quarta è il luogo in cui vado ogni giorno dalle 8:30 fino alle 16. È la terzultima classe in fondo alla scuola ed è vicina alla 4°B e alla 5°. L'aula è molto spaziosa e confortevole, ha una forma strana, non è precisa, il contorno sembra una linea spezzata chiusa; i muri sono bianchi con appese delle asticine che servono per attaccare i cartelloni. Ha dei mobili di legno marroncino chiaro. C'è una cassettiera azzurra dove, quando riordiniamo, mettiamo vaschetta e sottofoglio. Ci sono due piccole piante e un orologio che a volte è un po' fuori orario, abbiamo anche dei fiori finti che usiamo come centrotavola quando mangiamo. La mia classe è ricca di lavori e noi possiamo scegliere tra questi, quello che preferiamo. Fuori dalla classe c'è una specie di piazza che si chiama appunto “piazza dei pensieri”. Valentina Oxana Tecla Sophie Fuori dalla classe ci sono gli spogliatoi. Sulla porta bianca ci sono delle ghirlande fatte da noi, ci sono anche due porte marroni che portano alla 5° e alla 4°B. Il pavimento è grigio. È ricca di molti materiali di diverso tipo, a fianco alla mensola di geografia c'è la cartina d'Italia, dove noi andiamo a vedere e ricercare i diversi luoghi italiani. La cartina geografica prima era politica ed ora è fisica, è vicina all'armadio con i raccoglitori e separa la mensola di geometria da quella di geografia. C'è una cassettiera che ha 21 cassetti. Ognuno di noi ne ha uno dove tiene una vaschetta (che contiene le penne) e un sottofoglio e al massimo due lavori ancora da finire. Vicino c'è un armadietto con sopra i fogli per scrivere e delle buste per mettervi i nostri lavori finiti. La classe 4°A è la più bella del mondo! Chiara Tom Cameron Linda La posizione della mia classe è in mezzo a due classi e quando si esce dalla porta d'entrata, davanti a me, vedo un corridoio con due sentieri, quello che va a sinistra porta ad altre classi, quello verso destra va all'entrata. Nella parte destra rispetto all'ingresso in aula, si possono vedere tre mensole formate da tre ripiani ciascuna con il materiale di matematica e una quarta mensola riguardante geometria; a sinistra ci sono tre mensole uguali a quelle di matematica solo che contengono il materiale d'italiano. In classe c'è anche un computer. Lo usiamo per cercare informazioni e scrivere ricerche o storie. Le pareti sono ricoperte da cartelloni che rappresentano le materie: matematica, geometria, geografia, italiano e religione. Si sentono alcuni odori quando il pranzo è pronto. Fuori c'è un prato enorme, si vede il lago e la vista è molto bella; dalla portafinestra d'inverno si può vedere Brunate. Certe volte questa classe mi sembra casa mia. Quando cerco un lavoro sulla mensole scopro sempre qualcosa di nuovo. Edoardo Andrea Allyson La forma della classe è adatta per concentrarmi e fare un buon lavoro, i tavoli sono grandi e questo ci permette di lavorare molto comodi. Abbiamo quattro gruppi di tavoli, due rettangolari e due quadrati, alcuni alti e altri più bassi. Le mensole sono molto ordinate, ogni materiale ha magnifici colori quasi tutti vivaci. La portafinestra è su tutta una parete, quindi la luce non manca e ci permette di ammirare il nostro bellissimo giardino. Abbiamo anche un calorifero dove sopra ci appoggiamo il materiale della cancelleria. È solo dall'inizio della 4° elementare che siamo in questa classe, condividerla con i miei compagni è bello. Federico Francesco Matilde Siamo venti bambini, ma di solito ne manca qualcuno, quasi mai siamo tutti presenti. La nostra aula si trova dopo gli scalini, in fondo al corridoio e ha una forma irregolare, è abbastanza spaziosa e ci si può muovere liberamente e comodamente ovunque. Fuori c'è un “mercato” con oggetti portati da noi che a casa non ci servono più; lo spogliatoio è molto spazioso, anche più grande di una camera da letto. Quando entri trovi i tavoli uniti e la maestra è seduta su uno di quelli, in cui sediamo anche noi. Ci sono due gruppi di tavoli da sei posti, altri due da quattro e un tavolino da uno. Ci sono ventidue