Estetica e fotografia2
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Estetica e fotografia Come sviluppare uno stile personale Parte Nove di Dieci Articolo e fotografie di: Alain Briot Lo stile non ha una formula, però ha una chiave segreta: è l’estensione della vostra personalità. Ernst Haas Alain Briot è uno dei fotografi di paesaggio di maggior successo negli Stati Uniti. Ha studiato all’ Ecole des Beaux Art in Paris, ha una laurea in Fine Art e al momento sta lavorando al suo dottorato di ricerca. 1 – Introduzione Stile personale. Questo termine ha significato cose diverse per me nel corso degli anni. Quando ho studiato all’Ecole des Beaux Art a Parigi ‘stile personale’ mi trasmetteva la sensazione di qualcosa di irraggiungibile, la sensazione di qualcosa che si vede e si trova nei musei, la sensazione di qualcosa che altri – quelli che ce “l’avevano fatta” e che sono stati riconosciuti come maestri – hanno posseduto. ‘Stile personale’ dava l’idea di qualcosa che gli studenti – quelli che non ce l’avevano fatta, quelli che stanno studiando, provando e lavorando alla propria strada per emergere – non possedeva. Non ero l'unico a pensarla in quel modo. La maggior parte degli studenti del Beaux Arts provava la stessa sensazione. Ci siamo tutti dibattuti con il concetto di stile personale, nonché con la percepita necessità di acquisire in qualche modo uno stile personale. Mi ricordo le discussioni che abbiamo avuto tra i primi studenti del Beaux Arts, dove ho studiato pittura e disegno, poi presso l’American Center, sempre a Parigi, dove ho studiato fotografia. Queste discussioni erano incentrate su come avremmo sviluppato uno stile personale e su come questo sarebbe successo. Al momento non siamo riusciti a visualizzare ciò che questo stile sarebbe stato, né se ci saremmo mai arrivati. Le nostre discussioni regolarmente conclusa con la convinzione che lo stile personale sviluppato nel tempo, che abbiamo dovuto aspettare, lavorare ai nostri progetti in corso e ci aspettiamo una visione unica per uscire dal nostro duro lavoro ad un certo punto in futuro. Lo stile personale in quel momento nella nostra vita era un mistero. I maestri ce l’avevano, ma come ci fossero arrivati non era chiaro. Sapevamo che il tempo e il lavoro erano coinvolti. Sapevamo che lo sviluppo di uno stile personale era importante per rendere unico ciascuno di noi, che ci avrebbe aiutato a distinguersi e a prendere coscienza di noi stessi. Ma come questo sarebbe dovuto accadere o meno era un mistero. 122 Estetica e fotografia 2 – Chi siamo? Durante le discussioni che abbiamo avuto come studenti abbiamo dimenticato un elemento fondamentale: noi stessi. Ci siamo concentrati sugli altri, sui Maestri, su quelli riconosciuti, quelil accettati, sugli artisti il cui lavoro è stato raccolto nei musei. Quello che dovevamo fare era concentrarsi su noi stessi. Avevamo bisogno di pensare a quello che ci ha motivato a studiare le arti, che si tratti di pittura, disegno o fotografia. Avevamo bisogno di concentrarci sulla nostra storia personale, il percorso che volevamo seguire. Avevamo bisogno di prendere in considerazione la nostra famiglia e il nostro passato e da lì passare a considerare le nostre aspettative e il nostro futuro. Avevamo bisogno di analizzare attentamente quello che ci piaceva e non piaceva. Avevamo bisogno di fare una lista, per così dire, dei soggetti che ognuno di noi si divertva a dipingere e fotografare. Avevamo bisogno di prendere coscienza su quali soggetti eravamo pronti a trascorrere ore, giorni o anni lavorando. Questi soggetti sarebbero stati molto probabilmente diversi da quelli su cui siamo stati invitati a lavorare a scuola. Al Beaux Arts i soggetti erano utilizzati come esempi di insegnamento, come esercizi finalizzati a farci acquisire competenze specifiche e comprendere concetti specifici. Eppure, al momento, come spesso accade a scuola, non riuscivamo a separarli. Siamo stati affascinati dai nostri studi più che dalle nostre personalità. I nostri sforzi e attenzione sono stati orientati verso l'esterno piuttosto che verso l'interno. Certo, studiare il lavoro di coloro che sono stati riconosciuti come maestri nella loro arte è importante. Ma quando si tratta di sviluppare uno stile personale ciò che conta di più è scoprire chi siamo, cosa ci piace e non ci piace e che cosa vogliamo fare con il tempo che possiamo dedicare al medium scelto. 123 Estetica e fotografia Driftwood e Glowing Sandstone, Antelope Canyon Amo tornare nelle stesse località una volta dopo l’altra per creare immagini completamente diverse da quelle create precedentemente. Quest’immagine del Antelope Canyon è stata create durante il mio viaggio più recente, nel tardo autunno 2004. Non avevo mai visto l’effetto della luce mostrato in questa fotografia prima di allora e non avevo mai provato prima questa composizione. 124 Estetica e fotografia 3 – Chi sono? Credevo che questa serie parlasse di fotografia! Non è facile rispondere a questa domanda. Ad alcuni possono apparire come aventi poco a che fare con il diventare un fotografo migliore perché non sono relative all’attrezzatura, alla tecnica o all’abilità. Considerate che siamo alla parte 9 di una serie di 10 articoli (se contiamo "Essere artista" che scriverò l’anno prossimo). In questa serie abbiamo esaminato molti aspetti della fotografia per quanto riguarda le attrezzature, la tecnica e l’abilità. Abbiamo studiato molti modi in cui si può diventare un fotografo migliore. Se si inizia la serie con questo articolo si consiglia di tornare indietro e leggere le 8 puntate precedenti. Se avete letto la serie finora presumo che siate pronti ad imparare come si può sviluppare uno stile personale. Ancora una volta, non è facile rispondere a questa domanda. Questo perché raramente siamo stati raramente invitati a rispondere a questa domanda in un contesto su come migliorare la nostra fotografia. In realtà, non mi è stato chiesto di rispondere a queste domande quando ho studiato pittura e fotografia a Parigi, nonostante abbia condotto i miei studi presso istituti di fama internazionale. Per quanto riguarda lo stile personale, mi è stato chiesto di studiare le opere dei maestri e la storia dell'arte, ecco tutto. Per fortuna, io vengo da una città che favorisce le arti, ha numerosi musei e ospita mostre di livello internazionale tutto l'anno. I miei studi in storia dell'arte e le mie innumerevoli visite a musei e gallerie d'arte mi hanno fornito con una vasta comprensione dell'arte e mi hanno permesso di confrontare gli stili di molti artisti diversi. Questa conoscenza si è dimostrata inestimabile quando ho cominciato a riflettere sul mio stile personale. Ciononostante, al tempo dei miei studi a Parigi, non una volta mi è stato chiesto di considerare ciò che io personalmente prediligevo dipingere o fotografare, né perché avessi scelto di diventare un pittore o un fotografo, né "chi ero io" come persona. Il perché, davvero non lo so. Presumo che ciò sia dovuto al modo in cui l'arte viene insegnata. In qualche modo si suppone che gli artisti inizino a scoprire chi sono e ciò che vogliono dipingere o fotografare col tempo, attraverso tentativi ed errori. Questo va bene quando si ha un sacco di tempo a disposizione e quando l'unica cosa di cui ci si deve occuapre è l’arte. Ma quando