maggio 2010 - Scuola Montessori

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maggio 2010 - Scuola Montessori
TERZO NUMERO !!!
MAGGIO 2010
(MA FA ANCORA
FREDDO!!!
...ehm...faceva,
per fortuna)
La Primavera (Arcimboldo)
PERIODICO DELLA SCUOLA MONTESSORI DI COMO
SOMMARIO
INTERVISTA A LUCIANO MAZZETTI
pag. 3
ANIMALI
pag. 6
LA CITTA' IDEALE DELLA TERZA
pag. 9
APPUNTI DI VIAGGIO
pag. 10
RICETTARIO
pag. 11
CAPPUCCETTO NON SOLO ROSSO
pag. 12
RICERCHE
pag. 16
OGNI GIORNO LA MIA CLASSE...
SEMPRE DIVERSA
pag. 20
COLLABORARE E' BELLO
pag. 23
MOSTRI DI PAROLE
pag. 25
RECENSIONI
pag. 26
RINGRAZIAMENTI
pag. 28
APPENDICE: GIOCHI, GIOCHI, GIOCHI
APPENDICE: DISEGNI DALLA CASA DEI BAMBINI
Como, 29 gennaio 2010
Intervista al professor Luciano Mazzetti,
Presidente dell'Opera Nazionale Montessori,
in visita alla scuola di Como
A cura della classe V :
Pierre, Bianca, Beatrice A., Claudia, Luisa, Giulia, Corinna, Nicholas, Matilde, Federico, Daniele, Riccardo, Viola, Alessia,
Giuseppe, Alexander, Beatrice P., Margaret, Federica, Camilla, Moise, Virginia, Alberto, Andrea.
Buongiorno professor Mazzetti,
siamo lieti di averla nella nostra scuola perchè non ci è
mai capitato di ricevere un presidente dell'O.N.M in
visita.
Noi saremmo interessati ad intervistarla, a lei fa
piacere?
Si', volentieri!
Questa intervista verrà pubblicata sul giornalino della
scuola che si chiama Giornalino Misterioso, le
regaliamo le copie delle più recenti uscite.
Ah, bene grazie! La redazione da chi è composta? Da
tutti voi?
Sì,ognuno di noi si occupa di una cosa diversa.
Avete dei rappresentanti nelle altre classi?
No, per ora no, ma sono soprattutto i bambini di IV
che ci aiutano a raccogliere notizie ed informazioni.
Che cos'è l'O.N.M?
L'O.N.M è un'associazione che ha una lunga storia, fu
fondata da Maria Montessori e ha sede a Roma.
All'inizio fu fortemente sostenuta dal governo italiano
al punto che Mussolini affermava che l'Italia era
importante per le tre M: Mussolini, Marconi e
Montessori.
Mentre il metodo si diffondeva in tutto il mondo, in
Italia, più avanti, sorsero dei problemi, infatti
l'ideologia fascista era in realtà molto lontana dal
pensiero di Montessori che affermava la libertà di
pensiero, la libertà di scelta e l'autonomia della persona
e difendeva i diritti dei bambini, così l'attività
dell'O.N.M. venne sospesa.
L'O.N.M. riprese la sua attività dopo un certo tempo
alla fine della seconda guerra mondiale, quasi
contemporaneamente alla nascita della Costituzione
italiana.
Il compito primario di questa associazione era quello
di diffondere questo metodo in tutta Italia, di
proteggerlo e di farlo conoscere perchè era il metodo
di una minoranza.
Nel 1949 Maria Montessori rientra in Italia dall'India e
l'Opera, in quel momento,vive un importante periodo
di risveglio, rilancio e riconoscimento, ma nel 1952
Maria muore in Olanda , comunque il suo messaggio
educativo resta depositato, custodito e accolto
dall'Opera.
Oggi l'O.N.M è una struttura che cerca di diffondere il
metodo e di essere vicina a coloro che si occupano di
educazione soprattutto dei bambini della prima e della
seconda infanzia, tenendo viva la tesi di Maria per cui
il bambino è padre dell'uomo che sarà, costruttore di
pace e di progresso per l'umanità.
I vostri insegnanti e i vostri genitori hanno il compito
di accompagnarvi attraverso un lungo percorso di
crescita perchè un domani sarete voi, bambini, i
responsabili della società e della cultura del futuro.
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Per raggiungere le sue finalità oggi l'O.N.M promuove
a livello nazionale e internazionale attività di ricerca e
di divulgazione, organizza e coordina attività di
formazione per gli insegnanti, congressi, corsi di
specializzazione, tutela il proprio patrimonio librario e
documentale e istituisce e/o gestisce direttamente
scuole e comunità infantili Montessori.
lasciato parecchi segni tangibili con i corsi che ha
tenuto con passione affascinando molti insegnanti.
Oggi il Montessori è vivo anche in Liguria e in Lazio.
A Napoli è scomparsa la scuola Montessori della Nato;
il metodo si è rivitalizzato in Puglia, ma è decaduto in
Sicilia , quindi voi siete molto fortunati ad avere una
bella scuola e dei bravi insegnanti.
Professor Mazzetti, da quanto tempo è presidente
dell'O.N.M?
Da pochissimo, sono neonato, da un anno.
E in Europa?
Anche in Europa vi sono realtà in cui Montessori è
molto sviluppato e altre in cui non lo è. Le nazioni che
hanno una maggior presenza di scuole sono
l'Inghilterra, l'Olanda e anche l'Irlanda e vi consiglio di
mettervi in comunicazione con i bambini inglesi. C'è
una presenza abbastanza forte anche in Svezia ad
Uppsala. Ci sono scuole in Francia, ma non in Spagna
dove pure aveva vissuto e lavorato la Montessori e c'è
una bella esperienza a Monaco in Germania. Nel
mondo la presenza della scuola Montessori è
fortissima negli Stati Uniti, in Giappone e in Messico
ed anche in Brasile,mentre non esiste in
Argentina;insomma è una realtà che cambia da paese a
paese.
Che cosa fa il presidente dell'O.N.M? Ed è
impegnativo?
Il presidente ha un po' di problemi, lavora per la
formazione degli insegnanti di tutta Italia,infatti
l'Opera aiuta i vostri maestri a studiare e a formarsi
come insegnanti perchè possano continuare ad
imparare anche per sviluppare la loro capacità di
progettualità nel lavoro con i bambini. L'opera
gestisce, controlla e organizza direttamente le scuole,
soprattutto della capitale e cerca di avere un buon
rapporto con le scuole di tutta Italia con l'obiettivo di
costruire una rete. É molto impegnativo questo lavoro,
perchè pensate, l' Italia è molto lunga e quindi devo
viaggiare parecchio!
Prima di essere presidente dell'O.N.M, che lavoro
svolgeva?
Insegnavo all'Università di Roma; vorrei continuare
perchè mi piace stare con i ragazzi giovani e pur
restando presidente dell'opera. Nell'uomo è vero che le
passioni rimangono nonostante gli impegni!
Quante scuole Montessori ci sono in Italia?
Non sono moltissime, in alcune regioni come la
Toscana non ce ne sono, in altre come la Lombardia,
la Puglia, l'Umbria e il Piemonte ce ne sono molte.
Questa differenza dipende probabilmente dalle
persone che in queste città hanno lavorato; per
esempio al nord ha lavorato molto bene la signorina
Sorge, diretta assistente di Maria Montessori,e ha
Ci parla della scuola di Perugia?
Non vorrei fare la figura dell'oste che vende il suo vino
sostenendo che è il migliore!
Perugia ha con la Montessori un rapporto fortunato.
Quando Maria Montessori tornò dall'India aveva quasi
80 anni ed era doveroso offrirle un riconoscimento per
il lavoro svolto, quindi lo Stato italiano le affidò un
incarico di insegnamento a Perugia perchè accanto
all'Università sorge un' Università per stranieri molto
famosa.
Proprio lì lei fondò un centro di formazione
internazionale,ma, per poter fare un corso di
formazione è necessario avere una scuola, perchè gli
insegnanti possano vedere concretamente come si
lavora; così nacquero prima una Casa dei bambini poi
una Scuola elementare. Nel 1909 Maria Montessori
proprio in Umbria scrisse il suo primo libro. Otto anni
fa abbiamo pensato di aprire una scuola media e per
noi questo ha rappresentato un momento importante.
A questa cosa aveva già pensato Maria Montessori in
Olanda avendo a cuore gli adolescenti. Lei sosteneva
che bisognava costruire una ''Casa'' anche per gli
adolescenti e non soltanto per i bambini, una casa
dove poter vivere, lavorare e scoprire ciò che
sostanzialmente erano. L'adolescente per lei era uno
sconosciuto perchè non le si era rivelato come invece
aveva fatto il piccolo bambino.
Aveva chiamato questi adolescenti “figli della Terra” e
noi abbiamo centrato la nostra scuola su questa
definizione.
Infatti i ragazzini curano l'orto, comprano e vendono i
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
semi e li scambiano con produttori di tutto il mondo.
Gestiscono una piccola bottega in un mercato con
delle bancarelle, vendendo tutti i prodotti che curano e
producono. Naturalmente non lavorano solo la terra,
ma hanno anche un laboratorio scientifico e studiano il
latino.
Entrano dentro libri piuttosto importanti, entrano
dentro laboratori linguistici,ambiti affascinanti ed
importanti come anche la storia e l'etimologia delle
parole.
Anche lei ha frequentato la Scuola Montessori?
No, è terribile la mia risposta, spero che non me ne
facciate una colpa!
NOOOO!!!!!!!!!!
Crede che nella nostra scuola si ben applicato il
Metodo Montessori?
Adesso tu mi chiedi troppo! Già tanti anni fa avevo
visitato questa scuola e ne ero rimasto colpito, siete
ragazzi molto fortunati perchè questa è una scuola
bellissima. È un ambiente che i vostri insegnanti
continuano a curare e spero che anche voi contribuiate
a questa cura.
Comunque se la risposta deve essere secca rispondo
Si'! Le vostre insegnanti svolgono un buon lavoro!
E nelle altre?
Non ne ho viste molte. Come sempre ce n'è qualcuna
più carina delle altre; ci sono situazioni in cui il
metodo è applicato superficialmente ed altre in cui è
meglio applicato. Comunque in tutte le Scuole
Montessori si notano una cura ed un' attenzione
speciale per ogni bambino. Anche voi penso che
possiate dire che dai due anni in poi siete stati curati
con attenzione e vedete,ora,curare i più piccoli con
attenzione.
scuola media?
Non solo lo penso, ma lo spero, perchè credo che sia
utile un'esperienza così a tutti gli adolescenti del
nostro paese. Sarebbe inoltre importante avere,
accanto a varie realtà esistenti, un'altra scuola come
quella di Perugia per misurarsi e per crescere insieme.
Quindi vi vorrei aiutare per quanto possibile.
Pensavamo di venire in Umbria in gita, lei ci farebbe
incontrare i Bambini della V di Perugia?