sedie. Ci sono tantissimi colori che non riesco Pag. 20 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 neanche a contarli. Di sottofondo c'è una specie di chiacchiericcio, quando teniamo le porte aperte e i bambini parlano. A me piace questa classe, è perfetta ed è un posto dove mi sento a mio agio; mi sento al caldo e al sicuro. Quando descrivo qualcosa o faccio un'analisi del testo mi sembra di viaggiare in aereo, invece quando faccio qualcosa di matematica mi sembra di viaggiare in elicottero. Gabriele Fabiola Davide La nostra classe è a forma di esagono molto irregolare o di imbuto. Sulle mensole ci sono tanti bei lavori. Per dividere le mensole c'è un grande mobile che contiene i nostri raccoglitori di tanti colori diversi. Vicino all'uscita c'è un mobile con tanti cassetti, su ciascuno c'è scritto un nome. C'è una finestra che illumina le classe infatti quando non c'è il sole dobbiamo accendere le luci. Si sente il rumore delle classi circostanti, anche se in genere è silenziosa, luminosa e molto ordinata. Non si sentono molti rumori provenienti da fuori anche se siamo vicini ad una strada. In questa classe posso lavorare in pace, mi piace stare con i miei compagni. Sono fortunato ad avere una scuola così. Lapo Marta Piero Classe 4°B La mia classe è la penultima rispetto all'entrata della scuola. Appena si entra alla sinistra c'è un grande mobile di legno con sedici scompartimenti, nei quali teniamo i raccoglitori di matematica, di italiano, di storia e delle regole. Il colore dei tavoli è bianco-panna; sono quattordici, grandi e piccoli, sono di legno come le sedie. Sopra al tavolino dell'acqua c'è una piccola lavagna dove si attaccano gli avvisi. Sopra il calorifero ci sono le foto di gruppo delle gite fatte in prima, seconda e terza elementare. Le pareti sono bianche e ruvide e il pavimento è grigio. Ci sono due porte, una conduce alla 3° e un'altra alla 4°A. Sulla porta che porta alla 3° ci sono le regole della classe. Sento il profumo del cibo che il cuoco prepara per il pranzo. Mi piace tanto questa classe perchè c'è aria di allegria e abbiamo la vista del lago. Massimiliano Paolo Giacomo La scuola si trova su una collinetta. La mia classe si trova al piano sotto a quello rialzato, ha sei pareti, quindi sembra esagonale. Le pareti sono bianche. È molto spaziosa. Quando entri a destra c'è una cassettiera dove teniamo dentro le nostre cose. Di fronte alla porta c'è una portafinestra con una vista spettacolare: vedo quasi tutto il lungolago e tutta la città di Como. In mezzo alla classe ci sono dei tavoli; un tavolino è davanti alla finestra. Ha nove mensole, da un lato ci sono quelle d'italiano, dall'altro quelle di matematica, con a fianco geometria. Infine vicino alla finestra c'è una mensola di geografia. Sulle mensole ci sono tantissimi materiali. È molto colorata perchè ci sono tanti simboli attaccati ai muri. A volte sento i rumori degli idrovolanti che decollano, mentre in primavera si sentono i cinguettii degli uccellini. Verso le dieci la cuoca porta le mele, che emettono un buon profumo. In questa classe mi sento a mio agio, perchè posso lavorare tranquillamente e serenamente. Ester Ludovico Riccardo La nostra classe è tra la 3° e la 4°A, è abbastanza larga ed è in fondo al corridoio. I muri sono ruvidi e bianchi. Appese al soffitto ci sono cinque luci. Alla destra della porta d'entrata c'è una cassettiera, color crema, con diciotto cassetti dove mettiamo la vaschetta e il diario, in alcuni cassetti mettiamo i fazzoletti, i fogli a quadretti e quelli a righe. A sinistra c'è un tavolino con i tovaglioli, le bottiglie d'acqua e i bicchieri; sotto al tavolino c'è un cestino. C'è un armadio nero per la maestra dove ci sono tanti libri per i comandi e i nostri raccoglitori di religione. In mezzo alla classe ci sono i tavoli per lavorare e per mangiare a pranzo. Vicino alla mensola di geografia c'è una cartina dell'Italia fisica e un carrello dove sono appoggiate cinque vaschette con i temperini, le gomme e le colle. Davanti c'è un tavolo