l'arte è solo uno dei molti aspetti della vostra vita, quando il tempo è limitato, quando si sta invecchiando, o quando è necessario imparare a sviluppare uno stile personale, questo approccio non funziona molto bene. Questo articolo si propone di aiutare a sviluppare uno stile personale. Come vedremo, ci sono una serie di potenziali errori che si possono fare quando si considera ciò che è stile personale. In quanto segue cercherò di definire lo stile personale, di descrivere ciò che, a mio parere, lo stile personale è e cosa invece non lo è. 125 Estetica e fotografia 4 – Lo stile personale è un’unico e personale modo di vedere People don't watch enough. They think. It's not the same thing. Henri Cartier-Bresson Mentre visitavo un’esposizoine d’arte per strada l'anno scorso sono stato stupito di come molti dei fotografi che esponevano aveva semplicemente copiato lo stile di famosi fotografi. Suppongo che l’avessero fatto al fine di conferire una "qualità" unica al prorpio lavoro e, forse, per consentire loro di distinguersi tra i tanti fotografi che esponevano. Tra questi ho trovato diversi "Ansel Adams," diversi "David Muench," e almeno un "Jerry Uelsmann." Alla mostra che si è tenuta nel sud-ovest c'era un gran numero di fotografie di paesaggio in mostra. Ma se il soggetto fosse stato il ritratto, la fauna, la fotografia di viaggio o di un altro soggetto cardine della fotografia credo che avrei trovato un atteggiamento analogo per quanto riguarda gli altri fotografi famosi. Capisco che questo approccio è legittimo dal punto di vista giuridico. Dopo tutto questi artisti creano opere d'arte originali e non vendono copie di immagini create dall’inventore dello stile che emulano. Tuttavia, è difficile (se non impossibile) per me ricordare questi artisti per qualsiasi cosa, se non per una pallida copia dei maestri che imitano. A questo punto ci si potrebbe chiedere che cosa sia lo stile personale. La storia di cui sopra è un'introduzione a una dichiarazione molto importante per quanto riguarda stile personale, una dichiarazione che, ai fini di questo articolo, userò come una definizione di lavoro per lo sviluppo di uno stile personale: Lo sviluppo di uno stile personale non consiste nel copiare lo stile di qualcun altro. Lo sviluppo di uno stile personale è capire chi sei e facendo del tuo lavoro un’estenzione della tua personalità. Non fraintendetemi. Non c’è niente di male con l'essere influenzato dal lavoro di un altro artista, o nel cercare di copiare o duplicare il lavoro di questo altro artista come parte del proprio processo di apprendimento. In realtà, fare copie di celebri dipinti faceva parte della formazione attraverso la quale i giovani pittori dovevano passare. Prima che visitare i musei d'arte diventasse un'attività sociale, i musei sono stati visitati per lo più da studenti d'arte che aprivano i propri cavalletti nei corridoi dei musei e si mettevano a copiare i dipinti di fronte a loro. Non stavano cercando di diventare artisti ‘faussaires’, cioè che si guadagnano da vivere facendo dei falsi dei dipinti famosi. Stavano semplicemente cercando di capire come il Maestro componesse il pezzo, avesse selezionato i colori e avesse applicate le specifiche pennellate. Stavano apprendendo attraverso la pratica, esercitandosi nell’abilità che qualcun altro aveva imparato prima di loro. Tuttavia, vi è una differenza tra fare una copia come parte del processo di apprendimento e farne una carriera imitando il lavoro di un altro artista. Credo che lo stile personale sia l'estensione della nostra personalità. Nella fotografia credo che lo stile personale sia la nostra personalità presentata attraverso le fotografie che abbiamo scattato. Se ci si limita a copiare lo stile di qualcun altro si nega la propria personalità. 126 Estetica e fotografia Celestial Sunrise Linhof Technikardan 4x5, Schneider Super Angulon 75mm f.56, Fuji Provia 100F Cerco di concepire le mie composizioni, piuttosto che duplicare quello che gli altri fotografi hanno creato prima di me. Ho pensato alla composizione di cui sopra durante la mia prima visita a questa location. Anche se ho visto le immagini di altri fotografi di questo posto, non ho mai visto questa composizione fatta da chiunque altro prima del Gennaio 2004. 5 – Scegliere un soggetto non è sviluppare uno stile personale Every man's work is always a portrait of himself. Ansel Adams, Carmel, California, 1979 Come vedremo più avanti in questo articolo scegliere un soggetto che ti piace fotografare è parte dello sviluppo di uno stile personale. Per alcuni questo è il primo passo verso lo sviluppo di uno stile personale. Tuttavia la scelta di un soggetto che ci piace fotografare non è simile a sviluppare uno stile personale. Per verificare questo punto basta osservare il lavoro dei fotografi che ritraggono soggetti diversi mentre mantengono uno stile coerente fra le varie discipline che fotografano, con tutte le specifiche concessioni di ciascun soggetto. Ad esempio decidere di fotografare paesaggi non è sufficiente a sviluppare uno stile personale. Allo stesso modo, decidendo di fotografare gare di Formula Uno non è 127 Estetica e fotografia sufficiente a sviluppare uno stile personale. Allo stesso modo, decidere di fotografare fauna selvatica dell'Alaska non è sufficiente a sviluppare uno stile personale. Ho reso il concetto. Per sviluppare uno stile personale si deve fotografare i soggetti scelti in uno stile che è diverso da chiunque altro, uno stile che chiunque può riconoscere come il tuo stile personale. Questo ci porta al soggetto dello stile, e alla differenza tra soggetto e stile: Il soggetto è quello che si fotografa Lo stile è come lo si fotografa Si possono fotografare diversi soggetti con lo stesso stile Scegliere il soggetto è rispondere alla domanda “Cosa voglio fotografare?”, la scelta del soggetto riguarda cosa si fotografa. La scelta di uno stile personale, o lo sviluppo dello stile personale, è rispondere alla domanda “Come voglio fotografare il soggetto scelto?”, lo stile riguarda come fotografiamo. Sviluppare uno stile personale non è lo stesso di scegliere un soggetto. Si tratta di due scelte diverse. Il primo è facile, il secondo è difficile. Se non hai ancora scelto un soggetto vi consiglio di farlo prima di valutare quale potrebbe essere il vostro stile personale. Naturalmente fare le cose in questo ordine non è un requisito assoluto. Si può sviluppare uno stile personale durante la ripresa di una varietà di soggetti, senza avere una particolare predilezione per nessuno di loro. Tuttavia, se si desidera impostare un ambiente strutturato in cui sviluppare il proprio stile personale, scegliere prima il soggetto renderà le cose molto più facili. Come ho detto prima, è possibile fotografare soggetti diversi con lo stesso stile. Ciò significa che potenzialmente si può sviluppare uno stile personale fotografando una serie di soggetti diversi al tempo stesso. Anche se questo è fattibile, e può portare al successo in termini di ricerca di uno stile personale, renderà anche le cose più complicate, perché si dovrà pensare a come si sta per fotografare vari soggetti completamente diversi. Pertanto, raccomando di lavorare con un solo soggetto, mentre si sviluppa uno stile personale. 