Con molto piacere! Possiamo combinare , posso
diventare un tramite per organizzare un incontro e per
iniziare uno scambio. In quell'occasione potreste
vedere i bambini di prima media lavorare e credo che
vi potrebbe interessare perchè sarebbe come vedere
voi stessi con un anno in più.
Ora vi saluto con affetto! A presto.
Grazie e buona giornata a lei!
Il testo dell'intervista al professor Mazzetti è
disponibile sul sito della scuola:
www..montessori.co.it/it/visitamazzetti/intervista-prof-mazzetti.html
A Conclusione della giornata il professor Mazzetti
ha tenuto una conferenza presso la Biblioteca
comunale di Como, dal titolo:
LE STAGIONI DELLA VITA:
IL LUNGO VIAGGIO DALL'INFANZIA
ALL'ADOLESCENZA
Per noi è brutto lasciare questa scuola perchè ci siamo
molto affezionati!
Vi capisco, è sempre triste lasciare un' esperienza
positiva, ma stasera parlerò con i vostri genitori per la
possibilità di aprire la scuola media, vi anticipo questo
segreto per darvi una speranza.
Che cosa lascia in un bambino per la vita il metodo
Montessori?
Il coraggio di affrontare la vita, perchè qualche volta la
vita richiede un atto coraggioso. Nella frase ''aiutami a
fare da solo'' c'è la domanda per crescere capaci di fare
delle scelte, capaci di essere responsabili per avere il
coraggio di fare anche le scelte più difficili.
Pensa comunque di poterci aiutare a realizzare
la
Il video della conferenza è disponibile sul sito
della scuola:
www.montessori.co.it/it/visita-mazzetti.html
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
TYRANNOSAURUS REX
DAL PASSATO...
I DINOSAURI
La parola dinosauro significa “spaventosa lucertola”.
Nessun umano ne ha mai visto uno in carne e ossa perché
hanno popolato la Terra milioni di anni prima di noi.
Nonostante questo, sappiamo molto di loro.
Sono stati trovati in tutto il mondo ossa, denti o fossili,
impronte o segni lasciati nella roccia da corpi di animali
o vegetali morti tantissimo tempo fa.
Da
queste
scienziati
tracce
hanno
gli
capito
come dovevano apparire i
dinosauri,
come
si
Una delle creature più grandi e terrificanti che il mondo
abbia mai conosciuto, il Tyrannosaurus rax un tempo
viveva in quella che noi chiamiamo Nord America.
Era incredibilmente forte da essere capace di sopraffare
qualsiasi altro animale.
Le sue enormi mandibole erano dotate circa di 50 denti
simili a stiletti che riuscivano a squartare una preda in
due in solo uno o due morsi letali.
In passato gli esperti pensavano che T.rex si muovesse
lentamente, ma oggi gli scienziati pensano che sia anche
in grado di correre, tenendo la coda alzata da terra.
su due zampe. Altri, come il Triceratopos, camminavano
Il corpo del Tirannosaurus rex
La testa
Il T.rex caricava le sue prede a gran velocità a bocca
spalancata. Questo infliggeva il massimo danno e
riduceva il rischio di lotta.
Denti
Sono sostenuti da una potente mandibola in grado di
frantumare ogni cosa, i denti seghettati laceravano la
pelle e masticavano gli ossi con molta facilità.
Probabilmente il T.rex ingoiava pezzi di carne e ossi
come un coccodrillo.
Arti anteriori
Gli esperti si sono interrogati a lungo sul ruolo delle
zampe anteriori. Erano troppo piccole per arrivare alla
bocca e avevano solo due “dita”, ognuno armata di un
grosso artiglio.
Zampe
I forti muscoli delle cosce sostenevano il peso del
dinosauro e fornivano slanci in velocità.
Coda
Serviva forse per controbilanciare il pesante corpo del
su quattro.
T.rex, come la coda dei canguri.
muovevano e cosa, o chi,
mangiavano.
C' erano molti tipi di dinosauro.
Alcuni erano enormi: l'Iguanodon, uno dei primi
dinosauri ad essere scoperto, era lungo fino a 10 metri.
C'
erano
però
anche
dinosauri
minuscoli:
il
Compsognathus sembrava un uccello. Aveva la testa
piccola e appuntita e le dimensioni più o meno di un
pollo.
Alcuni dinosauri, come appunto l' Iguanodon, camminava
Sofia (cl.III)
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Cesare. (cl.III)
CHIURLO
DAL PRESENTE...
ANIMALI
INTERESSANTI
Piccoli,
piuttosto
indipendenti, i chiurli
possono
lasciare
il
nido subito dopo la
nascita.
Per
cominciare a volare,
però, dovranno aspettare almeno un mese.
PAPPAGALLINO ONDULATO
Marco e Goffredo 2A
I
pappagallini
ondulati
devono
il
ondulate
che
le
UNA MACCHINA DA CORSA
loro nome alle linee
penne disegnano sul
dorso e sulle ali. In
Australia i
pappagallini
che
vivono
allo
stato
libero
sono
verdi,
mentre quelli
che vengono allevati possono avere i colori
più diversi,essendo state create moltissime
nuove razze;ne troviamo infatti anche di
gialli, azzurri, bianchi, grigi, viola e di altri
colori ancora, senza contare quelli pezzati
cioè
con
il
colore
sparso
sul
corpo
a
macchie di ogni colore. Possono essere più
di cento.
Giulio e Finn 2A
I ghepardi sono dei veri campioni di corsa.
La velocità massima da loro raggiunta é
quasi
felini
110
sono
chilometri
gli
terraferma.
Hanno
muscoli
l'ora,
animali
infatti
piu'
veloci
e
agili,
potenti
questi
sulla
una
corporatura slanciata e la testa piccola.
Le
zampe
sono
abbastanza
lunghe
con
artigli non del tutto retrattili.
Moon L. Ludovica P. 2A
LA LONTRA
La lontra ama i luoghi
selvaggi e solitari; solo
da
piccola
compagnia
vive
in
della
mamma e dei fratellini.
In acqua è veloce, ma
sul terreno è un po'
goffa.
Michelle 2A
CANGURO ROSSO
Si
sta
dentro
proprio
sembra
bene
qui
pensare
cangurino. E non ha
il
certo torto, visto che nel
morbido
marsupio
della
mamma è ben protetto e al
riparo da tutti i pericoli
Sophie e Edoardo 2A
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
mammiferi marini come foche, ma anche gli
PASTORE MAREMMANO
La sua espressione
è
quella di un cane
intelligente e docile,
ma
sguardo
con
uno
imperturbabile
che
incute rispetto. Non
a
caso
viene
allevato anche come
cane da guardia.
Alexis 2A
squali bianchi.
Franco 2* b
LA TIGRE DELLA SIBERIA
La
tigre
Siberia
è
grande,
popola
felino
la
boreale
cane
più
esista,
stato
grande
per
che
questo
è
soprannominato
"Il gigante delle Alpi".
più
delle
montagne
della
Siberia
della
e
percorre
Il San Bernardo è il
il
foresta
Manciuria
UN GIGANTE BUONO
della
e
vaste
distese
per
cacciare, di notte, i grandi mammiferi. Ma a
causa
della
deforestazione
riesce
a
sopravvivere
anche
a
temperatura
rigidissime grazie alla
E'
dotato
di
fiuto
duecento esemplari di tigri della Siberia.
carattere
Franco 2* b
TOM E GERRY
sua folta pelliccia.
essendo animali forti e
un
del
bracconaggio, rimangono in libertà meno di
Il suo ambiente ideale
è l'alta montagna, dove
e
eccezionale;
dolcissimo
pur
possenti, hanno
e
particolarmente d'accordo con i
vanno
bambini.
Viola 2A
Qualche volta dopo scuola vado a trovare i
L'ORCA
miei amici Tom e Gerry. Sono due cagnolini
fratelli molto belli.
Tom è nero ed un po' cattivo, quando apro
la porta mi salta addosso e abbaia.
A
lui
non
piacciono
i
bambini.
A
Gerry
invece si. E' beige e vuole sempre giocare
con
me.
Mi
lecca
dappertutto
e
vuole
essere coccolato. Desidero tanto un cane
E' un cetaceo coi denti e pesa fino a 10
tonnellate.
Temibile
tutto mio, ma per ora mi diverto con Tom
e Gerry
Luca V. cl. 1
predatrice,
attacca
gli
altri
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Pensieri: La città ideale della classe terza è così....
....La mia città ideale è senza macchine nè camion, si va con i pattini e si scivola
sul pavimento di ghiaccio.
Le case non sono fatte di mattoni ma di stoffa colorata.
In questa città, gli alberi sono fatti di biscotto e l'acqua delle cascate è cosi
trasparente che puoi vedere cosa c'è dentro...
....La mia città ideale è tutta fatta di dolci.
Gli alberi sono fatti di zucchero a velo e le foglie sono fatte di caramelle.
Il sole è fatto di succo di limone.
Le case sono fatte di dolci, il tetto è fatto di panna montata, le finestre di
cioccolato e le porte di torta.
C' è anche un piccolo bosco dove si trova un lago fatto tutto di cioccolata e si
può anche fare il bagno...
....La mia città ha un grande rapporto con la natura, ci
sono piante che raggiungono le finestre alte 19
metri!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Al primo piano c'è una scala a chiocciola, nel secondo un
bellissimo salotto, con il divano morbidissimo, infatti al
posto delle piume ci sono le “paradlis folis” dal greco
“paradlis” (paradiso) “folis” (foglie) (neologismo coniato in
classe terza) cioè “foglie del paradiso”, che sono le foglie
più morbide.
Su questo divano in 7 minuti ti addormenti, infatti nelle
farmacie e nelle case di riposo sono molto consigliati
questi divani...
...Fuori casa vorrei un giardino e-nor-me con tanta erba e tante rose
rosse, violette , tulipani , papaveri e girasoli, una piscina gi- gan -tesca, un trampolino in basso e in alto, un lettino gonfiabile con i braccioli
e il portabicchiere...
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Una gita a Venezia
Sono andato a Venezia e
ho visto il campanile di
San Marco poi ho visto
anche il leone di San
Marco che era tutto d' oro .
Sul campanile c'era un
orologio con i segni
zodiacali.
Da un binocolo ho potuto
guardare tutta la città.
In un museo ho anche
ammirato delle statue che
rappresentavano alcuni
personaggi importanti.
Nicolas 2A
Una fantastica
vacanza a Barcellona
Tutto è cominciato quando ero a Formentera. Un
bel giorno siamo partiti per Barcellona e siamo
arrivati all'Hotel a 5 stelle. Il primo giorno siamo
andati alla Sagrada Familia che è un'enorme
basilica tuttora in costruzione,considerata il
capolavoro dell'architetto Antoni Gaudì. Egli
lavorò al progetto per oltre 40 anni, definiva molti
particolari man mano che la costruzione
avanzava.