con il computer. Sento un dolce profumino quando tagliamo le mele. Mi piace questa classe perchè ci sono tanti lavori belli; è divertente imparare cose nuove. Abbiamo anche delle maestre fantastiche che ci insegnano tanto. Samuel Francesco Eliana Le dimensioni della classe sono abbastanza grandi, però i tavoli occupano molto spazio e riempiono l'aula. Pag. 21 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 A destra della porta d'ingresso, che è bianca, c'è un contenitore per i libretti, che si usano per le comunicazioni. Le otto mensole, bianche e marroni, hanno quattro ripiani ciascuna, su una mensola ci sono diciotto cartellette blu, dove mettiamo i nostri lavori. In centro ci sono tavoli e sedie, alcune sono basse, altre alte. La portafinestra è scorrevole e ci porta in giardino, quando usciamo a giocare alla ricreazione. I colori della classe sono molto vivaci, e le cinque lampade, molto larghe, hanno una luce molto forte. Il colore bianco delle pareti fa riflettere la luce forte del sole. Ci sono anche tanti tipi di odori. Abbiamo nove piante: quattro vere e cinque finte. Mi piace venire a scuola perchè mi “riscalda il cuore” ed è molto allegra e vivace, piena di colori. Pensieri... ...dalla classe prima Mi fa felice stare insieme ai miei compagni. Marcus Lamberto Ludovica Andrea Sulle pareti ci sono dei fogli con delle regole, così se non si ricorda qualcosa si possono consultare. Sul muro ci sono anche un orologio e un calendario. La data del giorno è scritta anche su una lavagna. Dalla classe sento i bambini piccoli della Casa dei bambini, ma anche la nostra voce, infatti a volte si sente il chiacchiericcio dei bambini e verso mezzogiorno il profumo delizioso di cibo, che sta preparando il cuoco in cucina. Questa classe mi piace perchè mi ci sento bene, è molto bella e carina. Matteo Victoria Lea Leonardo Noi d i abbia prima ve n m il libr o incom erdì 16 a inciat o “P i prile Quan n do lo occhio”. o vi dir emo finiremo se è s tato b ello. tra mae s no ve rd i a r t s o so o la n o le unità e ; ie n h g c e or ar ss d is Mich e Ger ina d o p o nuo vo lav a s o no ro , lle t i e t a n n a i n u i c t . m e n o e t a d e t n a t c S n tà, ilio p re s e no b lu e le p lici, uni inaia d i m Mi s m t ci ha o no o s se en c e o n n e i r a o c M e c e m s n i i d a e i c c c hiam otto la le an de r i ch F s à t i e e ! n t o in m u !!! m Alice onta Tomma ibia le p ri ia d i mila, CAMBIO!! g e mi s a i: sono na sono o e un gi ce ntin d o p o d ie c s c orn o r a o no a i ndat tto la tib duto me o Quind ntre o all' i sciav ospe a, o dale in eli cotte ro. T L'orto o mm as o La nostra classe sta rifacendo l'orto: adesso è davvero bellissimo abbiamo piantato le viole e diventano sempre più grandi; però i bambini di terza lo distruggono sempre e noi dobbiamo farlo velocemente sempre di meno. Poi abbiamo da piantare ancora l'insalata e le fragole, le rose l'erbetta e un girasole. A me piace piantare cipollotti l'insalata le carote e tanti tipi diversi di piante e frutta che a me piacciono molto. Marta Pag. 22 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Il metodo Montessori è un metodo per educare i bambini diverso da quello delle altre scuole: un bambino se vuole può lavorare con i bambini di un'altra classe, unire le conoscenze e le idee per arricchire il proprio lavoro. Lavorare insieme è un modo per conoscersi meglio e formare nuove amicizie. Federico ed Eliana In questa scuola tutte le classi hanno una porta comunicante e ci fa sembrare di essere in un'unica classe. Marta, Ester e Davide. Nella nostra scuola ci sono due quarte. Ci aiutiamo nello svolgere alcuni lavori e ci diamo informazioni interessanti e consigli. Facciamo nuove scoperte. I maschi giocano a calcio, collaborano fra di loro con un forte lavoro di squadra. Chiara e Francesco S. Le nostri classi, 4°A e 4°B, sono una vicino all'altra. Facciamo sempre le gite insieme e possiamo fare ricerche con i compagni dell'altra classe. Piero e Leonardo Quando ci riuniamo tutti insieme è