6 – Scegliere in soggetto non è scegliere un genere Nel paragrafo precedente abbiamo appreso che il soggetto è ciò che si fotografia e che lo stile è come lo si fotografa. Un concetto più deve essere introdotto, che è il genere. Il genere, in arte, è un altro termine per movimento artistico. Ad esempio l’impressionismo è un movimento artistico e quindi un genere. Così è il surrealismo, il dadaismo, il cubismo e qualsiasi altro movimento d’arte. Il genere definisce come si guarda il soggetto dal punto di vista del movimento artistico che si abbraccia 128 Estetica e fotografia Ad esempio l'impressionismo cerca di esprimere come ci si sente ad essere in un luogo specifico, o come ci si sente ad essere impegnati in una specifica attività. Per un pittore surrealista l'obiettivo non è di riprodurre la realtà nei suoi minimi dettagli. L'obiettivo è di portare alla luce quell’aspetto della realtà che provoca una reazione emotiva nel pubblico quando guardano il dipinto di fronte a loro. Diverse tecniche sono state sviluppate dai pittori surrealisti per raggiungere questo obiettivo, tra cui il puntinismo, in cui sono utilizzati punti di colori piuttosto che pennellate, pennellate espressive, che mostrano i gesti del pittore, come essi mostrano il soggetto raffigurato nel dipinto, e colori saturi giustapposti in modo calcolato in modo da creare un’impressione differente quando il dipinto viene guardato da vicino o da lontano. Quanto questo ha attinenza con la fotografia e la fotografia di paesaggio in particolare? I generi fotografici - movimenti in questo caso - fanno parte della fotografia tanto quanto fanno parte della pittura e di altre arti visive. Il gruppo f.64 della fotografia è uno dei movimenti fotografici più famosi. Se abbracciate questo movimento, questo genere, si cercherà di emulare i suoi maestri, che si tratti di Ansel Adams, Edward Weston, Willard Van Dyke, Imogen Cunningham, Sonya Noskowiak, John Paul Edwards e altri. I principi di questo movimento, noto anche come Straight Photography o Pure, sono stati definiti come l'eliminazione di qualsiasi "qualità della tecnica, composizione o idea, derivanti da qualsiasi altra forma d'arte". In pratica, le fotografie f.64 sono caratterizzate dalla mancanza di manipolazione delle immagini, resa accurata di tonalità delicate e dettagli delle immagini, estrema profondità di campo, e il rifiuto di utilizzare filtri o lenti per ‘ammorbidire’ l’immagine, carte fortemente strutturate e dei processi di stampa o ritocco che ha coinvolgono l’alterare l'aspetto complessivo dell'immagine fotografica. La decisione di non utilizzare filtri per ‘ammorbidire’ l’immagine è stato uno dei principi fondamentali dell’f.64, che è stato creato come reazione nei confronti del movimento pittorialista guidato da Moriarty. Il genere pittorialista approva l'uso di lenti per ‘ammorbidire’ l’immagine e di filtri diffusione, al fine di conferire alle immagini un aspetto ‘morbido’, poetico. I pittorialisti inoltre approvano l'uso di veli, allestimenti, oggetti di scena e altri artifizi, sia in studio che all'aperto, anche in contesti deserti. f.64 approva fotografare il soggetto nel suo stato naturale, come è stato trovato, senza alterarlo in alcun modo. Si noti che un genere è indipendente dal soggetto. Ciò che è definito da esso è un approccio, una metodologia, un modo di vedere e rappresentare il mondo. Ciò che viene rappresentato all'interno di questo genere spetta all'artista. Nel caso di f.64 i soggetti scelti dai vari membri del movimento spaziano nella gamma dai paesaggi ai ritratti ai nudi al reportage di paesaggi urbani e altro ancora. Cosa ha portato tutti questi soggetti e gli artisti insieme era che essi hanno adottato lo stesso genere e quindi facevano parte dello stesso movimento fotografico. Si deve scegliere un genere? Anche se questo non è certo un obbligo il vostro lavoro prima o poi entrerà in un genere specifico, sia che lo si scelga o meno. Questo perché quando guardiamo le varie fotografie, quando decidiamo quali ci piacciono e quali no e quando facciamo delle scelte per il nostro lavoro, lentamente ma sicuramente iniziamo a lavorare all'interno di un genere specifico. Questo processo è a volte conscio e a volte inconscio. Sono sicuro che ci sono molti fotografi in bianco e nero là fuori che non sono a conoscenza dell'influenza f.64 avuto su di loro, né che il loro lavoro è davvero parte di quel genere. 129 Estetica e fotografia Personalmente credo sia meglio sapere verso quale genere il lavoro si sta spostando o sta entrando a far parte. Questa conoscenza vi permetterà di prendere decisioni informate, tra cui la decisione che non si vuol far parte di questo genere, che si desidera allontanarsi da esso, o che si desidera apportare modifiche al suo insieme di principi. Ad esempio, un certo numero di fotografi contemporanei di paesaggio a colori sono stati inizialmente influenzati da f.64 ma hanno deciso di lavorare a colori anziché in bianco e nero. Questa semplice modifica li rende meno riconoscibili come appartenenti al genere f.64. Eppure, quando si guarda da vicino il loro lavoro, a parte il fatto di non lavorare in bianco e nero, ogni altro principio f.64 è presente: si usano piccole aperture (il principio dietro l'adozione del nome f.64), la profondità di campo si estende attraverso l'immagine e filtri per ammorbidire l’immagine o filtri diffusori non vengono utilizzati. Si noti che, anche se creato da un gruppo di fotografi in bianco e nero non vi è alcuna dichiarazione che l'approccio corretto alla fotografia f.64 debba essere fatto in bianco e nero. Clearing Snow Storm over Spiderock, Canyon de Chelly National Monument Hasselblad SWCM-CF, Zeiss Biogon 38mm f.3.5, Fuji Velvia 50 130 Estetica e fotografia La mia prima passione è prima di tutto i grandi paesaggi e cerco di essere là fuori, quando si svolgono eventi unici in modo che da poterli sperimentare e fotografare. Questa fotografia di Spiderock, fatta proprio mentre una temporale invernale ha fine, rappresenta quel momento. 7 – Le scoperte personali non sono stile personale É comune per gli artisti scoprire nuovi modi di creare immagini, nuovi approcci e nuove tecniche. Spesso questi nuovi approcci o tecniche porteranno alla creazione di immagini che l'artista non aveva mai visto o fatto prima. Io ci sono passato diverse volte. In primo luogo, durante i miei studi presso la Beaux Arts dove ho "scoperto" tecniche pittoriche e stili che credevo essere rivoluzionarie nel mondo dell'arte e che mi avrebbero garantito fama e fortuna. Successivamente, quando ho acquistato la mia prima macchina fotografica e sperimentato con diversi obiettivi, pellicole e tecniche di camera oscura, ho raggiunto risultati che credevo mi avrebbero garantito la posterità e la fama tutto il mondo. Ero in errore in entrambi i casi, un fatto di cui sono stato prontamente informato dai miei insegnanti. Quello che avevo appena scoperto non solo era stato già stato scoperto da altri artisti molto prima di me, ma era anche stato elevato a un livello di perfezione che potevo solo sognare. I miei insegnanti mi hanno consigliato di studiare il lavoro di questi altri artisti abbastanza a lungo da non solo diventare capace di duplicare la loro arte, ma diventare anche l’esperto mondiale del loro lavoro. Solo allora sarei stato in grado di andare oltre quello che loro avevano scoperto e, forse, fare delle scoperte da me stesso. La stessa regola si applica a qualsiasi artista che lavora con qualsiasi mezzo. Questo processo è una parte del percorso verso lo sviluppo di uno stile personale. Non è lo stile personale. 