Purtroppo morì durante la costruzione dell'edificio
e non lasciò ulteriori progetti e i lavori della chiesa
hanno proceduto in modo sporadico per numerosi
anni. La costruzione della chiesa, a tutt'oggi,
dipende dai finanziamenti provenienti dalle
donazioni. Il 3 marzo 2010 il vescovo di
Barcellona ha annunciato la consacrazione
dell'edificio, la chiesa verrà consacrata da Papa
Benedetto XVI il 7 novembre 2010.
Marco 2A
Una fantastica
esperienza in Belgio
a vedere l' Atomium a Bruxelles.
L' Atomium è un cubo formato da nove atomi
ingranditi 165 miliardi di volte.
l progetto dell'Atomium mi
ha talmente incuriosito che
quando sono tornato a
scuola ho fatto una ricerca
su sull' argomento e ho
scoperto che la struttura è
alta 120 m. Esso è il
modello in alluminio di
una molecola di carbonio.
Pietro 2A
Un viaggio
straordinario
Recentemente sono andato con la mia
famiglia a Parigi e la cosa che mi ha colpito di
piu è stata la Tour
Eiffel. Arrivati sotto
la torre Margherita,
mia sorella, aveva
paura di andare in
alto, ma quando
siamo arrivati in
cima c' era un
bellissimo paesaggio
e Margherita non
aveva più paura. A
me la Tour Eiffel è
piaciuta molto e ho
scoperto che è il
simbolo della città di
Parigi. Fu chiamata così dal nome del suo
progettista, l'ingegnere Gustavo Eiffel. La
struttura, con i suoi 324 metri di altezza, è la
più alta di Parigi. Trecento metalmeccanici
assemblarono i 18.038 pezzi di ferro forgiato,
utilizzando mezzo milione di bulloni. Per il suo
mantenimento servono anche 50 tonnellate di
vernice ogni 7 anni.
Emanuele 2A
Tutto è cominciato quando ero a casa di mio zio
Alberto che propose a me e a mia mamma di andare
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
IL SALAME DOLCE
(Gabriele Caminlla 2b)
Nel mese di ottobre, noi bambini di
classe 2°B abbiamo fatto il salame di
LA ZUPPA DI ZUCCA
(Paul e Luca 2b)
cioccolato le maestre Licia e Sarah e con
Giovedì siamo andati in
La nostra classe è una classe di veri
aspettava una zuppa di
la nostra maestra Silvia .
cucina. A mezzogiorno ci
golosoni; il salame dolce ce lo siamo
zucca saporita. Faceva
mangiato tutto e abbiamo fatto molta
molto caldo e non
fatica a lasciarne una fettina da offrire
alle maestra della scuola, ma alla fine
gliene abbiamo lasciata una bella fetta.
Siamo sicuri di avervi fatto venire
sapevamo come facesse il
cuoco a stare tra i fuochi tutto il giorno.
Tutti avevano mangiato questa buonissima
l'acquolina in bocca e così abbiamo
zuppa.
Provate anche voi a fare il salame di
INGREDIENTI:
deciso di scrivervi la ricetta.
cioccolato e poi ci direte quanto è buono!
INGREDIENTI:
BISCOTTI SECCHI
BURRO
BURRO
BRODO DI POLLO
NOCE MOSCATA
CACAO AMARO
SALE
ZUCCHERO
CIPOLLA
3 UOVA
PREPARAZIONE:
ZUCCA
1. SBRICIOLARE I BISCOTTI,
2. SCIOGLIERE IL BURRO,
3. MESCOLARE UOVA, BURRO,
ZUCCHERO E CACAO AMARO,
PANNA
ZUCCHERO
PREPARAZIONE:
Tagliare la zucca a fettine e la cipolla senza
4. METTERE I BISCOTTI SBRICIOLATI
piangere. Metterle in una pentola,
TUTTO PER BENE;
cucchiaino di zucchero. Grattuggiare la noce
NELL'IMPASTO E MESCOLARE IL
aggiungere il brodo di pollo caldo, il sale e un
5. FARE LA FORMA DI SALAME CON
moscata e aggiungere mezzo burro, la panna
L'IMPASTO E AVVOLGERLO NELLA
CARTA STAGNOLA,
6. METTERE IL SALAME NEL FRIGOR
A RIPOSARE PER UN GIORNO.
e mescolare. Lasciare sul fuoco 20 minuti
fino a quando la superficie diventa liscia e
omogenea.
7. TAGLIARE A FETTE.
8. GUSTARE IL SALAME DOLCE CON
CHI VI PARE E PIACE.
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Classe 2B
- Cappuccetto Bianco e i due furbacchioni
Nel paese di Invernolandia viveva una bambina che si
chiamava Cappuccetto Bianco. Un giorno mamma
Bianca la chiamò e le disse:”Vai dalla nonna a
portarle questi fiori”. Cappuccetto Bianco partì. Mentre
camminava Cappuccetto incontrò un lupo grigio e un
leone; i due cercarono di afferrare la piccola,
Cappuccetto Bianco si spaventò moltissimo ma quei
due furbacchioni volevano solo farle il solletico! Che
risate! Alla fine i due furbacchioni si stancarono e
Cappuccetto Bianco abbracciò la sua nonna.
Leonardo B.
- Cappuccetto Nero e il Lupo Multicolore
C'era una volta una città oscura e quasi tutta nera; tutti
gli abitanti erano infelici tranne Cappuccetto Nero.
Cappuccetto Nero era una bambina contentissima e felice,
inventava storie buffe di una certa Cappuccetto
Rosso..chissà poi chi era! In una nera giornata la
mamma chiamò Cappuccetto Nero per dirle di andare nel
Paese dei mille colori per andare dalla nonna a portarle
un cono gelato. Mentre Cappuccetto Nero stava
camminando,cadde nella trappola del lupo multicolore che
la divorò in un sol boccone, ma Cappuccetto Nero iniziò a
fare il solletico al lupo multicolore che aprì la bocca e
Cappuccetto Nero scappò e finalmente abbracciò la sua
nonna.
Giacomo
- Cappuccetto Arancione - 1
C'era una volta Cappuccetto Arancione. Un giorno la
mamma la chiamò: “Cappuccetto, vieni Cappuccetto
Arancione, prendi questo cestino con dentro il vino e la
focaccia e portalo alla nonna, ma fai attenzione al lupo
fatto di fuoco!”. Cappuccetto Arancione si mise in cammino.
Dopo un po' di cammino Cappuccetto Arancione vide u
prato pieno di fiori e ne prese un po';mentre stava
raccogliendo i fiori, vide il lupo fatto di fuoco. Il lupo le
disse: “ Dove vai bella bambina?”
Cappuccetto Arancione gli rispose:
“Vado dalla nonna!”. Però Cappuccetto Arancione sapeva
ben che il lupo la voleva mangiare; così Cappuccetto fece la
danza della pioggia e il lupo fatto di fuoco si spense.
Cappuccetto Arancione felice e contenta andò dalla sua
nonna.
Elias
- Cappuccetto Arancione - 2
C'era una volta Cappuccetto Arancione che abitava in un
castello reale. La mamma le disse: “Vai dalla nonna a
portarle questa focaccia.” Cappuccetto Arancione rispose: “
Ok mamma, vado subito!”. Mentre Cappuccetto Arancione
stava andando dalla nonna, decise di raccogliere dei fiori
per la nonna; lei un tratto vide un lupo. Il lupo vide
Cappuccetto e se la mangiò, ma la nonna la salvò.
Gabriele
- Cappuccetto Arancione - 3
C'era una volta una bambina di nome Cappuccetto
Arancione. La mamma un giorno le disse: “ porta questo
cestino alla nonna” Cappuccetto sapeva che per andare
dalla nonna doveva attraversare la città ed il bosco.
Cappuccetto Arancione partì e attraversata la strada,
incontrò un lupo che stava andando a fare un giro in
bicicletta. Il lupo vide Cappuccetto e si fermò e le disse:“
Dove stai andando?” Cappuccetto rispose: “vado dalla
nonna a portarle la torta di mele”. Il lupo andò via e il
lupo continuò il suo cammino. Attraversato il bosco,
Cappuccetto arrivò alla casa della nonna. Cappuccetto le
disse: “ Ciao nonna, ti ho portato questo cestino”, la nonna
rispose: “ Grazie Cappuccetto Arancione!”. Ma subito il
lupo balzò dietro la testa di Cappuccetto e le disse: “Ti
mangio in un sol boccone” e se la mangiò. Cappuccetto
Arancione allora da dentro la pancia del lupo, accese un
fiammifero e lo appoggiò sulla pancia del lupo che iniziò
ad avere la pancia in fiamme e aprì la bocca. Cappuccetto
Arancione uscì dalla pancia del lupo. Il lupo scappò via e
da allora non si è fatto più vedere.
Camilla
- Cappuccetto Blu
C'era una volta Cappuccetto Blu che viveva nello spazio;
un giorno Cappuccetto Blu decise che doveva andare
dalla nonnina. La nonnina abitava sul pianeta Giove e
Cappuccetto Blu abitava sul pianeta Nettuno. Così
Cappuccetto Blu usò la su astronave super tecnologica per
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
andare dalla sua nonnina. Cappuccetto Blu partì; ma poco
dopo la sua partenza incontrò un'altra astronave con
dentro il lupo. Cappuccetto Blu aveva un po' di paura
perché non aveva nessun arma laser per combattere il
lupo. Il lupo le disse: “Dove vai bella bambina?” e
Cappuccetto Blu rispose : “Vado dalla nonna!” il lupo
cercò di mangiare la piccola Cappuccetto blu, ma arrivò la
nonna con delle armi laser e uccise il lupo.
Cappuccetto era salva.
Gustav
- Cappuccetto Verde Scuro
C'era una volta Cappuccetto Verde Scuro. Un giorno la
mamma le disse : “ Cappuccetto vai alla stazione, prendi il
treno che porta a Milano e là troverai la nonna che ti
aspetta. Tieni prendi questo cestino” e Cappuccetto Verde
Scuro partì. Cappuccetto salì sul treno e il treno partì, ma
sul treno c'era un lupo!. Il lupo guardò Cappuccetto:
aveva voglia di papparsela! Cappuccetto arrivò a Milano,
scese dal treno e il lupo iniziò a seguirla. Quando
Cappuccetto Verde Scuro arrivò dalla nonna, il lupo si
mangiò la nonna, ma Cappuccetto Verde Scuro con l
cestino gli diede una botta in testa e la nonna uscì dalla
pancia del lupo.
Filippo Z.
- Cappuccetto Verde Chiaro
Un giorno la nonna Cappuccetto Verde Chiaro e le disse:
“ Cappuccetto domani vuoi venire al parco con me?”.
Cappuccetto rispose: “Sì, nonna. Ciao!”. Il giorno dopo la
nonna venne a prendere Cappuccetto e mentre stavano
andando al parco, il lupo travestito da vigile del traffico
spense tutti i semafori e mandò tutte le macchine contro
Cappuccetto Verde Chiaro e la nonna. Ma Cappuccetto
chiamò i suoi amici pappagalli e gli disse: “Amici, andate
dalla polizia a chiedere aiuto!”.