sempre un momento di felicità, sembriamo un'unica classe molto numerosa; aspettiamo tutti con ansia questo momento. Oxana e Lamberto Collaboriamo molto fra le due classi, facciamo insieme molte lezioni e possiamo lavorare a piccoli gruppi. Ci piace fare lavori insieme perchè così possiamo condividere le nostre idee e ottenere un risultato migliore. Sophie Riccardo Si può collaborare anche se non si è della stessa classe, ci divertiamo e litighiamo come se fossimo una grande famiglia; a volte mangiamo tutti insieme perchè le maestre ci fanno delle belle sorprese. Gabriele, Marcus e Cameron Studiamo insieme geografia, scienze e storia, è bello collaborare, a volte litighiamo un po', ma facciamo subito pace. L'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale, abbiamo mangiato tutti insieme in 4°B, su tre lunghi tavoli. Tecla e Matteo Durante quel pranzo abbiamo riso e scherzato, ci ha reso più amici. A volte quando restiamo in classe a ricreazione guardiamo insieme un DVD. Francesco M. e Giacomo Siamo come una classe sola, perchè teniamo quasi sempre la porta comunicante aperta, anche a pranzo a volte invitiamo un nostro compagno della 4°A o della 4°B. Valentina e Massimiliano Fra di noi è come se ci fosse un filo che ci tiene tutti uniti, un bambino di 4°A e uno di 4°B collaborano tra di loro anche per preparare le mele. Edoardo e Ludovica Collaboriamo non solo in classe, ma anche negli spazi fuori (angolo di storia e dell'euro) e se qualcuno si sente in difficoltà gli altri compagni sono pronti ad aiutarlo. In tutto siamo in 37 bambini. Andrea L. e Lea Un bambino può scegliere spontaneamente di fare un lavoro con un compagno dell'altra sezione, basta chiederlo alla maestra. A noi piace lavorare insieme, perchè anche se il lavoro sembra difficile collaborando diventa più facile. Matilde, Victoria e Lapo A volte può capitare che si venga chiamati a lavorare in coppia con qualcuno che magari non ti sta proprio simpatico, ma poi conoscendolo meglio può diventare tuo amico. Si confrontano le proprie opinioni e si arriva ad un buon risultato, si possono arricchire i lavori con le conoscenze dell'altro. Allyson e Samuel Insieme facciamo cose belle, ciò è molto importante perchè si creano amicizie forti. Fabiola e Andrea C. A fine anno facciamo anche uno spettacolo dove le due classi collaborano. Anche durante la ricreazione giochiamo insieme perchè ci conosciamo molto. Tom e Ludovico Durante le gite stiamo vicini sul pullman, quando usciamo in giardino giochiamo insieme e chiacchieriamo con i nostri amici più cari. La nostra scuola ci fa imparare a rispettare gli altri e a discutere delle cose e a non litigare, ma aiutarci a vicenda. Linda e Paolo A cura dei bambini di IV A e IV B a seguito di un dibattito collettivo Pag. 23 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Il giardino della scuola cambia... I due peri sono fioriti e il pesco ha fatto i frutti, ancora piccoli ma sono comunque dei frutti. Sono apparsi,vicino ai pini, dei denti di leone, (nome scientifico: Taraxotum) e gli occhi di Madonna (nome scientifico: Veronica Chamaedrys). Sono arrivati anche degli animali in giardino: delle specie di piccole libellule, ma (purtroppo) sono zanzare giganti! Anche il rosmarino è fiorito! E stanno sbocciando anche dei piccoli fiorellini bianchi: gli Acicula. Vicino alla siepe ci sono anche delle Eufobie Aborescenti e dall'ulivo stanno per nascere le olive. Alcuni denti di leone sono già diventati dei soffioni! E ha anche spiccato il volo una bellissima gazza! Nel giardino dei vicini c'è un albero pieno di bellissimi fiori rosa. (Alberto, Moise e Camilla cl.V) La primavera sboccia e l'inverno caccia I fiori si aprono con mille colori e portan via tutti i rancori le rondini tornano regalando un sorriso a tutto il mondo mentre in autunno gli alberi si spogliano in primavera germogliano Federica e Beatrice cl.V La terra La terra è bella per giocare e lavorare Per scavare e trovare. È pieno di colori Per fare tanti bei fiori Giulio e Leonardo 2A Margherita