8 – Lo stile personale è una combinazione di scelte Quello che si fotogra, il genere che si abbraccia e come si fotografa il soggetto fanno parte dello sviluppo dello stile personale. A questo proposito si può dire che lo stile personale è la combinazione di più scelte fatte per quanto riguarda l'attrezzatura utilizzata, il soggetto che si fotografa, il vostro gusto personale, e innumerevoli altre variabili. Per capire meglio questo punto diamo uno sguardo a come le scelte fatte da due fotografi specifici hanno contribuito a definire il loro stile. Ho volutamente scelto fotografi il cui stile è fondamentalmente diverso per illustrare meglio il mio punto. Per semplicità ho diviso le variabili in cinque categorie: attrezzatura, ambiente, approccio, soggetto e qualità della 131 Estetica e fotografia luce. Non ho incluso una sezione sul genere dato che ognuno di lo hanno usato un approccio molto diretto alla fotografia. Se rimuoviamo i nomi dei fotografi e mostriamo l'elenco di seguito ad un fotografo che abbia familiarità con il loro lavoro questa persona potrebbe facilmente indovinare chi sono questi due fotografi. Le loro personalità sono evidenti nella scelta dell’attrezzatura, del soggetto, dell'approccio e della luce. Henri Cartier Bresson Attrezzatura - Macchina fotografica piccolo, leggera (35mm Leica M) - Obiettivi normali o medio grandangolare (35mm; spesso ha usato un solo obbiettivo) - Rullino bianco e nero – può scattare fino a 36 immagini senza ricaricare Ambiente Cartier Bresson nasce nel sobborgo parigino di Pantin. I suoi genitori gestivano una fabbrica ed erano finanziariamente di successo. Egli non aveva bisogno di lavorare per vivere e può concentrarsi sulla sua passione per la fotografia. Allo stesso tempo, ha avuto un contatto diretto con la vita della città attraverso gli operai che lavoravano per i suoi genitori, vivendo in una zona di lavoro e attraverso il suo contatto quotidiano con l'ambiente parigino. Approccio - Macchina fotografica utilizzata a mano - Fotografie spontanee - Si muove attorno velocemente e lavora il soggetto da angoli multipli - Presta molta attenzione ai dettagli durante la composizione nel mirino perché il suo obiettivo è quello di creare immagini che verranno stampate full frame, senza alcun taglio. - Il suo obiettivo è quello di catturare il "momento decisivo", il momento in cui disparati elementi umani e non umani nella scena che improvvisamente si uniscono per formare un insieme coerente. - Fotografa solo in bianco e nero - Si muove intorno alla scena continuamente alla ricerca del momento perfetto in cui la composizione, il punto di vista, le persone e altri elementi si fondono insieme. Soggetto: - Le persone sono presenti in ogni immagine - Lavora laddove le persone siano presenti, sia nelle città, nei parchi, in campagna o in viaggio Qualità della luce - Usa la luce presente nelle scene che trova. Mentre la qualità della luce è importante, è secondario al suo soggetto. In altre parole, la situazione viene prima la qualità della luce. Un istante decisivo in condizioni di scarsa luminosità è meglio di un istante comune (mia espressione) in luce ideale. 132 Estetica e fotografia David Muench Attrezzatura - Macchina fotografica grande format pesante e ingombrante (4x5 Linhof Master Technika) - Varietà di obiettivi dal grandangolo al teleobiettivo con una predilezione per supergrandangolari - Lastra film a colori – può fare solo una fotografia alla volta Ambiente - Membro di una famiglia di fotografi di paesaggio. David è il figlio di Josef Muench e padre di Marc Muench, entrambi fotografi di paesaggio di grande successo. I Muench seguono ognuno le orme degli altri, per così dire. - Riconosciuto per il suo lavoro in tutto il mondo Approccio - Egli è noto per le sue composizioni vicino-lontano utilizzando grandangolari estremi - Utilizza una varietà di composizioni ricorrenti - Lavora quasi escusivamente a colori - Un'attenta pianificazione è parte della creazione della maggior parte delle sue fotografie. Questa pianificazione comprende: - Ricerca di punti difficili da raggiungere e mai fotografato posizioni con le qualità fotogeniche - Ritornare alla stessa posizione anno dopo anno - Essere in una posizione specifica in un momento specifico dell'anno - Sapere quando e dove il sole o la luna sorgerà oppure impostare in un luogo specifico - Sapere quando la fioritura di primavera e la caduta colori sarà al loro apice in una posizione specifica - Profonda conoscenza di paesaggi americani del Nord così come la loro geologia, botanica, flora, fauna, ecc - Soggiorna in un posto e aspetta il momento perfetto Soggetto: - Fotografa essenzialmente paesaggi e alcuni siti storici - Si concentra sui parchi nazionali, aree di ricreazione, aree naturali e altre aree protette - Si tiente informato della designazione di nuove aree protette - Partecipa attivamente nella tutela aree naturali sensibili - É membro di diversi gruppi di protezione o associazioni Qualità della luce Seleziona attentamente la luce migliore per un argomento specifico. Mentre il soggetto e la composizione sono importanti, la qualità della luce viene prima. In altre parole, la composizione perfetta e la scena si rivelano solo nella luce ideale. Ciò significa sia trovare il soggetto, sia la luce, o tornare quando la luce è al suo meglio per questa posizione. 133 Estetica e fotografia Rue Cartier Bresson, Pantin, France Old Factory, Pantin, France Canon 300D, Canon 18-55 dedicated zoom Big Sur Coastline, California Olympus OM4T, Fuji Provia 134 Estetica e fotografia Lo stile è l'estensione della vostra personalità e la vostra personalità è in parte definita dalla vostra infanzia. Cartier Bresson è cresciuto a Pantin, un sobborgo di Parigi, dove una strada ora porta il suo nome. I suoi genitori gestivano una fabbrica, forse quella di cui sopra, che si trova Rue Cartier Bresson e oggi utilizzata come deposito di veicoli. David Muench è cresciuto a Santa Barbara con la costa di Big Sur. Dopo aver confrontato le posizioni in cui entrambi i fotografi sono cresciuti, è davvero sorprendente che uno ha scelto di fotografare scene di strada e l’altro grandi paesaggi? 