I pappagalli volarono dalla polizia e le dissero del
pericolo; la polizia arrivò e arrestò il lupo. Cappuccetto
Verde Chiaro e la nonna sane e salve andarono a casa
felici e contente.
Sara
- Cappuccetto Rosa
C'era una volta Cappuccetto Rosa; un giorno la mamma
le disse: “Vai dalla nonna, ma stai attenta al lupo grigio
che se ti vede, ti mangia in un sol momento!”.
Cappuccetto Rosa si incamminò per andare dalla nonna;
mentre camminava Cappuccetto Rosa vide il lupo.
Cappuccetto Rosa si nascose dietro una pianta di rose per
mimetizzarsi bene e quando il lupo passò di lì, gli tirò
una spina nel naso e il lupo morì. Così Cappuccetto Rosa
riuscì ad arrivare sana e salva dalla sua nonna.
Leonardo C.
- Cappuccetto Oro
C'era una volta una bambina chiamata Cappuccetto Oro, la
chiamavano così perché aveva una mantellina rivestita
d'oro. Un giorno la mamma le disse: “ Vai dalla nonna
a portarle questo cestino con dentro un barattolo di
marmellata, una pagnotta e una bottiglia di vino.”.
Cappuccetto Oro partì e salì sulla montagna dove viveva
la nonna. Sulla strada Cappuccetto Oro si fermò ad un
ruscello per bere un po' d'acqua, ma in quel momento
Cappuccetto Oro vide il riflesso del lupo dentro l'acqua del
ruscello. Cappuccetto Oro si girò e gli disse: “ Stai lontano
da me!”. Il lupo allora rispose: “Prima o poi ti
acchiapperò!”. Cappuccetto Oro scappò via e incomincio a
correre verso la casa della nonna. Il lupo se ne andò;
intanto Cappuccetto Oro era arrivata dalla nonna.
Cappuccetto disse alla nonna: “Nonna, nonna prepara una
trappola, perché ho visto il lupo che voleva mangiarmi!”.
Ma il lupo era proprio fuori dalla porta della casa della
nonna ed aveva sentito tutto! Cappuccetto Oro uscì dalla
porta, il lupo l'assalì e la divorò in un sol boccone. Ma la
nonna aveva visto tutto, così preparò una trappola e il
lupo ci cascò dentro. La nonna allora, prese un coltellino e
aprì la pancia del lupo e Cappuccetto Oro uscì fuori sana
e salva. La nonna mise dei massi dentro la pancia del
lupo e ricucì la pancia del lupo. Quando il lupo si svegliò,
scappò via a gambe levate.
Somoa
- Cappuccetto Blu e Argento
C'era una volta una bambina chiamata Cappuccetto Blu e
Argento che viveva ad Orolandia. Un giorno la mamma
le disse: “ Vieni qui che ti devo dare un cestino per tua
nonna”. Cappuccetto Blu e Argento prese il cestino e andò
dalla nonna. Camminando per il bosco, incontrò un lupo
che se la voleva mangiare; allora Cappuccetto Blu e
Argento si mise a correre nel bosco, ma la sua giacca si
impigliò in un ramo; per scappare dal lupo che la stava
inseguendo, Cappuccetto Blu e Argento continuò a correre
e lasciò la sua bella giacca attaccata al ramo di
quell'albero. Cappuccetto Blu e Argento corse più in fretta
che poteva e finalmente arrivò alla casa della nonna. Il
lupo stanco ed affaticato, decise di non seguire più
Cappuccetto Blu e Argento e se ne andò per un'altra
strada. In casa della nonna Cappuccetto Blu e Argento si
sentiva molto triste per aver perso la sua bella giacca;
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
allora la nonna le cucì una nuova giacca di color oro e
argento: questa giacca era ancora più bella di quella di
prima! Da quel giorno Cappuccetto Blu e Argento si
chiamò Cappuccetto Oro ed Argento.
Franco
- Cappuccetto Oro e Argento
Un giorno la mamma chiamò Cappuccetto Oro e Argento:
“ Cappuccetto Oro e Argento, vieni da me!”. Cappuccetto
Oro e Argento non aveva mai sentito quella voce, ma si
fidò e andò in cucina dove pensava che ci fosse la
mamma. In cucina c'era una strana donna che sembrava
proprio..il lupo delle nevi! Cappuccetto Oro e Argento si
insospettì, guardò fuori dalla finestra e vide la sua vera
mamma che piangeva seduta in mezzo alla neve con in
mano un cestino con sopra un fazzoletto a quadretti.
Cappuccetto Oro e Argento capì che in cucina c'era il lupo
della nevi travesti da mamma, così senza dire una parola,
scappò fuori dalla porta e riabbracciò la sua mamma. Poi,
Cappuccetto Oro e Argento chiamò la Regina delle nevi
che con una potente magia, trasformò il lupo delle nevi in
un piccolo tenero cagnolino che Cappuccetto Oro e Argento
decise di tenere con sé e lo chiamò fiocco di neve.
Maya
- Cappuccetto Verde – 1
Un giorno Cappuccetto Verde decise di andare a trovare
la nonna; appena uscita di casa, Cappuccetto Verde
incontrò il lupo che se la voleva mangiare. Cappuccetto
Verde decise di fargli un bello scherzo, prese della legna
e la mise sotto un pentolone; poi riempì il pentolone di
acqua e accese il fuoco. Infine, costruì una trappola per il
lupo, tirò u filo trasparente tra due alberi e appena il lupo
passò di lì, inciampò e cadde nel pentolone di acqua
bollente. Il lupo urlò: “Aaaaahuuuu!”.
Cappuccetto Verde tutta felice andò dalla nonna. Poco dopo,
il lupo bussò alla porta della nonna e disse a Cappuccetto
Verde:
“Eh Cappuccetto Verde, ho capito la lezione! Non si deva
fare male agli altri!”.
Riccardo
- Cappuccetto Verde - 2
Un giorno la mamma disse a Cappuccetto Verde: “Vai
nel bosco a raccogliere dei fiori da per la nonna”. “Va
bene, va bene mamma” e Cappuccetto Verde partì. Nel bosco
però Cappuccetto Verde incontrò un lupo che le disse:“ Ciao
Cappuccetto Verde! Dove stai andando?” Cappuccetto Verde
rispose: “Vado dalla nonna!”. Il lupo continuò: “E dove
abita la tua nonna?”. “In quella casetta laggiù nel bosco”
rispose Cappuccetto Verde. “E' proprio il posto che stavo
cercando” pensò tra sé il lupo, poi disse: “Va beh, ti saluto
Cappuccetto Verde!”. “ Ciao ciao” disse la bambina e il lupo
se ne andò. Cappuccetto Verde però non aveva capito che il
lupo aveva in mente di andare dalla nonna per
mangiarsela, così continuo ignara a raccogliere i fiori, ma
quando Cappuccetto Verde arrivò a casa della nonna, la
nonna non c'era. Il lupo aveva ingannato Cappuccetto
Verde e si era mangiato la nonna, ma Cappuccetto Verde
colpì il lupo col mazzo di fiori e la nonna uscì dalla sua
pancia sana e salva.
Lucrezia
- Cappuccetto Giallo
C'era una volta Cappuccetto Giallo e la sua mamma. Un
giorno la mamma le disse: “Porta questo pane alla nonna,
ma stai attenta al lupo”. Cappuccetto Giallo rispose: “Va
bene mamma”. Mentre camminava per andare dalla
nonna, Cappuccetto Giallo vide un lupo che stava
raccogliendo i fiori in un prato. A Cappuccetto Giallo
venne la voglia di raccogliere i fiori non sapendo che il
lupo voleva mangiarsela. Cappuccetto Giallo prese i fiori e
poi partì verso la casa della nonna. Il lupo seguì di
nascosto Cappuccetto Giallo perché voleva mangiarsela, ma
un boscaiolo vide il lupo e lo uccise. Cappuccetto Giallo
tornò dalla nonna sana e salva, la nonna invitò il
boscaiolo a mangiare a casa sua; poi Cappuccetto Giallo e
il boscaiolo tornarono a casa e vissero tutti felici e
contenti.
Nadine
- Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo
C'era una volta Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo. Un
giorno la mamma la chiamò e gli disse: “Cappuccetto
Azzurro Rosso e Giallo porta questa focaccia alle olive
alla tua nonna, ma stai attenta al lupo multicolore, ha un
arcobaleno così bello che ti può accecare!”. Cappuccetto
Azzurro Rosso e Giallo si fermò in un prato a
raccogliere dei fiorellini per la nonna e vide il lupo
multicolore, così si nascose dietro ad un albero. Il lupo
però la vide e le disse: “Dove vai bella bambina?”.
Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo rispose: “Vado dalla
nonna, ciao ciao!” il lupo seguì Cappuccetto Azzurro Rosso
e Giallo fino alla porta della casa della nonna, ma un
cacciatore gli sparò e quando la nonna aprì la porta di
casa vide Cappuccetto Azzurro Rosso e Giallo e il lupo
multicolore steso a terra.
Filippo P.
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
- Cappuccetto Turchese
C'era una volta Cappuccetto Turchese, una bambina che
viveva sulla spiaggia dell'isola di Sardegna. Un giorno la
sua mamma la chiamò per dirle di portare alla nonna un
bel cestino di frutta. Camminando Cappuccetto Turchese
incontrò un lupo fatto d'acqua che se la inghiottì in un sol
boccone. La nonna corse incontro a Cappuccetto Turchese e
aiutò la bambina ad uscire dalla pancia del lupo, poi il
lupo scappò via.
CURIOSITA'
Come spuntano i germogli?
Durante l' inverno, le
piccole gemme vivono
senza attività.
Ma a primavera, ci
preparano una bella
sorpresa!
Mattia
Riccardo e Paul 2B
Giorgio e Michelle cl. 1
La Stella marina
più piccola al monco
di Beatrice P. cl.V
Circa due anni fa, nell'Oceano Pacifico vicino
all'Australia, un signore con la passio per il mare e
i suoi fondali, ha trovato casualmente una
minuscola stella marina cl misurava pochi
millimetri. Ha portato questo piccolo animaletto al
Victoria Museum di Melbourne e gli esperti hanno
stabilito che è la più piccola stella marina mai
scoperta fino ad ora. All'inizio si pensava fosse una
stella marina di un'altra speli che stava crescendo.
Ora è conosciuta come la stella marina dalle
braccia a pala e assomiglia ad un piccolo fiocco di
neve
Il vaso di Pandora
Mattia e Franco cl. IIB
Zeus pensava a un
castigo per i peccati
degli uomini. Con la
creta fece una donna
bellissima e la mandò
sulla Terra con un vaso
sigillato,
che
mai
avrebbe dovuto aprire.
La donna si chiamava Pandora ed era
molto curiosa (Zeus l'aveva
immaginato!): perciò Pandora aprì il
vaso e subito quel che c'era dentro, la
fatica, il male, la malattia, la fame, la
morte, la paura, la povertà, la guerravolò fuori e si disperse per il mondo,
sola in fondo rimase la speranza.