CdB Pag. 24 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Un giorno quando Doretta era in riunione e Ivana stava correggendo dei lavori, ci siamo avvicinati all'angolo più remoto della classe e abbiamo trovato in un cassetto che non avevamo mai notato un quaderno misterioso della nostra maestra … Pieni di curiosità abbiamo sfidato la regola : “ Non aprire i cassetti degli altri senza il loro permesso” …. Sapete cosa c'era all' interno? …... c'erano gli strafalcioni più strafalcioni della storia della nostra scuola. In questo libro ci sono scritte delle cose che non ci ricordavamo neanche di aver detto, e che,come dice Doretta, non sono errori, ma orrori!!! MOLTO SIMPATICI Ve ne scriviamo alcuni: Secondo un nostro compagno i nani non sono 7 , ma 9! Ha inventato per sbaglio due nuovi nani, Moltolo e Tontolo... L'orizzonte è quella cosa lunga e piatta che ad un certo punto va giù e non si vede più niente. Motta'' , un nostro compagno ha capito ''Gruppo mortale Motta!'' Durante un' interrogazione di geografia un bambino ci ha spiegato che in Italia ci sono le Alpi e gli Appendini...! La maestra chiede: “ Che cos'è la tara?” Durante una ricerca di scienze un e il genio di turno risponde : “ E' uno che nostro compagno, al posto di leggere ''Il non capisce niente!”... mare!'' e L' altro giorno qualcuno ha detto: “ Ieri riccio di mare'' ha letto ''Il ricco di subito ha domandato che tipo di animale fosse... Due nostri compagni alla fine di una sono andato alla festa dei piccioni!” in realtà era la fiera degli uccelli... lezione di storia hanno letto una ricerca su ''Ciro il grande'',ma era in Che allegria! brutta copia e si capiva veramente poco,tanto che uno di loro a leggere ''Cipro il continuava grande!'' E' saltato fuori anche che esisteva la moneta chiamata “Darico Dorico” di Doretta? Ma sappiamo che Doretta ha degli altri quaderni : dei ricordi più belli, delle frasi più profonde ecc..... Ma oggi ci... siamo voluti prendere in giro...!!! Mentre la nostra maestra ci stava dettando sul diario'' Gruppo editoriale Margaret, Bianca, Camilla, Alberto, Moise cl.5 Pag. 25 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 IN LIBRERIA... Il grande albero a cura di Beatrice P. cl V Questa è una storia centinaia di anni e insieme di pochi giorni, è il mondo visto dalle radici e visto tra i rami, è un viaggio nel tempo e nello spazio, ma soprattutto una storia di amore e di speranza; il libro di cui abbiamo bisogno adesso, scritto da una autrice capace di parlare al nostro cuore e alla nostra testa con tono lieve, allegro e pieno di grazia. Questo libro mi ha particolarmente colpito, le emozioni e gli stati d' animo provati dall'albero sono molto profondi e ricchi di sentimento,infatti in alcuni punti mi è venuto da piangere. Mi sono commossa quando lo scoiattolo protagonista va sulla cima del grande albero e dichiara il suo amore eterno a una scoiattolina. Lo fa con questa similitudine : “ sei bella come la stella più bella e più brillante del cielo”. L ' albero diventa così al casa dei due scoiattoli e ospiterà anche i figli dei loro figli per molte generazioni.Vi consiglio di leggere questo libro perche è adatto a tutti, grandi e piccini, ma anche perchè è divertente e commovente. AL CINEMA... Alice in Wonderland A cura di Beatrice, Riccardo e Alexander cl V Alice ormai è diventata grande, ha 17 anni e durante una festa in suo onore rivede e segue il “Bianconiglio” e cade nella tana che la porta di nuovo nel “paese delle meraviglie” . Tutto è cambiato, La regina rossa ha preso il potere sul regno riempiendolo di disgrazie e malvagità, facendo diventare gli abitanti suoi schiavi. Alice ha una missione: uccidere il Ciciarampa nel “giorno gioiglorioso” e non sarà una cosa facile!!! La protagonista vive nuove avventure incontrando nuovi amici: Cappellaio matto, Pincopanco e Pancopinco, Stregatto, Lepre Marzolina, Brucaliffo, Bianconiglio, La regina rossa e La regina bianca, il Fante di cuori e Bayard. Alice in questo viaggio trova il coraggio per affrontare le