9 – Uno stile personale è una serie di scelte mirate che si adattano alla vostra personalità Per molti versi lo stile personale si perfeziona attraverso delle scelte che possono essere fatte da altre persone. Nel perfezionare queste scelte si finisce per creare qualcosa di unico a causa del tempo trascorso a considerare tutti gli aspetti, ad affinare il vostro approccio e a lucidare il vostro stile. In superficie ciò che fate può sembrare semplice, facile e senza sforzo. Ma dietro l'impressione di lucido e senza sforzo i vostri progetti di lavoro sono innumerevoli ore di ricerca, mesi di prove ed errori e di anni spesi a testare, provare e tentare di avere successo attraverso vari mezzi. Nel confronto di cui sopra ho selezionato due fotografi che hanno per soggetto l'approccio e lo stile è così completamente diversi che si potrebbe dire che sono quasi l’uno l’opposto dell’altro. Ancora una volta, l'ho fatto apposta per illustrare meglio il mio punto e di farlo in maniera concisa. Tuttavia, in pratica, quando ci si concentra su uno specifico argomento fotografico, lo stile dei singoli fotografi che lavorano con lo stesso soggetto diventano sempre più simili. A quel punto il confronto di cui sopra non funziona più, perché si ha la necessità di confrontare gli artisti che utilizzano apparecchiature, approccio, soggetti e la qualità della luce quasi simili. Per porre rimedio a questa situazione, e per dimostrare come il perfezionamento risulti effettivamente nella creazione di stili diversi, vorrei ampliare il confronto di cui sopra mettendo a confronto lo stile di due grandi fotografi di paesaggio: David Muench e Jack Dykinga. In questo secondo confronto userò le stesse 4 categorie che ho usato in precedenza. Questo confronto si concentra su dettagli che possono o no essere notati da un osservatore occasionale o ammiratore del lavoro di entrambi i fotografi. In un certo senso questo confronto è più vicino a un esercizio di letteratura comparata che a una visita a una mostra fotografica. É anche un confronto che mostra come sia importante affinare le scelte personali. 135 Estetica e fotografia David Muench Attrezzatura - Linhof Master Technika 4x5 (macchina a soffietto 4x5) Ambiente - Vedere sopra Approccio: - Quasi esclusivamente format panoramic grande format - Quasi tutte le foto fatte con cavalletto Soggetto: - Frequente organizzazione tematica fotografica per stati (Colorado, Utah, Arizona, ecc) - Copertura a livello nazionale - Forte legame e concentrazione sui Parchi nazionali, aree ricreative, aree wilderness, ecc - Un orientamento definito nei confronti delle immagini con scopi commerciali - Il suo mercato è in primo luogo la fotografia di stock e di pubblicazione, solo in un secondo tempo stampe d'arte. Qualità della luce - Ampia gamma di qualità della luce. La scelata della luce si è evoluta nel corso della sua carriera. Per la sua qualità forte e ardita la retroilluminazione è stata favorita in precedenza. Più avanti è stata preferita una qualità di luce più morbida e più sottile. L’illuminazione drammatica è ancora favorita. David favorisce le tempeste e il tempo attivo. David dice che "cattiva luce significa buone fotografie." Composizione - Senza dubbio il creatore della composizione vicino-lontano in fotografia. Sicuramente uno dei più forti sostenitori di questo stile di composizione. Le composizioni vicino-lontano tipicamente usano un elemento di primo piano che è centrato sulla base dell'immagine. - La maggior parte delle composizioni vicino-lontano di Muench sono verticali. 136 Estetica e fotografia Jack Dykinga Attrezzatura - Arca Swiss Monorail 4x5 and Deardoff 4x5 (macchina a soffietto 4x5) - Preferisce i recent obbiettivi Schneider. Sceglie lenti che con la copertura maggiore (cerchio immagine) con gli ultimi ritrovati, come permettere di fotografare dritto verso il sole, comprendendo anche il sole nell'immagine, senza causare flare. Ambiente La sua provenienza dall’ambiente del giornalismo è evidente nel suo stile attuale, che può essere descritto come un approccio più giornalistico alla fotografia di paesaggio. É motivato a dimostrare i fatti piuttosto che le emozioni nelle sue fotografie di paesaggio. - Ha ricevuto il premio Pulitzer in fotogiornalismo Approccio - Scegle un luogo e torna indietro giorno dopo giorno per ottenere lo scatto - Il suo uso di una fotocamera monorotaia gli permette di utilizzare movimenti di macchina più drastici che con una macchina fotografica piano - Più verbale di Muench per quanto riguarda la sua tecnica. Pubblicato un libro sulla tecnica del 4x5: Fotografia di Paesaggio Grande Formato. Qualità della luce - Utilizza una vasta gamma di qualità di luce - Favorisce ciò che egli chiama luce "orizzontale" all'alba e al tramonto. - Colori smorzati e tonalità pastello rispetto a Muench. Colori per il piacere degli occhi più che per sorprendere. Composizione - Sfrutta le composizioni vicino-lontano ma non necessariamente immagini in primo piano alla base dell’immagine. Invece, gli oggetti circostanti vengono spesso posizionati fuori centro, sul lato destro o sinistro dell'immagine, o lungo tutta la larghezza del parte inferiore dell'immagine. Inoltre le composizioni vicino-lontano sono spesso immagini orizzontali (orientamento "paesaggio"), con l’oggetto in primo piano regolarmente collocato fuori al lato destro o sinistro dell'immagine. - Uso di composizioni meno appariscenti, meno drammatiche. Questo non è un fattore dell’esatta lunghezza focale utilizzata, ma più un fattore degli intenti del fotografo. 137 Estetica e fotografia Antelope Light Dance Vertical Panorama Linhof Master Technika 4x5, Schneider Super Angulon 75mm f.56, Fuji Provia 100F Mi piace provare composizioni diverse della stessa fotografia, come mostrato in questa versione verticale panoramica di una delle mie più note fotografie 4x5. 138 Estetica e fotografia 10 – Uno stile personale non è solo rappresentare fatti, è anche esprimere emozioni Per essere in grado di vedere, non bisogna solo aprire gli occhi. Bisogna soprattutto aprire il proprio cuore. Gaston Rébuffat, Alpinista Francese Lo studio sopra degli stili rispettivi di David Muench e Jack Dykinga apre la porta a due osservazioni molto interessanti. La prima osservazione riguarda il concetto di oggettivo contro soggettivo e di emozioni contro fatti. Come abbiamo appena visto Dykinga ha un approccio più "giornalistico", rispetto alla fotografia di grande formato orizzontale che fa Muench. Ciò è dovuto all’ambiente di provenienza della fotografia giornalistica di Dykinga. Dykinga mostra il desiderio di dare un senso della natura del luogo, ottenuto da un forte desiderio di ricreare, con il mezzo fotografico, la sensazione e l'atmosfera di ogni luogo. Dykinga, nella mia stima, lo fa in un modo piuttosto concreto, piuttosto che emotivo. I fatti che nel giornalismo possa essere trovati nel testo sono qui nella composizione attenta di ogni immagine, nell'uso di dettagli scelti con cura per mostrare l'esatta natura di ogni soggetto. Questo approccio è in contrasto con quello di Muench, il cui desiderio sembra più quello di presentare scene che, pur reali, in un primo momento sembrano impossibili. Per raggiungere questo Muench è costantemente alla ricerca di eventi naturali che non sono stati fotografati ancora: il sole o la luna che sorge o tramonta in luoghi in cui non abbiamo mai pensato che possano sorgere. Nubi temporalesche incredibili. Un gioco di luci e ombre su una scena specifica che non avremmo mai immaginato far parte del regno naturale. Scene così perfette, così sorprendenti e così rare che non avremmo mai pensato che potessero esistere senza l'intervento qualificato di un artista esperto. In confronto, lo stile Dykinga ci presenta scene che, anche se splendide per conto loro, sono molto più facili da accettare come "naturali". Scene che sono più comprensibili, e che richiedono meno di un strapop alla nostra concezione di ciò che è naturale. Se dovessimo fare un paragone con la letteratura, o con la scrittura, la prosa fotografica di Dykinga fa uso di un minor numero di aggettivi del Muench essenziale. Gli aggettivi sono parole che indicano un parere soggettivo piuttosto che obiettivo. Nel giornalismo gli