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Classe V
L'utilità del
lombrico
di Corinna cl.V
il lombrico è il comune verme di terra. Questo
verme che è disprezzato a causa del suo aspetto, in
verità in natura svolge un ruolo più importante di
quello che noi pensiamo. Svolge la sua attività nel
suolo. Il suolo è uno strato molto
sottile, spesso al massimo qualche decimetro. Sotto
c'è il sottosuolo formato da roccia, sabbia o argilla
dove non c'è vita. Le particelle del suolo sono
disposte in modo da lasciare piccoli spazi riempiti
di aria o di acqua. L'acqua, il passaggio degli
animali e altre cause possono provocare il
compattamento del suolo, ma per fortuna ci sono
animali, tra cui il lombrico, che riaprono lo spazio
tra una particella e l'altra. Il lombrico scava gallerie
verticali con vari collegamenti orizzontali, in cui sta
con la testa rivolta verso il basso e il posteriore in
alto. Scava il terreno mangiandolo (in realtà quello
che trattiene è pochissimo). Mangia il terreno ad un
certo livello ed lo elimina più in alto.
Questo provoca il rimescolamento delle sostanze
chimiche del terreno. Poi ci sono anche quelli che
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
portano le foglie marce nelle gallerie per nutrirsi.
Quindi anche le sostanze chimiche della foglia si
mescolano alla terra. Anche le gallerie servono a
qualcosa: servono a favorire il passaggio di aria ed
acqua nel suolo. Praticamente l'uomo con l'aratura
cerca di fare velocemente il lavoro del lombrico.
Citazione di Darwin:
“tutto lo strato fertile esistente sulla superficie terrestre è
passato nell'intestino dei lombrichi. Si può ritenere che vi
siano pochi animali che abbiano sostenuto, nella storia
della terra, una funzione altrettanto importante quanto
queste creature”
Citazione mia:
“quindi il lombrico è l'animale più importante della
Terra, trattiamolo con più rispetto! Era qui prima di noi
e sarà qui quando noi ce ne saremo andati.
LE OLIMPIADI
di Virginia cl. V
I greci davano molta
importanza allo sport,
quando una persona
vinceva la premiavano
con
una
corona
intrecciata di rami e
foglie di ulivo. Questo
premio non era un gran
chè, però il vincitore
veniva considerato un
eroe.
Gli
spettatori
provenivano da ogni
parte per andare alle
Olimpiadi e per tutto il
tempo
delle
gare
dovevano
dormire
all'aperto o sotto le
tende.
Avevano pochissima acqua e per mangiare potevano
comperare qualche cosa dagli ambulanti. Le donne
sposate non potevano assistere ai giochi.
Data l'importanza delle Olimpiadi venivano
interrotte le guerre e tutte le città erano amiche. Le
olimpiadi si svolgevano ogni quattro anni, come
adesso, e i Greci le usavano per contare gli anni.
A TAVOLA CON
GLI ANTICHI
ROMANI
di Beatrice A. cl. V
Agli inizi, i Romani erano un popolo di agricoltori
quindi la loro cucina era basata su piatti a base di
cereali come miglio, farro e orzo. Uno di questi
piatti era la polenta, che veniva spesso arricchita con
formaggi, miele, uova. Il sale era poco usato perchè
troppo costoso. L'uso delle carni era molto limitato
ed era presente nei giorni festivi, con piatti a base di
maiale.
Col passare del tempo i Romani, conquistando varie
regioni, vennero in contatto con nuove usanze e
nuovi ingredienti come le spezie che iniziarono a
usare nella loro cucina tra cui la ruta, il timo,
l'origano, il porro e il finocchio che sono tutt'ora
usate.
Le polente di cereali furono lentamente sostituite dal
pane e in seguito, con l'aggiunta del sale, uvetta e
nocciole iniziarono a panificare i primi dolci.
Migliorarono anche le loro tecniche di cottura,
introducendo oltre alla frittura anche la bollitura dei
cibi.
I Romani furono i primi a capire che mangiare
troppo poteva provocare disturbi alla salute e cio li
porto ad essere i primi dietologi della storia.
IL BANCHETTO
Il banchetto per i Romani non era solo un momento
dedicato al cibo ma anche un'occasione di incontro e
di discussione.
Mentre gli schiavi servivano le portate, le donne
spettegolavano volentieri degli ultimi gossip
avvenuti un città come matrimoni, divorzi, nascite.
Anche per gli uomini era
un' occasione piacevole dove raccontavano le loro
esperienze, parlavano dei figli e discutevano sullo
stato e le loro condizioni socio-economiche.
Durante il banchetto gli ospiti gettavano
tranquillamente sui preziosi pavimenti di mosaico i
resti del pasto (bucce, lische, ossi ecc.). Alla fine
della cena era compito degli "scoponi" spargere
segatura sotto le tavole e, con scope e strofinacci,
spazzar via tutto.
Nella sala del triclinio si esibivano comici, suonatori
di cetra, lettori di versi, ballerini e soprattutto
buffoni e nani. Le letture durante i banchetti erano
una consuetudine diffusa.
COME MANGIAVANO I ROMANI?
Quando i Romani mangiavano in casa, veniva
preparata nella sala (triclinio) la mensa una tavola
larga, bassa e quadrata. Si preparava lasciando un
lato libero, mentre sugli altri tre venivano disposti
delle specie di divani; ciascuno accoglieva tre
persone, dato che i divani erano tre, nel triclinio
mangiavano al massimo nove persone. Il posto
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
d'onore in ciascun letto laterale era quello vicino alla
spalliera.
Spesso però i romani preferivano consumare i loro
pasti nelle osterie che potevano essere di 2 tipi;
quelle che vendevano cibi e quelle che vendevano
vino e alte bevande.
viscere di pesce, erbe odorose e da altri ingredienti
particolari A noi potrebbe sembrare una salsa
disgustosa, ma per gli antichi romani era molti
apprezzata e di uso comune. Agli inizi il sale era
utilizzato per coprire i sapori dei cibi mal conservati,
ma in seguito entrò nelle ricette casalinghe per
esaltare i gusti dalli pietanze.
MATRIMONIO
NELL'ANTICA
ROMA
di Camilla e Beatrice P. cl. V
In questi locali si potevano mangiare focacce e dolci,
uova e formaggi, frutta fresca piatti di verdure, carne
arrostita, salsicce, cacciagione, pesce, frutti di mare,
funghi. Il vino veniva mescolato con acqua calda o
fredda, a seconda dei gusti. Molto apprezzato era il
vino "condito" con aggiunta di miele o spezie.
Nell'antica Roma le classi patrizie consumavano tre
pasti al giorno: la colazione, detta jentaculum, si
consumava tra le otto e le nove del mattino e si
mangiavano pane formaggio e qualche volta uova o
anche della carne e frutta. Il pranzo, detto prandium,
si consumava all'incirca prima di mezzogiorno. Era
un pasto rapido e freddo in cui si mangiavano spesso
i resti della cena del giorno precedente.
Il pasto della sera era il pasto principale della
giornata e si consumava sempre intorno ad una
tavola; la cena consisteva in un antipasto (gustus),
spesso a base di verdura; Il una vera e propria cena
(primae mensole) con piatti a base di pesce e carne e
con il dessert, a base di frutta secca e fresca,
marmellate, dolci fatti con farina e miele vari tipi di
formaggi. Infine vi era il simposio, cioè del vino
accompagnato do qualche verdura come i porri.
Per i ceti piu' poveri, i cibi principali erano semplici
come legumi, frutta, panò non lievitato (conservabile
a lungo), pane nero, polenta di miglio e altri cereali
come bevanda, I'acqua. Compravano alcuni cibi già
cotti come fette di arrosto maiale; non cucinavano
spesso sia per l'alto costo del combustibile che per
l'alti
IL SALE E LE SALSE
Tra le varie salse presenti nell'antica Roma era molto
usato il garum, anche detti liquamen, composto da
A Roma, come nelle civiltà antiche, i matrimoni
d'amore erano rari perché venivano combinati dai
genitori o obbligati dalla Patria. Le ragazze già a 1213 anni! sposavano, mentre i ragazzi dovevano
sposarsi a circa 14, ma molti non ubbidivano.
Alla vigilia delle nozze la casa era ornata di fiori, la
sposa doveva donare le su bambole come segno di
maturità. Il giorno della cerimonia la sposa veniva
vestita c una tunica bianca che le copriva anche i
capelli raccolti in sei trecce e coperti da u velo
arancione.
Poi si celebrava un sacrificio e con lo studio degli
organi delle vittime si di prevedeva il futuro della
coppia.
Dopo il banchetto nuziale, nel momento di recarsi
nella casa dello sposo, la sposa fingendo di avere
paura, si rifugiava tra le braccia della madre, per poi
lasciar staccare facilmente dallo sposo.
Quando veniva la notte, si sentiva un chiasso
pazzesco: un corteo con fiaccole mano si recava fino
alla dimora degli sposi.
Le insulae
romane
di Daniele cl. V
L’insula era il condominio dell’Antica Roma dell’età
tardo-repubblicana e imperiale. In questi condomini
viveva gran parte della popolazione romana, perché
pochi potevano permettersi una domus o una villa di
campagna.
Generalmente le insulae erano dei palazzi
quadrangolari con un cortile interno detto cavedio: a
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
volte c’era un porticato sul quale erano poste le zone
di accesso ai vari “appartamenti”. Le insulae erano
fatte di mattoni ma erano ricoperte di un intonaco di
color bianco-crema per creare un effetto di
luminosità. Sopra ogni finestra c’era un archetto di
mattoni che fuoriusciva dall’intonaco e lungo tutto il
primo piano dell’edificio c’era un balcone che univa
gli appartamenti. I Romani amavano molto il verde:
i balconi e le finestre erano spesso pieni di vasi di
fiori come i nostri appartamenti. In certe insulae
venivano fatti crescere dei rampicanti che
avvolgevano i balconi e l’edificio stesso.
più poveri erano raggiungibili grazie a scale esterne.
Forse alcune insulae erano adibite ad albergo.
A Roma le insulae erano di solito palazzi di
appartamenti in affitto. Ampie parti erano costruite
in legno e nel centro di Roma le nuove costruzioni si
appoggiavano alle vecchie per sfruttare il poco
spazio disponibile. A causa dell’affollamento del
centro cittadino di Roma, le insulae più vecchie
raggiungevano anche i 10 piani. Spesso erano
costruite con materiale scadente ed era sempre
presente il pericolo di crolli ed incendi.
Dopo il grande incendio di Roma del 64 a.C., forse
causato dallo stesso imperatore Nerone, furono
dettate delle norme molto severe sulla costruzione
delle nuove insulae. La loro altezza fu limitata a
cinque piani, e tutti gli edifici dovevano essere
costruiti soprattutto in pietra e dovevano essere
attrezzati con dispositivi anti-incendio (per esempio,
pozzi di acqua).