difficoltà. Il film vanta un cast di attori famosi come Jhonny Depp e Anne Hatheway e molti altri. Vi consigliamo di vederlo, è un film bellissimo, adatto a tutte le età e... GUARDATELO IN 3D, è FORTISSIMO!! La nostra critica su... Alice in wonderland Azione ** Comicità **** Tenerezza * Divertimento ***** Finale **** Avatar A cura di Federico cl V Nel lontano pianeta di pandora abita un popolo che vive in perfetta armonia con la natura chiamato navi. una spedizione su pandora tenta di estrarre un minerale molto prezioso. Una scienziata intanto lavora per il progetto “avatar” : la mente di un umano si trasferisce in quella di un avatar, un corpo navi con la mente umana. Jack , che in una guerra aveva perso le gambe , sottoforma di avatar ritrovo' la felicita' e , dopo Pag. 26 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 molto tempo, ando' a vivere con i navi. Jack , sottoforma di avatar , imparo' a cavalcare draghi e cavalli , a scoccare frecce impregnate di veleno e a parlare la lingua navi. Gli umani , armati fino ai denti , cercano di attaccare pandora per estrarre il minerale gigante. Sara' lui a condurre i navi per una guerra contro gli umani. Azione ***** Agilita' ***** Tenerezza *** Finale *** IL MAGO DI OZ (a cura di Giulia e Luisa cl. V) come tutti sapete,ogni anno mettiamo in scena una rappresentazione teatrale. Però questa volta, per noi, sarà ancora più speciale perchè siamo i protagonisti !!! Il testo dello spettacolo (completato con pezzi di nostri temi e di nostre ricerche) e i personaggi sono pronti, anche le prove sono già iniziate, tanto che alcuni di noi si sono sbizzarriti recitando frasi non scritte sul copione, e improvvisando scene da cabaret ! Per esempio... la caduta del mago di Oz (Pierre) che invece di cadere VOLUTAMENTE è caduto VERAMENTE !!! In un primo momento ci siamo preoccupati per lui, ma poi, quando abbiamo intuito che non si era fatto male, ci siamo messi a ridere così forte e di gusto che le nostre risate rimbombavano per tutta la palestra. Chi non riusciva ad esprimersi correttamente doveva rivolgersi a Beatrice che inventava scioglilingua molto rilassanti. Invece Giulia ha inventato, incrociando i piedi, un doppio tolup carpiato con caduta. Oltre a tutto questo siamo anche impegnati nel preparare i vestiti di scena con Mariarosa. Tra parrucche, costumi, oggetti di scena e scarpette molto eleganti, siamo impazienti di vedere il risultato. Il testo sarà arricchito da musiche di Mozart e di Ravel con arrangiamenti di Maria. Anche Doretta è molto impegnata a dirci : “Alzate la voce ! “ ( se siamo in scena) “Abbassate la voce !” (se siamo in classe) SE VOLETE SAPERNE DI PIU'... VI ASPETTIAMO AL GRANDE SPETTACOLO...!!! Pag. 27 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Ringraziamenti cl.V Grazie al dott.Gianfranco Finzi (marito di Maria) per la lezione sul sistema circolatorio. Grazie papà Cirincione per la lezione sull'apparato riproduttivo e sull' educazione ai sentimenti. Grazie papà Veronelli per la lezione sull' esercito romano e le sue guerre. Grazie mamma Rutz per la lezione sull' arte e sull'architettura Romana. Grazie mamma Actis Dato per averci fornito e... regalato il kit : “gita in salute” ma... speriamo di riportarlo integro !!! Cl 2 b Ringraziamo mamma Karin Meiners per la divertente lezioni con il coniglio Quattrocalzini. Ringraziamo papà Andrea Peverelli per tutti i cartelloni che costruisce per la scuola. Ringraziamo nonno Fulvio Casnati per il presepe di Natale e per l' acquario. Ringraziamo mamma Christine Bell per la lezione con il gerbillo BASHFULL. GRAZIE GRAZIE GRAZIE alle mamme che stanno collaborando alla preparazione dei costumi per la recita di fine anno! un ringraziamento speciale a Mariarosa. ai tanti papà che hanno donato tessuti meravigliosi per i costumi! E . . .sorpresa! Grazie alle mamme che stanno preparando il primo annuario fotografico. Pag. 28 Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 CRUCIVERBA 1 2 3 4 7 8 9 10 15 16 17 22 23 24 30 34 25 31 35 40 41 5 6 11 12 13 14 18 19 20 21 26 27 28 29 32 36 37 42 43 33 38 39 Caccia all'ignoto...... Orizzontali 1. E' il frutto preferito dal bruco. 