aggettivi sono spesso evitati, specialmente quelli qualificativi. Walter Cronkite ad esempio, ha detto in una recente intervista che quando è stato assunto la sua rete gli ha chiesto di non usare aggettivi. Il giornalismo si basa sulla segnalazione di fatti ed eventi. Il giornalista è lì per dare una descrizione fattuale della scena e di quanto accaduto. Lui non è lì per rivelare la propria posizione emotiva. Anche in questo caso l’ambiente giornalistico da cui proviene Dykinga come fotografo si riflette nella sua fotografia di paesaggio, attraverso il suo uso controllato degli aggettivi fotografiche potremmo dire. 139 Estetica e fotografia La seconda osservazione riguarda il fatto che la scelta delle attrezzature, l'approccio, il soggetto e la luce sono solo un aspetto di stile personale. Perché? Perché dopo tutte queste variabili sono esterne al fotografo. In quanto tali, possono essere scelte - o imitate da altri fotografi, come mostro nel mio racconto sull’esposizione d’arte nella sezione 4. Ciò che non può essere imitato da altri fotografi è la personalità dell'artista. Non è ciò che l'artista fa, ma ciò che l'artista è. Questo ci porta alla domanda: quale ruolo gioca questo? Beh, lo fa nel comportamento dell'artista, nelle sue simpatie e antipatie, in ciò che ci ispira e nel nostro modo di rispondere e rappresentare le scene che stiamo vedendo per la prima volta. Il modo migliore per esemplificare questo è di utilizzare me come esempio. Lo farò nel contesto di descrivere il mio stile personale. 11 – Il mio stile personale Vi potreste chiedere come vedo il mio stile e come lo descriverei. Ottima domanda. Ecco la mia risposta in termini di come approccio il soggetto, delle scelte che faccio, di quello che mi piace e non mi piace fare quando fotografo e di quello che io ritengo essere le caratteristiche significative della mia personalità e quindi del mio stile: -Non ho alcun interesse a fare fotografie che altri fotografi hanno già fatto prima di me. Posso semplicemente acquistare le loro stampe. Quando visito un posto il mio obiettivo è quello di creare le mie proprie immagini. -Trovo che usare una fotocamera 4x5 mi conferisca la massima qualità dell'immagine e mi infonda maggiore creatività e riflessione sulla scena che ho intenzione di fotografare. -Mi piace usare anche formati più piccoli, come la medio formato e la 35mm, sia in combinazione con 4x5 che da soli. -Credo che ogni macchina fotografica abbia dei vantaggi e degli svantaggi e che nessuna singola macchina fotografica possa fare tutto. -Uso sia fotocamere digitali che analogiche -Mi piace fotografare con più fotocamere allo stesso tempo, spesso montandone due su treppiedi separati per fare difersi scatti allo stesso tempo, al fine di massimizzare le opportunità offerte da un singolo tramonto o alba. - Porto sempre almeno un medio formato o una fotocamera 35mm, oltre alla mia fotocamera principale 4x5, per quegli scatti dove solo la capacità di fotografare in modo rapido e a mano libera mi permetterà di catturare il momento. -Mi piace usare una reflex digitale come un esposimetro per la funzione istogramma e l’anteprima LCD che offre. 140 Estetica e fotografia - Per fare un commento personale sulla sezione 11: mi piacciono gli aggettivi. Il mio obiettivo non è quello di usarli meno, ma di utilizzare meglio. Nel mio lavoro questo si traduce in fotografie dove catturare le emozioni viene prima di catturare i fatti. -Preferisco vivere nei luoghi che fotografo, al fine di sviluppare una affinità personale con ogni posto e avere tutto il tempo per esplorarli in profondità e secondo le mie esigenze. -Mi piace restare in attesa in una posizione fino a quando la luce è al suo meglio. Mi considero molto paziente quando si tratta di aspettare la luce. -Mi piace essere in un posto splendido, nella natura, senza fotografare. Credo che ci sono molti modi diversi di vivere un luogo e che la fotografia sia solo uno di loro. -Non mi stanco di ritornare nello stesso posto, anno dopo anno, a volte più volte l'anno. -Ogni volta che torno in un luogo già visitato cerco di creare un’immagine nuova, che non sia già stata fotografata. -Ho un atteggiamento opportunistico quando sono alla ricerca di possibilità fotografiche nella natura. Per usare una metafora basata su metodi di raccolta dei prodotti alimentari delle culture americane preistoriche, mi vedo più come un cacciatore di luce, di elementi compositivi, di fotografie, che come un agricoltore. Raccolgo e trovo ciò che la natura mi offre durante tutto l'anno, le stagioni, i luoghi. Io non coltivo o influenzo il come o il cosa la natura offre. -Credo che non esista la cattiva luce o i cattivi soggeti, solo diversi e più o meno impegnative opportunità. -Credo che le circostanze non pianificate il più delle volte offrano opportunità impreviste. - I work primarily towards creating fine prints and towards being able to enlarge these prints to very large sizes. -Il mio lavoro è orientato soprattutto verso la creazione di stampe fine-art e di grandi dimensioni -Credo che non sia possibile sapere che cosa ho fotografato al 100% fino a che non l’ho stampato, preferibilmente in grande. -Al momento preferisco il colore piuttosto che il bianco e nero, nonostante in passato fosse il contrario. -Amo i miglioramenti apportati dalla tecnologia digitale e questo in tutti i settori che riguardano la mia vita creativa e di business -Anche se la mia attenzione si focalizza primariamente nella fotografia di paesaggio amo anche la fotografia di strada e di persone non in posa. -Prego di non dover mai fotografare un matrimonio. Per il momento le mie preghiere sono state esaudite. 141 Estetica e fotografia -Lo stesso commento può essere applicato per le fotografie di ritratto in posa in cui il committente decide quale immagine vuole. - Mi piacerebbe emulare lo stile di Richard Avedon e il suo approccio alla ritrattistica. -Alcuni tentativi fortuiti mi hanno aiutato a definire il mio stile - vedere di seguito: 12 – I tentativi fortuiti e le immagini che definiscono Les chefs-d'oeuvre ne sont jamais que des tentatives heureuses (I capolavori sono sempre tentativi fortuiti) George Sand. sviluppare uno stile personale richiede tempo. Non succede durante la notte. A differenza di una nuova macchina fotografica non si può semplicemente ordinare un nuovo stile personale, farselo consegnare, scartarlo e immediatamente iniziare a fotografare per vedere cosa si può fare. Mentre le fotocamere sono fatte da aziende che ci sono estranee, uno stile personale viene da dentro ed è generato da noi. Non ci sono apparecchiature progettate per aiutarci a creare uno stile personale. Fortunatamente ci sono approcci e azioni che ci possono aiutare. Nel mio caso sviluppare uno stile personale è stato in gran parte influenzato da due cose che ho citato nel titolo di questa sezione: tentativi fortuiti, come George Sand dice così bene, e la definizione delle immagini che, devo dichiararlo con umiltà, sono stati spesso i risultati di questi tentativi casuali. Prima di andare a spiegare quello che voglio dire devo fare tanto di cappello a George Sand, una scrittrice francese che, anche se ha dovuto usare il nome di un uomo per farlo, in quanto nel suo tempo era mondo letterario di un uomini, era pienamente consapevole di ciò che ci voleva