GLI APPARTAMENTI
Un’altra decorazione esterna che serviva anche
come protezione era una fascia di color rosso
pompeiano alta circa 90 cm e dipinta su tutta la base
dell’insula. Questa fascia serviva principalmente a
camuffare le macchie lasciate dalle mani sporche,
dagli schizzi di fango e così via. Naturalmente sia
l’intonaco bianco che la fascia rossa sono scomparsi
col passare del tempo, lasciando scoperti i mattoni.
Il piano terra delle insulae era usato come deposito
di materiali, ma anche come zona di alloggio o come
botteghe artigiane (tabernae). Ad Ostia Antica esiste
ancora un’insula che al piano terra ha un barristorante chiamato termopolium con il bancone
intatto ed un giardinetto interno dove un tempo si
trovavano i tavolini dei clienti. All’interno del
ristorante ci sono ancora delle mensole ricoperte di
marmo e per terra ci sono le aperture di grossi orci
interrati per la conservazione delle farine, dell’olio e
del vino.
Al contrario di quanto accade oggi, le abitazioni più
pregiate erano al secondo e al terzo piano, mentre
quelle meno pregiate erano ai piani più alti. Infatti ai
piani alti mancava l’acqua, ed essi erano più
scomodi per via dell’altezza e in caso di incendio
erano più lontani dalle uscite. Per salire ai primi
piani e raggiungere gli appartamenti più eleganti
c’erano delle scale interne, mentre gli appartamenti
Gli appartamenti ai primi piani erano occupati da
famiglie plebee piuttosto facoltose che potevano
permettersi di pagare un canone di affitto più alto.
Man mano che si arrivava agli ultimi piani gli affitti
diminuivano per cui erano alla portata dei plebei più
poveri che spesso condividevano il proprio
appartamento con altre famiglie per poter pagare
l’affitto.
Generalmente gli appartamenti hanno una stanza
centrale (medianum) sulla quali si aprono la porta
d’ingresso, le finestre e le stanze di soggiorno. Le
stanze da letto (cubicula) si trovavano al lato
opposto dell’ingresso ed erano molto piccole; negli
appartamenti più signorili c’erano anche le stanze di
servizio, cioè la cucina e la latrina. Gli altri
appartamenti erano privi di stanze di servizio ed
utilizzavano quelli in comune.
Negli appartamenti non c’erano molte comodità:
solo quelli signorili erano collegati all’acquedotto e
alla rete fognaria; gli altri erano senz’acqua e senza
servizi igienici. Bisognava così fare numerosi viaggi
per andare a prendere l’acqua alla fontana pubblica.
Tutti i rifiuti venivano eliminati di notte, buttandoli
dalla finestra, oppure venivano deposti in cisterne in
fondo alle scale dove venivano prelevati dai
contadini che ne facevano letame. C’era molto fetore
e spesso si diffondevano le malattie.
Il mobilio tipico era molto semplice sia nelle insulae
che nelle domus più ricche. C’erano le cassepanche
(capsa) usate per conservare i vestiti e gli oggetti,
dei piccoli letti spesso incassati nei muri, qualche
sgabello, un tavolo e qualche armadio.
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Classe 4°A
La classe quarta è il luogo in cui vado ogni
giorno dalle 8:30 fino alle 16.
È la terzultima classe in fondo alla scuola ed è
vicina alla 4°B e alla 5°.
L'aula è molto spaziosa e confortevole, ha una
forma strana, non è precisa, il contorno sembra
una linea spezzata chiusa; i muri sono bianchi
con appese delle asticine che servono per
attaccare i cartelloni.
Ha dei mobili di legno marroncino chiaro.
C'è una cassettiera azzurra dove, quando
riordiniamo, mettiamo vaschetta e sottofoglio.
Ci sono due piccole piante e un orologio che a
volte è un po' fuori orario, abbiamo anche dei
fiori finti che usiamo come centrotavola quando
mangiamo.
La mia classe è ricca di lavori e noi possiamo
scegliere tra questi, quello che preferiamo.
Fuori dalla classe c'è una specie di piazza che si
chiama appunto “piazza dei pensieri”.
Valentina Oxana Tecla Sophie
Fuori dalla classe ci sono gli spogliatoi.
Sulla porta bianca ci sono delle ghirlande fatte da
noi, ci sono anche due porte marroni che portano
alla 5° e alla 4°B. Il pavimento è grigio.
È ricca di molti materiali di diverso tipo, a fianco alla
mensola di geografia c'è la cartina d'Italia, dove noi
andiamo a vedere e ricercare i diversi luoghi italiani.
La cartina geografica prima era politica ed ora è
fisica, è vicina all'armadio con i raccoglitori e separa
la mensola di geometria da quella di geografia.
C'è una cassettiera che ha 21 cassetti. Ognuno di
noi ne ha uno dove tiene una vaschetta (che
contiene le penne) e un sottofoglio e al massimo
due lavori ancora da finire. Vicino c'è un armadietto
con sopra i fogli per scrivere e delle buste per
mettervi i nostri lavori finiti.
La classe 4°A è la più bella del mondo!
Chiara Tom Cameron Linda
La posizione della mia classe è in mezzo a due
classi e quando si esce dalla porta d'entrata,
davanti a me, vedo un corridoio con due
sentieri, quello che va a sinistra porta ad altre
classi, quello verso destra va all'entrata.
Nella parte destra rispetto all'ingresso in aula, si
possono vedere tre mensole formate da tre
ripiani ciascuna con il materiale di matematica e
una quarta mensola riguardante geometria; a
sinistra ci sono tre mensole uguali a quelle di
matematica solo che contengono il materiale
d'italiano.
In classe c'è anche un computer. Lo usiamo per
cercare informazioni e scrivere ricerche o storie.
Le pareti sono ricoperte da cartelloni che
rappresentano
le
materie:
matematica,
geometria, geografia, italiano e religione.
Si sentono alcuni odori quando il pranzo è
pronto.
Fuori c'è un prato enorme, si vede il lago e la
vista è molto bella; dalla portafinestra d'inverno
si può vedere Brunate.
Certe volte questa classe mi sembra casa mia.
Quando cerco un lavoro sulla mensole scopro
sempre qualcosa di nuovo.
Edoardo Andrea Allyson
La forma della classe è adatta per concentrarmi e
fare un buon lavoro, i tavoli sono grandi e questo ci
permette di lavorare molto comodi.
Abbiamo quattro gruppi di tavoli, due rettangolari e
due quadrati, alcuni alti e altri più bassi. Le mensole
sono molto ordinate, ogni materiale ha magnifici
colori quasi tutti vivaci.
La portafinestra è su tutta una parete, quindi la luce
non manca e ci permette di ammirare il nostro
bellissimo giardino.
Abbiamo anche un calorifero dove sopra ci
appoggiamo il materiale della cancelleria.
È solo dall'inizio della 4° elementare che siamo in
questa classe, condividerla con i miei compagni è
bello.
Federico Francesco Matilde
Siamo venti bambini, ma di solito ne manca
qualcuno, quasi mai siamo tutti presenti.
La nostra aula si trova dopo gli scalini, in fondo
al corridoio e ha una forma irregolare, è
abbastanza spaziosa e ci si può muovere
liberamente e comodamente ovunque.
Fuori c'è un “mercato” con oggetti portati da noi
che a casa non ci servono più; lo spogliatoio è
molto spazioso, anche più grande di una camera
da letto.
Quando entri trovi i tavoli uniti e la maestra è
seduta su uno di quelli, in cui sediamo anche
noi. Ci sono due gruppi di tavoli da sei posti,
altri due da quattro e un tavolino da uno. Ci
sono ventidue sedie.
Ci sono tantissimi colori che non riesco
Pag. 20
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
neanche a contarli.
Di sottofondo c'è una specie di chiacchiericcio,
quando teniamo le porte aperte e i bambini
parlano.
A me piace questa classe, è perfetta ed è un
posto dove mi sento a mio agio; mi sento al
caldo e al sicuro.
Quando descrivo qualcosa o faccio un'analisi
del testo mi sembra di viaggiare in aereo, invece
quando faccio qualcosa di matematica mi
sembra di viaggiare in elicottero.
Gabriele Fabiola Davide
La nostra classe è a forma di esagono molto
irregolare o di imbuto. Sulle mensole ci sono tanti
bei lavori. Per dividere le mensole c'è un grande
mobile che contiene i nostri raccoglitori di tanti colori
diversi. Vicino all'uscita c'è un mobile con tanti
cassetti, su ciascuno c'è scritto un nome.
C'è una finestra che illumina le classe infatti quando
non c'è il sole dobbiamo accendere le luci.
Si sente il rumore delle classi circostanti, anche se
in genere è silenziosa, luminosa e molto ordinata.
Non si sentono molti rumori provenienti da fuori
anche se siamo vicini ad una strada. In questa
classe posso lavorare in pace, mi piace stare con i
miei compagni.
Sono fortunato ad avere una scuola così.
Lapo Marta Piero
Classe 4°B
La mia classe è la penultima rispetto all'entrata
della scuola.
Appena si entra alla sinistra c'è un grande
mobile di legno con sedici scompartimenti, nei
quali teniamo i raccoglitori di matematica, di
italiano, di storia e delle regole.
Il colore dei tavoli è bianco-panna; sono
quattordici, grandi e piccoli, sono di legno come
le sedie.
Sopra al tavolino dell'acqua c'è una piccola
lavagna dove si attaccano gli avvisi.
Sopra il calorifero ci sono le foto di gruppo delle
gite fatte in prima, seconda e terza elementare.
Le pareti sono bianche e ruvide e il pavimento è
grigio.
Ci sono due porte, una conduce alla 3° e un'altra
alla 4°A. Sulla porta che porta alla 3° ci sono le
regole della classe. Sento il profumo del cibo
che il cuoco prepara per il pranzo. Mi piace tanto
questa classe perchè c'è aria di allegria e
abbiamo la vista del lago.
Massimiliano Paolo Giacomo
La scuola si trova su una collinetta.
La mia classe si trova al piano sotto a quello
rialzato, ha sei pareti, quindi sembra esagonale. Le
pareti sono bianche. È molto spaziosa. Quando
entri a destra c'è una cassettiera dove teniamo
dentro le nostre cose.
Di fronte alla porta c'è una portafinestra con una
vista spettacolare: vedo quasi tutto il lungolago e
tutta la città di Como.
In mezzo alla classe ci sono dei tavoli; un tavolino è
davanti alla finestra. Ha nove mensole, da un lato ci
sono quelle d'italiano, dall'altro quelle di
matematica, con a fianco geometria. Infine vicino
alla finestra c'è una mensola di geografia. Sulle
mensole ci sono tantissimi materiali.
È molto colorata perchè ci sono tanti simboli
attaccati ai muri.
A volte sento i rumori degli idrovolanti che
decollano, mentre in primavera si sentono i
cinguettii degli uccellini.
Verso le dieci la cuoca porta le mele, che emettono
un buon profumo.
In questa classe mi sento a mio agio, perchè posso
lavorare tranquillamente e serenamente.
Ester Ludovico Riccardo
La nostra classe è tra la 3° e la 4°A, è
abbastanza larga ed è in fondo al corridoio. I
muri sono ruvidi e bianchi.
