L`AUMENTO DELLA NUOVA TASSA RIUFIUTI DETERMINERÀ
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L`AUMENTO DELLA NUOVA TASSA RIUFIUTI DETERMINERÀ
COMUNICATO N. 38 / 18 luglio 2013 L’AUMENTO DELLA NUOVA TASSA RIUFIUTI DETERMINERÀ GRAVI DIFFICOLTÀ A MOLTE MICRO IMPRESE. PAGHERANNO MENO LE BANCHE Questo è il grido di allarme alzato dalle Associazioni di categoria all’incontro presso la Camera di Commercio di Lodi svoltosi mercoledì 17 luglio alle ore 16.00 sul tema dell’introduzione della Tares, assieme alle Associazioni di Categoria locali e ai Sindaci (o Assessori al Bilancio) delle principali città del Lodigiano, incontro richiesto per cercare di fare chiarezza sui criteri di applicazione della nuova tassa. La Tares (Tassa Rifiuti e Servizi) andrà a sostituire la Tarsu (Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani) e si stima possa prevedere tariffe in aumento, soprattutto per le imprese. La Tares, che dovrà coprire per legge anche parte dei costi amministrativi comunali per la gestione del tributo, fa sì che imponga un immediato aumento della base iniziale di calcolo. Rimane la differenza tra utenze domestiche e non domestiche, che entrambe saranno composte da una parte fissa e variabile. Per quanto riguarda le utenze domestiche il calcolo sarà effettuato sulla base della metratura delle abitazioni e comprenderà anche il numero di cui si compone il nucleo familiare. Per quanto riguarda le aziende, sarà calcolata sempre sulla base della superficie occupata e sulla tipologia di attività a cui appartiene l’impresa, su un totale di 30 categorie previste dal Ministero. Si introduce poi però anche un coefficiente stabilito dal Ministero al quale corrisponderebbe la quantità presunta di rifiuti prodotti e sarà discrezionale per il Comune applicare il coefficiente all’interno di un range che prevede un massimo e un minimo. Non è chiaro il motivo per cui il legislatore abbia poi stabilito un trattamento di favore nei confronti degli istituti di credito, rispetto ad altre tipologie di ufficio: l’aumento della tassazione rischia così di colpire molte delle piccole attività imprenditoriali che sono proprio quelle in maggiore difficoltà in questo periodo. L’incongruenza è data dal fatto che nel caso in cui i Comuni decidessero di applicare il coefficiente massimo per gli Istituti di Credito, questi ultimi potrebbero comunque godere di una riduzione della tassazione rispetto all’anno precedente; al contrario su varie tipologie di aziende, pur applicato il coefficiente minimo possibile, ciò potrebbe corrispondere ad un aumento consistente della tassazione per tali imprese. Da una parte le Associazioni di Categoria hanno espresso tutta la loro preoccupazione davanti alla possibilità di aumenti tariffari estremamente gravosi a carico delle imprese, chiedendo ai Comuni di fare tutto quanto in loro potere per cercare di limitare tali inasprimenti, suggerendo anche di affrontare la materia in sede di Associazione dei Comuni Lodigiani, per cercare una soluzione il più possibile condivisa a livello territoriale. Dall’altra parte, gli amministratori presenti (Erika Bressani, assessore al bilancio del Comune di Lodi, Domenico Crespi, Sindaco di Sant’Angelo, Giovanni Cordoni, Sindaco di Lodivecchio, Vincenzo Ceretti, Sindaco di Codogno e Piero Mussida, assessore al bilancio di Casalpusterlengo) hanno espresso la volontà da parte degli enti comunali di applicare ove possibile i coefficienti minimi, per cercare di limitare gli aumenti esorbitanti a carico delle piccole e medie attività, che saranno comunque consistenti. Prima della chiusura dei bilanci comunali prevista per il 30 settembre sarà fissato comunque presso la Camera di Commercio un nuovo incontro per confrontarsi sul tema. Nel confronto è emersa la richiesta ai Comuni di verificare puntualmente l’effettiva ripartizione tra utenze domestiche e non al fine di attuare una equa suddivisione del carico tariffario. I rappresentanti comunali, pur condividendo l’allarme evidenziato e i rischi per la tenuta del sistema imprenditoriale locale, hanno sostenuto che hanno pochi strumenti per agire facendo quadrare i propri bilanci, ma hanno assicurato di mettere in campo tutti gli strumenti a loro disposizione, a cominciare da una ricognizione esatta dei costi del servizio. Le Associazioni di categoria sottolineano che, per quanto riguarda la formulazione della tariffa Tares, sarà fondamentale la corretta definizione dei piani economico finanziari, così come l’esatta ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non. La posizione delle Associazioni è convinta nell’esprimere un fortissimo allarme soprattutto per alcune categorie commerciali, a rischio “salasso”, e nell’evidenziare l’assurdità dei parametri stabiliti dal legislatore. Sarà apprezzabile riscontrare la disponibilità da parte dei Comuni nel cercare di individuare agevolazioni laddove possibile, nella consapevolezza che esse dovranno essere coperte nell’ambito del bilancio. “Auspico che all’introduzione della Tares corrisponda una forte responsabilizzazione da parte degli enti locali per una gestione più efficiente delle risorse e per una totale trasparenza delle tariffe. Esprimo poi preoccupazione di fronte a un aumento della tassazione sulle imprese in questo momento: nella situazione in cui ci troviamo, ogni aggravio di costi per le aziende rischia di peggiorare le prospettive della ripresa e di minacciare ancora di più la tenuta dei territori e dei livelli produttivi e occupazionali” - ha dichiarato Alessandro Zucchetti, Presidente della Camera di Commercio di Lodi. Camera di Commercio di Lodi Ufficio Stampa rif. ALESSANDRA DEPAOLI SCOTTI Tel 0371 4505235 Email: [email protected]