per creare qualcosa di unico. Notiamo di passaggio che non c'è, quando si tratta di stile personale e di capolavori, assolutamente nessuna differenza tra la letteratura e la fotografia. Quindi che cosa intendo con le immagini definite? Per me sono le immagini che, molto semplicemente, mi hanno permesso di definire il mio stile. Quello che alludono sopra, quando cito George Sand, è che queste immagini non sono state create per questo scopo. Quando ho creato le fotografie che hanno finito per definire una nuova direzione nel mio lavoro, un nuovo stile personale, non avevo intenzione di farlo. Da questo punto di vista queste immagini sono stati tentativi casuali. Queste immagini sono state create perché al momento queste erano le fotografie che volevo fare. Sono state create, perché al momento queste erano le immagini che incarnavano il modo di vedere migliore che mi venisse in mente. Sono state create, perché al momento queste erano le immagini che ero veramente eccitato di fare. É solo a posteriori, quando ci si guarda indietro a quello che è successo dopo aver creato queste immagini, che ho capito come mi avessero aperto gli occhi a nuove possibilità e ad un nuovo modo di vedere. E solo più tardi che mi sono reso 142 Estetica e fotografia conto di quanto la creazione di queste immagini avesse cambiato il modo in cui ho fotografato da allora in poi. Questo significa che mi baso sulla fortuna per creare le mie migliri immagini? Per avere una risposta a questa domanda si dovrà aspettare fino al mio prossimo articolo di questa serie “Essere un artista”. Bright Angel Rainbow, Grand Canyon National Park Hasselblad 500C, Zeis Distagon 60mm f.3.5, Fuji Velvia 50 Questa immagine rappresenta un tentativo fortuito. Ero lì per fotografare il tramonto quel giorno, ma pioveva e nuvole ostacolavano il sole fino a pochi minuti prima del tramonto. Quando il sole è venuto fuori non ero preparato alla vista di questo arcobaleno. Prima ho provato un primo piano dell’ arcobaleno, poi ho questa versione più ampia di tutta la scena. Fino a quando ho non ricevuto il mio film dal laboratorio ero convinto che il primo piano fosse l’immagine migliore. 143 Estetica e fotografia 13 – Esercizi fotografici È giunto il momento degli esercizi fotografici. Nel contesto dello stile, questi esercizi hanno lo scopo di aiutarti a riflettere e a definire il tuo stile personale. Sapere chi sei, cosa ti piace e non ti piace, e quali attrezzature utilizzare, sono basi strutturali su cui si può costruire un forte stile personale. Per questo motivo vi consiglio di iniziare questa lista di esercizi con le parti A, B e C: Definire uno tuo stile • Definire un tuo stile, parte A: personalità Utilizzando le sezioni da 1 a 4 elenca le caratteristiche principali della tua personalità, così come le vedi. Puoi usare anche la sezione 11 dato che vi elenco una serie di tratti della personalità. • Definire un tuo stile, parte B: approccio Utilizzando le spiegazioni nelle sezioni 5 e 6 definisci quali soggetti (o soggetti) vuoi fotografare e che genere vuoi adottare. Forse dovrai fare qualche ricerca a proposito di entrambi dato che non provvedo alcuna lista di possibili generi in quest’articolo. • Definire un tuo stile, parte C: attrezzatura Utilizzando gli esempi nella sezione 6 fai una lista degli elementi che meglio definiscono il tuo stile includendo l’attrezzatura fotografica che vorresti utilizzare. Analogamente, puoi elencare i soggetti che attualmente stai fotografando, o i soggetti che vorresti ritrarre ma non hai ancora avuto l’oppurtunità di fotografare. • Continua l’esempio che fornisco nella sezione 6 selezionando i fotografi il cui stile e immagini trovi particolarmente accattivanti e cerca quale attrezzatura utilizzano, quale approccio seguono, quali soggetti privilegiano, e quale luce preferiscono. Frequenta dei workshop • Vi consiglio caldamente di frequentare dei workshop. Non solo uno, ma diversi. Lo stile si sviluppa nel tempo e non si può pretendere di sviluppare uno stile personale nel corso di un solo workshop. I workshop vi permetteranno di ottenere risposte alle vostre domande e di lavorare su aree che sono particolarmente impegnativo. Essi consentono inoltre di lavorare con professionisti affermati che hanno affrontato le difficoltà che state affrontamdo voi e che possono offrire soluzioni efficaci. • Cercate un mentore, qualcuno che è già dove voi vorreste essere e che sia disposto ad aiutarvi e a lavorare con voi. 144 Estetica e fotografia Provate cose nuove • Provare cose nuove e diverse. Provate cose che vi piacciano, ma anche cose che non avete fatto ancora. Provate a fare cose che vi mettano alla prova. Ritrai soggetti che non hai ancora fotografato. Meglio: ritrai soggetti che non hai ancora fotografato in attesa di "essere un fotografo migliore". • Non abbiate paura di fare brutte foto. Da qualche parte bisogna pur cominciare. Gli errori sono il normale processo mediante il quale impariamo a fare qualcosa di nuovo. Nessuno nasce esperto. Tutti troviamo il nostro percorso mediante una serie di tentativi. Dovete mettere in conto tutta una serie di errori per ogni successo. • Purtroppo, raramente arriviamo a vedere gli errori di famosi fotografi. Perché? Forse perché non si desidera condividerli, forse perché i loro editori non vogliono mostrarli. Forse perché questo è il modo in cui è stata presentata la fotografia finora. Forse perché la fotografia nel suo insieme è un tramite che esita a mostrare i suoi tentativi. Nella pittura vediamo regolarmente mostre intere incentrate sui tentativi dell'artista: i quaderni degli schizzi. Raramente vedremo la dipinti a metà perché una tela veniva spesso riutilizzata in seguito, coprendo così il tentativo precedente. Ma di tanto in tanto una mostra viene organizzata per un pezzo parzialmente completato. Quando è stata l'ultima volta che hai visto una mostra fotografica in cui c'era una fotografia finita a metà? Errori, tentativi a metà, prove ed errori, e "schizzi" sono stati uno dei segreti meglio custoditi del mondo della fotografia. Tuttavia, gli errori accadono in fotografia, anche se non riusciamo a vederli, perché scartati, archiviati o comunque tenuti lontani dal pubblico. Penso che sia ora di cambiare, e la mia prossima serie su "La fotografia come Arte" sarà caratterizzata non solo da fotografie completate, come esempi, ma anche dai vari tentativi, dalle altre immagini che ho creato nel processo di creazione della fotografia che, alla fine, arriverò a scegliere come la migliore del lotto. Penso che ci sia molto -se non di più- da imparare da questi tentativi che dallo studio del risultato finale. Studio dei lavori di altri artisti • Se trovi che i tuoi lavori tendano ad assomigliare a quelli di un altro artista allora diventa il maggiore esperto al mondo di questo artista. Impaga tutto ciò che c’è da sapere su questa persona, e se puoi incontralo personalmente. Studia con lui. Fanne il tuo mentore. • Cerca ad altri fonti di ispirazione oltre alla fotografia. Guarda forme d’arte prodotte per ragioni diverse dall’estetica, come quella tribale o primitiva. Non guardare solo fotografie. Osserva anche dipinti, sculture e disegni, ascolta musica, etc. 145 Estetica e fotografia Assegnati degli incarichi • Incarichi auto assegnati, soprattutto quelli che non hai mai