Appese al soffitto ci sono cinque luci.
Alla destra della porta d'entrata c'è una
cassettiera, color crema, con diciotto cassetti
dove mettiamo la vaschetta e il diario, in alcuni
cassetti mettiamo i fazzoletti, i fogli a quadretti e
quelli a righe. A sinistra c'è un tavolino con i
tovaglioli, le bottiglie d'acqua e i bicchieri; sotto
al tavolino c'è un cestino.
C'è un armadio nero per la maestra dove ci sono
tanti libri per i comandi e i nostri raccoglitori di
religione.
In mezzo alla classe ci sono i tavoli per lavorare
e per mangiare a pranzo.
Vicino alla mensola di geografia c'è una cartina
dell'Italia fisica e un carrello dove sono
appoggiate cinque vaschette con i temperini, le
gomme e le colle. Davanti c'è un tavolo con il
computer.
Sento un dolce profumino quando tagliamo le
mele.
Mi piace questa classe perchè ci sono tanti
lavori belli; è divertente imparare cose nuove.
Abbiamo anche delle maestre fantastiche che ci
insegnano tanto.
Samuel Francesco Eliana
Le dimensioni della classe sono abbastanza grandi,
però i tavoli occupano molto spazio e riempiono
l'aula.
Pag. 21
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
A destra della porta d'ingresso, che è bianca, c'è un
contenitore per i libretti, che si usano per le
comunicazioni.
Le otto mensole, bianche e marroni, hanno quattro
ripiani ciascuna, su una mensola ci sono diciotto
cartellette blu, dove mettiamo i nostri lavori.
In centro ci sono tavoli e sedie, alcune sono basse,
altre alte.
La portafinestra è scorrevole e ci porta in giardino,
quando usciamo a giocare alla ricreazione.
I colori della classe sono molto vivaci, e le cinque
lampade, molto larghe, hanno una luce molto forte.
Il colore bianco delle pareti fa riflettere la luce forte
del sole.
Ci sono anche tanti tipi di odori.
Abbiamo nove piante: quattro vere e cinque finte.
Mi piace venire a scuola perchè mi “riscalda il
cuore” ed è molto allegra e vivace, piena di colori.
Pensieri...
...dalla classe prima
Mi fa felice stare insieme ai miei compagni.
Marcus Lamberto Ludovica Andrea
Sulle pareti ci sono dei fogli con delle regole,
così se non si ricorda qualcosa si possono
consultare. Sul muro ci sono anche un orologio
e un calendario.
La data del giorno è scritta anche su una
lavagna.
Dalla classe sento i bambini piccoli della Casa
dei bambini, ma anche la nostra voce, infatti a
volte si sente il chiacchiericcio dei bambini e
verso mezzogiorno il profumo delizioso di cibo,
che sta preparando il cuoco in cucina.
Questa classe mi piace perchè mi ci sento
bene, è molto bella e carina.
Matteo Victoria Lea Leonardo
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La nostra classe sta rifacendo l'orto:
adesso è davvero bellissimo abbiamo piantato le viole
e diventano sempre più grandi; però i bambini di terza lo distruggono sempre
e noi dobbiamo farlo velocemente sempre di meno.
Poi abbiamo da piantare ancora l'insalata e le fragole, le rose l'erbetta e un girasole.
A me piace piantare cipollotti l'insalata le carote
e tanti tipi diversi di piante e frutta che a me piacciono molto.
Marta
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Il metodo Montessori è un metodo per educare i bambini diverso da quello delle altre scuole: un bambino se
vuole può lavorare con i bambini di un'altra classe, unire le conoscenze e le idee per arricchire il proprio
lavoro. Lavorare insieme è un modo per conoscersi meglio e formare nuove amicizie.
Federico ed Eliana
In questa scuola tutte le classi hanno una porta comunicante e ci fa sembrare di essere in un'unica classe.
Marta, Ester e Davide.
Nella nostra scuola ci sono due quarte. Ci aiutiamo nello svolgere alcuni lavori e ci diamo informazioni
interessanti e consigli. Facciamo nuove scoperte. I maschi giocano a calcio, collaborano fra di loro con un
forte lavoro di squadra.
Chiara e Francesco S.
Le nostri classi, 4°A e 4°B, sono una vicino all'altra. Facciamo sempre le gite insieme e possiamo fare ricerche
con i compagni dell'altra classe.
Piero e Leonardo
Quando ci riuniamo tutti insieme è sempre un momento di felicità, sembriamo un'unica classe molto
numerosa; aspettiamo tutti con ansia questo momento.
Oxana e Lamberto
Collaboriamo molto fra le due classi, facciamo insieme molte lezioni e possiamo lavorare a piccoli gruppi. Ci
piace fare lavori insieme perchè così possiamo condividere le nostre idee e ottenere un risultato migliore.
Sophie Riccardo
Si può collaborare anche se non si è della stessa classe, ci divertiamo e litighiamo come se fossimo una
grande famiglia; a volte mangiamo tutti insieme perchè le maestre ci fanno delle belle sorprese.
Gabriele, Marcus e Cameron
Studiamo insieme geografia, scienze e storia, è bello collaborare, a volte litighiamo un po', ma facciamo subito
pace. L'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale, abbiamo mangiato tutti insieme in 4°B, su tre lunghi tavoli.
Tecla e Matteo
Durante quel pranzo abbiamo riso e scherzato, ci ha reso più amici. A volte quando restiamo in classe a
ricreazione guardiamo insieme un DVD.
Francesco M. e Giacomo
Siamo come una classe sola, perchè teniamo quasi sempre la porta comunicante aperta, anche a pranzo a volte
invitiamo un nostro compagno della 4°A o della 4°B.
Valentina e Massimiliano
Fra di noi è come se ci fosse un filo che ci tiene tutti uniti, un bambino di 4°A e uno di 4°B collaborano tra di
loro anche per preparare le mele.
Edoardo e Ludovica
Collaboriamo non solo in classe, ma anche negli spazi fuori (angolo di storia e dell'euro) e se qualcuno si
sente in difficoltà gli altri compagni sono pronti ad aiutarlo. In tutto siamo in 37 bambini.
Andrea L. e Lea
Un bambino può scegliere spontaneamente di fare un lavoro con un compagno dell'altra sezione, basta
chiederlo alla maestra. A noi piace lavorare insieme, perchè anche se il lavoro sembra difficile collaborando
diventa più facile.
Matilde, Victoria e Lapo
A volte può capitare che si venga chiamati a lavorare in coppia con qualcuno che magari non ti sta proprio
simpatico, ma poi conoscendolo meglio può diventare tuo amico.
Si confrontano le proprie opinioni e si arriva ad un buon risultato, si possono arricchire i lavori con le
conoscenze dell'altro.
Allyson e Samuel
Insieme facciamo cose belle, ciò è molto importante perchè si creano amicizie forti.
Fabiola e Andrea C.
A fine anno facciamo anche uno spettacolo dove le due classi collaborano. Anche durante la ricreazione
giochiamo insieme perchè ci conosciamo molto.
Tom e Ludovico
Durante le gite stiamo vicini sul pullman, quando usciamo in giardino giochiamo insieme e chiacchieriamo
con i nostri amici più cari.
La nostra scuola ci fa imparare a rispettare gli altri e a discutere delle cose e a non litigare, ma aiutarci a
vicenda.
Linda e Paolo
A cura dei bambini di IV A e IV B a seguito di un dibattito collettivo
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Il giardino della
scuola cambia...
I due peri sono fioriti e il pesco ha
fatto i frutti, ancora piccoli ma
sono comunque dei frutti.
Sono apparsi,vicino ai pini, dei
denti di leone, (nome scientifico:
Taraxotum) e gli occhi di Madonna
(nome
scientifico:
Veronica
Chamaedrys).
Sono arrivati anche degli animali
in giardino: delle specie di piccole
libellule, ma (purtroppo) sono
zanzare
giganti!
Anche
il
rosmarino è fiorito!
E stanno sbocciando anche dei
piccoli
fiorellini
bianchi:
gli
Acicula.
Vicino alla siepe ci sono anche delle
Eufobie Aborescenti e dall'ulivo
stanno per nascere le olive.
Alcuni denti di leone sono già
diventati dei soffioni!
E ha anche spiccato il volo una
bellissima gazza!
Nel giardino dei vicini c'è un albero
pieno di bellissimi fiori rosa.
(Alberto, Moise e Camilla cl.V)
La primavera sboccia
e l'inverno caccia
I fiori si aprono con mille colori
e portan via tutti i rancori
le rondini tornano
regalando un sorriso a tutto il mondo
mentre in autunno gli alberi si spogliano
in primavera germogliano
Federica e Beatrice cl.V
La terra
La terra è bella
per giocare e lavorare
Per scavare e trovare.
È pieno di colori
Per fare tanti bei fiori
Giulio e Leonardo 2A
Margherita
CdB
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Un giorno quando Doretta era in riunione e Ivana stava correggendo dei lavori, ci
siamo avvicinati all'angolo più remoto della classe e abbiamo trovato in un cassetto
che non avevamo mai notato
un quaderno misterioso della nostra maestra …
Pieni di curiosità abbiamo sfidato la regola : “ Non aprire i cassetti degli altri senza il
loro permesso”
…. Sapete cosa c'era all' interno?
…... c'erano gli strafalcioni più strafalcioni della storia della nostra scuola.
In questo libro ci sono scritte delle cose che non ci ricordavamo neanche di aver
detto, e che,come dice Doretta, non sono errori, ma orrori!!! MOLTO SIMPATICI
Ve ne scriviamo alcuni:
Secondo un nostro compagno i nani non
sono 7 , ma 9! Ha inventato per sbaglio
due nuovi nani, Moltolo e Tontolo...
L'orizzonte è quella cosa
lunga e
piatta che ad un certo punto va giù e
non si vede più niente.
Motta'' , un nostro compagno ha capito
''Gruppo mortale Motta!''
Durante un' interrogazione di geografia
un bambino ci ha spiegato che in Italia
ci sono le Alpi e gli Appendini...!
La maestra chiede: “ Che cos'è la tara?”
Durante una ricerca di scienze un
e il genio di turno risponde : “ E' uno che
nostro compagno, al posto di leggere ''Il
non capisce niente!”...
mare!'' e
L' altro giorno qualcuno ha detto: “ Ieri
riccio di mare'' ha letto ''Il ricco di
subito ha domandato che tipo
di animale fosse...
Due nostri compagni alla fine di una
sono andato alla festa dei piccioni!” in
realtà era la fiera degli uccelli...
lezione di storia hanno letto una
ricerca su ''Ciro il grande'',ma
era in
Che allegria!
brutta copia e si capiva veramente
poco,tanto che
uno di loro
a leggere ''Cipro il
continuava
grande!'' E' saltato fuori anche che
esisteva la moneta chiamata “Darico
Dorico” di Doretta?
Ma sappiamo che Doretta ha degli altri
quaderni : dei ricordi più belli,
delle frasi più profonde ecc.....