7. E' l'animale con la proboscide e con le zanne. 15. La parola limone senza vocali. 18. Lo dici quando mangi qualcosa di buono. 22. E' una piccola moto. 34.La sigla di New York 36. Di cognome si chiama Zocchi e frequenta la terza 40. Lavora in una locanda. Verticali 1. Il nome della giraffa del film Madagascar. 2. E' un casco di ferro usato dai guerrieri in battaglia. 3. Il contrario di veloce. 4. Le prime lettere di affare. 5. Ogni anno ne hai uno in più. 6. Serve per remare. 11. Lo è l'arancia. 13. Il contrario di poca. 35. Se lo scrivi due volte diventa un gioco con un filo. 36. E' un alieno molto famoso. Claudia, Viola, Matilde, Alessia cl V Il suo nome inizia con la 18esima lettera dell'alfabeto. I capelli sono biondi-castani e non sono lunghi. E' un maschio. Non è grasso. Ha due fratelli minori: uno in 2° e uno alla Casa dei Bambini. Non è di origine italiana. Un fratello minore ha gli occhi azzurri. Tifa Inter. La sua maestra si chiama come una bambina di 5°. Ha un cubo di Rubik. I suoi occhi non sono verdi e nemmeno come quelli di suo fratello. Non va nè in 1° nè in 5°. Indossa spesso una tuta della Nike. E' nato in gennaio. Il suo zaino è grigio e giallo. E' molto disordinato. Di solito semina roba in giro...Questa persona si chiama_____________ mandateci la vostra ipotesi in redazione Appendice – Giochi e Disegni Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Giocare con la scrittura Ai “colleghi” della scuola Montessori a cura di Corinna cl.V La zeppa: La zeppa consiste nel trasformare una parola in un'altra inserendovi una lettera o una sillaba, infatti zeppa significa “aggiunta”. Esempi: PINETA-PIANETA MAI-MAIS CASA-CASSA PANI-PANNI MATTI-MATTINO MATTO-MATTONE CANE-CANNE La forma dei nomi: La scrittura può avere anche una “forma”.Si possono inventare modi di scrivere per far capire meglio il senso delle parole. Esempi: Ruggito D i s c e s SIN G IOZZO ORRORE Vi consiglio di usare questi modi di scrivere nei vostri racconti (come faccio io) per renderli più spiritosi. Alla mia maestra piacciono molto !!! a Appendice – Giochi e Disegni Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 ICCOLO by Noah and Nadine cl. IIB Doctor, doctor I feel like a pair of curtains. Then pull yourself together. FIO Waiter, waiter make me something to eat and make it snappy! How about a crocodile sandwich, sir? E G Doctor, doctor I feel like a dog. For how long have you felt like this? Since I was a puppy. ALLO AGNIFICO , A giraffe, an elephant, a hippo, two mice and a snake all sheltered under one unbrella. How many got wet? None, it wasn't raining. NO DI QUELLI Why did the chicken cross the road? To get to the other side. CHE I One snake said to another: are we supposed to be poisonous? Why? Because I just bit my lip. Where does the cow go every Sunday night? To the moooovies. LUMINA LA PRIMAVER What goes tick tock bow wow? A watchdog. Virginia e Federico cl.V What do monsters make with cars ? Traffic jam! What is a vampire's favourite holiday? Fangsgiving. What is a mummy's favorite song? Wrap Colora gli animali Appendice – Giochi e Disegni Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 LA PRIMAVERA di SOPHIE Appendice – Giochi e Disegni Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 LA PRIMAVERA di SOPHIE Sasha Appendice – Giochi e Disegni Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Ester Francesco Appendice – Giochi e Disegni Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Giulia P. Edoardo Elia Louisa Elisa Appendice – Giochi e Disegni Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 Nido Benedetta (nido) Sofia (nido) Appendice – Giochi e Disegni Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010 ASSOCIAZIONE SCUOLA M ONTESSORI Nido – Casa dei Bambini – Scuola Primaria Paritaria Via Bignanico 4 – 22100 COMO - Tel. +39 031571235 – fax. +39 031573593 Email: [email protected] - WWW.MONTESSORI.CO.IT