visto fare prima, sono potenti motivazioni nello sviluppo di uno stile personale. Non si può sviluppare uno stile personale soltanto da rifacendo ciò che altri hanno fatto prima. • Concediti la possibilità di scoprire cosa puoi fare con un soggetto specifico, senza sapere in anticipo cosa cif arai. Troppo fotografi sanno quello che fotograferanno e quali immagini vogliono ottenere ancor prima di iniziare un nuovo viaggio fotografico. Dove è la scoperta in questo approccio? E senza la scoperta, come si può sviluppare uno stile personale? Clearing Spring Storm, Tsegi Overlook, Canyon de Chelly Olympus OM4T, Zuiko 18mm, Kodak Royal Gold 25 Questa fotografia, così come “Grand Canyon Rainbow”, ha finito per definire una direzione importante nel mio lavoro. Eppure, entrambe sono stati dei tentativi casuali. Non ho mai inteso creare queste immagini, avevo appena visto il rapporto drammatico di nuvole e isolati scorci di luce. Ho usato la macchina fotografica che avevo con me al momento, un Olympus 35mm, e poi ritagliato l'immagine in una composizione panoramica. Questa fotografia è stata la ragione per cui ho acquistato una macchina fotografica panoramica Fuji 617. ______________________________________________________________ 146 Estetica e fotografia 14 - Conclusioni Sviluppare uno stile personale è più un viaggio che una meta. Come abbiamo visto si compone di diverse parti: temi, generi e stile. In primo trova cosa vuoi fotografare (soggetto), quindi trova come lo vuoi fotografare (genere), e infine porta la tua personalità nell’equazione (stile) in modo da poter fotografare il soggetto scelto, all'interno del genere che si è deciso di abbracciare, nel tuo modo personale. Se si riesce a raggiungere questo lo stile personale seguirà. Questo sforzo presuppone una gran mole di lavoro, incluso l’acquisire l'equipaggiamento specifico necessario e l'educazione in merito al lavoro svolto da altri fotografi prima di voi. Per riuscire in questo sforzo si dovrà essere appassionati al proprio lavoro ed essere disposti a chiedere aiuto a coloro che hanno seguito questa strada prima di voi. Soprattutto dovrete essere pazienti e i risultati arriveranno nel corso del tempo. Lo stile personale è l’estensione della vostra personalità. Il tuo stile rispecchia chi sei, cosa ti piace, cosa non ti piace, cosa trovi importante etc. Uno stile personale è un modo di vedere che differisce da ogni altro artista. È il tuo modo personale di vedere il mondo. Lo stile personale riflette ciò che si vede, quello che si trova essere importante e ciò che si desidera catturare nelle proprie fotografie. Il tuo stile può cambiare con te e con il tuo modo di relazionarti col mondo. Credo davvero che la maggior parte degli artisti siano abbastanza consapevoli del loro stile personale. Perché? Perché, come artisti creiamo il nostro stile. Questo stile è il risultato dei nostri sforzi, dei nostri tentativi e delle scelte che facciamo. Siamo noi che lavoriamo passo a passo nel percorso verso un determinato risultato. Siamo noi che prendiamo tutte le decisioni necessarie per assicurarci che l'immagine sulla carta corrisponda il più possibile all'immagine nella nostra testa, alla nostra pre-visualizzazione, se credete. Sono sempre stupito dalla competenza dei fotografi sulle attrezzature fotografiche, sia che si tratti di apparecchiature che possiedono o no. Spesso ne sanno molto più di me, al punto che mi chiedo se c'è qualcosa di sbagliato in me e se il mio lavoro sarebbe stato migliore ne se avessi saputo altrettanto a proposito del numero di pixel di una macchina fotografica specifica, o del numero di riferimento esatto di uno specifico treppiede Gitzo (essere francese non è sufficiente a padroneggiare completamente il sistema di numerazione Gitzo), o l’esatto vantaggio di una lente rispetto ad un altra. D'altra parte sono altrettanto stupito di quanto poco si parli tra fotografi del lavoro di altri artisti, fatta eccezione per alcuni nomi che ritornano regolarmente, come Ansel Adams, David Muench e pochi altri. Sono anche stupito di quanto poco si parli tra i fotografi di altre arti. Mentre ritengo la pittura essere una delle principali influenze nel mio sviluppo personale come artista, e mentre regolarmente discuto di come certi quadri abbiano influenzato la mia decisione di diventare un fotografo, trovo che relativamente pochi fotografi condividano il mio interesse nel confronto fra diversi tipi di arte. Analogamente, ai tempi di Ansel Adams, molti fotografi in bianco e nero ascoltavamo musica classica durante la stampa. Alcuni addirittura ascoltavano musica classica mentre fotografavano sul campo. Questa pratica è ancora viva oggi tra gli studenti di Ansel Adams. Tuttavia, i fotografi che intrapprendon questo mestiere oggi, sembrano aver perso la connessione con le altre forme d'arte, sia essa la musica, la pittura, la scultura o ogni altro mezzo. Sembra che ci stiamo muovendo nella direzione che la fotografia sia solo questione di fotografia, senza riferimenti esterni ad altre arti. 147 Estetica e fotografia Trovo importante lavorare per invertire questa tendenza. Se la fotografia è una forma d'arte, allora è importante essere in grado di mettere in relazione la fotografia ad altre arti e goderne insieme con altre forme d'arte. Se questo deve accadere, allora è importante essere informati in altre forme d'arte, non solo in fotografia. Anche se questo non è l’oggetto di questo articolo, credo che sia legato allo sviluppo di uno stile personale. È anche un soggetto che tratterò in maniera più estesa nella mia prossima serie di articoli: la fotografia come arte. In questa serie userò alcune delle mie foto preferite come esempi, come punti di partenza, per mostrare e spiegare come i concetti di arte specifiche possano essere inclusi e incarnati nella fotografia. Questa serie sarà meno sulla teoria e più sulla pratica. Si tratterà di come ho creato delle immagini specifiche, e di come sia possibile creare immagini che ti assomiglino. Se ti sembra che la cosa possa interessarti scrivi una e-mail a: [email protected] Fino ad allora c’è un altro articolo in questa serie: Number 10 - Essere un Artista. La risposta alla mia domanda se volevate che scrivessi questo articolo successivo o no è stato un travolgente "Sì!". Quindi, il gioco è fatto. Non appena avrò digitato l'ultima parola di questo articolo voglio iniziare a lavorarci. Come sarà? Beh, io onestamente non lo so ancora. Ci sono molti aspetti dell’essere un artista, e uno di loro è che gli artisti raramente parlano di ciò che significa essere un artista. Questo sarà il primo, ma sarà anche molto informativo. Soprattutto tratterà della di libertà e del liberarti dai vincoli che impediscono molte arti dall’essere veramente arte. Come per i capitoli precedenti, e per usare un po' di francese, questa serie è ‘a suivre’. Workshop di fotografia: Uno dei modi più efficaci di migliorare le vostre competenze fotografiche è assistere ai workshop. Ognuno dei miei workshop include esercizi fotografici studiati per sviluppare le vostre competenze in specifiche aree. Individua quali workshop sono al momento disponibili visitando il mi sito all’indirizzo http://www.beautiful-landscape.com o indirizzami una mail a [email protected]. © 2004 Alain Briot Sonoran Desert, Arizona March 2004 . 148