Ma oggi ci... siamo voluti prendere in
giro...!!!
Mentre la nostra maestra ci stava
dettando sul diario'' Gruppo editoriale
Margaret, Bianca, Camilla, Alberto, Moise cl.5
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
IN LIBRERIA...
Il grande albero
a cura di Beatrice P. cl V
Questa è una storia centinaia di
anni e insieme di pochi giorni, è
il mondo visto dalle radici e visto
tra i rami, è un viaggio nel tempo
e nello spazio, ma soprattutto una
storia di amore e di speranza;
il libro di cui abbiamo bisogno
adesso, scritto da una autrice
capace di parlare al nostro cuore
e alla nostra testa con tono lieve,
allegro e pieno di grazia.
Questo
libro
mi
ha
particolarmente colpito, le emozioni e gli stati d' animo
provati dall'albero sono molto profondi e ricchi di
sentimento,infatti in alcuni punti mi è venuto da piangere.
Mi sono commossa quando lo scoiattolo protagonista va
sulla cima del grande albero e dichiara il suo amore
eterno a una scoiattolina.
Lo fa con questa similitudine : “ sei
bella come la stella più bella e più
brillante del cielo”. L ' albero
diventa così al casa dei due
scoiattoli e ospiterà anche i figli
dei
loro
figli
per
molte
generazioni.Vi consiglio di leggere
questo libro perche è adatto a tutti,
grandi e piccini, ma anche perchè è
divertente e commovente.
AL CINEMA...
Alice in Wonderland
A cura di Beatrice, Riccardo e Alexander cl V
Alice ormai è diventata
grande, ha 17 anni e
durante una festa in suo
onore rivede e segue il
“Bianconiglio” e cade
nella tana che la porta di
nuovo nel “paese delle
meraviglie” .
Tutto è cambiato, La regina rossa ha preso il potere
sul regno riempiendolo di disgrazie e malvagità,
facendo diventare gli abitanti suoi schiavi.
Alice ha una missione: uccidere il Ciciarampa nel
“giorno gioiglorioso” e non sarà una cosa facile!!!
La protagonista vive nuove avventure incontrando
nuovi amici: Cappellaio matto, Pincopanco e
Pancopinco, Stregatto, Lepre Marzolina, Brucaliffo,
Bianconiglio, La regina rossa e La regina bianca, il
Fante di cuori e Bayard.
Alice in questo viaggio trova il coraggio per
affrontare le difficoltà.
Il film vanta un cast di attori famosi come Jhonny
Depp e Anne Hatheway e molti altri.
Vi consigliamo di vederlo, è un film bellissimo,
adatto a tutte le età e...
GUARDATELO IN 3D, è FORTISSIMO!!
La nostra critica su... Alice in wonderland
Azione
**
Comicità
****
Tenerezza
*
Divertimento *****
Finale
****
Avatar
A cura di Federico cl V
Nel lontano pianeta di
pandora abita un popolo che
vive in perfetta armonia con
la natura chiamato navi.
una spedizione su pandora
tenta di estrarre un minerale
molto prezioso.
Una scienziata intanto lavora
per il progetto “avatar” : la
mente di un umano si
trasferisce in quella di un
avatar, un corpo navi con la
mente umana.
Jack , che in una guerra aveva perso le gambe ,
sottoforma di avatar ritrovo' la felicita' e , dopo
Pag. 26
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
molto tempo, ando' a vivere con i navi.
Jack , sottoforma di avatar , imparo' a cavalcare
draghi e cavalli , a scoccare frecce impregnate di
veleno e a parlare la lingua navi.
Gli umani , armati fino ai denti , cercano di attaccare
pandora per estrarre il minerale gigante.
Sara' lui a condurre i navi per una guerra contro gli
umani.
Azione
*****
Agilita'
*****
Tenerezza ***
Finale
***
IL MAGO DI OZ (a cura di Giulia e Luisa cl. V)
come tutti sapete,ogni anno mettiamo in scena una rappresentazione teatrale. Però
questa volta, per noi, sarà ancora più speciale perchè siamo i protagonisti !!! Il testo
dello spettacolo (completato con pezzi di nostri temi e di nostre ricerche) e i
personaggi sono pronti, anche le prove sono già iniziate, tanto che alcuni di noi si sono
sbizzarriti recitando frasi non scritte sul copione, e improvvisando scene da cabaret !
Per esempio... la caduta del mago di Oz (Pierre) che invece di cadere VOLUTAMENTE
è caduto VERAMENTE !!! In un primo momento ci siamo preoccupati per lui, ma poi,
quando abbiamo intuito che non si era fatto male, ci siamo messi a ridere così forte e di
gusto che le nostre risate rimbombavano per tutta la palestra.
Chi non riusciva ad esprimersi correttamente doveva rivolgersi a Beatrice che
inventava scioglilingua molto rilassanti. Invece Giulia ha inventato, incrociando i piedi,
un doppio tolup carpiato con caduta.
Oltre a tutto questo siamo anche impegnati nel preparare i vestiti di scena con
Mariarosa. Tra parrucche, costumi, oggetti di scena e scarpette molto eleganti, siamo
impazienti di vedere il risultato.
Il testo sarà arricchito da musiche di Mozart e di Ravel con arrangiamenti di Maria.
Anche Doretta è molto impegnata a dirci : “Alzate la voce ! “ ( se siamo in scena)
“Abbassate la voce !” (se siamo in classe)
SE VOLETE SAPERNE DI PIU'...
VI ASPETTIAMO AL GRANDE SPETTACOLO...!!!
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Ringraziamenti cl.V
Grazie al dott.Gianfranco Finzi (marito di Maria)
per la lezione sul sistema circolatorio.
Grazie papà Cirincione
per la lezione sull'apparato riproduttivo e sull' educazione ai sentimenti.
Grazie papà Veronelli
per la lezione sull' esercito romano e le sue guerre.
Grazie mamma Rutz
per la lezione sull' arte e sull'architettura Romana.
Grazie mamma Actis Dato
per averci fornito e... regalato il kit : “gita in salute”
ma... speriamo di riportarlo integro !!!
Cl 2 b
Ringraziamo mamma Karin Meiners
per la divertente lezioni con il coniglio Quattrocalzini.
Ringraziamo papà Andrea Peverelli
per tutti i cartelloni che costruisce
per la scuola.
Ringraziamo nonno Fulvio Casnati
per il presepe di Natale e per l' acquario.
Ringraziamo mamma Christine Bell
per la lezione con il gerbillo BASHFULL.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
alle mamme che stanno collaborando alla
preparazione dei costumi per la recita di fine anno!
un ringraziamento speciale a Mariarosa.
ai tanti papà che hanno donato
tessuti meravigliosi per i costumi!
E . . .sorpresa!
Grazie alle mamme che stanno preparando il primo annuario fotografico.
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Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
CRUCIVERBA
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Caccia all'ignoto......
Orizzontali
1. E' il frutto preferito dal bruco.
7. E' l'animale con la proboscide e con le
zanne.
15. La parola limone senza vocali.
18. Lo dici quando mangi qualcosa di
buono.
22. E' una piccola moto.
34.La sigla di New York
36. Di cognome si chiama Zocchi e
frequenta la terza
40. Lavora in una locanda.
Verticali
1. Il nome della giraffa del film Madagascar.
2. E' un casco di ferro usato dai guerrieri in
battaglia.
3. Il contrario di veloce.
4. Le prime lettere di affare.
5. Ogni anno ne hai uno in più.
6. Serve per remare.
11. Lo è l'arancia.
13. Il contrario di poca.
35. Se lo scrivi due volte diventa un gioco con
un filo.
36. E' un alieno molto famoso.
Claudia, Viola, Matilde, Alessia cl V
Il suo nome inizia con la 18esima lettera dell'alfabeto.
I capelli sono biondi-castani e non sono lunghi.
E' un maschio.
Non è grasso.
Ha due fratelli minori: uno in 2° e uno alla Casa dei Bambini.
Non è di origine italiana.
Un fratello minore ha gli occhi azzurri.
Tifa Inter.
La sua maestra si chiama come una bambina di 5°.
Ha un cubo di Rubik.
I suoi occhi non sono verdi e nemmeno come quelli di suo fratello.
Non va nè in 1° nè in 5°.
Indossa spesso una tuta della Nike.
E' nato in gennaio.
Il suo zaino è grigio e giallo.
E' molto disordinato.
Di solito semina roba in giro...Questa persona si chiama_____________
mandateci la vostra ipotesi in redazione
Appendice – Giochi e Disegni
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Giocare con la scrittura
Ai “colleghi” della scuola Montessori a cura di Corinna cl.V
La zeppa:
La zeppa consiste nel trasformare una parola in un'altra inserendovi una lettera
o una sillaba, infatti zeppa significa “aggiunta”.
Esempi:
PINETA-PIANETA
MAI-MAIS
CASA-CASSA
PANI-PANNI
MATTI-MATTINO
MATTO-MATTONE
CANE-CANNE
La forma dei nomi:
La scrittura può avere anche una “forma”.Si possono inventare modi di scrivere
per far capire meglio il senso delle parole.
Esempi:
Ruggito
D
i
s
c
e
s
SIN
G
IOZZO
ORRORE
Vi consiglio di usare questi modi
di scrivere nei vostri racconti
(come faccio io) per renderli
più spiritosi. Alla mia maestra
piacciono molto !!!
a
Appendice – Giochi e Disegni
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
ICCOLO
by Noah and Nadine cl. IIB
Doctor, doctor I feel like a pair of curtains.
Then pull yourself together.
FIO
Waiter, waiter make me something
to eat and make it snappy!
How about a crocodile
sandwich, sir?
E
G
Doctor, doctor I feel like a dog.
For how long
have you felt like this?
Since I was a puppy.
ALLO
AGNIFICO ,
A giraffe, an elephant, a hippo,
two mice and a snake all sheltered
under one unbrella. How many got wet?
None, it wasn't raining.
NO DI QUELLI
Why did the chicken
cross the road?
To get to the other side.
CHE I
One snake said to another:
are we supposed
to be poisonous?
Why?
Because I just bit my lip.
Where does the cow go
every Sunday night?
To the moooovies.
LUMINA LA
PRIMAVER
What goes tick tock bow wow?
A watchdog.
Virginia e Federico cl.V
What do monsters make with cars ? Traffic
jam!
What is a vampire's favourite holiday? Fangsgiving.
What is a mummy's favorite song? Wrap
Colora gli animali
Appendice – Giochi e Disegni
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
LA PRIMAVERA di SOPHIE
Appendice – Giochi e Disegni
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
LA PRIMAVERA di SOPHIE
Sasha
Appendice – Giochi e Disegni
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Ester
Francesco
Appendice – Giochi e Disegni
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Giulia P.
Edoardo
Elia
Louisa
Elisa
Appendice – Giochi e Disegni
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
Nido
Benedetta (nido)
Sofia (nido)
Appendice – Giochi e Disegni
Il giornalino misterioso – periodico della Scuola Montessori di Como – n° 3/2010
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